Academic literature on the topic 'Progettazione del paesaggio'

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Journal articles on the topic "Progettazione del paesaggio"

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Colafranceschi, Daniela, and Joan Nogué. "Abitare l’intangibile: paesaggio e spazio pubblico." Ri-Vista. Research for landscape architecture 19, no. 2 (January 27, 2022): 5–23. http://dx.doi.org/10.36253/rv-12447.

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Abstract:
Nella geografia complessa delle nostre città, quella dello Spazio Pubblico è entità oggi quanto mai flessibile, aperta e contraddittoria, concettualmente più permeabile e necessariamente rispondente ai cambiamenti così incisivi e profondi delle comunità che le abitano. Il progetto come dispositivo, in coerenza con il portato della Convenzione Europea del Paesaggio, indirizza le ragioni di una strategia di intervento sui valori intangibili come strumenti operativi che ne determinano qualità e successo. Livelli di identità e appropriazione diventano strumenti del fare, insieme a relazioni percettive e dinamiche, flessibilità e pluralità di funzioni, traiettorie e tempi che scandiscono forme e maniere di vivere ed abitare nelle città. Quando da ‘pubblici’ gli ambiti urbani passano ad essere collettivi, partecipati, quotidiani, condivisi. Quando da ‘spazi’ diventano ‘luoghi’. Il numero presenta ricerche, esperienze, tendenze e attitudini di progetto che lasciano emergere i caratteri di un progressivo allontanarsi da un’attenzione prevalente agli aspetti stilistico-formali e compositivi di piazze, strade, marciapiedi, passeggi, giardini, parchi per essere trattati come spazi emozionali della nostra esistenza. Esso raccogliere esperienze progettuali innovative in cui antropologia, filosofia, questioni sociali, si fondono alla composizione architettonica, all’urbanistica, alla progettazione urbana e alimentano ricerca, sperimentazione, sensibilità operativa per sostanziare un progetto di paesaggio più consapevole e complesso.
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Pastore, Domenico. "Il disegno di un nuovo paesaggio archeologico. Un’analisi grafico-proiettiva del cimitero comunale di Parabita." EGA Revista de Expresión Gráfica Arquitectónica 26, no. 43 (November 19, 2021): 124–37. http://dx.doi.org/10.4995/ega.2021.15525.

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Abstract:
Il cimitero monumentale di Parabita 1, progettato dal G.R.A.U. (Gruppo Romano Architetti e Urbanisti) nel 1967 è un’opera che ha profondamente segnato il panorama architettonico italiano sul finire degli anni ’60. Il progetto fu commissionato al G.R.A.U 2 dall’amministrazione comunale come ampliamento del camposanto ottocentesco esistente, per far fronte alla necessità di dotare l’area cimiteriale di nuovi luoghi di tumulazione, ossari, camera mortuaria e servizi. L’area indicata nei documenti catastali, allegati al incarico di progettazione, si sviluppa a nord del preesistente recinto cimiteriale ed occupa una superficie scoscesa di forma pressoché quadrata disposta ai piedi di un’altura che costeggia il settecentesco Convento degli Alcantarini e congiunge due assi viari (Fig. 1).
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Minerva, Laura. "Partecipazione popolare e progettazione urbana: il caso del quartiere Gallaratese di Milano (1965-1975)." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (July 2021): 90–111. http://dx.doi.org/10.3280/sil2020-001004.

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Abstract:
L'articolo evidenzia l'importanza della partecipazione popolare nella pianificazione urbanistica del quartiere Gallaratese di Milano nel decennio 1965-1975, ricostruendo le diverse fasi del confronto politico tra i cittadini e gli enti istituzionali. Dalle prime associazioni a carattere spon-taneo sino alla definizione di un organismo strutturato quale il Comitato popolare di quartiere, le iniziative dei residenti si sono inserite all'interno delle complesse dinamiche di trasformazione della realtà urbana, assumendo un ruolo decisivo nel dibattito politico con l'Amministrazione comunale. Il coinvolgimento diretto dei soggetti sociali ha permesso un'evoluzione positiva della realta` territoriale del quartiere, in termini sia di qualita` dello spazio fisico sia di complessiva funzionalita` dello stesso, evitando la riproposizione del classico schema di emarginazione e ingiustizia sociale proprio della dicotomia centro-periferia. L'esperienza del Gallaratese e` la dimostrazione di come l'intervento dell'attore pubblico nel governare i processi di trasformazione del paesaggio urbano abbia maggiore efficacia quando lo stesso accetti di confrontarsi, o sia in qualche modo costretto a farlo, con gli altri attori interessati.
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De Falco, Carolina. "Socialità, identità e “disordine” nei quartieri popolari del secondo dopoguerra in Italia." Quintana: revista do Departamento de Historia da Arte, no. 19 (January 18, 2021): 79–90. http://dx.doi.org/10.15304/qui.19.7321.

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Abstract:
La progettazione dei quartieri popolari del secondo dopoguerra in Italia risente dell’allontanamento dai temi principali del Movimento Moderno: le case in linea parallele, disposte ordinatamente lungo l’asse eliotermico, sono sostituite da gruppi di residenze differenti per tipologia, sfalsate o ruotate fra loro, in modo da ottenere spazi a verde e luoghi urbani per incentivare la socialità. Inoltre, per evitare la conformità, gli edifici presentano varietà nelle aperture e nella texture delle facciate, tanto da caratterizzare il paesaggio urbano, alla ricerca di armonia, bellezza e valori identitari. L’apparente disordine, infatti, è in realtà governato da una regola, che si rivela nel momento in cui il degrado e l’incuria portano a trasgredirla. Nella prospettiva della storia dell’architettura e della città, si propone il risultato di alcuni casi studio in Italia che rendono evidenti tali riflessioni.
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Dissertations / Theses on the topic "Progettazione del paesaggio"

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Piraccini, Leo. "Forme e geometrie del paesaggio. Progetto per la riqualificazione dell'ex polverificio SIPE-Nobel di Spilamberto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La tesi ha per oggetto la progettazione architettonica in ambiti consolidati, in particolare si concentra sulla riqualificazione delle aree industriali dismesse. Questo tema interessa il dibattito urbanistico dalla fine degli anni 90, focalizzandosi principalmente sulle aree all’interno dei centri abitati. Oggetto di questo studio sono stati, invece, complessi industriali abbandonati che sorgono all’esterno del tessuto urbano. Queste aree acquisiscono un valore nevralgico all’interno di un contesto come quello emiliano, dove lo sprawl ha contributo a generare una città diffusa in cui i centri abitati si alternano senza soluzione di continuità. In questo contesto dove tali aree rappresentano un’opportunità per cucire tessuti urbani differenti e si pongono come interfacce con il paesaggio agricolo emiliano. Si è scelto come caso studio il complesso industriale del ex-dinamitificio SIPE-Nobel, sito nel comune di Spilamberto (MO). Il progetto si sviluppa dalla scala urbanistica a quella architettonica basandosi su una matrice comune definita da due forme definite e generatrici: il cerchio e il quadrato. Ispirandosi alla precisa geometria della campagna emiliana definita dalla centuriazione romana. Il progetto prevede la creazione di un parco di forma circolare che avvolge completamente l’area di progetto immergendo anche le infrastrutture circostanti in un contesto boschivo; cercando una mediazione tra modernità e natura si vuole evocare una dimensione naturale oggi andata perduta. Ad esso si aggiunge un percorso sospeso che prosegue fino al Panaro, superando i campi coltivati, mirato a ricucire il tessuto urbano con la realtà agricola e con il fiume. Il progetto architettonico si sviluppa all’interno del corpo di fabbrica eisistente, senza consumare ulteriore suolo, che rappresneta oggi una risorsa. Si insinua al suo interno e ergondosi al di sopra di esso come un corpo estraneo, indagando le strategie di riciclaggio dello spazio esistente.
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Santini, Chiara. "Il giardino di Versailles come modello di progettazione del paesaggio : maîtres jardiniers e tecniche d'aménagement del territorio nell'età del re Sole." Paris, EHESS, 2004. http://www.theses.fr/2004EHES0152.

