Academic literature on the topic 'Rapporto pubblico e privato'

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Journal articles on the topic "Rapporto pubblico e privato"

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Pagana, Fabio. "L'albergatore come agente contabile ed incaricato di pubblico servizio." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 31 (December 2020): 67–84. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-031004.

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Abstract:
L'attività di accertamento e riscossione dell'imposta comunale ha natura di servizio pubblico, e l'obbligazione del concessionario di versare all'ente locale le somme a tale titolo incassate ha natura pubblicistica, essendo regolata da norme che deviano dal regime comune delle obbligazioni civili in ragione della tutela dell'interesse della pubblica amministrazione creditrice alla pronta e sicura esazione delle entrate. Ne consegue che il rapporto tra società ed ente si configura come rapporto di servizio, e, pertanto ove delle somme ricevute il privato disponga in modo diverso da quello preventivato e per il quale le ha ricevute ne deriva responsabilità per danno erariale.
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Rossi, Paolo. "Il contrasto a crisi e criticità del sistema bancario nell'Eurozona e in Italia." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 2 (July 2022): 168–83. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-002010.

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Abstract:
L'Autore, delineati i tratti essenziali delle crisi finanziaria del 2008, dai primi salvataggi pubblici all'implementazione dell'Unione Bancaria, ne evidenzia incompiutezze e criticità emerse nelle crisi bancarie pre-pandemia, con la sostanziale disapplicazione del bail in e la riemersione dell'interventistico pubblico; dà poi conto delle misure unionali e nazionali, in deroga agli aiuti di stato, a sostegno del sistema bancario nell' ultima emergenza pandemica, che sembrano consolidare questa nuova centralità dello Stato nel mercato bancario; infine, delinea alcuni possibili scenari e strumenti per fronteggiare le criticità bancarie post pandemia, nell'ambito di una più ampia revisione del rapporto pubblico-privato nella banking resolution.
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Nisticň, Fausto. "I contratti di lavoro a termine: profili sostanziali." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 6 (March 2011): 85–100. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-006006.

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Abstract:
1. La definizione attuale del contratto a tempo determinato / 2. Le sentenze della Corte di giustizia / 3. Nullitŕ del termine e conseguenze nel rapporto di impiego privato / 4. Nullitŕ del termine e conseguenze nel rapporto di impiego pubblico / 5. La nuova disciplina: art. 32 legge n. 183/2010. Generalitŕ / 6. Le nuove conseguenze sul piano risarcitorio / 7. I rimedi.
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Sartea, Claudio. "Secolarizzazione, non secolarismo. Il diritto nel nuovo rapporto tra pubblico e privato." Persona y Derecho, no. 77 (December 11, 2017): 39–57. http://dx.doi.org/10.15581/011.77.39-57.

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Gaspari, Francesco. "Terzo Settore ed Amministrazione condivisa: profili sostanziali e processuali." Società e diritti 8, no. 15 (January 11, 2023): 71–104. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19679.

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Abstract:
Il lavoro esamina la nozione di amministrazione condivisa, intesa come coesercizio della funzione amministrativa tra Pubblica amministrazione e privato. In particolare, lo scritto analizza la disciplina contenuta nell’articolo 55 del Codice del Terzo settore del 2017, dedicato ai rapporti tra le Pubbliche amministrazioni e il Terzo settore. Tale rapporto ha costituito oggetto di notevoli studi in letteratura e di importanti pronunce (anche della Corte costituzionale), ma gli argomenti posti a fondamento delle tesi sostenute non sempre appaiono convincenti. Lo studio analizza, infine, le conseguenze dell’amministrazione condivisa sul piano processuale.
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Lupo, Giulio, and Barbara Badiani. "Autopsia di un Prg. Il Piano regolatore Secchi-Viganň di Brescia." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 96 (September 2010): 5–49. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-096001.

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Abstract:
Il Prg di Brescia Secchi-Viganň, adottato nel 1998, č stato annullato nel 2001 con una sentenza del Tar - suscitando un certo scalpore nell'ambiente della disciplina urbanistica - per essere poi riadottato nel 2004, celebrandone enfaticamente la continuitŕ, ma di fatto apportando in alcune "parti vitali" delle alterazioni che sono andate ben al di lŕ dei semplici aggiustamenti normativi che avrebbe richiesto la riadozione. Sono state ricostruite le vicende che hanno portato alla sentenza di annullamento e soprattutto sono stati delineati gli interessi in gioco che hanno promosso la devitalizzazione del Piano Secchi-Viganň. Un'occasione per riflettere sui limiti del piano regolatore, sul rapporto tra pubblico e privato e sul rapporto tra urbanistica e architettura.
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Ibba, Carlo, and Francesco Morandi. "La fondazione di partecipazione per la gestione di prodotti e servizi turistici." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 2 (August 2011): 171–84. http://dx.doi.org/10.3280/dt2011-002016.

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Abstract:
Il rapporto di collaborazione pubblico-privato incontra nuove possibilitŕ di realizzazione attraverso forme innovative di accordo. La sperimentazione avviata in alcune realtŕ locali con la creazione di fondazioni di partecipazione sembra dare i primi risultati positivi. Le fondazioni sono state in grado di coniugare efficacemente la gestione dei beni culturali, l'organizzazione dei servizi turistici e la realizzazione degli eventi. Hanno offerto un valido apporto all'integrazione dei centri minori, alla salvaguardia dei valori identitari e allo sviluppo dell'offerta turistica, favorendo in concreto il progresso sociale, economico e occupazionale.
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Cancila, Rossella. "La corte vicereale di Sicilia tra pubblico e privato: dinamiche cortigiane, ruoli, poteri." Librosdelacorte.es, no. 23 (December 23, 2021): 164–97. http://dx.doi.org/10.15366/ldc2021.13.23.007.

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Abstract:
Il saggio delinea alcuni caratteri della corte del viceré in Sicilia in età asburgica: la sua famiglia, la cerchia dei confidenti, composizione e articolazione dei ruoli istituzionali, costi, forme del coinvolgimento. Ne emerge un contesto articolato, uno scenario in cui si confrontavano poteri di diversa intensità e in competizione sul territorio, si determinavano scontri giurisdizionali, dispute patrimoniali e accordi matrimoniali, liti e vendette private: elementi che evidenziano la complessità del rapporto fra nobiltà periferica e potere centrale, relazioni interpersonali e reti di livello internazionale, pratiche negoziali diffuse, che confermano la rappresentazione di un regno niente affatto passivo alla volontà di Madrid.
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Milani, Manlio, and Susanna Vezzadini. "Memoria e testimonianza: le stragi del terrorismo in Italia." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2021): 105–18. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2021-001006.

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Abstract:
L'articolo prende in esame il tema della memoria nelle sue dimensioni privata e pubblica al fine di evidenziare la centralità della testimonianza quale atto pubblico e di impegno civile. In tale prospettiva il contributo si avvale della testimonianza di Manlio Milani, superstite della strage di Piazza della Loggia a Brescia, avvenuta il 28 maggio 1974, nella quale persero la vita la moglie ed alcuni amici. Il valore della testimonianza pubblica è qui affrontato con riguardo ai temi del riconoscimento, della giustizia e del rapporto con la verità.
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Sava, Vito. "La fiducia nella dimensione del tempo." GRUPPI, no. 3 (December 2012): 51–65. http://dx.doi.org/10.3280/gru2011-003004.

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Abstract:
L'articolo propone alcune riflessioni sul tema della fiducia dal punto di vista del tempo. L'autore prende in considerazione, attraverso materiali clinici tratti da psicoterapie psicoanalitiche individuali in setting privato e nell'ambito del servizio pubblico, alcuni processi attraverso cui si evolve l'esperienza della fiducia nella relazione terapeutica. Il tema del tempo viene considerato sia nel processo del trattamento psicoterapeutico (tempo delle sedute, tempo della cura, tempo delle pause, tempo dell'inconscio), sia come elemento essenziale che struttura e consolida il processo di nascita, sviluppo e stabilizzazione della fiducia. Alcune ipotesi vengono proposte sul rapporto tra fiducia, relazione transferale e ritmi della terapia. L'articolo si conclude con alcuni riferimenti sul rapporto tra la fiducia, il tempo, con un particolare accento al tema della scrittura del materiale clinico, intesa come costruzione di un nuovo oggetto di relazione tra terapeuta e paziente, che richiede pertanto un ulteriore atto di fiducia nella funzione del processo analitico non solo nella spazio della seduta ma anche nei luoghi e nei tempi che precedono e seguono l'incontro con il paziente.
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Dissertations / Theses on the topic "Rapporto pubblico e privato"

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CREMONESI, CRISTIANO. "Il rapporto tra pubblico e privato nel servizio idrico." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2011. http://hdl.handle.net/11566/241862.

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Abstract:
Il settore del servizio idrico è stato interessato negli ultimi vent’anni da profonde riforme a cui vanno aggiunte, recentemente, importanti novità normative che ne hanno modificato ulteriormente l’organizzazione. Nell’ambito di questa tesi, dopo aver ripercorso l’evoluzione normativa di questo settore, si è proceduto all’esame della ripartizione dei ruoli e delle responsabilità tra i soggetti pubblici e privati coinvolti nell’organizzazione del servizio idrico: il Governo, la Commissione Nazionale di Vigilanza sulle Risorse Idriche (CO.N.VI.R.I.), le Regioni, i gestori del servizio e le Autorità d’Ambito, i cui compiti dovranno essere riassegnati dalle Regioni a causa della soppressione delle stesse. In particolare si è trattato della redazione dei piani d’ambito, dell’affidamento del servizio idrico, dei poteri di controllo dell’autorità d’ambito sul gestore, della determinazione della tariffa, della convenzione come strumento di disciplina dei rapporti tra autorità d’ambito e soggetti gestori del servizio idrico integrato, del gestore del servizio idrico, dei poteri di controllo e sostitutivi nei confronti del soggetto gestore, delle modalità di subentro di un nuovo gestore a quello uscente, concludendo con un riepilogo dei ruoli e delle responsabilità dei soggetti coinvolti nel funzionamento del servizio idrico integrato. Le modalità di affidamento della gestione del servizio a società di capitali private, a società miste pubblico-privato e a società in house sono state oggetto di una approfondita analisi, in quanto rappresentano una questione fondamentale in relazione al rapporto tra pubblico e privato nel servizio idrico e in considerazione del fatto che proprio su di esse si sono concentrate le maggiori novità normative dell’ultimo decennio. In particolare, nel 2008, con l’art. 23-bis, introdotto dalla l. n. 133/2008 in sede di conversione del d.l. n. 112/2008, vi sono state importanti novità in materia di affidamento, legate soprattutto alle forti limitazioni al ricorso al modello della società in house. A queste vanno aggiunte quelle relative alla nuova disciplina dei servizi pubblici locali, introdotta dal d.l. 135/09, convertito nella legge 20 novembre 2009, che hanno suscitato un acceso dibattito sulla c.d. “privatizzazione dell’acqua”: tra le novità, infatti, c’è la previsione della scadenza delle gestioni in house al 31 dicembre 2010, se non si superano stringenti requisiti, e al contempo viene incentivata la trasformazione delle stesse in società miste, permettendo il proseguimento di tali gestioni sino alla scadenza prevista dal contratto di servizio a condizione che entro il 31 dicembre 2011 le amministrazioni cedano almeno il 40% del capitale ad un socio privato selezionato con procedura di gara ad evidenza pubblica. La questione, quindi, è di grande attualità, e sono stati proposti addirittura due diversi refenderum contro la privatizzazione del settore, anche se con caratteristiche sostanzialmente diverse. Al fine di analizzare al meglio quello che, più che con il termine «privatizzazione», andrebbe meglio definito come «partenariato pubblico-privato (PPP)», è stato effettuato un confronto tra il nuovo modello italiano e quello di altri importanti paesi europei, in particolare Inghilterra, Francia, Germania, Spagna e Olanda, al fine di evidenziarne le peculiarità e i possibili punti di forza e di debolezza. Si è cercato, infine, di approfondire proprio i legami tra il ruolo del soggetto pubblico e di quello privato in un settore, quello idrico, dalle caratteristiche assolutamente peculiari. A tal proposito sono stati esaminati il ruolo della convenzione di affidamento come strumento di regolazione dei rapporti tra soggetto pubblico e privato, i rischi che rendono aleatori i ricavi e i costi del gestore del servizio idrico, le potenzialità e le problematiche del partenariato pubblico-privato (PPP), la convenzione di affidamento come accordo contrattuale di lungo termine e la questione della rinegoziazione della convenzione stessa.
During the last twenty years, the water service sector has been affected by deep reforms and, more recently, important regulatory changes have altered its organization further. In this thesis, after chronicling the evolution of legislation in this sector, I examined the allocation of tasks and responsibilities between public and private entities taking part in the water service organization: Government, National Committee of Inspection for the Water Service (CO.N.VI.R.I.), Regions, service managers and, finally, Area Authorities, whose functions will be reassigned by the Regions in consequence of their disbandment. In particular, I covered the area plans, the water service entrusting, the Area Authority’s supervision powers over the managers, the price determination, the Convention as a regulation instrument of the relations between Area Authorities and integrated water service managers, the water service managers, the surveillance and replacement powers over the managers and, finally, the modes a new manager can succeed the outgoing one. I concluded with a summary of the roles and responsibilities pertaining to the corporations involved in the integrated water service functioning. The methods of the service management entrusting to private limited companies, governmentcontrolled companies and government-owned corporations have been analyzed in detail, as they represent a fundamental question with regard to the relationship between public and private in the water service and in view of the fact that the most important regulatory changes of the last decade have been centred right on them. In particular, in 2008, art. 23-bis, introduced by l. n. 133/2008 in consequence of the conversion of decree-law n. 112/2008, made important changes as regards entrusting, especially related to strong restrictions on the use of the government-owned corporation model. In addition, it is necessary to mention the changes concerning the new regulation of local public services, introduced by decreelaw n. 135/09, converted into law 20th November, 2009. In particular, the so-called “water privatization” has sparked a heated debate: actually among the news there’s the expiry of public managements at 31st December, 2010 if they don’t meet strict requirements. Meanwhile, the conversion of government-owned corporations into government-controlled companies is fostered, allowing the continuation of these managements until the expiry date provided for in the service contract on condition that by 31st December, 2011 the Government cedes at least 40% of the capital to a private partner selected with public tender procedure. So, it is a question of great interest and two different referendum against the privatization of this sector were even proposed, although with substantially different features. In order to better analyze what, rather than «privatization» would be better defined as «publicprivate partnership (PPP)», I made a comparison between the new Italian model and that of other leading European countries, especially England, France, Germany, Spain and Holland, so that I could highlight peculiarities and possible strengths and weaknesses. Finally, I tried to delve into the relationships between public and private in the water service, a very peculiar sector. To this end, I examined the role of the entrusting convention as a regulation instrument of the relations between public and private, the risks of uncertainty of revenues and costs of the water service manager, potential and issues of public-private partnership (PPP), the entrusting convention as a long-term contractual agreement and, finally, the question of the renegotiation of the convention.
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Laus, Federico <1986&gt. "Il rapporto collaborativo tra pubblico e privato: dall'Unione Europea al diritto interno." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7702/1/laus_federico_tesi.pdf.

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Abstract:
Il lavoro intende proporre una ricostruzione delle formule di collaborazione tra pubblico e privato nella contrattazione pubblica, nonchè delle tendenze di riforma nel diritto comunitario e nei diritti nazionali, secondo una tripartizione, che segua l’attuale logica delle riforme nel diritto amministrativo. La prima parte è dedicata alla disciplina della contrattazione pubblica e della collaborazione pubblico-privata nel diritto dell’Unione Europea. La seconda parte, invece, si occuperà di affrontare il medesimo tema con riguardo al diritto interno italiano, con particolare attenzione al parallelismo con il dibattito e le riforme promosse in sede comunitaria. La terza ed ultima parte è, invece, dedicata allo studio comparatistico, esteso a Regno Unito, Spagna e Francia. L’obiettivo centrale è quello di poter individuare le tendenze riformatrici e comprendere quale sia stato il percorso del diritto amministrativo relativamente all’attività negoziale delle pubbliche amministrazioni. Verrà, conseguentemente, dedicato ampio spazio allo studio dei principi generali e delle procedure, dei modelli contrattuali e degli orientamenti normativi, con particolare attenzione alle recenti riforme adottate dai legislatori nazionali ed alla dimensione necessariamente sovranazionale della contrattazione pubblica negli Stati membri UE. Si è inteso analizzare i vari aspetti connessi al rapporto di collaborazione pubblico-privato, intendendo con questo una nozione più ampia rispetto all’istituto di partenariato pubblico-privato, ritenendo che, alla luce delle recenti direttive e del dibattito svoltosi in sede comunitaria, il rapporto sotteso anche ai contratti tradizionali, su tutti il contratto d’appalto, sia maturato fino a giungere ad una complessa e poliedrica relazione cooperativa e collaborativa tra il soggetto pubblico ed il partner privato, nella convinzione che non vi sia più una netta separazione di ruoli e che l’apporto del privato, soprattutto sotto il profilo qualitativo, sia divenuto essenziale ai fini del concreto soddisfacimento degli interessi pubblici, con ogni conseguenza in termini di disciplina della composizione del rapporto e dell’esecuzione dello stesso.
This paper intends to propose a reconstruction of collaboration formulas between public and private in public procurement, as well as the reform trends in EU law and national laws, according to a tripartite division, which follows the current logic of the reforms in administrative law. The first part is devoted to the regulation of public procurement and public-private partnership in European Union law. The second part, however, will face the same issue with regard to Italian national law, with particular attention to the parallels with the debate and the reforms promoted by the EU. The third and final part, however, is devoted to the comparative study, extended to UK, Spain and France. The central objective is to be able to identify the reforming trends and understand what has been the path of administrative law regarding the negotiating activity of public authorities. Consequently, ample space will be dedicated to the study of the general principles and procedures, contractual models and regulatory guidelines, with particular attention to recent reforms adopted by national legislators and the necessarily supranational dimension of public procurement in EU member States. It was intended to analyze the various aspects related to public-private partnership, meaning that a broader notion than the contract of public-private partnership, believing that, in light of recent guidelines and the discussion held by the EU, the underlying report also to traditional contracts, has matured to achieve a complex and multifaceted cooperative and collaborative relationship between the public entity and the private partner, in the belief that there is no longer a clear separation of roles and that the contribution of the private, especially in terms of quality, it has become essential for the concrete fulfillment of public interests, with all the consequences in terms of regulation of the rapport and of its implementation.
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GIUBILEO, FRANCESCO. "I servizi pubblici per l'impiego funzionano veramente? Il ruolo dell'attore pubblico lombardo nella fase di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/40096.

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Abstract:
In Regione Lombardia il ruolo dell’attore privato è diventato in questi anni fondamentale per quanto riguarda l’erogazione delle politiche attive del lavoro. Tuttavia, sin dalle prime sperimentazione nella delega ai soggetti privati si è riscontrato un diffuso fenomeno di opportunismo, in grado di generare scarsa efficienza in termini di collocamento dei soggetti svantaggiati. L’obiettivo della libro è quello di definire: come sono organizzati oggi i Servizi pubblici per l’impiego in Lombardia ed il loro ruolo nel collocamento della forza lavoro; quali sono i principali problemi legati alla delega verso i soggetti privati; e infine se è possibile comparare tale esperienza con quella di altri Paesi in modo da formulare dei modelli di riferimento nel contrasto all’opportunismo dei privati.
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Russo, Fabio <1992&gt. "La nullità urbanistica : tra interesse pubblico ed esigenze di certezza nei rapporti privati." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18472.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca si concentra sull’analisi delle problematiche sorte in tema di interpretazione degli art. 17 della L. 47/1985 oggi trasfuso nell’art. 46 del D.p.r. 380/2001 (T.U.E.). La norma prevede la nullità e non stipulabilità degli atti tra vivi nel caso in cui l’alienante abbia omesso di dichiarare gli estremi della concessione ad edificare o della concessione in sanatoria. La formulazione della norma, invero, è parsa da subito particolarmente infelice e ha dato adito a diverse teorie interpretative che possono dividersi in due gruppi contrapposti. Da un lato, si sostiene che la norma abbia introdotto un’ipotesi di nullità formale dovuta unicamente all’assenza della dichiarazione richiesta; dall’altro, si ritiene, valorizzando il presunto scopo di contrasto all’abusivismo, che accanto alla nullità formale sussista altresì una nullità sostanziale che scaturirebbe dalla difformità dell’immobile al titolo dichiarato. Nello scritto si cerca di indagare pro e contro di ogni teoria con un approccio il più possibile privo di pregiudizi e pre-deduzioni.
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CASCARANO, APOLLONIA. "L'ordine pubblico economico tra progresso economico e sviluppo sociale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/65881.

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Abstract:
Nella ricerca si mostra l’esistenza di una dimensione costituzionale europea di principi e valori comprendenti la CEDU e le costituzioni statali fondanti la presenza di un ordine pubblico europeo evidenziando l’emersione di un sistema europeo costituzionale. La ricerca unisce elementi e sistemi per prospettare l’esistenza di un’integrazione europea a livello giuridico tutelando il cd. pluralismo giuridico europeo, dando risalto agli strumenti di identità degli ordinamenti, creando unione tra il processo di integrazione e la tutela del pluralismo ordinamentale, evidenziando la situazione di giuridicità non perfetta relativa alla tutela dei diritti fondamentali. Da qui il ricorso al concetto di ordine pubblico che afferma l’unità degli ordinamenti giuridici definendo il concetto di pluralismo costituzionale europeo con il mutuo riconoscimento e l’affermazione di una dimensione costituzionale. Tra il concetto di costituzione formale ed il concetto di costituzione reale, si preferisce il concetto di Verfassung, costituzione reale. Il concetto di ordine pubblico conserva e valorizza le diversità ed i conflitti e diviene il risultato del conflitto tra conservazione e promozione dei valori e principi fondamentali. Si inserisce il concetto di ordine pubblico economico come categoria variabile che segna la nascita di un nuovo diritto tendente a prevenire e regolare i conflitti sociali. L’ordine pubblico economico si oppone all’astrattezza delle vecchie disposizioni con una legislazione di categorie sociali dove il contratto è sottoposto a regole dettate dalla tipologia contrattuale ed dalla personalità delle parti. La novità concettuale che porta alla distinzione tra i due concetti di ordine pubblico ed ordine pubblico economico è la base statuale: distanziandosi dallo Stato liberale, il concetto di ordine pubblico economico si fonda nelle forme di Stato sociale dove il sociale giustifica l’intervento statale in economia divenendo nozione giuridica di politica economica e sociale. Il rapporto tra diritto ed economia appare importante per poter meglio capire la portata della categoria dell’ordine pubblico economico: si segnala la necessità di creare concezioni non astratte ma reali dell’ordinamento recuperando l’esperienza dei rapporti umani e il fenomeno della comunicazione interpersonale. La proposta di una teoria generale in ambito economico rileva le deficienze di un metodo astratto in unione alla necessità di una "nuova antropologia" su cui si basa il concetto sussidiario. La nuova antropologia valorizza l'autonomia e la capacità dei singoli figlia dello spontaneo autoregolarsi della persona umana. Da ciò deriva l'analisi del rapporto tra ordine economico e ordinamento giuridico: la naturalità delle norme sociali si unisce con il ruolo sussidiario delle istituzioni che sopperiscono alle deficienze dei regolamenti. Esiste una comunicazione tra soggetti tramite la quale si ridà centralità al concetto di comunicazione ipotizzando un ordinamento intersoggettivo, sul quale si basa l'intervento sussidiario delle istituzioni con funzione di orientamento per il benessere della vita comunitaria. Il nuovo concetto di ordine pubblico economico diventa categoria che media le interrelazioni tra i principi dell’ordinamento comunitario e le regole del mercato comunitario. Lo sviluppo economico ed il progresso sociale sono i due cardini fondamentali della categoria, tendente sempre ad un bilanciamento tra le due finalità, riconosciuti a livello europeo come valori fondamentali ed intrepretati dalla giurisprudenza della Corte come fondamentali per le sue decisioni. Si sottolinea la realizzazione del concetto in ambito comunitario, dove all’esigenza di protezione delle libertà economiche si è riusciti ad associare la tutela di altri valori. L’equilibrio per il raggiungimento dell’ordine pubblico economico manca in tante aeree del diritto internazionale dove è prevalente il concetto di free trade rispetto ai valori sociali e della persona umana.
The study shows the existence of an European constitutional dimension of values and principles including the CEDU and the national constitutions, establishing the presence of an European public order underlining the display of a constitutional European system. The research tries to prospect the existence of an European integration at juridical level, granting the European juridical pluralism, highlighting the identity of each system, unifying the process of integration and the defense of pluralism, showing a defective juridical situation related to the granting of fundamental rights. The study appeals to the concept of public order that states the unity of juridical systems defining the concept of European constitutional pluralism through the mutual acknowledgment and achievement of a constitutional dimension. Among both the concepts of formal constitution and real constitution, it is preferred that of Verfassung ,real constitution. The concept of public order retains and gives values to the differences and conflicts and becomes the result of the conflict between the retention and promotion of values and fundamental principles. It is added the concept of public economic order as a variable category that marks the beginning of a new law that prevents and settle social conflicts. The public economic order oppose the abstract nature of old orders through the legislation of social categories where the contract is subject to rules of contractual typology and to the legal entity of the parts. The conceptual innovation that brings to the distinction between the two concept of public order and public economic order is the statuale base : the concept of public economic order is based on the forms of social State where the social justifies the public intervention in economy, becoming a legal notion of political and social economy. The relationship between law and economy appears important to better understand the meaning of the category of public and economic order: it is marked the need to create real and non-abstract conceptions of the system and to recover the experience of human relationships and that of the interpersonal communication. The proposal of a general theory in an economic setting reveals the deficiencies of an abstract method together with the need of a “new anthropology” upon which the subsidiary concept is based. The new typology gives value to the autonomy and to the ability of the individual and it is consequence of the natural auto govern of the human person. An analysis of the relationship between the economic order and the juridical system follows: social rules join the subsidiary role of institutions that provide for the deficiencies of procedures. There is a communication between the two subjects through which the concept of communication gains importance, thus supposing a system upon which the subsidiary intervention of institutions that work for the welfare of community life is based. The new concept of public economic order becomes a category that mediate the interrelations among the principles of the Community system and the rules of the Community market. The economic development and the social progress are the two cornerstones of the category, always tending towards a balance between the two purposes , identified at European levels as fundamental values and interpreted from the law of the Court as basic for its decisions. It is underlined the fulfillment of the concept in the Community setting in which the need of defending economic freedom has been associated to the protection of other values. The balance for the achievement of the public economic order lacks in many areas of international law where the concept of free trade prevails over social values and human person.
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Marcolongo, Alberto <1991&gt. "Partenariato pubblico-privato in ambito culturale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10480.

Full text
Abstract:
L'elaborato si propone di descrivere la fattispecie del partenariato pubblico privato in osservanza della normativa vigente, descrivere le modalità degli interventi nei beni culturali in Italia e analizzare un caso peculiare, con attori Gallerie dell'Accademia, Venetian Heritage e Samsung.
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Toso, Eleonora <1991&gt. "L’edutainment culturale : una possibile collaborazione pubblico-privato." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9172.

Full text
Abstract:
L'elaborato intende indagare il mondo della cultura facendo riferimento alle attività che vengono organizzate all'interno di strutture pubbliche per rendere l'esperienza di visita dinamica e coinvolgente. Enti che operano a Venezia e in altre realtà italiane vengono presentati con riferimento all'approccio e agli strumenti applicati in sede di progettazione di attività di edutainment. Ampio spazio è infine dedicato a due realtà operanti a Venezia: Artsystem Srl e Mavive Spa che, in modo diverso, hanno contribuito a plasmare il panorama ludico-didattico della città lagunare.
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USAI, EMMANUELA. "Il processo amministrativo: dall'atto al rapporto." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2018. http://hdl.handle.net/11584/256012.

Full text
Abstract:
The present work deals with the procedural implications deriving from the substantial enhancement of the relationship between Public Administration and citizens. In fact the doctrine has re-evaluated this relationship conceiving it as a rapport characterized by the equality of the parties, overcoming the idea of Administration’s superiority. The acceptance of such an approach has resulted in the legislative attribution in favor of citizens of even more incisive claims against the State, primarily procedural, contributing to attenuate the distance between rulers and governed. This requirement has needed the modification of trial’s structure, which aimed primarily at protecting the Administration interests and only accidentally the citizen needs. The research analyzes the progressive change of the administrative process and his function, aimed to achieve the equality in the relationship between State and citizen and to apply the principle of effective judicial protection, which, according to the doctrine, constitutes the guiding principle of many legislative procedural measures. These have introduced many different instruments that have contributed, with the help of the jurisprudence, to focus the process on the evaluation of the relationship between citizens and Administrations. The research deals with the problems deriving from such valorization, and in particular the relationship with the Administration's prerogatives, consisting in the freedom to autonomously make their own choices without the judge interfering with them.
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Pilotto, Mattia <1986&gt. "I poteri datoriali nel rapporto di lavoro subordinato privato." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6600.

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Abstract:
La tesi affronta il tema dei poteri del datore di lavoro nel rapporto di lavoro subordinato privato. L’argomento viene esaminato partendo dall’analisi della figura del lavoratore subordinato e delle peculiarità che lo distinguono dalla altre forme giuridiche nelle quali può essere prestata un’attività lavorativa. Successivamente vengono analizzati la natura, l’ambito di applicazione e i limiti di ciascun potere (direttivo, di controllo e disciplinare).
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ROSSI, Ivana. "La finanza di progetto nell'ambito del partenariato pubblico-privato." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2010. http://hdl.handle.net/11695/66380.

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Abstract:
Oggetto di questo lavoro di ricerca è, come si evince chiaramente dal titolo, l’istituto del Project financing e i suoi rapporti con l’ordinamento giuridico italiano. Preliminarmente è sembrato opportuno, ai fini di una più chiara ed esaustiva indagine speculativa, analizzare lo scenario istituzionale e giuridico in cui il Project Financing si colloca e di cui rappresenta uno dei più validi istituti, ossia il Partenariato pubblico privato, spesso abbreviato tramite l’utilizzo dell’acronimo PPP. Quest’ultimo si configura come una delle più recenti branche avanguardiste del diritto dell’economia e della governance economica. La prima definizione di Partenariato pubblico privato che rinveniamo è datata 2004 ed è una definizione documentale, che deriva cioè da un documento della Commissione Europea, più precisamente dal “Libro Verde relativo ai partenariati pubblico-privati ed al diritto comunitario degli appalti pubblici e delle concessioni” e che definisce, appunto, il PPP come una formula onnicomprensiva con cui si fa riferimento a “forme di cooperazione tra le autorità pubbliche e il mondo delle imprese che mirano a garantire il finanziamento, la costruzione, il rinnovamento, la gestione o la manutenzione di un’infrastruttura ovvero la fornitura di un servizio”. Ogni operazione di Partenariato pubblico privato, comprese anche quelle di Project financing, è caratterizzata da una serie di elementi che si possono così sintetizzare: durata relativamente lunga dell’operazione, forte finanziamento da parte dei soggetti privati e la ripartizione dei rischi dell’operazione tra soggetto pubblico e soggetto privato. A questa definizione documentale,ormai datata e superata, è necessario affiancare, o meglio sostituire, la definizione normativa che del PPP ha recentemente dato il nostro legislatore: infatti, con il D.Lgs. 11 settembre 2008, n. 152 (Terzo Decreto Correttivo al Codice dei Contratti Pubblici) si sono definiti i contratti di partenariato pubblico privato. Nella definizione codicistica di contratto di Partenariato pubblico privato rientrano tutte le tipologie alternative all’appalto e finalizzate a realizzare opere pubbliche o a fornire pubblici servizi. Da ciò si evince come il Partenariato pubblico privato non si sostanzi in una mera operazione economica, ma sia una nuova categoria negoziale, alternativa all’appalto, per la realizzazione di opere pubbliche. Dopo questa necessaria premessa sul PPP, la dissertazione prosegue, al capitolo 3, con l’analisi dell’istituto della “Concessione”, che si può definire come l’istituto giuridico che costituisce, nel nostro ordinamento, una sorta di antenato del Project financing, e, al capitolo 4, che costituisce la parte centrale di questo lavoro di ricerca, con l’analisi dei diversi soggetti che fanno parte di un’operazione di PF, con i possibili schemi di PF, con il suo ambito di applicazione oggettiva, con l’analisi dei rischi di progetto e il piano di fattibilità economico-finanziaria, con l’analisi della disciplina legislativa, che ripercorre l’evoluzione storica e normativa del PF dalla nascita dell’istituto stesso fino all’ultima novella legislativa, che è costituita dal Terzo Decreto correttivo al Codice dei Contratti pubblici. Il lavoro si conclude con due capitoli finali dedicati, rispettivamente, alla natura giuridica dell’istituto del Project financing ed ad una raccolta giurisprudenziale che analizza il PF nella giurisprudenza dei TAR, del Consiglio di Stato, della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia Europea.
The object of this research is, as is clear from the title, the institution of the project financing and its relationship with the Italian legal system. Preliminarily it appears desirable in order to more clearly speculative and exhaustive investigation, analyze the institutional and legal scenario in which the Project Financing takes place and which represents one of the most valuable institutions, namely the public-private partnership, often abbreviated by 's use of the acronym PPP. The latter is configured as a vanguard of the latest branches of business law and economic governance. The first definition of public-private partnership that was found is dated 2004 and is a definition document, which is derived from a document that the European Commission, more specifically, the "Green Paper on public-private partnerships and Community law on public contracts and concessions "and defines it as the PPP as a comprehensive formula which refers to" forms of cooperation between public authorities and the business community aimed at guaranteeing the financing, construction, renovation, management or maintenance infrastructure or the provision of a service. " Each operation of public-private partnership, including that of project financing, is characterized by a series of elements that can be summarized as follows: relatively long duration of the operation, stronger financial commitment from the private operation and the sharing of risks between public and private person. To this definition documentary, outdated and outmoded, it is necessary to add, replace or rather, the definition of PPP legislation has recently given our legislature: in fact, with the Leg. September 11, 2008, No 152 (Third Corrective Decree of the Code of Public Contracts) have defined the public-private partnership contracts. In the definition of codicistica public private partnership contract covers all types of alternative procurement and spending to provide public works or public services. This shows how the public-private partnership does not consist merely in a purely economic transaction, but is negotiating a new category, alternative contract for the construction of public works. After this necessary background on PPP, the thesis continues in Chapter 3, with the analysis of the institution of "concession", which can be defined as the legal institution which is, in our system, a sort of ancestor of the Project financing , and, in Chapter 4, which forms the core of this research, the analysis of the different subjects that are part of an operation of PPP with the patterns of PF, with its scope, objective, with the analysis of project risks and plan of economic and financial feasibility, with the analysis of legislative framework, which traces the historical evolution and regulatory institution of the PF from birth until the last legislative news, which is consisting of the Third Order Healing Public Contracts Code. The work concludes with two chapters devoted respectively to the legal nature of project financing institution and a collection of case law analyzing the PF in the case of TAR, the Council of State, the Constitutional Court and the Court of Justice.
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Books on the topic "Rapporto pubblico e privato"

1

Bosco, S., and Carlo Russo. Il licenziamento nel rapporto di lavoro pubblico e privato. Torino: G. Giappichelli, 2011.

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Tatarelli, Maurizio. La malattia nel rapporto di lavoro privato e pubblico. 2nd ed. Padova: CEDAM, 2002.

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3

Cer-Censis, Progetto, ed. Pubblico e privato: Secondo rapporto Cer-Censis sull'economia italiana. Milano: Edizioni del sole 24 ore, 1987.

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4

Gianfranco, D'Alessio, ed. Il rapporto tra pubblico e privato: La convenzione nella gestione dei servizi. Milano, Italy: F. Angeli, 1994.

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5

Alberoni, Francesco. Pubblico & privato. Milano: Garzanti, 1987.

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6

Alberoni, Francesco. Pubblico & privato. [Milano]: Garzanti, 1987.

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7

Il collezionismo di antichità vicino-orientali in Italia: Un rapporto tra pubblico e privato : atti del pomeriggio di studi, 6 aprile 2011, Consiglio nazionale delle ricerche, Piazzale Aldo Moro, 7-Roma. Roma: CNR, Istituto di studi sulle civiltà dell'Egeo e del Vicino-Oriente, 2012.

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Gregorio, Valentina Di. L'appalto privato e pubblico. Torino: UTET giuridica, 2013.

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9

Sanguigni, Osvaldo. Stalin privato e pubblico. Roma: Manifestolibri, 2011.

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10

Moretti, Vito. D'Annunzio pubblico e privato. Venezia: Marsilio, 2001.

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Book chapters on the topic "Rapporto pubblico e privato"

1

Bianchi, Giovanna, Cristina La Rocca, and Tiziana Lazzari. "Introduzione." In Spazio pubblico e spazio privato, 9–16. Turnhout: Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116177.

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2

Nelson, Janet Laughland. "Public Space and Private Space: some historical evidence." In Spazio pubblico e spazio privato, 19–35. Turnhout: Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116178.

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3

Machado, Carlos. "The aristocratic domus of late antique Rome: public and private." In Spazio pubblico e spazio privato, 37–57. Turnhout: Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116179.

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4

Loré, Vito. "Spazi e forme dei beni pubblici nell’alto medioevo. Il regno longobardo." In Spazio pubblico e spazio privato, 59–87. Turnhout: Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116180.

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5

Gasparri, Stefano. "Gli spazi del vescovo." In Spazio pubblico e spazio privato, 89–106. Turnhout: Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116181.

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6

Fiocchi Nicolai, Vincenzo. "Le chiese rurali di committenza privata e il loro uso pubblico (IV-V secolo)." In Spazio pubblico e spazio privato, 107–44. Turnhout: Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116182.

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7

Augenti, Andrea. "Architetture del potere: i palazzi urbani tra tarda Antichità e Medioevo." In Spazio pubblico e spazio privato, 147–71. Turnhout: Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116183.

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8

Le Jan, Régine. "Lieux de pouvoir et espace public dans la Germanie du VIIIe siècle : Publice/publicus dans les actes diplomatiques." In Spazio pubblico e spazio privato, 173–98. Turnhout: Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116184.

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Santangeli Valenzani, Riccardo. "Spazi privati e funzioni pubbliche nell’edilizia residenziale altomedievale." In Spazio pubblico e spazio privato, 199–211. Turnhout: Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116185.

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Lazzari, Tiziana. "Gli spazi delle famiglie fra dimensione privata e rappresentazione pubblica." In Spazio pubblico e spazio privato, 213–31. Turnhout: Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116186.

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Conference papers on the topic "Rapporto pubblico e privato"

1

Cedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Abstract:
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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