Dissertations / Theses on the topic 'Relazioni nazionali e internazionali'

To see the other types of publications on this topic, follow the link: Relazioni nazionali e internazionali.

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 50 dissertations / theses for your research on the topic 'Relazioni nazionali e internazionali.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse dissertations / theses on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

Cossu, Gian Paolo <1989&gt. "Le minoranze nazionali russe e il loro peso all'interno della politica estera della Federazione Russa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10399.

Full text
Abstract:
Con la mia tesi di laurea cerco di analizzare e capire se le minoranze nazionali in Russia possano avere una qualche influenza sulla politica estera della Federazione. Dato che uno dei suoi maggiori gruppi, se non quello principale, sono i cittadini russi di fede musulmana, ho voluto indagare se questo gruppo abbia o meno un certo potere di lobby nella politica estera della Russia, specialmente in questo momento storico che vede la Federazione Russa impegnata fortemente nel conflitto siriano, nei rapporti con gli stati vicini che fecero parte dell’URSS, nei rapporti con l’Iran, ora libero dalle sanzioni occidentali, etc. La mia tesi è divisa in una piccola introduzione, quattro capitoli e una conclusione. Nel primo capitolo parlo del ruolo e dello status legale delle minoranze in Russia. Nel secondo capitolo parlo dell’Islam in Russia, iniziando con un excursus storico e proseguendo con uno sguardo alla situazione odierna, specialmente nelle repubbliche del Tatarstan e del Daghestan. Nel terzo capitolo parlo della politica estera russa dai primi anni duemila fino ai fatti recenti, analizzando in pratica, l’operato dell’amministrazione Putin e dell’amministrazione Medvedev. Nel quarto capitolo analizzo, partendo dai dati dei capitoli precedenti, se e come le minoranze nazionali di fede islamica riescono a influenzare la politica estera del Cremlino, o se quest’ultimo non si curi di queste spinte.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Bora, Tommaso <1992&gt. "L’evoluzione politico-strategica cinese a livello nazionale ed internazionale in relazione ai problemi ambientali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11956.

Full text
Abstract:
In questa tesi si cercherà, basandosi su fonti attendibili, di analizzare le differenti politiche interne e tattiche di negoziazione utilizzate a livello internazionale dalla Cina in questo contesto ambientalistico, chiedendosi inoltre quali saranno le ripercussioni e i progetti per il futuro, soprattutto in seguito alla prevista, ma comunque sconvolgente, scelta di Trump e degli Usa di uscire dall’accordo sul clima di Parigi. Sarà di fondamentale importanza approfondire due lati della questione, capire a livello nazionale come l’emergenza dei nuovi problemi ambientali possa influenzare le politiche e gli obiettivi dei leader Cinesi, e come lo stato stia cercando di utilizzare l’internazionalizzazione delle politiche ambientali per portare avanti i propri obiettivi nazionali. La tesi sarà costituita da un’introduzione che darà una visione generale sulla questione, seguita da una prima parte che analizzerà la situazione Cinese interna, passata e attuale, relativa all’ambiente. Sarà importante, in questa sezione, focalizzare l’attenzione sugli obiettivi legati al clima e all’energia, sulle nuove norme legislative aggiunte nel corso degli anni, in quali campi dell’industria verde il paese ha investito maggiormente e quali saranno le conseguenze di tutto questo. Nella sezione successiva sarà invece analizzata approfonditamente la situazione dal punto di vista internazionale. Saranno approfonditi i diversi dialoghi e trattati relativi all’ambiente, con un focus particolare sul Protocollo di Kyoto dell’11 Settembre 1997 e sulla XXI Conferenza delle Parti dell'UNFCCC sui cambiamenti climatici, che ha portato 196 paesi alla sottoscrizione dell’accordo di Parigi. Di questa seconda parte, una sezione importante verrà incentrata sulle tattiche e strategie utilizzate dai negoziatori cinesi nelle discussioni di questi trattati, sottolineando il graduale cambiamento di disponibilità e apertura da parte dei rappresentanti cinesi. Infine una conclusione riassumerà quanto detto nei capitoli precedenti e approfondirà in parte cosa potrebbe succedere nei prossimi anni, sia a livello nazionale che internazionale. L’obiettivo primario di questa tesi sarà quello di dimostrare e analizzare il graduale cambio di posizione dei negoziatori cinesi all’interno delle conferenze internazionali sul clima e dello stretto legame tra questo cambiamento con la crescita economia e industriale del paese e il conseguente degrado ambientale che lo affligge sempre maggiormente.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Bortolotti, Lucia <1994&gt. "Nation branding in Kazakhstan: analisi della relazione tra le strategie di branding governative e la formazione dell’identità nazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14935.

Full text
Abstract:
Questa tesi esamina il concetto di Nation branding attraverso un’analisi delle strategie applicate dal governo del Kazakhstan per lo sviluppo della propria immagine nazionale, a partire dal 1991 ad oggi. Dopo un approfondimento dei macro-concetti di country e nation brand, con riferimento alle teorie di Simon Anholt , e della relazione di essi con il processo di formazione dell’identità nazionale di un paese, viene preso in considerazione il caso del Kazakhstan e il suo percorso di sviluppo del brand. L’obiettivo di questa ricerca è quello di rilevare la percezione del brand da parte della popolazione locale attraverso un’indagine empirica svolta nel paese. La strategia di ricerca prevede due modalità: (1) studio indiretto, basato sulla bibliografia scientifica disponibile e (2) ricerca diretta, mediante report condotti in loco. I dati vengono raccolti principalmente da siti e riviste specializzati, pubblicazioni accademiche, case studies e analisi dirette sopracitate. Alcuni studi sul branding ritengono che esso sia uno strumento utile al fine di sviluppare un’immagine forte del paese sul piano economico e politico internazionale, sebbene spesso sia possibile rilevare un gap consistente tra il brand identity (ossia la proiezione fatta da un paese verso l’esterno) e il brand image (ossia ciò che viene percepito dal resto del mondo). Mentre l’attività di branding sta diventando un elemento fondamentale nelle strategie governative kazakhe, con l’obiettivo di rafforzare la propria posizione nella regione eurasiatica e in generale nel mondo, risulta di grande interesse analizzare come vengono percepite queste attività a livello locale e la loro influenza sulla formazione dell’identità nazionale kazakha.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Morandini, Silvia <1991&gt. "Cause e conseguenze della Partizione dell'India - Esodo e creazione dell’identità di due nazioni." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12990.

Full text
Abstract:
La tesi è focalizzata sul processo di partizione avvenuto nel subcontinente indiano a seguito dell’indipendenza ottenuta dall'Impero Britannico nel 1947. La Partizione dell’India fu uno dei più gravi e consistenti casi di migrazione forzata al mondo e segnò la fine, formale, del colonialismo britannico nell'area. Tra le conseguenze principali, si registrarono migrazioni di massa in entrambi gli stati, violenze inaudite, omicidi, stupri e persecuzioni su base religiosa e comunitaria. La Partizione condusse inoltre ad altre conseguenze di tipo geopolitico, quali guerre e il costante stato di allerta tra le due nazioni, nonché la successiva nascita dello stato del Bangladesh. Gli eventi del 1947 furono il risultato di varie componenti, in particolare la difficile convivenza tra le comunità socio-religiose residenti nell'area settentrionale del subcontinente, nonché l’applicazione di politiche di divide et impera perpetuate dai colonialisti, che esacerbarono le tensioni ed il divario sociale. L’elaborato mira ad analizzare le cause, le motivazioni, gli eventi, le memorie e infine le conseguenze che portarono a un tale catastrofico evento. Gli interessi di entrambe le comunità, in primis della componente pachistana, nella Partizione e costituzione della nuova nazione; nonché l’intenzione britannica nel mantenimento di un rapporto privilegiato e un’influenza attiva nei confronti di entrambi i neonati stati in chiave commerciale e geopolitica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Mizrahi, Avi <1988&gt. "Governing the “Crises”: Socioeconomic Exploration of Cultural Processes in Interwar Italy and Turkey via Experiences of Opera Nazionale Dopolavoro and Halkevleri." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8347/1/mizrahi_avi_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Interwar European historiography teaches us significant lessons on states' reactive responses to economical and social instabilities. In such an atmosphere of “insecurity” one sees more states adopting socioeconomic policies for the construction of a so-called “society in harmony.” Thus such institutional policies build the path for tranquilization and participation as well as survival and reaction. This thesis questions the processes that lead to the foundation of Opera Nazionale Dopolavoro (OND) in Italy and Halkevleri (People Houses) in Turkey in comparison. It departs with the socioeconomic analysis of capital distribution crisis and capital accumulation crisis in inter-war Italian and Turkish contexts with developing totalitarian and solidaristic corporatist models respectively. In this base, it tests the hypothesis; if employment of these institutional policies by relative inter-war governments reflected a reactionary response to crises of an “infrastructurally perceived threat” leading to social disintegration. The research methodology is developed on three levels, regards to (1) theoretical, (2) discursive and (3) policy formation matters. It firstly approaches the infrastructural and superstructural circumstances in each national context. Then it maps the perception patterns of intellectuals and law-makers leading to specific policy making practices. Following an excavation of primary and secondary sources, it observes that the hypothesis is partly rejected. The thesis defends that foundation of OND confirms the statement of being a reactionary policy against an “infrastructurally perceived threat” embodied as “organized labor”; however formation of Halkevleri negates the statement of being a reactionary policy against an “infrastructurally perceived threat.” It is observed that formation of Halkevleri reflects a reactionary policy against a “superstructurally perceived threat” imagined to be “counter-revolution.”
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Mitri, Angela <1991&gt. "Ricostruire l'economia e l'orgoglio nazionale: Il Giappone e il rapporto con gli Stati Uniti nel ventennio 1960-1980." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12160.

Full text
Abstract:
La tesi affronta l’evoluzione del rapporto fra Giappone e Stati Uniti nel ventennio 1960-1980. Il Primo capitolo affronta la relazione economica fra i due paesi. Partendo dall’ascesa economica giapponese descrive poi come il maggior peso economico del Giappone metta in crisi la cooperazione economica con gli Stati Uniti e come di conseguenza i due paesi affrontarono le principali dispute e crisi economiche dell’epoca. Il secondo capitolo affronta l’evoluzione del rapporto di sicurezza. Descrive come il Giappone partendo da una posizione svantaggiata, avendo firmato nel 1951 un Trattato di Sicurezza che lo poneva in una posizione di inferiorità rispetto agli Stati Uniti, riuscirà a negoziare e firmare nel 1960 il Trattato di Mutua Cooperazione e Sicurezza, un trattato che lo poneva in una posizione più eguale rispetto agli Stati Uniti. Affronta poi come il crescente antimilitarismo fra la popolazione giapponese porterà alla crisi del 1960 e di come il rapporto di sicurezza fra i due paesi evolverà dopo la firma del Trattato di Mutua Cooperazione e Sicurezza. Il capitolo si conclude poi con la discussione della questione Okinawa e di come il Giappone riesca a negoziare con gli Stati Uniti la reversione dell’isola. Il Terzo e ultimo capitolo affronta il ruolo del Giappone e degli Stati Uniti in Asia Orientale, di come la guerra del Vietnam modificherà la visione che il Giappone aveva degli Stati Uniti e di come si evolveranno le relazioni con i due principali paesi comunisti: l’Unione Sovietica e la Cina. Concludendo infine come nonostante le crisi e la crescente multipolarità della scena internazionale, il Giappone continuerà a mantenere un rapporto bipolare privilegiato con gli Stati Uniti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

INNOCENTI, GIACOMO. "FRA PRIORITA' NAZIONALI E CONTINENTAL COMMITMENT. LA STRATEGIA BRITANNICA NEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE E L'INTERVENTO SUL FRONTE ITALIANO 1917 - 1919." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19573.

Full text
Abstract:
In questo lavoro è stata studiata l’evoluzione della strategia di sicurezza imperiale della Gran Bretagna. Il periodo preso in esame è compreso tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento. Alla luce di questa evoluzione e del contesto internazionale che l’ha generata, è studiata la strategia seguita da Londra durante il primo conflitto mondiale, analizzando il caso dell’intervento della British Army in Italia dopo la battaglia di Caporetto. La tesi mostra come l’immobilità del fronte occidentale spinse il Governo britannico a cercare nuovi fronti al fine di garantire i suoi obiettivi strategici. In questo contesto è inserito l’ingresso dell’Italia nel conflitto. Lo studio evidenzia come la Gran Bretagna intendesse il fronte italiano quale strumento per sottrarre risorse alla Germania. Dopo Caporetto gli inglesi, giunti in Italia per supportare l’esercito italiano, cercarono di utilizzarlo con il fine di escludere l’Austria-Ungheria dal conflitto e isolare la Germania. La tesi dimostra come, dal punto di vista inglese, il fronte italiano fosse un esempio di expeditionary strategy, ma che divenne una componente veramente integrata della difesa imperiale britannica solo nel momento in cui l’Italia isolò la Germania e si preparò a invaderla da sud, dopo la battaglia di Vittorio Veneto.
The aim of this work is to study the evolution of the British Imperial security strategy. The work investigates the period between the end of the 18th Century and the beginning of the 19th. In the light of the evolution and the international contest that created it, it is studied the strategy applied by London during the First World War and will be analysed the case of the British Army’s expedition in Italy after the battle of Caporetto. The thesis shows that the immobility of the western front led the British Government to seek new fronts in order to gain its strategic objectives. The study shows how Great Britain interpreted the Italian front such as a tool to take resources away from Germany. After Caporetto the British came to Italy to support the Italian Army, they tried to use it to exclude Austria-Hungary from the conflict and to close off Germany. The thesis proves that, by the British point of view, the Italian front was an example of expeditionary strategy, but it became an integrated part of the Imperial British strategy only when Italy isolated Germany and organised its invasion from the South, after the battle of Vittorio Veneto.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

INNOCENTI, GIACOMO. "FRA PRIORITA' NAZIONALI E CONTINENTAL COMMITMENT. LA STRATEGIA BRITANNICA NEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE E L'INTERVENTO SUL FRONTE ITALIANO 1917 - 1919." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19573.

Full text
Abstract:
In questo lavoro è stata studiata l’evoluzione della strategia di sicurezza imperiale della Gran Bretagna. Il periodo preso in esame è compreso tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento. Alla luce di questa evoluzione e del contesto internazionale che l’ha generata, è studiata la strategia seguita da Londra durante il primo conflitto mondiale, analizzando il caso dell’intervento della British Army in Italia dopo la battaglia di Caporetto. La tesi mostra come l’immobilità del fronte occidentale spinse il Governo britannico a cercare nuovi fronti al fine di garantire i suoi obiettivi strategici. In questo contesto è inserito l’ingresso dell’Italia nel conflitto. Lo studio evidenzia come la Gran Bretagna intendesse il fronte italiano quale strumento per sottrarre risorse alla Germania. Dopo Caporetto gli inglesi, giunti in Italia per supportare l’esercito italiano, cercarono di utilizzarlo con il fine di escludere l’Austria-Ungheria dal conflitto e isolare la Germania. La tesi dimostra come, dal punto di vista inglese, il fronte italiano fosse un esempio di expeditionary strategy, ma che divenne una componente veramente integrata della difesa imperiale britannica solo nel momento in cui l’Italia isolò la Germania e si preparò a invaderla da sud, dopo la battaglia di Vittorio Veneto.
The aim of this work is to study the evolution of the British Imperial security strategy. The work investigates the period between the end of the 18th Century and the beginning of the 19th. In the light of the evolution and the international contest that created it, it is studied the strategy applied by London during the First World War and will be analysed the case of the British Army’s expedition in Italy after the battle of Caporetto. The thesis shows that the immobility of the western front led the British Government to seek new fronts in order to gain its strategic objectives. The study shows how Great Britain interpreted the Italian front such as a tool to take resources away from Germany. After Caporetto the British came to Italy to support the Italian Army, they tried to use it to exclude Austria-Hungary from the conflict and to close off Germany. The thesis proves that, by the British point of view, the Italian front was an example of expeditionary strategy, but it became an integrated part of the Imperial British strategy only when Italy isolated Germany and organised its invasion from the South, after the battle of Vittorio Veneto.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Džinić, Edina. "Bosnia ed Erzegovina sulla strada di uno stato moderno: Relazione tra disintegrazione nazionale ed integrazione internazionale." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2014. http://hdl.handle.net/10077/10080.

Full text
Abstract:
2012/2013
First and second chapter deals with classical problems in terms of state, nation, people, minority, society. BiH was dealing with frequent change of state polity and therefore fallowing influence to the social and cultural change of its people. At the end the individual and collective identity modifications created distinct value disagreements. BiH society is confronting dichotomy in its ethnic affiliations regarding the concept of “multiculturalism” among the Bosniaks’ majority and other two constitutive people Serbs and Croats in terms of three B, believing/belonging/becoming. One will say that ethnicity is a changeable socially constructed concept like e.g. the class, race, etc. another will accentuate the natural constant of ethnic solidarity and the third will emphasize the long-term effects of institutional and cultural environment of ethnic relations. The theoretical framework in the context of ethnographic data is necessary to reach a social and cultural maturity. BiH was experiencing the process of territorial and constitutional transformation after the dissolution of common state of Yugoslavia. Constitutional order of 1995 created complex decision making system and complex state structure blocking the state functions and creating the frequent political, economic and social crises. As a part of international peace agreement the forcible Constitution created unequal standing for three constitutive peoples, the “Others” and citizens of BiH. In its end line it froze the war territorial division. The term “constitutive” people were taken from the last Yugoslav constitution where the state sovereignty was diffused between different holders: the peoples and republics and at the end conditioned by consensus. The reinforced EU presence is a crossforce in supporting the domestic stakeholders and BiH citizens in the EU integration process as well in sooner closure of the OHR and transfer of competencies to the state of BiH and to the other domestic stakeholders. The initiation of “late” approval of crucial laws of BiH e.g. the Law on citizenship, the Law on residence and the Law on Personal identification number happened under the pressure of civil society with “baby revolution”. In the last chapter the accent is on good practice examples of Crossborder Cooperation Program Croatia/BiH 2007-2013 aiming the better quality of life of people in the border region of Una-Sana Canton. An opportunity is entrance of Croatia to EU considering that now 2/3 of the internationally recognized BiH’s border is external border of EU now. The European Aid funds are welcomed in this area, although the consumption of funds could be better. Here is to point out a field work in a multicultural environment of the municipality of Bosanski Petrovac where peace agreement of 1995 established an internal administrative boundary line making two municipalities Bosanki Petrovac and Petrovac.
I capitoli primo e secondo trattano di problemi classici in termini di stato, nazione, popolo, minoranza e società. La BiH si confronta con un frequente cambio di sistema politico dello stato e questo influenza il cambiamento sociale e culturale del popolo. Alla fine del processo le differenze individuali e collettive di identità creano diversi aspetti di valore. La BiH sta affrontando una dicotomia nella sue identità etniche sul concetto di "multiculturalismo" tra la maggioranza dei Bosniacchi e gli altri due popoli costitutivi Serbi e Croati in termini di tre B, credere/appartenere/diventare (believing/belonging/becoming). Alcuni dicono che l'etnicità è un mutevole concetto sociale, altri accentuano la costante di solidarietà etnica e i terzi mettono in risalto gli effetti a lungo termine del contesto istituzionale e culturale delle relazioni etniche. Il quadro teorico nel contesto dei dati etnografici è necessario per raggiungere una maturità sociale e culturale. La BiH sta vivendo il processo di trasformazione territoriale e costituzionale dopo la dissoluzione dello stato comune della Jugoslavia. L’ordine costituzionale ha creato un complesso sistema decisionale ed una struttura statale complessa, bloccando le funzioni dello stato e provocando le frequenti crisi politiche, economiche e sociali. La Costituzione della BiH, che fa parte dell’accordo internazionale di pace del 1995, ha creato una disugualianza tra i tre popoli costitutivi, gli "Altri" ed i cittadini della BiH. Il termine del popolo "costitutivo" è stato preso dall'ultima costituzione jugoslava dove la sovranità statale viene trasmessa tra i popoli e le repubbliche condizionato dal consenso instituzionale. La presenza rafforzata dell'UE ha una ambiguità nel sostenere i titolari del potere nazionale ed i cittadini della BiH nel processo di integrazione europea. Attualmente non esiste una volontà politica per la chiusura finale dell'OHR e per il trasferimento delle competenze all’amministrazione statale ed alle altre parti interne. La procedura di approvazione "in ritardo" delle leggi fondamentali della BiH, ad esempio la legge sulla cittadinanza, la legge sulla residenza e sul numero di identificazione personale, è avvenuta sotto la pressione della società civile con la "baby rivoluzione". Nell'ultimo capitolo l'accento è sugli esempi di buona pratica di cooperazione transfrontaliera e di programma Croazia/Bosnia-Erzegovina (CBC Cr/BiH) per una migliore qualità della vita delle persone nella regione di confine, Cantone Una-Sana. Un'opportunità di sviluppo economico è l'ingresso della Croazia nell'UE, considerando che oggi i 2/3 della frontiera della BiH riconosciuta a livello internazionale è frontiera esterna dell'UE. I fondi degli aiuti europei sono presenti in questa regione, anche se la loro l’utilizzazione potrebbe essere migliore. Si evidenzia anche una ricerca in ambiente multiculturale nel territorio di Bosanski Petrovac dove l’accordo di pace del 1995 ha creato una linea di confine interna creando due comuni, quello di Bosanski Petrovac e quello di Petrovac.
XXV Ciclo
1977
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Bagarolo, Luca <1993&gt. "IL FISCO E GLI ARTISTI: PROFILI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13219.

Full text
Abstract:
La tesi tratta degli aspetti fiscali degli artisti nazionali ed internazionali ed è strutturata in tre capitoli. Nel primo capitolo vengono esposti gli aspetti principali del diritto d'autore contenuti nella normativa interna e nella normativa comunitaria. Inoltre viene accennato alle funzioni della SIAE alla luce del recepimento della nuova direttiva. Il secondo capitolo si occupa delle prestazioni artistiche rese dall'artista nazionale, distinte tra quelle che possono avere ad oggetto un'azione di fare o un'utilizzazione economica del risultato della prestazione stessa, al fine di individuare la categoria reddituale di appartenenza dei compensi percepiti e le regole di determinazione del reddito. La prima categoria di prestazioni richiede l'esercizio di un'attività tipicamente personale dell'artista. La seconda categoria suddivide i redditi percepiti dall'artista in compensi derivanti dallo sfruttamento di un'opera dell'ingegno protetta e compensi derivanti dallo sfruttamento dei diritti connessi al diritto d'autore, come i diritti spettanti agli artisti interpreti ed esecutori per la cessione o lo sfruttamento delle registrazioni delle loro esibizioni artistiche. Nella parte conclusiva del capitolo vengono approfonditi il diritto d'immagine e i fattori che determinano la residenza al fine di evitare i trasferimenti fittizi. Il terzo capitolo si occupa dell'artista internazionale. In particolare, viene affrontato il tema della tassazione dei redditi derivanti da attività artistiche rese da soggetti non residenti secondo la normativa interna e secondo le norme convenzionali. L'art. 17 del Modello OCSE disciplina nello specifico i redditi percepiti da professionisti dello spettacolo e musicisti, derivanti dall'attività personale prestata da detti soggetti nell'ambito di un rapporto di lavoro dipendente o indipendente. Nel Commentario al Modello OCSE viene individuato l'elemento soggettivo ed oggettivo di applicazione della norma, anche se le Convenzioni concluse dall'Italia possono prevedere dei criteri di tassazione derogatori rispetto a quelli previsti nel modello base della Convenzione. Viene approfondita anche la disposizione anti-elusiva contenuta nel comma 2 dell'art. 17 Modello OCSE riguardante i redditi percepiti da soggetti diversi dagli artisti. Nella parte finale del capitolo viene approfondito il tema delle royalties da diritto d'autore.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Bin, Roberta <1988&gt. "Amanullah Khan e le Relazioni Internazionali con l'Italia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4687.

Full text
Abstract:
Afghanistan has become important in the world above all owing to the 11th september. However the story of this middle eastern country is very complexed and has very remote origins. This land is known to be very conservative and traditionalist, but few of us are aware of the revolutionary moment that it has lived during the 20s, under the power of the reformer king Amanullah Khan. Amanullah succeeded the father, Habibullah Khan, after his death in 1919. Differently from the past sovereigns, Amanullah wanted to transform his country, more in line with the occidental countries. Unfortunately, in that period Afghanistan was under the british influence and to realize his dream of greatness, the new emir had to conquer the independence from it; determined in actualizing his plan, Amanullah declared war on the British Empire: the third anglo-afghan battle began in 1919 and finished few moths later with the sign of the Rawalpindy Treaty. Afghanistan was finally independent and the emir started his program of modernization, for example, writing a new constitution, declaring new rights for women, transforming his title from emir to king. In order to consolidate his power, Amanullah started to forge ties with the most important european countries, including Italy. The foreign relations between Rome and Kabul began in 1921, when Italy first recognized the independence of Afghanistan. The relationship was inconstant, above all after the nominee of Mussolini as head of the government and the Piperno affair who threatened the friendship between the two countries. But the link became stronger after the visit of Amanullah in Rome in 1928 and his election as “Cousin of the King” by Vittorio Emanuele III. In 1928, the conservative and traditionalist groups in Afghanistan started to oppose and rebel to Amanullah’s new modern laws and wanted his resignation. Scared for his life and family Amanullah went to exile first to India and then to Italy, from where he tried in vain to regain the throne and where he lived till his death in 1968.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

Di, Tucci Anna Maria <1959&gt. "Orientalismo e Relazioni Intermediterranee." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13473.

Full text
Abstract:
La tesi si propone di analizzare le Relazioni internazionali nel Mediterraneo, tenendo presente gli eventi che li hanno condizionati e la tesi di E. Said (Orinetalismo) in particolare le sue convinzioni riguardanti l'intreccio tra cultura e potere.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

Mastracci, Sarah <1990&gt. "Relazioni collaterali: Italia e Repubblica di Cina dalle relazioni diplomatiche ufficiali alla diplomazia informale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14520.

Full text
Abstract:
Questo elaborato nasce con l’intento di analizzare le relazioni diplomatiche tra l’Italia e la Repubblica di Cina, con particolare attenzione al periodo che va dal trasferimento del governo nazionalista cinese sull’isola di Taiwan, all’interruzione dei rapporti diplomatici formali tra i due paesi. La ricerca presenta delle difficoltà fin da subito, in quanto il materiale bibliografico che tratta dell’argomento è molto limitato. Il primo capitolo dell’elaborato ha lo scopo di compilare una rassegna dei pochi scritti che trattano delle relazioni tra l’Italia e la Repubblica di Cina. Un fattore ricorrente durante la ricerca bibliografica è la prevalenza di testi riguardo la Repubblica Popolare Cinese rispetto alla Repubblica di Cina. Tra queste due entità governative è sicuramente la prima a catalizzare la maggior parte dell’interesse accademico e di ricerca. Il secondo capitolo è dedicato ad una rassegna storiografica dei maggiori eventi storici che hanno contribuito a creare e modellare le relazioni tra i due Paesi. Il periodo preso in considerazione va dall’inizio del Novecento, all’ammissione della repubblica Popolare Cinese alle Nazioni Unite. L’analisi storica permette di capire perché le relazioni tra i due paesi non ricoprivano un ruolo di importanza primaria, ma solo accessoria. Dal punto di vista di ognuna delle due parti erano altre le relazioni e le alleanze che interessavano il cuore delle politiche estere di ciascuno dei due paesi. Per la Repubblica di Cina a Taiwan il Giappone e gli Stati Uniti erano gli alleati fondamentali. Gli Stati Uniti giocarono un ruolo fondamentale anche per la politica estera italiana, di cui condizionavano le scelte tramite il sistema di alleanza del Patto Atlantico. L’influenza statunitense nella politica estera italiana è particolarmente evidente in relazione alle intenzioni del governo italiano di riconoscere ed intrattenere relazioni formali con il governo comunista della Repubblica Popolare Cinese. Il terzo capitolo analizza la reazione del governo nazionalista cinese alla normalizzazione delle relazioni tra Roma e Pechino. Di fatto, il governo della Repubblica di Cina a Taiwan decise, applicando la dottrina Hallstein, di interrompere immediatamente i rapporti con l’Italia e di richiamare l’ambasciatore taiwanese a Roma. La reazione del governo di Taipei offre un’interessante spunto di ricerca per la politica estera della Repubblica di Cina a Taiwan. Se i primi riconoscimenti che il governo di Pechino ottenne portarono il governo nazionalista cinese a seguire una politica estera inflessibile, che comportava l’immediata interruzione delle relazioni diplomatiche con questi paesi, i casi del riconoscimento della Repubblica Popolare da parte degli alleati principali di Taipei non provocarono le stesse reazioni. La perdita del riconoscimento diplomatico, degli Stati Uniti in particolare, costrinse Taipei a revisionare la sua politica estera. La dottrina Hallstein verrà abbandonata per seguire una diplomazia più flessibile e pragmatica. D’altronde seguire questa linea politica aveva portato Taiwan all’isolamento diplomatico. Per sopravvivere sulla scena internazionale, il governo della repubblica di Cina iniziò scelse di seguire una diplomazia informale, largamente basata sul settore privato. Questo non solo permise al governo nazionalista a Taiwan di continuare ad esistere come entità separata e distinta dalla Cina continentale, ma fece anche di Taiwan una potenza economica. Oltre allo sviluppo economico il governo di Taiwan continuò a cercare di ottenere riconoscimenti formali, dagli Stati come dalle organizzazioni internazionali.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

Griffante, Camilla <1990&gt. "Il peso del costo del lavoro: le dinamiche nazionali e internazionali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5877.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

Pastorino, Lucia <1994&gt. "Il caso Regeni nell'Egitto di Al-Sisi: ricadute nazionali e internazionali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13917.

Full text
Abstract:
L'elaborato studia come il caso dell'uccisione di Giulio Regeni si iscriva nel contesto politico, sociale ed economico della Repubblica Araba d'Egitto. È stata studiata la storia recente egiziana: dal 2011 con le primavere arabe, passando poi all'elezione di Mursi e finendo poi con l'avvento di Abd Al-Fattah Al-Sisi. La tesi studia in particolare gli aspetti della politica interna, la politica estera, l'economia e la società egiziani dall'avvento di Al-Sisi per cogliere al meglio il clima in cui è accaduto questo caso che si è rivelato essere diplomatico. Alcuni capitoli hanno anche trattato il tema del rispetto dei diritti umani in Egitto, oggi molto spesso al centro di accese critiche. La mia ricerca si è concentrata sia sul caso Regeni in sé (chi era Giulio Regeni e cosa ha rappresentato la sua uccisione), sia sulle implicazioni che questo fatto ha avuto a livello nazionale (in Egitto e in Italia) e a livello internazionale. L'elaborato contiene numerose fonti giornalistiche, italiane e arabe; video, documenti ufficiali reperiti da internet.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

Bianchin, Maddalena <1994&gt. "La valorizzazione del Magazzino: principi contabili nazionali e internazionali a confronto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14317.

Full text
Abstract:
La valorizzazione del magazzino rappresenta un elemento fondamentale all’interno del bilancio di un’impresa, poiché impatta sia sul risultato d’esercizio che sulla quantificazione dell’attivo patrimoniale. Il presente elaborato cerca di rappresentare un quadro completo e aggiornato sul tema della valutazione delle rimanenze evidenziando sia i profili economico-giuridici che quelli fiscali, ma anche dimostrando il ruolo chiave che svolge il magazzino nell’economia di un’azienda. Si esaminerà specialmente quanto previsto dal Codice Civile e dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Non ci si limiterà però ad analizzare la situazione solamente dal punto di vista nazionale ma verrà approfondita anche la regolamentazione da parte dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS) evidenziando, inoltre, i tentativi di adeguamento da parte dell’Organismo Italiano di Contabilità. Dopo aver descritto in modo dettagliato i due differenti approcci, grazie alla collaborazione di Epaper SRL, verranno esaminate analogie e differenze dei risultati ottenuti valorizzandone il magazzino seguendo quanto prescritto dalla normativa nazionale per poi procedere con una simulazione secondo quanto previsto dagli IFRS. In conclusione, data l’importanza del ruolo del magazzino anche sul fronte dell’analisi di bilancio si darà evidenza di come la differente valorizzazione del magazzino possa influenzare in positivo o in negativo l’analisi di bilancio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
17

Rossi, Anna Giulia <1995&gt. "Il leasing: confronto tra principi contabili internazionali, nazionali e Codice Civile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18728.

Full text
Abstract:
Il presente elaborato si propone di indagare circa la disciplina relativa al contratto di leasing, concentrandosi sulla normativa italiana e collegandosi successivamente alle disposizioni dettate dai principi contabili internazionali. Vengono perciò analizzate le origini storiche legate alla nascita di tale tipologia di contratto, le sue varie forme e sottitipi e la disciplina legata ad essi, introducendo poi gli aggiornamenti che si sono susseguiti negli anni più recenti. Di fondamentale importanza risulta il trattamento contabile riservato allo scopo dai soggetti costituenti le parti di tale contratto, per cui viene dato rilievo alle iscrizioni che debbono essere effettuate ed agli aspetti che esse evidenziano. Viene inoltre svolto un confronto tra le normative, sia prendendo in considerazione l'aspetto cronologico, sia considerando le statuizioni italiane ed internazionali, per ottenere una analisi circa gli effetti che derivano dalla soggezione a differenti discipline. Per offrire una maggiore chiarezza a tale scopo, l'elaborato si avvale di esempi pratici numerici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
18

Menegati, Elena <1986&gt. "La questione corsa: identità ed integrazione nelle relazioni internazionali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1596.

Full text
Abstract:
L'elaborato analizza il caso dell'isola di Corsica, a partire dallo studio critico della storia dell'isola, per arrivare all'analisi delle sue relazioni internazionali con l'Unione Europea e il contesto mediterraneo. Dopo aver analizzato le varie dominazioni che si succedettero sull'isola e aver esaminato le caratteristiche dell'attuale Statuto speciale di Corsica, il focus dell'elaborato si sposta prima sull'approfondimento delle relazioni dell'isola con lo Stato francese nel suo complesso, poi sullo studio del rapporto e delle connessioni con l'Italia.In conclusione, la tesi sviluppa il ruolo della Corsica a livello europeo e mediterraneo, focalizzando la ricerca sui programmi europei di cooperazione regionale e sui futuri progetti per l'indipendenza dell'isola.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
19

Francescano, Matteo <1993&gt. "La contabilizzazione degli strumenti finanziari derivati nei principi contabili internazionali e nazionali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10742.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
20

Calore, Tiziana <1995&gt. "Le relazioni sino-russe: una collaborazione strategica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17749.

Full text
Abstract:
Questa tesi si pone l’obiettivo di analizzare il contesto geopolitico internazionale all’interno del quale al giorno d’oggi spicca una crescente cooperazione sino-russa. In seguito al termine della Guerra Fredda, i legami tra Cina e Russia intrapresero un nuovo capitolo e gradualmente furono in grado di stabilire una partnership strategica. Questo avvicinamento ebbe già inizio con la dissoluzione dell’Unione Sovietica, quando il fallimento delle politiche russe di integrazione con l’Occidente spinsero la Russia a guardare verso altri potenziali alleati. Il punto di rottura si rivelò essere la crisi ucraina, che segnò il momento in cui Mosca decise di concentrarsi nel suo ruolo di grande potenza in Eurasia e nei rapporti con un altro importante attore della regione: la Cina. Tuttavia, essendo una partnership relativamente giovane e competitiva, non mancano divergenze e attriti che causano incertezze e perplessità sulla stabilità del loro legame.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
21

Schiavo, Jessica <1993&gt. ""Il bilancio consolidato: individuazione dell'area di consolidamento secondo i principi nazionali e internazionali"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13957.

Full text
Abstract:
Nel presente elaborato, dopo un accenno alla normativa di riferimento, sia in ambito nazionale sia in ambito internazionale, ci si è posto l’obiettivo di analizzare l’evoluzione del concetto di controllo al fine di determinare l’area di consolidamento di gruppo. Inizialmente si è cercato di definire il gruppo nelle diverse tipologie, i tratti comuni che i gruppi seppur diversi presentano e i diversi contesti in cui esso può nascere. Successivamente si è affrontata la nozione di controllo, prima secondo la normativa nazionale e quindi seguendo il decreto legislativo n°127 del 1991 con le modifiche ad esso nel tempo apportate, poi è stato affrontato seguendo la disciplina internazionale, ovvero i principi contabili internazionali, e nello specifico sono stati approfonditi principalmente due principi internazionali che disciplinano l’argomento cardine del presente elaborato e cioè lo IAS 27 e l’IFRS 10 che dal 1° gennaio 2013 ha sostituito il primo. Nello specifico, i problemi che si sono affrontati nell’elaborato riguardano le società che sono obbligate a redigere il bilancio consolidato e le società che, invece, sono esonerate da tale obbligo, le entità che sono considerate controllate e quindi rientrano nel perimetro di consolidamento, le società che pur essendo controllate non sono incluse nel bilancio consolidato e, infine, le società che pur essendo partecipate da un’altra entità comunque non sono incluse nel perimetro di consolidamento. Successivamente si sono evidenziate le principali differenze esistenti nella definizione dell’area di consolidamento secondo le due diverse normative di riferimento. Infine, si sono portati alcuni esempi pratici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
22

Viroli, Edoardo <1991&gt. "Hackers, cyberterrorismo e relazioni internazionali : Viaggio al centro della cibernetizzazione globale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8219.

Full text
Abstract:
L'informatica e la tecnologia ad essa correlata (dai computer ad Internet) ha cominciato a svilupparsi a partire dal periodo immediatamente successivo alla Seconda guerra mondiale, rivelandosi sia uno strumento utilizzabile a fin di bene sia una potente arma qualora fosse impiegata con intenti dannosi tanto per i singoli individui quanto per la sicurezza degli Stati. L'avvento di Internet e una sempre più facile accessibilità a computer e strumenti multimediali, infatti, ha permesso la nascita prima e l'evoluzione poi di una nuova serie di crimini e criminali in grado di trarre sempre maggior beneficio dal fenomeno conosciuto come “cibernetizzazione” globale. Bisogna altresì tenere in considerazione, come da obiettivo di questa tesi, che non soltanto i crimini nell'accezione più comune del termine hanno subito una variazione, ma anche le metodologie in cui le guerre e, in particolare, gli atti di terrorismo vengono condotte e perpetrate. Obiettivo di questa tesi sarà, quindi, esaminare gli aspetti storici legati all'evoluzione tecnologica (con particolare riguardo ad Internet, il cyberspazio e tutto ciò ad essi correllato), la nascita e l'evoluzione degli attori principali di questa nuova forma di guerra e/o terrorismo (gli hacker) e gli effetti che le loro azioni hanno sulle relazioni internazionali tra gli Stati.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
23

Rivis, Erika <1987&gt. "Relazioni tra Italia e Libia: 1911 - 2011." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1504.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
24

KARTALOFF, KIRIL PLAMEN. "L'opera di Mons. Angelo Giuseppe Roncalli, visitatore e delegato apostolico in Bulgaria (1925-1934), alla luce delle nuove fonti archivistiche. Studio Storico-diplomatico e silloge documentaria." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1874.

Full text
Abstract:
Il decennio bulgaro di Mons. Angelo Giuseppe Roncalli (1925-1934) è un capitolo importante nella vicenda biografica di un uomo che, eletto Papa nel 1958, avrebbe segnato una svolta importante nel cammino verso l’unità delle Chiese cristiane: lo sviluppo della sensibilità ecumenica. In Bulgaria egli fu Visitatore apostolico con il compito soprattutto di provvedere ai gravi bisogni della piccola e disastrata comunità cattolica. L’incarico, inizialmente a termine, si trasformò in una permanenza decennale durante la quale il rappresentante della Santa Sede pose le basi per la fondazione di una Delegazione apostolica; egli stesso, infatti, ne fu nominato primo rappresentante. Scopo di questa tesi di dottorato è offrire una ricostruzione della missione di Mons. Roncalli in Bulgaria nell’ottica storico-diplomatica, basata, grazie all’apertura degli Archivi Vaticani dei fondi del Pontificato di Pio XI (6 febbraio 1922 - 10 febbraio 1939), su un lungo e attento studio archivistico.
Monseigneur Angelo Giuseppe Roncalli’s Bulgarian decade (1925-1934) is an important chapter of the men who, elected Pope in 1958, was able to lead the first steps of change in bringing together Christian churches: the transformation of ecumenical sensibility. He was Apostolic Visitor in Bulgaria and his important mission was focused on looking after the problematic catholic community. At the beginning, Mons. Roncalli’s permanence was supposed to be temporary, but it easily was transformed in ten very important years of catholic mission. The Holy See’s representative indeed established the Apostolic Delegation in Bulgaria becoming himself the first representative on charge. The hereby presented purpose is offering to wide audience a specific reconstruction of Monseigneur Angelo Roncalli’s operation in Bulgaria through a historical and diplomatic look. The accomplishment of this study is completely based on the newly unearthed documents of Pope Pius XI treasured in the Vatican Secret Archives.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
25

KARTALOFF, KIRIL PLAMEN. "L'opera di Mons. Angelo Giuseppe Roncalli, visitatore e delegato apostolico in Bulgaria (1925-1934), alla luce delle nuove fonti archivistiche. Studio Storico-diplomatico e silloge documentaria." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1874.

