Journal articles on the topic 'REPUBBLICANI'

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1

Berardi, Silvio. "L'impossibile dialogo tra repubblicani fascisti e repubblicani storici (ottobre 1943-aprile 1944)." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (June 2015): 155–72. http://dx.doi.org/10.3280/mon2015-001006.

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2

Ghirardini, Gian Paolo. "Il fascismo repubblicano in Valtellina." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 267 (November 2012): 238–76. http://dx.doi.org/10.3280/ic2012-267003.

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Abstract:
Il saggio tratta dell'esperienza del fascismo repubblicano in Valtellina, inserendola nel contesto della seconda guerra mondiale, dell'occupazione tedesca, del collaborazionismo economico e della Resistenza partigiana. Intende cosě colmare un vuoto della storiografia che, di quel periodo, si č limitata a prendere in esame, peraltro separatamente, la questione della progettazione in provincia di Sondrio di un Ridotto alpino repubblicano e le vicende locali della Resistenza partigiana. Sono studiate le componenti del fascismo repubblicano valtellinese e la dialettica tra loro sviluppatasi sul piano ideologico, politico e degli orientamenti amministrativi, che di rado diede luogo a scontri frontali e fu fortemente condizionata dalla situazione economicosociale della provincia, contraddistinta da risorse insufficienti e immissione di quelle disponibili nel circuito dell'economia parallela, ammasso e distribuzione dei generi alimentari inefficienti, razionamento e disciplina dei prezzi inefficaci, mezzi di trasporto inesistenti, inadempienze e indebite appropriazioni. Nel quadro del ruolo assegnato alla Valtellina da un lato dall'amministrazione tedesca e dall'altro dalla Rsi, sono poi indagati i rapporti tra i fascisti repubblicani, le forze di occupazione tedesca e i collaborazionisti, oltre che l'atteggiamento delle forze partigiane nei confronti di ciascuno di questi tre soggetti.
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3

Tesoro, Marina. "Saggi. Un confronto sui repubblicani." STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI, no. 69 (January 2016): 19–25. http://dx.doi.org/10.3280/spc2015-069002.

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4

Pedroni, Luigi. "L'intenzionalita' dell'errore nei falsi monetarii repubblicani." Revue numismatique 6, no. 151 (1996): 95–103. http://dx.doi.org/10.3406/numi.1996.2086.

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5

Ribeiro Oliviera. "Relazioni transatlantiche tra circoli repubblicani radicali durante l'era delle rivoluzioni: la centralità delle donne." International Journal of Science and Society 4, no. 2 (June 3, 2022): 174–88. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i2.460.

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Abstract:
I movimenti migratori tra le due sponde dell'Atlantico sono stati di grande rilevanza, sia per la loro quantità che per la loro eterogeneità, dal momento in cui questi territori sono entrati in contatto. Il flusso costante di persone, nonché di beni e idee in questo ambiente oceanico, fece sì che nella seconda metà del 18° secolo i circoli repubblicani inglese e americano rafforzassero i loro legami, con alcune donne come attiviste di rilievo. La scrittrice inglese Catharine Macaulay (1731-1791), oltre a scrivere degli eventi cruciali del momento, ha attraversato l'oceano con il desiderio di starle vicino e viverli in prima persona. D'altra parte, per interessi comuni, mantenne per più di vent'anni un intenso rapporto epistolare con la scrittrice americana Mercy Otis Warren (1728-1814). Nonostante i limiti che trovavano in ambiti prevalentemente maschili, come la storia e la politica, il contributo di queste donne non si limitava al sostegno atteso, ma le loro preoccupazioni si riflettevano in alcuni importanti scritti per la causa repubblicana. Nonostante questo e paradossalmente, questi movimenti rivoluzionari non hanno portato cambiamenti significativi nella situazione e nei diritti delle donne.
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6

Bonvini, Alessandro. "«Nostra Patria», «Nuestra América». I repubblicani italiani e l'indipendenza cubana." SOCIETÀ E STORIA, no. 166 (January 2020): 797–822. http://dx.doi.org/10.3280/ss2019-166005.

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7

Ridolfi, Maurizio. "Per una storia del "sentimento repubblicano". Il 2 giugno nel calendario civile." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 296 (August 2021): 174–92. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-296008.

