Academic literature on the topic 'RAPPORTI INTERGENERAZIONALI'

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Journal articles on the topic "RAPPORTI INTERGENERAZIONALI"

1

Lamura, Giovanni, and Andrea Principi. "Invecchiamento e rapporti intergenerazionali: uno sguardo d'insieme." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 3 (January 2016): 9–26. http://dx.doi.org/10.3280/pri2015-003003.

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2

Pizzuti, Felice Roberto. "L'evoluzione del sistema pensionistico italiano e i rapporti intergenerazionali." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (February 2014): 59–73. http://dx.doi.org/10.3280/es2013-003007.

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3

Menjěvar, Cecilia, and Leisy J. Abrego. "Genitori e figli oltre confine: instabilitŕ legale e rapporti intergenerazionali nelle famiglie guatemalteche e salvadoregne." MONDI MIGRANTI, no. 1 (June 2009): 7–34. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-001001.

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4

Cattani, Martina. "Fattori di rischio e di protezione nella valutazione di famiglie in carico ai Servizi Sociali: uno studio retrospettivo intergenerazionale." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 2 (August 2022): 63–86. http://dx.doi.org/10.3280/mal2022-002005.

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Abstract:
L'interesse preminente della presente ricerca è la comprensione degli aspetti connessi al trauma relazionale (maltrattamenti e abusi, trascuratezza e violenza domestica), nella valuta-zione delle competenze genitoriali in famiglie in carico ai Servizi Sociali per situazioni di pregiudizio dei minori. A tale scopo, sono state analizzate le cartelle psicosociali di 65 nu-clei familiari. Dopo le analisi descrittive, sono state indagate eventuali differenze nella di-stribuzione (presenza vs assenza) dei fattori del Protocollo Fattori di Rischio e di Protezione (Di Blasio, 2005) fra famiglie valutate ad alto vs basso rischio. Si è, quindi, indagato l'impatto della presenza di alcuni fattori significativi in rapporto al livello di recuperabilità delle competenze parentali di madri e padri. I risultati mostrano che l'applicazione del Pro-tocollo in sede di valutazione permette di discriminare famiglie ad alto vs basso rischio e la sua applicazione evidenzia l'impatto, sulla recuperabilità genitoriale, di esperienze infantili avverse del genitore, di relazioni difficili o conflittuali con la propria famiglia d'origine - e/o con quella del partner - e di una relazione significativa con un membro della famiglia d'origine, in modo differenziato per madri e padri.
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Dissertations / Theses on the topic "RAPPORTI INTERGENERAZIONALI"

1

Calligione, Sara <1987&gt. ""La famiglia Cinese, aspetti di continuità e cambiamento nei rapporti intergenerazionali”." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4032.

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Abstract:
Questa tesi mirerà a fornire una definizione chiara ed esaustiva dal punto di vista sociologico del termine Famiglia, analizzerà il suo sviluppo storico-evolutivo, mettendo in evidenza i cambiamenti, gli aspetti e le caratteristiche di continuità che la caratterizzano,soprattutto nei rapporti intergenerazionali.
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2

Sandro, Elena Di. "Rapporti intergenerazionali e prospettive pedagogiche. Dare voce a nonne, nonni e nipoti." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1160895.

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Abstract:
Il presente lavoro triennale di ricerca dottorale intende proporre lo studio qualitativo della relazione tra nonni e nipoti, per portare alla luce e analizzare le prospettive educative che tale rapporto può offrire, sia per l’infanzia che per la terza età. Dal punto di vista teorico, la ricerca mutua riflessioni dalla pedagogia dell’infanzia e da quella dell’età senile, ripercorrendone i principali studi relativi alle condizioni attuali dei bambini e degli anziani, oltre a considerare i macro-cambiamenti registrati nelle direttive europee e internazionali, che hanno posto in primo piano le questioni dell’invecchiamento attivo, dell’apprendimento permanente e dei rapporti tra generazioni e hanno lanciato la sfida dell’educazione intergenerazionale. In particolare, a partire dagli studi nazionali e internazionali sulla nonnità, dalle analisi delle trasformazioni familiari e dei dati statistici su bambini e anziani, il lavoro cerca di definire alcune coordinate dell’odierna relazione tra le due generazioni di nonni e nipoti all’interno delle famiglie italiane. Lo studio empirico, svolto in due fasi parallele, coinvolge un campione non rappresentativo di bambini e di anziani (65 bambini/e e 20 nonni/e), selezionato in base all’adesione volontaria dei soggetti in tre differenti aree del territorio toscano. Dal punto di vista metodologico, si assume come riferimento il paradigma ecologico della ricerca educativa e la prospettiva epistemologica naturalistica. Il metodo adottato è quello qualitativo della narrative inquiry, per consentire ai soggetti protagonisti di riflettere e dare senso ai personali vissuti attraverso la pratica narrativa auto-formativa. Nello specifico, la ricerca intende dare voce alle singolari esperienze, idee e percezioni delle persone coinvolte, consentendo loro di raccontarsi e raccontare attraverso diverse tecniche di indagine, che differiscono a seconda delle età considerate: le interviste narrative semi-strutturate per i nonni e le nonne; i racconti scritti e i disegni per i bambini e le bambine della scuola primaria, guardando alle indicazioni metodologiche provenienti dal mosaic approach sulla molteplicità delle tecniche da utilizzare nella fase della ricerca con i più piccoli. Dal punto di vista dei nonni e delle nonne, il lavoro mira a far emergere e a comparare esperienze individuali della nonnità, in relazione ad alcune categorie-chiave definite dalla ricerca pedagogica, come il tempo condiviso con i nipoti, i rapporti con i genitori, i vissuti relativi al processo di invecchiamento e la percezione del personale ruolo educativo, riservando nel corso dell’analisi un’attenzione specifica alle eventuali differenze legate al genere di appartenenza dei nonni. Per quanto concerne i racconti infantili e i disegni sul nonno o sulla nonna preferiti, lo studio prova a interpretare le preferenze espresse in relazione a diverse variabili, tra cui il genere di appartenenza dei nipoti, la provenienza e la linea di parentela; inoltre, dopo aver ricercato e definito le principali categorie di contenuto emergenti dalle narrazioni e dalle rappresentazioni (come l’aspetto fisico, il carattere, il tempo trascorso insieme al nonno a alla nonna scelto/a, la differenza rispetto al rapporto con i genitori, i sentimenti provati nei suoi confronti), le utilizza per comparare le percezioni infantili di nonni e nonne. Pertanto, in accordo con la prospettiva qualitativa assunta, la finalità del lavoro non è quella di pervenire a risultati generalizzabili, bensì quella di far emergere esperienze personali, vissuti emotivi e modi di attribuire significato alla relazione nonni-nipoti del tutto singolari, tra i quali è possibile ricercare analogie, differenze e connessioni interpretative aperte e plurali. Infatti, attraverso la duplice analisi dei racconti di anziani e bambini, pur nell’irriducibile individualità dei contenuti espressi attraverso registri linguistici radicalmente diversi, la ricerca prova a individuare orizzonti di senso comuni alle due generazioni e prospettive educative reciproche, utili per rafforzare l’identità pedagogica della relazione esaminata, ma anche per considerarne alcune potenzialità emergenti nella futura progettazione pedagogico-educativa di contesti intergenerazionali più ampi rispetto a quello familiare. This three-year doctoral research proposes the qualitative study of the relationship between grandparents and grandchildren, to analyze the educational perspectives that this relationship can offer, both for children and for the elderly. From a theoretical point of view, the research considers the most important issues of the pedagogy of childhood and the pedagogy of the senil age, tracing the main studies about the current children’s and elderly’s conditions, in addition it focuses on the macro-changes in the European and international directives, which highlighted the concepts of active ageing, lifelong learning and intergenerational relationships, proposing the challenge of intergenerational education. In particular, starting from national and international studies on grandparenting and considering the family transformations and the statistical data on children and seniors, this research tries to define some coordinates of the current relationship between the two generations of grandparents and grandchildren within the Italian families. The empirical study, carried out in two parallel phases, involves a non-representative sample of children and elderly people (65 children and 20 grandparents), selected on the basis of the voluntary participation in three different areas of the Tuscany. From the methodological point of view, the study assumes the ecological paradigm of educational research and the naturalistic epistemological perspective as a reference. The method adopted is the narrative inquiry, to allow people to reflect and give meaning to the personal experience through self-training narrative practice. . Specifically, the research aims to give voice to the unique experiences, ideas and perceptions of the people involved, allowing them to tell through different survey techniques, which differ according to the age considered: the semi-structured narrative interviews for grandfather and grandmothers; written stories and drawings for primary school children, looking at the methodological indications on the variety of techniques to be used in the research with children, coming from the mosaic approach. From the grandfathers’s and grandmothers’s point of view, the work aims to bring out and compare individual experiences of grandparenting, in relation to some key-categories defined by pedagogical research, such as time shared with grandchildren, relationships with parents, experiences related to the ageing process and the perception of the personal educational role, reserving specific attention to any gender differences. Regarding the children’s stories and drawings on the favorite grandfather or grandmother, the study tries to interpret the preferences expressed in relation to various variables, including gender, origin and kinship line; moreover, after having researched and defined the main categories of content emerging from narratives and representations (such as physical appearance, character, time spent with the grandfather/grandmother chosen, differences compared to the relationship with parents, feelings towards him/her), it uses them to compare how children consider grandfathers and grandmothers. Therefore, in accordance with the qualitative perspective taken, the purpose is not to achieve general results, but to bring out personal experiences, emotional experiences and ways of attributing meaning to the grandparents-grandchildren relationship, for searching analogies, differences and connections. In fact, through the double analysis of the elderly’s stories and children’s stories, despite the irreducible individuality of the contents expressed through radically different languages, the research tries to identify common horizons of meaning for the two generations and mutual educational perspectives, useful for reinforcing the pedagogical identity of the relationship examined, but also to consider some potentialities emerging for the future pedagogical-educational planning of intergenerational contexts larger than the family one.
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3

VARVARICA, Sabaudin. "IL MONDO SOCIALE DEI GENITORI MIGRANTI DELL'ALBANIA E DEI LORO FIGLI: TRASFORMAZIONI A CONFRONTO TRA VERONA E BIRMINGHAM." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11562/546349.

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Abstract:
Gli approcci teorici riguardo la materia d’immigrazione dell’ultimo decennio in Europa, dai quali intendo prendere spunto, derivano da teorie sviluppate in Nord America. Gli studi legati alle prime e alle seconde generazioni migranti in Europa si riferiscono almeno a tre diverse tematiche teoriche a) l’esame delle opportunità che i contesti nazionali offrono in termini di inserimento e mobilità sociale; b) la nozione dei confini sfuocati e luminosi sviluppata da Richard Alba (2005), il quale sostiene che diverse forme di confini in termini di cittadinanza, religione, “razza” e lingua influenzano il processo di formazione identitaria nelle prime e nelle seconde generazioni c) l’analisi del fenomeno transnazionale. La natura e l’importanza dei legami con il Paese di provenienza delle prime generazioni incidono sull’atteggiamento e sulle modalità con cui le seconde generazioni si relazionano al Paese di origine dei genitori. Tale fenomeno avviene in modo complesso e discontinuo. Questo è dovuto a molteplici fattori che determinano di conseguenza la rilevanza del fenomeno stesso ed il suo ruolo nella formazione identitaria dei migranti. La tracciabilità delle pratiche transnazionali, l’individuazione delle modalità con cui esse avvengono, la riproduzione culturale che ne deriva permettono di cogliere trasformazioni sociali a cui genitori migranti e loro figli sono inevitabilmente soggetti. Intendo seguire le linee teoriche sopra descritte, concentrandomi principalmente su contesti e eventi che vedono coinvolti i genitori migranti dell’Albania e i loro figli. Inoltre l’approccio riguarda due diversi contesti, quello di Birmingham in Gran Bretagna e quello di Verona in Italia, verso i quali si è verificato un flusso considerevole di immigrazione albanese dopo gli anni Novanta. L’intento è quello di allargare le conoscenze inerenti il fenomeno migratorio attraverso la comparazione, tracciare differenze e similarità nei processi migratori, identificare temi di rilevanza socioculturale e analizzarne gli effetti.
The social world of Albanian migrant parents and their children: transformations to compare between Verona and Birmingham The theoretical approaches which I intend to adopt regarding migration over the last decade in Europe, derive from theories that have been developed in North America. Studies related to the first and second generation migrants in Europe refer at least to three of them: a) an examination of the opportunities that national contexts provide in terms of inclusion and social mobility; b) the notion of blurred and bright boundaries that has been developed by Richard Alba (2005), who argues that different forms of boundaries in terms of nationality, religion, “race” and language influence the process of identity formation of the first and second generations c) the analysis of transnational phenomena. The nature and importance of the first generation links with the home country impact the attitudes and the way in which the second generation relate to the sending country of their parents. Such phenomena are complex and discontinuous. This is due to several factors which determine the relevance of the phenomenon itself and its role in the identity formation of migrants. The tracing of transnational practices, the singling out of the ways in which they occur, description of ensuing cultural reproduction would allow me to grasp the social transformations to which migrant parents and their children are inevitably subject. I intend to follow the theoretical lines described above focusing mainly on situations and events in which Albanian migrant parents and their children are involved . In addition, the approach concerns two different European contexts towards which there was a significant flux of Albanian migration after the Nineties, Birmingham in Britain and Verona in Italy. The intent is to broaden knowledge on the phenomenon of migration through comparison, tracking differences and similarities in migration processes, identifying issues of socio-cultural relevance and analyzing their effects.
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