Academic literature on the topic 'Rapporto Di Carica'

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Journal articles on the topic "Rapporto Di Carica"

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Giovannini, Paolo. "GENERAZIONI E MUTAMENTO POLITICO IN ITALIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 18, no. 3 (December 1988): 487–510. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200012624.

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Abstract:
IntroduzioneNel dibattito scientifico internazionale ricorre spesso una relazione, carica però di genericità e ambiguità, tra generazioni e cambiamento politico. La congiunzione tra i due termini ipotizza un rapporto di interconnessione di cui non è nota la natura (si tratta di relazione causale?) né la direzione (quale è la causa, e quale l'effetto?) né le condizioni del suo verificarsi (c'è sempre una relazione, o essa si attiva solo in determinate contingenze storiche?). Senza voler affrontare una discussione sistematica in merito, vorrei però avanzare alcune riflessioni piò specificamente riferite al modo in cui intendo trattare il tema in questione.
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Semproni, Antonio. "Rimozione di guardiano su istanza del trustee (In the Matter of the FA Trust and of the FB Trust, Bermuda)." gennaio-febbraio, no. 1 (February 3, 2022): 117–20. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.57.

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Abstract:
MassimaÈ revocabile il guardiano che, essendosi impegnato a informare tempestivamente il trustee qualora sia sottoposto a inchieste o indagini ovvero subisca condanne, taccia al trustee una sanzione disciplinare inflittagli da un organismo newyorchese (per avere suggerito come realizzare una movimentazione di fondi occultandone l’origine) e minacci di revoca il trustee che gli ha comunicato l’intenzione di richiedere le sue dimissioni, in quanto i fatti oggetto di sanzione disciplinare sollevano serie perplessità circa il guardiano e giustificatamente il trustee ritiene di non potere più intrattenere alcun rapporto professionale con lui, cosicché la sua permanenza in carica sarebbe dannosa alla realizzazione del trust e al benessere dei beneficiari.
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Messina, Nunziata. "UOMO E TERRITORIO: UN RAPPORTO IN CONTINUA EVOLUZIONE." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 2, no. 1 (June 25, 2016): 477. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2015.n1.v2.264.

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Abstract:
Il dualismo tra uomo e natura da sempre si è posto al centro di molti studi di carattere filosofico, geografico, sociologico e psicologico. Nel corso della storia si sono susseguiti diverse impostazioni di pensiero e ciascuna ha messo in risalto un particolare aspetto della relazione tra uomo e natura. L’uomo si trova immerso all’interno di un paesaggio caratterizzato da elementi naturali e non, che ne condizionano il suo modo di essere ed il rapporto con ciò che lo circonda. Nella relazione tra uomo e territorio circostante è necessario affermare che l’obiettivo è la messa a punto di un sistema che renda ogni scelta di pianificazione carica di quelle valenze di programmazione territoriale necessarie a rendere vitale la tutela dell’ambiente e del paesaggio: occorre partire dall’assunto che tutto il territorio, per la storia che lo ha formato, per i valori paesaggistici e culturali, per la memoria collettiva che lo anima, per la sua stessa riconoscibilità, è da considerarsi in prima istanza un bene ambientale da tutelare, soprattutto nelle relazioni tra oggetti e fenomeni legati tra loro da mutui rapporti funzionali. Si può pertanto affermare che laddove gli elementi fisici del territorio costituiscono punti di riferimento collettivo, tali elementi sono da considerarsi “valori ambientali” e le loro interrelazioni possono rappresentare un “bene comune” da tutelare. Il territorio ci appartiene, fa parte del nostro mondo interiore, è luogo di riferimento, un bene mai dimenticato che alimenta l’essenza della memoria. E’ terra, è casa, è vita, è l’uomo di oggi, ma anche quello di ieri che si riconosce nel legame che ha con la sua terra. E’ necessario trovare il giusto equilibrio per mantenere la testimonianza della propria memoria, ma allo stesso tempo la capacità di progettare un futuro compatibileper la salvaguardia del nostro Pianeta.
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De Luca, Lia. "Il provveditore in Istria Marino Malpiero." Histria : the Istrian Historical Society review 6, no. 6 (2016): 13–33. http://dx.doi.org/10.32728/h2016.01.

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Abstract:
Questo saggio delinea la figura del provveditore in Istria Marino Malpiero, eletto dal senato veneto nel 1580 ed inviato in provincia con il compito di sovraintendere e favorire il processo di ripopolamento. Vari fattori, tra cui cicliche carestie, una situazione sanitaria precaria ed arruolamenti forzati contribuivano a ridurre la popolazione dell’Istria veneta. La Repubblica di Venezia tentò, per questo, tra il 1530 ed il 1670, di coordinare i movimenti della popolazione invogliando popoli diversi a trasferirsi in Istria. Il periodo in cui l’intervento veneziano si fece più pressante fu quello che andò dal 1579 al 1592, quando il ripopolamento fu affidato ad una carica ad hoc inviata in Istria con ampi poteri, nella speranza di evitare gli errori delle precedenti immigrazioni. Cinque provveditori si recarono in provincia, questo saggio si concentra sul secondo di loro Marino Malpiero, descrivendo come il patrizio veneziano svolse il suo incarico, come fu accolto in Istria e riportando alcune brevi descrizioni dell’Istria veneta di fine Cinquecento, grazie alla sua relazione di fine mandato. Il focus dell’elaborato è sul difficile rapporto tra il provveditore Malpiero e i membri del consiglio della città di Pola, mettendo in luce come l’élite polesana fosse in grado di far arrivare le proprie recriminazioni fino alle più alte cariche della Repubblica.
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Curcuruto, Claudia. "„… la buona corrispondenza de gl’animi è quella che facilità tutti i negozii“." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 98, no. 1 (March 1, 2019): 303–25. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2018-0014.

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Abstract:
Riassunto Sullo sfondo della complessa trama politica europea del Seicento, il presente contributo si propone di analizzare la Nunziatura Apostolica come risorsa amministrativa e politica nei processi di produzione e circolazione del sapere nel complesso rapporto tra la Curia romana e, in particolare, la Sacra Congregatio Concilii, e le chiese locali. Allargando la prospettiva e consultando fonti che finora non state prese in considerazione, si possono rilevare alcuni elementi costitutivi. L’attenzione è focalizzata soprattutto sulla Nunziatura di Vienna nella seconda metà del XVII secolo, e lo studio si concentrerà in particolare su uno dei grandi diplomatici pontifici di questo periodo, Francesco Buonvisi (1626–1700) che, tra 1675–1689, ricoprì la carica di nunzio apostolico presso la corte dell’imperatore Leopoldo I. In questo contesto è possibile esplorare le rappresentazioni del papa come strumento indispensabile per ottenere e gestire le informazioni. Trattare il nunzio apostolico come attore offre la possibilità di comprendere meglio i diversi processi della „diplomazia“, i suoi doveri e le sue attività nella nunziatura apostolica dell’età moderna. Il ruolo del nunzio papale presso la corte imperiale si presenta come „connettore“ tra due realtà (divergenti), come partner indispensabile per la Congregazione del Concilio, la Curia romana e il papa nell’amministrare la giustizia, nonché come importante mediatore per la promozione e l’esecuzione dei decreti di riforma del Concilio di Trento a livello locale. I nunzi apostolici non sono solo „oggetti“ di comunicazione della Curia romana o del papa, ma partecipano attivamente e con grande efficacia al governo della Chiesa e alla comunicazione tra Roma, le rispettive corti, e le diocesi dell’orbis catholicus.
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Bertin, Giovanni. "Complessitŕ e valutazione: l'impatto sulle pratiche dei servizi socio-sanitari." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 45 (October 2010): 47–72. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-045005.

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Abstract:
Il temine valutazione č entrato appieno nel dibattito sui servizi e sulle politiche sociosanitarie, ma le pratiche concrete sono ancora episodiche e non sempre hanno contribuito a migliorare i processi decisionali. I risultati positivi sono dovuti alla motivazione degli attori, al ruolo da loro giocato, ai processi e ai disegni di valutazione adottati. La valutazione deve farsi carico della complessitŕ sottesa agli interventi socio sanitari e deve costituire un occasione di apprendimento riflessivo per le organizzazioni. I disegni devono consentire di evitare l'autoreferenzialitŕ e attivare un confronto fra gli attori capace di creare senso, ma anche sviluppare uno scambio informativo basato sulle evidenze e farsi carico del rapporto fra informazioni prodotte e processo decisionale.
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Pellegri, Alda. "La presa in carico del bambino pluridisabile." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 21–27. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003004.

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Abstract:
Viene sintetizzata la prassi di presa in carico derivante dall'esperienza trentennale condotta presso i Centri de "La Nostra Famiglia" su 1.730 bambini con pluridisabilitŕ, che rappresentano il 32% dei soggetti assistiti in quest'arco di tempo. La prassi comprende momenti diversi destinati ai singoli interlocutori: il bambino, la famiglia e gli operatori. Sulla scorta degli insegnamenti del prof. Giorgio Moretti, a ciascuno di questi interlocutori viene destinato un approccio "valorizzante": per il bambino si tratta di mettere in atto un processo conoscitivo riguardante le potenzialitŕ residue e i bisogni prevalenti; per i genitori si attuano interventi educativi destinati a far loro comprendere la realtŕ del figlio, superando gli atteggiamenti di negazione o iperprotezione a favore di un'accettazione rispettosa dei limiti esistenti; per gli operatori si organizza una costante attivitŕ formativa destinata a renderli capaci di formulare per i propri assistiti progetti esistenziali e di comunicare con i genitori in modo tale da stabilire con loro un rapporto di reciproca fiducia.
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Manfre, L., F. Rosato, M. Mindri, S. Pappalardo, C. Sarno, A. Janni, and R. Lagalla. "Neuroradiologia funzionale della ghiandola ipofisaria." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 5 (October 1995): 645–56. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800502.

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Abstract:
Lo studio sequenziale dell'afflusso del mezzo di contrasta a carico del parenchima ipofisario è stato di recente valutato da diversi autori, utilizzando apparecchiature operanti a 1,5 T. Tutta-via, con l'eccezione di 3 casi di macroadenoma, non sono state mai valutate le possibili alterazioni di flus-so ghiandolare nelle diverse affezioni interessanti l'ipofisi. Sono stati esaminati 27 volontari non affetti da patologia ipofisaria e 47 pazienti, in età pediatrica o adulti, affetti da alterazioni ipofisarie su base congenita o acquisita. I pazienti sono stati valutati mediante apparecchiatura operante a medio campo, compa-rando i risultati, ottenuti in tempi diversi, di una valutazione ipofisaria standard versus un esame di tipo sequenziale. Il nostro studio ha dimostrato un modello di accentuazione delle differenti componenti ghiandolari perfettamente corrispondente all'organizzazione microvascolare della ghiandola stessa, con un incremen-to dell'intensità di segnale apprezzabile prima a livello neuroipofisario, poi a carico del peduncolo e della parte prossimale dell'adenoipofisi, ed infine a carico della pars distalis adenoipofisaria. I microadenomi hanno dimostrato un modello di accentuazione di tipo <arterioso>, in rapporto alla neoangiogenesi esi-stente. I macroadenomi hanno dimostrato un modello differente, nelle aree esaminate, in dipendenza del-l'estensione. Nessuna alterazione è stata riscontrata nei pazienti affetti da sella vuota parziale. I pazienti affetti da deficit di ormone della crescita hanno dimostrato una riduzione del potenziamento del peduncolo ipofisario, in possibile relazione a danno del sistema vascolare portale.
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Berta, Giuseppe. "Contributo a una discussione sui rapporti Fiat-Chrysler." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 260 (February 2011): 471–74. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-260006.

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Abstract:
Le relazioni tra Fiat e Chrysler hanno una lunga storia, che risale all'ultimo dopoguerra, quando la casa americana si fece carico di assistere i torinesi nell'ambito del piano Marshall. Cinquant'anni dopo, fattasi gravissima la crisi della Chrysler negli anni novanta, la Fiat pensň a un'acquisizione ma lasciň subito il posto alla tedesca Daimler, ben piů dotata di risorse tecniche e finanziarie. Piů tardi, dopo la rinunzia della Daimler a sostenere la Chrysler, questa ri- mase nelle mani di un fondo finanziario, che cercň un socio industriale per rilanciare la produzione. La fusione con la Fiat, che assunse le responsabilitŕ gestionali, forně all'amministrazione Usa una soluzione accettabile per evitare un fallimento disastroso. Dopo la conclusione dei primi accordi, la dinamica produttiva č perň tale che la Fiat, ridotta di dimensioni per lo scorporo da Fiat Automobiles Group del settore dei veicoli industriali (Fiat Industrial), e debole sul mercato dell'auto, appare destinata a non avere il ruolo di guida nella nuova impresa, e a perdere la sua importante posizione nel sistema industriale italiano.
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Taddei, Stefano, Marco Vieri Cenerini, and Duccio Vanni. "Domande, risorse e burnout in emergenza: un'indagine sugli operatori del 118." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (December 2010): 43–58. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-002004.

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Abstract:
Lo studio, facendo riferimento al modello Job Demands - Job Resources (JD-JR) della teoria della Conservazione delle Risorse (COR) esamina le condizioni di lavoro degli operatori del 118. Nella letteratura attenzione č stata data al rapporto tra burnout e JD-JR dove l'esaurimento emotivo č relato con le JD e la depersonalizzazione con le JR. Gli obiettivi dello studio sono di verificare a) il ruolo che la dimensione organizzativa del 118 ha su burnout, JD e JR; b) se il carico lavorativo percepito puň essere predittivo del burnout e c) quali JD-JR possono predire il burnout. Sono stati esaminati 130 operatori afferenti a due gruppi ad alta e bassa richiesta di lavoro. Le analisi riguardano misure di resilienza (CD-RISC), di stress e burnout (OCS-MBI) e informazioni demografiche. Dai risultati emerge un punteggio di resilienza adeguato per i due gruppi e una peggiore condizione lavorativa per quello ad alta richiesta. Il burnout sembra essere influenzato dalla complessitŕ e quantitŕ di richieste. Il carico di lavoro appare predittivo di esaurimento emotivo e depersonalizzazione, la resilienza ha una influenza solo per la realizzazione personale.
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Dissertations / Theses on the topic "Rapporto Di Carica"

1

Passon, Andrea. "Analisi dell'effetto di soluzioni di raffreddamento della miscela in motori ad iniezione diretta di media cilindrata." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Le normative europee sempre più stringenti in termini di emissioni di inquinanti obbligano le case automobilistiche a ricercare sempre nuove soluzioni per produrre veicoli meno inquinanti e allo stesso tempo più efficienti. Tra gli obiettivi principali per i motori ad accensione comandata, vi è quello di raffreddare la carica all'interno del cilindro per operare su tutta la mappa motore in regime stechiometrico. Molte sono le soluzioni studiate, tra cui si pensa siano efficaci l'applicazione di cicli di sovraespansione e l'iniezione di acqua. Il presente elaborato di tesi si prefigge l'obiettivo di verificare tali ipotesi applicando queste tecnologie ad un motore volto alla ricerca dell'efficienza, sul quale si è applicato un incremento del rapporto corsa- alesaggio. Tale studio è svolto tramite simulazioni tridimensionali CFD. Una valutazione preliminare permetterà di identificare quali parametri possano essere variati per aumentare efficacemente il rapporto C/D. Successivamente si passerà alle simulazioni che si dividono in tre serie per valutare. Il primo gruppo permetterà di determinare quale sia la miglior configurazione tra quelle adottate con la variazione della corsa. Successivamente, ad essa saranno applicate diverse fasature Miller e Atkinson per valutare l'effetto di questi ultimi sul raffreddamento della carica. Infine si applicherà l'iniezione indiretta di acqua ai migliori risultati per confrontare quale tecnologia sia più efficiente. I risultati proposti mirano a migliorare la conoscenza di tali tecnologie, sottolineandone gli aspetti positivi e quelli critici di ognuna di esse.
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Colavitti, Edoardo. "Cosmologically motivated gas infall laws and galactic chemical evolution." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2009. http://hdl.handle.net/10077/3069.

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Abstract:
2007/2008
The main aim of this thesis has been to find a cosmologically motivated infall law to understand if the CDM cosmology can reproduce the main chemical characteristics of a Milky Way-like spiral galaxy. We have tested several gas infall laws, starting from that suggested in the two-infall model of Chiappini et al. (1997) for the chemical evolution of the Milky Way, but focusing on laws derived from cosmological simulations which follow a concordance CDM cosmology. By means of a detailed chemical evolution model for the solar vicinity, we have studied the effects of the different gas infall laws on the abundance patterns and the G-dwarf metallicity distribution. Our best cosmological infall law, derived from dark matter halos having properties compatible with the formation of a disk galaxy like the Milky Way, and assuming that the baryons assemble like dark matter, resembles the infall law suggested by the two-infall model. It predicts two main gas accretion episodes. Minor infall episodes are predicted to have followed the second main one but they are of little significance compared to the previous two. By means of this cosmologically motivated infall law, we have studied the star formation rate, the SNIa and SNII rate, the total amount of gas and stars in the solar neighbourhood and the behaviour of several chemical abundances (O, Mg, Si, C, N, Fe). We have found that the results of the two-infall model are fully compatible with the evolution of the Milky Way with cosmological accretion laws. We have derived that the timescale for the formation of the stellar halo and the thick disk must have not been longer than 2 Gyr, whereas the disk in the solar vicinity assembled on a much longer timescale (∼ 6 Gyr). Then we have studied the abundance gradients along the Galactic disk produced by our best cosmological model and their dependence upon several parameters: a threshold in the surface gas density regulating star formation, the star formation efficiency, the timescale for the formation of the thin disk and the total surface mass density of the stellar halo. We have found that to reproduce at the same time the abundance, star formation rate and surface gas density gradients along the Galactic disk it is necessary to assume an inside-out formation for the disk. The threshold in the gas density is not necessary and the same effect could be reached 2 by assuming a variable star formation efficiency. However the derived new cosmological infall law contains a mild inside-out formation and is still not enough to reproduce the disk properties at best. We have also studied the effect of a cosmologically motivated infall law for the formation of a massive elliptical galaxy in order to understand the impact on the formation of the spheroids. We have found that such a model predicts a too low mean stellar value for the [Mg/Fe] ratio. This is, according to us, the most important result of our cosmological model applied to an early-type galaxy indicating that perhaps the hierarchical paradigm of galaxy formation should be revised for ellipticals. Moreover we have found that models for ellipticals without a galactic wind predict a too large current SNIa rate. In particular, the cosmological model produces a current SNIa which is about ten times higher than the observed values and predicts a large current SNII rate which is not observed. The predicted SNII rate for models with galactic wind is also in contrast with the actual star formation mesured by GALEX. The conclusions of our work are that a gas assembly history derived from a DM halo, compatible with the formation of a late-type galaxy from the morphological point of view, can produce chemical properties in agreement with the available observations. Moreover, a cosmologically derived infall law with an inside-out process for the disk formation and a variable star formation efficiency can indeed well reproduce all the properties of the disk. Higher resolution cosmological simulations, however, are necessary to better trace the radial properties of disk galaxies. Finally, a cosmologically derived infall law for an elliptical galaxy cannot well reproduce all the chemical constraints given by observations and this is an important result.
XXI Ciclo
1981
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3

Cneazovici, Fabian. "Effetti di ambienti di Realtà Virtuale sulla variabilità della frequenza cardiaca." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16578/.

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Abstract:
La variabilità della frequenza cardiaca (Heart Rate Variability, HRV) indica una fisiologica irregolarità degli intervalli battito-battito, e riflette l’attività del sistema nervoso autonomo. L’HRV si misura a partire dal tacogramma (la serie temporale degli intervalli battito-battito) ed è tipicamente analizzata nel dominio delle frequenze, con particolare interesse a due bande: 0.04-0.15 Hz (Low-Frequency, LF) e 0.15 – 0.4 Hz (High-Frequency, HF). È noto che stati emotivi ed attentivi modificano le oscillazioni in queste bande. Il presente lavoro ha riguardato lo studio della HRV di soggetti immersi in ambienti di realtà virtuale con l’obiettivo di investigare quali effetti tale immersione possa avere sulla distribuzione della potenza nelle bande LF e HF, e verificare la presenza di una possibile relazione tra le variazioni di tali parametri e il livello di gradimento/attenzione/coinvolgimento indotto dall’ambiente virtuale. Per lo studio della HRV sono stati utilizzati: i) il software ARTiiFACT, che mette a disposizione strumenti per estrarre dal segnale elettrocardiografico il tacogramma e per calcolarne la densità spettrale di potenza (e quindi la potenza nelle bande LF ed HF); ii) l’ambiente Matlab per rappresentare graficamente i risultati dell’analisi spettrale della HRV e per l’esecuzione di test statistici. I risultati hanno messo in evidenza una tendenza, anche se non significativa, del rapporto tra la potenza in banda LF e in banda HF ad aumentare quando il soggetto si immerge nella realtà virtuale. Inoltre, tale rapporto tende ad essere maggiore, seppur non significativamente, quando il soggetto si trova immerso nell’ambiente virtuale per il quale ha dimostrato una preferenza rispetto al valore riscontrato nell’altro ambiente.
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Books on the topic "Rapporto Di Carica"

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Casalini, Brunella, and Silvia D'Addario, eds. Il tempo per pensare. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-845-7.

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Abstract:
Il volume raccoglie gli atti del seminario organizzato dal Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Firenze, incentrato su una discussione collettiva riguardo le condizioni di lavoro, di studio e di ricerca nell’università contemporanea. Prendendo spunto dalle riflessioni di due docenti canadesi, M. Berg e B.K. Seeber, sui sentimenti di frustrazione e inadeguatezza dovuti ai ritmi e agli obiettivi talvolta imposti nel contesto universitario, si focalizza l’attenzione sulle esperienze e gli stati d’animo di tutte le persone coinvolte nella comunità accademica in rapporto agli ostacoli dovuti alla scarsità di tempo e di risorse economiche e a carichi di lavoro crescenti. Si propone inoltre una riflessione su come creare relazioni e reti, inaugurare esperimenti di condivisione di esperienze di ricerca, didattica e buone prassi per contrastare quelle derive a livello individuale e collettivo che possono tradursi in malessere organizzativo, danneggiando di fatto il perseguimento dei valori al centro dell’università pubblica.
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Caproni, Giorgio. Il mondo ha bisogno dei poeti. Edited by Melissa Rota. Florence: Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-677-0.

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Abstract:
Intrigante e apparentemente facile, l’intervista può a volte essere generatrice di stress. In ogni caso è quello che pensava Caproni, che però era anche convinto che solo nel rapporto con il lettore la poesia potesse trovare il “suo reale valore” e la sua possibilità di esistenza. Per questo, piegandosi con garbo e ritrosia alle domande, accettò negli anni di guidare i suoi interlocutori nel mondo misterioso e inafferrabile dell’arte, là dove si producono idee e emozioni con la sola “musica delle parole”. Per aiutarci ad afferrarla, quella imprendibile musica, in questo libro struggente ed ironico, ci parla delle dimore vitali (Genova, Livorno), delle figure lariche, delle passioni giovanili, delle ferite immedicate (Olga, la guerra), del bisogno di scrivere, tradurre, conoscere, e della proustiana introiezione del passato sulla “carta velina della memoria”. Per oltre centoquaranta volte (tanti sono i pezzi ricostruiti e riuniti adesso per la prima volta grazie al prezioso e accurato lavoro di ricerca di Melissa Rota) le interviste restituiscono – come sottolinea Anna Dolfi nella bella introduzione – al di fuori di ogni retorica e gigantografia, le grain de la voix , le grain de la vie di un intellettuale ‘eretico’, libero nelle scelte e nella determinazione del proprio destino. Sì che una sottile malia ci guida nel seguire su queste pagine troppo a lungo dimenticate i segni di una vocazione, e il ‘tremore’ che, stroncando una carriera, lasciò gli scatti nervosi del violinista all’inconfondibile piglio dei versi a venire.
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Dolfi, Anna, ed. Biblioteche reali, biblioteche immaginarie. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-865-1.

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Abstract:
In uno degli scritti teorici di Calvino troviamo la suggestiva e borgesiana proposta della biblioteca non solo come raccolta di opere, ma come sistema incrociato di combinazioni. La stessa letteratura altro non sarebbe che una biblioteca continuamente soggetta a mutamenti tesi a scalzare gli autori canonici per fare emergere gli apocrifi . Giacché, se la letteratura nasce e si nutre di desiderio, non può accontentarsi del dato, ma proiettarsi nel luogo di quello che non c’è, o che, se anche c’è, è nascosto, ancora invisibile e lontano. Le biblioteche allora non solo sono infinite, ma cambiano il senso di un libro a seconda della sezione in cui lo dispongono, della collocazione, delle modalità di consultazione e utilizzo, del modo di giocare gli spazi, di aprire/chiudere alla luce, all’ombra (in grattacieli, in sotterranei), facendo della biblioteca un luogo dove libri e lettori interagiscono in spazi talvolta mitici. Raccolta come sono, le biblioteche, per interposto racconto, non solo dei libri sopravvissuti alle catastrofi della storia, ma di quelli bruciati, perduti, inventati, che, per il solo fatto di essere stati almeno una volta scritti o pensati, hanno lasciato traccia. In questo libro, di grande ricchezza e suggestione, ideato e curato da Anna Dolfi , si riflette, con esemplificazioni dalla grande letteratura moderna, sul rapporto tra ombre di carta e di celluloide, tra inconturnables e marginalia, alla ricerca dei libri dentro le biblioteche e delle biblioteche dentro i libri. Sullo sfondo la musica, la geniale recitazione di Carmelo Bene, le strisce dei graphic, i progetti architettonici, gli schermi dei computer, e le pagine di un romanzo incompiuto di Giuseppe Dessí che parla di una biblioteca murata e di una cascata di libri all’origine di un immaginario romanzesco.
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Versi su pietra: Studi sui Carmina Latina epigraphica : metodologia, problemi, tematiche, rapporti con gli auctores, aspetti filologici e linguistici, edizione di testi : quaranta anni di ricerche. Faenza: Fratelli Lega editori, 2016.

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Polacchini, Francesca. Doveri costituzionali e principio di solidarietà. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg285.

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Abstract:
Il volume offre una riflessione intorno al principio di solidarietà e allo statuto dei doveri costituzionali, evidenziandone il ruolo nell’ordinamento costituzionale. Lo studio muove dalla ricostruzione del significato del principio di solidarietà attraverso la lettura sistematica dei principi fondamentali. L’ampia prospettiva entro la quale si muove l’analisi consente di cogliere la connotazione solidaristica di molti principi della Carta repubblicana. Nell’ambito del lavoro si offre un affresco di alcune delle più recenti applicazioni del principio di solidarietà nell’ambito dei rapporti interprivati. Dall’esame della letteratura e della giurisprudenza che hanno compiuto uno sforzo di rilettura di alcuni istituti codicistici alla luce del principio solidarista emerge la straordinaria vitalità del testo costituzionale e delle sue disposizioni di principio. L’indagine non trascura di considerare anche il contesto dell’Unione europea, individuando in modo analitico tutte le sedi di emersione del principio di solidarietà, che viene considerato il paradigma di riferimento per i futuri sviluppi del processo d’integrazione sovranazionale. Si ricostruisce infine lo statuto costituzionale dei doveri costituzionali, tentando di chiarire la posizione di tali situazioni giuridiche soggettive all’interno del sistema giuridico.
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Book chapters on the topic "Rapporto Di Carica"

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Compare, Angelo. "L’azione moderatrice della relazione di coppia sul rapporto tra depressione e rischio cardiovascolare: un modello evidence-based." In Relazione di coppia e malattia cardiaca, 93–123. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2303-1_6.

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