Academic literature on the topic 'Reinserimento'

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Journal articles on the topic "Reinserimento"

1

Heutte, N., V. Roger, M. Humbert, V. Bastit, and E. Babin. "Reinserimento sociale del paziente laringectomizzato." EMC - Otorinolaringoiatria 19, no. 3 (August 2020): 1–10. http://dx.doi.org/10.1016/s1639-870x(20)44121-2.

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2

Roger, V., D. De Raucourt, and E. Babin. "Monitoraggio e reinserimento del paziente laringectomizzato." EMC - Otorinolaringoiatria 13, no. 4 (December 2014): 1–9. http://dx.doi.org/10.1016/s1639-870x(14)68032-6.

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3

Santoro, Eleonora. "Il reinserimento sociale: antidoto per una comunità escludente." La Nuova Giuridica 1, no. 1 (September 14, 2022): 105–22. http://dx.doi.org/10.36253/lng-1818.

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Abstract:
Criminal execution concerns the society not only from the point of view of the retributive will, but also from the side of the mandatory solidarity duty (Articles 2 and 3 of the Italian Constitution) which binds institutions and citizens. This duty entails the removal of the social weaknesses that often distinguish the offender's life both before the criminal event and during detention. That is why rehabilitation plays a fundamental role (Article 27, paragraph 3, of the Italian Constitution), as the starting point of a path in which the prisoner, the institutions and the community should try to rebuild the social bond and make freedom and equality effective for everybody. Therefore, the article will analyze the prison system along three lines (work, education, affectivity), highlighting the necessary interpenetration between the prison environment and the external community.
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4

Giovannetti, Ilaria, and Annarita Pellicciari. "Il servizio psicosociale al centro protesi Inail di Vigorso di Budrio." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 92 (February 2011): 42–57. http://dx.doi.org/10.3280/sur2010-092004.

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Abstract:
In questo articolo gli autori illustrano servizi e progetti che si realizzano all'interno del Servizio psicosociale del Centro Protesi di Vigorso di Budrio nell'ambito di un approccio multidisciplinare e globale, per l'attuazione di un progetto protesico-riabilitativo personalizzato, finalizzato ad ottenere un ottimale reinserimento della persona con disabilitŕ nel proprio contesto di vita.
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5

De Vincenzi, Roberto. "Proposta per una valutazione di efficacia delle politiche di reinserimento lavorativo." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 56 (September 2014): 280–311. http://dx.doi.org/10.3280/riv2013-056013.

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6

Ramaci, Tiziana, and Giuseppe Santisi. "Le attivitŕ trattamentali per un sistema di servizi territorialmente efficace." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (July 2012): 103–14. http://dx.doi.org/10.3280/psc2012-001007.

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Abstract:
Tra i valori fondanti del nostro paese c'č al primo posto il lavoro. Sancito dalla Costituzione, tale valore č un diritto e un dovere di ogni cittadino, anche per coloro che sono sottoposti a misure restrittive della libertŕ personale. Al fine di favorire opportunitŕ di lavoro per detenuti e di promuovere interventi per il miglioramento dei servizi per l'inclusione sociolavorativa, č necessario pensare a strategie integrate d'intervento con il territorio tali da poter migliorare l'efficienza e l'efficacia dei servizi rivolti a fasce sociali svantaggiate. Attraverso questa intesa si vengono a creare le premesse perché i detenuti possano effettivamente essere recuperati. Ed č in questo scenario che s'inserisce la ricerca di seguito presentata, che ha visto coinvolti 190 "cittadini liberi", il cui obiettivo č stato principalmente quello, attraverso la somministrazione di un questionario chiuso, di esplorare la percezione che il territorio, anch'esso destinatario della rete locale di servizi che l'istituto penitenziario intrattiene, appunto, ha circa l'importanza delle attivitŕ trattamentali, ai fini del reinserimento sociale delle persone marginalizzate. Un intervento mirato alla modifica del comportamento umano non puň prescindere dalla considerazione preventiva delle variabili interne, soggettive, dell'utenza; solo un'attenta valutazione delle stesse permette di approntare gli strumenti adatti per "gestire" e, ove possibile, modificare lo stereotipo nei confronti delle persone recluse e della possibilitŕ di utilizzare le attivitŕ di questo genere come mezzo atto a favorirne l'inclusione e il reinserimento sociale (Garling et al., 2003).
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7

Baici, Eliana, Giovanni Cuttica, and Samuele Poy. "Lezioni da una politica attiva co-progettata per disoccupati fragili." Sinappsi 12, no. 2 (2022): 20–37. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2022-02-2.

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Abstract:
La customizzazione degli interventi di politica attiva è al centro del dibattito scientifico e politico. In particolare, vi è molto interesse nel capire se esistono modelli efficaci per il reinserimento dei cosiddetti disoccupati fragili. In questo articolo, si discutono gli esiti di una politica attiva del lavoro co-progettata realizzata nel Novarese, rivolta a disoccupati fragili beneficiari di ‘buono spesa’. L’analisi evidenzia le peculiarità dell’approccio e ne discute gli esiti anche in relazione a fattori interni all’organizzazione ed esterni, incidenti sui medesimi. I risultati possono essere di interesse per policy maker interessati a realizzare interventi su target fragili.
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8

Benelli, Caterina. "Nascita e sviluppo di un’idea." Mnemosyne, no. 9 (October 15, 2018): 14. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i9.14013.

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Abstract:
L’obiettivo dell’articolo è di rintracciare la valenza formativa dei laboratori autobiografici e promuovere la cultura della memoria e dell’autobiografia in carcere: contesto di storie difficili che necessitano, sempre più e con maggiore attenzione, di essere ascoltate e comprese attraverso proposte di percorsi formative sempre più mirate ai nuovi bisogni. D’altra parte anche l’Ordinamento penitenziario raccomanda l’inclusione del detenuto in percorsi trattamentali in carcere finalizzati ad un migliore reinserimento sociale. Ed è per questo che, all’interno del Piano pedagogico degli Istituti penitenziari sono sempre più presenti laboratori autobiografici che permettono ai partecipanti di ripercorrere la propria vicenda esistenziale,di riflettere su di sé per una ri-progettazione in vista del «fine pena» e con l’accompagnamento di esperti in metodologie autobiografiche.
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9

Carbone, Vincenzo, and Roberto Ciccarelli. "Piattaforme digitali, politiche sociali e occupazionali: il case management nel "reddito di cittadinanza" in Italia." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 163 (August 2022): 207–23. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-163011.

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Abstract:
In questo articolo il "reddito di cittadinanza", istituito in Italia nel 2019, viene analizzato dal punto di vista del case management realizzato attraverso piattaforme digitali dai suoi attori, chiamati "navigator", insieme al personale dei centri per l'impiego. Questa pratica è emersa nel rapporto tra medici, infermieri e pazienti ed è stata progressivamente associata alle politiche di incontro tra domanda e offerta di lavoro in una politica sociale, chiamata welfare-to-work, in cui le indennità di disoccupazione sono legate al reinserimento lavorativo. Sulla base di una ricerca di etnografia sociale che ha raccolto testimonianze qualificate degli attori coinvolti nei processi, l'articolo indaga prospettive e limiti attuali dell'integrazione tra Welfare e l'uso delle piattaforme digitali nel processo di digitalizzazione delle politiche attive del lavoro.
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10

Morozzo della Rocca, Paolo. "Il permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale ai fini del reinserimento dell'adolescente straniero." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (November 2013): 138–45. http://dx.doi.org/10.3280/mg2013-004017.

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Dissertations / Theses on the topic "Reinserimento"

1

Casalin, Elena <1991&gt. "disabilità in età adulta e il reinserimento lavorativo tra gli assistiti Inail." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11937.

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2

Avoni, Ilaria <1985&gt. "Le sbarre alle spalle: politiche e percorsi di reinserimento sociale delle persone detenute." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6000.

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Abstract:
Quanto è pronta una persona in uscita dal carcere a rientrare nella società? Prima attraverso un'analisi della normativa e delle politiche a livello nazionale e poi del caso del carcere di Bologna, si vuole valutare se la detenzione è anche un momento di effettiva formazione educativa e se al termine della pena le persone riescono ad attuare un reale reinserimento e quali politiche e percorsi vengono attivati a sostegno del reinserimento stesso da parte dell'istituto di pena, degli enti locali e del territorio.
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3

Casale, Giuseppina. "Pratiche trattamentali e di reinserimento sociale dei detenuti: il caso dell’IPM di Nisida." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/3174.

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Abstract:
2015 - 2016
The aim of this PhD work is to provide indications on comfort in the case of the Man-Machine interface and to guarantee all the tools for evaluating them. In order to analyze comfort, it was necessary to carry out a bibliographic survey on ergonomics and subsequently on comfort, identifying the shortcomings and all the aspects not considered. After these studies, a model of comfort perception was created that summarizes the concept that comfort and discomfort are the measure of the degree of appreciation linked to expectations and to the interaction between the person and the environment. Since comfort and discomfort related to the sitting are widely studied in the automotive field, the model of comfort perception has been applied to this case, identifying all the elements of the model that participate in the comfort / discomfort experiences. The expectation factor was also analyzed, in order to understand the mechanism of the influence of the expectation on general comfort; to prove it, an experimental test was carried out using the "placebo" effect. In the final phase of the discussion, attention was focused on two aspects that influence comfort in the Man-Object interaction, that is, the temperature and the pressure distribution at the interface. For both factors (temperature and pressure) we started from a deep bibliographic research in order to identify the most significant variables, extrapolated from pressure distributions and the temperature of the skin to the body-object interface, which must be considered when wants to evaluate how pressure and temperature at the interface affect perceived comfort. Subsequently, through case studies it was possible to verify all the significant correlations that these variables have with the level of perceived comfort by the subjects who participated in the tests. [a cura dell’autore]
XV n.s.(XXIX ciclo)
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4

Tombari, Federico <1990&gt. "Italia e Giappone dalla sconfitta al reinserimento nel sistema delle relazioni internazionali: analisi del ruolo statunitense." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5989.

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Abstract:
La presente ricerca compara l’evoluzione della diplomazia italiana e giapponese dalla sconfitta nella Seconda guerra mondiale sino al formale reinserimento nel mondo delle relazioni internazionali, dalla mancanza o sostanziale mancanza di diplomazia (controllo alleato o occupazione) al reinserimento nel mondo diplomatico (sanzionato dalla possibilità di entrare nelle Nazioni Unite). Dato il periodo temporale e il tema, la tesi analizza il ruolo statunitense nella formazione di un sistema diplomatico nei due paesi coerente con l’alleanza con Washington, parallelo alla formazione del sistema internazionale caratterizzato dalla presenza di blocchi contrapposti. Il primo capitolo prende in esame il periodo dalla sconfitta dei due paesi nel secondo conflitto mondiale sino all’emergere della divisione in blocchi: l’arco di tempo risulta in ultima analisi caratterizzato dalla mancanza in Italia e Giappone di una sostanziale diplomazia autonoma. L’analisi esamina i motivi per cui nei due paesi, nonostante la presenza di forze diverse caratterizzate dalla volontà di controllo (Gran Bretagna, Unione Sovietica), alla fine emerga il preponderante ruolo statunitense che diventa egemone nel controllare e guidare i paesi. Il secondo capitolo analizza il periodo successivo all’emergere dei blocchi: data la posizione geostrategicamente importante di Italia e Giappone e il controllo statunitense maturato negli anni precedenti, l’amministrazione americana attuerà quello che comunemente viene definito «cambio di rotta», ovvero le politiche riformistiche nei due paesi subiranno un repentino cambiamento di obiettivo, cioè il consolidamento economico e politico dei due paesi. In Italia ebbe luogo una vera e propria ingerenza statunitense nel periodo precedente alle prime elezioni repubblicane, Washington temeva una vittoria comunista e si adoperò con mezzi finanziari, economici, politici e propagandistici per evitare una situazione politica favorevole all’Unione Sovietica; in Giappone l’occupazione cambia di finalità, dalla smilitarizzazione e democratizzazione si passa a ricostruzione economica e sdoganamento di principale figure politiche e conglomerati economici in passato protagonisti della deriva militare del paese. Il terzo capitolo vede l’entrata di Italia e Giappone in un sistema di alleanza internazionali. La comparazione risulta utile per comprendere pienamente le ragioni per cui in Europa gli statunitensi optarono per un’alleanza multilaterale (NATO) e in Giappone, al contrario, per una bilaterale (Trattato di sicurezza nippo-statunitense). Il capitolo finale analizzerà i motivi e le circostanze per cui entrambi i paesi analizzati nel biennio 1955-56 furono ammessi al consesso internazionale dopo dieci anni dalla creazione dello stesso.
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5

Andreotti, Antonella <1986&gt. "Il disagio psicologico dei contadini espropriati. Proposta di traduzione e commento traduttologico di due articoli sul loro reinserimento sociale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3657.

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Abstract:
Questo elaborato si focalizza sulla traduzione e relativa analisi di due articoli che trattano la spinosa questione dei contadini espropriati in Cina. L' urbanizzazione cinese ha avuto inizio dopo la Rivoluzione culturale. A partire dagli anni novanta, questo processo ha subito una forte accelerazione e oltre 100 milioni di mu di terreno coltivato nelle aree suburbane sono stati acquisiti dal governo per costruire nuovi quartieri urbani. Ad oggi si contano all'incirca 70 milioni di lavoratori rurali espropriati, i quali, sono costretti ad abbandonare le loro terre, in cambio di un risarcimento esiguo da parte dello stato. Questo processo di esproprio forzato ha portato alla proliferazione di violenti conflitti rurali che stanno destando la preoccupazione del governo. Questi contadini, privi di qualsiasi formazione professionale in grado di renderli idonei alle occupazioni urbane e senza una forte rete di sicurezza sociale, affrontano, ovviamente, grossi problemi di integrazione. Il primo capitolo della tesi fa chiarezza sulla situazione dei contadini espropriati, a cui è inevitabilmente legata la questione del diritto di proprietà della terra in Cina. Viene, perciò, delineato un breve excursus sul sistema di amministrazione della terra in Cina e viene presa in considerazione la risposta dei contadini all'esproprio e il problema del risarcimento. Il secondo capitolo comprende le traduzioni dei due articoli che trattano del disagio psicologico che affrontano i contadini espropriati una volta arrivati nelle città e i relativi problemi di inserimento sociale. Nel terzo ed ultimo capitolo è organizzato il commento traduttologico, nel quale viene analizzato il prototesto e vengono messi in luce la macrostrategia traduttiva adottata e i vari problemi traduttivi affrontati.
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6

ZANCHETTA, CLAUDIA. "LA CO-COSTRUZIONE DEI PROGETTI DI REINSERIMENTO LAVORATIVO PER PERSONE IN POVERTA'. ANALISI DI BUONE PRATICHE NELL'AMBITO DEI COMUNE DEL TORRE, IN FRIULI VENEZIA GIULIA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/135272.

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Abstract:
La ricerca presenta lo Sportello Informa Lavoro, servizio appartenente al Servizio Sociale dei Comuni del Torre (FVG), nato e rivolto alle persone che si trovano in situazione di povertà e che hanno già avviato un percorso di aiuto più ampio con il servizio sociale, per cercare di fronteggiare i bisogni e le problematiche che le hanno condotte al servizio. La ricerca vuole contribuire a dare delle indicazioni su che cosa può aiutare le persone a uscire dalla povertà e in che modo gli operatori, attraverso atteggiamenti e conoscenze, possono aiutarle a migliorare la loro situazione di vita. La ricerca si pone la finalità di acquisire una maggiore conoscenza sulle modalità di accompagnamento delle persone, da parte dell'operatrice dello Sportello, che hanno avviato e concluso un percorso di successo; dall'altro vuole riuscire a conoscere quali fattori hanno caratterizzato le situazioni di insuccesso, alla luce degli elementi di successo rilevati nei casi andati bene. La ricerca ha un impianto metodologico che prevede una prima parte preliminare quantitativa e una seconda parte di tipo qualitativa che serve ad analizzare, a partire dalla voce dei protagonisti, i fattori trasversali a un numero di interventi riusciti e non riusciti.
My research assesses a professional service «Sportello Informa Lavoro» in Friuli Venezia Giulia, that aims to help people experiencing poverty through relational, social and job reintegration. The research highlighted best practices this service through identifying and analyzing successful and unsuccessful cases. The purpose of this research is to improve services that aim to help those who are experiencing poverty and whom are socially and economically excluded. The results of the research highlight good practice of services that help people in poverty and propose a reorganized or improved local service, therefore influencing the local social policy.
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7

Caristi, Margherita <1975&gt. "Gli interventi di sostegno e di reinserimento dei lavoratori in seguito a infortunio o a malattia professionale: l’attuazione in INAIL di una misura di innovazione sociale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18539.