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Abstract:
Nel testo si discute il rapporto tra storiografia e public history nella costruzione di un "sentimento repubblicano" nell'Italia del secondo dopoguerra. Si indagano i percorsi di ricerca e le nuove fonti grazie a cui ritessere una trama di narrazioni storico-culturali capaci di coniugare linguaggi, simboli e rituali civili nella storia del "patriottismo repubblicano". La data e l'anniversario della nascita della Repubblica - il 2 giugno - divengono l'occasione per prefigurare la "storia vissuta" di piu generazioni di uomini e donne. L'idea e l'immagine della Repubblica ritornano al centro del calendario civile, nel suo rapporto continuo e mutevole tra storie (individuali e di gruppo) e memorie pubbliche.
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8

Faber, Sebastiaan. "L'esilio degli intellettuali spagnoli e tedeschi in Messico: due esperienze a confronto." MEMORIA E RICERCA, no. 31 (September 2009): 63–80. http://dx.doi.org/10.3280/mer2009-031005.

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Abstract:
- Between 1939 and 1946 Mexico City became one of the most important centers of attraction for European refugees. Many artists, writers, directors, philosophers and anti-fascist militants coming from Spain and Germany took refuge in the capital of Mexico. The author focuses on these two groups, highlighting common elements and main differences and taking the writer Max Aub and Egon Erwin Kish as an example. Using this as a case study, the essay develops a few methodological considerations on the opportunity to develop comparative studies on exile, overcoming the rigid classification and separation of single national cases.Parole chiave:guerra civile spagnola, esilio, Messico, repubblicani, comunisti, comparazione, storia transnazionale Spanish Civil War, exile, Mexico, Republicans, Communists, comparison, transnational History
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9

Canobbio, Andrea Tullio. "‘Portar esca ai fermenti perché lo scoppio anticipi’. Sovversivismo di Lucini sui periodici repubblicani." Incontri. Rivista europea di studi italiani 31, no. 1 (September 10, 2016): 122. http://dx.doi.org/10.18352/incontri.10161.

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Rahe, P. A. "Montesquieu e la virtu: Rappresentazioni della Francia di 'Ancien Regime' e dei governi repubblicani, by Marco Platania." English Historical Review CXXVI, no. 518 (January 29, 2011): 176–77. http://dx.doi.org/10.1093/ehr/ceq390.

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Rigano, Francesco. "Libertà individuale e rapporti sociali: lo statuto costituzionale del Terzo settore." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 2 (June 2021): 137–58. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-002007.

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Abstract:
Nel periodo repubblicano gli enti privati non lucrativi sono stati oggetto di leggi speciali e di favore. Questa legislazione ha ricevuto un consolidamento con l'adozione del Codice del Terzo settore, che pone a sistema la nozione di ente del Terzo settore, determina gli strumenti di raccordo con la pubblica amministrazione, disciplina i controlli. Il Codice trova legittimazione nella cornice del pluralismo aperto qualificato dalla indifferenza dei fini associativi, ma orientato dal principio di solidarietà prefigurato dalla Costituzione repubblicana. La corretta collocazione costituzionale del fenomeno aiuta ad affrontare la questione della limitazione dell'autonomia privata nelle scelte di organizzazione e in particolare dei rapporti tra ente e aderenti all'ente.
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Purcell, Nicholas. "Atrium Libertatis." Papers of the British School at Rome 61 (November 1993): 125–55. http://dx.doi.org/10.1017/s006824620000996x.

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Abstract:
ATRIUM LIBERTATISLa tesi sostenuta in questo lavoro e' che il progetto del luglio del 54 a.C. per il quale Cicerone (Att. IV 16) usa l'Atrium Libertatiscome punto di riferimento non ha nulla a che fare con il Forum Iulium, e che il nome ‘Tabularium’ è un termine improprio per il grande complesso repubblicano al di sotto del Palazzo Senatorio. Conseguenza di tale problema è che un edificio estremamente importante resta senza conosciuta localizzazione, e uno dei principali monumenti della Roma repubblicana senza un nome. Alcuni indizi portano ad ipotizzare che il Palazzo Senatorio possa in realtà essere identificato con l'Atrium Libertatis. Le conseguenze di questa ipotesi sulla topografia storica dei centri del governo romano vengono esaminate.
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Ortu, Rosanna. "Alle origini della tutela giuridica del consumatore: fondamenti romanistici della disciplina europea." Zeszyty Naukowe KUL 60, no. 3 (October 27, 2020): 281–97. http://dx.doi.org/10.31743/zn.2017.60.3.281-297.

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Abstract:
Nel presente contributo si sono voluti comparare taluni aspetti della disciplina della tutela del contraente debole nel contratto di compravendita, figura che attualmente coincide con quella del consumatore, concentrando l’attenzione su alcuni istituti presenti nel diritto romano, in cui emergono alcune situazioni di disparità contrattuale. Nella disciplina dell’Editto degli edili curuli, i magistrati repubblicani stabilirono una normativa speciale per la dichiarazione dei vizi occulti nelle vendite di schiavi ed animali, presupponendo una responsabilità oggettiva del venditore che non si fosse attenuto alle disposizioni edilizie. Un intervento importante che andò a definire una settorializzazione della materia, inquadrata all’interno della vendita in generale. Da ciò derivava una sovrapposizione in livelli della disciplina giuridica negoziale: sul piano orizzontale si collocava la regolamentazione della vendita prevista dal ius civile, mentre sul piano verticale si innestava quella speciale, di ius honorarium, prevista dall’Editto degli edili curuli. Tale modalità si riscontra anche in ambito europeo con la Direttiva 1999/44/CE, a proposito della vendita di beni di consumo, che rappresenta la manifestazione più eclatante del ruolo che il legislatore europeo ha nell’ambito della protezione del consumatore in materia contrattuale. Come nel mondo antico, nella Direttiva 1999/44/CE l’intervento normativo è giustificato dall’esigenza di creare uno spazio di tutele maggiori destinate a determinati soggetti, nonché delimitate per contenuto e ambito.
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Gentiloni Silveri, Umberto. "La politica internazionale e Amintore Fanfani." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 262 (October 2011): 64–74. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-262004.

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Abstract:
Negli ultimi anni il dibattito storiografico sul secondo dopoguerra ha privilegiato i tentativi di superare le narrazioni nazionali, rimettendo in discussione i confini tradizionali delle discipline di riferimento. Il percorso biografico di Amintore Fanfani rappresenta un punto di osservazione privilegiato, segnato dall'incontro tra la politica estera e le scelte che hanno caratterizzato diverse fasi della storia della repubblica. Il contributo analizza alcune questioni chiave che attraversano e ridefiniscono il sistema internazionale, con particolare attenzione agli indirizzi e ai condizionamenti del sistema bipolare. Il ruolo centrale di Fanfani nella Democrazia cristiana e negli esecutivi che lo vedono capo del governo o ministro degli Esteri viene utilizzato come chiave di lettura per seguire le trasformazioni dei nessi tra quadro interno e contesto internazionale. La storia della repubblica diventa parte di una piů ampia dinamica che caratterizza una lunga fase del secondo dopoguerra, fino a condizionare gli assi portanti della proiezione internazionale dell'Italia repubblicana.
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Manzi, Alessandra. "Cosmopolitismo e piccola patria. La scrittura politica di Alvise Zenobio, nobile veneziano (1757-1817)." IL RISORGIMENTO, no. 1 (June 2016): 117–45. http://dx.doi.org/10.3280/riso2016-001005.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce l'avventurosa vita politica del nobile veneziano Alvise Zenobio, un repubblicano anglofilo che tra il 1789 e il 1815 si divise tra Londra e Parigi e intervenne a piu riprese sul significato degli anni rivoluzionari e napoleonici. Dapprima favorevole ai rivolgimenti francesi - tanto da tradurre in inglese un testo di Sieyes - guardo poi con preoccupazione alla nascita di una repubblica democratica per tornare in seguito a entusiasmarsi ai successi di Bonaparte in Italia. Nel 1797 plaudi al crollo della Serenissima e nel 1802 pubblico a Milano uno scritto di Hume, che gli sembrava dovesse ispirare la costituzione della Repubblica italiana. Presto deluso da Napoleone, tento, al momento del crollo dell'Impero francese, di perorare il ritorno all'indipendenza della Serenissima. Il saggio analizza i suoi molti scritti politici - spesso attribuendogliene alcuni pubblicati anonimi - e illustra un curioso percorso politico che esaurisce il cosmopolitismo dei Lumi nell'accettazione di una piccola patria ritrovata.
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Violante, Luciano. "INTRODUZIONE." Il Politico 251, no. 2 (March 3, 2020): 5–24. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.233.

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Abstract:
La storia delle istituzioni repubblicane è caratterizzata da profonde fratture, a partire dalla nascita della Repubblica. Il regime democratico nasce e si afferma sulla base di tre radicali discontinuità. La prima fu la guerra di Liberazione dal nazismo e dal fascismo che fu anche guerra tra italiani. La seconda fu il referendum tra monarchia e repubblica, che mise fine alla dinastia sabauda. La terza frattura nacque dalla prima decisione della Corte Costituzionale, che, respingendo le istanze dell’Avvocatura dello Stato, intervenuta in difesa dell’art.113 TULPS, affermò la propria competenza a giudicare della conformità alla Costituzione di tutte le leggi, comprese quelle precedenti alla sua istituzione, riconfermando la felice frattura tra fascismo e Repubblica. Negli anni successivi, il paese è stato colpito da undici stragi politiche, due opposti terrorismi con 460 uccisi in quindici anni (1969-1984), due stragi di mafia, tre tentativi di rovesciamento violento del governo, l’omicidio di un uomo di Stato, di 24 magistrati e di 11 giornalisti. A queste tragedie possono aggiungersi l’autodistruzione di una classe politica dirigente incapace di assumersi le proprie responsabilità in seguito alle vicende di Tangentopoli, il processo di crescente denigrazione [Continua]
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Podini, Andrea. "Il contrabbando di armi a Marsiglia: legislazione e pratiche illecite (1885-­1939)." SOCIETÀ E STORIA, no. 172 (June 2021): 321–42. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-172004.

