Journal articles on the topic 'Relazioni urbano'

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Converti, Fabio, and Piera Della Morte. "La qualitŕ della vita nelle aree di margine: il luogo del progetto urbano e sociale." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 97 (February 2011): 35–47. http://dx.doi.org/10.3280/asur2010-097004.

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Abstract:
Il contributo tratta la questione relativa alle aree di margine periurbane, evidenziandone la genesi, le cause e le principali caratteristiche, nonché gli effetti negativi di natura collettiva che i processi di diffusione urbana possono arrecare, per poi approfondire il tema della qualitŕ della vita e delle relazioni sociali all'interno di insediamenti periferici, proponendo possibili soluzioni per migliorare la qualitŕ delle reti sociali e relazionali attraverso il progetto urbano.
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2

De Nisco, Alessandro. "Ambiente urbano, qualitÀ del servizio e behavioral intentions: uno studio esplorativo in un centro storico italiano." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 4 (November 2010): 165–86. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004010.

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Abstract:
Il paper propone un modello di analisi finalizzato a verificare la relazione tra alcune categorie di stimoli ambientali tipicamente presenti nelle aree urbane (design esterno, layout e funzionalitÀ degli spazi e design interno), la qualitÀ del servizio complessivamente percepita dai consumatori e i relativi output in termini di intenzioni di acquisto e desiderio di permanenza. Gli elementi costitutivi del modello sono basati sulla letteratura sul retailing e il servicescape. Le relazioni ipotizzate tra i costrutti sono sottoposte a verifica empirica attraverso un'indagine empirica condotta nel centro storico di Benevento. I risultati evidenziano che due elementi dell'ambiente urbano (layout e funzionalitÀ degli spazi e design interno) esercitano un'influenza significativa sulla percezione della qualitÀ dei servizi erogati nell'area e che tale percezione, a sua volta, č positivamente correlata agli output attesi. Viene infine discussa la collocazione del paper all'interno della letteratura esistente e le relative implicazioni per il management dei centri urbani.
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3

Di Franco, Andrea. "Il carattere della cittŕ delle relazioni." COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no. 22 (December 2011): 45–61. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-022005.

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Abstract:
La natura della cittŕ e i suoi processi di formazione dalle origini a oggi esprimono una primaria qualitŕ della nostra specie, quella umana, contesa tra l'appartenenza ad una collettivitŕ e l'affermazione del proprio carattere individuale. La bellezza e la bontŕ, la giustizia e la sicurezza, la libertŕ e la concordia vanno di volta in volta patteggiate, per quanto ne concerne il significato, la specifica formalizzazione, l'orizzonte di condivisibilitŕ. Sembra essere chiaro che nulla č frequentabile in campo urbano, in quanto settore principe del campo umano, al di fuori di un principio di relazionalitŕ. In questo orizzonte di senso, l'idea della tradizione come enciclopedia entro cui trovare o riscrivere una grammatica per la traduzione dei nuovi termini della cittŕ ecologica, del paesaggio urbano e della sostenibilitŕ abitativa, č la base del progetto comune, del progetto di un'architettura delle relazioni.
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López de Lucio, Ramón. "Comercio y periferia: El caso de la región de Madrid." Ciudades, no. 10 (February 1, 2018): 185. http://dx.doi.org/10.24197/ciudades.10.2007.185-202.

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Abstract:
Le attività commerciali in Spagna hanno vissuto negli ultimi trenta anni dei cambiamenti sostanziali, accompagnati dalle trasformazioni nelle relazioni di tali attività con lo spazio urbano ed il trasporto pubblico. La città si è frammentata, le sue parti si sono specializzate e nella struttura insediativa della città diffusa sono sorte le grandi superfici commerciali extraurbane.Gli anni ottanta sono stati un periodo di transizione. A Madrid sono stati aperti dei grandi magazzini in centro e contemporaneamente dei centri commerciali nelle zone periferiche. Negli anni novanta si verifica una esplosione di grandi strutture nell’area metropolitana. All’inizio del nuovo secolo, i centri commerciali rappresentano le nodalità territoriali della regione urbana di Madrid. Nasce una nuova gerarchia dei centri urbani, influenzata dalla localizzazione di questi nuovi complessi commerciali. La presenza di queste superfici in Spagna diventa tripla rispetto a quella europea.I nuovi formati commerciali generano degli effetti sulle reti tradizionali e sulla vitalità dello spazio urbano.
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5

Corbisiero, Fabio, and Luigi Delle Cave. "Comunità resilienti e qualità della vita: il caso del centro storico di Napoli." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 124 (March 2021): 62–82. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-124004.

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Abstract:
L'articolo propone un'analisi della resilienza di comunità in uno specifico spazio urbano: il centro storico di Napoli. Partendo dai risultati di una survey sulla percezione della qualità della vita degli abitanti del centro antico della città, le riflessioni proposte si spingono fino ad approfondire la capacità dei cittadini di rispondere a problematiche sociali attraverso pratiche di resilenza urbana, "mediate" talvolta da organizzazioni non profit, talvolta da un fitto tessuto di relazioni "informali" tra gli abitanti del quartiere.
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Colleoni, Matteo. "Mobilitŕ e societŕ urbane contemporanee." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 16–29. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094003.

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Abstract:
Abbiamo vissuto per molti secoli in cittŕ dalla morfologia compatta e densamente costruita attorno ai centri storici urbani, in particolare nei Paesi europei ad elevato livello di sviluppo, nelle quali le residenze, i luoghi del lavoro e dei servizi erano prossimi e l'identitŕ delle popolazioni si fondava sull'appartenenza alle comunitŕ locali delle relazioni di parentela e di vicinato. La situazione cambia con la nascita della cosiddetta cittŕ diffusa (o sconfinata), nella quale il peri-urbano diventa l'area di localizzazione privilegiata degli insediamenti e muta in modo radicale la morfologia spaziotemporale della mobilitŕ e dell'accessibilitŕ ai beni e ai servizi urbani. La dispersione degli insediamenti ha portato con sé quella della domanda di mobilitŕ e causato la crisi del sistema tradizionale di offerta dei trasporti pubblici che, organizzato sul presupposto della cittŕ compatta, presenta una struttura prevalentemente radiale, carente di reti di trasporto extra-urbane e di centri di interscambio modale. Il saggio analizza il tema della dispersione urbana, dell'aumento della superficie costruita e delle relative conseguenze sulla mobilitŕ quotidiana, dedicando particolare attenzione agli esiti dei piů validi studi empirici condotti nelle aree urbane e metropolitane italiane.
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7

Borelli, Guido. "Urbanizzazione ‘creativa' e modo artistico di produzione dello spazio. Due casi milanesi." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 90 (September 2010): 49–88. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-090005.

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Abstract:
Utilizzando come terreno d'indagine i ‘quartieri creativi' che proliferano nella cittŕ e tenendo sullo sfondo la letteratura piů in voga sull'argomento, il saggio utilizza alcuni insegnamenti di Henri Lefebvre entro un approccio di urban political economy, con l'intento di dimostrare che i ‘quartieri creativi' possono essere considerati non soltanto come uno spontaneo pot-pourri urbano di edifici, cortili, strade e di un fitto network di relazioni sociali ed economiche, ma anche come un terreno soggetto agli interessi delle maggiori forze sociali, economiche e politiche. Dal resoconto di due ‘quertieri creativi' milanesi emerge come la specializzazione e la diversificazione funzionale dell'organizzazione urbana siano diventate uno strumento attraverso il quale i developer riescono a esercitare un influsso consistente nella trasformazione spaziale delle cittŕ.
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Avallone, Gennaro. "Le relazioni territoriali nella evoluzione della sociologia urbana e rurale italiana." STORIA URBANA, no. 135 (February 2013): 119–33. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-135006.

