Academic literature on the topic 'Progettualità'
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Journal articles on the topic "Progettualità"
Pizzo, Barbara, and Francesco Montillo. "Riscoprire progettualità e risorse locali." TERRITORIO, no. 78 (September 2016): 85–92. http://dx.doi.org/10.3280/tr2016-078010.
Full textOlmo, Carlo. "Progettualità e urbanistica nella ricostruzione." Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 115, no. 2 (2003): 443–50. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2003.10049.
Full textCheli, Mariagnese, and Salvatore Busciolano. "Il ruolo del Trauma e del Linguaggio nel sistema penale minorile." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (January 2022): 116–31. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-002011.
Full textBorgonovi, Elio. "Assistenza territoriale tra progettualità ed azione." MECOSAN, no. 106 (May 2019): 3–9. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2018-106001.
Full textBini, Emanuela. "L'inclusione degli alunni disabili migranti. Progettualità educativa e approcci pedagogici." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 255–69. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9451.
Full textFerreri, Piergiorgio. "La giustizia minorile in Sicilia, tra tutela dei diritti e progettualità." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (May 2014): 216–18. http://dx.doi.org/10.3280/mg2014-002027.
Full textCinotti, Alessia. "Figli/e con disabilità. Comunicazione della diagnosi, progettualità educative e autodeterminazione delle famiglie." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (July 2022): 22–31. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-004003.
Full textRomanazzi, Grazia. "Giovani a bassa generatività: la transizione alla vita adulta tra crisi, paura e progettualità." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (January 2020): 302–15. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2019oa8848.
Full textDeluigi, Rosita. "Distanze globali, interdipendenze sociali e prossimità umane: dalla ricerca di relazione alle progettualità condivise." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 432–43. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9592.
Full textMasini, Paolo. "Libertà non è uno spazio libero. La Charrette: un modello di progettazione partecipata per i tempi (difficili) che corrono." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 87–103. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.364.
Full textDissertations / Theses on the topic "Progettualità"
Quatrano, Fabiana. "L'aggressività interpersonale: dalla ricerca alla progettualità educativa." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2013. http://hdl.handle.net/10556/1331.
Full textIl mio lavoro di ricerca si presenta come luogo di riflessione su di un aspetto sociale, così diffuso, qual è l’aggressività interpersonale. Rispetto a tale problematica, ho cercato, partendo da un’ analisi teorica, di privilegiare l’aspetto di una progettualità educativa, elaborando possibili azioni e atteggiamenti, tesi a ridurre le espressioni dirette o indirette dell’aggressività. In una società che presenta un contesto etico valoriale poco forte e che diventa giorno dopo giorno sempre più multietnica e multiculturale, sorgono facilmente incomprensioni, pregiudizi e intolleranze. Le diversità socio-culturali sfociano, sempre più spesso, in manifestazioni di aggressività, anche in persone che, a prima vista, possono apparire pacifiche e ben educate. Diventiamo sempre più intolleranti, cioè incapaci individualmente e collettivamente, a vivere pacificamente con coloro che credono ed agiscono in maniera diversa dalla nostra. Per far fronte a questo preoccupante fenomeno, che investe ogni categoria sociale, sono necessari diversi ed articolati interventi socio-culturali per educare alla tolleranza, alla pace , alla socialità, alla legalità: valori strettamente collegati e non dissociabili l’uno dall’altro. Proprio per questo, negli ultimi anni si pone particolare attenzione a ciò che viene definito educazione, soffermandoci in modo particolare sul concetto di «emergenza educativa» che viene posto al centro del dibattito pedagogico contemporaneo e di come l'educazione delle giovani generazioni sia diventato un problema sempre più delicato e difficile da affrontare. Quello che stiamo vivendo è un momento particolare della storia e, come in ogni periodo di transizione, l'uomo si trova di fronte a situazioni e problemi che non è in grado di gestire completamente; i cambiamenti non solo sono tanti e di ampio rilievo, ma si susseguono anche a un ritmo frenetico, accavallandosi spesso gli uni agli altri. Bisogna soprattutto educare a vivere nel cambiamento: i vorticosi cambiamenti interpellano, provocano, sfidano la nostra capacità di sapere, di fare, di essere, di saper vivere insieme con gli altri. In queste situazioni, la vita è un processo costante per acquisire il necessario per il proprio sviluppo globale, un viaggio di continua scoperta di senso e di valori, un'esperienza della diversità e della capacità di armonizzazione, consapevoli della propria identità e pronti a scoprire e a vivere nuovi percorsi di identificazione. La sfida più difficile oggi è riuscire ad attivare e realizzare l’educazione nella complessità e alla complessità, che non si riduca a un adattamento, ma che sia capace di interiorizzare la varietà, e diventi capace di confrontarsi con il cambiamento in modo critico e creativo. Occorre riportare l'educazione al centro della riflessione e dell'agire quotidiano nella convinzione che proprio nell'educazione si trova la chiave capace di ridefinire in positivo il futuro della nostra società. L’educazione come evento passa sempre attraverso relazioni La relazione si pone come luogo di cura e “aver cura della relazione, educare ad averne cura può porsi come compito progettuale della pedagogia. Il termine relazione è quello che meglio esprime quelle condizioni necessarie perché un rapporto tra due persone sia definito educativo Relazione è, quindi, un termine che ha conosciuto, conosce e conoscerà sempre una legittimazione più che giustificata, infatti è difficile concepire un pensare, un fare, un dire, un insegnare, un educare o un curare prescindendo dalla categoria di relazione. La relazione non è solo un fatto cognitivo, intellettualistico, ma è sempre anche un fatto emozionale: la capacità di pensare dipende dal sentire e dal capire quello che ci accade dentro: noi possiamo pensare solo se siamo in contatto con le nostre emozioni ed è solo lo sviluppo dell’affettività e dell’emotività, la capacità di contenerle ed elaborarle che ci permette di pensare e di apprendere Le emozioni , grazie all’apporto di numerosi studi e ricerche, sono state riconosciute come la trama fondativa e unitaria del sé sulla quale si costruisce l’identità della persona, determinando le scelte e il pensiero ed influendo sull’apprendimento. Tra i processi emotivi e l’apprendimento esiste una profonda connessione, poiché esso si sviluppa sempre all’interno di una relazione affettiva. Il fattore emozione costituisce, pertanto, l’elemento centrale intorno al quale è possibile organizzare e sviluppare una tipologia di competenze educative comprendenti la conoscenza di sé, la comunicazione e l’ascolto, le capacità relazionali e le abilità di aiuto, le strategie di gestione del disagio e delle conflittualità che si verificano in ogni ambito sociale. I numerosi progetti di alfabetizzazione emozionale che da alcuni anni si stanno realizzando nelle scuole con l’intento di coltivare l’equilibrio emotivo e di costituire una vaccinazione psicologica contro il disagio, trovano riscontro nelle concezioni di Daniel Goleman che ha formulato una nuova teoria della mente emozionale, definendo come il repertorio comportamentale dell'uomo sia in buona parte determinato dalle emozioni. L'emozione, dunque, non è soltanto valutazione e adattamento ad una situazione o a un contesto, non è più una semplice reazione all'avvenimento, o tendenza all'azione, è anche e soprattutto un processo relazionale che consente ai protagonisti di trasferire, di rimettersi in questione, offrendo loro la possibilità di ri-negoziare un nuovo rapporto con l'altro, con il mondo e con sé stesso. Il tema dell’aggressività e del comportamento aggressivo è stato analizzato prendendo in considerazione gli studi più significativi a vari livelli: neurofisiologico, etologico, psicologicosperimentale, psicoanalitico. Nella società odierna, qual è quella del terzo millennio, si assiste ad una recrudescenza della violenza gratuita, dove per un nonnulla scatta l'aggressività. Attribuire un preciso significato alla parola aggressività risulta molto complesso. Molti Autori sulla base delle ipotesi e delle ricerche fino ad ora formulate, nel definire il concetto di aggressività, hanno cercato di cogliere le diverse facce che questo fenomeno può assumere nella persona umana. L’aspetto più vivo e stimolante del loro modello interpretativo, come si evince dall'analisi condotta, è nella concezione bipolare dell’aggressività, che vede in essa manifestazioni sia di tipo espansivo, sia di tipo difensivo, considerate come momenti fondamentali del processo di adattamento dell’individuo. Agganciandoci alle più recenti ricerche etologiche, molti autori mettono in luce la funzione dei legami associativi nella canalizzazione e nell’inibizione dell’aggressività e l’importanza dell’identificazione con l’altro, della partecipazione e della condivisione di un sistema di valori. Numerose sono le teorie elaborate sull’aggressività, teorie che si riflettono a livello educativo nell’elaborazione di possibili percorsi educativi tesi a gestire i comportamenti aggressivi. Ogni percorso educativo di tale genere deve tendere ad educare al rispetto della persona umana ed al senso di responsabilità. Tra gli interventi educativi possibili per far fronte soprattutto all’aggressività infantile vengono proposti l’utilizzo della fiaba e del gioco simbolico. Le fiabe parlano ai bambini in un linguaggio simbolico, è per questo che riescono ad attrarne l’attenzione e a favorire l’immedesimazione, riducendo i conflitti interiori del bambino, placando l’angoscia e offrendo soluzioni. Nelle fiabe non è importante tanto il contenuto manifesto, esplicito, quanto il significato simbolico comune in qualsiasi società ed epoca. Queste storie si occupano di problemi umani universali, soprattutto di quelli che preoccupano la mente del bambino, e quindi parlano al suo Io e ne incoraggiano lo sviluppo, calmando nel frattempo pressioni preconsce e inconsce. Sono uno strumento educativo prezioso, rappresentano un punto di riferimento per la vita interiore del bambino e la vita relazionale dello stesso con l’adulto. Il bambino ha bisogno di un’educazione morale che velatamente, e soltanto per induzione, gli indichi i vantaggi del comportamento morale, non mediante concetti etici astratti, ma tramite quanto gli appare tangibilmente giusto e quindi di significato riconoscibile. Per quanto concerne il gioco simbolico e la sua funzione nel controllare l’aggressività va sottolineato come esso occupi un ruolo particolare, perché costituisce la modalità espressiva più libera di cui il bambino dispone. Il gioco simbolico consente al bambino di realizzare la propria soggettività e di svolgere quella funzione che nell’adulto è svolta dal linguaggio interiore e dalla riflessione sugli eventi; aiuta a trasformare una parte dell’impulso distruttivo in energia positiva e a realizzare così le proprie potenzialità creative innate e le caratteristiche individuali di ciascuno. Vengono, infine, presentate alcune strategie didattiche per gestire positivamente le emozioni. I programmi di alfabetizzazione emozionale, o di efficacia nelle relazioni interpersonali, hanno un obiettivo principale quello di consentire un'adeguata gestione dei sentimenti e lo sviluppo di specifiche capacità, in modo tale che i processi cognitivi e di apprendimento, sia individuali che di gruppo, si realizzino naturalmente e senza interferenze con maggiore successo. Per costruire uno stato di salute emotiva e di benessere, i programmi devono presentare alcune caratteristiche essenziali: aiutare i bambini a calmarsi quando provano rabbia, gelosia o eccitazione; aumentare la consapevolezza degli stati emotivi degli altri; risolvere le difficoltà interpersonali discutendo delle proprie sensazioni; consentire di pianificare e prevedere al fine di evitare situazioni difficili; considerare quali conseguenze produce il proprio comportamento sugli altri. Insegnare l'alfabeto delle emozioni è un processo simile a quello in cui si impara a leggere, poiché comporta la promozione delle capacità di leggere e comprendere le proprie ed altrui emozioni e l'utilizzo di tali abilità per comprendere meglio se stessi e egli altri. Nelle ricerche finora svolte, i bambini allenati emotivamente mostrano maggiori capacità di saper controllare e regolare il proprio stato emozionale, riescono meglio a calmarsi quando sono agitati, a rallentare i battiti del cuore più in fretta rendendosi meno esposti alle malattie infettive; si concentrano maggiormente e sono più attenti; si relazionano meglio con gli altri anche nelle situazioni socialmente difficili, tipiche dell’infanzia; riescono a comprendere di più le altre persone e stabiliscono rapporti di amicizia più solidi con i coetanei; presentano un buon rendimento scolastico e sviluppano un’intelligenza emotiva. Se cercheremo di aumentare l'autoconsapevolezza, di controllare più efficacemente i nostri sentimenti negativi, di conservare il nostro ottimismo, di essere perseveranti nonostante le frustrazioni, di aumentare la nostra capacità di essere empatici e di curarci degli altri, di cooperare e di stabilire legami sociali - in altre parole, se presteremo attenzione in modo più sistematico all'intelligenza emotiva -potremo sperare in un futuro più sereno. [a cura dell'autore]
XI n.s.
Mornacchi, Vittoria Sara <1996>. "Il teatro sociale come esperienza inclusiva. Progettualità autonoma e programmatoria a confronto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18245.
Full textTintinaglia, Noemi <1994>. "Innovazione e impatto sociale: nuove progettualità per i ragazzi stranieri residenti in Italia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/14074.
Full textEmili, Enrico Angelo <1976>. "Progettualità e interventi educativi nella dislessia. Il progetto ProDSA e le prospettive future di ricerca." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5873/1/Emili_Enrico_Angelo_Tesi.pdf.
Full textThis work consists of four sections and many international publications have been examined and analized. The first chapter presents a reflection about the word “Dislexya” and the differences between the Italian scientific community that does not consider it as a disability and the English scientific community that sees it as a “learning disability”. The second contains the basics and the characteristics of Dislexya, in addition, in the third one I have talked about the recent law about Dislexya, Law 170/2010 that, unfortunately is not so well-known yet, on the strength of a personal cognitive survey for parents and teachers in Bologna. The forth contemplates the main technological means (TTS, text-to-speech, digital books and ISB, Interactive Smart Board) and the projects like “Classi 2.0” and “Lab-InT”, which are relevant to teachers from all sectors at primary and secondary level (ages 6-13) to spread the use of technology inside the school context. The fifth concerns the PDP, a document for teaching plan that can be easily modified by teachers for their own particular classroom and the sixth chapter is dedicated on ProDSA, a regional project about students with Dislexya in Emilia Romagna, that consisted of giving a laptop and text to speech for free. The seventh deals with a range of different ways of promotion about Dislexya, by providing ideas which can stimulate and support the teachers and the parents, like different materials available to download from the official instructional site of Emilia Romagna and from my personal website www.inclusione.it as well. The final part refers to how much important is to leave room for technologies inside the inclusive context because they can favorite a good setting oriented to the instructional design and an accesible environment for everyone.
Emili, Enrico Angelo <1976>. "Progettualità e interventi educativi nella dislessia. Il progetto ProDSA e le prospettive future di ricerca." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5873/.
Full textThis work consists of four sections and many international publications have been examined and analized. The first chapter presents a reflection about the word “Dislexya” and the differences between the Italian scientific community that does not consider it as a disability and the English scientific community that sees it as a “learning disability”. The second contains the basics and the characteristics of Dislexya, in addition, in the third one I have talked about the recent law about Dislexya, Law 170/2010 that, unfortunately is not so well-known yet, on the strength of a personal cognitive survey for parents and teachers in Bologna. The forth contemplates the main technological means (TTS, text-to-speech, digital books and ISB, Interactive Smart Board) and the projects like “Classi 2.0” and “Lab-InT”, which are relevant to teachers from all sectors at primary and secondary level (ages 6-13) to spread the use of technology inside the school context. The fifth concerns the PDP, a document for teaching plan that can be easily modified by teachers for their own particular classroom and the sixth chapter is dedicated on ProDSA, a regional project about students with Dislexya in Emilia Romagna, that consisted of giving a laptop and text to speech for free. The seventh deals with a range of different ways of promotion about Dislexya, by providing ideas which can stimulate and support the teachers and the parents, like different materials available to download from the official instructional site of Emilia Romagna and from my personal website www.inclusione.it as well. The final part refers to how much important is to leave room for technologies inside the inclusive context because they can favorite a good setting oriented to the instructional design and an accesible environment for everyone.
STEMPFLE, SARAH. "Campi d'innovazione : Pratiche di cura del territorio e tracce di progettualità sociale nei nuovi percorsi rurali." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/11578/278676.
Full textGiovetti, Alessia <1982>. "Costruire partecipazione nel lavoro sociale di comunità. Il percorso del Servizio Sociale del Municipio IX di Roma per sviluppare progettualità nel Casale di Via Tullio Viola." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20580.
Full textParra, Yolanda <1960>. "Oltre Oceano: Altri orizzonti del possibile. Epistemiologie di Abya Yala e progettualità esistenziale “Lekil Kuxlejal,Sumak Kawsay, Kajkrasa Ruyina”. Filosofie della Terra per una Pedagogia del Buen Vivir." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5428/1/PARRA_YOLANDA_TESI.pdf.
Full textThis paper proposes a reflection about the pressing necessity of a new educational paradigm obtained through the re-organization of the Knowledge Sciences. Sciences, in Morin’s words, ”disjointed, fragmented, inadequate to solve problems that today require an interdisciplinary approach”. The challenge: face the new global coexistence problems using the “Ecological thought”, in this study, central crux of the worldviews and ancestral wisdom, of Abya Yala (Latin America) people. Coexistence where the Right to Life as an Horizon of Harmony and Balance is turned into everyday life practice thanks to an including and participatory, respectful of Earth’s Sacredness, of Life in all its manifestations and respectful towards people’s biological and cultural diversity. The theoretical frame here considered specially refers to: Mind Ecology (Bateson); Pedagogic Problematicism and Education for Existential Planning (G.M.Bertin, Contini); Knowledge Ecology and Southern Epistemologies (Boaventura di Sousa Santos, Portuguese sociologist), in order to weave dialog bridges among different disciplines, in particular among Pedagogy, Geography, Anthropology, Philosophy, Sociology, Literature, Law and Neuroscience
Parra, Yolanda <1960>. "Oltre Oceano: Altri orizzonti del possibile. Epistemiologie di Abya Yala e progettualità esistenziale “Lekil Kuxlejal,Sumak Kawsay, Kajkrasa Ruyina”. Filosofie della Terra per una Pedagogia del Buen Vivir." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5428/.
Full textThis paper proposes a reflection about the pressing necessity of a new educational paradigm obtained through the re-organization of the Knowledge Sciences. Sciences, in Morin’s words, ”disjointed, fragmented, inadequate to solve problems that today require an interdisciplinary approach”. The challenge: face the new global coexistence problems using the “Ecological thought”, in this study, central crux of the worldviews and ancestral wisdom, of Abya Yala (Latin America) people. Coexistence where the Right to Life as an Horizon of Harmony and Balance is turned into everyday life practice thanks to an including and participatory, respectful of Earth’s Sacredness, of Life in all its manifestations and respectful towards people’s biological and cultural diversity. The theoretical frame here considered specially refers to: Mind Ecology (Bateson); Pedagogic Problematicism and Education for Existential Planning (G.M.Bertin, Contini); Knowledge Ecology and Southern Epistemologies (Boaventura di Sousa Santos, Portuguese sociologist), in order to weave dialog bridges among different disciplines, in particular among Pedagogy, Geography, Anthropology, Philosophy, Sociology, Literature, Law and Neuroscience
VISCHI, ALESSANDRA. "RIFLESSIONE PEDAGOGICA E RESPONSABILITA' SOCIALE D'IMPRESA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/515.
Full textThe promotion of human capital and the protection of creation are key tasks for the pedagogy of civilization in the future. The pervasiveness of global changes urges pedagogy to identify and interpret what is essential to promote an axiological and teleological educational project. Today the socially responsible company is called to combine rights protection and market freedom, meeting stakeholders’ expectations and economic performance, promoting common good and environmental protection. This study, with an exploratory intent, supports social responsibility of businesses recognizing its ethical and educational implications, analyses the relevance of the concept of responsibility and identifies a close link between the training of human resources and the enterprise of sustainability. The term "pedagogy of social responsibility" identifies an area of discourse that considers Corporate Social Responsibility and the diversity of heuristic forms and meanings given to application. It can contribute to develop comparison between different disciplinary knowledge and to strengthen the presence of pedagogy in current debate; a reflective direction that considers work and enterprise in a critical way, with reference to practices of social responsibility; a heuristic perspective connected with the analysis of best practices and the design of environment and scenarios for the development of human capital as part of a democratic coexistence.
Books on the topic "Progettualità"
Trame di bellezza: Individuo, organizzazione, progettualità. Milano: Guerini e associati, 2011.
Find full texteditor, Scudiero Maurizio, and Galleria d'arte Contini (Cortina d'Ampezzo, Italy), eds. Depero: La progettualità : disegni : 1920-1928. Venezia: Contini galleria d'arte, 2017.
Find full textCurate gli infermi!: Tradizione, attualità e progettualità dei Cappuccini. Bologna: EDB, 2008.
Find full textSteffan, Mariano. Curate gli infermi!: Tradizione, attualità e progettualità dei Cappuccini. Bologna: EDB, 2008.
Find full textItaly) Convegno internazionale beni culturali (4th 2008 Pollenza. Territori contesi: Campi del sapere, identità locali, istituzioni, progettualità paesaggistica. Urbino: Istituto interfacoltà di geografia, Università degli studi di Urbino "Carlo Bo", 2009.
Find full textLauricella, Salvatore. Le forme e gli eventi: L'autonomia tra progettualità e riforme. Palermo: Palumbo, 1986.
Find full textGiuffrida, Maria. Politiche urbane nel Mezzogiorno: Percorsi di autorappresentazione e progettualità locali. Reggio Calabria: Laruffa, 2005.
Find full textCattolici per l'Italia: Unità, presenza, progettualità : note di un diario. Milano: Viator, 2011.
Find full textLa parola tramata: Progettualità e invenzione nel testo di D'Annunzio. Roma: Carocci, 2005.
Find full textMonterosso, la riscoperta dell'antico, tra ricerca storica e nuova progettualità (Conference) (2019 Monterosso al Mare, Italy). Monterosso: La riscoperta dell'antico : tra ricerca storica e nuova progettualità. Quingentole (Mantova): SAP, Società archeologica, 2019.
Find full textBook chapters on the topic "Progettualità"
Pidalà, Andrea Marçel. "Le coste dei Nebrodi tra mosaico paesaggistico, beni culturali e criticità complesse. Visioni e Scenari Strategici progettuali nel paradigma della sostenibiltà." In Proceedings e report, 289–98. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-147-1.29.
Full textTeodori, Paolo. "Una progettualità intercomunale." In Borgofuturo+, 29–30. Quodlibet, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gvdn46.8.
Full textOliva, Gaetano. "Capitolo quarto. La Progettualità." In Educazione alla teatralità, 465–508. Editore XY.IT, 2016. http://dx.doi.org/10.4000/books.xy.1614.
Full textOliva, Gaetano. "Capitolo 3. Il gioco drammatico e la progettualità." In Educazione alla teatralità: il gioco drammatico, 241–302. Editore XY.IT, 2016. http://dx.doi.org/10.4000/books.xy.1989.
Full textBellabarba, Silvia. "La progettualità PIL per la Val di Fiastra." In Borgofuturo+, 191–94. Quodlibet, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gvdn46.38.
Full text"Relazioni progettuali." In Intuizioni sulla forma architettonica, 21–34. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvj7wp1m.4.
Full text"REALIZZAZIONI E SPERIMENTAZIONI PROGETTUALI CONTEMPORANEE." In L’architettura della strada, 282–91. Quodlibet, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv125jrn1.36.
Full text"Tre approcci progettuali nel paesaggio." In Progettare nel paesaggio naturale, 127–42. Quodlibet, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv125jrrk.8.
Full textDi Sivo, Michele and De Paolis, Valentina. "Criteri progettuali e requisiti di progetto." In Robot-assisted surgery in the operating room : ottimizzazione degli spazi e qualità delle performance / Michele Di Sivo, Valentina De Paolis ; introduzione di Stefano Capolongo. Pisa University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.12871/97888333946405.
Full textConference papers on the topic "Progettualità"
Pugliano, Antonio. "Il restauro per la valorizzazione di architetture e siti da conservare: studi per la fruizione del paesaggio culturale italiano: il caso di Ostia." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8003.
Full textCanfora, Fabrizio. "Il centro direzionale di Napoli: verso una città-territorio?" In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7985.
Full textFedeli, Raul Enzo, and Stefano Magaudda. "Il progetto rewetland: riqualificazione ambientale dell’Agro Pontino attraverso la valorizzazione ricostruzione del paesaggio storico." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8011.
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