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1

Aletti, Mario. "Introduzione. La psicologia della religione: psicologia come metodo, Religione come oggetto." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (August 2015): 331–40. http://dx.doi.org/10.3280/rip2015-002003.

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2

Cucci, Giovanni. "RELIGIONE E SECOLARIZZAZIONE. DUE REALTÀ ANTITETICHE?" Síntese: Revista de Filosofia 47, no. 149 (December 20, 2020): 535. http://dx.doi.org/10.20911/21769389v47n149p535/2020.

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Abstract:
La secolarizzazione in Europa nasce da lontano. Nell’articolo se ne mostrano le radici filosofiche e teologiche, legate alla rigorizzazione della problematica di Dio e alla pensabilità della sua presenza nel mondo. La crisi della scolastica, accentuata dal sorgere della scienza moderna, porta all’esclusione della problematica teologica dalle università, dal vivere civile (a motivo della guerre di religione e dell’inquisizione, cattolica e protestante) e dalla riflessione filosofica (Kant). La problematica religiosa ritrova interesse in sede culturale a partire dagli anni ’70 del ‘900, in sociologia (Berger, Casanova), in filosofia (Wittgenstein, Plantinga), in psicologia (Bruner, Gardner). Ciò che accomuna queste prospettive è la pluralità di approcci possibili al mondo e alla vita, nessuna delle quali ha la pretesa di ritenersi di dominio esclusivo. Il ripensamento del rapporto tra religione e secolarizzazione è sempre più ricorrente anche in sede socio/politica, con l’esplodere dei problemi legati al pluralismo religioso, alle migrazioni e alla crisi di senso, che pongono problemi enormi in ordine alla sopravvivenza stessa delle società occidentali.
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3

Antonietti, Alessandro. "Alcune annotazioni sulla distintivitadella psicologia della religione." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (August 2015): 341–48. http://dx.doi.org/10.3280/rip2015-002004.

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4

de Paiva, Geraldo José. "Prospettive teoriche attuali nella psicologia della religione." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (August 2015): 349–60. http://dx.doi.org/10.3280/rip2015-002005.

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5

de Paiva, Geraldo Josέ. "Book Review: Percorsi di Psicologia della Religione alla luce della Psicoanalisi." Archive for the Psychology of Religion 33, no. 2 (May 2011): 271–74. http://dx.doi.org/10.1163/157361211x576618.

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6

Nazzaro, Maria Paola. "Islam." STUDI JUNGHIANI, no. 34 (February 2012): 65–90. http://dx.doi.org/10.3280/jun2011-034004.

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Abstract:
Nel mondo arabo, una primavera democratica smuove le masse, alla ricerca di una maggiore giustizia sociale, probabilmente spinte da un "archetipo originario". Gli arabi rappresentano un'unitŕ transnazionale, uniti dalla lingua e dall'aderenza all'Islam, che č strettamente intrecciato alle loro vite. Gli arabi considerano la psicologia un'invenzione occidentale, non adatta a un corretto stile di vita islamico; d'altro canto, i professionisti della salute mentale si formano in occidente. Č presente un gap tra modelli psicologici e modalitŕ di intervento occidentali e mondo mussulmano. Elementi di cui si dovrebbe tener conto nel trattare pazienti arabi-mussulmani, seguendo la raccomandazione di Jung di utilizzare la religione del paziente come mezzo di cura.
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Rizzuto, Ana-María. "Percorsi di Psicologia della Religione alla Luce della Psicoanalisi [Pathways to the Psychology of Religion in the Light of Psychoanalysis]." International Journal for the Psychology of Religion 21, no. 4 (September 28, 2011): 331–33. http://dx.doi.org/10.1080/10508619.2011.607420.

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8

Pujol, Jaime. "Eugenio FIZZOTTI, Verso una psicologia della religione. Vol. 1, («Studi e ricerche di catechetica», 16), Ed. Elle di Ci, Roma 1992, 268 pp., 17 x 24." Scripta Theologica 27, no. 1 (January 26, 2018): 359–60. http://dx.doi.org/10.15581/006.27.15317.

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Bianchi, Maria. "Il potere curativo della giustizia: un'esplorazione dei rapporti tra psicologia analitica e diritti umani." STUDI JUNGHIANI, no. 52 (November 2020): 38–52. http://dx.doi.org/10.3280/jun52-2020oa9896.

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Abstract:
Esiste un archetipo della giustizia? E se esiste quale immagine ne danno le mitologie delle diverse culture? Come un tale archetipo ha contribuito alla formazione delle visioni religiose e filosofiche alla base dei diritti umani? La teoria dei tipi psicologici di C.G. Jung può far luce sulla tensione esistente tra legge e giustizia? La giustizia ha un potere curativo? L'autrice propone elementi di risposta alle domande poste per dimostrare l'importanza di abbinare l'azione legale a un approccio psicoterapeutico junghiano nel trattamento delle vittime di violazioni dei diritti umani.L'articolo presenta la progressiva convergenza tra il diritto relativo ai diritti umani e la psicologia, così come le similitudini tra il lavoro di chi opera nel campo dei diritti umani e nella pratica analitica.
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Bianchi, Maria. "Il potere curativo della giustizia: un'esplorazione dei rapporti tra psicologia analitica e diritti umani." STUDI JUNGHIANI, no. 52 (November 2020): 38–52. http://dx.doi.org/10.3280/jun2-2020oa9896.

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Abstract:
Esiste un archetipo della giustizia? E se esiste quale immagine ne danno le mitologie delle diverse culture? Come un tale archetipo ha contribuito alla formazione delle visioni religiose e filosofiche alla base dei diritti umani? La teoria dei tipi psicologici di C.G. Jung può far luce sulla tensione esistente tra legge e giustizia? La giustizia ha un potere curativo? L'autrice propone elementi di risposta alle domande poste per dimostrare l'importanza di abbinare l'azione legale a un approccio psicoterapeutico junghiano nel trattamento delle vittime di violazioni dei diritti umani.L'articolo presenta la progressiva convergenza tra il diritto relativo ai diritti umani e la psicologia, così come le similitudini tra il lavoro di chi opera nel campo dei diritti umani e nella pratica analitica.
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Canadelli, Elena. "La biblioteca privata di Tito Vignoli. Letture di un antropologo evoluzionista." STORIA IN LOMBARDIA, no. 3 (March 2011): 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/sil2010-003001.

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Abstract:
La biblioteca di scienze umane dell'antropologo e psicologo evoluzionista Tito Vignoli (1824-1914) č stata recentemente ritrovata presso un ramo degli eredi. L'articolo ricostruisce la stratificata composizione disciplinare di questa raccolta libraria, che tocca tematiche di filosofia, storia delle religioni, antropologia, etnografia, linguistica, paletnologia, geologia e biologia. Lo studio di questa biblioteca e dei suoi circa 1.000 titoli contribuisce a far luce sulla formazione e gli interessi di una personalitŕ poco ricordata della cultura italiana e milanese di fine Ottocento, restituendo al contempo un quadro coerente delle scienze umane di quegli anni.
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Sandrin, Luciano. "Il benessere dell’anziano, utopia o realtà? Aspetti psicologici e spirituali." Medicina e Morale 46, no. 6 (December 31, 1997): 1129–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.861.

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Abstract:
Quando si parla di salute dell’anziano si deve mettere in relazione questo termine con il benessere fisico, psichico e sociale. Nel concetto di benessere rientrano anche l’esperienza e il vissuto della persona strettamente correlato ai fattori temporali, ambientali, sociali e culturali; essi sono tra loro dipendenti e vanno tenuti in considerazione. Gli psicologi oggi tendono a considerare l’invecchiamento seguendo un approccio di tipo evolutivo, narrativo, storico. Nell’accostarsi allo studio della condizione anziana si deve tener presente un altro fattore importante: la spiritualità. Ad essa sono collegati una serie di bisogni umani e sociali, quali la realizzazione di sé, il sentirsi utili, l’interazione con gli altri. Alla spiritualità è strettamente legata la religione che rende più sopportabili i momenti di sofferenza configurandosi come punto di ancoraggio. Il soddisfacimento della spiritualità porta l’anziano verso un sentimento di interezza e di benessere interiore, per cui l’attenzione alla sfera psico-sociale e religiosa risulta un punto nodale affinché questi, conseguita maggiore stima e un più alto grado di consapevolezza di sé, sia capace di affrontare il suo ruolo e i problemi che gli si presentano come la sofferenza, la morte, la perdita di speranza. Nella Christifideles laici Giovanni Paolo II ha ricordato che gli anziani sono soggetti attivi che possono dare un contributo fecondo umanamente e spiritualmente. Il benessere dell’anziano dipende anche da questo sentirsi parte attiva e integrante dell’esistenza e non soltanto oggetto di continue attenzioni. L’invecchiamento deve essere considerato un processo di crescita e di continua evoluzione.
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Sztychmiler, Ryszard. "Znaczenie osobowości kandydata do małżeństwa w świetle obowiązującego prawa kanonicznego." Prawo Kanoniczne 40, no. 1-2 (June 5, 1997): 201–17. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1997.40.1-2.09.

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Abstract:
Persona e personalita hanno nel diritto romano e nel diritto canonico i significati diversi. La Chiesa riconosce la personalita naturale di ogni uomo dalla sua concezione, ma personalita giuridica assegna dal battesimo. Nel diritto canonico possiamo distinguere la personalita naturale, canonica e richiesta. Mi sembra, che la Chiesa potrebbe assegnare il piu grosso significato della personalita Christiana. Gran valore della formazione della personalita matura nella Chiesa dimostrano le norme sulla educazione Christiana. La Chiesa richiede la maturità dalle persone, che prendono importanti decisioni oppure ufficii; protegge sopratutto ogni persona e la sua personalita. Nello diritto canonico matrimoniale si trovano le normae, che danno molta importanza della personalita del uomo. Esse si trovano non soltanto nel Codice di diritto canonico, ma anche nelle diverse norme dello stesso diritto canonico. E cosi il Legislatore ecclesiastico vuole l’adequata praparazione al matrimonio. Nello stesso tempo si preferisce i matrimonii di due persone cattoliche, invece altre esigenze si pone per i findanzati, dei quali soltanto uno appartiene alla Chiesa cattolica. Il significato della personalita del candidato al matrimonio si rivela tra l’altro nel stabilire gli impedimenti matrimoniali tali come: mancanza dell’età, impotenza sessuale e diversa religione. Nel capitolo sul consenso matrimoniale il Legislatore del Codice mette alcune esigenze, le quali prendono in considerezione la validita del matrimonio dai certi segni della personalita e atteggiamenti dei candidati al matrimonio. In alcuni canoni mette tali esigenze le quali possono essere compiute dalle persone mature nel senso psicologico: cioe sufficiente scienza, sufficiente uso di ragione, giudizio critico e la capadtà da adempire i obbligazioni matrimoniali essenziali. Soltanto gravi disturbi e mancanze fanno il matrimonio invalido. Se ci sono infatti tali casi, si puo nel corso del processo giudiziario andare a dichiarare il matrimonio invalido. Pero le prove dei disturbi della personalità о altri fatti negativi in questo ambito e molto defficile da dimostrare, ma possibile, sopratutto quando i disturbi e le mancanze sono gravi. Riassumendo il mio discorso sul tema dei significato della personalità nel diritto canonico matrimoniale si puo affermare che i gravi о esattamente definiti i disturbi della personalità о negativo orientamento al matrimonio, in generale fanno il matrimonio invalido. II Legislatore eclesiastico prottegge in tali situazioni la liberta della persona, la quale ha incontrato la persona toccata dai tali disturbi e negativo orientamento della volontà. Se i disturbi о mancanze non sono gravi, il Legislatore non entra con la norma di protezione, la quale darebbe per loro la liberta.
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Parin, Paul. "Perché gli psicoanalisti sono tanto restii a prendere posizione sui problemi scottanti dei nostri tempi. Una prospettiva etnologica (1978)." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 4 (December 2010): 503–14. http://dx.doi.org/10.3280/pu2010-004004.

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Abstract:
Paul Parin (1916-2009) discute i motivi per cui gli psicoanalisti mostrano una certa resistenza, o un disinteresse, a coinvolgersi nell'impegno sociale o a utilizzare lo strumento psicoanalitico per lo studio di fenomeni esterni alla situazione clinica, come ad esempio nella psicoanalisi applicata (alla cultura, alla societŕ, alla religione, ecc.). Parin, che era anche etnologo, qui vede gli psicoanalisti come una "etnia", cercando di capire i motivi storico-sociali e psicologici per cui nel movimento psicoanalitico č prevalsa la tendenza alla professionalizzazione e quindi a concepire la psicoanalisi solo come una terapia, in modo quindi riduttivo rispetto alla identitŕ originaria. Sotto questa luce, viene ripercorsa la storia del movimento psicoanalitico e delle politiche dell'International Psychoanalytic Association (IPA) per quanto riguarda la formazione, la selezione dei candidati, la programmazione dei congressi internazionali, il rapporto con la medicina, ecc.
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Delgado, Manuel, and Sarai Martín López. "La violencia contra lo sagrado. Profanación y sacrilegio: una tipología." Vínculos de Historia. Revista del Departamento de Historia de la Universidad de Castilla-La Mancha, no. 8 (June 20, 2019): 171. http://dx.doi.org/10.18239/vdh_2019.08.09.

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Abstract:
RESUMENDe entre todos los objetos, tiempos, espacios, palabras y seres que componen el mundo físico, algunos están investidos de un valor especial por cuanto se les atribuye la virtud de visibilizar las instancias invisibles de las que dependemos los mortales. Es lo sagrado. A lo sagrado se le depara un trato singular hecho de respeto, veneración o miedo, pero en ocasiones también de rencor y de odio por lo que encarna o representa. Es adorado, pero también, y acaso por las mismas razones, puede ser insultado, destruido, objeto de burla y, si tiene forma humana, martirizado o asesinado. La violencia contra lo sagrado puede caber en sistemas religiosos que le otorgan a la agresión un papel central en su universo mítico o ritual. También se ofende u agrede lo santo para grupos o pueblos a someter, puesto que en ello está resumido su orden del mundo. Desde esta perspectiva, el agravio, la irreverencia y el daño pasan a reclamar un lugar protagonista en los estudios sobre la institución religiosa de la cultura bajo las figuras del sacrilegio y la profanación.PALABRAS CLAVE: sagrado, profanación, sacrilegio, violencia religiosa, iconoclastia.ABSTRACTOf all the objects, times, spaces, words and beings that make up the physical world, some are invested with a special value because they are attributed the virtue of making visible the invisible instances on which we mortals depend. This is the sacred. The sacred is given a singular treatment combining respect, veneration or fear, but sometimes also resentment and hatred of what it embodies or represents. It is adored, but also, and perhaps for the same reasons, it can be insulted,destroyed, mocked and, if it has a human form, martyred or killed. Violence against the sacred can fit into religious systems that give aggression a central role in their mythical or ritual universe. Also offended or attacked is what is sacred for groups or peoples to be subdued, since in it an embodiment of their world order. From this perspective, aggravation, irreverence and damage occupy a central place in the studies on the religious institution of culture under the figures of sacrilege and profanation.KEY WORDS: sacred, profanation, sacrilege, religious violence, iconoclasm. BIBLIOGRAFÍAAgamben, G. (2005), Profanaciones, Barcelona, Anagrama.Arbeola, V. M. (1973), Socialismo y anticlericalismo, Madrid, Taurus.Arce Fustero, G. (2018), De espaldas a Cristo. Una historia del anticlericalisme en Colombia, 1849-1948, Medellín, Editorial Universidad de Medellín.Aston, M. (1988), England’s Iconoclasts, Oxford, Oxford University Press.Auzépy, M. F. (1987), “L’iconodulie: Défense de l’image ou de la devotion de l’image”, en Boesfplug, F. y Lossy, N. (comp.), Nicée II, 787-19 87. Douze siecles d’imagerie religieuse, París, Cerf, 157-164.Bataille, G. 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