Academic literature on the topic 'PROTEZIONE DELL'UOMO E DELL'AMBIENTE'

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Journal articles on the topic "PROTEZIONE DELL'UOMO E DELL'AMBIENTE"

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Gorter, Hesther. "La protezione sussidiaria dopo la sentenza C-465/07 - della Corte di giustizia delle Comunitŕ europee." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 2 (June 2009): 98–111. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-002008.

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Abstract:
Introduzione - 1. La normativa olandese per la protezione sussidiaria2. La protezione sussidiaria olandese alla luce dell'art. 15, lett. c) della Direttiva3. La "rivoluzione" della sentenza NA-VK della Corte europea dei diritti dell'uomo del 17.7.2008 n. 25904/07 a riguardo della politica olandese nel campo della protezione sussidiaria4. La sentenza della Corte di giustizia delle Comunitŕ europee C-465/075. La chiave per la soluzione del rebus6. L'approccio del Governo olandese in seguito alla sentenza C-465/077. La definizione del conflitto armato8. L'implementazione divergente della Direttiva in diversi paesi9. Un tentativo di conclusione
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Barabino, Paolo. "Una proposta normativa green per la nautica." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 31 (December 2020): 22–42. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-031002.

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Abstract:
La relazione ambiente/salute, i cambiamenti climatici e le epidemie suggeriscono una proposta normativa utile per la protezione dell'ambiente, a favore del settore della nautica. Si dimostra che la riconversione ibrida dei motori delle imbarcazioni è compatibile con la nozione di spesa pubblica contenuta nell'art. 53 Cost. ed è coerente con il sistema europeo degli aiuti di Stato previsto dall'art. 107 TFUE
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Gałkowski, Tomasz. "Prawo kanoniczne a środowisko naturalne i środowisko ludzkie." Prawo Kanoniczne 41, no. 1-2 (June 15, 1998): 201–21. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1998.41.1-2.08.

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Abstract:
Nei giorni 4-5 dicembre è stato celebrato a Varsavia il Simposio Internazionale intitolato: Emergenza Ambiente — Emergenza Vita. Diritto all'ambiente e diritto alla vita. L'autore della relazione soprappresentata si è soffermato sul tema dell'apporto del diritto canonico alla odierna discussione sulla tutela giuridica dell'ambiente naturale e della vita. Egli procede nella relazione esponendo e unificando il diritto all'ambiente e alla vita sotto lo stesso titolo del diritto considerato in un modo più ampio, ma fondamentale, come diritto all'ambiente umano. Il diritto alla vita riguarda la vita nel suo valore che è proprio la vita e concerne tutto ciò che è ad essa legato e la condiziona. Esponendo le cause della situazione odierna si sofferma su quelle indirette legate alla consapevolezza dell'uomo, della sua responsabilità per l'ambiente in cui vive. Procede nell'ambito metagiuridico postulando che il problema della discussione intorno al diritto deve precedere le formulazioni positive del diritto e le diverse prove della soluzione. In seguito presenta il diritto canonico come diritto che offre agli ordinamenti moderni un esempio della tutela dell'uomo stesso mostrando il senso del diritto che deriva dalla sua realtà.
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Piccioni, Luigi. "Una protezione della natura "alla francese"? Note e riflessioni su un recente convegno." SOCIETÀ E STORIA, no. 132 (July 2011): 359–67. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-132006.

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Abstract:
Fino a tempi recenti la storiografia francese sulla protezione della natura e dell'ambiente č sembrata non riuscire a competere con quelle di altri grandi paesi industriali come la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e la Germania. Il convegno "Une protection de la nature et de l'environnement À la française?" tenutosi a Parigi nel settembre 2010 e organizzato dalla neonatain occasione del cinquantesimo anniversario della promulgazione della legge quadro francese sui parchi nazionali, č servito a fare il punto sugli studi francesi in materia e ha mostrato come essi sperimentino al contrario una notevole fase di espansione e di affinamento qualitativo. Il convegno č stato caratterizzato dalla partecipazione di studiosi di diverse nazionalitÀ e di diverse discipline ma anche di funzionari pubblici, esponenti politici e militanti. L'autore illustra gli svolgimenti del colloquio inquadrandoli nel contesto dell'evoluzione degli studi di storia ambientale.
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Ferraris, Luchino. "La protezione dell'ambiente nella Pac che verrà. Commento alla Comunicazione della Commissione sul futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 2 (February 2019): 175–90. http://dx.doi.org/10.3280/aim2016-002010.

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Ciccarelli, Serena. "La bellezza della natura in un clima che cambia." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 2 (September 2011): 79–103. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-002006.

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Abstract:
Il cambiamento climatico č anche una sfida alla protezione dei valori estetici che attribuiamo ai patrimoni naturali dell'umanitŕ. In questo articolo si indaga l'evoluzione recente del concetto di estetica ambientale e il suo legame con l'etica ambientale. La tesi che si sostiene č che ci troviamo di fronte ad un bivio. Se affermiamo l'esistenza di patrimoni naturali dell'umanitŕ basati su un'idea di natura come entitŕ separata e separabile dall'uomo, i criteri estetici si indeboliscono e finiscono per combaciare con una visione ecologica e fisica dell'ambiente. Due le conseguenze: difendere la bellezza della natura diventa un imperativo etico; ci scontriamo con la difficoltŕ di riuscire a trovare oggi, anche di fronte ai cambiamenti ambientali in atto, qualcosa che si possa definire solo natura. L'alternativa č parlare di patrimoni culturali riconoscendo il ruolo fondamentale delle proiezioni culturali nella percezione che abbiamo della natura. Ne deriva la possibilitŕ per l'estetica di tornare ad avere un ruolo importante nella scelta di quali paesaggi, e non piů quale natura, siano belli.
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De La Hera, Alberto. "FRANCESCO MARGIOTTA BROGLIO, La protezione internazionale della libertà religiosa nella convenzione europea dei diritti dell'uomo, 1 vol. de 292 págs., A. Giuffrè Editore, Milano, 1967." Ius Canonicum 8, no. 16 (April 13, 2018): 616–22. http://dx.doi.org/10.15581/016.8.22674.

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Cassola, Fabio. "Problemi di protezione dell'ambiente naturale nelle piccole isole circum-sarde." Biogeographia – The Journal of Integrative Biogeography 18 (1996). http://dx.doi.org/10.21426/b618110453.

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"Diritto comunitario ed europeo. Giurisprudenza." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 3 (November 2010): 126–41. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-003009.

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Abstract:
1. Corte europea dei diritti dell'uomo 6.7.2010, caso Neulinger e Shuruk c. Svizzera - diritto al rispetto della vita privata e familiare - sottrazione internazionale di minori - interesse del minore.2. Corte di giustizia delle Comunitŕ europee 17.6.2010, caso Bolbol, causa C-31/09 - Direttiva 2004/83/CE - Direttiva qualifiche - apolide di origine palestinese - mancata richiesta di protezione o assistenza dell'UNRWA - richiesta riconoscimento status di rifugiato - rigetto per insussistenza presupposti previsti dall'art. 1, sez. A, della Convenzione di Ginevra del 1951 - diritto al riconoscimento dello status ex art. 12, n. 1, lett. a), secondo periodo, Direttiva 2004/83.
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"Diritto dell'Unione europea. Giurisprudenza." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 3 (December 2011): 88–102. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-003007.

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Abstract:
Corte europea dei diritti dell'uomo 22.9.2011, caso H.R. c. Francia - allontanamento verso l'Algeria - rischio di tortura e trattamenti e pene inumani e degradanti - persona condannata per terrorismo nel Paese di destinazione - diniego dell'allontanamento 2. Corte di giustizia dell'Unione europea 28.7.2011, caso Brahim Samba Diouf, C-69/10 - norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca status di rifugiato - nozione di "decisione sulla [...] domanda di asilo" ai sensi dell'art. 39 di tale direttiva - domanda di cittadino di Paese terzo diretta ad ottenere lo status di rifugiato - mancanza di motivi che giustifichino la concessione di una protezione internazionale - rigetto della domanda nell'ambito di un procedimento accelerato - mancanza di ricorso contro la decisione di assoggettare la domanda a una procedura accelerata - diritto a un controllo giurisdizionale effettivo.
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Dissertations / Theses on the topic "PROTEZIONE DELL'UOMO E DELL'AMBIENTE"

1

GAVERINI, Fabrizio. "La protezione dell'ambiente tra solidarietà e mercato." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2009. http://hdl.handle.net/10446/91.

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Russo, Luisa <1990&gt. "La protezione dell'ambiente in Egitto: etica ecologica islamica e best practices ambientali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7756.

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Abstract:
L'etica ecologica islamica è un settore poco esplorato (anche perché si tratta di interpretazioni ed esegesi moderne del messaggio islamico), ma che potrebbe costituire un elemento importante per la sensibilizzazione delle società in cui l'islam è la religione maggioritaria. L'argomento è di grande attualità, vista l'importanza che le tematiche ambientali rivestono nel discorso politico internazionale attuale. Il fallimento nella creazione di best practices ambientali in Egitto è determinato da vari fattori tra cui la mancanza di un'educazione e sensibilizzazione a riguardo e, non ultimo, il fatto che, la poca sensibilizzazione, è stata fatta secondo modelli che non sono autoctoni. Tuttavia, anche l'eventuale e sporadico utilizzo del messaggio ecologico islamico nella sensibilizzazione, presenta problematiche: per la scarsa conoscenza di questi temi tra la popolazione o per il, più o meno esplicito, rifiuto degli attivisti, western-oriented, di legare la questione alla sfera religiosa.
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Bondesan, Daniel. "Tecnologia delle macchine per una distribuzione ottimizzata dei fitofarmaci nel rispetto dell'uomo e dell'ambiente." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426866.

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Abstract:
This Ph.D. thesis had as a task the study and the comparison of the available technologies to increase pesticide application efficiency, dealing particularly with drift mitigation, environmental preservation and human health care. The way adopted to do that was to inspect some study cases dealing with the use of a recycling sprayer prototype for vineyard spray, the study of spray application techniques on greenhouse crops and the evaluation of spray drift potential of several nozzles in a wind tunnel. With regard on drift mitigation technologies available for vineyard spray, performances of a tunnel sprayer prototype were evaluated. That was characterized by an innovative drift restraint system. Besides distribution efficiency and reduction of losses, biological efficacy against downy mildew [Plasmopara viticola (Berl et Curt) Berl. et De Toni] was evaluated in co-operation with the Regional Observatory of Plant Disease of Veneto. Experimental tests showed good performances of the prototype on the different examined aspects, showing a proper reduction of applied dose of copper without affect biological effectiveness. The second study case dealt with pesticide application techniques on greenhouse crops. Preliminarly a survey was accomplished in Veneto on horticultural farms in which greenhouse cultivation is widespread. Thus it was possible to outlook the most widespread and adopted application equipments for this cultivation technique, and the most cultivated crops. Spray lance and gun resulted the most used distribution equipments with more than 55% on the amount of retrieved sprayers. Considering that, a comparative evaluation was carried out on tomato (c/o Experimental Station “Po di Tramontana”) using those equipments and different functional parameters (operative pressure, nozzle type) with the aim to identify proper solutions to reduce operator contamination and optimize deposits, minimizing at the same time active substance losses. During the study period abroad, it was possible to perform some drift measurements to evaluate the Drift Potential Index (DIX) of several types of nozzles, including some normally used in our Region for pesticide application on field and greenhouse crops (flat fan and double flat fan nozzles) and some anti-drift (air induction and deflecting nozzles). In a second step some trials were performed in the Laboratory of Agricultural Mechanics of Department Te.S.A.F. to evaluate the deposit quality distribution on lettuce and leaf beet plants. From the results of the two series of trials, it was possible to identify better technical solutions to propose and properly adopt to reduce environmental hazards and obtain good results on distribution quality.
Il presente lavoro di tesi di dottorato ha avuto come obiettivo lo studio ed il confronto delle tecnologie disponibili per il miglioramento dell’efficienza d’impiego dei fitofarmaci, con particolare riferimento al contenimento della deriva, alla salvaguardia ambientale e della salute. L’approccio adottato è stato quello di affrontare alcuni casi di studio che hanno riguardato l’impiego di un prototipo d’irroratrice a tunnel (o a recupero di prodotto) per la difesa della vite, la valutazione del potenziale di deriva di diverse tipologie di ugelli a ventaglio in galleria del vento e lo studio delle tecniche di distribuzione dei fitofarmaci alle colture orticole protette. Con riferimento alle tecnologie disponibili per la riduzione della deriva nei trattamenti alla vite sono state valutate le prestazioni di un prototipo di irroratrice a tunnel di nuova concezione dal punto di vista del sistema di contenimento delle dispersioni. Oltre all’aspetto dell’efficienza di distribuzione e della riduzione degli sprechi è stata valutata, in collaborazione con il Servizio Fitosanitario Veneto, l’efficacia biologica dei trattamenti sulla Peronospora della vite [Plasmopara viticola (Berl et Curt) Berl. et De Toni]. Le prove sperimentali hanno evidenziato le buone prestazioni della macchina rispetto ai vari aspetti presi in esame, permettendo nel contempo di ridurre la dose di rame applicata senza compromettere l’efficacia fitoiatrica. Il secondo caso di studio ha riguardato le tecniche di distribuzione dei prodotti fitosanitari in coltura protetta. Preliminarmente è stata condotta un’indagine conoscitiva presso aziende orticole venete nelle zone in cui è maggiormente diffusa la serricoltura. È stato quindi possibile individuare le tipologie di macchine maggiormente diffuse ed adottate per i trattamenti a tale metodo di coltivazione, e le specie orticole più coltivate. La lancia a mano, nelle varianti “lunga” e “corta” (pistola), è risultata essere l’attrezzatura più utilizzata con oltre il 55% di impieghi rispetto al totale dei dispositivi rilevati. Su tale base è stata condotta, presso il Centro Sperimentale Ortofrutticolo “Po di Tramontana” una valutazione comparativa su pomodoro fra le suddette tipologie e, all’interno della stessa, tra parametri funzionali (pressioni di esercizio, direzione dei getti) per individuare le soluzioni d’impiego più idonee onde ridurre gli effetti tossici sugli operatori ed ottimizzare i depositi sulla vegetazione minimizzando nel contempo le perdite di sostanze attive. Durante il periodo di formazione all’estero si è avuta l’opportunità di condurre misurazioni volte alla determinazione del potenziale di deriva di varie tipologie di ugelli a ventaglio, inclusi alcuni comunemente adottati nella nostra Regione per i trattamenti su colture erbacee in pieno campo ed in coltura protetta (tradizionali e a doppia fessura) ed altri anti-deriva (ad inclusione d’aria e a specchio). Successivamente si sono condotti dei test presso il laboratorio di Meccanica agraria del Dipartimento Te.S.A.F. volti alla valutazione dei depositi e della qualità di distribuzione su piante di lattuga da cespo e bieta da foglia. Dai risultati delle due serie di test è stato possibile ottenere un quadro contenente le soluzioni tecniche più idonee per ridurre gli effetti negativi sulla deriva, con buoni risultati in termini di qualità della distribuzione.
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Avogaro, Anna <1994&gt. "Il colloquio di raccolta delle memorie delle persone richiedenti asilo. Preparazione all’audizione presso la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17039.

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Abstract:
.Con questo elaborato si intende proporre un metodo di preparazione, conduzione ed elaborazione del colloquio di raccolta delle memorie delle persone richiedenti asilo. Questo tipo di colloquio si inserisce all’interno delle attività di accompagnamento e tutela legale, promosse dai centri di accoglienza di diversa natura ed è funzionale all’audizione presso la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale a cui è sottoposta ogni persona richiedente asilo in Italia. La proposta viene fatta attraverso lo studio delle linee guida e manuali operativi proposte da fonti autorevoli oltre che l’esperienza nel campo di chi scrive. Lo scopo è aiutare la persona ad arrivare all’audizione presso la Commissione territoriale quanto più consapevole dei propri diritti, doveri e delle dinamiche. La tesi è divisa in tre parti. La prima parte è dedicata alla ricostruzione del dibattito scientifico. La seconda parte fornisce dei riferimenti per capire l’iter giuridico della domanda di protezione internazionale. La terza parte propone un’analisi ed una sintesi degli strumenti ed accorgimenti utili per la preparazione e la conduzione del colloquio di raccolta delle memorie in preparazione all’audizione presso la Commissione territoriale.
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Orecchia, Cristina. "Recupero, elaborazione e interpretazione dei parametri idrochimici delle acque sotterranee della pianura Padana dai database delle agenzie regionali per la protezione dell’ambiente." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23363/.

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Abstract:
Per la realizzazione di questo studio sono stati cercati i dati riguardanti le caratteristiche chimico-fisiche delle acque sotterranee raccolti dalle ARPA di Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna nel 2018. I dati ottenuti sono stati elaborati per costituire un unico database e, per ottenere questo risultato, è stato necessario omogeneizzare il più possibile i dati originali, che erano eterogenei in termini di parametri analizzati, completezza dei dati, coordinate geografiche dei punti di campionamento e limiti di rilevabilità individuati per ciascun elemento. Sono stati stabiliti sei gruppi di campioni, distinti in funzione della tipologia di acquifero in cui circolano le acque (freatico, semiconfinato, confinato) e della stagione di campionamento (primavera-estate, autunno- inverno). I campioni sono stati classificati in funzione della temperatura, del pH, della durezza e della conducibilità elettrica. Le acque sono state classificate in funzione degli ioni dominanti tramite diagrammi di Langelier-Ludwig e sono stati analizzati, tramite cartografie, i principali ioni disciolti, per valutare l’origine delle acque. Sono state valutate anche le concentrazioni di NO3-, NH4+, Fe2+, Mn2+, As3+, Crtotale, Cr VI, Ni2+, Zn2+. Le acque sono state classificate prevalentemente come Ca-HCO3 e Ca-Mg-HCO3 (90%). A livello locale sono state rilevate acque Na-HCO3, Mg-HCO3, Ca-SO4, Na-Cl e Ca-Cl. Negli acquiferi freatici sono state riscontrate contaminazioni da NO3- ed elevate concentrazioni di Na+, K+ e NH4+ attribuibili a fonti antropiche. Negli acquiferi confinati sono stati rilevati valori superiori ai limiti normativi di NH4+, Fe2+, Mn2+, As3+, riconducibili a processi naturali di degradazione della materia organica. Lo stesso è stato riscontrato per il cromo e il nichel, rilevati in concentrazioni elevate in corrispondenza di affioramenti ofiolitici. Non sono state trovate giustificazioni per gli elevati valori di Zn.
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DI, PIERRI Marica. "Cambiamenti climatici e diritti umani. Il paradigma della Giustizia climatica e il ruolo delle climate litigations per la protezione dei diritti umani nel contesto clima-alterato." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2021. https://hdl.handle.net/10447/514951.

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Abstract:
In che misura i sempre più diffusi, pervasivi e drammatici impatti dei cambiamenti climatici, che interessano con geometrie variabili tutte le latitudini e longitudini del globo, mettono a rischio la tenuta del sistema dei diritti umani universalmente riconosciuti? La ricerca si pone l'obiettivo di rispondere a tale quesito ragionando su quali sfide essi pongano e su quali siano, nell'attuale panorama, gli strumenti giuridici utili a garantire la piena tutela dei diritti fondamentali nel nuovo contesto clima- alterato. La fondatezza e l’attendibilità delle ricerche scientifiche che avvalorano l’esistenza del cambiamento climatico antropogenico si pongono come presupposto fattuale dell'intero lavoro: la rilevanza dell'emergenza climatica nell'attuale scenario globale è infatti documentata da decenni di evidenze e serie di dati accreditati, sistematizzati e diffusi da enti di ricerca e organismi internazionali. In tal senso, il passaggio in rassegna della gran quantità di report disponibili e la selezione dei dati più rilevanti costituiscono lo scheletro di evidenze da cui muove l'indagine. Se a partire dal Rapporto The limits to growth del 1972, innumerevoli pubblicazioni hanno messo in luce i pericoli posti dall'incompatibilità ambientale del modello economico alla piena tutela dei diritti umani, tale incompatibilità è resa con particolare efferatezza dalla minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici per il godimento di gran parte dei diritti fondamentali tra cui spiccano il diritto alla vita, alla salute, all'ambiente salubre, a un tenore di vita adeguato, all'alimentazione, all'acqua pulita, all'autodeterminazione. Gli organismi internazionali, tra cui di particolare rilevanza appare il lavoro del Consiglio per i Diritti Umani dell'ONU, hanno progressivamente affermato e definitivamente riconosciuto che gli impatti climatici hanno implicazioni dirette ed indirette sull'effettivo godimento dei diritti universalmente riconosciuti. Da almeno due decenni le Nazioni Unite tentano, attraverso le proprie agenzie, organismi e attività, di indurre gli Stati membri a coordinare e moltiplicare gli impegni per il contrasto ai cambiamenti climatici, anche nell'ottica di garantire protezione ai diritti connessi al clima. La discussione dottrinale nata attorno alle emergenti necessità di tutela si è orientata – ricalcando quanto avvenuto con il diritto umano all'ambiente salubre – per la rilettura delle fattispecie esistenti alla luce dei profili climatici attuali. Accanto a questo sforzo di ri-significazione e di specificazione, assai rilevante appare la spinta, da più parti proveniente, tesa al riconoscimento di uno specifico “diritto umano al clima sicuro”. L'approccio teorico attraverso cui si analizza il processo di affermazione delle nuove istanze è quello dell'Ecologia politica, che fornisce un approccio integrato alla lettura delle questioni ambientali, ricorrendo ad elementi di analisi mutuati dagli studi sociologici, antropologici, dalle scienze politiche, dalle scienze economiche e dalle scienze giuridiche. La scelta risponde all'esigenza di mettere in luce le connessioni tra fattori politici, sociali ed economici e sfide ecologiche, prestando particolare attenzione alle ricadute delle minacce ambientali in termini di giustizia, discriminazione, impoverimento socio-economico nonché sul ruolo degli attori sociali. Tale relazione appare particolarmente rilevante ai fini della piena comprensione del fenomeno dei cambiamenti climatici (tanto in termini di asimmetria delle responsabilità quanto di asimmetria degli impatti) e dell'individuazione di risposte efficaci a contrastare le molteplici implicazioni sociali del riscaldamento globale. Lo stesso tipo di prospettiva integrata tra ambiente, diritti, vulnerabilità, fattori sociali, politici ed economici, pur con origini e finalità da principio differenti, ha portato all'affermazione del paradigma della Giustizia ambientale prima e della Giustizia climatica poi. Si tratta di nozioni fondate sulla constatazione di una ripartizione iniqua dei rischi e degli impatti ambientali e climatici – che penalizza in modo sistematico con maggior gravità le fasce più vulnerabili della popolazione mondiale – e costituiscono riferimento teorico dell'intero lavoro. Dal punto di vista più strettamente giuridico, oltre alla ricostruzione delle tappe salienti del dibattito internazionale inerente la relazione tra essere umano e ambiente, viene ripercorso il cammino che ha portato dall'affermazione del concetto di sviluppo sostenibile alla possibilità di qualificare giuridicamente – e azionare in giudizio – i diritti delle generazioni future. Punto nodale dell'excursus è la disamina - con particolare riferimento ai documenti elaborati dagli organismi delle Nazioni Unite (Consiglio Diritti Umani, Assemblea Generale, Report Relatori Speciali etc.) - degli stratificati legami esistenti tra climate change e tutela dei diritti umani nonché dell'esistenza e configurabilità di un diritto umano al clima stabile e sicuro. I fondamenti giuridici, i contenuti e le potenzialità in termini di effettività della tutela di un siffatto diritto sono ampiamente argomentati nella ricerca. La declinazione del nesso tra diritti umani e cambiamenti climatici, anche attraverso la già citata possibilità di riconoscere uno specifico diritto umano al clima, assume forza anche alla luce della rilevanza assunta dalla via giudiziaria alla Giustizia climatica. Nell'ultimo decennio le azioni legali in ambito climatico sono divenuti strumento di rivendicazione e di affermazione delle istanze di protezione di individui e comunità dagli impatti del climate change, utilizzato dalla società civile con sempre maggior frequenza e capillarità. Le evidenze scientifiche segnalano come una drastica e rapida riduzione delle emissioni di gas serra sia imprescindibile per evitare uno squilibrio irreversibile del sistema climatico e scongiurare le conseguenze che ne derivano. Nonostante gli strumenti internazionali approntati e le normative nazionali esistenti, tale riduzione non è ancora avvenuta, sintomo di un’inerzia diffusa incompatibile con un’inversione di tendenza tempestiva. Di conseguenza, questo tipo di controversia legale mira a coinvolgere gli organismi giudiziari chiamando i giudici a svolgere un ruolo attivo nel contrasto al riscaldamento globale. L'esame degli orientamenti teorici e lo studio approfondito delle diverse impostazioni e culture giuridiche rilevabili nel campo (vasto e in continua evoluzione) del contenzioso climatico, effettuata tramite una corposa casistica internazionale, traccia una complessiva panoramica del nuovo ambito legale, evidenziandone rilevanza, tendenze, sfide, questioni giuridiche e prospettive. In conclusione, il ripensamento del ruolo del diritto in funzione del contenimento delle incertezze sul futuro poste dai cambiamenti climatici appare come prospettiva centrale cui la ricerca mira a contribuire; la domanda di fondo da cui partire è se in un sistema giuridico in grado di riflettere a pieno la portata di tale urgenza, l’inazione possa essere considerata, e con che conseguenze, una violazione dei diritti umani. In questo scenario, il contenzioso climatico si pone come elemento nuovo e utile in un sistema di governo multi-dimensionale del clima, costituendo strumento prezioso, in questa fase storica, per la realizzazione della Giustizia climatica.
To what extent do the increasingly widespread, pervasive and dramatic impacts of climate change, jeopardise the resilience of the universally recognised human rights system? This research aims to discuss climate change challenges and what legal instruments are currently available to guarantee the full protection of fundamental rights in the new climate-altered context.  The anthropogenic nature of climate change is a fundamental ground of this research: the relevance of the climate emergency in the current global scenario is in fact documented by decades of scientific evidence and series of accredited data, systematised and disseminated by research entities and international organisations. The review of the large number of available reports and the selection of the most relevant and accredited data constitute the skeleton of solid evidence on which this research is based.  Since The Limits to Growth Report in 1972, countless publications have highlighted the dangers posed by the environmental incompatibility of the economic model with the full protection of human rights. Climate change emphasizes such incompatibility and increasingly threatens the enjoyment of most fundamental rights, including the right to life, health, a healthy environment, food, clean water and self-determination.  International organisations, including the UN Human Rights Council, have affirmed and recognised that climate impacts have direct and indirect implications on the effective enjoyment of universal rights. For at least two decades, the United Nations, through its agencies, bodies and activities, have been trying to induce member states to coordinate and multiply their efforts to combat climate change to guarantee the protection of climate-related rights.  Following the evolution of the human right to a healthy environment, the doctrinal discussion that arose around the emerging need for protection has been oriented towards the reinterpretation of existing cases in the light of current climate profiles. Alongside this effort of re-signification and specification, the push, coming from many sources, for the recognition of a specific "human right to a safe climate" appears very relevant.   The theoretical register through which the analytical reading of the process of affirmation of the new demands is presented is that of Political Ecology, which provides an integrated approach to the reading of environmental issues, using elements of analysis borrowed from sociological and anthropological studies, political science, economics and legal science. Such perspective responds to the need to highlight the connections between political, social and economic factors and ecological challenges, paying particular attention to the effects of environmental threats in terms of justice, discrimination, socio-economic impoverishment and the role of social actors. This relationship is particularly relevant for the full understanding of the climate change phenomenon (both in terms of asymmetry of responsibilities and asymmetry of impacts) and for the identification of effective responses to counter the multiple social implications of global warming.  The same kind of integrated perspective between environment, rights, vulnerability, social, political and economic factors, although with different origins and aims in principle, has led to the affirmation of the paradigm of first Environmental Justice and then Climate Justice. These notions are based on the observation of an unequal distribution of environmental and climate risks and impacts - which systematically penalises the most vulnerable sectors of the world's population with greater severity - and constitute the theoretical reference for this study.  From a more strictly legal point of view, in addition to the reconstruction of the main stages of the international debate on the relationship between human beings and the environment, this research traces the path that led from the affirmation of the concept of sustainable development to the possibility of legally qualifying - and defend in court - the rights of future generations.  The focal point of the excursus is the examination - with particular reference to the documents drawn up by UN bodies (Human Rights Council, General Assembly, Special Rapporteurs' Reports, etc.) - of the stratified links between climate change and the protection of human rights, as well as the existence and configurability of a human right to a stable and safe climate. The legal foundations, the contents and the potential in terms of effectiveness of the protection of such a right are widely argued in this study. The declination of the link between human rights and climate change through the recognition of a specific human right to a safe climate becomes stronger also in the light of the importance assumed by the judicial route to climate justice.  In the last decade, legal actions in the climate field have become a tool for claiming and asserting the protection of individuals and communities from the impacts of climate change, used by civil society with increasing frequency and capillarity. The aforementioned scientific evidence shows that a drastic and rapid reduction in greenhouse gas (GHG) emissions is essential to avoid an irreversible imbalance in the climate system and to avert the consequences that ensue. Despite the international instruments in place and the existing national regulations, GHG emissions’ reduction has not yet taken place, a sign of the widespread inertia that is incompatible with a timely reversal of climate change. Consequently, this type of legal dispute aims to involve judicial bodies by calling on judges to play an active role in combating global warming.  The examination of the theoretical orientations and the in-depth study of the different legal approaches and cultures from the vast and constantly evolving field of climate litigation, carried out by means of an extensive international cases study, traces a comprehensive overview of the new legal field, highlighting its relevance, trends, challenges, legal issues and perspectives.  The rethinking of the role of law as a function of the containment of uncertainties about the future posed by climate change appears to be a central perspective to which this study aims to contribute; the basic question to be addressed is whether in a legal system capable of fully reflecting the scope of such urgency, climate inaction can be considered a violation of human rights and with what consequences. In a multi-dimensional climate governance system, climate litigation stands as a new and useful element  and constitutes a valuable tool for the realisation of Climate Justice.
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7

LUCINI, BARBARA. "La resilienza al disastro da una prospettiva sociologica: esplorando tre terremoti italiani." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1252.

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Abstract:
La presente ricerca focalizza l’attenzione ad un approccio sociologico alla resilienza ai disastri. Nello specifico si vuole esplorare le relazioni sociali, che si sviluppano in un contesto di disastro naturale fra la popolazione colpita e i volontari di protezione civile. Gli ambiti di ricerca sono costituti dagli ultimi tre drammatici terremoti italiani: Umbria – Marche (1997), Molise (2002) e Abruzzo (2009). Nella prima parte della tesi si presentano le definizioni dei concetti fondamentali della sociologia dei disastri, un’analisi della letteratura presente per la tematica della resilienza nell’ambito delle scienze umane e sociali e l’organizzazione del sistema di protezione civile e difesa civile in Italia. In riferimento alla parte empirica, sono state raccolte importanti ed interessanti informazioni circa il possibile legame sociale fra volontari di protezione civile e popolazione colpita dai terremoti attraverso differenti metodologie di ricerca come le interviste semi strutturate agli esperti di protezione civile, un questionario on line per tutti i volontari di protezione civile ed i racconti di vita per la popolazione colpita dal terremoto. La ricerca conduce a interessanti risultati per la resilienza ai disastri in ambito sociologico e a suoi possibili sviluppi futuri.
The present research focalizes the attention on a sociological approach to disaster resilience. Specifically it would explore the social relationships established in a context of natural disaster and between population affected by natural disaster and civil protection volunteers. The research fieldworks are represented by last three dramatic Italian earthquakes: Umbria – Marche (1997), Molise (2002) e Abruzzo (2009). In the first part of the thesis will be presented the definitions of the fundamental concepts for the sociology of disasters, a literature review about the topic of disaster resilient presents within human and social science context and the organization of civil protection system and civil defence in Italy. Referring to the empirical part, there were collected important and interesting information about the possible social tie between civil protection volunteers and population affected by earthquakes through different methodologies of research as semi structured interviews to the civil protection experts, an on line questionnaire for all civil protection volunteers and life stories for population affected by earthquake. The research guides for interesting findings for disaster resilience within a sociological context and for its future possible developments.
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LUCINI, BARBARA. "La resilienza al disastro da una prospettiva sociologica: esplorando tre terremoti italiani." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1252.

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Abstract:
La presente ricerca focalizza l’attenzione ad un approccio sociologico alla resilienza ai disastri. Nello specifico si vuole esplorare le relazioni sociali, che si sviluppano in un contesto di disastro naturale fra la popolazione colpita e i volontari di protezione civile. Gli ambiti di ricerca sono costituti dagli ultimi tre drammatici terremoti italiani: Umbria – Marche (1997), Molise (2002) e Abruzzo (2009). Nella prima parte della tesi si presentano le definizioni dei concetti fondamentali della sociologia dei disastri, un’analisi della letteratura presente per la tematica della resilienza nell’ambito delle scienze umane e sociali e l’organizzazione del sistema di protezione civile e difesa civile in Italia. In riferimento alla parte empirica, sono state raccolte importanti ed interessanti informazioni circa il possibile legame sociale fra volontari di protezione civile e popolazione colpita dai terremoti attraverso differenti metodologie di ricerca come le interviste semi strutturate agli esperti di protezione civile, un questionario on line per tutti i volontari di protezione civile ed i racconti di vita per la popolazione colpita dal terremoto. La ricerca conduce a interessanti risultati per la resilienza ai disastri in ambito sociologico e a suoi possibili sviluppi futuri.
The present research focalizes the attention on a sociological approach to disaster resilience. Specifically it would explore the social relationships established in a context of natural disaster and between population affected by natural disaster and civil protection volunteers. The research fieldworks are represented by last three dramatic Italian earthquakes: Umbria – Marche (1997), Molise (2002) e Abruzzo (2009). In the first part of the thesis will be presented the definitions of the fundamental concepts for the sociology of disasters, a literature review about the topic of disaster resilient presents within human and social science context and the organization of civil protection system and civil defence in Italy. Referring to the empirical part, there were collected important and interesting information about the possible social tie between civil protection volunteers and population affected by earthquakes through different methodologies of research as semi structured interviews to the civil protection experts, an on line questionnaire for all civil protection volunteers and life stories for population affected by earthquake. The research guides for interesting findings for disaster resilience within a sociological context and for its future possible developments.
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Alfano, Monica, Andrea Penta, and Francesco Macchione. "Sulla modellazione dei deflussi di un corso d'acqua naturale per una migliore tutela dell'ambiente e protezione del territorio." Thesis, 2010. http://hdl.handle.net/10955/755.

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Books on the topic "PROTEZIONE DELL'UOMO E DELL'AMBIENTE"

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Ioppolo, Alfredo, Laura Achene, and Maria Grazia Cappella. Il veterinario nella protezione dell'ambiente. Roma: Istituto superiore di sanità, 1999.

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2

Pineschi, Laura. La protezione dell'ambiente in Antartide. Padova: CEDAM, 1993.

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3

Croce, Norberto Della. Ecologia e protezione dell'ambiente marino costiero. Torino: UTET libreria, 1997.

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4

Porena, Daniele. La protezione dell'ambiente tra Costituzione italiana e "Costituzione globale". Torino: G. Giappichelli, 2009.

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5

Teresa, Tonchia, Council of Europe, and Istituto internazionale di studi sui diritti dell'uomo., eds. Diritti dell'uomo e ambiente: La partecipazione dei cittadini alle decisioni sulla tutela dell'ambiente. Padova: CEDAM, 1990.

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6

Il sistema delle agenzie di protezione dell'ambiente in Italia e all'estero: Modelli a confronto. Geraci Siculo (Palermo): Arianna, 2008.

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7

Fracchia, Fabrizio. Lo sviluppo sostenibile: La voce flebile dell'altro tra protezione dell'ambiente e tutela della specie umana. Napoli: Editoriale scientifica, 2010.

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8

Cutillo, Mariarosa, and Rebecca Faugno. La responsabilità sociale d'impresa in tema di diritti umani e protezione dell'ambiente: Il caso dell'India. Milano: Giuffrè, 2012.

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9

Jolanda, Fabricatore Amici, ed. Sostanze attive autorizzate in agricoltura, ovvero, La Difesa delle piante nel rispetto dell'uomo e dell'ambiente. Roma: Istituto sperimentale per la patologia vegetale, 1988.

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10

Gardino, Adriana Carli. Stati e Corte europea di Strasburgo nel sistema di protezione dei diritti dell'uomo: Profili processuali. Milano: A. Giuffrè, 2005.

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