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Abstract:
L'analisi sociologica si č costruita nel tempo attorno ad alcuni nuclei tematici, tra i quali quello dei cambiamenti socio-territoriali ha rappresentato un riferimento permanente, sul quale si č costruito uno specifico campo disciplinare, quello della sociologia urbana e rurale. Il testo presentato si pone l'obiettivo di evidenziare l'importanza che il tema delle relazioni territoriali ha avuto nella storia della sociologia urbana e rurale in Italia, presentando alcune emblematiche attivitŕ di ricerca. Questo approfondimento viene realizzato nella prima parte, in cui si presentano le trasformazioni intervenute nei rapporti tra cittŕ e campagna fino all'affermazione della cittŕ diffusa. A questo intento si associa un secondo obiettivo, che č quello di individuare, e attualizzare con riferimento ai mutamenti territoriali piů recenti, alcune significative ricorrenze tematiche. In particolare, nella seconda ed ultima parte del testo, l'attenzione si concentra su tre dimensioni, relative ai caratteri dei legami sociali, al nesso tra mutamenti territoriali e processi migratori e al rapporto tra urbanizzazione, ambiente e salute, rilevando la necessitŕ di approfondire, mediante la ricerca sul campo, le modalitŕ di produzione dello spazio urbano e le popolazioni che ne sono protagoniste.
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Corda, Gian Paolo. "Le implicazioni macro-urbanistiche delle reti di mobilitŕ sulla pianificazione a scala comunale." TERRITORIO, no. 59 (November 2011): 15–22. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059003.

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Abstract:
Nel caso di studio si esaminano le potenzialitŕ derivanti al contesto urbano dalla posizione privilegiata che deriva dai collegamenti ferroviari del Sempione e del Gottardo, potenziati dai nuovi trafori, e dal possibile rilancio dell'aeroporto della Malpensa. Sul piano macrourbanistico, l'interesse deriva dal fatto che queste condizioni risultano strategiche per garantire un piů equilibrato assetto regionale, capace di superare l'insufficienza delle relazioni tra le cittŕ di corona della Lombardia e di valorizzare il sistema economico milaneselombardo nel suo complesso. L'occasione č stata quella di verificare come la predisposizione di un Pgt debba muoversi non solo in coerenza con un assetto pianificatorio sovraordinante ma come possa concorrere a sviluppare le potenzialitŕ derivanti da un assetto urbano e contribuire al perfezionamento di un grande sistema di cittŕ di rango europeo, non esaurito dalla sola Milano e dall'area urbana centrale.
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Rampone, Celeste. "Intessere relazioni. Un'ipotesi di progetto da - e per - la città." TERRITORIO, no. 100 (November 2022): 86–91. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100010.

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Abstract:
La tendenza verso un minor coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni riguardo la città emerge con chiarezza analizzando il fenomeno dei lavoratori di piattaforma e, nello specifico, dei rider. Fattori legati alle peculiarità di questa modalità di lavoro, come l'algoritmo che lo governa e il pagamento a cottimo, negano ai rider libertà di scelta nell'impostazione - e nella geografia - del lavoro. Inoltre, fondano una situazione discriminatoria e la necessità di progettare un rinnovato coinvolgimento di questi attori e di tutti i cittadini nelle decisioni sullo spazio urbano, attraverso l'inclusione delle istanze di cui sono portatori e un ripensamento delle sue infrastrutture, verso una città maggiormente accogliente e veicolo di un sistema di diritti realmente esercitabili.
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Coppetti, Barbara. "La dialettica tra residenza e spazio aperto nella cittŕ contemporanea: processi generativi e costitutivi." TERRITORIO, no. 59 (November 2011): 75–82. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059013.

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Abstract:
La dissoluzione dell'isolato tradizionale inteso come unitŕ costitutiva del tessuto edilizio, determina una nuova organizzazione urbana che modifica radicalmente la dialettica fra residenza e spazio pubblico nella cittŕ. L'edificio diventa un volume reiterabile all'interno del quartiere e lo spazio libero si svuota dei suoi caratteri specifici. Da una logica in base alla quale ad ogni spazio viene assegnato un particolare carattere riconosciuto dalla pratica, si passa ad un principio insediativo le cui parole chiave sono ritmo, sequenza, intervalli, ripetibilitŕ. Il progetto architettonico e urbano intende rimarcare il senso celato degli odierni paesaggi della mediocritŕ e ricercare nuovi modi abitativi, usi e aggiornate tipologie che diano forma a relazioni aperte capaci di tracciare i processi trasformativi alla quota del suolo pubblico.
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Rubans’ka, Yuliya, and Gianfranco Franz. "Geografia del potere e grandi progetti urbani in una cittŕ dell'ucraina." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 104 (October 2012): 123–39. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-104008.

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Abstract:
L'evoluzione delle politiche di sviluppo urbano nel contesto europeo degli ultimi decenni č stata caratterizzata da modifiche strutturali nelle relazioni di potere: dal governo della cittŕ, incentrato sulla pianificazione urbanistica e il piano regolatore si č passati a forme piů o meno articolate e solo in parte pluraliste di governance urbana, grazie alle quali importanti gruppi immobiliari, immobiliaristi improvvisati e free-riders, importanti gruppi industriali alleati con le grandi centrali del credito e della finanza, hanno trovato maggiori consensi politico-culturali e minori difficoltŕ procedurali nel dirigere, imporre e realizzare grandi progetti di trasformazione urbana. La progressiva crescita del mercato immobiliare, sostenuto e drogato dal mercato finanziario, ha facilitato la proposizione e la realizzazione di GPU, almeno fino al 2007/2008, anno del crack finanziario occidentale, dal quale sono rimasti parzialmente immuni Paesi emergenti le cui economie non erano state ancora tanto profondamente modificate dal sistema finanziario di Stati Uniti ed Europa occidentale. Con differenze di scala e di magnitudo una folta schiera di cittŕ europee e nordamericane si sono impegnate nella realizzazione di GPU, seguite in questo processo dalle principali cittŕ di Paesi emergenti o di potenze in via di consolidamento (Pechino, Shangai, San Paolo, Cittŕ del Messico ecc.). Anche cittŕ piccole e medie si sono impegnate nella sfida di innovare e trasformare i propri tessuti, la propria economia e il proprio rango urbano, investendo in progetti affidati molto spesso alle cosiddette "archistar" internazionali o a societŕ di progettazione parti- colarmente avanzate sui temi della costruzione ecologica e del risparmio energetico. Il presente saggio propone un caso studio particolarmente interessante, caratterizzato da dinamiche precipue e non riscontrabili in molti altri contesti: le recenti trasformazioni urbane nella cittŕ di Dnipropetrovsk (Nipropetrovsk), capoluogo dell'omonima regione, una delle cittŕ principali dell'Ucraina dal punto di vista economico, politico e culturale.
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Giusto, Rosa Maria. "Gli ospedali degli incurabili a Roma e Napoli." Revista Eviterna, no. 10 (September 28, 2021): 67–84. http://dx.doi.org/10.24310/eviternare.vi10.13119.

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Abstract:
Il contributo ricostruisce la storia fondativa di due complessi ospedalieri destinati agli Incurabili, ripercorrendone le relazioni. Di fondamentale importanza per l’evoluzione dei sistemi sanitari e lo sviluppo urbano e territoriale delle rispettive città, l’Arciospedale di san Giacomo in Augusta a Roma e il complesso di santa Maria del Popolo degli Incurabili a Napoli furono caratterizzati in Età Moderna da una comune organizzazione e struttura dovute al ruolo esercitato dal notaio genovese Ettore Vernazza, fondatore della compagnia del Divino Amore, che ne coadiuvò e promosse le iniziative e da personalità del calibro di Gaetano da Thiene e Filippo Neri. Attualmente dismessi e in condizioni fatiscenti, tali edifici testimoniano, per la qualità delle loro architetture e il ruolo assunto nei secoli, l’importanza e la centralità che i temi dell’accoglienza e della cura rivestirono sin dall’Età Moderna sollecitati dall’azione aggregante e solidale svolta dalle confraternite quali istituzioni caritatevoli in grado di contribuire attivamente al miglioramento della società e alla qualità e ai servizi degli spazi di vita quotidiani.
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Skinner, Patricia. "Room for tension: urban life in Apulia in the eleventh and twelfth centuries." Papers of the British School at Rome 66 (November 1998): 159–76. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004268.