Full text
Abstract:
Il decennio bulgaro di Mons. Angelo Giuseppe Roncalli (1925-1934) è un capitolo importante nella vicenda biografica di un uomo che, eletto Papa nel 1958, avrebbe segnato una svolta importante nel cammino verso l’unità delle Chiese cristiane: lo sviluppo della sensibilità ecumenica. In Bulgaria egli fu Visitatore apostolico con il compito soprattutto di provvedere ai gravi bisogni della piccola e disastrata comunità cattolica. L’incarico, inizialmente a termine, si trasformò in una permanenza decennale durante la quale il rappresentante della Santa Sede pose le basi per la fondazione di una Delegazione apostolica; egli stesso, infatti, ne fu nominato primo rappresentante. Scopo di questa tesi di dottorato è offrire una ricostruzione della missione di Mons. Roncalli in Bulgaria nell’ottica storico-diplomatica, basata, grazie all’apertura degli Archivi Vaticani dei fondi del Pontificato di Pio XI (6 febbraio 1922 - 10 febbraio 1939), su un lungo e attento studio archivistico.
Monseigneur Angelo Giuseppe Roncalli’s Bulgarian decade (1925-1934) is an important chapter of the men who, elected Pope in 1958, was able to lead the first steps of change in bringing together Christian churches: the transformation of ecumenical sensibility. He was Apostolic Visitor in Bulgaria and his important mission was focused on looking after the problematic catholic community. At the beginning, Mons. Roncalli’s permanence was supposed to be temporary, but it easily was transformed in ten very important years of catholic mission. The Holy See’s representative indeed established the Apostolic Delegation in Bulgaria becoming himself the first representative on charge. The hereby presented purpose is offering to wide audience a specific reconstruction of Monseigneur Angelo Roncalli’s operation in Bulgaria through a historical and diplomatic look. The accomplishment of this study is completely based on the newly unearthed documents of Pope Pius XI treasured in the Vatican Secret Archives.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
26

D'Este, Cristina <1992&gt. "Relazioni tra Italia e Libia dal 1951 ad oggi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19579.

Full text
Abstract:
Con questo lavoro si intende analizzare le relazioni tra Italia e Libia a partire dal 1951, data dell’Indipendenza libica, fino al giorno d’oggi. L’attualità delle tematiche affrontate ha reso necessario un primo capitolo volto a fornire un quadro storico delle relazioni tra i due paesi, con lo scopo di cogliere appieno le dinamiche che hanno portato a determinate decisioni in tema di cooperazione energetica ed economica e di controllo dei flussi migratori. Italia e Libia, dopo aver condiviso un passato coloniale, si trovano adesso più vicini che mai: dal punto di vista economico e commerciale, le relazioni tra i due paesi recentemente hanno subito una forte accelerazione. La Libia, a partire dai primi anni ’50, è riuscita a sfruttare a suo favore le proprie ricchezze di risorse, arrivando, in tempi più recenti, a firmare con l’Italia accordi vantaggiosi, primo su tutti il “Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione” del 2008. Ci si è poi soffermati sulla presenza di forti aziende italiane in territorio libico, quali Eni e Fiat. Con il terzo capitolo di questo elaborato si è voluta affrontare la difficile questione dei flussi migratori, che, negli ultimi anni, ha fortemente interessato i due paesi. Particolare attenzione è stata data ai tentativi di Italia e Libia di gestire l’afflusso di migranti irregolari che cercano di raggiungere le coste Europee, in questo caso italiane. Partendo dal principio di non refoulement e dalla Convenzione di Ginevra, si è arrivati ad analizzare il già citato Trattato di amicizia italo-libico, la Dichiarazione di Tripoli del 2012, e il più recente Memorandum d’Intesa. Un ultimo capitolo di questo lavoro è stato dedicato all’analisi delle condotte libica ed italiana in materia di cooperazione nella lotta all’immigrazione irregolare. Attraverso una ricerca sul controverso sistema di accoglienza libico, si è cercato di evidenziarne i principali elementi di criticità, con un focus particolare sulle recenti condanne internazionali, prima su tutte la famosa sentenza Hirsi. Si è poi passati ad esaminare il comportamento italiano, al fine di identificarne una possibile responsabilità nella violazione dei principali cardini del diritto internazionale in materia di diritti umani.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
27

Beghelli, Silvia. "Valutazioni internazionali e nazionali: come il problem posing influenza la misura delle competenze matematiche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2373/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
28

Bigucci, Giovanni. "La matematica dell'incertezza. Riflessioni sulle valutazioni nazionali e internazionali: un approccio sperimentale in classe." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3686/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
29

Grassi, Alessandro <1992&gt. "Misurare la complessità del sistema giudiziario in Italia. Esperienze nazionali ed internazionali a confronto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11546.

Full text
Abstract:
Muovendo dalla revisione e sintesi della letteratura nazionale ed internazionale, in particolare europea, sui macro-temi della qualità e dell'efficienza dei sistemi giudiziari, il percorso di ricerca viene arricchito da alcune esperienze personali, come lo stage presso il Consiglio Nazionale Forense e la collaborazione ad un’indagine basata sul consensus method. Lo scopo del lavoro diventa così duplice: mostrare al lettore la complessità dei sistemi giudiziari e la conseguente difficoltà a descrivere e misurare il fenomeno in modo esaustivo; in secondo luogo, sulla base della letteratura e della ricerca effettuata, provare ad offrire uno strumento di misurazione che integri le pratiche attuali con le conclusioni raggiunte nel corso della trattazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
30

Salerno, Alessandro Nicasio <1996&gt. "Russofobia Britannica: due secoli di relazioni tra Inghilterra e Russia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17089.

Full text
Abstract:
It is nowadays a common assumption that Russophobia has been a major element in British imperial and foreign policy during the XIX century. However, the afore-mentioned argument fails to show several issues concerning the nature itself of Russophobia, namely its origins and conclusions. Moreover, assuming the phenomenon to be merely a temporary characteristic of England’s policies in a given time span would not account for those events with almost identical features happened after the 1907 Anglo-Russian entente. As a matter of fact, it is possible to identify traces of Russophobia in the official and unofficial comment by English press and policies not only during the Cold War period, but even in the most recent events. Therefore, by the analysis of the international relations between England and Russia starting from the Congress of Vienna in 1815, the present work aims to investigate and draw conclusions about the nature of British Russophobia itself. As many authors pointed out from the second half of the XX century onward, it is quite hard to find a suitable definition for the phenomenon. Russophobia is a complex sentiment, all the more so because of the variability of its shapes and its adaptability in the most disparate contexts. In some cases, it may be regarded as an impromptu feeling born as the mixture of political and historical contingencies; but in other cases, it is possible to define it as an historically crystalized ideological foundation, on which a general anti-Russian feeling or propaganda can be developed, thus exceeding national boundaries and temporal-based issues. In its broader sense, Russophobia constitute an emblematic thus controversial example of negative perception of Russia. Such suspicious and prejudicial attitude towards the Russian Federation can ultimately be seen as the direct product of the conjunction of both history and politics. This negative perception permeates the mainstream view and influences the way Russia is perceived by the other actors of the international community. Therefore, Russophobia arises as a genuine representative issue. As it will be shown, the foundations of the phenomenon rest on the iconic recollection of distinctive elements from the past, rarely reproducing the current changings within the international system. The consequences of such a logic can be easily found in the maintained attribution to Russian Federation and its people of those representative and stereotypical models which were signature of the Soviet Union. In that period, the geopolitical bipolarity which permeated the representation of the world favoured the production of a discourse entirely based on the contraposition with the other-than-Western. Nevertheless, it would be academically misleading and inappropriate to address the rivalry with the Soviet regime as the cornerstone of Russophobia, basically because such an argument would just ignore the European events brought up by the imperial competition with Great Britain during the so-called Great Game of the XIX century. In discussing the nature and the consequences of Russophobia, concepts such as national identity, foreign policies and social representations arise as the reflections of a negative perception of Russia deeply rooted in the historical experience of a country. Indeed, although sometimes political decisions are the direct consequence of tangible events, it can be argued that some of these are placed in a specific continuum which targets Russia with a generally negative aura. It is for this exact reason that tracing the historical moments where international relations permanently marked the image of Russia in the eyes of other States becomes extremely important. It is in fact expected that such moments stigmatized the supposed features of Russia, crystalizing and thus allowing them to overcome the boundaries of the political sphere and reach the public domain. In this framework, England emerges as the major example
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
31

Chiarot, Jacopo <1989&gt. "Relazioni internazionali tra Stati Uniti d'America e America Latina dalla Dottrina Monroe." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6680.

Full text
Abstract:
La Dottrina Monroe del 1823 nei confronti dell’America Centrale e Latina e il relativo concetto di Manifest Destiny. L’obiettivo è quello, innanzitutto, di spiegare cosa siano i suddetti concetti e successivamente di analizzare i vari interventi o tentativi di intervento da parte degli Stati Uniti negli stati latinoamericani a partire dall’annessione dei territori del Messico e del Texas. Inoltre, vorrei concentrarmi sull’analisi dei precedenti temi dal punto di vista latinoamericano e sulle critiche mosse dai vari stati nei confronti degli Stati Uniti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
32

Ferrario, Francesco Maria <1992&gt. "Negazionismo: dinamiche interne e riflessi nelle relazioni internazionali. Un'analisi del caso giapponese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18614.

Full text
Abstract:
Il presente elaborato, proponendosi di affrontare una tematica complessa come quella del negazionismo, ripercorre la storia recente del Giappone individuandone alcuni momenti salienti che hanno impedito, e paiono impedire tutt’oggi al Paese, di proiettarsi verso il futuro con una lucida consapevolezza circa gli errori del proprio passato. Nella fattispecie, dopo avere definito i contorni del fenomeno ed averne offerto un’utile panoramica d’insieme, il testo procede ad una disamina approfondita di alcuni fattori che, inter alia, si ritiene siano stati determinanti nella formazione dell’identità giapponese dal primo dopoguerra ad oggi. Fattori che, a partire dalle fasi iniziali dell’occupazione statunitense del Paese, hanno concorso non solo alla formazione di un’allarmante silenzio circa il ricordo di alcuni dei principali crimini compiuti dalle forze imperiali nel corso della cosiddetta Guerra dell’Asia e del Pacifico, ma anche e soprattutto ad una loro almeno parziale ed effettiva obliterazione. Episodi, questi, che come risulta evidente nel caso del “Massacro di Nanchino” o nella tragica vicenda delle “comfort women”, sono ancora oggi oggetto di intense fibrillazioni politiche in Asia Orientale e non mancano, in quanto alimentati da nazionalismi forti e ben radicati, di rendere ancora più incerto uno scenario geopolitico già pericolosamente instabile.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
33

Cappellari, Andrea <1994&gt. "I processi di Risk Management nei principali framework Nazionali ed Internazionali. Analisi del caso ENI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14844.

