Academic literature on the topic 'Progetto ROSA'

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Journal articles on the topic "Progetto ROSA"

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Marino, Marco. "Costruire un immaginario per la ricostruzione. L'esempio di Messina "tutta rotonda e rosa" di Giuseppe Torres." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 130 (April 2021): 123–36. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-130-s1008.

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Abstract:
Le "Case Asismiche" di Giuseppe Torres sono un sistema di costruzione di edifici monolitici a pianta circolare, componibili, destinata alla ricostruzione integrale e originale della Citta di Messina dopo il Terremoto del 1908. Questo progetto e una testimonianza unica di un atteggiamento di ripristino urbano, che mette insieme innovazione tecnologica e tradizione formale, originando forme nuove e originali di insediamento.
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Patterson, Helen, and Martin Millett. "The Tiber Valley Project." Papers of the British School at Rome 66 (November 1998): 1–20. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004207.

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Abstract:
IL PROGETTO ‘LA VALLE DEL TEVERE’Questo articolo tratta gli obiettivi e struttura del nuovo progetto di ricerca della British School at Rome, il progetto ‘la Valle del Tevere’ e presenta alcuni dei primi risultati, anche se preliminari. L'obiettivo principale di questo progetto è di studiare il mutevole paesaggio della valle dal 1000 a.C. al 1300 d.C., indagando sull'impatto di crescita, successo e declinio di Roma sul suo entroterra e sui conseguenti effetti della città e flume sull'insediamento, economia e identità culturale. Questa iniziativa raduna molti studiosi con interessi di ricerca in questo campo ed in effetti include una serie di progetti connessi, ciascuno con i suoi specifici obiettivi di ricerca, ma allo stesso tempo parte di un progetto più ampio. La storia dell'insediamento è studiata tramite un riesame dei dati rilevati dai progetti britannici, in particolare quelli della ‘South Etruria Survey’, diretta da John Ward-Perkins, oltre ai dati pubblicati di progetti italiani. Allo stesso tempo, nuove ricerche sul campo sono in programma con l'intento di riempire le lacune esistenti. Due nuovi progetti iniziarono nel 1997 concentrandosi sul tema dell'urbanismo. Le ricognizioni a Falerii Novi e a Forum Novum hanno esaminato l'organizzazione interna delle citta tramite sistematiche ricognizioni in superficie e indagini geofisiche. I primi risultati chiaramente dimostrano il potenziale di questo approccio. Queste tecniche verranno applicate ad una gamma di centri urbani nella media valle del Tevere. La comprensione dell'interazione della città e della valle implica il mettere insieme l'informazione esistente relativa l'insediamento, le reti di comunicazione, l'economia e l'ambiente, oltre all'integrazione dei nuovi dati. Un elemento chiave del progetto è l'uso di un sistema GIS per l'integrazione ed analisi dei diversi livelli di informazione.
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Ansini, Luca, and Benedetta Fani. "Il Setting di Cammino per giovani in messa alla prova. Un progetto pilota." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2020): 204–12. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001019.

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Abstract:
Nel presente contributo viene descritto un progetto educativo pilota realizzato dalla Onlus "Setting in Cammino" in collaborazione con l'Ussm di Roma, la Regione Lazio e il Dipartimento di Scienze della Formazione dell'Università Roma Tre. Nell'ambito di tre progetti di messa alla prova comunitari (art. 28 Dpr 448/88), già in corso, è stata inserita un'esperienza educativa nel Setting di Cammino: 140 km a piedi lungo la Via Francigena del Lazio, da Bolsena a Roma, per complessivi sette giorni. I tre giovani sono stati accompagnati da due operatori con alta formazione e con specifiche competenze di aiuto nel Setting di Cammino: un pedagogista ed una psicoterapeuta, entrambi di orientamento analitico transazionale. La Regione Lazio ha finanziato il progetto e l'Università di Roma Tre è stata incaricata di effettuare una valutazione pedagogica. Infine, è stata realizzata una Giornata di Studi conclusiva con la presenza dei rappresentanti di tutte le istituzionali coinvolte. Nella premessa vengono sinteticamente descritti gli elementi e le dimensioni del Setting di Cammino, indicando i contesti di ricerca nei quali sono stati elaborati.
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Careri, Francesco, and Fabrizio Finucci. "Progetto CIRCO." Revista Estado da Arte 3, no. 1 (June 30, 2022): 1–8. http://dx.doi.org/10.14393/eda-v3-n1-2022-63794.

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Abstract:
Il progetto CIRCO prevede di recuperare il patrimonio di edifici abbandonati nella periferia di Roma e di trasformarli in una rete metropolitana di condomini interculturali basati sull'ospitalità. Si studiano e si pianificano diverse modalità di azione, come quelle dei city maker e una serie di funzioni di tipo Project Financing.
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5

De Stefano, Francesco, and Antonio Pizzo. "Nuove osservazioni sul tempio del santuario extraurbano di Tusculum." Journal of Roman Archaeology 33 (2020): 73–92. http://dx.doi.org/10.1017/s1047759420000926.

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Abstract:
La Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma (EEHAR–CSIC) realizza ormai da 25 anni scavi archeologici e ricerche su Tusculum e il suo territorio, trattandosi di uno dei progetti di più lunga durata di una scuola straniera su territorio italiano. I risultati ottenuti da diversi gruppi di lavoro hanno restituito un′immagine straordinaria della città con la scoperta di una serie di complessi (foro, teatro, acropoli, chiese) che illustrano archeologicamente l'articolazione urbana del sito e le ulteriori possibilità di sviluppo delle ricerche. Dall′inizio dei lavori, nel 1994,1 la ricerca si è sviluppata in varie fasi contraddistinte da una strategia istituzionale coerente che ha facilitato la continuità del progetto, grazie anche alla partecipazione della XI Comunità Montana. In questi anni sono state numerose le pubblicazioni che hanno messo in circolazione i dati provenienti dalle varie campagne di scavo.2
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Spera, Mariangela, Elisa Colě, and Antonella Rissotto. "La Valutazione Partecipata dei Centri Diurni per la Salute Mentale nel Comune di Roma: un'esperienza di ricerca-intervento in contesto sociosanitario." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (July 2011): 191–207. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-002011.

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Abstract:
Il progetto di "Valutazione Partecipata dei Centri Diurni per la Salute Mentale nel Comune di Roma", realizzato dall'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, nasce nel 2004 su incarico del Dipartimento alle Politiche Sociali e della Salute del Comune di Roma. La ricerca-intervento realizzata rappresentava una risposta alle diverse esigenze: dell'Ente Locale, che sentiva la necessitŕ di dotarsi di strumenti di valutazione, e dei Servizi, che soffrivano una condizione di isolamento rispetto al contesto istituzionale e territoriale. Il progetto, frutto della dialettica tra i diversi, ha coinvolto numerosi attori dei 26 Centri Diurni romani e ha previsto la realizzazione di attivitŕ relative a: qualitŕ, organizzazione, rappresentazioni sociali, progettazione delle attivitŕ, formazione. Nell'articolo sono descritte le fasi di sviluppo del progetto ed evidenziati alcuni aspetti, come ad esempio il coinvolgimento attivo di operatori e responsabili nelle attivitŕ di ricerca; i cambiamenti attivati nel lavoro dei Centri Diurni; la ridefinizione del ruolo e delladell'Ente Locale. Sono inoltre proposte alcune riflessioni metodologiche.
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Perkins, Phil, and Sally Schafer. "The Villa Pigneto Sacchetti excavation: a new interpretation." Papers of the British School at Rome 77 (November 2009): 273–90. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200000106.

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Abstract:
I resti settecentesca della Villa Pigneto Sacchetti si trovano a Roma, a nordovest della Città del Vaticano, sul ripido fianco nella Valle dell'Inferno nel parco regionale di Monte Mario. Concepito per la famiglia Sacchetti da Pietro da Cortona, essa fu una delle poche tra i suoi progetti architettonici ad essere costruita. Nel 1990 si pensava che la villa fosse andata perduta, e così fu elaborato un progetto per collocare ed esplorare i resti materiali; nel 1992 abbiamo parzialmente scavato la villa e in seguito pubblicato una relazione di scavo (in Papers of the British School at Rome 68 (2000)). Nel 2008 è stata pubblicata la molto attesa monografia di Jörg Martin Merz, Pietro da Cortona and Roman Baroque Architecture. Senza alcun dubbio questo volume fornisce un importante contributo alla letteratura architettonica del Barocco romano. Esso include un capitolo dedicato alla Villa Pigneto Sacchetti, che prende in considerazione alcuni dei nostri rinvenimenti. Questo articolo riguarda vari punti sollevati sul nostro lavoro e offre una reinterpretazione della storia della costruzione della villa con lo scopo di riconciliare opinioni divergenti e di incorporare i progressi degli studi dal 2000.
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Pentini, Anna Aluffi. "Una rilettura interculturale del concetto di spazio potenziale di Donald Winnicott. Analisi di un’esperienza educativa italiana." Educar em Revista 34, no. 68 (April 2018): 289–303. http://dx.doi.org/10.1590/0104-4060.57815.

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Abstract:
SOMMARIO In questo contributo si vuole dare conto della situazione italiana per quanto riguarda l’approccio educativo alla prima infanzia, e descrivere un progetto interculturale1, ideato, realizzato, monitorato e sostenuto per venti anni a Roma in un’ottica di pedagogia sociale2. Il nucleo fondante di questo progetto è il concetto di spazio potenziale di Winnicott (1971, 1986), applicato all’educazione interculturale e al sostegno alla genitorialità. Dati gli sviluppi delle politiche educative italiane attuali,3alcune pratiche che sono state concretamente realizzate in questo progetto, grazie al costante accompagnamento di consulenza pedagogica, potranno essere recuperate per promuovere una dimensione di accoglienza delle diversità nel contesto formativo e per rendere l’istituzione scolastica, anche quella della prima infanzia, un contesto democratico in cui si promuove la parità tra i bambini.
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Careri, Francesco, Fabrizio Finucci, and Danilo Marinelli. "Porto Fluviale RecHouse." Revista Estado da Arte 3, no. 1 (June 30, 2022): 1–9. http://dx.doi.org/10.14393/eda-v3-n1-2022-63795.

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Abstract:
Questa è la descrizione della proposta del progetto Porto Fluvial RecHouse, per la rigenerazione di un edificio in via Porto Fluviale, nell'ex area industriale di Roma. Enti comunali, universitari, governativi e di base (ex residenti della zona) hanno collaborato al progetto, tra cui: ridurre il problema abitativo attraverso un processo di integrazione e occupazione sociale; dotare il quartiere di un nuovo spazio pubblico; utilizzare metodi di gestione innovativi; attivare un processo di partecipazione; aumentare il mix sociale come antidoto ai processi di gentrificazione in atto nella zona; migliorare la vicinanza sociale tra gruppi eterogenei.
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Anna Manolio, Vittoria, and Alida Montaldi. "Verso la genitorialità adottiva in tempo di pandemia: l'ascolto delle coppie presso il Tribunale per i minorenni di Roma." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (June 2021): 120–30. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004012.

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Abstract:
Attraverso l'analisi dell'attività dell'ascolto coppie aspiranti all'adozione si propone una riflessione su alcuni fattori di protezione e indicatori di rischio nel progetto adottivo, specificatamente connessi allo stato di emergenza per la pandemia da Covid-19, osservati presso il Tribunale per i minorenni di Roma durante l'emergenza sanitaria.
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Dissertations / Theses on the topic "Progetto ROSA"

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Marletta, Angelo. "L'arte del contemperare. Storia e progetto nell opera 'Il Campo Marzio dell antica Roma' di Giovanni Battista Piranesi." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/944.

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Abstract:
Il presente lavoro ha come oggetto di studio l opera Il Campo Marzio dell antica Roma (1762) di Giovan Battista Piranesi, un volume composto da un testo scritto e da una vasta raccolta di stampe all acquaforte ottenute mediante il processo di incisione di matrici in rame. Il tema della pubblicazione è la ricostruzione ipotetica di una vasta zona della città antica di cui viene analizzata la storia, l evoluzione e la decadenza nelle diverse fasi dell età romana, allo scopo di restituirne l aspetto in pianta e attraverso molteplici vedute. Lo studio è finalizzato alla comprensione della storia della rappresentazione e all analisi grafica del repertorio figurativo, nel tentativo di inquadrare l opera all interno dell intera produzione artistica piranesiana, anche allo scopo di distinguere gli elementi che garantiscono una continuità con le realizzazioni precedenti, dalle novità introdotte dall artista sia sul piano compositivo, che su quello dei contenuti. La ricerca delle fonti storiche, grafiche e cartografiche assunte come riferimento per la realizzazione dell Ichnographia Campi Martii, ed il confronto con i principali modelli icnografici esistenti a quel tempo - come la Forma Urbis e la Nuova Pianta di Roma pubblicata nel 1748 da Giovan Battista Nolli - dimostrano come l elaborato oltrepassi nettamente i limiti della ricostruzione filologica, denunciando con forza il proprio carattere visionario. Un aspetto che viene evidenziato anche attraverso la comparazione delle due diverse tipologie di Vedute presentate dall autore all interno del suo volume. L analisi geometrica delle strutture planimetriche più importanti permette di individuare i principi compositivi messi in atto per la redazione dell Ichnographia, nonché di riconoscere i possibili riferimenti alle architetture antiche o ai disegni cinquecenteschi. Segue una lettura critica dell opera alla luce delle riflessioni condotte dalla storiografia ed in funzione delle teorie architettoniche e del dibattito ideologico settecentesco. L ultimo capitolo esamina l eredità dell opera del maestro veneziano in campo architettonico, dimostrando il carattere attuale del suo pensiero.
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BORTOT, ALESSIO. "Emmanuel Maignan e Francesco Borromini : il progetto di una villa scientifica nella Roma barocca del 17. secolo." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/11578/278699.

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Abstract:
The conception of Villa Doria Pamphilj (ca. 1646) by Francesco Borromini (1599-1667) can be considered one of his most intriguing unbuilt projects. At the time this dwelling was specifically conceived to host the Cardinal Camilo Pamphilj, nephew of Pope Innocenzo X. This project by Borromini is combined with a memorandum written by Emmanuel Maignan (1601-1676) who was Father of the Minim Order and lived in the Convent of SS. Trinità dei Monti in Rome for a period. This handwritten by Father Maignan features a series of scientific wonders which were conceived to adorn Pamphilj’s villa and the sorrounding gardens; these games represent the in-depth interest which aroused the study of optics, gnomonics, pneumatics, acustics and magnetism in the Baroque era. My Phd. thesis speculates about the digital recostruction of this villa and the scientific games matching the typical Borromini’s poetic composition with the mathematic elements added by Emmanuel Maignan. Due to the particular philosophical and cultural atmosphere which inspired architecture in 18th century Rome, this research will develop the topic of René Descartes’ thought (1596-1650) - a key personality in the European context of that time. In fact several interesting connections with the science of the representation arise from Descartes’effort to develop and spread a new method of inquiry.
Tra i progetti non realizzati di Francesco Borromini (1599-1667) di particolare interesse è quello relativo a Villa Doria Pamphilj (1646 circa), concepita quale futura dimora del cardinale Camillo Pamphilj, nipote dell’allora Papa Innocenzo X. Il progetto borrominiano è accompagnato da un promemoria redatto da Emmanuel Maignan (1601-1676), Padre afferente all’Ordine dei Minimi, vissuto per alcuni anni presso il Convento di SS. Trinità dei Monti a Roma. Il manoscritto di Padre Maignan elenca una serie di meraviglie scientifiche concepite per adornare la villa e il giardino circostante, tali giochi testimoniano il profondo interesse, in epoca barocca per gli studi relativi all’ottica, alla gnomonica, alla pneumatica, all’acustica e al magnetismo. La tesi di dottorato ipotizza una ricostruzione in ambito digitale della villa e dei giochi scientifici in essa contenuti, tenendo conto della poetica compositiva borrominiana e degli apporti matematici offerti da Emmanuel Maignan. Alla luce del clima filosofico e culturale che animò la produzione architettonica della Roma del XVII secolo, l’indagine toccherà a più riprese il pensiero di René Descartes (1596-1650), figura chiave nel contesto europeo di quegli anni, impegnato nella divulgazione di un nuovo metodo conoscitivo, dal quale emergono i profondi legami con la scienza della rappresentazione.
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Costa, Silvia. "Il progetto delle pavimentazioni stradali in materiale lapideo: il caso del centro storico di Modena." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/8014/.

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Abstract:
Le vibrazioni indotte dal traffico costituiscono un problema diffuso a causa degli effetti indesiderati che possono generare a lungo termine sulle opere architettoniche e sulle persone. L’intensità di questi fenomeni dipende da numerosi fattori tra cui le caratteristiche dei veicoli (massa, tipo di sospensioni), le relative velocità, la regolarità del piano viabile, le proprietà del terreno di sottofondo, la struttura degli edifici esposti e, soprattutto, le caratteristiche meccaniche dei materiali costituenti la pavimentazione. Il problema è particolarmente sentito nei centri storici delle aree urbane per la presenza di edifici di grande valore artistico e per l’impiego di pavimentazioni di tipo lapideo, caratterizzate da numerose irregolarità di superficie: nasce, quindi, l’esigenza di individuare criteri progettuali e tecnologie costruttive mirati all’attenuazione di questi fenomeni indesiderati e nocivi. A tal fine la presente tesi prevede: • una prima parte, che descrive il centro storico di Modena a partire da un quadro generale storico-morfologico e di pianificazione urbanistica, con particolare attenzione alle tipologie di pavimentazioni stradali ad elementi lapidei e ai materiali tradizionalmente in uso nel territorio modenese; • una seconda parte, che presenta il caso di studio di Piazza Roma e il relativo progetto di recupero per la pedonalizzazione dello spazio pubblico tuttora in corso di realizzazione. Quest'ultimo è stato analizzato da un punto di vista non solo teorico-descrittivo, ma anche pratico-sperimentale, seguendo l’esecuzione dei lavori in cantiere in collaborazione con il Settore Manutenzione e Logistica del Comune di Modena; • una terza parte, relativa al problema delle vibrazioni indotte dal traffico sulle pavimentazioni stradali ad elementi lapidei. Il problema è stato affrontato in termini prima generali, descrivendo i meccanismi di generazione, propagazione e ricezione delle vibrazioni, gli effetti di danneggiamento che possono provocare sulle costruzioni circostanti, le più diffuse tipologie di intervento note in letteratura. Successivamente è stato considerato il caso di Piazza Roma e, partendo dalla rilevazione sperimentale del quadro vibratorio degli edifici adiacenti alla sede stradale, è stata valutata l’efficacia di alcune soluzioni progettuali ai fini della riqualificazione dello stato di fatto.
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Copelli, Alessia. "Il ritrovamento delle origini: l'architettura rurale della bassa reggiana. Un progetto per la "casa rossa" di Claudio Parmiggiani." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15344/.

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Abstract:
Il lavoro affronta il tema del rapporto tra architettura e campagna, e propone come soluzione un intervento che riesca ad inserire un’architettura contemporanea all’interno del mondo rurale. La campagna copre la maggior parte del suolo mondiale ed è quindi essenziale studiare e comprendere i suoi mutamenti, e trovare una maniera per intervenirvi. Lo studio svolto si concentra sul patrimonio rurale della bassa pianura reggiana, considerato paradigmatico di un lavoro che potrebbe essere svolto per molte altre zone agresti. Sono state ricercate l’immagine e la composizione della campagna emiliana, del paesaggio e delle architetture che la abitano, le corti rurali. Si è inoltre indagata l’opera dell’artista contemporaneo Claudio Parmiggiani, originario delle stesse zone, la cui poetica è profondamente radicata nelle origini, per trovare la relazione tra arte, architettura e campagna. Il progetto nasce quindi dalla rilettura critica di regole e principi compositivi precedentemente estrapolati, per arrivare ad un intervento contemporaneo, che si integra nel contesto senza sconvolgerlo e rispettandolo, con un linguaggio puro e minimale ma efficacie.
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NAKASHIMA, LILIAN MASSUMIE. "Il Collegio Urbano de Propaganda Fide: il progetto di Francesco Borromini e l'architettura di collegi e opere pie a Roma tra il 16. e il 17. secolo." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2005. http://hdl.handle.net/11578/278507.

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Marcuccetti, Andrea. "La costruzione dello spazio del sacro cattolico nel XXI secolo, in Italia e Francia : tra tradizione e futuro, attrattività e repulsione : I progetti delle chiese dopo il Grande Giubileo : gli esempi di Roma e Parigi." Thesis, Lille 1, 2012. http://www.theses.fr/2012LIL10171.

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Abstract:
Quelles sont les problématiques posées par l’édification d’une église du troisième millénaire en milieu urbain? Quels sont, actuellement, les lieux de culte - plus ou moins visibles - capables d’attirer fidèles, habitants mais aussi visiteurs ou migrants en transit? Quel type de conflits la construction d’une église, ou plus généralement d’un espace du sacré, peut-elle engendrer dans un quartier et quelles pourraient être les conditions pour les éviter ? Dans certains cas, les lieux de culte contribuent à renforcer le sentiment d’appartenance et/ou d’identité ; ils sont des points de repère dans la ville qui dépassent l’échelle de leur communauté, s’ouvrant aussi à d’autres confessions. Ils participent de la vie urbaine à travers de multiples événements que l’on peut qualifier de culturels. Cette thèse interroge la notion de sacré, aussi bien du point de vue spatial, par l’analyse des églises construites à Rome et à Paris, après le « Grand Jubilé » (entre 2000 et 2010), que du point de vue des représentations individuelles et collectives. Entre tradition et anticipation, attractivité et répulsion et au–delà de la dimension symbolique (brand) de l’édifice cultuel, la thèse pose la question du processus qui conduit à la construction d’un espace autant réel que virtuel. Elle met en évidence, par la comparaison avec la France, les enjeux sous-jacents, les moments où des dysfonctionnements ou des blocages apparaissent mais aussi la manière dont on peut dépasser une vision monofonctionnelle et restrictive du lieu de culte, au profit de démarches partenariales permettant une plus large appropriation de ces espaces, et ce à une époque où les églises se vident de plus en plus
Which are the issues posed for the construction of a church in the urban fabric of the third millennium? Which are, currently, the places of worship -more or less visible- capable of attracting the faithful,the inhabitants but also migrants or visitors in transit?What kind of conflicts can the construction of a church, or more generally of a sacred space,create in a neighborhood and which could be the conditions to avoid it?In some cases, places of worship contribute to reinforce the feeling of belonging and/or identity,they are also points of orientation in the cities,which exceeds the scale of their communities,opening up to other confessions,also.They participate in urban life through many events that we can qualify within culture.This paper interrogates the notion of sacred space from the spatial point of view,through the analysis of the churches built in Rome and Paris,after the Great Jubilee,but also from the standpoint of individual and collective representations.Between tradition and future,attractiveness and repulsion,beyond the symbolic dimension (brand) of the sacred building, the thesis places the question of methodological processes that lead to the construction of a space both real and virtual.Final argument,the comparison between the Italian and French experiences can help to identify the differences between the two systems,the issues of a technical and sociological nature,in order to identify the manner in which we can overcome the monofunctional and restrictive use of the worship site,in favor of multi-functional uses,both internal and aggregated,which allow a wider ownership of these spaces,in an era where the churches are,gradually, more and more empty
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Alaimo, Cristina <1975&gt. "Mariano Fortuny y Madrazo scenografo wagneriano Il contributo di Fortuny nella fase di rinnovamento dei Teatri d'Opera, nella prima metà del XX secolo: testimonianze e considerazioni Analisi dei progetti scenografici wagneriani di Fortuny: Tristano e Isotta, I Maestri Cantori di Norimberga e L'anello del Nibelungo, per il Teatro alla Scala di Milano e per il Teatro Reale dell'Opera di Roma." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20676.

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Abstract:
Attraverso un'indagine e una rilettura delle fonti in materia teatrale, il presente studio propone un'analisi dell'attività creativa di Mariano Fortuny y Madrazo, relativa ai drammi musicali di Richard Wagner, nel contesto del rinnovamento dei Teatri d'Opera, nella prima metà del XX secolo. Vengono analizzate le vicende riguardanti l'ideazione del Sistema Fortuny, il dispositivo d'illuminazione nato come soluzione per le peculiari esigenze sceniche dei drammi wagneriani, e sviluppato in collaborazione con l'ingegnere aeronautico Enrico Forlanini e la Società Leonardo Da Vinci di Milano, negli anni Venti. L'attenzione è posta sui progetti scenografici wagneriani di Fortuny: Tristano e Isotta, per il Teatro alla Scala di Milano, nella stagione teatrale 1900-1901 e I Maestri Cantori di Norimberga, per il Teatro Reale dell'Opera di Roma, nella stagione 1931-1932, rimasto in repertorio fino al 1947, per il quale si propone un approfondimento in relazione al contesto storico d'appartenenza e un'analisi iconografica. Viene inoltre affrontato il progetto per L'anello del Nibelungo, commissionato per la stagione 1949-1950 dal Teatro alla Scala e rimasto incompiuto a causa della morte dello scenografo. Le scelte estetiche e tecniche delle creazioni di Fortuny sono prese in esame alla luce del vivace dibattito sostenuto in ambito teatrale dagli intellettuali e tecnici dell'epoca, tra cui Adolphe Appia e Gino Gori e Pericle Ansaldo. Le collaborazioni con i professionisti coinvolti con Fortuny nelle diverse produzioni, documentate da lettere private e articoli in quotidiani e riviste, vengono investigate allo scopo di comprenderne la relazione con Arturo Toscanini, Caramba, Gino Marinuzzi e in particolare Giovacchino Forzano.
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CALVANO, MICHELE. "Il Reverse Modeling per il progetto di design." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/917859.

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Abstract:
Reverse Modelling (RM) is the process that makes it possible to deduce the representation of the of physical model’s shape by digital acquisition. The aim of the process can be various, in design it can be used both for restyling operations and for more strictly design operations. Today, methodologies and techniques used don’t follow standard procedures, in some cases craft operations are prevailing, in other cases actions aim to the highest strictness to reach extreme accuracy in the result. In the design process of the object, RM has a further task: working out the existing detachment between prototype and projected model, taking an active role in the ideational path of the object. Only an experimental applicative research allows analyzing problems, methods and techniques of commutation from a numerical model (cloud of points, survey) to a mathematical model (digital project). The study’s goal is to solve problems in the RM process applied to the design project. The experience was carried out making use of new potentialities given by digital devices, used to integrate the typical tools of design and descriptive geometry in their most contemporary acceptation. The research has led also to alternative results compared to today’s computational techniques used in the resolving procedures of the problem. The research was dealt with a systematic methodology,which is structured in a first step of cognitive investigation phase, a second step of analysis, then the survey, afterwards an experimental application. The cognitive phase has examined the tools of digital survey,the software of analysis and editing of numerical data and the software of mathematical modelling. The analysis phase was addressed to the problems of mathematical representation in design object. The following phase of survey was characterized by the searching of geometric entities of the object, deduced from the acquired numerical data, therefore the experimentation solved the relationships between prototype, acquired data and ideational mental model. The results come through the tools of our field of study, which express in this research their potential as means of comprehension and solution of the Reverse Modelling process.
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PAGANO, TERESA. "L'arte civica di Ignazio Guidi." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11573/1656744.

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Abstract:
Oggetto della tesi di dottorato è l’opera di Ignazio Guidi, architetto ed urbanista attivo dal 1928 al 1974. L’autore è stato una delle figure centrali per lo sviluppo della città di Roma, per la sua collaborazione agli elaborati di analisi per il piano del 1931 e per la sua partecipazione al Piano delle Arterie di Scorrimento del 1942 che costituirà la base di riflessione territoriale del successivo piano della città del 1962, di cui Guidi fu responsabile direttore tecnico. La sua produzione conta circa un centinaio di opere, dalla scala architettonica a quella urbanistica, tra cui un numero consistente di costruzioni in ambito di edilizia scolastica e una ricca partecipazione a concorsi per la stesura di piani regolatori e sistemazioni su grande scala. Obiettivo della ricerca è l’indagine sul progetto di architettura e la costruzione della città nel periodo che va dagli anni ’30 agli anni ’70. Guidi rappresenta una figura chiave per descrivere un particolare approccio alla costruzione dello spazio pubblico, alla relazione tra edificio ed il suo contesto insieme alla prassi d’indagine multi scalare nell’ambito del progetto della città. L’indagine sui suoi progetti ha messo in luce alcuni temi ricorrenti oggetto di analisi e confronti: il volume e l’ingresso, la costruzione del fronte, la relazione interno/esterno, la differenziazione dei percorsi e la costruzione della piazza. Fatta eccezione per brevi citazioni in manuali e raccolte sull’architettura moderna romana, il lavoro di Guidi non è stato ancora oggetto di una trattazione organica risultando, ad oggi, ancora inedito. I principi a cui si ispira l’opera di Guidi, come l’attenzione alle caratteristiche d’igiene, ventilazione, orientamento e funzionalità, permettono di collocare l’autore in una scala di confronto internazionale che ancora non gli è stata attribuita. La tesi di dottorato si prefigge di mettere in luce l’opera di un architetto che rappresenta un approccio caratteristico alla prassi della progettazione e che offre spunti di riflessione per lo scenario urbano contemporaneo, attraverso lo studio e il ridisegno del suo lavoro e il suo confronto con il panorama italiano ed europeo. Parte dell’indagine si è svolta all’estero, con obiettivo della ricerca quello della possibilità di confronto sul piano della progettazione e della costruzione della città di stampo d’oltralpe e nordeuropeo, ai fini di un’ulteriore verifica e approfondimento sul tema per aprire la possibilità su nuovi scenari in seno alla ricerca.
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GIUSTINIANI, GABRIELE. "Il progetto CITYMOBIL Il Dimostrativo di Roma." Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/11573/918643.

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Abstract:
The potential in urban environments of innovative public transport systems based on automation is being investigated within the CityMobil project (2006-2011). The Rome demonstration is implementing a cybernetic transport system (CTS) to connect the new fair with the car park. For this, a demand study has been carried out with a view to assessing the attitudes of the users towards innovative and conventional systems. A stated preference survey has been designed based on two questionnaires: one for the choice between foot and CTS, one for the choice between foot and a minibus. The responses to the two questionnaires have been pooled and a logit model has been calibrated using the joint maximum likelihood. The results are indicative of the relative preference of the users for innovation, as the demand for CTS is higher than the demand for minibus, the scenario and level-of-service attributes being the same. The hypothesis of heterogeneity across individuals of the attitude towards innovation is tested using a mixed logit formulation. Finally, the variation of preferences with the characteristics of the users, including gender, age and education, is explored.
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Books on the topic "Progetto ROSA"

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Rutelli, Francesco. Progetto per Roma. 2nd ed. Roma: Theoria, 1993.

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Pividori, Maria Rosa. Identità profonda: Un progetto itinerante d'arte contemporanea che coinvolge quattro artiste cilene in dialogo : Marcella Fabiana Bonfanti, Katerina Gutiérrez Molina, Lorena Pedemonte Tarodo, Rosa Velasco Ringeling. Busto Arsizio]: Nomos edizioni, 2015.

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Roberto, Cassetti, and Spagnesi Gianfranco, eds. Roma contemporanea: Storia e progetto. Roma: Gangemi, 2006.

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Vajuso, Michele. E42: La gestione di un progetto complesso. Roma: Palombi, 2007.

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Corsini, Vittorio. Xenia, Roma: Un progetto per il MACRO. Pistoia: Gli ori, 2011.

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Pallottino, Elisabetta. Roma, Torre dei Conti: Ricerca, formazione, progetto. Roma: Carocci, 2013.

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Roma, architettura: La città tra memoria e progetto. Roma: Kappa, 1998.

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Roberto, Cassetti, and Spagnesi Gianfranco, eds. Il centro storico di Roma: Storia e progetto. Roma: Gangemi, 2004.

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Roma: Centro storico e periferia : analisi e progetto. Roma: Kappa, 2011.

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10

Roma, via Panisperna: Dal progetto alle trasformazioni sei-settecentesche. Roma: Kappa, 2005.

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Book chapters on the topic "Progetto ROSA"

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Esposito, Anna. "I collegi universitari di Roma: progetti e realizzazioni tra XIVe XV secolo." In CIVICIMA, 80–89. Turnhout: Brepols Publishers, 1992. http://dx.doi.org/10.1484/m.civi-eb.4.00107.

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2

Carpenzano, Orazio. "MOBILITÀ E PROGETTI MANCATI." In Roma in movimento, 88–143. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvsf1pm5.7.

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3

Capuano, Alessandra. "Roma tra retrospettive e prospettive." In Patrimonio e progetto di architettura, 188–97. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3x69.34.

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Dell’Aira, Paola Veronica, Caterina Padoa Schioppa, and Luca Porqueddu. "PROGETTI PER IL TEVERE, FIUME URBANO." In Flaminio Distretto Culturale di Roma, 200–215. Quodlibet, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv160btd4.16.

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Guarini, Paola, Francesca R. Castelli, and Raffaella Gatti. "UN PROGETTO DI RETE CICLABILE E DI AREE PEDONALI PER IL FLAMINIO." In Flaminio Distretto Culturale di Roma, 28–36. Quodlibet, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv160btd4.4.

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6

Campo, Orazio, and Fabrizio Battisti. "VALUTAZIONI PER LA FATTIBILITÀ DEL PROGETTO PORTUS-OSTIA ANTICA." In Roma tra il fiume, il bosco e il mare, 158–63. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvkwnn48.13.

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Criconia, Alessandra. "Il progetto per Testaccio nella Roma degli interventi sul centro storico, 1978-1986." In Alfredo Lambertucci. 1928-1996, 309–24. Quodlibet, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvvb7msq.22.

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Desideri, Paola. "La prospettiva glottodidattica del Progetto nazionale per l’inclusione e l’integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti." In SAIL. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-477-6/020.

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Abstract:
The purpose of the essay is to examine the aspects and procedures of the National Project for the Inclusion and Integration of Roma, Sinti and Caminanti Children carried out in Italy in the years 2013-2016 by the Ministry of Labor and Social Policies. Some previous laws and regulations aiming at curbing the significant school dropout of Gypsy pupils and at promoting their integration are also taken into consideration. Given the unique cultural and linguistic identity of RSC pupils, the complex implementation of inclusive education practices is here discussed, along with the main ethnic and linguistic peculiarities of RSC pupils in view of their difficult school and social integration within the gagé’s world.
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Conference papers on the topic "Progetto ROSA"

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Cimino, Antonio, Giuseppe De Marco, and Stefano Magaudda. "L’informatizzazione e la divulgazione del Catasto Gregoriano e della cartografia storica di Roma." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7993.

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Abstract:
Il progetto d’informatizzazione del Catasto Gregoriano Urbano di Roma è stato avviato circa dieci anni fa, grazie a un finanziamento della Fondazione Cariplo, ed è ora nella sua fase conclusiva. Il progetto è stato realizzato dal Dipartimento di Studi Urbani dell’università di Roma Tre, dall’Archivio di Stato di Roma, dalla Sovrintendenza Capitolina e dall’Archivio Capitolino e l’attività di ricerca ha permesso di ricostruire l'immagine urbana ed archeologica della Roma preunitaria e post-unitaria. Le mappe del Catasto Gregoriano e i relativi brogliardi costituiscono la base del Sistema Informativo Geografico (GIS) al quale sono stati collegati altri documenti cartografici e documentali: la pianta di Roma di G.B. Nolli del 1748; un consistente numero di schede relative a documenti di archivio in materia di architettura urbana e archeologia; documenti iconografici sulla architettura della città storica. Il progetto intende conseguire un duplice obiettivo: realizzare un sistema informativo geografico in grado di contenere, gestire e divulgare i dati sulla città storica provenienti da fonti diverse; creare uno strumento web a carattere partecipativo e didattico destinato ad un’ampia platea di utenti e non solo a ricercatori e studiosi del settore. La piattaforma web e la banca dati geografica sono state integralmente realizzate con prodotti e software Open Source. The digitization of the Gregorian Urban Cadastre of Rome (Catasto Gregoriano Urbano di Roma) has started about ten years ago thanks to the funding by the Cariplo Foundation, and it is now in its final stage. The project has been implemented by the Department of Urban Studies of the “Roma Tre” University, the Archivio di Stato di Roma, the Sovrintendenza Capitolina and the Archivio Capitolino. The research has allowed to reconstruct the archaeological and urban image of Rome in the pre- and post-unification periods. The maps and registers of the Gregorian Cadastre represent the basis of the Geographic Information System (GIS), which has been linked to maps and documents from other sources: the 1748 map of Rome by G. B. Nolli, a substantial number of datasheets from archive documents related to buildings and archeology, other iconographic documents concerning the architecture of the old town. The project has a dual purpose: on the one hand, the implementation of a GIS able to store, manage and disseminate data about the historic city from different sources; on the other, the activation of a participatory and educational web tool open to a wide audience, not only to researchers and scholars of this particular field. The web platform and the geographic database have been fully implemented with Open Source products and software.
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Salamone, Giancarlo. "Towards the contemporary city. Reading method of post-unification restructuring of Trastevere in Rome." In 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.6046.

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Abstract:
Towards the contemporary city. Reading method of post-unification restructuring of Trastevere in Rome Giancarlo Salamone Dipartimento di Architettura e Progetto. Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Roma. via Flaminia, 359. 00196 Roma. Dottorato di Ricerca in Architettura e Costruzione. Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Roma. via Antonio Gramsci, 53. 00197 Roma. E-mail: giancarlo.salamone@uniroma1.it Keywords (3-5): Restructuring, Rome, Trastevere, process, reading method, tools, analysis in urban morphology Conference topics and scale: Tools of analysis in urban morphology Trastevere, the only area of the historic center of Rome (together with the Vatican / Borgo complex) located on the right side of the Tiber river, shows a morphological structure that depends on the pre-existing substrate, both road that typological, which was modified during the post-unity period by the establishment of the Tiber fronts and, above all, by the opening of Viale Trastevere. In the way of thinking about urban morphology as a scalar product of the factors that influence each other, in particular building typology, local structure, overall structure and territory, and that contribute together to generate an organism, it is therefore possible to read this part of the historical center as the last product, but not definitive, of a "process". The reading method on the consolidated structure, later renovated in a post-unification era, is based on the analysis of the most abundant building typology and on the permanence and derivations of local typological processes that led to the formulation of the “line house” in nineteenth-century line, the predominant building type of roman expansion in nineteenth-twentieth century. The reading of the restructuring, understood as synchronic action on the historical center, has been implemented instead by the analysis of synchronic variations at “line house” through the research of all projects registered for the edification of each block. Thus we can see how the blocks resulting from the transformation, in the logic of a restructuring "contromaglia" like the one for the opening of Viale Trastevere, will be the result of the disconnection of the existing blocks in which the building type adopted has had to adapt to a lower return situations: a reading of a synchronic action on a diachronic process that gives us the modern morphological apparatus. References Muratori, S., Bollati, R., Bollati, S. and Marinucci, G. (1963) Studi per una operante storia urbana di Roma (Consiglio Nazionale delle ricerche, Roma). Maffei, G. L. and Caniggia, G. (1979) Lettura dell’edilizia di base (Marsilio, Venezia). Maffei, G. L. and Caniggia, G. (1984) Progetto nell’edilizia di base (Marsilio, Venezia). Vaccaro, P. and Ameri, M. (1984) Progetto e realtà nell’edilizia romana dal XVI al XIX secolo (Edizioni Calosci, Cortona). Corsini, M. G. (2001) Il tessuto e l’edilizia progettati in Italia dal 1870 al 1930. Permanenza e derivazioni dei processi tipologici locali (Edizioni Kappa, Roma). Archivio Storico Capitolino, archival sources on restructuring area of Trastevere and permanence and derivations of local typological processes.
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Gorgo, Letizia, and Gloria Riggi. "URBAN TRACES: revitalization strategies for abandoned villages." In 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.5938.

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Abstract:
Letizia Gorgo¹, Gloria Riggi² ¹Dipartimento di Architettura e progetto. Dottorato in Architettura e costruzione, Sapienza, Università di Roma, Via Gramsci, 53. 00197 Roma ² Dipartimento di Architettura e progetto. Dottorato in Architettura e costruzione, Sapienza, Università di Roma, Via Gramsci, 53. 00197 Roma E-mail: letiziagorgo@hotmail.it, gloriariggi@libero.it, Keywords : abandoned villages, urban morphology, scattered hotel, existing fabric, revitalization strategies Conference topics and scale: City transformations In Italy today, one can count more than 6000 villages that have been abandoned(deserted) for a variety of causes. This negletc state produces a serious problem related to a wider phenomenon of abandonment of entire portions of italian territories. Realities that differ form the city because of their morphology: Does urban shape represent an urban limit? or is it an alternative testimony to the city? Research purpose is to understand how relationship, between these cases and the territory, works; in particular during the absence of the main component: the human one. The case study Santo Stefano di Sessanio, an ancient village in the center of Italy, inhabited until 90's, shows how the examination of urban shape represents the potentiality of his own revitalization. By relating his historical identity to the scattered hotel projectual approach, it contributes to combine conservation, valorization and sustainability of the existing building fabric, in order to claim the authenticity of these villages declaring their own autonomy and dimension to major urban centers polarization. In this example transformation is meant as conscious project that grow up from the built reality not from the project itself, transformation as knowledge of urban facts, tool to approach to the structure of this reality. References Rossi A., (1966 ) ‘L’architettura della città’, Quodlibet, Macerata Muratori S., (1967) ‘Civiltà e territorio’, Centro studi di storia e urbanistica, Roma Cartei, G. F., (2007) ‘Convenzione europea del paesaggio e governo del territorio’, Il Mulino, Bologna Caravaggi L., (2014) ‘La montagna resiliente’, Quodlibet, Macerata, Strappa, G., Carlotti, P., Camiz, A., (2016) ‘Urban Morphology and Historical Fabrics’, Gangemi Editore, Rome
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Carlotti, Paolo. "Shape of cadastral plot and band of pertinence. Meaning for Architectural Design." In 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.6327.

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Abstract:
Some our studies of urban morphology, implemented on historical and contemporary urban fabric maps, allow us to believe that the shape of the lot and of band of pertinence of a pathway are essential to reading the formative urban process. Different phases of formative process of an urban center seems, in fact, to be recognizable in the of shape of lot and interaction between lots and path. These morphological shapes (lots) are the result of different centrality that are produced in the building fabric and, consequently, the restructuring pathways are important for understanding rules and causes of urban and architectural transformation of the city. This paper aims to offer a contribution to the definition of the elements of urban morphology. This research, part of a series of research, carried out in the Lab. Lettura e Progetto dell’Architettura of the Faculty of Roma (Sapienza), tries to be implemented in some case studies: Murcia and San Mateu. References Merlin P. (1988) Morphologie urbaine at parcellaire, Centre National de la Recherche Scientifiques, Saint Denis. Larkham P.J., Conzen M.P.,(ed) (2014) Shapers of Urban Form. Explorations in Morphological agency, Routledge, London. Strappa G, Carlotti P., Camiz A. (2016), Urban Morphology an Historical Fabrics. Contemporary design of small town in Latium, Gangemi editore, Roma
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Pieri, Sofia. "Strategie digitali e di progetto per un patrimonio costruito e il suo paesaggio nel sistema di fortificazione del Nord Sardegna." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11541.

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Abstract:
Project and digital strategies for a built heritage and its landscape in the coastal fortifications system of Northern SardiniaThe research will deal with new methods about project and digital strategies: first starting from digital survey, operated with 3D laser scanner and photogrammetry procedures, allowing, through various operations, coordinated in a workflow to obtain a single point-cloud, derived from the alignment of all scan, to generate a complex 3D model, so called Building Information Model for Heritage (BIM-H). The present research project aims to investigate and systematize, the new digital restitution strategies of the fortification existing through laser scanning and digital mapping, in particular, on military structures, as well as reflect on the problem of protection and managing this specific kind of built heritage today so far from the motivations that once determined its construction. Choosing two case studies, belonging to the coastal fortifications system of Northern Sardinia, built in the same historical period, Forte Cappellini and Punta Rossa, analyze the common constructive characters, the relationship with nature and their current state of conservation, going to verify the possibility of sharing methodologies and strategies of appropriate project. Passing from an isolated and static vision of work files to one that will be shared and dynamic, it will be possible to offer “food for thoughts” in various areas and disciplines related to Architecture, which will be able to interface simultaneously and work in progress, enriching its content and know-how. The outcome of the study will allow to recognize the emergence of a new strategy of scientific investigation and design able to positively influence the protection and conservation of military architecture of our peninsula, suggesting theoretical and operational guidelines of different nature, often in shorter times and with results almost unimaginable before, allowing for further analysis and developments the same model in future.
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Strappa, Giuseppe, and Marta Crognale. "The forming process of Fiumicino." In 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.6474.

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Abstract:
This analysis, carried out within the Lettura e Progetto Laboratory of "Sapienza" University of Rome and based on the “processual” method, proposes the reconstruction, through the reading and interpretation of the formative process, of the urban settlement of Fiumicino, on the east coast of Rome . The area was formed by a set of fragmented interventions developed in different phases, with heterogeneous destinations and, apparently, no relation of necessity. The site appears mainly linked to the development of illegal buildings that date back to the second postwar period. However, a deeper analysis based on the reading and interpretation of the character of the building fabric, shows the existence of a clear relation of historical continuity between the today town and the territorial structures developed starting from the ancient city of Portus. Through this reading emerges the plan of a town connected to the activities of Porto Canale (Channel Port) in function since XVI Century. From the analysis of the historical cartography appears as a matrix route based on the continuation of the ancient via Portuense was formed in time and developed on the building routes that have resulted. We believe that this is a remarkable case study that exemplifies the formation of local identity at the edge of the metropolis as over time the area has developed a complex structure, connected to port activities, that is now forming its own urban character and individuality, so that recently it was constituted in autonomous municipality. References Ciano, A. (1936) Il Porto urbano di Roma (Soc. Tipo-Litografica Ligure, Genova) Strappa,G. (2014) L’architettura come processo (Franco Angeli, Milano 2014) Strappa, G., Carlotti, P., Camiz, A. (2016) Urban Morphology and Historical Fabrics. Contemporary Design of Small Towns in Latium (Gangemi, Roma)
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Gironi, Roberta. "The Diagonal City: crossing the social divisions." In 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.6266.

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Abstract:
Roberta Gironi Departamento de Proyectos Arquitectónicos, UPV. Camino de Vera, s/n. 46022 Valencia Joint Doctorate Dipartimento di Architettura – Teorie e Progetto. “Sapienza” Università degli Studi di Roma. Via Gramsci, 53. 00100 Roma E-mail: roberta.gironi@gmail.com Keywords (3-5): Informal processes, dynamic transformation, new planning approach, flexible space, self-organization Conference topics and scale: Reading and regenerating the informal city Contemporary cities are affected by transformations that put in discussion the claim of control and stability to which the urban project aspires. All those gradual adjustments are manifested according to the demand, bring toward a less formal and more flexible spatial order, for which the traditional forms of the "static" city become the background of the "kinetic" landscape of informal cities. On the contrary of the formal processes of urban planning, informality process is configured as an organic development model and a flexible dynamic system opened to changes. The informal space is produced according to principles of spontaneity and self-organization. A consideration on the possibility to assume different approaches can be proposed. Those approaches should integrate in the design reasoning all the dynamics usually excluded by the discourse on the urban project, which processes can become catalysts to enrich the methods of planning and design of the urban space. Through the analysis of the case-study Previ Lima and the Living Room at the Border of St. Ysidro, the aim is to delineate in which way the contemporary architecture can absorb and metabolize these processes, triggering a different approach to a different method to intervene in the spaces of relationship among formal and informal. It is believed that the informal urban qualities cannot be eliminated and is impossible to ignore the inhabitants' practices, but rather to work on the intersection between collective and individual actions. References Brillembourg A., Feireiss K., Klumpner H. (2005), Informal City (Prestel Publishing, Munich) Cruz T. (2008), "De la frontière globale au quartier de frontière: pratiques d'empiètement", Multitudes, 31(1). Davis M. (2006), Planet of Slums (Verso, London). Hernandez F., Kellett P., Allen L.K. (2010), Rethinking the informal city: critical perspectives from Latin America (Berghahn books, New York, Oxford). McFarlane C., Waibel M., (2012), Urban Informalities: Reflections on the Formal and Informal (Ashgate, Farnham). Jacobs J. (1961), The death and life of great American cities(Random House, New York- Toronto). Roy A., Alsayyad N., (2004) Urban Informality: Transnational Perspectives from the Middle East, Latin America, and South Asia (Lexington Books, Lanham)
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Maretto, Marco, Barbara Gherri, Greta Pitanti, and Francesco Scattino. "Urban Morphology and Sustainability: towards a shared design methodology." In 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.5695.

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Abstract:
The information revolution is radically transforming the very foundation of the ‘fossil city’. A ‘virtual’ macro-urbanism will intersect with an ‘actual’ micro-urbanism, physical and concrete, determining the form of the new urban environment. Within the binomial of macro- and micro- urbanism, urban morphology identifies an interesting socio-building scale that can serve as the basic strategy for sustainable city planning in the twenty-first century. Morphology thus becomes the necessary ‘plug-in’ for registering the different ‘networks’ that characterize the contemporary city – from IT and ‘smart’ devices to energy and environmental systems - translating these networks into building practices, into ‘fabrics’, for the physical city. At this purpose an Urban Design methodology has been developed in order to combine the Urban Morphology tools with those of Sustainability giving particular attention to the topics of the comfort outdoor and the passive environmental control systems. The methodology has then been applied in the Sant Adrià De Besos Waterfront Regeneration Project in Barcelona. Neighbourhood’s size, complexity and localisation, between the sea and a large area of brown fields at the northern gateway of the Catalan capital, has set up an interesting testing bench. A sequence of consecutive steps characterizes the methodology in which morphology, architecture and sustainability intersect one another within a single design process. References Gherri B. (2015) Assessment of Daylight Performance in Buildings: Methods and Design Strategies, (WIT Press, Boston). Gherri, B. (2016) ‘Environmental Analysis Towards Low Carbon Urban Retrofitting For Public Spaces’, Proceedings of HERITAGE 2016 – 5th International Conference on Heritage and Sustainable Development,Vol. 1, p. 499-508. Marat-Mendes, T. (2013) ‘Sustainability and the study of urban form’, Urban Morphology 17, 123-4. Maretto, M. (2014) ‘Sustainable Urbanism: the role of urban morphology’, Urban Morphology 18(2), 163-74. Maretto, M. (2013) Ecocities. Il progetto urbano tra morfologia e sostenibilità (Franco Angeli, Roma).
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Como, Alessandra, Luisa Smeragliuolo Perrotta, and Carlo Vece. "Agro-Urban Landscape: the case study of Monteruscello-Naples." In 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.6288.

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Abstract:
If the morphology and the studies on the urban form are closely related to the social aspects and are responsibility of architects and policy makers, the issue becomes even more complicated if we're talking about cities with a high number of buildings under public ownership or urban fragments with important dimensions. In Italy there is a very rare case of recent foundation that is the neighborhood Monteruscello in the city of Pozzuoli. Built in the 80s to face the bradisism events that had made uninhabitable other city areas, Monteruscello today, for its dimension, can be considered a "city in the city" where the 90% of the buildings are under public ownership. The neighborhood's project is designed by Agostino Renna who had built Monteruscello through analogical composition with fragments of spatial references of other places and cities. The architect has put in the neighborhood - mainly made up of rural areas - its urban model adapting it to the specific geography of places. During the years the neighborhood has never built an own identity becoming one of the most degraded areas of the city. The paper deals with the issue of urban form and morphology today starting from the study of Monteruscello - as imagined by its creator through the critical issues that underlie its design - and through an experimental design of a new agro-urban landscape for the neighborhood that involves three hectares of public green spaces - now abandoned - turning them into agricultural lands to urban use and growth resource. References Renna, A. (ed.) (1980) L’illusione e i cristalli : immagini di architettura per una terra di provincia (Clear, Roma) Giglia, A. (1997) Crisi e ricostruzione di uno spazio urbano : dopo il bradisismo a Pozzuoli : una ricerca antropologica su Monteruscello (Guerini, Milano) Capozzi, R. (ed.) (2016) Agostino Renna : la forma della città (Clean, Napoli) Pagano, L. (ed) (2012) Agostino Renna : rimontaggio di un pensiero sulla conoscenza dell’architettura : antologia di scritti e progetti 1964-1988 (Clean, Napoli)
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Aragona, Stefano. "Ecological city between future and memory: a great opportunity to rethink the world." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7932.

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Abstract:
L’attuale momento di crisi sociale, ambientale e spaziale può essere una svolta - uno dei significati della parola greca originaria κρίσις - del modello di sviluppo basato sul paradigma industriale (Khun, 1962) i cui limiti erano ipotizzati nell’omonimo The Limits of Growth commissionato dal Club di Roma ad alcuni ricercatori del MIT di Boston (USA) edito nel 1972. Il presente scritto suggerisce di sostituire al modello industrialista del “fare la città” - indifferente alle condizioni locali grazie alla supremazia data alle “soluzioni” tecnologiche (Del Nord,1991) - l’approccio ecologico che parte dalle condizioni locali quali indicazioni di piano/progetto/realizzazione per la trasformazione dell’anthropocosmo, cioè del rapporto tra contenitori, reti e comportamenti, ovvero del λόγος, discorso, studio, con l’οίκος, ambiente (www.ekistics.org) con le finalità di Smart City cioè costruire Comunità inclusive, sostenibili socialmente e materialmente avendo il risparmio di consumo di suolo come presupposto della sostenibilità. Ciò significa per i paesi ormai più che emergenti - BRIC e tutti gli altri in forte crescita economica - evitare gli errori compiuti dalle nazioni, usualmente chiamate Occidentali, di devastazione del territorio oltre che in termini di danni sociali. Mentre per quest’ultime l’attenzione va posta al tema della riqualificazione dell’esistente sotto il profilo funzionale, spaziale, ambientale e sociale. Per entrambe si pone la questione centrale del rapporto con la storia, i segni di essa sul territorio, cioè la memoria quale essenziale componente del senso delle cose. The current social, environmental and territorial crisis, can be a turning point - one among the meanings of the originary Greek word κρίσις - of the development model based on the industrial paradigm (Kuhn, 1962) whose limits were declared in the homonymous The Limits of Growth commissioned by the Club of Rome at Boston MIT researchers (Meadows and al.) and published in 1972. This paper suggests to replace the industrial model of “making the city” - indifferent to local conditions thanks to the supremacy given to the technological “solutions” (Del Nord, 1991) - with the ecological approach that starts from the local conditions such as indications of plan/project/construction for the transformation of the anthropocosmo, i.e. the relationship connecting shells, networks and behaviours. That is to relate the λόγος, discourse, analyses, with the οίκος, the environment (www.ekistics.org): finally the purpose of Smart City. It requires to build inclusive Communities, socially and materially sustainable, having the saving of land use as precondition. This should mean for most countries now more then emerging - BRIC and everyone else in the strong economic growth - try to avoid the mistakes made by the nations, usually known as Western ones: i.e. devastation of the territory, social harms, and attention to the spatial redevelopment, and to the functional and social ones. For both there is the central question of the relationship with history, the signs of it, ie the memory as essential component of the meaning of things.
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