Journal articles on the topic 'Produzione urbana'

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Salimbeni, Alice. "La favola urbana. Reimmaginare lo spazio attraverso la realizzazione collettiva di film finzionali e parodici." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 3 (September 2022): 78–102. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2022oa14591.

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Abstract:
Durante la mia ricerca di dottorato, ho organizzato un workshop a Bruxelles per esplorare il rapporto fra le donne bianche cisgenere e lo spazio urbano. A partire dalle esperienze urbane personali delle partecipanti abbiamo scritto tre storie di invenzione e le abbiamo trasformate in tre film collettivi, finzionali e parodici che esplorano ciascuno una diversa discriminazione urbana di genere. In queste storie, che ho chiamato "favole urbane", realtà e immaginazione si intrecciano creando nuovi scenari, e comunicando una morale politica sullo spazio e sul ruolo attivo che svolge nella produzione delle discriminazioni.
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Franz, Gianfranco. "Città Circolare / Circolarità in Città. Limiti e potenzialità di un paradigma emergente." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 131 (August 2021): 32–52. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-131002.

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Abstract:
Il saggio affronta il tema della circolarita economica e urbana intesa come sottoinsieme del paradigma della sostenibilita, evidenziando potenzialita e limiti di un nuovo modello in via di affermazione e diffusione a scala planetaria. Il ragionamento critico prende le mosse dalla recente produzione di documenti istituzionali e l'ancora ridotta produzione scientifica sull'argomento per proporre un'interpretazione non ortodossa sul rapporto fra circolarita e citta.
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Borelli, Guido. "Urbanizzazione ‘creativa' e modo artistico di produzione dello spazio. Due casi milanesi." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 90 (September 2010): 49–88. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-090005.

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Abstract:
Utilizzando come terreno d'indagine i ‘quartieri creativi' che proliferano nella cittŕ e tenendo sullo sfondo la letteratura piů in voga sull'argomento, il saggio utilizza alcuni insegnamenti di Henri Lefebvre entro un approccio di urban political economy, con l'intento di dimostrare che i ‘quartieri creativi' possono essere considerati non soltanto come uno spontaneo pot-pourri urbano di edifici, cortili, strade e di un fitto network di relazioni sociali ed economiche, ma anche come un terreno soggetto agli interessi delle maggiori forze sociali, economiche e politiche. Dal resoconto di due ‘quertieri creativi' milanesi emerge come la specializzazione e la diversificazione funzionale dell'organizzazione urbana siano diventate uno strumento attraverso il quale i developer riescono a esercitare un influsso consistente nella trasformazione spaziale delle cittŕ.
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Muńoz, Francesc. "I grandi eventi nella cittŕ del XXI secolo: variazioni sull'esperienza di Barcellona." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 96 (December 2011): 46–71. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-096004.

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Abstract:
Il saggio discute i nuovi ruoli dei Mega eventi urbani correlati alla produzione dei paesaggi urbani di consumo globale come immagine di marca, contribuendo a ciň che l'autore chiama ‘urbanalizzazione'. Prima di tutto, si presenta una spiegazione dei mega-eventi du- rante il ventesimo secolo. In seguito si esplorano gli importanti cambi del ruolo dei megaeventi urbani nell'attualitŕ. Infine, si presenta un'analisi critica della politica urbana a Barcellona come dimostrazione di queste ipotesi.
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De Marchi, Marta. "Foodspace. Leggere le trasformazioni territoriali attraverso lo spazio del cibo: il caso Veneto." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 128 (August 2020): 80–105. http://dx.doi.org/10.3280/asur2020-128006.

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Abstract:
I sistemi agroalimentari al contempo trasformano i territori di riferimento e si adattano ad essi e alle loro configurazioni urbane. Leggere queste interdipendenze risulta cruciale in termini di spazio e occupazione del suolo, soprattutto alla luce della scala globale di molte filiere del cibo. Il Veneto si offre come caso paradigmatico dei territori a diffusione urbana europei, in cui gli spazi della produzione, della distribuzione e del consumo di cibo sono in prossimità fisica tra loro.
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Wilson, Andrew. "Urban Production in the Roman World: the View from North Africa." Papers of the British School at Rome 70 (November 2002): 231–73. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002166.

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Abstract:
LA PRODUZIONE CITTADINA NEL MONDO ROMANO, VISTA DAL NORD AFRICAQuesto articolo esamina l'evidenza per le attivita industriali nelle città del nord Africa romano e dimostra come l'importanza della produzione artigianale urbana sia stata largamente sottovalutata in molte discussioni di economia antica. Di solito è difficile stabilire la giusta scala delle attività produttive urbane senza effettuare degli scavi estensivi, visto che i laboratori erano molto spesso piuttosto piccoli; ciò non toglie che essi potrebbero essere stati comunque numerosi e distribuiti all'interno della città. Scavi della estensione necessaria non sono irrealizzabili con le tecniche odierne; due siti scavati nella prima metà del ventesimo secolo hanno infatti portato alia luce un quadro caratterizzato da numerosi laboratori: 22 fulloniche a Timgad e 18 stabilimenti per la salatura del pesce a Sabratha. La ricognizione di superficie viene qui indicata come il metodo migliore per effettuare ricerche nei siti che lo consentono, al fine di identificare l'ampiezza dei depositi di rifiuti di fabbricazione, con l'aiuto di indagini geofisiche per trovare forni e fornaci, e scavi di alcune aree specifiche. Questo tipo di tecniche è stato sperimentato con successo a Leptiminus, Meninx e Thamusida, e ha permesso di identificare la presenza di attività di produzione ceramica, lavoro dei metalli e dell'industria per l'estrazione della porpora per la tintura. L'evidenza che emerge dalle recenti indagini archeologiche suggerisce che il contributo dell'industria cittadina all'economia delle città antiche fosse potenzialmente significativo, mentre la scala di produzione nei siti discussi indica un carattere artigianale della vita di queste città molto più consistente di quanto non sia stato di solito ritenuto. Il modello della ‘città di consumo’ non sembra adattarsi completamente a molte delle città romane, e i tentativi di descrizione dell'economia dell'urbanismo romano dovrebbero prestare piu attenzione al ruolo delle città nelle reti di commercio locale, regionale e su lunga distanza.
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Barioglio, Caterina, and Daniele Campobenedetto. "La trasformazione ordinaria. Gli effetti della legge n. 106/2011 sulla forma urbana a Torino." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 125–34. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095014.

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Abstract:
In un momento storico in cui le città europee sono teatro di modifiche progressive piuttosto che di massive espansioni, acquista importanza il ruolo della disciplina dell'attività edilizia e delle forme di regolazione che agiscono sulle trasformazioni ordinarie. Questo contributo mira a esplorare gli esiti di uno di questi strumenti - la legge n. 106/2011. Lo studio offre una mappatura delle trasformazioni edilizie attuate, o approvate, tramite questa legge a Torino fino al 2019. L'obiettivo è comprendere il rapporto tra le intenzioni espresse dallo strumento regolativo e i suoi effetti sullo spazio della città: l'analisi dei tipi di intervento, del cambiamento di destinazioni d'uso e superfici di ogni trasformazione è messa in relazione con le modifiche volumetriche, per studiare gli esiti morfologici delle pratiche private di trasformazione e il loro ruolo nel processo di ‘produzione di città'. Parole chiave: trasformazione urbana; morfologia urbana; codici urbani
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Iacopini, Alessandro, and Renato Sansa. "La produzione storiografica di «Roma moderna e contemporanea», 1993-2008." STORIA URBANA, no. 126 (September 2010): 169–87. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126008.