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Abstract:
POSSIBILI TENSIONI: VITA URBANA IN PUGLIA NELL'UNDICESIMO E DODICESIMO SECOLOL'espansione economica della Puglia nel secolo undicesimo e succesivi produsse un corrispondente incremento nel numero di documenti che registrano transazioni urbane. Questo studio indaga l'evidenza fornita da tali documenti, concentrandosi in particolare su Bari e sui suoi residenti. Particolarmente utili per lo studio dei gruppi sociali urbani e delle relazioni familiari sono i documenti che registrano dispute e divisoni. È in genere considerato impossible rintracciare dinastie nei documenti pugliesi, tuttavia la famiglia e la sua proprietà rappresentano l'unità dominante dell'organizzazione, occupando spesso diverse case in congiunzione. Divisioni di proprietà erano generate dalla presenza di figli adulti o dalla morte del padre, con il conseguente stralcio della proprietà. Il ruolo delle donne sembra limitato a quello di equipaggiare e gestire la nuova casa e i loro testamenti spesso rivelano lasciti a domestici e schiavi. Tuttavia uno studio focalizzato verso la ricostruzione dell'organizzazione e assegnazione della proprietà delle donne e delle sequenze di nomi, un soggetto atipico nei documenti, può far luce su nuove relazioni tra e all'interno delle famiglie. Il caso della famiglia barese degli Alfaraniti viene utilizzato per mostrare come un cambiamento di prospettiva possa produrre una soluzione al problema della ricostruzione delle relazione familiari.
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Dezio, Catherine, and Antonio Longo. "Bioregione come spazio di ricerca e progetto." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 13–20. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093002.

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Abstract:
Il servizio propone una riflessione sulla natura esplorativa e progettuale del termine ‘bioregione'. Il campo d'indagine è la metropoli milanese, centro di un sistema di luoghi e paesaggi, relazioni tra produzioni e consumi, gestione di scarti ed energia. La prospettiva bioregionale, spesso legata a nuove ideologie e scuole, affinché non risulti una semplice modalità di identificazione accademica, richiede approcci pragmatici basati su azioni concrete; qui si parla di azioni rivolte al miglioramento della qualità agronomica e ambientale e della relazione tra produzioni, consumi e scarti. La lettura territoriale e paesaggistica del sistema bioregionale si offre come una prospettiva di lavoro e di ricerca imperfetta, ma utile alla comprensione di relazioni complesse, che permette di affrontare sfide ambientali e paesaggistiche riguardanti i territori contemporanei, nella valorizzazione delle risorse locali.
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Chiodo, Emanuela. "Generare legami. Inclusione sociale ed educativa in una periferia del Mezzogiorno." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2020): 29–38. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001004.

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Abstract:
La povertà di bambini e adolescenti in famiglie deprivate del Mezzogiorno è sia la più invisi-bile, perché spesso occultata dalla più generale condizione di svantaggio del nucleo di appar-tenenza, sia la più estrema, per l'intensità con cui essa si lega a radicate disuguaglianze nella sfera dell'istruzione, della cultura e, in generale, nelle loro chances di vita al presente e nel futuro. In particolare, la povertà educativa è quella che meglio rappresenta lo svantaggio cumulativo che si genera a partire da condizioni di deprivazione materiale ed economica e trova nell'esclusione dall'accesso ad una formazione e a competenze adeguate, ma anche a spazi e ambienti di vita degni, a opportunità ludiche, culturali e di socializzazione più ampia le sue espressioni più evidenti. Napoli e le sue periferie più disagiate costituiscono un caso paradigmatico di tale scenario sia per la povertà multi-generazionale da cui sono interessate sia per l'elevata incidenza del-la popolazione minorile proprio nei quartieri più difficili. Ed è proprio nel contesto urbano e sociale della periferia est della città che l'articolo si cala per definire i contorni di quella «comunità educante» volta al contrasto della vulnerabilità sociale e dei rischi di esclusione per i tanti bambini e adolescenti in condizione di svantaggio economico e sociale. Alla luce della direttrice teorica sui legami sociali come fonte di protezione e riconoscimento (Paugam, 2008) e sulla base di un approccio di ricerca micro-sociologico basato su studi di caso, l'articolo descrive la qualità delle relazioni di social support (Meo, 1999) create, promosse, rafforzate da alcuni enti di terzo settore (associazioni e cooperative sociali) provando a sotto-linearne il valore embedded nel contrasto della povertà educativa. Già a partire dal recupero di spazi vuoti o abbandonati in cui le attività socio-educative promosse si radicano e realiz-zano le loro attività, i centri socioeducativi considerati nella ricerca appaiono in grado di ri-pristinare relazioni e significati plurimi. A partire dalle rappresentazioni raccolte tramite la voce e le parole degli attori intervistati la comunità educante prende forma nei vincoli e nelle risorse, nei limiti e nelle opportunità evidenziate da enti di terzo settore (associazioni e coo-perative sociali) che realizzano advocacy, affiancamento scolastico dei minori, accompagna-mento sociale per le loro famiglie. In particolare, nel testo si evidenzia come, non solo rico-noscendo la «responsabilità educativa» come principio cardine ma anche "agendo" tale principio come orientamento nella prassi concreta di intervento, organizzazioni diverse che abitano e animano la periferia est sono in grado di rendere permeabili tra loro sfere di inclu-sione diverse (culturale, educativa, sociale). Intervenendo nel contrasto della povertà minorile ed educativa tramite azioni di bridging con la famiglia, la scuola, i servizi sociali, le esperien-ze di affiancamento socio-educativo descritte interrogano e allo stesso tempo costruiscono il senso di quella «comunità educante e generativa», capace di «agire in comune» adottando «un modo di fare le cose inclusivo, integrativo e abilitante» (Magatti e Giaccardi, 2014).
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Arrighetti, Alessandro, and Andrea Lasagni. "Capitale sociale, contesto istituzionale e performance innovativa delle imprese." SCIENZE REGIONALI, no. 1 (March 2011): 5–34. http://dx.doi.org/10.3280/scre2011-001001.

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Abstract:
L'obiettivo del presente lavoro č l'analisi della relazione fra performance innovativa e fattori socio-istituzionali a livello territoriale. Emergono come rilevanti oltre al capitale sociale altre variabili quali l'attivismo istituzionale e l'accumulazione di esperienze di azione collettiva fra imprese. A paritŕ di condizione, per le imprese l'adozione di innovazioni risulta piů probabile in un contesto locale dove il capitale sociale e elevato (e i fenomeni di illecito economico e criminalitŕ sono contenuti), il tessuto delle relazioni sociali risulta esteso, le istituzioni intermedie svolgono un ruolo attivo e la tradizione di esperienze positive di cooperazione tra imprese appare particolarmente ricca.
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Mazzolini, Anna, Valeria Fedeli, and Grazia Concilio. "Fragilità urbane, mobilità e politiche di contrasto al Covid in Africa." TERRITORIO, no. 97 (February 2022): 61–66. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12928.

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Abstract:
Alcuni contesti urbani necessitano di una mobilità permanente e flessibile di beni e persone come condizione per la vita collettiva e il sostentamento di base. Per questi contesti la pandemia ha concretizzato sfide che non possono essere analizzate con paradigmi cognitivi di origine americo-euro-centrica.Per la città di Maputo, l'articolo riflette sulle fragilità urbane dell'Africa subsahariana, analizzando le misure di prevenzione della pandemia in relazione alla mobilità come fattore di co-produzione della città. In tal senso si ridefiniscono i concetti di urbano e dimobilità e si propongono strategie di analisi e strumenti di osservazione capillari da supportare con una oculata governance dei dati.
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Tavano, Blessi Giorgio. "Cultura e benessere individuale: uno strumento di costruzione del capitale sociale." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 97 (May 2012): 131–48. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-097010.

