Academic literature on the topic 'Regione dei Grandi Laghi'

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Journal articles on the topic "Regione dei Grandi Laghi"

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Brusa, C. "Diffusione dell'immagine turistica dei laghi della regione prealpina transfrontaliera." Geographica Helvetica 42, no. 4 (December 31, 1987): 244–48. http://dx.doi.org/10.5194/gh-42-244-1987.

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Abstract:
Abstract. The present paper arose from the publication of a new law on the promotion of tourism in Italy. It focuses on the image of the Lakes area in the Swiss– Italian border region–a traditional tourist area-as conveyed by the various regional tourist agencies through their information brochures and leaflets. The two «myths» appearing most frequently are the mediterranean character and the natural features of the region in question. The Swiss promotors also emphasize sports activities and the cultural heritage, two elements of the image which are particulary efficient components of the image.The analysis of the brochures and leaflets reveals that the different tourist agencies ought to coordinate their information activities more fully in order to create an integrated image of the region.This in turn could help to better exploit the tourist potential of the region.
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López de Lucio, Ramón. "Comercio y periferia: El caso de la región de Madrid." Ciudades, no. 10 (February 1, 2018): 185. http://dx.doi.org/10.24197/ciudades.10.2007.185-202.

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Abstract:
Le attività commerciali in Spagna hanno vissuto negli ultimi trenta anni dei cambiamenti sostanziali, accompagnati dalle trasformazioni nelle relazioni di tali attività con lo spazio urbano ed il trasporto pubblico. La città si è frammentata, le sue parti si sono specializzate e nella struttura insediativa della città diffusa sono sorte le grandi superfici commerciali extraurbane.Gli anni ottanta sono stati un periodo di transizione. A Madrid sono stati aperti dei grandi magazzini in centro e contemporaneamente dei centri commerciali nelle zone periferiche. Negli anni novanta si verifica una esplosione di grandi strutture nell’area metropolitana. All’inizio del nuovo secolo, i centri commerciali rappresentano le nodalità territoriali della regione urbana di Madrid. Nasce una nuova gerarchia dei centri urbani, influenzata dalla localizzazione di questi nuovi complessi commerciali. La presenza di queste superfici in Spagna diventa tripla rispetto a quella europea.I nuovi formati commerciali generano degli effetti sulle reti tradizionali e sulla vitalità dello spazio urbano.
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Paradiso, Michele, and Carlos Humberto Gómez Arciniegas. "LA BASILICA MINORE DI NUESTRA SEÑORA DEL SOCORRO E IL SUO GRADO DI SICUREZZA STRUTTURALE." Revista M 15 (August 16, 2019): 28–47. http://dx.doi.org/10.15332/rev.m.v15i0.2177.

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Abstract:
L’articolo si riferisce allo stato di degrado strutturale della Basilica Minore della città di Socorro nella Regione di Santander (Colombia). La Concattedrale di Socorro, recentemente elevata al rango di Basilica Minore, ha meno di un secolo di vita e presenta un quadro fessurativo critico a tal punto da sollecitare la massima urgena per gli interventi di salvaguardia. Dopo un breve escursus storico e la descrizione dell’impianto architettonico, si descrive nel dettagli il quadro fessurativo, alla data del marzo 2017. La Concattedrale presenta un tipico meccanismo di collasso che consiste nello scivolamento verso il basso dei conci dei grandi archi e delle piattabande delle grandi aperture sui fronti estreni. Tale tipo di meccanismo é ascrivibile ad azioni di tipo cinematico, riconducibili a cedimenti fondali. Sopratutto si raccontano le vicende che hanno accompagnato, dal novembre 2016 al maggio 2017, un tentativo, poi fallito, di intervento tecnico da parte delle istituzioni preposte alla salvaguardia del bene, dichiarato peraltro monumento nazionale, fallimento dovuto, in base alle conclusioni della ricerca effettuata, alla mancanza di un piano strategico di salvaguardia del patrimonio storico del Socorro.
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Conti Puorger, Adriana, and Pierpaolo Napolitano. "Caratterizzazione socio-economica della regione Marche per sezioni di censimento." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 2 (September 2011): 30–59. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-002002.

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Abstract:
La suddivisione del territorio realizzata dall'ISTAT in occasione dei censimenti della popolazione e delle abitazioni, utilizzata inizialmente per finalitŕ organizzative e di gestione dell'operazione censuaria, ha assunto a partire dal 1981 una specifica valenza informativa, che risulta possibile finalizzare a una conoscenza di dettaglio del territorio. La disponibilitŕ di tale informazione rende possibile l'analisi territoriale al di lŕ della soglia dei confini amministrativi, rispondendo alla convinzione ormai diffusa che si debba entrare nei dettagli della struttura insediativa e residenziale per una proficua analisi del territorio regionale. L'obiettivo č l'identificazione delle morfologie sociali ed economiche descritte nel loro dispiegarsi sul territorio e analizzarle nelle loro reciproche interdipendenze, trasformando la grande mole di dati in una sintesi informativa fruibile. L'accresciuta potenza di elaborazione e di memorizzazione dei dati da parte degli strumenti HW e SW (Vickers e Rees, 2007), rende possibile l'applicazione di avanzati metodi statistici a insiemi di dati anche piů grandi di quelli qui considerati. La classificazione delle sezioni di censimento in tipologie socio-economiche fornisce uno strumento di lettura e interpretazione semplificata dei dati statistici, pur nelle dovute cautele suggerite dalle inevitabili scelte effettuate nel corso dell'analisi e dai possibili ulteriori miglioramenti con l'applicazione di metodologie piů complesse Una volta definite le tipologie, la ricerca sviluppa un'analisi multi-scala, sovrapponendo i risultati ottenuti dall'applicazione statistica con alcune principali partizioni territoriali che insistono sulla regione. Ricomporre le tipologie individuate a livello di sezione, a scala provinciale e comunale, come anche alla dimensione distrettuale e dei sistemi locali del lavoro, puň servire ad arricchire la loro interpretazione, come pure su un piano piů operativo, risultare di possibile ausilio alla stesura dei piani territoriali. In sede di conclusione si collegherŕ quanto analizzato a un contesto piů ampio per valutare la loro rispondenza alla volontŕ di orientare i territori verso uno sviluppo territoriale inteso, secondo le attuali tendenze delle pianificazione europea,.
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Turfa, Jean MacIntosh, and Alwin G. Steinmayer. "Interpreting early Etruscan structures: the Question of Murlo." Papers of the British School at Rome 70 (November 2002): 1–28. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002099.

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Abstract:
L'INTERPRETAZIONE DI STRUTTURE ETRUSCHE ARCAICHE: IL CASO DI MURLOL'analisi della datazione, l'estensione, la pianta e la posizione dell'edificio monumentale con cortile a Poggio Civitate (Murlo, provincia di Siena) indica la sua funzione di ‘centro commerciale in età pre-monetaria, in una regione non completamente urbanizzata. Essendo cosi visibile — una sorta di affermazione politico-economica — ed offrendo riparo e sicurezza ad un gran numero di persone o di merci, il ‘Murlo Upper Building’, una delle strutture più grandi dell'epoca (c. 575 a.C), caratterizzata da una progettazione innovativa e da una decorazione insolita, era stato progettato come parte di un sistema commerciale di prodotti su larga scala. La sua prossimitá ad una regione mineraria e il suo uso nella produzione di beni di lusso assortiti, cosi come il progetto di una struttura che funzionava come la ‘stanza del commercio’ dei moderni forti coloniali europei, conferma ulteriormente la sua funzione commerciale in un'era di contatti stranieri sempre più sofisticati e di cambiamenti sociali.
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6

Luciano, Adriana, and Roberto Di Monaco. "Prevedere la domanda di lavoro e di formazione. Il caso delle professioni sociali." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 105–38. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120006.

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Abstract:
L'analisi dei fabbisogni di competenze degli occupati ha attratto grandi investimenti per realizzare ad hoc ricerche professionali a livello e professionale, cosě come sono carenti modelli condivisi a livello nazionale. Al fine di contribuire a definire modelli standardizzati, gli autori suggeriscono l'uso di dati amministrativi, per quanto possibile in modo da rendere le analisi piů affidabili e meno costose. Inoltre, essi forniscono un modello di analisi per misurare il divario di competenze professionali sulla base del quadro europeo delle qualifiche. Il modello č stato sperimentato sui lavoratori sociali della regione Piemonte, sottoponendo un questionario ad un campione di circa 500 professionisti e manager impiegati nel settore dei servizi sociali locali. Č emersa una rappresentazione delle professioni e delle esigenze di formazione che mette in evidenza la divergenza tra l'attuale orientamento delle politiche sociali verso una maggiore integrazione e cooperazione locale e le competenze professionali principalmente focalizzate sul rapporto con gli utenti. I predetti risultati sottolineano la necessitŕ di realizzare processi di training on the job di concerto con le modifiche organizzative che risultano piů coerenti con le attuali politiche.
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Guida, Saverio. "Il quinto bersaglio di Peire d’Alvernhe nella satira Chantarai d’aquestz trobadors." Revista de Literatura Medieval 31 (December 31, 2019): 97–140. http://dx.doi.org/10.37536/rlm.2019.31.0.65634.

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Abstract:
Assunto fondamentale del lavoro è che il componimento burlesco di Peire d’Alvernhe Chantarai d’aquestz trobadors venne ideato e congegnato dopo i festeggiamenti per le nozze (settembre 1170) di Alfonso VIII di Castiglia e di Eleonora d’Inghilterra, quando molti dei trovatori, giullari, performatori di disparata provenienza e di svariato spessore professionale accorsi nella penisola iberica per lo straordinario evento erano ancora in terra ultrapirenaica, trattenuti dalla generosa ospitalità del giovane re catalano-aragonese Alfonso II, appassionato di spettacoli leggeri, e dalla splendida accoglienza loro riservata dai grandi feudatari della regione. Tra questi occorre annoverare e porre in prima fila il conte d’Urgel, Ermengaldo VII, coniugato con Dolce, figlia del conte di Foix e cugina di Alfonso II, solito organizzare assieme alla moglie «corti gaudiose» ad Agramunt. A poco più di due chilometri da tale località sorgeva il castello di Puigvert dove, come Peire d’Alvernhe fa sapere, andò per la prima volta in scena il suo recital. Nella stessa contea urgellese viveva ed operava, in base ai materiali documentari dissepolti, il piccolo signore di Ribas, Guglielmo, oggetto degli strali satirici di Peire nella sesta cobbola della beffa musicalcanora.
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Guida, Saverio. "Il quinto bersaglio di Peire d’Alvernhe nella satira Chantarai d’aquestz trobadors." Revista de Literatura Medieval 31 (December 31, 2019): 97–140. http://dx.doi.org/10.37536/rpm.2019.31.0.65634.

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Abstract:
Assunto fondamentale del lavoro è che il componimento burlesco di Peire d’Alvernhe Chantarai d’aquestz trobadors venne ideato e congegnato dopo i festeggiamenti per le nozze (settembre 1170) di Alfonso VIII di Castiglia e di Eleonora d’Inghilterra, quando molti dei trovatori, giullari, performatori di disparata provenienza e di svariato spessore professionale accorsi nella penisola iberica per lo straordinario evento erano ancora in terra ultrapirenaica, trattenuti dalla generosa ospitalità del giovane re catalano-aragonese Alfonso II, appassionato di spettacoli leggeri, e dalla splendida accoglienza loro riservata dai grandi feudatari della regione. Tra questi occorre annoverare e porre in prima fila il conte d’Urgel, Ermengaldo VII, coniugato con Dolce, figlia del conte di Foix e cugina di Alfonso II, solito organizzare assieme alla moglie «corti gaudiose» ad Agramunt. A poco più di due chilometri da tale località sorgeva il castello di Puigvert dove, come Peire d’Alvernhe fa sapere, andò per la prima volta in scena il suo recital. Nella stessa contea urgellese viveva ed operava, in base ai materiali documentari dissepolti, il piccolo signore di Ribas, Guglielmo, oggetto degli strali satirici di Peire nella sesta cobbola della beffa musicalcanora.
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Forte, Fabiana, Claudia De Biase, and Pierfrancesco De Paola. "The multicultural territory of domitian coast: housing condition and real estate market [Il territorio multiculturale del litorale domizio: condizione abitativa e mercato immobiliare]." Valori e Valutazioni 28 (July 2021): 81–92. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212808.

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Abstract:
In Italy, which has traditionally been a country of emigration since the unification of Italy, in the last thirty years there has been an intense increase in the flow of immigrants, resulting in economic, social and spatial problems. If the housing conditions represents one of the main indicators to measure the degree of social integration, in Italy a particularly weak segment in the housing demand is represented precisely by immigrants to whom the most degraded and inadequate sector of the housing stock is often destined. A phenomenon of particular note is represented by the settlement choices in the hinterland of large urban areas where there is a high percentage of foreign population (both official and unofficial). This is what happened in the Campania region, in the territory that starts from Caserta to get to Salerno, passing through the metropolitan city of Naples. In Italia, tradizionalmente paese d’emigrazione dall’unità in poi, negli ultimi trenta anni, si è assistito ad un intenso incremento del flusso di immigrati, con conseguenti impatti di carattere economico, sociale e spaziale. Se la condizione abitativa rappresenta uno dei principali indicatori per misurare il grado di integrazione sociale, un segmento particolarmente debole della domanda abitativa in Italia è rappresentato proprio dagli immigrati, cui spesso risulta destinato il settore più degradato e inadeguato del patrimonio abitativo. Un fenomeno di particolare rilievo è rappresentato dalle scelte insediative nell’hinterland delle grandi aree urbane, dove si registra un alta concentrazione di popolazione straniera (sia ufficiale che ufficiosa). Ed è quanto è successo in regione Campania, nell’area che parte da Caserta per arrivare a Salerno, passando per la città metropolitana di Napoli.
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Ciampa, Francesca, Giorgio Croatto, Massimo Rossetti, Michele De Carli, Francesco Chinellato, Umberto Turrini, Angelo Bertolazzi, and Francesco Incelli. "Architectural technology responds to the environmental crisis: participatory design in an emergency context / La tecnologia dell’architettura risponde alla crisi ambientale: la progettazione partecipata in ambito emergenziale." Valori e Valutazioni 30 (August 2022): 119–34. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223008.

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Abstract:
Within the framework of the research and innovation strategy RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, funded by the Veneto Region), for the improvement of the resilience and adaptation capacity of the Veneto territory to environmental crises and emergencies, the subject of the contribution returns the results of the participatory experimentation of the project H.E.L.P. Veneto ‘ High-efficiency Emergency Living Prototypes Veneto - Sustainable adaptive residences for temporary stay in environmental emergencies. The research concerns the design of a minimum flexible emergency living module, replicable on a large scale, multifunctional, sustainable, powered by off-grid systems and integrated into the built environment. The housing unit uses timber, a material linked to the local building tradition, whose prefabricated modular reversibility follows principles of circular reuse. Moreover, the constructive adaptability of the interior spaces is reflected in a “liquid space” capable of transforming itself according to the needs of the occupants. The paper introduces a form of participatory design of the emergency housing module, based on the engagement of small and large companies, related to different segments of the construction market, a leading sector in the economy of Veneto. The participatory approach borrows from Architectural Technology the tools needed to understand the characteristics of the settlement system, the potential of the project and the value of scientific stakeholder engagement in the process. Using the Soft System Methodology, direct investigation protocols have been constructed relating to the performance of the living unit. Using Strategic Options Development and Analysis (SODA), the results of the experimented survey (large-scale questionnaires) were decoded, interpreted and systematised. The processing of the answers allowed the stakeholders to validate the potential of the proposed module and, at the same time, to be informed about its characteristics. The innovation of the method lies precisely in the modelling phase, which makes it possible to integrate the results of the hard and soft data analyses and to make it clear how participation plays an essential role in the process of designing and validating the proposed module. Nell’ambito della strategia di ricerca e innovazione RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, finanziato dalla regione Veneto), per il miglioramento della capacità di resistenza e di adattamento del territorio veneto a crisi ed emergenze ambientali, l’oggetto del contributo restituisce gli esiti della sperimentazione partecipata del progetto H.E.L.P. Veneto High efficiency Emergency Living Proto- types Veneto – Residenze adattive sostenibili per la permanenza temporanea in regime di emergenza ambientale. La sperimentazione riguarda la progettazione di un modulo minimo abitativo di emergenza flessibile, repli- cabile a larga scala, polifunzionale, sostenibile con impianti a funzionamento off-grid e integrato nell’ambiente costruito. L’unità abitativa utilizza il legno, materiale legato alla tradizione costruttiva locale, la cui reversibilità modulare prefabbricata segue principi di riuso circolare. Inoltre, l’adattabilità costruttiva degli ambienti interni si riflette in uno “spazio liquido” capace di trasformarsi in base alle esigenze dell’abitare. Il contributo propone una forma di progettazione partecipata del modulo abitativo emergenziale, basata sull’engagement delle realtà aziendali di piccole e grandi dimensioni, relative ai diversi segmenti di mercato dell’edilizia, settore trainante della regione Veneto. L’approccio partecipativo mutua dalla Tecnologia dell’Architettura gli strumenti di conoscenza atti alla comprensione delle caratteristiche del sistema insediativo, delle potenzialità del progetto e del valore dell’engagement scientifico degli stakeholder nel processo. Utilizzando la Soft System Methodology sono stati costruiti dei protocolli di indagine diretta che combinano la conoscenza prestazionale dei processi insediativi nell’unità ambientale. Mediante la Strategic Options Development and Analysis (SODA) sono stati decodificati, interpretati e sistematizzati i risultati della survey sperimentata (questionari ad ampia scala). L’elaborazione delle risposte ha fatto sì che il sapere esperto degli stakeholder validasse le potenzialità del modulo proposto informandosi, al contempo, sulle caratteristiche dello stesso. L’innovazione del metodo risiede proprio nella fase di modellazione, la quale permette di integrare i risultati delle analisi dei dati hard e quelle dei dati soft, e di rendere chiaro come la partecipazione svolga un ruolo essenziale nel processo di animazione e validazione del modulo proposto.
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Dissertations / Theses on the topic "Regione dei Grandi Laghi"

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LOTT, GAIA. "Ai margini della françafrique: Francia, Burundi e Ruanda (1974-1984)." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1041913.

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Abstract:
La ricerca analizza la politica africana francese negli anni '70 e '80 a partire da due casi di studio meno analizzati dalla letteratura: Burundi e Ruanda. The research analyzes French African Policy during the '70s and the '80s, starting from two case-studies less analyzed by the literature: Burundi and Rwanda.
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Books on the topic "Regione dei Grandi Laghi"

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Roberto, Contini, Damiani Cabrini Laura, Capelli Simona, and Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, eds. Serodine e brezza caravaggesca sulla "Regione dei laghi". Cinisello Balsamo (Milano, Italy): Silvana, 2012.

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2

Pennacini, Cecilia. Kubandwa: La possessione spiritica nell'Africa dei Grandi Laghi. Torino: Trauben, 2012.

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3

Pennacini, Cecilia. Kubandwa: La possessione spiritica nell'Africa dei Grandi Laghi. Torino: Il segnalibro, 1998.

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4

Pennacini, Cecilia. Kubandwa: La possessione spiritica nell'Africa dei Grandi Laghi. Torino: Il segnalibro, 1998.

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5

Etnie e Guerra fredda: Una storia dell'Africa dei Grandi Laghi. Pisa: Edizioni ETS, 2015.

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6

Barbero, Giuseppe, and Luigi Bertoli. L'influenza del deflusso minimo vitale sulla regolazione dei grandi laghi prealpini. Milano: Guerini e associati, 1998.

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Camilotti, Silvia, and Sara Civai. Straniero a chi? Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-290-1.

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Abstract:
Questo volume raccoglie alcuni dei numerosi testi che gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado della regione Veneto hanno inviato all’Archivio Scritture Scrittrici Migranti, partecipando al concorso letterario ‘Straniero a chi? Scriviamo le migrazioni’. A emergere sono i grandi nuclei tematici della migrazione: l’alterità, condizione avvertita come propria non solo di chi è costretto a migrare, ma anche di quanti avvertono un senso di estraneità al mondo che li circonda; il trauma del viaggio, le speranze in un futuro diverso e lo scontro con una realtà durissima, sia durante lo spostamento che all’arrivo; un percorso di inserimento nel luogo di approdo; il valore del dialogo e della solidarietà.
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Book chapters on the topic "Regione dei Grandi Laghi"

1

Papa, Elena, and Alda Rossebastiano. "Tracce onomastiche del cammino di Santiago in area subalpina." In Os camiños de Santiago de Europa a Galicia: Lugares, nomes e patrimonio, 457–83. Real Academia Galega, 2022. http://dx.doi.org/10.32766/rag.404.19.

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Abstract:
Il contributo si propone di evidenziare le tracce del cammino di Santiago in area subalpina rilevando le testimonianze onomastiche connesse ai luoghi sacri sorti lungo gli itinerari dei pellegrini. La ricognizione consentirà di mettere in luce l’ampiezza del reticolo viario che segnava il territorio per andare a raccordarsi con le grandi direttrici del transito alpino che costituivano il tramite verso le principali mete di pellegrinaggio in epoca medioevale e moderna. I riscontri toponimici ricavati dagli itinerari dei viaggiatori e dalle fonti documentarie costituiranno il punto di partenza per verificare i riflessi del culto iacobeo sul territorio, confermati da un ricco patrimonio iconografico e simbolico, variamente interpretato nelle diverse aree della regione.
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