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Abstract:
I contributi e le considerazioni dell’elaborato sono esito di una ricerca di tipo organizzativo avente a oggetto una nuova misura di interventi, introdotta in Inail nel 2011 e mirata al sostegno del reinserimento dei lavoratori vittime di infortunio o di malattia professionale. A partire dalla ricostruzione del contesto normativo, istituzionale e organizzativo che ha favorito l’introduzione di tale misura e facendo riferimento a studi e indagini in ambito sociologico in materia di attuazione di riforme normative e di programmi innovativi, si intende analizzare i fattori e i meccanismi che hanno influenzato la fase di implementazione della suddetta misura. INAIL, ente pubblico che gestisce l'assicurazione sociale contro i danni subiti dal lavoratore per infortunio o malattia professionale ha nel tempo ampliato gli ambiti della tutela erogata, comprendendo anche il reinserimento nella vita sociale e lavorativa (d.lgs n. 38/2000, l.n. 190/2014). In tale contesto normativo si colloca l’introduzione di una nuova misura di carattere nazionale che prevede un insieme di interventi di sostegno per il reinserimento sociale dei lavoratori. In considerazione del fatto che la misura in esame è stata voluta dall’Istituto, inserendola in un Regolamento interno e prevedendo appositi stanziamenti di risorse, si è provveduto a indagare il gap percepito a livello operativo tra le opportunità offerte dal rinnovato mandato istituzionale e le criticità, le incertezze e le limitazioni che di fatto hanno condizionato l’attuazione della nuova misura. Inoltre, sempre facendo riferimento alla letteratura sociologica in materia di attuazione di riforme normative e di programmi di carattere innovativo, sono state ricercate possibili leve che potrebbero svolgere una funzione di sostegno alla realizzazione della misura in esame e, in maniera più ampia della mission dell'Inail. Obiettivi dell’analisi consistono nell’indagare sulle difficoltà che sono state incontrate nella fase di attuazione della misura, sui meccanismi interni che rischiano di fatto di limitare lo sviluppo delle dimensioni più sociali della mission istituzionale, sulle leve da prendere in considerazione per favorire un’impostazione più attenta alle dimensioni e componenti sociali. Gli esiti della ricerca potranno essere rappresentati alla propria organizzazione come contributi per la riflessione e l'approfondimento anche in vista della revisione della misura oggetto dell'elaborato. Strumenti utilizzati per l’indagine conoscitiva: analisi documentale (regolamenti, circolari, note operative, modelli organizzativi); analisi di banche dati e monitoraggi sugli interventi di sostegno; analisi di prodotti documentali (racconti di storie di vita, testimonianze); analisi riflessiva della scrivente sull’attività lavorativa realizzata. L’elaborato si compone di due parti. La prima contiene nel I cap. un’analisi di contesto (normativo, istituzionale, organizzativo) in cui si colloca la misura di sostegno; nel II cap. la descrizione dei bisogni dei lavoratori e dei loro familiari; nel III cap. l’illustrazione dei caratteri generali della misura di sostegno. La seconda parte (IV cap) si sofferma sull’analisi dei caratteri innovativi che contraddistinguono la nuova misura di sostegno e indaga su quei fattori, aspetti e dinamiche dell’organizzazione che sono intervenuti durante la fase attuativa e che rischiano di configurarsi nel tempo come ostacoli al raggiungimento degli scopi della misura stessa. Le conclusioni ripercorrono l’elaborato recuperandone una visione di insieme, allo scopo di pervenire a un’analisi riflessiva che potrà essere condivisa con l'Organizzazione a vantaggio di una più concreta attuazione dei compiti istituzionali dell’INAIL. La letteratura di riferimento per la tesi riguarda l’implementazione delle politiche e ruolo dell’organizzazione; il paradigma dell’innovazione sociale; la pratica riflessiva.
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8

Lelli, Jessica. "Analisi dell'evento franoso in località Corbezzi (PT): dalla stabilizzazione di versante all'inserimento nel contesto paesaggistico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9399/.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi per la Laurea Specialistica in Geologia e Territorio è stato concepito come ricostruzione, approfondimento e verifica dell’insieme di interventi finalizzati alla stabilizzazione di versante che hanno coinvolto il tratto della ferrovia Porretta-Pistoia ubicato tra la progressiva 50 + 730 e la progressiva 50 + 650. In quest’area, alle prime ore del giorno 5 Gennaio 2014, è avvenuto l’innesco di un evento franoso che ha coinvolto il rilevato su cui transita la via ferrata: la causa della mobilizzazione è stata ricondotta fin da subito all’intenso evento piovoso occorso nei giorni precedenti la mobilizzazione. La zona coinvolta nel dissesto è situata nei pressi della frazione di Corbezzi, in località Casciano, nel territorio nord-orientale della provincia di Pistoia: il bacino idrografico è quello del torrente Brana, tributario del Fiume Ombrone. L’urgenza e l’importanza della realizzazione di questi interventi non era da attribuirsi alla pericolosità nei confronti delle vite dei residenti, ma piuttosto al fatto che l’opera ferroviaria è da considerarsi come un bene di importanza strategica non solo per la provincia di Pistoia, ma anche per le regioni Toscana ed Emilia-Romagna, in quanto mezzo efficace di collegamento e spostamento di pendolari e merce tra le due. L’elaborato che viene proposto è il risultato delle analisi dei dati acquisiti in fase di progettazione, dello studio effettuato direttamente in campo e di una fase finale di verifica sulla stabilità del versante a seguito della realizzazione delle opere e sulla correttezza del dimensionamento previsto per le stesse. Infine, ma non di minor importanza, viene proposto un approfondimento della coerenza dell’intervento nei confronti del contesto paesaggistico.
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9

LIMACCIO, ALESSANDRO. "Rieducazione, formazione e reinserimento sociale dei detenuti. Uno studio comparativo ed etnografico dei detenuti rientranti nella categoria "Alta Sicurezza" in Italia: percorsi di vita, aspettative e reti sociali di riferimento." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/1017818.

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Books on the topic "Reinserimento"

1

Giornata di studi su carcere e detenuti stranieri, i rapporti con la comunità locale (2003 San Gimignano, Italy). Carcere e detenuti stranieri: Percorsi trattamentali e reinserimento. Milano: F. Angeli, 2004.

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2

(Project), Ghianda-Oltre il trauma, ed. Oltre il trauma: Il reinserimento sociale e lavorativo di persone con disabilità acquisita. Milano: FrancoAngeli, 2008.

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3

(Project), Ghianda-Oltre il trauma, ed. Oltre il trauma: Il reinserimento sociale e lavorativo di persone con disabilità acquisita. Milano: FrancoAngeli, 2008.

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4

(Project), Ghianda-Oltre il trauma, ed. Oltre il trauma: Il reinserimento sociale e lavorativo di persone con disabilità acquisita. Milano: FrancoAngeli, 2008.

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5

Corradini, Elisabetta. Il difficile reinserimento degli ebrei: Itinerario e applicazione della legge Terracini n. 96 del 10 marzo 1955. Torino: S. Zamorani, 2012.

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6

Tornabene, Tinuccia. Reinserimento Sociale Del Detenuto. uno Sguardo All'interno Del Carcere Madia Di Barcellona Pozzo Di Gotto. Independently Published, 2019.

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Conference papers on the topic "Reinserimento"

1

Severi, Ivan. "Oltre la marginalitá: etnografia di una struttura di reinserimento per ex tossicodipendenti." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8024.

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Abstract:
Attraverso il caso di studio specifico di Cà dell’Arcoveggio tratterò la questione della tossicodipendenza come costitutiva di marginalizzazione sociale, e di quali strategie sono state messe in atto per consentire ai soggetti che abitavano la struttura di uscire da questo tipo di categorizzazione. Nella prima parte dell’articolo esporrò brevemente alcune delle caratteristiche dei soggetti trattati che contribuiscono a rinchiuderli nella categoria della marginalità. Successivamente descriverò la filosofia alla base di Cà dell’Arcoveggio e la metodologia educativa messa in atto. Nella terza parte mi occuperò delle pratiche adottate al fine di istituire un rapporto tra la struttura ed il quartiere circostante, tra i soggetti che ospitava e i cittadini provenienti dall’esterno. Infine mostrerò come alcuni importanti cambiamenti abbiano radicalmente ridimensionato la portata sperimentale del progetto. Through the specific case study of Cà dell'Arcoveggio I will treat the issue of drug addiction as a cause of social marginalization, and will discuss which strategies have been put into place to remove the inhabitants from this categorization. In the first section of the article I will briefly explain some of the characteristics of the subjects treated that contribute to their placement in the category of marginality. Then I will describe the underlying philosophy and methodology of the Cà dell'Arcoveggio educational intervention. In the third section I will deal with the practices put in place in order to establish a relationship between the physical structure and the surrounding district and between the subjects and residents of the neighborhood. In the final section I will present how some crucial changes have radically decreased the experimental nature of the project.
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