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Abstract:
Nel presente articolo l'autore analizza il ruolo della partecipazione ad eventi ed attivitŕ culturali quale risorsa per il benessere individuale, dato il grado di relazionabilitŕ e quindi gli effetti in termini di beni relazionali prodotti e le possibili ricadute rispetto allo sviluppo di capitale sociale. L'analisi porta in evidenza come la partecipazione ad attivitŕ culturali sia favorevolmente associata al livello di benessere individuale, e questo risulta rilevante laddove gli individui, attraverso tali attivitŕ, sono in grado di promuovere relazioni interpersonali orientate al cooperativismo piuttosto che utilitarismo. L'ipotesi teorica viene suffragata attraverso i risultati di un campionamento realizzato rispetto alla popolazione a livello nazionale, indirizzato a fornire evidenze sul peso dei consumi culturali rispetto al benessere individuale, ed un campionamento effettuato con esperti rispetto al grado di relazionabilitŕ generato dalle variabili culturali dell'indagine precedente. Le evidenze dimostrano che la cultura č in grado di promuovere la costruzione di beni relazionali, ed in tale prospettiva puň essere considerata una piattaforma per lo sviluppo del benessere individuale e collettivo nella direzione di incrementare il capitale sociale.
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Delponte, Ilaria, and Paolo Rosasco. "Sustainable mobility and economic sustainability: the case of the new trolleybus line in Genoa." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 57–78. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212906.

Full text
Abstract:
With over 3.5 billion people currently residing in major cities around the world, the issue of urban mobility is a current issue and is particularly important in European countries where over 75% of the population is concentrated in urban areas. Even today, many of the daily journeys depend on cars and other private motorized vehicles, with a strong impact in terms of air pollution, noise and climate change as in the European Union transport is responsible for a quarter of greenhouse gas emissions. Reducing private transport and making urban transport systems greener and more efficient therefore has important benefits: for the health, climate and prosperity of cities. New models of transport and urban accessibility, increasingly oriented towards environmental sustainability, must therefore be adopted; the choice of the transport solution must be made in relation to not only technical but also economic, social and environmental feasibility. Taking a cue from the Call issued in 2018 by the Ministry of Infrastructure and Transport for the selection of urban mobility proposals that can access the economic resources intended for the enhancement and implementation of rapid mass transport systems provided for by Law no. 232/2016, this contribution deals with the evaluation of three transport proposals hypothesized for the connection between the city center of Genoa (Brignole station) and the district of Prato, along the Bisagno Valley, developed according to the indications contained in the Urban Mobility Plan of the Municipality. In particular, a Cost-Benefit Analysis (CBA) is developed according to the indications given in the Notice and in the Guidelines of the Ministry of Infrastructure and Transport for the evaluation of investments in public works. The objective is to verify the applicability of the CBA tool for assessing the economic and financial sustainability of the solutions analyzed - also in relation to the indications given in the legislation, the transport scenarios configured and the reliability of the results obtained, for the the choice of the transport solution to be adopted. Con oltre 3,5 miliardi di persone che risiedono attualmente nelle grandi città del mondo, il tema della mobilità urbana è una questione attuale ed è particolarmente importante nei paesi europei dove nelle aree urbane si concentra oltre il 75% della popolazione. Ancora oggi, molti degli spostamenti quotidiani dipendono dalle auto e da altri veicoli motorizzati privati, con un forte impatto in termini di inquinamento atmosferico, sonoro e sul cambiamento climatico visto che nell’Unione europea i trasporti sono responsabili di un quarto delle emissioni di gas serra. Ridurre il trasporto privato e rendere i sistemi di trasporto urbani più ecologici e più efficienti presenta quindi dei vantaggi importanti: per la salute, il clima e la prosperità delle città. Nuovi modelli di trasporto e di accessibilità urbana, sempre più orientati verso la sostenibilità ambientale, devono quindi essere adottati; la scelta della soluzione trasportistica deve essere fatta in relazione alla fattibilità non solo tecnica ma anche economica, sociale ed ambientale. Prendendo spunto dal Bando emesso nel 2018 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la selezione delle proposte di mobilità urbana che possono accedere alle risorse economiche destinate al potenziamento e alla realizzazione di sistemi di trasporto rapido di massa previste dalla Legge n. 232/2016, il presente contributo tratta della valutazione di tre proposte trasportistiche ipotizzate per il collegamento tra il centro della città di Genova (Stazione Brignole) e il quartiere di Prato, lungo la Val Bisagno, sviluppate secondo le indicazioni contenute nel Piano Urbano di Mobilità del Comune. In particolare è sviluppata l’Analisi Costi-Benefici (ACB) secondo le indicazioni riportate nel Bando e nelle Linee Guida del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche. L’obiettivo è quello di verificare l’applicabilità dello strumento dell’ACB per la valutazione della sostenibilità economica e finanziaria delle soluzioni analizzate anche in relazione alle indicazioni riportate nella normativa, agli scenari trasportistici configurati e all’attendibilità dei risultati ottenuti, ai fini della scelta della soluzione trasportistica da adottare.
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Pasini, Roberto. "Continuità e discontinuità tra ordinamenti spaziali e regimi sociopolitici nel Paseo de la Reforma e nel Messico." CRIOS, no. 23 (October 2022): 28–41. http://dx.doi.org/10.3280/crios2022-023004.

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Abstract:
L'articolo ricostruisce trasformazioni spaziali che si registrano nella struttura urbana di Parigi tra la Rivoluzione francese e la Comune mettendole in relazione con la successione dei regimi che governano la città e il paese nello stesso periodo. Si stabilisce così un modello inter- pretativo replicabile applicato alle trasformazioni spaziali che consolidano l'asse urbano del Paseo de la Reforma della Città del Messico in relazione alla successione d i governi e regimi tra Segundo Imperio e dictadura porfiriana. L'analisi è poi estesa all'evoluzione territoriale del paese tracciando un sintetico profilo dalle origini precolombiane fino alla costituzione dello stato nazionale moderno. Momenti di continuità e discontinuità degli ordinamenti spaziali sono identificati in relazione alle continuità e discontinuità dei regimi sociopolitici che si susseguono. L'articolo traccia infine conclusioni in merito alla manifestazione di aspirazioni transstoriche capaci di consolidarsi nello spazio di luoghi, città e territori utilizzando nel corso del tempo lo strumento di regimi apparentemente opposti.
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Pizzorni, Maria, Ombretta Caldarice, and Nicola Tollin. "A methodological framework to assess the urban content in climate change policies." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 123–32. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212909.

