Academic literature on the topic 'Rappresentante apparente'

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Journal articles on the topic "Rappresentante apparente"

1

McFarlane, Alexander C. "Il rebus della resilienza nell'impatto con eventi traumatici. Una prospettiva psicobiologica." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2010): 41–62. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-001004.

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Abstract:
La resilienza allo stress ambientale č un fenomeno multidimensionale che puň manifestarsi durante l'etŕ evolutiva o al momento dell'esposizione allo stress durante la vita adulta. Da un punto di vista biologico, una precisa defi nizione di resilienza č necessaria per consentire il progresso della ricerca in quest'area. Inoltre, risulta importante defi nire qual č la risposta normale ad un evento traumatico. Alcune recenti ricerche hanno sottolineato il fatto che molte persone sono esposte a fattori di stress maggiori di altre senza peraltro sviluppare sintomi signifi cativi. Il substrato biologico di questa apparente mancanza di reattivitŕ č investigato al meglio in studi longitudinali con molteplici rilevazioni di dati. Appare interessante, comunque, il fatto che gli studi di neuroimaging abbiano suggerito la possibilitŕ che le esposizioni ad eventi traumatici non siano comunque a costo zero. In particolare, la neuroimaging di individui traumatizzati che non hanno sviluppato patologia sembra indicare alcune differenze nell'attivitŕ neurale rispetto ai controlli non esposti, indicativi del fatto che la resilienza potrebbe essere associata ad un crescente carico allostatico. Approcci promettenti per comprendere meglio la resilienza sono rappresentati dagli studi che esaminano l'interazione tra geni ed ambienti ad alto rischio. Particolarmente interessanti risultano i geni coinvolti nella risposta di allerta ed orientamento all'ambiente come pure i sintomi correlati al controllo esecutivo. Tuttavia, una comprensione ottimale della resilienza verrŕ dalla comprensione di quali geni incidano sulle reti neuronali e non su singole regioni del cervello o su isolati sistemi di neurotrasmettitori. Quindi da una prospettiva neurobiologica la resilienza deve essere vista come un processo longitudinale di adattamento, caratterizzato da fasi in cui l'adattabilitŕ puň avere delle accelerazioni e fasi in cui la funzione č compromessa.
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2

"Diritto italiano. Espulsioni." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 4 (March 2012): 143–50. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-004012.

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Abstract:
1. Corte di cassazione 23.9.2011 n. 19464 - divieto di espulsione - convivenza con parente italiano - minore - volontŕ - espressione tramite rappresentante legale2. Corte di cassazione 5.12.2011 n. 25963 - divieto espulsione - convivenza con minore italiano - volontŕ del minore - espressione tramite legale rappresentante - sufficienza3. Tribunale di Bologna 1.2.2012 - trattenimento CIE - proroga - atto presupposto - allontanamento immediato - discrezionalitŕ - motivazione apparente - illegittimitŕ - diniego di proroga
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3

Tozzo, Pamela, Mario Picozzi, and Luciana Caenazzo. "Bioetica clinica - La protezione dei diritti del minore nella Sindrome di Münchausen per procura: una riflessione etica." Medicina e Morale 64, no. 2 (April 30, 2015). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2015.28.

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Abstract:
Per Sindrome di Münchausen by Proxy si intende la produzione fittizia di malattia in un bambino sano da parte di un adulto, solitamente un genitore, attraverso la produzione di racconti non veritieri, sino ad arrivare alla produzione o alla provocazione di false prove. Tale sindrome può presentarsi con i più svariati segni e sintomi di malattia, con uno spettro di manifestazioni che vanno da moderate a molto severe e che possono essere rappresentate principalmente da: simulazione di segni e sintomi di malattie di varia natura di cui il bambino non è affetto, esagerazione di sintomi di una malattia di cui il bambino è realmente affetto, induzione, e quindi provocazione, di segni e sintomi di malattia. Quando vi sia il sospetto di tale patologia, per i professionisti coinvolti il principale dilemma etico è tra il porre in essere accertamenti diagnostici – a volte invasivi, dolorosi e non privi di rischi per salute del minore – senza il consenso dei genitori allo scopo di verificare la natura organica o fittizia dei segni/sintomi presentati, o se continuare nella prescrizione ed esecuzione di test diagnostici, potenzialmente inutili, ma per i quali il genitore maltrattante ha prestato e presterà il proprio consenso, con il rischio di alimentare la volontà maltrattante del genitore e di prolungare l’azione lesiva a danno del minore. La consapevolezza delle problematiche etiche che emergono nel corso della gestione clinica di sospetti casi MSBP può rappresentare il punto di partenza per la pianificazione del progetto diagnostico-terapeutico del minore ed in questo il team curante potrebbe beneficiare dell’apporto qualificato di una riflessione etica strutturata, che consenta di bilanciare i diritti in gioco. ---------- Münchausen syndrome by proxy is a form of child abuse in which a subject, usually a parent, surreptitiously induces real or apparent symptoms of disease in a child. People with Münchausen syndrome by proxy (MSBP) may create or exaggerate a child’s symptoms in several ways. They may simply lie about symptoms, alter tests (such as contaminating a urine sample), falsify medical records, tampering with specimens or instruments, or they may actually induce symptoms through various means, such as poisoning, suffocating, starving, and causing infection, thus leading to a serious and real danger to the child’s life. For health care professionals, in such cases, the ethical dilemma is between doing medical tests (even painful tests, procedures, and surgeries) without the parental knowledge – with the aim to verify the MSBP condition – or to do only medical assessments for which parents have given consent. In the latter case, there is a risk of triggering attitudes masking the disease, up to push the perpetrator to steal the child from the health care setting, thus potentially damaging the victim. Furthermore, health care staff members may become unwitting participants to the abuse, as they do multiple tests and procedures aimed at diagnosing and treating the child, ordering invasive tests that may not be needed. Multiple ethical dilemmas in the field of child abuse create challenges to making decisions that are in the best interest of the child. The clinician should have command of these ethical issues to render the most appropriate and compassionate care to the child. Awareness of these ethical implications is the beginning step in planning care for these children. Continued support for healthcare members is necessary throughout the diagnostic process. Specific protocols, discussion of clinical cases and open communication of feelings will help them to deal more effectively with these families and to ensure that the treatment decision is in the best interest of the child.
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Dissertations / Theses on the topic "Rappresentante apparente"

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MARINI, ENRICA. "La tutela dell’apparenza nella disciplina della rappresentanza." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2014. http://hdl.handle.net/11584/266488.

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Abstract:
The topic of apparent representation suggests the coexistence of principles in the juridical order, which are antithetical at first sight, on the purpose of jurisprudence, which lie in the border line between the activities of interpretation and creation of juridical norms and in the delicate equilibrium between freedom to negotiate and resposibility. The interpretation doubts regard mainly the issues of generality or exceptionality. The difficulties that arise in answering such question are due to the sacrality of the general principles which constitute the Italian system of private law. On one hand, there are fundamental rules to natural law according to which nobody can be bounded if not as a consequence of an act of its own will. On the other hand, there is the principle of entrusting according to which a given circumstance becomes not binding if it is not known to a given party or if it is opposed by a given appearance. Understanding how the balance between such opposing directives has been addressed by the legislator becomes even harder in the discipline of representation, where no reference to rules of appearance can be found. This uncertainty suggests to pause and reflect on the meaning of private autonomy, especially where we wish to remind the teachings of who warned against risks and dangers linked to the private initiative, recommending a careful and wise exercise of the autonomy. To describe the risks and dangers coming from the negligence and inertia of the party affected by the commitment to its own negotiating declaration, it has been made reference to the notion of <>. Selfresposibility is called upon by many as the juridic foundation of the principle of appearance and it allows to shed light on the interpretation of the correct reconstruction of the applicative assumptions of the discipline. The investigation proposed in this work moves in the direction of explaining a criterion to link the negotiating activity put into being by the apparent representative, the juridical sphere of the apparent represented and the nature of the entrusting held by the third contractor, to clarify in which way the legislator intended to regulate the conflict of interest between the third contractor and the apparent represented.
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2

Rossi, Francesca. "Apparenza del diritto e rapporti di fatto nell’esperienza giuridica di Roma antica." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1172602.

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Abstract:
La tesi prende in esame la dialettica tra fatto e diritto nell’esperienza giuridica di Roma alla luce del principio di apparenza del diritto. Per ciascuna delle principali manifestazioni del principio di apparenza (erede apparente, creditore apparente, rappresentante apparente) è individuato un possibile antecedente storico nel diritto romano (possessor pro herede, falsus creditor, falsus procurator), di cui viene proposta una dettagliata analisi alla luce delle fonti antiche e delle interpretazioni dottrinali. Sono poi esaminati i rapporti familiari di fatto (relazioni more uxorio, matrimonium iniustum e concubinato), in quanto riconducibili a loro volta al principio di apparenza. La ricerca, interrogandosi sulle ragioni dell’estensione della disciplina giuridica alla fattispecie apparente, individua una tendenza comune ai vari fenomeni che, pur eterogenei, esprimono la medesima tensione tra fatto e diritto presente negli ordinamenti giuridici di ogni epoca storica. The thesis examines the dialectic between fact and law in the juridical experience of Rome in light of the principle of appearance of law. For each of the main manifestations of the principle of appearance (apparent heir, apparent creditor, apparent representative) is identified a possible historical antecedent in Roman law (possessor pro herede, falsus creditor, falsus procurator), of which is proposed a detailed analysis in the light of ancient sources and doctrinal interpretations. Then are examined the “de facto” family relationships (more uxorio relations, matrimonium iniustum and concubinage), since they can in turn be traced back to the principle of appearance. The research, questioning the reasons of the extension of the juridical discipline to the apparent case, identifies a common tendency to the various phenomena which, although heterogeneous, express the same tension between fact and law present in the legal systems of every historical epoch.
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Books on the topic "Rappresentante apparente"

1

Gregorio, Valentina Di. La rappresentanza apparente. Padova: CEDAM, 1996.

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