Full text
Abstract:
In un mondo caratterizzato da mutamenti improvvisi e continui, l’attività aziendale è influenzata da una molteplicità di fattori e di rischi (soprattutto esterni e macroeconomici, quali ad esempio la globalizzazione, eventi geopolitici, guerre, ecc); l’obiettivo di tutte le organizzazione con scopi di lucro è quello di accrescere e massimizzare il valore dell’impresa e allo stesso tempo soddisfare le attese di tutti gli stakeholders. In quest’ottica la gestione del rischio è divenuto un processo fondamentale e driver di valore imprescindibile per ogni business, sia nel settore finanziario che non finanziario. Il Risk Management viene inteso come il complesso di azioni che il management intraprende al fine di amministrate e ridurre gli eventi caratterizzati da incertezza, così da facilitare il raggiungimento degli obiettivi imposti dal vertice; è una disciplina ed un processo aziendale che ha acquisito nel corso degli ultimi due decenni una rilevanza notevole: in concomitanza con l’evoluzione del concetto di rischio (viene considerato anche l’aspetto positivo e non solo negativo dello stesso), si è sviluppata una metodologia innovativa definita “Enterprise Risk Management”, la quale prevede una gestione di tutti i rischi aziendali in maniera integrata ed accentrata capace di migliorarne l’identificazione, misurazione e mitigazione. Inserito all'interno del più ampio Sistema di controllo interno e di Corporate Governance, il governo dei rischi dei rischi si è riconosciuto essere elemento imprescindibile per le aziende dei nostri giorni poiché permette alle stesse di tenere sotto controllo tutte le variabili che inficiano i valori aziendali, con l'obiettivo di risultare più affidabili e massimizzare il proprio economic value. Partendo dalle prime definizioni attribuite alla materia in questione, l'elaborato vuole dare una descrizione di quelli che sono i processi di Risk Management maggiormente impiegati nell'ambito nazionale ed internazionale, facendo risaltare i benefeci di una gestione integrata e pervasiva dell'intera organizzazione. Infine con l'analisi della società quotata ENI, si vuole approfondire come questa comunica i propri rischi agli operatori di mercato e quali soluzioni pratiche e di governance adotta per ridurne l'incidenza.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
34

Betto, Enrico <1994&gt. "Il bilancio consolidato tra normative nazionali e principi contabili internazionali: l’analisi del gruppo “Teconomeccanica Spa”." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18768.

Full text
Abstract:
Il presente elaborato, dunque, tratterà nel primo capitolo la nozione di gruppo di imprese, il processo di formazione ed i vantaggi che ne conseguono, il concetto di controllo secondo la normativa nazionale e secondo principi internazionali. Nel secondo capitolo si individuano i soggetti che sono obbligati alla stesura del bilancio consolidato secondo le normative di riferimento vigenti attualmente in Italia nell’Unione Europea e la composizione e la struttura del bilancio consolidato. Il terzo capitolo è dedicato allo studio di un caso pratico. In particolare, in questa parte verrà eseguita una breve descrizione del gruppo “Tecnomeccanica Spa” e verranno illustrato le scritture di consolidamento e il calcolo del differenziale di annullamento del gruppo e l’imputazione dell’eccedenza positiva ad avviamento secondo normativa nazionale e principi contabili internazionali. Infine, il quarto capitolo è dedicato alle conclusioni. L’elaborato, così strutturato, si pone l’obbiettivo di valorizzare il bilancio consolidato tramite lo studio di un caso pratico applicando sia la normativa italiana e sia quella europea.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
35

Gobetti, Zeno <1981&gt. "Il pensiero politico internazionale di Montesquieu: tra la geopolitica e le relazioni internazionali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3143/1/Gobetti_Zeno__tesi.pdf.

Full text
Abstract:
La tesi ha mostrato come il pensiero politico di Montesquieu possa costituire un utile riferimento teorico per affrontare il problema della ricontestualizzazione dello studio delle relazioni internazionali. La prima parte del lavoro evidenzia alcuni aspetti del metodo di ricerca e del pensiero politico di Montesquieu. Nel primo capitolo, è stato identificato un metodo di ricerca ed un approccio sociologico nello studio della politica, che rappresenta un precedente rispetto alla fondazione di una scienza politica che si propone di identificare nessi causali tra i fenomeni politici. In particolare, si deve riconoscere a Montesquieu il merito di aver introdotto un tipo di analisi della politica che consideri l’interazione di più fattori tra loro. La complessità del reale può essere spiegata soltanto identificando i rapporti che si formano tra gli elementi della realtà. Quindi è possibile porre dei principi in grado di produrre un ordine conoscibile ed interpretabile di tutti questi elementi. Nel secondo capitolo è stata presentata un’analisi delle tipologie delle forme di governo e del concetto di libertà politica. Questo capitolo ha evidenziato solo alcuni aspetti del pensiero politico di Montesquieu utili alla comprensione del pensiero politico internazionale. In particolare, è stata analizzata la struttura e il ressort di ogni forma di governo sottolineando gli aspetti di corruzione e i relativi processi di mutamento. La seconda parte del lavoro ha affrontato l’analisi di un pensiero politico internazionale ed ha evidenziato la rilevanza di una riflessione geopolitica. Nel terzo capitolo abbiamo mostrato l’emersione di una riflessione su alcuni argomenti di relazioni internazionali, quali il problema della guerra e della pace, il diritto internazionale e l’interdipendenza economica, legandoli alle forme di governo. Quindi sono stati identificati ed analizzati tre modelli di sistema internazionale sottolineando in particolare il nesso con il concetto di società internazionale. Tra questi modelli di sistema internazionale, quello che presenta le caratteristiche più singolari, è certamente il sistema della federazione di repubbliche. Infine, nell’ultimo capitolo, abbiamo evidenziato l’importanza della rappresentazione spaziale del mondo di Montesquieu e l’uso di categorie concettuali e metodi di analisi della geopolitica. In particolare, è stata rilevata l’importanza dell’aspetto dimensionale per la comprensione delle dinamiche di ascesa e declino delle forme di Stato e delle forme di governo. Si è mostrato come non sia possibile ascrivere il pensiero di Montesquieu nella categoria del determinismo geografico o climatico. Al contrario, abbiamo evidenziato come tale pensiero possa essere considerato un precedente di una corrente di pensiero della geopolitica francese definita “possibilismo”. Secondo questa teoria i fattori ambientali, più che esercitare un’azione diretta sul comportamento dell’uomo, agiscono selezionando il campo delle scelte possibili.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
36

Gobetti, Zeno <1981&gt. "Il pensiero politico internazionale di Montesquieu: tra la geopolitica e le relazioni internazionali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3143/.

Full text
Abstract:
La tesi ha mostrato come il pensiero politico di Montesquieu possa costituire un utile riferimento teorico per affrontare il problema della ricontestualizzazione dello studio delle relazioni internazionali. La prima parte del lavoro evidenzia alcuni aspetti del metodo di ricerca e del pensiero politico di Montesquieu. Nel primo capitolo, è stato identificato un metodo di ricerca ed un approccio sociologico nello studio della politica, che rappresenta un precedente rispetto alla fondazione di una scienza politica che si propone di identificare nessi causali tra i fenomeni politici. In particolare, si deve riconoscere a Montesquieu il merito di aver introdotto un tipo di analisi della politica che consideri l’interazione di più fattori tra loro. La complessità del reale può essere spiegata soltanto identificando i rapporti che si formano tra gli elementi della realtà. Quindi è possibile porre dei principi in grado di produrre un ordine conoscibile ed interpretabile di tutti questi elementi. Nel secondo capitolo è stata presentata un’analisi delle tipologie delle forme di governo e del concetto di libertà politica. Questo capitolo ha evidenziato solo alcuni aspetti del pensiero politico di Montesquieu utili alla comprensione del pensiero politico internazionale. In particolare, è stata analizzata la struttura e il ressort di ogni forma di governo sottolineando gli aspetti di corruzione e i relativi processi di mutamento. La seconda parte del lavoro ha affrontato l’analisi di un pensiero politico internazionale ed ha evidenziato la rilevanza di una riflessione geopolitica. Nel terzo capitolo abbiamo mostrato l’emersione di una riflessione su alcuni argomenti di relazioni internazionali, quali il problema della guerra e della pace, il diritto internazionale e l’interdipendenza economica, legandoli alle forme di governo. Quindi sono stati identificati ed analizzati tre modelli di sistema internazionale sottolineando in particolare il nesso con il concetto di società internazionale. Tra questi modelli di sistema internazionale, quello che presenta le caratteristiche più singolari, è certamente il sistema della federazione di repubbliche. Infine, nell’ultimo capitolo, abbiamo evidenziato l’importanza della rappresentazione spaziale del mondo di Montesquieu e l’uso di categorie concettuali e metodi di analisi della geopolitica. In particolare, è stata rilevata l’importanza dell’aspetto dimensionale per la comprensione delle dinamiche di ascesa e declino delle forme di Stato e delle forme di governo. Si è mostrato come non sia possibile ascrivere il pensiero di Montesquieu nella categoria del determinismo geografico o climatico. Al contrario, abbiamo evidenziato come tale pensiero possa essere considerato un precedente di una corrente di pensiero della geopolitica francese definita “possibilismo”. Secondo questa teoria i fattori ambientali, più che esercitare un’azione diretta sul comportamento dell’uomo, agiscono selezionando il campo delle scelte possibili.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
37

Gottardello, Roberta <1984&gt. "IL RUOLO DEL SENTIRE RELIGIOSO NELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI Il caso della Questione Irlandese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2726.

Full text
Abstract:
Lo scopo di questo studio è di analizzare il ruolo del sentire religioso nelle Relazioni Internazionali. Prendendo come case study le vicende conosciute col nome di Troubles, si cercherà di determinare il peso della religione nel conflitto. Si vuole dimostrare inoltre, che la Questione Irlandese non ha rappresentato un evento isolato, ma che si è trattato piuttosto del culmine delle tensioni tra due comunità la cui identità religiosa si è costruita nei secoli in termini di opposizione. Le circostanze che hanno condotto al conflitto, lo hanno reso un caso particolare, difficilmente risolvibile con i consueti strumenti della politica internazionale. La religione ha agito come fattore identitario e forza condizionante anche nella storia di un altro paese coinvolto nei Troubles: gli Stati Uniti. In primo luogo, la «religione civile americana» ha influenzato la politica estera della giovane nazione che, mossa dal desiderio di adempiere al «destino manifesto», ha assunto un ruolo importante nel difficile processo di pace. In secondo luogo, la diaspora irlandese negli Stati Uniti ha preso parte alle vicende, non solo attraverso un costante supporto politico, ma anche attraverso aiuti economici e l’invio di armi. Esaminando il processo di pace e la situazione attuale dei due paesi, si cercherà infine di delineare il ruolo che, ancora oggi nell’era globale, la religione esercita nelle Relazioni Internazionali.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
38

Prataviera, Silvia <1994&gt. "Analisi del ruolo della religione nelle Relazioni Internazionali. Il caso Stati Uniti – Cuba." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13796.

Full text
Abstract:
A partire dalla fine del Novecento, con l'avvento dei processi di globalizzazione, si assiste all'emergere di un nuovo fenomeno. La religione, riprende a svolgere un ruolo di centrale importanza nello scenario mondiale, funzione che aveva perso con la teoria della secolarizzazione. Se in epoche precedenti si era immersi in un sistema vestfaliano in cui il potere temporale e spirituale erano separati, e la religione aveva quindi poco spazio d'azione negli affari internazionali, assistiamo oggi ad un risveglio della religione stessa. Dopo la Pace di Vestfalia del 1648 le uniche entità centrali nell’ordine mondiale erano, infatti, gli Stati sovrani e si sviluppò, proprio in quel periodo la teoria secolare, secondo cui le competenze politiche spettavano esclusivamente agli stati e la religione fu perciò emarginata. Quando questa teoria venne meno, ossia con la globalizzazione, emersero nuovi attori internazionali, come Organizzazioni Internazionali, ONG. Ecco che anche la religione ritorna nell’arena mondiale. Un ruolo di spicco è svolto dalla Chiesa Cattolica che porta avanti ad esempio missioni per il mantenimento della pace e cerca di migliorare le relazioni tra i vari paesi. Ed è proprio quello che accadde a fine 2014, quando, tramite la mediazione di rappresentanti della chiesa e di uomini di fiducia dell'attuale Pontefice, le relazioni tra Stati Uniti e Cuba si sono parzialmente ristabilite.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
39

Moro, Sofia <1993&gt. "Grecia e Turchia tra rivalità e cooperazione: analisi delle relazioni internazionali greco turche." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18705.

Full text
Abstract:
Questo elaborato è volto ad analizzare le relazioni internazionali tra Grecia e Turchia in modo tale da inquarare con maggiore precisione gli sviluppi più recenti in corso nella zona del Mediterraneo Orientale. Il crescente attivismo turco nel Mediterraneo ha esasperato nuovamente i rapporti tra le vicine Turchia e Grecia, portando quest’ultima ad un rinnovato allineamento con gli Stati Uniti e ad un possibile nuovo ruolo geopolitico nella regione. Nel primo capitolo si intende contestualizzare la questione, esponendo i momenti e gli avvenimenti storici che hanno maggiormente influenzato il corso delle relazioni tra le due potenze. Successivamente, sono prese in analisi le principali questioni irrisolte che continuano a costituire motivi di rivalità e ostacoli all’allentamento delle tensioni, considerando nel contempo eventuali spazi di cooperazione rappresentati per lo più dalle relazioni economiche bilaterali esistenti. Si inquadra poi nel terzo capitolo la situazione da un punto di vista teorico, andando ad esporre concetti di sicurezza nazionale e identità nazionale, così come il management delle crisi e le teorie di politica estera principali, procedendo in seguito con una breve analisi dell’andamento delle rispettive politiche estere greche e turche. Nel quarto capitolo si procede con il ragionamento sul ruolo in questo contesto delle istituzioni internazionali quali NATO e Unione Europea. Infine, uno sguardo ai più recenti sviluppi nella zona del Mediterraneo Orientale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
40

Morassut, Ilaria <1997&gt. "Il ruolo dell’OMS nelle relazioni internazionali rispetto all’impatto della pandemia di Covid-19." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21357.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro si propone di analizzare il ruolo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nelle relazioni internazionali rispetto all’impatto della pandemia di Covid-19. Il problema su cui ci si vuole concentrare consiste nell’individuare il peso e il grado di influenza che ha avuto quest’agenzia delle Nazioni Unite nell’ambito dei rapporti globali, sulle relazioni della comunità internazionale, in particolare per quanto riguarda il contesto dell’emergenza sanitaria del coronavirus Sars-CoV-2. Si è scelto di approfondire questo tema in quanto si tratta di una questione estremamente attuale, che caratterizza in modo profondo non solo le singole realtà cittadine o statali ma coinvolge la totalità degli attori internazionali. Essendo un problema globale e trasversale, l’analisi della funzione e dell’impatto di un organismo di cooperazione e coordinamento transnazionale risulta fondamentale. È di interesse chiarire questo argomento per approfondire un aspetto rilevante sia per lo studio delle relazioni internazionali che per l’attualità e la ricerca futura. Il progetto di ricerca si costruisce a partire da una contestualizzazione generale sull’Organizzazione Mondiale della Sanità nel primo capitolo; ossia, viene ripercorso il processo storico di formazione dell’organizzazione, specificando quali sono le tappe più importanti che hanno portato la comunità internazionale a fondare questa agenzia delle Nazioni Unite specializzata per le questioni sanitarie. Oltre all’origine dell’OMS, ne vengono descritti i compiti e i poteri, la struttura e il coordinamento – concetti chiave per poter proseguire e sviluppare la ricerca. Nel secondo capitolo vengono presentati gli snodi più significativi della storia dell’organizzazione, in particolare i progetti più o meno riusciti e di successo messi in atto nel corso dei decenni. In questa sezione si va ad approfondire il tipo di risposta che l’OMS ha dato alle emergenze sanitarie globali nell’ultimo secolo. L’obbiettivo di questa parte consiste nell’analizzare come si è sviluppato il ruolo dell’OMS relativamente alle relazioni internazionali, che posizione si è consolidata nel tempo. Infine, il terzo capitolo tratta l’OMS in relazione all’impatto della pandemia di Covid-19, quindi vengono prese in esame le dinamiche decisionali dell’organizzazione, le conseguenti reazioni dei vari Paesi e gli effetti sulle relazioni della comunità internazionale. Il fine consiste nel comprendere le dinamiche dell’evoluzione e della risposta alla crisi. Il principale obbiettivo della presente analisi, dunque, è quello di definire il ruolo, la posizione e l’importanza di questa organizzazione internazionale sanitaria nei confronti dei rapporti intercorsi e intercorrenti tra i vari soggetti internazionali. Nello specifico, il contesto di approfondimento è quello della pandemia di Covid-19, con la finalità di mostrare come e con quale peso le azioni decise dall’OMS hanno avuto delle conseguenze sull’insieme del sistema internazionale e dei suoi collegamenti in un periodo storico di emergenza sanitaria mondiale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
41

Liu, Qian <1993&gt. "Identità e Modernità in Lontananza. Le Relazioni tra Cina e Italia (1899-1945)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13333.

Full text
Abstract:
Sin dal suo Risorgimento, Italia, come un paese storicamente importante nell’area mediterranea, cercò a costruire sia la modernizzazione sia l’identità nazionale italiana evocandosi l’antica memoria collettiva dell’Impero Romano. Ma nell’altra parte del mondo, nei confronti del vecchio Impero Celeste alla fine dell’Ottocento, Italia cercò anche di accaparrarsi specifiche aree di influenza dove non ci furono invece quasi niente di interessi economici e geopolitici a riguardo. Si può considerarla ugualmente come un’altra prova di ricostruire un nazionalismo modernista in lontanza o soltanto per motivi materiali? Rispetto ai paesi indigeni e ideologicamente meno civilizzati nell’Africa orientale, in che modo i governatori o intellettuali nazionalisti cinesi rispesero espliticamente gli invasori italiani e interpresero questo paese cosi “povero” nel mondo occidentale nei confronti dello stesso impegno di modernizzazione e salvazione nazionale dal controllo delle potenze europee? In che modo il Risorgimento influenzò gli elité cinesi nei movimenti rivoluzionari sociali negli anni successivi? E come si “fecero gli italiani” nella concessione italiana in Cina?
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
42

Aprile, Roberto <1977&gt. "Il concetto di reddito nella dottrina italiana, nei principi contabili nazionali e nei principi contabili internazionali." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/10579/265.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
43

Volpato, Alessia <1986&gt. "La valutazione dei crediti secondo quanto previsto dalla normativa civilistica, i principi contabili nazionali e internazionali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4435.

Full text
Abstract:
La tesi ha lo scopo di effettuare un analisi in merito alla valutazione dei crediti confrontando la normativa attualmente in vigore prevista dai principi contabili nazionali, con la proposta di cambiamento effettuata dall’OIC, nonché in base a quanto prevedono i principi contabili internazionali. In merito alla valutazione dei crediti si sono prese in considerazione anche le novità apportate dal decreto 83/2012, il cosiddetto decreto crescita e sviluppo, all’art.101 comma 5 del TUIR. Successivamente si è passati al tema della riclassificazione in bilancio dei crediti secondo la dottrina e le normative vigenti e infine, nell’ultimo capitolo l’attenzione si concentra sull’aspetto della gestione dei crediti e la figura del credit manager.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
44

Covallero, Anna <1986&gt. "Relazioni tra Francia e Québec dalla Nouvelle France ai giorni nostri." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1535.

Full text
Abstract:
La mia tesi tratta delle relazioni tra Francia e Québec a partire dal 1524. Con un approccio storico esamino le relazioni politiche, commerciali e culturali tra le due nazioni da quando il Québec diventò colonia francese fino a trattare le relazioni presenti, intese e trattati, e la collaborazione all'interno della Organizzazione Internazionale della Francofonia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
45

Bormida, Davide <1987&gt. "Il ruolo del Discorso Politico nelle Relazioni Internazionali: Ronald Reagan and the Cold War." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2310.

Full text
Abstract:
La definitiva conclusione della Guerra Fredda ha visto come protagonisti il presidente americano George Bush e il leader sovietico Mikhail Gorbachev, ma i rapporti verso la soluzione del conflitto hanno preso il via a partire dal dialogo intrapreso da Gorbachev e il presidente Ronald Reagan. Sull’operato di Reagan a questo proposito i pareri sono estremamente contrastanti, ma anche i suoi detrattori ammettono che avesse la grande capacità di comunicare con il pubblico e di essere un buon mediatore. Il suo intervento è stato decisivo per la risoluzione del conflitto; questo fatto, da solo, non risulta essere originale come oggetto di indagine. Diventa invece territorio di ricerca unire il “cosa” con il “come”, cioè andare a verificare le strategie utilizzate per il consenso, non solo all’interno del suo paese, ma anche al di fuori di esso, tra alleati e nemici. Questa tesi si propone di analizzare il Discorso Politico di Reagan: l'analisi è improntata sia sulla situazione storico-politica, che ha creato il contesto in cui gli “speech” sono stati presentati, sia sul contenuto e sulle scelte linguistiche e lessicali operate dall’oratore. Esiste un’ampia gamma di strumenti utili per questo tipo di analisi; questo studio si propone di utilizzare una metodologia che preveda l’unione di un’analisi di tipo qualitativo ad una di tipo quantitativo per mettere in luce la strategia di comunicazione operata da Reagan. In tal senso è stato utilizzato il software WordSmith Tools, che permette un’accurata analisi quantitativa. In questa ricerca l’analisi del contesto storico-politico si fonde con l'analisi linguistica (qualitativa e quantitativa); le osservazioni che si possono trarre delineano precise strategie di comunicazione che più tardi faranno scuola sul piano politico, utilizzate da Democratici e Repubblicani, da Destra e Sinistra storica europea, fino ad arrivare agli esponenti della politica contemporanea. “The Great Communicator” ha in qualche modo contribuito a modificare il profilo dell’uomo politico, attraverso il processo di personalizzazione e l’utilizzo delle competenze extrapolitiche di un outsider; ha anche caratterizzato la tendenza della leadership per gli anni successivi. Analizzando i testi degli “speech” si possono cogliere gli elementi precisi della costruzione del suo personaggio, i termini che riescono a legare l’uditorio all’oratore, la strategia atta a ottenere il consenso per le policy proposte, il passaggio da una “visione della sua America” alla proposta di condivisione della stessa. In questo modo è possibile evidenziare le caratteristiche di questo iter: dall’esistenza di un filo conduttore “intrinseco”, che si dipana fin dagli esordi verso l’ottenimento di una “pace onorevole”; ai significativi ed impegnativi cambiamenti delle linee politiche, determinati dalle situazioni contingenti della politica estera; dall’imprescindibile connessione, nella visione reaganiana, tra la politica interna e quella internazionale; all’altrettanto strettissimo legame tra la retorica e l’azione politica. Grazie al potere delle parole Reagan è riuscito a comunicare la sua visione dell’America, cercando di elevare lo spirito e la morale del popolo statunitense grazie al linguaggio. Fu Reagan stesso a scrivere al capo del suo staff, James A. Baker, che la cosa più importante che insieme avevano cercato di recuperare nell’America consisteva proprio nel senso dell’ottimismo di cui gli Stati Uniti avevano bisogno. Un cambio di morale basato su un’attenta lettura dei principi della Costituzione, sul ricorso all’enunciazione dei suoi valori fondanti; ma anche dei sogni, delle speranze, dei mille aneddoti legati tanto ai “grandi esempi” quanto alla quotidianità vissuta dall’uomo comune. La Sua America.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
46

Bresolin, Filippo <1992&gt. "Alleanze e relazioni internazionali fra l'ascesa dei Carolingi e il regno di Carlo Magno." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9799.

Full text
Abstract:
Il lavoro si propone di analizzare gli intensi rapporti diplomatici che hanno segnato l'ascesa della dinastia carolingia e il regno di Carlo Magno parallelamente alla crescente importanza del modello politico e culturale franco (sottolineato dalle alleanze stipulate, dall'assorbimento del regno longobardo nel 774, dallo stretto e altalenante rapporto con il papato, l'impero bizantino e con i vari popoli "satellite" confinanti) sulla scena politica internazionale fino al raggiungimento della dignità imperiale da parte di Carlo Magno e alla parificazione con l'impero d'Oriente, fino ad allora unico erede dichiarato del modello politico romano.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
47

De, Carlo Giacomo <1994&gt. "Strategie di politica estera e cooperazione energetica. L’evoluzione delle relazioni italo-azerbaigiane (1991-2019)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16202.

Full text
Abstract:
Una volta terminati i primi turbolenti anni Novanta, l’Azerbaigian aveva la necessità di non rimanere schiacciato dall’influenza russa nel Caucaso e di instaurare un rapporto di collaborazione con il mondo euro-atlantico per tutelare la ritrovata indipendenza. Per fare ciò e contribuire così allo sviluppo statale, il Paese ha sfruttato il proprio potenziale energetico come sorta di “assicurazione” alla propria esistenza ed indipendenza, stringendo accordi con Stati che necessitavano sempre più di una maggiore sicurezza nel loro approvvigionamento energetico. In questo contesto, l’Europa e più precisamente l’Italia sono stati individuati come partner strategici per diverse ragioni che intendo analizzare nel mio lavoro di ricerca, partendo da un capitolo introduttivo sulle linee guida della politica estera azerbaigiana, che serviranno da chiave di lettura per interpretare l'evoluzione dei rapporti bilaterali a livello istituzionale, economico e culturale tra Italia ed Azerbaigian, descritti nei capitoli successivi. Le relazioni bilaterali tra questi due Stati sono un tema più che mai rilevante nel dibattito attuale, in quanto il nostro Paese è il principale partner commerciale dell’Azerbaigian, che è destinato a ricoprire un ruolo sempre più importante per la sicurezza energetica europea, grazie alla costruzione del Corridoio meridionale del gas. Entrambi gli Stati sono fortemente uniti dalla cooperazione energetica, che funge da elemento trainante per le relazioni economico-commerciali ma anche per quelle istituzionali e culturali, che negli ultimi vent’anni si sono rafforzate progressivamente e rivestono un ruolo di primaria importanza nelle strategie di politica estera di Italia e Azerbaigian.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
48

Massari, Saverio Francesco <1980&gt. "La Comunità Energetica del Sud Est Europa quale fattore di stabilità nell’area Balcanica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4990/1/Massari_Saverio_Francesco_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Il lavoro cerca di valutare il possibile ruolo della Comunità Energetica del Sud Est Europa quale fattore di stabilita’ nell’area Balcanica. Il Trattato fondativo della Comunita’ assegna a questa l’obiettivo di condurre una cooperazione in campo energetico al fine diffondere istituzioni e normative condivise, quali elementi di superamento del conflitto: tuttavia, sono molti gli ostacoli posti su questo cammino sia di natura interna alla regione che esterna, per l’influenza di fattori e poteri internazionali interessati all’area. Il processo di transizione in molti dei paesi del quadrante non e’ ancora concluso e molti sono i nodi politici successivi ai processi di disgregazione della Federazione Jugoslava ancora presenti e non risolti. I progetti di corridoi energetici portati avanti dall’Unione Europea, Stati Uniti e Russia, concentrano sui Balcani un interesse sempre alto e tali attenzioni potrebbero influire sui processi d’area e sulle scelte politiche da compiersi. Sullo sfondo di tutto cio’ un altro importante fattore contribuisce alle dinamiche in corso: la crisi economica ha fatto sentire la sua presenza anche nella regione balcanica e questo crea importanti squilibri che devono essere valutati alla luce di processi di cooperazione quale quello della Comunita’ Energetica.
The aim of my thesis is to evaluate the possible role of the Energy Community South East Europe as a factor of stability in the Balkans. The founding Treaty gives to the Community the goal to create and improve the cooperation in energy field to promote shared norms and institutions, as elements to overcome the conflict period: however, there are many obstacles on this path since domestic and external factors, due to the influence of international powers interested in the area. Many Countries in the region have not concluded the transition process yet and there are many political problems following the processes of disintegration of the Federal Republic of Yugoslavia. On the other hand, the European Union, United States and Russia, energy corridor projects planned in the region are focusing on the Balkans important interests on geo political point of view. These dynamics could affect the processes and policy choices in the area. The background of the whole scenario is another important factor that is contributing to the dynamics in progress: the economic crisis has shown its presence even in the Balkan region and this creates significant imbalances that need to be evaluated on the light of processes of cooperation such as the Energy Community .
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
49

Massari, Saverio Francesco <1980&gt. "La Comunità Energetica del Sud Est Europa quale fattore di stabilità nell’area Balcanica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4990/.

Full text
Abstract:
Il lavoro cerca di valutare il possibile ruolo della Comunità Energetica del Sud Est Europa quale fattore di stabilita’ nell’area Balcanica. Il Trattato fondativo della Comunita’ assegna a questa l’obiettivo di condurre una cooperazione in campo energetico al fine diffondere istituzioni e normative condivise, quali elementi di superamento del conflitto: tuttavia, sono molti gli ostacoli posti su questo cammino sia di natura interna alla regione che esterna, per l’influenza di fattori e poteri internazionali interessati all’area. Il processo di transizione in molti dei paesi del quadrante non e’ ancora concluso e molti sono i nodi politici successivi ai processi di disgregazione della Federazione Jugoslava ancora presenti e non risolti. I progetti di corridoi energetici portati avanti dall’Unione Europea, Stati Uniti e Russia, concentrano sui Balcani un interesse sempre alto e tali attenzioni potrebbero influire sui processi d’area e sulle scelte politiche da compiersi. Sullo sfondo di tutto cio’ un altro importante fattore contribuisce alle dinamiche in corso: la crisi economica ha fatto sentire la sua presenza anche nella regione balcanica e questo crea importanti squilibri che devono essere valutati alla luce di processi di cooperazione quale quello della Comunita’ Energetica.
The aim of my thesis is to evaluate the possible role of the Energy Community South East Europe as a factor of stability in the Balkans. The founding Treaty gives to the Community the goal to create and improve the cooperation in energy field to promote shared norms and institutions, as elements to overcome the conflict period: however, there are many obstacles on this path since domestic and external factors, due to the influence of international powers interested in the area. Many Countries in the region have not concluded the transition process yet and there are many political problems following the processes of disintegration of the Federal Republic of Yugoslavia. On the other hand, the European Union, United States and Russia, energy corridor projects planned in the region are focusing on the Balkans important interests on geo political point of view. These dynamics could affect the processes and policy choices in the area. The background of the whole scenario is another important factor that is contributing to the dynamics in progress: the economic crisis has shown its presence even in the Balkan region and this creates significant imbalances that need to be evaluated on the light of processes of cooperation such as the Energy Community .
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
50

Aguiari, Sabrina <1970&gt. "Building Peace and/or Gender Equality. Changing Attitudes around Peace, Development and Security in International Cooperation in Rwanda." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6674/1/sabrina_aguiari_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
The times following international or civil conflicts but also violent revolutions often come with unequal share of the peace dividend for men and women. Delusions for women who gained freedom of movement and of roles during conflict but had to step back during reconstruction and peace have been recorded in all regions of the world. The emergence of peacebuilding as a modality for the international community to ensure peace and security has slowly incorporated gender sensitivity at the level of legal and policy instruments. Focusing on Rwanda, a country that has obtained significant gender advancement in the years after the genocide while also obtaining to not relapse into conflict, this research explores to what extent the international community has contributed to this transformation. From a review of evaluations, findings are that many of the interventions did not purse gender equality, and overall the majority understood gender and designed actions is a quite superficial way which would hardly account for the significative advancement in combating gender discrimination that the Government, for its inner political will, is conducting. Then, after a critique from a feminist standpoint to the concept of human security, departing from the assumption (sustained by the Governemnt of Rwanda as well) that domestic violence is a variable influencing level of security relevant at the national level, a review of available secondary data on GBV is conducted an trends over the years analysed. The emerging trends signal a steep increase in prevalence of GBV and in domestic violence in particular. Although no conclusive interpretation can be formulated on these data, there are elements suggesting the increase might be due to augmented reporting. The research concludes outlining possible further research pathways to better understand the link in Rwanda between the changing gender norms and the GBV.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography