Academic literature on the topic 'RECUPERO RIFIUTI'

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Journal articles on the topic "RECUPERO RIFIUTI"

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Masullo, Andrea. "Recupero di energia dai rifiuti: dall'economia del danno all'economia del benessere." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 3 (November 2009): 56–66. http://dx.doi.org/10.3280/pri2009-003006.

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Abstract:
- The organization of an economical system is based on a flux of energy and materials that receive from the external environment. In nature evolution move systems to a growing efficiency in circulating energy and materials to let them producing positive effects implementing the internal organization, to create new opportunities to move far from equilibrium, to create differences. But while natural systems operate cyclic processes, economical systems are linear, and using concentrated resources as input and producing wastes that spread in the environment in a way that make them no more reusable, as much it success in growth as much it approximate its end. From an energy life cycle analysis of a material used in an economical process we can see that is much more efficient reuse goods and recycle materials than incinerate them. For instance we study the case of a PET bottle to deduce that reusing 20 times a 50g PET bottle can save 5 times more energy than electricity produced by burning 20 one-use 25g bottles in an incinerator.
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Giannotta, Anna Karin. "Il valore sociale dei rifiuti. L’intreccio tra istituzioni e pratiche di recupero nello spazio urbano di Casablanca (Marocco)." Archivio antropologico mediterraneo, Anno XXIII 2020 N. 22-2 (December 30, 2020). http://dx.doi.org/10.4000/aam.3377.

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3

Xausa, Chiara. "«Nello schedario del mio cuore»: i romanzi di memoria di Giacoma Limentani." altrelettere, July 1, 2018. http://dx.doi.org/10.5903/al_uzh-40.

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Abstract:
Il contributo si propone di leggere i racconti autobiografici di Giacoma Limentani a partire dalle riflessioni sul significato e sulla funzione della memoria che li attraversano. Limentani prende le distanze da una testimonianza della Shoah che sempre più si sta trasformando in una «comune memoria omologante di sofferenze per tutti uguali» (LIMENTANI 2008, 127), rifiuta di identificarsi come testimone neutra e afferma la propria singolarità. In contumacia, Dentro la D e La spirale della tigre, ora accorpati insieme da Iacobelli in un unico volume con il titolo Trilogia (2013), sono un viaggio dal ricordo opprimente al racconto che permette di sopravvivere al dolore. In contumacia nasce quando la narrazione dei ricordi di infanzia diventa un atto di sopravvivenza e una necessità; procede per frammenti, facendosi testimone delle emozioni scaturite dal trauma. In Dentro la D il recupero dell’eredità familiare e dell’identità ebraica si fanno Dono e le aprono una porta verso la dignità, la quale, una volta che la distanza temporale ha permesso di storicizzare il dolore, la guida nella scrittura de La spirale della tigre. Qui spirali di memorie intrecciano storie personali a quelle dei personaggi e delle personagge della tribù del ghetto di Roma: è narrando la singolarità delle loro vite e recuperando le memorie infrante dalla Shoah che il passato smette di proiettare ombre sul futuro e la memoria privata diventa collettiva, senza tuttavia essere omologante.
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Panocchia, Nicola, Roberta Minacori, Dario Sacchini, Luigi Tazza, and Antonio G. Spagnolo. "Bioetica clinica - Linee-guida sull’inizio e la sospensione del trattamento emodialitico." Medicina e Morale 61, no. 2 (April 30, 2012). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2012.142.

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Abstract:
La decisione sull’accesso o la sospensione del trattamento dialitico in pazienti con insufficienza renale cronica (IRC) attualmente ruota intorno al riconoscimento di quei pazienti per i quali non è indicato. Pertanto, l’iniziale questione etica secondo cui occorreva assicurare il trattamento a tutti i numerosi pazienti che avrebbero potuto ottenerne un beneficio, è stata avvicendata da un problema opposto: individuare, tra i molti candidati alla dialisi, coloro che non ne ricaverebbero un beneficio apprezzabile. Laddove, infatti, il trattamento non sia in grado di offrire i benefici medici attesi, configurando una vera e propria futilità medica oppure laddove la gravosità imposta dal trattamento (effetti collaterali, complicanze, ecc.) superi i benefici che questo è in grado di offrire al paziente, è eticamente appropriato non iniziare (o eventualmente sospendere) il trattamento stesso. Alcune società scientifiche specialistiche già da anni hanno elaborato specifiche linee-guida (l-g). Il contributo si sofferma in particolare sull’ultima versione della Shared Decision Making in the Appropriate Initiation of and Withdrawal from Dialysis, Clinical Practice Guideline della Renal Physician Association (RPA) statunitense, la quale tiene conto dei mutamenti epidemiologici e, conseguentemente, dei nuovi criteri clinici utilizzabili per la gestione dei pazienti con IRC eleggibili per il trattamento dialitico: principalmente l’età sempre più avanzata e le comorbidità cardiovascolari e metaboliche. La questione più cogente riguarda l’individuazione dei pazienti in cui il trattamento dialitico non è di giovamento in termini di sopravvivenza e qualità della salute. Inoltre le nuove l-g insistono sull’importanza dello shared decision making quale modalità elettiva di relazione medico paziente. Dal punto di vista bioetico, il documento registra significativi cambiamenti lessicali che profilerebbero altrettanti mutamenti culturali come, ad es., la sostituzione del termine consenso/rifiuto informato con l’espressione “informazione al paziente” oppure “direttive anticipate” con pianificazione anticipata delle cure (advance care planning). Nel presente articolo vengono esaminati alcuni articoli di commento a queste l-g, i quali argomentano a favore del superamento del “classico” paradigma fondato sull’autonomia a favore di un apparente recupero della beneficità/non maleficità. In appendice, viene offerta al dibattito la “Proposta di linee-guida etiche per un’appropriata indicazione al trattamento dialitico” nata dall’incontro tra la complessità dei casi clinici gestiti dall’Unità operativa di Emodialisi del Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” di Roma e la riflessione etica condotta nell’ambito delle consulenze di etica clinica fornite dall’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore all’interno del Progetto “Servizio INTegrato di bioEtica Applicata” presentata la prima volta nel Corso di un Convegno scientifico nel 2010. ---------- The clinical issue of initiation of and withdrawal from dialysis for patients with chronic renal failure (CRF) is addressed evaluating for which patients the treatment is not indicated. Therefore, the initial question on the provision of dialytic procedure for all the patients who might obtain a benefit was alternated by an opposite problem: to understand, among the many candidates for dialysis, those who wouldn’t have a benefit. In fact, if the treatment is not able to offer the expected effectiveness, so configuring a medical futility or where the burdensomeness of the treatment (side effects, complications, etc.) exceed the benefits, it is ethically more appropriate not to start (or possibly withdraw) the treatment itself. Some scientific societies have edited specific guidelines. The article focuses on the last version of the Shared Decision Making in the Appropriate Initiation of and Withdrawal from Dialysis, Clinical Practice Guideline of the U.S. Renal Physician Association (RPA), that takes into account changes in epidemiology and clinical management of patients eligible for renal replacement treatment: mainly, increasingly advanced age, cardiovascular and metabolic disorders and comorbidity. The most compelling clinical issue is the identification of patients whose dialysis treatment is not beneficial in terms of survival and quality of health. Moreover, the RPA guidelines highlight the relevance of shared decision making as elective way for the physician-patient relationship. From the bioethics perspective, some lexical changes could reflect cultural changes: e.g., the term informed consent/refusal has been replaced by “information to the patient”, as well as “advance directive” by advance care planning. Some commentaries to RPA guidelines argue in favor of the reverse of some paradigms of North American bioethics: for example the overcoming of principle of autonomy towards a presumed restore of the principle of beneficence/ non-maleficence. In the appendix, a “Proposal for ethical guidelines for an appropriate indication for dialysis treatment” is offered to the debate. The document born from a common reflection and interaction between Hemodialysis Unit personnel of “Agostino Gemelli” Teaching Hospital (Rome, Italy) and clinical ethics consultations provided by ethicists of the Institute of Bioethics of the Università Cattolica del Sacro Cuore (Rome, Italy) along the SINTEA Project (Integrated Service for Applied Bioethics) presented for the first time during a scientific meeting in 2010.
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Dissertations / Theses on the topic "RECUPERO RIFIUTI"

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Olfati, Hanieh. "Riciclo e recupero di rifiuti di plastica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2185/.

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Tabarelli, Enrico. "Rifiuti prodotti nel settore marmifero: applicazioni e recupero." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Con il presente elaborato, si vuole fornire un contributo alla conoscenza sul riutilizzo degli scarti derivanti dall’estrazione e lavorazione nelle cave di marmo, per aggiungere un’ulteriore tassello per arriva ad un’economia circolare anche in questo settore. Viene descritta la realtà del comprensorio apuo-versiliese, le cave e le tecnologie utilizzate per l’estrazione e le lavorazioni. Successivamente, viene presentata la regolamentazione europea e regionale sulla gestione e lo smaltimento dei rifiuti di cava, definiti rifiuti speciali. È stata presentata una breve sintesi delle regolamentazioni europee e regionali riguardanti l’attività estrattiva, con particolare riguardo alla problematica del trattamento dei rifiuti speciali dal punto di vista legislativo. Attraverso il caso della Cooperativa Apuana Vagli, si prende in esame uno studio reale dove analizzare le problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti generati dall’attività estrattiva. Il materiale prodotto dai tagli dei blocchi in cava è stato campionato e sottoposto ad analisi granulometriche di laboratorio. Dai risultati è stato possibile ottenere le proprietà fisiche del materiale analizzato, grazie alle quali sono stati ipotizzati i possibili riutilizzi.
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Caminati, Andrea. "il recupero ed il riciclaggio di materiali dai rifiuti urbani." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/410/.

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4

Pagliarani, Matteo. "Repowering e soluzioni avanzate per sistemi di recupero energetico da rifiuti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5555/.

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5

Seudi, Kouamo Dorine. "Recupero di metalli e terre rare dai rifiuti elettrici ed elettronici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7044/.

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6

Farina, Anna. "Soluzioni innovative per il recupero di materia dal ciclo dei rifiuti." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1442.

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Abstract:
2011 - 2012
The enhancing waste productions, the change in its composition along with the widespread awareness of environmental issues have increased the technical interest towards the implementation of suitable waste management strategies. Aim of these strategies is the minimization of waste amount and hazardousness as well as the identification of correct treatment and disposal systems, reducing the environmental impact and enhancing the recovery of materials and energy. The implementation of an integrated waste management system represents the most suitable option to enhance waste recovery, thus reducing landfill disposal. In this context, the characterization of the materials subjected to recovery activities is a fundamental phase, because of the potential health and environmental risk connected to the reintroduction, in the cycle of matter, of waste substances, which are potentially harmful. Into consideration of these problems, the research was aimed at: identifying innovative methods for material recovery from waste; studying and promoting the implementation of the most appropriate characterization procedures, in order to minimize the risk associated with the products of recovery activities. According to the different characteristics of waste, the experimental activity was carried out with reference to two different matrixes: a source sorted cellulosic material; an organic fraction coming from the mechanical selection of unsorted waste. The identification of non-conventional recovery solutions is, indeed, particularly interesting, for both cellulosic material and mechanically sorted organic waste. In the former case, the reason is related to the uncertain prospects of the pulp market, so that its use for litter production was proposed. On the other hand, the possible use of the mechanically selected organic fraction represents one of the most important issues due to the its high content of impurities, which limits its recovery. For this matrix, the use as landfill daily cover material was proposed. [edited by author]
XI n.s.
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7

Sorini, Michele. "Analisi di un impianto di incenerimento di rifiuti dell'industria orafa e valutazione di un possibile recupero energetico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Il recupero energetico riveste da sempre un ruolo importante nell’industria di processo e negli impianti industriali in generale. Le possibilità di recupero sono molteplici e riguardano soprattutto l’aspetto termico dell’impianto: si sfruttano differenze di temperature per recuperare energia termica e produrre vapore da utilizzare in altre parti dell’impianto oppure da convogliare in turbine per la produzione di energia elettrica. Ci sono impianti in cui si sfrutta solo la produzione di energia elettrica, altri invece dove viene fatta sia la produzione di energia elettrica che di vapore: si parlerà in questo caso di cogenerazione. Obiettivo di questo elaborato di tesi è quello di verificare la fattibilità del recupero energetico per un impianto che si occupa dell’incenerimento di rifiuti e scarti provenienti prevalentemente dall’industria orafa. L’impianto è formato da due linee parallele e uguali costituite dalle stesse apparecchiature ovvero: forni, post-combustore, scambiatore di calore, filtro a maniche e da un camino unico per le emissioni. La parte dell’impianto dove è stata considerata la possibilità di poter avere un recupero energetico è quella all’uscita dei post-combustori. Si è pensato di poter sostituire gli scambiatori di calore con delle caldaie a recupero in cui potesse essere prodotto vapore acqueo da poter impiegare in un ciclo Hirn, per la produzione di energia elettrica; si è quindi proceduto andando a calcolare la potenza scambiata alla caldaia poi, si è calcolata la quantità di vapore prodotto nelle condizioni termodinamiche scelte. Infine si è calcolata la potenza elettrica che sarebbe possibile produrre e come potrebbe essere impiegata. Dal punto di vista dell’impianto esistente, sono stati fatti dei calcoli di verifica per le aree dei filtri a maniche utilizzati, per vedere quale è la portata massima di fumi filtrabile. E’ stato fatto cenno anche alla normativa a cui l’impianto è soggetto soprattutto per le emissioni gassose.
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Berti, Beatrice. "Analisi del ciclo di vita del processo di pirolisi di rifiuti industriali e confronto con scenari alternativi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14381/.

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Abstract:
Per il presente lavoro di tesi sono stati analizzati attraverso la metodologia del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) diversi sistemi di recupero di due rifiuti industriali, ossia pneumatici fuori uso (PFU) e compositi polimerici rinforzati con fibre di carbonio (CFRC), con lo scopo di individuare quelli più virtuosi. Per quanto concerne i PFU, sono stati studiati quattro pretrattamenti (single cut, grinding, crushing e pulverisation), il processo di pirolisi dell’azienda Curti S.p.A, la termovalorizzazione, la co-combustione in cementificio e tre scenari di recupero di polverino da PFU. Dalla valutazione degli impatti dei pretrattamenti è emerso che il single cut è la tecnologia con il minor carico ambientale, mentre tra i processi termici quello più vantaggioso è la pirolisi. Il confronto tra la pirolisi e i tre scenari di recupero di materia ha invece evidenziato i punti di forza del riciclo del ferro e del polverino, quest’ultimo sempre più apprezzato sul mercato per la sua versatilità di utilizzo (può sostituire la sabbia, la gomma sintetica e naturale nelle superfici antitrauma o il bitume negli asfalti bituminosi). Per quanto riguarda invece i CFRC, sono stati messi a confronto tre scenari: la pirogassificazione dell’azienda Curti S.p.A, la termovalorizzazione e lo smaltimento in discarica (adottato fino all’emanazione del D.lgs 36/2003). Dall’analisi è emerso che il primo processo è quello più virtuoso, mentre presenta un impatto quasi nullo la discarica (vietata per questo rifiuto dal 2007). Lo scenario meno favorevole è risultato essere invece la termovalorizzazione. Per testare la robustezza del metodo e confermare i risultati ottenuti, sono stati sottoposti all’analisi di sensibilità gli scenari con i carichi ambientali più simili. Tale analisi, effettuata attraverso il metodo Monte Carlo, ha confermato quanto ottenuto durante la valutazione degli impatti, avvalorando lo studio LCA effettuato per il presente lavoro di tesi.
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9

Scopece, Andrea. "Analisi delle tecniche di gestione e recupero di metalli preziosi e terre rare da rifiuti elettrici ed elettronici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il seguente elaborato descrive i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, il sistema di gestione RAEE, i metalli preziosi e terre rare, i processi di estrazione di metalli preziosi e terre rare dai RAEE e il caso di studio svolto.
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Giannotta, Anna Karin <1990&gt. "LA VITA SOCIALE DEI RIFIUTI IN MAROCCO PRATICHE FORMALI ED INFORMALI DI RECUPERO E DI CONDIVISIONE A CASABLANCA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12405.

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Abstract:
Il presente studio, frutto di una ricerca sul campo condotta a Casablanca (Marocco), si concentra sulla vita sociale del rifiuto intesa come evento in grado di produrre forme di scambio e condivisione tra persone, luoghi ed oggetti, tramite pratiche formali ed informali, spazialmente e temporalmente definite. Dopo aver esplorato lo sviluppo nell’ultimo secolo (dal 1912 - anno dell’istituzione del Protettorato francese sul Marocco - ad oggi) degli aspetti amministrativi, politici, legali in merito alla gestione dei rifiuti, saranno delineati i tratti determinanti l'attuale sistema di smaltimento in Marocco e a Casablanca. L’etnografia illustrerà le tre fasi salienti della vita sociale dei rifiuti, interpretate secondo la prospettiva e le pratiche di attori sociali centrali: il recupero dei rifiuti da parte dei cosiddetti bou’âra o chiffonniers (i recuperatori informali di rifiuti); lo stoccaggio degli stessi all’interno delle goulssa (centri di selezione e differenziazione solitamente situati in periferia) ad opera di grossisti e semi-grossisti; l’integrazione nella sfera economica formale del lavoro dei bou’âra ad opera di una Ong “Enda Maghreb”. Infine sullo sfondo di questa scena culturale sarà indispensabile tener conto del ruolo di un quarto attore sociale, le istituzioni, che "dietro le quinte" sembrano pilotare indirettamente lo scenario presentato.
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Books on the topic "RECUPERO RIFIUTI"

1

Salsa, Claudia Pasqualini. La gestione, lo smaltimento e il recupero dei rifiuti: Il quadro normativo, il regime sanzionatorio, casi, problemi, questioni, catalogo europeo dei rifiuti in vigore dal 1. gennaio 2002. Rimini: Maggioli, 2002.

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2

Cenerini, Riccardo. Ecologia e sviluppo un equilibrio possibile: La riduzione dei rifiuti e il recupero di materiali ed energia per uno sviluppo sostenibile. Milano: Il Sole 24 ore libri, 1994.

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3

Pogutz, Stefano, Antonio Tencati, and Andrea Gilardoni. Dal rifiuto al prodotto: Modelli europei di recupero degli imballaggi a confonto. Milano: SPACE, 2002.

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4

AWUDJA, Komlan Wotodzo. Recupero di rifiuti fermentabili nell'agricoltura urbana: Caso di studio della città di Porto-Novo nella Repubblica del Benin. Edizioni Sapienza, 2021.

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