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Abstract:
By 2050, people in urbanized areas will account for 68% of the world’s population, 80% of which will be concentrated in Asia and Africa. The United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC) introduced in 2011 the National Adaptation Plan (NAP) under the Cancun Adaptation Framework (CAF). Countries of the non-Annex I, described by the UN-General Assembly as especially vulnerable to the impacts of climate change, are invited to develop NAPs to identify adaptation challenges and devise appropriate climate adaptation responses. Recognizing the increasing vulnerability of urban systems to the effects of climate change, in 2019, UN-Habitat defined the supplement of the NAP process's technical guidelines for addressing urban and human settlement issues in NAPs. This paper aims to propose a methodology to assess the urban content of the NAPs after ten years from that the CAF comes into force. The evaluation is based, adapting and expanding, on the methodology used to assess the urban content of Nationally Determined Contributions (NDC) published by UN-Habitat in 2017. The methodology aims to analyse both key adaptation challenges and responses explicitly or implicitly related to urban systems. Moreover, it aims at understanding the interlinkage of urban content in NAP in relation to other key policies, such as NDCs and National Urban Policies (NUPs). In this perspective, 172 indicators were selected and clustered into nine groups: (i) Geographic Indicators; (ii) General Indicators; (iii) NAPs General Indicators; (iv) NAPs Urban Indicators; (v) NDCs Indicators; (vi) NUPs Indicators; (vii) Urban content in National Policies Indicators; (viii) International policy linkages (including SDGs, Sendai Framework for Disaster Risk Reduction, Paris Agreement and New Urban agenda); (ix) National plans/policy/strategies/reports linkages. The methodology was tested on Brazil’s NAP, trying to find general considerations to apply to the countries that officially submitted their NAPs between 2014 to 2020. The test showed that: there is a stronger focus on defining climate adaptation challenges more than responses; climate adaptation challenges and responses are predominantly identified at the national scale, with a focus on policies and strategies at the national level; among the Brazilian NAP, there is "cities strategy", and it means that the NAP has a high urban content. In conclusion, the paper will highlight critical issues and improvements for each of the nine indices analysed. Entro il 2050, la popolazione urbana rappresenterà il 68% della popolazione mondiale. Di questa, l'80% sarà concentrata in Asia e in Africa. A partire da questo scenario di incrementale urbanizzazione, nel 2011 la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) ha introdotto, nell'ambito del Cancún Adaptation Framework (CAF), i Piani Nazionali di Adattamento (NAP). I NAP sono concepiti come strumento a supporto dei Paesi inclusi nel Non-Annex I, descritti dall'Assemblea generale dell'ONU come particolarmente vulnerabili alle transizioni in atto, per identificare le sfide e progettare le risposte più appropriate verso l’adattamento in risposta al cambiamento climatico. Riconoscendo la crescente vulnerabilità dei sistemi urbani, UN-Habitat nel 2019 ha predisposto delle linee guida per supportare la redazione dei NAP, in particolare per includere le questioni urbane e gli insediamenti umani. A dieci anni dall'entrata in vigore del CAF, il presente articolo presenta una proposta metodologica per valutare il contenuto urbano dei NAP. L’approccio valutativo proposto è un aggiornamento dalla metodologia utilizzata per analizzare il contenuto urbano dei Nationally Determined Contributions (NDCs), pubblicata da UN-Habitat nel 2017, e qui adattata ai NAP. La metodologia mira ad analizzare sia le sfide chiave per l’adattamento, ma anche le risposte esplicitamente o implicitamente connesse ai sistemi urbani e l'interconnessione del contenuto urbano dei NAP in relazione ad altre politiche chiave, quali NDCs e NUP (Politiche Urbane Nazionali). In questa prospettiva, la metodologia si compone di 172 indicatori, raggruppati in nove gruppi: (i) Indicatori geografici; (ii) Indicatori generali; (iii) Indicatori generali dei NAP; (iv) Indicatori che leggono il contenuto urbano dei NAP; (v) Indicatori degli NDC; (vi) Indicatori dei NUP; (vii) Indicatori che analizzano il contenuto urbano delle politiche nazionali; (viii) Collegamenti con le politiche internazionali (inclusi SDGs, Sendai Framework for Disaster Risk Reduction, Accordo di Parigi e New Urban Agenda); e (ix) Collegamenti nazionali tra piani/politiche/strategie/report. La metodologia è stata testata sul NAP del Brasile, al fine di individuare considerazioni generali da adottare anche per gli altri Paesi del sud del mondo che hanno presentato i loro NAP tra il 2014 e il 2020. In sintesi, questa sperimentazione ha mostrato che: (i) vi è una maggiore attenzione alla definizione delle sfide di adattamento al clima più che all’individuazione di risposte; (ii) le sfide e le risposte di adattamento al cambiamento climatico sono prevalentemente identificate su scala nazionale; (iii) il NAP del Brasile si caratterizza per un alto contenuto urbano. In conclusione, il paper mette in luce punti di forza e criticità della metodologia, identificando alcuni miglioramenti per ciascuno dei nove gruppi di indicatori, nella prospettiva di applicare questo approccio di valutazione anche in altri contesti territoriali.
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ANNESE, MARIELLA, Maria Raffaella Lamacchia, Vito Cascione, and Cristina Sunna. "I poli per l’infanzia ZeroSei." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 173–93. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13457.

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Abstract:
La riforma del Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino ai sei anni, approvata con il Decreto Legislativo n. 65/2017, attuativo della citata legge della “Buona scuola” interpreta, inaugura e declina in modo precipuo una nuova fase dell’evoluzione degli ambienti educativi e, attraverso la previsione dei caratteri distintivi dei Poli per l’infanzia (art. 3), si ritrovano anche gli elementi a partire dai quali identificare i poli per l’infanzia come luoghi urbani multifunzionali il cui carattere sociale oltrepassa il target dell’utenza principale, aprendosi alla comunità che insiste nel contesto urbano. Il lavoro guarda all’esperienza condotta da Regione Puglia dal 2017, nell’ambito della quale i Poli per l’infanzia ZeroSei vengono definiti con una chiara caratterizzazione urbana. I progetti esemplificativi di queste innovative strutture, esito di tre procedure concorsuali a regia regionale, assumono rilevanza non solo per essere stati concepiti sotto il profilo della qualità architettonica del manufatto e del rapporto tra spazio e apprendimento ma ancheper la loro capacità di integrarsi funzionalmente e fisicamente con lo spazio urbano circostante, per l'opportunità data dai contesti periferici in cui sono collocati di offrire una esperienza didattica integrata nella dimensione identitaria del quartiere rispetto al quale si pongono in forte continuità e relazione. L'occasione descritta, consente di trarre alcune prime riflessioni sul ruolo dello spazio educativo e dell’architettura degli spazi per l’apprendimento del target 0-6 per i diversi contesti urbani.
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Divino, Federico. "FUGGIRE DALLA CITTÀ: SUL RUOLO DELL’ANTROPIZZAZIONE E DELL’AREA URBANA NELLA FORMAZIONE DELLA PRATICA ASCETICA NELL’ANTROPOLOGIA BUDDHISTA." Rivista Italiana di Antropologia Applicata 8, no. 2 (November 2022): 79–102. http://dx.doi.org/10.32054/2499-1848-2022-2-4.

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Abstract:
Abstract: Nel presente articolo si intende analizzare antropologicamente il ruolo della città nella pratica ascetica buddhista, e di come la realtà urbana abbia significativamente contribuito alla formazione di certe idee buddiste che permangono ancora nella modernità, seppur in forma diversa. Il ruolo conflittuale che il buddhismo proponeva in una battaglia contro l’antropizzazione si è infatti evoluto in un adattamento nello spazio urbano che mantiene però tratti di resistenza nei confronti di un certo ordine costituito. Tale conformazione ha origini molto antiche, e dev’essere dunque indagata anche in relazione alla formazione del primo buddhismo. Keywords: buddhismo e antropizzazione, ascesi e spazio urbano, città e meditazione, antropologia del buddhismo
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Visceglia, Maria Antonietta. "Claudio Donati storico della nobiltÀ." SOCIETÀ E STORIA, no. 129 (December 2010): 563–83. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-129007.

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Abstract:
Questo contributo si propone di tracciare un profilo di Claudio Donati storico della nobiltÀ, gettando luce sulla coerenza del suo percorso di ricerca, esaminando le motivazioni, le letture e gli obiettivi che lo hanno portato ad indagare questo ambito di ricerca. Lo studio delle relazioni tra il potente vescovo-principe di Trento, legato alla corte degli Asburgo, ma eletto dal Capitolo (a sua volta composto da canonici tedeschi e di nazione "italiana"), le élites urbane e la nobiltÀ feudale fu un'occasione per mettere a fuoco, nel contesto di quella particolare area di confine che fu il Trentino d'antico regime, le relazioni esistenti tra "ecclesiastici e laici" e generň in lui un perdurante interesse per lo studio delle stratificazioni del mondo nobiliare nell'etÀ moderna. All'inizio degli anni settanta Donati intraprese un esteso lavoro di ricerca sui trattati nobiliari, dalle loro origini medievali fino al XVIII secolo, senza trascurare i protagonisti minori di quel dibattito e adottando un approccio rigorosamente comparativo con gli studi di Brunner, Stone, Huppert, Stuart Woolf, Zenobi, Brizzi, Fasano Guarini... Ne č risultato un ricco affresco delle ideologie nobiliari, capace di comprendere la dialettica tra differenti modi di intendere la nobiltÀ - centrata sulla relazione tra virtů o decadenza - ma anche l'evoluzione dei valori nobiliari che durante l'etÀ dei lumi dovettero venire a patti con altri quali ricchezza, spirito di servizio, appartenenza nazionale. L'idea di nobiltÀ, pubblicato da Laterza nel 1988, č rimasto una contributo seminale nella storiografia italiana, ma Donati non č rimasto ancorato a quell'approccio: in molti dei suoi successivi studi, tramite nuove incursioni archivistiche, Donati non a mai smesso di problematizzare il composito mondo della nobiltÀ italiana, ricostruendo il profilo degli attori sociali senza rinunciare a ricondurli alle varie situazioni istituzionali e alle concrete strutture statuali, militari ed ecclesiastiche d'antico regime in cui si trovarono ad agire.
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Battaglini, Elena. "Territorio e metaterritorio come spazio di relazioni." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 127 (March 2022): 119–36. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-127010.

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Abstract:
La pandemia da Sars-Cov-2 ha messo in controluce i paradigmi che hanno informato finora gli apparati teorici e definitori del concetto di territorio; gli statuti disciplinari su cui essi poggiavano stanno quindi mostrando la loro inadeguatezza tanto da rendersi necessarie reinterpretazioni e ricodifiche. Al fine di fornire una definizione semanticamente più attinente a quanto si sta esperendo nell'habitare oggi, l'Articolo tenterà di circoscrivere questo concetto nella sua dimensione "identitaria", attraverso cui si stratificano, nel tempo, gli esiti dell'adattamento delle comunità in relazione all'ambiente biofisico e costruito in rapporto con le sfide locali e globali. Nella tradizione dei concept papers e degli hypothesis-building studies, questo contributo non pretende di fornire risposte ma si prefigge lo scopo di perimetrare un nuovo campo d'indagine per gli studi socioterritoriali, ovvero di circoscrivere un'agenda di ricerca, nonché il livello di astrazione al quale, si spera, una sociologia spazialista (Mela, 2006; Mela, 2020) possa conferire le sue risposte. In questa prospettiva, l'articolo rielaborerà il concetto di territorio come esperienza di processualità spaziotemporale, e introdurrà quello di metaterritorio, come spazio di relazioni collaborative.
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d'Aniello, Fabrizio. "Insieme è meglio. Riflessioni pedagogiche sul caso "Scarabò. Una città per educare"." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 129–54. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9391.

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Abstract:
Questo articolo presenta solo alcuni risultati emersi da una complessa attività di ricerca sul campo effettuata tra il 2018 e il 2019. La ricerca è stata motivata dalla partecipazione al progetto internazionale denominato Trans-Urban EU-China, dedicato alla «transizione verso la sostenibilità urbana attraverso città socialmente integrative nell'Ue e in Cina». Nello specifico, lo studio empirico si è concentrato su "Scarabò. Una città per educare", festival dell'educazione che si svolge ogni anno nel centro storico di Macerata, mettendo a disposizione dei bambini e di tutta la cittadinanza più di 40 laboratori educativi e varie attività ludiche. In questa occasione, vengono riportati i risultati delle interviste somministrate a 111 bambini partecipanti all'iniziativa e ci si sofferma pedagogicamente sui temi della città educante, colta secondo la prospettiva dell'educazione permanente, e degli spazi urbani come spazi di relazione significativa. "Insieme è meglio" è l'espressione che riassume le risposte dei bambini, le quali invitano a ripensare educativamente i luoghi della città.
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Stefanizzi, Sonia, and Valeria Verdolini. "Le metamorfosi dell'ordine pubblico: il concetto di sicurezza urbana." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 3 (December 2012): 103–36. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-003007.

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Abstract:
L'articolo propone un'analisi critica delle recenti politiche di sicurezza urbana adottate in Italia, e i riverberi socio-giuridici di queste pratiche normative. In particolare nel saggio vengono verificate le relazioni tra i differenti strumenti, le finalitŕ degli stessi (manifeste e latenti) e le relazioni tra i molti attori che sono deputati al governo della sicurezza oggi e i tentativi di "spartizione" tra enti del monopolio legittimo dell'uso della forza. Si esaminano, in particolare, gli effetti della riforma del titolo V in materia di sicurezza, il "Pacchetto sicurezza", la "stagione" delle Ordinanze Comunali e la loro dichiarata incostituzionalitŕ.
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Oppio, Alessandra, Luca Forestiero, Loris Sciacchitano, and Marta Dell'Ovo. "How to assess urban quality: a spatial multicriteria decision analysis approach [Come valutare la qualità urbana: un approccio di analisi decisionale spaziale multi-criteriale per gli spazi aperti pubblici]." Valori e Valutazioni 28 (July 2021): 21–30. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212803.

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Abstract:
From the early 1990s the quality of public space is at the centre of the Agenda of major European cities. Today, more than before, the health emergency due to the Covid-19 pandemy has pointed out the importance of the relationship among public space, quality of life and health. Public and semi-private spaces, especially in high-dense cities and in the most affected areas by Covid-19, represent a strong driver both for restarting and for helping cities to face the new normal age. Despite the advancement of research during the past two decades and empirical evidence about the relationship among quality of open spaces, quality of life and urban sustainability, there is still a lack of studies on how to measure the quality of open spaces. Among the several research lines, the Urban Design approach across its evolution has always focused on it, starting from aesthetic as well as technical issues and increasingly including the social and economic ones. Dai primi degli anni ’90 la qualità dello spazio pubblico è al centro dell’Agenda delle principali città europee. Oggi, più di prima, l’emergenza sanitaria generata dalla pandemia da Covid-19 ha delineato l’importanza delle relazioni tra spazio pubblico, qualità della vita e salute. Gli spazi pubblici e semi-privati, specialmente nelle città densamente popolate e nelle aree più colpite dalla pandemia, sono un elemento chiave da cui ripartire per aiutare le città ad affrontare una nuova normalità e a definire una risposta alle restrizioni sanitarie. Nonostante gli avanzamenti della ricerca scientifica e le evidenze empiriche sulla relazione tra qualità degli spazi aperti, qualità della vita e sostenibilità urbana, pochi sono ancora gli studi su come misurare la qualità degli spazi aperti. Tra le diverse tradizioni di ricerca, l’Urban Design ha sempre prestato una particolare attenzione a questo tema, iniziando con aspetti funzionali ed estetici e includendo nel corso della sua evoluzione anche questioni sociali ed economiche.
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Lomonaco, Alice. "Riuso temporaneo dei vuoti urbani: limiti ed opportunità." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 128 (July 2022): 109–24. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-128010.

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Abstract:
Le pratiche di riuso temporaneo dei vuoti urbani si prestano a garantire risposte alle nuove esigenze di vita che la contemporaneità ha imposto, per adattarsi più facilmente alle richieste degli attori; tuttavia, sembrano confermare le tendenze alla precarietà e alla flessibilità del lavoro e della vita degli attori coinvolti. Attraverso l'analisi del caso studio dell'Associazione Venti Pietre di Bologna l'articolo intende interrogarsi su cosa succede alle esperienze di rigenerazione urbana dal basso dopo la temporaneità. Queste esperienze possono essere trapiantate altrove? Hanno lo stesso successo e la stessa capacità? Cosa succede alle reti di relazioni costruite nel tempo una volta scaduto il tempo previsto dal contratto?
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Colleoni, Matteo. "Mobilità e rigenerazione urbana." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 128 (July 2022): 27–36. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-128003.

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Abstract:
Le città sono sempre più interessate da interventi nei quali la rigenerazione urbana è perseguita attraverso provvedimenti che interessano la mobilità. Originariamente collocati nelle politiche per la mobilità, questi provvedimenti sono sempre più associati al vasto ambito delle politiche di rigenerazione per migliorare la qualità e a ridare valore ad uno spazio pubblico ridotto a mero luogo di attraversamento e sosta dei veicoli motorizzati. La crescente attenzione alla transizione ecologica e allo sviluppo sostenibile ha poi contribuito a promuovere la lettura ecologica dell'ambiente urbano, nella sua accezione di sistema integrato di risorse umane e naturali. Il saggio ne affronta il tema soffermandosi nella prima parte sulla relazione tra morfologia urbana e aumento della mobilità veicolare e nella seconda sulle politiche di rigenerazione condotte attraverso gli interventi per la mobilità sostenibile.
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Borlini, Barbara, Clara Melzi, and Francesco Memo. "Mobilitŕ, accessibilitŕ ed equitŕ sociale." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 86–102. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094007.

