Journal articles on the topic 'Profughi'

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1

Altin, Roberta. "Museografie e memorie dei campi profughi istriani." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 298 (June 2022): 220–37. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298017.

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Abstract:
A partire da un'analisi comparativa di alcune pratiche museografiche riguardanti l'esodo istriano del secondo dopoguerra, l'articolo analizza il processo di heritage e di costruzione identitaria degli esuli istriani. Dalla rifunzionalizzazione degli ex campi profughi in area transfrontaliera si può osservare un esempio di museografia spontanea centrata sul trauma dell'abbandono dell'Istria e della comunità perduta, che congela l'identità dei profughi come vittime al momento dell'esodo. Un altro esempio di heritage contempla stanze della memoria con foto e biografie plurime non conformi a un'unica narrazione, parallelamente al riutilizzo dell'ex campo profughi per nuove forme di ospitalità; in questo modo l'esperienza degli ex rifugiati viene ricollocata nel fluire della storia, alimentando identità relazionali non contrastive, che stemperano il conflitto dicotomico con l'alterità di confine.
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2

Gasparini, Nicolň. "Le Aree tribali amministrate federalmente (Fata), i rifugiati afgani e la pace nell'Afghanistan e nel Pakistan." FUTURIBILI, no. 1 (March 2011): 36–61. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-001004.

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Abstract:
L'Autore tratta di un'area di confine, che č insieme divisione statale e unione etnica e culturale. L'area di confine considerata č quella delle Aree tribali amministrate federalmente ("Federally Administered Tribal Areas - Fata"), che appartengono al Pakistan e sono a ridosso del confine con l'Afghanistan. Vengono descritte le specificitŕ politico-giudiziarie, economiche e produttive e commerciali, ma soprattutto la continuitŕ etnica con la parte afgana dell'oltreconfine. Le Fata hanno giocato sempre un ruolo notevole, ma soprattutto dall'invasione sovietica, con una notevole fuga di afgani, e quindi con la costituzione di campi di profughi nella parte pakistana. Ma soprattutto questa area, con capoluogo Peshawar, č stata il punto di riferimento di nuovi gruppi religiosi/ integralisti islamici formati intorno alle, appoggiati da potenze come Stati Uniti, Arabia Saudita, Pakistan. Questi sono i talebani che poi sconfiggono i sovietici e in seguito assumono le connotazioni Al Qaediste e terroristiche. La dinamica dei relativi rapporti tra profughi e pashtun delle aree tribali viene svolta dall'Autore, mettendo in risalto i tentativi di spingere i tre milioni di profughi al rientro in Afghanistan. In questa logica ruolo fondamentale hanno gli Stati Uniti, il cambio politico del Pakistan, le Ong, l'Unhcr. Vengono altresě messi in risalto i caratteri organizzativi di queste tribů, con la sovrapposizione di tante(da quelle familiari a quella regionale), e i caratteri sociali della popolazione. Si conclude con un riferimento al futuro.
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Ermacora, Matteo. "L'inizio della fine Nazisti e civili in fuga dal Reichsgau Wartheland, gennaio-marzo 1945." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 264 (March 2012): 361–84. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-264002.

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Abstract:
L'articolo analizza la fine del dominio nazista nel Wartheland, territorio della Polonia occidentale incorporato nel Terzo Reich nel 1939. Il Gauleiter Arthur Greiser promosse la germanizzazione dell'area mediante il trasferimento dei Volksdeutsche, l'espulsione dei polacchi e lo sterminio degli ebrei. Nel 1945 l'avanzata dell'Armata rossa nel Wartheland determinň una vasta migrazione forzata; vengono analizzati i piani predisposti per l'evacuazione della popolazione, il loro carattere ideologico-propagandistico, le direttrici e le modalitŕ di fuga dei civili. Attraverso l'analisi delle relazioni che i funzionari locali inviarono alla cancelleria del partito nazista, vengono ricostruite la fallimentare mobilitazione della Volkssturm, il cinismo e l'irresponsabilitŕ di Greiser e la dissoluzione dell'amministrazione nazista. La fuga dei profughi tedeschi fu inasprita dalla violenza sovietica, dalla concomitante ritirata della Wehrmacht e dall'ostilitŕ dei polacchi; non meno difficile si rivelň l'assistenza dei profughi nel Reich, dove furono accolti con diffidenza.
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4

D'Onofrio, Andrea. "I profughi tedeschi nella Germania del secondo dopoguerra." PASSATO E PRESENTE, no. 93 (October 2014): 41–66. http://dx.doi.org/10.3280/pass2014-093003.

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5

Renzo, Chiara. ""Attraversarono il mare su terra asciutta": gli ebrei di Libia nei campi profughi in Italia e nel regime internazionale dei rifugiati (1948-1949)." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 295 (May 2021): 193–221. http://dx.doi.org/10.3280/ic295-oa1.

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Abstract:
La fondazione dello Stato di Israele nel 1948 portò a una significativa riduzione della presenza ebraica nei campi profughi italiani. Tuttavia, questo segnò anche l'inizio di un'imprevista ondata migratoria che tra il 1948 e il 1949 portò circa 8.000 ebrei dalla Libia, che giungevano nella penisola nel tentativo di ricevere assistenza internazionale per emigrare in Israele. Questo contributo prende in esame le ragioni che hanno portato gli ebrei di Libia a raggiungere clandestinamente i campi profughi in Italia, il ruolo delle organizzazioni ebraiche e sioniste e lo scenario in cui si è articolata la risposta dell'umanitarismo internazionale a questa emergenza.L'autrice mette in evidenza come una visione eurocentrica intrinsecamente radicata nel regime internazionale dei rifugiati vigente all'epoca abbia privato gli ebrei in fuga dalla Libia dello status di displaced persons.
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Veronese, Guido, Mahmud Said, Marco Tombolani, and Marco Castiglioni. "Ottimismo, soddisfazione e felicitŕ in un gruppo di bambini palestinesi: uno studio pilota." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (July 2012): 119–32. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-002007.

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Abstract:
Il presente lavoro ha l'obiettivo di esplorare ottimismo, felicitŕ percepita e soddisfazione della vita in un gruppo di bambini palestinesi residenti in Cisgiordaniěa in aree urbane, rurali, nel campo profughi e in Israele. Sono stati somministrati a un campione di convenienza di bambini (N = 226) in etŕ scolare (8-12 anni) tre strumenti self report: Youth life Orientation Test (YLOT), Subjective Happiness Scale (SHS) and Faces Scale (FS). I punteggi sono stati sottoposti ad analisi della varianza (ANOVA) e delle correlazioni (r di Pearson). Sono state esplorate differenze nel genere e nell'etŕ. I risultati mostrano che ottimismo, soddisfazione della vita e felicitŕ percepita caratterizzano in generale i bambini palestinesi; i bambini del campo profughi ottengono i punteggi piů alti. Sono state rilevate alcune differenze di genere. In conclusione la qualitŕ della vita dei bambini palestinesi sembra soddisfacente sia per quanto riguarda l'ottimismo, che per la soddisfazione e la felicitŕ percepita. Tali fattori si ipotizza possano rinforzare la resilienza e un aggiustamento positivo al trauma nei bambini. Vengono discusse alcune implicazioni cliniche, oltre che sviluppi futuri e limiti della ricerca.
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7

Palla, Luciana. "Vicende di profughi nelle valli ladine dolomitiche (1914–1918)." Ladinia 11 (1987): 61–111. http://dx.doi.org/10.54218/ladinia.11.61-111.

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8

Ertola, Emanuele. "Ritorneremo: le associazioni di profughi d'Africa nell'Italia del dopoguerra." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 288 (January 2019): 11–37. http://dx.doi.org/10.3280/ic2018-288001.

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Urbani, Brigitte. "« I profughi di Parga » : fortune poétique et iconographique d’un thème patriotique." Italies, no. 6 (November 1, 2002): 543–65. http://dx.doi.org/10.4000/italies.2012.

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Simonelli, Ivana. "Guerra in Ucraina. Accogliere i pensieri e le emozioni dei bambini e dei ragazzi da 3 a 18 anni nei contesti scolastici." PSICOBIETTIVO, no. 3 (December 2022): 87–99. http://dx.doi.org/10.3280/psob2022-003008.

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Abstract:
Lo scenario della Guerra in Ucraina incontra il presente di bam- bini e ragazzi. L'esposizione alle notizie di guerra, l'accoglienza dei profughi, gli effetti della destabilizzazione dal punto di vista economico e finanziario, le sensa- zioni di pericolo e minaccia costituiscono elementi che i piccoli e i giovani porta- no e discutono anche nei contesti educativi e scolastici. Questo lavoro si propone di analizzare pensieri, emozioni e comportamenti dei bambini e dei ragazzi e ipotizzare quali parole, gesti, espressioni, azioni possono offrire gli adulti nei contesti connotati dalle dimensioni insegnamento-apprendimento-relazione-formazione.
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Scavuzzo, Lina. "Abitare permanente in un territorio provvisorio: i campi profughi Saharawi in Algeria." TERRITORIO, no. 61 (June 2012): 82–86. http://dx.doi.org/10.3280/tr2012-061014.

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Abstract:
This paper considers the political, social, and spatial consequences of the conflict in the Western Sahara and particularly the implications this has had in the development of refugee camps in Algeria. The essay revolves around three concepts. The first regards the support policies practiced by international governing bodies, through humanitarian aid aimed exclusively at satisfying basic needs. The second is the role international co-operation plays in the construction of a process of local development and therefore permanence in a territory the local community perceives as temporary. Finally, this paper considers the critical state created when a form of permanent habitation of a temporary territory collides with hostile environmental conditions in the absence of economic resources and above all the international policies that accompany this process.
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Pasqualetto, Martina. "Il ‘volontariato’ dei richiedenti asilo in Italia." REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 25, no. 49 (April 2017): 233–48. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880004913.

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Abstract:
Riassunto L'articolo analizza la politica pubblica italiana che prevede il coinvolgimento dei richiedenti asilo in attività di 'volontariato' a favore delle amministrazioni locali per calmare il malcontento popolare causato dalla loro presunta inattività. In primo luogo l'autrice mette in discussione l'efficacia di tale policy e ne destruttura il discorso governativo mettendone in luce le mistificazioni. Mediante una ricerca esplorativa ispirata alla grounded theory si dimostra inoltre che la reale natura delle attività promosse risiede nel lavoro gratuito e che esse veicolano un messaggio di simbolica e percepita utilità dei profughi che impatta negativamente sull'immaginario collettivo rispetto al tema del diritto d'asilo.
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Goddi, Federico. "L'Opera per l'assistenza ai profughi giuliani e dalmati: strategie politiche d'assistenzialismo (1948-1977)." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (April 2020): 93–121. http://dx.doi.org/10.3280/mon2019-003003.

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Muljačić, Žarko. "Nuovi dati sulle colonie croate nell'Italia meridionale con particolare riguardo a quelle estintesi da secoli in campania." Linguistica 45, no. 1 (December 31, 2005): 189–202. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.45.1.189-202.

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Abstract:
Negli ultimi tren'anni sono usciti parecchi lavori che si occupano direttamente o di passaggio delle colonie di profughi croati nell'Italia meridionale. Sfortunatamente una recente Bibliografia aggiornata (Rešetar, 1997, 290-294), redatta da Walter Breu e Monica Gardenghi, omette molti titoli, specie se scritti da non slavisti. Questo contributo si divide in cinque capitoli: 1. Cenni introduttivi; 2. Un giro d'oriz­ zonte sui risultati più importanti recenti (con l'accento sulla consistenza delle certezze ormai acquistate e sui dubbi e sospetti tuttora permanenti riguardanti le all'incirca set­ tanta località affrontate per la prima volta nel loro insieme da M. Rešetar nel lontano 19lll); 3. Le colonie campane; 4. Congetture sulla colonia campana non nominata, visitata nel 1613 dallo scrittore e linguista croato Bartol Kašić; 5. Compiti futuri.
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Wilcox, Vanda. "Francesco Frizzera. Cittadini dimezzati: I profughi trentini in Austria-Ungheria e in Italia (1914–1919)." American Historical Review 125, no. 5 (December 2020): 1995–96. http://dx.doi.org/10.1093/ahr/rhz1268.

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Colantuono, Gaetano. "La presenza di partigiani jugoslavi nella Puglia centrale 1943-1945. Il caso del comune di Grumo Appula." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 266 (September 2012): 43–65. http://dx.doi.org/10.3280/ic2012-266002.

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Abstract:
L'autore analizza i caratteri della presenza a Grumo Appula, un comune della Puglia centrale, di ex internati, profughi e partigiani jugoslavi — e delle memorie che di essa permangono. Egli sviluppa e approfondisce i risultati di una laboriosa ricostruzione delle vicende dei gruppi jugoslavi attivi nella lotta partigiana in Italia, esposti nel volume collettaneo I partigiani jugoslavi nella Resistenza italiana. Storie e memorie di una vicenda ignorata. Sulla base del riesame di fonti di varia natura, il saggio conferma l'importante ruolo svolto dalla Puglia sia come duplice retrovia per coloro che avevano combattuto lungo l'Appennino e per quanti combattevano nei Balcani (luogo di cure mediche, di reclutamento, di addestramento, di formazione delle Brigate d'oltremare che successivamente si sarebbero unite all'Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia, Eplj), sia come area di complessa mediazione fra i diversi soggetti attivi nel periodo dell'occupazione alleata.
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Sala, Roberto. "Il lavoro come strumento di integrazione. Profughi e rifugiati tedeschi in Germania Occidentale durante la ricostruzione." SOCIETÀ E STORIA, no. 156 (May 2017): 321–42. http://dx.doi.org/10.3280/ss2017-156004.

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El Masri, Yafa, and Paola Minoia. "Campi profughi come spazi di soccorso in tempo di Covid-19: mobilità invisibili a Bourj Albarajenah." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 3 (September 2022): 5–28. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2022oa14583.

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Abstract:
This paper aims to explore the peculiarity of the pandemic in stateless communities. Through a case study from a Palestinian refugee camp in Beirut, Lebanon, we analyse how Palestinian refugees were affected by and responded to the pandemic. We find that the legal exclusion of refugees from the state protection has generated invisible mobility, which further increased the risk of spreading the virus. Refugees have founded their own community response mechanisms of food sharing and crowdfunding. They established Aman medical centre in the camp, which has become a destination for infected, yet undocumented, residents of the city. We conclude how Palestinian refugees used this invisible mobility to save other refugees, therefore proving how refugee camps can become spaces of rescue in times of global emergency. 
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Capogreco, Carlo Spartaco. "Da Ventimiglia a Nonantola (1958-1997). Il "viaggio in Italia" di Klaus Voigt. Un ricordo." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (September 2022): 169–81. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-003007.

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Abstract:
L'autore ricorda per Mondo Contemporaneo lo storico tedesco Klaus Voigt, scomparso a Berlino il 21 settembre 2021, suo sincero amico. Internazionalmente noto per le ricerche sull'Esilio tedesco, in Italia Voigt è molto conosciuto anche per aver ricostruito la storia dei "ragazzi di Villa Emma", un gruppo di adolescenti ebrei dell'Europa centro-orientale che nel 1942, dopo un'incredibile peregrinazione, approdò a Nonantola, nel modenese. Era nato a Berlino il 2 novembre 1938 e - partito dalla storia medievale - si era dedicato poi allo studio dell'idea di unione europea. E, in età più matura, a quello dei profughi (soprattutto ebrei) dalla Germania nazionalsocialista. Il suo lavoro più noto è Zuflucht auf Widerruf (in italiano, Il rifugio precario). Il tema del rapporto con l'Italia è al centro della conversazione amichevole tra Capogreco e Voigt, del 2016, pubblicata qui per la prima volta. Seppure concluso piuttosto bruscamente, per un imprevisto, il racconto di Voigt è molto fresco e spontaneo. E termina proprio con un richiamo a Nonantola, il luogo dove egli, a metà degli anni Novanta, avviò la sua poderosa ricerca sui ragazzi ebrei in fuga dal nazismo.
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Cassamagnaghi, Silvia. "Il Foster Parents' Plan: l'"invenzione" dell'adozione a distanza e gli esordi dell'attività in Italia." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 296 (August 2021): 231–54. http://dx.doi.org/10.3280/ic296-oa2.

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Abstract:
Il Foster Parents' Plan nacque nel 1937, per sostentare i bambini vittime della Guerra civile in Spagna, grazie a un corrispondente di guerra inglese, che ebbe l'idea di creare "legami per-sonali" tra bambini profughi e orfani e i loro benefattori, creando uno dei primissimi esperi-menti di "adozione a distanza". I "genitori adottivi" sostenevano finanziariamente i piccoli e mantenevano contatti con loro, attraverso lo scambio di lettere. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, il Fpp estese i propri aiuti ai bambini di altri paesi e, alla fine del conflitto, si occupò di migliaia di giovani europei in situazioni di indigenza e disagio. Il Plan approdò stabilmente in Italia solo nel 1947 e le sue prime attività furono rivolte ai fanciulli che si tro-vavano ricoverati presso istituti e che avevano subito gravi menomazioni fisiche a causa della guerra. Per poter trattare i casi più urgenti e avere un contatto diretto con la realtà italiana, si cercò da principio il supporto di enti già presenti sul territorio. Tuttavia, a partire dai primis-simi anni Cinquanta, il Plan cominciò a operare con maggiore autonomia, grazie anche alle sue collaudate capacità organizzative.
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Pergher, Roberta. "Francesco Frizzera. Cittadini dimezzati: I profughi trentini in Austria-Ungheria e in Italia (1914‒1919). Bologna: Il Mulino, 2018. Pp. 279." Austrian History Yearbook 51 (March 25, 2020): 354–56. http://dx.doi.org/10.1017/s0067237820000417.

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Traverso, Enzo. "Anna Grillini. La guerra in testa: Esperienze e trauma di civli, profughi e soldati nel manicomio di Pergine Valusugana, 1909–1924." American Historical Review 125, no. 5 (December 2020): 1994–95. http://dx.doi.org/10.1093/ahr/rhaa325.

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Rampazzo, Lino, and José Marcos Miné Vanzella. "RIFUGIATI: MINORANZE SENZA PROPRIETÀ?" Revista Direitos Fundamentais & Democracia 23, no. 3 (December 14, 2018): 258. http://dx.doi.org/10.25192/issn.1982-0496.rdfd.v23i31189.

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Abstract:
Questo studio si propone di esaminare il tema del “Diritto di Proprietà”, espresso particolarmente nei due primi articoli della questione 66 (II-II) della Somma Teologica di San Tommaso, che è ripreso, nel secolo XX, dal filosofo francese Emmanuel Mounier. La riflessione cerca, prima di tutto, di situare la questione 66, che tratta “Del Furto e della Rapina”, sia nella visione più ampia di tutta la Somma, come nel contesto specifico della parte morale della medesima opera. Subito dopo si analizzano i due articoli della Somma sul “Diritto di Proprietà”. Poi si studia un capitolo dell’opera “Dalla proprietà capitalista alla proprietà umana” di Mounier, che fa valere la dottrina tomista nel contesto della crisi mondiale della sua epoca. Si pretende così, a partire da un autore clássico, analizzare il tema del “Diritto di Proprietá”, con la possibilità di mostrare, come Mounier, un percorso che indichi la sua funzione sociale. Significativa è pure la ripresa della posizione tomista nella Dottrina sociale della Chiesa, che, in documenti ufficiali, dei quali si indicano due, a titolo do esempio, cita espressamente la stessa questione 66 (II-II) della Somma Teologica, su cui basa il suo insegnamento. La ripresa di questo problema è applicada alla situazione dei profughi, in particolare in Europa, al fine di mostrare il "diritto di proprietà" che essi possiedono, in una situazione di estrema necessità. E, molto significativo in questo senso, é il recente messaggio di Papa Francesco per la giornata del migrante e del Rifugiato.
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Tomei, Gabriele. "Metodo etnografico e approccio realistico nella valutazione dei sistemi di accoglienza profughi. Il caso del programma di Emergenza Nord Africa in provincia di Pisa." MONDI MIGRANTI, no. 3 (February 2015): 125–41. http://dx.doi.org/10.3280/mm2014-003008.

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Toscano, Mario. "La lunga strada dalla Prussia a Israele: Harry A. Hinden dalla Scuola marittima di Civitavecchia al campo profughi di Pollone (1935-1948). Una testimonianza." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (December 2012): 115–37. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-002005.

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Abstract:
Nel corso del Ventesimo secolo vari e complessi sono stati i rapporti dell'Italia con il mondo ebraico. Tra le vicende significative vanno considerate l'esperienza della Scuola marittima di Civitavecchia, frutto della collaborazione tra il regime fascista e il movimento sionista revisionista di Jabotinsky alla metŕ degli anni Trenta e il favorevole atteggiamento delle autoritŕ italiane nei confronti dei superstiti della Shoah e della loro immigrazione clandestina in Palestina dalle coste della penisola tra il 1945 e il 1948. La testimonianza di Harry A. Hinden, ebreo tedesco, residente in Lettonia, deportato in un campo di prigionia in Unione Sovietica nel 1941, offre un contributo di conoscenze vivace e originale su queste due vicende particolari, all'interno di una cronaca che rievoca le vicissitudini di una famiglia ebraica alle prese con gli eventi della "grande" storia del Novecento.
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Ryan, Eileen. "I ‘dimenticati’: Da colonizzatori a profughi, gli italiani in Libia 1943–1974 by Luigi Scoppola Iacopini, Foligno, Editoriale Umbra, 2015, 207pp. €12 (paperback), ISBN 9788888802794." Modern Italy 22, no. 3 (July 31, 2017): 349–50. http://dx.doi.org/10.1017/mit.2017.43.

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Bralić, Snježana, and Maja Bezić. "LA RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA DEL MIGRANTE TRA ACCOGLIENZA E DIFFIDENZA." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 301–17. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.17.

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Abstract:
Negli ultimi decenni del Novecento le nuove guerre, le pulizie etniche e i disastri ambientali hanno creato un alto numero di migranti e profughi, persone in fuga e in transito che si spostano alla ricerca di migliori condizioni di vita. Dato che l'Europa, e in particolar modo l'Italia, si sentono in pericolo, colpiti dalla sindrome d'invasione per i continui arrivi di immigrati, si sono formati nuovi muri, non solo materiali, ma anche muri e frontiere mentali. Il nuovo clima ha favorito la nascita di parole nuove relative ai movimenti migratori e alla percezione della figura del migrante. Con la crescita del fenomeno, si è diffusa un'epidemia di pregiudizi e stereotipi di fronte alle persone percepite come oggettivamente diverse. I termini e le espressioni, a cui si ricorre per indicare i nuovi arrivati, abbondano di etichette del migrante la cui rappresentazione mediatica risulta per lo più negativa. Da diversi studi che trattano questo argomento si percepisce che il discorso mediatico italiano, centrato sull’emergenza, contribuisce alla stereotipizzazione negativa dello straniero, legata alla criminalità e pericolosità. Secondo Maneri e Dal Lago lo straniero viene percepito come una minaccia alla società italiana ed europea e discriminato innanzitutto dal linguaggio usato per rappresentarlo, mentre la contrapposizione tra Noi e Loro viene rafforzata da generalizzazioni e dall’uso del lessico metaforico. Il corpus che si propone di studiare e analizzare si riferisce agli articoli sul tema delle migrazioni, tratti dai due giornali quotidiani italiani di diffusione nazionale. Si prendono in esame gli articoli pubblicati in due periodi diversi, corrispondenti ai differenti contesti sociopolitici della realtà italiana (settembre 2015 e aprile 2017), e in tal modo si tenta di osservare e studiare la lingua nel suo ruolo da protagonista nella costruzione dell’immagine mediatica dei migranti.
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Gregori, Maddalena. "Dalla comunitŕ di villaggio allo stato. La ricerca-azione nella prassi operativa quotidiana dell'Ong cambogiana "krom"." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2011): 235–48. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003014.

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Abstract:
L'articolo si occupa dell'intervento di sviluppo integrato (economico, sociale e individuale) svolto dall'Ong Krom Akphiwat Phum nell'area nord ovest della Cambogia all'indomani della fine della guerra che ha insanguinato il Paese per piů di vent'anni. L'intervento, iniziato nel 1993, si č proposto inizialmente di reintegrare nella societŕ cambogiana l'enorme massa di rifugiati provenienti dai campi profughi posti lungo i confini della Thailandia; successivamente, di offrire strumenti per lo sviluppo delle nuove comunitŕ cosě formate e infine di proporsi come sostegno per lo sviluppo di un movimento di base in grado di rapportarsi con le forze che governano il Paese in modo democratico e partecipato. La metodologia utilizzata da Krom č stata ed č tuttora quella dell'intervento-azione, con una presenza continuativa degli operatori nei villaggi e con un coinvolgimento diretto della popolazione nell'analisi dei problemi, nella scelta delle soluzioni e nell'elaborazione dei progetti di sviluppo. I risultati ottenuti sono stati superiori a quelli di altre Ong attive nello stesso periodo, soprattutto in termini di empowerment della popolazione e di self-efficacy. Ma, col tempo e con la sempre maggior complessitŕ degli interventi, alcuni elementi di criticitŕ hanno iniziato ad emergere, soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra gli operatori e la struttura dell'Ong. In sostanza, da una recente valutazione esterna emergono tre rilevanti punti di criticitŕ: 1. la mancanza di ruoli certi e competenze professionali specifiche che rende la rotazione tra le diverse funzioni del Programme Management Team poco funzionale e di scarso sostegno per i membri dello staff; 2. la mancanza di un punto di vista esterno, una figura di supporto per gli operatori dello staff, che da troppi anni si relazionano tra loro e solo tra loro, e che cominciano a mostrare segni di burn out; 3. il confuso rapporto/concetto di potere, che porta l'Ong a doversi reinterrogare su quale sia la struttura (autorevole/democratica) piů giusta per funzionare al meglio.
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Martini, M. C. "Profumi." EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei 12, no. 1 (July 2015): 1–7. http://dx.doi.org/10.1016/s1776-0313(15)70709-4.

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Parrot, I., and M. C. Martini. "Profumi." EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei 20, no. 1 (March 2023): 1–10. http://dx.doi.org/10.1016/s1776-0313(22)47506-x.

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31

Herath, D., D. E. Jacob, H. Jones, and S. J. Fallon. "Potential of shells of three species of eastern Australian freshwater mussels (Bivalvia: Hyriidae) as environmental proxy archives." Marine and Freshwater Research 70, no. 2 (2019): 255. http://dx.doi.org/10.1071/mf17319.

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Abstract:
Freshwater mussels in Australia are rarely studied for their life history and potential as palaeoclimate proxy archives. Therefore, we studied three freshwater mussel species from the Williams River, Hunter Valley, Australia, namely Alathyria profuga, Cucumerunio novaehollandiae and Hyridella drapeta, to identify their potential as new environmental proxy archives from Australian freshwater bodies. Growth analysis revealed that A. profuga and C. novaehollandiae produce distinctive growth lines, which allow the first identification of age and growth structure of these species. The oxygen isotope ratio in A. profuga shells and high-resolution element concentrations in all three species show cyclic, annual variations. A high correlation between growth rates and the combined winter air temperature and annual rainfall, as well as accurate temperature reconstruction using oxygen isotope values in the shells suggest that A. profuga has good potential as an environmental proxy archive. However, the low correlation observed between the Sr:Ca ratio and temperature limited the usefulness of the Sr:Ca ratio in A. profuga shells as a water temperate proxy. In contrast, growth rates and element ratios of C. novaehollandiae do not indicate a significant relationship with environmental variables, suggesting that this species, together with H. drapeta, is probably not suitable for palaeoclimatic studies.
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Lusvarghi, Luiza. "Profugos: new formats and regionalization in Latin American television serial fiction." C-Legenda - Revista do Programa de Pós-graduação em Cinema e Audiovisual, no. 29 (December 29, 2013): 08. http://dx.doi.org/10.22409/c-legenda.v0i29.26287.

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Abstract:
The resumption of audiovisual productions in Latin America during the 1990s have not onlyaffected the cinematographic sphere, but TV production as well. The latest production aimed at exploringthis genre is a Chilean series co-produced with HBO Latin America named Profugos (Runaways), featuringfour popular local actors and directed by Pablo Larraín of the acclaimed film Tony Manero (2008,Brazil/Chile). Profugos shows that definitely soap opera is no longer the only Latin American fictionalformat, besides dialoguing with the action genre global tradition, also marking the consolidation of majornetworks intervention policy towards the local market
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Lusvarghi, Luiza. "Profugos: new formats and regionalization in Latin American television serial fiction." C-Legenda - Revista do Programa de Pós-graduação em Cinema e Audiovisual, no. 29 (August 5, 2014): 08. http://dx.doi.org/10.22409/c-legenda.v0i29.26295.

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Abstract:
The resumption of audiovisual productions in Latin America during the 1990s have not onlyaffected the cinematographic sphere, but TV production as well. The latest production aimed at exploringthis genre is a Chilean series co-produced with HBO Latin America named Profugos (Runaways), featuringfour popular local actors and directed by Pablo Larraín of the acclaimed film Tony Manero (2008,Brazil/Chile). Profugos shows that definitely soap opera is no longer the only Latin American fictionalformat, besides dialoguing with the action genre global tradition, also marking the consolidation of majornetworks intervention policy towards the local market
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PAOLUCCI, Paola. "Coltri e profumi di Alcesti." AL. Rivista di studi di Anthologia Latina 5 (January 2014): 115–24. http://dx.doi.org/10.1484/j.alat.5.130379.

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35

Lallemand, Annick. "A. Avanzini (éd.), Profumi d'Arabia." Kernos, no. 12 (January 1, 1999): 324–26. http://dx.doi.org/10.4000/kernos.748.

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Knight, Franklin W., and Benjamin Nistal-Moret. "Esclavos profugos y cimarrones: Puerto Rico, 1770-1870." Hispanic American Historical Review 66, no. 2 (May 1986): 381. http://dx.doi.org/10.2307/2515149.

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37

Jin, Long, So-Ra Ko, Chi-Yong Ahn, Hyung-Gwan Lee, and Hee-Mock Oh. "Rhizobacter profundi sp. nov., isolated from freshwater sediment." International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology 66, no. 5 (May 1, 2016): 1926–31. http://dx.doi.org/10.1099/ijsem.0.000962.

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Song, Jaeho, Hye-Jin Jang, Yochan Joung, Ilnam Kang, and Jang-Cheon Cho. "Sulfitobacter profundi sp. nov., isolated from deep seawater." Journal of Microbiology 57, no. 8 (April 22, 2019): 661–67. http://dx.doi.org/10.1007/s12275-019-9150-3.

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39

Zhang, Zhen-Dong, Lin-Yan He, Zhi Huang, and Xia-Fang Sheng. "Myroides xuanwuensis sp. nov., a mineral-weathering bacterium isolated from forest soil." International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology 64, Pt_2 (February 1, 2014): 621–24. http://dx.doi.org/10.1099/ijs.0.056739-0.

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Abstract:
A Gram-reaction-negative, aerobic, non-motile, yellow-pigmented, rod-shaped bacterium, designated strain TH-19T, was isolated from a forest soil sample in Jiangsu province, China. On the basis of 16S rRNA gene sequence similarity, strain TH-19T was shown to belong to the genus Myroides , a member of the phylum Bacteroidetes , and was related to Myroides odoratimimus LMG 4029T (98.7 % similarity), Myroides profundi D25T (98.2 %) and Myroides marinus JS-08T (97.5 %). Strain TH-19T contained menaquinone-6 (MK-6) as the predominant menaquinone, and the dominant fatty acids were iso-C15 : 0 and iso-C17 : 0 3-OH. The DNA G+C content of strain TH-19T was 37.2 mol%. The DNA–DNA relatedness values of strain TH-19T with Myroides odoratimimus JCM 7460T, Myroides profundi D25T and Myroides marinus JS-08T were below 70 %. Based on phenotypic, genotypic and phylogenetic evidence, it is suggested that strain TH-19T represents a novel species of the genus Myroides , for which the name Myroides xuanwuensis sp. nov. is proposed. The type strain is TH-19T ( = CCTCC AB 2013145T = JCM 19200T).
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Xu, Fang-di, Xue-gong Li, Xiang Xiao, and Jun Xu. "Kangiella profundi sp. nov., isolated from deep-sea sediment." International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology 65, Pt_7 (July 1, 2015): 2315–19. http://dx.doi.org/10.1099/ijs.0.000257.

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Abstract:
A taxonomic study employing a polyphasic approach was carried out on strain FT102T, which was isolated from a deep-sea sediment sample collected in the south-west Indian Ocean at a depth of 2784 m. The strain was Gram-stain-negative, non-motile, rod-shaped and non-spore-forming. It grew optimally at 37–42 °C, pH 6.5–8.5 and in the presence of 1–4 % (w/v) NaCl. Phylogenetic analysis of 16S rRNA gene sequences confirmed the separation of the novel strain from recognized members of the genus Kangiella that are available in public databases. Strain FT102T exhibited 95.5–98.6 % 16S rRNA gene sequence similarity to the type strains of the eight recognized species of the genus Kangiella. The chemotaxonomically characteristic fatty acid iso-C15:0 and ubiquinone Q-8 were also detected. The major polar lipids were phosphatidylglycerol, diphosphatidylglycerol, phosphatidylethanolamine and phosphatidylmonomethylethanolamine. The DNA G+C content of strain FT102T was 45.0 mol%. The mean DNA–DNA relatedness values between strain FT102T and the type strains of Kangiella aquimarina and Kangiella koreensis were 47.3 % and 13.7 %, respectively. The combined results of phylogenetic, physiological and chemotaxonomic studies indicated that strain FT102T was affiliated with the genus Kangiella but differed from the recognized species of the genus Kangiella. Therefore, strain FT102T represents a novel species of the genus Kangiella, for which the name Kangiella profundi sp. nov. is proposed. The type strain is FT102T ( = CGMCC 1.12959T = KCTC 42297T = JCM 30232T)
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Sun, Jingjing, Mengxin Xing, Wei Wang, Fangqun Dai, Junzhong Liu, and Jianhua Hao. "Hymenobacter profundi sp. nov., isolated from deep-sea water." International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology 68, no. 3 (March 1, 2018): 947–50. http://dx.doi.org/10.1099/ijsem.0.002621.

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Sun, Jingjing, Wei Wang, Yu Ying, Xiangjie Zhu, Junzhong Liu, and Jianhua Hao. "Pseudomonas profundi sp. nov., isolated from deep-sea water." International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology 68, no. 5 (May 1, 2018): 1776–80. http://dx.doi.org/10.1099/ijsem.0.002748.

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Shen, Xudong, Sidong Zhu, Bingxia Dong, Yong Chen, Zehao Xue, Na Ren, Ting Chen, Xiunuan Chen, Jifang Yang, and Jigang Chen. "Alteromonas profundi sp. nov., isolated from the Indian Ocean." International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology 70, no. 8 (August 1, 2020): 4531–36. http://dx.doi.org/10.1099/ijsem.0.004308.

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Abstract:
A Gram-staining-negative bacterium, designated 345S023T, was isolated from a sea water sample from the Indian Ocean. The results of 16S rRNA gene sequence analysis revealed that 345S023T represents a member of the genus Alteromonas , with closely related type strains Alteromonas fortis 1T (98.7 %), Alteromonas hispanica F-32T (98.6 %) and Alteromonas genovensis LMG 24078T (98.6 %). Up-to-date bacterial core gene set analysis revealed that 345S023T formed a phyletic lineage with Alteromonas australica H 17T. The case for 345S023T representing a novel species was supported by genomic results. Pairwise in silico DNA–DNA hybridization and average nucleotide identity values were much lower than the proposed and generally accepted species boundaries. Strain 345S023T contains ubiquinone-8 (Q-8) as the sole isoprenoid quinone, summed featured 3 (C16 : 1ω7c and/or C16 : 1ω6c), C16 : 0 and C18 : 1ω7c as the dominant cellular fatty acids (>10 %), and phosphatidylglycerol and phosphatidylethanolamine as the major polar lipids. The genome of strain 345S023T consisted of a 4.4 Mb chromosome with a DNA G+C content of 44.4 %. On the basis of these genomic, chemotaxonomic and phenotypic characteristics, we propose a novel species: Alteromonas profundi sp. nov. The type strain is 345S023T(=JCM 33893T=MCCC 1K04570T).
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Choi, Ahyoung, Jaeho Song, Yochan Joung, Kazuhiro Kogure, and Jang-Cheon Cho. "Lentisphaera profundi sp. nov., isolated from deep-sea water." International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology 65, Pt_11 (November 1, 2015): 4186–90. http://dx.doi.org/10.1099/ijsem.0.000556.

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Abstract:
A Gram-staining-negative, aerobic, non-motile, coccus-shaped bacterium, designated SAORIC-696T, was isolated from deep-sea water at a depth of 1700 m in the western North Pacific Ocean. Optimal growth of strain SAORIC-696T was observed at 15 °C, pH 7.0 and in the presence of 2 % (w/v) NaCl. Strain SAORIC-696T formed a robust phylogenetic clade with members of the genus Lentisphaera. The 16S rRNA gene sequence similarity showed that strain SAORIC-696T was most closely related to Lentisphaera marina (98.0 % similarity) and Lentisphaera araneosa (97.3 %). The DNA–DNA relatedness between SAORIC-696T and two species of the genus Lentisphaera was only 27–42 %. The DNA G+C content of strain SAORIC-696T was 43.1 mol% and predominant cellular fatty acids were C16 : 1ω9c (36.8 %), C14 : 0 (22.5 %) and C14 : 0 3-OH and/or iso-C16 : 1 I (10.8 %). Strain SAORIC-696T contained MK-7 as the only respiratory quinone. On the basis of taxonomic data collected in this study, it was concluded that strain SAORIC-696T represents a novel species of the genus Lentisphaera, for which the name Lentisphaera profundi sp. nov. is proposed, with the type strain SAORIC-696T ( = NBRC 110692T = KCTC 42681T).
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Veyisoglu, Aysel, Lorena Carro, Demet Cetin, Kiymet Guven, Cathrin Spröer, Gabriele Pötter, Hans-Peter Klenk, Nevzat Sahin, and Michael Goodfellow. "Micromonospora profundi sp. nov., isolated from deep marine sediment." International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology 66, no. 11 (November 1, 2016): 4735–43. http://dx.doi.org/10.1099/ijsem.0.001419.

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46

Ren, Ting-Ting, Chun-Zhi Jin, Feng-Jie Jin, Taihua Li, Chang-Jin Kim, Hee-Mock Oh, Hyung-Gwan Lee, and Long Jin. "Flavihumibacter profundi sp. nov., isolated from eutrophic freshwater sediment." Journal of Microbiology 56, no. 7 (June 28, 2018): 467–71. http://dx.doi.org/10.1007/s12275-018-7567-8.

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SLATER, R. R. "Flexor Tendon Anomalies in a Patient with Carpal Tunnel Syndrome." Journal of Hand Surgery 26, no. 4 (August 2001): 373–76. http://dx.doi.org/10.1054/jhsb.2001.0613.

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Abstract:
A case of an anomalous interconnection between the tendons of the flexor pollicis longus and the flexor digitorum profundi to both the index and middle fingers at the wrist of a patient presenting with carpal tunnel syndrome is described. The contents of the carpal tunnel should be inspected carefully at the time of median nerve decompression in cases where preoperative clinical examination suggests associated pathologies.
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Harrison, S. J. "A Note on Apuleius, Metamorphoses 4.31." Classical Quarterly 41, no. 2 (December 1991): 562–63. http://dx.doi.org/10.1017/s000983880000481x.

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Abstract:
Sic effata et osculis hiantibus filium diu ac pressule saviata proximas oras reflui litoris petit, plantisque roseis vibrantium fluctuum summo rore calcato ecce iam profundi mans sudo resedit vertice, et ipsum quod incipit velle, set statim, quasi pridem praeceperit, non moratur marinum obsequium: adsunt Nerei filiae chorum canentes et Portunus caerulis barbis hispidus et gravis piscoso sinu Salacia et auriga parvulus delphini Palaemon… (Met. 4.31.4ff.)
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Wang, Qian, Sheng-Dong Cai, Jie Liu, and De-Chao Zhang. "Flavobacterium profundi sp. nov., isolated from a deep-sea seamount." International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology 70, no. 6 (June 1, 2020): 3633–38. http://dx.doi.org/10.1099/ijsem.0.004205.

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Abstract:
The Gram-stain-negative, rod-shaped, facultative anaerobic, motile bacterial strain, designated TP390T, was isolated from a seamount near the Yap Trench in the tropical western Pacific. Phylogenetic analysis based on 16S rRNA gene sequence showed that strain TP390T was related to the genus Flavobacterium and had highest 16S rRNA gene sequence identity with the type strain of Flavobacterium jejuense EC11T (97.8 %). Sequence similarities to all other type strains of current species of the genus Flavobacterium were below 97 %. The predominant cellular fatty acids were iso-C15 : 0 and iso-C15 : 1G. The quinone system for strain TP390T comprised predominantly menaquinone MK-6 and the polar lipid profile contained phosphatidylethanolamine, four unknown aminolipids, one glycolipid and six unknown polar lipids. The genomic DNA G+C content of strain TP390T was 31.2 mol%. In addition, the maximum values of in silico DNA–DNA hybridization (isDDH) and average nucleotide identity (ANI) between strain TP390T with F. jejuense KCTC 42149T were 22.60 and 80.01% respectively. Combined data from phenotypic, phylogenetic, isDDH and ANI data demonstrated that the strain TP390T is representative of a novel species of the genus Flavobacterium , for which we propose the name Flavobacterium profundi sp. nov. (type strain TP390T=KACC 18559T=CGMCC 1.15398T).
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Zhang, De-Chao, Yan-Xia Liu, Hai-Jun Huang, and Jiang Wu. "Pseudoalteromonas profundi sp. nov., isolated from a deep-sea seamount." International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology 66, no. 11 (November 1, 2016): 4416–21. http://dx.doi.org/10.1099/ijsem.0.001366.

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