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Journal articles on the topic 'Progettualità'

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Pizzo, Barbara, and Francesco Montillo. "Riscoprire progettualità e risorse locali." TERRITORIO, no. 78 (September 2016): 85–92. http://dx.doi.org/10.3280/tr2016-078010.

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Olmo, Carlo. "Progettualità e urbanistica nella ricostruzione." Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 115, no. 2 (2003): 443–50. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2003.10049.

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3

Cheli, Mariagnese, and Salvatore Busciolano. "Il ruolo del Trauma e del Linguaggio nel sistema penale minorile." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (January 2022): 116–31. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-002011.

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Abstract:
L'articolo mette in luce la necessità di una prospettiva trauma orientata nell'ambito degli interventi sui minori devianti perché la letteratura scientifica evidenzia sempre più come, da un lato, il Disturbo di Personalità Antisociale (Dpa) possa collegarsi a una storia traumatica e, dall'altro, come i ragazzi reduci da esperienze sfavorevoli infantili (Esi) più frequentemente possono avere condotte devianti. Questo orientamento porta a modificare l'approccio ai ragazzi all'interno di una nuova e necessaria progettualità sistemica che parte dalla giustizia minorile fino a toccare tutti gli attori istituzionali coinvolti e le famiglie dei minori, una progettualità coerente e condivisa negli obiettivi, nelle prescrizioni e nelle azioni. In questa progettualità è fondamentale, all'interno del processo minorile, il ruolo di un linguaggio istituzionale comprensibile ai ragazzi, medium necessario per attivare una relazione che porti a una corretta assunzione delle proprie responsabilità, per poter riattivare un itinerario educativo efficace.
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4

Borgonovi, Elio. "Assistenza territoriale tra progettualità ed azione." MECOSAN, no. 106 (May 2019): 3–9. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2018-106001.

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5

Bini, Emanuela. "L'inclusione degli alunni disabili migranti. Progettualità educativa e approcci pedagogici." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 255–69. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9451.

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Abstract:
Nel campo dell'educazione la prospettiva inclusiva diventa più complessa quando la disabilità e la migrazione sono connesse. L'aumento del numero di alunni disabili migranti nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria invita a riflettere sugli strumenti necessari per supportare il lavoro degli insegnanti e degli esperti del sistema socio-sanitario chiamati a collaborare nel lavoro di rete per definire il progetto di vita del soggetto disabile. Considerato il numero esiguo di ricerche sul tema, utili indicazioni emergono dai principali studi italiani che hanno individuato strategie e risorse efficaci per attivare interventi inclusivi per gli alunni migranti con certificazione di disabilità ai sensi della Legge 104/92 e per le loro famiglie. Il presente contributo, incentrato sulla rassegna delle principali ricerche condotte in Italia, è finalizzato a stimolare la riflessione sulla progettualità educativa e sugli orientamenti pedagogici. Secondo l'autrice, la presenza degli alunni disabili migranti rappresenta una sfida educativa intesa come occasione per leggere la complessità del presente e per costruire la scuola inclusiva di oggi e di domani
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6

Ferreri, Piergiorgio. "La giustizia minorile in Sicilia, tra tutela dei diritti e progettualità." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (May 2014): 216–18. http://dx.doi.org/10.3280/mg2014-002027.

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Cinotti, Alessia. "Figli/e con disabilità. Comunicazione della diagnosi, progettualità educative e autodeterminazione delle famiglie." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (July 2022): 22–31. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-004003.

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Abstract:
Il contributo affronta la tematica delle famiglie che si confrontano con la disabilità di un/una figlio/a. A partire dalla comunicazione della diagnosi, si delineano dimensioni educativo-pedagogiche per promuovere una presa in carico "in rete" la cui finalità è quella di tendere all'autodeterminazione dei genitori (e dei figli) verso la promozione di un Progetto di Vita familiare.
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8

Romanazzi, Grazia. "Giovani a bassa generatività: la transizione alla vita adulta tra crisi, paura e progettualità." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (January 2020): 302–15. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2019oa8848.

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Abstract:
The author investigates the universe of the young people in the Italian context, starting from the political impediments which affect the job placement and, consequently, delay the acquisition of economic independence and housing autonomy, and considering the cultural conditions of a society that "holds" children in their maternal houses and inhibits their transition to adult life and the formation of their own family. The portrait of a community with a low birth rate emerges as an unequivocal sign of a personal and social crisis. But still in young people survives and persists a hidden desire for family which is a yearning for planning as an ontological category of human beings. Therefore, the hope and commitment at the same time are the definition of adult education pathways, focused on parenting, birth and care education.
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Deluigi, Rosita. "Distanze globali, interdipendenze sociali e prossimità umane: dalla ricerca di relazione alle progettualità condivise." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 432–43. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9592.

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Abstract:
Il bisogno degli altri è una costante nella nostra esistenza costellata da incertezze e precarietà. Come intessere relazioni significative, anche in chiave educativa, a fronte di tempi e spazi che sempre di più assumono valore solo nel presente sottraendo speranza al futuro? Questo interrogativo farà da sfondo al saggio che intende riflettere sulla necessità di orientarsi in contesti plurali e globali, senza trascurare la specificità di ogni luogo esperienziale. L'intento è di delineare alcuni orientamenti pedagogici per superare i muri di segregazione, eretti per proteggere identità effimere, e per promuovere la crescita consapevole di soggetti dialogici e di comunità generative. La profondità del tempo presente può costituire il substrato per declinare potenziali cambiamenti e per ampliare le prospettive progettuali del singolo e della collettività. Andare alla ricerca delle interdipendenze che connotano l'esistere umano significa aver cura dei legami, alimentando processi di conoscenza di sé e di partecipazione corresponsabile. Ecco perché, per favorire logiche comunitarie sostenibili, lo sguardo attento dell'educatore non trascura le distanze, le differenze e le disuguaglianze
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Masini, Paolo. "Libertà non è uno spazio libero. La Charrette: un modello di progettazione partecipata per i tempi (difficili) che corrono." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 87–103. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.364.

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Abstract:
Il presente scritto illustra sinteticamente un modello di progettazione partecipata discretamente nota in ambito urbanistico, la Charrette, dando evidenza di una possibile riduzione applicativa alla progettazione degli ambienti di apprendimento. Poiché tuttavia le dinamiche partecipative sono autentiche solo se pongono al centro l’idea di comunità educante, abbiamo riservato una breve introduzione per considerare se le diverse progettualità innovative degli spazi “oltre l’aula” riflettono davvero questa articolazione, oppure sono simili a grandi carovane migratorie di strumenti e strutture verso terre nuove, che lasciano però intatte in patria le cornici ideologiche e gli schemi mentali tradizionali del dispositivo-scuola (Foucault). Tutto sembrerebbe a portata di mano, invece la libertà non è uno spazio libero.
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Fabi, Massimo. "Medicina Interna: esperienze e progettualità per una forte integrazione con i bacini di riferimento territoriale." Italian Journal of Medicine 5, no. 2 (June 2011): 75–78. http://dx.doi.org/10.1016/j.itjm.2011.03.009.

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Bocca, Antonio, and Romina D’Ascanio. "Urbanisme transitoire: progetti al presente per costruire strategie al futuro." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (January 2022): 27–44. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-003003.

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Abstract:
I processi di rigenerazione urbana restano, talvolta, legati ad interventi migliorativi a livello energetico e sismico dei singoli edifici. Tali pratiche appaiono ancora poco efficaci sulla rifun-zionalizzazione degli spazi pubblici "in attesa", sull'inclusione sociale e sulla costruzione di relazioni e di reti a livello territoriale. La Francia, negli ultimi quindici anni, ha avviato progetti di Urbanisme Transitoire intesi come facilitatori per lo sviluppo delle città e dell'identità loca-le. Tale approccio, contando su programmi pluriennali a progressiva implementazione e di mixité funzionale, sostiene la nascita di comunità collaborative in ambienti di condivisione estremamente flessibili e ricchi di offerta culturale e creativa. Se opportunamente declinate, le potenzialità del modello francese genererebbero, anche in Italia, progettualità in grado di inno-vare ambiti urbani con bassa qualità dell'abitare e scarsa coesione sociale.
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Grazia Grazia Simone, Maria. "Cultura del consumo, bellezza ed educazione dello sguardo. Per una pedagogia dell'essenziale." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 572–85. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9481.

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Abstract:
L'articolo intende sollecitare una maggiore attenzione del discorso pedagogico sul tema della bellezza intesa come "direzione di senso educativo" e "dinamica significante" (Musaio, 2006) per riscoprirla come uno degli obiettivi più importanti della formazione dell'essere umano. Il contributo delinea le piste di ricerca pedagogica e le opzioni didattiche percorribili per un'educazione alla bellezza negli ambienti di vita della persona, affinché si possa guidare la capacità di guardare all'essenziale anche all'interno delle vaste sollecitazioni offerte dalla cultura del consumo. Dinanzi ad un agire volutamente esteriorizzato fino all'estremo, l'esperienza educativa sollecita a riconquistare la capacità di fare di se stessi il centro del proprio essere e della bellezza non il motore propulsivo della vanità ma un vettore di progettualità e di impegno individuale e sociale. Educare alla bellezza e alla profondità del cuore avvicina l'essere umano al suo nucleo costitutivo per risvegliare la capacità di progettare nuovi modi d'essere e così suscitare la sete di essenzialità e di bellezza, necessarie per un futuro di pace e di giustizia.
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Rossini, Valeria, and Francesco Pizzolorusso. "Qualità dell'inclusione e didattica cooperativa. Una R-A in una scuola secondaria di secondo grado pugliese." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 192–221. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9419.

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Abstract:
Il presente contributo descrive un percorso di ricerca-azione realizzato in una scuola secondaria di secondo grado pugliese. La ricerca intende avviare una riflessione circa la qualità dell'inclusione scolastica, con il fine di apportare un miglioramento della professionalità docente e delle pratiche educative e didattiche. Lo studio descrive il processo di progettazione, realizzazione e valutazione di strategie inclusive, dall'osservazione del funzionamento degli studenti con bisogni educativi speciali secondo il modello ICF, alla sperimentazione di metodologie cooperative in classe. I risultati raggiunti mostrano l'importanza di una progettualità attenta sia al piano delle relazioni e sia a quello degli apprendimenti, in grado di integrarsi in una visione sistemica della qualità della scuola. La ricerca conferma inoltre come la partecipazione attiva di docenti e studenti nella promozione di una migliore convivenza scolastica risulti essere uno strumento fondamentale per rendere la classe (e la scuola) uno spazio aperto e accogliente, all'interno del quale l'inclusione sia intesa non solo come coinvolgimento di tutti, ma anche come valorizzazione di ciascuno.
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Montebelli, Stefania. "Il territorio come spazio della creatività sociale. Un esempio di laboratorio per una "città accogliente"." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2021): 40–55. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2021oa10030.

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Abstract:
L'attuale tendenza della trasformazione urbana non interessa più solo l'espansione dei centri urbani, quanto piuttosto la riconversione del patrimonio esistente. Lo spazio urbano è discontinuo, composto di luoghi che il tempo ha posto vicino, spesso senza alcuna pianificazione, a dimostrazione che l'evoluzione della territorialità è più rapida di quella del territorio che ne conserva le rimanenze materiali. Vengono a formarsi, così, degli spazi interstiziali nella trama urbana che solo la creatività sociale può reinserire nella progettualità di un contesto abitato e vitale, risignificandoli di nuova funzione. Questa dovrebbe essere vista come un'urgenza perché, sia che la territorializzazione riguardi la conquista di spazi extraterritoriali, che quelli interni al proprio territorio, lo spazio urbano abbandonato rappresenta una sorta di minacciosa indeterminatezza che può arrivare ad essere de-strutturalizzante per il tessuto territoriale, così come per l'identità collettiva. La creatività risulta essere, quindi, una strategia territorializzante attraverso cui la società educa alla cittadinanza attiva reificando, significando e funzionalizzando gli spazi del suo vivere, autorappresentandosi.
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Levati, Stefano. "Riforma dell'esercito e progettualitÀ politica nel "Mémoire sur la force militaire de la République cisalpine" di Andrea Milossevitz." SOCIETÀ E STORIA, no. 135 (July 2012): 65–88. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-135004.

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Abstract:
Tramite l'analisi delle vicende che generarono la Mémorie (Parigi, 1801) di Andrea Millosevitz e le conseguenze che il testo produsse, tanto negli ambienti militari che in quelli politici, l'articolo indaga e ricostruisce un momento rilevante della battaglia politica scatenatasi nella Repubblica cisalpina tra Marengo e i Comizi di Lione. Dall'analisi escono ribadite sia la centralitÀ politica delle questioni belliche sia la vivacitÀ e l'attiva partecipazione alla vita politica dei militari.
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Cagnolati, Antonella, and Sergio Marín Conejo. "ACCENTI CRITICI E PROGETTUALITÀ FORMATIVE PER LE DONNE IN A SERIOUS PROPOSAL TO THE LADIES DI MARY ASTELL (1694)." RAUDEM. Revista de Estudios de las Mujeres 4 (December 18, 2017): 212. http://dx.doi.org/10.25115/raudem.v4i0.1756.

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Abstract:
Riassunto:Nell”Inghilterra del secolo XVII si andavano argomentando con sempre maggior frequenza nuove proposte per l”educazione femminile, in parte sostenute dalle istanze religiose della Riforma protestante che vedeva nella donna il pilastro morale della famiglia e la prima educatrice dei figli, in parte su esplicita richiesta delle nuove classi borghesi, intenzionate a dare alle figlie una solida istruzione. Le teorie tradizionali elaborate da intellettuali, filosofi e predicatori furono fortemente messe in crisi allorquando le donne si impadronirono della cultura e cominciarono a scrivere trattati in cui rivendicavano per loro i medesimi percorsi educativi previsti per gli uomini, sostenendo che la fonte principale della disuguaglianza risiede nella diversa istruzione che viene impartita, non nel mero aspetto biologico o fisiologico. Il primo trattato pedagogico femminista fu opera di Mary Astell.
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Gerbino, Lucia. "La progettualità CLIL e l'autonomia del discente: un'analisi meta-cognitiva e di mediazione psico-linguistica nella didattica della Filosofia." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 2, no. 1 (June 25, 2016): 457. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2015.n1.v2.88.

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Abstract:
Abstract:Considering the romance languages, especially spanish, it is of vital importance, to study the autonomous feedback of every single student, basing the analysis on the description of CLIL's independence and general characteristics. Furthermore, I will examine the didactic method as a result of the idea of "Bildung", discussed in Philosophy, Science Education and IT. in the third part, the paper will underline the philosophycal and practical foundation of education in both CLIL (Content and Language Integrated Learning) and the autonomy of the student. Moreover it will consider these determinants from a psycho-pedagogical point of view and from that of the digital learning created by the new technologies in communication. As a final remark, the paper illustrates the pilot experiment realized, thanks to the collaboration of Professor J. Sarabia Martinez (interpreter), at the High School of Rome "Lucrezio Caro", in the academic year 2014/15.Keywords: paideia/mimesis, philosophy, education, cooperative learning, comunication, L/2, metacognition, contrast in linguistics, digital. Abstract:In base alla descrizione di alcune caratteristiche generali dell’autonomia clil (content and language integrated learning) occorre studiare il feed-back autonomo del discente, nelle lingue romanze, in particolare la lingua spagnola. successivamente si analizza la metodologia didattica come una risultanza dell’idea di “bildung” discussa in filosofia, scienze dell’educazione e nuove tecnologie. Nella terza parte vengono sottolineati i nuclei fondativi della pratica filosofica come determinanti, sia nella prassi clil, che nell’autonomia del discente, anche dal punto di vista psico-pedagogico e delle tecniche e forme comunicative dell’apprendimento nel digitale. nelle mie osservazioni conclusive con una scheda della sperimentazione pilota, realizzata insieme al lettore, prof. j. sarabia martinez, presso il liceo lucrezio caro di roma, a.s. 2014/15, vengono riassunte le questioni principali di questo paper.Keywords: paideia/mimesis, filosofia, educazione, cooperative learning, comunicazione, LS/2, meta-cognitivo, linguistica contrastiva, digitale.
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Galdieri, Michela. "Flessibilità e adattamento al cambiamento nella trasposizione didattica a distanza." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 477–503. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9936.

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Abstract:
Il lavoro presenta una lettura in chiave semplessa del processo di insegnamento-apprendimento nell'ambito della didattica a distanza e una riflessione sulle dinamiche educative ridefinite dalle tecnologie digitali. I mutati scenari sociali, politici ed economici correlati al sopraggiungere dell'inaspettata emergenza sanitaria, hanno sollecitato, anche in ambito educativo, la ricerca di pratiche didattiche flessibili ed innovative, la rivisitazione dei tempi e dei luoghi della didattica e la rimodulazione del modus operandi del docente la cui professionalità si esplica nel suo ruolo proattivo, trasformativo e nella sua capacità, talvolta, inconsapevole, di destrutturare itinerari conoscitivi ed esperienziali generando nuove ed originali forme di agire didattico. L'esperienza svolta presso l'Università degli Studi del Sannio di Benevento nel percorso formativo dei 24 CFU attraverso la somministrazione di un questionario a centottantatré studenti, ed estesa anche a cinquantadue docenti campani, disciplinaristi e non di sostegno, propone una riflessione sul tema della trasposizione didattica in modalità e-learning a partire da una progettualità educativo-didattica in linea con il bisogno del discente di autodeterminazione dei propri apprendiment
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Leone, Stefania. "La lenta transizione all'età adulta nel modello mediterraneo italiano. Traguardi di indipendenza, orientamenti valoriali, progettualità di vita e rappresentazione di sé." SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, no. 118 (May 2019): 51–69. http://dx.doi.org/10.3280/sr2019-118003.

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Boccon, Elena, Domenico Massano, Alessandro Milanesio, Antonio Murtas, and Matteo Viberti. "Un processo di produzione vinicola come rottura della prassi normalizzante." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (September 2021): 149–67. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-001013.

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Abstract:
Il lavoro descrive come dal 2015 ad oggi siano state accolte circa quindici persone con fragi-lità all'interno della progettualità 8Pari. I beneficiari sono persone che hanno avuto poca possibilità di sperimentare le proprie capacità e competenze lavorative, in parte a causa delle difficoltà e fragilità presenti (non per tutte legate alla disabilità) ma anche e soprattutto a causa della mancanza di contesti idonei ad accoglierli. In questo lavoro si presenta una ri-flessione sulle dinamiche di inclusione generate dall'azione produttiva nel contesto agricolo, in una prospettiva aperta ed in divenire. Le persone che ogni giorno creano il vino 8Pari so-no state coinvolte direttamente nel processo di raccolta delle informazioni propedeutiche alla scrittura e riflessione critica. In particolare, nel lavoro si illustrano tre dimensioni: storica, riepilogativa di 8Pari nei suoi sviluppi identitari fino ad oggi e come esso si sia intersecato al contesto sociale e lavorativo circostante; fenomenologica, esplorativa dei vissuti emotivi e delle dinamiche relazionali vissute dai lavoratori rispetto alla pratica quotidiana e rispetto al contesto esterno. E "prospettica", ipotizzando come la pratica di 8Pari possa essere miglio-rata e integrata tentando di superare i tradizionali modelli di inclusione, per portare al cen-tro del dibattito una riflessione critica e un'azione trasformativa sulla dicotomia normali-tà/disabilità.
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Baraldo, Stefania, Emma Luciani, Alida Martignon, Amalia Mineo, Mariadele Santarone, Anna Tabanelli, and Stefano Trinchero. "Riflessioni sulla difficile esperienza di supporto psicologico a migranti richiedenti asilo." INTERAZIONI, no. 1 (April 2022): 110–26. http://dx.doi.org/10.3280/int2022-001012.

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Abstract:
Gli autori riflettono sulle difficoltà di comprensione - tentativi di omologazione e fraintendimenti - e sui complessi meccanismi psichici che si verificano negli operatori dei centri di accoglienza per migranti e negli stessi psicoterapeuti deputati a fornire supporto psicologico. Si soffermano sulle manifestazioni di sofferenza post-traumatica di coloro che vivono il dramma dello sradicamento, del pericolo di vita, di forme di schiavitù, di assenza di progettualità e di brusca caduta dentro un mondo di cui non capiscono le regole. Un mondo che dicendo di ac-coglierli li controlla, li segrega, e all'improvviso li dimette dai centri di accoglienza supponendo in loro una capacità di adattamento, integrazione e resilienza. Le esperienze traumatiche spesso e per molto tempo non trovano parole né adeguate rappresentazioni simboliche, per cui "parlano" attraverso somatizzazioni, lamentele fisiche, richiami a modelli della cultura d'origine, con effetto di sconcerto e di impotenza in coloro che sono chiamati all'ascolto e alla comprensione. Le differenze culturali pongono, secondo gli autori, non soltanto problemi di corretta interpretazione dei disagi e dei sintomi riferiti, ma anche domande sull'adeguatezza del setting e delle chiavi interpretative in uso nella nostra cultura. Nell'articolo si fa riferimento ad alcuni approcci transculturali e alla necessità, per gli psicoterapeuti, di uno spazio condiviso di confronto su vissuti controtransferali, spesso pesanti come macigni che, se non compresi ed elaborati, possono indurre ad atteggiamenti di rinuncia e di evitamento.
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Viafora, Corrado. "Formazione bioetica: presupposti teorici ed esperienze pratiche." Medicina e Morale 51, no. 3 (June 30, 2002): 453–76. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.694.

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Abstract:
Il saggio tratta della formazione bioetica, campo di attività in continua espansione. Acquisita ormai la convinzione che una gestione del progresso biomedico all’altezza dei valori in gioco non possa essere contenuta entro la sola normatività medico-sanitaria, si tende a sensibilizzare alla bioetica una cerchia sempre più vasta. Sullo sfondo di questo fenomeno si indicano i presupposti di carattere epistemologico alla base della formazione bioetica. La presentazione di una serie di diversificate esperienze pratiche nel campo della formazione bioetica, sia in ambito medico che in ambito filosofico, sia per quanto riguarda la formazione di base che la formazione permanente permette di focalizzare i parametri della progettualità educativa: differenziare le finalità, specificare gli obiettivi, articolare contenuti e metodi, aggiustare tempi e modalità di verifica. Le esperienze riportate fanno insieme emergere le questioni da affrontare per portare la bioetica verso la sua maturità pedagogica. Il saggio si conclude con un riferimento ad alcune dinamiche che, per quanto rispondenti anche ai bisogni di formazione bioetica, appartengono prima ancora a ogni maturazione etica: a. la dinamica di reciprocità tra dimensione personale e dimensione culturale; b. la dinamica di circolarità tra problemi-casi particolari e principi generali; c. la dinamica della tolleranza e del dialogo; d. la dinamica della responsabilità, con particolare riferimento alle “sfide” (Z. Bauman) poste dalle attuali strategie della sua “neutralizzazione”.
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Grandi, Silvia. "Cooperazione decentrata tra la Regione Emilia-Romagna e Stato Del Paranà per lo sviluppo del cooperativismo e delle filiere agroalimentari di qualità: Il caso del Programma Brasil Próximo." Revista Movimentos Sociais e Dinâmicas Espaciais 6, no. 2 (November 27, 2017): 73. http://dx.doi.org/10.51359/2238-8052.2017.231109.

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Abstract:
La cooperazione tra aree subnazionali, comunemente chiamata cooperazione decentrata o più recentemente “partenariato territoriale” nella nuova legge italiana per la cooperazione allo sviluppo (L. 125/14), assume di solito un ruolo marginale in termini finanziari ma può risultare molto rilevante in termini di efficacia ed influenza nelle policy per lo sviluppo locale. È quanto emerge del programma Brasil Próximo in cui cinque Regioni italiane (Umbria, Marche, Toscana, Emilia-Romagna, Liguria) hanno creato, tra il 2004 e il 2015, un articolato sistema di relazione e di progettualità in un’ottica di cooperazione di transizione post-aid. L’obiettivo si è concretizzato con l’attivazione di un vasto network, di rafforzamento e sviluppo di politiche e strumenti, di creazione di reciproche opportunità - anche commerciali - e di interventi tesi ad accompagnare processi endogeni di sviluppo locale sostenibili capaci di intervenire sui problemi socio-economici derivanti da una squilibrata distribuzione della ricchezza. In particolare questo paper pone l’attenzione sul rapporto della Regione Emilia-Romagna con lo Stato del Paranà analizzando le attività svolte per il rafforzamento di politiche e di progetti pilota volti a sostenere i piccoli produttori nelle filiere agroalimentari attraverso la crescita delle microimprese, delle PMI, del sistema fieristico locale specialistico e del cooperativismo. Un approccio sostanzialmente basato sulle persone, sulla condivisione delle buone prassi maturate nel territorio regionale e sulla mise en reseau. I dilemmi sempre aperti dopo la conclusione anche dei progetti di cooperazione considerati di successo sono: è stato veramente sostenibile? Cosa significa sostenibile per le parti in gioco? Quanto la politica influisce nella sostenibilità di questi processi?
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Giacci, Vittorio. "Cinematografia e ispirazione letteraria socialista." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, no. 1 (March 31, 2020): 473–557. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820910925.

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Abstract:
Il saggio affronta il tema della relazione tra letteratura e cinema sia in termini generali che in ambito più strettamente politico, soffermandosi sugli adattamenti di opere letterarie scritte da autori di area e ispirazione socialista, ma anche su opere cinematografiche, tratte da soggetti originali, realizzate da registi che si sono riconosciuti, stabilmente o temporaneamente, nel socialismo italiano. Si vuole colmare l’evidente lacuna di una critica che ha preferito guardare alle esperienze di autori che palesavano altre ispirazioni, come quelle cattolica e comunista, benché il contributo di cineasti dell’area socialista sia stato altrettanto, se non più ampio e profondo, come il presente saggio intende dimostrare. Lo studio considera anche l’apporto fornito dai socialisti laddove hanno operato, con incarichi di responsabilità, nelle politiche culturali italiane, partecipando anche alla definizione legislativa di settore, con posizioni di rilievo in importanti istituzioni del cinema pubblico (Centro Sperimentale di Cinematografia, Cinecittà, Italnoleggio, Istituto Luce), senza escludere la Biennale, i vari festival e le organizzazioni del settore pubblico. Ne risulta il ruolo determinante giocato dal pensiero e dai valori socialisti nel quadro del rinnovamento culturale del paese attuato mediante lo strumento della settima arte. La relazione cinema/socialismo non può essere colta in tutte le sue articolazioni se non la si inscrive in un più ampio contesto storico/politico e all’interno delle due anime che hanno da sempre caratterizzato le vicende del Partito Socialista, la tensione massimalista e la progettualità riformista, le scissioni ed i tentativi di riunificazione, l’unità d’azione e il contrasto a sinistra tra Partito Comunista e Partito Socialista, la propensione del primo al monopolio culturale ed a tacciare di “revisionismo” qualunque tentativo di innovazione politica che fosse al passo con i tempi e la refrattarietà del secondo a ogni forma di immobilismo ideologico, di egemonia culturale e di subalternità.
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Cerocchi, Laura. "Il curriculum, l'occupazione e la progettualità lavorativa e di vita dei futuri insegnanti di scuola d'infanzia e primaria. Da un'analisi pedagogica alla modernizzazione del rapporto tra didattica, ricerca e terza missione." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 2 (November 2016): 83–97. http://dx.doi.org/10.3280/exi2016-002006.

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Pollina, Pino. "Tra precariato e progettualitŕ: il contributo del counseling." FOR - Rivista per la formazione, no. 91 (September 2012): 44–48. http://dx.doi.org/10.3280/for2012-091005.

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Forti, Dario. "Futuro, desiderio, progettualitŕ: la necessaria alleanza con l'inconscio." FOR - Rivista per la formazione, no. 90 (May 2012): 120–25. http://dx.doi.org/10.3280/for2012-090020.

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Lauria, Antonio. "Regenerating villages in the inner areas through cultural and experiential tourism / Rigenerare i paesi delle aree interne attraverso il turismo culturale e di esperienza." Valori e Valutazioni 30 (August 2022): 101–18. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223007.

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Abstract:
This article discusses towns in the inner areas affected by depopulation. It starts with a broad introduction to illustrate the critical issues that threaten their very existence, but also their potential and hope, and the planning capabilities that sometimes characterise the communities that inhabit them. It then describes a methodology which outlines sustainable local development processes based on knowledge, safeguarding and enhancing the cultural heritage (tangible and intangible; natural and anthropic). The aim is to contribute ideas and substantial proposals to improve the quality of life of the inhabitants of villages in the inner areas, creating new work opportunities linked to cultural and experiential tourism, strengthening the local identity and social networks. This methodology was tested as part of a research project – The Diaspora as a Resource for the Knowledge, Preservation and Enhancement of the Lesser Known Cultural Sites in Albania – carried out from 1 May 2019 to 31 July 2020 by the Interdepartmental Research Unit Florence Accessibility Lab of the University of Florence on behalf of the International Organization for Migration- IOM (the United Nations agency for migration). Members of the Albanian diaspora in Italy (university students and young architects and researchers) were part of the working group of the research, which focused on five Albanian villages situated from the north to the south of the country. Questo articolo tratta dei paesi delle aree interne interessati dal fenomeno dello spopolamento. L’articolo si apre con un’ampia introduzione finalizzata ad illustrare le criticità che minacciano la loro stessa esistenza, ma anche le potenzialità e le speranze che esprimono e le progettualità che talvolta caratterizzano le comunità che li abitano. Successivamente è descritta una metodologia volta a delineare processi di sviluppo locale sostenibile basati sulla conoscenza, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale (tangibile e intangibile; naturale e an- tropico). L’obiettivo è quello di offrire un contributo di idee e di proposte concrete volto a migliorare la qualità della vita degli abitanti dei paesi delle aree interne, creando nuove opportunità di lavoro legate al turismo culturale e di esperienza, rafforzando l’identità locale e le reti sociali. Questa metodologia è stata testata nell’ambito di una ricerca – The Diaspora as a Resource for the Knowledge, Preservation and Enhancement of the Lesser Known Cultural Sites in Albania – svolta dal 1° maggio 2019 al 31 luglio 2020 dall’Unità di Ricerca Interdipartimentale Florence Accessibility Lab dell’Università di Firenze per conto dell’International Organization for Migration- IOM (l’Agenzia delle Nazioni Unite per la migrazione). Nel gruppo di lavoro della ricerca, incentrata su cinque villaggi albanesi situati da sud a nord del Paese, hanno prestato il loro lavoro membri della diaspora albanese in Italia (studenti universitari, giovani architetti e ricercatori).
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Tenconi, Lucia. "Fotografia e arti visive nella progettualitŕ di Ico Parisi." TERRITORIO, no. 61 (June 2012): 137–44. http://dx.doi.org/10.3280/tr2012-061022.

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Abstract:
A day of studies held at the Politecnico in Milan dedicated to Ico Parisi has re-launched the project for publication of a monographic volume dedicated to the multi-faceted work of the this architect from Como. This project offers the opportunity to reconsider the role of photography in Parisi's designs, where a snapshot was never a detailed, truthful, immutable reproduction of reality, but a symbolic and critical representation of the subject mediated by the author, a source of creative inspiration, more images and the concretisation of utopian places. Following the evolution of Parisi's poetics through his experiences in the photographic field, this essay shows the development of the relationship between graphic representation and architectural design, which became progressively closer until the two expressive realms almost completely overlapped, and photography itself became architecture.
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Torricelli, Carlotta. "L'architettura delle ricostruzioni possibili. Memoria, invenzione, utopia." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 130 (April 2021): 19–37. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-130-s1003.

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Abstract:
Nella dinamica delle trasformazioni urbane la catastrofe e momento di distruzione, ma anche punto di svolta che innesca nuovi processi inventivi. Dal trauma nasce l'occasione di prove progettuali che mirano non soltanto alla soluzione dei problemi, ma alla critica operativa e all'esplorazione del possibile e del nuovo. Nel paper si intrecciano visioni progettuali che intendono la costruzione della citta come luogo di origine e di ritorno del progetto di architettura e come espressione civile.
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Iacobone, Damiano. "Storie delle città giardino." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 19–29. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095003.

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Abstract:
Il saggio ripercorre la lunga vicenda delle città-giardino, a partire da una sintesi delle principali caratteristiche teoriche e progettuali che costituiscono la genesi di questo fenomeno urbano: i saggi di Ebenezer Howard e le realizzazioni di Letchworth, Welwyn, ma anche Hampstead e Brentham. La repentina diffusione di questa idea di urbanizzazione ha il suo impatto anche in altre nazioni, dove alcuni tra i più importanti architetti del periodo si confrontano con il tema della città giardino: Le Corbusier, Berlage, Taut, Tessenow, anche se successivamente seguiranno indirizzi progettuali differenti. Nella terza parte si ripercorre l'impatto in Italia di queste proposte, con una prima associazione alle case popolari sino a esiti ben differenti nella seconda metà del Novecento.
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Jurdjevic, Mark. "Irene CottaFrancesca Klein, eds. I Medici in rete: Ricerca e progettualità scientifica a proposito dell’archivio mediceo avant il Principato. Istituto nazionale di studi sul Rinascimento: Atti di convegni 22. Florence: Leo S. Olschki 2003. xiv + 275 pp. index. €29. ISBN: 88-222-5303-5." Renaissance Quarterly 58, no. 01 (2005): 189–90. http://dx.doi.org/10.1353/ren.2008.0625.

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Tornieri, Stefano, and Roberto Zancan. "Educazione liquida." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 36–49. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13414.

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Abstract:
In alcune scuole si sta investendo molto sull’esperienza di apprendimento negli spazi aperti, a contatto con la natura. Il moltiplicarsi di offerte formative all’aria aperta, complementari alla scuola e alla classica gita, indicano una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza del paesaggio naturale non solo come luogo del benessere ma anche come spazio educativo, in cui il corpo stesso diviene mezzo di apprendimento in quanto vivo e sensoriale, che arricchisce e completa la classica didattica in aula. Comparando alcune iniziative localizzate dell’ambito costiero nord Adriatico con esperienze nord europee più radicali si vogliono delineare nuove possibilità progettuali, in cui l’educazione all’ecologia attraverso l’esperienza del fare, del dialogare e del vivere nella natura, pone nuovi interrogativi progettuali ancora poco esplorati nei nostri territori.
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Germanò, Roberto. "Camminare per significare. Riflessioni progettuali sugli incontri nello spazio." Ri-Vista. Research for landscape architecture 20, no. 1 (July 1, 2022): 144–51. http://dx.doi.org/10.36253/rv-12527.

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Abstract:
Walking is a crucial aspect. It is a cognitive act acquired exclusively through direct experience. The movement of the subject across space deeply affects the project. What role can the act of walking play in the construction of a meaning? This question seeks answers in a central case study: the Filopappo’s route, designed by Pikionis, with a close reading of the path made up of encounters and pauses. Starting from observations on spatial sequences, the essay focuses on each step of the design process in which architectural elements shape the time of the experience and provide purpose: suggesting possibilities, inviting to rest or contemplate. Offering not only a formal structure but also a spatial punctuation provided by breaking points. Overcoming the simple geometric aspect, we analyze the perceptive aspects of the environment that predispose the subject and tune it with the atmosphere of the space.
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Toscani, Chiara. "Strategie progettuali per gli spazi collettivi della dispersione urbana." TERRITORIO, no. 67 (January 2014): 123–32. http://dx.doi.org/10.3280/tr2013-067021.

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Gualdrini, Giovanni, and Giulia Setti. "Ahmedabad: identità urbana divisa. Strategie progettuali in "confini contesi"." TERRITORIO, no. 90 (March 2020): 131–40. http://dx.doi.org/10.3280/tr2019-090015.

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Rolando, Andrea. "Sperimentazioni progettuali per piattaforme complesse: spunti per una discussione." TERRITORIO, no. 48 (May 2009): 51–55. http://dx.doi.org/10.3280/tr2009-048008.

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Abstract:
- Complex platforms raise a number of issues, concerning above all problems related to urban and regional planning. These are dealt with in the framework of disciplines that tend more and more to focus on the management of regulative and procedural processes to the detriment of traditional planning practices that place greater emphasis on architectural, urban and landscape design. Hence in order to understand the role that ‘megastructures' take on in the composition of contemporary landscapes, more attention needs to be paid to the design side of things and to the development of innovative skills and know-how. In this regard, the increasingly close interaction between what has traditionally been considered ‘free time' and time given over to shopping (an activity carried out in artificial places situated outside city centres but in areas of landscape interest) is proof solid of how it has now become indispensable to initiate a virtuous process that will reconcile functional needs with higher standards of spatial and environmental quality.
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Rossi, Roberta, Elisabetta Todaro, Giovanna Torre, and Chiara Simonelli. "Omosessualitŕ e desiderio di genitorialitŕ: indagine esplorativa su un gruppo di omosessuali italiani." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 1 (July 2010): 23–40. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2010-001002.

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Abstract:
Il desiderio di avere un figlio rappresenta un tipo di progettualitŕ multidimensionale, complessiva ed allargata per l'identitŕ individuale e di coppia. L'obiettivo della presente ricerca consiste nell'esplorare la presenza del desiderio di genitorialitŕ in un gruppo di omosessuali italiani, approfondendo le motivazioni ed il grado di riflessivitŕ e d'intensitŕ del desiderio di avere un figlio. La ricerca ha coinvolto 226 soggetti (143 M; 83 F) di etŕ compresa tra i 17 ed i 67 anni (media 31 anni; DS 9.36). Le aree indagate nel presente lavoro sono: dati sociodemografici, l'orientamento sessuale, le motivazioni alla genitorialitŕ (categorie: Benessere; Controllo Sociale; Felicitŕ; Identitŕ; Genitorialitŕ; Continuitŕ), il tempo impiegato a riflettere sui motivi per avere un figlio (Riflessivitŕ) e l'intensitŕ del desiderio alla genitorialitŕ (Intensitŕ del Desiderio). I risultati evidenziano che un'ampia maggioranza del gruppo esprime un desiderio di genitorialitŕ e l'intenzione di portarlo a compimento, con una maggiore rappresentanza delle donne e dei soggetti in coppia. I motivi per desiderare un figlio sono soprattutto legati alla sperimentazione dei sentimenti positivi che la relazione con un figlio comporta e al senso di realizzazione personale e di coppia. Non sono risultate per nulla influenti motivazioni di pressione sociale. L'indagine suggerisce l'importanza di considerare le nuove forme di progettualitŕ espresse dagli omosessuali alla luce di vecchi stereotipi evidenziando la crescita di nuove assertivitŕ nell'affermazione identitaria omosessuale.
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Vinci, Viviana. "Peer review, feedback e nuovi modelli di valutazione partecipata nell'higher education: una sperimentazione presso l'Università Mediterranea di Reggio C." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2021): 250–64. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12477.

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Abstract:
Fra le strategie utilizzate per promuovere forme di valutazione partecipata e learner-centred capaci di promuovere la literacy valutativa degli studenti annoveriamo il feedback e la valutazione fra pari. Alla luce di questo framework, sono state sperimentate strategie di peer review in un insegnamento del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria. I risultati mostrano l'efficacia delle attività di revisione dei compiti autentici fra pari nello sviluppo delle competenze progettuali e valutative degli studenti, con un miglioramento delle loro performance e dei loro prodotti. I risultati hanno mostrato, inoltre, il supporto del processo di peer review nell'esplicitazione del sapere implicito degli studenti. La ricerca ha mostrato anche l'importanza dell'adattamento dei corsi universitari in modalità remota attraverso una pianificazione dell'ambiente di apprendimento e l'utilizzo di tecnologie/risorse online e il ruolo della documentazione nella formazione delle competenze progettuali, valutative e riflessive degli studenti universitari.
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Piantanid, Paolo. "Principi di biomimetica e progetto. Esempi e appunti di método." Arquitecno, no. 11 (June 7, 2018): 65. http://dx.doi.org/10.30972/arq.0114198.

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Abstract:
<p>Questo contributo riassume cinque vicende progettuali, diverse fra loro per tema ed esito, che hanno affrontato il tema della sostenibilità e della biomimetica principalmente dal punto di vista del progetto tecnologico, con particolare attenzione ai flussi energetici.</p><p> </p>
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Valente, Ilaria, and Elena Fontanella. "Milano, margine ovest: una strategia per la riconnessione degli strati urbani." TERRITORIO, no. 59 (November 2011): 89–117. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059015.

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Abstract:
Nell'ambito del Laboratorio di Dottorato, le sperimentazioni progettuali hanno assunto come contesto i quartieri residenziali del primo e secondo dopoguerra collocati nel settore marginale compreso tra l'asse del Sempione e il Naviglio Grande con l'obiettivo di formulare strategie d'intervento in grado di lavorare a diverse scale e in grado di coinvolgere non solo lo spazio edificato, ma anche quello aperto e di relazione.
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Annalinda Neglia, Giulia. "Progetti per il recupero culturale. Strategie per il paesaggio urbano storico della città antica di Aleppo." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 130 (April 2021): 105–22. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-130-s1007.

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Abstract:
Le distruzioni traumatiche che continuano a interessare i centri storici delle regioni mediorientali, ne hanno danneggiato la coerenza morfologica e sociale. Focalizzandosi sul recupero del paesaggio urbano nel suo complesso, questo scritto intende prospettare strategie progettuali per la rigenerazione della Citta antica di Aleppo basate su metodologie che coinvolgono la comunita locale nei processi di ricostruzione corale della societa urbana, delle case e del recupero degli spazi aperti.
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Zambianchi, Manuela, and Bitti Pio Enrico Ricci. "Rappresentazioni sociali della salute e dell'invecchiamento in un gruppo di anziani." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (December 2010): 95–109. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-002007.

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Abstract:
La ricerca ha analizzato le caratteristiche delle rappresentazioni sociali sulla salute e sull'etŕ anziana possedute dagli anziani. Hanno partecipato 150 anziani, appartenenti alla Terza e Quarta Etŕ, ai quali sono stati somministrati due questionari relativi alle rappresentazioni sulla salute e l'etŕ anziana. L'analisi delle componenti principali, condotta su entrambi i questionari, ha fatto emergere una rappresentazione complessa della salute a struttura bi-fattoriale ed una rappresentazione integrata dell'etŕ anziana, caratterizzata dalla presenza di progettualitŕ, ricchezza esperienziale, crescita personale. I risultati sono stati discussi alla luce delle teorie recenti sulla salute in chiave bio-psico-sociale e delle teorie sull'invecchiamento positivo che ne evidenziano la multidimensionalitŕ e la rilevanza delle risorse interne e sociali per il suo conseguimento.
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Dini, Roberto. "Nuovi sguardi sulla montagna. Elementi per il progetto alla grande scala." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 158–63. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056024.

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Abstract:
In quanto spazio ‘altro' le Alpi costituiscono un terreno di sperimentazione privilegiato per tentare di rispondere ad alcune domande centrali nel dibattito sulla pianificazione e sul progetto d'area vasta: dalle problematiche connesse alla patrimonializzazione del paesaggio, all'intreccio tra dato fisico e sociale, alla sostenibilitŕ ambientale, alla tutela del patrimonio storico e ambientale. Č fondamentale ragionare su modalitŕ di trasformazione in grado di tenere assieme immagini, progettualitŕ, dinamiche di natura differente, al fi ne di generare ‘territori abitati' nella complessitŕ dei loro valori. Anche nel contesto alpino emerge la necessitŕ di una riflessione intorno al tema dell'architettura alla grande scala, nell'incrocio tra strutturazioni insediative, morfologie del substrato territoriale con l'insieme delle pratiche dell'abitare e delle politiche di sviluppo locale.
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Zanni, Fabrizio. "Sperimentazioni progettuali nella città diffusa: strategie di ibridazione dei grandi shopping malls." TERRITORIO, no. 68 (February 2014): 59–61. http://dx.doi.org/10.3280/tr2014-068010.

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Deluigi, Rosita. "Le officine progettuali S-POT: laboratori per il design di servizi socioeducativi." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (July 2021): 20–31. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-2021oa12113.

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Abstract:
Nella progettazione di percorsi di orientamento formativo e professionalizzante per gli studenti dei corsi di laurea in Scienze dell'educazione e della formazione (L-19) e di Scienze pedagogiche (LM-85) risulta irrinunciabile il dialogo con i servizi per costruire traiettorie di riflessivit&agrave;, esplicitando l'intenzionalit&agrave; sottesa agli interventi attuati. Il contributo descrive una proposta realizzata nell'a.a. 2019/2020 nell'ambito del progetto SUPER – "Percorsi di Orientamento e Tutorato per promuovere il successo universitario e professionale" e configurata in modalit&agrave; on line durante la fase 2 del Covid-19. L'esperienza "S-POT: officine progettuali" ha permesso agli studenti di confrontarsi con professionisti che operano in contesti educativi, condividendo riflessioni critiche con i propri docenti. In seguito, i partecipanti, con il supporto delle senior tutor, hanno lavorato in piccolo gruppo con l'obiettivo di proporre un'idea progettuale da sottoporre alle &eacute;quipe incontrate. Questa iniziativa ha offerto la possibilit&agrave; di entrare nell'eterogeneo mondo dei servizi che si interroga, cercando risposte innovative, a fronte dei cambiamenti costanti. In tal modo, sono emerse le diverse prefigurazioni professionali degli studenti e la concretezza plurale dei profili di educatori e di coordinatori pedagogici inseriti in &eacute;quipe multidisciplinari. L'attraversamento di vari ambiti lavorativi ha dato voce alle molteplici sfide del sociale, facendo affiorare la vitalit&agrave; dell'agire educativo e lanciando ponti di apprendimento condiviso.
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Vassallo, Ianira, Francesco Monaco, and Simone Tolosano. "Europan ‘Productive cities'. Il concorso come archivio di idee e scenari progettuali." TERRITORIO, no. 97 (January 2022): 182–87. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097021.

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Olivi, Alessandra. "Coltivando lo spazio pubblico: l'orto in cittŕ come forma di resistenza urbana." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 92 (February 2011): 103–22. http://dx.doi.org/10.3280/sur2010-092008.

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Abstract:
Partendo da una riflessione sull'importanza di analizzare i processi di costruzione della localitŕ, rompendo l'asimmetria tra dinamiche locali e globali e ricollocando la centralitŕ del luogo nei processi di costruzione identitaria, il presente articolo analizza l'evoluzione del movimento urbano del Huerto del Rey Moro nella cittŕ di Siviglia. Nel caso proposto, l'azione di resistenza urbana organizzata, diretta a contrastare lo sviluppo urbanistico di un'area abbandonata ubicata nel centro storico della cittŕ, si coniuga con una progettualitŕ concreta che prende la forma di orti comunitari autogestiti. L'analisi del conflitto sociale consente di far emergere significati latenti nella cittŕ contemporanea, che rimandano alla centralitŕ dello spazio pubblico e delle aree verdi, in particolare, come laboratori che consentono di riattivare la facoltŕ creativa dell'abitare urbano.
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Scoppetta, Cecilia. "Centralità multidimensionali e più ampi processi di rescaling." Ciudades, no. 16 (November 29, 2017): 93. http://dx.doi.org/10.24197/ciudades.16.2013.93-109.

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Abstract:
I cambiamenti strutturali delle economie/società occidentali, dovute al fenomeno della globalizzazione, ed il processo, ancora in corso, della costruzione europea hanno comportato significative trasformazioni territoriali, ma anche nuove interpretazioni degli spazi urbani e regionali, connesse ai concetti di “networking”, “governance” e “rescaling”, che sembrano sottolineare la necessità di ripensare alcune categorie interpretative tradizionali, come “centralità” e “policentrismo”. La finalità di questo articolo è di evidenziare le implicazioni in termini analitici e progettuali alla scala urbana e territoriale.
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