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Abstract:
Il saggio si occupa delle nuove forme di disuguaglianza nell'accesso alle risorse urbane emergenti nella cittŕ contemporanea. Inizialmente riferito ai luoghi di destinazione degli spostamenti e ai costi diretti e indiretti sostenuti per raggiungerli, il concetto di accessibilitŕ urbana ha allargato la sua valenza e riguarda oggi le differenziate abilitŕ/possibilitŕ che individui e gruppi sociali hanno di contrattare a proprio favore i tempi e gli spazi della vita quotidiana, in modo da compiere le pratiche e mantenere le relazioni che essi ritengono significative per la propria vita sociale. I vincoli all'accesso alle risorse urbane possono essere analizzati facendo riferimento ad un insieme composito di fattori e concause, che rimandano a forme di disuguaglianza sociale sia classiche (reddito, livello culturale, etŕ, genere...) che inedite (sovranitŕ nell'uso del tempo, capitale di mobilitŕ, residenzialitŕ...), come pure alle caratteristiche del sistema infrastrutturale e di trasporto e all'organizzazione e allocazione spazio-temporale delle attivitŕ. Il saggio č composto da una sezione teorica e da una sezione empirica. La sezione teorica č finalizzata a chiarire alcuni nodi problematici relativamente alla definizione del concetto di accessibilitŕ e al nesso mobilitŕ-accessibilitŕ-equitŕ sociale. La sezione empirica presenta i risultati di una ricerca sulle relazioni tra localizzazione residenziale, dotazione di servizi di prossimitŕ e accesso alleurbane realizzata tramite indagine campionaria a famiglie con figli residenti in quartieri centrali, periferici e periurbani di tre aree metropolitane italiane (Milano, Bologna e Torino).
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Mantovani, Francesca. "Cittŕ, sostenibilitŕ e riqualificazione urbana." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 99 (November 2012): 152–61. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-099012.

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Abstract:
Il contributo tocca alcuni aspetti della sostenibilitŕ urbana partendo dall'intreccio problematico con il consumo di suolo. Si riportano alcune esperienze su sistemi abitativi ecocompatibili, nonché esperienze sul consumo di suolo che pongono come prioritŕ il recupero e la riqualificazione dell'esistente. Ogni progetto di intervento sul territorio non deve disperdere ma preservare il patrimonio di relazioni e vita collettiva che costituisce "l'insostituibile capitale sociale di una cittŕ".
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Gilli, Monica. "Gli indicatori di sostenibilitŕ urbana." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 92 (February 2011): 83–102. http://dx.doi.org/10.3280/sur2010-092007.

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Abstract:
La relazione si occupa di sostenibilitŕ urbana. Dopo avere ricordato la comparsa della nozione di sostenibilitŕ nel dibattito internazionale e la successiva necessitŕ di operazionalizzarla attraverso l'individuazione di indicatori, viene subito evidenziato come questi abbiano specificitŕ che li differenziano dagli indicatori usati in una qualsiasi ricerca sociologica, non solo riguardo alla quantitŕ, ma anche quanto ai requisiti di base posseduti. La relazione si concentra quindi sulla cittŕ, cercando di individuare le caratteristiche che una ricerca sulla sostenibilitŕ - occupandosi di cittŕ, anziché di altre configurazioni socio-territoriali - dovrebbe possedere. Si conclude passando in rassegna alcuni importanti indicatori sociali di sostenibilitŕ urbana, qui raggruppati secondo a) indicatori riferibili a bisogni "primari" dei cittadini; b) indicatori relativi a bisogni politico-partecipativi e c) indicatori relativi a bisogni psicologici di vario tipo.
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Amendola, Giandomenico. "La sociologia urbana e l'incerta relazione con la domanda." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 103 (May 2014): 7–13. http://dx.doi.org/10.3280/sur2014-103001.

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Bocca, Antonio, and Romina D’Ascanio. "Urbanisme transitoire: progetti al presente per costruire strategie al futuro." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (January 2022): 27–44. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-003003.

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Abstract:
I processi di rigenerazione urbana restano, talvolta, legati ad interventi migliorativi a livello energetico e sismico dei singoli edifici. Tali pratiche appaiono ancora poco efficaci sulla rifun-zionalizzazione degli spazi pubblici "in attesa", sull'inclusione sociale e sulla costruzione di relazioni e di reti a livello territoriale. La Francia, negli ultimi quindici anni, ha avviato progetti di Urbanisme Transitoire intesi come facilitatori per lo sviluppo delle città e dell'identità loca-le. Tale approccio, contando su programmi pluriennali a progressiva implementazione e di mixité funzionale, sostiene la nascita di comunità collaborative in ambienti di condivisione estremamente flessibili e ricchi di offerta culturale e creativa. Se opportunamente declinate, le potenzialità del modello francese genererebbero, anche in Italia, progettualità in grado di inno-vare ambiti urbani con bassa qualità dell'abitare e scarsa coesione sociale.
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Dezio, Catherine. "Verso un'infrastruttura materiale e immateriale per la Bioregione." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 32–36. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093005.

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Abstract:
L'idea bioregionale sottende un progetto di ricomposizione dei paesaggi di bordo che, ripristinando flussi, funzioni ecologiche, relazioni e identità, realizza un tessuto connettivo e attivatore. Tale tessuto agisce tramite interventi locali, caratterizzati da strumenti e linguaggi multidisciplinari e transcalari. Secondo quest'ottica, gli spazi rappresentano entità che si attivano attraverso una dimensione relazionale, di natura sociale, politica, economica, culturale, dai risvolti spaziali. Pratiche di modificazione, forme di regolamentazione, politiche di governo, gesti e usi, immaginari urbani e rurali concorrono, in forma plurale, alla generazione di spazi che sono il prodotto di questa molteplicità. È, quindi, attraverso questo quadro bioregionale che possiamo rileggere spazi, azioni progettuali e relazioni come elementi di una rete.
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Padoa Schioppa, Caterina. "La dialettica tra città aperta e città chiusa. Il quartiere San Giusto a Prato." TERRITORIO, no. 100 (November 2022): 130–41. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100016.

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Abstract:
Partendo dall'osservazione, tanto del progetto quanto della forma costruita, del quartiere San Giusto a Prato di Ludovico Quaroni, ci si interroga sulla nozione di ‘città aperta' quale alternativa spaziale e ‘politica' alla tendenza della città contemporanea di organizzarsi per nuclei segregati. Se da un lato l'illusione di vivere in assenza di relazioni contestuali degenera nella formazione di enclave, dall'altro il bisogno di confini riconoscibili resta una condizione del vivere collettivo. San Giusto, con le sue corti aperte ma capaci di definire spazi circoscritti, sembra ancora offrire, a settant'anni dalla sua concezione, una forma ‘progressista' dell'abitare, in cui morfologia architettonica e urbana concorrono a favorire relazioni dialogiche tra individuo e comunità.
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Abbamonte, Francesco, Antonia Arena, and Roberta Pacelli. "Le relazioni tra infrastruttura urbana e agentività imprenditoriale dei migranti a Napoli." TERRITORIO, no. 100 (November 2022): 119–25. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100014.

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Abstract:
Le dinamiche territoriali, economiche e sociali delle popolazioni migranti impattano le - e contribuiscono alle - trasformazioni della città. Il contributo presenta una prima indagine, condotta in una porzione di centro città di Napoli, sul fenomeno della grande diffusione delle attività per la vendita di beni di uso quotidiano con titolarità extra-ue. Lo studio è finalizzato a indagare, in termini di opportunità o limitazioni, da un lato le implicazioni che tali attività hanno sulle dinamiche territoriali, dall'altro il ruolo che l'apertura di questi piccoli negozi può avere nei percorsi migratori.
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Barioglio, Caterina, and Daniele Campobenedetto. "La trasformazione ordinaria. Gli effetti della legge n. 106/2011 sulla forma urbana a Torino." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 125–34. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095014.

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Abstract:
In un momento storico in cui le città europee sono teatro di modifiche progressive piuttosto che di massive espansioni, acquista importanza il ruolo della disciplina dell'attività edilizia e delle forme di regolazione che agiscono sulle trasformazioni ordinarie. Questo contributo mira a esplorare gli esiti di uno di questi strumenti - la legge n. 106/2011. Lo studio offre una mappatura delle trasformazioni edilizie attuate, o approvate, tramite questa legge a Torino fino al 2019. L'obiettivo è comprendere il rapporto tra le intenzioni espresse dallo strumento regolativo e i suoi effetti sullo spazio della città: l'analisi dei tipi di intervento, del cambiamento di destinazioni d'uso e superfici di ogni trasformazione è messa in relazione con le modifiche volumetriche, per studiare gli esiti morfologici delle pratiche private di trasformazione e il loro ruolo nel processo di ‘produzione di città'. Parole chiave: trasformazione urbana; morfologia urbana; codici urbani
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Baiocco, Ruben. "Attualità di Welwyn Garden City e della città giardino." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 42–52. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095005.

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Abstract:
Il contributo propone una rilettura delle teorie di Howard. L'attenzione è posta sulla relazione fra pianificazione regionale o sub-regionale e progetto economico della città giardino, considerati presupposti imprescindibili del modello (anche spaziale). Ciò, mettendo in luce alcune affinità con il più recente dibattito sulla dimensione territoriale del progetto di comunità sostenibili. Successivamente, a partire dal racconto della designazione di Welwyn Garden City come città satellite londinese, il contributo mira a indagare la relazione fra pianificazione e disegno urbano in un progetto green-oriented ante litteram, in cui l'uso delle alberature assume un significato che supera la funzione eco-sistemica.
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Barioglio, Caterina, and Daniele Campobenedetto. "Coding Turn. Regole, forme e funzioni nella città contingente." TERRITORIO, no. 98 (March 2022): 18–19. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098002.

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Abstract:
Questa introduzione presenta i contributi del servizio e descrive il contesto di ricerca nel quale gli studi qui presentati sono stati sviluppati. I contenuti sono elaborati da ricercatori del Future Urban Legacy Lab, centro interdipartimentale del Politecnico di Torino, coinvolto nella revisione al Piano regolatore generale della Città di Torino. Il servizio descrive alcuni esiti di questa ricerca, che si pone in relazione con soggetti pubblici e privati nel campo della trasformazione dello spazio fisico, includendo riflessioni sulla stratificazione di alcune regole urbane nella storia della città europea e sulla codifica della città ordinaria e delle sue modificazioni, ma anche esempi di applicazione delle azioni proposte per il miglioramento del sistema di regolazione.
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Vaquero Piñeiro, Manuel, and Sara Tavani. "Food e relazioni internazionali: il caso del Milan Urban Food Policy Pact." Mélanges de l'École française de Rome. Italie et Méditerranée, no. 132-1 (December 30, 2020): 237–48. http://dx.doi.org/10.4000/mefrim.7262.

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Luzuriaga Torres, Fernanda. "Border Thinking. Un discorso sulla relazione." TERRITORIO, no. 94 (April 2021): 97–105. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-094011.

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Magliano, Lorenza, Andrea Fiorillo, Claudio Malangone, Adriano Aletti, Giosue Belotti, Paola Bevilacqua, Anna Luisa Delle Femine, et al. "Family burden in schizophrenia: effects of socio-environmental and clinical variables and family intervention." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no. 3 (December 1998): 178–87. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007375.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo - Descrizione del carico, degli atteggiamenti e degli interventi ricevuti da un campione di familiari di pazienti con schizofrenia reclutati in otto DSM stratificati per area geografica e per densità di popolazione. Disegno - Studio trasversale di familiari-chiave di pazienti con diagnosi DSM-IV di schizofrenia in fase di compenso clinico. Valutazione delle: a) relazioni tra carico e caratteristiche cliniche del paziente, socio-demografiche del nucleo familiare, atteggiamenti del familiare nei confronti del paziente, sostegno professionale e sociale ricevuto dalla famiglia; b) differenze nei carico, negli atteggiamenti e nell'aiuto professionale in relazione all'area geografica e alia densità di popolazione. Setting - 8 DSM stratificati per area geografica (Nord, Centro, Sud) e densità di popolazione (urbana vs. rurale).Principali misure - a) dello stato clinico e del funzionamento sociale del paziente: BPRS e ADC; b) del carico, degli atteggiamenti e del sostegno ricevuto: QPF.Risultati - Sono stati raccolti dati relativi a 144 pazienti con schizofrenia e altrettanti familiari. Il carico è risultato correlato positivamente con i livelli di disabilita e di sintomi BPRS positivi e di mania/ostilita, e con il numero di ore trascorse dal familiare a contatto quotidiano col paziente, e negativamente con il livello di aiuto professionale ricevuto dalla famiglia. Il carico è risultato maggiore tra i familiari reclutati nei due centri meridionaii. Gli interventi offerti ai familiari dei pazienti sono piu frequenti e differenziati al Nord e al Centro rispetto al Sud. Solo una minima parte dei familiari ha ricevuto interventi psicoeducativi.Conclusioni - 1 risultati di questo studio sottolineano la necessita di assicurare un'assistenza psichiatrica integrata per i pazienti con schizofrenia che comprenda sia programmi riabilitativi per gli utenti sia interventi informativi e psicoeducativi per le loro famiglie.
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Cellamare, Carlo. "Pratiche, "saperi cittadini" e culture urbane in relazione ai processi partecipativi." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 96 (September 2010): 189–204. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-096008.

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Abstract:
Nell'ambito del dibattito relativo a una rilettura critica dei processi partecipativi, il presente contributo vuole approfondire gli aspetti connessi ai saperi coinvolti in tali processi, anche al fine di rileggere criticamente alcuni approcci al tema e offrire prospettive innovative utili al planning, partendo dal punto di vista delle pratiche di vita quotidiana, delle culture urbane e delle dinamiche di interazione, e rimettendo in discussione alcuni concetti come quello di "progetto".
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Orioli, Valentina, Andrea Ugolini, and Chiara Mariotti. "Patrimonio mondiale UNESCO: brandizzazione o cultura della gestione? Lo scenario dei siti emiliano-romagnoli." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 133 (March 2022): 56–81. http://dx.doi.org/10.3280/asur2022-133003.

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Abstract:
Con particolare riferimento alle città emiliano-romagnole già sito UNESCO, il presente contributo indaga cosa significhi essere "patrimonio dell'umanità" e verifica le opportunità che quell'etichetta può innescare in termini di relazione fra politiche ordinarie, di pianificazione e tutela, e strumenti specifici della gestione UNESCO, nonché di moltiplicazione di benefici dal sito tutelato al tessuto urbano storico.
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Pucci, Paola. "I territori dell'auto elettrica: oltre il paradigma urbanocentrico." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 128 (August 2020): 14–37. http://dx.doi.org/10.3280/asur2020-128003.

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Abstract:
L'articolo propone quattro scenari per restituire diverse intensità/modalità/velocità di diffusione dei veicoli elettrici nella Regione urbana milanese. Gli scenari, costruiti con un'analisi multicriteri che analizza le relazioni tra mobilità elettrica, pratiche di mobilità, caratteristiche socio-economiche e insediative, offrono elementi per definire politiche di incentivo e di regolazione per una transizione sostenibile ed equa verso una mobilità a basse emissioni di carbonio.
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Micotti, Luca. "L'arduo presente dello spazio urbano pavese." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (April 2022): 110–30. http://dx.doi.org/10.3280/sil2021-001007.

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Abstract:
Quando si parla della forma urbana di Pavia si pensa alla maglia del castrum racchiusa nel poligono delle mura spagnole. La città immaginata coincide con i relitti di quella antica. Al contrario, la periferia costruita nel secondo Novecento - il grosso dello spazio che abitiamo - si configura come spazio rimosso, problematico da immaginare. Questa indagine sulla recente metamorfosi di Pavia vuole essere un invito alla ricerca, volto a migliorare la consapevolezza dello spazio che abitiamo. Si tratta di rinnovare la percezione dello spazio costruito dai nostri genitori dal quale, per crescere, con affetto e incertezza costantemente ci separiamo. Entrano in gioco: percezione soggettiva e collettiva, senso estetico e senso civico, cura, il modo in cui ogni generazione adatta l'abitato, vi si adatta e vi si rappresenta, l'esperienza locale e quotidiana della nostra relazione con il mondo.
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Bruscaglioni, Livia. "Pratiche di diversità quotidiana. Relazioni e spazi urbani nel quartiere pratese di San Paolo." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 117 (January 2019): 117–32. http://dx.doi.org/10.3280/sur2018-117007.

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