Academic literature on the topic 'Quartieri pubblici'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Quartieri pubblici.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Quartieri pubblici"

1

Morandi, Corinna, Gloria Pessina, and Lina Scavuzzo. "Strumenti innovativi per la riqualificazione dei quartieri residenziali in Italia: tre casi esemplari." Ciudades, no. 13 (November 29, 2017): 103. http://dx.doi.org/10.24197/ciudades.13.2010.103-122.

Full text
Abstract:
Dagli anni ‘90 la realizzazione dei quartieri residenziali pubblici, avvenuta tra gli anni '50 e '70, ha ceduto il passo in buona parte delle città italiane ad interventi di riqualificazione, non solo fisica ma anche sociale, dei grandi complessi realizzati nei decenni precedenti, spesso percorsi da processi di degrado che ne hanno stigmatizzato negativamente l’immagine. I tre casi presentati nell’articolo descrivono diverse ed esemplari modalità di intervento pubblico o in partnership pubblico-privato, per la riqualificazione integrata di quartieri periferici: mentre due di essi (PRU via Artom e CdQ Sant'Eusebio) utilizzano in modo nuovo alcuni strumenti attuativi innovativi nelle modalità di finanziamento pubblico e nell’iter procedurale introdotti negli anni '90 –i cosiddetti “programmi complessi”-, il terzo caso (Villaggio Barona) propone, attraverso un intervento di dimensioni quantitativamente limitate e di iniziativa sostanzialmente privata, la riqualificazione di un ampio settore urbano in crisi di cui il “quartiere” diviene il nuovo centro spaziale e sociale. Dei casi si ricostruisce, oltre la contestualizzazione negli ambiti urbani di riferimento, l’insieme delle azioni di accompagnamento o di partecipazione che hanno teso a superare le situazioni di conflittualità che spesso compromettono l’efficacia di questi programmi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Basso, Sara. "Cibo e quartieri pubblici: spazi, diritti e giustizia." TERRITORIO, no. 79 (January 2017): 30–36. http://dx.doi.org/10.3280/tr2016-079005.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Luisi, Daniela, and Caterina Rizzo. "Connessioni di comunità educanti per contrastare la povertà educativa in aree marginali: primi risultati e apprendimenti dalla valutazione del progetto Co.Di.C.E." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 2 (September 2022): 155–70. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002011.

Full text
Abstract:
Il presente contributo analizza il ruolo della valutazione come pratica riflessiva nell'attuazione di un progetto di contrasto alla povertà educativa realizzato in al-cuni quartieri svantaggiati della città di Genova. A partire dall'attività di valuta-zione di impatto del progetto Co.Di.C.E, il contributo si propone di rilevare i cambiamenti generati dall'introduzione di metodi partecipativi e figure della facilita-zione. Dal confronto riflessivo con referenti territoriali e operatori del terzo settore, insegnanti e dirigenti scolastici coinvolti nel percorso progettuale, emerge una pri-ma analisi sugli esiti di progetto e sul ruolo della valutazione come attività di ricerca applicata ai contesti scolastici. La riflessione sui cambiamenti facilita nuovi percorsi di ricerca sul ruolo della valutazione d'impatto sociale in progetti/politiche educative che vedono il coinvolgimento di reti multiattore composte da enti pubblici, privato sociale, famiglie e scuole.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Parisio, Enrico, and Fabio Mongelli. "Place identity design nel quartiere San Lorenzo a Roma." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (January 2022): 103–17. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-003008.

Full text
Abstract:
L'emergenza sanitaria da Covid-19 ha modificando la tessitura delle relazioni sociali e l'approccio allo studio e al lavoro. Il ruolo del designer e, più in generale dell'artista, in que-sto contesto storico così imprevedibile, coincide oggi con quello dell'esploratore che abban-dona i processi di ricerca e sperimentazione individuale, per inseguire una nuova vocazione collettiva che guarda al domani. Città, parchi, piazze, agorà culturali dovranno confrontarsi con stravolgimenti che andranno ad incidere sulle abitudini dei cittadini. Gli spazi pubblici saranno rimodellati con progetti che tengano conto delle esigenze culturali connesse alla socia-lità e all'ambiente. È possibile immaginare un processo di rigenerazione urbana che, coinvol-gendo giovani studenti e ricercatori nella valorizzazione di una determinata identità territoriale, possa trasformarsi in un modello operativo aperto da innestare in altre aree. Roma prova a dare una prima risposta, con uno dei suoi quartieri simbolo: San Lorenzo, dando forma ad un'azione di co-design partecipativo che declina storia e futuro.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Pellegrini, Mirko. "Un percorso tra quartieri pubblici e campagne urbane: relazioni di prossimità nelle frange periurbane di Trieste sud-est." TERRITORIO, no. 79 (January 2017): 70–73. http://dx.doi.org/10.3280/tr2016-079012.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Dieci, Daniele. "La politique de la ville e i quartiers sensibles in Francia: un profilo." STORIA URBANA, no. 135 (February 2013): 91–118. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-135005.

Full text
Abstract:
Il saggio tratta la storia delle politiche urbane francesi, approfondendo l'evoluzione cronologica del dispositivo pubblico della politique de la ville e della categoria pubblica di quartier sensible. Si parte dalle origini delle politiche urbane francesi che vedono il quartiere come unitŕ territoriale di riferimento passando attraverso i moti delle balie, che influenzano fortemente le policy, dagli anni '80 in poi. Parallelamente sono analizzati i testi normativi piů importanti, i dibattiti parlamentari, gli avvicendamenti politici, le riforme introdotte e la nascita della geografia prioritaria, concludendo con i moti urbani piů recenti e le critiche alle misure adottate dal governo francese.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Giovannoni, Giulio. "Dal discorso alla città: pratiche discorsive e produzione dello spazio nei quartieri di edilizia pubblica." TERRITORIO, no. 99 (August 2022): 7–12. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099001.

Full text
Abstract:
Il saggio analizza il ruolo delle pratiche discorsive nella costruzione dello spazio e nella gestione dei quartieri di edilizia pubblica. La riflessione si basa su un caso di studio italiano e un caso di studio statunitense. La prima parte del paper utilizza i contributi teorici di John Langshaw Austin, Antonio Gramsci, Michel Foucault ed Henri Lefebvre per riflettere sul rapporto tra pratiche discorsive e politiche pubbliche. La seconda parte analizza questo rapporto nei due casi di studio. La sezione conclusiva del paper si sofferma sull'importanza di spezzare la catena di trasmissione tra pratiche discorsive mainstream e produzione di politiche urbane per i quartieri di edilizia pubblica e sulla necessità di rifondare queste politiche a partire da pratiche discorsive e descrizioni di matrice socioantropologica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Lo Piccolo, Francesco. "Crisi globali, nuove diseguaglianze e co-produzione di spazi: una prospettiva di ricerca." TERRITORIO, no. 98 (March 2022): 62–66. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098010.

Full text
Abstract:
L'articolo propone una riflessione critica sul rischio di negazione sostanziale di diritti di cittadinanza a partire dalle forme di discriminazione nell'uso e fruizione dello spazio pubblico introdotte dalle crisi globali. La co-produzione di nuovi spazi alla micro-scala e alla scala di quartiere (a partire dagli spazi pubblici o semipubblici spesso privatizzati o sottoutilizzati) può divenire l'occasione per la generazione di nuovi luoghi di condivisione e socialità che rispondano alla richiesta di nuovi servizi e definiscano al contempo il profilo di una pratica urbanistica innovativa, fondata sul pieno riconoscimento del diritto alla città e sul patto istituzionicittadini.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

M. Bello, Elisabetta, and Maria Teresa Gabardi. "Gli usi temporanei del patrimonio pubblico abitativo. Alcune sperimentazioni a Milano e Torino." CRIOS, no. 22 (March 2022): 44–55. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-022005.

Full text
Abstract:
La crisi economica che ha investito l'Italia negli ultimi dodici anni ha avuto notevoli riflessi sia dal punto di vista sociale che urbanistico. Diversi quartieri di edilizia residenziale pubblica, ma non solo, hanno subito svuotamenti e risignificazioni nell'organizzazione e uso degli spazi, mettendo in luce una ricerca paziente di nuove forme di gestione e uso del patrimonio pubblico. Molte sono le sperimentazioni e i tentativi che si sono dati, anche con forme di cooperazione pubblico/privato. Alcune iniziative e politiche promosse dai Comuni e dagli enti gestori hanno predisposto per esempio l'assegnazione temporanea in locazione a particolari categorie di popolazione, per garantire un uso continuativo del patrimonio ed evitare forme di degrado spaziale e sociale. Scopo del presente contributo è quello di provare a esplorare e restituire alcune di queste esperienze in atto, attraverso dei casi studio a Milano e Torino, indagandone le politiche alla base, le modalità di assegnazione degli alloggi e l'efficacia di alcuni esiti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Rusci, Simone, and Elisabetta Pozzobon. "La rendita attraverso l'edilizia residenziale pubblica: i quartieri INA-Casa come marker della rendita differenziale." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 129 (March 2021): 86–112. http://dx.doi.org/10.3280/asur2020-129-s1005.

Full text
Abstract:
L'articolo propone una metodologia di comparazione dei valori della rendita urbana utiliz-zando come marker i quartieri di edilizia residenziale pubblica costruiti in Italia nell'ambito dei Piani INA-Casa. Il confronto tra i valori fa emergere due aspetti ritenuti significativi: la forte differenziazione delle condizioni economico-immobiliari che caratterizzano il paese e il riconoscimento dell'ineliminabilità della rendita, che manifesta nei casi studio effetti economici del tutto rilevanti. L'articolo propone una metodologia di comparazione dei valori della rendita urbana utilizzando come marker i quartieri di edilizia residenziale pubblica costruiti in Italia nell'ambito dei Piani INA-Casa. Il confronto tra i valori fa emergere due aspetti ritenuti significativi: la forte differenziazione delle condizioni economico-immobiliari che caratterizzano il paese e il riconoscimento dell'ineliminabilità della rendita, che manifesta nei casi studio effetti economici del tutto rilevanti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Quartieri pubblici"

1

QUAGLIO, CATERINA. "Il fardello pubblico. / La rigenerazione "area-based" dei quartieri pubblici: storie di luoghi, pratiche, scambi. Parigi, Edimburgo, Torino (...1982-2008...)." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2020. http://hdl.handle.net/11583/2844232.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Leonardi, Francesca. "Ripartire dall'esistente Riqualificazione di un quartiere di edilizia residenziale pubblica a Faenza." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3624/.

Full text
Abstract:
L’intenzione che ha mosso la ricerca è stata quella di ridare valore alla casa pubblica, perché è un’opportunità per la popolazione, soprattutto per le fasce sociali più deboli e perché non può non essere espressione di qualità architettonica, urbanistica e sociale. A ciò si aggiunge la scelta di un modo di operare sostenibile, dove alle nuove costruzioni si predilige l’idea del recupero. Ecco da dove nasce l’idea di ripartire dall’esistente, scegliendo un’area del sistema urbano di proprietà pubblica, per definire, in una prospettiva di miglioramento, un sistema di strategie di intervento e un progetto di riqualificazione. Capire come agire su un’area di questo tipo, ha stimolato ad una lettura degli interventi statali sul tema dell’edilizia pubblica attraverso le azioni in campo legislativo. La ricerca ha preso poi avvio da una lettura dell’evoluzione del quadro normativo nazionale in materia, per poi concentrarsi sul contesto locale con il racconto dei fatti storici della città di Faenza fino ai giorni nostri attraverso le sue vicende urbanistiche. Una considerazione sulla legislazione passata dà la possibilità di vedere come lo Stato abbia nel tempo prestato attenzione e risposto in maniera diversa al problema della casa. In ogni periodo le iniziative dell’Amministrazione in merito alla programmazione, si mostrano come risultati di una risposta sociale e culturale, rilanciando poi, a seconda del momento, varie tematiche, ieri la carenza degli alloggi, oggi il tema della qualità urbana, del recupero e la necessità di contenere i costi e i consumi energetici. Lo studio si è quindi spostato e concentrato sulle tappe ed i risvolti della programmazione a livello locale, cercando di comprendere, anche sulle carte, il risultato di queste azioni amministrative, si legge come il susseguirsi delle diverse politiche urbanistiche abbia lasciato tracce e segni nel disegno della città. Nel loro esito formale gli interventi hanno assunto un valore nella vicenda della città poiché ne hanno determinato l’espansione in un certo modo. Dopo un lavoro di ricerca di documenti, consultando anche diversi archivi, gli interventi in materia di edilizia residenziale pubblica presenti a Faenza sono stati schedati al fine di creare un repertorio di informazioni riguardanti la localizzazione, la data di costruzione e informazioni riguardanti il tipo di intervento a livello normativo, in questo modo si è potuto inquadrare ciascun quartiere in una determinata stagione di politiche abitative. Queste informazioni sono state poi tradotte in schemi che comprendono tutto il territorio della città fino ad ottenere una visione d’insieme e cogliere le relazioni che i singoli interventi intrattengono con il resto della città. Si esplorano poi le relazioni in base alle stagioni delle politiche abitative e in base ai soggetti che ne hanno promosso la costruzione. La ricerca si propone quindi di riflettere sugli strumenti con cui agire nei casi di degrado, assecondando la logica del recupero e del riuso. Il processo per definire il "come" intervenire ha portato alla creazione di un abaco di possibili strategie di riqualificazione suddivise per grandi tematiche (connessione e mobilità, mixitè funzionale e verde, risparmio energetico, nuovi modi dell’abitare e relazioni e identità). Ogni tematica viene poi declinata in sottotemi che descrivono le operazioni possibili per la rigenerazione, correlati da una definizione e da piccoli progetti applicativi. Ciascun progetto schematizzato è pensato su un’area di edilizia residenziale pubblica di Faenza. Le strategie vengono poi effettivamente applicate ad un caso studio: il PEEP Orto Paganella. Il progetto di riqualificazione si struttura in due parti. Una riguarda l’impianto del quartiere, inserendo un nuovo volume destinato a servizi, l’altra si concentra su un edificio esistente per un progetto di recupero allo scopo di ridare valore al manufatto, riscattarne l’immagine e creare un’offerta abitativa adeguata, che assicuri abitazioni in affitto e tipi di alloggi destinati a nuovi soggetti della popolazione, con le loro specifiche esigenze. Il progetto di riqualificazione si sviluppa a partire dall’orientamento dell’edificio e dei suoi affacci. Viene sviluppato il tema dell’involucro, che circonda l’edificio e si declina sui diversi fronti in modo diverso. La proposta della facciata verso sud, trasparente e aperta sul parco pubblico ritrova la giusta considerazione per l’orientamento, sfruttandone le potenzialità e aprendosi alla vista del parco, mentre il fronte a nord rimane chiuso e protetto. Creando nuovi spazi e nuovi affacci e restituendo una nuova immagine dell’edificio si cerca di stimolare una riappropriazione del senso di appartenenza al quartiere.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Maggio, Manuela <1986&gt. "Quartieri di edilizia residenziale pubblica e politica del social mix. Un'indagine quanti-qualitativa a Bologna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/8860/1/Maggio_Manuela_Tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Questa tesi di dottorato si è occupata di approfondire una specifica politica urbana, identificabile come politica del social mix, che in Italia possiede una duplice facciata. Da una parte è in via di importazione come tattica risolutiva di problematiche avviatesi in specifiche porzioni di territorio, i quartieri ad alta concentrazione di edilizia residenziale pubblica (ERP); dall’altra parte è l’esito della politica abitativa locale, dunque quel risultato ottenuto per certi versi casualmente, a seguito della vendita del patrimonio abitativo pubblico o di quei progetti volti a combattere la povertà e a risollevare la condizione economica di alcune fasce di popolazione attraverso l’accesso alla proprietà, nonché delle evoluzioni che la “domanda di casa” oggi registra. Attraverso uno studio mixed methods la tesi dottorale ha indagato in particolare la relazione tra tenure e social mix nella città di Bologna avvalendosi sia di dati censuari, sia di dati sull’affitto sociale diffuso a livello urbano; in secondo luogo ha interrogato la relazione tra social mix e coesione sociale in un quartiere mixed tenure.
The thesis concerns a specific urban policy: the social mix policy. Within the Italian context, this policy was imported on the one hand as a solution of the problems arised in specific territories, often in districts with a high concentration of public housing (Edilizia Residenziale Pubblica - ERP); on the other one it is the outcome of local housing policy, that is a result obtained in some ways by chance, following the selling of public housing, or by projects to fight poverty and to relieve the economic condition of sections of population, through the access to property. Additionally, it follows the development registered by the "demand of housing". Through a mixed methods research, this doctoral thesis studies the relationship between the tenure and the social mix in the city of Bologna using both census data and data on urban public housing. Furthermore, the thesis analyses the relationship between social mix and social cohesion in a mixed tenure neighbourhood.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Boiero, Roberta, Mergim Halili, Alice Moroni, and Andrea Ambrogi. "Quartiere residenziale INA-Casa "Le Vigne": un progetto di comunità urbana tra spazi pubblici e nuove forme dell'abitare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25851/.

Full text
Abstract:
Il patrimonio INA-Casa rappresenta una tappa rilevante per l’architettura residenziale pubblica italiana. I progetti caratterizzano le periferie delle città con architetture che si distinguono rispetto al patrimonio edilizio diffuso. A circa sessanta anni dalla loro realizzazione però, gli edifici presentano importanti criticità sotto il profilo funzionale, sismico ed energetico, scaturendo la necessità di riqualificarli. In questo scenario si colloca il quartiere INA-Casa “Le Vigne” di Cesena progettato nel 1953 dal gruppo composto da Saul Bravetti, Ilario Fioravanti, Giovanni Turchi e Renato Marchisio. Il quartiere è situato a nord del centro storico ma ne è separato dal taglio determinato dalla linea ferroviaria. Il progetto, infatti, mira a realizzare un’interazione più efficace con la città, proponendo una rete di corridoi verdi che dal quartiere si diramano verso il resto del tessuto urbano. La mobilità dolce è considerata dal progetto come strategia principale per una città sostenibile e salubre. Gli spazi aperti vengono riorganizzati nell’ottica di migliorarne la fruizione da parte della comunità di residenti, reinterpretando i rapporti tra spazio pubblico e privato. Lavorando alla scala architettonica invece, la salvaguardia del valore storico e patrimoniale dell’architettura e la frammentazione della proprietà si ritengono non trascurabili. Il progetto di tesi si basa, infatti, su un attento studio del progetto originale, reinterpretandone i principi e valorizzandone le peculiarità architettoniche. Le diverse risposte progettuali hanno l’obiettivo di definire soluzioni abitative adatte alle nuove condizioni sociali in maniera integrata alla riqualificazione prestazionale degli edifici con particolare attenzione a quella energetica. La tesi, dunque, si pone come un progetto pilota per una futura riqualificazione del quartiere Vigne di Cesena, ma anche come possibile sperimentazione di intervento su contesti analoghi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Galassi, Daniele, and Luca Ferrari. "Moduli sostenibili - retrofit energetico e funzionale di un complesso edilizio residenziale pubblico a bologna, quartiere bolognina." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9983/.

Full text
Abstract:
In uno scenario in cui il tema dell’emergenza abitativa recita un ruolo da protagonista nelle politiche europee per la casa, il recupero del patrimonio edilizio esistente si pone come una delle strategie più efficaci per rispondere alla problematica dell’abitare sociale. Nel contesto di grave crisi economica ed emergenza energetica che caratterizza la società contemporanea, il valore del retrorfit sta rapidamente trasformando l’approccio progettuale tradizionale, definendo un concetto basilare per la sostenibilità del domani: “fare meglio con meno”. L’oggetto di questa tesi è la riqualificazione energetica e funzionale di un edificio popolare situato a Bologna, nel quartiere Navile, zona Bolognina. Il fabbricato si innesta in un isolato a corte che contraddistingue questa zona, caratterizzato da una pianta ad “L” e da sistemi costruttivi tipici della ricostruzione del primo periodo del secondo dopoguerra. L’ipotesi presentata è il risultato dell’interazione di strategie progettuali mirate alla risoluzione delle problematiche di tipo funzionale ed energetico che affliggono il complesso. L’intervento è caratterizzato dall’ampio impiego di tecnologie leggere a “secco”, utilizzate sia per l’integrazione dell’edificio con aggiunte volumetriche, che per la realizzazioni di elementi progettuali ex-novo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Spargoli, Silvia, and Giulia Fausti. "Vivere lo Spazio Urbano: Progetto di riqualificazione per il quartiere di Vallemiano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19425/.

Full text
Abstract:
A cavallo dei due versanti collinari del promontorio di Ancona si presenta un punto di snodo di grande rilevanza: il quartiere di Vallemiano. La sua particolare posizione geografica, lungo il tratto mediano della valle del torrente Miano, posta lontano dal nucleo storico ma non ancora definibile come zona periferica, rende il quartiere Vallemiano un punto di raccordo tra lo sviluppo urbano delle due parti della città (Prima Ancona e Seconda Ancona). Il forte paesaggio infrastrutturale, caratterizzato da passaggi sottoelevati, sopraelevati, linea ferroviaria e arteria principale di distribuzione, definisce il confine preciso dell’area e lo portano, contemporaneamente, ad essere delimitato e chiuso in sé stesso. Da qui l’area si predispone ad essere vista e vissuta come semplice luogo di passaggio e quindi ad essere poco valorizzato. Per questa ragione il quartiere è da sempre stato oggetto di progetti di riqualificazione per la definizione di una propria immagine e per il rilancio della convivialità. La fondazione di questo rione risale ai primi decenni del ‘900 a seguito dell’edificazione del sito del mattatoio, considerato uno dei primi esempi di architettura industriale in Italia e ad oggi classificato come bene appartenente all’archeologia industriale ma sin dalla sua edificazione fino ai giorni nostri questo rione è sempre stato privo di una sua identità Un luogo, quello di Vallemiano, che nasce ed è definibile ancora oggi come quartiere popolare e che è da sempre privo di un centro di aggregazione sociale. L’obietto del progetto è quello di: - ricostruire il tessuto sociale e l’anima del quartiere, attraverso una rigenerazione urbana che restituisca il dialogo e l’integrazione di cui il sito necessita. - Favorire l’integrazione tra il vecchio e il nuovo, mantenendo viva la sua storia e riappropriandolo del lato naturale che gli interventi di speculazione edilizia avvenuti in seguito al boom economico hanno deturpato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Veltcheva, Maria. "La nozione di spazio pubblico nei nuovi spazi collettivi in Europa : Italia, Francia, Germania." Paris 8, 2005. http://www.theses.fr/2005PA082523.

Full text
Abstract:
La recherche est orientée vers l'étude de ces espaces collectifs conçus ou construits après les événements européens de 1989 – ces espaces publics d'intérêts communs (centres commerciaux et culturels, multiplex), qui sont de plus en plus des éléments importants du projet urbain. Les nouveaux espaces publics en Europe – projets multithématiques de la ville hypertexte intégrants commerce pur et vie public – relève de la question du concept même de l'espace public de tradition européenne. Les progrès dans les structures et installations techniques (intelligent building) qui transforment les espaces construits en des espaces contrôlés, fermés, portent vers la réflexion sur la privatisation et l'intériorisation de l'espace public. La comparaison entre projets urbains et architecturaux conçus ou construits à Rome, Paris et Berlin, contribuera à la notion d'espace public. Ceci portera vers une réflexion sur l'influence des villes européennes sur le futur de l'espace public
This research focuses on the study of common spaces conceived after the European events of 1989: those public places of common interest (shopping malls, cultural centres, multiplexes), now more than ever before important elements in the urban project. The new common spaces in Europe, multithematic projects of the hypertext city integrate pure trade with public life, raising the question of the concept of public space according to European tradition. The progress in structural and installation technique (intelligent building) that has turned the construction into a controlled, enclosed space, has brought into discussion the privatisation and interiorisation of the public space. The comparison between urban and architectural multithematic projects in Europe-public spaces conceived or built in Rome, Paris and Berlin-will contribute to the notion of public spaces. That will give rise to reflections on the influence of the European city on the character of the public space in the future
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Belloni, Serena, and Stefania Pirini. "Super. Soluzioni per la riqualificazione urbana e il miglioramento prestazionale di un complesso di edilizia residenziale pubblica a Bologna, quartiere bolognina." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10002/.

Full text
Abstract:
Il progetto di questa tesi affronta le tematiche relative agli interventi di riqualificazione, adeguamento e rigenerazione urbana di un edificio residenziale di 15 unità abitative situato nella zona della Bolognina in Via Tibaldi. Le condizioni di vetustà dell’edificato e l’evoluzione economico sociale del quartiere hanno portato negli anni all’insorgere di nuove situazioni di criticità. Si sono riscontrati problemi relativi alle dimensioni degli alloggi (troppo grandi per le esigenze dei nuovi nuclei familiari), ai bassi livelli di comfort interni (rapporti illuminanti non rispettati e dimensioni dei vani non confacenti a normativa), all’accessibilità (vano ascensore inefficiente) e alla bassa efficienza energetica, che produce elevati costi di esercizio. L’analisi degli spazi esterni invece ha evidenziato uno stato di abbandono della corte, caratterizzata dalla disorganizzazione dei percorsi e delle aree verdi oltre a una carenza del numero di posti auto necessari agli abitanti dell’isolato. L’obiettivo che si pone la tesi è quello di adeguare l’area alle nuove esigenze dell’utenza e di migliorare gli standard qualitativi dell’edificato, considerando la fattibilità dell’intervento e ipotizzando misure che si pongano in alternativa ad una demolizione completa dell’edificio. Inoltre, le soluzioni proposte sono state studiate in modo da poter essere applicate non solo sul caso studio, ma anche sull’intero isolato, in un’ottica di riqualificazione urbana.Per gli spazi interni, le scelte adottate riguardano la demolizione e ricostruzione puntuali delle murature non portanti o collaboranti e l’ampliamento delle superfici finestrate, conformando a normativa i vani degli alloggi, dotandoli di una maggior superficie utile e riducendo la condizione di discomfort luminoso interno. La stessa strategia è stata adottata anche per ridefinire e diversificare il taglio degli alloggi. Infine per migliorare l’accessibilità all’edificio e agli alloggi le soluzioni prevedono l’inserimento un sistema loggiato per rendere raggiungibili direttamente dal vano ascensore preesistente, che presentava uno sbarco solo interpiano, due appartamenti per piano (dal primo al quarto). Per raggiungere invece le unità abitative collocate nel piano rialzato si è previsto di innalzare la quota del terreno fino all’altezza della soglia di ingresso ai vani. Parallelamente ci si è occupati della riprogettazione degli spazi esterni, optando per un’azione a scala urbana. La riorganizzazione delle aree è avvenuta attraverso l’inserimento di nuovi percorsi pedonali di collegamento all’edificato e mediante la progettazione e riqualificazione di spazi per la socializzazione. Infine, per arginare le problematiche relative al fabbisogno di parcheggi, si è agito diversificando e ponendo su livelli differenti la viabilità carrabile e gli spazi verdi attraverso l’inserimento di un parcheggio seminterrato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Pirini, Stefania, and Serena Belloni. "Super. Soluzioni per la riqualificazione urbana e il miglioramento prestazionale di un complesso di edilizia residenziale pubblica a Bologna, quartiere Bolognina." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10003/.

Full text
Abstract:
Il progetto affronta le tematiche relative agli interventi di riqualificazione, adeguamento e rigenerazione urbana di un edificio residenziale degli anni ’20, di 15 unità abitative situato a Bologna, nella zona della Bolognina in Via Pellegrino Tibaldi. In tale edificio i problemi riscontrati riguardavano le dimensioni degli alloggi, i bassi livelli di comfort interni, l’accessibilità e la bassa efficienza energetica. Dall’analisi degli spazi esterni invece si evidenziava uno stato di abbandono della corte, caratterizzata dalla disorganizzazione dei percorsi e delle aree verdi oltre che dalla carenza di posti auto necessari agli abitanti dell’isolato. Per quanto concerne gli spazi interni, le scelte adottate riguardano la demolizione e la ricostruzione puntuale delle murature non portanti o collaboranti e l’ampliamento delle superfici finestrate mentre per riconfigurare e diversificare il taglio degli alloggi si è intervenuti solo sul quarto piano dove sono stati ricavati degli appartamenti di taglio inferiore. Infine per migliorare l’accessibilità all’edificio e agli alloggi si è previsto un sistema loggiato che rende raggiungibili direttamente dal vano ascensore preesistente, che presentava uno sbarco solo interpiano, due appartamenti per piano (dal primo al quarto). Per raggiungere invece le unità abitative collocate nel piano rialzato si è previsto di innalzare la quota del terreno fino all’altezza della soglia di ingresso ai vani. Parallelamente ci si è occupati della riprogettazione degli spazi esterni dotando le aree di nuovi percorsi pedonali di collegamento all’edificato e progettando spazi per la socializzazione. Infine, per arginare le problematiche relative al fabbisogno di parcheggi, si è agito diversificando e ponendo su livelli differenti la viabilità carrabile e gli spazi verdi attraverso l’inserimento di un parcheggio seminterrato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Bon, Stefania <1974&gt. "Marghera come città di frontiera: il disagio abitativo e le politiche pubbliche per la residenza. Uno studio nei suoi quartieri popolari." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6781.

Full text
Abstract:
L'obiettivo della tesi è quello di fornire degli spunti di riflessione sul tema del disagio abitativo, fornire un contributo per un quadro conoscitivo sulla questione abitativa e sulle problematiche ad essa legate, capire quali politiche potrebbero intervenire nella risoluzione dei problemi legati al disagio abitativo, e fornire una lettura critica delle politiche messe in campo negli ultimi anni, focalizzando lo studio nel quartiere di Cà Emiliani a Marghera, zona con un'alta presenza di case popolari, che soffre delle problematiche abitative fin dalla sua nascita, e proprio in questo quartiere i servizi sociali ed i vari settori delle politiche abitative hanno concentrato il loro lavoro e i loro progetti. La tesi è strutturata in due parti, la prima, bibliografica, individua il quadro legislativo e le politiche abitative nazionali e locali, descrive il concetto di disagio abitativo, i servizi presenti e i soggetti istituzionali e non che se ne occupano. Nella seconda parte, viene presentata l'indagine che utilizza la metodologia qualitativa dell'intervista semi-strutturata a testimoni privilegiati che si occupano della tematica lavorano per enti istituzionali, o collaborano con essi. Nel quarto capitolo vengono presentati dei dati statistici più recenti che possano dare un profilo della situazione. Nell'ultimo capitolo viene proposto un progetto per il quartiere, individuando le potenzialità, i punti di forza e di debolezza per la formulazione di un'ipotesi possibile.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Quartieri pubblici"

1

Perché (ancora) i quartieri pubblici?: Un laboratorio di politiche per la casa. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2018.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Silva, Felice De. Dall'alloggio alla città: Comporre gerarchie dello spazio aperto per il progetto di rigenerazione dei quartieri residenziali pubblici. Napoli: CLEAN edizioni, 2018.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Delera, Anna. Storie di quartieri pubblici: Progetti e sperimentazioni per valorizzare l'abitare = Stories of social housing neighbourhoods : projects and experiments for housing improvement. Milano: Mimesis, 2022.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

L'industrializzazione nei quartieri di edilizia residenziale pubblica. Roma: Aracne editrice S.r.l., 2013.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Periferie di Napoli: La geografia, il quartiere, l'edilizia pubblica. Napoli: Electa Napoli, 2001.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Periferie di Napoli: La geografia, il quartiere, l'edilizia pubblica. Roma: Aracne, 2012.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Bressan, Massimo, and Sabrina Tosi Cambini. Zone di transizione: Etnografia urbana nei quartieri e nello spazio pubblico. Bologna: Il mulino, 2011.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Bello, Elisabetta M. Spazi moderni nella città contemporanea: Trasformazioni di quartieri di edilizia pubblica. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2017.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Sansò, Claudia, Francesca Solaro, and Antonella Spaduzzi. Edifici collettivi: La riqualificazione dei quartieri di edilizia residenziale pubblica a Barra. Canterano (RM): Aracne editrice, 2018.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Il quartiere delle Valli: Costruire Roma nel secondo dopoguerra. Milano: F. Angeli, 2007.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Book chapters on the topic "Quartieri pubblici"

1

Gasparini, Eleonora. "QUARTIERI RESIDENZIALI E AREE PUBBLICHE:." In De Africa Romaque, 85–100. Society for Libyan Studies, 2016. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvk8w1m1.13.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Conference papers on the topic "Quartieri pubblici"

1

Crupi, Valentina. "Verso una nuova consapevolezza dell'ambiente: l'agire collettivo per la definizione di nuovi spazi pubblici della città." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7957.

Full text
Abstract:
La necessità di reagire a situazioni nuove in ambito urbano, come quelle legate gli effetti dei cambiamenti climatici, sta favorendo lo sviluppo, in alcune città europee e americane, di azioni innovative da parte della cittadinanza. Se da un lato, infatti, sono ampiamente sperimentate politiche pubbliche urbane di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, dall'altro iniziano a fiorire esperienze 'dal basso' che si manifestano nello spazio quotidiano attraverso processi di cura e tutela del territorio promossi dagli abitanti. La traduzione fisica di queste pratiche sembra mostrare l'emergere di un nuovo tipo di spazio pubblico, dal forte carattere sociale, in cui si manifestano le volontà ecologiche della comunità. Queste esperienze, nate in America ma che hanno ormai una larga diffusione in altre parti del mondo, consistono in azioni più o meno organizzate, coordinate da amministrazioni e università, ma anche da associazioni studentesche, collettivi artistici e comunità di quartiere, e si attuano grazie alla presenza di una cittadinanza attiva e ricettiva. Il seguente intervento sostiene l'ipotesi che simili fenomeni rappresentino una risorsa importante per la conoscenza dei luoghi e lascino intravedere lo sviluppo di una rinnovata prospettiva di responsabilità condivisa e presa di coscienza sulle questioni ambientali. Si tenterà dunque di illustrare gli elementi che favoriscono un progetto condiviso di convivenza col rischio; delineare e definire quelli che sembrano essere i caratteri di un nuovo tipo di spazio pubblico; comprendere come la tecnologia 2.0 possa divenire dispositivo per lo scambio di risorse e di informazioni. Si tratta di una prima ricognizione che però lascia intravedere la ricchezza degli approcci e di possibili soluzioni.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Arras, Francesca, Arnaldo Cecchini, Elisa Ghisu, Paola Idini, and Valentina Talu. "Perché e come promuovere la camminabilitá urbana a partire dalle esigenze degli abitanti piú svantaggiati: il progetto "Extrapedestri. Lasciati conquistare dalla mobilità aliena!"." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7962.

Full text
Abstract:
La città contemporanea è una città a misura di automobilista. Chi non vuole o non può usare l'automobile per spostarsi non è in grado di esercitare pienamente il proprio diritto urbano di accesso ed uso degli spazi e delle strade sottratti dalle automobili all'uso pubblico e collettivo. Il prerequisito per la riconquista di questo diritto urbano negato è la promozione di un vero e proprio cambiamento culturale in materia di mobilità, attraverso il coinvolgimento consapevole e responsabile degli abitanti nelle politiche e nei progetti di promozione della mobilità altra, in particolare di coloro che subiscono la maggior parte delle conseguenze negative determinate dalla presenza invasiva delle automobili nella città: bambini, anziani, persone disabili e pedoni (e ciclisti) in generale. Nell'articolo descriveremo il progetto pilota "Extrapedestri. Lasciati conquistare dalla mobilità aliena!" che si pone l'obiettivo di promuovere la camminabilità urbana di due quartieri marginali della città di Sassari (e, in prospettiva, di tutta la città, trattandosi un progetto facilmente replicabile) a partire dalle esigenze, dai desideri e dalla "capacità di disobbedienza" dei bambini, uno dei gruppi di abitanti più svantaggiati in materia di mobilità. Contemporary city is a car-friendly city. Those who cannot or do not want to use a car are not capable to fully exercise their fundamental urban right to access and to use the public spaces and the streets. In this paper, we argue that it is possible to make more effective policies aimed at building walkable cities making reference to the desires and needs of disadvantaged groups. In particular, we concentrate on children as one of the most vulnerable groups of inhabitants of the city. The role children can play in improving urban quality of life is fundamental, for a number of reasons, most important of which, for the purpose of this paper, is their "capability of disobedience" which might be used as a force of urban transformation. Then, we present one project through which we try to promote the urban walkability of the city of Sassari starting from children's involvement: "ExtraPedestrians: let yourself be conquered by the 'alien' mobility".
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography