Academic literature on the topic 'REGIME DEL CAPO DEL GOVERNO'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'REGIME DEL CAPO DEL GOVERNO.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "REGIME DEL CAPO DEL GOVERNO"

1

Mogavero, Domenico. "Il muro tra Vaticano e Italia per rafforzare la pace sociale e politica." FUTURIBILI, no. 3 (September 2012): 40–81. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-003004.

Full text
Abstract:
Il tema viene affrontato alla luce degli avvenimenti storici che hanno caratterizzato le vicende della Chiesa in Italia dal 20 settembre 1870, occupazione di Roma da parte dell'esercito italiano, fino ai nostri giorni. L'esposizione si fonda sull'analisi di documenti ufficiali. La storia del muro tra Vaticano e Italia č proposta in tre fasi. La prima, definita di conflittualitŕ insanabile, descrive la situazione venutasi a creare con la breccia di Porta Pia, che determinň l'opposizione assoluta del Papa al nuovo assetto della cittŕ di Roma e dell'Italia. Iniziň da questo evento la cosiddetta "questione romana", incentrata sul mancato reciproco riconoscimento delle due istituzioni (la Santa Sede e il Regno d'Italia). Inoltre, il Papa rifiutň la tutela unilaterale proposta dal governo italiano formulata con la cosiddetta Legge delle Guarentigie. La seconda fase, caratterizzata da reciproco riconoscimento e collaborazione, inizia l'11 febbraio 1929, data in cui furono sottoscritti i Patti lateranensi con i quali fu sancita la riconciliazione tra l'Italia e il Papato. Dopo una trattativa lunga e complessa, si pervenne alla soluzione della questione romana, formalizzata nel "Trattato" e nella "Convenzione finanziaria", documenti che sancirono la nascita dello Stato della Cittŕ del Vaticano e ne riconobbero l'indipendenza e la sovranitŕ, garanzie per l'esercizio libero del ministero del Papa, capo della Chiesa universale. A ciň si aggiunse la sottoscrizione del "Concordato", con il quale furono regolamentate le materie di competenza mista tra Stato e Chiesa. La terza fase č quella della revisione concordataria, motivata dagli eventi seguiti al Secondo conflitto mondiale (caduta del regime fascista e instaurazione di uno stato democratico repubblicano, fondato su una nuova Costituzione) e segnata anche dagli eventi che caratterizzarono la vita ecclesiale (celebrazione del Concilio ecumenico Vaticano e promulgazione di un nuovo Codex iuris canonici). In questa fase, il 18 febbraio 1984 fu sottoscritto l'"Accordo di revisione del Concordato lateranense", con il quale la normativa pattizia fu adeguata alle mutate condizioni sociali, culturali e religiose del Paese della Chiesa.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Pasqui, Gabriele. "Un ciclo politico al tramonto: perché l'innovazione delle politiche urbane in Italia non ha funzionato." TERRITORIO, no. 57 (June 2011): 147–56. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057019.

Full text
Abstract:
I tentativi coraggiosi di innovazione delle politiche urbane in Italia, che a partire dalla prima metŕ anni '90 hanno provato a ridefinire le forme dell'azione di governo nelle cittŕ sono stati sostanzialmente fallimentari, sia dal punto di vista della capacitŕ di trattamento efficace dei problemi pubblici piů urgenti delle nostre cittŕ, sia sotto il profilo del radicamento di pratiche innovative di policy design. Il testo prova ad argomentare le ragioni di questo fallimento sullo sfondo di una lettura del ciclo politico delle cittŕ italiane dopo la rottura del regime di regolazione politica locale post-Tangentopoli e identifica nella chiusura di quel ciclo il quadro di riferimento necessario per l'analisi delle politiche. A sua volta tale chiusura č ricondotta sia a fenomeni di carattere generale, riguardanti la lunga e incompiuta transizione italiana, sia e piů specificamente alla scarsa performance delle culture e delle pratiche del riformismo in campo urbano nel corso degli ultimi venti anni.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Monteiro Silva, Aida Maria, and Lívio Paulino Francisco da Silva. "A educação em direitos humanos no enfrentamento a governo autoritário." Revista Interdisciplinar de Direitos Humanos 9, no. 2 (December 12, 2021): 57–73. http://dx.doi.org/10.5016/ridh.v9i2.99.

Full text
Abstract:
Resumo: Este estudo buscou, por meio da pesquisa bibliográfica, refletir sobre a importância da educação em direitos humanos como indispensável ferramenta contra a ascensão de governo autoritário que visa fragilizar o estado democrático de direito, a exemplo do Brasil. A pesquisa foi baseada na constatação do aumento significativo de violações de direitos humanos desde a ascensão ao poder de um projeto de governo politicamente representado pelo presidente eleito em 2018. Entendemos a educação em direitos humanos como um processo sistemático e multidimensional, cuja finalidade consiste na formação de pessoas conscientes dos seus direitos e responsabilidades, por meio do conhecimento do campo dos Direitos Humanos, do desenvolvimento de valores que respeitem o ser humano na sua integralidade e do exercício de uma cidadania ativa. Os estudos referenciados, com autoria de Silva, Chauí, Sousa, Herrera Flores, Saviani, Gohn e Ihering, entre outros, dão suporte a este no sentido de se contrapor a uma forte tendência para a formação de um regime totalitário pelo projeto de poder que se encontra, atualmente, na presidência do Brasil. Demonstra-se, assim, a necessidade da implantação de uma prática efetiva de educação em direitos humanos que contribua, efetivamente, para o fortalecimento da democracia, da proteção e da efetivação de direitos conquistados historicamente pela sociedade e de novos direitos que possibilitem vida digna para todas as pessoas. La educación en derechos humanos en la lucha contra el gobierno autoritario Resumen: Este estudio buscó, a través de la investigación bibliográfica, reflexionar sobre la importancia de la Educación en Derechos Humanos como una herramienta indispensable contra la subida de gobiernos autoritarios que buscan debilitar el estado de derecho democrático, como en Brasil. La investigación se basó en el crecimiento de un aumento significativo de las violaciones de derechos humanos desde el ascenso al poder de un proyecto de gobierno, representado políticamente por el presidente electo en 2018. Entendemos la Educación en Derechos Humanos como un proceso sistemático y multidimensional, con el propósito de formar personas conscientes de sus derechos y responsabilidades, a través del conocimiento del campo de los Derechos Humanos, el desarrollo de valores que respeten al ser humano en su totalidad y el ejercicio de la ciudadanía activa. Los estudios referenciados por Silva, Chauí, Sousa, Herrera Flores, Saviani, Gohn e Ihering, entre otros, apoyo en el sentido de contrarrestar una fuerte tendencia hacia la formación de un régimen totalitario a través del proyecto de poder que se encuentra actualmente en la presidencia de Brasil. Esto demuestra la necesidad de implementar una práctica efectiva de Educación en Derechos Humanos que contribuya efectivamente para fortalecer la democracia, la protección y vigencia de los derechos históricamente conquistados por la sociedad así como nuevos derechos que permitan una vida digna para todas las personas. Palabras clave: Democracia. Gobierno. Derechos Humanos. Educación en Derechos Humanos. Human rights education in confronting authoritarian government Abstract: This paper sought, through bibliographical research, to reflect about the importance of Human Rights Education as an indispensable instrument against the rise of an authoritarian government that purpose to weaken the democratic state, such as in Brazil. The research was based on the finding of a significant increase in human rights violations since the rise to the power of a government project, politically represented by the president-elect in 2018. We understand Human Rights Education as a systematic and multidimensional process, proposing training people aware of their rights and responsibilities, through knowledge of the of Human Rights, and the development of values that respect human beings in their wholeness and the exercise of an active citizenship. The studies referenced by Silva, Chauí, Sousa, Herrera Flores, Saviani, Gohn and Ihering, among others, give us support in the sense of counteracting a strong tendency towards the formation of a totalitarian regime through the power project currently found in the presidency of Brazil. This demonstrates the need to be implemented an effective practice of Human Rights Education that effectively contributes to the strengthening of democracy, protection and enforcement of rights historically won by society and new rights that enable a dignified life for all the people. Keywords: Democracy. Government. Human rights. Human Rights Education.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Colao, Floriana. "La sovranità della Chiesa cattolica e lo Stato sovrano. Un campo di tensione dalla crisi dello Stato liberale ai Patti Lateranensi, con un epilogo nell'articolo 7 primo comma della Costituzione." Italian Review of Legal History, no. 8 (December 21, 2022): 257–312. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19255.

