Academic literature on the topic 'Relazioni causali'

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Journal articles on the topic "Relazioni causali"

1

Carugati, Felice, and Patrizia Selleri. "Guardando al futuro: sviluppo, educazione, apprendimento." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (October 2021): 243–57. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12610.

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Abstract:
Fin dagli anni '50 Renzo Canestrari si è interessato a tematiche riguardanti lo sviluppo infantile nei suoi aspetti clinici, con una particolare attenzione alle riforme del sistema scolastico italiano, soprattutto al prolungamento dell'obbligo scolastico, alle conseguenze organizzative e alla necessità di una formazione adeguata degli insegnanti. In parallelo, il dibattitto sulla deistituzionalizzazione dell'assistenza ai minori orfani e con difficoltà sensoriali, fisiche e psichiche, ha promosso progetti di interventi alternativi, in collaborazione con gli Enti Locali della Regione Emilia-Romagna.Questa attenzione alle tematiche concernenti lo sviluppo, l'educazione e la socializzazione in età evolutiva, con uno sguardo che collega aspetti individuali e dinamiche sociali, ha alimentato ricerche empiriche da parte di membri dell'Istituto di Psicologia, che hanno progressivamente ampliato i campi di indagine. Si tratta di ricerche su: relazioni causali fra interazioni sociali e sviluppo cognitivo; caratteristiche della comunicazione nelle classi e delle routine organizzative e discorsive nella vita quotidiana a scuola; rappresentazioni che insegnanti e genitori costruiscono e condividono sui processi di sviluppo, apprendimento e educazione; dinamiche socio-cognitive che le prove di valutazione delle competenze indicate nelle indagini internazionali, attivano negli studenti. Si tratta di dinamiche presenti durante le prove di assessment ma che sfuggono alla lettura prevalente dei risultati di performance. Esse attivano rappresentazioni di routine scolastiche, attraverso le quali soprattutto gli studenti con basse performance cercano di dare significato alle prove stesse. Analoghe dinamiche sono presenti nelle rappresentazioni delle discipline scientifiche, a conferma dell'influenza che le rappresentazioni del sistema scolastico svolgono nella costruzione degli apprendimenti.Considerate nel loro complesso, in queste linee di indagine è possibile individuare aspetti significativi dell'eredità che Renzo Canestrari ha consegnato nei suoi lavori sullo sviluppo e l'educazione. 
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2

Talamo, Giuseppina. "Migrazioni forzate per cause ambientali e cambiamenti climatici: un'analisi socio-economica." MONDI MIGRANTI, no. 2 (August 2021): 169–85. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-002010.

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Abstract:
Nel dibattito recente, la relazione tra lo studio dei movimenti della popolazione causati da mutamenti climatici o prodotti da ragioni di tipo ambientale, ha acquisito una rinnovata centralità all'interno del mondo politico e mediatico ed è stato fatto oggetto di analisi attente da parte del mondo scientifico. In questo lavoro, si intende focalizzare l'attenzione sul fatto che la decisione di migrare è, molto spesso, condizionata da diversi fattori (personali, economici, relazionali) e che l'aspetto ambientale e quello climatico possono, pertanto, essere sì la causa diretta del fenomeno, ma possono anche determinarlo in modo indiretto, incidendo su altri fattori. Con questo saggio, dunque, si intende non solo evidenziare un proble-ma quanto mai attuale, ma dimostrare che anche gli aspetti climatico-ambientali, insieme ad altre variabili, possono avere un ruolo nel determinare importanti spostamenti di popolazione.
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3

Devoken Fishbane, Mona. "Guarire le ferite transgenerazionali: un approccio relazionale e neurobiologico integrato." TERAPIA FAMILIARE, no. 125 (June 2021): 37–70. http://dx.doi.org/10.3280/tf2021-125003.

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Abstract:
Antichi risentimenti e problemi irrisolti con le famiglie di origine possono vincolare gli adulti nelle attuali relazioni con i genitori o fratelli e influenzare negativamente le relazioni con i partner o con i figli. Questo articolo intende esplorare le modalità tramite cui vecchie ferite vengono riattivate all'interno di relazioni attuali e come contribuiscano alla trasmissione transgenerazionale di eredità dolorose e traumi. Vengono proposti degli interventi clinici con clienti adulti per "svegliarsi dall'incantesimo dell'infanzia", curare ferite transgenerazionali, e maturare nuove relazioni con le famiglie di origine. Verranno esplorati i danni causati dalla colpevolizzazione dei propri genitori in terapia e ciò verrà messo in contrasto con l'enfasi che Ivan Boszormenyi-Nagy pone sulle azioni di ricongiungimento e sulla maturazione di risorse di fiducia nelle relazioni intergenerazionali. La famiglia verrà considerata sia nel suo contesto culturale - includendo gli effetti stressogeni e le risorse di resilienza - sia nel contesto del ciclo di vita. In tutto il testo terremo in considerazione il tema dell'etica relazionale - ovvero come possiamo vivere in accordo con i nostri valori e "raggiungere il meglio di noi stessi" nelle relazioni transgenerazionali.
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4

Giovannini, Paolo. "GENERAZIONI E MUTAMENTO POLITICO IN ITALIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 18, no. 3 (December 1988): 487–510. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200012624.

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Abstract:
IntroduzioneNel dibattito scientifico internazionale ricorre spesso una relazione, carica però di genericità e ambiguità, tra generazioni e cambiamento politico. La congiunzione tra i due termini ipotizza un rapporto di interconnessione di cui non è nota la natura (si tratta di relazione causale?) né la direzione (quale è la causa, e quale l'effetto?) né le condizioni del suo verificarsi (c'è sempre una relazione, o essa si attiva solo in determinate contingenze storiche?). Senza voler affrontare una discussione sistematica in merito, vorrei però avanzare alcune riflessioni piò specificamente riferite al modo in cui intendo trattare il tema in questione.
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5

Allegretti, Giovanni. "Riflessioni sul principio di trasparenza:." Conhecer: debate entre o público e o privado 10, no. 25 (August 3, 2020): 76–111. http://dx.doi.org/10.32335/2238-0426.2020.10.25.3823.

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Abstract:
L’articolo parte dalla decisione del governo Brasiliano di silenziare parte della produzione di dati sui danni causati dalla pandemia COVID-19, per proporre una riflessione sulla trasformazione del principio di trasparenza e della sua relazione con le politiche pubbliche. Nel ripercorrerne la complessa natura di mito e di spazio produttore di miti, attraverso la disamina di alcuni testi costituzionali e di pratiche partecipative formalizzate, il testo s’interroga su come strutturare piú solidamente le relazioni tra due ambiti importanti dell’azione pubblica: la promozione della trasparenza e quella della partecipazione civica all’azione di governo. I due campi appaiono avere molte convergenze strutturali, persino nello svuotamento graduale di significati proposto dalla retorica politica, e il loro crescente dialogo in molti paesi evidenzia la mutua capacitá di apprendimento e fertilizzazione, se pensati da subito nella loro interazione reciproca. L’analisi di come ha teso a strutturarsi negli ultimi anni il rapporto tra trasparenza e innovazioni democratiche mostra che queste ultime sono necessarie ma non sufficienti a garantire un’elevato livello di trasparenza, che richiede di affrontare problemi strutturali che riguardano l’organizzazione politico-amministrativa, le risorse, la mentalitá diffusa e la comunicazione pubblica in un determinato contesto. Per lo meno, non sono sufficienti, quando il contesto non si pone obiettivi sfidanti di ripensamento radicale della partecipazione, attraverso movimenti “a rete” che possano – incrociando sperimentazioni diverse – riflettere in forma collettiva su nuovi modi di mettere in dialogo azioni partecipative promosse “dall’alto” e “dal basso”.
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6

Kimenyi, Mwangi S. "The Causal Relationship Between Revenues and Expenditures: A Developing Country Case Study." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 1 (April 1, 1990): 3–11. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344875.

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Abstract:
Abstract Sono le entrate che determinano il volume delle spese di uno Stato oppure la relazione causale va letta in senso inverso? Il quesito, su cui gli economisti esprimono visioni differenti, è di fondamentale importanza per individuare le variabili economiche su cui il policy maker deve agire per ridurre la presenza dello Stato nell’economia e la minor crescita di quest’ultima che ne consegue. Il problema è particolarmente delicato nei paesi in via di sviluppo e coinvolge il ruolo svolto dagli aiuti e dai prestiti esteri di cui tali paesi beneficiano: infatti, se sono le entrate la variabile indipendente, i prestiti esteri aumentando le dimensioni del settore pubblico, potrebbero limitare le capacità di crescita dell’economia del paese.Valendosi di strumenti econometrici, Kimenyi cerca di individuare la relazione esistente tra entrate e spese in un’economia in via di sviluppo scegliendo il Kenia come case study. Il test di causalità di Granger applicato ai dati delle variazioni delle entrate e delle spese effettuate dal governo del Kenia nel periodo 1963-1987 dimostra che entrambi i rapporti di causalità sono verosimili. La conclusione che si trae è che occorre limitare la spesa pubblica. La natura della maggior parte dei governi dei paesi del Terzo Mondo, però, rende utopistica l’ipotesi di imporre un equilibrio di bilancio ed un limite al ricorso al prestito estero tramite norme costituzionali: Kimenyi quindi suggerisce che prestiti ed aiuti siano canalizzati, per esempio, da banche private verso investitori privati nel paese ricevente.
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Selvaggi, Caterina. "Pulp Fiction. Il cinema postmoderno di Quentin Tarantino." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2012): 151–72. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-001011.

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Abstract:
L'Autore analizza "Pulp Fiction" di Tarantino (1994) che č il cineasta piů significativo del gusto post-moderno; la relazione sistemica č protagonista del film e di altri dello stesso autore ed evidenzia come il singolo personaggio non abbia né coerenza né consistenza come individuo a se stante. Lo stile postmoderno č una delle forme culturali piů proprie della cosiddetta "globalizzazione", cioč delle progressiva interdipendenza dei sistemi nel pianeta. Il film racconta 5 storie intrecciate, mettendo in crisi l'ordine causale lineare a favore di una concezione di causalitŕ circolare espressa anche dalla regia stessa. Significativo č anche il gusto della citazione di altri testi e film di culture ed epoche diverse, proprio del postmoderno, e la mescolanza dei vari generi, dal thriller al western al musical ai cartoons" Ma questo gioco di citazioni per Tarantino esprime la condizione di intellegibilitŕ psicologica e culturale di un sistema ormai globale.
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8

Gubernale, Marco, Anna Volzone, Susanna Negrin, Annamaria Gobbo, and Paolo Bonanni. "Neuropsicologia delle encefalopatie epilettiche: analisi delle variabili piů significative e descrizione della nostra esperienza con un gruppo pediatrico affetto da epilessia mioclono-astatica." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 35–52. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-s03003.

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Abstract:
Sono discussi i punti cruciali della clinica epilettologica e neuropsicologica delle encefalopatie epilettiche, con l'intento di documentare la relazione complessa e non sempre diretta che intercorre tra questi due livelli di osservazione in particolare riferimento all'outcome cognitivo. Segue la descrizione del profilo neuropsicologico del nostro campione clinico (n = 10), riguardo al quale possiamo dimostrare un andamento duplice, di tipo rispettivamente avverso o piů propizio in funzione della maggiore o minore frequenza delle manifestazioni elettrocliniche e della poli- o monoterapia. Il gruppo con outcome cognitivo piů favorevole (n = 7) documenta un'ampia variabilitŕ dei risultati e si presenta mediamente con disabilitŕ intellettiva lieve, difficoltŕ grafomotorie e attenzione entro limiti di norma, in innesto a variabili psicopatologiche borderline tipo attenuazione del tono dell'umore e disattenzione-iperattivitŕ. Poiché la storia clinica mette in evidenza che questi soggetti risultano essere quelli liberi da tempo da crisi e con non piů di due principi in terapia, le evidenze neuropsicologiche supportano dunque una relazione causale tra la malignitŕ del quadro e l'outcome cognitivo.
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Zilio, Francesca. "Le relazioni fra Roma e Bonn durante il primo governo Brandt fra Ostpolitik e Csce." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (December 2012): 5–34. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-002001.

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Abstract:
Sulla base di fonti primarie italiane e tedesche e di documenti pubblicati, l'articolo analizza le opinioni italiane sulla Ostpolitik e le posizioni di entrambi i paesi sulla progettata Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (Csce), discusse negli incontri bilaterali fra capi di governo e ministri degli Esteri. L'autrice evidenzia le paure italiane causate in particolare dalla velocitŕ dei primi negoziati della Ostpolitik e poi dalla lentezza delle trattative su Berlino che ritardarono l'apertura dei negoziati preliminari sulla Csce. All'inizio Roma temeva che la fretta dei tedeschi di ottenere risultati per la loro questione nazionale, insieme alla pericolosa politica europea di Mosca, portasse ad eccessive concessioni da parte di Bonn che avrebbero potuto danneggiare gli interessi occidentali. In seguito l'Italia si preoccupň che l'attesa per la conclusione degli accordi su Berlino, che era stata posta dall'Ovest come precondizione per la convocazione dei preliminari sulla Csce, potesse causare una perdita del momentum per prendere le redini della distensione e combattere gli obiettivi e la propaganda orientali. Al contrario, Bonn intendeva approfittare dell'impazienza orientale per l'apertura della Csce, in opposizione alla disponibilitŕ occidentale a prendersi il suo tempo, per ottenere migliori risultati nella Ostpolitik e garanzie sulla Csce.
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Kowalczyk SJ, Dariusz. "LA CREAZIONE SECONDO SERGEJ BULGAKOV." Forum Teologiczne, no. 21 (November 6, 2020): 111–23. http://dx.doi.org/10.31648/ft.6090.

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Abstract:
«Dio creò il mondo». Questa verità non riguarda soltanto un inizio puntuale, nel quale il creato fu chiamato dal nulla all’esistenza. La teologia della creazione si deve occupare, infatti, della relazione tra il Dio Creatore e l’universo creato. Una delle più profonde proposte di descrizione di tale relazione è stata formulata dal teologo russo Sergej Bulgakov che ha cercato di evitare, da un lato, le idee dal profumo monistico, che indeboliscono la trascendenza di Dio o mettono in dubbio l’identità propria del creato, e dall’altro lato, la trappola di mettere il creato accanto a Dio come se avessimo a che fare con due realtà divise. Il sistema bulgakoviano costituisce un panenteismo sofiologico in cui Dio si auto-manifesta dall’eternità nella sua vita intratrinitaria (la Sofia increata) e anche nel non-Dio, cioè nella creazione (la Sofia creata). Bulgakov si oppone alla visione che considera nel Creatore la Causa prima, incausata. Ogni causalità riferita a Dio lo riduce – secondo il nostro autore – alla catena causa-effetto del mondo. La creazione non può consistere nell’atto di causare le cose ma nel manifestarsi fuori di sé, per questo Bulgakov parla di eternità del creare. Dio, infatti, è il Creatore da sempre. Questo non nega la libertà di Dio nell’opera della creazione, perché in Dio non c’è distinzione tra necessità e libertà. L’Assoluto è come vuole essere e vuole essere come è. L’eterna creazione trova il suo eterno fondamento nella vita intratrinitaria e, come essa, è fatta nell’amore con i suoi due lati: il sacrificio e la beatitudine. Il sacrificio (la kenosi) consiste nel ritirarsi per fare spazio all’altro e, insieme, uscire da se stesso per manifestarsi nell’altro. La teologia della Creazione secondo Sergej Bulgakov ci offre un valido fondamento per la riflessione ecologica. La visione del «tutto in Dio e di Dio nel tutto» costituisce, infatti, una chiamata a custodire ragionevolmente il creato, Sofia divina creata.
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Dissertations / Theses on the topic "Relazioni causali"

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FALOTICO, ROSA. "Modelli ad Equazioni Strutturali e Reti Probabilistiche Bayesiane: due approcci a confronto nello studio di relazioni causali." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/19444.

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Abstract:
Causality is a concept extremely important in science, but its definition is quite controversial and its detection is not exempt from problems. There are different approaches to deal with causality. Two of them are the Structural Equation Models (SEMs) and the Probabilistic Bayesian Networks (PBNs). SEMs are confirmative models. Given a causal structure, they test if it is coherent with data. In this context they are estimated using the Partial Least Squares Path Modeling technique in order to obtain the scores of latent variables. PBNs are inductive methods. Their attempt is to extract the causal scheme deriving from data, without presupposing any knowledge. Both models presents advantages and disadvantages regardless of the causality approach they refer to. SEMs are best suited for quantitative data and when there is a solid theoretical knowledge on the subject of analysis. PBNs are preferable for nonlinear analysis or uncertain causal scheme. In the thesis a possible integration of the two methods is proposed in the analysis of data deriving from a satisfaction and customer loyalty survey for “Customer American Satisfaction Index” (ACSI). Results suggest that the SEMs are more suitable than the PBNs and that the integration of the two statistical models is advantageous only in part. This is related to the kind of data, since the ACSI survey is structured for a PLS-PM analysis. Thus, it could be very interesting repeat the comparison for different types of data.
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Coller, Emanuela. "Analysis of the PC algorithm as a tool for the inference of gene regulatory networks: evaluation of the performance, modification and application to selected case studies." Doctoral thesis, country:IT, 2013. http://hdl.handle.net/10449/23814.

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Abstract:
The expansion of a Gene Regulatory Network (GRN) by finding additional causally-related genes, is of great importance for our knowledge of biological systems and therefore relevant for its biomedical and biotechnological applications. Aim of the thesis work is the development and evaluation of a bioinformatic method for GRN expansion. The method, named PC-IM, is based on the PC algorithm that discovers causal relationships starting from purely observational data. PC-IM adopts an iterative approach that overcomes the limitations of previous applications of PC to GRN discovery. PC-IM takes in input the prior knowledge of a GRN (represented by nodes and relationships) and gene expression data. The output is a list of genes which expands the known GRN. Each gene in the list is ranked depending on the frequency it appears causally relevant, normalized to the number of times it was possible to find it. Since each frequency value is associated with precision and sensitivity values calculated using the prior knowledge of the GRN, the method provides in output those genes that are above the value of frequency that optimize precision and sensitivity (cut-off frequency). In order to investigate the characteristics and the performances of PC-IM, in this thesis work several parameters have been evaluated such as the influence of the type and size of input gene expression data, of the number of iterations and of the type of GRN. A comparative analysis of PC-IM versus another recent expansion method (GENIES) has been also performed. Finally, PC-IM has been applied to expand two real GRNs of the model plant Arabidopsis thaliana
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Bolelli, Carolina. "L'espressione della relazione causale in italiano e in russo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18316/.

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Abstract:
La relazione transfrastica è da tempo oggetto di studi nei campi della linguistica teorica e applicata, della glottodidattica e delle discipline traduttologiche. Questa tesi si propone di analizzare uno specifico tipo di relazione transfrastica, ossia quella causale: verrà dapprima presa in esame la definizione della relazione transfrastica in generale, poi si passerà alla descrizione del contenuto concettuale della relazione causale nelle grammatiche italiane e in quelle russe e, in seguito, all’analisi dei suoi mezzi di espressione nelle due lingue. Verranno, inoltre, esaminati esempi tratti dal Nacional’nyj korpus russkogo jazyka (NKRJa) e saranno messe a confronto le traduzioni nelle due direzioni, basandosi in particolare sulla traduzione della congiunzione perché e del suo corrispettivo potomu čto in russo. Nell’ultima parte del lavoro, infine, verrà sostenuta l’argomentazione per cui, a parità di mezzi di espressione, ciascuna delle due lingue predilige e dunque utilizza più frequentemente determinati costrutti sintattici rispetto ad altri
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Pecorari, Nirvana. "Causalità e relazioni di dispersione: equivalenza logica e applicazioni al processo di scattering." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il presente lavoro ha l’obiettivo di presentare i tratti generali di un interesse di ricerca fisico-matematico prettamente novecentesco: il nesso tra causalità e relazioni di dispersione; ne viene indagata in un secondo momento la ricaduta fisica nell’ambito del processo di scattering. Con l’ausilio di ragionamenti intuitivi e in larga parte dell’analisi complessa, si enuncia il teorema di Titchmarsh, in base al quale si vedono le relazioni di dispersione come una limitazione al comportamento analitico di una funzione; si dimostra il teorema di equivalenza, che enuncia l’equivalenza logica dei due protagonisti di questo argomento; infine, nell’ambito del processo di scattering, dopo aver introdotto la matrice S, si esprimono le condizioni di causalità in termini delle proprietà che caratterizzano i suoi elementi.
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Pacini, Alberto. "Onde elettromagnetiche in mezzi continui, lineari, omogenei ed isotropi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21615/.

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Abstract:
In questa tesi viene discussa la propagazione delle onde elettromagnetiche nei continui in particolare nei mezzi lineari, omogenei, isotropi e dispersivi. Dal principio di causalità si derivano le relazioni di Kramers-Kronig che risultano quindi molto generali. Come applicazione della teoria sviluppata vengono inoltre ricavate le relazioni di Snell-Cartesio e le relazioni di Fresnel.
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MARIOTTI, MARCO. ""Responsabilità colposa 'per fatto altrui"." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2019. http://hdl.handle.net/2434/630694.

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Abstract:
Il lavoro ha ad oggetto i casi in cui l’agente che ha tenuto una condotta colposa risponde penalmente anche se la lesione del bene giuridico protetto non sia stata da lui direttamente provocata, ma sia piuttosto immediatamente riconducibile alla condotta eterolesiva o al comportamento autolesivo di un altro soggetto. Tale forma di responsabilità “in relazione ad un fatto altrui”, lungi dall’essere del tutto eccezionale, si presenta in numerosi casi di omesso controllo, di inadempiuto obbligo di impedimento del reato altrui, di lavoro in équipe o all’interno di organizzazioni complesse quali grandi realtà produttive. La tesi esplora le problematiche strutturali di questa forma di responsabilità, individuando alcune “note relazionali”, elementi che fanno dipendere la definizione e la misura della responsabilità di chi è meno prossimo alla lesione del bene giuridico anche dalla condotta altrui. L’analisi, che interessa diversi elementi del reato, mira a valutare se a questi tratti di relazionalità corrispondano altrettanti istituti giuridici adeguatamente sviluppati, o se le incertezze dogmatiche e applicative impediscano una chiara ripartizione delle responsabilità tra i vari soggetti coinvolti nella realizzazione del reato. Nell’ambito del fatto tipico, viene analizzato il problema della sovrapposizione ed interruzione del nesso causale tra le diverse condotte e l’evento del reato, e ribadita la validità del paradigma condizionalistico, anche per accertare l’influenza del comportamento di un soggetto sulle deliberazioni prese da un altro (c.d. causalità psichica). Vengono poi criticamente analizzate le diverse teorie sulle fonti delle posizioni di garanzia, in cui la responsabilità del garante esiste e si manifesta necessariamente in dipendenza del comportamento di un altro soggetto. Sul punto, viene svolta una comparazione con l’ordinamento tedesco, che in tempi recenti ha optato per un approccio tassonomico dei singoli casi di omesso impedimento del fatto altrui, in chiave espansiva rispetto al riferimento alle sole fonti legali e negoziali, con il rischio, tuttavia, di aggirare il canone di tipicità. Con riguardo alla colpevolezza, il tema è la dimensione “relazionale” della colpa, che si declina in vari istituti: nella formulazione stessa di alcune regole cautelari che impongono di tener conto della condotta altrui; nel principio di affidamento, che limita la responsabilità dei singoli coinvolti in un’azione plurisoggettiva, e richiede un delicata individuazione dei suoi confini per non generare vuoti di tutela; nell’annoso tema della c.d. “causalità della colpa”, in particolare poiché l’interposizione della condotta di un altro soggetto rende quantomai incerta la verifica dell’evitabilità dell’evento. Infine, vengono esplorati i travagliati istituti concorsuali colposi. Dopo aver evidenziato le incertezze strutturali e la limitata funzione incriminatrice della cooperazione colposa, viene affermata la sostanziale inutilità dell’istituto: proprio grazie alle numerose “note relazionali” presenti nella struttura del reato, la parametrazione della responsabilità del singolo può tenere conto dell’interazione con un altro soggetto anche nella forma monosoggettiva. Ancora più significativi i dubbi concernenti il concorso colposo in reato doloso. Da ultimo, viene sostenuta l’autonomia dell’imputazione ex art. 40, comma 2 c.p. rispetto alle figure concorsuali, dal momento che anch’essa esprime una responsabilità monosoggettiva, anche se in un contesto plurisoggettivo.
This thesis provides a critical analysis of the circumstances in which an agent, who performs a negligent act, is held criminally liable for damage which was however not directly caused by his or her negligent act, but rather was caused by the act of another (with the view of causing damage either to another or to itself). This form of criminal liability “in relation to the conduct of another”, far from being exceptional, is common in many cases of failure to control or failure to prevent the commission of criminal offences by others, particularly in the context of team-working, and even more so within complex organisations having large corporate structures. The thesis examines the structural problems with this form of criminal liability. It identifies “relational elements”, the elements which enable the creation of a link between the responsibility of the agent whose conduct was the furthest to the damage, and the conduct of those having directly caused the damage. These relational elements impact both the basis on which liability attaches to the negligent agent, and the extent to which this liability exists. This analysis will cover both elements of a criminal offence, that is both the actus reus and the mens rea, with the aim of evaluating whether the legal framework at its current state effectively deals with “relational elements” as grounds for attaching liability, or whether too many uncertainties subsist when making this link– in both theoretical and practical terms– which prevent the clear and effective allocation of criminal liability among the different agents involved. First of all, with regards to the actus reus, this paper addresses the issue of concurring and intervening causes which may break the chain of causality between the agent’s action and the consequence of the actus reus, reaffirming the “sine qua non” paradigm. Furthermore, the research assesses the relevance in this context of the influence which one agent’s behaviour can have on the decisions subsequently taken by others, (known as a “psychological cause” of an action). The paper also critically analyses different theories regarding the basis of guarantees, whereby the guarantor’s liability only exists in relation to the act of another. On this point, a comparative analysis has highlighted how German case law has developed in such a way as to allow guarantees to arise from a factual basis, as opposed to solely through contract or other legally binding instruments, thus running the risk of violating the rule of law. Secondly, with regard to the mens rea element of an offence, the research examines three different examples of “relational elements”, by which another’s conduct needs to be taken into consideration, therefore entering into the mens rea element: (i) precautionary rules which can require the agent to observe another subject’s behaviour and to act accordingly; (ii) the expectation that other subjects involved will act lawfully, which needs to be accurately evaluated in order not to leave any gaps in the prevention of crime; (iii) the complex issue of foreseeability and avoidability of the consequences of one’s conduct, becomes even more intricate with the interposition of another’s conduct. Lastly, the paper will focus on joint enterprise in negligence cases. Having first of all stressed the structural uncertainties and the limited prosecutorial use of the concept of joint enterprise in the context of negligence offences, the thesis argues that through the different “relational elements” present in an offence, each agent’s liability can be independently determined by taking into account the interactions with others. It is worth noting that in the case where the mens rea element of an offence requires intentional participation to another’s negligent behaviour, these uncertainties appear to be even greater. In conclusion, the paper will point out that the liability of guarantors is independent from their participation in the joint criminal enterprise, as this type of liability arises from the guarantee itself.
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Books on the topic "Relazioni causali"

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Cabigiosu, Anna, and Anna Moretti. Osservatorio Nazionale sulle reti d’impresa 2020. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-484-4.

Full text
Abstract:
L’anno 2020 ha visto svilupparsi una crisi senza precedenti a causa della pandemia. A fronte di questa situazione, l’edizione 2020 dell’Osservatorio vuole proporre una riflessione su come le reti d’imprese possano rappresentare uno strumento di resilienza delle imprese, guardando alle relazioni inter-organizzative come strumento di flessibilità, cambiamento e adattamento. L’edizione 2020 dell’Osservatorio sviluppa un approfondimento sulla relazione tra il funzionamento della rete e la performance delle imprese in rete ed è arricchito da alcuni approfondimenti settoriali. I risultati presentati aiuteranno i manager a massimizzare le opportunità offerte dalla rete ed i policy maker ad orientare in modo ancora più efficace l’utilizzo dei contratti di rete come strumento di resilienza.
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Antonielli, Arianna, and Donatella Pallotti, eds. “Granito e arcobaleno”. Forme e modi della scrittura auto/biografica. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-976-8.

Full text
Abstract:
"Granito e arcobaleno". Forme e modi della scrittura auto/biografica raccoglie saggi che affrontano questioni che attengono alle relazioni, e ai loro fragili equilibri, tra realtà e finzione, esperienza e memoria, privato e pubblico, autonomia e relazionalità, verità referenziale e verità soggettiva, tra il sé e l’Altro. I contributi chiamano in causa, inoltre, concetti quali lo spazio – sociale, culturale, geopolitico, ma anche retorico – nel quale il soggetto auto/biografico è posizionato; la 'materialità' del corpo che percepisce e interiorizza le immagini, le sensazioni e le esperienze del mondo esterno; l’agentività (agency) e i vincoli linguistici, discorsivi, sociali e culturali cui è sottoposta. Dopo un’apertura teorica, il volume approfondisce singoli casi di studio riconducibili a realtà culturali diverse e, talora, distanti tra loro, per approdare a una riflessione d’artista sull’arte e sulla vita.
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Casellato, Alessandro, ed. «Lavoro e conoscenza» dieci anni dopo. Florence: Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-516-2.

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Abstract:
Bruno Trentin, in occasione della laurea honoris causa conferitagli dall’ateneo in cui suo padre era stato un maestro prima che il fascismo lo costringesse all’esilio, tenne una lectio magistralis tesa e commossa. Dieci anni dopo, nello stesso luogo, studiosi di discipline e generazioni diverse rileggono quel testo e lo mettono in relazione con le proprie ricerche. Lavoro e conoscenza funziona come un prisma, da cui esce una gamma di colori ampia e variegata, che finisce per rivelare la complessa stratificazione di quella lezione che, infatti, condensa il pensiero e le speranze di uno degli intellettuali-politici più affascinanti del secondo ’900. Insieme agli atti del convegno questo libro raccoglie i testi della lectio trentiniana e della laudatio con cui gli fu tributata l’onorificenza.
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Raffiotta, Edoardo Carlo. Il governo multilivello dell'economia. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg267.

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Abstract:
Il volume analizza le trasformazioni del rapporto tra stato costituzionale ed economia alla luce dei mutamenti in atto nei contesti nazionale, europeo e globale. Lo studio si concentra sull’evoluzione del cosiddetto “governo dell’economia”, con particolare riferimento alle esperienze degli ordinamenti italiano, tedesco e spagnolo, utilizzati come case studies per verificare i cambiamenti intervenuti nelle relazioni tra stato, autonomie territoriali, ordinamento europeo. L’indagine colloca questa riflessione nel contesto dell’integrazione europea, discutendo criticamente le principali decisioni politico-istituzionali assunte in una fase di transizione costituzionale rilevante come quella causata dalla crisi economico-finanziaria degli inizi del XXI secolo. La ricerca si ripropone di ricostruire le tendenze in atto nella dialettica tra esperienze costituzionali nazionali e processo di integrazione, con l’obiettivo di individuare le basi per un governo multilivello dell’economia quale fondamento di un rinnovato patto politico per l’Europa unita.
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Guerrieri, Gianluca, Giovanni Luchetti, Michele Angelo Lupoi, Paola Manes, Marco Martino, and Thomas Tassani, eds. Fiducia e destinazione patrimoniale. Bologna University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.30682/sg312.

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Abstract:
Con riferimento ai temi della fiducia e della destinazione patrimoniale si avverte l’esigenza, sul piano scientifico, di una sistemazione idonea ad individuare i principi e gli elementi strutturali delle diverse fattispecie. Il sintagma “proprietà fiduciaria” evoca una pluralità di istituti che, ancorché in larga parte omogenei sul piano degli effetti economici e degli interessi concreti, risultano fortemente differenziati nella elaborazione dogmatica e in talune schematizzazioni teoriche. L’innegabile diversa origine degli istituti e la non totale omologazione sul piano effettuale non impediscono però di apprezzare un dato che è, al tempo stesso, sia storico sia evolutivo. Se le differenti culture hanno portato alla creazione di variegati modelli di proprietà nell’interesse altrui, occorre sottolineare come siano in parte comuni gli interessi protetti e gli ingredienti giuridici che ne costituiscono le basi concettuali. Ciò ha reso possibile la contaminazione degli istituti e la creazione di flussi giuridici, di fenomeni di metabolizzazione e reciproca integrazione delle soluzioni normative ed interpretative. Tali generali esigenze di sistemazione hanno portato ad elaborare e sviluppare, nell’ambito del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna, il progetto di ricerca “Destinazione patrimoniale e causa fiduciaria: un approccio interdisciplinare per una prospettiva ricostruttiva unitaria” conclusosi con il Convegno “Fiducia e destinazione patrimoniale” (2 e 9 ottobre 2020). Nel volume sono raccolte le relazioni presentate al Convegno e rielaborate dagli Autori in forma di articoli.
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Conference papers on the topic "Relazioni causali"

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Cavallo, Aurora, Benedetta Di Donato, Rossella Guadagno, and Davide Marino. "Nutrire Roma: il ruolo dell’agricoltura urbana nel fenomeno urbano." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8042.

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Abstract:
Scopo di questa nota è di esaminare i caratteri e le dinamiche che connotano l’agricoltura urbana nel caso di Roma. Il contributo sintetizza in chiave evolutiva i fatti stilizzati del rapporto tra città e campagna, successivamente si indaga il contesto produttivo agricolo al fine di proporre una tassonomia dei tipi di agricoltura urbana. Il tentativo che qui si propone è una preliminare lettura dell’agricoltura urbana attraverso un sistema di criteri per la classificazione della distribuzione funzionale e relazionale del primario in aree metropolitane. Tali categorie interpretative tentano di ricostruire le relazioni causali che traducono i modelli produttivi agricoli (caratteristiche strutturali, ordinamenti, forme giuridiche, forme d’uso delle risorse naturali, collocazione), in specifiche forme spaziali e funzionali nella dimensione urbana – fisica e sociale -. Sul piano teorico tale lettura s’inserisce nel paradigma coevolutivo e guarda al paesaggio come il risultato delle interazioni tra il sistema ambientale e l’agire dell’uomo che abita e utilizza il territorio (Marino e Cavallo, 2009). Una sintesi tipologica definitiva sembra ancora un obiettivo da raggiungere, sicuramente questo è il primo passo verso la costruzione di una griglia interpretativa e di un vocabolario tipologico da mettere poi a sistema con i dati morfologici e quelli di uso del suolo. The aim of this paper is to examine the characteristics and the dynamics that characterize urban agriculture in the case of Rome. We summarize in an evolutionary approach the stylized facts of the relationship between town and country, then we investigate the context of agricultural production in order to propose a taxonomy of the types of urban agriculture. The effort proposed here is a preliminary analysis of urban agriculture through a system of criteria for the classification of the distribution of the functional and relational features of agricultural activities in metropolitan areas. These interpretative categories attempt to reconstruct the causal relationships that translate agricultural production models (farms’ data, legal forms, use of natural resources, localization), in specific forms in the spatial and functional urban dimension - physical and social - . On the theoretical level this analysis is embedded in the co-evolutionary paradigm and looks to the landscape as the result of interactions between the environmental system and the action of human who lives and uses the territory (Marino and Cavallo, 2009). This typization ultimately still seems a goal to achieve, this is the first step towards the construction of an interpretative and vocabulary typological then be systematize with the morphological data and those of land use.
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