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Abstract:
L'articolo si pone l'obiettivo di analizzare la produzione storiografica di una rivista di storia urbana, che ha come campo di indagine la realtŕ romana tra etŕ moderna e contemporanea. Il primo numero di Roma moderna e contemporanea č stato pubblicato nel 1993, da allora la rivista ha collezionato quindici annualitŕ: un tempo sufficiente per tentare un primo bilancio storiografico di questa esperienza. Il metodo utilizzato per compiere l'indagine si č incentrato su una analisi quantitativa degli articoli pubblicati, classificati secondo alcune consolidate categorie storiografiche. L'interpretazione si č inoltre giovata di un criterio originale, volto a stabilire il tasso di multidisciplinarietŕ della rivista. L'articolo č accompagnato da una intervista al direttore della rivista.
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Tricarico, Luca, and Lorenzo De Vidovich. "Imprenditorialità, Inclusione o Co-produzione? Innovazione sociale e possibili approcci territoriali." CRIOS, no. 21 (November 2021): 34–45. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-021004.

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Abstract:
L'articolo nasce dalla necessità di trovare una rinnovata chiave interpretativa univoca sul concetto di innovazione sociale negli approcci territoriali, osservando le diverse declinazioni di ricerca e prospettive metodologico/disciplinari. A tal fine, l'analisi proposta nel contributo è basata su una systematic review: da un lato considerandola presenza della keyword innovazione sociale abbinata a i concetti di imprenditorialità, inclusione e co-produzione; dall'altro la presenza o meno di una prospettiva territoriale o urbana. L'obiettivo dell'articolo è fornire un'analisi su quali aspetti comuni sono presenti nell'attuale panorama accademico, cercando nuove direzioni verso cui i diversi approcci necessitano una attenta applicazione ad importanti questioni territoriali.
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De Pieri, Filippo. "Storie accademiche, storie pubbliche, patrimonio. La pianificazione urbana nell'Europa post-napoleonica attraverso i due siti Unesco di Nizza e La Chaux-de-Fonds/Le Locle." STORIA URBANA, no. 168 (November 2021): 141–63. http://dx.doi.org/10.3280/su2021-168006.

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Abstract:
L'articolo pone a confronto due siti recentemente iscritti nella Lista del patrimonio mondiale Unesco - La Chaux-de-Fonds/Le Locle e Nizza - focalizzandosi sui modi in cui le storie della pianificazione urbana del primo Ottocento sono state mobilitate nella costruzione di narrazioni pubbliche associate al patrimonio urbano. Per quanto simili narrazioni possano apparire discutibili se confrontate con l'evidenza documentaria disponibile, esse sembrano anche capaci di assumere un ruolo di stimolo per l'emergere di nuove ricerche su temi finora scarsamente osservati. I casi di studio offrono un interessante punto di vista per approfondire i legami reciproci che potenzialmente esistono tra storie urbane accademiche da un lato e narrazioni socialmente condivise del cambiamento urbano dall'altro. Se osservati insieme, questi due siti Unesco mostrano la necessità di un riesame comparativo della storia dei piani di primo Ottocento basati sulla griglia, specialmente nell'Europa napoleonica. Già interpretati come l'esito di teorie urbane implicite che privilegiavano l'organizzazione razionale, l'iniziativa individuale, la distribuzione uniforme delle opportunità, questi piani sostennero di fatto una notevole pluralità di immaginari sociali - ben esemplificata in questo caso dalla contrapposizione tra piani concepiti come supporto per il turismo internazionale e le attività di svago lungo la costa francese, e un piano concepito come supporto alla produzione industriale tra le montagne svizzere.
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Vecslir, Lorena, and Antonio Font. "Letture interpretative degli spazi della produzione e del consumo della regione urbana di Barcellona." TERRITORIO, no. 48 (May 2009): 28–34. http://dx.doi.org/10.3280/tr2009-048005.

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Abstract:
- The article discusses the findings of in-depth research into the reorganisation of settlements in the urban region of Barcelona following the construction of new transport infrastructures. The study, which combines geographical readings with a detailed functional and morphological analysis of several ‘fragments' of the area, focuses mostly on the system for locating shopping centres and industrial estates, both of which have played key innovative roles in the recent local transformations. In the case of the shopping centres one is dealing with new forms of organised distribution, while as regards industrial estates it is the development of cutting-edge technology that holds sway. The construction of these large-scale complexes is inseparable from the formation of new centres, some of which are characterised by functional specialisation, others by the synergy between compatible activities that exploit their spatial proximity in terms of capacity to attract and rational use of common services.
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Antoniucci, Valentina, and Giuliano Marella. "Torri incompiute: i costi di produzione della rigenerazione urbana in contesti ad alta densità." SCIENZE REGIONALI, no. 3 (October 2014): 117–24. http://dx.doi.org/10.3280/scre2014-003007.

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Avallone, Gennaro. "Le relazioni territoriali nella evoluzione della sociologia urbana e rurale italiana." STORIA URBANA, no. 135 (February 2013): 119–33. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-135006.

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Abstract:
L'analisi sociologica si č costruita nel tempo attorno ad alcuni nuclei tematici, tra i quali quello dei cambiamenti socio-territoriali ha rappresentato un riferimento permanente, sul quale si č costruito uno specifico campo disciplinare, quello della sociologia urbana e rurale. Il testo presentato si pone l'obiettivo di evidenziare l'importanza che il tema delle relazioni territoriali ha avuto nella storia della sociologia urbana e rurale in Italia, presentando alcune emblematiche attivitŕ di ricerca. Questo approfondimento viene realizzato nella prima parte, in cui si presentano le trasformazioni intervenute nei rapporti tra cittŕ e campagna fino all'affermazione della cittŕ diffusa. A questo intento si associa un secondo obiettivo, che č quello di individuare, e attualizzare con riferimento ai mutamenti territoriali piů recenti, alcune significative ricorrenze tematiche. In particolare, nella seconda ed ultima parte del testo, l'attenzione si concentra su tre dimensioni, relative ai caratteri dei legami sociali, al nesso tra mutamenti territoriali e processi migratori e al rapporto tra urbanizzazione, ambiente e salute, rilevando la necessitŕ di approfondire, mediante la ricerca sul campo, le modalitŕ di produzione dello spazio urbano e le popolazioni che ne sono protagoniste.
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Balbo, Marcello. "Piani risoluti per incerte societŕ." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 104 (October 2012): 15–30. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-104002.

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Abstract:
Le rapide trasformazioni subite dalla cittŕ e dal territorio negli ultimi due decenni come conseguenza del mutare delle economie, delle nuove tecnologie, del passaggio dal sistema di nodi alle reti e flussi, del social networking, dovrebbero annunciare piani e progetti adattabili al cambiamento. Al contrario, alla societŕ incerta che si andava delineando, molte cittŕ europee hanno imboccato la strada di piani "risoluti", che lasciano ben poco spazio alla flessibilitŕ, strumenti costitutivi della nuova politica urbana che si č accompagnata alle politiche liberiste e attraverso cui le cittŕ hanno cercato un proprio spazio nella divisione della produzione e del consumo affermata dalla globalizzazione.
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Zöller, Wolf. "Saeculum obscurum – der epigraphische Befund (ca. 890–1000)." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 99, no. 1 (November 1, 2019): 79–114. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2019-0007.

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Abstract:
Riassunto Questo saggio offre gli esiti di un’indagine condotta sulla produzione epigrafica della Roma altomedioevale, ponendo in particolare l’accento sugli aspetti topologici e materiali delle iscrizioni commissionate da parte dei vescovi romani e degli esponenti della nobiltà cittadina durante il X secolo. Nonostante esistano ponderosi corpora che raccolgono le iscrizioni romane, manca purtroppo a tutt’oggi una rassegna specifica della produzione epigrafica dell’Urbe per il periodo che va dall’anno 890 all’anno 1000, periodo comunemente noto come saeculum obscurum. Proprio le testimonianze epigrafiche, invece, consentono di giungere a una comprensione più profonda del linguaggio materiale e dei meccanismi di comunicazione utilizzati per la rappresentazione del potere all’interno della struttura urbana della città di Roma. Due casi di studio, riguardanti, da un lato, gli epitaffi papali conservati nella basilica di S. Pietro e, dall’altro, le iscrizioni commemorative nella basilica di S. Giovanni in Laterano dimostrano come le epigrafi siano state opportunamente ed efficacemente integrate all’interno del contesto architettonico e liturgico. Un’organizzazione più attenta dello spazio epigrafico permise infatti una interazione per così dire intensificata tra le iscrizioni e il loro contesto tanto materiale che sociale, in particolare nel momento della controversia che coinvolse papa Formoso e della ricostruzione, così carica di valori anche simbolici, della cattedrale di Roma, quando i papi rivali si misero in competizione per il controllo dello spazio urbano. Seguendo un comportamento analogo, gli esponenti dell’aristocrazia cittadina utilizzarono lastre marmoree dalle dimensioni considerevoli al fine di esibire e consolidare in forme monumentali la loro posizione politica dominante. Soprattutto i famosi Teofilatti occuparono, per così dire, le basiliche patriarcali di S. Lorenzo fuori le mura e S. Maria Maggiore per custodirvi la memoria famigliare, mentre le iscrizioni commemorative delle loro imprese edilizie attestavano il loro sforzo di ridefinire il paesaggio urbano di Roma.
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Poli, Daniela, and Elisa Butelli. "Una nuova ruralità periurbana nel cuore della città metropolitana: un parco agricolo multifunzionale in Riva sinistra d'Arno." CRIOS, no. 22 (March 2022): 30–43. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-022004.

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Abstract:
La globalizzazione e l'industrializzazione dell'agricoltura, accompagnate dall'urbanizzazione imponente delle aree metropolitane, hanno reso i contesti di vita sempre più fragili. La pandemia attuale non è che l'esito potente di un modello urbano insostenibile. Uno dei nessi più critici è quello del metabolismo del cibo, retto da reti lunghe legate alla grande distribuzione. Le forme di pianificazione resiliente del XXI secolo dovranno prevedere modalità capaci di reintrodurre il tema della produzione alimentare sana e di prossimità nelle proprie strategie e azioni. L'articolo illustra il progetto "Coltivare con l'Arno. Parco agricolo perifluviale" nei Comuni di Firenze, Scandicci e Lastra a Signa. Tramite un intenso processo partecipativo il progetto ha delineato i contorni di un parco agricolo multifunzionale, per dare risposta al bisogno di prossimità di una nuova ruralità periurbana, contribuendo a tempo stesso a individuare modalità di risoluzione delle criticità di un contesto fortemente urbanizzato. Parole chiave: bioregione urbana, ruralizzazione, parco agricolo, periurbano, prossimità, partecipazione.
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Torre, Salvo. "Accumulazione e Spoliazione della Biosfera in Sicilia Orientale - Appunti per L'elaborazione di un Modello di Lettura delle Crisi Socio-Ecologiche." Revista Movimentos Sociais e Dinâmicas Espaciais 6, no. 1 (July 25, 2017): 195. http://dx.doi.org/10.51359/2238-8052.2017.229936.

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Abstract:
Il caso della Sicilia Orientale può essere utilizzato per ragionare su un modello di lettura delle modalità con cui nell'ultimo quarantennio si sono verificate diverse crisi ecologiche e sul modo con cui si sono affermati molti processi di impoverimento ed erosione delle risorse. Il quadro che emerge è quello di un'area mediterranea in cui la crisi industriale degli anni Settanta del Novecento non ha prodotto un alleggerimento della pressione sull'ambiente locale, si sono solo modificate le modalità di sfruttamento. I principali processi che si sono realizzati, come la dismissione industriale, la crisi dell'agricoltura, la nascita dei nuovi poli commerciali e l'espansione urbana, hanno avuto uno stretto legame con le grandi trasformazioni globali e hanno partecipato alla produzione di una crisi ambientale. Il risultato semba essere un quadro in cui l'insieme delle attività umane è stato segnato dai processi di accumulazione per spoliazione e dall'estrazione di valore dalla biosfera.
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Sanna, Carlo. "L'impatto delle vicende economiche e politiche sulla trasformazione urbana e sociale di Istanbul (1923-1984)." STORIA URBANA, no. 168 (November 2021): 115–39. http://dx.doi.org/10.3280/su2021-168005.

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Abstract:
Istanbul, con i suoi oltre 16 milioni di abitanti, è oggi la maggiore città della Turchia e una delle megalopoli più grandi del mondo. Storica capitale dell'Impero Ottomano, oggi non è solo il maggiore centro abitato della Turchia, ma anche il suo cuore pulsante culturale, sociale ed economico. Da sola, la città genera oltre il 40% del gettito fiscale e circa il 40% del PIL della Turchia, con più del 20% della produzione industriale del Paese. Eppure, appena sessant'anni fa Istanbul era una città portuale stagnante e dimenticata, tagliata fuori dalle rotte del commercio internazionale, con meno di un milione di abitanti e una crescita praticamente nulla. La situazione di Istanbul rispecchiava la condizione della Turchia del secondo dopoguerra: un Paese scarsamente industrializzato e prevalentemente rurale, con strutture economiche basate principalmente sul settore agricolo, infrastrutture scarse e arretrate, poco integrato nel mercato internazionale. In seguito la Turchia fu protagonista di una crescita vorticosa che, seppure caratterizzata da un andamento estremamente altalenante, la proiettò saldamente all'interno dei meccanismi del mercato globale negli ultimi due decenni del XX secolo. Questi processi scossero profondamente Istanbul e l'intero Paese, attraversati da enormi cambiamenti nelle dinamiche non solo economiche, ma anche politiche e sociali. La città fu protagonista di un pluridecennale processo di trasformazione che la portò da poco più di 950 mila abitanti nel 1950 a una metropoli con oltre 8 milioni di abitanti negli anni Novanta. L'articolo analizza come questi processi storici abbiano modificato la struttura economica, sociale, demografica di Istanbul, ponendo le basi per farla diventare la città che è oggi.
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Clark, Gillian, Lorenzo Costantini, Angelo Finetti, John Giorgi, Andrew Jones, David Reese, Sheila Sutherland, and David Whitehouse. "The food refuse of an affluent urban household in the late fourteenth century: faunal and botanical remains from the Palazzo Vitelleschi, Tarquinia (Viterbo)." Papers of the British School at Rome 57 (November 1989): 200–321. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009144.

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Abstract:
RIFIUTI ALIMENTARI DI UNA RICCA FAMIGLIA CITTADINA NEL TARDO SECOLO QUATTORDICESIMO: RESTI FAUNISTICI E BOTANICI DAL PALAZZO VITELLESCHI, TARQUINIA (VITERBO)Gli scavi condotti dalla British School at Rome nel Palazzo Vitelleschi in Tarquinia hanno fornito una quantità considerevole di dati faunistici e botanici, molti dei quali relativi al “proto-palazzo” del tardo sec. XIV. Le analisi del materiale qui presentate permettono di ricostruire in maniera abbastanza dettagliata il regime alimentare di una ricca e privilegiata famiglia urbana: tale esempio non può dunque essere assunto come rappresentativo in generale del tenore di vita diffuso nell'Italia centrale in età medievale. Alcuni elementi testimoniano come gli abitanti del proto-palazzo siano stati colpiti da una malattia, forse peste. E' stato possibile estendere il quadro ottenuto da questo particolare contesto e mettere in relazione l'economia di questa famiglia con l'organizzazione della produzione agricola nella compagna circostante. Le conoscenze offerte dai dati faunistici e botanici sul tipo di vita condotta nel medioevo sono paragonati e messi a confronto con le testimonianze documentarie relative alia dieta ed alla agricoltura medievale in Italia, anch'esse relative in gran parte alle classi più alte della società.
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Salone, Carlo, and Francesco Arfò. "Città e grandi eventi: il programma Matera Capitale Europea della Cultura 2019 nella percezione dei residenti." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 3 (September 2020): 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/rgi2020-003001.

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Abstract:
L'adozione di politiche di sviluppo urbano focalizzate sulla cultura, sia dal lato dell'offerta (realizzazione di infrastrutture e sostegno alle industrie culturali e creative) sia da quello della domanda (campagne di promozione turistica, programmazione di eventi) e prassi corrente nel capitalismo cognitivo. Intorno al nesso tra cultura e sviluppo economico si e coagulato un vasto dibattito scientifico che fa da sfondo e giustificazione per l'adozione di politiche pubbliche conseguenti, in particolare, ma non solo, alla scala urbana. In realta, la produzione e il consumo di cultura sono pero spesso associati a fenomeni tra loro molto diversi e non di rado conflittuali. Secondo alcuni autori (Bridge, 2006; Kaasa e Vadi, 2010; Scott, 2000), lo sviluppo del settore culturale contribuisce soprattutto alla crescita economica e al vantaggio competitivo urbano, attraverso la generazione di nuova conoscenza per l'innovazione e la creativita ma, anche, effetti positivi su altre attivita economiche correlate. Altri ne enfatizzano le potenzialita inclusive, adatte alla costruzione dei diritti di cittadinanza e alla promozione di una societa piu giusta e coesa (Stern e Seifert, 2007), altri ancora assumono una posizione intermedia, attribuendo alla cultura sia un vantaggio competitivo che un beneficio per l'inclusione sociale, senza pero riuscire a chiarire appieno il rapporto tra queste due dimensioni dello sviluppo (Sacco e Segre, 2009). In questo articolo si inquadra e analizza il caso di Matera 2019 all'interno del progetto di Capitale Europea della Cultura ed alla luce delle teorie legate allo sviluppo urbano trainato dalla cultura. L'analisi del caso di Matera 2019 si pone l'obiettivo di misurare gli impatti attualmente osservabili nella citta sotto il profilo socio-spaziale e di indagare le modalita con cui i cittadini materani hanno interagito con l'evento, attraverso un'analisi della loro opinione circa il percorso svolto e le possibilita future della citta.
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Fadda, Salvatore. "Una nota su due urne e un’ara cineraria romana recentemente apparse sul mercato antiquario londinese." Anales de Arquelogía Cordobesa 29 (January 11, 2019): 227–44. http://dx.doi.org/10.21071/aac.v29i0.10107.

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Abstract:
ItalianoNel corso di un’asta di antichità della casa Bonham’s tenutasi a Londra il 30 novembre del 2016 sono riapparsi alcuni cinerari romani: due urne e un altare dei quali si ignorava la collocazione da quando furono alienati dalla collezione di Lowther Castle nel 1947. Gli oggetti, tutti di provenienza urbana, hanno viaggiato per l’Europa attraversando diverse collezioni private rimanendo perciò lontani dal grande pubblico e dalle indagini storico-artistiche. La conseguente estrema penuria di letteratura su questi manufatti ha reso opportuna la realizzazione di questa nota, con la quale si vuole ricostruire la provenienza degli oggetti, individuarne il momento della produzione sulla scorta delle loro caratteristiche stilistiche e formali cogliendo l’occasione per affrontare alcune tematiche specifiche dell’iconografia funeraria romana. EnglishDuring an auction of antiquities held by Bonham's in London on November 30, 2016, some Roman cineraries reappeared: two urns and an altar, which were believed lost after they were alienated from the Lowther Castle collection in 1947. The objects, all of urban origin, traveled across Europe through various private collections, thus far away from the public and historical-artistic investigations. The extreme shortage of literature on these three artifacts leaded to the writing of this note which objective is to reconstruct the provenance of the cineraries, to identify the time of production by analyzing their stylistic and formal features while facing some specific themes of Roman funerary iconography. EspañolDurante una subasta de antigüedades celebrada por Bonham's en Londres el 30 de noviembre de 2016, reaparecieron algunos cinerarios romanos: dos urnas y un altar lo que se creían perdidos después de haber sido alienados de la colección de Lowther Castle en 1947. Los objetos, todos de origen urbana, viajaron a través de Europa pasando por varias colecciones privadas, lejos de el público y de la investigación histórico-artística. La extrema escasez de literatura sobre estos tres artefactos condujo a la redacción de esta nota cuyo objetivo es reconstruir la procedencia de los cinerarios, identificar el tiempo de producción analizando sus rasgos estilísticos y formales mientras se enfrenta a algunos temas específicos de la iconografía funeraria romana. Palabras Clave: Urnas cinerarias, escultura romana, arte funerario, coleccionismo de antigüedades.Keywords: Cinerary urns, Roman sculpture, funerary art, collection of antiquities.
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Ramondetti, Leonardo, Astrid Safina, and Edoardo Bruno. "Prosperous Lishui. Ripensare il rapporto tra urbano e rurale nella Cina contemporanea." TERRITORIO, no. 98 (March 2022): 110–22. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098017.

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Abstract:
Dopo decenni di forte crescita e di violente trasformazioni urbane, la Cina sembra oggi inaugurare una nuova stagione di sviluppo. La competizione internazionale ‘Future Shan-Shui City. Dwellings in the Lishui Mountains', promossa nell'aprile 2020 dalla municipalità di Lishui (Zhejiang) per immaginare l'espansione della città esistente ne è un esempio. Il concorso, in linea con le politiche nazionali, evidenzia la necessità di ridefinire i rapporti fra spazio urbano e rurale puntando su un incremento degli usi urbani dello spazio agricolo e della produzione agricola in ambito urbano. Attorno a questo tema insiste in modo particolare la proposta ‘Prosperous Lishui' del quale il testo che segue discute le principali scelte progettuali.
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Mazzolini, Anna, Valeria Fedeli, and Grazia Concilio. "Fragilità urbane, mobilità e politiche di contrasto al Covid in Africa." TERRITORIO, no. 97 (February 2022): 61–66. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12928.

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Abstract:
Alcuni contesti urbani necessitano di una mobilità permanente e flessibile di beni e persone come condizione per la vita collettiva e il sostentamento di base. Per questi contesti la pandemia ha concretizzato sfide che non possono essere analizzate con paradigmi cognitivi di origine americo-euro-centrica.Per la città di Maputo, l'articolo riflette sulle fragilità urbane dell'Africa subsahariana, analizzando le misure di prevenzione della pandemia in relazione alla mobilità come fattore di co-produzione della città. In tal senso si ridefiniscono i concetti di urbano e dimobilità e si propongono strategie di analisi e strumenti di osservazione capillari da supportare con una oculata governance dei dati.
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Olivi, Alessandra. "Oltre il parco e l'orto urbano. Spazio pubblico in movimento e nuovi immaginari urbani." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 98 (July 2012): 60–72. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-098005.

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Abstract:
Nei processi di produzione dello spazio urbano trovano espressione non solo le forme del potere, ma anche quelle del contro-potere. La cittŕ pianificata si trasforma in incubatrice di azioni civiche di resistenza che, dando vita a nuovi spazi ibridi, destabilizzano il paesaggio urbano. Č questo il caso dell'esperienza del Huerto del Rey Moro di Siviglia che si analizza nel presente contributo. Qui, l'allestimento di orti urbani comunitari risponde a una nuova modalitŕ di spazio pubblico che, coniugando il metabolismo ambientale a quello sociale, contribuisce a plasmare nuovi immaginari urbani.
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Alě, Alessandro. "La produzione del progetto." TERRITORIO, no. 57 (June 2011): 102–11. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057014.

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Abstract:
L'articolo descrive la costruzione del nuovo Piano urbanistico di Cernusco sul Naviglio seguendo la traccia delle principali scelte effettuate nel corso dello sviluppo tecnico del lavoro. I tempi, i luoghi e le circostanze, gli obiettivi, le condizioni legislative, i limiti e le possibilitŕ operative hanno influito sulla forma del progetto e dei documenti facendo emergere i temi progressivamente e rendendo necessario aggiornare e adattare il disegno e la struttura normativa ed argomentativa del piano come un grande palinsesto. Il racconto segue la maturazione del progetto, la forma e contenuti dei documenti, i principali esiti attesi evidenziandone le molte dimensioni tecniche.
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VIGNIERI, VINCENZO. "Co-produzione di valore nei servizi museali e performance multidimensionali: un approccio dinamico a supporto del management culturale." Sinergie Italian Journal of Management 38, no. 3 (January 15, 2021): 215–37. http://dx.doi.org/10.7433/s113.2020.12.

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Abstract:
Contesto della ricerca: nei piccoli centri urbani la co-produzione di servizi museali può essere una leva per la generazione di valore pubblico. Obiettivi del paper: lo scritto mira ad illustrare come un approccio multidimensionale di performance governance sia in grado di offrire una prospettiva sistemica per l’identificazione degli outcome gestionali, organizzativi e di comunità nonché di evidenziare leve per il miglioramento dei processi di generazione di valore nei musei e a beneficio della comunità. Metodologia: dapprima si è proceduto alla revisione della letteratura sul tema della co-produzione di servizi pubblici. Per analizzare le performance di tali contesti collaborativi si è costruito un framework multidimensionale, poi applicato ad un caso di studio. Infine, si è proceduto al riscontro delle proposizioni avanzate. Risultati: l’articolo evidenza in che modo la co-produzione sia in grado di apportare risorse aggiuntive rispetto a quelle in possesso all’organizzazione istituzionalmente responsabile del servizio. Inoltre, dall’applicazione del modello al caso emergono misure di performance gestionali, organizzative e di comunità. Limiti della ricerca: le limitazioni attengono alla reperibilità di informazioni quantitative per valutare gli effetti della iniziativa. Implicazioni pratiche: l’identificazione di performance driver fa emergere gli effetti della disponibilità di risorse sui diversi livelli di performance, evidenziando le connessioni causali che rivelano il contributo della co-produzione agli outcome. Originalità del paper: l’articolo sviluppa il framework analitico Dynamic Multidimensional Performance Governance ed evidenzia il contributo che la co-produzione offre ai processi di generazione di valore nei piccoli centri.
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Coscarello, Mario. "L'orto urbano come spazio sociale: il caso di Barcellona." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 98 (July 2012): 44–59. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-098004.

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Abstract:
L'autore presenta i risultati di una indagine qualitativa su due diverse modalitŕ di organizzazione degli orti urbani nella cittŕ di Barcellona, in Spagna: l'orto municipale, che sembra rispondere all'esigenza di "dare spazio in cittŕ alla produzione sulla terra" (Cavazzani, 2009), e l'orto comunitario, che sembra capace di creare un'attivitŕ culturale (Ingersoll, 2009), politica e sociale (Calori, 2009), tanto da diventare anche spazio di rivendicazione politica e luogo di espressione di una socialitŕ diversa.
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Musolino, Elena. "Le Iniziative di Transizione. Per un patto di cura con i territori." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 99 (November 2012): 64–78. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-099007.

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Abstract:
Nell'articolo l'autore si concentra su un'interpretazione analitica del movimento per la Transizione, inserendolo tra le iniziative di movimento per il cibo agite secondo una dinamica locale. Dimostra poi come le Iniziative di Transizione innescano dei processi di crescita della coscienza di luogo: un esercizio comunitario in cui si concretizza un patto di cura con il territorio e l'ambiente. Le IdT sembrerebbero colmare la tradizionale distanza tra consumo e produzione in un rinnovato rapporto tra cittŕ e campagna, basato su nuove strategie di alleanza, dove leggere rapporti di co-produzione, in cui si disegnano nuovi progetti di spazi aperti.
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Scudo, Gianni, and Matteo Clementi. "La progettazione ambientale delle filiere alimentari orientata allo sviluppo bioregionale." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 26–31. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093004.

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Abstract:
Il testo presenta strumenti di analisi e progetto di filiere alimentari elaborati nella ricerca ‘Bioregione'. Lo studio mira ad approfondire i processi che connettono domanda e offerta in un ambito territoriale definito e a formulare scenari migliorativi. Le filiere interessano i principali alimenti che compongono la domanda aggregata associata alla ristorazione collettiva nelle diverse fasi, dalla produzione in campo al conferimento al centro cottura, al consumo e alla gestione degli scarti. Gli indicatori utilizzati sono la domanda energetica complessiva (energia primaria non rinnovabile), la contabilità di terreno agricolo produttivo per quantità di prodotto o pasto equivalente e il costo di produzione. Essi costituiscono strumenti sperimentali di riferimento per una pianificazione territoriale locale che metta al centro un nuovo modello metabolico campagnacittà ambientalmente sostenibile.
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Curreli, Sebastiano, and Corrado Zoppi. "Carbone e pianificazione del territorio: retorica del declino e criticità della transizione energetica in Sardegna." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 131 (November 2021): 166–85. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-131-s1008.

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Abstract:
I processi virtuosi orientati alla transizione energetica si basano su approcci alla pianificazione che integrano l'utilizzo delle risorse territoriali in chiave di produzione dell'energia e di tutela attiva dell'ambiente. Questo contributo propone un'applicazione di questo orizzonte concettuale al processo di attuazione del Piano energetico ambientale della Regione Sardegna, attraverso un sistema energetico integrato fondato su autosostenibilità e riconoscimento delle comunità energetiche.
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Adornato, Francesco. "Agricoltura plurale paradigma dell’Europa." Przegląd Prawa Rolnego, no. 1(30) (June 8, 2022): 13–24. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2022.30.1.2.

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Abstract:
L’articolo si propone di affrontare il tema dell’agricoltura plurale paradigma dell’Europa. Il ruolo assegnato alla funzione agricola è stato soggetto a cambiamenti i cui confini sono stati notevolmente ampliati al di là della produzione alimentare. In tal contesto sono emerse problematiche paesaggistiche e ambientali legate ad aspetti sociali e culturali combinati con il rapporto urbano-rurale. A livello dell’UE appaiono nuovi percorsi di sviluppo dell’agricoltura in correlazione con il cibo, l’ambiente, il benessere degli animali (welfare).
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Ruggero, Alessandra. "Esperienze di cittadinanza comune: l'autorecupero. L'abitare come pratica di pratiche." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 101 (February 2012): 54–83. http://dx.doi.org/10.3280/asur2011-101004.

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Abstract:
L'autore in questo articolo vuole proporre alcuni ragionamenti sulla costruzione del senso di appartenenza a un territorio e del diritto di cittadinanza attraverso l'abitare e la produzione di "pubblico" come espressione del "diritto alla cittŕ". Il campo di esplorazione č quello delle politiche abitative, in particolare delle esperienze di autorecupero in Italia. Il frame d'indagine parte dall'idea che la pratica dell'abitare č costitutiva di una relazione forte tra componente fisica e sociale di un territorio.
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Pasi, Riccardo. "Idroelettrico e tutela delle acque: le opportunitŕ d'intervento e regolazione della pubblica amministrazione." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 100 (August 2011): 129–46. http://dx.doi.org/10.3280/asur2011-100007.

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Abstract:
L'idroelettrico, compreso il mini-idroelettrico, puň generare pesanti impatti ambientali sui corpi idrici in cui si inserisce, allontanando cosě gli obiettivi di qualitŕ ambientale stabiliti dalla Direttiva Acque. Allo stesso tempo la politica energetica europea spinge per l'aumento della produzione di energia rinnovabile, compresa quella idroelettrica: ma di che tipo? Conciliare le due istanze č possibile solo se la pubblica amministrazione (Regioni e Province in primo luogo), con politiche territoriali ed economiche adeguate, saprŕ governare le proprie risorse e indirizzare lo sviluppo del settore.
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Journals, FrancoAngeli, and Massimiliano Grava. "Dalle fabbriche ai nuovi spazi dell' innovazione: transizioni socio-economiche e mutamenti dei paesaggi della produzione." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 4 (December 2021): 45–72. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa4-2021oa12959.

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Abstract:
Il presente contributo si pone l'obiettivo di combinare l'analisi dei cambiamenti urbani generati dalle dinamiche di transizione socio-economica con lo studio delle trasformazioni di spazi industriali e l'emergere di segni e significati riconducibili ai nuovi paesaggi dell'innovazione. Partendo dagli approcci evolutivi applicati in campo geografico e adottando alcune chiavi di lettura di matrice storico-culturale elaborate dalla letteratura sul paesaggio, il lavoro ricostruisce la storia dei processi di industrializzazione, di abbandono e di recupero che hanno riguardato tre aree industriali, situate in contesti urbani di piccolee medie dimensioni della provincia di Pisa, e la loro trasformazione in luoghi dell'università, della cultura, dell'imprenditorialità high-tech. Oltre alla trattazione dei contenuti progettuali e del ruolo dei soggetti convolti, l'articolo mira ad evidenziare le nuove forme di materialità collegate ai paesaggi dell'innovazione e le interconnessioni con le tendenze di sviluppo post-fordista e le strategie promosse a livello locale.
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Dezio, Catherine, and Antonio Longo. "Bioregione come spazio di ricerca e progetto." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 13–20. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093002.

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Abstract:
Il servizio propone una riflessione sulla natura esplorativa e progettuale del termine ‘bioregione'. Il campo d'indagine è la metropoli milanese, centro di un sistema di luoghi e paesaggi, relazioni tra produzioni e consumi, gestione di scarti ed energia. La prospettiva bioregionale, spesso legata a nuove ideologie e scuole, affinché non risulti una semplice modalità di identificazione accademica, richiede approcci pragmatici basati su azioni concrete; qui si parla di azioni rivolte al miglioramento della qualità agronomica e ambientale e della relazione tra produzioni, consumi e scarti. La lettura territoriale e paesaggistica del sistema bioregionale si offre come una prospettiva di lavoro e di ricerca imperfetta, ma utile alla comprensione di relazioni complesse, che permette di affrontare sfide ambientali e paesaggistiche riguardanti i territori contemporanei, nella valorizzazione delle risorse locali.
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Sori, Ercole. "Il ciclo neoclassico nelle marche tra economia e societŕ." STORIA URBANA, no. 135 (February 2013): 27–42. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-135002.

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Abstract:
Esiste una stretta relazione tra la congiuntura economica e sociale che le Marche attraversano tra gli anni '30-'40 del XVIII secolo e gli anni '70-'80 del XIX, da un lato, e il ciclo edilizio e architettonico del neoclassicismo. Nel passaggio tra XVIII e XIX secolo si verificano rilevanti variazioni quantitative, funzionali e congiunturali nella produzione edilizia: a) diminuzione complessiva degli interventi; b) ridimensionamento della committenza ecclesiastica e nobiliare; c) proliferazione di teatri; d) tenuta degli interventi in attrezzature urbane; e) significative cadute congiunturali (periodo giacobino-napoleonico; gli "anni della fame" 17645-67 e 1816-17). Il neoclassico appare come l'architettura con la quale i centri urbani escono dalle rispettive cinte murarie, relegando tendenzialmente il "vecchio" entro le mura, mentre il nuovo procede speditamente al suo esterno oppure occupa gli "sventramenti" operati nel minuto tessuto edilizio storico. L'effetto depressivo che la caduta dei prezzi agricoli durante la Restaurazione ha sugli investimenti edilizi viene compensata da nuove intenzioni anticicliche, si potrebbe dire quasi "keynesiane". Il ciclo neoclassico si avvale di specifici meccanismi di alimentazione e diffusione territoriale: a) nuovi o potenziati meccanismi di finanziamento: b) competizione e imitazione tra centri urbani, soprattutto in vista della promozione da terra a civitas, e tra centri maggiori e minori. Il risveglio edilizio neoclassico ha bisogno di adeguate interfacce imprenditoriali e manifatturiere nel settore dei materiali da costruzione (fornaci da laterizi e da calce). Ad una modularitŕ "cellulare" del mattone si accompagna una ben piů ampia modularitŕ tipologica, urbanistica e sociale del manufatto neoclassico.
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Crivello, Silvia. "Torino di notte: politiche urbane, consumo e dinamiche spaziali nel playscape della cittŕ." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 95 (February 2010): 99–120. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-095006.

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Abstract:
L'articolo fa riferimento alle trasformazioni che la cittŕ di Torino ha avviato negli ultimi anni circa il panorama dei locali notturni della cittŕ. Il concetto di playscape č collocato all'interno del quadro teorico inerente il dibattito relativo alle forme di consumo proprie della societŕ post-fordista, con uno specifico legame ai temi della cittŕ creativa e al rapporto tra la diffusione di svago e l'idea di cittŕ competitiva e allettante. L'analisi si avvale di interviste a fruitori della vita notturna, proprietari di locali ed esperti di settore, oltre che di dati e riferimenti della stampa locale. Attraverso la produzione di mappe, che presentano classificazioni dei locali cittadini sulla base di tipologie e collocazioni, lo studio permette di effettuare alcune riflessioni sulle nuove forme di centralitŕ e di marginalizzazione di alcune specifiche aree urbane.
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Giovannoni, Giulio. "Dal discorso alla città: pratiche discorsive e produzione dello spazio nei quartieri di edilizia pubblica." TERRITORIO, no. 99 (August 2022): 7–12. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099001.

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Abstract:
Il saggio analizza il ruolo delle pratiche discorsive nella costruzione dello spazio e nella gestione dei quartieri di edilizia pubblica. La riflessione si basa su un caso di studio italiano e un caso di studio statunitense. La prima parte del paper utilizza i contributi teorici di John Langshaw Austin, Antonio Gramsci, Michel Foucault ed Henri Lefebvre per riflettere sul rapporto tra pratiche discorsive e politiche pubbliche. La seconda parte analizza questo rapporto nei due casi di studio. La sezione conclusiva del paper si sofferma sull'importanza di spezzare la catena di trasmissione tra pratiche discorsive mainstream e produzione di politiche urbane per i quartieri di edilizia pubblica e sulla necessità di rifondare queste politiche a partire da pratiche discorsive e descrizioni di matrice socioantropologica.
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Tessarolo, Mariselda. "La produzione culturale: previsioni relative al mantenimento della divisione tra pubblico nazionale e pubblico europeo." FUTURIBILI, no. 1 (May 2009): 167–75. http://dx.doi.org/10.3280/fu2008-001011.

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Abstract:
- In a world where globalisation seems to be prevailing over everything that is local, or at least national, it is becoming apparent that in entertainment and culture there are substantial non-globalised niches. The discussion is based on the acceptance of a theory advanced by Crane (1997), which contrasts the culture determined by social classes to that deriving from the sectors into which culture is divided (central, peripheral and urban). It may be postulated that strong features of "local" national character remain in the "global" culture, and that they are able to maintain a consistent vitality. This is followed by a prediction regarding the "European" characteristics of the national cultures present in Europe.
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Bocchi, Stefano, and Roberto Spigarolo. "Bioregione, un percorso di ricerca agroecologica nei sistemi alimentari, fra produzione e consumo." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 21–25. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093003.

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Abstract:
Il sistema agro-alimentare italiano sta cercando percorsi innovativi, atti a garantire più equi assetti economici, una generale riappropriazione dei valori di cura e cultura del territorio, una maggiore attenzione alle tematiche sociali. Tale ampia e profonda innovazione di sistema, in contrasto con la cultura dei mercati alimentari delle commodity, risponde alla necessità di assumere consapevolmente le indicazioni di Agenda 2030. Con nuove politiche territoriali, sviluppate a scala locale, possono essere recuperati e rinforzati i legami esistenti fra gli ambiti della produzione agricola e quelli della ristorazione collettiva istituzionale. I nuovi sistemi agroalimentari locali e sostenibili possono essere studiati, sviluppati, gestiti all'interno di bioregioni, vale a dire aree individuate e analizzate utilizzando criteri ecosistemici, superando gli attuali più rigidi confini amministrativi.
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Lo Piccolo, Francesco. "Crisi globali, nuove diseguaglianze e co-produzione di spazi: una prospettiva di ricerca." TERRITORIO, no. 98 (March 2022): 62–66. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098010.

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Abstract:
L'articolo propone una riflessione critica sul rischio di negazione sostanziale di diritti di cittadinanza a partire dalle forme di discriminazione nell'uso e fruizione dello spazio pubblico introdotte dalle crisi globali. La co-produzione di nuovi spazi alla micro-scala e alla scala di quartiere (a partire dagli spazi pubblici o semipubblici spesso privatizzati o sottoutilizzati) può divenire l'occasione per la generazione di nuovi luoghi di condivisione e socialità che rispondano alla richiesta di nuovi servizi e definiscano al contempo il profilo di una pratica urbanistica innovativa, fondata sul pieno riconoscimento del diritto alla città e sul patto istituzionicittadini.
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Armondi, Simonetta, Beatrice Moretti, Elisabetta Canepa, Federica Fava, and Antonio Di Campli. "Percorsi." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 177–85. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095019.

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Abstract:
ornare sul campo per capire l'Italia. Una ricerca ‘non allineata' su produzioni e territorio / La città portuale. Nuove tracce per la ricerca contemporanea / Dicotomia e simbiosi tra città e porto: nuovi paradigmi operativi / Essere spontanei nella città del XXI secolo, o dell'adattarsi / Riscritture della prossimità
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Ermini, Barbara, and Samuele Salvucci. "La funzione di polizia municipale e l'efficienza dell'Unione di Comuni. Una analisi mediante DEA." SCIENZE REGIONALI, no. 1 (March 2011): 35–62. http://dx.doi.org/10.3280/scre2011-001002.

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Abstract:
Oggetto di studio č l'efficienza dell'Unione di Comuni nella gestione della funzione di polizia municipale. Con tecniche DEA, emerge che i Comuni in Unione conseguono una efficienza di scala piů elevata rispetto ai Comuni non associati mentre l'efficienza tecnica complessiva e inferiore. Una simulazione dell'ipotesi di produzione congiunta suggerisce che le Unioni potrebbero avere incontrato difficoltŕ sul piano della armonizzazione delle tecnologie produttive di ciascun Comune. Le Unioni potrebbero aver organizzato non efficientemente le risorse complessive derivanti dall'associazionismo.
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Garano, Stefano. "L’urbanistica riformista nella complessa situazione italiana." Ciudades, no. 18 (November 8, 2017): 143. http://dx.doi.org/10.24197/ciudades.18.2015.143-162.

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Abstract:
La riforma urbanistica ha iniziato a svilupparsi in Italia attraverso la redazione di Piani che avevano come obbiettivo quello di sostitutire il “modello urbano basato nella rendita immobiliare” con nuove proposte impegnate nella lotta contro la produzione di questa “rendita”, promozionando un nuovo “modello urbano” maggiormente equo. Questa riforma urbanistica doveva anche svilupparsi attraverso un percorso legislativo, emanando leggi che a tutti i livelli amminstrativi stabilissero le regole da seguire. In questo modo, torniamo a proporre la giá tradizionale relazione urbanistica-politica: l’urbanistica come disciplina che concerne la gestione del piano e la politica come modo di agire civile che rende imprescindibile un governo della cittá che promuove la riforma intrapresa. Entrambe le categorie, gestire un piano in stretta vincolazione con una forma di governare la cittá, constituisco due degli aspetti alla quale si rivolge la riforma urbanistica. Si espone il caso di Roma come esperienza maggiormente rilevante, anche come fallimento, che tuttavia non ci fa perdere la speranza nella riforma intrapresa.
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Romano, Rita. "Quartiere San Basilio a Roma: gli spazi di produzione del cibo come ambiti di valorizzazione del paesaggio urbano." TERRITORIO, no. 79 (January 2017): 67–69. http://dx.doi.org/10.3280/tr2016-079011.

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De Lucia, Caterina, and Mark Bartlett. "Environmental Taxation in an Enlarged Europe: A Regional Perspective." SCIENZE REGIONALI, no. 2 (July 2012): 47–72. http://dx.doi.org/10.3280/scre2012-002004.

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Abstract:
Questo articolo esamina gli effetti di determinate misure di policy per anticipare e prevenire un aumento di inquinamento attraverso l'introduzione di una tassa, armonizzata a livello Comunitario, sull'NOx ed SO2. Con l'uso di un modello CGE, questo studio esamina gli effetti che vari livelli di tassazione ambientale comportano sulle industrie dei paesi studiati. I nostri risultati suggeriscono implicazioni di welfare diverse tra politiche ambientali e commerciali. Il caso di studio considera inoltre i possibili effetti a livello regionale (Puglia) delle medesime politiche. Una diminuzione della produzione e dell'occupazione nel contesto nazionale aggraverebbero ulteriormente l'industria pugliese.
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Petrini, Giovanni. "Made in Mage, la scommessa della moda sostenibile per riattivare spazi sottoutilizzati." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 74–76. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056008.

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Abstract:
Il contributo ragiona sulle opportunitŕ dell'intrecciare domanda di spazi per il settore emergente della moda sostenibile con la grande offerta data dalle aree ed edifici dismessi o sottoutilizzati in Milano ed area metropolitana. L'occasione č il progetto di riuso temporaneo ‘Made in Mage'. Attivazione di un polo della produzione creativa e sostenibile per la valorizzazione del patrimonio industriale degli ex magazzini generali Falck' che ha come obiettivo quello di promuovere e sostenere le realtŕ artigianali e creative legate ai temi della moda e design sostenibile, incentivare il riuso di edifici e spazi vuoti o sottoutilizzati, coniugare nuove attivitŕ produttive con la valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale sestese.
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Bulsei, Gian-Luigi. "Strategie solidali. Organizzazioni nonprofit e sviluppo sostenibile." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 118 (July 2010): 94–110. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118007.

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Abstract:
Cosa significa per le organizzazioni nonprofit occuparsi di sviluppo locale? L'articolo analizza tre differenti casi: il coinvolgimento del terzo settore nelle politiche urbane come modalitŕ per integrare interventi materiali e qualitŕ sociale in alcuni quartieri di Torino; la cooperazione sociale come strumento per trasformare la lotta alla criminalitŕ organizzata (la confisca dei beni alla mafia in Sicilia) in opportunitŕ di sviluppo economico e civile; l'impresa sociale di comunitŕ come soluzione innovativa per garantire sostenibilitŕ economica ed ambientale alla produzione di energia in una valle del Trentino. L'autore sostiene che tra organizzazioni nonprofit e territorio c'č un doppio legame: un supporto del contesto locale all'imprenditorialitŕ sociale ed un contributo delle cooperative alla qualitŕ della vita in una determinata area. Un mix di inclusione, attivazione, innovazione sta alla base di strategie solidali per lo sviluppo sostenibile delle societŕ locali.
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Grasseni, Cristina. "La reinvenzione del cibo. I prodotti locali nell'era "glocale"." CULTURE DELLA SOSTENIBILITA ', no. 6 (June 2010): 5–16. http://dx.doi.org/10.3280/cds2009-006001.

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Abstract:
All'agricoltura oggi non si chiede piů di garantire solo un sufficiente approvvigionamento di cibo, ma anche qualcosa di piů. Questo "qualcosa" comprende aspetti etici, sociali, perfino estetici. Diversi attori sociali e istituzionali stanno riscoprendo il cibo come patrimonio per lo sviluppo del territorio e come oggetto topico, per ripensare i temi della sostenibilitŕ e della responsabilitŕ. Alcuni fenomeni contemporanei sono particolarmente interessanti da questo punto di vista, in quanto sembrano coniugare innovazione sociale e responsabilitŕ ambientale mettendo a fuoco la possibilitŕ di sviluppare nuovi stili di vita. La ricerca del rapporto diretto tra produttore e consumatore da parte dei consumatori "urbani" e il neo-ruralismo sono alcuni tra i molti aspetti di una galassia relativa alla co-produzione (e non solo al "consumo" critico) che dimostrano un eccezionale potenziale di incidenza non solo culturale e sociale ma anche economica rispetto alla vitalitŕ delle cittŕ e delle campagne, e propongono nuovi modelli culturali legati al produrre e pensare il cibo.
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Elia, Anna. "Agricoltori bio-etici in Calabria. Processi di integrazione tra reti alternative di produzione e di consumo." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 87 (June 2009): 188–205. http://dx.doi.org/10.3280/sur2008-087011.

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Abstract:
- The organic agriculture sector shows points of contact with the peasant model of farming because of the strong connection existing between production and nature. In Calabria, the incapacity of political institutions to re-modulate the EU environmental measures framework in a negotiated planning with local actors (by the Rural Development Plans) has caused the marginalization or exclusion of many small farmers. Nevertheless they have found by themselves solutions for the valorization of local productions. Drawing on the experience of the "bio-market of Nicastro", promoted by small producers adopting "ethical ways of farming", this paper aims to analyze the networks involving producers and different local actors and their actions in order to develop a negotiated agricultural framework.Key words: bio-ethical farmers; alternative networks; organic agriculture; farmers markets; peasant agriculture; self certification.
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