Academic literature on the topic 'Rapporti economici'

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Journal articles on the topic "Rapporti economici"

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Barbero, Giuseppe. "La Costituzione del 1948 e la politica agraria italiana negli anni Cinquanta e Sessanta." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 1 (March 2010): 37–64. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-001003.

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Abstract:
I problemi economico-sociali del mondo rurale del secondo dopoguerra hanno avuto molto peso nella definizione della Carta costituzionale e nella elaborazione delle successive politiche agrarie. L'articolo, ricorda il ruolo della Commissione economica a sostegno del lavoro dei Costituenti, mettendo in evidenza due delle principali caratteristiche della Costituzione in tema di rapporti economici: a) la preminenza dei fini sociali verso cui devono essere indirizzate e coordinate le attivitŕ economiche e l'esercizio della proprietŕ privata; b) l'imposizione di obblighi e vincoli alla proprietŕ terriera privata. Vengono inoltre descritte le iniziative di politica agraria successive all'entrata in vigore della Costituzione quali gli incentivi per la formazione della proprietŕ contadine, la proroga dei contratti agrari e i programmi di esproprio, bonifica e irrigazione
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2

Ambrosini, Maurizio. "Tra sopravvivenza marginale e innovazione dell'offerta imprenditoriale: il caso delle attivitŕ indipendenti degli immigrati." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 122 (June 2011): 94–107. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122007.

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Abstract:
Il fenomeno della partecipazione degli immigrati al lavoro indipendente sta crescendo notevolmente in Europa, secondo una linea di tendenza da tempo riscontrata oltre oceano. è probabilmente la maggiore novitŕ emersa negli ultimi vent'anni nei rapporti tra lavoratori immigrati e sistemi economici riceventi. L'articolo analizza portata e limiti dell'innovazione economica, sociale e culturale ascrivibile alle attivitŕ indipendenti promosse da immigrati sulla base di ricerche empiriche svolte a Milano, Torino e Genova, con particolare riferimento alle iniziative con caratteri transnazionali. Considera altresě il dark side rappresentato dalle resistenze locali verso questi nuovi attori e fenomeni delle economie urbane.
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3

Pia, Ezio Claudio. "«Certum testimonium»: atti notarili e relazioni mercantili-finanziarie (Asti e Piemonte meridionale secoli XIII-XIV)." Italian Review of Legal History, no. 7 (December 22, 2021): 645–59. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16903.

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Abstract:
La documentazione astigiana dei secoli XIII e XIV restituisce la sperimentazione, da parte del notariato, di modi e forme di definizione dei rapporti economici, segno – come scrive Paolo Cammarosano – del «peso dei notai nel complesso della vita politica e sociale». La scrittura notarile inquadra le criticità delle relazioni mercantili- finanziarie, costruendo meccanismi di compensazione e di regolazione, e intervenendo nel complesso incontro tra credito e politica in ambito fiscale. Una conferma della peculiare competenza «in intelligendo, disquirendo et componendo» che il giurista duecentesco Martino da Fano attribuisce al notariato.
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4

Guido, Alpa. "Responsabilitŕ sociale dell'impresa, enti non profit, etica degli affari." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (January 2012): 199–227. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002001.

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Abstract:
Č variegato lo scenario nel quale sta evolvendo la "responsabilitŕ sociale dell' impresa", un'idea, poi trasformatasi in corrente intellettuale e in iniziative di natura culturale ed istituzionale, che vede protagonisti le imprese, le categorie professionali, le Amministrazioni pubbliche, larghi strati della societŕ civile nonché Governi e Parlamenti. La responsabilitŕ sociale impegna gli operatori economici a valutare - nell'ambito di uno "sviluppo sostenibile" - gli effetti dell'attivitŕ economica sui suoi destinatari e sull'ambiente, e a contribuire alla formazione di un'etica sociale: l'ente organizzato in forma collettiva - corporate, come suona la formula importata dal mondo anglo- americano - č chiamato a prender consapevolezza della dimensione sociale dello sviluppo in cui si confrontano e si contemperano esigenze economiche ed esigenze della collettivitŕ e a recare il proprio contributo alla tutela di diritti e interessi individuali e collettivi sui quali si ripercuotono le scelte, i comportamenti, le strategie dell'agire economico. Č una delle risposte - tra le molte che si potrebbero dare - al progressivo sgretolamento dello Stato sociale, alle aggressioni all'ambiente, alla creazione dei bisogni consumistici, alla precarietŕ del lavoro, alla opacitŕ dei rapporti negoziali, alla ingovernabilitŕ della globalizzazione dei mercati. Questa risposta riposa sul contributo volontario degli operatori e si colloca dunque in uno spazio che va al di lŕ di ciň che ad essi č richiesto dagli obblighi imposti dalla legge.
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5

Martinat, Monica. "Il Consolato e l'Annona. La gestione dell'approvvigionamento alimentare a Lione in etŕ moderna: tra interessi particolari e pubblica utilitŕ." STORIA URBANA, no. 134 (June 2012): 95–113. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134006.

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Abstract:
Approvvigionamento Lione, secc. XVI-XVIII Mercato Storia urbana L'articolo analizza il sistema di rifornimento cerealicolo e di gestione del mercato del grano adottato dalle autoritŕ lionesi nel corso del Seicento. Le tappe della faticosa costruzione di tale sistema, che comporta regole specifiche relative all'acquisto e allo smercio di grano in cittŕ, e la messa a punto di un particolare sistema di stoccaggio di grani pubblici, sono messe in relazione con il dibattito relativo alle questioni annonarie che si svolge in parallelo e che coinvolge tanto i poteri locali quanto i poteri economici della cittŕ. Le discussioni che qui si sviluppano intorno alla soluzione della «questione annonaria» permettono infatti di mettere in luce temi e argomenti, nonché pratiche politiche specifiche individuate dall'élite mercantile e destinate a modellare piů profondamente rapporti sociali e politici piů larghi. Se l'Annona č una necessitŕ politica, č perň anche un'opportunitŕ per far fruttare risorse private e pubbliche di cui i gruppi dirigenti - che troppo si confondono con le gerarchie economiche - non intendono privarsi.
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Narciso, Fabio. "L'apprendistato, le politiche attive per l'inserimento dei giovani al lavoro." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 99 (May 2013): 185–95. http://dx.doi.org/10.3280/qua2013-099010.

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Abstract:
L'articolo ha come scopo quello di accendere una riflessione sugli strumenti dedicati all'inserimento lavorativo dei giovani. L'obiettivo č quello di fare una valutazione sulle misure di politica attiva, in uso nello specifico nella Provincia di Terni Servizio programmazione delle politiche del lavoro, quali il prodotto di filiera, mettendo questo strumento in relazione ed in filiera con le modalitŕ d'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro per mezzo del contratto di apprendistato. L'articolo ripercorre brevemente le varie trasformazioni ed applicazioni dello strumento dell'apprendistato mettendo in luce come nel tempo questo strumento abbia perso la valenza di raccordo con il mondo dell'istruzione e della formazione ed abbia messo l'accento principalmente sui vantaggi economici del contratto. L'apprendistato nato come luogo d'incontro tra i diversi mondi dell'istruzione, della formazione e del lavoro stenta a far dialogare questi mondi ed a condividere un linguaggio ed ad essere efficace in una logica di contaminazione e nella sua essenza formativa. I dati dell'ultimo rapporto ISFOL sull'apprendistato dimostrano in maniera sorprendente come le cause di interruzione dei rapporti di apprendistato per dimissioni, circa il 62%, dipendano dalla scelta dei lavoratori giovani che affrontano il mondo del lavoro con poca consapevolezza e privi di un percorso di orientamento capace di determinare le scelte professionali adeguate con un costo sociale che č tra i piů alti in Europa L'articolo poi descrive l'esperienza del prodotto di filiera work experience: composto da formazione propedeutica all'ingresso, tirocinio semestrale retribuito ed obbligo all'inserimento che ha prodotto il 64% di successi d'inserimento del mondo del lavoro dei giovani e che č considerato uno strumento virtuoso di conoscenza per massimizzare l'incontro domanda offerta.
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Bompiani, Adriano. "Economia ed etica nello sviluppo del Sistema sanitario italiano." Medicina e Morale 45, no. 5 (October 31, 1996): 923–34. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.898.

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Abstract:
In italia, come nei Paesi industrializzati dell’Europa occidentale, sono intervenuti notevoli cambiamenti demografici ed epidemiologici (invecchiamento della popolazione e aumento del numero di anziani, riduzione della patologia infettiva e aumento delle malattie degenerative), associati a rilevanti fenomeni sociali (contrazione volontaria della fertilità, progressivo aumento del lavoro extradomestico della donna), ai quali fanno riscontro le aumentate capacità di cura delle malattie acute, lo sviluppo incessante della tecnologia e la crescente richiesta di “godimento di salute” come diritto dell’individuo. Tutto ciò ha portato a concepire nuovi assetti sanitari, mentre è venuto meno il welfare state e stenta ad affermarsi la strategia di promozione della salute mediante la prevenzione. Partendo da queste difficoltà e rendendosi conto del rilievo etico di queste problematiche, poichè è indubbia l’estensione del diritto all’assistenza sanitaria a tutti i cittadini, nell’articolo vengono esaminati i rapporti tra il principio di giustizia, tradotto in pratica dal principio di equità, e l’economia sanitaria. Inoltre, delle diverse questioni affrontate (assistenza sanitaria in generale, l’acquisizione delle risorse per la sanità in Italia e negli altri Paesi europei, la proposta del cosiddetto federalismo in sanità, l’impiego delle risorse e la razionalizzazione economica nella spesa) sono evidenziate anche le implicanze etiche e bioetiche relative alle diverse correnti di pensiero: utilitarismo, individualismo-libertario, egualitarismo e personalismo, e se ne ricava che le concezioni della bioetica personalista sono quelle che più servono da supporto all’etica medica tradizionale, sebbene essa richieda un lavoro di interpretazione dei “parametri economici” caso per caso ed una grande responsabilità da parte di ogni operatore sanitario nel gestire le risorse comuni.
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Hocquet, Jean-Claude. "Silvano Borsari, Venezia e Bisanzio nel XII secolo. I rapporti economici, Venise, Deputazione di storia patria editrice, « Miscellanea di studi e memorie », vol. XXVI, 1988, 179 p." Annales. Histoire, Sciences Sociales 45, no. 2 (April 1990): 363–64. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900063848.

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9

Lupoi, Sergio, Paola Cipolla, Simona Dell'Atti, Adele M. R. Francavilla, and Roberta Menichelli. "Unioni vaganti: alla ricerca della quadratura del cerchio." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 34 (December 2011): 91–109. http://dx.doi.org/10.3280/pr2011-34007.

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Abstract:
Questo articolo analizza l'evoluzione della coppia nel XX secolo, partendo dall'osservazione che l'amore č cambiato, in quanto č diventato il luogo della radicalizzazione dell'individualismo, dove uomini e donne cercano nel "tu" il proprio "io". L'individualismo č un elemento fondante della "modernitŕ liquida", effetto di una serie di cambiamenti (economici, politici, sociali, esistenziali e culturali) che stanno attraversando le societŕ dall'inizio del secolo. Anche i rapporti di coppia diventano liquidi, ovvero fragili e vacui, devono essere facilmente allentabili non appena si avverte la necessitŕ di cambiare. L'effetto č da un lato la riduzione drastica dei matrimoni, dall'altro l'emergere di nuove forme di convivenze (LAT, childfree/childless coppie, coppie omosessuali, ecc.) attraverso le quali l'individuo puň scegliere liberamente come realizzarsi. Il nostro lavoro ipotizza che le nuove forme di coppie siano un segno visibile di un grande cambiamento storico e di una crisi culturale ma al tempo stesso una risposta adattativa e funzionale per combattere il senso di impotenza ed incertezza. Seguendo questo punto di vista, gli psicoterapeuti dovrebbero valutare la richiesta d'aiuto da parte della coppia (o individuo) come una crisi in una societŕ in crisi. L'obiettivo terapeutico dovrebbe essere quello di disilludere dell'esistenza di una soluzione sicura e perenne, e aiutare i partner da una parte a pensare la coppia come un'unione imperfetta dove l'altro sarŕ sempre diverso da come uno se lo aspetta, dall'altra ad accettare il cambiamento dell'altro e il proprio e infine portare i singoli partner a conoscere ciň che porta la crisi e come di volta in volta cercare di fronteggiarla.
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Quelin, Bertrand. "Rapport sur les rapports." Revue d’économie industrielle 52, no. 1 (1990): 116–25. http://dx.doi.org/10.3406/rei.1990.1333.

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Dissertations / Theses on the topic "Rapporti economici"

1

SILINGARDI, STEFANO. "Gli effetti economici della guerra sui rapporti economici e commerciali." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2009. https://hdl.handle.net/11565/4053863.

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2

Campiglio, Lia <1986&gt. "I rapporti politico-economici tra Repubblica Popolare Cinese e Spagna." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1564.

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Abstract:
Lo scopo di questa tesi è quello di fornire un approfondimento sullo sviluppo delle relazioni sino-spagnole in ambito socio-politico ed economico. All’interno del primo capitolo si vuole fornire al lettore un quadro generale del ruolo della Spagna all’interno delle relazioni tra l’Unione Europea e la Repubblica Popolare Cinese. Verranno discussi temi riguardanti le linee politiche ed economiche adottate da questi due grandi attori mondiali; verrà posta particolare enfasi sul conflitto tra la diplomazia dell’intera Unione Europea e dei singoli stati membri nei confronti della Cina; si approfondirà il ruolo della Spagna nel contesto degli scambi bilaterali e l’adozione di politiche preferenziali con la RPC. Nel secondo capitolo dell’elaborato si approfondiranno nello specifico le relazioni sino-spagnole. In primis verrà presentato un excursus sulle relazioni diplomatiche e politiche tra le parti; in seguito saranno esaminate le relazioni economiche tra questi due stati. Si partirà parlando della nascita dei rapporti economici tra Spagna e RPC per poi discutere dell’evoluzione delle politiche commerciali, delle esportazioni e degli investimenti spagnoli in Cina e, infine, degli aiuti che la Cina ha offerto alla Spagna durante la recente crisi economica.Sempre all’interno del secondo capitolo si analizzano alcuni casi di imprese spagnole che operano in territorio cinese o che sono state acquisite da società cinesi. Citiamo, come esempio, le compagnie catalane Chupa Chups e Nutrexpa, la società asturiana di trasporti Alsa, le aziende Telefónica e Indra di Madrid.La conclusione dell’elaborato prevede un approfondimento dei rapporti politici ed economici nell’ambito delle relazioni tra RPC, Spagna e America Latina. Verranno in seguito analizzati i principali Paesi di lingua e cultura spgnola; l’influenza che la Cina esercita sui questi ultimi e il conflitto di interessi nato dalla rivalità spagnola e cinese in campo economico.
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Molinaroli, Alessia <1992&gt. "I servizi di consulenza nei rapporti economici tra Italia e Cina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10465.

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Abstract:
La tesi proposta verte sull’offerta di servizi di consulenza aziendale forniti da imprese e consulenti italiani che operano sul mercato cinese. Una prima parte della tesi è dedicata alla definizione di consulenza aziendale, che viene poi declinata in una riflessione sulla natura di servizio professionale della consulenza, sulla obiettività e indipendenza della figura del consulente, sullo spettro dei servizi offerti e sul processo di erogazione di tali servizi. Viene inoltre analizzato il rapporto che lega consulente e cliente, il contratto e la retribuzione della prestazione; infine si contestualizza il settore della consulenza in Italia oggi. Con il secondo capitolo il focus della ricerca si sposta sul mercato cinese: sulla liberalizzazione del settore dei servizi e sulla vera e propria creazione di un settore della consulenza in Cina e con l’ingresso delle multinazionali, nonché sullo sviluppo del settore nella regione di Hong Kong. Viene poi tracciato un profilo attuale del mercato della consulenza, come si caratterizza sia nella Cina continentale che ad Hong Kong, e il contesto in cui le aziende italiane si collocano. Proprio quest’ultima riflessione introdurrà una serie di interviste ad aziende di consulenza e singoli consulenti italiani che hanno operato o operano oggi in Cina, mirate a tracciare le prospettive di sviluppo del settore.
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Murgia, Manuela <1990&gt. "Storia delle relazioni sino-australiane: dal 1972, 44 anni di rapporti diplomatici ed economici." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8483.

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Caputo, Elisabetta <1990&gt. "Il regno Normanno - Svevo e la Serenissima. Rapporti politico - economici nei secoli XII - XIII." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14282.

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Abstract:
La tesi propone l'analisi diplomatistica e paleografica di alcuni trattati tra il regno Normanno-Svevo e Venezia nei secoli XII - XIII. Inoltre, obiettivo finale è quello di conciliare gli studi suddetti con l'archivistica informatica, attraverso l'indicizzazione di alcuni dati.
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Barbaro, Nicolo' <1991&gt. "Rapporti militari ed economici tra Atene ed Egitto nell’ottica delle guerre di difesa antipersiane del IV sec a.C." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16330.

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Abstract:
Attraverso lo studio di fonti epigrafiche, papirologiche e storiografiche, di matrice greca, egizia e persiana, approfondire quelli che sono i rapporti di tipo militare ed economico intercorsi tra Atene e l’Egitto in un periodo di grossi cambiamenti per entrambi quale è il IV secolo. In particolar modo per quanto riguarda i rapporti militari andrò a trattare l’appoggio di generali greci e Ateniesi durante le ultime dinastie della ritrovata indipendenza egizia (XXIX e XXX Dinastia). A riguardo invece dei rapporti di tipo economico, mi concentrerò sulla documentazione aramaica, demotica e numismatica, per andare a trattare l’introduzione della monetazione in Egitto grazie ai contatti con Atene e a causa delle ingenti spese di carattere militare sostenute durante le lotte di indipendenza contro la Persia. Attraverso queste tematiche andrò perciò ad indagare in quale modo si inseriscono le relazioni tra Atene ed Egitto in questo periodo, all’interno di un quadro più ampio di rapporti tra potenze mediterranee quali Tebe, la Persia e la Macedonia.
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7

MICHIELI, ANDREA. "Democrazia sostanziale e partecipazione economica. Profili costituzionali della collaborazione dei lavoratori all’impresa." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/262960.

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Abstract:
La tesi si prefigge lo scopo di analizzare le forme della partecipazione economica iscritte nella Costituzione Italiana. Soffermandosi sul concetto di "democrazia sostanziale" la ricerca analizza le norme costituzionale sui "rapporti economici" della Costituzione; si sofferma, in particolare, sulla partecipazione dei lavoratori all'impresa come forma principale - ancorché inattuata - di contributo dei cittadini alla democratizzazione del potere economico.
The thesis aims to analyze the forms of economic participation embedded in the Italian Constitution. The research examines the norms on “economic relations” in the Constitution focusing on the concept of “democrazia sostanziale”; particularly, it addresses the participation of workers in the enterprise as main form of contribution of the citizens to the democratization of the economic power, although so far unrealized.
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GIUDICI, LORENZO. "Organizzare la classe lavoratrice. La crisi dei corpi intermedi operai in Italia e Francia." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014. http://hdl.handle.net/10281/56840.

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Cabrera, Claudia. "Socio-economic Status and Health in Women : Population-based studies with emphasis on lifestyle and cardiovascular disease." Doctoral thesis, Göteborg : Nordic School of Public Health and Sahlgrenska Academy at Göteborg University, 2005. http://www.nhv.se/upload/dokument/forskning/Publikationer/NHV-Rapport/NHV-Rapport%202005-3.pdf.

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CASCARANO, APOLLONIA. "ORDINE PUBBLICO ECONOMICO TRA PROGRESSO ECONOMICO E SVILUPPO SOCIALE." Doctoral thesis, UNIVERSITà DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA, 2015. http://hdl.handle.net/10281/64775.

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Abstract:
Nella ricerca si mostra l’esistenza di una dimensione costituzionale europea di principi e valori comprendenti la CEDU e le costituzioni statali fondanti la presenza di un ordine pubblico europeo evidenziando l’emersione di un sistema europeo costituzionale. La ricerca unisce elementi e sistemi per prospettare l’esistenza di un’integrazione europea a livello giuridico tutelando il cd. pluralismo giuridico europeo, dando risalto agli strumenti di identità degli ordinamenti, creando unione tra il processo di integrazione e la tutela del pluralismo ordinamentale, evidenziando la situazione di giuridicità non perfetta relativa alla tutela dei diritti fondamentali. Da qui il ricorso al concetto di ordine pubblico che afferma l’unità degli ordinamenti giuridici definendo il concetto di pluralismo costituzionale europeo con il mutuo riconoscimento e l’affermazione di una dimensione costituzionale. Tra il concetto di costituzione formale ed il concetto di costituzione reale, si preferisce il concetto di Verfassung, costituzione reale. Il concetto di ordine pubblico conserva e valorizza le diversità ed i conflitti e diviene il risultato del conflitto tra conservazione e promozione dei valori e principi fondamentali. Si inserisce il concetto di ordine pubblico economico come categoria variabile che segna la nascita di un nuovo diritto tendente a prevenire e regolare i conflitti sociali. L’ordine pubblico economico si oppone all’astrattezza delle vecchie disposizioni con una legislazione di categorie sociali dove il contratto è sottoposto a regole dettate dalla tipologia contrattuale ed dalla personalità delle parti. La novità concettuale che porta alla distinzione tra i due concetti di ordine pubblico ed ordine pubblico economico è la base statuale: distanziandosi dallo Stato liberale, il concetto di ordine pubblico economico si fonda nelle forme di Stato sociale dove il sociale giustifica l’intervento statale in economia divenendo nozione giuridica di politica economica e sociale. Il rapporto tra diritto ed economia appare importante per poter meglio capire la portata della categoria dell’ordine pubblico economico: si segnala la necessità di creare concezioni non astratte ma reali dell’ordinamento recuperando l’esperienza dei rapporti umani e il fenomeno della comunicazione interpersonale. La proposta di una teoria generale in ambito economico rileva le deficienze di un metodo astratto in unione alla necessità di una "nuova antropologia" su cui si basa il concetto sussidiario. La nuova antropologia valorizza l'autonomia e la capacità dei singoli figlia dello spontaneo autoregolarsi della persona umana. Da ciò deriva l'analisi del rapporto tra ordine economico e ordinamento giuridico: la naturalità delle norme sociali si unisce con il ruolo sussidiario delle istituzioni che sopperiscono alle deficienze dei regolamenti. Esiste una comunicazione tra soggetti tramite la quale si ridà centralità al concetto di comunicazione ipotizzando un ordinamento intersoggettivo, sul quale si basa l'intervento sussidiario delle istituzioni con funzione di orientamento per il benessere della vita comunitaria. Il nuovo concetto di ordine pubblico economico diventa categoria che media le interrelazioni tra i principi dell’ordinamento comunitario e le regole del mercato comunitario. Lo sviluppo economico ed il progresso sociale sono i due cardini fondamentali della categoria, tendente sempre ad un bilanciamento tra le due finalità, riconosciuti a livello europeo come valori fondamentali ed intrepretati dalla giurisprudenza della Corte come fondamentali per le sue decisioni. Si sottolinea la realizzazione del concetto in ambito comunitario, dove all’esigenza di protezione delle libertà economiche si è riusciti ad associare la tutela di altri valori. L’equilibrio per il raggiungimento dell’ordine pubblico economico manca in tante aeree del diritto internazionale dove è prevalente il concetto di free trade rispetto ai valori sociali e della persona umana.
The study shows the existence of an European constitutional dimension of values and principles including the CEDU and the national constitutions, establishing the presence of an European public order underlining the display of a constitutional European system. The research tries to prospect the existence of an European integration at juridical level, granting the European juridical pluralism, highlighting the identity of each system, unifying the process of integration and the defense of pluralism, showing a defective juridical situation related to the granting of fundamental rights. The study appeals to the concept of public order that states the unity of juridical systems defining the concept of European constitutional pluralism through the mutual acknowledgment and achievement of a constitutional dimension. Among both the concepts of formal constitution and real constitution, it is preferred that of Verfassung ,real constitution. The concept of public order retains and gives values to the differences and conflicts and becomes the result of the conflict between the retention and promotion of values and fundamental principles. It is added the concept of public economic order as a variable category that marks the beginning of a new law that prevents and settle social conflicts. The public economic order oppose the abstract nature of old orders through the legislation of social categories where the contract is subject to rules of contractual typology and to the legal entity of the parts. The conceptual innovation that brings to the distinction between the two concept of public order and public economic order is the statuale base : the concept of public economic order is based on the forms of social State where the social justifies the public intervention in economy, becoming a legal notion of political and social economy. The relationship between law and economy appears important to better understand the meaning of the category of public and economic order: it is marked the need to create real and non-abstract conceptions of the system and to recover the experience of human relationships and that of the interpersonal communication. The proposal of a general theory in an economic setting reveals the deficiencies of an abstract method together with the need of a “new anthropology” upon which the subsidiary concept is based. The new typology gives value to the autonomy and to the ability of the individual and it is consequence of the natural auto govern of the human person. An analysis of the relationship between the economic order and the juridical system follows: social rules join the subsidiary role of institutions that provide for the deficiencies of procedures. There is a communication between the two subjects through which the concept of communication gains importance, thus supposing a system upon which the subsidiary intervention of institutions that work for the welfare of community life is based. The new concept of public economic order becomes a category that mediate the interrelations among the principles of the Community system and the rules of the Community market. The economic development and the social progress are the two cornerstones of the category, always tending towards a balance between the two purposes , identified at European levels as fundamental values and interpreted from the law of the Court as basic for its decisions. It is underlined the fulfillment of the concept in the Community setting in which the need of defending economic freedom has been associated to the protection of other values. The balance for the achievement of the public economic order lacks in many areas of international law where the concept of free trade prevails over social values and human person.
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Books on the topic "Rapporti economici"

1

Pizzolato, Filippo. Libertà e potere nei rapporti economici: Profili giuspubblicistici. Milano: Giuffrè, 2010.

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2

Martino, Lo Cascio, and Sabattini Gianfranco 1935-, eds. L' Economia sarda nei rapporti economici internazionali: Prospettive d'integrazione. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1992.

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3

Borsari, Silvano. Venezia e Bizanio nel XII secolo i rapporti economici. Venezia: Deputazione Editrice, 1988.

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4

Borsari, Silvano. Venezia e Bisanzio nel XII secolo: I rapporti economici. Venezia: Deputazione editrice, 1988.

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5

Borsari, Silvano. Venezia e Bisanzio nel XII secolo: I rapporti economici. Venezia: Deputazione Editrice, 1988.

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6

d'Aragona, Gabriele Gaetani. Rapporti economici tra Comunità Europea e paesi africani e mediterranei. Napoli: Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto di ricerche sull'economia mediterranea, 1988.

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7

Andrea, Gandini, Movimento Laici per l'America Latina., and Federazione regionale CGIL-CISL-UIL dell'Emilia-Romagna, eds. I Rapporti economici Italia-Brasile: La presenza delle imprese italiane in Brasile. Milano, Italy: F. Angeli, 1990.

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8

Moroni, Marco. Tra le due sponde dell'Adriatico: Rapporti economici, culturali e devozionali in età moderna. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2010.

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9

Tra le due sponde dell'Adriatico: Rapporti economici, culturali e devozionali in età moderna. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2010.

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10

Associazione fra le casse di risparmio italiane., ed. I Rapporti economici nella Costituzione: Rassegna di 40 anni di giurisprudenza sul titolo III. Milano: Giuffrè, 1987.

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Book chapters on the topic "Rapporti economici"

1

Cuomo, Pasquale. "I rapporti economici e finanziari tra Austria e Italia (1919–1934)." In Italien und Österreich im Mitteleuropa der Zwischenkriegszeit / Italia e Austria nella Mitteleuropa tra le due guerre mondiali, 437–76. Wien: Böhlau Verlag, 2018. http://dx.doi.org/10.7767/9783205204589.437.

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2

Comhaire, Frank, and Ahmed Mahmoud. "Costi economici e rapporto costo-efficacia." In Andrologia clinica, 7–9. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1487-9_4.

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Chen, Jiagui, Qunhui Huang, Huagang Peng, and Hongwu Zhong. "China Southern Power Grid: A Myriad of Twinkling Lights, Great Rapport with CSG." In Current Chinese Economic Report Series, 223–39. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2015. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-45363-6_13.

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McConnell, Moira L. "The Law Applicable on the Continental Shelf and in the Exclusive Economic Zone." In General Reports of the XVIIIth Congress of the International Academy of Comparative Law/Rapports Généraux du XVIIIème Congrès de l’Académie Internationale de Droit Comparé, 453–66. Dordrecht: Springer Netherlands, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-007-2354-2_19.

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"Dati economici selezionati." In Rapporto sulle performance ambientali, 208. OECD, 2013. http://dx.doi.org/10.1787/9789264188754-10-it.

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Prévost, Gérard. "Du « Printemps de Prague » au « Printemps arabe » : homologies, constantes cachées et formation socio-historique." In North Africa in the Process of Change: Political, Legal, Social and Economic Transformations, 51–70. Ksiegarnia Akademicka Publishing, 2015. http://dx.doi.org/10.12797/9788376386553.04.

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Abstract:
Les mouvements de transformation sociopolitique en Europe centrale et orientale puis en Méditerranée renvoient à des ensembles sociopolitiques homologues, de même portée historique et dans des formations territoriales, sociales et politiques hétérogènes. Ils se sont déclenchés selon des processus équivalents, marqués par des interactions attachées à des relations historiques dans la courte et moyenne durée. Ils ont produit des effets selon les particularités sociales, politiques et culturelles de chaque pays, que l’on peut mesurer aujourd’hui. Certains ont été, ou sont encore le théâtre de guerres civiles, d’autres de configurations coagulées reconduites dans les mêmes terme, d’autres prolongent les résistances, les engagements ponctuels et les luttes multiformes, ou sont dans la distanciation. L’hypothèse suggère donc que les deux événements ont un rapport, certes complexe l’un avec l’autre, en symbiose avec leur production historique. Ainsi, les équivalences homologiques entre les deux événements permettent-elles de dégager les constantes cachées manifestant tout autant leurs causes, les facteurs historiques, socioculturels et politiques ayant conduit les processus de transformation sur le moyen et long terme. Ce dévoilement met l’accent sur les continuités, tout autant que sur les singularités des liaisons historiques ayant formé un espace commun comme champ d’altercation historicisé à l’interface entre Nord et Sud qui prétend définir le conflit Nord- Sud par le manichéisme d’affrontement de l’Islam et de l’Occident. Dans cette perspective, il s’agit d’identifier les facteurs qui ont produit les changements, de mesurer leur apport quant au champs théorique concernant les rapports État/société, quant à celui des « issues révolutionnaires » et des constructions politiques qu’elles accompagnent par rapport aux deux formes de « populisme dans lesquelles elles se sont inscrites, en Europe centrale, en Méditerranée et au Maghreb.
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Tosun, Petek. "Exploring Elderly Customer-Employee Rapport in Services." In Advances in Human Services and Public Health, 221–45. IGI Global, 2021. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-7998-7327-3.ch013.

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Abstract:
The increasing share of older people in the population has influenced the economic and social life and services sectors. Banking services are integrated into almost all of the daily transactions and inevitable for older consumers. This study aims to examine the special needs and expectations of older customers in retail banking. A survey was conducted on frontline salespeople in branches. The findings have shown that older consumers expect special attention from their customer relationship managers. The relationship managers have positive attitudes toward older consumers and high customer-employee rapport levels. Attitude and rapport constructs are positively and significantly correlated. In addition, relationship managers were divided into three clusters depending on their rapport levels and perceived branch visit reasons. This chapter has provided current empirical findings, insights, and managerial recommendations about customer-employee relationships in the older consumers and services contexts.
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Cagidemetrio, Alide. "‘This could totally happen!’." In I rapporti internazionali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-265-9/011.

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Abstract:
A unique experiment in the international cooperation between two universities began in 2006 with the official opening of the Ca’ Foscari-Harvard Summer School. Professors and students from both universities and both in equal numbers established a Venetian tradition of ‘internationalization at home’, sharing courses in the humanities, economics, and environmental sciences, joining a network that now counts more than one thousand students, and has offered jobs and further study opportunities abroad to many Cafoscarini.
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Bortoluz, Michel, and Giulia Vallata. "Studenti stranieri e studenti italiani allogeni dalla fondazione di Ca’ Foscari alla fine della Seconda guerra mondiale (1868-1945)." In I rapporti internazionali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-265-9/004.

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Abstract:
Since its foundation in 1868 the Scuola Superiore di Commercio di Venezia, today Ca’ Foscari University of Venice, decided to focus its attention on the process of internationalisation. Students studied economics, foreign languages, rights and diplomacy among other subjects. The international purpose of the School was reinforced by the strong presence of foreign citizens and Italians born abroad. This flow never stopped even during both World Wars. Students mainly came from Central and Eastern Europe, testifying to the strong relationship Venice always had with that part of the Old Continent. This article aims to draw a chart of those student nationalities.
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Favero, Carlo. "Grandi illusioni e austerità: le motivazioni economiche del difficile rapporto tra Italia e Europa." In Amore e odio per l’Europa, 85–88. Rosenberg & Sellier, 2019. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.2485.

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Conference papers on the topic "Rapporti economici"

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Medeiros d´Abreu, Iracema. "Embarrassment during Retail Encounters: Contribution to the Theory of Rapport." In 10th International Conference on Modern Research in Management, Economics and Accounting. Acavent, 2020. http://dx.doi.org/10.33422/10th.mea.2020.03.61.

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Aragona, Stefano. "Ecological city between future and memory: a great opportunity to rethink the world." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7932.

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Abstract:
L’attuale momento di crisi sociale, ambientale e spaziale può essere una svolta - uno dei significati della parola greca originaria κρίσις - del modello di sviluppo basato sul paradigma industriale (Khun, 1962) i cui limiti erano ipotizzati nell’omonimo The Limits of Growth commissionato dal Club di Roma ad alcuni ricercatori del MIT di Boston (USA) edito nel 1972. Il presente scritto suggerisce di sostituire al modello industrialista del “fare la città” - indifferente alle condizioni locali grazie alla supremazia data alle “soluzioni” tecnologiche (Del Nord,1991) - l’approccio ecologico che parte dalle condizioni locali quali indicazioni di piano/progetto/realizzazione per la trasformazione dell’anthropocosmo, cioè del rapporto tra contenitori, reti e comportamenti, ovvero del λόγος, discorso, studio, con l’οίκος, ambiente (www.ekistics.org) con le finalità di Smart City cioè costruire Comunità inclusive, sostenibili socialmente e materialmente avendo il risparmio di consumo di suolo come presupposto della sostenibilità. Ciò significa per i paesi ormai più che emergenti - BRIC e tutti gli altri in forte crescita economica - evitare gli errori compiuti dalle nazioni, usualmente chiamate Occidentali, di devastazione del territorio oltre che in termini di danni sociali. Mentre per quest’ultime l’attenzione va posta al tema della riqualificazione dell’esistente sotto il profilo funzionale, spaziale, ambientale e sociale. Per entrambe si pone la questione centrale del rapporto con la storia, i segni di essa sul territorio, cioè la memoria quale essenziale componente del senso delle cose. The current social, environmental and territorial crisis, can be a turning point - one among the meanings of the originary Greek word κρίσις - of the development model based on the industrial paradigm (Kuhn, 1962) whose limits were declared in the homonymous The Limits of Growth commissioned by the Club of Rome at Boston MIT researchers (Meadows and al.) and published in 1972. This paper suggests to replace the industrial model of “making the city” - indifferent to local conditions thanks to the supremacy given to the technological “solutions” (Del Nord, 1991) - with the ecological approach that starts from the local conditions such as indications of plan/project/construction for the transformation of the anthropocosmo, i.e. the relationship connecting shells, networks and behaviours. That is to relate the λόγος, discourse, analyses, with the οίκος, the environment (www.ekistics.org): finally the purpose of Smart City. It requires to build inclusive Communities, socially and materially sustainable, having the saving of land use as precondition. This should mean for most countries now more then emerging - BRIC and everyone else in the strong economic growth - try to avoid the mistakes made by the nations, usually known as Western ones: i.e. devastation of the territory, social harms, and attention to the spatial redevelopment, and to the functional and social ones. For both there is the central question of the relationship with history, the signs of it, ie the memory as essential component of the meaning of things.
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Cerasoli, Mario, and Biancamaria Rizzo. "Il futuro tecnologico dei centri storici." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7979.

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Abstract:
Parlare di recupero e valorizzazione dei centri storici può essere quanto mai attuale in un’epoca in cui, forse per la prima volta, si mettono in discussione alcuni modelli insediativi e di sviluppo volti prevalentemente alla espansione delle aree urbane. A cinquant’anni di distanza da quando si è cominciato a parlare in modo organico di centri storici, in un periodo caratterizzato da una delle più gravi crisi economiche globali dopo quella del 1929, com’è cambiato il rapporto tra le città e i propri Centri Storici? Come sono visti i centri storici da chi li abita e da chi non li abita? Quale può essere allora il ruolo potenziale delle nuove tecnologie per la tutela e la valorizzazione dei Centri Storici? Le nuove tecnologie possono non solamente cambiare significativamente la qualità di chi abita e vive nei centri storici ma anche aumentare la competitività degli stessi, aumentando così la loro capacità di attrarre risorse umane e finanziarie e favorendone lo sviluppo economico e socio-culturale. Tuttavia, come si coniuga il valore della storia con le mutevoli esigenze della vita contemporanea? Quali le potenziali applicazioni delle nuove tecnologie per il miglioramento della vita nei centri antichi? Il Centro Storico costituisce un ambito territoriale estremamente delicato, con una precisa identità urbanistica e un elevato valore storico e testimoniale riferibile sia al tessuto urbano, sia a elementi del patrimonio edilizio di rilevante valore, sia ai suoi abitanti. Ma può in realtà rivelarsi una risorsa importante in un progetto di trasformazione virtuosa dell'intera compagine urbana, rafforzandone sia l'identità propria che la capacità di attrazione verso l'esterno. E le nuove tecnologie in questo progetto possono assumere un ruolo determinante. Talk about recovery and valorisation of the historic centers can be as timely as ever at a time when, perhaps for the first time, are put into question some settlement and development models principally aimed to the expansion of urban areas. After fifty years since it been started talking about in an organic way of historical centers, in a period characterized by one of the most serious global economic crisis after the one of 1929, as the relationship between the city and its historical centers has changed? As the historical centers are seen by those who live there and those who do not live in them? Which then can be the potential role of new technologies for the protection and valorisation of historical centers? The new technologies can not only significantly change the quality whose inhabits and lives in the historic centers but also increase the competitiveness of the same, thus increasing their ability to attract human and financial resources and promoting the economic development and socio-cultural. However, how it combines the value of history with the changing needs of contemporary life? What are the potential applications of new technologies for the improvement of life in the ancient centers? The historical center constitutes a territorial field extremely delicate, with a specific urban identity and an high historical and testimonial value referable both to the urban texture, both to elements the building heritage of significant value, both to its inhabitants. But it can actually become an important resource in a virtuous transformation project of the whole urban structure, strengthening both the its own identity that the attractiveness to the outside. And the new technologies in this project can play a decisive role.
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Lutzoni, Leonardo. "Paesaggi in divenire: la territorialità attiva dei nuovi abitanti: il caso di Luogosanto in Alta Gallura." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7998.

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Abstract:
Il paesaggio urbano contemporaneo, governato dal movimento e dalla trasformazione, produce disorientamento. La velocità delle reti assorda la città, lacera e segmenta la campagna e il binomio oppositivo urbano/rurale non si presenta più in quanto tale. In diverse aree del nostro paese, però, in particolare lì, dove la rete dei flussi e delle infrastrutture, del mercato e dell'economia globale, che alterano la fisionomia locale della città e del territorio, si dirada, si nascondono dei territori meno illuminati, spazi aperti, di rallentamento, di silenzio, di sopravvivenza di campagna e agricoltura, di resistenza alla crescita lineare e senza senso dell'urbanizzazione (Lanzani, 2011, pag. 20). Sono territori densi di natura e di storia nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi, che disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente, ormai necessario, anche per la pianificazione urbanistica contemporanea: nuove forme dell'abitare, dinamiche di insediamento neo rurali, nuove economie legate alla terra, processi di riterritorializzazione, rielaborazione del rapporto tra uomo e natura, una vera e propria svolta etico-culturale. Partendo dalla consapevolezza di vivere ed agire in un delicato equilibrio “sistema-mondo” a cui ogni realtà locale è connessa, nell’articolo si analizza il fenomeno dei nuovi abitanti a Luogosanto, piccolo Comune dell’Alta Gallura, in Sardegna. Fenomeno che richiede un'impostazione metodologica basata sull'osservazione attenta, infatti, si tratta, in buona sostanza, di associare un’analisi più generale a un’indagine di dettaglio che può arrivare addirittura alla ricerca della singola esperienza di vita, necessaria a tracciare le linee per il progetto di territorio.
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Lecardane, Renzo, and Zeila Tesoriere. "Patrimonio militare e progetti di rigenerazione urbana: l’infrastruttura bellica dell’Atlantic Wall e di Saint-Nazaire." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7908.

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Abstract:
Nel 2010, la base sottomarina di Saint-Nazaire è stata dichiarata «Patrimonio del XX secolo» dal Ministère de la Culture et de la Communnication francese ed è divenuta il simbolo di un nuovo approccio patrimoniale che riconosce il patrimonio materiale e immateriale in tutte le sue forme, non limitandosi soltando al manufatto certificato come monumento. La memoria, i beni materiali o i luoghi poco conosciuti hanno così contribuito a definire una nuova dimensione urbana proiettata verso il futuro. Riferirsi esplicitamente al tema del rapporto tra waterfront e patrimonio militare, attraverso l’esempio di Saint-Nazaire, ci porta a riflettere sul ruolo del progetto urbano nella trasformazione della città contemporanea. Gli stessi principi collegano tale caso di studio a molte altre operazioni di rigenerazione della città europea e, in particolare, delle città portuali francesi. A partire dagli anni ‘80, per far fronte alla crisi del settore industriale, alcune città portuali, tra cui Marsiglia, Le Havre, Saint-Nazaire e Dunkerque, hanno elaborato numerosi studi e progetti sulle loro aree industriali obsolete o abbandonate, al fine di potenziare le attività portuali e di destinare gli spazi resi liberi a nuove attività. Il riconoscimento del valore di risorsa urbana e patrimoniale a tali aree portuali ha consentito di riattivare dinamiche economiche, sociali e spaziali spesso interrotte o in disuso. In 2010 the submarine base in Saint-Nazaire was declared ‘Heritage of the XX century’ by the French Ministère de la Culture et de la Communnication. Thereafter it became the symbol of a new approach related to heritage that recognises the tangible and intangible heritage in all its forms, not only restricted to the artifact acknowledged as a ‘monument’. Remembrance, the material assets or the little known places have thus contributed to defining a new urban dimension projected toward the future. The case of Saint-Nazare, relating clearly to the relationship between waterfront and military heritage, encourages us to meditate on the role of urban design in the transformation of the contemporary city. The same principles connect this case study to several other redevelopment operations in the European city and, in particular, the French port cities. Starting from the '80s, in order to face the crisis in the industrial sector, several port cities, including Marseille, Le Havre, Dunkirk and Saint-Nazaire, produced diverse studies and projects regarding their obsolete or abandoned industrial areas, in order to boost port activities and to allocate the vacant places to new activities. Acknowledgment of the value of these port areas as urban resources (as well as cultural heritage) has consented the regeneration of (often previously interrupted or abandoned) economic, social and spatial activity.
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Cedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Abstract:
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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Reports on the topic "Rapporti economici"

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Sporenberg, Piet, Daan Verstand, and Ellen Beerling. Tussenevaluatie van de nota Duurzame Oogst, Gezonde Groei : Deelproject Economie: rapport Knelpunten. Wageningen: Stichting Wageningen Research, Wageningen Plant Research, Business unit Open Teelten, 2019. http://dx.doi.org/10.18174/478387.

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Stokkers, Robert, and Daan Verstand. Tussenevaluatie van de nota Duurzame Oogst, Gezonde Groei: Deelproject Economie: Rapport Naleving. Wageningen: Stichting Wageningen Research, Wageningen Plant Research, Business unit Open Teelten, 2019. http://dx.doi.org/10.18174/478389.

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Verstand, Daan, Piet Spoorenberg, Fons van Kuik, Marcel Raaphorst, and Ellen Beerling. Tussenevaluatie van de nota Gezonde Groei Duurzame Oogst : Deelproject Economie : Rapport Economische positie. Wageningen: Wageningen Plant Research, Business units Open Teelten en Glastuinbouw, 2019. http://dx.doi.org/10.18174/478388.

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Sarafian, Iliana. Considerazioni chiave: affrontare le discriminazioni strutturali e le barriere al vaccino covid-19 per le comunità rom in italia. SSHAP, May 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.024.

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Abstract:
Questo rapporto evidenzia come le discriminazioni strutturali e l'esclusione sociale influenzino le percezioni e gli atteggiamenti nei confronti del vaccino per il COVID-19 tra le comunità rom in Italia. Uno degli obiettivi è mettere in luce il ruolo che le autorità pubbliche e le comunità possono svolgere nel sostenere l'adozione del vaccino e nel contrasto ai più ampi processi di esclusione sociale.1 Le risposte contraddittorie che lo Stato italiano ha fornito durante la pandemia di Covid-19, insieme alle forme di esclusione già in atto, hanno comportato un aumento della sfiducia delle comunità rom nei confronti delle iniziative statali, impattando anche sull’adesione alla campagna vaccinale.2 Questo documento si propone di supportare e informare le amministrazioni locali e le istituzioni sanitarie pubbliche coinvolte nell’assistenza e nei processi di inclusione delle comunità rom in Italia. Il presente documento si basa su una ricerca condotta di persona e a distanza dal novembre 2021 al gennaio 2022 in Italia con le comunità rom e sinti di Milano, Roma e Catania. Sebbene queste comunità si caratterizzino per diversità storica e per differenti forme di identità linguistica, geografica, religiosa, sono state individuate delle somiglianze nel modo in cui hanno vissuto la pandemia di COVID-19 e nelle decisioni a proposito del vaccino. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Iliana Sarafian (LSE) con i contributi e le revisioni di Elizabeth Storer (LSE), Tabitha Hrynick (IDS), Marco Solimene (University of Iceland), Dijana Pavlovic (Upre Roma) e Olivia Tulloch (Anthrologica). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058) e si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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