Academic literature on the topic 'Rassegnazione'

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Journal articles on the topic "Rassegnazione"

1

Barnaby, Paul. "Superuomini e no: Dannunzian hypotexts in Capuana’s Rassegnazione." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 51, no. 2 (April 4, 2017): 432–51. http://dx.doi.org/10.1177/0014585817698402.

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Abstract:
Parallels have long been noted between Luigi Capuana’s novel Rassegnazione (1907) and D’Annunzio’s Le vergini delle rocce (1895), both of which recount an attempt to breed a Nietzschean superuomo. There is disagreement, however, as to whether Capuana parodies or emulates his source. This article argues that previous analyses err in seeing both D’Annunzio’s aesthetics and Capuana’s response to them as unchanging. It shows that Rassegnazione polemically contrasts the protagonists of D’Annunzio’s early Romanzi della Rosa with his later superuomini, and reacts not to a monolithic dannunzianesimo but to D’Annunzio’s evolving thought and practice. Reading the novel against Capuana’s intense critical engagement with D’Annunzio’s fiction from Il piacere (1889) to Il fuoco (1900), and charting the presence of several significant Dannunzian hypotexts, it concludes that while Capuana clearly debunks superomismo, he does not definitively reject D’Annunzio’s ideal of art-in-life.
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2

Zuccala, Brian. "Post-Unification Gender Dissonances and Ideological Counter-Discourse in Capuana’s Rassegnazione." Quaderni d'italianistica 40, no. 2 (October 4, 2020): 131–66. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v40i2.34881.

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Abstract:
The article offers a (re)reading of Capuana’s often neglected novel Rassegnazione (1907), which revolves around the notion of gender-based violence as a central thematic trope. My reading illustrates Capuana’s deployment of the theme of femminicidio as a narrative tool through which to develop a counter-discursive strategy, aimed at exposing the oppressiveness of a patriarchal social system in post-unification Italy. By emphasizing the sophisticatedly philosophical, Hegel-based argument through which Rassegnazione unveils the inherent masculinism of both the private and public spheres in Capuana’s times, the essay contributes to reassessing not only the novel itself but also the long-lasting debate on Capuana’s alleged lack of social impegno and/or his equally alleged reactionary conservatism. The essay first contextualizes the debate on Capuana’s (dés)engagement (1.1), and illustrates how Rassegnazione fits into this critical landscape (1.2). Subsequently, by drawing on a range of scholars including Terdiman (1985) and Valisa (2014) as well as recent feminist and gendered rereadings of Hegel, it postulates and discusses the coexistence, in the novel, of two intertwined, yet colliding ideological discourses: one, which is aligned to the paternalistic gender and sexual politics promoted by mainstream conservative elites in liberal Italy (2.1); and the other, which offers a dissonant and highly critical perspective by highlighting the incoherence and systemic fallacies embedded in the dominant narrative (2.2). The essay ends with a reflection on how Capuana’s philosophically-informed counter-discourse may be understood, à la Jameson, as one way in which symbolic resistance occurs in the intellectual production of post-unification Italy.
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3

Nencioni (book author), Giuseppe, and Michela Barisonzi (review author). "Il Posto fisso. Rassegnazione, impresa e romanzi. Il caso del Sud Italia 1945–2015." Quaderni d'italianistica 38, no. 1 (October 18, 2018): 296–98. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v38i1.31224.

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4

La Banca, Domenica. "Tra bisogni e rassegnazione. La Federazione napoletana dell'Onmi durante la seconda guerra 1939-1943." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 260 (February 2011): 404–24. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-260003.

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Abstract:
L'Opera nazionale per la protezione della maternitŕ e infanzia (Onmi) fu il primo e piů importante ente parastatale italiano creato, nel 1925, per l'assistenza delle madri e dei bambini in difficoltŕ. Verificare come questo ente abbia funzionato durante la seconda guerra mondiale consente di capire in che termini il fascismo abbia effettivamente realizzato le sue tanto propagandate politiche socio-assistenziali, chiamate proprio in momenti cosě difficili a dare prova concreta dell'efficacia e efficienza raggiunte. L'autrice ha compiuto questa verifica attraverso la ricostruzione delle vicende della Federazione partenopea dell'Onmi (1939-1943). Ne emerge che i risultati conseguiti dall'Onmi a Napoli furono molto modesti. L'Italia entrň in guerra non solo impreparata dal punto di vista militare ed economico, ma anche da quello delle strutture socio-assistenziali deputate alla cura della popolazione civile. A Napoli queste carenze furono maggiormente avvertite sia per il contesto di guerra totale che esacerbň i gravi limiti dell'attivitŕ dell'Onmi prima della guerra, sia per la scarsa disponibilitŕ di mezzi finanziari, sia per l'insufficienza dei beni alimentari da distribuire agli assistiti. In questo deludente panorama fa eccezione l'attenzione, dinamica e propositiva, che la Federazione mostrň nei confronti della politica demografica, sia per contrastare la mortalitŕ neonatale, sia a favore dei bambini illegittimi attraverso l'istituto dell'affiliazione.
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5

Aloisio, Miriam. "Architettura e scrittura in Fantasmi romani di Luigi Malerba." Quaderni d'italianistica 36, no. 2 (July 27, 2016): 127–54. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v36i2.26902.

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Abstract:
Questo studio è un’analisi testuale di Fantasmi romani (2006) che mira ad illustrare come sia avvenuto un mutamento ideologico nella poetica di Luigi Malerba, che da autore di romanzi divertente e divertito, si presenta ora come un commentatore amareggiato dell’epoca contemporanea. Avvalendomi delle teorie di Remo Cesarani e di Fredric Jameson, secondo cui in conseguenza del tramonto delle “grandi metanarrazioni”, sono apparse nuove forme dello spazio cittadino e nuove tendenze architettoniche, analizzo come i protagonisti di Fantasmi romani vivano in uno stato di disagio e “smarrimento esistenziale” all’interno della metropoli romana. Laddove il personaggio di Clarissa cercherà di orientarsi leggendo i segni magici che la città le offre, l’architetto Giano prima porterà avanti il suo progetto architettonico di distruggere e ricostruire una nuova Roma; poi, attraverso il suo romanzo, cercherà invano di riordinare e dunque, cambiare, la società in cui vive. La consapevolezza del fallimento del progetto utopistico (l’architettura) e della creazione di un romanzo (la scrittura), è il segno di una preoccupazione radicata da parte dell’autore per lo stato attuale delle cose. Se inizialmente la cognizione della crisi ecologica, culturale, relazionale che percorre le pagine degli scritti malerbiani era mitigata da divertissement filologico, gioco linguistico e coinvolgente comicità in romanzi come ad esempio Il serpente, Salto mortale, il Protagonista, essa affiora invece nel testo dell’ultimo romanzo attraverso un sentimento di sfiducia e rassegnazione.
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6

Trotta, Emanuela. "Dall'invidia come negazione di sé e dell'altro, alla fiducia come giusta percezione di sé e riconoscimento del valore dell'altro." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 113 (July 2022): 233–43. http://dx.doi.org/10.3280/qua2021-113011.

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Abstract:
L'invidia nasce dal confronto con l'altro, è una dinamica sociale importante, poiché è tramite l'altro che affermiamo noi stessi. Viviamo in una società competitiva, in cui la persona non vale per quello che è, ma in relazione agli altri. Paragonarci agli altri rischia di diventare il sistema di misura delle nostre presunte mancanze. Quando cadiamo in questa trappola il confronto ci opprime e ci rende infelici. Quando ci si imbatte nel limite, la fiducia nel proprio valore si trasforma in fallimento. Quella dell'invidia è una dinamica relazionale. Perche lui sì e io no? Questa è la domanda sottesa e lacerante. Il bene dell'altro appare come uno scacco del proprio destino, una diminuizione del proprio essere. L'altro irrompe nell'universo del soggetto interrompendone le pretese, incrinandone l'autostima, rivelandone l'inferiorità. L'eccellenza dell'altro viene percepita come una svalutazione di sé. Dalla consapevolezza della nostra mancanza possono scaturire senso di inferiorità, inadeguatezza e odio per la grandezza dell'altro che ci schiaccia. Perché il confronto sia costruttivo occorre prendere coscienza della propria fragilità e imperfezione. L'accettazione di sé non è rassegnazione, ma ci rende liberi di procedere fiduciosamente verso la vita. È questa fiducia che sarà capace di innescare il cambiamento, valorizzare noi stessi, percorrendo l'unica via che porta alla felicità e alla nostra crescita e nell'ambito lavorativo si ripercuoterà sulla produttività e sull'innovazione.
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7

"LE INETTE. ANALISI DI ALCUNE PROTAGONISTE DELL'IMMAGINAZIONE LETTERARIA DI ALBERTO MORAVIA." Studia Polensia 05, no. 01 (October 31, 2016): 38–55. http://dx.doi.org/10.32728/studpol/2016.05.01.03.

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Abstract:
Alberto Moravia è uno degli scrittori italiani moderni che ha maggiormente dato spazio alla figura femminile all'interno delle proprie opere. Le protagoniste dei suoi romanzi sono donne con dei destini segnati dalla tristezza e dal dolore. Moravia si concentra su temi e motivi collegati alla sua visione della vita e della società del suo tempo. Di conseguenza basa l'attenzione sull'indifferenza, sull'incapacità, sulla rassegnazione e sull'insoddisfazione delle proprie protagoniste. Nonostante i suoi romanzi siano collocati in un'altra epoca, i temi trattati risultano ancora molto attuali. Ogni suo personaggio femminile è particolare e unico, ma allo stesso tempo sono molti gli aspetti in comune, come le riflessioni, l'angoscia, l'intimità sessuale, le paure, i sogni attraverso i quali Moravia presenta la vera natura del collettivo femminile. La particolarità maggiore che si è voluta sottolineare con il presente lavoro è la maestria dell'autore con la quale è riuscito a calarsi nella psicologia del complesso mondo femminile. Il tutto è stato influenzato dal suo interesse verso la psicoanalisi, verso l'esistenzialismo e soprattutto dalla sua attrazione verso la figura enigmatica della donna.
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Dissertations / Theses on the topic "Rassegnazione"

1

Barnaby, Paul. "From Giacinta to Rassegnazione : the critique of post-Risorgimento ideologies in the novels of Luigi Capuana." Thesis, University of Edinburgh, 1997. http://hdl.handle.net/1842/21457.

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Abstract:
This study challenges the prevalent perception of Luigi Capuana as the passive reflector of ideological critics. It argues that he does not move from optimistic positivism to a disorientated, ahistorical neo-idealism. Far from being shaken by new cultural stimuli and by mounting opposition to the liberal state, he presents a lucid critique of both positivism and the idealist reaction. From an essentially Hegelian perspective he demonstrates how each divides the self, divorcing subject from object and mind from body. Capuana, this study argues, looks beyond the post-Risorgimento settlement to a 'synthetic' age. An ideological discourse is traced through Capuana's five novels. Giacinta rejects the lay fatalism and objectivity of naturalism for an epistemology which stresses liberation through self-knowledge, transcendence of environmental and cultural determinants, and abolition of the subject/object dichotomy. Profumo shows how secular positivism inherits the dualism of Catholicism: protagonists are led to recognize their repressive ideological inheritance and to seek synthesis. In La sfinge, however, faith in the possibility of synthesis falters. In the discredited liberal state, positivism deteriorates into a debilitating sprit of analysis, and dualistic idealism re-emerges as decadentism. In this ideological climate, Capuana's protagonists remain stranded in the divided self. Il marchese di Roccaverdian cautiously reaffirms the possibility of synthesis, portraying a protagonist struggling to overcome the master-slave ideology where mind and body stand in the same relationship as feudal lord and subject. Finally acknowledging his origins in the land and the people, he prefigures a new political settlement implicitly located within a problematic future. Finally, Rassegnazione, confronts D'Annunzian superomismo, censuring its futile exaltation of the will and dehumanizing dualism. It is set against alternative modes of idealism: Schopenhauerian aestheticism and a Hegelian location of the ideal within the real. Ultimately, however, each is presented ironically and D'Annunzio's art-in-life is not definitively dismissed. Capuana's ideological discourse ends with an open question.
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2

MARINUCCI, MARCO. "SOCIAL EXCLUSION IN IMMIGRANTS: How intergroup social connections influence its impact." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/309658.

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Abstract:
L’esclusione sociale comporta delle conseguenze negative per il benessere degli individui, soprattutto se questa persiste nel tempo e nei vari contesti di vita. La letteratura converge nell’identificare il ritiro psicologico e comportamentale come la diretta e inevitabile conseguenza dell’esclusione sociale cronica (Williams, 2009; Smart Richman & Leary, 2009). Ricerche preliminari hanno confermato che le persone vittime di esclusione sociale persistente tendono a sviluppare uno stato mentale di rassegnazione, caratterizzata da sentimenti di depressione, alienazione, mancanza di autostima e di speranza nel futuro. Tuttavia, la letteratura è carente di chiare evidenze empiriche sul legame univoco tra esclusione sociale cronica e lo sviluppo della rassegnazione o sui potenziali fattori che possono influenzare lo sviluppo delle conseguenze a lungo termine dell’esclusione sociale. Il presente progetto di ricerca ha come obiettivo quello di indagare lo sviluppo della rassegnazione nei migranti, in particolare richiedenti asilo e rifugiati, che sono costantemente esposti a fenomeni di esclusione sociale. Inoltre, gli studi di questo progetto indagano il ruolo delle connessioni sociali con la popolazione della società ospitante e con altri migranti nel moderare lo sviluppo della rassegnazione. In cinque studi, questo progetto fornisce chiare evidenze che le connessioni con la popolazione nazionale proteggono dall’insorgenza della rassegnazione, mentre le connessioni con altri migranti ne aggravano il suo sviluppo. Il primo studio presenta risultati correlazionali preliminari a supporto di questo modello di risultati, focalizzandosi su un campione di richiedenti asilo ospitati all’interno di centri di accoglienza in Italia. Il secondo studio fornisce un replica dei risultati su un ampio campione di studenti, immigrati di prima generazione in quattro Paesi europei. Il terzo studio presenta dei risultati longitudinali che mostrano il legame causale dell’esclusione sociale nell’indurre la rassegnazione, sottolineando come questo avvenga in un arco temporale di sei mesi. Il quarto studio mostra come l’incremento delle connessioni con gli italiani e con gli altri migranti rispettivamente prevengano e aggravino lo sviluppo della rassegnazione nel tempo. Infine, il quinto studio presenta risultati sperimentali che estendono l’influenza delle connessioni tra gruppi sociali anche sulle immediato impatto emotivo dell’esclusione sociale, coinvolgendo sia migranti richiedenti asilo e rifugiati che migranti economici. Gli studi presentati arricchiscono la letteratura esistente, mostrando l’esitenza di fattori intervenienti che articolano il nesso causale tra esclusione e rassegnazione. Questa ricerca contribuisce alla comprensione dell’impatto dell’esclusione sociale nei migranti, enfatizzando i benefici delle connessioni con la popolazione nazionale e i rischi della segregazione sociale.
Social exclusion has detrimental consequences on humans’ health, especially if experienced pervasively and persistently over time. The literature converges in identifying psychological resignation and behavioral withdrawal as the sole and inescapable consequences of chronic social exclusion (Williams, 2009; Smart Richman & Leary, 2009). Preliminary research supported that people experiencing persistent exclusion are likely to enter the resignation stage, characterized by feelings of depression, alienation, unworthiness, and helplessness. However, firm evidence of this univocal link and the potential factors influencing the development of the long-term consequences of social exclusion is still lacking. The current project investigated the onset of the resignation stage in immigrants, particularly asylum-seekers and refugees who are persistently exposed to episodes of social exclusion. This project also focused on the role of intergroup social connections with the national majority and other immigrants minorities in moderating the development of the resignation. Five studies showed that social connections with the national group protected from the onset of the resignation stage, whereas connections with other immigrants aggravated it. Study 1 provided cross-sectional evidence of this pattern of results focusing on asylum-seekers hosted within welcoming centers in Italy. Study 2 replicated the findings on a larger sample of first-generation immigrant students in four European countries. Study 3 provided longitudinal causal evidence that social exclusion led to the resignation stage in a temporal framework of six months. Study 4 longitudinally replicated the moderating role of intergroup connections. Lastly, Study 5 experimentally supported the relevance of intergroup connections for the immediate emotional responses to social exclusion in forced and voluntary immigrants. The studies enriched the existing literature emphasizing that intervening factors can moderate the causal exclusion-resignation link. Furthermore, the current project contributed to understanding the impact of social exclusion in immigrants, highlighting the health benefits of bridging connections and the risk of societal segregation.
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Books on the topic "Rassegnazione"

1

Rassegnazione. Roma: Bulzoni, 2000.

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2

Capuana, Luigi. Rassegnazione. Roma: Bulzoni, 2000.

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3

Pansini, Gustavo. La rassegnazione inquisitoria. Padova: CEDAM, 2002.

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4

Verdirame, Rita. Finzione, rassegnazione e rivolta: L'immagine femminile nella letteratura dell'Ottocento. Enna: Papiro editrice, 1990.

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5

Procacci, G. Dalla rassegnazione alla rivolta: Mentalità e comportamenti popolari nella grande guerra. Roma: Bulzoni, 1999.

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6

Sacconi, Maurizio. Un futuro da precari?: Il lavoro dei giovani tra rassegnazione e opportunità. Milano: Mondadori, 2006.

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7

Il posto fisso: Rassegnazione, impresa e romanzi : il caso del Sud Italia, 1945-2015. Canterano (RM): Aracne editrice, 2016.

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8

Schweiz, AIDS Info Docu, Centre d'art contemporain (Geneva, Switzerland), Dialogai (Association), and Centro d'arte contemporanea Ticino, eds. Les mondes du Sida, entre resignation et espoir =: AIDS worlds, between resignation and hope = I mondi dell'AIDS, tra rassegnazione e speranza = AIDS-Welten, Zwischen Resignation und Hoffnung. Berne: Sida Info Doc Suisse, 1998.

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9

Reali, Fabio, and Francesco Rabotti. Il tempo del coraggio: L'Italia fra rassegnazione e riscatto, la ripartenza dei cristiano popolari : dall'"Appello" di Rovereto a Papa Francesco : "Mettetevi in politica, per favore nella grande politica, nella Politica con la "P" maiuscola!". Soveria Mannelli: Rubbettino, 2017.

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10

Rassegnazione. Independently Published, 2020.

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