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Abstract:
L'autore si propone di studiare i contrabbandi di armi avvenuti durante la Terza repubblica francese a Marsiglia. L'indagine da una parte analizza le disposizioni normative che oscillarono tra la completa liberalizzazione e il rigido controllo, suddividendo il periodo repubblicano in tre distinte fasi cronologiche; dall'altra, le pratiche con cui i contrabbandi di armi venivano organizzati, suddividendoli, a seconda del mercato a cui erano diretti, in traffici di natura locale - destinati al milieu urbano - o internazionale - rivolti a zone di guerra dove il commercio lecito era stato sospeso. L'autore mostra infine il caso di studio di Marcel Seytres, importante trafficante d'armi di Marsiglia, ricostruendone i traffici illeciti.
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Dendena, Francesco. "«Le cose della Nazione»: patrimonio librario e costruzione dello spazio repubblicano nel Triennio (1796-1799)." IL RISORGIMENTO, no. 1 (June 2016): 81–116. http://dx.doi.org/10.3280/riso2016-001004.

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Abstract:
Il testo analizza la nazionalizzazione delle risorse librarie nella Repubblica Cisalpina e la (mancata) creazione di un sistema bibliotecario nazionale, interrogando le dinamiche culturali che accompagnano l'instaurazione del regime repubblicano. La prima parte del saggio e consacrata ai dibattiti del Corpo legislativo e all'analisi della legge del 19 fiorile che porto alla confisca dei beni ecclesiastici, ponendo in luce le differenze rispetto a quanto avvenuto in Francia. Segue un'analisi delle pratiche dei sequestri attuati nei dipartimenti. Gli aspetti economici della nazionalizzazione acquistano progressivamente una dimensione sempre piu politica, pienamente evidenziata dallo studio dei provvedimenti presi nella seconda parte del 1798, che sfociano nella legge quadro del 3 pluvioso anno VII. Sebbene non applicata a causa dell'invasione austro-russa, quest'ultima getta le basi su cui si costruisce il sistema bibliotecario dell'epoca consolare, che trasforma lo spazio del sapere d'ancien régime in uno spazio civico al servizio del progetto rivoluzionario.
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Elia, Domenico F. A. "Crimini di guerra in provincia di Siena durante l'occupazione nazista." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 261 (February 2011): 728–37. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-261009.

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Abstract:
Nel presente contributo l'autore indaga sulle fonti conservate negli archivi italiani (Archivio di Stato di Siena, Archivio centrale dello Stato, Roma, Archivio dell'Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'esercito) relative ai crimini di guerra commessi nella provincia di Siena nel biennio 1943-1944 dalle forze armate tedesche e repubblicane. I crimini cosě individuati sono stati suddivisi in base alla tipologia di appartenenza (omicidio, ferimento, stupro, rastrellamento, danneggiamento di proprietŕ privata e pubblica, requisizione di beni privati e pubblici) e in modo diacronico, secondo tre fasi. La prima fase include i crimini commessi dal settembre 1943 al marzo 1944, nella quale č protagonista la violenza fascista; la seconda fase comprende i rastrellamenti antipartigiani svoltisi nel marzo del 1944; la terza, i crimini commessi durante la ritirata tedesca nell'estate del 1944. I dati raccolti hanno ricostruito l'intreccio di violenze e politica di sfruttamento al quale concorsero non solo le forze armate tedesche, ma anche quelle della Repubblica sociale italiana.
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Conte, Paolo. "Michele De Tommaso: tra Costituzione montagnarda e sistema napoleonico (1792-1804)." IL RISORGIMENTO, no. 1 (June 2016): 21–54. http://dx.doi.org/10.3280/riso2016-001002.

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Abstract:
Per i patrioti italiani che avevano sostenuto la causa della Rivoluzione francese, il passaggio all'"ordine napoleonico" seguito alla vittoria repubblicana di Marengo non comporto la fine della loro attivita politica. Ne e un esempio il percorso biografico di Michele De Tommaso, prete napoletano attivo nell'organizzazione dei club patriottici partenopei ancor prima del 1796 e poi distintosi fra il Ponente ligure e Napoli nell'intensa fase del Triennio giacobino. Dopo il crollo delle Repubbliche sorelle, terminato un breve periodo di esilio in Francia, fece ritorno a Porto Maurizio, dove durante la "seconda" Repubblica ligure si distinse sia per la sua attivita intellettuale e pedagogica, sia per il suo attivismo filofrancese. Da un lato fondo e diresse una scuola pubblica di filosofia e scrisse opere di logica e metafisica, dall'altro svolse il ruolo di cancelliere del Viceconsolato transalpino e fu arrestato due volte per la partecipazione a rivolte cittadine: modalita diverse, ma complementari, per portar avanti la battaglia politica per la democrazia in Italia.
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Tacchi, Francesca. "Storie dell'Italia repubblicana." PASSATO E PRESENTE, no. 78 (October 2009): 159–91. http://dx.doi.org/10.3280/pass2009-078010.

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Pergher, Roberta. "Storia dell'Italia repubblicana." Journal of Modern Italian Studies 14, no. 3 (September 2009): 368–70. http://dx.doi.org/10.1080/13545710903032034.

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Wołodkiewicz, Witold. "LEX RETRO NON AGIT. SFORMUŁOWANIE W POLSKIEJ DOKTRYNIE PRAWNICZEJ." Zeszyty Prawnicze 1 (January 27, 2017): 103. http://dx.doi.org/10.21697/zp.2001.1.06.

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Abstract:
LEX RETRO NON AGIT. UN BROCARDO NELLA GIURISPRUDENZA POLACCAII problema della irretroattività della norma giuridica è stato trattato molto spesso nella dottrina giuridica generale e in quella romanistica. La regola lex retro non agit (che nella giurisprudenza e dottrina giuridica polacca esprime il principio délia irretroattività del diritto) è il brocardo latino il più spesso usato nella giurisprudenza polacca.Considerazioni a proposito del vigore délia norma giuridica nel tempo si incontrano nelle fond del diritto romano nelle varie epoche del suo sviluppo. Il problema délla retroattività délia legge fu affrontato già dai giuristi repubblicani. Fu toccato anche dai giuristi classici. La generalizzazione del principio secondo il quale la legge non deve retroagire, si trova peraltro in diverse costituzioni imperiali del Basso Impero. Il principio délia irretroattività del diritto compare più volte nella storia giuridica postgiustinianea.Nelle visioni dello Stato di diritto, sviluppate dai filosofi del Secolo dei Lumi il principio dell’irretroattività délia legge è stato trattato come un dogma fondamentale ed assoluto.II principio d’irretroattività è molto spesso enunciato nei codici contemporanei. E un elemento fondamentale della definizione classica del delitto penale, peró la dottrina e la pratica penale e costituzionale dopo la seconda guerra mondiale hanno cominciato, almeno in certa misura, ad allontanarsi dal principio d’irretroattività nel diritto penale. Questa tendenza fu stata già notata, a proposito del processo di Norimberga, dal Berger in un articolo del 1949. Le dichiarazioni e convenzioni internazionali sui crimini di guerra e contro l’umanità , hanno poi introdotto diverse eccezioni al principio dell’irretroattività della legge penale. Questi atti di diritto internazionale hanno tendenzialmente influenzato i sistemi nazionali di diritto costituzionale e penale (come esempio si puô citare l’art. 42 punto 1 della Costituzione polacca del 2 aprile 1997).II brocardo lex retro non agit non fu mai esplicitamente individuato eon queste parole, né ai tempi romani, né nella storia posteriore del diritto. Questa formulazione è infatti sconosciuta ai dizionari ed alle enciclopedie giuridiche in quasi tutta Europa al di fuori della Polonia.Nella romanistica polacca, l’autore che cita il brocardo lex retro non agit fu Stanisław Wróblewski (nel suo manuale di diritto romano, pubblicato nel 1916). E probabile che l’autorità del Wróblewski (a lungo professore di diritto romano a Cracovia, ed influente membro della Commissione di Codificazione polacca, chiamato spesso il „Papiniano polacco”) abbia influenzato la divulgazione del brocardo lex retro non agit nella dottrina e nella giurisprudenza polacca e radicato per conseguenza la persuasione della derivazione romanistica del concetto d’irretroattività del diritto, letteralmente cosi individuato, nell’odierna pratica giurisprudenziale polacca.
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Prospero, Michele. "Terza Repubblica?" DEMOCRAZIA E DIRITTO, no. 1 (October 2012): 52–84. http://dx.doi.org/10.3280/ded2012-001005.

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Mazza, Luigi. "Pianificazione strategica e prospettiva repubblicana." TERRITORIO, no. 48 (May 2009): 124–32. http://dx.doi.org/10.3280/tr2009-048022.

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Abstract:
- In order for it to be complete, a planning system cannot be limited to local considerations. A higher level of conceptualisation is required, though very often this is lacking or else is present only formally, hence without any tangible consequences. In the debate of the last few decades, commentators have reached consensus over the fact that strategic planning should be seen not only as being on a higher level than local planning, but above all as a different way of planning. The present article explores the discontent that for several years has been a constant companion of this type of planning and traces the reasons for this in three main issues, all of which boil down to excessive expectations in strategic plans. The piece concludes by arguing that it is possible to design and implement a complete planning system only in a republican perspective, by which is meant using a spirit of ‘constitutional patriotism' as the foundation on which to rebuild an authoritative role for the state in the context of legality accompanied by a renewed sense of responsibility vis-à-vis planning.
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Moreno Seco, Mónica. "GABRIELLI, Patrizia (ed.), Elette ed eletti. Rappresentanza e rappresentazioni di genere nell’Italia Repubblicana. Soveria Mannelli, Rubbettino, 2020, 193 pp." Pasado y Memoria. Revista de Historia Contemporánea, no. 23 (July 29, 2021): 510. http://dx.doi.org/10.14198/pasado2021.23.30.

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Oriente Moderno, Editors. "Repubblica Araba D'egitto." Oriente Moderno 68, no. 1-9 (August 12, 1988): 165–336. http://dx.doi.org/10.1163/22138617-0680109004.

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Oriente Moderno, Editors. "Repubblica Islamica Dell'iran." Oriente Moderno 68, no. 1-9 (August 12, 1988): 337–95. http://dx.doi.org/10.1163/22138617-0680109005.

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Scaglia, Evelina. "Immagini dei nostri maestri. Memorie di scuola nel cinema e nella televisione dell’Italia repubblicana." Historia y Memoria de la Educación, no. 16 (June 20, 2022): 745–50. http://dx.doi.org/10.5944/hme.16.2022.31307.

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Lupo, Nicola. "I "governi tecnici" nell'esperienza repubblicana italiana." VENTUNESIMO SECOLO, no. 36 (September 2015): 9–37. http://dx.doi.org/10.3280/xxi2015-036002.

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Soraci, Cristina. "Città siciliane “privilegiate” in epoca repubblicana." Dialogues d'histoire ancienne 42/1, no. 1 (2016): 97. http://dx.doi.org/10.3917/dha.421.0097.

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Bufacchi, Vittorio. "Libertà inutile. Profilo ideologico dell’Italia repubblicana." Journal of Modern Italian Studies 27, no. 1 (October 15, 2021): 155–57. http://dx.doi.org/10.1080/1354571x.2021.1981722.

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La Torre, Massimo. "Libertà ‘repubblicana'? Tra liberalismo e democrazia." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 59 (November 2017): 149–62. http://dx.doi.org/10.3280/las2017-059010.

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Cajani, Luigi. "L’Antirisorgimento nel dibattito pubblico dell’Italia repubblicana." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 100, no. 1 (November 25, 2020): 495–512. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2020-0022.

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Abstract:
AbstractDuring the celebration of the 150th anniversary of Italian unification in 2011 three disparaging views of the Risorgimento were publicly expressed: the first by ultraconservative Catholics, the second by the neo-Bourbon movement and the third by the Lega Nord. This article analyses their cultural roots, evolution and mutual relations, with a particular focus on the neo-Bourbon movement, the most active during recent years.
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Foro, Philippe. "Sguardi francesi sulla storia d'Italia: lineamenti di un bilancio storiografico." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (July 2012): 119–32. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-001005.

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Abstract:
La storiografia francese sull'Italia contemporanea raccoglie una serie di storici la cui attivitŕ č rilevante giŕ da una trentina d'anni. Al seguito di Pierre Milza, che ha svolto un ruolo importante di stimolo, diversi studiosi francesi hanno dato il loro contributo alla comprensione dell'Italia del Risorgimento, del periodo fascista e della democrazia repubblicana. Sono stati affrontati diversi generi storiografici: la biografia (Mazzini, Cavour, Mussolini), le istituzioni (la classe politica fascista), il fenomeno totalitario fascista (la persecuzione antisemita, il controllo dello Stato e dell'economia), oltre che solide sintesi (l'Italia repubblicana). Di conseguenza, l'Italia č oggi uno dei grandi paesi europei che incontra un vivo interesse nella scuola storica francese e presso il pubblico francese. Questo articolo prova a proporne un panorama.
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Berardi, Silvio. "Le colonie italiane nel secondo dopoguerra: il Partito repubblicano e la questione somala (1948-1950)." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (July 2012): 91–118. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-001004.

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Abstract:
Il saggio intende ricostruire una tra le pagine piů complesse della politica coloniale italiana: la questione somala dai tragici fatti di Mogadiscio dell'11 gennaio 1948 al ritorno italiano in Somalia del 1950. La stampa nazionale fu concorde nel ritenere indirettamente responsabili dell'eccidio i funzionari britannici in Somalia, incapaci di tutelare e proteggere la comunitŕ italiana presente sul territorio. Il Partito repubblicano, impegnato in una difficile e complessa riorganizzazione interna, evitň di prendere nell'immediato una posizione ufficiale. Il ministro degli Esteri, il repubblicano Carlo Sforza, intervenendo a Napoli al XX congresso del partito, in cui l'orientamento prevalente fu quello di continuare a sostenere l'esecutivo e le politiche democristiane, escluse la responsabilitŕ del governo britannico nella strage. All'interno del partito, tuttavia, si stavano delineando delle frizioni, del resto sempre presenti, ma mai cosě ben avvertite: mentre la maggioranza era vicina alla posizione di Sforza di favorire il ritorno degli italiani negli antichi territori somali al fine di stimolare la collaborazione tra Europa ed Africa e salvare l'onore nazionale, una piccola minoranza, composta tra gli altri da Giovanni Conti e Giulio Andrea Belloni, richiamandosi agli antichi ideali del Partito repubblicano, era contraria a tale ritorno. La posizione "colonialista" risultň vincitrice, anche per l'emergere di una nuova classe dirigente, destinata a modificare, non senza contraccolpi, gli orientamenti del partito stesso.
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Biolcati Rinaldi, Ferruccio, Daniele Checchi, Chiara Guglielmetti, Silvia Salini, and Matteo Turri. "Ranking e valutazione: il caso delle classifiche delle universitŕ." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 41 (May 2009): 81–114. http://dx.doi.org/10.3280/riv2008-041006.

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Abstract:
- Abstract The paper consists of two parts. The first is more general: it introduces to university ranking, shows the leading international ranking, discusses the uses people make of rankings. The second focuses on Italian ranking Censis-la Repubblica developing two different kinds of analyses: after considering indicators validity and reliability, principal components analysis and cluster analysis are applied to a partial replication of Censis-la Repubblica data. A list of points to pay attention comes out of these analyses: it can be useful when defining rankings of complex institutions such as universities.Key words: ranking, university ranking, Censis-la Repubblica, validity and reliability, normalisation and combination of indicators.
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Abbate, Michele. "La Repubblica di Platone nell’esegesi simbolica, e metafisico-teologica di Proclo." ΠΗΓΗ/FONS 2, no. 1 (December 14, 2017): 153. http://dx.doi.org/10.20318/fons.2017.3853.

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Abstract:
Riassunto: Delle diverse tematiche affrontate da Proclo nella sua articolata interpretazione della Repubblica di Platone, il saggio propone una disamina di alcune fra quelle che appaiono particolarmente significative per comprendere in quale direzione proceda complessivamente l’esegesi procliana del dialogo platonico: lo σκοπός (ossia l’argomento principale) e l’impianto simbolico della Repubblica (dissertazione I); la natura, la funzione e il ruolo della giustizia secondo l’esegesi procliana (dissertazioni III e VII-VIII); l’esame e la critica delle obiezioni mosse da Aristotele alla Repubblica di Platone (dissertazione XVII).Parole chiave: Proclo, Platone, Aristotele, Repubblica, skopós, giustiziaAbstract: Among the various themes faced by Proclus in his articulated interpretation of Plato’s Republic, this essay offers an examination of some of those that appear particularly significant in order to understand what direction Proclus’ exegesis of this dialogue takes: the σκοπός (the main argument) and the symbolic system of the Republic (dissertation I); the nature, function and role of justice according to Proclus’ exegesis (dissertations III and VII-VIII); the examination and criticism of the objections raised by Aristotle to Plato’s Republic (dissertation XVII).Keywords: Proclus, Plato, Aristotle, Republic, skopós, justice
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Loreto, Fabrizio. "Il sindacalismo nell'Italia repubblicana: organizzazioni, politiche, culture." DEMOCRAZIA E DIRITTO, no. 3 (April 2014): 171–212. http://dx.doi.org/10.3280/ded2013-003008.

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Schermaier, Martin Josef. "Federico D ' Ippolito, Sulla giurisprudenza medio-repubblicana." Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte. Romanistische Abteilung 109, no. 1 (August 1, 1992): 646–55. http://dx.doi.org/10.7767/zrgra.1992.109.1.646.

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Pipitone, Daniele. "Settant'anni dopo. Ripensare la storia dell'Italia repubblicana." PASSATO E PRESENTE, no. 103 (January 2018): 17–46. http://dx.doi.org/10.3280/pass2018-103002.

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Harvey, Paul, and Filippo Coarelli. "I santuari del Lazio in età repubblicana." American Journal of Archaeology 93, no. 2 (April 1989): 301. http://dx.doi.org/10.2307/505107.

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Zevi, Fausto. "Appunti per una storia di Ostia repubblicana." Mélanges de l’École française de Rome. Antiquité 114, no. 1 (2002): 13–58. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2002.10694.

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Hellman, Stephen. "Menshevichi. I riformisti nella storia dell'Italia repubblicana." Journal of Modern Italian Studies 15, no. 4 (September 2010): 627–28. http://dx.doi.org/10.1080/1354571x.2010.501989.

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Bosworth, R. J. B. "L'Italia repubblicana vista da fuori (1945-2000)." English Historical Review CXXIV, no. 508 (May 22, 2009): 768–70. http://dx.doi.org/10.1093/ehr/cep118.

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Orlandi, Renzo. "Diritti individuali e processo penale nell’Italia repubblicana." Revista Brasileira de Direito Processual Penal 2, no. 1 (September 2, 2016): 7. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v2i1.15.

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Abstract:
Com o presente artigo se propõe uma busca de diálogo interdisciplinar, entre cultores do direito positivo e históricos ou filósofos do direito, sobre as transformações do direito processual penal italiano e também acerca do papel que neste obtiveram os direitos fundamentais na Itália republicana. De 1946 em diante, as novas visões do relacionamento entre o indivíduo e o estado, entre liberdade e autoridade, entre garantia da pessoa e poder punitivo dos aparados públicos, configuraram em modo sensível e não sempre progressista o tipo de rito penal.
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De Luna, Giovanni. "La repubblica del dolore." PASSATO E PRESENTE, no. 82 (January 2011): 5–19. http://dx.doi.org/10.3280/pass2011-082001.

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Caffarelli, Enzo. "Repubblica Ceca o Cechia?" Italiano digitale VIII, 2019/1 (gennaio-marzo) (2016): 59–61. http://dx.doi.org/10.35948/2532-9006/2019.3082.

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Riccardi, Andrea. "La Repubblica degli italiani." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 286 (March 2018): 169–74. http://dx.doi.org/10.3280/ic2018-286008.

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Bellucci, Paolo, and Pierangelo Isernia. "OPINIONE PUBBLICA E POLITICA ESTERA IN ITALIA: IL CASO DELLA BOSNIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 29, no. 3 (December 1999): 441–80. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200028914.

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Abstract:
IntroduzioneLa guerra contro la Repubblica Federale di Jugoslavia ha evidenziato i problemi della politica estera italiana degli anni '90. Con non più del 40% dell'opinione pubblica stabilmente a favore dei raid aerei contro la Serbia ed il Kosovo, una veemente opposizione del Vaticano e del Papa in prima persona ed una maggioranza di governo divisa al suo interno tra negoziatori ad oltranza ed auspici di una immediataescalationterrestre, si riproponeva, con maggiore evidenza del passato, il ridotto margine di autonomia dell'esecutivo nel settore della politica di sicurezza. A poco meno di due anni dalla crisi albanese, la leadership politica italiana si è trovata così ad affrontare l'ennesima prova di politica estera, per giunta sul terreno delle armi, un terreno sul quale nell'ultimo quarantennio repubblicano raramente un governo si era avventurato. Rispetto all'ambiente tut to sommato «placido» nel quale la politica estera italiana ha operato nel secondo dopoguerra, gli anni '90, con un ininterrotto susseguirsi di crisi (dal Golfo alla Somalia, dall'Albania alla Bosnia, per finire con il Kosovo) hanno prodotto un maggior numero di sfide, in aree molto più vicine e rilevanti per gli interessi nazionali italiani e in un quadro di minore possibilità di far ricorso al proprio tradizionale alleato, gli Stati Uniti, per risolvere i propri fondamentali problemi di sicurezza. Da qui la necessità di costruire un consenso nazionale intorno alle scelte del governo e, di conseguenza, il crescente interesse per il ruolo che l'opinione pubblica assume nella politica estera italiana. Il Kosovo tuttavia non è il primo caso in cui l'opinione pubblica entra nei calcoli dei decisori nazionali. In questo saggio intendiamo esplorare questo ruolo in un'altra recente crisi che ha visto coinvolta l'Italia, quella relativa al dissolvimento della ex-Jugoslavia, con particolare riferimento alla crisi in Bosnia-Herzegovina. Come diremo nelle conclusioni, da questa esperienza è possibile trarre alcune considerazioni che sembrano dimostrarsi valide anche nel caso del Kosovo.
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