Academic literature on the topic 'Rappresentazione sociale'

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Journal articles on the topic "Rappresentazione sociale"

1

Zambianchi, Manuela, and Bitti Pio Enrico Ricci. "Rappresentazioni sociali della salute e dell'invecchiamento in un gruppo di anziani." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (December 2010): 95–109. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-002007.

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Abstract:
La ricerca ha analizzato le caratteristiche delle rappresentazioni sociali sulla salute e sull'etŕ anziana possedute dagli anziani. Hanno partecipato 150 anziani, appartenenti alla Terza e Quarta Etŕ, ai quali sono stati somministrati due questionari relativi alle rappresentazioni sulla salute e l'etŕ anziana. L'analisi delle componenti principali, condotta su entrambi i questionari, ha fatto emergere una rappresentazione complessa della salute a struttura bi-fattoriale ed una rappresentazione integrata dell'etŕ anziana, caratterizzata dalla presenza di progettualitŕ, ricchezza esperienziale, crescita personale. I risultati sono stati discussi alla luce delle teorie recenti sulla salute in chiave bio-psico-sociale e delle teorie sull'invecchiamento positivo che ne evidenziano la multidimensionalitŕ e la rilevanza delle risorse interne e sociali per il suo conseguimento.
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2

Lopez, Giulia, Giulia Marabelli, Rosa Rosnati, and Raffaella Iafrate. "L'adozione e le sue rappresentazioni nel contesto sociale." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2020): 635–50. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002008.

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Abstract:
Le rappresentazioni dell'adozione ad oggi sono state scarsamente indagate. L'approfondimento di questo tema è rilevante in quanto potrebbe fornire utili indicazioni per l'attuazione di progetti di sensibilizzazione sulle tematiche dell'adozione. Esplorare quindi come l'adozione sia vista e percepita dalla popolazione adulta risulta un passo importante nell'ottica di promuovere una cultura dell'accoglienza nei confronti dei minori adottati e delle loro famiglie. A tal fine sono stati coinvolti 265 soggetti, ai quali è stato somministrato un questionario self-report contenente lo strumento del differenziale semantico che ha permesso di indagare la componente "atteggiamento" della rappresentazione relativamente all'adozione. In particolare, sono state indagate le emozioni relati-ve all'adozione e si è effettuato un confronto tra la rappresentazione di genitore e di genitore adottivo e quella di figlio e di figlio adottivo. I risultati mostrano un atteggiamento positivo che si esprime nella tendenza dei partecipanti ad associare al termine adozione emozioni positive. È risultata inoltre una significativa discrepanza tra l'immagine di "figlio" e di "figlio adottivo", più negativa per il secondo, mentre è emersa una visione tendenzialmente positiva dei genitori adottivi, visti come più concilianti e aperti al sociale rispetto ai genitori naturali. I risultati sono discussi in termini operativi.
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Turco, Federica. "Le femmine restano e i maschi partono. Dinamiche spaziali e diritti nelle moderne storie per l'infanzia." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (January 2021): 13–22. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003002.

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Abstract:
In che modo le narrazioni e la realtà sociale interagiscono tra loro nella costruzione di significati condivisi? Questa sembra essere la domanda di partenza per cercare di inquadrare il problema della rappresentazione in generale, e della rappresentazione femminile in particolare, in tutti quei testi che forniscono, a livello simbolico e quindi semiotico, dei modelli d'identificazione per i loro fruitori (dai film ai cartoni animati, passando attraverso romanzi, fiabe, spot pubblicitari e così via). Si tenterà, nel breve saggio che segue, d'inquadrare la relazione tra rappresentazioni e modelli culturali, considerando principalmente alcune storie per bambine e bambini e il modo in cui queste forniscono dei percorsi d'interpretazione e stratificazione dei diritti dell'infanzia (e della loro violazione).
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Pozzi, Maura, Carlo Pistoni, Daniela Marzana, Lorenza Arpini, Sabina Moro, and Elena Marta. "La rappresentazione sociale di (dis)obbedienza nei giovani militari italiani." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (December 2021): 1–29. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12861.

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Abstract:
Il presente studio indaga il contenuto e la struttura della rappresentazione sociale (RS) di (dis)obbedienza, al fine di comprendere la relazione con l'autorità in un gruppo di allievi delle Forze Armate Militari. Per il raggiungimento di questo obiettivo è stato utilizzato un questionario self-report, in versione online.Le analisi sono state condotte su un campione di 389 soggetti. I risultati mostrano come i concetti di (dis)obbedienza siano considerati come diametralmente opposti: l'obbedienza risulta avere una connotazione prevalentemente positiva, connessa a termini quali "rispetto", "lealtà", "fiducia" e, di contro, la disobbedienza risulta avere un'accezione per lo più negativa, connessa a termini quali "irrispettosa", "negativa" e "sbagliata". Questi risultati avvalorano l'ipotesi che il contesto specifico abbia una forte influenza nel determinare le rappresentazioni sociali sul tema in oggetto.
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Marcella, Ravenna, Brambilla Marco, and Roncarati Alessandra. "Percezione sociale di gruppi nazionali: credenze ed emozioni verso gli israeliani." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (January 2012): 395–411. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-003005.

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Abstract:
Questo studio investiga aspetti della percezione sociale di categorie di Israeliani caratterizzate da differenti ruoli sociali assunti in contesti intergruppi. 213 studenti universitari hanno descritto liberamente stimoli fotografici differenziati e specificato l'intensitŕ con cui hanno sperimentato reazioni emozionali ed empatiche. I principali risultati mostrano, in linea con le previsioni, che i partecipanti non hanno rappresentazioni univoche del gruppo degli Israeliani ma notevolmente diversificate in funzione delle informazioni contestuali proposte. Cosě se Israeliani seduti ad un caffč di Gerusalemme evoca una rappresentazione complessivamente positiva e priva di contenuti stereotipici negativi, Israeliani in azione di guerra in Libano evoca invece contenuti ed emozioni univocamente negativi. Diversamente, Israeliani che soccorrono connazionali feriti evoca emozioni riconducibili sia ad ammirazione che a disprezzo. Infine, sia la categoria Israeliani che Israeliani impegnati nello sgombero di connazionali a Gaza evocano rappresentazioni ambivalenti. La presenza diversificata di contenuti stereotipici in rapporto alle categorie considerate č discussa specie in rapporto a specifiche implicazioni applicative.
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Rossi, Paolo, and Paolo Tomasin. "La qualitŕ sociale dello sviluppo: strumenti per un'altra accountability." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 118 (July 2010): 208–23. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118015.

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Abstract:
L'articolo si propone di fornire un'analisi dei principali modelli di rendicontazione sociale attualmente disponibili in Italia ed esaminare il contributo che essi possono offrire per una diversa interpretazione della qualitŕ sociale dello sviluppo. Attraverso l'analisi di otto modelli di stesura del bilancio sociale, si cerca quindi di indagare quali sono le chiavi di lettura che la rendicontazione sociale puň fornire a livello comunicativo, organizzativo ed istituzionale per delineare una diversa rappresentazione del concetto di sviluppo e come questi modelli possano orientare scelte e strategie organizzative. I risultati della riflessione mettono in luce limiti, contraddizioni e potenzialitŕ delle pratiche di rendicontazione sociale come strumenti di rappresentazione del concetto di sviluppo.
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Girola, Claudia. "Incontrare persone senza dimora. Un'antropologia riflessiva." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 95 (July 2011): 45–62. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-095003.

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Abstract:
Attraverso la rappresentazione di un frammento del suo percorso metodologico nello studio delle strategie di identitŕ delle persone senza dimora, l'autrice sottolinea l'importanza della ricerca sul campo come matrice per capire la realtŕ sociale che viene osservata. La molteplicitŕ delle identitŕ, sia quelle del ricercatore che quelle delle persone studiate, emerge proprio da questo incontro; tale molteplicitŕ č vista come un processo di mutua comprensione e auto-conoscimento. Proprio qui si puň apprezzare la fertilitŕ di questo approccio riflessivo, specialmente quando č applicato a persone che stanno vivendo la povertŕ estrema e una continua stigmatizzazione. Questo tipo di analisi mette in crisi le rappresentazioni riduttive di queste "figure solitarie e senza radici", rivelando cosě la complessitŕ dei loro percorsi biografici in un contesto sociale.
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Giannini, Mirella, and Biagio Aragona. "L'(apparente) immobilismo nella rappresentazione sociale delle occupazioni." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 112 (April 2009): 45–61. http://dx.doi.org/10.3280/sl2008-112004.

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Abstract:
- This paper reveals a contradiction between the idea of a changing society and the results of research on social stratification in people's perception: a kind of immobility appears. The authors think that this could be the result of their construction. Moreover they believe that social stratification changes are visible when looking to the criteria that people use to order occupations and evaluate their desirability.Key words: Occupational categories, Social desirability, Social change, Social representations, Reputational scales, Occupational stratification
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9

Lalli, Pina. "Itinerari dello stigma: pericolositŕ del folle o rappresentazioni pericolose?" RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2011): 11–31. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2011-001002.

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Abstract:
La costruzione sociale della malattia mentale, intesa come rappresentazione collettiva, č fortemente influenzata nel mondo della tarda modernitŕ dai media; anche la rappresentazione di ciň che viene definito "pericoloso" subisce le stesse, per quanto non uniche, influenze attraverso diversi formati mediatici: cronaca, documentari e talk-show, fiction e film, piů rare trasmissioni speciali di sensibilizzazione. Il superamento della istituzione manicomiale ha reso piů prossime e visibili le persone con disagio mentale, ma ciň non pare aver modificato la paura del "coinvolgimento occulto" vissuto come minaccia del senso comune: l'altro delirante condivide la stessa rappresentazione della realtŕ di tutti? In questa prospettiva di difesa sociale la responsabilitŕ del comportamento socialmente "occulto" viene imputata, anche penalmente, all'esperto. Ne derivano da un lato un rinforzo culturale della pericolositŕ per effetto di una ricostruzione selettiva dei fatti attraverso una concatenazione semplice causa-effetto, dall'altro una convergenza verso stereotipi ulteriormente stigmatizzanti.
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Caruso, Francesca A. M. "I mass media nella postmodernitŕ: nuovo sistema istituzionale informale delle dinamiche ordine/disordine del sistema sociale." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 2 (July 2012): 109–23. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-002007.

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Abstract:
Nell'epoca dell'informazione, in cui regna sovrana la rappresentazione iconica della notizia che con il suo potere di definizione agisce sulla percezione sociale, fornendo le chiavi interpretative che orientano l'attenzione e modellano il sapere, i mass media diventano fondamentali agenti di riduzione o amplificazione delle dinamiche che interessano il livello ordine/disordine del sistema sociale. La rappresentazione sociale dei rischi č, infatti, influenzata dal sistema mediale, che ne condiziona i processi e le gerarchie, ricostruendo l'universo simbolico per la loro valutazione. Ciň implica un grande potere dei media, capaci di tranquillizzare o allarmare, giustificare o denunciare situazioni potenzialmente rischiose. La funzione di carattere civico da essi assolta finisce, dunque, per scontrarsi con le logiche commerciali di profitto che non si sottraggono dallo speculare sulle paure collettive.
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Dissertations / Theses on the topic "Rappresentazione sociale"

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Casà, Nicola <1985&gt. "La schiavitù in Marziale: esperienza quotidiana e rappresentazione sociale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21445.

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Abstract:
Il presente lavoro è incentrato sull’analisi della presenza servile negli epigrammi di Marziale. Ho selezionato e schedato tutti i componimenti in cui è attestata la presenza di un individuo di condizione servile e poi ho analizzato i carmi suddividendoli in otto categorie. Nel primo capitolo sono presi in considerazione i carmi in cui sono presenti schiavi nella vita quotidiana, servi legati a funzioni domestiche e servi viatores, addetti alla cucina e servi legati al traporto del dominus, servi della familia rustica e schiavi legati alla cura del corpo. Nel secondo sono analizzati i testi in cui il poeta pone l’accento sullo schiavo considerato come un oggetto, ad esempio gli Apophoreta che accompagnano il dono di un servo o i carmi che narrano della compravendita di personale servile. Nel terzo sono riportati i carmi che attestano l’attività di alcuni schiavi fedeli. Il quarto capitolo, invece, è incentrato sugli epigrammi che riportano episodi in cui diversi individui di condizione servile sono coinvolti in funzioni sessuali. Ancora il quinto capitolo pone attenzione ai carmi in cui Marziale racconta aneddoti che hanno come protagonisti alcuni schiavi furbi. Il sesto capitolo è incentrato sulla punizione del personale servile. Il settimo capitolo raccoglie gli epigrammi funerari di alcuni schiavi, soprattutto schiavi personali del poeta. Infine nell’ottavo capitolo si analizzano alcuni epigrammi in cui sono presenti dei riferimenti alla schiavitù all’interno di altri rapporti sociali. L’obiettivo è stato quello di analizzare il significato della presenza servile in Marziale. Dal lavoro emerge che la presenza servile nella prassi quotidiana appare indiscutibile anche in virtù del significato sociale che essa aveva. Emerge, inoltre, una particolare sensibilità nei confronti del personale servile.
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MILONE, Manuela. "EDILIZIA FUNERARIA COME RAPPRESENTAZIONE DEL SOCIALE. L’ESPERIENZA E LE ARCHITETTURE DI ERNESTO BASILE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2002. http://hdl.handle.net/10447/76179.

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Maestri, Gianluca <1981&gt. "Alle radici dell'ontologia sociale. Una ricognizione sulla teoria della rappresentazione nella sociologia francese classica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/8886/1/Maestri_Gianluca_Tesi.pdf.

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Abstract:
Il presente studio indaga le radici classiche della sociologia in rapporto ai temi dell’ambito dell’ontologia sociale contemporanea. Per affrontare il problema del rapporto tra sociologia contemporanea e ontologia sociale si è deciso muovere attraverso una ricostruzione dei fondamenti sociologici classici di tradizione francese. La sociologia si è spesso concentrata sul problema delle divisioni ontologiche classiche – persone e oggetti – chiedendosi se tali divisioni devono essere rinnovate o meno. Al di là delle singole divisioni prospettiche, un dato che emerge costantemente in letteratura è che i fatti sociali dipendono da rappresentazioni e da aspettative epistemiche: vale a dire, essi comprendono delle componenti epistemiche nel loro modo d’essere. Pertanto, che cosa sono le entità sociali?
The present study investigates the classical roots of sociology in relation to the themes of contemporary social ontology. To tackle the problem of the relationship between contemporary sociology and social ontology, it was decided to move through a reconstruction of the classical sociological foundations of French tradition. Sociology has often focused on the problem of classical ontological divisions, wondering if these divisions need to be renewed or not. Beyond the individual perspective, a fact that emerges consistently in the literature is that social facts depend on representations and epistemic expectations: that is, they include epistemic components in their way of being. Therefore, what are social entities?
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Paiuscato, Marco <1994&gt. "La rendicontazione sociale come rappresentazione del bene pubblico bilancio. Concetti, norme e prassi applicative." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16724.

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Abstract:
La tesi verte attorno ad un nuovo strumento che sta prendendo sempre più il largo nella pubblica amministrazione italiana: il Bilancio sociale. Dopo una breve introduzione sulla rendicontazione sociale e sulla stakeholder theory, lo scritto prova ad affrontare nello specifico il suddetto strumento sfruttando soprattutto il lavoro della Direttiva ministeriale del 2006 e dell'Osservatorio per la finanza e la contabilità negli enti locali. L'analisi ruota attorno sia ai concetti teorici che pratici, provando a fornire una spiegazione completa sulla realizzazione del bilancio sociale all'interno di un contesto pubblico locale. Il tutto si concluderà con un'analisi più specifica riguardante un caso particolare, ovvero il Comune di Este (in provincia di Padova) dove ho personalmente collaborato alla stesura del Bilancio sociale di metà mandato.
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Scalco, Luca. "RITRATTI DI FAMIGLIA SUI MONUMENTI FUNERARI ROMANI: COMMEMORAZIONE E RAPPRESENTAZIONE SOCIALE DI LEGAMI AFFETTIVI." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3425357.

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Abstract:
The thesis analyses the family portraits on Roman funerary monuments (reliefs, altars, tombstones and statuary groups), coming from Rome and the Italian territory up to the Alps (Regiones V-XI) and dating from the 1st century BC to the early 4th AD. It aims to investigate the household composition and its relations with the funerary realm, by identifying the codification of iconographical features related to kin. After a short introduction on family in Roman time, the analysis moves through the different types of monuments and delineates their complex geographical and chronological distribution. This is shared by the sepulchral iconography, which is characterized by a large variability: it has stressed the need to classify depictions in different schemas, drawn at the same time on the number of portraits, on their distribution and on gender and age differences. In this way it has been possible to delineate the geo-chronological evolution of the iconography and to discover its serial parental meaning. Later, the analysis addresses the familiar significance of dress, attributes and gestures, identifying age and gender distinctions according to the different schemas. In the last part, the social impact of such representations is investigated: it contributes to delineate the general tendencies of family funerary portraiture and helps to link them to “every-day” structure of Roman household.
La tesi affronta lo studio delle raffigurazioni a soggetto familiare su monumenti funerari di epoca romana – rilievi, altari, stele, gruppi statuari –. Vengono considerati i segnacoli già editi provenienti dai territori tra Roma e l’arco alpino (Roma, Regiones V-XI), nel periodo compreso tra il I secolo a.C. e l’inizio del IV d.C. Il lavoro si pone l’obiettivo di indagare la famiglia del tempo ed il suo rapporto con l’ambito funerario, attraverso il riconoscimento dei criteri di codificazione dei legami di parentela nell’immagine sepolcrale, nel loro sviluppo crono-geografico. Dopo una breve disamina del concetto di famiglia in epoca romana, lo studio affronta l’evoluzione dei supporti monumentali, tratteggiando una complessa distribuzione che ricalca da vicino quella delle diverse varianti iconografiche. Le immagini sono caratterizzate, infatti, da un’ampia variabilità, che ha reso necessaria una classificazione degli schemi sulla base del numero di persone ritratte, dell’età, del sesso e della posizione reciproca: in tal modo si delinea non solo l’evoluzione complessiva delle iconografie, ma anche se ne definiscono i significati parentali ricorrenti. Successivamente si analizza il valore familiare di vesti, attributi e prossemica, riconoscendone i criteri di distinzione generazionale e di genere. Infine si indaga il valore sociale della raffigurazione e si individuano i criteri iconografici generali del ritratto funerario di famiglia, correlandoli successivamente alla realtà “quotidiana” dei nuclei domestici romani.
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Teneggi, Chiara. "Lo spazio senso-motorio come rappresentazione dei comportamenti intersoggettivi : una nuova ipotesi sperimentale dalla filosofia alle neuroscienze." Thesis, Paris 1, 2013. http://www.theses.fr/2013PA010614.

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Abstract:
La recherche s'appuie sur trois hypothèses fondamentales : 1) il existe un lien entre les processus cognitifs de bas et haut niveau; 2) l'espace sensori-rnoteur est une perception subjective; et 3) l'espace sensori-rnoteur varie en fonction des différentes conduites à l'intérieur des interactions sociales. La thèse soutient que l'espace sensori-rnoteur se laisse modeler par la simple co-présence humaine et par des interactions coopératives plutôt que non-coopératives. Les chapitres 1, II, III, ont pour but de décomposer et d'expliquer la signification des hypothèses 1), 2) et 3) qui débouchent sur la formulation de la thèse centrale que le chapitre TV démontrera expérimentalement. Le chapitre V ouvre des perspectives éthiques en formulant une nouvelle hypothèse sur le lien qui pourrait exister entre la perception de l'espace en situation d'interaction sociale et les jugements moraux. La recherche met en œuvre plusieurs des disciplines qui concourent aux sciences cognitives: la neuro-psychologie expérimentale, certains aspects de la psychologie sociale, mais aussi l'histoire de la philosophie et la philosophie de l'esprit contemporaine
This research arises from the following three main hypotheses: 1) Low and high-level cognitive processes are bound together; 2) Sensorimotor space is a subjective perception; and 3) Sensorimotor space varies as a function of different types of social behaviours. The thesis argues that sensorimotor space is shaped by both mere co-presence of another human body and cooperative or uncooperative interactions. Chapters l, Il, III aim at analyzing and explaining the meaning of the first, the second and the third hypothesis in order to advance the primary thesis. Chapter V opens up an ethical perspective about a possible bound between spatial perception and moral evaluations during social interactions. This work is enriched by several constitutive disciplines of cognitive sciences : conternporary philosophy, philosophy of mind, experimental neuropsychology and some topics studied by social psychology
La ricerca ha preso le mosse da tre ipotesi fondamentali: 1) Esiste un legame tra processi cognitivi di basso ed alto livello; 2) Lo spazio senso-motorio è una percezione soggettiva; 3) Lo spazio senso-motorio varia in funzione delle diverse modalità di interazione sociale. La tesi sostiene che lo spazio senso-motorio si lascia modulare dalla semplice co-presenza di un altro agente umano e da interazioni cooperative e non cooperative. I capitoli I, II, III, hanno lo scopo di scomporre e spiegare il significato della prima, seconda e terza ipotesi; giungendo a formulare la tesi centrale che sarà poi dimostrata sperimentalmente nel capitolo IV. Il capitolo V introduce future linee di ricerca nell’ambito dell’etica proponendo una nuova ipotesi sul legame che potrebbe sussistere tra la percezione dello spazio durante l’interazione sociale e i giudizi morali. Il lavoro svolto chiama ad operare insieme diverse discipline che concorrono a formare le scienze cognitive: la storia della filosofia, la filosofia della mente contemporanea, la neuropsicologia sperimentale ed alcuni temi della psicologia sociale
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FIAMENI, MARCO. "CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY E SVILUPPO AZIENDALE SOSTENIBILE: STRUMENTI DI RAPPRESENTAZIONE, DI ANALISI E DI INVESTIMENTO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/180713.

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Abstract:
Nel lavoro di ricerca, dopo aver introdotto il concetto di responsabilità sociale di impresa, mi sono soffermato sui benefici che l’impegno in tali tematiche può portare alla realtà aziendale, sugli strumenti di rappresentazione di tale impegno (bilancio di sostenibilità e report integrato) ed ho quindi svolto un’analisi empirica su un campione di 50 società europee analizzandone i rispettivi bilanci di sostenibilità, al fine di individuarne punti di forza e di debolezza. Nell’ultima parte della tesi, attraverso alcuni strumenti statistici e per un campione di 200 società europee, ho verificato l’esistenza di una correlazione positiva tra performance ESG (ambientali, sociali e di governance) e performance economico-finanziarie, al fine di dimostrare che le aziende che si impegnano attivamente nella CSR hanno anche dei benefici di carattere economico. Tale correlazione sembrerebbe verificata nel caso in cui le aziende abbiano anche un elevato grado di innovazione, così come ipotizzato da Eccles e Serafeim nel maggio 2013 nel paper “The performance frontier: innovating for a sustainable startegy”. Nell’ambito del programma di dottorato e con l’obiettivo di meglio definire il concetto di innovazione e i relativi strumenti di misurazione, nel luglio 2016 ho frequentato presso l’Università Ebraica di Gerusalemme un corso sull’Innovazione e sulle Start Up durante il quale ho potuto visitare ed approfondire l’attività di numerose start up israeliane operanti principalmente nel campo della cyber security, delle biotecnologie e della salute, dell’agricoltura e dell’intelligenza artificiale.
After introducing the concept of corporate social responsibility (CSR), this research work focuses on the benefits that committing to such a concept can bring to the enterprise, on the instruments to represent such a committment (sustainability report and integrated report), to analyze it (sustainable finance) and to measure it (ethical rating and ESG analysis). In addition to this, an empirical analysis on a sample of 50 European organizations is undertaken, investigating the respective sustainability reports, with the aim of pinpointing their strengths and weaknesses. In the final part of the thesis, based on a sample of 200 European companies, the existence of a positive correlation between (environmental, social and governance) ESG performance as well as economic and financial performance is verified by means of statistical instruments, in order to demonstrate that organizations that actively commit to CSR also achieve economical benefits. Such a correlation seems to occur particularly in organizations that also exhibit a high degree of innovation, as Eccles and Serafeim hypothesized in May 2013 in the paper ‘The performance frontier: innovating for a sustainable strategy’. More in detail, Chapter I examines the evolution of the various definitions of Corporate Social Responsibility, starting from the proposals brought forward by the American literature, down to the more recent definitions proposed by the European institutions. An in-depth analysis is dedicated to the Union directives on non-financial disclosure and to the criticalities of its implementation. Chapter II illustrates the motivations for which a company finds it convenient to commit to CSR, showing the benefits both for companies and for the whole society that emerged from the European Union’s inquiries and from a meta-analysis led by Oxford University. Chapters III and IV examine the standard principles of process and content (GBS, AA1000, GRI). Also examined are the integrated report, the ‘King III’ South-African regulation and the fundamentals of the framework proposed by IIRC. Chapter V quantitatively analyses the sustainability reports related to the 2014 practice based on a sample of 50 European companies, in order to identify the strengths and weaknesses of the published reports. The evaluation, carried out using an analysis format developed specifically for the purpose by the author, and focused on seven key criteria, made it possible to seize the main characteristics, strengths and weaknesses of social reporting as it is currently adopted. From the analysis, it emerged that CSR reporting has reached remarkable depths for large European organizations, and that some of them can be considered as global best practices. Chapter VI describes the historical origins and the developments of sustainable finance, and particularly of ethical and sustainable mutual funds; it also presents the main reasons underlying ESG ratings and the innovative instruments to measure the social impact of enterprise venture. Chapter VII carries out a statistical analysis to verify whether there exists a correlation between ESG performance and economical-financial performance, in order to demonstrate that companies actively committed in CSR also achieve economical benefits. From the undertaken analysis, it emerges that - for the companies under exam considered with a “high degree of innovation” on the basis of the ratio between research and development costs and the net sales or revenue - a direct relation was found: an increase of commitment to ESG aspects results in an improvement of economical-financial performance. Indeed, negative correlations, related to the costs of implementing ESG policies, are counterbalanced in the long run by an equivalent amount of positive correlations. The latter are higher than the former and have been explained by the interpretation model proposed by the author.
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Mosleh, Lina Hasan Mahmoud <1978&gt. "La rappresentazione della cultura arabo-islamica nei libri di storia per la scuola secondaria di primo grado. Uno sguardo particolare sull'immagine della donna musulmana." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6917/1/Mosleh_LinaHasanMahmoud_Tesi.pdf.

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Abstract:
Il presente lavoro di ricerca si focalizza sulla rappresentazione della cultura arabo-islamica, così come viene restituita nei libri di storia per la scuola secondaria di primo grado. Il fatto che il mondo di oggi è caratterizzato, ora più che mai, da continui e inevitabili incontri tra persone con multiple appartenenze esige un forte impegno volto a favorire pacifici rapporti interculturali. A tale scopo si ritiene che i contenuti dei libri di testo abbiano un ruolo molto rilevante. Di qui, uno degli obiettivi consiste nel verificare se i libri di testo veicolano un’efficace educazione alla conoscenza e al rispetto delle altre culture e religioni, all’ascolto e al dialogo interculturale; nonché al superamento dell'etnocentrismo, degli stereotipi e dei pregiudizi. Si è cercato così di verificare – nel campione dei libri di testo presi in esame – quali eventuali pregiudizi ricorrenti, stereotipi o prospettive etnocentriche vengono costruite, consolidate, reiterate e trasmesse, consapevolmente o inconsapevolmente, attraverso le affermazioni o le immagini che illustrano la cultura arabo-islamica. La prima parte della tesi, quella teorica, è dedicata all'approfondimento di due temi: il primo riguarda il rapporto Oriente-Occidente e la rappresentazione dell'altro e il secondo riguarda invece la condizione della donna musulmana tra stereotipi e realtà. La seconda parte invece, quella empirica, è dedicata principalmente all'analisi del contenuto dei testi di storia. Dall'analisi effettuata è evidente l'interesse, da parte degli autori e degli editori dei libri di testo, per il tema della cultura arabo-islamica. Nonostante ciò, si è potuto riscontrare nei libri presi in esame, sebbene in misura differente, la presenza (o compresenza) di stereotipi, generalizzazioni e informazioni parziali, imprecise o errate attorno alla cultura arabo-islamica e a chi vi appartiene.
This research focuses on the representation of the Arabic-Islamic culture in the history textbooks of the first grade secondary school. The fact that the world today is characterized, more than ever, by continuous and inevitable encounters among people from different backgrounds requires a strong commitment to promote peaceful intercultural relations. For this purpose, it is believed that the contents of textbooks have an important role. Hence, the goal is to verify if the textbooks convey an effective education to know and to respect other cultures and religions, to promote intercultural dialogue; and to overcome ethnocentrism, stereotypes and prejudices. So, it was necessary to verify – in the sample of textbooks examined – the presence o any recurring prejudices, stereotypes and ethnocentric perspectives that can be constructed, consolidated, repeated and transmitted, consciously or unconsciously, through statements or images that illustrate the Arabic-Islamic culture. The first part of the thesis, the theoretical one, is dedicated to two themes: the first theme concerns the relationship between East and West and the representation of the others and the second theme concerns the status of Muslim women between stereotypes and reality. The second part, the empirical one, is dedicated to the qualitative content analysis of history textbooks. The analysis results show clear interest, by the authors and editors of the textbooks, for the theme of Arabic-Islamic culture. In spite of that, the texts may contain, although to different extents, stereotypes, generalizations and partial, inaccurate or incorrect information about the Arabic-Islamic culture and about Arabs or Muslims.
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Mosleh, Lina Hasan Mahmoud <1978&gt. "La rappresentazione della cultura arabo-islamica nei libri di storia per la scuola secondaria di primo grado. Uno sguardo particolare sull'immagine della donna musulmana." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6917/.

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Abstract:
Il presente lavoro di ricerca si focalizza sulla rappresentazione della cultura arabo-islamica, così come viene restituita nei libri di storia per la scuola secondaria di primo grado. Il fatto che il mondo di oggi è caratterizzato, ora più che mai, da continui e inevitabili incontri tra persone con multiple appartenenze esige un forte impegno volto a favorire pacifici rapporti interculturali. A tale scopo si ritiene che i contenuti dei libri di testo abbiano un ruolo molto rilevante. Di qui, uno degli obiettivi consiste nel verificare se i libri di testo veicolano un’efficace educazione alla conoscenza e al rispetto delle altre culture e religioni, all’ascolto e al dialogo interculturale; nonché al superamento dell'etnocentrismo, degli stereotipi e dei pregiudizi. Si è cercato così di verificare – nel campione dei libri di testo presi in esame – quali eventuali pregiudizi ricorrenti, stereotipi o prospettive etnocentriche vengono costruite, consolidate, reiterate e trasmesse, consapevolmente o inconsapevolmente, attraverso le affermazioni o le immagini che illustrano la cultura arabo-islamica. La prima parte della tesi, quella teorica, è dedicata all'approfondimento di due temi: il primo riguarda il rapporto Oriente-Occidente e la rappresentazione dell'altro e il secondo riguarda invece la condizione della donna musulmana tra stereotipi e realtà. La seconda parte invece, quella empirica, è dedicata principalmente all'analisi del contenuto dei testi di storia. Dall'analisi effettuata è evidente l'interesse, da parte degli autori e degli editori dei libri di testo, per il tema della cultura arabo-islamica. Nonostante ciò, si è potuto riscontrare nei libri presi in esame, sebbene in misura differente, la presenza (o compresenza) di stereotipi, generalizzazioni e informazioni parziali, imprecise o errate attorno alla cultura arabo-islamica e a chi vi appartiene.
This research focuses on the representation of the Arabic-Islamic culture in the history textbooks of the first grade secondary school. The fact that the world today is characterized, more than ever, by continuous and inevitable encounters among people from different backgrounds requires a strong commitment to promote peaceful intercultural relations. For this purpose, it is believed that the contents of textbooks have an important role. Hence, the goal is to verify if the textbooks convey an effective education to know and to respect other cultures and religions, to promote intercultural dialogue; and to overcome ethnocentrism, stereotypes and prejudices. So, it was necessary to verify – in the sample of textbooks examined – the presence o any recurring prejudices, stereotypes and ethnocentric perspectives that can be constructed, consolidated, repeated and transmitted, consciously or unconsciously, through statements or images that illustrate the Arabic-Islamic culture. The first part of the thesis, the theoretical one, is dedicated to two themes: the first theme concerns the relationship between East and West and the representation of the others and the second theme concerns the status of Muslim women between stereotypes and reality. The second part, the empirical one, is dedicated to the qualitative content analysis of history textbooks. The analysis results show clear interest, by the authors and editors of the textbooks, for the theme of Arabic-Islamic culture. In spite of that, the texts may contain, although to different extents, stereotypes, generalizations and partial, inaccurate or incorrect information about the Arabic-Islamic culture and about Arabs or Muslims.
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MATERIA, SIMONA. "CARCERE E CITTADINANZA: L¿ISTITUZIONE PENITENZIARIA NEL PROCESSO DI INCLUSIONE/ESCLUSIONE SOCIALE DEI MIGRANTI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/232490.

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Abstract:
Gli ultimi decenni sono stati contraddistinti da un notevole aumento della percentuale di migranti detenuti all’interno delle carceri europee, sproporzionato rispetto all’incidenza degli stranieri all’interno dei territori considerati. In Italia questo fenomeno di sovra-rappresentazione dei migranti all’intero dei penitenziari ha una dimensione particolarmente importante, che ha suscitato l’interesse della letteratura sociologica e criminologica, interesse orientato alla ricerca delle sue cause. Il presente lavoro si propone di indagare quali siano non già le cause, quanto gli effetti dell’esperienza detentiva sui migranti, con particolare riferimento alla sua influenza nei percorsi di vita successivi dei migranti, alla luce di due principali orientamenti interpretativi, entrambi inseriti all’interno della corrente di pensiero di stampo marxista, e quindi attenti alle correlazioni tra il mercato del lavoro e il sistema penitenziario. Secondo parte della letteratura il carcere costituisce un portone di ingresso al contratto sociale per la nuova classe lavoratrice, oggi costituita dai migranti. Infatti al suo interno essi hanno modo di beneficiare di alcune forme di welfare, accedendo a servizi ed opportunità (assistenza sanitaria, istruzione e alfabetizzazione, lavoro regolare e formazione al lavoro) dalle quali - specialmente se irregolari - essi generalmente sono esclusi in condizione di libertà nel territorio italiano. Un diverso orientamento ha sostenuto invece che la prigionizzazione dei migranti svolga una funzione meramente neutralizzante, finalizzata alla loro esclusione definitiva dal contesto sociale. Alla luce dell’analisi di quanto “offre” il penitenziario ai migranti e delle storie di vita raccolte tra migranti recidivi nel Carcere di Capanne (PG), questo lavoro ha lo scopo di capire quale funzione svolga oggi il carcere nei confronti dei migranti, ed in particolare se esso rappresenti anche oggi una prima tappa nel processo di inclusione della nuova classe lavoratrice, ovvero sia diventato un luogo di mera neutralizzazione.
The past few decades have been marked by a significant increase in the percentage of immigrants detained in prisons in Europe, disproportionate incidence of foreigners in the concerned territory. In Italy the phenomenon of over- representation of immigrants in prisons has a vey important dimension , that has attracted the interest of the sociological and criminological literature , research-oriented interest of its causes. The present work aims to investigate not the causes, but the effects of the experience of imprisonment on immigrants’s lives. Specifically, we’ll examine two main lines of interpretation, both included inside the internal current of Marxism, and we’ll pay attention to the correlation between the labor market and the prison system . According to the literature, the prison is a main entrance to the Social Contract for the new working class , made up of immigrants now a days. In fact, inside the jail, they have the opportunity to benefit from certain forms of welfare , accessing services and opportunities (health care , education and literacy , regular employment and job training ) from them - especially if irregular - they generally are excluded in condition of freedom in Italy. A different approach has argued instead that the detention of immigrants performs a function merely neutralizing aimed at their definitive exclusion from the social context . Inquire to what " offers " the penitentiary to immigrants and migrant life stories collected from offenders in the Prison of Capanne ( PG ), this work aims to understand what function the prison plays today against immigrants , and especially if it represents today a first step in the process of inclusion of the new working class , which has become a place of neutralization , with the advent of post-Fordist production system, a place of storage of excess workers.
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Books on the topic "Rappresentazione sociale"

1

La rappresentazione sociale del tempo. 2nd ed. Milano: Angeli, 1988.

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2

Arcuri, L. La cognizione sociale: Strutture e processi di rappresentazione. Roma: GLF editori Laterza, 2000.

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3

D, Breschi, ed. L' Immaginario mafioso: La rappresentazione sociale della mafia. Bari: Dedalo, 1986.

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4

Il presente è l'avvenire: Nuove pratiche e nuova rappresentazione sociale. Milano, Italy: F. Angeli, 1985.

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5

La rappresentazione della situazione: Strategie di comportamento sociale negli ex-voto dipinti. Roma: Aracne, 2009.

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6

Reinventando la tradizione: Immaginario sociale, ideologie e rappresentazione nelle necropoli orientalizzanti di Pontecagnano. Paestum (Salerno): Pandemos, 2003.

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7

Chiesi, Leonardo, ed. Identità sociale e territorio. Florence: Firenze University Press, 2009. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-689-1.

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Abstract:
Identità sociale e territorio. Il Montalbano presenta un lavoro di ricerca sul rapporto tra abitanti e paesaggio nella campagna toscana. Il materiale raccolto si articola in testo, immagini e video in una rappresentazione polifonica delle basi territoriali dell'identità sociale del complesso collinare del Montalbano, che si estende tra Firenze, Empoli, Prato e Pistoia. Il tema dell'identità locale territoriale è trattato nelle sue varie articolazioni. Si analizza come è organizzata la relazione tra abitanti e loro territorio, prendendo in considerazione, in particolare, la memoria storica sedimentata nei documenti e nei ricordi degli anziani, e poi analizzando la percezione dei confini e dei luoghi di riferimento che contribuiscono a formare un'immagine mentale chiara e strutturata dell'area vasta del Montalbano. Si prendono inoltre in esame gli attori sociali che contribuiscono a fare il paesaggio: coloro che a vario grado, con azioni e micro-azioni quotidiane, continuamente riproducono quella complessa figura territoriale che tanto interesse suscita in chi vive o semplicemente attraversa il Montalbano. Abbinamento editoriale: volumetto introduttivo e CD-rom
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8

Battistelli, Piergiorgio. La rappresentazione della soggettività: Origini e sviluppo : contributi per un'epistemologia genetica della conoscenza sociale. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1992.

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9

La leggenda dei vicoli: Analisi documentaria di una rappresentazione sociale del centro antico di Genova. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2010.

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10

Maria, Nenci Anna, ed. La città immaginata: Leggibilità architettonica e sociale : tre quartieri storici di Cagliari nella rappresentazione degli abitanti. Cagliari: Tema, 2000.

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Book chapters on the topic "Rappresentazione sociale"

1

Materassi, Letizia, and Silvia Pezzoli. "Migranti e rappresentazioni. Linguaggio, integrazione, discriminazione." In Migrazioni in Italia: oltre la sfida, 169–90. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-965-2.09.

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Abstract:
Public discussion on migration is addressed through frame and signification processes in which journalistic production plays a crucial role. Compared to the past, more diversified and articulated frames are adopted in the current representation of migration. Publics grassroots productivity goes along and overlaps with journalistic contents. The chapter aims to investigate how discussion on migration develops, with a focus on the innovations introduced by digital technologies and social web and the new possibilities for access, participation and production of contents by the audience.
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2

Simona, Aluia. "Orientalia come strumenti di auto-rappresentazione delle élites cretesi in epoca alto-arcaica." In Antichistica. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-328-1/003.

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Abstract:
In this paper the phenomenon of circulation of orientalia in Crete during the Iron Age will be examined from a social point of view: what was the social reason of the demand and how did local communities react to the arrive of exotic artefacts? Orientalia were found mostly within contexts characterised by a local material culture, so they attest the demand for luxury goods, rather than the settling of foreign people in the island; it is suggested that orientalia probably had the main function of high status-symbol. Therefore, they could represent a key for the interpretation of some social aspects of the Iron Age Cretan communities.
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Conference papers on the topic "Rappresentazione sociale"

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Palestini, Caterina, and Carlos Cacciavillani. "Integrazioni multidisciplinari: storia, rilievo e rappresentazioni del castello di Palmariggi in Terra d’Otranto." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11358.

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Abstract:
Multidisciplinary integrations: history, survey and representations of the castle of Palmariggi in Terra d’OtrantoThe contribution integrates historical readings, conducted through archive documents and iconographic materials, with surveys and graphical analyzes carried out through direct knowledge of Palmariggi’s historic center in Salento. The imposing Aragonese castle of which today only the two cylindrical towers remain, joined together by a stretch of perimeter masonry, initially presented a quadrangular plan with four corner towers, of which three are cylindrical and one is square and was surrounded by an existing moat, until the middle of the twentieth century, with a wooden drawbridge on the eastern side. The fortress was part of a strategic defensive system, designed to protect the village and the productive Otranto’s land with which it was related. The fortified Palmeriggi’s center represented an important defensive bulwark placed within the network of routes and agricultural activities that led from the hinterland to the port of Otranto, where flourishing trade took place. The research examines the changes undergone by the defensive structure that has had several adaptations made initially in relation to changing military requirements, resulting from the use of firearms, the upgrades that were supposed to curb the repeated looting and the military reprisals against the inhabited coastal and inland centers of Salento peninsula, and later social that led to the expansion of fortified village with Palazzo Vernazza’s (eighteenth century) adjacent construction and the original parade ground’s elimination. Summing up, the contribution in addition to documenting the current situation with integrated surveys, the state of preservation of fortified structure with its village, of which it examines the urban evolution based on the construction, typological and morphological systems, relates to the surrounding territory by comparing the plant of the ancient nucleus with that of neighboring fortified Salento’s centers. Finally, digital study models allow fortified structure’s three-dimensional analysis, its construction techniques, assuming the original shape.
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