Journal articles on the topic 'Prudenza'

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1

Bile, Franco. "Le riforme costituzionali e il dovere della prudenza." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2011): 85–92. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-002008.

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Abstract:
Nel dibattito politico si tende a distinguere fra la prima e la seconda parte della Costituzione e a dire che su quest'ultima aggiustamenti piů o meno incisivi sono consentiti con maggiore facilitŕ che non rispetto alla prima. In realtŕ la seconda parte della Costituzione č per molti versi strettamente legata alla prima, anzi si pone rispetto a essa in un rapporto di mezzo a fine. E ciň impone di prestare particolare attenzione al monito di Leopoldo Elia secondo cui «taluni squilibri eventualmente provocati in sede di revisione costituzionale, ad esempio, nel funzionamento del Parlamento o degli organi di garanzia o nell'ordinamento costituzionale della magistratura, potrebbero finire per compromettere la tutela di situazioni soggettive considerate nella prima parte della Costituzione».
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2

Roggi, Sara, and Mario Picozzi. "La phrônésis ricoeuriana: una rilettura di futilità e proporzionalità nei casi di fine vita." Medicina e Morale 69, no. 2 (July 21, 2020): 213–27. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.616.

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Abstract:
La dilemmaticità dell’esperienza della malattia, le implicazioni etiche e morali determinate dal progresso della bioingegneria medica e la complessità dei percorsi di cura hanno determinato il progressivo incremento di conflitti di natura morale all’interno delle strutture ospedaliere, dei centri di cura e degli hospice. Tali cambiamenti hanno pertanto condotto filosofi, bioeticisti e teologi morali ad interrogarsi circa la modalità con cui l’etica, diventando parte integrante della prassi clinica, può trovare un’applicabilità nella gestione, decostruzione e risoluzione dei conflitti morali nascenti all’interno del settore sanitario. Paul Ricoeur ha individuato nella phrônésis aristotelica l’approccio d’indagine imprescindibile per l’analisi contestuale del reale: quello prudenziale. Pertanto, nella sua petite éthique, la “saggezza pratica” – la prudence, così tradotta dalla nozione latina di “prudentia” – rappresenta il punto di partenza dell’espressione del giudizio medico, nonché dell’applicabilità della norma morale nella particolarità del reale. Il presente lavoro è stato concepito nell’obiettivo di indagare il ruolo pragmatico della nozione ricoeuriana di phrônésis in quella sfera “regionale”, così come presentata dall’autore, che è l’etica medica. L’analisi circa l’apporto della “prudenza” nelle dinamiche conflittuali del settore sanitario risulterà inoltre fondamentale nel rilevare l’interconnessione tra la nozione di phrônésis e i due concetti cardine del fine vita, ovverosia, la futilità e la proporzionalità.
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3

Carparelli, Mario. "Vanini e a “Prudência” de Cristo: de Cardano a d’Holbach." Problemata 04, no. 03 (January 30, 2014): 221–32. http://dx.doi.org/10.7443/problemata.v4i3.17164.

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4

Carparelli, Mario. "Vanini e la “Prudenza” di Cristo: da Cardano a d’Holbach." Problemata 04, no. 03 (January 30, 2014): 210–20. http://dx.doi.org/10.7443/problemata.v4i3.16262.

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5

Merger, Michčle. "La politica ferroviaria europea: dalla prudenza alla liberalizzazione (1957-2007)*." MEMORIA E RICERCA, no. 30 (July 2009): 99–107. http://dx.doi.org/10.3280/mer2009-030010.

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Abstract:
- This article analyses the European Commission's efforts to encourage the development of efficient rail sector. The potential of railways for expanding their share of both passenger and freight transport was seriously limited by rail systems fragmented into national market shaped by national transport policies. The Commission stressed the importance of the necessary transformation of railway market that requires the following priorities: liberalization, free access market and competition, interoperability including both high speed and conventional rail networks. The European Commission's action (i.e. directive 91/440 and the railway packages) is intended to a renaissance of rail traffic, but the European States and the "historical" railway operators seem reluctant to apply these ambitious and "revolutionary" initiatives.Parole chiave: Commissione Europea, Politica di liberalizzazione, Sistema ferrociario, Politiche di trasporto statali, Operatori ferroviari, Politica regionale della CEE European Commission, Liberalization Policy, Rail System, National Transport Policies, Railway Operators, EEC Regional Policy
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6

Santi, Raffaella. "Giuliana Di Biase, La morale di Locke. Fra prudenza e mediocritas." XVII-XVIII, no. 72 (December 1, 2015): 326–27. http://dx.doi.org/10.4000/1718.309.

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Cirillo, Stefano. "Lo sguardo sistemico sugli interventi giudiziari nelle relazioni familiari infelici." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2021): 23–31. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001003.

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Abstract:
L'articolo prende lo spunto da un caso clinico in cui l'utente esprime la sua contrarietà rispetto al trattamento ricevuto dalla rete tribunale-servizi. Vengono evidenziate alcune criticità: l'eccesso di prudenza nella protezione, la sottovalutazione delle risorse della famiglia per il trattamento, la frattura che viene imposta agli utenti tra la fase di valutazione e quella di terapia.
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8

Pierguidi, Stefano. "L’Allegoria della prudenza di tiziano e ilsignum tricipitis del cerbero di serapide." International Journal of the Classical Tradition 13, no. 2 (September 2006): 186–96. http://dx.doi.org/10.1007/bf02856292.

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9

Requena Meana, Pablo. "Il principio di prudenza terapeutica. Oltre le distinzioni ordinario-straordinario e proporzionato-sproporzionato." Medicina e Morale 68, no. 2 (June 30, 2019): 125–39. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.578.

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Abstract:
La questione sull’obbligo di impiegare o di non impiegare un mezzo terapeutico, era tradizionalmente risolta definendo obbligatori i mezzi che si consideravano ordinari, e invece non obbligatori quelli che si consideravano straordinari. Dopo le critiche ricevute da questo tentativo di risposta si è provato a risolvere diversamente la questione suddividendo le opzioni terapeutiche in proporzionate e sproporzionate. In questo articolo si tenta di mostrare come le due distinzioni non siano equivalenti e come, anche se necessarie, non siano sufficienti per il buon agire medico. Si deve pertanto sempre ricorrere alla prudenza terapeutica per fornire ad ogni paziente la migliore opzione medica personalizzata.
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Benadusi, Lorenzo. "Interventisti con prudenza: la pubblicistica militare dall'inquieto dopoguerra libico al maggio del 1915." VENTUNESIMO SECOLO, no. 38 (November 2016): 149–71. http://dx.doi.org/10.3280/xxi2016-038008.

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Lucci, Diego. "Review of La morale di Locke. Fra Prudenza e Mediocritas by Giuliana Di Biase." Locke Studies 14 (December 31, 2014): 273–75. http://dx.doi.org/10.5206/ls.2014.738.

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Abstract:
In this book, Giuliana Di Biase explores the meaning and significance of the concept of prudence in John Locke’s thought. Di Biase argues that this concept played an important role not only in Locke’s philosophy, but also in his life.
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Minoliti, Nino. "Il «Corriere della sera» e il mal d'Africa. Il primo colonialismo italiano nelle pagine del quotidiano milanese: 1878-1896." STORIA IN LOMBARDIA, no. 3 (March 2011): 55–86. http://dx.doi.org/10.3280/sil2010-003003.

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Abstract:
Anche l'Italia, sul finire dell'Ottocento, venne attratta dalle sirene colonialiste. Il «Corriere della Sera» scelse subito la linea della prudenza: cosě, quando i nostri bersaglieri sbarcarono a Massaua nel febbraio del 1885, il quotidiano milanese si mostrň molto guardingo verso le scelte di politica coloniale del governo, né l'atteggiamento cambiň di fronte ad alcuni importanti successi militari. La disfatta di Adua del marzo 1896, confermň nel modo piů amaro e tragico gli ammonimenti dei suoi principali editorialisti Vico Mantegazza e Adolfo Rossi, capaci di raccontare con luciditŕ vicende che hanno segnato la storia del nostro paese.
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Cerrato, Daniele. "“Per ciò che l’uomo de’ essere adiutato e consigliato da la femina”: Il lodo delle femmine di Andrea da Grosseto." LaborHistórico 8, no. 3 (December 31, 2022): 16–26. http://dx.doi.org/10.24206/lh.v8i3.56276.

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Abstract:
Il presente articolo si propone di analizzare il breve testo in prosa composto nel 1268 da Andrea da Grosseto e conosciuto con il titolo “Il lodo delle femine”. Si tratta di un brano che fa parte del volgarizzamento del trattato Liber de consolationis et consilii composto nel 1246 da Albertano da Brescia. L’autore si serve della figura di Prudenza, moglie di Melibeo per anticipare alcuni dei temi che saranno al centro del dibattito della Querelle des femmes: la difesa femminile dalle accuse maschili, la costruzione di una genealogia di donne del passato e l’utilizzazione del pensiero di autori classici per rivendicare le loro capacità.
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Junior, Hermes Zaneti. "TRA RULE OF LAW E STATO COSTITUZIONALE NEL DIRITTO PROCESSUALE BRASILIANO." Revista da Faculdade Mineira de Direito 18, no. 36 (December 31, 2015): 132. http://dx.doi.org/10.5752/p.2318-7999.2015v18n36p132.

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Abstract:
<pre>Questo articolo si propone di analizzare le trasformazioni del diritto interno brasiliano , soprattutto per quanto riguarda le modifiche legislative e proces - durale derivanti da interferenze culturale e sociale che oggi immerso Brasile in una nuova era a causa del nuovo codice di procedura civile . Con l'obiettivo finale di non può risiedere solo nel negare la forza di una normativa precedente , ma piuttosto di ri- sidir nel fornire gli elementi per comprendere la giurisprudenza sulla scia della democrazia costituzionale plurale che costituisce un sostanziale equilibrio tra le parti e il tribunale , con lo scopo di demistificare la teoria delle fonti del diritto che nella tradizione del diritto civile , pone un divieto rispetto alla giurisdizione , la prudenza come fonte di formale e vincolante .<br /><br /></pre>
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Casini, Paolo. "Darwin e la filosofia vittoriana." PARADIGMI, no. 2 (July 2011): 11–29. http://dx.doi.org/10.3280/para2011-002002.

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Abstract:
All'inizio ditre citazioni di Whewell, Butler e Bacone introducono il lettore ai dilemmi "filosofici" di Darwin: l'alternativa tra la creazione iniziale secondo leggi o per singoli eventi; il rifiuto della finalitŕ; l'antitesi caso/necessitŕ; la guerra della natura e la legge di natura; il problema del male. Erano echi dalla cultura teologica che Darwin discusse piů volte, mentre le sue rare citazioni di Hume e Comte, la confutazione di McCulloch, i suoi rapporti con filosofi contemporanei come Whewell, Herschel, Spencer, Huxley, Mill confermano il suo rifiuto della finalitŕ in natura, il suo atteggiamento di scepsi e di prudenza sui massimi problemi, e la piena consapevolezza di aver radicalmente ribaltato, con l'ipotesi dell'evoluzione, l'antico orgoglio antropocentrico della specie, e di aver aperto la strada a una nuova ricerca filosofica sull'uomo.
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Di Donato, Michele. "Partito comunista italiano e socialdemocrazia tedesca negli anni Settanta." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (April 2011): 91–117. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-003004.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce i caratteri delle relazioni intercorse tra il Pci e il Partito socialdemocratico tedesco negli anni in cui la «questione comunista» italiana andava assumendo importanza centrale nel dibattito politico europeo. Rispetto ad una lettura diffusa che enfatizza le consonanze ideali tra i leader Willy Brandt ed Enrico Berlinguer, l'autore si concentra piuttosto sulle concrete occasioni di dialogo politico tra i due partiti, delle quali analizza consistenza e rilevanza. L'analisi della documentazione archivistica italiana e tedesca mostra come, anche nel decennio della distensione, a caratterizzare il rapporto tra i rappresentanti piů eminenti dei movimenti comunista e socialdemocratico in Europa occidentale fu la prudenza, che fece da portavoce di strategie differenti per lo sviluppo del continente. Il rapporto con le socialdemocrazie svolse un suo ruolo all'interno del processo di rinnovamento del Pci di Berlinguer; tuttavia, mai perseguito come una prioritŕ, produsse risultati politici limitati.
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Cavara, Pietro. "Tra Hobbes e Mandeville. La questione del potere ne La Repubblica di Oceana di James Harrington." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (November 2010): 151–73. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-003014.

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Abstract:
L'autore getta lo sguardo sul pensiero di Harrington e sul suo rigore metodologico affidato a un determinismo economico-proprietario prima di Marx che gli consente di interpretare in forma nuova la societŕ inglese del suo tempo. Ne emerge l'approccio critico nei confronti del mondo borghese e la visione aristocratica in contrasto con le correnti "estreme" di Hobbes e di Mandeville. Dall'analisi della politica, dell'economia e dell'educazione, sorge l'incompatibilitŕ tra l'affermarsi di un individualismo proprietario e competitivo in parte ripudiato e il bisogno di fondare un nuovo modello di societŕ, che in nome di un falso equilibrio e della legge agraria si affidi al recupero dell'antica prudenza. A questo modo Harrington tradisce la teoria del balance economico e dei suoi effetti a vantaggio di una "proposta" ancora intrisa di pensiero machiavelliano. Diventa utile a tal fine la ripresa del contrasto marxiano tra logica storica e logica reale applicato al repubblicanesimo dell'autore inglese.
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Carillo, Saverio. "Paesaggio culturale italiano e secolarizzazione. Idiomi e narrazione dei monumenti nella rappresentazione novecentesca del sacro." Quaderni d'italianistica 41, no. 1 (December 31, 2020): 135–51. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v41i1.35898.

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Abstract:
L’architettura e gli spazi urbani delle città italiane, nei primi decenni successivi al Secondo conflitto mondiale, appaiono rappresentare in chiave figurata i contenuti di un nuovo innesto comportamentale sulla tradizionale edilizia che si confrontava con le coordinate contemporanee del consumismo. La definizione di un’inedita gamma valoriale — suscitata dalla modernità — viene sperimentata nella modifica degli atteggiamenti sottoscritti dalla popolazione rurale, per i quali non mancavano le osservazioni critiche di intellettuali come Pier Paolo Pasolini, che avvertiva, preoccupato, quanto potesse essere infido, per quella umanità, il cedere alla lusinga del comfort. Simili richiami alla responsabilità e al guardare con prudenza ai moderni ritrovati andavano interessando anche i prodotti di architettura, soprattutto per gli edifici sacri — da ricostruire o da realizzare ex-novo — che cedendo il passo alla modernità andavano rinunciando, in molti casi, all’implicita genesi di “opera monumentale,” essendo, per antonomasia, i luoghi di culto riconosciuti, da sempre, quali edifici identitari. Il sacro e l’architettura del sacro “subiscono” o “inverano” un processo di “desacralizzazione” per divenire testimonianze secolari.
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Pepino, Livio. ""Non sognavo il consiglio". Note sparse su magistrati, autogoverno, rappresentanza." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (November 2009): 49–70. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-005005.

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Abstract:
- Dopo cento dibattiti sulla cui utilitŕ comincio a dubitare, provo a parlare di Consiglio superiore attraverso la sintesi di una esperienza costellata da qualche riflessione: una sintesi parziale, soggettiva e incompleta (perché legata al filo della memoria) ma piů diretta e forse piů utile. Inizialmente l'idea era di scrivere, su questa esperienza, un giallo. Avevo giŕ il titolo, seppur non originale (Omicidio al Consiglio superiore), e la trama (con l'omicida svelato fin dall'inizio - non vi sarŕ difficile immaginarne l'identitŕ - e venticinque possibili vittime...). Poi ho rinunciato: non per l'inflazione di magistrati giallisti ma per mancanza di capacitŕ, oltre che di tempo. Mi limito, dunque, a raccontare e a ragionare, senza tatticismi e autocensure perché - come ha scritto recentemente E. Scalfari (La Repubblica, 23 agosto 2009) - «la timidezza, la prudenza, il dire e non dire (...) sono lo specchio d'una profonda indifferenza dello spirito pubblico, ormai ripiegato sul tirare a campare del giorno per giorno, senza memoria del passato né prospettiva di futuro
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Montesinos Castañeda, María. "PRUDENTE GOBIERNO: LA PRUDENCIA EN EL GOBERNANTE." POTESTAS. REVISTA DEL GRUPO EUROPEO DE INVESTIGACIÓN HISTÓRICA. RELIGIÓN, PODER Y MONARQUÍA., no. 14 (2019): 61–84. http://dx.doi.org/10.6035/potestas.2019.14.3.

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Rossi Doria, Marta. "“Ubi proceditur ex praesumptionibus minuitur poena”. Qualità della prova e quantità della pena secondo la Doctrina Innocentii." Italian Review of Legal History, no. 7 (December 22, 2021): 1–29. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16880.

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Abstract:
Nel processo inquisitorio romano-canonico, una rigida applicazione delle regole del sistema di prova legale non avrebbe reso possibile la condanna di un imputato gravato da soli indizi e presunzioni, ponendo non pochi ostacoli all’amministrazione della giustizia criminale, orientata al principio dell’interesse pubblico alla persecuzione dei reati. Un’affermazione di Innocenzo IV contenuta nel commento al c. Quia verisimile (X 2.23.10) aprì la via alla condanna presuntiva: il giudice avrebbe potuto condannare l’imputato in assenza di piena prova, a patto di infliggere una pena ridotta. Nella sua formulazione originale la massima innocenziana non rappresentava più che una raccomandazione di prudenza. Fu l’elaborazione dottrinale a trasformarla, oltre le intenzioni del suo autore, in uno strumento capace di incidere sulla teorica rigidità del sistema di prova legale, ammettendo discrezionalità nel modulare la pena e nell’applicarla anche in situazioni di carenza di prova. In questo dibattito, che il presente studio intende analizzare nelle sue tappe fondamentali, il contributo dei decretalisti ha avuto un peso di primo piano: anche per tale via si manifesta il ruolo centrale assunto dalla scienza canonistica nella riflessione dottrinale sulla teoria della prova legale.
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Voultsos, P., M. Casini, G. Ricci, V. Tambone, E. Midolo, and A. G. Spagnolo. "A proposal for limited criminal liability in high-accuracy endoscopic sinus surgery." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 1 (February 2017): 65–71. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1292.

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Abstract:
Lo studio ha lo scopo di sollecitare una riforma della responsabilità penale che preveda una riduzione di responsabilità legale per la chirurgia ad alta precisione, per quella ad alto rischio, come per esempio la chirurgia endoscopica sinusale (ESS). Il contributo comprende una revisione della letteratura medica, concentrandosi sull’identificazione e sull’esame dei motivi per cui la tecnica di ESS corre un rischio molto elevato di produrre gravi complicazioni dovute a manovre chirurgiche inesatte. Tale contributo, prevede anche una revisione della teoria del diritto e della giurisprudenza britannica e italiana in merito alla negligenza medica, soprattutto con riferimento alla L. italiana n. 189 del 2012 (“Decreto Balduzzi”). Si è constatato che gravi complicanze dovute a manovre chirurgiche non corrette di ESS possono verificarsi, indipendentemente dalla prudenza/diligenza del chirurgo. La soggettività in termini giuridici risulta essenziale per la negligenza medica, soprattutto con riferimento alla chirurgia ad alta precisione. La legge italiana 189/2012 rappresenta una buona base per la limitazione della responsabilità penale derivante da manovre imprecise in chirurgia ad alta precisione, come appunto l’ESS. In conclusione, si considera che i chirurghi che eseguono ESS dovrebbero essere esonerati da responsabilità penale in caso di negligenza lieve sopravvenuta nonostante il rispetto delle line guida emanate.
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Trifonov, Svilen Veselinov. "Performing Prudence: Barack Obama’s Defense of NSA Surveillance Programs." Journal for the History of Rhetoric 20, no. 1 (January 2017): 28–46. http://dx.doi.org/10.5325/jhistrhetoric.20.1.0028.

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Abstract:
ABSTRACT With this essay, I present an argument about the performative and perceptual nature of prudence. I support my argument through a case study in which I examine Barack Obama’s response to Edward Snowden’s unauthorized disclosures about NSA surveillance programs as a way to observe prudence in practice. In my analysis, I identify three ways in which Obama performed prudence. First, he established his image as a prudent and informed leader. Second, he established surveillance as a prudent and historically effective practice ensuring national security. Third, he established the contemporary policy of surveillance as a prudent and deliberate choice reached through discussion and participation by all citizens.
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Aubert-Baillot, Sophie. "De la φρόνησις à la prudentia." Mnemosyne 68, no. 1 (January 20, 2015): 68–90. http://dx.doi.org/10.1163/1568525x-12301407.

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Abstract:
This paper focuses on the equivalence between Greek phronesis, a very hard word to translate, and Latin prudentia. Based on the word phren, phronesis means ‘thought’, ‘intellectual perception’, ‘sense’, ‘prudence’, ‘practical wisdom’, while prudentia is derived from prouidentia, meaning ‘ability to look ahead’, ‘forecast’, ‘foresight’ and also ‘Providence’. Why, although their etymological roots were apparently different, did the Romans choose the word prudentia in order to translate Greek phronesis? And how did such a translation alter the evolution of the philosophical concept of prudence in Latin culture? It seems that Cicero offers a new analysis of prudentia by dividing the term prouidentia, from which it was formed, into two parts. The prefix pro- alludes not only to Aristotelian phronesis (a virtue especially related to the future and most important in political field), but also to Stoic pro-noia (or Pro-vidence) on a cosmological level, while the Latin verb videre (‘to see’) leads Ciceronian prudence, in ethics, towards a theoretical, i.e. contemplative, wisdom (sophia), inspired by Plato.
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Montesinos Castañeda, María. "Variación en la imagen de la Prudencia: entre la tradición y la «nueva visualidad»." IMAGO. Revista de Emblemática y Cultura Visual, no. 11 (January 28, 2020): 153. http://dx.doi.org/10.7203/imago.11.15428.

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ABSTRACT: Although Italian influences prevail in the visual tradition of Prudence, beginning in the 15th century a new iconographic type emerges as a result of a «new visuality» deriving from French art. This innovation has been considered «monstrous» and breaking with the preceding visual tradition. However, this new visual manifestation is a result of the continuation of philosophic theories about Prudence. What is more, Italian art offers a response to the «new visuality» with another new iconographic type of the Prudence. KEYWORDS Prudence; Iconography; Visual Culture; Italian Art; French Art; Early Modern Age. RESUMEN: Aunque en la tradición visual de la Prudencia imperan las influencias italianas, a partir del siglo XV surge un nuevo tipo iconográfico fruto de la «nueva visualidad» procedente del arte francés. Dicha innovación ha sido considerada «monstruosa» y rompedora con la tradición visual precedente. Sin embargo, esta nueva manifestación visual es fruto de la continuación de las teorías filosóficas sobre la Prudencia. Además, el arte italiano ofrece una respuesta a la «nueva visualidad» con otro nuevo tipo iconográfico de la Prudencia.
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Fabris, Adriano. "ETICA DEI SOCIAL NETWORK." Media Education 10, no. 2 (December 15, 2019): 151–59. http://dx.doi.org/10.36253/me-8840.

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Abstract:
L’articolo evidenzia alcune delle implicazioni etiche che si vengono a creare nei social network dal punto di vista della trasformazione dell’idea di «comunità» e del trattamento dell’identità personale. Date queste implicazioni, l’autore suggerisce un piano di riflessione e di azione che si colloca su un duplice livello: un livello deontologico, che riguarda il modo in cui una determinata piattaforma social viene ad autoregolamentarsi e a regolamentare il proprio utilizzo, e un livello etico, che coinvolge i singoli utenti. Ed è a questo secondo livello che si colloca il ruolo fondamentale dell’educazione e dell’esercizio della «prudenza», categoria propria dell’etica antica, che oggi sempre più viene richiesta come competenza chiave di ogni singolo utente della rete e dei social network. The article underlies some of the ethical implications that originate from social networks with regards to the transformation of the idea of «community» and the treatment of personal identity data. Given these implications, the author suggests a plan of reflection and action at a double level: a deontological level, concerning the regulation and self-regulation of social networks platforms, and an ethical level concerning every single user. It is precisely at this second level that education has a fundamental role to play, together with «caution», a notion from ancient ethics which is today more and more requested as a key competence social network users should have.
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Dogliani, Mario, Francesco Pallante, Chiara Tripodina, Valeria Marcenň, Pinto Ilenia Massa, and Antonio Mastropaolo. "Come i costituzionalisti possono salvarsi l'anima. Considerazioni a margine del decreto legge salvaliste." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2010): 9–16. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-002002.

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Abstract:
Nella cultura democratica, in questi anni, la cautela ha ucciso troppe idee. Ha impedito di concepire soluzioni nuove, precludendosi di immaginare il futuro. Ha bloccato il pensiero, anche quello sbagliato che perň puň contenere germi su cui altri possono costruire. Ha favorito la conservazione, sovente per cautela strategica, sul presupposto che non fosse il tempo giusto per dire certe cose, perché il momento politico non lo consentiva o portava acqua a un'altra politica. E se le cose non si possono dire non si arriva neppure a pensarle. In ambito giustizia unicitŕ della carriera e obbligatorietŕ dell'azione penale sono temi in cui č utile verificare se le opinioni consolidate non possano essere il frutto di questa prudenza autocensoria, e chiedersi se le posizioni a loro difesa della grandissima parte della magistratura non risentano di un ingessamento delle idee, non siano in qualche misura riflessi condizionati, alimentati dal bisogno di difendersi, di contrastare un clima d'assedio costellato di attacchi ingiusti e gratuiti; e chiedersi inoltre se certe difese non siano anche espressione del timore del nuovo proprio di ogni corporazione (espressione neutra, puramente denotativa di un ceto portatore di una identitŕ professionale) comprensibile ma non per questo esente da riflessione critica. Le considerazioni che seguono non propongono certezze, ma vogliono seminare dubbi, invitare a un pensiero libero e a un dibattito laico, non condizionato da alcuna fede e da alcun ideologismo.
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Saj, Marek. "Prawna strona ślubu czystości." Prawo Kanoniczne 52, no. 3-4 (December 10, 2009): 117–35. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2009.52.3-4.05.

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Abstract:
Il legislatore ecclesiastico nel Codice di Diritto Canonico offre le norme riguardanti la vita secondo i consigli evangelici di castità, di povertà e di obbedienza in istituti religiosi. Sono indicazioni molto generici, perchè norme più dettagliate devono essere messe nella legge propria di ogni istituto. La castità viene sempre nominata come prima tra i consigli. Essa ha non solo un solido fondamento teologico e un significato religioso, ma anche una propria base giuridica. Nel codice di diritto troviamo delle prescrizioni che tendono a proteggere le persone consacrate a Dio tramite il voto di castità. Tra queste norme ci sono canoni che suggeriscono di trattare con prudenza le persone, la cui familiarità potrebbe mettere a pericolo il loro obbligo della perfetta continenza oppure suscitare lo scandalo dei fedeli. Ci sono anche altri canoni che invitano ad astenersi da ciò che è sconveniente al proprio stato e ad evitare ciò che, pur non essendo indecoroso, è alieno dal loro stato. Inoltre, ci sono canoni sull’adeguato approccio ai mezzi di comunicazione sociale. A proteggere la vita in castità è anche l’istituzione di clausura e l’abito religioso. Per prevenire le possibili trasgressioni contro questo consiglio il legislatore ha stabilito pure le sanzioni penali, non escludendo perfino la dimissione di una persona consacrata dall’istituto religioso. Le suddette norme del codice rivelano, dunque, non solo l’aspetto teologico, ma soprattutto quello giuridico del consiglio evangelico di castità.
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Ugolini, Paola. "PARADOXICAL VIRTUES: INTELLECTUALS BETWEEN THE COURT AND THE ACADEMY IN AGOSTINO MASCARDI’SCHE LA CORTE È VERA SCUOLA NON SOLAMENTE DELLA PRUDENZA, MA DELLE VIRTÙ MORALI(1624)." Italianist 34, no. 1 (February 2014): 54–72. http://dx.doi.org/10.1179/0261434013z.00000000063.

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Muñoz, Ángel Emilio. "Del sentimiento de la prudencia o la mano invisible de la moral." Lecturas de Economía, no. 65 (October 29, 2009): 223–40. http://dx.doi.org/10.17533/udea.le.n65a2647.

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Abstract:
La filosofía moral smithiana se fundamenta en un principio axiomático: la pertenencia necesaria del individuo a la sociedad y la acción moral como determinante del bienestar individual. La condición social inherente al sujeto por su imposibilidad de supervivencia autonónoma psicológica y ontológica, además, la identificación moral con la propia felicidad y la de otros lograda por medios directos o involuntarios, la empatía con el éxito o el dolor de otros. Es la acción prudencial la que explica el carácter civil de la autodeterminación y del autocontrol de las resoluciones; para Smith, los seres humanos no son únicamente autointeresados porque ellos tienen conciencia moral y existencia socializada. Palabras Clave: compatibilidad de sentimientos, simpatía, juego cooperativo, felicidad, prudencia, egoísmo. Clasificación JEL: B12, B10. Abstract: Smithian moral philosophy is based on an axiomatic principle: the individual’s necessary belonging to society and moral action as a determinant of individual wellbeing. The inherent social condition of the individual due to the impossibility of autonomous psychological and ontological survival, and the moral identification with one’s own happiness and that of others, achieved through direct or involuntary means, the empathy with the success or the pain of others. It is the prudent action that explains the civilian character of self-determination and self-control of decisions. For Smith, human beings are not only self-interested because they have a moral conscience and a socialized existence. Keywords: Congeniality, Sympathy, Cooperative Game, Happiness, Hate, Moral Philosophy, Prudence, Selfishness. JEL classification: B12, B10. Résumé : La philosophie morale smithienne est fondée sur un principe axiomatique: l’appartenance nécessaire de l’individu à la société et l’action morale comme facteur déterminant du bien-être individuel. Dans ce contexte, la condition sociale de l’individu est donnée par l’impossibilité de celui-ci à survivre de manière autonome du point de vue psychologique et ontologique. En outre, l’identification morale de l’individu avec son propre bonheur et celui des autres est obtenue à travers des moyens directs ou involontaires, alors que l’empathie est obtenue à travers le succès ou la douleur de autres. C’est l’action prudente qui explique le caractère civil de l’autodétermination et de l’autocontrôle des solutions. Pour Smith, les êtres humains ne poursuivre que leur intérêt personnel car ils ont une conscience morale et une existence socialisée. Mots clés: Accord de sentiments, sympathie, jeu coopératif, bonheur, haine, philosophie morale, prudence, égoïsme. Classification JEL: B12, B10
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Hägg, Gustav, and Colin Jones. "Educating towards the prudent entrepreneurial self – an educational journey including agency and social awareness to handle the unknown." International Journal of Entrepreneurial Behavior & Research 27, no. 9 (December 7, 2021): 82–103. http://dx.doi.org/10.1108/ijebr-10-2020-0668.

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Abstract:
PurposeThis paper explores the idea of the prudent entrepreneurial self, through re-conceptualizing prudence into the domain of entrepreneurial education, to unite the two processes of becoming enterprising and entrepreneurial. It is argued that developing a capacity for prudence among graduates involves past, present and conjecture forms of knowledge that the authors find in the interplay between individuation and social awareness.Design/methodology/approachBuilding on Palmer's idea of wholeness, the authors discuss six poles of paradoxes in entrepreneurial education and in conjunction establish a philosophical argument for the idea of stimulating the development of prudence as fundamentally important to contemporary notions of entrepreneurial education.FindingsThe paper presents a model to develop a schema that moves students towards becoming prudent entrepreneurial selves. The model rests on two interrelated developmental processes – individuation and social awareness – conditional for developing the three forms of knowledge (past, present and conjecture) that makes up prudence where developing prudence is a means to handle or cope with the unknown.Research limitations/implicationsThis paper argues that for enterprise and entrepreneurship education to realize their potential contributions, both the relationships between each field and the overarching purpose that ties the fields together need to be rethought, and the poles of paradoxes need to be connected to further develop both fields and creating wholeness for the emerging scholarly discipline.Practical implicationsTo educate towards the prudent entrepreneurial self means educating towards an unknown end where student development aims to meet both the objectives of individual development and the growth in social awareness required to handle the changing nature of contemporary society.Originality/valueThis study philosophically conceives a united enterprise and entrepreneurship education landscape in which deeper student learning makes possible the notion of the prudent entrepreneurial self.
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Šolcová, Kateřina. "Moral Virtues in J. A. Comenius’ Mundus Moralis." Ethics & Bioethics 7, no. 3-4 (December 1, 2017): 119–26. http://dx.doi.org/10.1515/ebce-2017-0011.

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Abstract:
Abstract The aim of the article is to reconstruct Jan Amos Comenius’ (1592–1670) conception of moral virtues as it is presented in his major work General Consultation on an Improvement of All Things Human (De rerum humanarum emendatione consultatio catholica), mainly in its part Pansophia – Mundus Moralis with respect to the role which prudence plays (prudentia) in relation to the other cardinal virtues – fortitude (fortitude), justice (justitia), and temperance (temperantia). Comenius’ conception of virtues is further compared with the traditional Aristotelian-Scholastic doctrine formulated prevailingly by Aquinas. In conclusion, it is shown that it is the position of prudence (prudentia), as an intellectual virtue that connects significantly Comenius with the Aristotle-Thomistic tradition in this perspective.
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Ryan, Fáinche. "Conscience Working within Prudentia—Instructed by Thomas Deman’s Reading of Aquinas." Religions 13, no. 9 (September 19, 2022): 875. http://dx.doi.org/10.3390/rel13090875.

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Abstract:
The French Dominican Thomas Deman (1899–1954) argued for the restoration of the virtue of prudentia against a background of moral theology and philosophy that, as he saw it, had replaced the centrality of prudenti a with a centrality of conscience. This article will follow Deman in his reading of Aquinas and develop an understanding of prudentia as a moral virtue of the intellect, which co-ordinates the good life, the moral life. Conscience is a moment within the performance of prudentia. The argument of the paper is that, while conscience and prudentia are both important for good human decision-making, they should not be seen as rival concepts but rather, conscience should be understood as working within the virtue of prudentia. Specifically, the argument is that the role of conscience passes into the practical order only when it is enacted via the virtue of prudentia.
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Tilley, Terrence W. "The Prudence of Religious Commitment." Horizons 16, no. 1 (1989): 45–64. http://dx.doi.org/10.1017/s0360966900039888.

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Abstract:
AbstractThis essay adopts Penelhum's analysis of parity arguments to show that Christian theistic faith and atheistic secular humanism are on an epistemic par with each other. It argues that Swinburne's attempt to show that theism is more probable than atheism fails because his ultimate canon of rationality is essentially contested and cannot render theism more probable than atheism. It proposes a way out of the epistemic stalemate by evaluating the prudence of religious commitment. It adapts some of Mavrodes' recent arguments and Swinburne's levels of rationality to analyze the dimensions of prudence. It finally extends this “prudential calculus” to indicate how a theologian could show a religious commitment prudent, and argues that if religious authorities silence theologians, the authorities may also show that commitment to and in their tradition cannot be comprehensively prudent.
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Schmidtz, David. "Self-Interest: What's in it for Me?" Social Philosophy and Policy 14, no. 1 (1997): 107–21. http://dx.doi.org/10.1017/s0265052500001692.

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Abstract:
We have taken the “why be moral?” question so seriously for so long. It suggests that we lack faith in the rationality of morality. The relative infrequency with which we ask “why be prudent?” suggests that we have no corresponding lack of faith in the rationality of prudence. Indeed, we have so much faith in the rationality of prudence that to question it by asking “why be prudent?” sounds like a joke. Nevertheless, our reasons and motives to be prudent are every bit as contingent as our reasons and motives to be moral–or so I argue in Sections II and III.A second theme of this essay is that conflict between morality and self-interest is contingent as well. The moral perspective, as characterized in Section IV, does not require a universal regard for others, whereas the kind of self-interested perspective characterized in Section III does not require a wholesale disregard for others. Both perspectives make room for a deep although not universal other-regard–or so I argue in Section V.
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Klein, Joel Thiago. "On Serpents and Doves: the systematic relationship between prudence and morality in Kant’s political philosophy." Kant-Studien 112, no. 1 (March 1, 2021): 78–104. http://dx.doi.org/10.1515/kant-2021-0003.

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Abstract:
Abstract This paper argues that the political adage “Be ye prudent as serpents and guileless as doves” involves three different types of relation between prudence and morality, namely: unification (Vereinigung), subordination (Unterordnung), and association (Beigesellung). I maintain that these relations are set up according to the same principle that determines the relationship between mechanical and teleological causality in the third Critique. Thus, I argue that morality and prudence are much more systematically related within the system of critical philosophy than is normally assumed in the literature and that this is made possible by way of an intimate relationship between prudence and teleological judgment.
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Della, Vedova A. M., B. Ducceschi, A. Lojacono, M. Guana, A. Imbasciati, and C. Cristini. "Variabili psicologiche materne e andamento del parto: rilevazione in un campione di donne italiane alla prima esperienza di parto." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (June 2012): 191–219. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-002003.

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Abstract:
Le ricerche recenti documentano l'influenza dei fattori psicosociali sull'andamento della gravidanza e sulla salute materno-fetale. Il presente lavoro si propone di indagare l'eventuale relazione tra caratteristiche psicologiche e di contesto della gestante e andamento clinico del parto. Attraverso questionari di autovalutazione, applicati ad un campione di 114 gestanti italiane, nullipare e con gravidanza a basso rischio, sono state rilevate variabili psicologiche (ansia, depressione, alessitimia) e psicosociali (supporto sociale, legame parentale, aspetti intergenerazionali incluse caratteristiche del parto della madre della gestante), considerando anche la presenza di eventi stressanti e variabili relative alla gravidanza. L'ipotesi della ricerca riguarda la possibilitŕ che tali fattori possano influire sull'andamento clinico del parto valutato attraverso una griglia di rilevazione che permette di classificare il processo di parto in base agli eventi biologici e medico-assistenziali registrati nella cartella clinica ospedaliera. Lo studio ha previsto due fasi: a) rilevazione delle variabili materne al terzo trimestre di gravidanza; b) valutazione dell'andamento clinico del parto tramite dati della cartella clinica ospedaliera. I risultati di questo studio supportano l'ipotesi che gli aspetti della struttura psichica materna possano influire sull'andamento clinico del parto: maggiori punteggi alla scala di rilevazione della depressione e dell'alessitimia si associano rispettivamente a travaglio piů lungo e parto operativo. Ansia e depressione si associano inoltre ad un aumento eccessivo di peso durante la gravidanza. Infine sembra emergere un ruolo significativo degli aspetti intergenerazionali: il parto operativo risulta associato alla presenza di complicazioni del parto della madre della gestante. L'interpretazione di questi risultati invita alla prudenza, considerata la ridotta estensione del campione e la complessitŕ delle variabili in gioco, tuttavia lo studio offre spunti di riflessione sulla psicosomatica del parto e sottolinea l'importanza delle variabili psicosociali nell'ambito dell'assistenza perinatale.
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Budzanowska, Dominika. "BYĆ ROZTROPNYM, CZYLI PRZEWIDYWAĆ Z MYŚLI FILOZOFICZNEJ SENEKI MŁODSZEGO O CNOCIE „PRUDENTIA”." Colloquia Litteraria 8, no. 1/2 (November 21, 2009): 51. http://dx.doi.org/10.21697/cl.2010.1.04.

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Abstract:
Wisdom is foresight. Philosophical thought of Seneca the Younger about the virtue of prudentiaOne of the most important themes in the literary legacy of Seneca, a Roman stoic philosopher and tutor of young Nero, is the science on virtues. Withing its aretology there is the virtue of prudence, prudentia, whose definition is: facienda providere. By way of example, we may understand it as predicting the effects of, for instance, enacting a specific law. The virtue of prudentia refers also to proper counseling, actually in different situations: prudentia suaserit; it recommends to make good use of present times, to care for the future, think and deliberate. To live prudently means to live for the moment, to take advantage of our life time of in a good way.
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Colmo, Christopher. "Alfarabi on the Prudence of Founders." Review of Politics 60, no. 4 (1998): 719–41. http://dx.doi.org/10.1017/s0034670500050865.

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Abstract:
Two striking features of Alfarabi's Book of Religion remind us of Machiavelli's Prince. Alfarabi is very much concerned with what Machiavelli would call a new prince, the founder of a political order. Like Machiavelli, Alfarabi emphasizes the extent to which the founder needs prudence, understood as the faculty by which political men make sound determinations about particular circumstances. The status of prudence is enhanced by the pervasiveness of change over time as Alfarabi sees it. The pervasiveness of change entails that any political founding will require repeated, and prudent, renewal. For Alfarabi, as for Machiavelli, the varying dictates of prudence in response to specific political situations pose a challenge to the universal rules or laws found in religion. Alfarabi differs from Machiavelli in carefully distinguishing prudence from mere cunning or cleverness, depending on whether or not the end sought is morally good.
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Nemec, Rastislav, and Andrea Blaščíková. "Two Perspectives on the Issue of Prudence (Prudentia): Thomas Aquinas and William of Ockham." Konštantínove listy/Constantine's Letters 14, no. 2 (October 31, 2021): 51–60. http://dx.doi.org/10.17846/cl.2021.14.2.51-60.

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Conway, Elaine. "Is UK Financial Reporting Becoming Less Prudent?" Journal of Corporate Governance, Insurance, and Risk Management 1, no. 2 (March 30, 2014): 20–51. http://dx.doi.org/10.56578/jcgirm010202.

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Abstract:
This paper seeks to discover whether as a result of the removal of prudence as a concept within the revised 2010 Conceptual Framework, the accounts of companies in the FTSE100 in the UK have displayed any trends to be more or less conservative/prudent. The research design uses the two most popular measures of accounting conservatism (prudence) used in literature, Market-to-Book ratio and the Basu Asymmetric Timeliness model (Basu 1997) and compares the period prior to the change in the 2010 Conceptual Framework with the same measures post the change. The study finds that using both measures of conservatism, the levels of conservatism have fallen since the removal of prudence from the Conceptual Framework. This paper has implications for the users of financial statements and standard setters as the lower levels of prudence or accounting conservatism are associated with higher levels of risk (litigation) and costs (agency costs) which can affect stock valuations.
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D'Oca, Fernando Rodrigues Montes. "The prudent and the unscrupulous: a study about the intellectual capacities that accompanies prudence." Revista Archai, no. 4 (2010): 83–91. http://dx.doi.org/10.14195/1984-249x_4_8.

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Clackson, Saffron. "Ronald Dworkin’s “Prudent Insurance” Ideal for Healthcare: Idealisations of Circumstance, Prudence and Self-interest." Health Care Analysis 16, no. 1 (June 21, 2007): 31–38. http://dx.doi.org/10.1007/s10728-007-0052-x.

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Воронцов, С. А. "Coins and Flowers: Some Images of the Textual Authority in the Works of Isidore of Seville." Диалог со временем, no. 76(76) (August 17, 2021): 31–40. http://dx.doi.org/10.21267/aquilo.2021.76.76.028.

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Abstract:
В статье обсуждается значение авторитета цитируемого текста в свете дихотомии авторитет текста / авторитет личности в культуре последних веков Поздней Античности на Латинском Западе на материале наследия Исидора Севильского. На основании анализа метафор, связанных с фигурой благоразумного читателя (prudens lector), а именно – собирания цветов и экспертизы монет, делаются следующие выводы: 1) авторитет цитируемых текстов позволяет произведению репрезентировать традицию, а его автору-епископу – «образ отцов церкви». Это определяет символический характер авторитета личности церковного учителя, требующий, в то же время, воспроизведения первообраза; 2) цитируемые тексты образуют поле возможных альтернатив, из которых «разумный компилятор» осмысленно выбирает необходимые для воздействия на читателя; 3) читатель при этом, применяя монашеское искусство памяти, на основании накопленных коннотации использовал авторитетные высказывания для созидания новых смыслов. Таким образом, авторитет текста на рубеже Поздней Античности – Раннего Средневековья скорее оказывается средством обоснования и производства новых смыслов, чем ограничивающей их рамкой. The article considers the function of the authority of the quoted text through the lens of the dichotomy of personal / textual authority. The study is focud on the last ages of Late Antiquity and particularly on the works of Isidore of Seville. By consideration of the images related to the prudent reader (prudens lector) the article comes to the following conclusions. The extensive use of the authoritative quotations allows the text to represent the tradition, while its author as religious leader represented the Apostles and fathers of the Church. Thus, the authority of this leader turns out to be essentially symbolical. Relatively wide range of texts were considered authoritative. Making his own text, a prudent compiler (prudens compilator) as a prudent reader (prudens lector) chose the quotations not randomly, but according to the presupposed effect of the compilation. The reader of this kind of text, according to the monastic craft of the thought, produced new ideas by mediation upon the quotations, i.e. remembering all the connotations and relating them to the situation of the reader. Thus, the main function of authority of the quotations was to give an impetus to the thought in terms of tradition and not to suppress it.
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Cavazzuti, F., R. Nardi, and C. D'Anastasio. "Implicazioni etiche nel trattamento farmacologico dell'anziano." Medicina e Morale 43, no. 4 (August 31, 1994): 637–65. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1006.

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Abstract:
In età senile la prescrizione di un trattamento farmacologico implica numerosi problemi etici poiché la patologia iatrogenica da farmaci assume maggiore importanza e gravità rispetto alle età precedenti. Un eccesso di medicamenti espone l'anziano ad una più elevata percentuale di effetti collaterali e sono frequenti in età senile l'autoprescrizione di medicamenti e la scarsa adesione al trattamento farmacologico instaurato dal medico. Gli Autori ribadiscono alcuni principi etici nella prescrizione di farmaci a pazienti anziani per indurre, nel rispetto della persona, minimi rischi con il massimo di benefici. E' necessario abituarsi ad una corretta anamnesi farmacologica, circoscrivere l'obiettivo terapeutico principale, non prescrivere più farmaci di quanto il soggetto possa tollerare. E' anche indispensabile semplificare lo schema di trattamento e fornire tutte le informazioni possibili al paziente ed ai familiari per migliorare l'adesione alla terapia prescritta. Occorre infine controllare la comparsa di eventuali effetti collaterali, tenendo presente che l'anziano è sempre un soggetto ad alto rischio di patologia iatrogenica da farmaci e di inadeguata compliance al trattamento. Nella "cura globale" del paziente in età senile l'obiettivo principale è di recuperare il massimo dell'autonomia consentita e di mantenerla il più a lungo possibile. Ciò significa non soltanto una terapia farmacologica, ma anche la prescrizione di interventi riabilitativi, di attività motoria, di attività occupazionali e socializzanti. L'età avanzata e molto avanzata non è mai un ostacolo ad un trattamento farmacologico, ma occorrono più prudenza, maggiori controlli e verifiche ed una nuova cultura meno medicalizzante. Gli Autori elencano i criteri utili per migliorare l'adesione alla terapia con farmaci, i possibili livelli di responsabilit del medico nell'indurre i rischi di una patologia da medicamenti in età senile e le ipotesi di soluzione dei problemi etici connessi. Presenza di patologia multipla non significa sempre poliprescrizione. I farmaci vanno limitati alle patologie emergenti, creando delle priorità di trattamento per problemi clinici, riducendo i dosaggi ed evitando medicamenti di non comprovata utilità ed efficacia.
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Saz Casado, José Luis. "Los derechos sociales: derechos subjetivos versus prudencia política = Social rights: individual rights versus political prudence." Revista de Derecho de la UNED (RDUNED), no. 16 (January 1, 2015): 633. http://dx.doi.org/10.5944/rduned.16.2015.15261.

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Pender, Stephen. "The Open Use of Living: Prudence, Decorum, and the ‘‘Square Man’’." Rhetorica 23, no. 4 (2005): 363–400. http://dx.doi.org/10.1525/rh.2005.23.4.363.

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Abstract:
Abstract In the Nicomachean Ethics, Aristotle argues that a happy man is ““foursquare beyond reproach”” (ττεεττρράάγγωωννοοσσ άάννεευυ ψψόόγγοουυ or, in a common Latin translation, quadratus sine probro). To be foursquare, the happy man must bear the chances of life nobly and decorously as well as possess the qualities of the phronimos or good deliberator. That Aristotle moors felicity to prudence and decorum spurs classical, medieval, and early modern commentators, moral philosophers, and poets; by tracing the reception and use of the square man, I explore change and continuity in the relationship between prudence and decorum in some classical, late medieval, and early modern texts in order to suggest that prudent and practical persuasion emerges as a flexible responsive mode of perceiving ethical and political practice in the early modern period.
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Pogliano, Claudio. "Eugenistas, pero con prudencia." Asclepio 51, no. 2 (December 30, 1999): 101–16. http://dx.doi.org/10.3989/asclepio.1999.v51.i2.312.

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Losada Palenzuela, José Luis. "La traducción de Klug al Español. El cuento de los Grimm Die kluge Else." Ogigia. Revista Electrónica de Estudios Hispánicos, no. 10 (December 29, 2020): 9–23. http://dx.doi.org/10.24197/ogigia.10.2011.9-23.

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Abstract:
Este trabajo analiza el abanico semántico del término klug (listo, prudente, inteligente) en los cuentos populares de los hermanos Grimm, en especial en el cuento Die kluge Else. Este análisis va unido a una propuesta de traducción al castellano. Cuando los cuentos reflejan una valoración positiva del personaje (triunfa en la acción que realiza) el concepto de klug lleva asociados los conceptos de habilidad, sagacidad; y si muestran una valoración negativa (se fracasa) la carga semántica del adjetivo es la de previsión, prudencia, reflexión.
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Fisher, Eloy. "Panamá." Investigación y Pensamiento Crítico 3, no. 1 (April 17, 2015): 47–66. http://dx.doi.org/10.37387/ipc.v3i1.43.

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Abstract:
Este documento de posición analiza el crecimiento y la inflación en Panamá. Panamá experimenta un círculo virtuoso económico entre una tasa balanceada y sostenible de crecimiento a largo plazo y ni-veles moderados de inflación, fenómeno que los economistas denominan la coincidencia divina. A futuro, con el repliegue gradual del rol del Estado en aras de fortalecer la actividad del sector privado, se dan las condiciones macroeconómicas para mantener y recrear tal coincidencia como la nueva si-tuación normal de la economía panameña. La diversificación de la economía, la prudencia macro-fiscal, perspectivas favorables de crecimiento en sectores claves (como lo son las utilidades públicas, minas y canteras, y transporte, almacenamiento y comunicaciones —sectores a su vez dependientes del comercio internacional y la exportación de servicios) y la reversión a la media de la inflación, incluso a pesar de la incertidumbre económica internacional y geopolítica, constituyen pilares sólidos sobre los cuales descansa la actividad económica y el modelo de desarrollo del país. Se concluye con advertencias sobre el posible agotamiento del modelo de gasto discrecional en materia social, ya que los réditos de estas intervenciones han perdido potencia y en la medida que no se re-enfoquen, podrían trastocar el delicado equilibrio necesario para mantener y enraizar la coincidencia divina a nivel eco-nómico. Por eso, se concluye que la mejor política hoy en día debe ser prudente y cautelosa, y enfocada a generar capital social. This position paper analyzes the growth and inflation in Panama. Panama experiences a virtuous circle for economy: a balanced and sustained rate of long-term growth, and moderate levels of inflation. This phenomenon is what economists call the divine coincidence. As the role of the Government withdraws gradually, in order to strengthen the activity of the private sector, the macroeconomic conditions to sustain and recreate such coincidence as the new normal situation of the Panamanian economy will emerge. The diversification of the economy, the macro-fiscal prudence, the favorable perspectives of growth in key sectors (such as public utilities, mines and quarries, and transport, storage and communications; which are sectors that depend upon international commerce and service exports), and the mean reversion of inflation —even despite the economic and geopolitical uncertainties— are the cornerstones upon which the economic activity and the development model of the nation lay. Warnings about the possible wears of the model of discretionary expenditure in social fields, since the revenues of these interventions have lost power. If there is no shift in the focus of these interventions, they could disrupt the delicate balance needed to maintain and strengthen the divine coincidence at the economic level. Thus, the best policy today must be prudent, cautious and focused to develop social capital.
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