Academic literature on the topic 'Relazioni distribuzione'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Relazioni distribuzione.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Relazioni distribuzione"

1

Nadin, Giancarlo. "La segmentazione della distribuzione tradizionale nel settore fashion: esperienze nel comparto del capospalla." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 1 (March 2011): 115–38. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-001007.

Full text
Abstract:
Il presente contributo intende approfondire il tema della utilitÀ di impiego delle logiche di segmentazione nei contesti di gestione dei canali distributivi tradizionali, ove si verifica una considerevole frammentazione del numero di operatori, e non sempre si assiste ad una continuitÀ relazionale nel tempo. Delineati i tratti fondamentali teorici come emergenti dalla letteratura in tema di segmentazione e gestione dei canali distributivi, viene proposto un modello applicativo finalizzato a facilitare l'adozione delle logiche di segmentazione nell'ampio contesto delle relazioni distributive. La disamina di un progetto realizzato in un'azienda che produce capo-spalla (giacche e giubbotti) aiuta ad analizzare e confermare alcune ipotesi sottese al modello.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Blake, Emma. "The Mycenaeans in Italy: a minimalist position." Papers of the British School at Rome 76 (November 2008): 1–34. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200000398.

Full text
Abstract:
Gli ultimi cinque decenni hanno visto un forte incremento del numero dei siti che in Italia hanno restituito frammenti di ceramica micenea. L'elevata presenza attribuita ai Micenei ha incoraggiato la teoria che furono loro ad innescare gli sviluppi sociali sperimentati in Italia alla fine dell'età del Bronzo. Concentrandosi sull'evidenza ceramica, questo contributo assume una posizione minimalista, sostenendo che le relazioni tra i Micenei e le genti d'Italia erano infrequenti, di piccola scala e avevano, al massimo, un impatto circoscritto in aree limitate. Comunque, esiste una marcata variabilità nella distribuzione della ceramica micenea in Italia, sia geografica sia cronologica, con nessuna chiara coerenza nelle azioni e risposte micenee e italiche.L'evidenza suggerisce che i Micenei non trassero molto giovamento dalle visite, che per questo divennero meno frequenti. In aggiunta i Micenei non ebbero la capacità di fare più che commerci di oggetti e prodotti con l'Italia, e così ebbero scarsa influenza su altri settori della vita.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Reyneri, Emilio. "Come trovare un lavoro. Una storia italiana." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 157 (August 2020): 33–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-157002.

Full text
Abstract:
Dopo aver sinteticamente illustrato come è cambiata la regolazione normativa delle assunzioni in Italia dall'inizio del secolo scorso, l'articolo presenta come sono cambiati i modi di trovare lavoro negli ultimi 50 anni grazie a un'indagine longitudinale retrospettiva Istat. Con scarse relazioni con i mutamenti normativi, i principali cambiamenti sono stati: una lenta riduzione dei lavori trovati grazie a parenti, amici e conoscenti e per contro un aumento del ricorso ad annunci su giornali e internet, ad agenzie del lavoro private e al supporto di strutture formative (scuole e stage), mentre sono rimasti costanti i rapporti con datori di lavoro e hanno avuto un andamento curvilineo i concorsi pubblici e il ricorso a uffici pubblici. Tuttavia, questi mutamenti sono stati dovuti a un effetto di composizione, poiché per gli stessi livelli di istruzione e per gli stessi settori la distribuzione dei modi con cui è stato trovato il lavoro non è cambiata granché. L'ultimo paragrafo confronta alcuni esiti dei tre tipi di regolazione dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro: mercato, reti e organizzazioni.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Riley, D. N. "New aerial reconnaissance in Apulia." Papers of the British School at Rome 60 (November 1992): 291–307. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009843.

Full text
Abstract:
NUOVE RICOGNIZIONI AEREE IN PUGLIAGrazie alle fotografie scattate dalla Royal Air Force durante la Seconda Guerra Mondiale nell'area del Tavoliere, in Puglia, fu registrata la presenza di tracce nelle piante coltivate dalle quali sono state ottenute un gran numero di informazioni di tipo archeologico. Ulteriori voli compiuti nel 1987 e nel 1989 dal Oberstleutnant O. Braasch, accompagnato sia dall'Autore che da altri, hanno dimostrato come ancora sia possibile utilizzare tale tecnica per l'individuazione di antiche tracce nelle piante coltivate, sempre in Puglia, nonostante i danni procurati fino ad oggi dai lavori agricoli eseguiti a partire dal periodo successivo alla guerra. Quest'articolo fornisce una serie di brevi informazioni circa 70 villaggi trincerati di tipo Neolitico osservati nel Tavoliere e nelle sue vicinanze, oltre che di altri 11 villaggi trincerati individuati più a Sud, vicino ad Altamura e a Matera. I siti di epoca romana individuati nel Tavoliere comprendono i resti di centuriazione oltre che dettagliate tracce appartenenti ad una villa e di trincee vicine a questa, scavate quasi sicuramente quando furono piantate delle viti. L'articolo considera la frequenza delle tracce nelle piante coltivate nell'Italia meridionale orientale e le loro relazioni con i terreni locali. Poiché tali tracce compaiono quasi esclusivamente su terreni particolarmente favorevoli, viene enfatizzata la necessità di prendere in considerazione anche le evidenze di carattere geologico e pedologico di una regione nei casi in cui venga studiata la distribuzione di siti individuati unicamente attraverso tracce nelle piante coltivate.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Woolf, Greg. "Food, poverty and patronage: the significance of the epigraphy of the Roman alimentary schemes in early imperial Italy." Papers of the British School at Rome 58 (November 1990): 197–228. http://dx.doi.org/10.1017/s006824620001165x.

Full text
Abstract:
CIBO, POVERTÀ E PROTEZIONE SOCIALEIn quest'articolo si vuole analizzare il carattere dell'azione imperiale attraverso un riesame degli alimenta in Italia. Si ipotizza che queste distribuzioni alimentari non venivano organizzate per risollevare dalle difficoltà economiche particolari regioni o particolari gruppi sociali dell'Italia romana. La distribuzione di alimenti, epigraficamente attestata, è in relazione alla distribuzione generale delle iscrizioni all'interno dell'Italia: le iscrizioni stesse non suggeriscono che i fruitori fossero una parte impoverita della popolazione, ma piuttosto fossero persone relativamente privilegiate, certo come italici, cittadini e residenti in centri urbani e forse anche come abitanti in una determinata città dell'Italia. Il significato di questi schemi è poi definito dalla loro collocazione all'interno di contesti ideologici suggeriti dalla concezione romana sulla distribuzione del cibo e del potere, sulla protezione e sul ruolo dell'imperatore. Testimonianze iconografiche, numismatiche e letterarie sugli alimenta, assieme a confronti con simili istituzioni, consentono di comprendere questa forma di approvvigionamento alimentare all'interno di familiari modelli di discorso romani; esse indicano i modi all'interno dei quali questi schemi possono essere stati concepiti e valutati. Si ipotizza che l'affermazione e l'elaborazione degli alimenta va vista come un elemento di quegli scambi simbolici fra gli imperatori e l'Italia, in un periodo in cui i primi sempre in minor numero avevano origini italiche o non vi erano residenti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Lasio, Diego. "Differenze di genere e distribuzione del carico familiare nelle famiglie eterosessuali." RICERCA PSICOANALITICA, no. 2 (May 2011): 69–82. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-002006.

Full text
Abstract:
La ricerca sulla divisione del carico familiare nelle famiglie eterosessuali evidenzia che sono ancora le donne a farsi maggiormente carico del lavoro domestico e della cura dei figli. Perdura la convinzione che gli uomini e le donne siano essenzialmente differenti rispetto alle loro predisposizioni e, quindi, ai ruoli che possono assumere. I partner distribuiscono il carico familiare sulla base del proprio genere, come se questo fosse un aspetto fisso dell'identitŕ, ancorato al dato biologico, e non suscettibile di cambiare in relazione alle diverse condizioni storiche, sociali e culturali. Il presente lavoro, dopo aver analizzato l'approccio biologico e quello socio culturale, esamina le principali utilizzate per la spiegazione di tale iniqua distribuzione. Comprendere i motivi del forte sbilanciamento tra donne e uomini nella distribuzione del carico familiare č importante per gli effetti che tale iniquitŕ puň avere sul benessere dei partner e sulla qualitŕ della relazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

De Nicola, C., G. Fanelli, G. Potena, L. Sammarone, M. Posillico, and A. Testi. "Distribution model of understory vegetation in beech forests from Central Apennines (Italy) in relation to edaphic parameters." Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 4, no. 4 (December 20, 2007): 439–49. http://dx.doi.org/10.3832/efor0496-0040439.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Crawford, Michael H., Lawrence Keppie, John Patterson, and Michael L. Vercnocke. "Excavations at Fregellae, 1978–1984." Papers of the British School at Rome 54 (November 1986): 40–68. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200008849.

Full text
Abstract:
SCAVI A FREGELLAE: RELAZIONE PRELIMINARE SUL LAVORO DEL GRUPPO BRITANNICOL'articolo contiene la terza parte della relazione preliminare. In esso si tratta delle prospezioni di superficie svoltesi nel territorio della città. Le conclusioni principali sono cinque: che l'identificazione del kardo maximus della colonia di Fregellae proposta nella seconda parte puo considerarsi sostanzialmente confirmata; che gli insediamenti rurali dei cittadini di Fregellae furono in gran misura distrutti nello stesso momento che la colonia; che la distribuzione degli insediamenti posteriori a quel momento non corrisponde alle divisioni della centuriazione del 124 a.C; che durante l'lmpero le presenze umane nel territorio di Fabrateria erano piuttosto scarse; e che ci sono alcune indicazione del raggruppamento degli insediamenti finora identificati in piccoli villaggi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Butera, Federico, and Fernando Alberti. "Il governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 77–111. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001004.

Full text
Abstract:
I policy maker sono costantemente alla ricerca delle forme e degli strumenti per contribuire ad aumentare la prosperitŕ economica e sociale del proprio territorio. Gli studi a livello internazionale ci dicono che la prosperitŕ di un territorio č direttamente riconducibile alla sua competitivitŕ, e quindi in primis al livello di produttivitŕ e innovazione del sistema delle imprese. Come verrŕ ampiamente illustrato in questo articolo, le reti inter-organizzative - nella varietŕ di forme che l'evidenza empirica ci suggerisce - attraverso una flessibilitŕ senza precedenti, una piů veloce circolazione delle informazioni, la condivisione di visioni, saperi e conoscenza, l'efficiente e rapido scambio di risorse e competenze per competere, assicurano al tempo stesso specializzazione, efficienza e alti livelli di produttivitŕ. La configurazione e la natura di tali reti č in via di continua ridefinizione ed espansione e l'uso del termine rete č spesso generico o inappropriato. Anche i confini delle reti vanno continuamente ridefiniti, in un continuum che va dalle imprese tradizionali che esternalizzano e delocalizzano parte della loro produzione fino al puro networking di varia natura. Noi ci concentreremo solo su quelle reti interorganizzative che rappresentano forme nuove di impresa, di quasi impresa, di sistemi di imprese che consentono una gestione competitiva e innovativa della catena del valore e dei processi fondamentali, conseguendo risultati economici e sociali, in una parola prosperitŕ. Ci occuperemo in particolare del fenomeno piů nuovo che caratterizza l'Italian way of doing industry, ossia lo sviluppo e i successi delle medie imprese, nodi di reti inter-organizzative che coinvolgono non solo imprese piccole, ma anche imprese grandi, in una proiezione spesso globale. Su queste nuove forme di reti inter-organizzative, si apre uno spazio di intervento straordinario per i policy maker in azioni di attivazione, incentivazione e supporto, capaci di condurre a superiori livelli di competitivitŕ le imprese componenti le reti, le reti stesse e i territori da cui esse muovono, ovvero capaci di favorire una maggiore prosperitŕ. Tali spazi di governo delle reti inter-organizzative possono avere natura infrastrutturale (trasporti, edilizia, tecnologie, credito, servizi, ecc.), relazionale (governo della catena del valore, dei processi, dei flussi, delle architetture d'impresa, dei sistemi informativi e di comunicazione, dei sistemi professionali ecc.) e cognitiva (capitale umano, capitale intellettuale, sistema di valori e norme, ecc.). Tutte e tre queste dimensioni sono importantissime e vanno gestite congiuntamente in nuove forme di management assicurate dalle imprese "pivotali" e nell'ambito di quello che nell'articolo č definito come meta-management, ovvero quelle posizioni di attori pubblici e privati - spesso in raccordo fra loro - che assicurano supporto e guida strategica alle reti. Nuovi modelli di management e di meta-management implicano una conoscenza profonda della rete e, di conseguenza, una visione d'insieme attuale e futura sicura e convincente e una capacitŕ di execution che sappia consolidare o riorientare la rete; valorizzare le risorse, materiali e personali, lě racchiuse e soprattutto perseguire obiettivi e misurare risultati. Meta-management non significa favorire il mero networking tra imprese, ma attivarsi come agenzie strategiche e provvedimenti concreti capaci di disegnare politiche di accompagnamento e sostegno alla creazione e alla valorizzazione di robusti network tra imprese e tra imprese e istituzioni, che trascendano le consuete filiere e agglomerazioni locali. Una economia e una societŕ fatta di reti inter-organizzative non č uguale a quella fatta prevalentemente di singole imprese "castello". Sulle reti di impresa e sull'impresa rete incombono alcune rilevanti questioni a cui il nostro lavoro tenta di dare alcune risposte Vediamole qui di seguito. 1. Diagnosi. L'organizzazione a rete č oggi scarsamente riconoscibile. Come diagnosticarla, come identificarne le caratteristiche strutturali e comprenderne i problemi critici? 2. Sviluppo e progettazione. L'organizzazione a rete si puň supportare con adeguati servizi, sviluppare intenzionalmente o addirittura progettare, come qui si sostiene? E se sě, in che modo? I metodi da adoperare per gestire questo sviluppo sono certo diversi da quelli adottati da strutture accentrate, sono meno top-down e meno razionalistici: ma quali possono essere? 3. Stabilitŕ e mutamento. Ogni nodo o soggetto della rete fa parte di reti diverse, in alcuni casi abbandona in rapida successione le une per legarsi ad altre. Come combinare l'estrema mutevolezza di queste multiple appartenenze con l'esigenza di stabilitŕ e crescita di ogni singolo nodo, come far sě che l'intera rete si comporti come un "attore collettivo" capace di un governo? 4. Risultati. Se e come definire obiettivi o ri-articolarli velocemente nel tempo? Come valutare i risultati delle diverse dimensioni economiche e sociali? 5. Decisioni e misura. L'organizzazione a rete - come e piů dell'impresa tradizionale - cambia per repentine innovazioni, per adattamento, per micro-decisioni, per miglioramento continuo, č il risultato di scelte su cosa fare dentro e cosa comprare, su quali funzioni accentrare e quali decentrare, su quando acquisire o vendere unitŕ aziendali e su quando fare accordi, dove allocare geograficamente le attivitŕ. Vi sono criteri e metodi da adottare, per operare in questi contesti di agilitŕ, velocitŕ e rapiditŕ di processi decisionali? 6. Sistemi. Quali tecniche o sistemi operativi adatti all'impresa rete dovranno essere sviluppati? Quali sistemi di pianificazione e controllo di gestione dell'impresa rete, if any? Č possibile stabilire standard di qualitŕ per la rete? Come sviluppare dimensioni quali linguaggi, culture, politiche di marchio e di visibilitŕ, come potenziare le comunitŕ, come promuovere formazione e apprendimenti? 7. Strutture. Le reti di impresa includono una grande varietŕ di forme, come vedremo. La rete di imprese puň includere una parte di gerarchia: quali modelli di organigrammi sono compatibili? Quali sistemi informativi, di telecomunicazioni, di social network sono adatti per la rete di imprese? Quali sistemi logistici? Quali regole e contratti formali? Quali flussi finanziari? Le risorse umane si possono gestire e sviluppare lungo la rete? E in che modo? E che dire dei sistemi di controllo della qualitŕ? 8. Nascita e morte. La rete di imprese e soprattutto i suoi "nodi" hanno un tasso di natalitŕ/ mortalitŕ piů elevato dell'impresa tradizionale. Gestire la nascita e la morte delle imprese diventerŕ ancora piů importante che gestire le imprese. Chi lo farŕ e come? 9. Vincoli e opportunitŕ. La legislazione, le relazioni industriali, la cultura manageriale sono oggi vincoli e opportunitŕ allo sviluppo di forme di rete di imprese. La globalizzazione dell'economia, lo sviluppo dei servizi, le nuove tecnologie, la cultura dei giovani, invece, sembrano operare piů come fattori facilitanti quando addirittura non cogenti. Come gestire (e non subire) vincoli e opportunitŕ? Cosa puň fare l'impresa, e cosa possono fare le istituzioni pubbliche? Vi sono nuovi programmi e regole nazionali e regionali per la costituzione delle reti di impresa: quale č la loro efficacia e impatto? In tale quadro, un'Agenzia Strategica (una grande impresa, una media impresa, un ente governativo, una Camera di commercio, un'associazione imprenditoriale, un istituto di credito) puň esercitare un ruolo centrale nella promozione e governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ dei territori, mettendo a fuoco i propri interventi di policy avendo come oggetto prioritario queste nuove forme di impresa, quasi-impresa, sistemi di impresa usando diverse leve: - innanzitutto, fornendo o favorendo l'accesso a risorse chiave, come credito, finanziamenti, sgravi fiscali, servizi per l'internazionalizzazione, conoscenze, marketing ecc.; - agendo da fluidificatore delle reti tra imprese, che sappia rimuovere ostacoli nelle strutture relazionali e irrobustire nodi, processi, strutture di governance laddove necessario; inserendosi direttamente nelle strutture relazionali come ponte per connettere nodi disconnessi; - esercitando a pieno il ruolo di meta-manager di reti inter-organizzative ossia imprimendo al sistema un indirizzo strategico di fondo, governando i processi "politici" interni alla rete ossia la distribuzione di potere e risorse e creando le condizioni culturali, strategiche organizzative e tecnologiche; - facendo leva sull'essere un policy maker cross-settoriale e multi-territoriale. Le reti di impresa hanno successo se si integrano entro "piattaforme industriali" (ad es. IT, Green economy, portualitŕ e logistica), entro cluster territoriali (es. distretti, economie regionali, etc.), sistemi eterogenei interistituzionali (che includono imprese pubbliche, amministrazioni, istituzioni e associazioni). La nostra tesi č che azioni di governo della rete attraverso nuove forme di management e di meta-management sono tanto piů efficaci quanto piů contribuiscono a supportare e strutturare reti organizzative robuste o che tendono a diventare tali, ossia imprese reti e reti di impresa governate; sono tanto meno efficaci o quanto meno misurabili quanto piů supportano solo processi di networking poco definiti destinati a rimanere tali. Nei termini di Axelsson, policy e management hanno effetto su reti che esprimono a) modelli di relazione fra diverse organizzazioni per raggiungere fini comuni. Hanno un effetto minore o nullo quando le reti di cui si parla sono solo b) "connessioni lasche fra organizzazioni legate da relazioni sociali" o c) un insieme di due o piů relazioni di scambio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Laino, Giovanni. "Immigrazione straniera e attività commerciali a Napoli." TERRITORIO, no. 100 (November 2022): 104–6. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100012.

Full text
Abstract:
I tre contributi che compongono questo servizio restituiscono gli esiti di un'indagine sul rapporto tra attività commerciali e popolazione straniera a Napoli, in un contesto nel quale questa relazione si dà con caratteri di originalità. Dopo questa introduzione, il primo testo fornisce un quadro sistematico costruito su base statistica e quantitativa, circa entità del fenomeno e distribuzione dei commercianti stranieri nella città. Il secondo declina invece l'indagine con gli strumenti dell'analisi qualitativa. L'articolo conclusivo riassume gli esiti dello studio e ne sviluppa alcune ipotesi interpretative.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Relazioni distribuzione"

1

BEVILACQUA, FRANCESCA MARINA. "Rapporti distribuzione-industria nei mercati di consumo: relazioni di concorrenza e collaborazione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/18656.

Full text
Abstract:
The objective of the Ph.D. Thesis is about the evolution of the relationship between producers and retailers in the FMCG sector. The firs chapter analyses the italian and international literature from the birth and the changes in the relationship producers - retailers. The second chapter shows a new configuration of the relationship: from producers - retailers to retailers - producers. The focus is on the causes that generate this new configuration. In the third chapter there is the analysis of power, conflict, trust and commitment in the competitive and collaborative relationship between the two actors in the market with the proposition of a model with all the linkage. The analysis focus also on the brand, time and space as the most important factors that impact on the retailers-producers relationship. At the end of each chapter there is a part regarding the discount retailing and the specify impact of the topic on it.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Rudello, Vittorio <1994&gt. "Sostenibilità e distribuzione alimentare: relazione fra rating ESG e performance di mercato." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15736.

Full text
Abstract:
Le attività di reporting non-financial sono state oggetto di un’ampia rivoluzione. La prospettiva economico finanziaria non risulta essere più sufficiente in quanto le tematiche sociali ed ambientali assumo un’importanza significativa. Infatti, l’impresa comincia a ragionare secondo una dimensione di sviluppo sostenibile essendo un operatore economico che fa parte di una società, che agisce in questa e che contribuisce al suo sviluppo. Allo stesso tempo, opera in un ambiente che deve essere salvaguardato per garantire il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità alle generazioni future di realizzare i propri. Le organizzazioni hanno migliorato la loro trasparenza attraverso la divulgazione non finanziaria per tre principali motivi: il primo è l'aumento degli scambi commerciali e delle attività nel mercato dei capitali; il secondo si concentra sulla crescita sostenibile dell'organizzazione; il terzo riguarda la riduzione delle asimmetrie informative tra stakeholder (esterni all’azienda) e manager (interni all’azienda). Essere trasparenti significa quindi dimostrare su quali basi l’impresa crea valore nel breve, nel medio e nel lungo termine. La sostenibilità diventa paradigma d’impresa poiché costituisce un’ossatura portante per la sua attività contribuendo a migliorare il rapporto con la società, con l’ambiente e con tutti gli stakeholder. L’obiettivo di questo lavoro di ricerca è di offrire una panoramica del settore della distribuzione alimentare al dettaglio e di come questo accolga e metta in atto i valori promossi dalla sostenibilità. Le aziende di questo settore sono l’intermediario attivo tra produttori e consumatori e occupano una posizione strategicamente perfetta per guidare il consumo e la produzione verso la sostenibilità. Si andranno poi a considerare gli effetti della qualità e della quantità delle informazioni non finanziarie sulle performance economiche per una campione di 53 imprese della grande distribuzione organizzata a livello mondiale, dal 2010 al 2018. Attraverso un modello di regressione lineare multipla si verificherà se gli sforzi profusi in termini di sostenibilità siano in relazione con maggiori performance economiche.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

MACERONI, Deborah. "Cartografia prototipale di faglie attive e capaci in relazione alla distribuzione di sorgenti sismogenetiche." Doctoral thesis, Università degli studi di Cassino, 2022. https://hdl.handle.net/11580/90764.

Full text
Abstract:
An "active and capable fault" (ACF) defines an active fault able to permanently dislocate the ground surface, while a "seismogenic source" (SS) is a fault capable of generating earthquakes. When the deep coseismic rupture along a SS propagates towards the surface, the latter can be permanently dislocated. Consequently, the geological features of an ACF could be considered the surface expression of the deep activity of a SS. For example, the geological studies, carried out before the seismic sequences of central Italy along the faults responsible for the main earthquakes of 2009 and 2016-2017, are been partly confirmed by the coseismic ruptures produced during these seismic sequences. This highlighted the importance of defining in a "preventive" way what are the ACFs and SSs and where they are located in a given area. The dichotomy between ACF and SS in Italy is, however, still marked in the literature, resulting in the presence of two national databases: the "Catalog of capable faults" (ITHACA) and the "Database of Individual Seismogenic Sources" (DISS) which deal with ACF and SS, respectively. Nonetheless, the analysis of the two databases highlights the presence of some conceptual and critical differences that can not permit conceptual and factual interoperability between them. These difficulties highlight the lack of criteria used for the assessment of the ACF and SS and, therefore, the need to define a clear and well-defined methodological approach, allowing to map an ACF in relation to a SS. The following Ph.D. research, therefore, proposes a conceptual model able to combine the concept of ACF with that of an SS. The result of this model is represented by a prototype thematic map (Attached I) of ACFs that represent the superficial expression of SSs, in the central-southern Apennines. The realization of the conceptual model and the identification of the geological and segmentation criteria, useful for establishing the relationship between ACF and SS (the object of Map C), were made possible by the use of a multidisciplinary methodological approach: the acquisition and analysis of literature, photogeological analysis and, especially, the acquisition of geological, geomorphological, structural and paleoseismological data in 5 test areas of the central-southern Apennines. These geological studies have allowed clarifying that many of the criteria, used individually to assess an ACF as an expression of a SS, may not always be sufficient to define the presence of ACF in a given area if they are not framed within a comprehensive geological study. The use of this approach and the resulting map (Attached I) provides the knowledge to conceptually relate the main ACFs of the central-southern Apennines with the respective SSs, superimposing seismogenic parameters to information concerning the distribution and entity of permanent dislocations of the ground surface. These elements represent the input data for an evaluation of the seismic hazard of a given area, in terms both of maximum magnitude expectations, useful for the definition of shaking scenarios in the context of the design of infrastructures and major buildings, and surface faulting hazard for land planning studies.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Sabatani, Davide. "Distribuzione dei fenomeni di fulminazione in relazione all'orografia e alla tipologia di suolo sul Gran Sasso." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21983/.

Full text
Abstract:
Il fulmine rappresenta il meccanismo con cui una nube scarica parzialmente parte della propria energia. Nel corso degli anni, questo singolare evento è stato un centro di particolare interesse. Difatti, esso è associato a fenomeni intensi quali tempeste e a ingenti danni a strutture, agricolutura e a ciò che fa parte della vita di tutti i giorni. Di recente, i fenomeni di fulminazione ricevono attenzione dalla comunità scientifica perché, dal punto di vista fisico, i meccanismi di formazione di questi eventi non sono del tutto chiari. Inoltre i fulmini e l'aumento della frequenza di fulminazione possono essere sintomi di cambiamenti climatici sia globali sia locali e che siano positivamente correlati all'aumento di temperatura, di concentrazione di ossido d'azoto, di PM10 e ozono nell'aria, conseguentemente all'aumento di aree urbane e al riscaldamento globale. Studi mostrano una relazione tra occorenza di fulminazioni e uso del suolo in più località europee; altri ne esplicitano la reale dipendenza con le caratteristiche orografiche del territorio. Questo elaborato e il lavoro che lo caratterizza sono rivolti all'approfondimento e allo studio di una possibile dipendenza tra densità di fulminazione e caratteristiche del suolo nel Gran Sasso abruzzese. Una parte introduttiva chiarisce le cause fisiche che portano alla formazione dei fulmini, la loro classificazione e le tecniche di rilevazione del fenomeno. In seguito, sono esposte le reti di fulminazione, in particolare la rete LINET, le loro principali caratteristiche e le possibili applicazioni dei dati di fulminazione in fisica dell'atmosfera. La sezione principale della tesi è dedicata ad un'analisi statistica di dati di fulminazione, di dati del suolo, di quota e pendenza, in modo da investigare possibili correlazioni positive tra caratteri del suolo, orografici e ambientali e densità di fulminazioni nella regione di interesse.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Amelii, Valeria. "Evoluzione spazio-temporale della distribuzione della popolazione nel bacino del Limpopo in relazione a eventi di siccità." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17392/.

Full text
Abstract:
In un contesto mondiale in cui disastri naturali come inondazioni e siccità sono in drastico aumento, è necessario approfondire l’analisi di coevoluzione tra tali estremi idrologici e le società umane. Recenti ricerche sui cambiamenti climatici [IPCC, 2014] hanno messo in evidenza la teoria secondo cui alla base delle frequenti alluvioni, ci siano lunghi e severi periodi di siccità che abbiano spesso spinto le comunità a riavvicinarsi ai fiumi, rendendole maggiormente esposte al rischio inondazioni. Il seguente studio propone una valutazione dell’evoluzione spazio-temporale della distribuzione della popolazione nel bacino del Limpopo (Africa meridionale) dal 1975 al 2013, al fine di valutare le migrazioni avvenute nei periodi siccitosi, in contrasto con gli allontanamenti ampiamente diffusi nel caso di inondazioni. L’analisi è stata effettuata a livello planimetrico ed altimetrico attraverso l’uso di immagini satellitari contenenti informazioni di luminosità artificiale notturna, densità abitativa e percentuale di edificato ad una risoluzione dettagliata di 1 km. I risultati si sono dimostrati coerenti tra loro nel confermare che la popolazione continua a concentrarsi maggiormente vicino al fiume e hanno evidenziato diverse occasioni di avvicinamento, in seguito a lunghi periodi di siccità. Così come è stata ottenuta una corrispondenza tra valori negativi dell’indice di siccità idrologica SRI (condizioni siccitose) e minimi valori di distanza umana media dal Limpopo. Ricerche come queste basate sull’indagine di come la società influenzi e si faccia influenzare da eventi di questo genere, potrebbero rappresentare oggigiorno una buona guida per la messa a punto di nuove strategie di previsione e mitigazione della siccità, ma anche di costruzione di società resilienti e consapevoli.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Giorgi, Aurora. "Brown band disease: valutazione della distribuzione e prevalenza in relazione a diversi gradi di antropizzazione nella Repubblica delle Maldive." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6629/.

Full text
Abstract:
Nonostante lo sforzo sempre crescente mirato allo studio delle malattie che colpiscono le sclerattinie, ancora poco si sa circa distribuzione, prevalenza, host range e fattori che concorrono alla comparsa di queste patologie, soprattutto nell’area indopacifica. Questo studio si propone quindi lo scopo di documentare la presenza della Brown Band Disease all’interno delle scogliere madreporiche dell’Arcipelago delle Maldive. Nell’arco di tempo tra Novembre e Dicembre 2013 è stata effettuata una valutazione di tipo quantitativo di tale patologia su tre isole appartenenti l’Atollo di Faafu, rispettivamente Magoodhoo, Filitheyo e Adangau. Queste tre isole sono caratterizzate da un diverso sfruttamento da parte dell’uomo: la prima isola è abitata da locali, la seconda caratterizzata dalla presenza di un resort e l’ultima, un’isola deserta. Al fine di valutare prevalenza, distribuzione e host range della BrBD sono stati effettuati belt transect (25x2 m), point intercept transect e analisi chimico fisiche delle acque. La Brown Band Disease è risultata essere diffusa tra le isole con prevalenze inferiori al 0,50%. Queste non hanno mostrato differenze significative tra le isole, facendo quindi ipotizzare che i diversi valori osservati potrebbero essere imputati a variazioni casuali e naturali. In tutta l’area investigata, le stazioni più profonde hanno mostrato valori di prevalenza maggiori. La patologia è stata registrata infestare soprattutto il genere Acropora (con prevalenza media totale inferiore all’1%) e in un solo caso il genere Isopora. È stato dimostrato come sia presente una correlazione negativa tra densità totale delle sclerattinie e la prevalenza della Brown Band sul genere Acropora. É stato inoltre notato come vi fosse una correlazione positiva tra la prevalenza della BrBD e la presenza del gasteropode Drupella sulle colonie già malate. Poiché il principale ospite della patologia è anche il più abbondante nelle scogliere madreporiche maldiviane, si rendono necessari ulteriori accertamenti e monitoraggi futuri della BrBD.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Ridolfi, Arianna. "Evoluzione spazio-temporale della distribuzione della popolazione in relazione ad eventi alluvionali. I casi di India e Regno Unito." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/19794/.

Full text
Abstract:
L’elaborato si basa sull'analisi dell’evoluzione spazio-temporale della distribuzione della popolazione in relazione ad eventi alluvionali. Sono stati confrontati i casi di India e Regno Unito come esempi di Stati con caratteristiche socio-economiche differenti. I Paesi sono stati scelti sulla base di un’analisi preliminare in funzione di: numerosità degli eventi avvenuti, somma delle estensioni delle aree alluvionate, somma della durata delle alluvioni e densità di popolazione. L’estrazione di India e Regno Unito è avvenuta considerando alcuni indici economici, quali ISU, WBI e PVI. I dati utilizzati per lo studio sono di due tipologie: informativi sugli eventi alluvionali, che provengono dal Dartmouth Flood Archive, e di popolazione, ottenuti da immagini di luminosità artificiale notturna. Il metodo statistico utilizzato è la funzione tau-statistic, già utilizzata in epidemiologia, che confronta la densità di luminosità notturna all'interno di zone localizzate (buffer), rispetto alla totalità delle luci rilevate nell'intero Paese. Complessivamente si sono analizzati eventi alluvionali, di cui 24 localizzati in India e 15 in Regno Unito. Dai risultati è emerso che, al sopraggiungere di un evento di piena, la popolazione indiana tende ad allontanarsi dalle zone colpite molto più di quella britannica. Naturalmente questo aspetto è fortemente legato anche alle differenze socio-economiche tra i due Paesi. Inoltre, è anche evidente come, mentre in India la popolazione tende a perdere memoria dell’evento alluvionale in media dopo quattro anni, nel Regno Unito questa tendenza non sia visibile, in quanto non si delineano rilevanti spostamenti di popolazione. L'utilità primaria del presente elaborato è quella di costruire una base per implementare nuove strategie di mitigazione anche nei Paesi in via di sviluppo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Costa, Angelo. "Aspetti progettuali dei trasformatori di potenza in relazione alle sovratensioni e all'impiego di olii speciali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

Find full text
Abstract:
All’interno di questo elaborato verranno esaminate in modo dettagliato le distribuzioni delle tensioni impulsive negli avvolgimenti dei trasformatori. Nel secondo capitolo si è analizzato il calcolo analitico delle distribuzioni consultando diversi articoli e libri che trattassero l’argomento. In seguito sono state sviluppate delle formule analitiche per il calcolo delle capacità che tengono conto dei diversi materiali che compongono gli isolamenti. Nel terzo capitolo si è fatto cenno alle soluzioni costruttive adottate per migliorare la distribuzione delle tensioni dimostrando il modo in cui queste agiscono. Sono stati in seguito sviluppati dei nuovi metodi per il calcolo delle distribuzioni, di validità assolutamente generale e soprattutto flessibili. Il primo metodo sviluppato si basa sulle stesse ipotesi del calcolo analitico ma determina le tensioni di ogni spira analizzando una rete magliata di capacità. Il secondo metodo crea un modello nella forma ingresso-stato-uscita utilizzando le matrici delle capacità, induttanze e resistenze di ogni spira. Sono state affrontate le implementazioni al calcolatore con OCTAVE di entrambi i metodi che restituissero le tensioni rispettivamente a regime e nel dominio del tempo. Per il calcolo della matrice delle capacità si utilizza il software FEMM, mentre per il calcolo della matrice delle resistenze sono state sviluppate delle semplici formule analitiche. Il calcolo delle mutue induttanze avviene applicando le formule di Maxwell basate sulla risoluzione degli integrali ellittici di prima e seconda specie. Sono stati analizzati i principali vantaggi/svantaggi dell’uso degli oli esteri e le conseguenze che hanno sulle distribuzioni delle tensioni. Infine nell’ultimo capitolo sono state effettuate delle prove sperimentali su un avvolgimento barrel confrontando i risultati sperimentali con quelli delle simulazioni nel dominio del tempo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Quarta, Francesca. "Studio della formazione di particelle ultrafini in una stazione di fondo della pianura padana e relazione con parametri meteorologici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

Find full text
Abstract:
In questo elaborato sono state analizzate le distribuzioni dimensionali degli aerosol misurate nella stazione meteorologica di San Pietro Capofiume relative al periodo compreso tra marzo 2002 e ottobre 2013, focalizzando l’attenzione sugli eventi di nucleazione, la crescita delle nuove particelle e la correlazione del fenomeno con i parametri meteorologici del vento, della pioggia, della temperatura e con i dati relativi alla radiazione solare. Le osservazioni del particolato sono state effettuate con un sistema DMPS (Differential Mobility Particle Sizer), che rileva particelle di diametro compreso tra 3 e 660 nm. Si è notato che la formazione delle particelle di diametro compreso tra 3 e 10 nm e 10 e 20 nm dipende fortemente dalla radiazione solare: ad un massimo della radiazione, corrisponde mediamente un aumento della concentrazione delle particelle. Dal confronto delle temperature medie mensili (massime e minime) con la concentrazione delle particelle di diametro compreso tra 100 e 300 nm e 300 e 700 nm, si è visto che all’aumento delle temperature corrisponde una diminuzione della concentrazione delle particelle. Per quanto riguarda il confronto della concentrazione delle particelle con la direzione e la velocità del vento, non si è notata alcuna relazione. L’unico particolare che si è notato è che durante la primavera e l’estate si nota un aumento della concentrazione delle particelle con diametro compreso tra 3 e 10 nm associate a venti provenienti dai quadranti orientali. Poiché le precipitazioni rimuovono gli aerosol dall’atmosfera causando repentini cali nella loro concentrazione, per verificare che i risultati ottenuti non fossero alterati da questi eventi, abbiamo ripetuto tutte le analisi di correlazione con le variabili meteorologiche escludendo i giorni con precipitazione superiore o uguale ad 1 mm. Tuttavia i risultati sono rimasti invariati.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Barra, Marco <1978&gt. "Analisi della distribuzione spaziale di 'Engraulis encrasicolus' e 'Sardina pilchardus' nello Stretto di Sicilia in relazione alle fluttuazioni di biomassa e ai parametri ambientali." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3039.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Relazioni distribuzione"

1

Musso, Fabio. Relazioni di canale e strategie di acquisto delle imprese commerciali. Potere e stabilità nella grande distribuzione britannica. LINT, 1999.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Conference papers on the topic "Relazioni distribuzione"

1

Cavallo, Aurora, Benedetta Di Donato, Rossella Guadagno, and Davide Marino. "Nutrire Roma: il ruolo dell’agricoltura urbana nel fenomeno urbano." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8042.

Full text
Abstract:
Scopo di questa nota è di esaminare i caratteri e le dinamiche che connotano l’agricoltura urbana nel caso di Roma. Il contributo sintetizza in chiave evolutiva i fatti stilizzati del rapporto tra città e campagna, successivamente si indaga il contesto produttivo agricolo al fine di proporre una tassonomia dei tipi di agricoltura urbana. Il tentativo che qui si propone è una preliminare lettura dell’agricoltura urbana attraverso un sistema di criteri per la classificazione della distribuzione funzionale e relazionale del primario in aree metropolitane. Tali categorie interpretative tentano di ricostruire le relazioni causali che traducono i modelli produttivi agricoli (caratteristiche strutturali, ordinamenti, forme giuridiche, forme d’uso delle risorse naturali, collocazione), in specifiche forme spaziali e funzionali nella dimensione urbana – fisica e sociale -. Sul piano teorico tale lettura s’inserisce nel paradigma coevolutivo e guarda al paesaggio come il risultato delle interazioni tra il sistema ambientale e l’agire dell’uomo che abita e utilizza il territorio (Marino e Cavallo, 2009). Una sintesi tipologica definitiva sembra ancora un obiettivo da raggiungere, sicuramente questo è il primo passo verso la costruzione di una griglia interpretativa e di un vocabolario tipologico da mettere poi a sistema con i dati morfologici e quelli di uso del suolo. The aim of this paper is to examine the characteristics and the dynamics that characterize urban agriculture in the case of Rome. We summarize in an evolutionary approach the stylized facts of the relationship between town and country, then we investigate the context of agricultural production in order to propose a taxonomy of the types of urban agriculture. The effort proposed here is a preliminary analysis of urban agriculture through a system of criteria for the classification of the distribution of the functional and relational features of agricultural activities in metropolitan areas. These interpretative categories attempt to reconstruct the causal relationships that translate agricultural production models (farms’ data, legal forms, use of natural resources, localization), in specific forms in the spatial and functional urban dimension - physical and social - . On the theoretical level this analysis is embedded in the co-evolutionary paradigm and looks to the landscape as the result of interactions between the environmental system and the action of human who lives and uses the territory (Marino and Cavallo, 2009). This typization ultimately still seems a goal to achieve, this is the first step towards the construction of an interpretative and vocabulary typological then be systematize with the morphological data and those of land use.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Mastronardi, Luigi, and Elena Battaglini. "Turismo sostenibile e tensioni urbane nel terzo millennio." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7990.

Full text
Abstract:
Il processo di urbanizzazione è un fenomeno che, negli ultimi decenni, ha registrato notevoli cambiamenti, i quali hanno avuto delle ripercussioni sulla distribuzione della popolazione mondiale tra aree urbane e rurali. L’aumento di popolazione nei centri urbani sta già creando problemi relativi alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti e alla disponibilità e qualità della risorsa idrica, come anche problemi di sicurezza sanitaria nelle periferie che continuano ad espandersi in assenza di infrastrutture e servizi. In relazione a ciò, il modello di sviluppo urbano sostenibile assume una valenza strategica in termini sociali, economici ed ambientali. Il turismo può, infatti, contribuire ad aumentare la vitalità economica delle città e a rafforzare il senso di identità urbana. Il turismo sostenibile contribuisce, inoltre, a mantenere l'integrità ambientale e culturale delle comunità, a conservare il patrimonio naturale e le zone ecologicamente sensibili. In questa Sessione dedicata al turismo è stata avviata una riflessione su ciò che il turismo può e deve fare per la sostenibilità del territorio, in maniera particolare di quello urbano. Diventa fondamentale comprendere in che modo il turismo può essere un elemento che può dare un contributo significativo allo sviluppo e all’innovazione sostenibile urbana, dato il suo impatto trasversale sulla società e le sue molteplici sfaccettature ambientali, economiche, sociali, culturali. In conclusione, sulla base degli spunti emersi è lecito affermare che il turismo rappresenti una opportunità di trasformazione delle città e dei territori circostanti, modificando gli equilibri sociali e culturali, economici e urbanistici, riuscendo persino a cambiare il modo di intendere e di vivere le città.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Ortolani, Chiara. "Morfologia urbana, trasporti, energia: indicatori di impatto." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7910.

Full text
Abstract:
La mobilità svolge un ruolo vitale per il mercato interno, per l’occupazione e, più in generale per la qualità della vita dei cittadini. Rivolgendo l'attenzione al contesto mondiale, europeo e nazionale si vede come sia divenuta una necessità sempre crescente: la mobilità media per persona in Europa, misurata in passeggeri-chilometro per abitante, è aumentata del 7% tra il 2000 e il 2008 e si prevede che nel 2050 i passeggeri-km nell’Europa OECD saranno il doppio rispetto al 2000. Per ciò che riguarda il trasporto merci la domanda ha continuato a crescere oltre il PIL negli ultimi dieci anni (EC, 2011). L’attuale modello di trasporto è basato però sull'uso dei combustibili fossili e sul predominio del trasporto su strada, sia per le merci che per i passeggeri (EC, 2011) e inoltre una larga parte della mobilità oggi esistente potrebbe essere evitata (McLellan & Marshall, 1998). Di conseguenza, tale modello è responsabile del 23% dell’energia consumata in Europa. Circa i tre quarti dipendono dal trasporto su strada (IPCC, 2007) e il consumo energetico, in questo settore, si stima che aumenterà circa dell’80% entro il 2030. In conseguenza del fatto che l’energia consumata in questo settore proviene per il 96% dal petrolio e dai suoi derivati (IPCC, 2007; EC, 2011) questo stesso è responsabile di elevate emissioni di CO2 e altre sostanze clima-alteranti, dell'aumento della temperatura e di rilevanti problemi di salute nelle popolazioni esposte (U.S. EPA, 2010). La forte dipendenza dal petrolio potrebbe inoltre portare a conseguenze severe sulle possibilità di approvvigionamento di merci e spostamento dei cittadini, sulla sicurezza economica e la competitività globale ed europea nei decenni futuri (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). La maggior parte degli spostamenti sono interni alle aree urbane e, per il settore dei trasporti, queste sono le aree che influiscono di più sui cambiamenti climatici e sui consumi energetici globali. La città può essere assimilata ad un organismo (Samaniego & Moses, 2008) e gli spostamenti che si compiono in essa, affinché siano efficaci, devono avvenire attraverso una rete che rappresenti una configurazione ordinata di relazioni -o connettività- (Capra, 1996) che implica una certa forma, una struttura definita (con il rispettivo schema) e uno o più processi specifici (Samaniego & Moses, 2008). Le caratteristiche che osserviamo oggi negli organismi sono il risultato di milioni di anni di evoluzione verso l’ottimizzazione delle strutture: minimizzazione dell’energia spesa per la distribuzione delle risorse e massimizzazione del rendimento. Tendono quindi a minimizzare il loro grado di entropia. Per arrivare ad una configurazione del tessuto connettivo urbano che possa minimizzare il suo grado di entropia è necessario innanzi tutto individuare un insieme di indicatori sulla base dei quali sia possibile caratterizzare lo spazio stesso e che rendano possibili analisi dinamiche della morfologia urbana. In quest’ottica, questo contributo si pone quindi come obiettivo quello di individuare un primo set di indicatori significativi derivati dal confronto tra le caratteristiche delle reti vascolari di un organismo e il tessuto connettivo urbano. The mobility plays a very important role for the internal market, employment and, more generally, the citizens’s life quality that takes great advantages from an effective and sustainable transport system. In the last twenty years, mobility has become an ever increasing necessity: the average mobility per capita in Europe, measured in passenger-kilometres per capita, is increased by 7% between 2000 and 2008 and it is expected that in 2050 the passenger-km OECD Europe will double compared to 2000. Furthermore demand for resources and food is continued to grow well beyond the GDP over the past decade (EC, 2011), enhancing thus the freight. The current transport model that responds to this mobility demand, which also includes a large part of trips that could be avoided (McLellan & Marshall, 1998), is based on the dominance of road transport and use of fossil fuels (EC, 2011), both for freight and transport of passengers. As a conseguence this transport model is accountable for 23% of energy consumed in Europe, and about three quarters of which depends on road transport (IPCC, 2007) It is estimated that energy consumption in this sector will increase by around 80% for 2030. In this sector, the energy consumed originates of 96% from oil and its products (IPCC, 2007; EC, 2011; Lerch, 2011). Therefore, the transport sector is responsible for high emissions of CO2 and other climate-altering gases, for the temperature increase and for significant health problems in population directly exposed to oil-derived pollutants(U.S. EPA, 2010). The strong dependence on oil may also have important consequences on the resource supply and mobility of citizens for the next decades (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). The majority of trips are internal to the urban areas that are affected by this congestion, local air pollution, road accidents and social harms. Finally, urban trips have a major influence on climate change and energy consumption at the global level. Samaniego & Moses (2008) show the similarities existing between cities and organisms. Urban trips are effective if are done through a network representing an ordered configuration of relationships -connectivity-(Capra, 1996) which implies a particular shape, definite structure and one or more specific processes. The characteristics that are observed in organisms today are the result of millions of years of evolution that led to optimized structures that tend to minimize the energy cost for resource allocation thus maximizing their productivity. Therefore, the organisms tend to minimize their degree of entropy. To arrive at a configuration of urban connective tissue that can minimize its level of entropy is first necessary to identify a set of indicators on the basis of which it is possible to characterize the space and make possible dynamic analysis of urban morphology. In this context, the aim of this contribution is to identify a first set of meaningful indicators derived from a comparison of the characteristics of the vascular networks of an organism with the urban connective tissue.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography