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Danesi, Sandro. "Public administration, European funds and NRRP (National Recovery and Resilience Plan) (Italian PNRR): the system and management of public incentives for the territorial development." Valori e Valutazioni 31 (February 2023): 115–25. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223109.

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Abstract:
The choices of the Public Administration (PA), the needs of the territory, the policies for the local economic development, the use of public funding constitute an inseparable combination aimed at creating development opportunities and therefore also to create work for the collectivity. In the current period characterized by globalization, the competitiveness of a territory can be facilitated by a PA responding to the needs of the time, that is, a real production organization capable of responding concretely, assuming a strategic role in the implementation of the development measures indicated in the economic planning tools and in the management of a large amount of public financial resources. In fact, the NRRP considers as a priority both the modernization of the Public Administration (PA) and the strengthening of the administrative capacity of the public sector, with the goal of engaging and spending the available financial resources with participatory and shared projects where the public-private partnership assumes a strategic role. Le scelte della Pubblica Amministrazione (PA), le necessità del territorio, le politiche per lo sviluppo economico locale, l’impiego dei finanziamenti pubblici costituiscono un connubio inscindibile finalizzato a creare opportunità di sviluppo e quindi di lavoro per la collettività. Nell’attuale periodo caratterizzato dalla globalizzazione, la competitività di un territorio potrà essere agevolata da una PA rispondente alle necessità del tempo, cioè una vera e propria organizzazione produttiva in grado di rispondere concretamente, assumendo un ruolo strategico nell’attuazione delle misure di sviluppo indicate negli strumenti di programmazione economica e nella gestione di un ingente quantità di risorse finanziarie pubbliche. Infatti, il PNRR reputa prioritaria sia la modernizzazione della Pubblica Amministrazione, sia il rafforzamento della capacità amministrativa del settore pubblico, con l’obiettivo di impegnare e spendere le risorse finanziarie disponibili con progetti partecipati e condivisi dove il partenariato pubblico-privato assume un ruolo strategico. È evidente quindi che programmare lo sviluppo dei territori e definire le modalità di utilizzo dei finanziamenti pubblici sia una funzione che coinvolge le Istituzioni pubbliche, a seconda delle rispettive competenze legislative, dal livello europeo rappresentato dall’Unione Europea fino ad arrivare a livello statale, regionale e lo- cale rappresentato dal Comune. È con questo approccio che il paper prova a dare un input centrando l’attenzione sul ruolo strategico delle Istituzioni, sia di livello locale che quelle sovraordinate, sia sulla necessità di conoscere gli strumenti di programmazione economica, al fine di comprendere quali tipologie progettuali mettere in atto utilizzando e ottimizzando i relativi finanziamenti pubblici messi a disposizione.
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de Clercq, Marc. "Collective, Quasi-Collective and Merit Goods. The Trap of Modern Public Finance Terminology." Journal of Public Finance and Public Choice 3, no. 2 (October 1, 1985): 125–32. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907117129.

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Abstract:
Abstract Già da tempo l’offerta di beni pubblici è oggetto di attenzione crescente da parte degli studiosi di finanza pubblica. Il concetto fondamentale, in questo ambito, è quello di «bene pubblico», o «bene collettivo». Un secondo concetto, introdotto da Musgrave, è quello di «bene di merito», mentre gli studiosi olandesi hanno aggiunto un terzo concetto: quello di «beni quasi-collettivi».Sebbene questa terminologia sia ormai ampiamente diffusa in tutti i testi di finanza pubblica, essa è molto meno chiara di quanto non sembri ad una prima impressione.Questa classificazione è, inoltre, non univoca e, in certa misura, anche dannosa, perché fa perdere di vista che il problema fondamentale è quello della composizione, nonché della dimensione della spesa pubblica.
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de Jasay, Anthony. "Public Goods: Contribution and Benefit." Journal of Public Finance and Public Choice 9, no. 3 (October 1, 1991): 187–202. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345388.

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Abstract:
Abstract In questo scritto viene messa in discussione la definizione tradizionale di bene pubblico, in base alia quale la natura pubblica di un bene è conseguenza della non-escludibilità ed indivisibilità, e ne viene proposto un concetto alternativo per cui la natura pubblica è piuttosto causa di tali caratteristiche.Contrariamente all’approccio tradizionale che considera il problema dei beni pubblici come un dilemma del prigioniero in cui contribuire è irrazionale da un punto di vista individuale, l’autore argomenta che la fornitura volontaria di beni pubblici rappresenta la soluzione di un gioco in cui l’utilità attesa derivante da strategie da «sucker» o da «free rider» varia al variare della probabilità soggettiva che un qualsiasi altro beneficiario adotti una data strategia.La coercizione a contribuire rappresenta dunque la condizione necessaria non per la fornitura di beni pubblici, ma per la realizzazione di una «giustizia» anti-free rider nella organizzazione della stessa. In sostanza, la coercizione assegna ad una scelta sociale la selezione di «suckers» e «free riders», selezione che, in sua assenza, avrebbe luogo sulla base di scelte individuali volontarie di tali ruoli.
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Stentella, Danilo. "Azienda pubblica e finanziamento pubblico dei partiti politici." ECONOMIA PUBBLICA, no. 2 (June 2022): 233–53. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-002002.

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Abstract:
La reintroduzione in Italia di un meccanismo di finanziamento pubblico dei partiti politici, la cui entità venisse collegata direttamente e in via almeno prevalente a una percentuale significativa degli utili generati dalle partecipazioni statali, potrebbe determinare da parte dei leader politici una maggiore propensione alla scelta di management capace e l'adozione di un efficace sistema di verifica delle procedure di gestione di questo patrimonio pubblico. Si potrebbe ridimensionare drasticamente per questa via la piaga apparentemente endemica e cronica del clientelismo dei colletti bianchi di alto livello e realizzare contestualmente una gestione della proprietà pubblica più efficiente, di tipo finalmente privatistico, se proprio vogliamo assegnare a questa categoria una valenza cogente. Le riforme di politica economica introdotte negli ultimi decenni dai governi dei paesi più industrializzati sono state fortemente condizionate dalla dottrina del New Public Management, un approccio radicale, capace di compromettere l'integrità strutturale ed etica del settore pubblico subordinando la giustizia sociale all'efficienza economica, una trasformazione caratterizzata dal taglio della spesa pubblica che ha travolto anche un fondamentale istituto del sistema democratico, i partiti politici. Purtroppo i trascorsi delle imprese pubbliche hanno fortemente agevolato quelle riforme, in quanto per un certo periodo storico queste hanno mostrato una tendenza cronica alla bassa produttività, rispetto alle imprese private, anche a causa delle politiche clientelari e dell'uso intensivo del fattore lavoro. Poiché elementi di servizio pubblico ed elementi di business convivono soprattutto nel settore delle public utilities, potenzialmente capace di generare reddito, le imprese pubbliche possono rappresentare un'utile e prudente forma di diversificazione dei ricavi per la finanza pubblica, in grado di ridurre sensibilmente i rischi di liquidità, ancor di più in un contesto storico di crisi finanziarie ed economiche internazionali ricorrenti. Il finanziamento pubblico dei partiti politici è stato introdotto nel 1974 con la L. 195/1974 per contrastare le collusioni con i grandi poteri economici, già sorte negli anni precedenti. È stato completamente abolito con D.L. 149/2013, convertito in L. 13/2014, lasciando spazio ad una crescente attività di lobbying e finanziamento indiretto ai partiti. La domanda a cui questo elaborato cerca di rispondere è: può l'azienda pubblica essere gestita in modo efficiente dallo Stato, produrre entrate e servizi per la comunità, senza dare luogo a risultati di gestione cronicamente negativi e contribuire a finanziare il diritto costituzionalmente garantito di organizzarsi in partiti politici, finanziando il loro meccanismo?
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Latrofa, Nunzio Dario. "Il trust e i conti dedicati per gli appalti pubblici." Trusts, no. 3 (June 1, 2022): 571–74. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.128.

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Abstract:
Sunto L’art. 3 della L. 13 agosto 2010, n. 136 impone ai soggetti affidatari di appalti pubblici o di pubbliche concessioni l’apertura di un conto dedicato sul quale far confluire sostanzialmente tutti i movimenti finanziari relativi ai servizi, ai lavori e alle forniture pubbliche. Detto conto, però, ha solo fini di trasparenza, lasciando esposte le somme ivi confluite ad attacchi da parte di soggetti terzi completamente estranei all’appalto. Di seguito un caso dove con l’utilizzo del trust e grazie al suo effetto segregativo, la funzione di questo conto viene rafforzata sia in termini di trasparenza che di tutela dell’interesse pubblico.
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Crain, W. Mark, and Richard E. Wagner. "Politics, Public Capital, and the Structure of Production*." Journal of Public Finance and Public Choice 15, no. 1 (April 1, 1997): 3–24. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907540624.

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Abstract:
Abstract Numerosi studi hanno tentato di misurare gli effetti sull’economia degli investimenti in capitale pubblico. Le due principali domande a cui questi studi hanno cercato di rispondere sono state: a) il capitale pubblico contribuisce alia produzione privata? b) il capitale pubblico influisce sugli investimenti privati?Uno dei risultati che emerge da questo studio è che la produttivita marginale del capitale pubblico, in particolare di quello federale, è significativamente più bassa di quella del capitale privato. Se si pensa alle attività di rent-seeking, si può ritenere che i gruppi di interesse beneficiari di tali attività si assicureranno un’espansione degli investimenti pubblici che ne ridurrà la produttivita marginale.Questi risultati non escludono l’importanza del capitale pubblico per la produzione privata, con cui vi sono ovvie complementarietà. Non sarebbe, tuttavia, corretto sostenere che siano state le infrastrutture pubbliche a rendere possibili le attività private. I processi sono simultanei e nessuna infrastruttura è logicamente ed economicamente antecedente la produzione privata.
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Geron, Devis, and Luciano Greco. "Supporto pubblico al capitale di rischio: lezioni dalla crisi." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (February 2013): 97–124. http://dx.doi.org/10.3280/es2012-003008.

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Abstract:
L'articolo si prefigge di analizzare l'evoluzione, a cavallo degli ultimi anni di crisi, dell'intervento pubblico a supporto del capitale di rischio tramite strumenti innovativi di partnership con operatori privati. L'intervento pubblico origina da fallimenti del mercato del capitale di rischio, particolarmente nel segmento del venture capital, accentuati dalla crisi e segnatamente a scapito delle giovani piccole e medie imprese innovative, potenziale motore di sviluppo e crescita economica. Dopo un iniziale quadro di analisi degli strumenti in oggetto, l'articolo delinea il contesto internazionale per focalizzarsi sulla situazione italiana e regionale veneta. Dall'analisi delle esperienze considerate emerge innanzitutto come l'attenzione al contesto normativo e culturale sia un necessario complemento degli interventi pubblici di investimento diretto nel capitale di rischio. Inoltre, l'intervento pubblico nel medio-lungo termine deve risultare funzionale allo sviluppo del mercato privato, ed evitare di allocare eccessivi oneri a carico delle finanze pubbliche.
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Bordogna, Lorenzo, and Stefano Neri. "La regolazione del lavoro pubblico in Italia e in Francia: convergenze e divergenze." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 127 (October 2010): 455–97. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-127003.

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Abstract:
L'articolo analizza le trasformazioni nella regolazione del lavoro pubblico in Italia e in Francia negli ultimi decenni, nel quadro della piů generale riforma della pubblica amministrazione e alla luce dell'approccio del New Public Management. Esso mostra che, nonostante l'appartenenza ad una comune tradizione amministrativa, le traiettorie di riforma nei due paesi hanno cominciato a divergere dai primi anni ottanta, e in misura ancora maggiore dagli anni novanta. L'Italia si č avvicinata maggiormente, pur con qualche incoerenza, ai canoni del NPM, e probabilmente anche alla debolezza teorica di questi canoni deve alcune delle presenti difficoltŕ di regolazione del lavoro pubblico. La Francia si č invece mostrata assai piů cauta nell'abbracciare il NPM, conservando diversi tratti tipici della propria tradizione amministrativa, a cominciare dallo status pubblicistico del rapporto di lavoro degli oltre 5 milioni di dipendenti pubblici; un modello talvolta definito come neo-weberiano. In prospettiva comparata, si conferma l'opportunitŕ di analizzare differenti traiettorie nazionali di riforma, radicate nelle tradizioni legali e istituzionali di ciascun paese, piuttosto che ipotizzare universali convergenze verso l'unico modello regolativo del NPM.
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KNIGHT, DAVID. "SCIENCE AND CULTURE IN MID-VICTORIAN BRITAIN: THE REVIEWS, AND WILLIAM CROOKES' QUARTERLY JOURNAL OF SCIENCE." Nuncius 11, no. 1 (1996): 43–54. http://dx.doi.org/10.1163/182539196x00817.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title L'Origine delleSpecie, che Charles Darwin pubblic nel 1859, sovente considerata come l'opera che segn un punto di svolta nel conflitto tra sapere scientifico e religione. Recenti studi, specialmente sul ruolo giocato nella vicenda da T. H. Huxley, il bulldog di Darwin, sottolineano invece (o meglio, al pari) l'intenzione di Huxley di escludere soprattutto appassionati e dilettanti da un ambito di ricerca che si stava trasformando in un settore per esperti. Per quanto le riviste del periodo contenessero soltanto un 10% di articoli scientifici, la domanda nei confronti di informazioni non specialistiche era in diminuzione; scienza e discipline umanistiche si stavano difatti trasformando in ci che C. P. Snow avrebbe poi definito le due culture.
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Poggiolini, Ilaria. "LA DIPLOMAZIA PUBBLICA È IMPORTANTE? IL DIBATTITO SUI TEMI E GLI ATTORI DELLA DIPLOMAZIA PUBBLICA IMPEGNO DIPLOMATICO PUBBLICO." Il Politico 254, no. 1 (June 7, 2021): 5–21. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2021.558.

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Abstract:
A seconda di come definiamo la diplomazia pubblica (PD), le sue radici possono essere fatte risalire al periodo tra le due guerre, agli anni '40, o più recentemente, agli anni '60 e all'era post guerra fredda. Attualmente, politici, diplomatici e studiosi sono sempre più attratti, interessati e coinvolti nella pratica e nella teoria di questo campo impegnativo e in rapidissimo sviluppo. L'accademia, così come il mondo della politica e della diplomazia, si stanno sforzando di capire da un lato, modellare e influenzare dall'altro, il flusso di impegno diplomatico pubblico che può lanciare e sostenere molteplici dialoghi con i pubblici stranieri in una strada a doppio senso senza precedenti, ma anche, inevitabilmente, permette al lato oscuro della disinformazione e della propaganda di trarre vantaggio da un ambiente diplomatico sempre più digitalizzato.
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Pastore, Valeria. "Si fa presto a dire partecipazione. Una riflessione su attori, finalitŕ, tecniche e strumenti." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2011): 73–112. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-004005.

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Abstract:
Negli ultimi anni assistiamo ad una crescente domanda di partecipazione nei processi decisionali pubblici, coerentemente con gli ideali democratici ma anche con la mancanza di legittimazione delle istituzioni e della classe politica. In questo articolo, dopo un'introduzione sulla vaghezza del concetto di partecipazione, si propongono alcune riflessioni sulle relazioni tra istituzioni, cittadini e partecipazione, tenendo in considerazione anche alcune delle sottostanti teorie del processo decisionale ed esplorando l'idea che la partecipazione sia un tipo di opportuna attivitŕ di "lusso" nella giusta situazione. Si suggerisce di considerare lo scopo, gli attori, il contesto dove la partecipazione sarŕ implementata e solamente dopo queste analisi scegliere le techiche e gli strumenti di indagine piů adeguati. A questo fine, sono recensiti piů di duecento mecanismi di coinvolgimento pubblico, la cui metŕ sono comparati con riferimento a due aspetti: lo scopo principale della partecipazione ed il tipo di coinvolgimento deglie dei cittadini. Lo scopo generale č di sottolineare il bisogno della Pubblica Amministrazione e soprattutto dei metodologi di conoscere e di saper scegliere nell'ampia varietŕ di procedure di coinvolgimento pubblico, in modo che i processi partecipativi possano essere piů efficienti ed efficaci ed aggiungere valore alle decisioni.
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Ciaffi, Daniela, and Emanuela Saporito. "Il diritto alla cura dei beni comuni come palestra di democrazia." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 127 (March 2022): 39–51. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-127004.

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Abstract:
L'incrocio tra il diritto e la sociologia urbana apre a scenari di sperimentazione di modelli democratici nuovi, permettendoci di ridefinire servizi pubblici, spazi urbani, territori come beni comuni. Secondo la prospettiva proposta, le pratiche sempre più diffuse di cittadinanza attiva, che si prende cura dei beni comuni, trasformano i cittadini/abitanti da utilizzatori/consumatori di servizi e spazi a prosumers, suggerendoci che siamo in una fase di cambio di paradigma nella rappresentazione e definizione delle istituzioni pubbliche. La scuola è proposta come campo concreto di riflessione, nel suo passaggio da servizio pubblico a bene comune, quando cioè si territorializza, diventando oggetto di cura di tutta la "comunità educante", per disegnarsi sui caratteri socio-spaziali del bisogno educativo.
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Cirillo, Antonella. "L'amministrazione relazionale. Modelli comunicativi di Public Governance." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (November 2011): 59–78. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004005.

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Abstract:
Il percorso di modernizzazione della Pubblica amministrazione italiana č analizzato alla luce della piů ampia transizione politico-istituzionale in corso nelle democrazie contemporanee dallo schema autoritativo diallo schema reticolare di. I mutamenti legislativi, organizzativi e culturali con cui a partire dagli anni '90 il sistema pubblico del nostro paese tenta di adeguarsi agli standard qualitativi e competitivi richiesti dalle imperanti logiche del mercato globale ruotano attorno ai principi fondativi della. In particolare, nell'articolo si intende porre in evidenza come l'attivazione e il presidio da parte delle amministrazioni pubbliche di flussi comunicativi interni ed esterni coordinati e continuativi costituisca, in termini e di strumento e di processo, il presupposto funzionale e strategico ineludibile per la realizzazione di pratiche di democrazia deliberativa e partecipativa.
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Morisi, Massimo. "LE AUTORITÀ INDIPENDENTI IN ITALIA COME TEMA DI RICERCA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no. 2 (August 1997): 225–72. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024825.

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Abstract:
IntroduzioneLe funzioni di cui si occupano le autorità indipendenti nel nostro paese, formano un elenco abbastanza impressionante. A tali istituzioni viene infatti affidata una complessa gamma di funzioni decisionali in una molteplicità di settori di regolazione economica e sociale di cruciale importanza. Moneta e credito, concorrenza e assicurazioni, borsa, valori mobiliari e fondi pensione, comunicazioni di massa e informatica pubblica, appalti di lavori pubblici e tariffe di energia elettrica e gas, scioperi nei servizi pubblici e contrattazione sindacale nelle pubbliche amministrazioni, monitoraggio e innovazione neirambiente e nel funzionamento del sistema sanitario sono solo i più evidenti items di un profondo spostamento di poteri dall'apparato politico e amministrativo di governo verso una rete articolata, e in continua diramazione, di nuove e separate arene di rappresentazione, intermediazione o aggiudicazione, secondo i casi, di interessi. Chi domani volesse impegnarsi in ricerche empiriche sulle politiche pubbliche in questi settori decisivi per il sistema economico e sociale di questo paese, dovrebbe primariamente sottoporre ad analisi l'azione delle authorities e le reti di relazioni con gli interessi organizzati e diffusi in cui esse sono chiamate ad operare. Il campo visivo della rilevazione andrebbe profondamente riorientato. Solo ex post andrebbe ponderato il ruolo delle istituzioni classiche della forma di governo, come i partiti, gli organi dell'Esecutivo e il Parlamento. L'analisi empirica, a fronte di casi e circostanze determinate, potrebbe anche sancirne la (de) qualificazione alla sola stregua di attori e arene integrative.
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Pizzi, Eleonora. "Is it enough to put yourself in another’s shoes? Reflections about the relationship between empathy and prosocial behaviour." Rivista di Psicopatologia Forense, Medicina Legale, Criminologia 23, no. 1 (May 17, 2018): 9–15. http://dx.doi.org/10.4081/psyco.2018.22.

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Abstract:
Empathy is the ability to understand another one’s mental states in terms of emotions and thoughts. In the pubblic mind, often, this skill is directly related to the ability to act in a prosocial, or moral, way. Clinical literature shows us that some neural deficits and psychological disorders can actually cause a significant lack of empathic ability and therefore the implementation of socially maladaptive behaviours, even criminal. However, there are also some diagnostic categories characterised by failure to “put yourself in another’s shoes”, but patients don’t usually act in an antisocial way; then, not all the criminals meet the criteria for psychiatric diagnosis. So, the question is: only low levels of empathy leads to antisocial behaviours? And if so, does therapeutic interventions for empathic skill entail moral enhancement? The present work aim to answer to all those issues through a multilevel and cross-discilplinary analysis of psychology, neurosciences and philosophy literature.
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La Torre, Mario, Lorenzo Semplici, and Jenny Salazar Zapata. "Un Modello di Impact Finance per i Comuni: il Piano Strategico di Mandato BES-Oriented." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 2 (January 2021): 141–70. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2020oa10591.

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Abstract:
Il presente lavoro propone un modello di Impact Finance per i Comuni italiani, utile a coniugare le politiche di bilancio delle amministrazioni locali con gli obiettivi sociali ed ambientali riconducibili agli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile. Nello specifico, il Piano Strategico di Mandato BES-Oriented prevede: (i) un'analisi di contesto utile a definire il posizionamento BES del Comune, (ii) un'analisi di bilancio pubblico BES-Oriented, utile a definire l'impatto diretto delle politiche di bilancio sui temi sociali ed ambientali (iii) una matrice che consente una lettura combinata del posizionamento e del bilancio, (iv) l'utilizzo delle interazioni fra domini BES per valutare gli impatti indiretti delle politiche di bilancio sugli aspetti sociali ed ambientali. Il modello proposto consente alle Amministrazioni locali di definire priorità strategiche ed obiettivi di impatto ed in particolare di: adottare delle strategie di welfare in relazione ad un benchmark; collegare l'attivazione di specifiche progettualità in maniera sinergica, riferendole ad una o più voci di spesa pubblica ed al relativo dominio BES che ad esse viene associato; valutare l'impatto diretto che la pianificazione comunale ed i singoli progetti hanno sui conti pubblici; individuare ulteriori dimensioni di benessere sulle quali un investimento impatterà indirettamente, offrendo un quadro complessivo dell'impatto in termini di miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini; calcolare gli impatti diretti ed indiretti sulla spesa pubblica (effetto moltiplicatore).
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Porzio, Laura, and Luca Giliberti. "Giovani, gruppi e pratiche culturali. Relazioni e conflitti nello spazio pubblico della periferia di Barcellona." MONDI MIGRANTI, no. 2 (October 2009): 105–18. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-002008.

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Abstract:
Nel presente articolo si propone una riflessione teorica ed etnografica sulla ‘violenza giovanile' e sulla rappresentazione sociale che se ne dŕ nello spazio pubblico della periferia di Barcellona. La riflessione nasce da uno studio sull'uso degli spazi pubblici e sulle pratiche culturali di giovani, in particolare latinoamericani, a L'Hospitalet de Llobregat, cittŕ periferica ed industriale dell'Area Metropolitana della capitale catalana. Nel testo si prende in considerazione in modo specifico il caso delle organizzazioni giovanili della strada di origine latinoamericana, denominate dai mezzi di comunicazione e dall'opinione pubblica ‘bande latine'. La nostra proposta si basa sulla de-criminalizzazione delle ‘bande' e di altri collettivi stigmatizzati per provare a lavorare con questi gruppi rispetto a valori positivi dal punto di vista educativo. Sosteniamo che siano i valori (frutto dell'habitus, nel senso dato da Bourdieu) che si situano dietro le pratiche violente e gli conferiscono validitŕ. Analizzare le pratiche violente in profonditŕ significa elaborare discorsi sui valori soggiacenti e creare un dibattito all'interno dei gruppi giovanili, che č ciň che un buon intervento sociale dovrebbe stimolare.
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Rossi, Franco. "Presentazione." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S6 (December 2002): v—viii. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000162.

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Abstract:
La ricerca di modalità adeguate con cui, date le risorse a disposizione, procedere alla remunerazione dei costi dei servizi sanitari pubblici può essere definita come “a never ending task”. La ragione principale consiste nel fatto che, in un contesto in cui prevalgono criteri regolatori ispirati alla universalità dell'offerta e alla equità di accesso ai servizi, le modalità di allocazione delle risorse tra i vari produttori e tra le varie tipologie di servizio incorporano, accanto al contenuto “tecnico”, valenze di natura più generale che in qualche modo rappresentano le istanze legate ai criteri regolatori appena richiamati. In altri termini qualsiasi modalità di remunerazione dei costi di qualsiasi servizio sanitario pubblico, cioè finanziato con risorse pubbliche, è chiamata ad assolvere contemporaneamente ad una duplice funzione, dovendo rappresentare uno strumento orientato verso il perseguimento di maggiori livelli sia di efficienza allocativa, sia di equità distributiva intesa come opportunità di accesso ai servizi.
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Troisi, Angela. "Partenariato pubblico-privato ed investimenti infrastrutturali: opportunitŕ per uno sviluppo sostenibile." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (July 2012): 553–68. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-003007.

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Abstract:
L'indagine analizza l'ambito delle operazioni di partenariato pubblico-privato volte alla realizzazione di progetti di significativa utilitŕ sociale e, dunque, ad elevato valore aggiunto in termini di benessere della collettivitŕ di riferimento. L'obiettivo avuto di mira č la valutazione del ruolo assunto dagli investimenti di interesse pubblico nel superamento della situazione di stallo che, al presente, caratterizza il nostro sistema economico-finanziario e, piů in generale, i mercati internazionali. Specifica attenzione, inoltre, č dedicata alla tematica concernente l'utilizzo della finanza di progetto nell'implementazione delle grandi opere infrastrutturali; mediante un approccio di natura economico-aziendalistica vengono approfonditi gli effetti dei recenti interventi normativi del legislatore italiano (d.l. 201/2011, convertito nella legge 22 dicembre 2011, n. 214, e d.l. 1/2012, convertito nella legge 24/3/2012, n. 27). Si ha riguardo, in particolare, alla regolamentazione del "contratto di disponibilitŕ" (art. 160-ter, codice dei contratti pubblici, d. lgs. 12 aprile 2006, n. 163), nonché all'introduzione dei c.d. "project bonds", la cui disciplina č stata inserita nel disposto dell'art. 157, cod. contr. pubbl., per effetto delle modifiche recate dall'art. 41, comma 1, del d.l. 1/2012 (c.d. decreto "Cresci-Italia").
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DRAKE, STILLMAN. "GALILEOS CONSTANT." Nuncius 2, no. 2 (1987): 41–54. http://dx.doi.org/10.1163/182539187x00024.

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Abstracttitle RIASSUNTO /title Il rapporto costante che condusse Galileo dalla legge del pendolo alla legge dei corpi in caduta stato ottenuto attraverso le misurazioni, compiute con estrema precisione, dei tempi di un pendolo e dei tempi di caduta per distanza eguale alla sua lunghezza. Il rapporto ha significato universale per i due fenomeni fisici, in quanto i fattori dinamici si cancellano e lasciano /2 2, qui chiamato costante di Galileo . Le misurazioni e i ?CTRLerr type="1" mess="Doute Cars isoles avec recollage" ?calcoli effettuati da Galileo e che risultano dalle sue annotazioni sul movimento conservate a Firenze, sono elencati nel loro ordine cronologico. Cos organizzati, rivelano probabili iniziali riflessioni?CTRLerr type="1" mess="Cesure non typee" ? di Galileo sui pendoli e sulla resistenza dell'aria che egli non pubblic mai, ma che sono comunque utili per comprendere alcune afferma- i zioni nei successivi Discorsi. La scoperta galileiana della legge di caduta richiedeva il rapporto costante scoperto grazie alla misurazione dei tempi del pendolo: e questo molto lontano dall'analisi medievale dell'accelerazione uniforme basata sulla velocit media.
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Verzichelli, Luca. "GIANCARLO MORCALDO, La finanza pubblica in Italia, Bologna, Il Mulino, 1993, pp. 264." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, no. 2 (August 1994): 354–56. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022954.

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Abstract:
Questi due volumi, pubblicati sulla collana «Studi e ricerche» del Mulino, sono legati per diverse ragioni. In primo luogo presentano un'analisi per molti versi simile, pur approfondendo aspetti distinti dell'economia pubblica italiana negli ultimi decenni. In secondo luogo propongono il lavoro di due economisti del Servizio Studi della Banca d'Italia impegnati da tempo in un gruppo di ricerca su questo settore che ha già dato alcuni frutti (fra cui il recente lavoro a cura dell'Ente Einaudi e pubblicato dal Mulino sul Disavanzo Pubblico in Italia). Infine prendono spunto da una riflessione comune relativa al carattere peculiare della finanza pubblica in questo paese, caratterizzata da una lunga fase di espansione ma anche da una grande incontrollabilità che ha causato a più riprese problemi ben noti come lo sperpero di risorse e l'eccezionale disavanzo pubblico.
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Gualmini, Elisabetta. "APPRENDIMENTO E CAMBIAMENTO NELLE POLITICHE PUBBLICHE. IL RUOLO DELLE IDEE E DELLA CONOSCENZA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, no. 2 (August 1995): 343–70. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023601.

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Abstract:
IntroduzioneLe più recenti direzioni di ricerca nell'ambito dell'analisi delle politiche pubbliche rivelano un interesse sempre più marcato verso lo studio delle componenti cognitive del fenomeno politico: le idee e gli assunti normativi che informano l'azione dei decisori pubblici1. Un'ampia letteratura, di prevalente origine anglosassone, si è sviluppata intorno al concetto dipolicy learning, inteso come processo di revisione degli obiettivi e degli strumenti contenuti nei programmi pubblici, nonché delle premesse di valore a cui essi rimandano, in risposta agli errori cumulati nell'esperienza passata, all'acquisizione di nuove informazioni e all'innescarsi di logiche imitative. Più in dettaglio, si individuano tre tematiche salienti intorno alle quali pare meritorio interrogare questa letteratura: la possibilità di spiegare il cambiamento nelle politiche pubbliche accostando alle variabili strutturali, prevalentemente riconducibili alla fenomenologia del potere e del conflitto, le dimensioni cognitive da cui esse non possono prescindere; il riconoscimento della rilevanza della conoscenza e della circolazione delle idee non solo come fonti di innovazione, ma comeframesentro cui la formulazione stessa dei problemi dipolicy, la loro salienza e la loro trattabilità vengono costruite socialmente; l'accettazione dell'indeterminatezza causale e dell'ambiguità strutturale nella descrizione (e spiegazione) del rapporto tra attori, problemi e soluzioni.
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Lang, Alessandra. "Ancora modifiche alla disciplina italiana sulle condizioni di ingresso, soggiorno e allontanamento dei cittadini dell'Unione." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 3 (December 2011): 51–61. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-003004.

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Abstract:
Sommario: Premessa - 1. Modifiche intese a migliorare il recepimento della direttiva - 2. Modifiche relative alla disciplina delle espulsioni per motivi di ordine pubblico e sicurezza pubblica - 3. Allontanamento per cessazione delle condizioni che giustificano il soggiorno.
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Creaco, Salvo. "Some Notes on Coproduction*." Journal of Public Finance and Public Choice 6, no. 1 (April 1, 1988): 33–45. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344479.

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Abstract:
Abstract L’analisi delle funzioni pubbliche dal punto di vista dell’appropriata allocazione giurisdizionale è stata svolta sinora soprattutto dal punto di vista economico e politico.Questo scritto considera la partecipazione politica da un particolare punto di vista economico, poichè include nella categoria della partecipazione le diverse strategic usate dall’individuo nell’esecuzione di programmi pubblici. La principale ipotesi è che I’individuo influi sui contenuti di molti beni e servizi pubblici attraverso la sua diretta partecipazione.L’applicazione del modello di comportamento della Public Choice dimostra che la co-produzione raggiunge risultati positivi con riferimento alle attività pubbliche locali.
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Cazzola, Franco. "LA CORRUZIONE POLITICA IN ITALIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 18, no. 2 (August 1988): 223–58. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200012193.

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Abstract:
IntroduzioneIn altra sede ho già avuto modo di ricordare come intorno al problema «corruzione politica» (un fenomeno difficile da afferrare) sia venuta fuori una miriade babelica di esercizi denotativi riconducibile a tre grandi filoni, a seconda del criterio che vi viene posto a base. Se si assume il criterio legalistico corruzione è «un comportamento che devia dai doveri formali di un ruolo pubblico (una carica elettiva o dovuta a nomina) per ottenere vantaggi legati a questioni private (personali, di famiglia, di clan privato) relative al denaro o allo status; oppure che viola delle regole stabilite per impedire indebite forme di influenza privata». Se, invece, si pone a fondamento della definizione il criterio dell'interesse pubblico si allarga notevolmente il concetto di corruzione: «Un sistema di ordine pubblico e civile esalta l'interesse comune ponendolo al di sopra di interessi particolari; trasgredire l'interesse comune per interessi particolari è corruzione». Se, infine, si cerca nel criterio dell'opinione pubblica il fondamento della definizione abbiamo che è corruzione ciò che viene considerato tale dal peso dell'opinione pubblica: un atto è presumibilmente corrotto solo se la società lo condanna come tale, e se chi lo compie sente dei sensi di colpa nel compierlo.
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Milani, Manlio, and Susanna Vezzadini. "Memoria e testimonianza: le stragi del terrorismo in Italia." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2021): 105–18. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2021-001006.

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Abstract:
L'articolo prende in esame il tema della memoria nelle sue dimensioni privata e pubblica al fine di evidenziare la centralità della testimonianza quale atto pubblico e di impegno civile. In tale prospettiva il contributo si avvale della testimonianza di Manlio Milani, superstite della strage di Piazza della Loggia a Brescia, avvenuta il 28 maggio 1974, nella quale persero la vita la moglie ed alcuni amici. Il valore della testimonianza pubblica è qui affrontato con riguardo ai temi del riconoscimento, della giustizia e del rapporto con la verità.
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Harriss, C. Lowell. "Looking Ahead on Budget Policy*." Journal of Public Finance and Public Choice 4, no. 1 (April 1, 1986): 97–101. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907117336.

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Abstract:
Abstract La spesa federate è aumentata rispetto alle dimensioni dell’economia USA negli ultimi venticinque anni. Malgrado i vincoli della legge Gramm-Rudman-Hollings, vi sono pochi dubbi sul fatto che, in un modo o nell’altro, l’espansione della spesa pubblica continuerà. Il finanziamento attraverso il debito pubblico non può, naturalmente, essere una soluzione razionale. Nuove imposte, peraltro, presentano seri svantaggi per l’andamento dell’economia, e inoltre potrebbero far apparire legittimi ulteriori incrementi di spesa. Nell’attuale situazione, quindi, il debito pubblico appare come il male minore rispetto all’aumento della pressione fiscale.
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Santoro, Patrizia. "Mercato del lavoro pubblico e mancato sviluppo locale: il caso della Regione Sicilia." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (March 2012): 29–57. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-001002.

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Abstract:
Ormai da decenni, sappiamo che, soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia, l'offerta di lavoro č assorbita quasi esclusivamente dal settore dei servizi. Ma l'aspetto piů rilevante - non ancora sondato dalle statistiche ufficiali - č che questo settore č costituito per larga parte da organizzazioni direttamente o indirettamente finanziate con risorse pubbliche. Con la conseguenza che la maggioranza degli occupati meridionali sono a carico dei bilanci delle pubbliche amministrazioni. Come si riflette questa anomalia del mercato del lavoro sulle capacitŕ e/o modalitŕ con cui le pubbliche amministrazioni meridionali accompagnano i processi di sviluppo? Per provare a rispondere a questa complessa domanda, l'autore, dopo avere avanzato una definizione del mercato del lavoro pubblico che va oltre il concetto di "settore pubblico allargato", tradizionalmente inteso, ricostruisce con una ricerca empirica l'entitŕ del fenomeno utilizzando come caso studio l'indotto della Regione siciliana come nucleo generatore.
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Ferri, Vittorio. "Il contributo straordinario per le trasformazioni urbane, l'imposta di scopo e il bilancio partecipativo: tre strumenti per il finanziamento della città pubblica." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 129 (March 2021): 41–63. http://dx.doi.org/10.3280/asur2020-129-s1003.

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Abstract:
La costruzione della città pubblica richiede il finanziamento di politiche, progetti urbani e opere pubbliche. L'obiettivo principale di questo contributo è di richiamare l'attenzione su tre strumenti poco utilizzati dai comuni italiani per finanziare gli investimenti: il contributo straordinario per le trasformazioni urbane, l'imposta di scopo e il bilancio partecipativo. Questi strumenti sono importanti per aumentare e migliorare il finanziamento della città pubblica.
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Formisano, Vincenzo, Giuseppe Russo, and Rosa Lombardi. "Il Public Value Creation e il ruolo delle Universitŕ." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (November 2012): 255–72. http://dx.doi.org/10.3280/ed2012-002005.

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Abstract:
Nell'attuale scenario economico-competitivo, lo studio delle reti d'impresa (Bastia, 1989; D'Alessio, 2008; Cafaggi, 2004; Lipparini, 2002; Lorenzoni, 1992) consente di enfatizzare il ruolo svolto dalla cooperazione tra piů organizzazioni sia pubbliche, sia private. In questa direzione, con l'avvento dell'economia della conoscenza, le imprese creano valore collettivo per effetto dell'azione di gruppo e degli interessi coinvolti nel sistema organizzativo a rete. Le opportunitŕ che si presentano alle aziende coinvolte nella rete sono molteplici: l'investimento relazionale favorisce l'interdipendenza tra i differenti sistemi aziendali e ne rafforza la loro complementarietŕ; ogni processo cooperativo influenza ciascuna impresa della rete. Nelle aziende pubbliche, tale fenomeno č noto come New Public Governance (Bovaird, 2002; Lynn et al., 2007): all'interno di una rete locale si trovano aziende pubbliche e private la cui azione č protesa alla realizzazione del bene comune (Zamagni,2008). In questo senso, il passaggio dal New Public Management al New Public Governance ha permesso di valorizzare il concetto di network indagandolo quale rete di soggetti o entitŕ interagenti tra loro, in grado di guidare le loro relazioni verso il raggiungimento di un obiettivo comune: il public value creation (Moore, 2005). In questa direzione, il presente contributo si propone di analizzare il concetto di rete, con particolare riferimento alle possibili configurazioni che possono assumere i network pubblici locali. Nel caso di specie, lo studio si concentra sui network all'interno dei quali esiste la presenza dell'istituzione universitaria quale catalizzatrice del sapere e fonte della creazione di valore pubblico locale. Mediante l'esperienza dell'Universitŕ di Cassino, lo studio si propone di definire il ruolo dell'universitŕ rispetto al contesto territoriale di riferimento e quale impatto economico-sociale genera la sua azione. La domanda di ricerca č la seguente: Che cosa sono i network? Nell'ottica della New Public Governance, qual č il ruolo svolto dalle universitŕ nel sistema di rete? Č possibile individuare, in tal caso, un modello di rete?
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Rossi, Paolo. "Il contrasto a crisi e criticità del sistema bancario nell'Eurozona e in Italia." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 2 (July 2022): 168–83. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-002010.

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Abstract:
L'Autore, delineati i tratti essenziali delle crisi finanziaria del 2008, dai primi salvataggi pubblici all'implementazione dell'Unione Bancaria, ne evidenzia incompiutezze e criticità emerse nelle crisi bancarie pre-pandemia, con la sostanziale disapplicazione del bail in e la riemersione dell'interventistico pubblico; dà poi conto delle misure unionali e nazionali, in deroga agli aiuti di stato, a sostegno del sistema bancario nell' ultima emergenza pandemica, che sembrano consolidare questa nuova centralità dello Stato nel mercato bancario; infine, delinea alcuni possibili scenari e strumenti per fronteggiare le criticità bancarie post pandemia, nell'ambito di una più ampia revisione del rapporto pubblico-privato nella banking resolution.
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Gabrielli, Patrizia. "Una prospettiva storiografica: l’Italia repubblicana, la rappresentanza, le rappresentazioni di genere (1945-1968)." REVISTA DE HISTORIOGRAFÍA (RevHisto), no. 34 (December 18, 2020): 299. http://dx.doi.org/10.20318/revhisto.2020.5844.

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Abstract:
La storiografia ha esaminato con originalità e da diverse prospettive il suffragio e la rappresentanza ma ulteriori approfondimenti possono giungere dallo studio dei significati che l’«universo semiotico» della politica attribuisce alle differenze di genere nello spazio pubblico. Sulla base di una ricerca sulle fonti a stampa e d’archivio, il saggio esamina le pratiche discorsive sull’«uomo pubblico» e sulla «donna pubblica» nei primi vent’anni dell’Italia repubblicana. Al fine di mettere in evidenza le tante eredità del passato sulla politica italiana, offre alcuni spunti sulle rappresentazioni della femminista di primo Novecento e sulla «sovversiva» negli anni del regime fascista.
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Sguglio, Alfredo. "Nuovi percorsi di socialitŕ e di relazione nello spazio urbano contemporaneo:l'esperienza delle "televisioni di strada"." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 90 (September 2010): 147–64. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-090009.

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Abstract:
L'autore si propone di interpretare la diffusione di un nuovo modello tecno-comunicativo, quello delle televisioni di strada, sia in termini di innovazione tecnologica che di innovazione sociale. Dopo una breve discussione sul tema della comunicazione pubblica, sono discussi i risultati dell'indagine quantitativa svolta sulle televisioni di strada nate in Italia nell'ambito del progetto Telestreet e i casi approfonditi con l'analisi qualitativa a Napoli e a Barcellona. L'articolo dimostra come un impiego delle televisioni di strada nell'ambito della comunicazione pubblica possa contribuire a creare nuovi luoghi di dibattito e confronto pubblico, riavvicinando, inoltre, i cittadini alle istituzioni.
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Jaśkiewicz, Grzegorz. "Funkcja keryksa w mowach Grzegorza z Nazjanzu." Vox Patrum 42 (January 15, 2003): 177–85. http://dx.doi.org/10.31743/vp.7153.

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Abstract:
II nome di araldo di Cristo portano tutti quelli che rendono pubblico ii Suo insegnamento (cioe il Vangelo), lo difendono in estremita fino la morte come araldi eroici. Possiamo dire che gia in IV secolo il ministero di araldo funziona come la tromba pubblica. Gregorio Nazianzeno voleva che i cristiani prendessero i propri impegni.
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D’Onghia, Madia. "Casse edili e Durc: un rapporto virtuoso per la lotta al lavoro irregolare." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 172 (February 2022): 685–702. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-172012.

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Abstract:
Il saggio, dopo aver sinteticamente ricostruito lo sviluppo delle Casse edili, analizza la funzio-ne di certificazione pubblica connessa al rilascio del Documento di regolarità contributiva. L'Autrice evidenza come nel settore edile la bilateralità, senza rinnegare il proprio Dna, svolga un ruolo strategico nella lotta al lavoro irregolare, realizzando un connubio tra interessi colletti-vi e interessi pubblici generali.
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Briata, Paola, Massimo Bricocoli, and Martina Bovo. "Un bus come spazio pubblico. Multiculturalismo ed Etnografia Urbana a Milano." REMHU: Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 26, no. 52 (April 2018): 167–88. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880005210.

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Abstract:
Riassunto Il contributo presenta gli esiti di un‘attività didattica e di ricerca sul campo condotta presso il Politecnico di Milano a ridosso di un tema chiave: il ruolo degli spazi pubblici urbani come supporto per la negoziazione delle differenze e nell’ingaggiare diversi individui e popolazioni in situazioni di confronto e coesistenza. Un’esplorazione di tipo etnografico ha messo sotto osservazione un mezzo di trasporto pubblico quale spazio pubblico “compresso”. Il filobus 90/91 a Milano è stato assunto quale terreno di osservazione privilegiato sui rapidi processi di cambiamento sociale e demografico che hanno investito Milano negli ultimi anni entro una prospettiva di ricerca sulla dimensione quotidiana del multiculturalismo.
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Muraro, Gilberto. "Sui fondamenti della finanza di progetto." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 2 (November 2011): 77–89. http://dx.doi.org/10.3280/es2011-002009.

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Abstract:
L'articolo, dopo una concisa classificazione delle vecchie e nuove applicazioni della finanza di progetto, esamina le basi di questa peculiare relazione tra pubblico e privato. Descrive pertanto i motivi del ricorso alle tariffe anziché alle imposte nel finanziamento di un progetto pubblico e poi le ragioni per l'operatore pubblico dello scambio tra "tariffe e rischio" con gli investitori privati. Tali ragioni sono note e si compendiano nel vincolo di bilancio per l'ente pubblico e/o in una visione piů ottimistica da parte degli investitori privati, la quale puň discendere da una maggiore efficienza attesa nella costruzione e gestione dell'opera e/o da piů elevate entrate tariffarie attese e/o da una maggiore propensione al rischio. L'autoritÀ pubblica deve tuttavia sapere che il ricorso alla finanza di progetto non la libera interamente dal rischio perché in varie circostanze essa rimane comunque l'investitore di ultima istanza. In vari casi, inoltre, essa deve consapevolmente accettare di configurare il progetto in modo da renderne il valore atteso accettabile per privati, e perciň deve valutare e scegliere il trade- off tra benessere sociale e fattibilitÀ dell'opera.
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Stolfi, Franco. "Spesa pubblica di qualità per un "valore pubblico" effettivo e misurabile." PROJECT MANAGER (IL), no. 28 (October 2016): 4–5. http://dx.doi.org/10.3280/pm2016-028001.

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Tripi, Stefano. "Le linee di tendenza dell'identità pubblica. Amministrazione, cittadini e valore pubblico." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (June 2019): 113–29. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2019-002006.

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Barattucci, Chiara. "Il progetto urbanistico per gli spazi pubblici delle diversità nel contesto occidentale europeo." CRIOS, no. 23 (October 2022): 56–65. http://dx.doi.org/10.3280/crios2022-023006.

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Abstract:
Dopo aver definito l'espressione spazi pubblici nella cultura occidentale europea, questo articolo illustra le ragioni che motivano l'importanza del dialogo interculturale e dell'edu- cazione alla tolleranza reciproca negli spazi pubblici urbani. Viene quindi evidenziato il ruolo sempre più importante del concetto di mixité per il progetto urbanistico europeo di rigenerazione degli spazi pubblici. Un progetto urbanistico che deve affrontare anche, nel contesto della perdurante crisi economica, ambientale e sociale, il rapporto proble- matico tra procedure urbanistiche e scarsità di risorse economiche pubbliche. Nell'arti- colo si sostiene quindi l'urgenza di un nuovo progetto urbanistico europeo, fondato su sperimentazioni contestualizzate e progetti esplorativi. La vivibilità della futura Europa urbana va infatti costruita a partire dalla rigenerazione degli spazi pubblici, contrastando le disuguaglianze sociali e aprendo i recinti di enclave socialmente e funzionalmente omogenee.
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Barabaschi, Barbara. "La pubblica amministrazione come promotore di cittadinanza: la dimensione territoriale." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 117 (May 2010): 166–78. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-117012.

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Abstract:
Il saggio suggerisce alcune riflessioni sul ruolo che la pubblica amministrazione italiana puň svolgere nella promozione di processi e strumenti di partecipazione democratica, assunti quale fondamento del pieno esprimersi del diritto di cittadinanza. Un diritto sancito costituzionalmente e ricco di implicazioni in termini di inclusione, coesione sociale, legittimitŕ e fiducia nelle istituzioni. Proprio per questo, puň risultare interessante, per i sociologi, analizzare la categoria la cittadinanza (definita attiva) dalla prospettiva dell'attore pubblico. Si indica inoltre la dimensione territoriale quale fattore rilevante ai fini di un'efficace azione pubblica volta a garantire l'effettivo concretizzarsi del diritto di cittadinanza. Sarebbe cioč importante che gli interventi a favore della partecipazione venissero promossi dal livello istituzionale piů prossimo ai cittadini e ai loro bisogni.
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Lorusso, Stefano. "Gestione delle aziende pubbliche: dal "principe" al valore pubblico." ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (November 2021): 33–54. http://dx.doi.org/10.3280/ep2021-003002.

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Abstract:
Il contributo propone una analisi dei diversi approcci che hanno caratterizzato la gestione delle aziende pubbliche. Partendo dalle prime suggestioni di Machiavelli sono riportati i diversi approcci in modo cronologico, evidenziando per ciascun modello l'aspetto concettuale mag-giormente rappresentativo. Ogni modello risente dell'assetto istituzionale di rife-rimento che definisce priorità e finalità, ed è così che partendo dallo stato di dirit-to si arriva a quello che è comunemente definito lo Stato relazionale. Nel tempo cambia il focus dell'azione della pubblica, che dapprima si concentra sulle procedure e le regole per poi per poi focalizzarsi sui risultati. Negli ultimi an-ni, poi, nella gestione pubblica diventano rilevanti le istanze provenienti dai di-versi attori e organismi sociali intermedi. La prospettiva fondamentale diventa la costruzione di relazioni, interazioni collaborative e partenariati tra soggetti pub-blici e privati. Attraverso poi la metafora dell'analisi sistemica per ciascun mo-dello si evidenzia l'elemento costitutivo dell'organizzazione pubblica (struttura, meccanismi operativi e processi) che diventa predominante. In conclusione in ragione della rappresentazione fornita, il lavoro si sofferma sull'evoluzione del ruolo della popolazione di riferimento di ogni pubblica amministrazione.
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Salomoni, Luciano. "Le reti di imprese nella gestione dei servizi pubblici locali: verso nuove forme organizzative di collaborazione tra società pubbliche." ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (January 2021): 65–83. http://dx.doi.org/10.3280/ep2020-003003.

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Abstract:
Le reti di imprese sono un istituto di diritto civile di recente introduzione, che si colloca a metà strada tra la costituzione di un nuovo soggetto giuridico e la for-ma contratto. Il saggio intende affrontare le relazioni tra questo istituto e i servizi pubblici locali: considerando alcune esperienze recenti di costituzioni di reti da parte di società pubbliche, il contributo indaga le problematiche connesse all'utilizzo delle reti nell'ambito dei servizi pubblici a rete quali il servizio idrico e il servizio rifiuti.
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Cocco, Giovanni, and Chiara Guardamagna. "Efficienza vs. concorrenza nell'affidamento diretto "puro"." ECONOMIA PUBBLICA, no. 1 (February 2022): 79–104. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-001005.

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Abstract:
La normativa emergenziale e attuativa del PNRR ha previsto l'affidamento diretto "puro" dei contratti pubblici sottosoglia, con un innalzamento significativo della fascia di importo entro la quale finora è stata consentita la possibilità di non ricorrere alla gara. Si tratta di un regime temporaneo e derogatorio delle procedure ordinarie regolate dal Codice dei contratti pubblici, e finalizzato a favorire gli investimenti pubblici e a fronteggiate le ricadute economiche della crisi pan-demica. Lo scritto analizza i tratti peculiari dell'istituto e sviluppa una riflessione sulle problematiche anche di ordine sistematico connaturate alla scelta legislativa di generalizzare - entro certe soglie di importo - una modalità di affidamento che si allontana dal paradigma della concorrenza. La conclusione cui si giunge è che, in una prospettiva di bilanciamento tra costi e benefici, l'opzione verso pro-cedure semplificate pare quella più funzionale al perseguimento dell'interesse pubblico, reso prioritario dall'attuale contingenza, a realizzare un'accelerazione degli investimenti e delle infrastrutture.
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Bellavista, Alessandro. "La figura del datore di lavoro pubblico." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 125 (May 2010): 87–158. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-125002.

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Abstract:
Il saggio esamina le caratteristiche peculiari del datore di lavoro pubblico, tenendo conto delle concrete dinamiche delle pubbliche amministrazioni. Oggetto di studio sono i rapporti tra politica e amministrazione, la disciplina della dirigenza amministrativa e della contrattazione collettiva. La tesi centrale č quella che ancora oggi il datore di lavoro pubblico č sensibile a ragioni di tipo politico-elettorale e di pace sociale e trascura le esigenze dell'efficienza e dell'efficacia dell'amministrazione che governa nonché dell'effettiva soddisfazione degli utenti. La soluzione andrebbe trovata rafforzando le responsabilitŕ dei vertici politici e le forme di controllo dei cittadini.
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Blasimme, Alessandro. "Governare la biomedicina: l'etica della ricerca scientifica come questione pubblica." PARADIGMI, no. 1 (April 2011): 127–43. http://dx.doi.org/10.3280/para2011-001008.

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Abstract:
L'articolo prende in esame i problemi etici connessi con le scienze della vita e i modelli di decisione pubblica messi in atto per fare fronte al crescente disaccordo morale sui metodi e gli scopi della ricerca. Mostra inoltre come negli ultimi decenni si siano affermati modelli didella scienza improntati a visioni differenti dei rapporti tra comunitŕ scientifica, comunitŕ bioetica e decisori pubblici. Fornisce infine un'analisi dei fondamenti teorici generali di tali modelli.
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Rinne, Katherine Wentworth. "Hydraulic infrastructure and urbanism in early modern Rome." Papers of the British School at Rome 73 (November 2005): 191–222. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003020.

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Abstract:
INFRASTRUTTURE IDRAULICHE E URBANISMO AGLI INIZI DELLA ROMA MODERNATra il 1570 e il 1620, Roma fu trasformata da una città essenzialmente medievale in una città barocca. Durante questo periodo, papi, cardinali e altri cittadini infiuenti restaurarono antichi acquedotti e costruirono nuove fontane con l'intento di usare le infrastrutture idriche come strumento per riportare Roma alla sua antica grandezza, solidificare il prestigio papale, cambiare l'assetto urbano esistente, stimolare lo sviluppo economico e accrescere la salute pubblica. Tre acquedotti a caduta furono costruiti per servire Roma: l'Acqua Vergine (1562–70), l'Acqua Felice (1585–7) e l'Acqua Paola (1607–12). Dopo un migliaio di anni di risorse limitate Roma fu rifornita di acqua e dal 1625 fu dotata di 80 nuove fontane pubbliche. In questo articolo tratterò queste fontane al fine di dimostrare come lo sviluppo urbano fu ottimizzato nelle aree in cui l'acqua poté essere distribuita. Si dimostrerà che le fontane erano molto più che ornamenti urbani; esse erano realmente le strutture più visivamente prominenti di un nuovo, benché perlopiù nascosto, ordine fisico, costruito sopra un sistema integrato di infrastrutture idriche che includeva acquedotti, condotti, distribuzione di cisterne e cloache, che nell'insieme verranno discusse in questa sede. Tale ordine esisteva in proporzione nelle vicinanze e nella città in quanto l'infrastruttura idrica forniva un'armatura per organizzare e effettivamente controllare lo spazio pubblico, forse per la prima volta dall'antichità.
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Mocetti, Sauro, and Giacomo Roma. "Da 8.000 a 1.000? Razionalizzazione e governance delle società pubbliche." ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (January 2021): 7–44. http://dx.doi.org/10.3280/ep2020-003001.

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Abstract:
La regolazione delle partecipate pubbliche tra disposizioni di finanza pubblica e necessità industriali L'articolo analizza gli effetti della riforma introdotta dal Testo unico sulle Società a Partecipazione Pubblica nel mondo delle Public Utilities e delle società pubbliche in generale. Il testo parte da una analisi del contesto di riferimento, dagli anni Novanta ai giorni nostri, riportando le vicende di un Comune capoluogo di provincia e si sofferma, più in generale, sulle caratteristiche del mondo delle società partecipate in Italia. Successivamente ci si sofferma su alcuni profili critici del Testo Unico, criticandone da una parte la poca incisività su alcuni temi ritenuti, dal legislatore stesso, importanti. Una questione è quella delle perdite, dove si sottovaluta la loro concentrazione in poche società. La seconda riguarda la eccessiva penalizzazione dell'in-house providing, richiedendo di rivisitare il quadro legislativo di sfavore. La terza si riferisce all'assenza di una visione industriale, sostenendo che sia puntare alla crescita dimensionale delle imprese, favorendo le aggregazioni.
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Lombardini, Giampiero, and Paolo Rosasco. "Trasformazione urbana tra convenienze private ed interessi pubblici. Il waterfront di Genova." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 129 (March 2021): 160–82. http://dx.doi.org/10.3280/asur2020-129-s1008.

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Abstract:
Nei recenti processi di trasformazione urbana i margini di redditività per gli investitori si so-no ridotti e le decisioni di investimento devono trovare un equilibrio tra le istanze del sog-getto pubblico, che cerca di trarre il massimo vantaggio dalla trasformazione urbana in termini di servizi pubblici e il soggetto privato orientato alla massimizzazione dei profitti e alla riduzione del rischio. In questo senso, il caso del waterfront genovese costituisce un in-teressante caso di studio. .
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Godoy Dotta, Alexandre. "La politica pubblica per la valutazione di qualità come il modo della valutazione dell'educazione come un bene pubblico." Revista Eurolatinoamericana de Derecho Administrativo 4, no. 2 (December 29, 2017): 43–57. http://dx.doi.org/10.14409/rr.v4i2.7117.

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Abstract:
Il presente articolo ha come oggetto l’analisi storica e politica relativa alla nascita del concetto d’insegnamento di qualità nell’organizzazione dell’educazione in Brasile. Per raggiungere questo obiettivo, si concentra sullo status di“diritto all’educazione” o “servizio pubblico educazionale” come bene pubblico. Discorre sull’organizzazione del sistema educazionale brasiliano e presenta considerazioni sul problema delle interpretazioni restrittive e formali del sistema educativo, soprattutt o nei termini della proposta neoliberale tipica degli anni novanta. Sviluppa riflessioni sul concetto di qualità e sulla possibilità di metterlo in pratica, attraverso le determinazioni della Costituzione brasiliana, secondo un’interpretazione sostanziale delle politiche pubbliche valutative.
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