Academic literature on the topic 'PROPORZIONALE'

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Journal articles on the topic "PROPORZIONALE"

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Dimand, Mary Ann. "English Voting Theorists of the 19th Century: An Early Cooperative Game Theory Approach." Journal of Public Finance and Public Choice 12, no. 1 (April 1, 1994): 55–68. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539842.

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Abstract:
Abstract Sino ad oggi gli economisti, con l’eccezione di Duncan Black, non hanno prestato molta attenzione agli studi sulla rappresentanza proporzionale, un tema che ha suscitato molto interesse in Inghilterra nel secolo scorso.In questo scritto si analizzano le indagini più importanti di quel periodo, mostrando le loro relazioni con la teoria dei giochi cooperativi. Alla base, infatti, di queste indagini vi era il proposito di affrontare con un qualche criterio di equità il problema delle divergenze di opinione tra individui aumentando il valore del voto delle minoranze, in modo da incoraggiare i votanti ad esercitare i loro diritti in modo responsabile.Un limite individuato da questi studi è che i governi di coalizione eletti con il criterio della rappresentanza proporzionale tendono ad avere una vita più breve di quelli conseguenti alla regola maggioritaria. Si tratta, tuttavia, di una critica che si può considerare valida soltanto se l’obiettivo è quello di avere un governo dotato di forte potere.Nel complesso, la caratteristica più significativa della rappresentanza proporzionale individuata da questi studi è costituita dal riconoscimento che una votazione è un giuoco co operativo e che le dimensioni di una coalizione efficace dipendono dalle regole di voto.
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Gnani, Luca. "Proporzionale quasi per caso: il singolo voto trasferibile." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 62, no. 2 (December 30, 2009): 75–118. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-10154.

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Abstract:
Una lontana genesi e una scarsa adozione Come funziona I difetti logico-formali Il voto strategico Il coordianmento strategico dei partiti Strategia e processo di formazione del Governo La proporzionalistà del STV Inplicazioni politiche del STV in EIRE: numero di partiti, stabilità del governo e sottorappresentazione dei partiti radicali Come classificarlo?
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D'Alimonte, Roberto. "LA TRANSIZIONE ITALIANA: IL VOTO REGIONALE DEL 23 APRILE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, no. 3 (December 1995): 515–59. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023820.

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Abstract:
IntroduzioneIl nuovo sistema elettorale per l'elezione dei consiglieri delle quindici regioni a statuto ordinario rappresenta l'ultimo tassello del processo di riforma delle regole elettorali. Come i sistemi elettorali per le elezioni parlamentari, comunali e provinciali, è anche esso un sistema misto. Più precisamente è un sistema a turno unico con un doppio voto: uno per l'attribuzione dell'80% dei seggi con formula proporzionale in circoscrizioni coincidenti con il territorio delle province; l'altro per la assegnazione del restante 20%, con scrutinio maggioritario di lista, in una unica circoscrizione coincidente con il territorio della regione. Questa quota rappresenta il premio destinato alla lista regionale che ottenga il maggiore numero di voti. Come vedremo successivamente, il premio non sempre corrisponde al 20% dei seggi, ma è in realtà variabile. In ogni caso però – ed è questa la caratteristica più importante del nuovo sistema elettorale – esso è tale da garantire al partito o alla coalizione di partiti vincenti la maggioranza assoluta dei seggi in consiglio. Complessivamente, dunque, si tratta di un sistema di difficile classificazione: prevalentemente proporzionale quanto a rappresentatività delle forze politiche, tendenzialmente maggioritario quanto alla dinamica della competizione elettorale e all'impatto sulla formazione del governo regionale. Tutto sommato, la dizione «sistema proporzionale a premio di maggioranza variabile» mi sembra la più adatta a riassumerne le caratteristiche principali. In questa sezione le vedremo una per una cominciando dalla struttura della scheda elettorale.
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Ricolfi, Luca. "IL VOTO PROPORZIONALE E IL NUOVO SPAZIO POLITICO ITALIANO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, no. 3 (December 1994): 587–629. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023236.

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Abstract:
IntroduzioneQuesto saggio si occupa esclusivamente del voto di lista (ai singoli partiti), espresso mediante la «scheda proporzionale» della Camera alle elezioni politiche del 27 e 28 marzo 1994. Il suo scopo è essenzialmente di ritracciare la mappa politica dell'Italia, sia in termini territoriali sia in termini di geometria dello spazio elettorale. Quest'ultimo aspetto verrà affrontato, in questo lavoro, esclusivamente sotto il profilo macro, considerando come unità di analisi i collegi o le circoscrizioni enongli individui.
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Bolgherini, Silvia. "Elezioni, famiglie politiche e sistema partitico nella Grecia democratica (1974-2000)." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 47, no. 2 (October 31, 2002): 33–86. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12771.

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Abstract:
L'andamento elettorale dal 1974 al 2000: partiti e famiglie politiche. Il sistema elettorale: la disproporzionalità di un sistema proporzionale. Cicli elettorali e alternanza. Alcune determinanti del comportamento elettorale. Il sistema partitico: pluralismo medio-estremo e limitato, bipolarismo e depolarizzazione.
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Chiaramonte, Alessandro. "I SISTEMI ELETTORALI MISTI. UNA CLASSIFICAZIONE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no. 2 (August 1998): 229–70. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025995.

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Abstract:
IntroduzioneA partire dagli anni '20-30, epoca dell'introduzione della proporzionale in molti paesi e dell'avvio del processo di strutturazione della politica di massa (Rokkan 1970), e fino all'inizio di questo decennio, i sistemi elettorali dei regimi democratici hanno mostrato una straordinaria continuità.
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Di Virgilio, Aldo. "Politica delle alleanze, bipolarizzazione, frammentazione: le tre parole chiave delle elezioni regionali del 16 aprile 2000." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 44, no. 1 (September 30, 2001): 175–99. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12797.

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Abstract:
La struttura dell'offerta: una variabile decisiva. Il formarsi di coalizioni catch-all. La partecipazione elettorale: meno votanti, più voti di preferenza. La competizione maggioritaria: regioni "sicure"e regioni "marginali". E i partiti? Rapporti di forza infracoalizionali e geografia del voto proporzionale catch-all.
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Zuffo, Emmanuela. "L'introduzione del sistema proporzionale nelle elezioni italiane del 1919: il contenuto della nuova legge ed i risultati della consultazione." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 44, no. 1 (September 30, 2001): 57–98. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12794.

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Abstract:
L'affermarsi dell'idea proporzionale in Italia e in Europa. L'approvazione della nuova legge elettorale nell'Italia del 1919. La nuova legge: il procedimento elettorale. I risultati del 16 novembre 1919. Il voto alle liste delle principali correnti politiche. Alcune variabili esplicative del voto: una ricerca del 1920. La composizione professionale della nuova Camera.
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Cartocci, Roberto. "INDIZI DI UN INVERNO PRECOCE: IL VOTO PROPORZIONALE TRA EQUILIBRIO E CONTINUITÀ." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, no. 3 (December 1996): 609–53. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024527.

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Abstract:
Non solo un correttivoLa riforma elettorale del 1993, pur nella sua architettura bifronte e ambigua1, modifica in maniera decisiva il sistema elettorale in senso maggioritario. La quota di seggi assegnata con il sistema proporzionale, pensata per attutire i verdetti, prevedibilmente perentori, della competizione maggioritaria a turno unico, rispetto a quest'ultima assume un peso numericamente subordinato.In conformità allo spirito e alla lettera della legge sia nel 1994 sia nel 1996 il confronto elettorale è stato centrato sulla competizione maggioritaria, in cui le coalizioni e i candidati nei collegi uninominali hanno giocato il ruolo degli attori principali. Nel 1996, poi, il rilievo della competizione maggioritaria è stato ulteriormente accresciuto in virtù del processo di apprendimento istituzionale degli attori2. In particolare, nel 1996 un adeguamento decisivo al formato maggioritario è passato attraverso la contrapposizione di due leader di coalizione, designati come capi del futuro esecutivo. Questa personalizzazione dello scontro, così congeniale alle esigenze di semplificazione e drammatizzazione dei media, ha di conseguenza accentuato il rilievo delle due coalizioni principali, che hanno allargato la loro ombra sugli altri attori (la Lega, i candidati di collegio, ecc.), e soprattutto a danno dei contendenti dell'arena proporzionale.
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Di Virgilio, Aldo. "Le elezioni politiche del 13 maggio 2001. Un risultato maggioritario; un risultato nazionalizzato." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 46, no. 1 (April 30, 2002): 155–213. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12780.

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Abstract:
L'offerta elettorale nel maggioritario: Casa delle libertà, Ulivo, "terze forze", candidature locale. Dentro le coalizioni: un'accresciuta istituzionalizzazione dei rapporti interni. La partecipazione elettorale: assestamento e convergenza territoriale. Un fenomeno in cerca di autore: il voto differenziato. Il voto maggioritario: un risultato netto ma elettoralmente tutt'altro che schiacciante. Il voto proporzionale: un panorama partitico profondamente mutato.
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Dissertations / Theses on the topic "PROPORZIONALE"

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Fiandaca, Fabrizia. "L'assegnazione di azioni in misura non proporzionale al conferimento." Thesis, Universita' degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/338.

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Abstract:
La tesi si incentra sull'analisi dell'istituto della assegnazione di azioni in misura non proporzionale al conferimento, di cui al quarto comma dell'art. 2346 c.c., come modificato dalla riforma del diritto societario del 2003. Essa si articola, quindi, in una prima parte, atta ad identificare le radici storiche dell'istituto e le ragioni della introduzione della derogabilita' relativamente alla regola della rigida proporzionalita'. Si e', cosi', individuato tale percorso storico nel processo di graduale normalizzazione della responsabilita', che ha visto quest'ultima divenire, da vero e proprio beneficio del sovrano, un modo organizzativo di fare impresa. In quest'ambito, la riforma del 2003 si porrebbe, quindi, come il punto piu' alto di tale evoluzione, con il maggiore riconoscimento dell'autonomia dei soci per il raggiungimento del migliore assetto organizzativo. Si e', dunque, proposta una lettura dell'istituto in termini di interesse sociale, analizzando poi il medesimo alla luce dei fondamentali principi del diritto societario, per verificare la tenuta e l'attualita' di questi ultimi rispetto alla norma di nuova introduzione. Quindi, si e' passati ad analizzare le due ipotesi tipiche di assegnazione non proporzionale, intendendosi per tali le due fattispecie nominate nella Relazione di accompagnamento, avvalorandosi, ulteriormente, per questa via, la gia' proposta lettura in termini di interesse sociale. Infine, si e' ritenuto di poter configurare l'assegnazione non proporzionale quale istituto dotato di causa propria, e precisamente di una causa societatis , negando quindi la possibilita' di utilizzo dell'operazione per porre in essere attribuzioni indirette. Infine, si e' presa posizione in ordine al quorum necessario per l'approvazione della deliberazione di assegnazione non proporzionale, nonche' per l'introduzione della relativa clausola durante la vita della societa'. Da ultimo, si e' valutata la compatibilita' tra l'istituto in parola e la regola imperativa recante il cd. divieto del patto leonino.
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UGO, ALBERTO. "Assegnazione di partecipazioni sociali in misura non proporzionale ai conferimenti." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2013. https://hdl.handle.net/11565/4054321.

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Crucil, A. "ALLOCAZIONE NON PROPORZIONALE DEL DIRITTO DI VOTO E MASSIMIZZAZIONE DEL VALORE DELLA SOCIETÀ: TEORIA E PRASSI DELLE DUAL CLASS SHARES STATUNITENSI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/349464.

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Abstract:
Il lavoro analizza le determinanti e gli effetti sul valore della società di una struttura azionaria c.d. dual class, composta da due categorie di azioni distinte dal diverso potere di voto attribuito a ciascuna categoria. A tal fine, la Prima Parte approfondisce gli studi teorici ed empirici relativi agi emittenti quotati dual class negli Stati Uniti; la Seconda Parte focalizza l’indagine su un selezionato campione di emittenti, le società editrici di quotidiani, per verificare se in questo settore le dual class svolgano in effetti la funzione di tutelare l’integrità editoriale dei giornali, proteggendoli dalla pressione alla massimizzazione dei profitti esercitata dal mercato azionario.
The thesis analyses the determinants and effects on firm value of listed companies of a dual class share structure, made of two classes of shares with different voting power. Part I examines the theoretical and empirical studies concerning dual class companies in the United States; Part II focuses on a selected group of companies, the publishing companies, to verify whether in this sector dual class structures help safeguard the editorial integrity of newspapers, protecting them from the market pressure to maximize profits.
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Cenci, Stefano. "Dispositivi aptici per sistemi di sollevamento industriali." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426917.

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Abstract:
The operator’s safety is a very crucial issue in heavy duty machines. The dangerousness of the working environment forces the operator to consider several parameters at the same time, and a large amount of practice and concentration are usually required to operate the machine safely. In fact, man-machine interaction is often very poor in these kind of machines. With the aim of improving this interaction and enhancing safety a stability control system based on a simplified model of the machine and on a 2-degrees-of-freedom force-feedback joystick is proposed. The joystick combines the use of a passive ad an active actuator. Active drives (like motors) can generate high-fidelity sensations but, in general, they have a poor torque/size ratio, they are expensive and can become dangerous for the operator. On the other hand, passive devices (like brakes) can generate higher torques, are cheaper and safer, however they cannot provide energy to the system but only dissipate it; this feature however reduces the range of sensations that can be rendered to the operator. To partially overcome this limitation an elastic element is placed in series with the brake. In the first part of this work the stability control system is introduced and the design of the haptic joystick is presented. The second part describes three different control schemes developed to safely control an industrial lifting machine with this joystick. First experimental data regarding the comparison of the developed control systems are finally illustrated. This works includes also the design of two devices designed to control an electromagnetic brake or an hydraulic-proportionalbrake for future use as passive actuators in the joystick.
La sicurezza dell’operatore è un aspetto che riveste molta importanza nell’ambito delle macchine da cantiere. La pericolosità dell’ambiente di lavoro costringe l’operatore a valutare svariati fattori allo stesso tempo, inoltre per operare i macchinari in sicurezza è in genere richiesto un lungo periodo di apprendimento e molta concentrazione. Infatti, in questo settore, l’interazione uomo macchina è molto limitata. Allo scopo di migliorare l’interazione e aumentare la sicurezza è stato sviluppato un sistema di controllo della stabilità che fa uso di un modello semplificato della macchina e di un joystick a due gradi di libertà capace di restituire sensazioni di forza. Questo joystick fa uso di un attuatore passivo e di uno attivo. In generale gli attuatori attivi (come i motori) sono caratterizzati dalla capacità di generare stimoli ben controllabili, ma hanno un ridotto rapporto peso/potenza, sono costosi e possono essere fonte di pericolo nei confronti dell’operatore. Gli attuatori passivi (come i freni) possono invece generare coppie maggiori, sono meno costosi e sono sicuri in quanto non possono introdurre energia nel sistema ma solo dissiparla; questa caratteristica costituisce però una limitazione alle sensazioni che possono essere restituite all’operatore. Per superare questo limite è stato applicato un elemento elastico in serie al freno. Nella prima parte di questo lavoro viene introdotto il sistema di controllo della stabilità e viene illustrato lo schema costruttivo del joystick aptico. Nella seconda parte sono descritti tre diversi schemi di controllo sviluppati per comandare in sicurezza un sistema di sollevamento industriale. Nella parte finale sono presentati i primi risultati sperimentali effettuati per comparare i vari schemi di controllo che sono stati sviluppati. In questo lavoro è inserito inoltre il progetto di due sistemi che sono stati realizzati per comandare un freno elettromagnetico e un freno idraulico proporzionale che possono essere usati in futuri test come attuatori passivi per il joystick .
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Seminerio, Davide. "Modellazione e controllo di un sistema a celle a combustibile di tipo PEM." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Le celle a combustibile sono dispositivi elettrochimici che convertono l’energia chimica di un combustibile gassoso in elettricità. Questa tecnologia sta assumendo un ruolo sempre più importante nello sviluppo futuro dello scenario energetico, essendo una soluzione alternativa e rinnovabile di produzione di energia elettrica. Un sistema fuel cell è composto da diversi sottosistemi che interagiscono tra di loro e la risposta del FCS (Fuel Cell System) dipende dall’alimentazione di aria e idrogeno, dalla regolazione dei flussi e delle pressioni, dalla gestione del calore e dell’acqua. In questo elaborato viene presentato un modello dinamico adatto alla comprensione del comportamento del sistema e allo studio del sistema di controllo. Il modello è stato sviluppato in ambiente Simulink, dove vengono inclusi i fenomeni transitori della dinamica dei flussi dei reagenti, l’inerzia del compressore, la dinamica di riempimento del collettore e l’umidità della membrana. La tecnica di controllo utilizzata, si basa su un classico controllo in retroazione (feedback) e in avanti(feed-forward) che utilizza un controllo proporzionale e integrativo (PI). La strategia di controllo viene applicata al flusso di ossigeno in ingresso al catodo e alla portata dell’idrogeno in ingresso all’anodo
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De, Angelis Alessandro. "Sulla distrutta chiesa delle Monache Agostiniane di Gesù e Maria a bologna. Strumenti e metodi per verifiche di una paternità incerta." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8077/.

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Abstract:
«Così una circoncisione del Guercino mi ha fatto una profonda impressione, perché già conosco ed amo questo maestro. Gli ho perdonato il soggetto antipatico e ho goduto dell’esecuzione», commentò Goethe nel suo Viaggio in Italia, quando passò per Bologna tra il 18 ed il 20 ottobre 1786. Lo scrittore tedesco fu una delle ultime personalità che poté ammirare l’opera che campeggiava sull' altare maggiore della chiesa di Gesù e Maria, autentico tempio del barocco bolognese, oggi scomparso. L’abbattimento del complesso intervenne infatti all’inizio del XIX secolo con la conseguente dispersione dell’intero corpo iconografico e del materiale mobiliare, a testimonianza della qualità e del pregio, non solo delle opere un tempo contenute all’interno, ma anche della struttura architettonica. L’interesse alla chiesa di Gesù e Maria è stato determinato dal forte impatto che l’edificio ed il suo apparato ebbe sui contemporanei, come dimostrano efficacemente i testi di letterati e cronisti bolognesi coevi, quali Carlo Cesare Malvasia e Antonio Masini. Per quanto riguarda invece la celebre pala d’altare del Guercino, oltre a Goethe, anche Stendhal ne valutò l’importanza riportandola come una tra le più belle di Bologna. La finalità di questa tesi di laurea, dunque, è quella di far luce sulla vita di questa opera, a partire dalle testimonianze dirette, ricavate dalla comparazione dei documenti dispersi in diversi fondi archivistici di Bologna, indagando soprattutto sulla possibile “paternità” del progetto.
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PETRELLA, SERENA. "Il principio della retribuzione proporzionata e sufficiente nel sistema italiano di contrattazione collettiva." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/26273.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca indaga il tema della determinazione dei trattamenti economici dei lavoratori subordinati,alla luce dei principi costituzionali in materia e dei poteri espressamente attribuiti in tal senso dall'ordinamento italiano alla contrattazione collettiva.In primo luogo, l'analisi verte sull'approfondimento dei diversi orientamenti in dottrina e in giurisprudenza circa il contenuto e l'ambito di operatività del precetto di cui all'art. 36 Cost.,sull'individuazione del contratto collettivo c.d. parametro (strumento delegato dalla giurisprudenza all'indicazione del contenuto di cui alla retribuzione costituzionale),sul tema della verifica giudiziale della compatibilità delle clausole collettive in materia retributiva con i criteri di proporzionalità e sufficienza della retribuzione di cui all'art. 36 Cost., sul meccanismo dell'applicazione giurisprudenziale dell'art. 36 Cost., sul tema della differenziazione salariale su base territoriale ad opera della contrattazione collettiva autorizzata da interventi legislativi. In secondo luogo, si analizza il tema della definizione dei trattamenti retributivi ad opera della contrattazione collettiva italiana,alla luce dell'evoluzione storica del sistema, delle funzioni e competenze specifiche assegnate ai diversi livelli di contrattazione, ai principali istituti retributivi regolati, al rapporto tra contratti collettivi di diverso livello, soprattutto con riferimento alle recenti modifiche apportate al sistema dagli Accordi del 2009. Infine, si approfondiscono le questioni interpretative che derivano dalla struttura e dal funzionamento attuali del sistema di contrattazione collettiva italiano, ovvero se il principio della giusta retribuzione ex art. 36 Cost. sia suscettibile ancora di valida attuazione da parte della contrattazione collettiva stessa ed in che misura le determinazioni in materia retributiva del contratto collettivo di secondo livello(in special modo aziendale)possano fungere da parametro collettivo orientativo ugualmente affidabile, rispetto al contratto collettivo nazionale, come indicatore della retribuzione ex art. 36 Cost. In tal senso sono esaminate le ipotesi in cui la contrattazione collettiva di secondo livello, in particolare aziendale, preveda clausole retributive che deroghino ai trattamenti retributivi previsti dal contratto collettivo di categoria, in ragione di fattori "esterni" indipendenti dal contenuto della prestazione lavorativa. Il concorso/conflitto che deriva da contratti collettivi di diverso livello che prevedono diposizioni antinomiche in materia retributiva ripropone all'attenzione del dibattito attuale temi quali la delimitazione degli ambiti di competenza dei diversi livelli di contrattazione collettiva, l'efficacia soggettiva del contratto collettivo di primo e secondo livello. Infine, si riflette sulla situazione di inapplicabilità dell'art. 36 Cost. all'area del c.d. lavoro autonomo economicamente dipendente, auspicando anche per tali categorie di lavoratori un'estensione delle tutele proprie dei lavoratori subordinati.
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PENNONI, FULVIA. "Metodi statistici multivariati applicati all'analisi del comportamento dei titolari di carta di credito di tipo revolving." Bachelor's thesis, Universita' degli studi di Perugia, 2000. http://hdl.handle.net/10281/50024.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi illustra un'applicazione dei modelli grafici per il l’analisi del credit scoring comportamentale o behavioural scoring. Quest'ultimo e' definito come: ‘the systems and models that allow lenders to make better decisions in managing existing clients by forcasting their future performance’, secondo Thomas (1999). La classe di modelli grafici presa in considerazione e’ quella dei modelli garfici a catena. Sono dei modelli statistici multivariati che consetono di modellizzare in modo appropriato le relazioni tra le variabili che descrivono il comporatemento dei titoloari della carta. Dato che sono basati su un'espansione log-lineare della funzione di densità delle variabili consentono di rappresentare anche graficamente associazioni orientate, inerenti sottoinsiemi di variabili. Consentono, inoltre, di individuare la struttura che rappresenti in modo più parsimonioso possibile tali relazioni e modellare simultaneamente più di una variabile risposta. Sono utili quando esiste un ordinamento anche parziale tra le variabili che permette di suddividerle in meramente esogene, gruppi d’intermedie tra loro concatenate e di risposta. Nei modelli grafici la struttura d’indipendenza delle variabili viene rappresentata visivamente attraverso un grafo. Nel grafo le variabili sono rappresentate da nodi legati da archi i quali mostrano le dipendenze in probabilità tra le variabili. La mancanza di un arco implica che due nodi sono indipendenti dati gli altri nodi. Tali modelli risultano particolarmente utili per la teoria che li accomuna con i sistemi esperti, per cui una volta selezionato il modello è possibile interrogare il sistema esperto per modellare la distribuzione di probabilità congiunta e marginale delle variabili. Nel primo capitolo vengono presentati i principali modelli statistici adottati nel credit scoring. Il secondo capitolo prende in considerazione le variabili categoriche. Le informazioni sui titolari di carta di credito sono, infatti, compendiate in tabelle di contingenza. Si introducono le nozioni d’indipendenza tra due variabili e di indipendenza condizionata tra più di due variabili. Si elencano alcune misure d’associazione tra variabili, in particolare, si introducono i rapporti di odds che costituiscono la base per la costruzione dei modelli multivariati utilizzati. Nel terzo capitolo vengono illustrati i modelli log-lineari e logistici che appartengono alla famiglia dei modelli lineari generalizzati. Essendo metodi multivariati consentono di studiare l’associazione tra le variabili considerandole simultaneamente. In particolare viene descritta una speciale parametrizzazione log-lineare che permette di tener conto della scala ordinale con cui sono misurate alcune delle variabili categoriche utilizzate. Questa è anche utile per trovare la migliore categorizzazione delle variabili continue. Si richiamano, inoltre, i risultati relativi alla stima di massima verosimiglianza dei parametri dei modelli, accennando anche agli algoritmi numerici iterativi necessari per la risoluzione delle equazioni di verosimiglianza rispetto ai parametri incogniti. Si fa riferimento al test del rapporto di verosimiglianza per valutare la bontà di adattamento del modello ai dati. Il capitolo quarto introduce alla teoria dei grafi, esponendone i concetti principali ed evidenziando alcune proprietà che consentono la rappresentazione visiva del modello mediante il grafo, mettendone in luce i vantaggi interpretativi. In tale capitolo si accenna anche al problema derivante dalla sparsità della tabella di contingenza, quando le dimensioni sono elevate. Vengono pertanto descritti alcuni metodi adottati per far fronte a tale problema ponendo l’accento sulle definizioni di collassabilità. Il quinto capitolo illustra un’applicazione dei metodi descritti su un campione composto da circa sessantamila titolari di carta di credito revolving, rilasciata da una delle maggiori società finanziarie italiane operanti nel settore. Le variabili prese in esame sono quelle descriventi le caratteristiche socioeconomiche del titolare della carta, desumibili dal modulo che il cliente compila alla richiesta di finanziamento e lo stato del conto del cliente in due periodi successivi. Ogni mese, infatti, i clienti vengono classificati dalla società in: ‘attivi’, ‘inattivi’ o ‘dormienti’ a seconda di come si presenta il saldo del conto. Lo scopo del lavoro è stato quello di ricercare indipendenze condizionate tra le variabili in particolare rispetto alle due variabili obbiettivo e definire il profilo di coloro che utilizzano maggiormente la carta. Le conclusioni riguardanti le analisi effettuate al capitolo quinto sono riportate nell’ultima sezione. L’appendice descrive alcuni dei principali programmi relativi ai software statistici utilizzati per le elaborazioni.
In this thesis work the use of graphical models is proposed to the analysis of credit scoring. In particular the applied application is related to the behavioural scoring which is defined by Thomas (1999) as ‘the systems and models that allow lenders to make better decisions in managing existing clients by forecasting their future performance’. The multivariate statistical models, named chain graph models, proposed for the application allow us to model in a proper way the relation between the variables describing the behaviour of the holders of the credit card. The proposed models are named chain graph models. They are based on a log-linear expansion of the density function of the variables. They allow to: depict oriented association between subset of variables; to detect the structure which accounts for a parsimonious description of the relations between variables; to model simultaneously more than one response variable. They are useful in particular when there is a partial ordering between variables such that they can be divided into exogenous, intermediate and responses. In the graphical models the independence structure is represented by a graph. The variables are represented by nodes, joint by edges showing the dependence in probability among variables. The missing edge means that two nodes are independent given the other nodes. Such class of models is very useful for the theory which combines them with the expert systems. In fact, once the model has been selected, it is possible to link it to the expert system to model the joint and marginal probability of the variables. The first chapter introduces the most used statistical models for the credit scoring analysis. The second chapter introduces the categorical variables. The information related to the credit card holder are stored in a contingency table. It illustrates also the notion of independence between two variables and conditional independence among more than two variables. The odds ratio is introduced as a measure of association between two variables. It is the base of the model formulation. The third chapter introduces the log-linear and logistic models belonging to the family of generalized linear models. They are multivariate methods allowing to study the association between variables considering them simultaneously. A log-linear parameterization is described in details. Its advantage is also that it allow us to take into account of the ordinal scale on which the categorical variables are measured. This is also useful to find the better categorization of the continuous variables. The results related to the maximum likelihood estimation of the model parameters are mentioned as well as the numerical iterative algorithm which are used to solve the likelihood equations with respect to the unknown parameters. The score test is illustrated to evaluate the goodness of fit of the model to the data. Chapter 4 introduces some main concepts of the graph theory in connection with their properties which allow us to depict the model through the graph, showing the interpretative advantages. The sparsity of the contingency table is also mentioned, when there are many cells. The collapsibility conditions are considered as well. Finally, Chapter 5 illustrates the application of the proposed methodology on a sample composed by 70000 revolving credit card holders. The data are released by a one of biggest Italian financial society working in this sector. The variables are the socioeconomic characteristics of the credit card holder, taken form the form filled by the customer when asking for the credit. Every months the society refines the classification of the customers in active, inactive or asleep according to the balance. The application of the proposed method was devoted to find the existing conditional independences between variables related to the two responses which are the balance of the account at two subsequent dates and therefore to define the profiles of most frequently users of the revolving credit card. The chapter ends with some conclusive remarks. The appendix of the chapter reports the code of the used statistical softwares.
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Tinari, Maria. "PETRONIO MARIA CALDANI Della proporzione bernoulliana fra il diametro, e la circonferenza del circolo e dei logaritmi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23868/.

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Abstract:
Lo scopo di questo elaborato è quello di analizzare "Della proporzione bernoulliana fra il diametro, e la circonferenza del circolo e dei logaritmi", opera del 1782 del matematico bolognese Petronio Maria Caldani. E' ricostruita la biografia dell'autore, docente di geometria analitica dell'Università di Bologna e segretario dell'ambasciata bolognese a Roma. Diversi sono i riferimenti alle corrispondenze epistolari tra il matematico e illustri studiosi dell'epoca, tra cui ricordiamo Giambattista Guglielmini, Lodovico Preti, Sebastiano Canterzani e Giordano Riccati. E' poi presentata la disputa sui logaritmi dei numeri negativi, nella quale si inserisce l'opera di Caldani. Tale disputa ebbe origine nel 1712 con una lettera di Leibniz a J. Bernoulli e caratterizzò tutto il Settecento. Dopo aver descritto il procedimento per ricavare la proporzione bernoulliana, è analizzata l'opera di Caldani ed è presentata la questione sulle relazioni tra lo zero reale e quello immaginario. In particolare, sono analizzate le opinioni di Giordano Riccati e Gregorio Fontana. Infine, è dedicata una sezione alla memoria "Al signor N.N. dubbj di P.M.C. sopra le riflessioni analitiche del signor abate Gioacchino Pessuti", pubblicata in forma anonima da Caldani, nelle quale sono presenti alcune idee alla base di "Della proporzione bernoulliana".
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DI, LELLO FINUOLI MARINA. "LA CONFISCA DI PREVENZIONE EX ART. 24 D. LGS. 6 SETTEMBRE 2011 N. 159. LA 'SFIDA' DEL PRINCIPIO DI PROPORZIONE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6088.

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Abstract:
Il lavoro concerne il tema del contrasto patrimoniale alla criminalità organizzata e la confisca di prevenzione ante delictum (art. 24, d.lgs. n. 159/2011). Lo spregiudicato ricorso a questo strumento ha creato una confusione tra i piani della prevenzione (ante delictum) e della repressione (post delictum) della criminalità. Si nota, inoltre, la tendenza della confisca a sconfinare verso settori d’intervento della giustizia penale differenti da quelli per i quali è espressamente prevista. La Parte prima della tesi è dedicata alla ricostruzione delle origini storiche delle misure di prevenzione patrimoniali, nonché ai presupposti e alle finalità di sequestro e confisca. La Parte seconda affronta il problema della natura giuridica della confisca. Alla dottrina che si è espressa per la sostanziale natura sanzionatoria della misura (formalmente) di “prevenzione”, si oppone la giurisprudenza che la estromette dalla materia penale e dalle garanzie (costituzionali e convenzionali). La Parte terza è dedicata alla ‘sfida’ del principio di proporzione: la verifica della ragionevolezza della confisca secondo il modello del giudizio trilaterale. Nelle conclusioni si espongono delle considerazioni sui rapporti tra prevenzione ante delictum e principio di sussidiarietà, nell’ottica di una valorizzazione dell’idea di gradualità e di promozione dell’uguaglianza tra cittadini.
The work concerns the contrast against organized crime and the preventive confiscation (art. 24, d.lgs. n. 159/2011). The use of confiscation has created a confusion between the plans of crime prevention (ante delictum) and crime repression (post delictum). The first part of the thesis concerns: reconstruction of the historical origins of the preventive system; conditions and purposes of seizure and confiscation. The second part deals with the problem of the legal nature of confiscation. The doctrine has been expressed for substantial punitive measure; jurisprudence excludes confiscation from criminal law and its guarantees. The third part concerns the 'challenge' of the principle of proportionality: the verification of the reasonableness of confiscatione. The conclusions expose the considerations on the relationship between prevention ante delictum and the principle of subsidiarity, to valorize the idea of gradually and of equality between citizens.
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Books on the topic "PROPORZIONALE"

1

Sturzo, Luigi. Contro la proporzionale. Soveria Mannelli [Italy]: Rubbettino, 1998.

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2

Casucci, Felice. Il sistema giuridico "proporzionale" nel diritto privato comunitario. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2001.

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3

Roberto, D'Alimonte, and Chiaramonte Alessandro, eds. Proporzionale ma non solo: Le elezioni politiche del 2006. Bologna: Il mulino, 2007.

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4

Vegas, Giuseppe. Il nuovo sistema elettorale: Un proporzionale a maggioranza garantita. Milano: Oscar Mondadori, 2006.

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5

Proporzionale se vi pare: Le elezioni politiche del 2008. Bologna: Il mulino, 2010.

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6

Elettori ed eletti: Maggioritario e proporzionale nella storia d'Italia. Novi Ligure (AL): Edizioni Epoké, 2017.

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7

Sala, Gian Paolo La. Principio capitalistico e voto non proporzionale nella società per azioni. Torino: G. Giappichelli, 2011.

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8

Sala, Gian Paolo La. Principio capitalistico e voto non proporzionale nella società per azioni. Torino: G. Giappichelli, 2011.

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9

Taverni, Barbara. L'Italia divisa: Gli enti locali tra proporzionale e maggioritario (1946-1956). Soveria Mannelli: Rubbettino, 2011.

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10

Valenza, Vittorio. In difesa del proporzionale: Riforme e controriforme elettorali tra cronaca e storia. Milano: M & B Publishing, 1997.

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Book chapters on the topic "PROPORZIONALE"

1

Moretti, Laura. "Il concetto di proporzione nell’Idea dell’Architettura Universale di Vincenzo Scamozzi (1615)." In Études Renaissantes, 425–42. Turnhout: Brepols Publishers, 2012. http://dx.doi.org/10.1484/m.er-eb.4.00286.

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2

Roccasecca, Pietro. "La prospettiva lineare nel Quattrocento: dalle proporzioni continuata e ordinata alla proporzione degradata." In Études Renaissantes, 277–97. Turnhout: Brepols Publishers, 2012. http://dx.doi.org/10.1484/m.er-eb.4.00278.

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Conference papers on the topic "PROPORZIONALE"

1

Kirk Irwin, James. "Ratio and the Divine Proportions: Le Corbusier and Rudolf Wittkower." In LC2015 - Le Corbusier, 50 years later. Valencia: Universitat Politècnica València, 2015. http://dx.doi.org/10.4995/lc2015.2015.743.

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Abstract:
Abstract: This paper will evaluate Le Corbusier’s notion of ratio as expressed in his Modulor and Modulor 2. Particular emphasis will be placed on the dialogue (or polemical exchange) between Rudolf Wittkower and Le Corbusier contained within Modulor 2 concerning the nature of the Divine Proporzione. The historiography of this area of art and architecture includes a vigorous debate from the mid-twentieth century among Modernist architects and art historians over the nature of the Divine Proportions. It is in this context that the dialogue between Le Corbusier and Wittkower occurs. Le Corbusier describes human form with a Fibonacci-based number system expressed through a universally applied system of measure, Le Modulor. Wittkower describes a set of harmonic proportions, conceptually universal, that describe the essence of Renaissance Architecture. Both influenced the course of Modern Architecture in the late twentieth-century. Keywords: Le Modulor, Wittkower. DOI: http://dx.doi.org/10.4995/LC2015.2015.743
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