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Abstract:
La thèse se propose de tracer la création d'un modèle d'organisation du paysage, les jardins de Versailles, en prêtant attention à la formation et à la pratique des techniciens qui l'ont réalisé. Le but du travail est celui d'analyser le processus théorique et la réalisation pratique du projet d'aménagement du territoire mis en place en France, à l'époque du Roi-Soleil, pour la création du grand parc de Versailles. Le travail de recherche va s'articuler sur trois thématiques fondamentales : 1)la publication, dans la première moitié du XVIIe siècle, de traités d'art et composition des jardins qui vont théoriser un nouveau type de conception de l'espace jardin. 2) L'analyse des pratiques administratives, des techniques et savoirs employés par les différentes corporations de métiers qui travaillent au chantier de Versailles. 3) La naissance et la formation d'une nouvelle figure du jardinier, plutôt un architecte-paysagiste ante litteram qu'un simple horticulteur
This thesis aims at outlining the creation of a model of landscape organization, the one of the garden of Versailles, focusing the attention on the formation and pratice of the technicians who made it. The target of this work is analysing the theoretical process and the practical realization of a landscape-organization project put into effect in France, at the King Sun age for the creation of the Grand Parc of Versailles. The reearch articulates through three main themes : 1) the publication, during the first half of the XVII century, of art and garden composition treatrises which theorise a new model of garden-space. 2) The analysis of administrative practices, of the techniques and knowledge used by several trade corporations which work for 50 years in the yard of versailles. 3) The birth and the formation of a new gardener role, nearer to the one of the landscape-painter architect more than the simple horticulture man
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Malvezzi, Monica Carmen. "Salvaguardia delle utenze deboli e fruibilità del paesaggio rurale: progettazione di un itinerario ciclo-pedonale protetto in Comune di Castel San Pietro Terme." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
La presente tesi consiste nella realizzazione di un percorso ciclopedonale protetto, a fianco della Via Emilia nel Comune di CSPT il quale, connettendosi con quelli esistenti o di prossima realizzazione rappresenta l’unico tassello mancante per la realizzazione di un itinerario che da Ozzano dell’Emilia conduca a Imola. L’iter della tesi inizia con una lettura critica della normativa di riferimento e degli strumenti urbanistici di livello comunale e sovracomunale. Il progetto nasce da un’attenta analisi del contesto: si tratta di un paesaggio rurale affiancato per tutta la sua lunghezza dal profilo delle colline e che intercetta in più punti il reticolo idrografico. Nell’area sono presenti anche numerose fermate del TPL, tuttavia queste risultano essere collocate in posizioni non ottimali. Ecco che la realizzazione di un percorso ciclopedonale continuo potrebbe incentivare l’interscambio modale bici-autobus come valida alternativa agli spostamenti quotidiani tra gli insediamenti residenziali e produttivi presenti nei centri urbani attraversati, rendendo accessibili anche i principali poli attrattori. La Via Emilia poi rappresenta una potenzialità per lo sviluppo di un asse ciclopedonale funzionale anche agli spostamenti di lungo raggio per il tempo libero. In tale ottica risulta fondamentale considerare i temi della riconoscibilità e unitarietà del percorso, i quali saranno assicurati dall’alternarsi ed il ripetersi delle stesse soluzioni progettuali, e dell’attrattività inserendo lungo il tracciato in punti strategici, aree sosta attrezzate affinché queste diventino luoghi fruibili. La necessità di progettare un’infrastruttura che sia il più possibile in armonia con il paesaggio circostante si rispecchierà anche nei materiali utilizzati per la costruzione dell’infrastruttura stessa. Particolare attenzione verrà posta nel rafforzamento degli ecosistemi esistenti attraverso la piantumazione di nuove specie arboree e l’inserimento di attraversamenti faunistici.
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CANALE, Lorenzo. "IL RUOLO DELLE AREE AGRICOLE NELLA PROGETTAZIONE TERRITORIALE. Gli aspetti sociali come forma di rivitalizzazione del territorio." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91192.

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Abstract:
La tesi indaga il tema della multifunzionalità applicata all’agricoltura come strumento per riattivare territori abbandonati, degradati, a rischio di uso improprio o di nuova edificazione. L’agricoltura ha sempre avuto un rapporto fondamentale con l’Uomo e con gli insediamenti. Il rapporto tra centri abitati e aree agricole è stato un rapporto di unione e di contrapposizione. Nel passaggio da agricoltura di sussistenza a quella di tipo intensivo e specializzato sono stati coinvolti gli spazi, le tecniche, gli strumenti, le opere legate all’attività agricola e, infine, il rapporto con il territorio. L’agricoltura, benché produca beni di prima necessità, nei decenni scorsi è stata considerata un elemento secondario per motivazioni economiche. Sono chiari i valori culturali, paesaggistici, ecologici, sociali, economici dell’agricoltura ma questa è diventata sempre meno redditizia e oggi si trova in grave difficoltà rispetto alla produzione, alla sostenibilità economica, al ruolo paesaggistico e a quello sociale. Le difficoltà dell’agricoltura causano anche l’incapacità delle aree di “difendersi” dalla logica della rendita fondiaria e dall’uso legato al guadagno immediato, come succede nel caso degli impianti di energia da fonti rinnovabili. Tutto questo deve richiamare l’attenzione di chi pianifica il territorio affinché trovi strumenti di valorizzazione delle potenzialità delle aree agricole. Chiaramente le cause non sono esclusivamente economiche ma legate anche ai modelli culturali e agli stili di vita. Affrontare i temi delle aree rurali, della loro produttività, del consumo di suolo e degli usi impropri, è necessario per procedere ad una pianificazione corretta e sostenibile sotto più punti di vista: non solo quello economico, ecologico, storico e sociale ma l’insieme di questi. La tesi approfondisce le diverse politiche europee adottate per frenare la crisi dell’agricoltura. Studi e documenti europei individuano nel principio di multifunzionalità in agricoltura uno strumento per rendere il territorio agricolo più forte. È utile indagare, quindi, sui rapporti tra agricoltura multifunzionale e progettazione territoriale. In particolare si è voluta puntare l’attenzione sugli aspetti sociali come forma di rivitalizzazione del territorio e, quindi, sull’agricoltura sociale come servizio e attività che crea coesione. Le domande che la ricerca si è posta sono due: le attività agricole multifunzionali e la loro declinazione particolare in quelle sociali, possono essere uno strumento di riattivazione economica, culturale e sociale di territori rurali, periurbani e urbani in stato di abbandono, degrado, a rischio di uso improprio o nuova edificazione? Attraverso quale strumento o quali strumenti la progettazione territoriale può utilizzare e valorizzare le potenzialità dell’agricoltura multifunzionale? Per rispondere a queste due domande non si è potuto trascurare il fatto che dal punto di vista spaziale ed economico, l’agricoltura è misurabile in maniera relativamente semplice. Più complesso è misurare gli aspetti paesaggistici e sociali, quindi, serve fare riferimento ai sistemi di analisi qualitativi. Inoltre l’agricoltura sociale ha scopi riabilitativi, formativi e lavorativi ma ha anche finalità legate alla pianificazione territoriale (ambientali, economici, storico-culturali e sociali) e di questo si è grandemente tenuto conto. Altro aspetto oggetto di analisi sono i diversi approcci europei alle forme di agricoltura multifunzionale e sociale e, in ambito italiano, si indaga sugli strumenti nazionali e regionali che valorizzano le attività agricole multifunzionali. Così come si approfondisce il rapporto particolare tra forme di agricoltura sociale e aree confiscate alle criminalità organizzata. Infine, la rassegna di esempi di attività multifunzionali e l’approfondimento dei casi studio selezionati, mostrano come forme di agricoltura multifunzionale possono rivitalizzare il territorio rurale, periurbano e urbano per arrivare alla proposta di azioni relative all’integrazione di strumenti di governo del territorio, all’integrazione di politiche con strumenti tradizionali, alla logica spaziale utile affinché le potenzialità dell’agricoltura multifunzionale possano essere considerate servizi al territorio e all’abitante.
The thesis explores the theme of multifunctionality applied to agriculture as a means to reactivate the abandoned territory, degraded, at the risk of misuse or new construction. Agriculture has always had a fundamental relationship with the man and with the settlements. The relationship between urban and agricultural areas has been a relationship of union and opposition. In the transition from subsistence farming to intensive and specialized agriculture, have been involved spaces, techniques, tools, architectures related to agricultural activity and, finally, the relationship with the land. Agriculture, although produce essential goods, in the past decades has been considered a secondary element for economic reasons. There are clear cultural, scenic, ecological, social and economic values of agriculture but this is becoming less profitable and today agriculture is in serious difficulties involving the production, the sustainability , the role of the landscape and the social issues. The difficulties of agriculture also cause the inability of the areas to "defend" itself from the logic of land rent and use linked to immediate profit, as occurs in case of energy plants from renewable sources. All these issues should make territory planner to be careful so that he can find tools to enhance the potential of the agricultural areas. Clearly, the causes are not only economic but also linked to cultural patterns and lifestyles. Addressing the issues of rural areas, their productivity, land use and misuse, it is necessary to carry out a proper planning and sustainable points of view: not only the economic, ecological, historical and social but all of these together. The thesis explores the different European policies adopted to curb the crisis of agriculture. Studies and European documents identify the principle of multifunctionality in agriculture the tool to make the strongest agricultural land. Is useful to investigate, therefore, on the relationship between multifunctional agriculture and regional planning. In particular, we wanted to focus attention on the social aspects as a form of revitalization of the territory and, therefore, on agriculture as a service and social activity that creates cohesion. The questions that the research has set are two: multifunctional agricultural activities and their declination in particular social ones, can be a tool for economic revitalization, cultural and social development of rural areas, periurban and urban areas in a state of abandonment, deterioration, at the risk of misuse or new construction? Through what instrument or instruments such as the regional planning can use and exploit the potential of multifunctional agriculture? To answer these two questions we can't overlook the fact that, from the point of view of spatial and economic, agriculture is measurable in a relatively simple way. It is more difficult to measure the social aspects of the landscape and, therefore, need to refer to the qualitative analysis systems. In addition, the social farming purposes have rehabilitative, educational and business purposes but also related to spatial planning (environmental, economic, historical, cultural and social) and this has greatly been taken into consideration. Another aspect analyzed is the different European approaches to the forms of multifunctional and social agriculture, in the Italian context, and it investigates national and regional instruments that enhance agricultural activities multifunctional. It also explores the relationship between particular forms of social agriculture and areas confiscated from organized crime. The review of examples of multifunctional activities and the deepening of the case studies selected, showing how forms of multifunctional agriculture can revitalize the rural areas, periurban and urban areas. Finally, we arrive at the proposal of actions related to the integration of tools of territorial government, the integration of policies with traditional instruments, the spatial logic necessary to enable the potential of multifunctional agriculture can be considered service to the area and inhabitant.
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LEI, ANNA. "Agricolture urbanizzate per nuovi paesaggi metropolitani." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/935743.

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Abstract:
Le “Agricolture urbanizzate” sono l’insieme di pratiche e sperimentazioni variamente connesse alla multifunzionalità agricola nei territori della diffusione insediativa. Il lavoro di tesi delinea una strategia di paesaggio come modalità di lavoro concreta e ripetibile per la messa a punto di questi nuovi paesaggi metropolitani, forme innovative di equilibrio tra politica, agricoltura e comunità, e occasione di sperimentazione d’iniziative di Innovazione sociale. La proposta scaturisce da un’originale disamina sull’attuale “grado di fertilità” delle teorie di paesaggio di Richard Ingersoll e Pierre Donadieu rispetto a soggetti, spazi, comportamenti e politiche coinvolti nella descrizione di una possibile geografia contemporanea delle relazioni città/campagna. La valorizzazione dei contesti metropolitani locali quale obiettivo della strategia presuppone il rifiuto di una visione vincolistica del progetto di paesaggio e lo svolgimento di Laboratori di progettualità sociale, azione-chiave per la costruzione delle nuove Agricolture Urbanizzate. La Green Infrastructure è assunta come vero e proprio “dispositivo di sistema” della strategia, strumento di progetto duttile e declinabile in grado di superare i problemi di frammentazione spaziale, funzionale, e amministrativa della città contemporanea. La proposta s’inquadra nello scenario economico relativo al Periodo di Programmazione Europea 2014-2020.
This thesis outlines a landscape strategy for what the author defines “Urbanised Agricultures”, and signifies a set of practices and experimentations variously associated with multifunctional agriculture, the latter being a target of European policies since years. The expression landscape strategy defines an assemblage of policies and local actions able both to restore and enhance peculiarities and dissimilarities of local metropolitan contexts (including their environmental, economic and social resources) and to fuel a new sociality, green economies, and innovative spatial configurations suitable for contemporary living needs. The thesis sketches a landscape strategy which does not coincide with an a priori pre-figuration of space. It is rather a tool to manage ordinary territorial transformations and to hold together a variety of heterogeneous but coherent interventions, mutually conditioning. These interventions can be implemented through different actions and through the involvement of public and/or private entities, at different times. For this reason, although conceived for the territory of Rome, the landscape strategy here proposed is of general interest: it can be adapted and repeated in other European metropolitan areas. Three essential features characterise the landscape strategy: - Peculiarities and differences for new Urbanised Agricultures (goals). “Peculiarities” and “differences” refer to the set of potential and needs expressed by a specific local community. Spaces, agents and activities are three categories used to interpret the metropolitan landscapes in relation to new Urbanised Agricultures. This interpretation is carried on in the light of “multifunctionality”, which guarantees an overall protection of rural land assumed as a collective good. Multifunctionality can be expressed through complex shapes, able to adapt to various contexts enriching their own specificities; - System devices for new Urbanised Agricultures: green infrastructures (tool). The landscape strategy proposed by the author overcomes spatial, functional and administrative fragmentation of the contemporary city proposing green infrastructures as a “system device”. A green infrastructure can adapt to each territory’s specificities as a result of its network structure and its mutable structure, and can concentrate a set of very different spaces back to a single, coherent project system (spaces different for protection system, property rights, transformation potential, economic and financial opportunities, capability in providing ecosystem services, etc.); - Social designing for new Urbanised Agricultures (actions). The landscape strategy does not impose any binding role to the project, and identifies the members of a community both as beneficiaries and as producers of their own life context; consequently, the landscape strategy proposes to conduct “Workshops of social designing” as key actions to define new Urbanised Agricultures. Workshops represent the place where an operational dialogue about current relations between rural and urban systems opens by using a project proposal. The goal is to build a network of individuals who share a co-responsibility in the production and management of their landscape, in relation to new job opportunities and new collective benefits (social, cultural and economic benefits, improvements in time organisation, enlarged welfare, etc.). Structure of the research. The research is divided into three parts. Each part pursues “autonomously” a specific purpose but all converge towards the same direction – albeit in different ways – namely the definition of the landscape strategy. - Part I. Modern evolutionary characters of urban/rural relationship (Concepts). The first part of the thesis aims at presenting the latest developments in the urban/rural relationship, by assuming three different points of view: organisation of rural society, urban planning, and town planning legislation. These three thematic interpretations show how city and countryside are two sides of the same evolution, outlining the historical and cultural transformation of fundamental concepts still detectable both in current dynamics (subjects of Part II), both in contemporary designers’ landscape theories (addressed in Part III); - Part II. Contemporary geography of urban/rural relationship (People/tendencies/actions). The second part of the thesis intends to delineate a possible geography of contemporary relationships between cities and countryside. The resulting “map” emerges by the analysis of individuals, spaces and activities related to agricultural practices carried out in urban areas and noticeably relevant for their potential benefits to the city (these practices are already object of several urban policies in the realm of Europe 2020 Strategy). This study tends to demonstrate how the definition of more equitable and sustainable urban paradigms in metropolitan contexts passes through experimenting new forms of local-based multifunctional agriculture; - Part III - Landscapes in progress: interpretations and proposals (critical comparative assessment and project proposal). The third part of the thesis aims to define a Landscape Strategy (goals, tools and actions) to foster new forms of Urbanized Agricultures for supporting local communities in metropolitan areas. A critical analysis of a series of landscape case studies allowed an investigation of the degree of fertility of Pierre Donadieu’s and Richard Ingersoll’s landscape theories. The examination highlights a sequence of elements able to support “potential projects” and which the author reorganised, re-interpreted and conveyed in a strategy for new metropolitan landscapes. This strategy understands a re-balance of urban-rural relations as an opportunity for experimenting initiatives of social innovation.
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MAINO, ELISABETTA. "La progettazione paesaggistica condivisa delle autostrade. Indicazioni e strumenti di processo dal caso studio della Lomellina in Lombardia." Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/2158/592725.

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Books on the topic "Progettazione del paesaggio"

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Ercolini, Michele, ed. Fiume, paesaggio, difesa del suolo. Florence: Firenze University Press, 2007. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-549-8.

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Abstract:
Nei giorni 10 e 11 maggio 2006 si è tenuto a Firenze, presso l'Aula Magna del Rettorato, il Convegno internazionale sul tema "Fiume, paesaggio, difesa del suolo. Superare le emergenze, cogliere le opportunità". L'input culturale e scientifico di tale iniziativa (promossa ed organizzata dal Dottorato di Ricerca in Progettazione Paesistica – prof. Giulio G. Rizzo, dott. Michele Ercolini – e dal Master in Paesaggistica – prof. Guido Ferrara – dell'Università degli Studi di Firenze), vale a dire il tentativo di trasformare un "sistema di esigenze" (riconducibile a necessità di difesa del suolo) in un "sistema di opportunità" per la progettazione di "nuovi paesaggi", ha contraddistinto la maggior parte delle relazioni presentate nelle due giornate di lavoro ed inserite nel presente volume.
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2

Bartolomeo, Bartolomeo Di. Progettare il paesaggio mediterraneo: Paesaggi sul mare e atti del convegno e del seminario internazionale di progettazione del paesaggio, Napoli, Ascea Marina. Napoli: CLEAN, 2008.

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Fabbri, Pompeo. Natura e cultura del paesaggio agrario: Indirizzi per la tutela e la progettazione. Milano: Città studi, 1997.

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editor, Gioffré Vincenzo 1968, ed. Un laboratorio internazionale di progettazione del paesaggio: 5 esperienze di parchi fluviali urbani. Canterano (RM): Aracne editrice, 2019.

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Rizzo, Giulio Gino, and Antonella Valentini, eds. Luoghi e paesaggi in Italia. Florence: Firenze University Press, 2004. http://dx.doi.org/10.36253/88-8453-144-6.

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Abstract:
Primo volume di una collana del Dottorato di Ricerca in Progettazione Paesistica dell'Università di Firenze - settore disciplinare innovativo per il suo coinvolgimento politico e sociale - illustra le potenzialità di tale ambito di studio con il frutto di un ampio laboratorio didattico-creativo. Le varie esperienze progettuali vengono raggruppate in sei sezioni tematiche: Parchi e paesaggio; Parchi metropolitani; Spazi urbani; Sistemi fortificati; Luoghi per l'arte; Paesaggi storici; Idee e progetti (quest'ultima dedicata a temi centrali nella ricerca italiana, come il paesaggio agrario e quello fluviale).
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29 + 1 tesi in architettura del paesaggio: Selezione di progetti di diploma del Master in paesaggistica e della Scuola di specializzazione in architettura dei giardini e progettazione del paesaggio dell'Università degli studi di Firenze, 2005-2007. Firenze: Edifir, 2008.

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Poli, Daniela, ed. Agricoltura paesaggistica. Florence: Firenze University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-437-0.

Full text
Abstract:
L’agricoltura è la prima delle arti, nasce da un progetto, dalla modificazione cosciente di un contesto, utilizzando conoscenze tramandate e accumulate nel tempo. L’agricoltura contemporanea, figlia della ‘rivoluzione verde’, del fordismo e della sua crisi, ha voltato le spalle a questo sapere che era in grado di produrre non solo alimenti, ma anche tutela ambientale e qualità estetica. I testi raccolti in questo volume intendono alimentare riflessioni e pratiche nei vari settori della pianificazione e progettazione del territorio e del paesaggio – da quello universitario a quello politico, tecnico, professionale e amministrativo – che portino il mondo dell’agricoltura a riconquistare un ruolo centrale nel disegnare nuove relazioni fra abitanti e territorio. In questi scritti, il paesaggio agrario rappresenta un’opportunità per produrre un contesto in cui sia piacevole vivere, con un approccio lontano dalla deriva estetizzante di un malinteso immaginario ‘pittoresco’, ma attento piuttosto ad un’estetica di tipo contestuale, che nasce dentro e dal mondo rurale.
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Rossi, Maddalena, and Claudio Saragosa, eds. I territori della contemporaneità. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-805-1.

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Abstract:
Il testo raccoglie la rielaborazione di alcune delle tesi di laurea più significative prodotte, dal 2011 al 2015, nei corsi di laurea triennale in Pianificazione della città, del territorio e del paesaggio e di laurea magistrale in Pianificazione e progettazione della città e del territorio dell’Università di Firenze, con sede a Empoli. Le tesi trattano un panorama attuale e variegato di problematiche interne alla disciplina urbanistica, utilizzando metodologie, chiavi di lettura e prospettive di analisi assai diverse. Il territorio che emerge come protagonista delle narrazioni dei giovani autori è un oggetto complesso e pluristratificato, fatto di cose e relazioni, adagiato sui tempi lunghi della storia, teso sul presente e proiettato nel futuro, che continua a sollecitare loro domande, dubbi, curiosità e anche alcune fruttuose risposte. In sintesi, più che campi di discussione di un sapere acquisito e valido una volta per tutte, i lavori qui presentati rappresentano campi di riflessione e di sperimentazione, occasioni di costruzione incrementale di soluzioni creative da parte degli autori.
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Franco, Andrea Di. Architettura e paesaggio: Il progetto sostenibile nei territori vincolati = Architecture and landscape : sustainable design in the constrained territories : atti del convegno e della mostra Scuola di architettura e società, Politecnico di Milano, 22 gennaio 2010, Progettazione dell'architettura sostenibile, 2007-2008, 2008-2009 : Roberto Spagnolo, Giancarlo Allen, Andrea Di Franco. Santarcangelo di Romagna (RN) [i.e. Rimini, Italy]: Maggioli, 2011.

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10

Tendenze recenti nella progettazione del paesaggio in Europa =: Recent trends in landscape design in Europe : Perugia 19-20 novembre 1994. Firenze: Alinea, 1996.

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Book chapters on the topic "Progettazione del paesaggio"

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Ingegnoli, Vittorio. "Progettazione di un parco urbano e indirizzi per il parco Citylife a Milano." In Bionomia del paesaggio, 243–54. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2041-2_12.

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Ingegnoli, Vittorio. "Il paesaggio urbano milanese e il rapporto forma-funzione nella progettazione ecologica di un nuovo quartiere." In Bionomia del paesaggio, 231–41. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2041-2_11.

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Conference papers on the topic "Progettazione del paesaggio"

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Basso, Marzia. "Paesaggi in movimento." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8037.

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Abstract:
Negli ultimi decenni del secolo scorso si è diffusa nel mondo occidentale una nuova coscienza ambientale ed ecologica che, assieme alla rivoluzione tecnologica ed informatica, ha orientato anche la progettazione architettonica ed urbanistica verso una integrazione/ibridazione di elementi naturali, artificiali e tecnologici, con particolare attenzione per gli aspetti della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico, alle varie scale di intervento, dagli edifici “intelligenti” alla rete delle smart cities. Ogni giorno assistiamo alla creazione di ambienti sempre più interconnessi, interattivi e interagenti con gli utenti, flessibili e capaci di scambiare informazioni con il mondo esterno. Siamo ormai in grado di monitorare i nostri contesti di vita come mai fino ad ora era stato possibile, raccogliendo e mettendo a sistema una mole di informazioni senza precedenti. Inoltre le nuove tecnologie in molti casi vengono utilizzate per semplificare e facilitare la comunicazione bidirezionale e in tempo reale fra utenti e gestori dei servizi, tra cittadini ed amministrazioni e, più in generale, fra i vari attori del paesaggio, all’interno di una rete di interconnessioni fisiche ed immateriali sempre più fitta e diversificata. Il progetto ecosostenibile di paesaggio richiede, pertanto, un approccio sistemico e uno sguardo ampio che riesca a far incontrare la tutela e la conservazione con la trasformazione e la rigenerazione, inevitabile quanto vitale per i nostri contesti di vita, passando anche attraverso l’uso di strumenti non convenzionali, impiegati diffusamente sia per uno studio del territorio più rispondente alla complessità delle dinamiche reali, sia per la costruzione di un progetto comune di paesaggio. During the last decades of the 20th century a new environmental and ecological awareness has spread in the western world. Together with the technological and digital revolution, it has also directed the architectural and urban design towards an integration/crossbreeding of natural, artificial and technological elements, giving special attention to the aspects of environmental sustainability and of energy saving at the different levels of intervention, from the “intelligent” buildings to the network of the smart cities. Every day we witness to the creation of spaces that are more and more interconnected, user interactive and interagent, flexible and able to exchange information with the outside world. We are now able to supervise our life contexts as never before by collecting and organizing a huge amount of information without precedent. Furthermore, new technologies are used in many cases to simplify and facilitate bidirectional and real-time communication between users and providers, citizens and administrative offices and, in wider terms, among the various actors of the landscape inside a more and more close and diversified network of physical and immaterial interconnections. The eco-sustainable landscape design requires therefore a systemic approach and an overlook in order to permit the match between safeguard and preservation on one hand and transformation and regeneration on the other. This is as inevitable as it is essential for our life contexts, as well as the use of unconventional tools diffusely employed whether for a territorial study in accordance with the complexity of the actual dynamics or for the construction of a collective project of landscape.
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