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Academic literature on the topic 'Psicologia della religione'
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Journal articles on the topic "Psicologia della religione"
Aletti, Mario. "Introduzione. La psicologia della religione: psicologia come metodo, Religione come oggetto." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (August 2015): 331–40. http://dx.doi.org/10.3280/rip2015-002003.
Full textCucci, Giovanni. "RELIGIONE E SECOLARIZZAZIONE. DUE REALTÀ ANTITETICHE?" Síntese: Revista de Filosofia 47, no. 149 (December 20, 2020): 535. http://dx.doi.org/10.20911/21769389v47n149p535/2020.
Full textAntonietti, Alessandro. "Alcune annotazioni sulla distintivitadella psicologia della religione." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (August 2015): 341–48. http://dx.doi.org/10.3280/rip2015-002004.
Full textde Paiva, Geraldo José. "Prospettive teoriche attuali nella psicologia della religione." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (August 2015): 349–60. http://dx.doi.org/10.3280/rip2015-002005.
Full textde Paiva, Geraldo Josέ. "Book Review: Percorsi di Psicologia della Religione alla luce della Psicoanalisi." Archive for the Psychology of Religion 33, no. 2 (May 2011): 271–74. http://dx.doi.org/10.1163/157361211x576618.
Full textNazzaro, Maria Paola. "Islam." STUDI JUNGHIANI, no. 34 (February 2012): 65–90. http://dx.doi.org/10.3280/jun2011-034004.
Full textRizzuto, Ana-María. "Percorsi di Psicologia della Religione alla Luce della Psicoanalisi [Pathways to the Psychology of Religion in the Light of Psychoanalysis]." International Journal for the Psychology of Religion 21, no. 4 (September 28, 2011): 331–33. http://dx.doi.org/10.1080/10508619.2011.607420.
Full textPujol, Jaime. "Eugenio FIZZOTTI, Verso una psicologia della religione. Vol. 1, («Studi e ricerche di catechetica», 16), Ed. Elle di Ci, Roma 1992, 268 pp., 17 x 24." Scripta Theologica 27, no. 1 (January 26, 2018): 359–60. http://dx.doi.org/10.15581/006.27.15317.
Full textBianchi, Maria. "Il potere curativo della giustizia: un'esplorazione dei rapporti tra psicologia analitica e diritti umani." STUDI JUNGHIANI, no. 52 (November 2020): 38–52. http://dx.doi.org/10.3280/jun52-2020oa9896.
Full textBianchi, Maria. "Il potere curativo della giustizia: un'esplorazione dei rapporti tra psicologia analitica e diritti umani." STUDI JUNGHIANI, no. 52 (November 2020): 38–52. http://dx.doi.org/10.3280/jun2-2020oa9896.
Full textDissertations / Theses on the topic "Psicologia della religione"
IOVINE, SALVATORE. "Lo sviluppo di uno strumento implicito per la misura dell'attaccamento al caregiver e a Dio." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014. http://hdl.handle.net/10281/81566.
Full textCoppa, R. "PRATICA RELIGIOSA E QUALITA' DELLA VITA IN ITALIA E INDIA. UN CONFRONTO TRA CULTURE E RELIGIONI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/157378.
Full textGiacomo, Chiara. "Terapie in movimento in un contesto interculturale: la costruzione discorsiva della psicoterapia, delle terapie alternative e delle pratiche religiose." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423444.
Full textAdottando una prospettiva interculturale (Mantovani 2004), che rientra in un paradigma costruttivista, e in linea con la cosiddetta "rivoluzione contestuale" (Bruner, 1990), questa ricerca pone particolare attenzione all'uso del linguaggio come “forma di vita” (Wittgenstein, 1953). In particolare, l’obiettivo di questa ricerca è indagare i significati generati discorsivamente sulle pratiche terapeutiche, come la psicoterapia, le cosiddette terapie alternative, e la pratica religiosa cristiana dell’esorcismo, praticata ancora oggi in Italia. Adottando la Psicologia Discorsiva, e la Teoria del Posizionamento come orizzonte teorico (Davies e Harré, 1990; Harré e van Langenhove, 1999), l'ipotesi di ricerca è che ogni gruppo specifico produce un testo e usa un linguaggio tipico del “posizionamento discorsivo”. I risultati suggeriscono che la psicoterapia, le pratiche alternative e l'esorcismo assumono diversi significati e aspetti diversi a seconda dell'universo linguistico, simbolico e di significazione propri di un posizionamento dei partecipanti rispetto ad un altro. Prevale la concezione della psicoterapia come ricerca delle cause che determinano il disagio psicologico. Inoltre, è proposta una riflessione epistemologica e operativa sui vari modelli teorici di psicoterapia e sulle competenze dello psicoterapeuta in risposta alle inevitabili esigenze interculturali. Vi è la tendenza degli esperti di psicoterapia a generalizzare le proprie competenze anche in ambiti culturali differenti. La principale indicazione emersa in questo lavoro è abbandonare la presunta universalità delle teorie della psicoterapia, le quali sono riconducibili alle matrici discorsive di specifiche tradizioni culturali. In un contesto interculturale è necessaria una prospettiva pluralista in psicoterapia, aperta alle infinite possibilità dei modi d'essere degli individui di differenti tradizioni culturali
BRAMBILLA, MARIA. "Religiosità e processi identitari: aspetti culturali, familiari e sociali dell’identità religiosa dei giovani." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1737.
Full textStudy1 investigated the self-categorization of religious identity in different cultures, analyzing the difference between an individual and a social level and between a central versus a peripheral religious identity, thus questioning the distinction between and intrinsic and extrinsic religious orientation (Allport & Ross, 1967). Results indicated that religious identity is mainly categorized at a social level by European respondents and at an individual level by nonwestern respondents, and that both levels are central in personal identity. Study 2 addressed the familiar and group antecedents of religious internalization (Ryan, Rigby, & King, 1993; Assor, 2012). Findings showed that parental autonomy support and intrinsic value demonstration predicted children religious identification, whereas conditional regard predicted introjection; religious leaders and groups also influenced religious internalization. Study 3 investigated the relationship between religious internalization and prejudice towards Muslims, analyzing the mediating role of values. Results indicated that identificated religious identity is associated with lower levels of prejudice than introjected religious identity; prosocial values mediated between identification and prejudice, whereas conformity values mediated between introjection and prejudice.
Bosetti, Giulia Luisa. "Religiosità, pregiudizio sessuale e tolleranza. Il ruolo dei diversi modi di vivere l'esperienza religiosa." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423779.
Full textReligiosità, pregiudizio sessuale e tolleranza. Il ruolo dei diversi modi di vivere l’esperienza religiosa Allport e Ross (1967) hanno evidenziato un paradosso riguardante la tendenza da parte delle persone più religiose ad esprimere atteggiamenti negativi nei confronti di alcuni gruppi. Se da una parte, infatti, gli insegnamenti religiosi spingono i credenti a manifestare tolleranza e compassione nei confronti degli altri, dall’altra la religione si associa a sentimenti pregiudizievoli espressi verso le persone che si discostano dai comportamenti tradizionalmente riconosciuti. L'associazione tra la religione e il pregiudizio è dovuta, in parte, ai diversi modi in cui le persone si approcciano alla religione. Allport e Ross (1967) hanno usato il termine orientamenti religiosi per descrivere tale diversità. Questi autori hanno ipotizzato che le persone religiose si distinguano in persone che vivono la religiosità e persone che usano la propria esperienza religiosa individuale. Nella prima modalità è incluso l'orientamento intrinseco, mentre nella seconda l'orientamento estrinseco. Alcuni anni più tardi, Batson, Schoenrade e Ventis (1993) hanno proposto un terzo orientamento, denominato quest, per descrivere la componente matura della religiosità, non inclusa nella formulazione dell'orientamento intrinseco. Accanto al quest, gli autori hanno ipotizzato la presenza di altre due dimensioni religiose, la religiosità come fine e come mezzo, ipotizzando che queste siano complementari all'orientamento intrinseco e all'orientamento estrinseco. Per rilevare i diversi orientamenti religiosi, Allport e Ross (1967) hanno predisposto una scala di 20 item denominata Religious Orientation Scale (ROS), mentre Batson e collaboratori (1993) hanno ideato il Religious Life Inventory (RLI), composto da 27 item. Riguardo alla relazione tra la religiosità e il pregiudizio, Allport e Ross (1967) hanno ipotizzato che l'orientamento intrinseco si associ alla riduzione del pregiudizio, mentre l'orientamento estrinseco si accompagni ad un suo aumento. In realtà, la relazione tra gli orientamenti religiosi e il pregiudizio è più complessa rispetto a quanto supposto dai due autori e il caso del pregiudizio sessuale ne rappresenta un esempio. Il principio di Sant'Agostino “ama il peccatore, ma odia il suo peccato”, che risulta di particolare rilevanza per le persone intrinseche, rappresenta in modo chiaro la complessità sottesa a tale forma di pregiudizio (Duck e Hunsberger, 1999; Mak e Tsang, 2008; Veenvliet, 2008). A partire da queste considerazioni si sono condotti sei studi, per indagare la relazione tra le tre dimensioni di religiosità e il pregiudizio sessuale, distinguendo quest’ultimo in pregiudizio verso l'omosessualità e pregiudizio verso gli omosessuali. Memori del fatto che le religioni promuovono nei loro insegnamenti l'amore e la tolleranza, si sono incluse come variabili criterio anche l'assunzione di prospettiva e il rispetto incondizionato. Il primo studio della tesi (N = 1469; n = 1154 Cattolici; n = 240 Non Religiosi) ha un carattere metodologico, poiché nonostante l'ampio utilizzo in letteratura delle scale ROS e RLI, molti autori hanno messo in luce alcune problematicità legate alla struttura fattoriale non chiara, alla formulazione degli item non del tutto aderente alle definizioni degli orientamenti e alla presenza di alcune sovrapposizioni tra item appartenenti a orientamenti diversi. A partire dal complesso di 47 item delle due scale, attraverso analisi fattoriali esplorative e confermative, nonché un’analisi semantica, si è ottenuta una versione ridotta denominata Short Religiosity Scale (SRS), con la quale si sono misurati gli orientamenti religiosi nei cinque studi successivi. Nel secondo studio (N = 391; n = 284 Cattolici; n = 107 Non Religiosi), invece, si è considerato il diverso legame che gli orientamenti religiosi hanno con il pregiudizio verso l'omosessualità e verso gli omosessuali. Inoltre, si è valutato l'impatto degli orientamenti sull'assunzione di prospettiva. Si sono controllati gli effetti del fondamentalismo religioso, una dimensione conservatrice di religiosità, ipotizzando una sua possibile sovrapposizione con l'orientamento intrinseco. Si è anche testata l'ipotesi di Allport e Ross (1967) sulla compresenza dell'orientamento intrinseco ed estrinseco, tipica degli individui indiscriminatamente pro-religiosi, che gli autori suppongono essere legata ad un aumento del pregiudizio. Inoltre, a scopo esplorativo, si è formulata una nuova ipotesi, non ancora considerata in letteratura, riguardante le interazioni che coinvolgono l’orientamento quest. I risultati ottenuti mostrano che l'orientamento intrinseco è associato al pregiudizio verso l'omosessualità, ma non al pregiudizio verso gli omosessuali. Tuttavia, quando viene controllato il fondamentalismo, l'effetto sul pregiudizio verso l'omosessualità non è più significativo, ed emerge, anche se marginale, una relazione con la riduzione del pregiudizio verso gli omosessuali; l'intrinseco è inoltre associato all'assunzione di prospettiva. L'orientamento estrinseco, al contrario, è meno sensibile alla distinzione tra il pregiudizio verso l'omosessualità e verso gli omosessuali, mentre l'orientamento quest si associa sempre alla riduzione del pregiudizio. Per quanto riguarda le interazioni si è potuta confermare l'ipotesi sugli individui indiscriminatamente pro-religiosi e osservare che l'orientamento quest, se non intriso di elementi di utilitarismo e strumentalità, si accompagna alla riduzione del pregiudizio. Infine, per l'assunzione di prospettiva, si è osservato che l'intrinseco è legato alla capacità di “mettersi nei panni dell'altro” quando il quest è presente in alti livelli. Nello Studio 3 (N = 127; n = 30 Credenti; n = 81 Non Religiosi), che è stato condotto in Inghilterra, è stato possibile confermare i risultati dello Studio 2 sulla relazione tra intrinseco e pregiudizio e sugli effetti del fondamentalismo religioso. Tuttavia, tale studio presenta il limite di considerare solo un piccolo numero di partecipanti credenti, affiliati alla religione cristiana, ebraica ed islamica. Lo Studio 4 (N = 295; n = 173 Cattolici; n = 102 Non Religiosi) e lo Studio 5 (N = 198; n = 130 Cattolici; n = 53 Non Religiosi) si caratterizzano per la presenza di due variabili di controllo, rispettivamente la desiderabilità sociale e la proscrizione percepita nel ritenere inammissibile, in base agli insegnamenti della religione, il pregiudizio verso l'omosessualità e verso gli omosessuali. Nello Studio 4, di particolare interesse sono le ipotesi e i risultati ottenuti per l'orientamento intrinseco. Si è supposto che le persone intrinseche vogliano veicolare un'immagine di individui non pregiudiziosi e che quando vengono controllati gli effetti della desiderabilità sociale, la relazione tra religiosità intrinseca e pregiudizio potrebbe cambiare. I risultati ottenuti hanno confermato tale ipotesi, anche se in modo marginale, poiché quando vengono controllati sia gli effetti del fondamentalismo sia gli effetti della desiderabilità, emerge una relazione positiva tra intrinseco e pregiudizio verso l'omosessualità. Per lo Studio 5, si è ipotizzato che l'orientamento intrinseco sia sensibile agli effetti della proscrizione percepita. L'orientamento intrinseco, come ipotizzato, si associa ad una riduzione del pregiudizio sia verso l'omosessualità, sia verso gli omosessuali, quando si ritiene sbagliato esprimere pregiudizio nei loro confronti, cioè quando la proscrizione è presente in alti livelli. Infine, nello Studio 6 (N = 261; n = 157 Cattolici; n = 52 Non Religiosi) si sono valutati i contenuti della preghiera, per osservare che relazione ci fosse tra questi e gli orientamenti religiosi. Inoltre, si è voluto osservare che ruolo svolgessero i contenuti della preghiera nella relazione tra gli orientamenti religiosi, il pregiudizio e il rispetto incondizionato. I risultati ottenuti hanno messo in evidenza la presenza di cinque dimensioni legate alla preghiera, denominate impegno nei sacramenti, sofferenza, richieste materiali, intercessione e vita interiore, che presentano delle associazioni con l'orientamento intrinseco e con quello estrinseco. Di particolare rilevanza è la mediazione dei contenuti di preghiera che si riferiscono alla vita interiore e all'intercessione nella relazione tra l'orientamento intrinseco e le tre variabili criterio considerate. In generale, il presente lavoro si presenta come un ricerca sulle relazione tra pregiudizio sessuale e tolleranza, integrando alcuni aspetti della letteratura al fine di fornire un quadro completo su alcune relazioni che possono sembrare paradossali. A partire da un'analisi metodologica, grazie alla quale si è realizzata la SRS, si è osservato il rapporto tra gli orientamenti e il pregiudizio verso l'omosessualità e verso gli omosessuali, considerando sia variabili strettamente legate all'esperienza religiosa, come il fondamentalismo e i contenuti della preghiera, sia variabili che possono influire sulla relazione, in particolare dell'orientamento intrinseco, con i giudizi espressi verso il “peccato” e i “peccatori”.
Codato, Marta. "Giovani adulti italiani: "lunghezza" della famiglia e del processo di autonomizzazione. Un'indagine svolta con gli studenti dell'Università di Padova rispetto a stili d'attaccamento, convinzioni personali,impegno civico-morale, felicità, terrore della morte." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3421557.
Full textLa presente ricerca sorge dalla volontà di comprendere le cause del fenomeno tutto italiano chiamato ‘famiglia lunga’ (Scabini & Donati, 1988) caratterizzato dalla prolungata permanenza dei giovani adulti presso la famiglia d’origine. L’ipotesi di partenza implica un’associazione tra tale fenomeno e la prevalenza di un attaccamento ansioso nei giovani; la loro tendenza a connettere alla morte la separazione dalle figure d’attaccamento; una forte ansia nei confronti della morte, percepita come la fine di tutto; deboli convinzioni personali, spirituali e religiose; un basso livello di felicità . Nella ricerca quali-quantitativa sono stati coinvolti 1570 studenti dell’Università di Padova di età compresa tra i 18 e i 38 anni, con una media di 22,11 (std. 2,508). Lo stile d’attaccamento è stato misurato con il Relationship Scales Questionnaire (Griffin, Bartholomew, 1994). Il disimpegno civile morale è stato indagato tramite la scala del disimpegno morale (Caprara, Fida, Vecchione, 2009). Due domande hanno consentito di investigare, da un lato, la rappresentazione della morte come annientamento o passaggio, dall’altro il vissuto psicologico relativo alla stessa. È stato chiesto ai partecipanti se abitassero per conto proprio, presso la casa dei genitori o in un’altra situazione residenziale. È stato somministrato il WHO QOL srpb per indagare la forza delle loro convinzioni spirituali, religiose e personali. La felicità soggettiva è stata misurata attraverso il Subjective Happiness Scale (Lyubomirsky & Lepper, 1999). Alla generale conferma dell’ipotesi di partenza da parte dei risultati è seguita una proposta pedagogica, che si rifà all’ampio concetto di Death Education e ad altri affini dispositivi educativi (quali educazione alla creatività e psicodramma) e implica l’educazione alla gestione del vuoto e alla separazione dalle sicurezze esterne, con il fine ultimo di indurre i soggetti a costruire una forza interiore indistruttibile, declinantesi in solide e al tempo stesso flessibili convinzioni personali; nella consapevolezza e accettazione della ineludibile realtà della morte; in un considerevole impegno nelle dimensioni della civitas/communitas e dei rapporti umani.
Fariña, Raquel Neves. "Representação Social da Igreja Universal do Reino de Deus por evangélicos dela egressos." Universidade do Estado do Rio de Janeiro, 2011. http://www.bdtd.uerj.br/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=4662.
Full textA Igreja Universal do Reino de Deus (IURD) foi fundada há trinta e quatro anos e tem forte influência social e política. Sua capilaridade religiosa se expressa através da sua inserção em diversas mídias, como TV, rádio, jornal etc. e da participação política evidenciada pelas "bancadas evangélicas" nos diferentes parlamentos, onde predominam autoridades da IURD. Também se faz presente através dos milhares de templos construídos e espalhados por mais de 180 países. Sua estratégia de proselitismo religioso é baseada na conversão de adeptos de outras religiões. Sua hierarquia: obreiros, pastores e bispos, define a igreja como o maior "pronto-socorro" espiritual do Brasil. Caracterizada pelo oferecimento de solução de problemas imediatos e de natureza espiritual. Após algum tempo, conversos da IURD migram para outras igrejas evangélicas. O objetivo desta pesquisa foi identificar as Representações Sociais da IURD segundo evangélicos dela egressos. Para tanto, foram entrevistados vinte indivíduos adultos, na Cidade do Rio de Janeiro, egressos da IURD. Como instrumento, utilizamos um questionário para entrevista semi-estruturada, composto por questões acerca da IURD e dados pessoais do entrevistado. O material resultante foi analisado a partir da análise de conteúdo. As entrevistas foram gravadas, com a autorização dos entrevistados e o comprometimento na manutenção do anonimato dos participantes. Dentre os resultados da pesquisa, confirmando o que é dito por seus líderes, encontramos a IURD como um pronto socorro, não só espiritual, como emocional e de saúde física. A migração da IURD para outras denominações cristãs está associada a três grandes categorias: a) o sujeito não tem mais necessidade do pronto-socorro; b) crítica às cobranças sistemáticas por bens espirituais; c) a necessidade de aprofundamento religioso. Neste aspecto, a IURD caracteriza-se por ser uma Igreja de transição, de início de vida espiritual cristã e de proselitismo voltado quase que exclusivamente para a conversão.
Universal Church of the Kingdom of God was founded 34 years ago and it is currently known by its undeniable social and political influence. As such, its religious capillarity is present into different sort of media like TV, radio and newspaper. In addition, the evangelical delegations sustain the Universal Church political activism at different parliaments, where UCKG authorities are predominant. Its social standing are also noticed on account of its thousands of temples built worldwide in more than 170 countries. Converting followers from other religions is what constitutes UCKG?s religious proselytism strategy. The clergy members of the UCKG, which comprises shepherds and bishops, label the UCKG as Brazil spiritual emergency site. This religious institution is considered to be specially designed to tackle immediate problem-solving issues, particularly the ones from the spiritual nature. After sometime, the UCKG adepts tend to move out to other evangelical denominations. The aim of this research was to identify the UCKG social representations according to its evangelical members. Twenty adult UCKG members, in the city of Rio de Janeiro, have been approached by a semi-structured interview about their personal data as well as information about the UCKG. The analysis of the resulting material was made according to its content. The interviews were recorded with the informants? previous consent and the commitment to keep their identities preserved. One of the outcomes of the research is to realize that the UCKG is not only a spiritual and emotional shelter but it also provides physical health. The migration from the UCKG to other Christian denominations falls into three broad categories: a) The individual has no longer an immediate-need of assistance; b) criticism about the compulsory monetary contribution to the church; c) the need of a deeper religious understanding. As far as those aforementioned issues are concerned, the UCKG is best conceived as a transition Church, where the proselytism and the beginning of a Christian spiritual life are fully oriented towards conversion.
MARIANI, EMANUELE. "Etica, psicologia e trasfigurazione del sacro nel Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11570/3104195.
Full textBooks on the topic "Psicologia della religione"
Fizzotti, Eugenio. Verso una psicologia della religione. Leumann, Torino: Elle di ci, 1992.
Find full textAletti, Mario. Percorsi di psicologia della religione alla luce della psicoanalisi. Roma: Aracne, 2010.
Find full textGermano, Rossi, ed. Percorsi di psicologia della religione alla luce della psicoanalisi. Roma: Aracne, 2010.
Find full textMolin, Nico Dal. Verso il blu: Lineamenti di psicologia della religione. 2nd ed. Padova: Messaggero, 2001.
Find full textConvegno, Società italiana di psicologia Divisione "Psicologia e. religione." Religione o psicoterapia?: Nuovi fenomeni e movimenti religiosi alla luce della psicologia : atti del 5o Convegno della Divisione "Psicologia e religione" della SIPs, Società italiana di psicologia, Roma, 22-23 ottobre 1994. Roma: LAS, 1994.
Find full textRossi, Germano, Mario Aletti, and Daniela Fagnani. Religione: Cultura, mente e cervello : nuove prospettive in psicologia della religione = Religion : culture, mind and brain : new perspectives in psychology of religion. Torino: Centro scientifico, 2006.
Find full textSocietà italiana di psicologia della religione. Convegno nazionale. Simbolo, metafora, invocazione tra religione e psicoanalisi: Atti del 6. Convegno nazionale della Società italiana di psicologia della religione, Milano, 12-13 ottobre 1996. Bergamo: Moretti & Vitali, 1998.
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Find full textBoine, Giovanni. Inediti: Appunti per un articolo sulla psicologia della religione e del misticismo, traduzione di un capitolo di Arische Weltanschauung. Roma: Bulzoni, 1987.
Find full textCao, Elena. La casa: Progettare con la coscienza del proprio tempo e della storia : stampa, televisione, canzone, arte, moda, psicologia, religione, volontariato, ricerca ... Roma: Gangemi, 2008.
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