Dissertations / Theses on the topic 'Progetto sperimentale'

To see the other types of publications on this topic, follow the link: Progetto sperimentale.

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 15 dissertations / theses for your research on the topic 'Progetto sperimentale.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse dissertations / theses on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

Gana, Ossama. "Google Drive un progetto sperimentale di Cloud Storage Forensic." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17712/.

Full text
Abstract:
La Cloud Storage Forensic è una parte della Digital Forensics, è un approccio ibrido di Computer Forensics e Network Forensics. L'utilizzo dei Cloud Storage per immagazzinare dati aumenta di giorno in giorno perché gli utenti possono accedere ai dati da qualsiasi luogo in modo sicuro. Però, il cloud diventa appetibile per coloro che intendono utilizzarlo per scopi più o meno illeciti, data la possibilità di "disperdere" i dati in una vasta infrastruttura. Gli investigatori forensi si trovano in grande difficoltà ad acquisire gli artefatti digitali dal cloud, visto la complessa architettura che sta dietro al Cloud Storage. In questa tesi viene proposto un processo di acquisizione dei dati dal cloud in modo automatizzato. L'attuale legislazione non prende in considerazione l'acquisizione degli artefatti di questa tipologia, la legge è molto vaga sull'acquisizione forense del Cloud Storage, è più indicata all'acquisizione su dispositivi fisici. In questa dissertazione di tesi mostro come la procedura che ho sviluppato rispetti la maggior parte dei requisiti richiesti dalla legge.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Montori, Federico. "Progetto e valutazione di una piattaforma sperimentale di Internet of Energy per veicoli elettrici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3900/.

Full text
Abstract:
This dissertation deals with the development of a project concerning a demonstration in the scope of the Supply Chain 6 of the Internet of Energy (IoE) project: the Remote Monitoring Emulator, which bears my personal contribution in several sections. IoE is a project of international relevance, that means to establish an interoperability standard as regards the electric power production and utilization infrastructure, using Smart Space platforms. The future perspectives of IoE have to do with a platform for electrical power trade-of, the Smart Grid, whose energy is produced by decentralized renewable sources and whose services are exploited primarily according to the Internet of Things philosophy. The main consumers of this kind of smart technology will be Smart Houses (that is to say, buildings controlled by an autonomous system for electrical energy management that is interoperable with the Smart Grid) and Electric Mobility, that is a smart and automated management regarding movement and, overall, recharging of electrical vehicles. It is precisely in the latter case study that the project Remote Monitoring Emulator takes place. It consists in the development of a simulated platform for the management of an electrical vehicle recharging in a city. My personal contribution to this project lies in development and modeling of the simulation platform, of its counterpart in a mobile application and implementation of a city service prototype. This platform shall, ultimately, make up a demonstrator system exploiting the same device which a real user, inside his vehicle, would use. The main requirements that this platform shall satisfy will be interoperability, expandability and relevance to standards, as it needs to communicate with other development groups and to effectively respond to internal changes that can affect IoE.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Bressan, Elisa <1981&gt. "Studio dei raggi cosmici di altissima energia con il progetto EEE." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3899/1/bressan_elisa_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Lo scopo del Progetto Extreme Energy Events (EEE) e` di studiare raggi cosmici di energia estrema, eventi molto rari ma ricchi di informazioni. La grande difficolta` nell'affrontare la fisica dei raggi cosmici di altissima energia risiede nel flusso estremamente basso con cui tali particelle giungono sulla terra. Si utilizzano infatti reti molto estese di rivelatori: le informazioni che si possono ricavare derivano dalla rivelazione delle particelle secondarie prodotte nello sviluppo di sciami estesi di raggi cosmici primari che interagiscono con l'atmosfera terrestre. Il Progetto EEE prevede di dislocare su tutto il territorio italiano un array di telescopi (costituiti da Multi Gap Resistive Plate Chambers) per raggi cosmici secondari. Il lavoro presentato riguarda la simulazione Monte Carlo degli sciami e lo studio delle loro caratteristiche, la simulazione delle prestazioni di griglie di rivelazione differenti ed infine l'analisi dei primi dati raccolti nei telescopi di Bologna, con il conseguente confronto con la simulazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Bressan, Elisa <1981&gt. "Studio dei raggi cosmici di altissima energia con il progetto EEE." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3899/.

Full text
Abstract:
Lo scopo del Progetto Extreme Energy Events (EEE) e` di studiare raggi cosmici di energia estrema, eventi molto rari ma ricchi di informazioni. La grande difficolta` nell'affrontare la fisica dei raggi cosmici di altissima energia risiede nel flusso estremamente basso con cui tali particelle giungono sulla terra. Si utilizzano infatti reti molto estese di rivelatori: le informazioni che si possono ricavare derivano dalla rivelazione delle particelle secondarie prodotte nello sviluppo di sciami estesi di raggi cosmici primari che interagiscono con l'atmosfera terrestre. Il Progetto EEE prevede di dislocare su tutto il territorio italiano un array di telescopi (costituiti da Multi Gap Resistive Plate Chambers) per raggi cosmici secondari. Il lavoro presentato riguarda la simulazione Monte Carlo degli sciami e lo studio delle loro caratteristiche, la simulazione delle prestazioni di griglie di rivelazione differenti ed infine l'analisi dei primi dati raccolti nei telescopi di Bologna, con il conseguente confronto con la simulazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

ROCCO, Vincenza Elisabetta. "Costruire competenze valutative in chiave Inquiry Based Science Education. Un percorso di ricerca all'interno del progetto europeo INQUIRE." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30563.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Contino, Giovanni. "Il Progetto EUSO@TurLab: Riproduzione Sperimentale delle Orbite della Stazione Spaziale Internazionale per la Missione JEM-EUSO." Doctoral thesis, Università di Catania, 2015. http://hdl.handle.net/10761/3819.

Full text
Abstract:
Il progetto EUSO@TurLab è un'attività in fase di sviluppo, mirata alla riproduzione di condizioni atmosferiche e luminose che il telescopio JEM-EUSO registrerà nelle sue orbite sulla Stazione Spaziale Internazionale intorno alla Terra. L uso della struttura TurLab, situata al Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Torino, permette la simulazione di un vasto numero di eventi dell'atmosfera terrestre in un ambiente in cui è possibile creare condizioni di luce controllata e, grazie all'uso di una vasca rotante, riprodurre la rotazione del telescopio JEM-EUSO e studiare la risposta dei sensori e della sensibilità di quest'ultimo. Il set-up sperimentale attualmente in uso è stato utilizzato per testare il potenziale del laboratorio TurLab per gli scopi suddetti ed i dati acquisiti sono stati usati per validare l'algoritmo di trigger di JEM-EUSO.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Colautti, Daniele. "Progetto costruttivo e validazione sperimentale di un provino per analisi di resistenza a fatica di accoppiamenti albero mozzo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

Find full text
Abstract:
Il presente elaborato di tesi tratta la progettazione di una nuova tipologia di attrezzatura per prove di fatica a flessione rotante, in relazione allo studio del fenomeno del fretting, per quanto concerne gli accoppiamenti shaft hub. La nuova attrezzatura consentirà di ottenere un maggior controllo sulla pressione d'accoppiamento albero mozzo ed una maggiore rapidità nell'acquisizione dei dati derivanti dalle prove di fatica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Montano, Vito. "Studio e progetto preliminare di una protezione aerodinamica ad uso motociclistico." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24354/.

Full text
Abstract:
Al giorno d’oggi lo studio dell’aerodinamica dei veicoli si sta sempre più raffinando grazie al miglioramento delle tecnologie esistenti e dei software di calcolo numerico. Durante questo studio si è studiata e progettata una protezione aerodinamica sperimentale per uso motociclistico, utilizzando tutte le tecnologie moderne, quali modelli numerici e software CAD e CFD. L’obiettivo è progettare una protezione aerodinamica che sfrutti però le caratteristiche aerodinamiche dei profili alari per ottenere lo stesso risultato rispetto alle protezioni classiche, cercando però di ridurre l’impatto che questa ha sul flusso e l’aerodinamica dell’intera moto. Lo studio è partito dalla definizione di un modello numerico in ambiente MATLAB che potesse essere utilizzato per testare, in maniera rapida ed iterativa, diversi profili alari in diverse configurazioni, fino a raggiungere degli obiettivi preposti. Successivamente la geometria così definita è stata modellata tramite un software di disegno 3D e testata tramite CFD per osservarne le caratteristiche aerodinamiche. Dopo alcune modifiche il prototipo è stato montato sopra due differenti modelli di moto, sempre CAD, e sono state nuovamente eseguite simulazioni CFD per comparare i risultati ottenuti con la nuova protezione e quelli con le protezioni classiche.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Sintoni, Davide. "Progetto strutturale di un tettuccio in materiale composito per un veicolo ad energia solare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20609/.

Full text
Abstract:
Il progetto Onda Solare, che vede la collaborazione tra l’Università di Bologna e alcuni suoi partner industriali, è finalizzato a realizzare il primo cruiser solare a quattro posti circolante in Italia. Un veicolo di questo tipo necessita di un tetto che sia in grado di alloggiare sopra di esso i pannelli solari, raffreddarli, ed avere le eccellenti proprietà meccaniche richieste dal contesto competitivo in cui il veicolo viene regolarmente utilizzato. È quindi fondamentale progettare una struttura che assolva a questi vincoli progettuali nel migliore dei modi. Il materiale composito è quello più adatto a questa applicazione, grazie alle sue ottime proprietà meccaniche e alla sua leggerezza. La sfida principale è però rappresentata dalla geometria della struttura, perché la scelta dei parametri geometrici ottimali è molto importante per avere le migliori prestazioni possibili. In questa tesi sono state individuate, ottimizzate, studiate e confrontate varie possibili strutture per capire quale di esse fosse la più indicata. Le strutture sono state applicate sia ad un veicolo con tetto piatto che ad un veicolo con tetto curvo, denominato LT (long tail).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Bertagnolli, Marta <1986&gt. "Aver cura di chi cura: i progetti di sostegno alla genitorialità a distanza e alle famiglie transnazionali provenienti dai Paesi postsocialisti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8331/1/Bertagnolli%20Marta_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
In Italia, da un paio decenni, si è andato affermando un nuovo welfare privato per la cura e l’assistenza a domicilio degli anziani dove ad occuparsene sono quasi esclusivamente donne di origine straniera. Quasi un milione di loro ha intrapreso la migrazione verso l’Italia come strategia di tipo familiare, lasciando nel Paese d’origine figli, mariti e genitori anziani. Da un punto di vista pedagogico, non si può fare a meno di considerare l’esperienza di queste lavoratrici e madri a distanza, né si possono trascurare le loro condizioni di potenziale vulnerabilità dell’essere donne, straniere, inserite in un settore lavorativo poco tutelato e svalorizzato, esposto inoltre ai rischi propri delle professioni di cura. Una nuova frontiera per gli studi pedagogici sembra allora delinearsi nel promuovere un sostegno alla genitorialità finalizzato al mantenimento delle relazioni familiari a distanza o ad accompagnare i ricongiungimenti familiari. La tesi, riconoscendo un possibile legame tra il sostegno alla genitorialità e il benessere dei nuclei familiari, ha realizzato uno studio di caso multiplo su tre progetti realizzati in Italia. Basandosi sui dati empirici emersi vengono delineate alcune linee guida per la futura progettazione di interventi di sostegno alle famiglie transnazionali.
Over the last two decades a new model of private and domestic welfare addressed to elders, in which migrant women are usually engaged as carers, has been spreading in many European Countries, especially in Italy. About one million of women has migrated towards Italy alone as a way to provide to their families (children, husbands and old parents), who usually have not moved away from their home countries. The experience of these workers as “long distance mothers” appears important to be studied from a pedagogical perspective, considering the intersecting vulnerabilities of being women, migrant, and also workers in a poorly protected and underestimated working sector (exposed, as it is, to the risks of the care professions) at the same time. A new frontier for pedagogical studies seems to be emerging in promoting long distance parenting support aimed at maintaining family relationships at a distance or accompanying family reunification. The thesis, recognizing a possible link between support for long distance parenting and the wellbeing of transnational families, has carried out a multiple case study on three projects that took place in Italy. Based on the emerging empirical data, some guidelines are outlined for the future planning of interventions aimed at the support of transnational families.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Piraccini, Giorgio. "Prove di vibrazioni e progetto di struttura meccanica di prototipo di motore elettrico ironless." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Find full text
Abstract:
I sistemi di accumulo di energia costituiscono una tecnologia abilitante per le energie rinnovabili, poiché di natura tipicamente discontinua, dato che consentono uno svincolo temporale tra produzione ed utilizzo. In particolare, gli accumulatori elettromeccanici costituiscono una valida alternativa ai più diffusi accumulatori elettrochimici in termini di eco-sostenibilità e tempi di ricarica. L’elaborato tratta lo studio vibrazionale di un prototipo di macchina elettrica sincrona ironless a magneti permanenti, destinata ad un sistema di accumulo elettromeccanico dimensionato per utilizzo domestico. Prove sperimentali sono state eseguite facendo funzionare la macchina come generatore, trascinata da un motore elettrico asincrono al banco prova; ci si è focalizzati sull’analisi del segnale vibratorio rilevato da un trasduttore accelerometrico installato sulla flangia statorica della macchina, testata in suoi diversi punti di funzionamento a diverse velocità di rotazione. Sono stati, poi, sviluppati diversi codici MATLAB per elaborare i dati sperimentali, ottenuti in prove eseguite a velocità sia variabile che costante. Il confronto dei risultati ha confermato la convergenza dei modelli, consentendo di individuare le frequenze proprie del sistema e le armoniche della frequenza di rotazione della macchina. È stato, inoltre, sviluppato, a seguito di un processo di reverse engineering volto alla rilevazione delle quote dimensionali dei vari componenti della macchina, un modello CAD della stessa; questo getta le basi per sviluppi futuri del progetto, del quale risulta utile la definizione dei modelli tridimensionali delle altre parti comprese nel sistema (anch’esse soggette all’eccitazione della rotazione della macchina), unitamente alla definizione dei materiali delle varie parti ed alle condizioni di vincolo tra queste, al fine di sviluppare un’analisi modale che consenta di determinare le deformate di ogni componente e indagare le cause della risposta vibratoria del sistema.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

Full text
Abstract:
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

Martire, Fiorello, Roberto Bartolino, and Raffaele Agostino. "Sorveglianza fisica della protezione contro Ie radiazioni ionizzanti relativa alia costruzione e all'esercizio della sorgente STAR nell'ambito del progetto materia." Thesis, 2014. http://hdl.handle.net/10955/1276.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

BORGHESE, MICHELA CHIARA. "“El Sistema” in Italia: studio di casi multipli dell’adattamento del progetto venezuelano delle orchestre giovanili in quattro ‘nuclei’ italiani." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/937984.

Full text
Abstract:
Il lavoro di ricerca sul progetto venezuelano d’El Sistema con approccio quali-quantitativo affronta un fenomeno poco conosciuto, che arriva e si adatta anche in Italia, su quasi tutto il territorio nazionale, a partire dal 2010, e punta alla costruzione di una rete di orchestre giovanili e alla diffusione, ad ampio raggio, dell’educazione musicale gratuita. Esso rappresenta una novità anche in Italia, soprattutto per il numero di bambini coinvolti e per l’idea di ‘rete’ da creare tra le diverse realtà locali. Ad oggi in Venezuela il dispositivo in esame coinvolge 400.000 soggetti, in Italia esistono 49 Nuclei che coinvolgono individui di età compresa tra i 3 e i 25 anni, raggiungendo diverse centinaia di soggetti. Lo studio di dottorato, dopo una dettagliata presentazione storico-politica del dispositivo, riflette criticamente sulle sue dimensioni pedagogiche: il collettivo-orchestrale come ‘nuova condizione’ di apprendimento ed esperienza in senso lato, le sue implicazioni, caratteristiche ed organizzazione; la dimensione spirituale della musica e sua forza coesiva; la sperimentazione didattica unita alle più grandi tradizioni metodologiche occidentali, e al dialogo ‘implicito’ che con esse si instaura, in particolare col metodo Suzuki; alcuni degli aspetti che fanno d’ES un progetto efficace; le criticità e i dissensi che sono nati in merito al modello originario e al suo adattamento e alla sua diffusione nel mondo. La ricerca di tipo esplorativo-conoscitivo si sviluppa con un disegno a due fasi. La prima, di ‘ricerca descrittiva’, è finalizzata a ‘mappare’ El Sistema in Italia: una ricognizione della ‘popolazione’ (distribuzione e caratteristiche dei Nuclei) capace di ‘fotografare’ la situazione italiana, di conoscerne l’organizzazione e le dinamiche. Le domande di ricerca, infatti, riguardano l’organizzazione nazionale e sono finalizzate alla conoscenza del processo che ha portato alla nascita e allo sviluppo del progetto venezuelano in Italia: chi sono, cioè, gli enti propulsori; quale il modo con cui viene gestito e da chi; quali le caratteristiche dei Nuclei. La seconda fase, di ‘studio di casi multipli’, prevede lo studio e il monitoraggio, in chiave longitudinale, di quattro gruppi orchestrali, scelti secondo una serie di requisiti definiti in fase di studio dei dati ottenuti dalla prima fase della ricerca. In particolare, questa seconda fase si propone un versante descrittivo di ciascun Nucleo, dal punto di vista logistico, organizzativo, didattico. Un ulteriore livello di ricerca sviluppa un disegno ‘quasi sperimentale’, a due gruppi, per verificare l’impatto d’El Sistema nel creare e mantenere ‘senso di comunità in un contesto di apprendimento’. Il piano longitudinale di analisi ha comportato due somministrazioni (pre/post): la seconda, a distanza di un anno dalla prima, per verificare il cambiamento nei ragazzi dopo un anno di attività in orchestra. Il costrutto di ‘senso di comunità in un contesto di apprendimento’ è stato identificato in due dimensioni: - la ‘connessione’ tra i ragazzi (scambio e reciprocità); - l’interazione all’interno della comunità finalizzata alla comprensione e la misura in cui gli obiettivi dell’apprendimento vengono soddisfatti all’interno del contesto classe. Lo strumento utilizzato per verificare la suddetta ipotesi è la Classroom Community Scale (2002) di Alfred P. Rovai.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

FORMICONI, Cristina. "LÈD: Il Lavoro È un Diritto. Nuove soluzioni all’auto-orientamento al lavoro e per il recruiting online delle persone con disabilità." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251119.

Full text
Abstract:
INTRODUZIONE: Il presente progetto di ricerca nasce all’interno di un Dottorato Eureka, sviluppato grazie al contributo della Regione Marche, dell’Università di Macerata e dell’azienda Jobmetoo by Jobdisabili srl, agenzia per il lavoro esclusivamente focalizzata sui lavoratori con disabilità o appartenenti alle categorie protette. Se trovare lavoro è già difficile per molti, per chi ha una disabilità diventa un percorso pieno di ostacoli. Nonostante, infatti, la legge 68/99 abbia una visione tra le più avanzate in Europa, l’Italia è stata ripresa dalla Corte Europea per non rispettare i propri doveri relativamente al collocamento mirato delle persone con disabilità. Tra chi ha una disabilità, la disoccupazione è fra il 50% e il 70% in Europa, con punte dell’80% in Italia. L’attuale strategia europea sulla disabilità 2010-2020 pone come obiettivi fondamentali la lotta alla discriminazione, le pari opportunità e l’inclusione attiva. Per la realizzazione di tali obiettivi assume un’importanza centrale l’orientamento permanente: esso si esercita in forme e modalità diverse a seconda dei bisogni, dei contesti e delle situazioni. La centralità di tutti gli interventi orientativi è il riconoscimento della capacità di autodeterminazione dell’essere umano, che va supportato nel trovare la massima possibilità di manifestarsi e realizzarsi. Ciò vale ancora di più per le persone con disabilità, in quanto risultano fondamentali tutte quelle azioni che consentono loro di raggiungere una consapevolezza delle proprie capacità/abilità accanto al riconoscimento delle caratteristiche della propria disabilità. L’orientamento assume così un valore permanente nella vita di ogni persona, garantendone lo sviluppo e il sostegno nei processi di scelta e di decisione con l’obiettivo di promuovere l’occupazione attiva, la crescita economica e l’inclusione sociale. Oggi giorno il frame work di riferimento concettuale nel campo della disabilità è l’International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF), il quale ha portato a un vero e proprio rovesciamento del termine disabilità dal negativo al positivo: non si parla più di impedimenti, disabilità, handicap, ma di funzioni, strutture e attività. In quest’ottica, la disabilità non appare più come mera conseguenza delle condizioni fisiche dell’individuo, ma scaturisce dalla relazione fra l’individuo e le condizioni del mondo esterno. In termini di progetto di vita la sfida della persona con disabilità è quella di poter essere messa nelle condizioni di sperimentarsi come attore della propria esistenza, con il diritto di poter decidere e, quindi, di agire di conseguenza in funzione del proprio benessere e della qualità della propria vita, un una logica di autodeterminazione. OBIETTIVO: Sulla base del background e delle teorie di riferimento analizzate e delle necessità aziendali è stata elaborata la seguente domanda di ricerca: è possibile aumentare la consapevolezza negli/nelle studenti/esse e laureati/e con disabilità che si approcciano al mondo del lavoro, rispetto alle proprie abilità, competenze, risorse, oltre che alle limitazioni imposte dalla propria disabilità? L’obiettivo è quello di sostenere i processi di auto-riflessione sulla propria identità e di valorizzare il ruolo attivo della persona stessa nella sua autodeterminazione, con la finalità ultima di aumentare e migliorare il match tra le persone con disabilità e le imprese. L’auto-riflessione permetterà di facilitare il successivo contatto dialogico con esperti di orientamento e costituirà una competenza che il soggetto porterà comunque come valore aggiunto nel mondo del lavoro. METODI E ATTIVITÀ: Il paradigma teorico-metodologico adottato è un approccio costruttivista: peculiarità di questo metodo è che ciascuna componente della ricerca può essere riconsiderata o modificata nel corso della sua conduzione o come conseguenza di cambiamenti introdotti in qualche altra componente e pertanto il processo è caratterizzato da circolarità; la metodologia e gli strumenti non sono dunque assoggettati alla ricerca ma sono al servizio degli obiettivi di questa. Il primo passo del progetto di ricerca è stato quello di ricostruzione dello stato dell’arte, raccogliendo dati, attraverso la ricerca bibliografica e sitografica su: l’orientamento, la normativa vigente in tema di disabilità, i dati di occupazione/disoccupazione delle persone con disabilità e gli strumenti di accompagnamento al lavoro. A fronte di dati mancanti sul territorio italiano relativi alla carriera e ai fabbisogni lavorativi degli/delle studenti/esse e laureati/e con disabilità, nella prima fase del progetto di ricerca è stata avviata una raccolta dati su scala nazionale, relativa al monitoraggio di carriera degli studenti/laureati con disabilità e all’individuazione dei bisogni connessi al mondo del lavoro. Per la raccolta dati è stato sviluppato un questionario ed è stata richiesta la collaborazione a tutte le Università italiane. Sulla base dei dati ricavati dal questionario, della letteratura e delle indagini esistenti sulle professioni, nella fase successiva della ricerca si è proceduto alla strutturazione di un percorso di auto-orientamento, volto ad aumentare la consapevolezza nelle persone con disabilità delle proprie abilità e risorse, accanto a quella dei propri limiti. In particolare, il punto di partenza per la costruzione del percorso è stata l’Indagine Istat- Isfol sulle professioni (2012) e la teoria delle Intelligenze Multiple di H. Gardner (1983). Si è arrivati così alla strutturazione del percorso di auto-orientamento, composto da una serie di questionari attraverso i quali il candidato è chiamato ad auto-valutare le proprie conoscenze, le competenze, le condizioni di lavoro che gli richiedono più o meno sforzo e le intelligenze che lo caratterizzano, aggiungendo a questi anche una parte più narrativa dove il soggetto è invitato a raccontare i propri punti di forza, debolezza e le proprie aspirazioni in ambito professionale. Per sperimentare il percorso di auto-orientamento creato, nell’ultima fase della ricerca è stato predisposto uno studio pilota per la raccolta di alcuni primi dati qualitativi con target differenti, studenti/esse universitari/e e insegnanti di scuola superiore impegnati nel tema del sostegno e dell’orientamento, e utilizzando diversi strumenti (autopresentazioni, test multidimensionale autostima, focus group). CONCLUSIONI: I dati ottenuti dallo studio pilota, seppur non generalizzabili, in quanto provenienti da un campione esiguo, hanno evidenziato come il percorso di auto-orientamento attivi una riflessione sulla visione di sé nei diversi contesti e un cambiamento, in positivo o in negativo, nell’autostima e nella valutazione di sé in diverse aree, ad esempio nell’area delle relazioni interpersonali, del vissuto corporeo, dell’emotività ecc. Tali dati ci hanno permesso soprattutto di evidenziare punti di forza e debolezza del percorso creato e di apportare modifiche per una maggiore comprensione e adattabilità del prodotto stesso. Il valore del percorso orientativo è connesso al ruolo attivo di auto-valutatore giocato dal candidato con disabilità, affiancando a questa prima fase di autovalutazione un successivo confronto dialogico con un esperto, tale da permettere un ancoraggio alla realtà esterna, al contesto in cui il soggetto si trova a vivere. In questo senso, l’orientamento assume il valore di un processo continuo e articolato, che ha come scopo principale quello di sostenere la consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità, agendo all’interno dell’area dello sviluppo prossimale della persona verso la realizzazione della propria identità personale, sociale e professionale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography