Academic literature on the topic 'Questioni di significato'

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Journal articles on the topic "Questioni di significato"

1

Di Carlo, Miriam. "Sanificazione e disinfezione: questioni di igiene ai nostri giorni." XVI, 2021/1 (gennaio-marzo), no. 1 (January 26, 2021): 30–37. http://dx.doi.org/10.35948/2532-9006/2021.5464.

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Abstract:
Alcuni lettori ci chiedono quale sia la differenza di significato tra sanificare e sanitizzare (e dunque tra sanificazione e sanitizzazione) e quale forma sia da privilegiare per indicare le operazioni di detersione; altri ci chiedono se sia da preferire disinfezione a disinfettazione e disinfestazione.
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2

Ostinelli, Marcello. "La legittimità dell’educazione alla cittadinanza. Questioni filosofiche." Swiss Journal of Educational Research 42, no. 1 (June 3, 2020): 23–45. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.42.1.3.

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Abstract:
Recentemente il compito educativo della scuola pubblica è stato ripetutamente oggetto di contestazione. Pure l’educazione alla cittadinanza non è stata risparmiata dalle critiche e la sua legittimità è stata messa in discussione. L’articolo discute il problema della legittimità dell’educazione alla cittadinanza nella scuola pubblica, precisando il significato del principio di neutralità e proponendone un’interpretazione ristretta.Su questa base l’articolo esamina quattro modelli filosofici dell’educazione alla cittadinanza (comunitarismo, umanesimo civico, liberalismo, repubblicanesimo). L’esito di questo esame è che il modello repubblicano dell’educazione alla cittadinanza risulta il più adeguato; esso necessita tuttavia di una correzione liberale. La soluzione proposta di un repubblicanesimo liberale è esemplificata con un esame critico del dovere di comportamento civile (duty of civility).
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3

Leaman, Oliver. "How to interpret the Qurʾān: a moral issue?" Doctor Virtualis, no. 17 (May 14, 2022): 213–36. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7362/17856.

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Abstract:
Ci sono molti metodi diversi nell’interpretazione delle Scritture, e del Corano in particolare, e questi tendono a lavorare con diverse teorie del significato. Dopo tutto, la questione è cosa un particolare testo significhi effettivamente, e abbiamo bisogno di una teoria su come risolvere tali questioni, specialmente quando ci sono evidenti difficoltà nella comprensione del testo. Le argomentazioni tendono a spaziare su quale teoria del significato dia più senso al testo, o funzioni più adeguatamente come teoria del significato. Un metodo che non è stato adottato nel complesso è quello di vedere la questione almeno parzialmente come morale ed epistemologica. Dovremmo avere fiducia di poter comprendere interamente ciò che abbiamo davanti e come potremmo sapere di avere la risposta alle questioni semantiche che ogni testo porta con sé? Si potrebbe sostenere che un’etica della moderazione, dell’equilibrio e della moderazione sono importanti tecniche ermeneutiche che finora non sono state sufficientemente impiegate quando si discute su come comprendere e interpretare il Corano. There are many different approaches to interpreting scripture, and the Qurʾān in particular, and these tend to work with different theories of meaning. After all, the issue is what a particular text actually means, and we need a theory about how to resolve such questions, especially when there are apparent difficulties in understanding the text. Arguments tend to range over which theory of meaning makes most sense of the text, or works most adequately as a theory of meaning. One approach which has not been taken on the whole is to see the issue as partially at least moral and epistemological. Should we have confidence that we can understand entirely what is before us, and how would we know that we have the answer to the semantic issues that any such text brings along with it? It might be argued that an ethics of moderation, balance, and restraint are important hermeneutic techniques that up to now have not been sufficiently employed when discussing how to understand and interpret the Qurʾān.
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4

van der Ploeg, Jan Douwe. "Terra e lavoro: due questioni apparentemente dimenticate, di nuovo nell'agenda europea." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 128 (December 2012): 46–60. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-128004.

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Abstract:
Questo articolo discute l'agricoltura contadina come la principale istituzione-lavoro in Europa. Si afferma che sia il lavoro sia la terra sono socialmente difniti. Essi sono materialmente costituiti sulla base di tali definizioni e, laddove le definizioni sociali mutano, il significato, l'uso e e la posizione della terra e del lavoro nel processo della produzione agricola vengono ricostituiti. L'articolo utilizza un una periodizzazione che abbraccia un primo periodo (dal 1850 al 1950) in cui l'agricoltura si sviluppa fortemente, sebbene a ritmi ineguali, in molte parti d'Europa. Un secondo periodo (circa tra il 1950 e il 1990) si fonda sulla modernizzazione dell'agricoltura: un tentativo di indurre un nuovo modello di agricoltura imprenditoriale in cui terra e lavoro divengono sempre piů categorie vuote. Nel terzo periodo (dagli anni '90 in poi) si osservano nuovi ed eterogenei processi di ri-contadinizzazione che implicano una "riscoperta" di terra e lavoro come componenti centrali di forme dell'agricoltura capaci di resistere al riordino neoliberale dei mercati dell'agricoltura e del cibo.
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5

La Delfa, Angela Maria. "Il significato della visione del Natale di santa Brigida di Svezia nel contesto della cultura tardo medievale." De Medio Aevo 10, no. 2 (July 25, 2021): 319–38. http://dx.doi.org/10.5209/dmae.76262.

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Abstract:
L’ampia e interessante letteratura sull’argomento ha coperto gran parte degli aspetti legati alla genesi della visione brigidina. Questo articolo si prefigge di indagare nel dettaglio alcune questioni che finora non sono state approfondite dalla critica. Ci si riferisce in particolare alle fattezze fisiche della Vergine Maria e alla rappresentazione del Bambino Gesù nudo e sospeso per aria o raffigurato già disteso in terra. Si tratta di dettagli di rilievo, anche in relazione al tema del corpo della Vergine e del Cristo che riveste grande importanza nella spiritualità tardomedievale. Si analizzano le differenze tra le prime tavole della Natività in Italia, ma anche quelle realizzate nella prima metà del XV secolo nel nord Europa. Si indaga tra quelle più fedeli alla visione e quelle che vi si ispirano liberamente pur essendo Brigida presente nella rappresentazione. Dal confronto con l’iconografia precedente, particolarmente con quella tramandata tramite i manoscritti delle Meditaciones Vitae Christi, è possibile stabilire cosa della visione del Natale di Brigida assume rilievo per l’arte figurativa, come e con quale scopo ciò viene recepito nell’immaginario collettivo e in che misura essa abbia rappresentato il vero punto di svolta di questo soggetto nell’arte occidentale.
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Marchi, Armando. "Persone: da risorse a capitale. Alcune questioni aperte sul valore d'uso della teoria dell'Intellectual Capital." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (September 2012): 409–15. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-003005.

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Abstract:
Dopo una nota introduttiva di Pier Francesco Galli sul ruolo dell'intellettuale e sul significato di "capitale intellettuale" (Intellectual Capital), vengono ripubblicati tre documenti: la prefazione di Giulio Sapelli a una raccolta di scritti di Armando Marchi (Il dragomanno e il dilemma del senso. Scritti editi e inediti. Milano: Guerini e Associati, 2010) in cui riflette sul ruolo dell'intellettuale; un capitolo di questo libro ("Persone: da risorse a capitale. Alcune questioni aperte sul valore d'uso della teoria dell'Intellectual Capital") in cui Armando Marchi (1955-2008) riflette sulla sua esperienza come responsabile del Barilla Lab for Knowledge and Innovation quando lavorava alla gestione delle risorse umane della Barilla; una recensionesaggio di Francesco Mattioli del numero speciale (3/1986) per il ventesimo anno della rivista Psicoterapia e Scienze Umane ("I vent'anni di un binomio impegnativo", apparsa in la Rivisteria, 1987, 10: 30-33), in cui viene descritto il ruolo di questa rivista nella vita culturale italiana degli anni 1960-80.
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Sapelli, Giulio. ""Capitale intellettuale" tra pratica e teoria. Prefazione alla raccolta di scritti di Armando Marchi." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (September 2012): 403–8. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-003004.

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Abstract:
Dopo una nota introduttiva di Pier Francesco Galli sul ruolo dell'intellettuale e sul significato di "capitale intellettuale" (Intellectual Capital), vengono ripubblicati tre documenti: la prefazione di Giulio Sapelli a una raccolta di scritti di Armando Marchi (Il dragomanno e il dilemma del senso. Scritti editi e inediti. Milano: Guerini e Associati, 2010) in cui riflette sul ruolo dell'intellettuale; un capitolo di questo libro ("Persone: da risorse a capitale. Alcune questioni aperte sul valore d'uso della teoria dell'Intellectual Capital") in cui Armando Marchi (1955-2008) riflette sulla sua esperienza come responsabile del Barilla Lab for Knowledge and Innovation quando lavorava alla gestione delle risorse umane della Barilla; una recensionesaggio di Francesco Mattioli del numero speciale (3/1986) per il ventesimo anno della rivista Psicoterapia e Scienze Umane ("I vent'anni di un binomio impegnativo", apparsa in la Rivisteria, 1987, 10: 30-33), in cui viene descritto il ruolo di questa rivista nella vita culturale italiana degli anni 1960-80.
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Čatić, Ivica. "Giudizio e annuncio di un incontro nuovo." Diacovensia 30, no. 3 (2022): 407–32. http://dx.doi.org/10.31823/d.30.3.5.

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Abstract:
La seconda parte dell’articolo si occupa del contenuto semantico delle sequenze testuali riconosciute nella tappa precedente. Qui infatti intendiamo esaminare il significato dei singoli termini o costruzioni nell’ambito biblico e specialmente nel Vangelo di Matteo per poter proporre un significato appropriato alla nostra pericope. Dopo l’identificazione dei destinatari ai quali Gesù si rivolge, la nostra analisi si concentrerà su due questioni imposte dal testo: il giudizio ed un eventuale cambiamento del destino. Poiché il discorso di Gesù si rivolge a Gerusalemme ed ai suoi figli sempre in seconda persona plurale, è opportuno soffermarsi sulla vera identità dei destinatari. In poi la nostra analisi si concentrerà su due questioni imposte dal testo: il giudizio ed un eventuale cambiamento del destino cioè annuncio di un incontro nuovo. Secondo gli risultati del nostro lavoro, il messaggio di 23,39 manifesta una soluzione duplice: poiché Gesù non fu riconosciuto nella sua identità messianica durante l’entrata nella città santa in 21,1-11, conseguentemente l’Eulogēmenos che Gerusalemme non gli ha pronunziato rimane come il fondamento dell’abbandono e, nello stesso tempo, la condizione dell’incontro nuovo in 23,38-39. Al livello dell’insieme del Primo Vangelo, il nostro testo fa parte di una visione delle due comunità d’Israele nella polemica. Con parole di giudizio e della salvezza condizionata Matteo si rivolge a quella parte che ha rifiutato Gesù. La parte d’Israele che l’ha accolto appare di nuovo in 27,53 dove i santi risuscitati entrano nella città santa. In questo modo l’evangelista sottolinea la linea della continuità nella storia della salvezza e della fedeltà di Dio alle sue promesse verso Israele. Mt 23,37-39 segnala una svolta e punto in quale Gesù ha reso manifesto questa divisione. Nello stesso tempo, ha offerto possibilità per recuperazione del fallimento. In questo modo il Signore permette ai figli di Abramo di realizzare il compito per il quale sono scelti nell’AT. Il messaggio della nostra pericope aveva importanza anche per la comunità matteana. Nel contesto dei rapporti difficili tra Chiesa e giudaismo, essa presenta un invito ai cristiani riconoscersi nella stessa linea dei profeti e di stesso Gesù. In quanto il suo incontro con il popolo giudaico rimane dipendente dalla loro conversione, il testo evangelico presenta anche un appello alla Chiesa a dare il suo impegno a questa conversione.
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Augenti, Antonio. "Il principio di solidarietŕ e le politiche sociali europee." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (March 2011): 15–32. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2011-001002.

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Abstract:
Il contributo affronta in via preliminare il significato e il valore della solidarietŕ nel suo evolversi nel tempo, per capire come essa si incarna nelle coscienze individuali e nelle responsabilitŕ collettive. La solidarietŕ non ha modo d'essere senza la sussidiarietŕ: č la linea ideologica che orienta le moderne politiche di welfare. Queste politiche sono attente ad un nuovo concetto di povertŕ non legato a bisogni di sopravvivenza, ma a nuovi indicatori sociali. Tutelare i diritti sociali della persona significa prendere atto che occorre investire nella conoscenza, oggi strumento principe dell'emancipazione della persona. L'ultima parte del lavoro č dedicata all'analisi di come l'Unione europea ha guardato alle questioni sociali, conformandosi al principio di solidarietŕ e orientando in tal senso la propria normativa. Sull'operato comunitario vengono da ultimo avanzate riserve e sollevate censure di ritardo con il quale l'Unione č intervenuta nelle politiche sociali.
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Ales Bello, Angela. "Antropologia e metafisica in Edmund Husserl e Edith Stein." Aoristo - International Journal of Phenomenology, Hermeneutics and Metaphysics 2, no. 1 (January 18, 2019): 144–64. http://dx.doi.org/10.48075/aoristo.v2i1.21551.

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Abstract:
Il mio scopo in questo articolo è mettere d'accordo l'analisi sulle questioni antropologiche e metafisiche di E. Husserl ed E. Stein. Per realizzare questo compito è necessario spiegare il significato del metodo fenomenologico, prima di tutto in Husserl e poi in E. Stein, mettendo in luce la novità del suo approccio della conoscenza dell'essere umano, del mondo e di Dio. Il saggio è suddiviso in quattro parti; due sono dedicate all'investigazione dell'essere umano di Husserl e Stein e due allo sviluppo dei loro temi metafisici. Leggendo il primo topico scopriamo una significante connessione tra i due pensatori; leggendo il secondo, notiamo che è possibile trovare un approccio metafisico della realtà persino in Husserl ed um originale sviluppo dei temi nell'analisi della Stein, collegandoli con la filosofia e la teologia medievale.
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Dissertations / Theses on the topic "Questioni di significato"

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DE, VITA ANASTASIA. "Frammenti di complessità dell'esistenza. Questioni di significato nell'infanzia." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/23679.

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Abstract:
This study focuses on existential questions that children pose during their preschool years in early education settings. It aims to identify areas of interest within ECECs, so as to analyze their significance; to document the interaction modes adopted by the subjects involved regarding those themes which adults consider to be difficult topics for dialogue with children; to test a few survey tools for studying the conversations between children and between children and adults. The empirical part consists in an exploratory study involving children, parents and educators within two ECEC services in the province of Milan. The research method has been chosen to encourage dialogue between descriptions and interpretation. Descriptive data (the daily practices utilized in the school context) and the interpretations and experiences of the subjects have been considered. The voices of the different protagonists have been gathered through interviews and group conversations, triggered by verbal and visual stimuli, and especially using illustrated books and stories as one of the main sources familiar and available to children which they turn to in an effort to find meaning in their experiences. Observations regarding typical conversations between the teachers and the children have also been collected and discussed. Dialogue has been the tool to address the complexity of the subject. The constant intertwining of voices and stimuli have allowed it to become an important part of the study, both in terms of epistemological reflection (tied to the type of awareness emerging from the survey) and methodological reflection (linked to the search for appropriate strategies for encouraging the participation by the different subjects). The discussion of results emphasizes the lack of specific studies on these themes within ECEC during the period when children spend most of their time in contexts characterized by a plurality of values, deeply involved in and linked to their process of awareness. This study evidences the importance of including these themes in ECEC pedagogy, research and professional development.
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2

GUIDI, Arianna. "Il reato a concorso necessario improprio." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251080.

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Abstract:
Oggetto del presente lavoro è stata la tematica dei reati a concorso necessario (detti anche plurisoggettivi): una categoria penalistica scarsamente presa in considerazione da parte della dottrina e giurisprudenza più recenti, eppure dai risvolti sistematici di un certo rilievo, in quanto coinvolge profili sia di parte generale che speciale del diritto penale. L’indagine è partita dal piano definitorio e classificatorio: sono state riportate dettagliatamente le diverse tesi dottrinali sviluppatesi sul tema (suddivisibili in due macrocategorie, quella dei sostenitori di una concezione ampia di reato a concorso necessario e quella dei sostenitori di una concezione ristretta dello stesso), nonché le pronunce della Cassazione ritenute maggiormente significative. Un’attenzione particolare è stata dedicata alla delimitazione – in negativo – del campo d’indagine, tracciando le differenze intercorrenti fra i reati a concorso necessario (o plurisoggettivi, a seconda della terminologia impiegata) ed istituti ritenuti erroneamente contigui, primo fra tutti quello del concorso eventuale di persone nel reato. Dopodiché, all’interno del secondo capitolo si è scelto di riflettere sulle questioni maggiormente rilevanti e problematiche attinenti ai reati a concorso necessario impropri: in primis, la ratio che giustifica l’esenzione dalla pena in capo ad un soggetto; secondariamente, la possibilità di punire o meno la condotta tipica, nonché le eventuali condotte atipiche, poste in essere dal soggetto non punibile per mezzo dell’applicazione degli artt. 110 ss. c.p. in funzione incriminatrice. La panoramica di orientamenti dottrinali e giurisprudenziali quanto mai oscillanti e fra loro divergenti su questioni di particolare importanza, non è stata solo funzionale ad offrire al lettore una dettagliata ricognizione in generale, piuttosto, da questa è scaturita una vera e propria esigenza di (ri)considerare l’intera materia in modo organico e chiarificatore. Per tale ragione, nel terzo capitolo è stata introdotta una nuova definizione, in sostituzione a quella maggiormente impiegata da dottrina e giurisprudenza: “fattispecie incriminatrici normativamente plurisoggettive”. Una definizione idonea a ricomprendere tutti quegli illeciti penali che, a livello astratto, presentano caratteristiche simili: il riscontro di una pluralità di soggetti e di condotte quali elementi costitutivi del fatto tipico. Pertanto, si è cercato di individuare i confini della categoria assumendo quale criterio di partenza il piano normativo astratto, in considerazione del fatto che ciò che il legislatore ha scelto di codificare come tipo criminoso è dato dall’insieme degli elementi oggettivi e soggettivi, i quali compaiono nella descrizione della norma incriminatrice. La visione d’insieme ha permesso di non limitare l’attenzione al solo soggetto punibile, bensì di spostarla anche sul soggetto non punibile, il quale, con la sua condotta rientrante fra gli elementi oggettivi del fatto tipico, contribuisce alla configurabilità del reato. Infine, all’interno del quarto capitolo si è proceduto all’analisi dei principali reati classificati da parte della dottrina come a concorso necessario impropri, per verificare, tenuto conto della nuova definizione proposta, se possano o meno essere qualificati come fattispecie incriminatrici normativamente plurisoggettive improprie. Il confronto con la parte speciale ha permesso di evidenziare l’estrema delicatezza dell’operazione d’individuazione di fattispecie incriminatrici normativamente plurisoggettive (in senso lato): anzitutto, perché non sempre la pluralità di soggetti e di condotte costitutive del fatto tipico è oggetto di descrizione espressa, risultando alle volte ricavabile solo a seguito di un attento esame della tipologia e del significato delle parole impiegate dal legislatore; secondariamente, perché alle volte è facile lasciarsi confondere dal piano naturalistico della realtà concreta, mentre l’individuazione di una fattispecie incriminatrice in termini di plurisoggettività normativa dovrebbe avvenire, secondo l’impostazione adottata, a partire dal piano normativo astratto. Da ultimo, ci si è soffermati sul ruolo del soggetto non punibile che tenga rispettivamente la condotta tipica o una condotta ulteriore e diversa da quella descritta, cercando di offrire una possibile soluzione al problema. Nel primo caso, si è concluso per l’impossibilità di applicare l’art. 110 c.p. in funzione incriminatrice, pena la violazione delle garanzie proprie del sistema penalistico. Nel secondo, invece, si è concluso in senso affermativo, precisando che l’interprete è tenuto a prestare attenzione a diversi aspetti, fra cui il tipo d’equilibrio intercorrente fra le condotte dei soggetti parte della fattispecie incriminatrice normativamente plurisoggettiva impropria, nonché l’alterità effettiva della condotta atipica rispetto a quella descritta, pena la violazione dei principi di legalità, tipicità e certezza del diritto.
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3

PETRINI, Maria Celeste. "IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE: ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.

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Abstract:
Con l’espressione “marketing internazionale” ci si riferisce a quell’insieme di attività adottate dall’impresa al fine di sviluppare o perfezionare la propria presenza sul mercato estero. Oggetto della presente ricerca è l’analisi degli aspetti problematici che tali attività sollevano sul piano giuridico: attraverso un approccio basato sull’integrazione della cultura economica del marketing d’impresa con quella più propriamente giuridica, l’indagine mira ad individuare le fattispecie di marketing rilevanti sotto il profilo giuridico e giuspubblicistico, ad analizzarne i profili che risultano più critici per l’impresa e proporre soluzioni concrete. La ricerca è stata condotta in collaborazione all’azienda Gruppo Meccaniche Luciani, che oltre ad essere un affermato fornitore di stampi per calzature, progetta design innovativi attraverso una sua articolazione organizzativa creativa, denominata Luciani LAB. L’impresa investe molto nell’innovazione, ed in questo senso, particolarmente significativo è stato l’acquisto di una potente stampante 3D, tecnologicamente all’avanguardia, che ha consentito all’azienda di progettare diversi prodotti, tra cui una borsa, realizzarli in prototipazione rapida, e successivamente renderli oggetto di specifiche campagne promozionali, illustrate nel presente lavoro. Viene evidenziato come queste rispecchino la peculiarità dell’approccio al marketing da parte della piccola/media impresa, descritto dalla dottrina maggioritaria come intuitivo ed empirico, distante da quello teorico e strategico del marketing management. La collaborazione con l’impresa partner del progetto ha costituito il riferimento principale per l’elaborazione del metodo con cui condurre la ricerca: l’azienda ha promosso i propri prodotti mediante diverse strumenti di marketing, come inserti pubblicitari su riviste, campagne di e-mail marketing e fiere di settore. Queste attività si distinguono tra esse non solo rispetto alle funzioni, alle differenti modalità con cui vengono impiegate e al pubblico cui si rivolgono, ma anche e soprattutto rispetto alla disciplina giuridica di riferimento: ognuna di esse infatti è regolata da un determinato complesso di regole e solleva questioni che si inseriscono in una specifica cornice giuridica. Al fine di giungere ad una sistematica trattazione dei profili giuridici connessi, si è scelto di classificare le diverse azioni di marketing in tre gruppi: quelle riferite alla comunicazione, quelle inerenti l’aspetto del prodotto e quelle che si riferiscono al cliente Per ognuna di queste aree si individua una precisa questione critica per l’impresa, e se ne trattano i profili problematici dal punto di vista giuridico. In relazione al primo gruppo, ovvero la comunicazione pubblicitaria d’impresa, si evidenziano le criticità connesse alla possibilità di tutelare giuridicamente l’idea creativa alla base del messaggio pubblicitario: si mette in discussione l’efficacia degli strumenti giuridici invocabili a sua tutela, in particolare della disciplina del diritto d’autore, della concorrenza sleale e dell’autodisciplina. Si prende come riferimento principale il contesto italiano, considerando la pluralità degli interessi pubblici, collettivi ed individuali coinvolti. Il secondo profilo d’indagine riguarda la disciplina giuridica riconducibile all’e-mail marketing, uno degli strumenti più diffusi di comunicazione digitale. L’invasività di questo sistema nella sfera personale dei destinatari impone l’adozione di adeguati rimedi da parte delle imprese per evitare di incorrere nella violazione delle disposizioni a tutela della privacy. Si trattano le diverse implicazioni derivanti dall’uso di tale strumento, in particolare quelle riferite al trattamento dei dati personali alla luce della normativa vigente in Italia e nell’Unione Europea, e connesse alle modalità di raccolta degli indirizzi e-mail dei destinatari potenzialmente interessati. Infine, la costante partecipazione alle fiere di settore da parte dell’azienda dimostra quanto l’esteriorità del prodotto costituisca uno strumento di marketing decisivo per la competitività aziendale, dunque grande è l’interesse dell’impresa a che il suo aspetto esteriore venga protetto dall’imitazione dei concorrenti. Il tema giuridico più significativo che lega il processo di marketing al prodotto dell’azienda è proprio la protezione legale del suo aspetto, ovvero la tutela del diritto esclusivo di utilizzarlo, e vietarne l’uso a terzi. L’aspetto di un prodotto può essere oggetto di protezione sulla base di diverse discipline che concorrono tra loro, sia a livello nazionale che sovranazionale, dei disegni e modelli, del marchio di forma, del diritto d’autore e della concorrenza sleale. Si è scelto di concentrare il lavoro, in particolare, sulla prima: si ricostruisce il quadro normativo e l’assetto degli interessi implicati dalla fattispecie, per arrivare ad evidenziare le principali criticità nell’interpretazione delle norme, sia a livello nazionale, che nell’Unione Europea. Si approfondiscono gli orientamenti di dottrina e giurisprudenza di alcune disposizioni chiave per l’applicazione della disciplina, quali gli artt. 6 e 7 del Regolamento CE, n. 6/2002, concernenti rispettivamente il «carattere individuale» e la «divulgazione», i due requisiti fondamentali per ottenere la registrazione e conseguente protezione giuridica del disegno. Tali nozioni sono soggette ad interpretazioni parzialmente difformi da parte dei giudici dei diversi Stati membri, e ciò contribuisce a minare l’applicazione omogenea della disciplina in tutto il territorio UE. In questo senso, viene messo in evidenza il ruolo chiave dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’interpretazione di tali concetti, avente l’effetto di uniformare l’approccio degli Stati. La Direttiva 98/71/CE ha introdotto la possibilità di cumulare la protezione conferita all’aspetto del prodotto dalla disciplina dei disegni e modelli con quella riconosciuta dalle altre normative. Tale previsione solleva questioni di rilievo sistematico e concorrenziale: ci si interroga su quali problemi di tipo sistematico e di concorrenza vengano sollevati dal riconoscimento su uno stesso prodotto della protezione sia come disegno che come marchio di forma, e sia come disegno che come opera dell’ingegno. In particolare nell’ambito del diritto dei marchi d’impresa e del diritto d’autore, le tutele hanno durata potenzialmente perpetua, diversamente dalla registrazione come disegno o modello, che garantisce la titolarità del diritto di utilizzare il proprio disegno in via esclusiva per un periodo limitato di massimo 25 anni. Questa differenza temporale rende il cumulo problematico sia a livello di coordinamento, che di concorrenza, poiché incentiva il sorgere di “monopoli creativi” sulle forme del prodotto. Il presente lavoro ha come obiettivo l’ampliamento della conoscenza sul tema del marketing con particolare riferimento ai profili giuridici che si pongono, con riguardo alla promozione del prodotto nell’ambito dell’Unione Europea. Si ritiene che il valore aggiunto e l’aspetto più originale della ricerca consista nella sua forte aderenza alla realtà della piccola/media impresa: tramite l’integrazione della ricerca giuridica e dello studio dei fenomeni di marketing si delineano i problemi pratici che questa si trova a dover affrontare nell’implementazione delle attività quotidiane di marketing. Tale indagine vuole essere utile a tutte le piccole/medie imprese che si trovano impreparate nell’affrontare le sfide poste dal marketing e nel conoscere le implicazioni giuridiche che da questo derivano.
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4

GORLA, Sandra. "Metamorfosi e magia nel Roman de Renart. Traduzione e commento delle branches XXII e XXIII." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251268.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro è incentrato su due branches del Roman de Renart, delle quali propone la prima traduzione completa del testo in italiano e un’analisi al contempo interpretativa, letteraria e filologico-testuale. Il lavoro risulta diviso in due grandi nuclei contraddistinti. La prima parte, comprensiva di due capitoli, affronta l'analisi della tradizione manoscritta e la traduzione del testo delle due branches in italiano (considerando anche le interpolazioni del ms. M). La seconda parte, nuovamente suddivisa in due capitoli, costituisce il necessario accompagnamento critico-letterario al lavoro di traduzione. Tradizione e traduzione. Prima ancora di affrontare la traduzione del testo e la sua interpretazione, è stato necessario porsi il problema di quale testo tradurre. Il primo capitolo, pertanto, affronta la tradizione – e dunque l’edizione – del Roman de Renart, tenendo in considerazione che per quest’opera medievale è praticamente impossibile stabilire uno stemma codicum che sia utile ad una ricostruzione del testo in senso lachmanniano, e dunque scegliere tra una delle edizioni disponibili significa nei fatti scegliere uno dei codici relatori. Viene altresì discussa la questione riguardante l'ordine in cui restituire le due branches. E' risultato impossibile stabilire quale fosse l’ordine migliore e più fedele alla tradizione. Per questo ci si è arresi all’evidenza che anche la disposizione stessa del testo non possa essere assolutamente neutrale, ma includa elementi interpretativi. Il lavoro di traduzione – che occupa il secondo capitolo – costituisce una parte fondamentale della tesi, sia per la voluminosità del testo originale sia per i numerosi problemi 'tecnici' che necessariamente si susseguono sul cammino di chi affronti l'opera di traduzione-interpretazione di un testo medievale. La traduzione è accompagnata da un apparato di note che rendono conto delle scelte operate nei passaggi più complessi e che forniscono indicazioni utili alla comprensione del testo, soprattutto nel caso di riferimenti sottesi a un’enciclopedia presumibilmente condivisa dall’autore e il suo pubblico ma difficilmente discernibili dal lettore moderno. Il terzo capitolo è interamente dedicato alla branche XXII nella versione ‘indipendente’ (BCL); vengono messe in luce le peculiarità e le caratteristiche che la avvicinano al genere dei fabliaux e vengono avanzate delle ipotesi interpretative che evidenziano quelli che si ritengono essere aspetti unici e significativi dell’episodio all’interno dell'intero ciclo. Viene messo in rilievo come il ricorso a temi relativi alla sfera sessuale e corporea e l’uso di un lessico esplicito e a tratti osceno, sebbene ovviamente non esclusivi di questa branche del Roman de Renart, venga qui presentato in un contesto narrativo unico. L'ultimo capitolo della tesi si concentra invece sui testi tramandati da M delle branches XXII e XXIII. Si è cercato innanzitutto di ricostruire i numerosi legami intertestuali che la branche XXIII intesse innanzitutto con le altre branches del RdR (in particolare I, Va, VI, X) e di analizzare le specifiche tecniche narrative dialogiche e polifoniche impiegate all'interno del testo. Per la prima parte del commento, che riguarda poco più di metà della branche ed è dedicata alla lunga narrazione di uno dei processi giudiziari di cui è protagonista Renart, si è scelto di seguire l’ordine diegetico dell’episodio; la complessità dell'ambiente legale impone infatti di seguire con la massima attenzione il serrato alternarsi di accuse, contro-accuse e testimonianze. Data la concentrazione di diversi nuclei narrativi che caratterizza questa seconda parte, l'analisi del testo si discosta a questo punto dall'impostazione cronologica e procede invece per tematiche. Vengono dunque analizzati la figura e l'inedito ruolo di consigliera di Hermeline. Il commento procede poi con un'analisi delle ulteriori peculiarità presenti nella branche XXIII, nel momento in cui il protaginista si reca a Toledo per apprendere le arti magiche: questo viaggio è l’unico vero viaggio che la volpe compie al di fuori del regno nell’intero Roman. Spiccano, qui, la dimensione quasi epica, arturiana, del viaggio, che si traduce in un percorso di formazione per il personaggio; le nuove qualità acquisite da Renart magicien – un intermediario fra due mondi – e l’importanza delle parole nel veicolare il potere dell’art d’enchantement. L'originalità della branche XXIII ha così una vera e propria evoluzione di Renart, che si presenta come un Renart demiurgo. Il commento prosegue a questo punto tornando nuovamente alla branche XXII, questa volta nella versione del ms. M. Benché il testo di M riporti un’importante lacuna (per la caduta del bifolio centrale di un fascicolo) che impedisce di valutare complessivamente l’operazione di riscrittura, sono state esaminate, per quanto possibile, le modalità con cui il testo è stato interpolato dal codice e avanzato delle ipotesi su come e perché possa essere stata compiuta questa operazione, tenendo presente anche i rapporti che intercorrono tra M e il ms. C della sua stessa famiglia, che operano entrambi importanti scelte di riorganizzazione della materia narrativa e dell’ordine di disposizione delle branches rispetto agli altri codici relatori del Roman de Renart.
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RECCHI, Simonetta. "THE ROLE OF HUMAN DIGNITY AS A VALUE TO PROMOTE ACTIVE AGEING IN THE ENTERPRISES." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251122.

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Abstract:
Ogni azienda che si riconosca socialmente responsabile deve occuparsi dello sviluppo delle carriere dei propri dipendenti da due punti di vista: quello individuale e personale e quello professionale. La carriera all’interno di un’azienda coinvolge, infatti, la persona in quanto individuo con un proprio carattere e una precisa identità e la persona in quanto lavoratore con un bagaglio specifico di conoscenze e competenze. L’azienda ha, quindi, il compito di promuovere carriere professionalmente stimolanti che si sviluppino in linea con i suoi stessi valori, la sua visione e la sua missione. Nel panorama moderno, aziende che sviluppano la propria idea di business nel rispetto dei lavoratori proponendo loro un percorso di crescita, si mostrano senza dubbio lungimiranti. Un tale approccio, però, non basta a far sì che vengano definite socialmente responsabili. I fattori della Responsabilità Sociale d’Impresa sono infatti numerosi e, ad oggi, uno dei problemi principali da affrontare è quello del progressivo invecchiamento della popolazione. Dal momento che la forza lavoro mondiale sta invecchiando e che si sta rispondendo al problema spostando la linea del pensionamento, tutte le aziende sono obbligate a mantenere le persone il più a lungo possibile attive e motivate a lavoro. L’età è spesso visto come un fattore di diversità e di discriminazione, ma nello sviluppare la mia argomentazione, cercherò di dimostrare che una politica del lavoro che supporti l’idea dell’invecchiamento attivo può trasformare questo fattore da limite in opportunità. Il rispetto degli esseri umani, a prescindere dalle differenze legate all’età, dovrebbe essere uno dei valori fondanti di ogni impresa. Nel primo capitolo della tesi, svilupperò il tema della dignità umana così come è stato concepito a partire dalla filosofia greca fino alla modernità. La dignità intesa come valore ontologico, legato all’essenza dell’uomo, diventerà con Kant il fattore di uguaglianza tra tutti gli esseri viventi, la giustificazione del rispetto reciproco. Il concetto di dignità verrà, poi, definito nel secondo capitolo come il principale valore che deve ispirare l’azione sociale delle imprese, come l’elemento che garantisce il rispetto di ogni dipendente che prima ancora di essere un lavoratore è un essere umano. La dignità è ciò che rende l’essere umano degno di essere considerato un fine in se stesso piuttosto che un mezzo per il raggiungimento di un fine esterno. Nell’era della globalizzazione, dove il denaro è il valore principale, gli esseri umani rischiano di diventare un mezzo al servizio dell’economia. A questo punto, il rispetto della dignità deve divenire il fondamento di un ambiente di lavoro che promuove la crescita e la fioritura dell’essere umano. Nel secondo capitolo cercherò quindi di dimostrare come l’idea di dignità possa promuovere un management “umanistico” centrato sul rispetto dell’essere umano. Un’impresa socialmente responsabile può promuovere il rispetto di ogni lavoratore se fa propri i valori di dignità e uguaglianza. Attraverso la teoria dello Humanistic Management che veicola tali valori, il lavoro diventa un luogo in cui l’uomo può esprimere se stesso, la sua identità, le sue conoscenze e competenze. Inoltre, dal momento che la popolazione sta invecchiando, le aziende devono farsi carico della forza lavoro più anziana, come è emerso sopra. A questo punto, nel terzo capitolo, il concetto della Responsabilità Sociale d’Impresa sarà analizzato nel suo legame con i temi dell’invecchiamento attivo e della diversità sul posto di lavoro. Conosciamo diverse ragioni di differenza a lavoro: genere, cultura, etnia, competenze, ma qui ci concentreremo sul fattore età. È naturale che i lavoratori anziani abbiano un’idea di lavoro diversa da quella dei giovani e che le loro abilità siano differenti. Ma questa diversità non deve essere valutata come migliore o peggiore: essa dipende da fattori che analizzeremo e che l’impresa socialmente responsabile conosce e valorizza per creare un ambiente di lavoro stimolante e collaborativo, eliminando possibili conflitti intergenerazionali. Alcune delle teorie che permettono di raggiungere tali obiettivi sono il Diversity Management e l’Age Management: ogni impresa può promuovere pratiche per valorizzare gli anziani, permettendo loro di rimanere più a lungo attivi e proattivi a lavoro e di condividere le proprie conoscenze e competenze. L’ultimo capitolo della tesi si concentrerà su un caso di azienda italiana che ha sviluppato uno strumento di valorizzazione di collaboratori over 65. Sto parlando della Loccioni, presso cui ho svolto la ricerca applicata e che promuove il progetto Silverzone, un network di persone in pensione che hanno conosciuto l’azienda nel corso della loro carriera e che continuano a collaborare con essa ancora dopo il pensionamento. Per capire l’impatto qualitativo e quantitativo che il progetto ha sull’azienda, ho portato avanti un’analisi qualitativa dei dati ottenuti grazie a due tipi di questionari. Il primo ha visto il coinvolgimento dei 16 managers della Loccioni a cui sono state sottoposte le seguenti domande: 1. Chi sono i silver nella tua area di business? Quali i progetti in cui essi sono coinvolti? 2. Qual è il valore del loro supporto per l’azienda? E, allo stesso tempo, quali sono le difficoltà che possono incontrarsi durante queste collaborazioni? 3. Qual è la frequenza degli incontri con i silver? 4. Perché l’azienda ha bisogno di questo network? Successivamente, ho sottoposto un altro questionario agli 81 silver della rete. Di seguito i dettagli: 1. Qual è il tuo nome? 2. Dove sei nato? 3. Dove vivi? 4. Qual è stato il tuo percorso formativo? 5. Qual è stata la tua carriera professionale? 6. Come e con chi è avvenuto il primo contatto Loccioni? 7. Come sei venuto a conoscenza del progetto Silverzone? 8. Con quali dei collaboratori Loccioni stai lavorando? 9. In quali progetti sei coinvolto? 10. Potresti descrivere il progetto in tre parole? 11. Che significato ha per te fare parte di questa rete? 12. Nella tua opinione, come deve essere il Silver? 13. Che tipo di relazioni hai con i collaboratori Loccioni? 14. Quali dimensioni umane (dono, relazione, comunità, rispetto) e professionali (innovazione, tecnologia, rete) emergono lavorando in questo progetto? Il progetto Silverzone è sicuramente una buona pratica di Age Management per mantenere più a lungo attivi i lavoratori over 65. I progetti in cui i Silver sono coinvolti hanno un importante impatto economico sull’impresa, in termini di investimento ma anche di guadagno. Ad ogni modo, qui la necessità di fare profitto, stando a quanto è emerso dai risultati delle interviste, è subordinata al più alto valore del rispetto dei bisogni umani che diventa garante di un posto di lavoro comfortable, dove si riesce a stringere relazioni piacevoli, collaborative e produttive.
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Books on the topic "Questioni di significato"

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Orfeo, Maria, ed. La riforma dell'amministrazione e il sistema universitario tra semplificazione e trasparenza. Florence: Firenze University Press, 2012. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-138-6.

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Abstract:
Nel processo di riforma che ormai da anni caratterizza le Pubbliche Amministrazioni, la semplificazione e la trasparenza rappresentano due aspetti innovativi ed importanti per il modello organizzativo delle Università. Una tematica complessa che coinvolge molteplici profili e sollecita la riflessione su questioni ancora aperte, di significativo spessore. I relatori nei loro interventi ne esplorano i diversi aspetti evidenziando le ragioni per proseguire verso un cambiamento complessivo dell'amministrazione finalizzato a rendere la sua azione più efficiente, rapida ed economica.
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Federighi, Paolo, ed. Educazione in età adulta. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-752-8.

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Abstract:
Il volume presenta l’esito di una serie di incontri e seminari che, a più livelli, hanno contribuito alla costruzione del Convegno Internazionale La ricerca sull’Educazione in età Adulta nelle università italiane tenutosi all’Università di Firenze il 23 e 24 novembre 2017. I vari contributi hanno provato a dare risposta alla domanda sull’origine e lo sviluppo dell’educazione degli adulti in Italia all’interno dei contesti accademici. Cosa significa occuparsi di tale ambito di ricerca? Le direttrici indagate hanno riflettuto su una molteplicità di approcci di ricerca e hanno ricostruito la varietà delle teorie, dei modelli, degli autori che hanno tratteggiato lo sviluppo della disciplina in Italia negli ultimi cinquant’anni. Tra i temi trattati: accrescimento della qualità educativa dei luoghi di lavoro, comprensione dell’educazione incorporata nei luoghi di lavoro, studio delle finalità dell’educazione nei luoghi formali e informali. Si è giunti così a un tema originalmente rilevato, ma non toccato dalla letteratura nazionale, ovvero la questione delle diseguaglianze e la povertà relativa, fenomeni importanti per comprendere lo sviluppo delle società del futuro.
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Garzaniti, Marcello, Alberto Alberti, Perotto Monica, and Bianca Sulpasso, eds. Contributi Italiani al XV Congresso Internazionale degli Slavisti. Florence: Firenze University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-403-5.

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Abstract:
Questo volume contiene i contributi italiani al XV Congresso Internazionale degli Slavisti (Minsk, 20-27 agosto 2013). Nel solco della migliore tradizione della slavistica italiana, i relatori presentano in diverse lingue un ampio ventaglio di tematiche che vanno dalla questione cirillo-metodiana alla riflessione critica su autori contemporanei. Pur nella diversità degli approcci disciplinari e metodologici, dalla paleografia all’analisi testuale, dalla comparativistica letteraria alla sociolinguistica, questi contributi mostrano che la slavistica italiana mantiene fede alle sue radici, sviluppando criticamente gli studi precedenti e aprendo nuove prospettive alla ricerca, mentre emerge una nuova generazione di studiosi. Come in passato, la slavistica italiana sta svolgendo un ruolo significativo non solo nelle relazioni culturali dell’Italia con i singoli paesi slavi, ma più complessivamente nell’orizzonte di un processo vasto e complesso di integrazione delle diverse culture europee, che va ben al di là dei confini dell’Unione Europea e in cui il mondo slavo, nella sua varietà di lingue e culture, costituisce uno dei suoi principali attori.
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Giovannini, Valentina. Scuola di base. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/alph11.

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Abstract:
“Scuola di base” è un’espressione utilizzata diffusamente per richiamare l’esigenza di una visione integrata dei primi segmenti di istruzione, a più riprese interessati da interventi di riforma e da processi di cambiamento. Ipotizzare scenari di trasformazione della scuola di base, nelle pratiche e nella normativa, significa assumere una prospettiva che connetta il tema dell’apprendimento, nelle sue diverse sfaccettature, alla dimensione organizzativa della scuola. Il volume giunge a trattare questioni relative alla scuola di base a partire da un perimetro più vasto, ovvero da domande di fondo sull’apprendere e l’insegnare, e attraverso l’esame del concetto di ambiente di apprendimento – costrutto a cui ricondurre l’insieme degli elementi che regolano lo svolgimento del processo di insegnamento/apprendimento – sviluppa riflessioni su… della scuola di base nella sua dimensione strategica, l’istituzione scolastica.
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Tordini Cagli, Silvia. Principio di autodeterminazione e consenso dell'avente diritto. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg238.

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Abstract:
La tematica del consenso dell’avente diritto viene affrontata con particolare riferimento al fondamento, alla collocazione sistematica e ai limiti di efficacia di questo istituto, attraverso un percorso che coinvolge profili di diritto costituzionale, di filosofia morale e di criminologia, oltre, che, naturalmente, più prettamente penalistici. Il riconoscimento di una rilevanza alla volontà della vittima nell’ambito dell’ordinamento penale non è un dato di immediata evidenza, essendo il diritto penale ramo del diritto pubblico caratterizzato da un rapporto di subordinazione del singolo allo Stato; ciononostante il consenso ha sempre avuto un ruolo nella determinazione della responsabilità penale. Negli attuali ordinamenti democratici, soprattutto con l’entrata in vigore delle Costituzioni repubblicane, si riscontra una tendenza ad una sempre maggiore valorizzazione della libertà di autodeterminazione del soggetto in relazione alla gestione dei propri beni e/o diritti. Affrontare la questione del fondamento del consenso dell’avente diritto e della sua efficacia nell’ambito del diritto penale significa interrogarsi sul fondamento e sui limiti del diritto di autodeterminazione, essenza del consenso stesso. Poter individuare un fondamento costituzionale del diritto di autodeterminazione significa, oggi, garantire la massima estensione al consenso dell’avente diritto. È in questa ottica che si snoda il percorso di approfondimento seguito dall’autrice, al fine di ampliare l’alveo dei diritti disponibili, con un rifiuto netto del principio del c.d. paternalismo (forte) quale criterio di legittimazione dell’intervento penale e negazione, dunque, della legittimità di una tutela (penale) dell’individuo "da se stesso". Silvia Tordini Cagli è attualmente ricercatore di Diritto penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bologna. È altresì titolare dell’insegnamento di Diritto penale generale e del lavoro nell’ambito del corso di laurea per Consulente del lavoro. Ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Diritto penale presso l’Università degli Studi di Parma ed è stata titolare di assegno di ricerca in Diritto penale presso l’Università degli Studi di Bologna. Tra le sue pubblicazioni si segnala: "Peculato e malversazione", voce in Digesto delle discipline penalistiche , vol. IX, Torino, 1995, 334 ss.; Condotta della vittima ed analisi del reato , in "Rivista italiana di diritto e procedura penale", 2000, 3, 1148 ss.; "La rilevanza penale dell’eutanasia tra indisponibilità della vita e principio di autodeterminazione", in Nuove esigenze di tutela nell’ambito dei reati contro la persona , a cura di S. Canestrari e G. Fornasari, Bologna, 2001; "Delitto preterintenzionale e principio di colpevolezza", in Casi e materiali di diritto penale , Parte generale, vol. I, a cura di A. Cadoppi, S. Canestrari, Milano, 2002; "Accanimento terapeutico o eutanasia neonatale?", in Medicina, bioetica e diritto , a cura di P. Funghi e F. Giunta, Pisa, 2005, 265 ss.; "Consenso dell’avente diritto", voce in Il Diritto , Enc. Giur. del Sole 24 ore, 2007, vol. III.
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Book chapters on the topic "Questioni di significato"

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Šavelová, Monika. "Dante e la Slovacchia: traduzione, ricezione e studi danteschi dopo il 1989." In Biblioteca di Studi di Filologia Moderna, 193–204. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/979-12-2150-003-5.12.

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Abstract:
The aim of the paper is to outline the main developments in research, translation and reception of Dante’s work in Slovakia after 1989. The period in question is particularly significant for the overall evaluation of the translation and reception of Dante’s work from the 19th century and for the basis of the comparative translation and literary research of the last decade, including new translations.
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Gioia, Vitantonio. "I fattori soggettivi nel «moderno capitalismo». La complicata ricezione italiana e le questioni insolute nel pensiero di W. Sombart." In Studi e saggi, 163–90. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-202-7.09.

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Abstract:
W. Sombart has always represented "a significant intellectual puzzle", but, beyond the contradictory (often overemphasised) aspects of his thought, he continues to be an interesting object of study, because of the innovative capacities that he showed in the analysis of the many original phenomena characterising the historical evolution of "modern capitalism". His innovative approach emerges in his interpretation, not always linear and univocal, of thinkers such as Marx and Schmoller, in his analysis of the relationship between religion and capitalism (and in his comparison with M. Weber on this specific aspect), and, finally, in his reconstruction of the distinctive features of the phases of development of capitalism analysed in his Der moderne Kapitalismus.
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Conte, Maria. "Lettori di Marco Polo a Santa Maria Novella." In Filologie medievali e moderne. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-439-4/004.

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Abstract:
The aim of this paper is to propose a new and updated description of a manuscript named Conventi soppressi C.VII.1170, which hands down a Latin version of Marco Polo’s Milion made by Francesco Pipino of Bologna OP. The Conventi soppressi manuscript is a significant witness of the text for its antiquity, the elegance of its making, and the authority of its production. The codicological analysis allows to clarify numerous doubts (or to address several open questions) about the manufacture of the manuscript and the meaning of the iconography. Furthermore, it allows to discover new palaeographic elements that identify a rewriting intervention. Therefore, the set of features related to the making of the manuscript suggests an overview about the social and historical context of its production, where the consideration of a book as an object is related to its practical function.
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HEBERLÊ DE ALMEIDA, LIVIA, and JULIO CESAR BRESOLIN MARINHO. "LIVRETO DE RECURSOS DIDÁTICOS PARA O ENSINO DE CIÊNCIAS E BIOLOGIA." In Itinerários de resistência: pluralidade e laicidade no Ensino de Ciências e Biologia. Editora Realize, 2021. http://dx.doi.org/10.46943/viii.enebio.2021.01.340.

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Abstract:
"LIVRETO DE RECURSOS DID?TICOS PARA O ENSINO DE CI?NCIAS E BIOLOGIANOS DIAS ATUAIS, N?S PROFESSORES, ESTAMOS CONSTANTEMENTE PROCURANDO FORMAS DE OTIMIZAR NOSSAS AULAS E FAZER COM QUE OS CONTE?DOS ENSINADOS GANHEM MAIS SENTIDO E SIGNIFICADO PARA OS ALUNOS. GUIMAR?ES (2009, P. 13) EVIDENCIA A IMPORT?NCIA DE UMA ?METODOLOGIA DE ENSINO QUE TENHA EM VISTA A COMPLEXIDADE E A DIVERSIDADE DAS CI?NCIAS NATURAIS E QUE N?O ESTEJA RESTRITA ? SIMPLES MEMORIZA??O?. A PARTIR DESSA EVID?NCIA PODEMOS NOS QUESTIONAR: EXISTE UMA METODOLOGIA ?NICA PARA UTILIZARMOS EM NOSSAS AULAS? A RESPOSTA ? NEGATIVA, POIS O QUE EXISTE S?O METODOLOGIAS (NO PLURAL) ADEQUADAS PARA DETERMINADOS CONTEXTOS E SITUA??ES. ATRELADA A QUEST?O METODOL?GICA, TEMOS O DESAFIO DE COLOCAR O SABER CIENT?FICO (T?O VALORIZADO ATUALMENTE) AO ALCANCE DO P?BLICO ESCOLAR, O QUAL ? VASTO E HETEROG?NEO, VISTO QUE ATUALMENTE ? REPRESENTADO ?POR TODOS OS SEGUIMENTOS SOCIAIS E COM MAIORIA EXPRESSIVA ORIUNDA DE CLASSES E CULTURAS QUE AT? ENT?O N?O FREQUENTARAM A ESCOLA? (DELIZOICOV, ANGOTTI E PERNAMBUCO, 2011, P. 33). TENDO ESSE P?BLICO PLURAL EM NOSSAS SALAS DE AULA, EVIDENCIAMOS A DEMANDA DE PENSAR EM VARIADAS ESTRAT?GIAS DID?TICAS PARA CONTEMPLAR ESSES DIFERENTES PERFIS. DELIZOICOV, ANGOTTI E PERNAMBUCO (2011) NOS AUXILIAM A COMPREENDER QUE UMA DAS FUN??ES DA ESCOLA ? PREPARAR PARA O EXERC?CIO CONSCIENTE DA CIDADANIA, N?O SENDO POSS?VEL QUE SEU ENSINO N?O SEJA PERMEADO PELAS POSSIBILIDADES DO CONHECIMENTO CIENT?FICO. OS AUTORES COMPREENDEM TAMB?M QUE DIVERSAS QUEST?ES EXTRAPOLAM O ?MBITO EXCLUSIVO DAS CI?NCIAS NATURAIS E N?O PODEM SER ENFRENTADAS SEM OUTROS CONHECIMENTOS. DESSA FORMA, NA TENTATIVA DE FORNECER MAIS SIGNIFICADO AOS CONTE?DOS TRABALHADOS EM SALA DE AULA, ATENDER A UMA MAIOR DIVERSIDADE DE ALUNOS E AUXILI?-LOS NO EXERC?CIO DA CIDADANIA APOSTAMOS NA UTILIZA??O DE RECURSOS DID?TICOS DIVERSIFICADOS PARA POTENCIALIZAR O ENSINO. NESTE SENTIDO, A PROFESSORA DO COMPONENTE CURRICULAR DE PR?TICAS FORMATIVAS E EDUCATIVAS II (PFE II), DO CURSO DE LICENCIATURA EM CI?NCIAS BIOL?GICAS DA UNIVERSIDADE FEDERAL DO PAMPA (UNIPAMPA) ? CAMPUS S?O GABRIEL, RS, BRASIL, JUNTAMENTE COM O PROFESSOR COORDENADOR DO PROJETO DE ENSINO ?MODALIDADES DID?TICAS ALTERNATIVAS PARA O ENSINO DE CI?NCIAS E BIOLOGIA?, CADASTRADO NA UNIVERSIDADE, ORGANIZARAM ATIVIDADES PARA ATENDER AS DEMANDAS QUE SE COLOCAM NA FORMA??O INICIAL E CONTINUADA DE PROFESSORES. O PROJETO DE ENSINO, EST? VINCULADO AO COMPONENTE CURRICULAR PR?TICAS FORMATIVAS E EDUCATIVAS II. DESSA FORMA, AS ATIVIDADES INICIARAM NO ?MBITO DO COMPONENTE, CONTANDO COM AS SEGUINTES ATIVIDADES: ESTUDO, LEITURA E DISCUSS?O DE TEXTOS SOBRE M?TODOS E T?CNICAS DE ENSINO; APROFUNDAMENTO DAS FORMAS DE SE ORGANIZAR/PLANEJAR O ENSINO; PLANEJAMENTOS E DESENVOLVIMENTO DE ATIVIDADES ALTERNATIVAS COM CONTE?DOS/TEMAS DAS CI?NCIAS BIOL?GICAS; ELABORA??O DE MATERIAIS DID?TICOS, AVALIA??O DOS MATERIAIS PRODUZIDOS, ELABORA??O DO LIVRETO E REALIZA??O DE UM WORKSHOP PARA PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA DO MUNIC?PIO DE S?O GABRIEL, RS. NO QUADRO ABAIXO PODE-SE OBSERVAR AS ETAPAS DO PROJETO, RESPONS?VEIS PELAS A??ES E O PER?ODO DE REALIZA??O: ETAPA ATIVIDADES RESPONS?VEIS PER?ODO 1? LEITURA E DISCUSS?O DE TEXTOS SOBRE M?TODOS E T?CNICAS DE ENSINO PROFESSORA PFE II E ALUNOS AGOSTO 2019 2? APROFUNDAMENTO DAS FORMAS DE SE ORGANIZAR/PLANEJAR O ENSINO PROFESSORA PFE II E ALUNOS AGOSTO 2019 3? PLANEJAMENTOS DE ATIVIDADES ALTERNATIVAS COM CONTE?DOS/TEMAS DAS CI?NCIAS BIOL?GICAS PROFESSORA PFE II E ALUNOS SETEMBRO 2019 4? ELABORA??O DE RECURSOS DID?TICOS ALUNOS SETEMBRO 2019 5? AVALIA??O DOS RECURSOS PRODUZIDOS ALUNOS OUTUBRO 2019 6? ELABORA??O DE LIVRETO ALUNOS OUTUBRO 2019 7? ORGANIZA??O DO LIVRETO PROFESSORA PFE II E PROFESSOR COORDENADOR DO PROJETO NOVEMBRO 2019 8? ORGANIZA??O DO WORKSHOP PROFESSOR COORDENADOR DO PROJETO E PROFESSORA PFE II NOVEMBRO 2019 9? REALIZA??O DE WORKSHOP PARA PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA DO MUNIC?PIO PROFESSOR COORDENADOR DO PROJETO, PROFESSORA PFE II E ALUNOS DEZEMBRO 2019 10? AVALIA??O DO WORKSHOP PELOS ORGANIZADORES, SEGUNDA OS FORMUL?RIOS DE AVALIA??O DOS LICENCIANDOS EM CI?NCIAS BIOL?GICAS E PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA PARTICIPANTES DO EVENTO PROFESSOR COORDENADOR DO PROJETO E PROFESSORA PFE II DEZEMBRO 2019 JANEIRO 2020 NA ETAPA 1, OS ALUNOS PARTICIPARAM DE ATIVIDADES EM AULA QUE ENVOLVIAM O ESTUDO DIRIGIDO DE TEXTOS E DISCUSS?ES SOBRE RECURSOS DID?TICOS. KRASILCHIK (2004) DEFENDE A UTILIZA??O DA MODALIDADE DID?TICA DISCUSS?O, POIS ATRAV?S DELA H? TRANSI??O DE UMA AULA EM QUE SOMENTE O PROFESSOR FALA, PARA UMA A QUAL EXISTE O DI?LOGO ENTRE TODAS AS PARTES. A DISCUSS?O ESTRUTURADA E ORIENTADA, POSSIBILITOU UMA TROCA DE CONHECIMENTOS E REFLEX?O CR?TICA DOS ALUNOS SOBRE O PAPEL DA UTILIZA??O DE RECURSOS DID?TICOS NO ENSINO DE CI?NCIAS E BIOLOGIA. POSTERIORMENTE, NAS ETAPAS 2 E 3, OS ALUNOS ESTIVERAM ENVOLVIDOS EM ATIVIDADES DE APROFUNDAMENTO TE?RICO SOBRE AS ?MODALIDADES DID?TICAS? (KRASILCHIK, 2004). TAIS ETAPAS VISARAM COMPREENDER E AUXILIAR OS ALUNOS NA ELABORA??O DE PLANEJAMENTOS DE AULA CONTEMPLANDO A INSER??O DE RECURSOS DID?TICOS. LIB?NEO (1994, P. 22) DESTACA A IMPORT?NCIA DO PLANEJAMENTO POR TRATAR-SE DE ?UM PROCESSO DE RACIONALIZA??O, ORGANIZA??O E COORDENA??O DA A??O DOCENTE?. A ETAPA 4, FOI O MOMENTO DEDICADO A ELABORA??O DOS RECURSOS DID?TICOS PELOS ALUNOS. A DEFINI??O DAS TEM?TICAS E/OU CONCEITOS TRABALHADOS POR CADA GRUPO ERA DE ESCOLHA LIVRE, PARTINDO DE SEU TEMA DE INTERESSE. NESSE CONTEXTO, ALGUNS ALUNOS OPTARAM POR ELABORAR MODELOS DID?TICOS, OUTROS CRIARAM JOGOS. ESTE MOMENTO DE IMERS?O DOS ALUNOS POSSIBILITOU ENVOLVIMENTO E MOTIVA??O PARA ELABORA??O DOS RECURSOS DID?TICOS, VISTO QUE SENTIRAM A NECESSIDADE DE PROCURAR INFORMA??ES EM DIFERENTES FONTES, EXPLORANDO A SUA CRIATIVIDADE. BUSCARAM TAMB?M CONTEMPLAR ASPECTOS REGIONAIS (BIOMA PAMPA) E VIABILIZAR A PRODU??O DE TAIS RECURSOS PELOS PROFESSORES (FACILIDADE DE TRANSPORTE E MATERIAIS DE BAIXO CUSTO). A PARTICIPA??O ATIVA DOS ALUNOS TORNOU-OS PROTAGONISTAS NO PROCESSO DE APRENDIZAGEM. DE ACORDO COM COSTA (2000) O PROTAGONISMO, ENQUANTO PARTICIPA??O GENU?NA RESULTA NUM GANHO DE AUTONOMIA, AUTOCONFIAN?A, AUTODETERMINA??O NA CONSTRU??O DA IDENTIDADE PESSOAL, SOCIAL E NO PROJETO DE VIDA. NA ETAPA 5 BUSCOU-SE ANALISAR OS RECURSOS PRODUZIDOS PELOS ESTUDANTES DIALOGANDO COM OS TEXTOS E FUNDAMENTOS TE?RICOS ABORDADOS NA DISCIPLINA. NESTE MOMENTO FOI POSS?VEL REFLETIR SOBRE A ELABORA??O E, POR MEIO DE SUGEST?ES DO GRUPO, APERFEI?OAR AS PROPOSTAS. AO FINAL DESTAS ETAPAS PENSOU-SE EM ELABORAR UM LIVRETO CONTEMPLANDO OS RECURSOS PRODUZIDOS NA DISCIPLINA. O INTUITO DESSE MATERIAL RESIDIA EM SOCIALIZAR A CONSTRU??O DOS LICENCIANDOS E DISPONIBILIZAR, AOS PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA DE S?O GABRIEL, UM MATERIAL COM SUGEST?ES PARA O ENSINO DE CI?NCIAS E BIOLOGIA. ASSIM, NA ETAPA 6 OCORREU A ELABORA??O DO LIVRETO, ONDE CADA GRUPO FICOU RESPONS?VEL DE ESTRUTURAR O PLANEJAMENTO DO RECURSO ELABORADO, DE ACORDO COM OS CRIT?RIOS ESTABELECIDOS NO COMPONENTE CURRICULAR PFE II. POSTERIORMENTE A PROFESSORA DA DISCIPLINA, JUNTAMENTE COM O COORDENADOR DO PROJETO ORGANIZARAM O LIVRETO, UNINDO OS MATERIAIS DOS ALUNOS, ELABORANDO CAPA, PREF?CIO, APRESENTA??O E AS DEVIDAS FORMATA??ES. O LIVRETO (FIGURA 1) SOCIALIZA UM CONJUNTO DE RECURSOS DID?TICOS, ORGANIZADOS NA FORMA DE M?DULOS DE ATIVIDADES, VOLTADAS AO ENSINO DE CI?NCIAS E BIOLOGIA. OS M?DULOS EST?O ORGANIZADOS DA SEGUINTE FORMA: INTRODU??O, OBJETIVOS, MATERIAIS E EXPLORA??O DID?TICA. AL?M DO LIVRETO, COM O AUX?LIO DE UM DOS ALUNOS, FOI ELABORADO UM BLOG QUE APRESENTA ALGUNS RECURSOS DE FORMA MAIS DETALHADA, COM OP??ES DE IMPRESS?ES DE JOGOS E MATERIAIS. FIGURA 1: CAPA DO LIVRETO PRODUZIDO OS RECURSOS DISPONIBILIZADOS NO LIVRETO ABORDAVAM AS SEGUINTES TEM?TICAS: R?PTEIS, C?LULAS, BACT?RIAS, PIR?MIDE ALIMENTAR, SISTEMA GENITAL, SISTEMA DIGESTIVO, SISTEMA CIRCULAT?RIO, SISTEMA IMUNOL?GICO, SISTEMA ARTICULAR E SISTEMA SOLAR. NESTA PERSPECTIVA, FOI ORGANIZADO UM WORKSHOP PARA PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA DO MUNIC?PIO (ETAPA 8), A FIM DE SOCIALIZAR OS JOGOS E RECURSOS DID?TICOS PRODUZIDOS. DADOS OBTIDOS NA AVALIA??O (ETAPA 9) TANTO DOS PROFESSORES PARTICIPANTES, COMO DOS ALUNOS DA LICENCIATURA EM CI?NCIAS BIOL?GICAS DA UNIPAMPA APRESENTAVAM QUE O EVENTO TINHA ALCAN?ADO O SEU OBJETIVO. PALAVRAS CHAVE: ENSINO DE CI?NCIA, ENSINO DE BIOLOGIA, RECURSO DID?TICO, JOGO DID?TICO, FORMA??O DE PROFESSORES. AGRADECIMENTOS AOS ALUNOS DO CURSO DE LICENCIATURA EM CI?NCIAS BIOL?GICAS DA UNIPAMPA PELO EMPENHO NA ELABORA??O DOS RECURSOS. AOS ALUNOS E PROFESSORES DO CAMPUS S?O GABRIEL DA UNIPAMPA QUE COLABORARAM COM A REALIZA??O DO WORKSHOP. AOS PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA DE S?O GABRIEL PELA ACOLHIDA E PARTICIPA??O NO WORKSHOP. REFER?NCIAS COSTA, A. C. G. PROTAGONISMO JUVENIL: ADOLESC?NCIA, EDUCA??O E PARTICIPA??O DEMOCR?TICA. SALVADOR: FUNDA??O ODEBRECHT, 2000. DELIZOICOV, D.; ANGOTTI, J. A.; PERNAMBUCO, M. M. ENSINO DE CI?NCIAS: FUNDAMENTOS E M?TODOS. 4 ED. S?O PAULO: CORTEZ, 2011. GUIMAR?ES, LUCIANA RIBEIRO. ATIVIDADES PARA AULAS DE CI?NCIAS: ENSINO FUNDAMENTAL, 6? AO 9? ANO. S?O PAULO: NOVA ESPIRAL, 2009. KRASILCHIK, M. 2004. PR?TICA DO ENSINO DE BIOLOGIA. EDITORA EDUSP, 2004. LIB?NEO; J. C. DID?TICA. S?O PAULO: CORTEZ, 1994."
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Conference papers on the topic "Questioni di significato"

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Aragona, Stefano. "Ecological city between future and memory: a great opportunity to rethink the world." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7932.

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Abstract:
L’attuale momento di crisi sociale, ambientale e spaziale può essere una svolta - uno dei significati della parola greca originaria κρίσις - del modello di sviluppo basato sul paradigma industriale (Khun, 1962) i cui limiti erano ipotizzati nell’omonimo The Limits of Growth commissionato dal Club di Roma ad alcuni ricercatori del MIT di Boston (USA) edito nel 1972. Il presente scritto suggerisce di sostituire al modello industrialista del “fare la città” - indifferente alle condizioni locali grazie alla supremazia data alle “soluzioni” tecnologiche (Del Nord,1991) - l’approccio ecologico che parte dalle condizioni locali quali indicazioni di piano/progetto/realizzazione per la trasformazione dell’anthropocosmo, cioè del rapporto tra contenitori, reti e comportamenti, ovvero del λόγος, discorso, studio, con l’οίκος, ambiente (www.ekistics.org) con le finalità di Smart City cioè costruire Comunità inclusive, sostenibili socialmente e materialmente avendo il risparmio di consumo di suolo come presupposto della sostenibilità. Ciò significa per i paesi ormai più che emergenti - BRIC e tutti gli altri in forte crescita economica - evitare gli errori compiuti dalle nazioni, usualmente chiamate Occidentali, di devastazione del territorio oltre che in termini di danni sociali. Mentre per quest’ultime l’attenzione va posta al tema della riqualificazione dell’esistente sotto il profilo funzionale, spaziale, ambientale e sociale. Per entrambe si pone la questione centrale del rapporto con la storia, i segni di essa sul territorio, cioè la memoria quale essenziale componente del senso delle cose. The current social, environmental and territorial crisis, can be a turning point - one among the meanings of the originary Greek word κρίσις - of the development model based on the industrial paradigm (Kuhn, 1962) whose limits were declared in the homonymous The Limits of Growth commissioned by the Club of Rome at Boston MIT researchers (Meadows and al.) and published in 1972. This paper suggests to replace the industrial model of “making the city” - indifferent to local conditions thanks to the supremacy given to the technological “solutions” (Del Nord, 1991) - with the ecological approach that starts from the local conditions such as indications of plan/project/construction for the transformation of the anthropocosmo, i.e. the relationship connecting shells, networks and behaviours. That is to relate the λόγος, discourse, analyses, with the οίκος, the environment (www.ekistics.org): finally the purpose of Smart City. It requires to build inclusive Communities, socially and materially sustainable, having the saving of land use as precondition. This should mean for most countries now more then emerging - BRIC and everyone else in the strong economic growth - try to avoid the mistakes made by the nations, usually known as Western ones: i.e. devastation of the territory, social harms, and attention to the spatial redevelopment, and to the functional and social ones. For both there is the central question of the relationship with history, the signs of it, ie the memory as essential component of the meaning of things.
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Younk, Nathaniel, and B. Todd Hoffman. "Employing Regression Analysis to Demonstrate the Impact of Hyperbolic Decline Curve Parameters on Long-Term Production Forecast Accuracy for Unconventional Oil and Gas Production in the Bakken and Barnett." In SPE Western Regional Meeting. SPE, 2022. http://dx.doi.org/10.2118/209332-ms.

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Abstract:
Abstract Forecasting production from unconventional reservoirs is challenging because of the uncertainty that arises from intricate fracture networks, complex transport mechanisms, and convoluted flow configurations. The accuracy of decline curve analysis for such reservoirs has been questioned due to the limited amount of long-term production data available. That being so, some unconventional reservoirs, such as the Bakken and the Barnett, have produced for 15-20 years, providing an adequate amount of data to validate the accuracy of the hyperbolic decline curve method, shed light on proper parameters – b and Di, and determine the amount of production history necessary to trust regression techniques. To test this, an extensive and versatile regression analysis model was built in Python using least squares optimization to match specific durations of production data – first 6 months, first year, first two years, etc. The model outputs the optimal parameters – b and Di –to match the specific duration. Additionally, fixed b values from 0.5 to 1.5 are tested where only Di is optimized through the model. To understand how accurately the models predict production, they are validated against the most recent 5 years of data, which was not included in the matching period. For a statistically significant sample size, around 700 wells in the Bakken and 1800 wells in the Barnett with start dates between 2005 and 2010 were used. The results show that in order to have confidence in the model's ability to predict production, more than 3 years of production data must be available. If 3 years of data is not available, the hyperbolic exponent, b, should be set close to 1.0 for Bakken wells (and likely other unconventional liquid rich wells) and between 1.0 and 1.2 for Barnett wells (and likely other unconventional gas wells). Additionally, the initial nominal decline rate, Di, should be chosen in accordance with the hyperbolic exponent. Not only do these guidelines result in satisfactory, long-term predictions, but they mitigate any significant error influenced by the underlying relationships between b and Di. These curve-altering relationships induce both positive and negative impacts on the predictions. If b is improperly chosen, overestimation in late-life production profiles may ensue. Alternatively, if Di is improperly chosen, early-life production may be too high. Since production forecasting is a necessity for a company to determine its present value, this paper provides knowledge and guidance regarding forecasting procedures and parameter settings for North American unconventional operators. Using decline curve analysis to accurately predict oil and gas rates is pertinent to the longevity of these unconventional reservoirs.
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Cerasoli, Mario, and Biancamaria Rizzo. "Il futuro tecnologico dei centri storici." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7979.

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Abstract:
Parlare di recupero e valorizzazione dei centri storici può essere quanto mai attuale in un’epoca in cui, forse per la prima volta, si mettono in discussione alcuni modelli insediativi e di sviluppo volti prevalentemente alla espansione delle aree urbane. A cinquant’anni di distanza da quando si è cominciato a parlare in modo organico di centri storici, in un periodo caratterizzato da una delle più gravi crisi economiche globali dopo quella del 1929, com’è cambiato il rapporto tra le città e i propri Centri Storici? Come sono visti i centri storici da chi li abita e da chi non li abita? Quale può essere allora il ruolo potenziale delle nuove tecnologie per la tutela e la valorizzazione dei Centri Storici? Le nuove tecnologie possono non solamente cambiare significativamente la qualità di chi abita e vive nei centri storici ma anche aumentare la competitività degli stessi, aumentando così la loro capacità di attrarre risorse umane e finanziarie e favorendone lo sviluppo economico e socio-culturale. Tuttavia, come si coniuga il valore della storia con le mutevoli esigenze della vita contemporanea? Quali le potenziali applicazioni delle nuove tecnologie per il miglioramento della vita nei centri antichi? Il Centro Storico costituisce un ambito territoriale estremamente delicato, con una precisa identità urbanistica e un elevato valore storico e testimoniale riferibile sia al tessuto urbano, sia a elementi del patrimonio edilizio di rilevante valore, sia ai suoi abitanti. Ma può in realtà rivelarsi una risorsa importante in un progetto di trasformazione virtuosa dell'intera compagine urbana, rafforzandone sia l'identità propria che la capacità di attrazione verso l'esterno. E le nuove tecnologie in questo progetto possono assumere un ruolo determinante. Talk about recovery and valorisation of the historic centers can be as timely as ever at a time when, perhaps for the first time, are put into question some settlement and development models principally aimed to the expansion of urban areas. After fifty years since it been started talking about in an organic way of historical centers, in a period characterized by one of the most serious global economic crisis after the one of 1929, as the relationship between the city and its historical centers has changed? As the historical centers are seen by those who live there and those who do not live in them? Which then can be the potential role of new technologies for the protection and valorisation of historical centers? The new technologies can not only significantly change the quality whose inhabits and lives in the historic centers but also increase the competitiveness of the same, thus increasing their ability to attract human and financial resources and promoting the economic development and socio-cultural. However, how it combines the value of history with the changing needs of contemporary life? What are the potential applications of new technologies for the improvement of life in the ancient centers? The historical center constitutes a territorial field extremely delicate, with a specific urban identity and an high historical and testimonial value referable both to the urban texture, both to elements the building heritage of significant value, both to its inhabitants. But it can actually become an important resource in a virtuous transformation project of the whole urban structure, strengthening both the its own identity that the attractiveness to the outside. And the new technologies in this project can play a decisive role.
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