Academic literature on the topic 'Progetto di territorio e paesaggio'

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Journal articles on the topic "Progetto di territorio e paesaggio"

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Besio, Mariolina. "Abitare in campagna. Un progetto normativo per il territorio, l'ambiente e il paesaggio." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 97 (February 2011): 48–60. http://dx.doi.org/10.3280/asur2010-097005.

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Abstract:
L'autore considera le forme abitative che si stanno diffondendo nei territori rurali. Rileva le emergenze ambientali che vi si sono manifestate negli ultimi decenni e il rinnovato interesse per il paesaggio. Prende atto che in urbanistica il territorio extraurbano č stato un tema di scarsa importanza e che gli strumenti disponibili non sono adeguati. Conclude, mettendo a fuoco principi, criteri e categorie di un progetto normativo in grado di governare i nuovi processi abitativi in modo complessivo e organico.
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Garzilli, Francesca. "Latenze del paesaggio periurbano: in dialogo con François Jullien." CRIOS, no. 19 (May 2021): 34–45. http://dx.doi.org/10.3280/crios2020-019004.

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Abstract:
Il paper rilegge criticamente il territorio periurbano e le sue potenzialità a partire da un'intervista rilasciata da François Jullien in merito ad alcuni concetti, pertinenti all'oggetto di riflessione, espressi all'interno del libro "Vivre de paysage ou l'impensé de la raison" (2014) . Scopo del sag¬gio è di mettere in relazione il concetto di paesaggio espresso da Jullien, riferito alla tradizione cinese, ed in particolare le sue condizioni di spazio entre ed ècart, con le caratteristiche tipiche del territorio periurbano. Questa impostazione sembra particolarmente utile per superare i limiti descrittivi e prefigurativi legati alla condizione topologica di questo spazio, frammentario, ibrido, discontinuo, contradditorio. La visione olistica sostenuta dallo studioso francese sembra infatti esaltare le potenzialità del periurbano come "campo di transizione", aiutando ad uscire da alcune secche concettuali persistenti nel dibattito disciplinare. La contaminazione tra questa interpretazione del paesaggio e gli studi provenienti dalla tradizione del landscape ecology possono così contribuire a un nuovo discorso sul paesaggio periurbano e sulle possibilità di una sua risignificazione mediante una rinnovata idea di progetto.
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Lloyd, John, Neil Christie, and Gary Lock. "From the mountain to the plain: landscape evolution in the Abruzzo. An interim report on the Sangro Valley Project (1994–5)." Papers of the British School at Rome 65 (November 1997): 1–57. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010576.

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Abstract:
DALLA MONTAGNA ALLA PIANURA: EVOLUZIONE DEL PAESAGGIO IN ABRUZZO. UN RAPPORTO PRELIMINARE SUL PROGETTO DELLA VALLE DEL SANGRO 1994–95Questo rapporto discute le metodologie ed i principali ritrovamenti delle prime due stagioni del progetto della Valle del Sangro, tuttora in corso. Il progetto, organizzato dalla Soprintendenza Archeologica dell'Abruzzo e dalle Università di Leicester e di Oxford, ha lo scopo di esaminare i dati archeologici, architettonici, etnografici ed ambientali per l'alta e la media/bassa valle, con particolare riferimento alla comprensione del ruolo svolto dalla piccola città e dal villaggio in una varietà di paesaggi in un periodo che va dall'arcaico all'alto medioevo (ca 600 a.C. – 900 d.C.).Gli scavi di siti arcaici e successivi in Val Fondillo — nell'alta valle — e dell' oppidum ellenistico e romano di Monte Pallano nella media valle sono di grande importanza per la conoscenza dell'epoca sannita e di quella romana, mentre nomi di luoghi (quale Fara) e resti di castelli (quale la Rocca Intramonti) forniscono un'iniziale guida allo studio degli schemi insediativi alto medievali e medievali. La ricognizione ha cominciato a fornire un quadro dettagliato dell'occupazione dell'area gravitante su questi siti, con l'analisi CAD e GIS come elemento centrale di questo studio. Una notevole importanza è stata anche data ad uno studio etnografico volto alla comprensione del ruolo della transumanza (un elemento tradizionale dell'economia regionale) e la sua relazione con gli antichi sistemi insediativi e di uso del territorio.
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Vingelli, Federica. "Architettura non estrattiva. Verso un'architettura senza sfruttamento di materia, energia, popoli." CRIOS, no. 21 (November 2021): 86–92. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-021008.

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Abstract:
È possibile immaginare un'architettura e un modello di prosperità che non dipendano dalla continua estrazione ed esaurimento di risorse ed energia? La domanda è al centro di Non Extractive Architecure, un progetto multidisciplinare curato da Space Caviar, che elabora la visione di accademici e designers sulle relazioni tra le discipline del territorio e i principi capitalistici di accumulazione, sfruttamento e consumo. La dimensione del paesaggio risulta fondamentale in questa ricca piattaforma, indagata anche attraverso l'occhio esperto del fotografo Armin Linke. Il progetto vede l'organizzazione di una mostra (a Venezia presso Palazzo delle Zattere da Marzo 2021 a Gennaio 2022) e la pubblicazione di un volume omonimo, sui cui ragiona questo breve testo. L'obiettivo è ripensare un nuovo paradigma per un' architettura che sia in grado di non gravare sull'equilibrio del pianeta e dei popoli.
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Talŕ, Paola. "Acque trasportate: l'acquedotto di Colognole e l'entroterra di Livorno." STORIA URBANA, no. 125 (April 2010): 169–86. http://dx.doi.org/10.3280/su2009-125009.

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Abstract:
Costruito tra il 1793 e il 1872 su progetto di illustri architetti ed ingegneri delle Regie Fabbriche Granducali, l'Acquedotto di Colognole funziona per la cittŕ fino al 1957; da allora viene abbandonato e approvvigiona solo alcuni piccoli centri collinari. Oggi ci troviamo di fronte ad un manufatto monumentale che ha perso la funzione per cui era stato costruito, ma non il suo valore storico e architettonico e la relazione con il paesaggio. La costruzione di questo acquedotto ha segnato l'evoluzione delle consuetudini delle popolazioni collinari e dei territori che ha attraversato trasformandone gli scenari. La comprensione dei complessi cambiamenti nel tempo consente una lettura del paesaggio di grande attualitŕ in merito a rilevanti questioni di conservazione e tutela. Il contributo inquadra il tema a partire dalle accresciute necessitŕ dell'approvvigionamento idrico della cittŕ e del porto di Livorno, illustra la complessa articolazione del lungo cantiere per la costruzione del nuovo acquedotto; infine dedica un'ultima parte all'importanza della conoscenza geografica del paesaggio, cosě come emerge dalle descrizioni dalle principali guide storiche del XIX secolo e dalle vicende della realizzazione della Passeggiata degli Acquedotti.
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Cialdea, Donatella, and Chiara Pompei. "Realizzare/ripensare il paesaggio: il fiume come rete di sperimentazioni." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 132 (November 2021): 5–25. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-132001.

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Abstract:
Il paesaggio e un'opportunita per sperimentare approcci innovativi di piano e di progetto per i territori fragili. Tra questi rientrano le reti fluviali, che spesso attraversano gli spazi urbani. A causa dei cambiamenti climatici, questi territori sono divenuti luoghi di elezione per la sperimentazione contemporanea di strategie territoriali e locali. I Contratti di fiume possono essere identificati come un processo in grado di risolvere il complesso sistema di relazioni tra tutte le componenti in gioco.
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Longo, Antonio. "Progettare in regime di risorse scarse." TERRITORIO, no. 57 (June 2011): 93–101. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057013.

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Abstract:
Cernusco sul Naviglio č una cittŕ di notevole abitabilitŕ, apparentemente lontana dagli aspetti critici che connotano la gran parte del territorio Milanese. Gli effetti dello sviluppo immobiliare degli anni recenti, modificando la percezione del paesaggio urbano e gravando sul sistema dei servizi locali, hanno rappresentato per la cittŕ una complessiva perdita di valore dei luoghi e la compromissione di una condizione di equilibrio della comunitŕ. L'avvio del progetto di Piano ha rappresentato inizialmente l'occasione e lo strumento per rifiutare le modalitŕ di cambiamento recenti. Solo in un secondo momento ha rappresentato la via per riorientare lo sviluppo e per riportare la cittŕ entro una propria misura. Infine ha costituito una via per immaginare una diversa forma di cambiamento fondata sull'attribuzione di un senso nuovo alle risorse esistenti, sulla loro ricomposizione, su pochi e controllati nuovi sviluppi.
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Dini, Roberto. "Nuovi sguardi sulla montagna. Elementi per il progetto alla grande scala." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 158–63. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056024.

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Abstract:
In quanto spazio ‘altro' le Alpi costituiscono un terreno di sperimentazione privilegiato per tentare di rispondere ad alcune domande centrali nel dibattito sulla pianificazione e sul progetto d'area vasta: dalle problematiche connesse alla patrimonializzazione del paesaggio, all'intreccio tra dato fisico e sociale, alla sostenibilitŕ ambientale, alla tutela del patrimonio storico e ambientale. Č fondamentale ragionare su modalitŕ di trasformazione in grado di tenere assieme immagini, progettualitŕ, dinamiche di natura differente, al fi ne di generare ‘territori abitati' nella complessitŕ dei loro valori. Anche nel contesto alpino emerge la necessitŕ di una riflessione intorno al tema dell'architettura alla grande scala, nell'incrocio tra strutturazioni insediative, morfologie del substrato territoriale con l'insieme delle pratiche dell'abitare e delle politiche di sviluppo locale.
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Diantini, Alberto. "Petroleumscape e petrocultura nelle concessioni Val d'Agri e Gorgoglione: analisi territoriale del paesaggio petrolifero della Basilicata." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 3 (September 2022): 29–49. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2022oa14589.

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Abstract:
La Basilicata viene spesso definita il ‘Texas d'Italia' in virtù della ricchezza di petrolio delle concessioni Val d'Agri e Gorgoglione, che rappresentano l'area petrolifera onshore più importante a scala europea. In un territorio caratterizzato da un'elevata biodiversità e una peculiare tradizione agroalimentare, si è consolidato un petroleumscape alimentato da una petrocultura ormai molto radicata nell'identità sociale locale. Il presente articolo mira a delineare le dinamiche che contribuiscono a costituire questo paesaggio petrolifero, frenando la costruzione di percorsi di sviluppo alternativi. Per superare il petroleumscape sono necessari nuovi progetti che riconoscano il ruolo attivo dei cittadini nella definizione dei modelli produttivi che danno forma al territorio in cui vivono, nella direzione di una transizione energetica consapevole e partecipata. 
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Di Franco, Andrea. "I confini della cittŕ." TERRITORIO, no. 59 (November 2011): 70–74. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059012.

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Abstract:
Parlare di confine della cittŕ, di limite urbano, oltre la formalizzazione storica data dal manufatto perduto delle mura di cinta, conduce il concetto stesso di limite verso una nuova possibilitŕ di forma per le molteplici culture, pratiche urbane, modi abitativi. Un tema chiave per istruire quest'ottica progettuale nella cittŕ contemporanea č quello della differenziazione tra gli ambiti periferici. Il rapporto tra cittŕ e territorio č attualmente connotato dalla condizione evanescente del discrimine tra assetti distinti. Differenze, specificitŕ, soglie: su questi nodi il progetto č forse ancora in grado di comprendere e formalizzare la distinzione dei molteplici paesaggi urbani e dunque svolgere una base di condivisione del senso dello spazio comune.
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Dissertations / Theses on the topic "Progetto di territorio e paesaggio"

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ROBIGLIO, MATTEO. "PAESAGGI DI CONFINE. Progetto e costruzione del territorio nella pianura piemontese." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 1996. http://hdl.handle.net/11583/2504900.

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Abstract:
Lungo un’immaginaria linea di sezione di ottantaquattro chilometri tracciata da Torino a Cuneo, riconosciuta sul terreno nella SS.20 “del colle di Tenda e di Valle Roja”, la ricerca ha condotto un’esplorazione dei paesaggi del Piemonte contemporaneo che è stata insieme interrogazione sui modi possibili di un progetto di architettura capace di interagire con le domande inedite di un territorio emergente, in cui la dispersione erode ogni mito di conservazione e l’autonomia ogni pretesa di regola esterna. Ne è uscita una sorta di fenomenologia di forme, oggetti e soggetti della costruzione del territorio vista e letta come progetto. Uscendo dalla constatazione del disordine come assenza di progetto, la ricerca ha inseguito le mille sottili tracce depositate dalla storia nel suolo attraverso trasformazioni e mutazioni recenti, ricostruendone matrici disciplinari, tipologie, codici linguistici, canali di circolazione, attori e strategie di un paesaggio letto come processo, in cui il tumulto dell’oggi si inscrive nei cambiamenti e nelle rotture della lunga durata.
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REGIS, DAFNE. "Il PROGETTO e la VALUTAZIONE per lo sviluppo del territorio. Una sperimentazione di metodo in Valle di Susa." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2015. http://hdl.handle.net/11583/2612559.

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Abstract:
POLITECNICO DI TORINO DOTTORATO DI RICERCA IN AMBIENTE E TERRITORIO Indirizzo Estimo e Valutazioni Economiche (XXVII ciclo) Tesi di Dottorato Il PROGETTO e la VALUTAZIONE per lo sviluppo del territorio. Una sperimentazione di metodo in Valle di Susa. Autore: Dafne Regis Tutori accademici: prof.ssa Marta Bottero (ICAR 22 - Estimo); prof.ssa Angioletta Voghera (ICAR 21 - Urbanistica). ABSTRACT Il tema affrontato nella tesi di dottorato è il “progetto di territorio” come processo sistemico, che integra azioni progettuali e di valutazione per la valorizzazione e lo sviluppo di sistemi territoriali in trasformazione. In particolare, nella tesi si esplorano approcci, forme ed esperienze di progetto di territorio per restituirne una interpretazione metodologica. Il punto di vista assunto nella tesi guarda al progetto come attività di orientamento, di supporto nella ricostruzione del senso dell’azione amministrativa, di organizzazione e utilizzo delle conoscenze e delle risorse disponibili, diventando attività propedeutica alla progettazione intesa nelle sue forme più consuete, di dimensioni ridotte su ambiti specifici, che tuttavia possono innescare processi virtuosi di valorizzazione delle risorse locali. Il progetto è dunque strategia per attualizzare una parte degli interventi possibili e contemporaneamente creare nuove prospettive di sviluppo basate su conoscenza, potenzialità del territorio e loro integrazione. Il progetto non è l’esito di un’azione, ma è strumento programmatico che promuove processi di costruzione di nuove forme urbane e territoriali e nuove figure socio-territoriali. Tale approccio progettuale, multifunzionale, intersettoriale e interscalare è il quadro di riferimento dell’intero lavoro. Parallelamente, la ricerca indaga nel campo delle valutazioni, tecniche e strumenti valutativi riconosciuti come dispositivi validi a supporto dei processi decisionali in cui il progetto trova la sua definizione. Le trasformazioni territoriali affrontano, infatti, questioni di natura complessa intorno alle quali si costruiscono visioni e scenari di progetto anche molto diversi, talvolta in conflitto tra loro, rendendo necessaria l’adozione di pratiche di condivisione delle scelte, attraverso azioni sinergiche di progetto e di valutazione. La valutazione fornisce la possibilità di valutare le conseguenze che strategie progettuali alternative possono generare sul territorio, ma, al tempo stesso, contribuisce alla conoscenza del contesto e del progetto stesso e favorisce una partecipazione allargata al percorso progettuale. La valutazione così intesa assume un ruolo centrale nel contribuire alla costruzione del progetto di territorio, permettendo l’integrazione, nell’operatività progettuale, tra oggettività tecnica e componenti socio-territoriali. Nella ricerca grande responsabilità è assegnata al progetto e alla valutazione in quanto attività integrate di selezione, organizzazione e orientamento nello spazio e nel tempo delle risorse, che si sviluppano attraverso successive fasi di formalizzazione tecnica entro processi continui di dialogo. È tuttavia evidente come queste modalità di agire per il progetto contrastino con le reali condizioni dell’attività amministrativa e politica, schiacciata dalle urgenze, dalle priorità contrastanti, non ultimo dalla scarsa consuetudine al progetto stesso, al dialogo e, ancor di più, alla valutazione. In risposta a questi limiti nella tesi si leggono criticamente gli elementi caratteristici di alcune esperienze progettuali di successo in ambito internazionale e nazionale (il modello IBA adottato nell’Emscher Park della Ruhr e il Contratto di Fiume adottato per la valorizzazione del bacino fluviale del Torrente Sangone in Piemonte) per essere successivamente adottati nella sperimentazione di progetto in Valle di Susa in cui le strategie proposte nel programma-progetto “Un progetto di sviluppo per la Valle di Susa” si integrano ad analisi multicriteri delle azioni previste dal progetto istituzionale di valorizzazione territoriale “Smart Susa Valley”. L’esito della ricerca rappresenta una base di conoscenza a supporto delle istituzioni nazionali, regionali e locali che si occupano di governo del territorio in aree con particolari esigenze di riconversione e sviluppo, restituendo un quadro sintetico delle possibili modalità di agire a livello locale in sinergia con la scala vasta. Le esperienze di progetto affrontate, in cui le discipline dell’urbanistica, dell’estimo e della valutazione si confrontano, permettono, infatti, di suggerire “linee guida” metodologiche a supporto e legittimazione del progetto di territorio, individuando alcune opportune forme di gestione, coordinamento, cooperazione e valutazione per garantire la sostenibilità tecnica, economica-finanziaria, amministrativa, ambientale e sociale dei processi di trasformazione nel tempo. INDICE Introduzione Capitolo 1. TERRITORIO E SVILUPPO 1.1 Lo spazio del progetto 1.1.1 Territori “ibridi”: squilibri territoriali e paesaggi del progetto 1.1.2 Territorio e sviluppo: alcuni paradigmi 1.2 Promuovere lo sviluppo 1.2.1 L’approccio “place-based” 1.2.2 Il contributo delle occasioni ad “effetto pulsar” Capitolo 2. QUESTIONI DEL PROGETTO 2.1 Il progetto di territorio tra strategia e operatività 2.1.1 Componenti del progetto contemporaneo 2.1.2 Aspetti di gestione Capitolo 3. ESPERIENZE DI PROGETTO 3.1 L’Internationale Bauausstellung (IBA) 3.1.1 L’IBA Emscher Park: laboratorio territoriale 3.2 I Contratti di Fiume (CdF) Capitolo 4. LA VALUTAZIONE PER IL PROGETTO 4.1 Progetto e Valutazione 4.2 L’analisi multicriteri (AMC) 4.2.1 Il metodo Analytic Network Process (ANP) 4.2.2 L’ANP integrata alla progettazione territoriale: stato dell’arte 4.2.3 Nuovi filoni di ricerca. Multi-Criteria Spatial Decision Support System (MC-SDSS) 4.2.4 Caso studio. La valutazione di nuovi scenari territoriali tra Torino e Milano 4.3 Valutazione e Partecipazione: strumenti integrati a supporto dei processi decisionali Capitolo 5. UNA SPERIMENTAZIONE. Progetto e Valutazione in Valle di Susa 5.1 La Valle di Susa. Territorio di progetto 5.2 Progetti di territorio in Valle di Susa 5.2.1 “Un progetto di sviluppo per la Valle di Susa: assi di intervento e suggestioni progettuali” 5.2.2 “Smart Susa Valley” 5.3 L’applicazione dell’ANP per valutare il progetto “Smart Susa Valley” (fase2, SSV2) Capitolo 6. LINEE GUIDA 6.1 Progetto e Valutazione. Una integrazione necessaria 6.1.1 Indirizzi per il progetto e la valutazione Bibliografia
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MELONI, GIAIME. "La costruzione di una Vision Paysagere. Studi sull’utilizzo dell’azione fotografica come strumento di progetto di paesaggio." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2014. http://hdl.handle.net/11584/266551.

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Abstract:
The thesis aims at exploring the relationship between the landscape project, conceived as a discipline able to transform the material and immaterial territory, and the photographic practice . It is an interdisciplinary research that attempts to understand the possible interactions between the two branches of knowledge, avoiding the submission of one over the other. It is so conceived a field of research on the design culture oriented to determine the potential use of photography as a contribution to the conception of space. The study highlights some key issues: Can the photography, as representation and critical interpretation, perform a role in the process of transformation of the material and immaterial territory? What is the influence of a practice of selective fragmentation of the landscape on the design thinking? May a mechanism of reproduction of the reality propose a concrete way of conceiving the space? In order to answer these questions the research developed a methodology oriented to the combination of two levels of study. On the one hand the creation of a broad knowledge which examines the status of the photography in relation to the landscape, going beyond the simple categorization of a photographic genre. On the other hand an experimental practice of photographic action in the context of the coastal landscape of the Sulcis-Iglesias, in Sardinia. It is an effort aimed at a critical representation of the territory. The aim is to build a concept of vision paysagère, as a specific visual action, which avoids the formation of stereotypes. A practice able to offer an interpretative view on the landscape.
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Bonaccorso, Giuseppe. "La Composizione del Bordo. Un progetto di paesaggio per il collegamento del quartiere Bertalia - Lazzaretto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20218/.

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Abstract:
Le città si stanno riappropriando del territorio consumato sfruttando i luoghi già presenti nelle aree urbanizzate, dandogli una nuova vita. La periferia urbana, storicamente caratterizzata dalla prevalenza di residenziale, inizia ad essere riscoperta grazie a nuovi progetti e nuovi collegamenti. L’area presa in esame, il settore Bertalia – Lazzaretto, è fresca del passaggio e della fermata del Marconi Express, e della presenza di uno sviluppo urbanistico strategico che porterà nell’area una nuova sede dell’Università di Bologna. Considerando la linea ferroviaria della tratta Imola – Ferrara e la volontà da parte del comune di insediare la fermata Zanardi, si intuisce quanto questa zona possa essere strategica. Il progetto di tesi mira a riadattare il PUA nell’Ambito di Trasformazione dell’Area Bertalia-Lazzaretto e caratterizzare quello che oggi è il bordo facendolo diventare porta di ingresso e punto strategico della nostra città. Le strategie progettuali sono: 1. Connettivo - riorganizzando e implementando le infrastrutture del Marconi Express e la Fermata Metropolitana Zanardi attraverso la crezione di una pista ciclabile. Un sistema di connessioni che presenta nodi di scambio a servizio di spostamenti all’interno del territorio cittadino e non solo; 2. Paesaggistico - andando a consolidare il sistema naturale presente all’interno del territorio attraverso il recupero degli alberi che verranno sradicati dal lotto a sud del people mover e ripiantumandoli a ridosso dell’angolo del confine dell’intervento. Inoltre, è previsto il riassestamento dell’antico sistema delle campagne emiliane ancora individuabili in loco dalla presenza di due filari d’alberi che riportano alla luce il sistema a cardi e decumani della suddivisione territoriale romana; 3. Architettonico – andando a progettare elementi leggeri ad uso pubblico che implementeranno il PUA e restituiranno questi spazi alla comunità che si insedierà all’interno del nuovo intervento urbano.
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MINUTELLA, Antonio Giovanni. "Il Progetto di Architettura per la qualificazione dell'Identità Territoriale. Spazio Pubblico e Paesaggio. Una ciclovia per il turismo sostenibile nella Città a rete Madonie-Termini." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2015. http://hdl.handle.net/10447/105315.

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Abstract:
La pratica del progetto e le sperimentazioni condotte in ambito internazionale hanno consentito, negli ultimi anni, di sviluppare nuovi approcci alle tematiche del progetto delle infrastrutture capaci di contribuire ai processi di governo delle trasformazione per qualificare il paesaggio. La ricerca pluridisciplinare ha consentito di superare il progetto del manufatto e di concentrare l'attenzione all'intero contesto in cui le identità culturali, l'ecologia, le tradizioni, le esigenze tecniche della mobilità, la sostenibilità economica e ambientale definiscono gli ambiti entro cui si manifesta la regia del progetto di architettura. Le tendenze della programmazione contemporanea e le esperienze condotte nei paesi europei più avanzati mettono in evidenza come la ricerca progettuale produce effetti positivi di trasformazione del territorio quando riesce a creare sistemi di relazioni con l'ambiente tali da riuscire a rappresentarne il paesaggio. Questa ricerca porte con se l'esigenza di comprendere la necessità di far acquisire una nuova sensibilità progettuale per i temi del progetto di paesaggio, temi che a livello politico non riescono a sviluppare efficaci tecniche o procedure per una corretta impostazione del problema. La ricerca propone la lettura del sistema territoriale del comprensorio "Città e rete Madonie-Termini" caratterizzato da un avanzato sistema di governance territoriale in cui è possibile ipotizzare l'infrastruttura come strumento per veicolare nuovi valori e contribuire attraverso le sue capacità di rappresentazione del paesaggio alla costruzione dell'identità territoriale. La strada diventa portatrice di valori come la "figurabilità" del territorio che attraversa, oggetto architettonico capace di rendere esplicite le reti a servizio del nuovo sistema territoriale con cui costruire nuove relazioni tra l'ambiente naturale e lo spazio della viabilità. Il progetto di architettura come metodo di indagine e proiezione di uno stato futuro, sostenibile (quanto negli aspetti ambientali, quanto in quelli sociali ed economici) consente di valutare la trasformazione dell'ambiente in questo contesto culturale che ha ormai assimilato i temi relativi alla costruzione del paesaggio, dell'immagine del territorio e della possibilità che le operazione di landscaping offrono nella definizione della turistici dei luoghi. La ricerca pone una riflessione sul come l'infrastruttura lineare può diventare segno identitaria del territorio che attraversa.
The practice of the project and the experiments carried out in the international field allowed, in recent years, to develop new approaches to the issues of the project of the infrastructures. These approaches are capable to contribute to the processes of transformation of the government to describe the landscape. The multidisciplinary research has offered the possibility to overcome the design of the building and to focus the whole context in which cultural, ecological, traditional identities, technical requirement of mobility, economic and environmental sustainability define some areas within the direction of architectural design shows its elements. The trends of contemporary programming and the experiences conducted in the more developped European countries show how the research in design produces positive effects to the transformation of the territory when it manages to create systems of relationships inside the environment to be able to represent the landscape. This research as the objetifs to diffuse the need to acquire a new sensibility to the themes of landscape's design, issues that at the political level don't often able to develop effective techniques or procedures for a correct approach to the problem. This research proposes the reading of the territorial system of the district "Città a Rete Madonie-Termini" characterized by an advanced system of territorial governance where the infrastructure becomes an instrument to vehicle new values and to contribute to the representation of the landscape to the construction of a great territorial identity. In this way the road becomes an instrument to diffuse a system of values such as "representability" of land crossed, it is an architectural object capable of making explicit the networks of the new territorial system with which to build new relationships between the natural environment and the space of the road system. The architectural project, as a method of investigation and projection of a future state, sustainable (as in environmental, as in the social and economic aspects) permits an evaluation of the transformation of the environment in this cultural context that has already assimilated the issues related to the construction of the landscape, the image of the area and the possibility that the landscaping's operation offer for the definition of touristic places. The research raises a reflection on how the linear infrastructure can become a sign of identity of the area that crosses.
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FERRARIO, VIVIANA. "Lo spazio agrario nel progetto di un territorio : trasformazioni dei paesaggi rurali nella pianura e nella montagna veneta." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/11578/278238.

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Giovanelli, Martina. "Paesaggio e modelli di ruralità: una chiave di lettura del territorio Marche." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2015. http://hdl.handle.net/11566/242924.

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Abstract:
Il tema dell’indagine intrapresa riguarda il paesaggio e le sue trasformazioni in seguito al consumo e all’utilizzo indiscriminato del territorio in cui viviamo. All’interno di questo processo, un significato rilevante viene assunto dal ruolo del paesaggio rurale nel contesto insediativo. Questa ricerca intende proporre un nuovo approccio alla lettura del territorio, con riferimento al caso studio Marche, inteso non solo come strumento conoscitivo, ma anche come base progettuale utile al raggiungimento di criteri di qualità del paesaggio e dell’ambiente. L’analisi si arricchisce di nuovi approcci che tengono conto della sua complessità in toto, assegnando al paesaggio il significato di patrimonio, in quanto grande risorsa non adeguatamente tutelata e valorizzata. Il lavoro si svolge attraverso la realizzazione di una sorta di “abaco dei paesaggi rurali” o “modelli di ruralità”, che rendono immediatamente riconoscibile quella porzione di territorio in cui si sovrappongono le “classiche” componenti naturale ed antropica, più quella percettiva, che organizza la struttura di quel particolare tassello. In ciascuno coesistono quell’insieme di caratteri e segni che hanno dato origine ad una certa struttura tradizionale (preesistenze), insieme a tutta una serie di nuovi elementi (trasformazioni). I modelli riflettono le diverse nature del rapporto paesaggio/morfologia/ ruralità/insediamento, e proprio questi rappresentano i campioni su cui si applica la metodologia basata sulla lettura e interpretazione critica del ruolo della ruralità e delle sue trasformazioni nel concetto contemporaneo di paesaggio. Questa fase permette di individuare delle “regole” di trasformazione del territorio che consentano di superare la discrasia in atto tra norma teorica e azione progettuale. Da qui prende vita il progetto, inteso come strumento attraverso il quale affrontare le problematiche e attuare modifiche in grado di misurarsi con i caratteri e le specificità del territorio che investono.
The aim of this report is to focus on the landscape and its transformations, as a result of the indiscriminate use and consumption of our territory. Within this process, the role of the rural landscape in the settlement context becomes of great importance. The report is aimed to define a new approach to the interpretation of the territory, with regard to that of the Marche region as a case study, intended not only as a cognitive tool, but also as a planning basis helpful in achieving quality criteria of the landscape and the environment. The analysis includes also new approaches that consider the whole complexity of the landscape, which is compared to a heritage, seen as great resource not properly preservated and valorized. The study continues with the realization of a “schedule of rural landscape” or “rurality models”. This makes immediately recognizable that portion of territory in which the “classic” components, natural and anthropic, together with the perceptive one which organizes the structure of that unique part, overlap. That combination of signs and symbols – that have originated a specific traditional structure (preexistences) together with a complex of new elements (transformations) coexist in each of them. Further, the research should identify some models able to reflect the different kind of the relationship between landscape / morphology / rurality / settlement. An innovative methodology, based on a critical interpretation of the rurality role and its transformations in the contemporary concept of landscape, is applied to the above mentioned models, which are considered as “sample”. This phase leads to the identification of “territory transformation rules” which help to overcome the existing discrepancy between theoretical standard and planning process. This leads to the development of the project, intended as a tool by which facing problems and proposing appropriate changes, able to face up characters and peculiar features of the territory in question.
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Millawage, Tarindu Baggya. "Architettura e agricoltura: un progetto per il paesaggio rurale di Pesaro." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25810/.

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Abstract:
Dal lento succedersi delle stagioni che ritmavano l’attività dell’uomo, siamo passati ad una vita frenetica fatta di attimi. La stagione dell’attesa non esiste più così come era stata concepita dal ciclo naturale. Lavorare la terra, prepararla alla semina e attendere che dal duro lavoro la terra desse i suoi frutti. L’uomo ha seguito per millenni questo ciclo che gli ha permesso di sopravvivere e adattarsi a condizioni sempre diverse. Ora con il continuo espandersi della città, processo iniziato con la rivoluzione industriale e le sue relative innovazioni tecnologiche, stiamo pian piano disintegrando quello che noi stessi abbiamo creato, sviluppato secolo dopo secolo. L’equilibrio tra città e campagna nel XX secolo ha cominciato a pendere da una parte diventando sempre più sbilanciato. E pensare che la dicotomia tra città e campagne è proprio quello che ha reso un Paese come l’Italia così peculiare rispetto a molti altri del vecchio continente. Ancora oggi l’eterogeneità del paesaggio italiano con le sue differenze sia morfologiche che linguistiche è ciò che la rende così diversa e allo stesso tempo ammirata da Paesi che nell’ultimo secolo hanno intrapreso strade differenti, soggiogandosi completamente a visioni “futuristiche”. Trasformazioni recenti, nell’affermare nuove e più civili condizioni di vita, hanno portato ad una compromissione di vecchi quadri paesaggistici senza disegnarne altri di pari valore. Tuttavia il consueto ritardo del nostro paese nel recepire spesso input esterni in questo caso potrebbe risultare un vantaggio. Siamo sicuri che la strada intrapresa all’estero sia quella più adatta? Non è forse ora di iniziare ad elaborare modelli autonomi basati sulla specificità del luogo anziché seguire ed inseguire soluzioni standard imposte o anche solo influenzate da radici completamente diverse? Siamo sicuri che il paesaggio del “villaggio globale” immaginato da Gilles Clèment debba avere caratteri di omogeneità onnipresenti?
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MARACCI, LUCIA. "Per una metodologia integrata del progetto di paesaggio: multidisciplinarietà e partecipazione." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2011. http://hdl.handle.net/11566/241960.

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Abstract:
La ricerca prende le mosse dalla definizione di paesaggio come “una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni.”, formulata nella Convenzione Europea del Paesaggio. La CEP è la prima convenzione internazionale che ha come oggetto esclusivo di interesse il paesaggio. La convenzione mette in luce l’importanza di integrare tutte le politiche che possono avere impatto sul paesaggio, e quindi sono coinvolte nella pianificazione e nella gestione. Il documento mette al centro il concetto di paesaggio complesso ed enfatizza la necessità di includere nella definizione e nella attuazione di queste politiche le popolazioni che vivono nel paesaggio e il loro il punto di vista. Dalla enunciazione della CEP derivano numerose sfide per la disciplina della pianificazione degli spazi aperti. L’obiettivo della ricerca è proporre un metodo integrato, multidisciplinare e inclusivo di pianificazione del paesaggio, che risponda alla questione del “lato democratico” della pianificazione Quattro casi di studio aiutano a dimostrare la necessità e le implicazioni di questo metodo.
The research is based on the European Landscape Convention definition of landscape as: “an area, as perceived by people, whose character is the result of the action and interaction of natural and/or human factors “. The ELC is the first international convention to focus specifically on landscape. It highlights the importance of integrating all the policies concerned in impacting, as well as in planning and managing landscape. The document has its core in the complex landscape concept and emphasizes the need to include in these policies all the people who live in the landscape and their point of view. Several challenges for the open spaces planning came from the ELC statement. The research aims to implement an integrate multidisciplinary, inclusive landscape planning method and gives an answer to the issue of the “democratic side” of the planning. Four case studies help to demonstrate the need and the accountability of this method.
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10

Storti, Maristella. "Il paesaggio storico delle cinque terre : individuazione di regole per azioni di progetto condivise." Toulouse 2, 2003. http://www.theses.fr/2003TOU20113.

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Abstract:
Dans cette recherche la lecture du paysage passe tout d’abord par la collecte et l’étude des principales représentations cartographiques, des plus anciennes aux plus récentes. La thèse poursuit un objectif précis: la lecture et l’interprétation des origines, de l’évolution et des modifications successives d’une réalité consolidée au fil du temps. Une réalité étudiée à travers l’iconographie et les images qui la composent, dans le but de reconnaître les indicateurs de signe et de sens de la stratification structurelle du paysage qui permettent d’identifier les règles nècessaires à la mise en ouvre d’actions partagées. Cette étude se veut une méthode visant à extrapoler les paramètres propres à la cartographie historique: les descriptions, les explorations, les cadastres anciens deviennent autant d’instruments révélateurs des indicateurs historiques. Des indicateurs culturels et non pas quantitatifs, en vue de l’identification de la dimension identitaire du territoire et du paysage
According to the approach of this research the reading of the landscape start from a survey of the main cartographic representations available, from the oldest to the most recent ones, concerning the area under exam. The thesis pursues a precise goal: reading and interpreting the origin, the development and subsequent modifications of a reality consolidated in the longterm, and explored through cartography and the most wide-ranging images, in order to recognise indicators that bear witness to the present signs and meanings of a layered schedule, and which allow us to identify rules for shared design actions. This research aims to find a method to deal with other parameters of historic cartography: descriptions, explorations, old land registers become instruments to recognise historic indicators, not quantitative, but, we would say, cultural, in order to outline the identity dimension of territory and landscape
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Books on the topic "Progetto di territorio e paesaggio"

1

L'identità di un territorio: Interpretare il paesaggio per un progetto di valorizzazione. Savigliano (Cuneo): L'Artistica Editrice, 2012.

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2

Arturo, Lanzani, and Fedeli Valeria, eds. Il Progetto di territorio e paesaggio: Cronache e appunti su paesaggi/territori in trasformazione : atti della VII Conferenza SIU. Milano, Italy: F. Angeli, 2004.

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3

Poli, Daniela, ed. Agricoltura paesaggistica. Florence: Firenze University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-437-0.

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Abstract:
L’agricoltura è la prima delle arti, nasce da un progetto, dalla modificazione cosciente di un contesto, utilizzando conoscenze tramandate e accumulate nel tempo. L’agricoltura contemporanea, figlia della ‘rivoluzione verde’, del fordismo e della sua crisi, ha voltato le spalle a questo sapere che era in grado di produrre non solo alimenti, ma anche tutela ambientale e qualità estetica. I testi raccolti in questo volume intendono alimentare riflessioni e pratiche nei vari settori della pianificazione e progettazione del territorio e del paesaggio – da quello universitario a quello politico, tecnico, professionale e amministrativo – che portino il mondo dell’agricoltura a riconquistare un ruolo centrale nel disegnare nuove relazioni fra abitanti e territorio. In questi scritti, il paesaggio agrario rappresenta un’opportunità per produrre un contesto in cui sia piacevole vivere, con un approccio lontano dalla deriva estetizzante di un malinteso immaginario ‘pittoresco’, ma attento piuttosto ad un’estetica di tipo contestuale, che nasce dentro e dal mondo rurale.
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4

Colesanti, Gemma Teresa, Blanca Garì, and Núria Jornet-Benito, eds. Clarisas y dominicas. Modelos de implantación, filiación, promoción y devoción en la Península Ibérica, Cerdeña, Nápoles y Sicilia. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-676-7.

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Abstract:
Il volume è frutto della ricerca del progetto Claustra. Atlante della spiritualità femminile. Il libro si occupa dell’analisi del paesaggio religioso contrassegnato dalle comunità di clarisse e di domenicane. L’approfondimento della struttura territoriale dei vari regni avviene tramite cinque linee: la conoscenza di aree poco studiate nella topografia monastica femminile; la comprensione delle dinamiche fondazionali e il ruolo delle comunità di mulieres religiose; la dinamica dell’impianto urbano e i processi di comunicazione e di azione, creatori del paesaggio monastico; l’importanza del mecenatismo e del patrocinio femminile nei modelli fondazionali e nella promozione culturale; l’analisi delle pratiche devozionali e della cultura materiale delle comunità in un contesto funzionale, spaziale e performativo. El presente volumen es el resultado de la investigación del proyecto Claustra. Atlas de espiritualidad femenina. El libro se ocupa del análisis del paisaje religioso marcado por las comunidades de clarisas y dominicas. Desde una estructura territorial por reinos se abordan cinco lineas: el conocimiento de áreas poco estudiadas en la topografía monástica femenina; la comprensión de dinámicas fundacionales y el papel de grupos de mulieres religiosae; la dinámica de implantación urbana y los procesos de interacción creadores de paisaje monástico; la importancia del mecenazgo y patronazgo femenino en los modelos fundacionales y de promoción cultural; el análisis de las prácticas devocionales y la cultura material de las monasterios femeninos en un contexto funcional, espacial y performativo.
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5

Paola, Capone, and Galliani Pierfranco 1951-, eds. Salerno: Un progetto di paesaggio. Milano: Guerini e associati, 2001.

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Iarrera, Rosaria Anna. Autostrade come progetto di paesaggio. Roma: Gangemi, 2004.

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7

(Italy), Piedmont, ed. La storia del territorio per il progetto del paesaggio. Savignano (Cuneo): Editrice artistica piemontese, 2004.

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Mainardi, Michele. Il paesaggio nel territorio di Salve. Cavallino: Capone, 1989.

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9

Franco, Andrea Di. Architettura e paesaggio: Il progetto sostenibile nei territori vincolati = Architecture and landscape : sustainable design in the constrained territories : atti del convegno e della mostra Scuola di architettura e società, Politecnico di Milano, 22 gennaio 2010, Progettazione dell'architettura sostenibile, 2007-2008, 2008-2009 : Roberto Spagnolo, Giancarlo Allen, Andrea Di Franco. Santarcangelo di Romagna (RN) [i.e. Rimini, Italy]: Maggioli, 2011.

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10

Cocco, Giovanni Battista, and Sabrina Dessì. La linea d'ombra: Progetti urbani e di paesaggio nei territori in trasformazione. Roma: Gangemi, 2009.

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Book chapters on the topic "Progetto di territorio e paesaggio"

1

Ingegnoli, Vittorio. "Progetto di intervento." In Bionomia del paesaggio, 203–28. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2041-2_10.

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2

Pressenda, Paola, and Maria Luisa Sturani. "Paesaggio e musei: sulle tracce di Massimo Quaini." In Il pensiero critico fra geografia e scienza del territorio, 171–85. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-322-2.13.

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Abstract:
International policies have recently acknowledged the responsibilities of museums towards the landscape. We trace a critical summary of the debate developed in museology and geography about the relationships between museums and the territories and landscapes surrounding them. As stated by Massimo Quaini, the complex challenge posed by these relationships lies in the balancing between conservation of landscapes and local development: a challenge that in the Italian context could be successfully taken on by eco-museums.
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3

Panetta, Alessandro, and Valentina Pescini. "Dalla geografia storica all’archeologia del paesaggio e dell’ambiente. Una irrinunciabile eredità di Massimo Quaini." In Il pensiero critico fra geografia e scienza del territorio, 277–94. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-322-2.19.

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Abstract:
This contribution discusses the legacy of Massimo Quaini’s research in the field of postclassical rchaeology and, in particular, in the study of landscape and environment. Its active participation in the archaeological theoretical debate is highlighted through the analysis of his bibliography and experiences from the 70’s until his last works with the Territorialist Society and the Laboratory of Environmental Archaeology and History (LASA) of the University of Genoa.
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4

Costanzo, Francesco. "Patrimonio, territorio e paesaggio." In Patrimonio e progetto di architettura, 221–26. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3x69.38.

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5

"Progetto di paesaggio ed emergenza ambientale." In Il mondo non è più un giardino, 71–108. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3x5s.5.

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6

Caravaggi, Lucina. "Patrimoni di paesaggio e aporie della conservazione." In Patrimonio e progetto di architettura, 227–31. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3x69.39.

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7

Migliaccio, Anna, Soprintendenza Archeologia, and Belle Arti e. Paesaggio. "Diritto al paesaggio e piani paesaggistici di nuova generazione." In Patrimonio e progetto di architettura, 242–46. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3x69.42.

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8

Pietropoli, Livia. "Modelli e pratiche per il progetto di paesaggio." In Del prendersi cura, 127–36. Quodlibet, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvvb7n5g.14.

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9

"Un bollo su laterizi dal territorio di Caronia (ME)." In I Nebrodi nell’antichità: Città Culture Paesaggio, 257–64. Archaeopress Publishing Ltd, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvr00xn3.10.

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Cuniglio, Lucrezia. "Il progetto museografico di qualificazione del Museo Archeologico Nazionale di Firenze (MAF) a sette anni dal suo avvio." In Archeologia a Firenze: Città e Territorio, 417–24. Archaeopress Publishing Ltd, 2015. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvr43k06.40.

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Conference papers on the topic "Progetto di territorio e paesaggio"

1

Fedeli, Raul Enzo, and Stefano Magaudda. "Il progetto rewetland: riqualificazione ambientale dell’Agro Pontino attraverso la valorizzazione ricostruzione del paesaggio storico." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8011.

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Abstract:
Il progetto “Rewetland” (programma LIFE+ 2008 – environment and governance. www.rewetland.eu) prevede la predisposizione di un Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) della Pianura Pontina attraverso la sperimentazione di tecniche di fitodepurazione diffusa. Il PRA si basa sull’analisi approfondita del paesaggio a partire da quello delle bonifiche dei Papi (XV–XVII sec.), fino ad arrivare ai giorni nostri. La finalità dell’analisi del paesaggio è stata quella di ricomporre gli elementi costituenti i diversi ambiti paesaggistici del territorio in quadri unitari, quanto più possibile coerenti al loro interno e confrontabili tra loro per valutarne le qualità paesaggistiche, le trasformazioni avvenute nel tempo o in atto, le necessità di processi di riqualificazione, le potenzialità di assorbire nuovi interventi progettuali. L’utilizzo di strumenti gis è stato indispensabile, sia per individuare le permanenze del paesaggio storico e rurale, sia per definire e valutare i possibili scenari di intervento. Le azioni, i progetti e gli interventi del PRA riguardano la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e la realizzazione di aree umide ed ecosistemi filtro e favoriscono l’attivazione di buone pratiche non solo per la gestione dei canali della bonifica ma anche per quella delle aziende agricole. La metodologia utilizzata ha permesso di interpretare le trasformazioni del paesaggio dell’Agro Pontino e nel contempo progettare interventi e azioni di riqualificazione ambientale che rispondano a molteplici esigenze/obiettivi: il miglioramento della qualità delle acque, il potenziamento della rete ecologica e della biodiversità, la rigenerazione dei paesaggi tipici delle zone umide (re-wetland) che rappresentano la memoria del territorio. "Rewetland" project (LIFE+ 2008 - environment and governance. www.rewetland.eu) requires the preparation of an Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) of the Pontine Plain through experimentation with techniques of widespread phytoremediation. The PRA is based on a thorough analysis of the landscape from those of the reclamation of the Popes (XV -XVII cent.), up to the present day. The aim of the landscape analysis has been to reconstruct the elements making up the different areas of the local landscape into unified framework, as much as possible internally coherent and comparable to each other in order to assess the quality of the landscape, the changes through time or now being implemented, the necessity of regeneration processes, the potentialities to absorb new project interventions. GIS software tools have been essential, both to identify the permanence of the historic and rural landscape, and to define and evaluate the possible intervention scenarios. PRA actions, projects and interventions regard the renaturalization of waterways and the creation of wetlands and ecosystem filters and promote the activation of good practices not only for the management of the drainage channels but also for the farms. The methodology used allowed us to read the changes in the landscape of the Pontine Plain and at the same time to design interventions and actions that respond to multiple environmental restoration needs and objectives: improvement of water quality, enhancement of biodiversity and the ecological network, regeneration of the typical landscapes of wetlands (re-wetland) that represent the memory of territory.
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Basso, Marzia. "Paesaggi in movimento." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8037.

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Abstract:
Negli ultimi decenni del secolo scorso si è diffusa nel mondo occidentale una nuova coscienza ambientale ed ecologica che, assieme alla rivoluzione tecnologica ed informatica, ha orientato anche la progettazione architettonica ed urbanistica verso una integrazione/ibridazione di elementi naturali, artificiali e tecnologici, con particolare attenzione per gli aspetti della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico, alle varie scale di intervento, dagli edifici “intelligenti” alla rete delle smart cities. Ogni giorno assistiamo alla creazione di ambienti sempre più interconnessi, interattivi e interagenti con gli utenti, flessibili e capaci di scambiare informazioni con il mondo esterno. Siamo ormai in grado di monitorare i nostri contesti di vita come mai fino ad ora era stato possibile, raccogliendo e mettendo a sistema una mole di informazioni senza precedenti. Inoltre le nuove tecnologie in molti casi vengono utilizzate per semplificare e facilitare la comunicazione bidirezionale e in tempo reale fra utenti e gestori dei servizi, tra cittadini ed amministrazioni e, più in generale, fra i vari attori del paesaggio, all’interno di una rete di interconnessioni fisiche ed immateriali sempre più fitta e diversificata. Il progetto ecosostenibile di paesaggio richiede, pertanto, un approccio sistemico e uno sguardo ampio che riesca a far incontrare la tutela e la conservazione con la trasformazione e la rigenerazione, inevitabile quanto vitale per i nostri contesti di vita, passando anche attraverso l’uso di strumenti non convenzionali, impiegati diffusamente sia per uno studio del territorio più rispondente alla complessità delle dinamiche reali, sia per la costruzione di un progetto comune di paesaggio. During the last decades of the 20th century a new environmental and ecological awareness has spread in the western world. Together with the technological and digital revolution, it has also directed the architectural and urban design towards an integration/crossbreeding of natural, artificial and technological elements, giving special attention to the aspects of environmental sustainability and of energy saving at the different levels of intervention, from the “intelligent” buildings to the network of the smart cities. Every day we witness to the creation of spaces that are more and more interconnected, user interactive and interagent, flexible and able to exchange information with the outside world. We are now able to supervise our life contexts as never before by collecting and organizing a huge amount of information without precedent. Furthermore, new technologies are used in many cases to simplify and facilitate bidirectional and real-time communication between users and providers, citizens and administrative offices and, in wider terms, among the various actors of the landscape inside a more and more close and diversified network of physical and immaterial interconnections. The eco-sustainable landscape design requires therefore a systemic approach and an overlook in order to permit the match between safeguard and preservation on one hand and transformation and regeneration on the other. This is as inevitable as it is essential for our life contexts, as well as the use of unconventional tools diffusely employed whether for a territorial study in accordance with the complexity of the actual dynamics or for the construction of a collective project of landscape.
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Lutzoni, Leonardo. "Paesaggi in divenire: la territorialità attiva dei nuovi abitanti: il caso di Luogosanto in Alta Gallura." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7998.

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Abstract:
Il paesaggio urbano contemporaneo, governato dal movimento e dalla trasformazione, produce disorientamento. La velocità delle reti assorda la città, lacera e segmenta la campagna e il binomio oppositivo urbano/rurale non si presenta più in quanto tale. In diverse aree del nostro paese, però, in particolare lì, dove la rete dei flussi e delle infrastrutture, del mercato e dell'economia globale, che alterano la fisionomia locale della città e del territorio, si dirada, si nascondono dei territori meno illuminati, spazi aperti, di rallentamento, di silenzio, di sopravvivenza di campagna e agricoltura, di resistenza alla crescita lineare e senza senso dell'urbanizzazione (Lanzani, 2011, pag. 20). Sono territori densi di natura e di storia nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi, che disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente, ormai necessario, anche per la pianificazione urbanistica contemporanea: nuove forme dell'abitare, dinamiche di insediamento neo rurali, nuove economie legate alla terra, processi di riterritorializzazione, rielaborazione del rapporto tra uomo e natura, una vera e propria svolta etico-culturale. Partendo dalla consapevolezza di vivere ed agire in un delicato equilibrio “sistema-mondo” a cui ogni realtà locale è connessa, nell’articolo si analizza il fenomeno dei nuovi abitanti a Luogosanto, piccolo Comune dell’Alta Gallura, in Sardegna. Fenomeno che richiede un'impostazione metodologica basata sull'osservazione attenta, infatti, si tratta, in buona sostanza, di associare un’analisi più generale a un’indagine di dettaglio che può arrivare addirittura alla ricerca della singola esperienza di vita, necessaria a tracciare le linee per il progetto di territorio.
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Gorgo, Letizia, and Gloria Riggi. "URBAN TRACES: revitalization strategies for abandoned villages." In 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.5938.

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Abstract:
Letizia Gorgo¹, Gloria Riggi² ¹Dipartimento di Architettura e progetto. Dottorato in Architettura e costruzione, Sapienza, Università di Roma, Via Gramsci, 53. 00197 Roma ² Dipartimento di Architettura e progetto. Dottorato in Architettura e costruzione, Sapienza, Università di Roma, Via Gramsci, 53. 00197 Roma E-mail: letiziagorgo@hotmail.it, gloriariggi@libero.it, Keywords : abandoned villages, urban morphology, scattered hotel, existing fabric, revitalization strategies Conference topics and scale: City transformations In Italy today, one can count more than 6000 villages that have been abandoned(deserted) for a variety of causes. This negletc state produces a serious problem related to a wider phenomenon of abandonment of entire portions of italian territories. Realities that differ form the city because of their morphology: Does urban shape represent an urban limit? or is it an alternative testimony to the city? Research purpose is to understand how relationship, between these cases and the territory, works; in particular during the absence of the main component: the human one. The case study Santo Stefano di Sessanio, an ancient village in the center of Italy, inhabited until 90's, shows how the examination of urban shape represents the potentiality of his own revitalization. By relating his historical identity to the scattered hotel projectual approach, it contributes to combine conservation, valorization and sustainability of the existing building fabric, in order to claim the authenticity of these villages declaring their own autonomy and dimension to major urban centers polarization. In this example transformation is meant as conscious project that grow up from the built reality not from the project itself, transformation as knowledge of urban facts, tool to approach to the structure of this reality. References Rossi A., (1966 ) ‘L’architettura della città’, Quodlibet, Macerata Muratori S., (1967) ‘Civiltà e territorio’, Centro studi di storia e urbanistica, Roma Cartei, G. F., (2007) ‘Convenzione europea del paesaggio e governo del territorio’, Il Mulino, Bologna Caravaggi L., (2014) ‘La montagna resiliente’, Quodlibet, Macerata, Strappa, G., Carlotti, P., Camiz, A., (2016) ‘Urban Morphology and Historical Fabrics’, Gangemi Editore, Rome
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Mininni, Mariavaleria, Luigi Guastamacchia, and Teresa Pagnelli. "Rinaturalizzare/reinventare/riparare: azioni paesaggistiche per il riuso del paesaggio estrattivo: il caso studio della nuova provincia BAT." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8021.

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Abstract:
L’attività estrattiva ha costituito per la Puglia un importante motore di sviluppo economico e produttivo, uso del territorio legato alla sua tradizione storico-costruttiva. In particolare il bacino estrattivo della nuova provincia Barletta – Andria – Trani (BAT), a nord di Bari, in crisi ed in parte dismesso, è stato per la Regione uno dei riferimenti per l’ economia, non sempre sensibile verso le indotte trasformazioni sul paesaggio e territorio. Il presente contributo si propone di indagare quale possa essere il punto d’incontro tra il processo di pianificazione e quello produttivo, al fine di individuare strategie con cui operare il ripristino e la restituzione di usi, significati e valori a siti estrattivi ormai dismessi; attivando proattivamente e propositivamente processi virtuosi capaci di innescare da un lato una migliore gestione del paesaggio e dall’altro la necessaria innovazione nel sistema di gestione del comparto estrattivo risorse per il territorio. Partendo dall’atto di avvio del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), attento al recupero di cave esaurite ed abbandonate, si è cercato di definire un percorso metodologico e progettuale, nel quale il presupposto di riacquisire le cave esaurite in un processo di sviluppo sostenibile del territorio trova, attraverso azioni di paesaggio ripensate come le “3R”: Rinaturalizzare, Reinventare, Riparare, proposte strategiche di trasformazione territoriale in grado di delineare scenari futuri per il territorio e per i nuovi contesti di vita. Operativamente attraverso lo strumento delle linee guida sono state messe a sistema le tre azioni di paesaggio in risposta alle criticità che derivano dai processi e conflitti in atto individuati dai progetti territoriali di paesaggio regionale, con l’obiettivo di pensare al riuso delle cave esaurite per consolidare e valorizzare i caratteri di ciascun contesto di vita, e creare nuovi valori e risignificazione dei luoghi. The mining activity has been an important driver of economic and productive development for the Apulia region, representing a land use inextricably linked to its historical and constituting tradition. In particular, the mining basin of the comprehensive province Barletta - Andria - Trani (BAT), north of Bari, is now undergoing a crisis and has been partly dismissed. However, it has always been an important driving force for the local economy of the region. The consequent problems associated with landscape modification and alteration, land use,waste and sludge proper disposal have never been sufficiently taken into account This paper aims to investigate a possible meeting point between the planning and the production processes, in order to identify recovery and recycling strategies, as well as identifying how to return the dismissed extraction sites their former uses, meanings and values by proactively activating virtuous processes capable of triggering a better landscape management on the one hand and, on the other hand, the necessary innovation of the mining management system, allowing it to be a territorial resource again. Starting from the act of initiating the PTCP (Provincial Territorial Coordination Plan), attentive to the recovery of exhausted quarries and abandoned, we have tried to define a methodological and design, in which the assumption of regaining the exhausted quarries in the process of development sustainable land is, through actions of landscape rethought as the "3R" renaturalise, Reinvent, Repairing, policy proposals of territorial transformation can outline future scenarios for the region and for new life contexts. Operationally, through the instrument of the guidelines have been put in the system landscape of three actions in response to the issues that arise from the processes and ongoing conflicts as identified by the local projects of regional landscape, with the aim of thinking about the reuse of exhausted quarries for consolidate and enhance the characteristics of each context of life, and create new values and re-signification of places.
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Santoriello, Alfonso, and Amedeo Rossi. "Un progetto di ricerca tra topografia antica e archeologia dei paesaggi: l’Appia antica nel territorio di Beneventum." In Landscape Archaeology Conference. VU E-Publishing, 2016. http://dx.doi.org/10.5463/lac.2014.53.

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Fava, Federica. "Il progetto intermedio come luogo dell’empowerment: esempi di nuove pratiche nelle città europee." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7904.

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Abstract:
‘Città in attesa’ sono il risultato fisico e concettuale dei profondi cambiamenti che coinvolgono la nostra società. Nel secolo dell’urbanità, lo spopolamento di molte città occidentali la mancanza delle risorse necessarie al completamento di grandi piani urbani producono un numero crescente di spazi vacanti. Rimandando la sua trasformazione ad un futuro indefinito, la città viene quindi ridotta a un paesaggio amorfo, riflesso dell’altrettanto disagio sociale che investe un’ampia fascia della cittadinanza media. In questo scenario di incertezza il progetto temporaneo diviene strumento efficace ad abilitare lo spazio urbano al suo uso evitandone un ulteriore degrado. Attraverso pratiche intermedie le ‘pause temporali’ in cui è costretta la città possono essere trasformate in momenti di sperimentazione diventando inoltre opportunità di riflessione sui mezzi e sulle modalità del progetto stesso. Questo lavoro propone dunque una riflessione sul concetto di tempo basata sull’idea di durata reale introdotta da Bergson. ‘Attivando’ sequenze temporali solitamente inutilizzate, il progetto intermedio diventa mezzo dinamico di riqualificazione urbana basato sull’’empowerment delle comunità locali. Obiettivo di questo scritto è infine sintetizzare le caratteristiche che rendono il progetto intermedio capace di innescare una trasformazione della città basata su un modo nuovo di partecipare, orientato al rafforzamento delle capacità resilienti degli abitanti coinvolti. A questo scopo vengono raccolti e classificati in quattro categorie dimensionali diversi progetti realizzati in ambito europeo dimostrandone l’adattabilità a tutti i livelli della pianificazione. The physical and conceptual result of the great changes which affect our society is a city in ‘stand-by’. Even if the XXI century is considered to be an ‘urban century’, many Western cities are shrinking and lack the resources which are necessary to complete planned masterplans. By postponing the transformation of the city to an indefinite future, the number of vacant spaces is increasing. This situation reduces the city into an amorphous landscape that also reflects the social problems concerning a wide number of citizens. In this uncertain scenario, the temporary project becomes an effective tool to open the urban space toward its use as well as to avoid a further degradation of the landscape. Through interim practices the 'forced breaks', to which the city is constrained, can be transformed into moments of experimentation, becoming an opportunity to reflect on the means and methods of the project itself. This work proposes a reflection on the concept of time based on the idea of real duration introduced by Bergson. 'Activating' usually unused sequences of time, the interim project works as a dynamic means of urban regeneration based on the empowerment of local communities. Finally, the aim of this paper is to summarize the features that make the intermediate project able to trigger a transformation of the city based on a new way to participate, attempting to strengthen the resilient capacity of the people involved. For this purpose several European projects are collected and classified into four dimensional categories, showing the adaptability of the temporary project at all scales and levels of planning.
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Zocchi, Angela Maria, and Barbara Raggiunti. "Il territorio tra rigenerazione e riconoscimento." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7901.

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Abstract:
Da tempo, nelle analisi delle trasformazioni dello spazio e della tutela dell’ambiente, si ricorre all’uso di metafore; ad esempio, quella della rigenerazione che, in quanto metafora “biologica”, evoca anche interventi di tipo “terapeutico”. Scopo del nostro contributo è mettere a fuoco senso e significati della “rigenerazione”, facendo riferimento a specifici processi di ri-costruzione e re-interpretazione che hanno interessato il territorio abruzzese negli ultimi anni, a partire dal terremoto dell’aprile 2009 che ha distrutto il capoluogo de L’Aquila. Seguendo una struttura argomentativa centrata sulla dicotomia “recupero versus ricostruzione”, e coniugando prospettiva teorica e ricerca empirica, l’articolo propone una riflessione su alcune pagine di un “classico” della sociologia – La memoria collettiva di Maurice Halbwachs – mettendole in relazione con evidenze empiriche emerse da una recente ricerca partecipativa sui bisogni sociali rilevati all’interno del progetto C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) di Assergi, in provincia de L’Aquila. Esplorando, poi, il possibile nesso tra riconoscimento e rigenerazione del territorio, le Autrici richiamano l’attenzione sul processo di re-interpretazione, in chiave bioclimatica, bioedilizia e antisismica, delle cosiddette case di terra, vere e proprie architetture della memoria, presenti in diverse Regioni italiane, tra le quali anche l’Abruzzo. La riflessione su alcune dinamiche di rivalutazione e di riappropriazione dello spazio, costituisce l’occasione per mettere a fuoco una diversa dimensione del costruire che, tra paesaggio e memoria, intende proporsi come strumento fondamentale per la realizzazione di una buona qualità della vita. It’s long since, in the analysis of environment and space transformation, researchers have used metaphors such as that of “regeneration”, a biological metaphor that evokes therapeutic interventions as well. The aim of our contribution is to focus on the sense and meaning of “regeneration” by referring to the specific processes of re-construction and re-interpretation that have concerned Abruzzo in the last years, starting from April 2009 earthquake that destroyed the city of L’Aquila. The following paper will deal with the dichotomy “recovery versus reconstruction” through the combining of the theoretical perspective of Maurice Halbwachs and the empirical research of the social needs observed in the C.A.S.E. Project of Assergi (L’Aquila). Then, by exploring the possible connection between territory recognition and regeneration, the authors will refer to the process of re-interpretation of the bioclimatic, bio-constructive and antiseismic built in earth houses, which are present in Abruzzo as well as in a number of other Italian regions. The analysis of some space reevaluation and re-appropriation dynamics will give us the opportunity to focus upon a different building dimension, between landscape and memory, that wants to be proposed as a fundamental instrument for the amelioration of life.
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Cedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Abstract:
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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Lutzoni, Leonardo. "Forme di dialogo tra sapere tecnico e sapere locale: proposte di metodo: il dispositivo di trascinamento “la Strada che Parla” a Calangianus." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7941.

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Abstract:
Il processo di trasformazione, che ha visto protagonisti il territorio e la città contemporanea nella lunga fase della modernità, scandito dalle dinamiche veloci della globalizzazione e dal venir meno delle forme di controllo e di pianificazione, ormai incapaci di registrare e comprendere gli elementi delle diversità territoriali, sta fortemente riportando al centro dell’attenzione il peso dei territori deboli e dei sistemi locali come protagonisti del progetto. Sono territori, come la regione ambientale del Massiccio del Limbara, nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi contemporanei di progetto, che messi in cortocircuito con gli elementi della storia e del passato, disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente. L’esperienza di ricercaazione svolta a Calangianus, è un esempio di proposta operativa sul territorio che ha provato a costruire, nel rimettere in discussione un’idea di pianificazione piramidale calata dall’alto, un processo relazionale in divenire, di conoscenza, azione e progetto, utilizzando strumenti e dispositivi innovativi. Un processo, esito di un’interazione tra sapere tecnico e competenze diffuse, di una sinergia tra attori, istituzioni, associazioni, strutture economiche, produttive e culturali, che operano nel territorio e che messe in relazione, possono innescare processi alternativi di sviluppo locale nel ripensare una nuova idea di città-territorio.
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