Full text
Abstract:
Il saggio ricostruisce la genesi della ‘Premessa’ al Trattato del Laterano del 1929, in cui le Due Alte Parti – governo italiano e Santa Sede, con le firme di Mussolini e del cardinale Gasparri – garantirono alla Chiesa «una sovranità indiscutibile pur nel campo internazionale». Da qui la «necessità di costituire, con particolari modalità, la Città del Vaticano […] con giurisdizione sovrana della Santa Sede», e l’art. 2, «l’Italia riconosce la sovranità della Santa Sede nel campo internazionale come attributo inerente alla sua natura, in conformità alla sua tradizione ed alle esigenze della sua missione». Il saggio considera che i giuristi – Vittorio Emanuele Orlando, che, da presidente del Consiglio nel maggio giugno 1919 tentò una trattativa con la Santa Sede per la risoluzione della Questione romana, e Amedeo Giannini, che tra i primi suggerì a Mussolini un «nuovo codice della legislazione ecclesiastica» – legarono la Conciliazione alla crisi dello Stato liberale ed al «regime diverso», insediatosi in Italia il 28 Ottobre 1922. Il saggio considera che già nel 1925 il guardasigilli Alfredo Rocco coglieva nelle ‘due sovranità’ una pietra d’inciampo nella costruzione dello Stato totalitario, anche se dichiarava di dover abbandonare l’«agnostico disinteresse del vecchio dottrinarismo liberale». Il saggio considera che Rocco rimase ai margini delle trattative con la Santa Sede, dal momento che metteva in guardia dal riconoscimento del «Pontefice sovrano, soggetto di diritto internazionale», e da «un altro Stato nello Stato», principio su cui convergevano giuristi quali Ruffini, Scaduto, Schiappoli, Orlando. Le trattative segrete furono affidate a Domenico Barone – consigliere di Stato, fiduciario del Duce – e Francesco Pacelli, avvocato concistoriale e fiduciario del cardinal Gasparri; la sovranità della Chiesa ed un suo ‘Stato’ appariva come la posta in gioco. Il saggio considera che la nascita dello Stato della Città del Vaticano complicava l’‘immagine’ del Regno d’Italia persona giuridica unitaria, ‘costruita’ dalla giuspubblicistica nazionale, difesa anche da Giovanni Gentile sul «Corriere della Sera». Mostra che il fascismo intese riconoscere il cattolicesimo «religione dominante dello Stato» per rafforzare la legge 13 Maggio 1871 n. 214, «sulle guarentigie pontificie e le relazioni fra Stato e Chiesa», che aveva previsto un favor religionis per la Chiesa cattolica. La Conciliazione risalta come l’approdo di un lungo processo storico, che offriva forma giuridica al ruolo che il cattolicesimo aveva e avrebbe rivestito per l’identità italiana; non a caso nel Marzo 1929 Agostino Gemelli celebrava una «nuova Italia riconciliata con la Chiesa e con sè stessa, con la propria storia e la propria bimillenaria civiltà». Il saggio mostra che la sovranità della Chiesa e lo Stato della Città del Vaticano furono molto discusse nel dibattito parlamentare sulla ratifica dei Patti firmati l’11 Febbraio 1929, con i toni duri di Mussolini, che definì la Chiesa «non sovrana e nemmeno libera». Rocco affermò che il «regime fascista» riconosceva «de iure» una sovranità «immutabile de facto»; rispondeva agli «improvvisati e non sinceri zelatori dello Stato sovrano, ma anticlericale», che «lo Stato è fascista, non abbandona parte alcuna della sua sovranità». Jemolo e Del Giudice – estimatori delle « nuove basi del diritto ecclesiastico – colsero il senso di questa «pace armata» tra governo e Santa Sede. Il saggio esamina l’ampio dibattito sulla «natura giuridica» della sovranità della Chiesa e sulla «statualità» dello Stato della Città del Vaticano, tra diritto pubblico, ecclesiastico, internazionale, teoria generale dello Stato. Coglie uno snodo nel pensiero di Santi Romano, indicato da Giuseppe Dossetti alla Costituente come assertore del «principio della pluralità degli ordinamenti giuridici». Il saggio esamina poi il confronto sullo Stato italiano come Stato confessionale, teoria sostenuta da Santi Romano, negata da Francesco Scaduto. Taluni – Calisse, Solmi, Checchini, Schiappoli – guardavano ai Patti Lateranensi come terreno del rafforzamento della sovranità dello Stato; Meacci scriveva di «Stato superconfessionale, cioè al di sopra di tutte le confessioni»; Piola e Del Giudice tematizzavano uno «Stato confessionista». Jemolo – che nel 1927 definiva la «sovranità della Chiesa questione forse insolubile» – affermava che, dopo gli Accordi, «il nostro Stato non sarà classificabile tra i Paesi separatisti, ma tra quelli confessionali». Il saggio esamina poi il dibattito sulla sovranità internazionale della Chiesa – discussa, tra gli altri, da Anzillotti, Diena, Morelli – a proposito della distinzione o unità tra la Santa Sede e lo Stato Città del Vaticano – prosecuzione dello Stato pontificio o «Stato nuovo» – e della titolarità della sovranità. Il saggio si sofferma poi sul dilemma di Ruffini, «ma cos’è precisamente questo Stato», analizzando uno degli ultimi scritti del maestro torinese, il pensiero di Orlando, Jemolo, Giannini, una monografia di Donato Donati e una di Mario Bracci, due dense «Lectures» di Mario Falco sul Vatican city, tenute ad Oxford, Ordinamento giuridico dello Stato della Città del Vaticano di Federico Cammeo, in cui assumeva particolare rilievo la «sovranità, esercitata dal Sommo Pontefice», per l’«importanza speciale» nei «rapporti con l’Italia». Quanto agli ecclesiasticisti, il saggio esamina le prospettive poi sviluppate nell’Assemblea Costituente, uno scritto del giovane Giuseppe Dossetti – docente alla Cattolica – sulla Chiesa come ordinamento giuridico primario, connotato da sovranità ed autonomia assoluta non solo in spiritualibus; le pagine di Jannaccone e D’Avack sulla «convergenza tra potestas ecclesiastica e sovranità dello Stato come coesistenza necessaria della Chiesa e dello Stato e delle relative potestà»; un ‘opuscolo’ di Jemolo «per la pace religiosa in Italia», che nel 1944 poneva la libertà come architrave di nuove relazioni tra Stato e Chiesa. Il saggio conclude il percorso della «parola sovranità» – così Aldo Moro all’Assemblea Costituente – nell’esame del sofferto approdo all’articolo 7 primo comma della Costituzione, con la questione definita da Orlando «zona infiammabile». Sull’‘antico’ statualismo liberale e sul ‘monismo giuridico’ si imponeva il romaniano pluralismo; Dossetti ricordava la «dottrina dell’ultimo trentennio contro la tesi esclusivista della statualità del diritto». Rispondeva alle obiezioni dei Cevolotto, Calamandrei, Croce, Orlando, Nenni, Basso in nome di un «dato storico», «la Chiesa cattolica […] ordinamento originario […] senza alcuna compressione della sovranità dello Stato». Quanto al discusso voto comunista a favore dell’art. 7 in nome della «pace religiosa», Togliatti ricordava anche le Dispense del 1912 di Ruffini – imparate negli anni universitari a Torino – a suo dire ispiratrici della «formulazione Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani». Tra continuità giuridiche e discontinuità politiche, il campo di tensione tra ‘le due sovranità’ si è rivelato uno degli elementi costitutivi dell’identità italiana, nel segnare la storia nazionale dei rapporti tra Stato e Chiesa dall’Italia liberale a quella fascista a quella repubblicana, in un prisma di temi-problemi, che ancora oggi ci interroga.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Pinheiro, Roseane Arcanjo, and Antonio Hohlfeldt. "JORNALISMO E DISCURSO: as representações sobre o leitor nas páginas de O Conciliador do Maranhão (1821-1823)." Revista Observatório 3, no. 1 (March 30, 2017): 258. http://dx.doi.org/10.20873/uft.2447-4266.2017v3n1p258.

Full text
Abstract:
RESUMO O trabalho tem como objetivo analisar o discurso do jornal O Conciliador do Maranhão sobre as intenções e a identidade do leitor da publicação através da seção “Correspondência”. O impresso, que circulou entre 1821 a 1823, por meio de iniciativa do governo da província, foi marco da constituição do campo jornalístico na cidade de São Luís em uma conjuntura de alianças locais e acomodação política frente às mudanças no regime absolutista português. Os sentidos produzidos sobre os leitores envolveram as questões políticas e as relações sociais da época, construídas em meio a um processo complexo de trocas entre o jornal e os leitores. Palavras-chave: Jornalismo; O Conciliador do Maranhão; Leitores; Discurso; Século XIX. Abstract This paper’s objective is to analyze the discourse of O Conciliador do Maranhão newspaper on the intentions and identity of the publication’s readers, using the “Correspondence” section. The printed paper, that circulated between 1821 and 1823 by means of an initiative of the provincial government, was the hallmark of the journalistic field constitution in the city of São Luís, in a conjuncture of local alliances and political accommodation in the face of changes in the Portuguese absolutist regime. The produced meanings regarding the readers involved political issues and social relations of that time, which were built amid a complex exchanging process between the newspaper and its readers. Keywords: Journalism; O Conciliador do Maranhão; Readers; Discourse; XIX century. RESUMEN El trabajo tiene como objetivo analizar el discurso del periódico O Conciliador do Maranhão sobre las intenciones y la identidad del lector de la publicación a través de la sección “Correspondencia”. El impreso, que circuló entre 1821 a 1823 por la iniciativa del gobierno de la provincia, fue marco de la constitución del campo periodístico en la ciudad de São Luís en una coyuntura de acuerdos locales y acomodación política frente a los cambios en el régimen absolutista portugués. Los sentidos producidos sobre los lectores involucraron las cuestiones políticas e las relaciones sociales de la época, construida en medio de un proceso complejo de intercambios entre el periódico e los lectores. PALAVRAS-CLAVE: Periodismo; O Conciliador do Maranhão; Lectores; Discurso; Siglo XIX.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Nicholls, Nancy. "Defensa de DDHH en Chile en el contexto transnacional del movimiento de defensa de los derechos humanos, 1973-1990." Estudos Ibero-Americanos 45, no. 1 (March 22, 2019): 43. http://dx.doi.org/10.15448/1980-864x.2019.1.31796.

Full text
Abstract:
El artículo aborda el movimiento en redes de defensa de los DDHH en Chile que se desarrolló bajo la dictadura cívico-militar de Pinochet entre 1973 y 1990 en un contexto transnacional. Además de las buenas relaciones que el gobierno de la Unidad Popular había establecido con diversos gobiernos a través de sus embajadas, se plantea que hubo otros factores que incidieron en el pronto apoyo internacional a los organismos que en Chile se crearon para auxiliar a los perseguidos por el régimen. Se sostiene que tanto el conocimiento y los contactos a nivel internacional que habían adquirido algunos representantes de iglesia en materia de refugio durante la Unidad Popular, como sobre todo el impacto que generó en sectores progresistas de Europa y América Latina el golpe de estado y la muerte del presidente Allende, coadyuvaron a la inmediata respuesta en red del movimiento internacional de apoyo a la defensa de los DDHH en Chile. De modo que las bases de cómo se llevaría a cabo la cooperación internacional –por parte de agencias donantes, organismos de Naciones Unidas, el Consejo Mundial de Iglesias y gobiernos y ONGs de diversos países- se sentaron en los primeros meses después del golpe manteniéndose y desarrollándose a lo largo de los casi 17 años de dictadura. El conjunto de estos organismos crearon verdaderas redes transnacionales de apoyo a las víctimas de la represión que traspasaron las fronteras de Chile y actuaron a nivel regional y global. En este lapso, los organismos de defensa de los DDHH en Chile apoyados por el movimiento internacional, realizaron diversos aprendizajes de cómo actuar lo más eficazmente posible, creándose un modus operandi así como una cultura de DDHH, que tuvo repercusiones a nivel internacional. Lo anterior se ilustra a través del caso de FASIC. Finalmente, se sostiene que esa cultura ha dejado su huella en los movimientos sociales actuales, donde sectores de la sociedad civil, sobre todo juveniles, luchan por reivindicaciones sociales, culturales y de género que habían sido largamente postergadas.*** Defesa de DDHH em Chile no contexto multinacional do movimento de defesa dos direitos humanos, 1973-1990 ***O artigo aborda o movimento nas redes de defesa dos Direitos Humanos no Chile que se desenvolveu no período da ditadura cívico-militar de Pinochet, entre 1973 e 1990, em um contexto multinacional. Além das boas relações que o governo da Unidade Popular havia estabelecido com os diversos governos através de suas embaixadas, se propõe que houve outros fatores que incidiram no rápido apoio internacional aos organismos criados no Chile para auxiliar aos perseguidos pelo regime. Argumenta-se que tanto o conhecimento quanto os contatos em nível internacional que alguns representantes da igreja adquiriram em termos de refúgio durante a Unidade Popular – , sobretudo durante o impacto que gerou em setores progressistas da Europa e da América Latina, o golpe de estado e a morte do presidente Allende –, levaram à resposta imediata da rede do movimento internacional de apoio para a defesa dos direitos humanos no Chile. Deste modo, as bases de cooperação internacional por parte de agências doadoras, dos organismos das Nações Unidas, do Conselho Mundial de Igrejas e de governos e ONGs de diversos países sentou-se nos primeiros meses após o golpe e se desenvolveu ao longo dos quase 17 anos de ditadura. Todas essas organizações criaram redes transnacionais reais para apoiar as vítimas da repressão que cruzaram as fronteiras do Chile e atuaram regional e globalmente. Durante este período, as organizações de defesa dos Direitos Humanos no Chile apoiados pelo movimento internacional, aprendeu a agir de forma tão eficaz quanto possível, criando um modus operandi e uma cultura de Direitos Humanos, que teve repercussão internacional. O precedente é ilustrado através do caso do FASIC. Finalmente, argumenta-se que essa cultura deixou a sua marca nos atuais movimentos sociais, onde setores da sociedade civil, especialmente os jovens, lutam por reivindicações sociais, culturais e de gênero que foram adiadas por muito tempo.Palavras-chave: Direitos Humanos. Ditadura. Redes ecumênicas. Igreja Católica e protestante.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Grimaldi, Angelo. "La forma di governo nella Costituzione Romana del 1849." Misión Jurídica, no. 20 (July 1, 2021): 174–96. http://dx.doi.org/10.25058/1794600x.1916.

Full text
Abstract:
Dalla Costituzione romana del 1849 emerge una forma istituzionale “quasi dualistica” o “dualismo zoppo”. Si prevede una separazione dei poteri che però non rende possibile l’influenza ex post di un organo sulla funzione dell’altro, uno dei due organi costituzionali è claudicante: il Presidente collegiale della Repubblica, pur partecipando direttamente alla funzione legislativa, non può esercitare il veto sospensivo (accompagnato dalle osservazioni presidenziali), ma può soltanto, “senza ritardo”, promulgare la legge. L’Assemblea nomina il Presidente collegiale della Repubblica; i tre consoli non possono essere scelti fra i parlamentari, quindi si stabilisce la separazione dei due più importanti attori costituzionali. Il Presidente collegiale della Repubblica era a capo del Governo, ad esso spettava la nomina e la revoca dei ministri, quindi i ministri erano legati al Consolato da un rapporto “interno” di fiducia, ma tale rapporto di fiducia non poteva instaurarsi tra il Consolato-Governo e l’Assemblea. I due poteri, Legislativo e Capo dello Stato-Esecutivo, si costituiscono in due centri di autorità distinti, congegnati in un modo tale ed unico da potersi definire forma “quasi dualistica”. L’istituto della controfirma stabilisce il principio della “non responsabilità dei Consoli”, ma in che modo la Costituzione avrebbe garantito la irresponsabilità del Presidente (collegiale) della Repubblica se si afferma l’esatto contrario negli articoli 43, 44, 45 e 55? Risulta difficile immaginare un’evoluzione al parlamentarismo, cioè la responsabilità giuridica avrebbe aperto la strada alla responsabilità politica e, di conseguenza, al sistema parlamentare?
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Fusco, Idamaria, and Gaetano Sabatini. "Conoscenza del territorio e governo dell'emergenza ai confini del Regno di Napoli a fine Seicento." CHEIRON, no. 1 (January 2022): 44–67. http://dx.doi.org/10.3280/che2020-003.

Full text
Abstract:
Uno dei contesti nei quali la capacità di governo del territorio della monarchia spagnola fu tradizionalmente messa a più dura prova fu certamente quello delle aree di confine, che per la loro stessa natura costituivano più facilmente luogo di presenza di elementi di alterazione dell'ordine pubblico. La lotta che al principio degli anni Novanta del Seicento conduce contro il banditismo Marco Garofalo marchese della Rocca, capo dei presidi miliari delle province d'Abruzzo ai confini settentrionali del Regno di Napoli, in un'area di frontiera con lo Stato della Chiesa, costituisce un esempio della capacità dei ministri della monarchia di dinamizzare tutti i mezzi a propria disposizione per conseguire il controllo sul territorio, accompagnando l'uso della forza all'esercizio della diplomazia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Bobbi, Silvia. "Le carte di Princeton del vicerč Eugenio: una fonte documentaria quasi dimenticata per la storia militare del Regno d'Italia (1805-1814)." SOCIETÀ E STORIA, no. 134 (February 2012): 769–95. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-134007.

Full text
Abstract:
Il presente articolo intende rappresentare un contributo alla conoscenza della fonte documentaria conservata presso la Manuscripts Division del Department of Rare Books and Special Collections della Firestone Library dell'UniversitÀ di Princeton, nel New Jersey, nota come Beauharnais Collection. Essa raccoglie le carte di governo e private, che il principe Eugčne Beauharnais (1781-1824), viceré d'Italia e comandante in capo dell'esercito italico, portň con sé in esilio in Baviera alla caduta del Regno, nel 1814. Essa concerne soprattutto la storia militare del napoleonico Regno d'Italia, ed č stata sin qui assai poco consultata e utilizzata, in generale e dagli specialisti della materia, in particolare europei. Se ne evidenziano in dettaglio, con una serie di esempi direttamente frutto della sua consultazione, le peculiaritÀ e potenzialitÀ. Consente di valutare quali materie di governo avessero la prioritÀ dal punto di vista del vertice dell'esecutivo, assumendo la sua stessa lente focale di analisi della realtÀ; puň contribuire alla ricostruzione o rilettura di importanti questioni storiografiche, soprattutto se messa confronto con la documentazione conservata a Milano ed in Europa, di cui rappresenta un'indispensabile integrazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Vasapolli, Andrea, and Brigitta Valas. "La rendicontazione del fondo in trust e il costo fiscalmente riconosciuto dei beni e dei diritti che lo compongono." marzo-aprile, no. 2 (April 7, 2022): 390–99. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.98.

Full text
Abstract:
Sunto Il regime fiscale della «tassazione all’uscita», fatto proprio ora anche dall’Agenzia delle Entrate con la bozza di circolare emanata in pubblica consultazione l’11 agosto 2021, impone di approfondire una serie di problematiche che non si ponevano nell’ambito della precedente interpretazione della cosiddetta «tassazione all’entrata». Con riferimento ai beni che compongono il fondo in trust, in particolare, tali problematiche afferiscono a quale sia il costo fiscalmente riconosciuto degli stessi in capo al trustee (non potendo più trovare applicazione l’interpretazione fornita in passato dall’Agenzia delle Entrate nel contesto della tassazione all’entrata) e poi, dopo la loro assegnazione, in capo ai beneficiari, nonché alle molteplici e diversificate informazioni che il trustee deve rendicontare per tenere conto dei diversi profili di rilevanza fiscale del fondo in trust.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "REGIME DEL CAPO DEL GOVERNO"

1

PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

Full text
Abstract:
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

BARDOTTI, LORENZO. "'Governo parlamentare': nascita di una categoria politica nella cultura costituzionale italiana tra Ottocento e Novecento." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1119920.

Full text
Abstract:
Seguendo l’approccio metodologico della storia dei concetti (Begriffsgeschichte), l’elaborato mira a descrivere i cambiamenti dell’assetto politico-costituzionale italiano attraverso l’evoluzione semantica di sintagmi linguistici come ‘governo parlamentare’, ‘governo rappresentativo’, ‘governo costituzionale’, ‘parlamentarismo’. Tale analisi si concentra grossomodo in un periodo di tempo che va dalla seconda metà dell’Ottocento, fino alla prima metà del Novecento. Come fonti, accanto ai classici prodotti della dottrina politico-costituzionale, quali monografie accademiche, corsi universitari, prolusioni e discorsi parlamentari, si sono utilizzate voci di dizionari e enciclopedie, opuscoli, fonti giornalistiche, periodici e riviste di taglio più o meno specialistico e di orientamento politico diverso (liberale/moderato, cattolico, socialista, repubblicano, nazionalista, fascista). L’evoluzione concettuale di lemmi-cardine come ‘governo parlamentare’ e altri sintagmi ad esso finitimi permette di ricostruire i mutamenti della forma di governo italiana, evitando anche spiacevoli anacronismi a livello storiografico. Infatti la forma di governo non dovrebbero essere descritta attraverso quadri concettuali elaborati nella nostra contemporaneità e poi applicati retrospettivamente al passato, ma con sintagmi e concetti appartenenti alla realtà storica che si intende prendere in esame.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

IAMMARINO, Debora. "Danno ambientale e responsabilità nella gestione dei rifiuti." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251115.

Full text
Abstract:
La disciplina del danno ambientale è stata oggetto di diverse e numerose modifiche nel corso degli anni, sia a livello nazionale che europeo. Regolata in Italia, per la prima volta, dalla L. 349/1986 che, all’art. 18, prevedeva la risarcibilità del danno ambientale indipendentemente dalla violazione di altri diritti individuali come la proprietà privata o la salute. In ambito Europeo il primo intervento si è avuto con l’adozione della Direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale. La Direttiva è stata poi recepita in Italia con il D.Lgs. n. 152/2006, che nella Parte Sesta si occupa puntualmente di responsabilità per inquinamento ambientale. Tuttavia, le principali novità della normativa comunitaria con riferimento al regime di responsabilità per attività inquinanti nei confronti dei beni ambientali, non sono state immediatamente riprese in modo adeguato dalla normativa italiana, motivo per cui sono state emanate due procedure di infrazione nei confronti del Governo italiano che, per correre ai ripari, in un primo momento, ha approvato il D.l. 135/2009 introduttivo di nuovi criteri per il ripristino del danno ambientale e successivamente il legislatore è intervenuto con la Legge n. 97/2013 in materia di misure di risarcimento del danno e in materia di criteri di imputazione delle responsabilità. Tuttavia, l’assetto dei criteri di imputazione delle responsabilità è stato più volte oggetto degli interventi interpretativi della giurisprudenza che hanno delineato un quadro molto più rispondente alle istanze di origine comunitaria e ai principi del diritto europeo. All’interno di questo quadro più ampio si inserisce la questione della Gestione dei rifiuti, anch’essa oggetto di svariate modifiche normative volte sempre di più ad una tutela ambientale maggiore e prioritaria, attraverso metodi e tecniche in grado di ridurre la produzione dei rifiuti, l’introduzione del concetto di riduzione, prevenzione e recupero, riciclo e solo in ultimo lo smaltimento. Ruolo centrale assume in questo ambito l’attribuzione delle relative responsabilità in capo ai vari soggetti che si occupano della gestione dei rifiuti, pertanto nell’ultimo capitolo, si analizzeranno le diverse forme di responsabilità degli stessi e si darà conto dei principali interventi giurisprudenziali e della diverse interpretazioni dottrinali che hanno interessato la materia negli ultimi anni.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "REGIME DEL CAPO DEL GOVERNO"

1

Donolo, Carlo. Il sogno del buono governo: Apologia del regime democratico. Milano: Anabasi, 1992.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Cavalli, Luciano. Governo del leader e regime dei partiti. Bologna: Il Mulino, 1992.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Il capo del governo in Italia: Una ricerca empirica. Milano: Giuffrè, 2001.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Il buon governo del clero: Cultura e religione nella Napoli di antico regime. Roma: Edizioni di storia e letteratura, 2010.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Paolo, Colombo. Governo e costituzione: La trasformazione del regime politico nelle teorie dell'età rivoluzionaria francese. Milano: Giuffrè, 1993.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Luttazzi, Daniele. Benvenuti in Italia: Le opinioni espresse dal Capo del Governo non rispecchiano necessariamente quelle degli abitanti. Milano: Feltrinelli, 2002.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Vaccarella, Maria. Titolarità e funzione nel regime dei beni civici. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg241.

Full text
Abstract:
La presente ricerca rivisita l’antico istituto dei beni civici nella prospettiva della valorizzazione delle collettività locali, dello sviluppo sostenibile e dell’integrazione delle competenze nel governo del territorio e nella tutela dell’ambiente e del paesaggio e propone una loro nuova funzione, rispettosa dell’originaria, in un contesto di tendenziale prevalenza della destinazione e utilizzazione dei beni pubblici sulla mera titolarità
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Marques, Marcia Alessandra Arantes, ed. Perspectivas e reflexões em Sociologia. Bookerfield Editora, 2021. http://dx.doi.org/10.53268/bkf21091600.

Full text
Abstract:
A obra em questão, contém nove artigos, voltados para a pesquisa no âmbito das Ciências Sociais. De modo geral, o Estado, sua ausência, ou ainda, questionamentos sobre a atuação do mesmo, está presente em quase todos os capítulos. Entretanto, com um olhar mais apurado, é possível identificar especificidades. Nesse sentido, os artigos selecionados, difundem temas voltados aos mais diversos enfoques, como por exemplo, o Desenvolvimento econômico e desigualdades sociais, Saúde e Estado e a Ação Coletiva. No tema Desenvolvimento econômico, desigualdades sociais e violência, destacam-se três capítulos. O primeiro, “A política econômica do governo Lula: uma análise do I plano de aceleração do crescimento”, de autoria de Nelson Calsavara Garcia Junior, apresenta uma reconstituição da política econômica adotada, como também, tece uma análise do I PAC, colocado em prática no início do segundo mandato desse governo, com vistas à promoção do crescimento e o desenvolvimento econômico. Dividido em quatro partes, o capítulo também contextualiza o cenário político da época. No capítulo seguinte, “Aspectos da prostituição feminina de rua na cidade de Ribeirão Preto/SP: desigualdades, violências e subcidadania”, elaborado por Eulália Fabiano, o foco é revelar, por meio de uma pesquisa empírica, quais são as características do grupo social que essas mulheres pertencem. Contando com três partes, o capítulo ainda traz à tona, as vulnerabilidades econômico-sociais a que o grupo em estudo estava exposto, como a violência e a exploração econômica, mesmo que a localidade escolhida, seja uma referência econômica no país. Para completar esse tema, “Violência doméstica e a busca da ruptura”, da autora Maria Rozilda Barbosa do Nascimento, analisa as percepções de mulheres em situação de violência doméstica egressas na Casa Abrigo Mãe da Mata em Rio Branco, no estado do Acre. Para tanto, o capítulo dispõe de quatro partes e busca compreender, como a intervenção estatal, colaborou para transformar essas vidas. Outra tema em destaque, é a Saúde, onde brilham dois capítulos. O primeiro, “A saúde indígena e as políticas da vida: discussões entre direito e interculturalidade”, de autoria de Fabiana Leticia Sbaraini, expõe o papel exercido pelo Estado e as políticas da vida que modelaram a vida indígena como uma sub-humanidade. Contendo cinco partes, o artigo ainda ressalta a necessidade do estabelecimento de reflexões, para reconhecer diversidades étnicas e culturais que reverberam na saúde indígena. Já no próximo capítulo, “Cirurgia estética e as transformações corporais na contemporaneidade”, elaborado por Áurea Regina Silva Nunes Santos, foca na investigação dos motivos que levam as pessoas a buscarem esses procedimentos, para modificarem seus corpos. O capítulo conta com três partes, para ainda, abordar a percepção das pessoas, antes e depois das cirurgias estéticas. O tema que encerra o livro é Estado e a Ação Coletiva, onde se sobressaem, quatro capítulos. No primeiro, “Segurança pública e pesquisa de vitimização”, o autor Denis Berté Sálvia apresenta um levantamento das pesquisas de vitimização, a nível nacional e internacional, para analisar os arranjos institucionais utilizados. Esse capítulo contém cinco partes, que buscam o entendimento se tais arranjos, agregam valor e contribuem para a produção regular desses tipos de pesquisas. No capítulo seguinte, “Polícia Comunitária em Mato Grosso: tensão entre estado e sociedade”, o autor Sebastião Carlos Rodrigues da Silva, propõe a análise da implantação do projeto de Polícia Comunitária em Cuiabá, com o objetivo de identificar a participação da sociedade, e, se existem as pré-condições para realização do projeto. Esse capítulo possui cinco partes, e ainda, busca revelar o grau de adequação entre os pré-requisitos da Polícia Comunitária e o grau de civismo da sociedade em questão. Já no terceiro capítulo, “Emergencialismo e autoritarismo: um breve ensaio sociológico sobre a investigação criminal”, os autores João Vitor Gomes Pinto e Déborah Dáfne Farias Bigue apresentam uma análise onde o investigado, durante a fase investigativa, é objeto da ação estatal e não sujeito de direitos. O ensaio contém quatro partes, buscando explicar e categorizar o direito penal aplicado, com a utilização das lições de campo bourdieusiano e com a concepção harbermasiana de discurso punitivo. Por fim, o capítulo “Gramsci e Melucci: um diálogo possível para se pensar uma análise da ação coletiva”, da autora Rafaela de Melo Vasconcellos, traz ao debate, uma discussão teórica desses dois pensadores, no que diz respeito, a ação coletiva e aos movimentos sociais. Para tanto, o capítulo conta com três partes e são abordados também, os aspectos de construção hegemônica e à formação da identidade coletiva
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Oliveira, Mário Cézar Amorim de, Nilson de Souza Cardoso, and Jaqueline Rabelo de Lima. Itinerários de resistência: pluralidade e laicidade no Ensino de Ciências e Biologia. Editora Realize, 2021. http://dx.doi.org/10.46943/viii.enebio.2021.01.000.

Full text
Abstract:
Você tem em mãos o e-book com os Anais do ENEBIOnLine, a edição totalmente à distância (ou remota, ou virtual, ou on-line, como queira! rs) do VIII Encontro Nacional de Ensino de Biologia (VIII ENEBIO), do VIII Encontro de Ensino de Biologia da Regional Nordeste (VIII EREBIO-NE) e do II Simpósio Cearense de Ensino de Biologia (II SCEB). Uma edição histórica, em vários sentidos: 1. A primeira edição completamente não presencial dos nossos encontros de Ensino de Biologia; 2. A primeira edição organizada e realizada durante uma pandemia de grandes proporções que causa (ainda, infelizmente) uma crise sanitária sem precedentes na história mundial; e 3. Uma edição que tem “história pra contar”, exatamente em virtude desses contextos. Em 2018, no VII Encontro Nacional de Ensino de Biologia (VII ENEBIO) e I Encontro Regional de Ensino de Biologia (I EREBIO-NORTE), estávamos muito animados em trazer de volta para o Nordeste esse evento que bianualmente congrega nossa comunidade sbenbiana e tem o papel fundamental de dar continuidade e ampliar as ações da SBEnBio, promovendo interações de profissionais que atuam em diversos níveis e ambientes educativos no ensino de Ciências e de Biologia. Além disso, pensávamos em consolidar o EREBIO-NE como um importante espaço acadêmico-científico de troca e aprendizados entre professores e pesquisadores da região. Esses encontros congregam pesquisadores dos campos do Ensino de Ciências e Biologia, professores do ensino superior e da educação básica, além de estudantes das Licenciaturas em Ciências Biológicas e afins, alcançando quatro importantes segmentos de investimento na educação científica de qualidade. Empolgados com a expressiva participação numérica alcançada nos encontros nacionais anteriores e com a possibilidade de mitigar a carência de eventos dessa natureza e magnitude na região nordeste, em 2019 submetemos três propostas de tema gerador a uma enquete pública nas redes sociais. O tema gerador escolhido para o VIII ENEBIO, VIII EREBIO-NE e II SCEB, foi Itinerários de Resistência: Pluralidade e Laicidade no Ensino de Ciências e Biologia. Um tema que nos possibilitaria propor debates sobre questões pertinentes ao contexto social, político e educacional que o país atravessava e que acreditávamos que impactariam a formação inicial e continuada tanto quanto o trabalho de professores de Ciências e Biologia, tais como: as novas Diretrizes Curriculares Nacionais para a Formação Inicial de Professores, as recém aprovadas Base Nacional Comum Curricular para o Ensino Fundamental e para o Ensino Médio, além de questões sócio ambientais e culturais, educação para as relações étnico-raciais, educação no campo, educação indígena, relação entre conhecimento científico e conhecimentos de outras naturezas (religiosos, senso comum etc.), dentre tantas outras importantes questões. Nem imaginávamos que um vírus, que ironia, nos imporia mudanças... ainda no final de 2019 vimos nos noticiários o surto do SARS-CoV-2 na China... graças à nossa formação específica (em Ciências Biológicas) e à lembrança de situações anteriores, como a do surto da Síndrome Aguda Respiratória Grave (SARS) em 2002-2003, sabíamos que poderíamos estar diante não apenas de uma mera “gripezinha”, mas mantivemos os planos do evento que estava agendado para acontecer no período de 29 de Abril a 02 de Maio de 2020. Tínhamos um enorme interesse em promover o debate acerca das experiências dos professores e pesquisadores que atuam em diferentes espaços e níveis de escolaridade e refletir sobre como as características da pluralidade e laicidade necessárias a uma educação básica democrática e inclusiva, especialmente a educação científica, estavam, e ainda estão hoje, vulneráveis no contexto dos atuais projetos e políticas educacionais. Nesse contexto, debater conflitos, propor ações e compartilhar experiências eram os desafios que nos moviam a pensar itinerários de resistência que caminhassem na direção do fortalecimento da profissão docente e do ensino de Ciências e de Biologia. Com o aumento do número de casos de infecções na China e com sua disseminação pela Europa, nos acendeu o alerta para um eventual adiamento. Em março, o primeiro caso no Brasil é noticiado, mais tensão e mais apreensão. Tivemos uma primeira onda, da qual, para alguns especialistas, nunca saímos, decidimos, portanto, após as primeiras medidas de isolamento social, adiar a realização do Encontro para acontecer, ainda presencialmente, de 02 a 04 de setembro de 2020. Em 31 de maio, já somávamos mais de 29 mil vidas ceifadas no país pela COVID-19, em meio a negacionismos de todas as ordens que indicavam que o quadro provavelmente pioraria. Em junho de 2020, a Coordenação Organizadora Local, em concordância com a Diretoria Executiva Nacional (DEN) da SBEnBio e seu Conselho Deliberativo Nacional (CDN), comunicava o adiamento do evento por tempo indeterminado. Nesse momento, tínhamos indicativos de que poderíamos contar em breve com uma vacina, mas não havia prazo para que isso acontecesse. O Ceará e outros estados nordestinos estavam em lockdown, o país estava atônito frente à disseminação do vírus e ao negacionismo dos que deveriam estar lutando para combatê-lo. Final do ano de 2020, apesar de uma pequena queda do número de mortes no país e do anúncio de vacinas por laboratórios e institutos como o Butantan e a Fiocruz, as exitosas experiências de nossa parceira, Realize Eventos Científicos, na organização de eventos nacionais on-line, nos estimulou a retomar a organização do evento e considerar a possibilidade de sua realização nesse modelo. Seria uma aventura! Mas será que a vacinação não possibilitaria nos encontrarmos presencialmente, já em 2021? As estimativas não eram nada animadoras. Tudo indicava que o foco do governo federal seria o “tratamento precoce”, sabidamente ineficiente. Enfim, nos apegamos a experiência de nossa parceira e, em novembro de 2020, anunciamos o novo formato do evento, nascia o ENEBIOnLine! E foi contando com expressiva compreensão e apoio da comunidade sbenbiana que, mesmo que registrado descontentamentos, prevaleceu a decisão consciente ante a crise sanitária que ainda enfrentávamos no final de 2020 e início de 2021; e de 25 a 29 de janeiro aconteceu o VIII ENEBIO, VIII EREBIO-NE e o II SCEB, no formato totalmente on-line. Mantivemos praticamente a mesma programação, apesar do contexto da pandemia de COVID-19 e de suas implicações para a nossa área, como o impacto do ensino remoto na educação científica e formação docente, terem permeado inevitavelmente os debates nas palestras, mesas redondas e sessões de apresentação de trabalho. Podemos dizer que foi um “sucesso de público e de crítica”, com 909 credenciados participando das seis mesas redondas, palestras de abertura e encerramento, reunião ampliada da SBEnBio, painel temático reunindo as ex-presidentas e os ex-presidentes da associação... e tudo no conforto e na segurança de nossos lares. Uma decisão que já durante o evento se mostrava acertada, tendo em vista o recrudescimento da crise sanitária, com aumento alarmante do número de mortos (hoje, já somamos mais de 265.500 vidas perdidas para a COVID-19, segundo o último balanço do consórcio de veículos de imprensa), colapso da rede de atendimento hospitalar e que, possivelmente, será agravada em função da morosidade da vacinação no país associada ao “jeitinho brasileiro” de desobedecer as normas básicas de (auto)proteção contra a infecção. Apesar dos tempos terríveis que aparentemente ainda haveremos de enfrentar, esperamos que o reconhecimento pelo STF da perseguição jurídica sofrida pelo nosso ex-presidente da República... ops (desculpem-nos o ato falho! rs)... esperamos que a publicação desse e-book com os Anais do ENEBIOnLine, contendo a íntegra dos 632 trabalhos apresentados durante o evento, chegue como um sopro de esperança de que dias melhores virão! De que depois da peste e da tempestade, virá a bonança... de que, no segundo semestre de 2022, todes vocês poderão estar conosco em Fortaleza, Ceará, para o IX ENEBIO, IX EREBIO-NE e III SCEB... para sentir o calor da ‘Terra da Luz’ e do abraço que não pôde ser dado, para debater sobre o Ensino de Biologia, cada dia mais necessário no enfrentamento do negacionismo científico e das fake news que adoecem de morte o Brasil.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Balestero, Gabriela Soares. Gênero, raça, classe e o direito: uma análise inclusiva. Editora Amplla, 2022. http://dx.doi.org/10.51859/amplla.grc1006-0.

Full text
Abstract:
Com muita satisfação publicamos a obra intitulada “Gênero, raça, classe e o Direito: uma análise inclusiva”. Trata-se de uma obra que visa reunir pesquisas sobre estudos de gênero oriundas dos mais diversos pesquisadores de nosso país. Portanto, a presente obra traz temas muito interessantes e polêmicos, possuindo uma análise interseccional entre Gênero, Raça, Classe e Direitos Humanos. O primeiro capítulo intitulado “Diferenças de gênero na ciência e tecnologia: as questões de interseccionalidade a partir de experiências femininas” teve como objetivo principal estudar as mulheres na ciência, visto que a Ciência e Tecnologia (C&T) é um espaço de pesquisa e extensão de larga exploração desde o advento do capitalismo e por ter vinculação direta com as ciências da natureza, o ambiente ficou tradicionalmente conhecido como um espaço masculino devido a construção de um imaginário patriarcal. A estrutura das organizações não possibilita o êxito profissional do gênero feminino, o que nos possibilita afirmar que isso se deve mais pelas estruturas institucionais inapropriadas do que a falta de aptidão para as mulheres nas áreas da C&T. Nesse aspecto, ser uma mulher inserida na C&T é transgredir a cultura, afinal há uma diferença de gênero na área que resulta em silenciamentos, perseguições, preconceitos e dificuldades. O segundo capítulo intitulado “Violência de gênero: tecendo reflexões acerca da questão racial” visa aprofundar a temática da violência de gênero a partir do viés da interseccionalidade de gênero, raça e classe, os três eixos estruturantes que constituem a nossa sociedade. Não obstante, fruto de uma sociedade patriarcal, capitalista e racista em que a violência contra as mulheres atinge todas as classes sociais, raças e etnias, este trabalho se propõe analisar essas violações com ênfase nos dados estatísticos que mostram que as mulheres negras são as mais violadas no que se refere a violência doméstica. Para Heleieth Saffioti, os três eixos se fundem de maneira profunda e formam um “nó”. O patriarcado é o eixo mais antigo, logo, o racismo e o capitalismo encontram nele um terreno fértil para sua instalação e reprodução. Para além disso, busco trazer a reflexão dos avanços e limites legais na prevenção e enfrentamento à violência contra às mulheres, bem como busco atentar aos desafios profissionais presentes nos serviços de atendimento e os efeitos da pandemia de Covid-19. Para tal, foi realizada uma revisão e análise bibliográfica de livros, artigos, dossiês e leis. Além dessas fontes, foi utilizado vivências e experiências de estágio no Centro de Referência para Mulheres Suely Souza de Almeida (CRM-SSA). O terceiro capítulo intitulado “A representatividade da pessoa com deficiência física nas histórias em quadrinhos (HQs)” trata da importância da representatividade de pessoas com deficiência física no conteúdo das histórias em quadrinhos (HQS), contribuindo para a desconstrução de estereótipos existentes. Onde essas personagens através dos textos e das figuras oriundas do trabalho dos cartunistas grandes contribuintes auxiliam para informar, reduzir diferenças em qualquer faixa etária, ferramenta didática, auxilia na representatividade, visibilidade e inclusão. Apresentamos aqui através dessa pesquisa qualitativa, descritiva e bibliográfica apoiada na escrita um breve panorama das HQS e da deficiência, os tipos de deficiências e apresentamos as respectivas personagens com as mesmas características. O quarto capítulo intitulado “Assédio moral no serviço público estadual” tem como objetivo analisar um caso de assédio moral no trabalho ocorrido no âmbito da administração pública em Santa Catarina. As dificuldades e os desafios vivenciados pela vítima auxiliam a repensar acerca das possibilidades de prevenção, repressão e punição do assédio moral na esfera pública administrativa estadual, bem como a reparação de danos na justiça. Diante da análise do caso, observou-se que o assédio moral no trabalho é um fenômeno complexo, multidimensional, e que causa danos físicos e psicossociais, podendo acarretar incapacidade para o trabalho (aposentadoria precoce). Nesse contexto, pondera-se que os trabalhadores da administração pública, de regime estatutário, podem denunciar o assédio moral em duas esferas distintas, administrativa e justiça comum. O quinto capítulo intitulado “Biologia celular e molecular: a relevância do homossexualismo e seus componentes genéticos e biológicos” teve por objetivo realizar um levantamento bibliográfico sobre esta temática, tão atual na sociedade humana, abordando assim as contribuições genéticas e enfatizando os preconceitos da sociedade de forma ativa para os LGLBT (Lésbica, gays, bissexuais e transgêneros) A sexualidade é uma necessidade vital para vida do ser humano, desde a sua infância onde vem conhecer a sua higienização, a percepção do sexo masculino e feminino, características dos seus órgãos genitais e da necessidade que evidenciam cada um deles, até a vida adulta, onde tem sua vida sexual ativa. Porém, a sociedade de forma incoerente, de forma crítica e irrelevante, faz o julgamento da opção e determinação sexual, não considerando os fatores que afloram diante dos caracteres genéticos, fatores esses que agregam nos cromossomos, que vem do início de sua formação. O sexto capítulo intitulado “Morro da Gamela: a sacralidade ao longo do tempo” os autores dissertam que muitos crentes que peregrinam até o morro da gamela na atualidade pensando que a sacralidade do lugar seja algo iniciado pelos seguidores do cristianismo. Entretanto, de acordo com algumas publicações do periódico Diário da Manhã, tais cerimônias, bem como também a localidade, eram vistos por um segmento da sociedade capixaba da época como algo afrontoso. Na edição do dia 13 de maio de 1917 o Diário da Manhã publicou uma matéria que tinha como título: “Um antro de reuniões suspeitas” (figura 1), narrando uma ação policial realizada no Morro da Gamela. O sétimo capítulo intitulado “Contextualizando as atitudes dos profissionais da saúde em relação ao aborto legal” destaca que na maioria dos países desenvolvidos, o aborto é permitido para salvar a vida da gestante, resguardar a sua saúde física ou mental, quando a gravidez resultou de estupro ou incesto, em casos de anomalia fetal, por razões socioeconômicas e por requisição da mulher. Contudo, no Brasil, o aborto é ainda um tema polêmico que suscita discussões nas diversas áreas do conhecimento, notadamente entre os profissionais da área de saúde que realizam o procedimento. O objetivo geral do estudo é realizar uma análise da produção científica sobre as atitudes dos profissionais de saúde em relação ao aborto legal. O oitavo capítulo intitulado “Sistema prisional brasileiro: o processo de ressocialização de ex-detentas ao convívio social” tem como objetivo refletir sobre a realidade vivida pelas detentas nas prisões brasileiras e entender como o Sistema Prisional pode influenciar no processo de ressocialização de “ex-detentas”. Este capítulo objetiva analisar a situação vivida pela mulher no cárcere, constatar se as detentas estão sendo condenadas à luz dos mesmos princípios aplicados aos homens, bem como analisar se há medidas eficazes para a ressocialização das mulheres encarceradas. O nono capítulo intitulado “A questão brasileira quanto à relação cárcere e maternidade em tempos de pandemia” tem por objetivo tratar das questões ligadas à criminalidade feminina, focada na condição de mulher e mãe apenada no sistema prisional brasileiro, apresentando as imbricações das vulnerabilidades no que diz respeito ao seu acesso à saúde, bem como de seus (as) filhos (as); o enfrentamento no contexto prisional e a luta pelo exercício da cidadania, enquanto dignidade da pessoa humana, diante das contumazes violações dos direitos humanos, mormente agora, diante da pandemia do coronavírus. Por fim, se lança um alerta no sentido do silêncio dos órgãos públicos quanto às situações de internações hospitalares, em caso de contágio, produzindo uma espécie de invisibilidade acerca desse público já notoriamente agredido em sua condição humana. O décimo capítulo intitulado “O Direito à Educação, a legislação de cotas e a implantação de comissões de heteroidentificação” e tem como objetivo tratar da importância do direito à educação como meio de inserção do ser humano em uma sociedade mais justa e igualitária, correlacionado a relevância da aplicação das ações afirmativas por parte do governo federal nas instituições de ensino superior, tendo como campo de estudo a implantação da Comissão de Heteroidentificação para combate às fraudes no ingresso por cotas nas universidades públicas. Para tanto, o sistema de cotas, historicamente e hodiernamente, percorrendo a legislação nacional é explorado. Além disso discorre-se sobre especificidades da diferenciação de cota social e cota racial e sua forma de aplicação na instituição, citando os critérios usados para ingresso como também os grupos beneficiados. O décimo primeiro capítulo intitulado “Implantação da comissão de heteroidentificação em uma universidade do Estado de Minas Gerais” trata da implantação da Comissão de Heteroidentificação para combate às fraudes no ingresso por cotas na Universidade Federal do Triângulo Mineiro. Para tanto, o sistema de cotas, historicamente e hodiernamente, percorrendo a legislação nacional é explorado. Para tanto, são apresentadas todas as medidas que foram tomadas para a concretização e implantação da comissão na instituição, prelecionando os atos iniciais das audiências públicas de discussão sobre o seu cabimento na Instituição, bem como os critérios utilizados nas entrevistas para o ingresso dos discentes. O décimo segundo capítulo intitulado “Perspectivas da vivência e permanência de jovens sobre continuidade no campo após conclusão do Ensino Médio” tem como objetivo analisar as principais perspectivas para a vivência e permanência de jovens sobre continuidade no campo após conclusão do ensino médio, tendo como base o jovem que estudam em salas anexas no município de Vila Rica-MT. A pesquisa foi realizada com os alunos da Escola Vila Rica, que estudam em salas anexas no campo em Vila Rica-MT. Foi realizada uma pesquisa “survey”, por meio da aplicação de um questionário estruturado, os dados coletados foram transferidos, tabulados e analisados por meio de programas próprios para armazenamento de dados, utilizando técnicas descritivas, tabulação cruzada e análise em percentual. Ao analisar as principais perspectivas da vivência e permanência de jovens sobre continuidade no campo após conclusão do ensino médio, a maioria dos estudantes falaram que recebem incentivo dos familiares para permanecer no campo após o término do ensino médio. Os jovens em sua maioria entendem a importância de se fazer o controle dos custos, produção e venda, o que pode dificultar ao produtor saber o real custo da sua produção, fazer planejamento e tomadas de decisões assertivas. O décimo terceiro capítulo intitulado “Desigualdade de gênero na política brasileira: dificuldades e desafios” tem como enfoque a discriminação da mulher no cenário político brasileiro tendo como base o Direito Comparado. Verifica-se a ausência de igualdade de fato, no que tange à paridade de oportunidades e a acesso a cargos públicos. O tema possui relevância jurídica visto que mulheres e homens acessam posições de poder político de diferentes maneiras, mas as mulheres ainda continuam sub representadas na esfera política brasileira. Isso viola o disposto no artigo 5°, inc. I da Constituição Federal Brasileira, que prevê a igualdade entre homens e mulheres em direitos e obrigações. É necessária uma mudança da mentalidade para que realmente haja a quebra dos estereótipos de identidade de gênero ainda existentes. O décimo quarto capítulo intitulado “O que os professores devem saber sobre as dificuldades de aprendizagem para facilitar o processo de ensino e aprendizagem?” se propõe realizar pesquisa sobre as dificuldades de aprendizagem. Objetiva-se identificar as suas principais causas, consequências, as formas de diagnóstico, tratamentos ou intervenções. Tanto a escola quanto a família são agentes relevantes na formação do educando, pois o mesmo se desenvolve a partir do contexto ao qual ele está inserido. A escola e a família devem procurar meios para estabelecer uma parceria e garantir educação de qualidade ao aluno. Porém, na maioria dos casos ocorre um distanciamento entre essas instituições, o que acaba desestimulando a criança a querer aprender. O décimo quinto capítulo intitulado “A participação feminina nos cursos de graduação da Escola Naval: uma história de conquistas” tem por objetivo apresentar a participação histórica da jovem mulher militar oriunda da EN. A abordagem é qualitativa, com pesquisa documental e bibliográfica como técnicas iniciais exploratórias e com dados de pesquisa longitudinais, de 2014 a 2021. A participação das mulheres em diversas ocupações profissionais até pouco tempo masculinas está em crescimento. A história de conquistas femininas é, sem dúvidas, marcante na construção de uma oficialidade que representa uma parcela da sociedade brasileira. As futuras oficiais estão a aprender os comportamentos desejáveis que seguirão na profissão militar, de dedicação à Marinha, à Nação, sem se esquecerem de que são mulheres e cidadãs, integrantes ativas de uma sociedade que busca um país desenvolvido, forte, livre, igualitário, justo e soberano. O décimo sexto capítulo intitulado “Discutir gênero - Identidade de gênero e sexualidade interseccionando as experiências de mulheres e homens transexuais” aborda perspectivas referentes à identidade de gênero e sexual tomando-se como referência a experiência transexual. Mostra-se imprescindível refletir sobre a sexualidade e sobre os questionamentos e colocações equivocadas em relação aos corpos e identidades de mulheres e homens trans. Busca-se o entendimento de que identidade de gênero e orientação sexual são demandas pessoais – íntimas em relação a gênero e corpo sendo este, inclusive, um lugar de enunciado político. O décimo sétimo capítulo intitulado “Reconhecimento das diferenças e superação dos preconceitos frente à diversidade sexual no âmbito educacional” tem como objetivo apresentar a diversidade sexual dentro do âmbito escolar, promovendo assim, o reconhecimento das diferenças e superação dos preconceitos que tem raízes culturais em tabus estigmatizados pela sociedade que vê a diferença como algo fora da ordem social. A pesquisa tem uma abordagem qualitativa, de natureza básica, com objetivo explicativo através do procedimento bibliográfico, onde foram feitas pesquisas em livros, artigos e monografias disponíveis via online. O décimo oitavo capítulo intitulado “Cultura do Estupro no Brasil: um mal a ser combatido” trata dos estarrecedores índices de violência contra a mulher no Brasil, especialmente no caso de estupros, que maculam não somente o corpo, mas o psicológico das mulheres agredidas. No caso, será apresentado um panorama da legislação de combate à violência contra a mulher no Brasil, que mesmo sendo de excelência no que concerne ao arcabouço jurídico, ainda não é realidade de forma prática no Brasil. Por fim, será apresentada a cultura do estupro no Brasil, mal esse que necessita ser combatido, sendo necessária uma mudança urgente desse modo negativo de agir e pensar do brasileiro em relação à mulher. O décimo nono capítulo intitulado “Posicionamentos sobre a mulher indígena na produção científica em saúde” buscou problematizar as construções discursivas sobre saúde e cuidado presentes na literatura acadêmica brasileira acerca de mulheres indígenas. Para tal, foi produzida uma revisão da literatura nas plataformas de indexação do SciELO, BVS-Psi, BDTD e Catálogo de Teses e Dissertações da CAPES, localizando um total 90 trabalhos, sendo, 8 artigos e 2 dissertações do campo da saúde analisados neste trabalho. Buscou-se então identificar, nessa literatura, os conceitos de saúde e cuidado; analisar como as mulheres indígenas são discursivamente posicionadas com relação às práticas de cuidado com a saúde. O vigésimo capítulo intitulado “A atuação do CREAS na violência doméstica contra mulheres: reflexões sobre o contexto de necropolítica na pandemia” tem como objetivo analisar a violência doméstica contra mulheres nesse contexto de necropolítica na pandemia, devido ao seu crescimento, inclusive em relação às demais minorias sociais, conforme será discutido por meio de dados quantitativos e qualitativos. Serão, também, apresentados desafios para as políticas públicas de enfrentamento à violência doméstica contra mulheres, com ênfase no Centro de Referência Especializado de Assistência Social, criado a partir dos princípios do Sistema Único de Assistência Social. Pretende-se, assim, dar visibilidade e desnaturalizar perspectivas essencialistas sobre a desigualdade de gênero e sobre o descaso do Estado frente a esse contexto, ressaltando a relevância de uma análise crítica e psicossocial de enfrentamento à violência doméstica contra mulheres. O vigésimo primeiro capítulo intitulado “Não morrer nem sempre é viver: análise do auxílio emergencial para proteção das mulheres negras na pandemia de Covid-19” pretende o escrutínio e a reflexão sobre a novel norma de Auxílio Emergencial, a Lei nº 14.171/21, analisando-a no âmbito do Direito de Família, dos Direitos da Criança e do Adolescente, e especialmente no tocante aos direitos das mulheres, encontrando-se socialmente inserido dentre as críticas ao modelo patriarcal e racial de sujeição feminina. Propõe-se, então, a utilizar as abordagens antropológica e jurídica para investigar os contextos de opressão de gênero, raça e classe diante do cenário da Pandemia de Covid-19, como reflexo do aprofundamento de vulnerabilidades históricas. O vigésimo segundo capítulo intitulado “Cotas como estratégia política do movimento negro: um debate necessário” pretende analisar a lei nº 12.711/2012, visando subsidiar a garantia de direito. Assim como, compreender a importância do movimento negro e do Serviço Social para a concretização das cotas. Trata-se de uma pesquisa bibliográfica, a partir da utilização de publicações de autores sobre os assuntos que compõem o tema. Constata-se que o sistema de cotas étnico-raciais é de extrema importância, sem ela, o ingresso da população negra no ensino superior público, seria quase inexistente, afinal, mesmo com as garantias constitucionais e as legislações pertinentes a esta temática como a Lei Federal 12.288/2010 (que dispõe sobre o Estatuto de Igualdade Racial), assim como o Projeto de Lei 73/1999 e 213/2003 e a referida Lei, continua desqualificando os não brancos, por não conseguirem ter acesso a esse direito por intermédio da competição, do esforço individual, afinal, dentro dos moldes do capitalismo, é isso que vale e importa. O vigésimo terceiro capítulo intitulado “Questões de gênero em noticiários: educação, trabalho e lutas sociais” tem como objetivo apresentar concepções de gênero em noticiários nacionais. Especificamente, caracterizar noticiários nacionais associados ao gênero; realizar uma releitura de noticiários, associando-os ao conhecimento cultural. Desse modo, optou-se por um estudo descritivo com abordagem qualitativa. Para a realização do estudo foram selecionados 10 noticiários publicados no ano de 2017. Após a seleção das fontes de dados, estes foram identificados, classificados e analisados A análise do material de estudo ocorreu de forma interpretativa nas categorias educação, trabalho e lutas sociais contra o sexismo. Com as análises constatou-se que ainda são altos os índices de analfabetismo entre mulheres; que a desigualdade salarial ainda é evidente entre homens e mulheres, embora essas tenham papel participativo na sociedade; que as lutas contra o sexismo não podem parar pois a violência doméstica ainda faz parte da vida de muitas mulheres, embora a Lei Maria da Penha tenha lhes assegurado alguns direitos. Por fim, que prevalece uma cultura hegemônica e machista no nosso país e que se faz necessário maior conscientização da população para a tratativa da temática gênero. O vigésimo quarto capítulo intitulado “Os voos rasantes num mundo em ruínas: um ensaio sobre o racismo em tempos de Covid-19” traz como proposição criar um terreno reflexivo, compondo zonas de encontro entre o saber e o transmitir. A proposição do texto se encontra numa encruzilhada de pensamentos e reflexões que constituem a base da discussão em torno da vida. O ensaio proposto tem como objetivo criar rachaduras para outros conhecimentos, desta forma criando um espaço para que as palavras possam respirar e tomar forma. Os caminhos percorridos vão de encontro a necropolítica instaurada e perpetuada através dos anos e formas de resistência e realidade dos/as jovens negros/as brasileiros. O vigésimo quinto capítulo intitulado “A mulher idosa e a invisibilidade da violência psicológica” tem como objetivo analisar a violência praticada contra pessoas idosas como sendo multifatorial. As mulheres sofrem mais violência em todas as faixas etárias, fato que se agrava com o envelhecimento, adoecimento e ao gênero. A violência contra a mulher idosa pode ser caracterizada como agressão física, verbal, moral, psicológica, sexual, negligência ou abandono, tanto social quanto institucional, caracterizando-se como um grave abuso aos direitos humanos. A Violência Psicológica resulta em sequelas tão graves como as causadas por agressões físicas e, em muitos casos, são desenvolvidos quadros de estresse pós-traumático, depressão, ansiedade, ideações suicidas, entre outros. A Violência Psicológica contra a mulher foi tipificada como crime por meio da Lei nº 14.188/2021. Em diversos contextos, as idosas vítimas de violências, negam-se a adotar medidas legais contra os agressores, que geralmente são membros da família ou a discutir sobre esse assunto com terceiros. Portanto, entende-se que os abusos sejam ainda mais prevalentes e, portanto, subnotificados. Espera-se que esse estudo possa facilitar uma discussão sobre o tema da violência psicológica contra a mulher idosa, um tema ainda tão pouco explorado. O vigésimo sexto capítulo intitulado “Vulnerabilidade da população trans profissional do sexo à manifestações bucais de infecções sexualmente transmissíveis” tem como objetivo identificar as vulnerabilidades em relação às manifestações bucais de IST no grupo alvo. A metodologia seguiu os princípios de uma Revisão de Literatura Narrativa, tendo sido realizada coleta de referencial teórico em sites de bases de dados, tais como Pubmed, SciELO e LILACS. As etapas da pesquisa consistiram em identificar, selecionar e fazer o fichamento de 38 artigos diretamente relacionados ao tema. De acordo com o referencial teórico utilizado, compreende-se que a constante dialética entre as demandas da população trans e o imperativo heterossexual cisgênero, envolve processos de adoecimento, discriminação, preconceitos e privação de direitos fundamentais. Estes, associados à presença de comportamentos de riscos quanto à contaminação por IST; à prostituição enquanto principal destino para obtenção de renda; às baixas taxas de qualidade e expectativa de vida, e às altas taxas de mortes violentas, evidenciam a necessidade urgente de ações que assegurem os direitos fundamentais dessa minoria. Nesse contexto, os autores concluem que há a necessidade de criar e efetivar políticas públicas de alcance nacional, que busquem mudanças de ordem estrutural e social, estabelecendo redes de apoio, fortalecimento dos vínculos com os serviços de saúde e incentivo sobre prevenção. O vigésimo sétimo capítulo intitulado “Observatório dos Direitos das Mulheres dos Vales do Jequitinhonha e Mucuri-UFVJM: dilemas e desafios nas suas ações em tempos de Covid-19” busca destacar os principais dilemas e desafios para dar continuidade ao desenvolvimento das ações realizadas pelo Observatório dos Direitos das Mulheres dos Vales do Jequitinhonha e Mucuri – ODMVJM da UFVJM, durante a pandemia do novo coronavírus (COVID-19), com destaque para as possibilidades das ações efetivadas, no contexto de trabalho remoto da extensão universitária na UFVJM. Este projeto de extensão foi iniciado em agosto de 2016, por meio da articulação com o ensino e pesquisa. Desde sua criação, o projeto vem promovendo importantes contribuições na defesa dos direitos da mulher e principalmente no enfrentamento a violência contra a mulher nos Vales do Jequitinhonha e Mucuri. O vigésimo oitavo capítulo intitulado “Mulheres que curam: matriarcas responsáveis pela transmissão de ser rezadeira” ressalta que as rezadeiras são mulheres de núcleos periféricos de suas cidades, atuando como curandeiras onde os sistemas de saúde possuem dificuldades de ingresso. São mulheres velhas, que por muita das vezes, são as chefes de família, detentoras da maior parte da economia da casa. Elas retêm sua subsistência e de sua família a partir de planos de governo, como aposentadoria e bolsa família. O ofício da reza é transmitido para as mulheres dentro de um núcleo familiar. Por fim, o vigésimo nono capítulo intitulado “Gênero e Lei Maria da Penha: atravessamentos na concessão de medidas protetivas” procede-se a um breve resgate histórico da construção e de distintas compreensões teóricas sobre o gênero, através de considerações introdutórias da formulação proposta por Scott (1990), seguindo-se da crítica ao seu emprego a partir de estudos apoiados em Butler e em marxistas, especialmente materialistas. Conclui-se que o debate em torno do gênero não é uníssono e encontra-se em constante movimento no âmbito das ciências humanas e sociais, nos debates feministas e no campo do direito, com rebatimentos nas discussões e formulações jurídicas, logo, repercutindo na operacionalização da lei Maria da Penha e exigindo postura atenta das equipes multidisciplinares. Por isso, a obra que ora se apresenta é de leitura obrigatória para estudantes e profissionais de todas as áreas que queiram compreender e formar opinião acerca dos estudos de gênero e suas interseccionalidades, que transcendem diversas áreas do conhecimento. Além disso, diante de tais debates importantes trazidos na presente obra podem surgir soluções e respostas para a resolução de diversas questões polêmicas em pauta em nosso país e no mundo. Da organizadora, tendo como base os trabalhos apresentados pelos autores. Tenham uma ótima leitura!
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Book chapters on the topic "REGIME DEL CAPO DEL GOVERNO"

1

Marques, Francisco Paulo Jamil. "Prefácio." In Participação Política no Facebook e Twitter Comunicação Estratégica de Campanhas nas Eleições 2012 em Natal (RN), 9–11. Bookerfield Editora, 2022. http://dx.doi.org/10.53268/bkf22050798.

Full text
Abstract:
Ainda que a literatura dedicada à Teoria Democrática estabeleça uma polêmica saudável em torno do quanto de participação da esfera da cidadania seria apropriado para os regimes representativos, é inegável que determinados traços culturais inerentes a cada sociedade influenciam o modo como enxergamos o envolvimento dos cidadãos. No caso brasileiro, desde antes da promulgação da Constituição Federal de 1988, a participação tem sido um princípio valorizado pelo público e, mesmo, previsto no arcabouço legal. De fato, administrações políticas em seus mais diversos âmbitos costumam patrocinar projetos que oferecem aos cidadãos a chance de participar por meio da elaboração de orçamentos, proposição de projetos de lei ou assentos em conselhos. É como se a simples intromissão dos cidadãos trouxesse um ganho de legitimidade que superaria os demais problemas que costumeiramente marcam as tomadas de decisão de interesse coletivo. É essencial, contudo, compreender que a participação também pode embutir desvantagens. O fato de contarmos com um procedimento que, em princípio, confere maior legitimidade não quer dizer que as decisões tomadas sejam, necessariamente, melhores do ponto de vista de sua substância. Além disso, investir em maior participação da esfera da cidadania implica adicionar um conjunto de custos nem sempre visíveis de imediato: é preciso prever mecanismos capazes de processar as demandas endereçadas aos agentes do estado e, em determinadas situações, é fundamental haver tempo para convencer as pessoas de alguns rumos (que aparentemente seriam melhores no momento) podem trazer consequências negativas no futuro. A partir de meados do século XX, a comunicação de massa prometeu diminuir parte dos custos implicados em experiências de participação. Seja ao oferecer informações por meio do jornalismo, ao promover arenas de debates entre especialistas ou mesmo ao funcionar como plataformas aptas a reunir as preferências de cidadãos comuns, os media têm facilitado a aproximação entre cidadãos e instituições políticas. É verdade que, nem sempre, tal convergência é despida de novos problemas: o cinismo e a apatia de parte da audiência ao acompanhar a cobertura de escândalos de corrupção, por exemplo, é algo que, muitas vezes, afasta pessoas que, efetivamente, poderiam contribuir com o progresso social. A maior adoção dos recursos de comunicação digital nas duas últimas décadas, contudo, trouxe nova esperança aos participacionistas. O argumento daqueles mais empolgados se fundamenta na conveniência trazida por interações síncronas e assíncronas, capaz de diminuir a importância das barreiras geográficas e, assim, reavivar a ideia de uma ágora na qual todos (ou, pelo menos, muitos) teriam voz e vez. Do início dos anos 2000 para cá, PREFÁCIO houve correção de rumos em determinados exageros retóricos, claro, mas não se pode duvidar do amplo conjunto de oportunidades de acompanhar a política que as novas formas de conexão trouxeram. Para além da maior variedade de fontes de informação, o controle social da coisa pública tem sido reforçado mediante a utilização de mecanismos de transparência ou do encaminhamento de denúncias aos órgãos competentes. A cobrança endereçada a autoridades e órgãos do governo por meio de redes sociais amplia a responsividade, ainda que, estrategicamente, nem sempre seja benéfico àqueles questionados se manifestarem, preferindo-se a omissão ou a reserva momentânea. Mas há situações em que a discrição é prejudicial aos agentes políticos, afinal, a visibilidade é um aspecto essencial na vida daqueles que dependem da autorização dos cidadãos para exercerem posições de domínio. As disputas eleitorais, assim, consistem em ocasiões nas quais estar acessível é propriedade praticamente obrigatória a quem deseja chegar a postos eletivos mais altos. Nesse sentido, criar e manter atualizados perfis em redes sociais digitais se mostra tão relevante quanto participar de sabatinas e entrevistas, tomar parte em conversas com eleitores ou promover passeatas e carreatas. A esta altura, é preciso deixar claro que, se a demanda por participação varia conforme a cultura política – conforme defendido no início deste texto –, os efeitos dos media digitais no jogo democrático também tendem a se mostrar diversos. A título de ilustração, em localidades com menor número de habitantes e marcadas por sociabilidade de natureza comunitária, talvez a comunicação via internet exerça um poder menor do que a interação pessoal, “porta-a-porta”. Porém, como garantir que esse, de fato, seja o resultado? É essencial, então, que a literatura da área de Comunicação & Política enxergue as singularidades que determinadas formas de apropriação das tecnologias de comunicação digital encetam. Estudos sobre democracia digital em âmbito local se mostram os mais adequados para detalhar a variedade de formas de uso conferidas às ferramentas de comunicação online. É justamente por conta disso que o livro da pesquisadora Karla Ferreira se mostra tão pertinente. O estudo sobre as estratégias de campanha acionadas durante as eleições de 2012 na cidade de Natal oferece não somente uma reflexão teórica madura, mas dá ao leitor a oportunidade de ter acesso a particularidades que podem, ao mesmo tempo, espelhar e inspirar tendências de comunicação eleitoral testemunhadas em outros locais. É claro que elementos mais gerais, a exemplo da regulamentação das campanhas online por parte dos legisladores e de tribunais, buscam padronizar o emprego de tais recursos, mas há aspectos tão enraizados na cultura local que apenas um olhar criterioso sobre as articulações e disputas tem condições de revelar. O leitor deste livro encontrará uma revisão de literatura sólida e bem-organizada, que tem a competência de mesclar autores nacionais e internacionais. A isto, deve ser acrescido o fato de que, metodologicamente, a etnografia foi aliada à realização de entrevistas com atores-chave do processo eleitoral, a saber, os próprios candidatos. A investigação se preocupou não apenas em mapear as publicações, mas em entender a própria concepção que os concorrentes tinham, por exemplo, sobre a ideia de participação política. É por conta desses aspectos que o livro traz uma contribuição original ao campo, servindo de referência para estudos futuros que se debruçam sobre democracia online.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Conference papers on the topic "REGIME DEL CAPO DEL GOVERNO"

1

MONTENEGRO, MARCOS PAULO RODRIGUES, and THARCISIO COTTA FONTAINHA. "Análise do arranjo institucional de interação entre stakeholders legislativos e regulatório com o governo no contexto dos desastres: o caso da Região Serrana do RJ (2011)." In ENEGEP 2021 - Encontro Nacional de Engenharia de Produção. ENEGEP 2021 - Encontro Nacional de Engenharia de Produção, 2021. http://dx.doi.org/10.14488/enegep2021_tn_sto_359_1853_42535.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Aidar, Tirza, and Larissa Dos Santos Marinho. "Tábuas de sobrevivência segundo grupos socioeconômicos em áreas de expansão do setor sucroalcooleiro: o caso da Região de Governo de Presidente Prudente - SP." In XXIII Congresso de Iniciação Científica da Unicamp. Campinas - SP, Brazil: Galoá, 2015. http://dx.doi.org/10.19146/pibic-2015-37482.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Curico, Maico Apaguenho. "DINÂMICA TERRITORIAL GEOGRÁFICA DO TRECHO DA RODOVIA FEDERAL 230 TRANSAMAZÔNICA NA CIDADE DE BENJAMIN CONSTANT-AM." In I Congresso Nacional de Ensino e Pesquisa em Geografia On-line. Revista Multidisciplinar de Educação e Meio Ambiente, 2021. http://dx.doi.org/10.51189/rema/1309.

Full text
Abstract:
Introdução: As rodovias na Amazônia planejadas pelo Governo Federal resultaram em novo processo territorial de ocupação em toda a Amazônia. Dentro da perspectiva desenvolvimentista nos anos 1970 aos anos de 1980, temos a construção da grande prótese territorial denominada Transamazônica, sua execução não foi concretizada completamente, entretanto, os trechos efetivados causaram novo processo de ocupação geográfico. Objetivos: Este trabalho apresenta como objetivos, identificar os atores territoriais em seu processo de formação e suas dinâmicas espaciais, compreender a dinâmica geográfica e territorialidades dos atores no trecho da Rodovia Federal 230 Transamazônica na Cidade de Benjamin Constant, no sudoeste amazonense, destacando no trecho o processo de ocupação atual, formação e dinâmicas territoriais existentes na região. Material e Métodos: O trabalho tem como procedimentos metodológicos os métodos: qualitativo, comparativo e quantitativo pelos quais possibilitaram caracterizar e compreender a rodovia atualmente como os atores territoriais, processo de ocupação atual do espaço geográfico. A coleta de dados foi feita por meio de trabalho de campo, entrevistas, questionários de natureza individual e coletiva, também foram utilizados outros artifícios digitais como o Google Earth, câmera fotográficas, gravador de áudio, mapas e entre outros. As pesquisas bibliográficas tendo como: artigos, livros e revistas tiveram suas importâncias na pesquisa, nas quais foram encontradas informações prévias para o enriquecimento do trabalho. Resultado: Portanto os resultados deram-se através de trabalhos de campo e leituras bibliográficas, que possibilitaram na compreensão da dinâmica territorial geográfica dos atores como protagonistas e a forma de vidas dos mesmos na atual mudança territorial. Com isso, destacou-se a origem ocupacional dos atores que vivem nessa região, por meio de relatos dos moradores locais que hoje fazem parte dessa dinâmica no trecho da Rodovia Federal 230 Transamazônica na cidade de Benjamin Constant. Conclusão: Conclui-se que a Transamazônica ou rodovia Federal BR-230, foi construída no decorrer do governo de Médici entre os anos de 1970 e 1974, com finalidade de estabelecer comunicação entre as cidades, considerada uma rodovia transversal.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Andrade, Vanessa Gonçalves de, and OSVALDO JOSÉ DA SILVEIRA NETO. "ANÁLISE DE CASOS DE RAIVA NO BRASIL EM CÃES E GATOS NO PERÍODO DE 01/2017 A 04/2022." In I Congresso Brasileiro de Estudos Epidemiológicos On-line. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2022. http://dx.doi.org/10.51161/epidemion/7602.

Full text
Abstract:
Introdução: A raiva é uma doença infectocontagiosa de caráter agudo que pode acometer animais de estimação, como os de produção e os silvestres. É uma zoonose ocasionada pelo vírus do gênero Lyssavirus. Objetivo: Objetivou-se com esse trabalho realizar uma análise qualitativa descritiva de literatura dos casos de raiva em animais domésticos, cães e gatos, no Brasil, durante o mês de janeiro de 2017 a abril de 2022. Material e Métodos: Realizou-se pesquisas em artigos e utilizou-se também sites oficiais para leitura de informações e notícias, selecionando apenas os relatos de casos no Brasil, durante o período descrito anteriormente, em que havia cão ou gato testado positivo para raiva. Foram analisados cinco artigos científicos e quatro notícias e informativos. Resultados: Os resultados obtidos foram 41 casos positivos para raiva no período de janeiro de 2017 a abril de 2022, sendo 25 desses pertencentes aos animais da espécie canina e 16 a espécie felina. A região Centro-oeste apresentou dois casos positivos nesse período de tempo, sendo um caso pertencente ao estado do Mato Grosso com um cão e o outro era um gato do estado de Goiás. Já o Nordeste apresentou 25 casos, sendo que 19 dos casos acometeram os cães e 6 os gatos. A região Sudeste, Norte e Sul totalizaram 14 casos. Conclusão: Apesar da vacina ser um método presente e eficiente na vida dos animais de companhia, cães e gatos, a raiva, doença com uma taxa de mortalidade extremamente alta e de caráter zoonótico, ainda é presente na vida desses animais e de outros, como também na dos seres humanos. Ademais, no período entre 2019 a 2021 obteve-se um aumento nos casos positivos, muitos denominam esse acréscimo como decorrente a ausência de vacinação gratuita disponibilizada pelo governo, o que gerou uma enorme queda na taxa de vacinação contra a raiva. Apesar dessa doença ser extremamente contagiosa, ela pode ser evitada com vacinação e ausência de contanto com animais positivos.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Junqua, Alexandra, and Christophe Morel. "Some Issues Related to the Modeling of the Volumetric Interfacial Area in Gas-Liquid Two-Phase Flows." In ASME 2002 Joint U.S.-European Fluids Engineering Division Conference. ASMEDC, 2002. http://dx.doi.org/10.1115/fedsm2002-31387.

Full text
Abstract:
During the last decades, the so-called two-fluid model has been the most widely used in two-phase flow studies for environmental and industrial applications. In this model, one set of mass, momentum and energy balance equations is written for each phase, therefore the model is able to deal with mechanical and thermal imbalances. The two phases cannot evolve independently, since they are coupled together through interfacial interaction terms representing the average exchanges between the two phases. The success of the two-fluid model in particular situations strongly depends on the modeling of these interfacial interaction terms. The interfacial interaction terms generally involve the volumetric interfacial area, that is the contact area between phases per unit volume of the two-phase mixture. This interfacial area is very important to express correctly the interfacial exchanges of mass, momentum and energy, and also gives an additional information about the interfaces structure, hence on the flow regime (bubbly, droplet, flow with separated phases…). Therefore, considerable attention has been focused on this subject in the last ten years. Theoretical and experimental researches have been done, especially on the bubbly flow configuration. Despite all these efforts, some issues remain and a general model giving the volumetric interfacial area in all two-phase flow regimes is not yet available. In the subject of the interfacial area modeling, three types of issues remain : theoretical, experimental and numerical ones. In what follows, we examine these three points independently in the general context of all two-phase flow regimes. From the theoretical point of view, most of the authors working on the subject try to write a seventh balance equation for the volumetric interfacial area, in addition to the six balance equations of the two-fluid model. This method seems promising, since it is able to deal with complex situations where different phenomena responsible for the flow regimes transitions, like coalescence, break-up, phase change and so on, act together. The transport of the VIA by the flow is also taken into account in this equation. However, such an equation is very difficult to establish in the general case where the flow regime is not known a priori. One should distinguish the relatively simple case of dispersed two-phase flows (bubbly and droplet flows) from the other, more complex, cases like the stratified flow, the annular flow or the churn-turbulent flow. For the dispersed flow case, an analogy with the kinetic theory of gases is generally adopted. The bubbles or droplets are described by a probability density function, as for the molecules in the kinetic theory of gases. A Liouville type equation is written for the pdf and the VIA balance equation is deduced from this equation. This method is very advantageous for the dispersed flow case since the coalescence and break-up terms can be introduced in a natural way. These terms correspond to the collisions terms in the kinetic theory of gases. The transport velocity appearing in the VIA balance equation is also clearly defined in this approach : it corresponds to the centre of area velocity of the particles swarm. Unfortunately, this method cannot be easily extended to the other flow regimes, especially the flows with separated phases like the annular or the stratified flows. To make the analogy with the kinetic theory of gases, one needs to introduce a population balance, and there is no population in the stratified or the annular flows, since only one continuous interface exists. Several attempts to establish a general balance equation not restricted to a particular flow regime have been done. But it appeared to the authors that these balance equations are nothing else than a particular form of the Leibniz rule for the surfaces. Therefore the application of these equations to the modeling of the VIA in two-phase flows is highly questionable. The issue of the establishment of a general balance equation for the VIA, able to deal with all two-phase flow regimes, remains open. From the experimental point of view, new instrumentation is available today to measure the volumetric interfacial area. The most promising method seems to be the use of local resistive or optical probes. Four-sensor probes are theoretically able to measure the local volumetric interfacial area whatever the flow regime if the following requirements are satisfied. The interfaces must always move in the flow and the smallest radius of curvature of the interfaces passing through the probe must be significantly larger than the probe size. The method has the inconvenient to be intrusive, but non intrusive methods, like the photographic method, are generally restricted to particular flow regimes like a bubbly flow regime characterised by low values of the void fraction. The two-sensor and four-sensor probes have been tested with success in the bubbly flow regime by several authors, up to the cap bubbly flow. We will try to use a four-sensor probe in the case of a stratified wavy flow in the CEA Grenoble. The application of these measuring techniques to the droplet flow case seems more difficult because of the small size of the droplets generally encountered, the high velocity of the droplets in a gas stream and the possibility that the droplets form liquid films on the probe. Therefore, for droplet flows, the use of a photographic method is perhaps preferable. From the numerical point of view, the use of a volumetric interfacial area balance equation in a code and the determination of the local flow regime from the calculated VIA necessitates a lot of modeling efforts, and numerous iterative comparisons to the experiments. In our opinion, the major difficulties are the prediction of a stratification or a destratification (transition from a dispersed flow regime to a flow regime with separated phases and vice-versa), and the phase inversion (when a bubbly flow becomes a droplet flow and vice versa). The VIA in a bubbly flow is typically much greater than the one in a stratified flow, and the source and sink terms governing the transition between these two regimes (for example the deposition rate of the bubbles on the free surface) are not easy to model. During a phase inversion (governed for example by a criterion based on the local value of the void fraction), the source terms of VIA for bubbles and droplets are not the same, and this can bring some discontinuities on the VIA during the calculation. This problem is due to the fact that the same balance equation is used for all the flow regimes. A solution to this problem could be to introduce several interfacial area balance equations : one for the bubbles surfaces, a second one for the droplets surfaces and possibly a third one for the free surface. This method has been used with success in the SIMMER code, where separated VIA balance equations are used for bubbles and droplets, but we believe that it is more difficult to use these VIA to determine the flow regime. At the moment, numerous authors use a VIA balance equation in their computer code for the case of bubbly-to-slug flow regimes. The issue of the possible extension of these balance equation to the other flow regimes should be addressed in the future.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Santos, Rafael Dos. "POLÍTICAS PÚBLICAS DE ESPORTE: UMA REFLEXÃO SOBRE O PAPEL DO ESTADO." In I Congresso Brasileiro On-line de Ensino, Pesquisa e Extensão. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2022. http://dx.doi.org/10.51161/ensipex/21.

Full text
Abstract:
Introdução: o financiamento público para o esporte é imprescindível para a implantação de políticas públicas que resultam na melhoria da qualidade de vida das pessoas. Entretanto, é importante ressaltar que a administração pública, de modo geral, tem por necessidade definir as prioridades de implementação das políticas públicas, sendo que nesse contexto, o esporte está inserido como importante ferramenta para a transformação da sociedade. Diante dessa realidade, é essencial o caminho participativo de governar e trazendo o debate junto à sociedade, resultando na legitimidade das ações. Objetivos: esta pesquisa teve como objetivo discutir as leis de incentivos fiscais e os fundos de financiamento público do esporte nas esferas: Nacional (Brasil), Estadual (Santa Catarina) e Municipal (Navegantes). Dessa forma, buscou-se também verificar quais os mecanismos de acompanhamento e fiscalização nos processos de seleção e concessão para as entidades, bem como analisar a relação política entre Estado e instituições da sociedade civil no desenvolvimento do esporte e lazer. Material e métodos: a metodologia utilizada nessa pesquisa é a abordagem qualitativa. As estratégias metodológicas utilizadas são caracterizadas com a pesquisa de campo e pesquisa documental. Resultados: a relação que se estabelece com todas as legislações de incentivo ao esporte é que, de fato, todas estão voltadas para a aproximação do Estado com a sociedade, através do financiamento público para o esporte. As peculiaridades de cada projeto esportivo caminham na perspectiva de ser tratado por entidades da sociedade civil especializada no assunto – ou deveriam ser – para a execução e consolidação do esporte como ferramenta para a inclusão social. Conclusão: as diversidades de sistemas e mecanismos fiscais sinalizam a importância do esporte na sociedade, não só como possibilidade da melhoria da qualidade de vida com a prática esportiva, mas também como a extensão do atendimento do Estado para intervenção na sociedade. As políticas públicas fornecem subsídios para a percepção que cada ente da Federação busca criar aquilo que acredita ser o mais eficaz no desenvolvimento do esporte, respeitando a singularidade de cada região.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Reports on the topic "REGIME DEL CAPO DEL GOVERNO"

1

Bishop, Stephanie, and Juliana Corrêa. Principais considerações: Engajamento dos jovens na américa latina e no caribe na resposta à COVID-19. SSHAP, July 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.033.

Full text
Abstract:
A pandemia de COVID-19 teve impacto profundo nos jovens na América Latina e no Caribe (ALC). Desde 2020, os jovens da ALC enfrentam muitos desafios, como adaptação aos ambientes virtuais de aprendizagem, perdas e depressão, o desemprego e muito mais, sem sinais claros de alívio. Embora as medidas sociais e de saúde pública instituídas pelos governos sejam necessárias para retardar a transmissão da COVID-19, em grande parte não consideraram as necessidades da população jovem. Com poucos apoios, os jovens tiveram que enfrentar a pandemia sozinhos. À medida que a resposta à pandemia evolui, surgem questões-chave para profissionais e governos, tais como: Que lições podem ser aprendidas a partir das perspectivas dos jovens sobre a resposta à COVID-19 até agora? E como podemos envolver melhor os jovens como parte da preparação e resposta à pandemia agora e no futuro? Este resumo baseia-se na literatura cientifica e cinzenta que explora como a COVID-19 afeta os jovens, bem como na literatura que descreve a resposta à pandemia na ALC e em outras regiões, e apresenta considerações sobre como envolver os jovens, vendo-os não apenas como uma parte da população afetada, mas também como parceiros na resposta. Destina-se ainda a orientar os atores humanitários, profissionais de saúde pública, defensores da juventude, profissionais de envolvimento da comunidade e outros envolvidos na resposta à COVID-19. Por fim, o resumo também contribui para a base de evidências existente sobre o impacto da COVID-19 nos jovens. Essas lições são úteis para fortalecer a preparação e as respostas programáticas aos surtos. Os jovens são classificados como indivíduos com idades entre os 10 e 24 anos. Principais considerações são compartilhadas para adolescentes (10-19 anos) e jovens (15-24 anos). Barbados e Brasil foram escolhidos como estudos de caso devido ao seu grande número de jovens (compreendendo pouco menos de 20% da população em ambos os países), bem como suas diferentes respostas nacionais à COVID-19, apesar de enfrentarem desafios semelhantes durante a pandemia. Este resumo faz parte da série da Social Science in Humanitarian Action Platform (SSHAP) sobre considerações de ciências sociais relacionadas à COVID-19. Faz parte de uma série de autoria de participantes da SSHAP Fellowship, Coorte 2, e foi escrita por Stephanie Bishop e Juliana Corrêa. As contribuições foram fornecidas por especialistas no assunto da UNICEF, do Ministério da Juventude de Barbados e da Universidade do Espírito Santo. O resumo teve o apoio da equipe do SSHAP no Institute of Development Studies e editado por Victoria Haldane (Anthrologica). Este resumo é responsabilidade da SSHAP.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Cristina Fachinelli, Ana, Cíntia Paese Giacomelo, Bianca Libardi, Rafael de Lucena Perini, Suane de Atayde Moschen, Daniel Luis Notari, Suelen Bebber, et al. OBSERVATÓRIO DE CIDADES - Relatório das Cidades do Corede Serra. UCS - Universidade de Caxias do Sul, February 2023. http://dx.doi.org/10.18226/9786500628241.

Full text
Abstract:
A utilização de dados para a tomada de decisão sempre foi, em grande medida, adotada pelas corporações empresariais e, nas últimas décadas, pelas gestões das cidades. A elaboração do Plano Plurianual e demais Planos das diversas dimensões do desenvolvimento contam com os dados das diversas plataformas de dados setoriais do governo estadual e federal. Com recursos da Consulta Popular e acompanhamento da Secretaria Estadual de Inovação, Ciência e Tecnologia foi possível disponibilizar aos gestores municipais uma única plataforma onde é possível verificar 68 indicadores que traduzem a fotografia atual dos ODS – Objetivos do Desenvolvimento Sustentável, dos indicadores que mostram o que é uma cidade inteligente (baseada na ISO 37.122) e os indicadores que mostram os capitais existentes nas cidades e que possibilitam a estruturação de redes que apoiam o desenvolvimento. Além dos indicadores oficiais, a plataforma disponibiliza dados de percepção dos cidadãos do COREDE SERRA. Foram mais de 1500 respondentes, que expuseram as suas percepções sobre aspectos de suas cidades nos três diferentes modelos: ODS, Cidades Inteligentes e Sistema de Capitais. Será possível olhar para cada cidade e compará-la com cidades vizinhas, com a região, com o estado do RS e com o país. Caso a cidade decida perseguir os indicadores da cidade mais bem colocada numa determinada variável, haverá possibilidade de criar estratégias para alcançar tais indicadores. Neste momento em que a UCS - Universidade de Caxias do Sul oferece o Observatório das Cidades aos gestores municipais, o COREDE SERRA sente-se honrado por ter possibilitado esta construção, no momento da escolha do projeto. Entende que os números em si são altamente relevantes para o planejamento do futuro que se deseja. Associar a análise dos dados a Pareceres do grupo de especialistas envolvidos com o Observatório demonstrará, de fato, a integração entre a UCS e o setor público buscando elevar, ainda mais, o compromisso com o desenvolvimento regional. O Observatório de Cidades agregará, no curto prazo, muitas possibilidades de apoio à construção de Planos de Desenvolvimento Locais estruturados e baseados no estado da arte. Nossa expectativa é que agentes públicos, instituições, cidadãos e o setor empresarial se apropriem das informações para que, em aliança, se busque qualificar as cidades para atendimento de uma sociedade em profunda transformação. Este relatório vem em complemento à Plataforma Web do Observatório de Cidades, trazendo uma versão resumida dos dados da região.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography