Journal articles on the topic 'Regione dei Grandi Laghi'

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Brusa, C. "Diffusione dell'immagine turistica dei laghi della regione prealpina transfrontaliera." Geographica Helvetica 42, no. 4 (December 31, 1987): 244–48. http://dx.doi.org/10.5194/gh-42-244-1987.

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Abstract:
Abstract. The present paper arose from the publication of a new law on the promotion of tourism in Italy. It focuses on the image of the Lakes area in the Swiss– Italian border region–a traditional tourist area-as conveyed by the various regional tourist agencies through their information brochures and leaflets. The two «myths» appearing most frequently are the mediterranean character and the natural features of the region in question. The Swiss promotors also emphasize sports activities and the cultural heritage, two elements of the image which are particulary efficient components of the image.The analysis of the brochures and leaflets reveals that the different tourist agencies ought to coordinate their information activities more fully in order to create an integrated image of the region.This in turn could help to better exploit the tourist potential of the region.
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López de Lucio, Ramón. "Comercio y periferia: El caso de la región de Madrid." Ciudades, no. 10 (February 1, 2018): 185. http://dx.doi.org/10.24197/ciudades.10.2007.185-202.

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Abstract:
Le attività commerciali in Spagna hanno vissuto negli ultimi trenta anni dei cambiamenti sostanziali, accompagnati dalle trasformazioni nelle relazioni di tali attività con lo spazio urbano ed il trasporto pubblico. La città si è frammentata, le sue parti si sono specializzate e nella struttura insediativa della città diffusa sono sorte le grandi superfici commerciali extraurbane.Gli anni ottanta sono stati un periodo di transizione. A Madrid sono stati aperti dei grandi magazzini in centro e contemporaneamente dei centri commerciali nelle zone periferiche. Negli anni novanta si verifica una esplosione di grandi strutture nell’area metropolitana. All’inizio del nuovo secolo, i centri commerciali rappresentano le nodalità territoriali della regione urbana di Madrid. Nasce una nuova gerarchia dei centri urbani, influenzata dalla localizzazione di questi nuovi complessi commerciali. La presenza di queste superfici in Spagna diventa tripla rispetto a quella europea.I nuovi formati commerciali generano degli effetti sulle reti tradizionali e sulla vitalità dello spazio urbano.
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Paradiso, Michele, and Carlos Humberto Gómez Arciniegas. "LA BASILICA MINORE DI NUESTRA SEÑORA DEL SOCORRO E IL SUO GRADO DI SICUREZZA STRUTTURALE." Revista M 15 (August 16, 2019): 28–47. http://dx.doi.org/10.15332/rev.m.v15i0.2177.

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Abstract:
L’articolo si riferisce allo stato di degrado strutturale della Basilica Minore della città di Socorro nella Regione di Santander (Colombia). La Concattedrale di Socorro, recentemente elevata al rango di Basilica Minore, ha meno di un secolo di vita e presenta un quadro fessurativo critico a tal punto da sollecitare la massima urgena per gli interventi di salvaguardia. Dopo un breve escursus storico e la descrizione dell’impianto architettonico, si descrive nel dettagli il quadro fessurativo, alla data del marzo 2017. La Concattedrale presenta un tipico meccanismo di collasso che consiste nello scivolamento verso il basso dei conci dei grandi archi e delle piattabande delle grandi aperture sui fronti estreni. Tale tipo di meccanismo é ascrivibile ad azioni di tipo cinematico, riconducibili a cedimenti fondali. Sopratutto si raccontano le vicende che hanno accompagnato, dal novembre 2016 al maggio 2017, un tentativo, poi fallito, di intervento tecnico da parte delle istituzioni preposte alla salvaguardia del bene, dichiarato peraltro monumento nazionale, fallimento dovuto, in base alle conclusioni della ricerca effettuata, alla mancanza di un piano strategico di salvaguardia del patrimonio storico del Socorro.
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Conti Puorger, Adriana, and Pierpaolo Napolitano. "Caratterizzazione socio-economica della regione Marche per sezioni di censimento." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 2 (September 2011): 30–59. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-002002.

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Abstract:
La suddivisione del territorio realizzata dall'ISTAT in occasione dei censimenti della popolazione e delle abitazioni, utilizzata inizialmente per finalitŕ organizzative e di gestione dell'operazione censuaria, ha assunto a partire dal 1981 una specifica valenza informativa, che risulta possibile finalizzare a una conoscenza di dettaglio del territorio. La disponibilitŕ di tale informazione rende possibile l'analisi territoriale al di lŕ della soglia dei confini amministrativi, rispondendo alla convinzione ormai diffusa che si debba entrare nei dettagli della struttura insediativa e residenziale per una proficua analisi del territorio regionale. L'obiettivo č l'identificazione delle morfologie sociali ed economiche descritte nel loro dispiegarsi sul territorio e analizzarle nelle loro reciproche interdipendenze, trasformando la grande mole di dati in una sintesi informativa fruibile. L'accresciuta potenza di elaborazione e di memorizzazione dei dati da parte degli strumenti HW e SW (Vickers e Rees, 2007), rende possibile l'applicazione di avanzati metodi statistici a insiemi di dati anche piů grandi di quelli qui considerati. La classificazione delle sezioni di censimento in tipologie socio-economiche fornisce uno strumento di lettura e interpretazione semplificata dei dati statistici, pur nelle dovute cautele suggerite dalle inevitabili scelte effettuate nel corso dell'analisi e dai possibili ulteriori miglioramenti con l'applicazione di metodologie piů complesse Una volta definite le tipologie, la ricerca sviluppa un'analisi multi-scala, sovrapponendo i risultati ottenuti dall'applicazione statistica con alcune principali partizioni territoriali che insistono sulla regione. Ricomporre le tipologie individuate a livello di sezione, a scala provinciale e comunale, come anche alla dimensione distrettuale e dei sistemi locali del lavoro, puň servire ad arricchire la loro interpretazione, come pure su un piano piů operativo, risultare di possibile ausilio alla stesura dei piani territoriali. In sede di conclusione si collegherŕ quanto analizzato a un contesto piů ampio per valutare la loro rispondenza alla volontŕ di orientare i territori verso uno sviluppo territoriale inteso, secondo le attuali tendenze delle pianificazione europea,.
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Turfa, Jean MacIntosh, and Alwin G. Steinmayer. "Interpreting early Etruscan structures: the Question of Murlo." Papers of the British School at Rome 70 (November 2002): 1–28. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002099.

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Abstract:
L'INTERPRETAZIONE DI STRUTTURE ETRUSCHE ARCAICHE: IL CASO DI MURLOL'analisi della datazione, l'estensione, la pianta e la posizione dell'edificio monumentale con cortile a Poggio Civitate (Murlo, provincia di Siena) indica la sua funzione di ‘centro commerciale in età pre-monetaria, in una regione non completamente urbanizzata. Essendo cosi visibile — una sorta di affermazione politico-economica — ed offrendo riparo e sicurezza ad un gran numero di persone o di merci, il ‘Murlo Upper Building’, una delle strutture più grandi dell'epoca (c. 575 a.C), caratterizzata da una progettazione innovativa e da una decorazione insolita, era stato progettato come parte di un sistema commerciale di prodotti su larga scala. La sua prossimitá ad una regione mineraria e il suo uso nella produzione di beni di lusso assortiti, cosi come il progetto di una struttura che funzionava come la ‘stanza del commercio’ dei moderni forti coloniali europei, conferma ulteriormente la sua funzione commerciale in un'era di contatti stranieri sempre più sofisticati e di cambiamenti sociali.
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Luciano, Adriana, and Roberto Di Monaco. "Prevedere la domanda di lavoro e di formazione. Il caso delle professioni sociali." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 105–38. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120006.

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Abstract:
L'analisi dei fabbisogni di competenze degli occupati ha attratto grandi investimenti per realizzare ad hoc ricerche professionali a livello e professionale, cosě come sono carenti modelli condivisi a livello nazionale. Al fine di contribuire a definire modelli standardizzati, gli autori suggeriscono l'uso di dati amministrativi, per quanto possibile in modo da rendere le analisi piů affidabili e meno costose. Inoltre, essi forniscono un modello di analisi per misurare il divario di competenze professionali sulla base del quadro europeo delle qualifiche. Il modello č stato sperimentato sui lavoratori sociali della regione Piemonte, sottoponendo un questionario ad un campione di circa 500 professionisti e manager impiegati nel settore dei servizi sociali locali. Č emersa una rappresentazione delle professioni e delle esigenze di formazione che mette in evidenza la divergenza tra l'attuale orientamento delle politiche sociali verso una maggiore integrazione e cooperazione locale e le competenze professionali principalmente focalizzate sul rapporto con gli utenti. I predetti risultati sottolineano la necessitŕ di realizzare processi di training on the job di concerto con le modifiche organizzative che risultano piů coerenti con le attuali politiche.
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Guida, Saverio. "Il quinto bersaglio di Peire d’Alvernhe nella satira Chantarai d’aquestz trobadors." Revista de Literatura Medieval 31 (December 31, 2019): 97–140. http://dx.doi.org/10.37536/rlm.2019.31.0.65634.

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Abstract:
Assunto fondamentale del lavoro è che il componimento burlesco di Peire d’Alvernhe Chantarai d’aquestz trobadors venne ideato e congegnato dopo i festeggiamenti per le nozze (settembre 1170) di Alfonso VIII di Castiglia e di Eleonora d’Inghilterra, quando molti dei trovatori, giullari, performatori di disparata provenienza e di svariato spessore professionale accorsi nella penisola iberica per lo straordinario evento erano ancora in terra ultrapirenaica, trattenuti dalla generosa ospitalità del giovane re catalano-aragonese Alfonso II, appassionato di spettacoli leggeri, e dalla splendida accoglienza loro riservata dai grandi feudatari della regione. Tra questi occorre annoverare e porre in prima fila il conte d’Urgel, Ermengaldo VII, coniugato con Dolce, figlia del conte di Foix e cugina di Alfonso II, solito organizzare assieme alla moglie «corti gaudiose» ad Agramunt. A poco più di due chilometri da tale località sorgeva il castello di Puigvert dove, come Peire d’Alvernhe fa sapere, andò per la prima volta in scena il suo recital. Nella stessa contea urgellese viveva ed operava, in base ai materiali documentari dissepolti, il piccolo signore di Ribas, Guglielmo, oggetto degli strali satirici di Peire nella sesta cobbola della beffa musicalcanora.
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Guida, Saverio. "Il quinto bersaglio di Peire d’Alvernhe nella satira Chantarai d’aquestz trobadors." Revista de Literatura Medieval 31 (December 31, 2019): 97–140. http://dx.doi.org/10.37536/rpm.2019.31.0.65634.

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Abstract:
Assunto fondamentale del lavoro è che il componimento burlesco di Peire d’Alvernhe Chantarai d’aquestz trobadors venne ideato e congegnato dopo i festeggiamenti per le nozze (settembre 1170) di Alfonso VIII di Castiglia e di Eleonora d’Inghilterra, quando molti dei trovatori, giullari, performatori di disparata provenienza e di svariato spessore professionale accorsi nella penisola iberica per lo straordinario evento erano ancora in terra ultrapirenaica, trattenuti dalla generosa ospitalità del giovane re catalano-aragonese Alfonso II, appassionato di spettacoli leggeri, e dalla splendida accoglienza loro riservata dai grandi feudatari della regione. Tra questi occorre annoverare e porre in prima fila il conte d’Urgel, Ermengaldo VII, coniugato con Dolce, figlia del conte di Foix e cugina di Alfonso II, solito organizzare assieme alla moglie «corti gaudiose» ad Agramunt. A poco più di due chilometri da tale località sorgeva il castello di Puigvert dove, come Peire d’Alvernhe fa sapere, andò per la prima volta in scena il suo recital. Nella stessa contea urgellese viveva ed operava, in base ai materiali documentari dissepolti, il piccolo signore di Ribas, Guglielmo, oggetto degli strali satirici di Peire nella sesta cobbola della beffa musicalcanora.
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Forte, Fabiana, Claudia De Biase, and Pierfrancesco De Paola. "The multicultural territory of domitian coast: housing condition and real estate market [Il territorio multiculturale del litorale domizio: condizione abitativa e mercato immobiliare]." Valori e Valutazioni 28 (July 2021): 81–92. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212808.

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Abstract:
In Italy, which has traditionally been a country of emigration since the unification of Italy, in the last thirty years there has been an intense increase in the flow of immigrants, resulting in economic, social and spatial problems. If the housing conditions represents one of the main indicators to measure the degree of social integration, in Italy a particularly weak segment in the housing demand is represented precisely by immigrants to whom the most degraded and inadequate sector of the housing stock is often destined. A phenomenon of particular note is represented by the settlement choices in the hinterland of large urban areas where there is a high percentage of foreign population (both official and unofficial). This is what happened in the Campania region, in the territory that starts from Caserta to get to Salerno, passing through the metropolitan city of Naples. In Italia, tradizionalmente paese d’emigrazione dall’unità in poi, negli ultimi trenta anni, si è assistito ad un intenso incremento del flusso di immigrati, con conseguenti impatti di carattere economico, sociale e spaziale. Se la condizione abitativa rappresenta uno dei principali indicatori per misurare il grado di integrazione sociale, un segmento particolarmente debole della domanda abitativa in Italia è rappresentato proprio dagli immigrati, cui spesso risulta destinato il settore più degradato e inadeguato del patrimonio abitativo. Un fenomeno di particolare rilievo è rappresentato dalle scelte insediative nell’hinterland delle grandi aree urbane, dove si registra un alta concentrazione di popolazione straniera (sia ufficiale che ufficiosa). Ed è quanto è successo in regione Campania, nell’area che parte da Caserta per arrivare a Salerno, passando per la città metropolitana di Napoli.
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Ciampa, Francesca, Giorgio Croatto, Massimo Rossetti, Michele De Carli, Francesco Chinellato, Umberto Turrini, Angelo Bertolazzi, and Francesco Incelli. "Architectural technology responds to the environmental crisis: participatory design in an emergency context / La tecnologia dell’architettura risponde alla crisi ambientale: la progettazione partecipata in ambito emergenziale." Valori e Valutazioni 30 (August 2022): 119–34. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223008.

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Abstract:
Within the framework of the research and innovation strategy RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, funded by the Veneto Region), for the improvement of the resilience and adaptation capacity of the Veneto territory to environmental crises and emergencies, the subject of the contribution returns the results of the participatory experimentation of the project H.E.L.P. Veneto ‘ High-efficiency Emergency Living Prototypes Veneto - Sustainable adaptive residences for temporary stay in environmental emergencies. The research concerns the design of a minimum flexible emergency living module, replicable on a large scale, multifunctional, sustainable, powered by off-grid systems and integrated into the built environment. The housing unit uses timber, a material linked to the local building tradition, whose prefabricated modular reversibility follows principles of circular reuse. Moreover, the constructive adaptability of the interior spaces is reflected in a “liquid space” capable of transforming itself according to the needs of the occupants. The paper introduces a form of participatory design of the emergency housing module, based on the engagement of small and large companies, related to different segments of the construction market, a leading sector in the economy of Veneto. The participatory approach borrows from Architectural Technology the tools needed to understand the characteristics of the settlement system, the potential of the project and the value of scientific stakeholder engagement in the process. Using the Soft System Methodology, direct investigation protocols have been constructed relating to the performance of the living unit. Using Strategic Options Development and Analysis (SODA), the results of the experimented survey (large-scale questionnaires) were decoded, interpreted and systematised. The processing of the answers allowed the stakeholders to validate the potential of the proposed module and, at the same time, to be informed about its characteristics. The innovation of the method lies precisely in the modelling phase, which makes it possible to integrate the results of the hard and soft data analyses and to make it clear how participation plays an essential role in the process of designing and validating the proposed module. Nell’ambito della strategia di ricerca e innovazione RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, finanziato dalla regione Veneto), per il miglioramento della capacità di resistenza e di adattamento del territorio veneto a crisi ed emergenze ambientali, l’oggetto del contributo restituisce gli esiti della sperimentazione partecipata del progetto H.E.L.P. Veneto High efficiency Emergency Living Proto- types Veneto – Residenze adattive sostenibili per la permanenza temporanea in regime di emergenza ambientale. La sperimentazione riguarda la progettazione di un modulo minimo abitativo di emergenza flessibile, repli- cabile a larga scala, polifunzionale, sostenibile con impianti a funzionamento off-grid e integrato nell’ambiente costruito. L’unità abitativa utilizza il legno, materiale legato alla tradizione costruttiva locale, la cui reversibilità modulare prefabbricata segue principi di riuso circolare. Inoltre, l’adattabilità costruttiva degli ambienti interni si riflette in uno “spazio liquido” capace di trasformarsi in base alle esigenze dell’abitare. Il contributo propone una forma di progettazione partecipata del modulo abitativo emergenziale, basata sull’engagement delle realtà aziendali di piccole e grandi dimensioni, relative ai diversi segmenti di mercato dell’edilizia, settore trainante della regione Veneto. L’approccio partecipativo mutua dalla Tecnologia dell’Architettura gli strumenti di conoscenza atti alla comprensione delle caratteristiche del sistema insediativo, delle potenzialità del progetto e del valore dell’engagement scientifico degli stakeholder nel processo. Utilizzando la Soft System Methodology sono stati costruiti dei protocolli di indagine diretta che combinano la conoscenza prestazionale dei processi insediativi nell’unità ambientale. Mediante la Strategic Options Development and Analysis (SODA) sono stati decodificati, interpretati e sistematizzati i risultati della survey sperimentata (questionari ad ampia scala). L’elaborazione delle risposte ha fatto sì che il sapere esperto degli stakeholder validasse le potenzialità del modulo proposto informandosi, al contempo, sulle caratteristiche dello stesso. L’innovazione del metodo risiede proprio nella fase di modellazione, la quale permette di integrare i risultati delle analisi dei dati hard e quelle dei dati soft, e di rendere chiaro come la partecipazione svolga un ruolo essenziale nel processo di animazione e validazione del modulo proposto.
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Zutter, Jörg. "Serodine e brezza caravaggesca sulle ‘Regione dei laghi’ (Rancate, Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, 14 October 2012-13 January 2013) Catalogue edited by RobertoContini and Laura DamianiCabrini, assisted by Simona Capelli, with contributions by Mariange." Renaissance Studies 28, no. 3 (January 17, 2014): 475–82. http://dx.doi.org/10.1111/rest.12041.

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Bonaldi, G. "La Neuroradiologia interventistica nella patologia del basicranio." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 3 (June 2000): 495–507. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300317.

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Abstract:
Il basicranio è sede di una grande varietà di eventi patologici; la sua complessità anatomica condiziona una difficile accessibilità terapeutica, in particolare chirurgica. La neuroradiologia interventistica diviene quindi strumento di grandi utilità e versatilità, potendo da un lato intervenire a supporto del chirurgo, con tecniche di embolizzazione preoperatoria, dall'altro potendo realizzare trattamenti definitivi di lesioni non altrimenti aggredibili. Le lesioni neoplastiche di interesse neurointervenzionistico che più frequentemente coinvolgono tale distretto sono: - i meningiomi, tendenzialmente meno ipervascolari rispetto a quelli della volta, possono beneficiare di un'embolizzazione preoperatoria, in tal caso solitamente realizzata con particelle solide di piccole dimensioni. L'obiettivo è quello di ottenere una devascolarizzazione il più radicale e il più distale possibile; per tale motivo vengono utilizzate particelle anche di diametro medio inferiore ai cento micron, le particelle più usate sono di P.V.A. (gelatina di alcol di polivinile), la tecnica è quella della microcateterizzazione iperselettiva dei rami durali afferenti. Spesso l'asportazione radicale di neoplasie della base cranica (tipicamente i meningiomi della regione cavernosa) non può prescindere da una dissecazione del tumore dalle pareti dall'arteria carotide interna, con conseguente rischio intraoperatorio di lesione od occlusione della stessa. In questi casi diventa importante l'esecuzione preoperatoria di un test d'occlusione per valutare i circoli di compenso. - I chemodectomi sono tumori ipervascolari, pressoché ubiquitari ma la cui sede più frequente è rappresentata dalla regione timpano-giugulare. Una loro asportazione chirurgica totale, che può condurre alla completa guarigione, non può assolutamente prescindere da una devascolarizzazione preoperatoria mediante embolizzazione. Quest'ultima può essere realizzata sia con particelle solide, sia con colle acriliche. - L'angiofibroma giovanile naso-faringeo è una lesione neoplastica benigna, modicamente vascolarizzata, originante a livello del forame sfeno palatino, spesso con coinvolgimento verso l'alto delle regioni etmoidali e del basicranio anteriore, con apporti al circolo patologico neoformato originanti dai sifoni carotidei o dalle arterie oftalmiche, di difficile embolizzazione per via endovascolare con tecnica di microcateterismo; la neoplasia può quindi essere embolizzata mediante puntura diretta (attraverso orifici naturali o per via percutanea) e successiva iniezione di colla acrilica. Alcune malformazioni vascolari che coinvolgono il basicranio sono di particolari interesse terapeutico mediante gli approcci endovascolari della neuroradiologia interventistica. Gli aneurismi del sifone carotideo intracavernoso, che solitamente si rendono evidenti clinicamente quando raggiungono le dimensioni dell'aneurisma gigante, possono essere trattati mediante embolizzazione selettiva con spirali di Guglielmi e risparmio dell'arteria portante; più frequentemente per il loro trattamento è necessario il sacrificio dell'asse carotideo interno, mediante occlusione con palloncini staccabili previo test d'occlusione. Le fistole carotido cavernose dirette sono più spesso di natura post-traumatica, meno frequentemente da rottura di aneurisma intracavernoso, da collagenopatia, da displasia fibro-muscolare. Il trattamento endovascolare è particolarmente elegante, e uno dei primi trattamenti eseguiti a livello intracranico per via endovascolare. La tecnica consiste nel ripristinare la normale pervietà dell'arteria carotide interna, occludendo il tramite patologico, mediante gonfiaggio di un palloncino staccabile nel versante venoso. Solo nelle lesioni traumatiche più gravi, con lacerazioni irregolari o multiple della parete arteriosa, può essere necessario il sacrificio della stessa. È possibile in casi selezionati anche un trattamento per via venosa, mediante stipamento del seno cavernoso con spirali staccabili di Guglielmi. Le fistole durali più frequenti sono a livello della loggia cavernosa e delle regioni dei seni trasverso e sigmoideo. Esse possono essere trattate mediante embolizzazione degli apporti arteriosi durali, con particelle solide oppure con con colle acriliche; è possibile anche un approccio per via venosa a livello di un seno durale di scarico, solitamente occluso per pregresso evento trombotico, e successivo stipamento con spirali metalliche. Nei casi ritenuti chirurgici, con clippaggio dell'origine delle vene di scarico intracraniche, l'embolizzazione preoperatoria può ridurre il rischio dell'intervento diminuendo la pressione nelle strutture venose.
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Souza, Keulle Oliveira da, Elisângela Claudia de Medeiros Moreira, Cláudio Gellis de Mattos Dias, Amanda Alves Fecury, Manoel Samuel da Cruz Neto, Carla Viana Dendasck, Yomara Pinheiro Pires, Mirleide Chaar Bahia, Roseane do Socorro da Silva Matos Fernandes, and Euzébio de Oliveira. "Cambiamenti socio-ambientali e sanitari derivanti dall’attuazione di progetti minerari a Barcarena-PA: sviluppo e contraddizioni in Amazzonia, Brasile." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, December 18, 2019, 29–39. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/ambiente/cambiamenti-socio-ambientali.

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Abstract:
Di fronte alle tematiche ambientali e all’attività mineraria, è importante analizzare il rapporto tra questioni sociali e ambientali e sanitarie e attività minerarie e le loro relazioni dirette con lo sviluppo, in particolare quello economico. Il presente lavoro mirava a valutare i cambiamenti socio-ambientali e sanitari derivanti dall’implementazione di grandi progetti minerari a Barcarena-PA, contestualizzando lo sviluppo e le sue contraddizioni nell’Amazzonia brasiliana. A tal fine è stata utilizzata una ricerca bibliografica, sulla letteratura pubblicata in libri, articoli scientifici e documentari, relativa al tema in esame. Si è scoperto che il Brasile rappresenta uno dei maggiori potenziali di risorse minerarie del pianeta, con circa 55 tipi di minerali che possono essere utilizzati per scopi di esplorazione economica. D’altra parte, oltre a contribuire al rafforzamento dell’economia regionale e nazionale e alla creazione di posti di lavoro e all’aumento del reddito della popolazione locale, come nel caso del comune di Barcarena-PA, questa regione ha subito impatti socio-ambientali e sanitari consecutivi, a causa delle attività minerarie sviluppate nella regione. L’ambiente circostante di grandi progetti minerari è abitato da famiglie che, sin dalla loro attuazione hanno il loro stile di vita, la loro economia, la loro salute e la loro organizzazione socioculturale hanno avuto un impatto, derivante da questa attività e dai successivi impatti ambientali che si verificano sul sito. Dato tutto ciò che è stato analizzato, è possibile concludere che, poiché si tratta di un modello di sviluppo economico accelerato, e spesso non adeguatamente pianificato, non tenendo conto delle peculiarità dell’Amazzonia brasiliana, finisce per generare numerosi impatti ambientali e sociali che riflettono anche direttamente gravi problemi di salute della popolazione locale. Pertanto, è essenziale ripensare con urgenza questa forma di attuazione dei progetti di esplorazione mineraria in Amazzonia, come nel caso della città di Barcarena, perché possono ancora verificarsi gravi disastri socio-ambientali.
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Silva, Izael Oliveira, Edna Peixoto da Rocha Amorim, Nelson Augusto Nascimento Junior, Georgia Souza Peixinho, Juliana Paiva Carnaúba, and Vicente Ferreira de Araujo Neto. "Antagonismus von Trichoderma spp. ai fitopatogeni che causano marciume della radice di manioca in Alagoas." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, July 7, 2020, 149–77. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/agronomia-it/antagonismo-di-trichoderma.

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Abstract:
Molti sono fitopatogeni che limitano la produzione di manioca (Manihot esculata Crants) rotei delle radici a cui sposano la più grande perdita nel raccolto raggiungendo il 70%. Questa cultura è di grande interesse per la regione nord-orientale del Brasile, fornendo grandi perdite. Le difficoltà di gestione hanno diretto la ricerca di alternative, tra le quali i biocontrollori hanno mostrato risultati significativi. Questa revisione della letteratura mirava a raccogliere informazioni relative al marciume della radice di manioca cv Rosinha, i principali fitopatogeni e attività antagoniste del trichoderma nel controllo delle malattie nello stato di Alagoas. Un’indagine bibliografica è stata condotta nelle banche dati Scielo, Google Acad-mico, portale Capes (tesi e tesi), diari e libri. Per ottenere informazioni su: marciume radicale della cassavia tavolo, Trichoderma spp., come agente di biocontrollo dei fitopatogeni.
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Pederzini, Giulia. "Proposta di rifunzionalizzazione di antichi reservoir in rapporto con un nuovo villaggio per bambini in Cagliari, regione Sardegna (Italia)." Revista M 18 (December 13, 2021). http://dx.doi.org/10.15332/rev.m.v18i0.2667.

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Abstract:
Cagliari, capoluogo della soleggiata isola italiana della Sardegna, è ricca di storia, cultura e carattere. Con il suo spettacolare scenario di imponenti montagne e dolci colline lungo il Mediterraneo, questa città possiede caratteristiche distintive che nessun altro luogo in Italia possiede. Secoli di storia a Cagliari hanno dato origine a un'architettura unica in tutta la città e luoghi che testimoniano il suo passato storico. Tra questi, c’è un sito interessante posto sul Monte Urpinu, dove giacciono quattro giganteschi serbatoi scavati sottoterra, abbandonati, utilizzati originariamente dalla marina come deposito di carburante negli anni Trenta (Sardegna sotterranea, 2020). Riguardante la memoria storica del luogo, l'articolo mostra lo sviluppo di una proposta volta a riabilitare i bacini come serbatoi d'acqua, funzionali al contesto naturale esistente e al nuovo intervento. Il progetto è una scuola materna ed elementare, integrata nella pineta e, a seconda delle diverse stagioni della città, può essere vissuta su due diversi livelli, come scuola invernale al piano superiore ed estiva al piano terra. L'obiettivo principale è quello di abitare la montagna, sfruttando le potenzialità naturali della luce, dell'acqua, degli alberi. Il sito recuperato diventa luogo privilegiato per il metodo Montessori che propone l'educazione dei bambini a costante contatto con la natura durante il giorno: sono spronati a "farlo da soli", anche in un ambiente selvaggio. Trattandosi di quattro enormi cisterne d'acqua, si propone un sistema idrico autosufficiente. In fine, prendendo coscienza di un recente fenomeno naturale chiamato "bomba d'acqua", l'intervento paesaggistico mira a recuperare anche grandi quantità di acqua che altrimenti verrebbero disperse nel terreno.
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D'Avino, Presidente: M. "XIX Congresso Regionale FADOI Campania, Napoli, 5-6 marzo 2020." Italian Journal of Medicine, February 27, 2020, 1–33. http://dx.doi.org/10.4081/itjm.2020.s1.

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Abstract:
Il XIX Congresso Regionale della FADOI Campania si terrà il 5 e il 6 marzo 2020 presso l’Auditorium dell’Ospedale Fatebenefratelli di Napoli. Il suo titolo è: “... anche in salita il cammino prosegue”, volto a sottolineare la tenacia delle Medicine Interne Ospedaliere nel volere continuare il loro percorso per migliorare la qualità dell’assistenza, anche tra le mille difficoltà sociali, organizzative, economiche, burocratiche e strutturali tra le quali si dibatte il nostro Sistema Sanitario Nazionale, specialmente nella nostra regione. Anche quest’anno il XIX Congresso Regionale della FADOI Campania si concentra su aspetti clinici legati alla complessità, fragilità, cronicità, criticità dei pazienti ricoverati nei reparti di Medicina Interna. La sua struttura ricalca sostanzialmente quella dello scorso anno e che ci ha garantito un elevato profilo scientifico e una buona interattività con la platea. Nei due giorni di lavori congressuali il programma prevede quattro sessioni articolate su workshop, presentazione di casi clinici, circa dieci letture, due delle quali tratteranno “patologie rare”, perché l’Internista è lo specialista delle “diagnosi difficili” e che se esistono centri di riferimento per il trattamento di queste patologie, a tali centri queste patologie possono essere indirizzati solo se la diagnosi viene fatta. Questo è, appunto, il compito dell’Internista e, d’altra parte, se tali diagnosi vengono ipotizzate e poi realizzate forse scopriremo che esse non sono poi “rare” come sembrano. Un’altra lettura sarà dedicata ai prodotti per il fumo a “rischio modificato”, argomento di grande attualità e sul quale è necessario fare conoscenza, per far sì che il fenomeno venga quantomeno gestito dai dottori e non dalla pubblicità delle grandi industrie. Sono previsti sei workshop che affronteranno argomenti di grande attualità, con un coordinatore che guiderà un team di esperti, ai quali verranno posti quesiti d’importante impatto clinico e gestionale, anche dall’uditorio. Vi sarà l’abituale tavola rotonda a quattro voci sulle ultime novità e sui punti di forza degli anticoagulanti orali diretti. In entrambe le giornate il congresso avrà inizio con una sessione di comunicazioni e sarà allestita anche una sessione poster, in uno spazio dedicato in modo da poter dare ampio respiro anche ai poster. In contemporanea con il Congresso FADOI, nella giornata del 5 marzo si svolgerà il Congresso dell’Associazione Infermieristica ANIMO, con interventi dedicati alla gestione di tecniche infermieristiche (VAC Therapy, NIV, Stomie) che sono ormai quotidianamente utilizzate nei reparti di Medicina Interna. Maria D’Avino Presidente FADOI Campania
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