Academic literature on the topic 'Progetto Marte+'

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Journal articles on the topic "Progetto Marte+"

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Parenti, Roberto. "Dalla stratigrafia all’archeologia dell’architettura. Alcune recenti esperienze del laboratorio senese." Arqueología de la Arquitectura, no. 1 (December 30, 2002): 73. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.7.

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Abstract:
L’autore presenta tre delle linee di ricerca sviluppate dal Laboratorio senese, risultato della prassi operativa su alcune centinaia di edifici. La prima è una riflessione sulla complessità del processo di formazione del deposito stratificato, sulle strategie da seguire nell’esecuzione dell’indagine e sulla necessità di un ‘progetto conoscitivo’ preliminare all’indagine stessa. La seconda linea di ricerca affronta lo studio delle malte. L’obiettivo è quello di calibrare gli strumenti che possono essere impiegati per ricorrere all’analisi delle malte nell’identificazione delle attività edilizie. Le malte possono considerarsi come il perfetto fossile guida per le attività dell’edilizia storica, poiché devono essere preparate al momento del loro utilizzo (non possono essere reimpiegate), anche per i più piccoli interventi. L’ultima parte del contributo tratta della fotografia rettificata, grazie alla quale è possibile simulare un modello virtuale dell’edificio, “ricostruendolo” nelle sue varie fasi costruttive, e attraverso il quale studiare e verificare tutte le operazioni di analisi della struttura materiale.
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Bobbi, Silvia. "La progettazione del naviglio di Pavia (1805-1808): il difficile avvio della politica d 'intervento Territoriale nel Regno d'Italia." SOCIETÀ E STORIA, no. 137 (September 2012): 561–97. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-137003.

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Abstract:
Il saggio si avvale della documentazione concernente i lavori pubblici conservata presso l'Archivio di Stato di Milano, allo scopo di ripercorrere la progettazione del Naviglio di Pavia (1805-1808) durante il Regno d'Italia - opera di alto valore strategico- militare, per il trasporto dei cannoni prodotti nell'Arsenale di Pavia - e mettere in luce i motivi che condussero alla rimozione di Giovanni Paradisi dalla carica di Direttore del Dipartimento di Acque e Strade nel 1809. Emerge come le resistenze opposte dagli ingegneri del corpo al progetto ed al primo progettista, il matematico Vincenzo Brunacci, avessero origine nelle tradizionali collusioni intessute tra costoro e gli appaltatori d'opere pubbliche, a cui quest'ultimo stava tentando di porre un argine per mezzo di un nuovo «Piano d'amministrazione» del naviglio. L'opposizione degli ingegne- ri si celň dietro questioni di carattere tecnico - come l'opera di Bruschetti si preoccupň di confermare - come quelle giÀ emerse nel parere dell'ispettore generale del corpo francese dei Ponts et Chaussées, Gaspard Claire François Marie Riche de Prony, contrario al progetto per rivalitÀ accademiche e scientifiche in precedenza maturate contro Brunacci. Si sostanziň invece, come solo le carte amministrative testimoniano tra le fonti, in un vero e proprio "tranello burocratico" teso a Brunacci sul piano della correttezza procedurale, che ne determinň le dimissioni.
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Rich, J. W. "Augustus's Parthian honours, the temple of Mars Ultor and the arch in the Forum Romanum." Papers of the British School at Rome 66 (November 1998): 71–128. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004244.

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Abstract:
LE ONORIFICENZE PARTICHE DI AUGUSTO, IL TEMPIO DI MARTE ULTORE E L'ARCO NEL FORO ROMANOQuesto articolo esamina le onorificenze conferite ad Augusto in commemorazione dell'accordo con i Parti del 20 a.C. In Dio 54.8.3 è sostenuto che l'impresa fu celebrata con la costruzione di un arco trionfale e di un tempio dedicato a Marte Ultore sul Campidoglio. Quest'ultimo sarebbe stata la sede delle insegne recuperate nell'impresa. Tuttavia, il passaggio sostiene anche che Augusto fu accolto da un'ovazione al suo ritorno a Roma, episodio che si sa non essere vero. In questo articolo viene suggerito che le onorificenze che Dio riporta furono votate dal Senato e o respinte totalmente da Augusto o accettate in una forma modificata. Augusto accettò l'idea di un tempio dove tenere le insegne, ma insistette che questo fosse costruito non sul Campidoglio, ma nel suo progettato nuovo foro. L'idea di un nuovo arco venne invece respinta da Augusto. Tuttavia egli accettò che il triplo arco eretto nel foro romano in onore della vittoria di Azio fosse modificato per commemorare il recupero delle insegne. Ulteriori onorificenze offerte ad Augusto al suo ritorno a Roma nel 19 a.C. includono un carro associato al proposto tempio di Marte Ultore; Augusto accettò che questo fosse eretto nel foro augusteo, e può quindi essere identificato con il carro menzionato nelleRes Gestae35.Tali questioni fanno nuova luce sulla concezione e sul significato simbolico del foro augusteo e del tempio di Marte Ultore e forniscono una nuova soluzione all'annoso problema dell'arco di Augusto nel foro romano. Questo articolo ha anche un più ampio significato, quale illustrazione del modo in cui i processi onorifici potessero fungere da dialogo tra i sudditi e l'imperatore.
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Ranieri, Filippo. "Markus Alexander Plesser, Jean Etienne Marie Portalis und der Code civil. Stefano Solimano, Verso il Code Napoléon. Il progetto di codice civile di Guy Jean-Baptiste Target (1798-1799)." Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte. Romanistische Abteilung 117, no. 1 (August 1, 2000): 635–40. http://dx.doi.org/10.7767/zrgra.2000.117.1.635.

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Dissertations / Theses on the topic "Progetto Marte+"

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Bigi, Massimo. "Progetto concettuale di rotore di velivolo per esplorazione marziana." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Con il presente elaborato di tesi ci si propone di sviluppare il progetto concettuale del rotore di un velivolo per l’esplorazione marziana di massa complessiva pari a 20 kg. Tenendo conto delle problematiche specifiche del caso di studio e degli approcci non convenzionali al problema che esso richiede, l’obiettivo è quello di trattare a livello concettuale il progetto di un rotore ottimizzato per l’atmosfera di Marte e per le sue peculiari caratteristiche fisiche. Questo studio costituisce il punto di partenza per uno sviluppo più dettagliato dell’argomento nel corso del progetto preliminare. Dopo aver definito un modello di atmosfera di riferimento, le specifiche del progetto e i requisiti che esso deve rispettare, utilizzando i risultati teorici della Teoria del Disco Attuatore si è compiuta una prima valutazione delle dimensioni generali richieste dal caso di studio, individuando raggio e “solidity ratio” opportuni. Dopodiché, applicando la Teoria dell’Elemento di Pala, si è progettata la geometria in pianta delle pale, determinandone il numero, la corda effettiva e la rastremazione. Infine, una possibile scelta del profilo da impiegare è stata proposta, e una distribuzione dell’angolo di calettamento dei profili lungo la pala è stata progettata. Una volta dimensionata la geometria concettuale del rotore, si è realizzata una sua modellazione in un CAD tridimensionale.
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Najdenovska, Ilinka. "Progetto di un museo marittimo sul canale Candiano a Ravenna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1290/.

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Abstract:
L’intenzione di questo progetto, all’interno di un’area complessa come la Darsena di città, è quella di comporre un nuovo museo per la città, un museo del mare. Perchè il museo del mare? A Ravenna esistono tanti musei che riguardano la cultura, l’arte, la scienza, l’archeologia ecc., ma tra tutti questi musei di funzione varia non c’è nessun’altro legato a quell’elemento fonte su cui si è basata tutta la storia e essenza di Ravenna – l’acqua. Per questo motivo, il nuovo progetto sulla Darsena e prima di tutto sul Canale Candiano vuole costruire un nuovo complesso per la città che comprende tutto quello che insieme all’acqua è diventato un patrimonio da conservare e mostrare.
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Bagnara, Agnese. "Ravenna e la Darsena di città Progetto per un museo e centro di ricerca di scienze ambientali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1534/.

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Abstract:
Il mio lavoro di tesi è partito da uno studio approfondito del contesto in cui si trova la Darsena di Ravenna, la mia area di progetto. Tutta la storia dell’evoluzione di Ravenna è legata soprattutto a due fattori principali: la necessità di difendersi dalle incursioni esterne e il continuo adattarsi alle trasformazioni del territorio soprattutto per quanto riguarda la linea di costa e il corso dei due fiumi che la circondano, il Ronco e il Montone. Questi due fattori hanno fatto si che Ravenna sia apparsa, sin dai primi secoli d. C., una città cinta da grandi mura, circondate da fiumi. Il Ronco e il Montone, sono poi diventati, a metà del XVI sec. i protagonisti principali della storia di Ravenna. I diversi progetti che si sono susseguiti nel tempo per cercare di deviarli e allontanarli dalla città, dato che ormai rappresentavano solo un grosso pericolo di alluvione, hanno determinato l’abbandono del primo porto della città, voluto dall’imperatore Augusto e la nascita dell’attuale canale Candiano. Fin dall’inizio il nuovo porto di Ravenna ha presentato una serie di problemi legati alla scarsa profondità del fondale e ai costi di manutenzione, a tal punto che le attività del porto sono sempre state molto limitate. Oggi la Darsena di città è caratterizzata da una moltitudine di edifici di archeologia industriale, risalenti al boom economico degli anni ’50, che risultano per la maggior parte, in uno stato di degrado e abbandono, incominciato con la crisi petrolifera degli anni ’70. A partire dal P.R.G. del 1993, si sono messi in atto una serie di iniziative atte a rivitalizzare e reintegrare quest’area all’interno della città storica, in modo che non sembri più un’entità separata ma che possa diventare un grande potenziale di sviluppo per la città stessa. La politica di riqualificazione del waterfront non riguarda solo Ravenna, ma è una strategia che molte città del modo hanno adottato negli ultimi decenni per ridare lustro alla città stessa e, allo stesso tempo recuperare zone spesso lasciate al loro destino. Fra queste città ho scelto di approfondirne cinque, Baltimora, Barcellona, Genova, Amburgo e Bilbao, evidenziando le diverse situazioni ma soprattutto le diverse motivazioni che le hanno spinte a raggiungere la medesima conclusione, quella che l’area portuale rappresenta un grande fattore di sviluppo. La mia attenzione poi si è spostata su quale attività potesse essere più adatta ad assolvere questo obiettivo. Ho pensato di progettare un museo e una serie di edifici ad esso collegati, come un centro di ricerca con residenze annesse e una torre belvedere, che dessero all’area la possibilità di essere vissuta in tutto l’arco della giornata e per tutto l’anno. Prima di affrontare direttamente la parte progettuale ho cercato di capire quale fosse la tipologia di museo e quali fossero i principali elementi indispensabili che caratterizzano questi edifici. Durante lo studio di questi casi ho classificato i musei secondo 5 categorie diverse, la galleria, la rotonda, la corte, la spirale e la pianta libera, che rispecchiano anche lo sviluppo storico di questa particolare tipologia architettonica. In base a tutte queste considerazioni ho affrontato il mio progetto. L’area presa in esame è caratterizzata da un’ampia superficie su cui insistono tre imponenti edifici di archeologia industriale molto degradati e utilizzati come magazzini dalla società proprietaria dell’area. Due di questi presentano un orientamento parallelo alla tessitura dei campi, il terzo invece segue un orientamento proprio. Oltre a queste due trame nell’area se ne può rilevare una terza legata all’andamento del canale. Queste grandi cattedrali del lavoro mi hanno fatto subito pensare di poterle utilizzare come spazi espositivi per mostre permanenti e temporanee, mantenendo intatta la loro struttura portante. Ho deciso di immergere l’edificio più imponente dei tre, che si trova in asse con la strada veicolare di accesso dalla città, in una grande corte verde delimitata ai lati da due nuovi edifici a L adibiti a veri e propri musei. Se da una parte questi musei costituiscono i limiti della corte, dall’altra rappresentano le quinte sceniche di aree completamenti differenti. Il museo adiacente al canale si affaccia su una grande piazza pavimentata dove troneggia l’edificio di archeologia industriale più simile ad una basilica e che accoglie i visitatori che arrivano tramite la navetta costiera; l’altro invece guarda verso il centro di ricerca e le residenze universitarie legati tra loro da un grande campo lungo completamente verde. A concludere la composizione ho pensato ad una torre belvedere dalla pianta circolare che potesse assorbire tutte le diverse direzioni e che si trova proprio in asse con il terzo edificio di archeologia industriale e a contatto con l’acqua. Per quanto riguarda l’organizzazione interna dei musei ho scelto di proporre due sezioni dello stesso museo con caratteristiche ben distinte. Il primo museo riguarda la storia della civiltà marinara di Ravenna ed è caratterizzato da ambienti conclusi lungo un percorso prestabilito che segue un criterio cronologico, il secondo invece presenta una pianta abbastanza libera dove i visitatori possono scegliere come e su cosa indirizzare la propria visita. Questa decisione è nata dalla volontà di soddisfare le esigenze di tutta l’utenza, pensando soprattutto alla necessità di coinvolgere persone giovani e bambini. Il centro di ricerca è organizzato planimetrica mente come una grande C, dove le due ali più lunghe ospitano i laboratori mentre l’ala più corta rappresenta l’ingresso sottolineato da un portico aggettante sulla corte. Simmetricamente si trovano i sette volumi delle residenze. Ognuno di questi può alloggiare sei studenti in altrettanti monolocali con servizi annessi, e presenta al piano terra aree di relax e sale lettura comuni. La torre belvedere invece riveste un ruolo più commerciale ospitando negozi, uffici per le varie associazioni legate al mare e un ristorante su più livelli, fino ad arrivare alla lanterna, che, come il faro per le navi, diventa un vero segno di riconoscimento e di orientamento dell’area sia dal mare che dalla città.
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Ricci, Lisa. "Terme e piazza sul mare: progetto di riqualificazione del parco di Levante a Cesenatico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1281/.

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Abstract:
Questo progetto consiste nella riqualificazione del Parco di Levante di Cesenatico. Si tratta di un complesso termale, alberghiero, residenziale e commerciale. Vengono studiati più approfonditamente il complesso terme - albergo e la piazza sul mare, simboli del turismo balneare della riviera adriatica.
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Castellucci, Elisa. "Le terme e la piazza sul mare : progetto di riqualificazione del parco di Levante a Cesenatico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1282/.

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Abstract:
Questo progetto consiste nella riqualificazione del Parco di Levante di Cesenatico. Si tratta di un complesso termale, alberghiero, residenziale e commerciale. Vengono studiati più approfonditamente il complesso terme - albergo e la piazza sul mare, simboli del turismo balneare della riviera adriatica.
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Santoro, Gianpiero, and Fabio Monducci. "Fra spazio e identità. Riqualificazione dell'area di Porta Napoli a Taranto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/17069/.

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Abstract:
Centro nevralgico nella redazione del nuovo piano urbanistico generale, del quale la città dovrà necessariamente dotarsi entro il 2018, l’area di Porta Napoli a Taranto è di fondamentale importanza per dare delle risposte alle esigenze di una città che soffre della mancanza di un piano che dia ordine e corregga quanto si sia aggiunto e sedimentato in maniera sconnessa e ingiustificata nel tempo. L’attuale interesse, sempre crescente, per le aree dismesse e irrisolte, si collega alla volontà di evitare che la città si allarghi ancora. In linea con la visione di un’urbanistica più vicina alle politiche di sviluppo sostenibile per cui limitare l’espansione delle periferie e dei margini della città vuol dire migliorare quanto è già stato costruito, intensificare gli spazi costruiti e riqualificare il “terzo paesaggio” affinché le città abbiano possibilità di crescere all’interno.Le condensate vicende economiche susseguitesi nell’ultimo secolo hanno profondamente cambiato il volto di Taranto. Non si tratta solo della forma della città ma del rapporto uomo-ambiente o meglio del difficile rapporto individuo-città. Il fenomeno di crisi identitaria e perdita di appartenenza del cittadino si riflette nella qualità dello spazio urbano e in particolare dello spazio pubblico. L’area in questione è nella parte nord-occidentale della città. Un fazzoletto di terra fra i due mari, il Mar Piccolo e il Mar Grande, e fra due poli in egual misura importanti, il polo industriale e la Città Vecchia, oggetto di un sempre maggiore e crescente interesse. Pensare alla riqualificazione di Porta Napoli vuol dire riflettere sul concetto di vuoto, sulla ridefinizione di spazi con un carattere distintivo e quindi creare luoghi dove si ri-costituisce un’identità. Si tratta di pensare al ruolo significativo che una singola parte può svolgere nello sviluppo e nelle sorti di rinnovamento dell‘immagine della città intera che dovrà superare la dipendenza dalla grande industria.
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TIRRO', GAETANO. "Nuovi approcci dell'ingegneria agraria in contesti produttivi ad elevato valore ecosistemico e sociale: il caso della viti olivicoltura "eroica"." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/2158/851105.

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Books on the topic "Progetto Marte+"

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Netti, Vittorio. Abitare Marte: Architettura oltre il pianeta Terra : Hive Mars : progetto di un insediamento, di classe ibrida, sulla superficie marziana. Roma: Gangemi editore SpA international, 2021.

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Istituto tecnico per attività sociali (Merano, Italy), ed. Kunst am Bau: Kunstprojekt Marie Curie--internationaler Wettbewerb = Progetto d'arte Marie Curie--concorso internazionale. Wien: Folio, 2003.

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Tiziana, Quaglia, and Polli Giorgio, eds. Ridisegnare Venezia: Dieci progetti di concorso per la ricostruzione di Campo di Marte alla Giudecca : [mostra : Venezia, ottobre-novembre 1986, Ateneo S. Basso, Piazza S. Marco. Venezia: Cataloghi Marsilio, 1986.

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Book chapters on the topic "Progetto Marte+"

1

Campo, Orazio, and Fabrizio Battisti. "VALUTAZIONI PER LA FATTIBILITÀ DEL PROGETTO PORTUS-OSTIA ANTICA." In Roma tra il fiume, il bosco e il mare, 158–63. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvkwnn48.13.

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