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Academic literature on the topic 'Proprietà di adesione'
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Journal articles on the topic "Proprietà di adesione"
Colì, Elisa, Giada Pavanello, and Rino Falcone. "La relazione tra paziente con artrite reumatoide e reumatologo durante la pandemia da Covid-19. Una ricerca esplorativa su rappresentazione sociale e ruolo della fiducia." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (February 2022): 137–60. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-001008.
Full textTramma, Sergio. "Terrorismo e radicalizzazione: orientamenti pedagogici." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (October 2021): 54–67. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-special-2021oa12467.
Full textMueck, Tobias. "Estratto di radice di altea e miele: sollievo dalla tosse grazie all'azione mucoprotettiva." Evidence for Self-Medication 1 (2021). http://dx.doi.org/10.52778/efsm.21.0084.
Full textDissertations / Theses on the topic "Proprietà di adesione"
SIGNORINI, CESARE. "Materiali compositi avanzati a matrice inorganica per applicazioni strutturali: studio sperimentale del miglioramento delle proprietà di adesione all'interfaccia." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2020. http://hdl.handle.net/11380/1200387.
Full textBuilding materials have experienced an extraordinarily fast development in the last decades, extending the possibilities for new innovative constructions, with outstanding properties such as high mechanical performance, audacious architecture and low energy consumption. On the other hand, also traditional materials, like cementitious and lime-based systems, are worthy of accurate investigation in order to take advantage of their benefits, which have been exploited for centuries and are still largely employed in contemporary structures. In the context of seismic retrofitting and structural rehabilitation, nowadays the techniques based on Fibre Reinforced Polymers (FRP) are firmly established and very reliable, and yet they present some critical issues, since some specific physical and thermal requirements are not fully accomplished. Therefore, Textile Reinforced Mortar (TRM) or Fibre Reinforced Cementitious Mortar (FRCM) composites have encountered increasing interest in the scientific community as well as in the technical one. The innovation is the partial or complete substitution of the organic binder with lime-based and/or cementitious mortars, which play the role of embedding medium. The porous texture and the hydraulic nature of these inorganic mortars result in high thermal stability, reversibility, high permeability to water vapour and good compatibility with masonry substrates. The main drawback associated with lime and cement matrices is their intrinsic poor adhesion at the fabric-to-matrix interphase. The poor impregnation quality of the fabrics yarns is responsible for triggering undesirable failure modes (i.e. telescopic failure or interphase sliding), which lead to unreliable design values. In the first part of the present work, several techniques based on the deposition of engineered coatings for multifilament fabrics are proposed and extensively described and tested in order to improve the interphase adhesion and, at the same time, to strengthen the core filaments bond. Both inorganic and organic coatings on synthetic fibres are discussed and optimized. Special attention is paid to alkali resistant (AR) glass fabrics, which are the prevalent reinforcement for masonry panels due to their good mechanical properties combined with relatively low cost, which make them preferable to carbon or PBO. Besides, some durability issues are investigated for polymer-coated TRM. In fact, although two guidelines have been recently released, no exhaustive indications have been provided about the potential consequences of the exposure to aggressive environments on the mechanical response of TRM. To the aim, tensile and bending tests are performed on TRM composites. In the second part of the work, the role of interphase adhesion is investigated in a different category of inorganic composite materials, namely in Fibre Reinforced Concrete (FRC), that is commonly employed in industrial pavements. Discontinuous polypropylene (PP) fibres are proposed as dispersed reinforcement. Since PP is characterized by an outstanding chemical inertness, no adhesion is possible with the conglomerate. Thus, the adhesion can be increased through mechanical gripping by using PP fibres with a high surface roughness. Additionally, this research proposes two experimental activities to enhance the interphase adhesion chemically. The mechanical behaviour of the FRC composites is assessed through three-point bending tests at different dimensional scales and through pull-out tests. The two proposed treatments, i.e. deposition of a silica coating and etching with piranha solution, notably improve the toughness of the composite by activating hydrophilic functional groups that are able to bond to the water molecules in the cementitious conglomerate.
Bondi, Edoardo. "Membrane elettrofilate di cheratina e poli(butilene succinato): effetti della composizione della miscela sulle proprietà chimico-fisiche delle membrane e sulla cinetica di rilascio di farmaci." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23187/.
Full textGraiff, Lorenzo. "Dispositivi protesici in Odontoiatria Digitale: dall'impronta digitale intraorale alla produzione con tecnologie Cad-Cam. Caratterizzazione in vitro della precisione di accoppiamento e delle proprietà meccaniche." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3424453.
Full textL’obiettivo di questo lavoro è studiare alcuni aspetti della moderna filiera produttiva digitale di manufatti protesici in campo dentale: dalla realizzazione dell’impronta ottica, direttamente nel cavo orale, alla finalizzazione del dispositivo protesico individualizzato per il paziente. La motivazione di questo studio risiede nell’esigenza sempre più sentita da parte di tutto il mondo dentale di ottimizzare e modernizzare i flussi di lavoro che sono ancora essenzialmente artigianali. Sfruttando le moderne tecnologie digitali, che si stanno rapidamente diffondendo in campo dentale, è possibile ottenere prodotti finiti di più alto standard qualitativo a fronte di costi di realizzazione più contenuti a condizione di diffondere ai clinici ed agli odontotecnici le conoscenze e le competenze necessarie all’utilizzo ottimale. In particolare sono stati presi in considerazione i seguenti temi di particolare rilevanza clinica: - la tecnologia di scansione ottica intraorale: sono state indagate le specificità operative e le prestazioni tecniche in particolare riferimento all’impiego per edentulie totali riabilitate mediante impianti, - i materiali ceramici innovativi, lavorabili mediante tecnologia Cad-Cam ed impiegati per realizzare protesi a ponte su denti naturali di tipo multilayer metalfree. E’ stato inoltre indagato un innovativo materiale in resina composita, anch’esso utilizzabile con tecnologia Cad-Cam ed impiegato per la realizzazione di corone singole su impianti. La revisione della letteratura tecnico scientifica, ha suggerito gli obbiettivi e gli aspetti metrologici del programma di ricerca sperimentale da condurre. Le indagini hanno riguardato aspetti di precisione ed accuratezza della lettura ottica della posizione degli impianti, di precisione geometrica di accoppiamento di protesi multilayer metal free, di resistenza meccanica di diversi tipologie di materiali e di adesione tra un recente composito a matrice resinosa, denominato Resin Nano-Ceramic (RNC) e zirconia; hanno previsto l’introduzione di strumenti e metodi consolidati in campo tecnico-scientifico, adatti a caratterizzare i processi di fabbricazione utilizzati, i materiali impiegati e i dispositivi realizzati. Più in dettaglio, l’attività ha riguardato: 1. lo studio, in termini di prestazioni metrologiche, del processo di acquisizione effettuato mediante il sistema di scansione True Definition Scanner su un campione clinico riproducente un'arcata completamente edentula riabilitata con 6 impianti; 2. la verifica della precisione geometrica di accoppiamento delle componenti, sotto e sovrastruttura, di protesi metalfree multilayer realizzate con materiali ceramici diversi (zirconia-disilicato di litio) prodotte mediante tecnologia Cad-Cam, e assemblate da due operatori diversi; l’assemblaggio/unione delle componenti, dei singoli ponti, viene invece realizzato manualmente dall’odontotecnico con tecnica totalmente artigianale; 3. l’analisi del comportamento meccanico, statico, delle protesi metalfree multilayer, citate al punto 2, confrontate con un altro tipo di protesi multilayer (provenienti dagli stessi progetti Cad) ma costituite da zirconia e ceramica feldspatica (RLT), 4. l’analisi mediante prova meccanica, statica e a fatica, della resistenza di un innovativo materiale in resina composita fornito in blocchetti per lavorazione Cad-Cam: Lava Ultimate. Questo nuovo materiale composito presenta, rispetto ad altri materiali estetici quanto a proprietà meccaniche dichiarate, (modulo di Young), un comportamento più simili al dente naturale. In quest’ottica, è stato utilizzato per realizzare corone singole su impianti, confrontando due modalità diverse di impiego: cementando una corona realizzata con questo composito e prodotta con tecnologia Cad-Cam direttamente su un pilastro standard in titanio fornito dall’industria, o realizzando con lavorazione Cad-Cam una sottostruttura in zirconia individualizzata e cementando su quest’ultima la corona in composito; 5. la verifica delle capacità adesive tra zirconia e Lava Ultimate, utilizzando due diversi cementi resinosi mediante test di taglio. Sulla base dei risultati delle campagne sperimentali condotte in questo studio è possibile affermare che: 1 le tecnologie di impronta ottica digitale intraorale sono in grado di rispondere ai requisiti clinici di precisione anche nel caso di arcate complete riabilitate su impianti, 2. le protesi multilayer metalfree, realizzate con tecnologia Cad-Cam secondo i requisiti di precisione propri dal workflow digitale, risentono dell’intervento di assemblaggio finale che esegue l’odontotecnico, con conseguente riduzione delle qualità di precisione stabilite in fase progettuale, 3. i ponti multilayer metalfreee presentano valori di resistenza alla frattura superiori o uguali ai valori minimi riportatati dalla letteratura scientifica 4. le corone su impianti realizzate con l’innovativo materiale composito, sottoposto a prove di resistenza statica e a fatica, quando cementate su un moncone individualizzato in zirconia, hanno caratteristiche meccaniche superiori alla soluzione più economica, che prevede la cementazione della corona direttamente ad un pilastro standardizzato in titanio. 5. l’utilizzo di cementi adesivi per cementare Lava Ultimate su zirconia, ha permesso di evidenziare comportamenti opposti per quanto riguarda le forze di adesione misurate con il test di taglio.
Barducci, Sara. "Il comportamento di adesione dei compositi FRCM: indagini sperimentali e modelli analitici." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1121207.
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