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Journal articles on the topic 'Produzione scritta'

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Firta, Aurora, Anamaria Gebaila, and Corina Anton. "Attori della mediazione culturale tra l'Italia e la Romania comunista: il caso Alexandru Balaci." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (May 2021): 103–22. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002006.

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Abstract:
Le relazioni culturali italo-romene dei decenni compresi tra il 1950 e il 1989 trovarono nell'accademico Alexandru Balaci (1916-2002), docente di letteratura italiana presso l'Università di Bucarest, membro dell'Accademia Romena, autore di un'ampia produzione scritta mirata a diffondere la letteratura e la lingua italiana (premesse, studi monografici, antologie, traduzioni, dizionari), uno dei promotori più assidui e più visibili. Pertanto, la presente ricerca ha lo scopo di interpretare la produzione scritta di Balaci e la sua attività diplomatica a Roma attraverso la lente dei suoi legami privilegiati con l'Italia, grazie ai quali riuscì a conservare il prestigio degli studi di italianistica sotto il regime comunista romeno, ma anche a compiere un'importante opera di divulgazione sia della cultura italiana in Romania, sia di quella romena in Italia. Si delinea così il ritratto di un mediatore che seppe trovare un equilibrio tra l'entusiasmo dell'uomo di cultura e gli inerenti compromessi che l'appartenenza al PCR presupponeva.
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Zappino, Federico. "via per il "gaio comunismo" passa per la sovversione del modo di produzione eterosessuale." Balthazar, no. 4 (September 13, 2022): 151–72. http://dx.doi.org/10.54103/balthazar/18514.

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Abstract:
Nella prefazione all’edizione francese - scritta durante i mesi del lockdown - del suo libro Comunismo queer (pubblicato dalla casa editrice Syllepse nel 2022), Federico Zappino ripercorre la posizione che attraversa l’intero saggio in cui l’eterosessualità è concepita, pensata e analizzata come un “modo di produzione”: una prospettiva radicalmente materialista, anti-essenzialista e anti-identitaria. Il ricorso a questo concetto preso dal lessico marxiano è funzionale non soltanto all’inquadramento dell’oppressione, della violenza e dell’ineguaglianza sessuale e di genere in termini materialistici, ma anche a pensare la loro definitiva sovversione.
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Juri, Franco. "Il postmoderno nella narrativa Italiana degli anni ottanta : (Quali linguaggi?)." Acta Neophilologica 24 (December 15, 1991): 107–13. http://dx.doi.org/10.4312/an.24.0.107-113.

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Abstract:
È lecito parlare di una narrativa italiana postmoderna? E se lo è, quali sono gli aspetti che la identitficano e le danno diritto di stanzialità nell'arte scritta degli anni '80? La questione non è di facile penetrazione, visto che - a differenza dei generi e dei modi. riconducibili a cornici di facile sistemazione stilistico-temporale - il ˝postmoderno˝ in letteratura rimane soprattutto un'ipotesi in gestazione, destinata farse a restare solo fluida ed estemporanea sperimentazione; una risposta ludica alla crisi che fa da sfondo alla produzione letteraria, e più in genere culturale, deli anni '80, nonché al disfacimento di molti valori morali, etici ed estetici ereditati dalla decade dei '70.
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Juri, Franco. "Il postmoderno nella narrativa Italiana degli anni ottanta : (Quali linguaggi?)." Acta Neophilologica 24 (December 15, 1991): 107–13. http://dx.doi.org/10.4312/an.24.1.107-113.

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Abstract:
È lecito parlare di una narrativa italiana postmoderna? E se lo è, quali sono gli aspetti che la identitficano e le danno diritto di stanzialità nell'arte scritta degli anni '80? La questione non è di facile penetrazione, visto che - a differenza dei generi e dei modi. riconducibili a cornici di facile sistemazione stilistico-temporale - il ˝postmoderno˝ in letteratura rimane soprattutto un'ipotesi in gestazione, destinata farse a restare solo fluida ed estemporanea sperimentazione; una risposta ludica alla crisi che fa da sfondo alla produzione letteraria, e più in genere culturale, deli anni '80, nonché al disfacimento di molti valori morali, etici ed estetici ereditati dalla decade dei '70.
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Stanič, Daša. "Analisi degli errori nella produzione scritta degli studenti di italiano come ls a livello universitario." Journal for Foreign Languages 9, no. 1 (December 28, 2017): 255–85. http://dx.doi.org/10.4312/vestnik.9.255-285.

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Abstract:
All’inizio del contributo vengono esposte le premesse teoriche: la storia della concezione dell’errore nei diversi metodi dell’insegnamento della lingua straniera, i tipi di errori, i criteri i base ai quali è possibile identificare un errore e le cause degli errori. Di seguito sono presentati il corpus dei compiti scritti degli studenti e l’analisi degli errori più tipici e frequenti degli studenti slovenofoni con esempi. L’autrice è del parere che per raggiungere alti livelli di competenza in una lingua straniera sono indispensabili la consapevolezza dei propri errori e la riflessione linguistica su di essi da parte dell’apprendente, guidata da un insegnante che conosca gli errori tipici dei propri studenti (nel nostro caso si tratta di studenti slovenofoni del corso di Laurea Triennale in Lingua e letteratura italiana della Facoltà di lettere e Filosofia di Lubiana). Proprio per questa ragione il contributo si propone di descrivere gli errori più frequenti e di stabilire e descrivere le loro cause. Benché non sia stato possibile risalire a tutte le cause degli errori, l’analisi individua e conferma le tre principali fonti degli errori: la L1, altre lingue straniere che gli studenti studiano o conoscono e la lingua da apprendere. Nonostante il corpus fosse composto da un numero relativamente alto di compiti scritti, si è dimostrato troppo limitato per l’analisi di alcuni errori, specialmente per l’analisi degli errori nell’uso delle forme verbali.
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Issa, Fawzi. "Il protagonista simbolo della classe borghese ne La coscienza di Zeno di Italo Svevo." (Faculty of Arts Journal) مجلة كلية الآداب - جامعة مصراتة, no. 09 (June 1, 2017): 57–84. http://dx.doi.org/10.36602/faj.2017.n09.11.

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Abstract:
Questo studio mira a prendere in esame la figura del protagonista dell'opera di Italo Svelo, La coscienza di Zeno, in quanto simbolo della classe borghese, oramai alla soglia del tramonto e del disfacimento. Prendremo anche in analisi il contesto storico e socio-culturale in cui venne scritta l'opera, soprattutto in un momento così importante della storia dei tempi moderni. Si tratta di un momento carico di avvenimenti storici e culturali di primo piano in ambiti italiano e europeo che hanno influenzato tutti gli aspetti della vita, inclusa la produzione letteraria. Grazie agli studi pubblicati da Sigmond Freud nasce la cosiddetta psicanalisi che rappresenta una dimensione principale dell'opera presa in esame in questo studio e sarà approfondita in questa sede. Studieremo anche il ruolo del destino nella vita del protagonista e cercheremo di chiarire fino a che punto quest'ultimo riuscirà a contrastarlo.
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Kucharska, Anna. "Complessità linguistica e testuale in alcune descrizioni scritte da apprendenti d’italiano di livello intermedio." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no. 3 (July 4, 2018): 167–79. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.16.

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Abstract:
La produzione scritta è un’attività complessa che richiede l’attivazione di competenze linguistiche, sociolinguistiche e pragmatiche. Il presente articolo mira a presentare la problematica della ricchezza linguistica nonché della complessità testuale in riferimento alle macro-operazioni descrittive proposte da Adam (1989, 2011), ai campi semantici, alla quaestio e ai mezzi stilistici. Il suo scopo consiste nella verifica dell’ipotesi della presenza della descrizione in quanto genere particolare di discorso scolastico regolato da norme specifiche.Różnorodność technik językowych i strategii tekstualnych opisów zredagowanych przez osoby uczące się języka włoskiego na poziomie średnio zaawansowanymNiniejszy artykuł ma na celu przedstawienie charakterystycznych cech tekstu opisowego redagowanego w sformalizowanym środowisku uniwersyteckim. W tym celu wypracowania studentów poddane zostały analizie według zestawienia makrooperacji zaproponowanego przez J.-M. Adam (1989, 2011). Dodatkowo zwrócono uwagę na obecność pól semantycznych, quaestio oraz figur stylistycznych. Wyniki dowodzą, że opis w procesie nauczania stanowi rodzaj tekstu należącego do dyskursu ćwiczeniowego, który jest regulowany swoistymi normami i nie ewoluuje wraz z doskonaleniem kompetencji językowych.
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Campagnolo, Augusto. "COMPETENZE DI ACCESSO ALL’UNIVERSITÀ: DALLA COMPRENSIONE DEL TESTO ALLA SCRITTURA DI SINTESI." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 28, 2022): 633–59. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18319.

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Abstract:
Per favorire un raccordo tra Scuola superiore e Università, l’articolo propone una riflessione sulle competenze linguistiche richieste agli studenti che accedono ai corsi di laurea, in particolare a quelli della Scuola di Scienze Umane. A partire dall’analisi di due testi, l’articolo illustra l’intreccio di competenze necessarie allo studente sia in fase di lettura e comprensione sia in fase di produzione del riassunto, e intende sostenere come la comprensione richieda anche una riscrittura e come il riassunto sia profondamente condizionato dai processi di analisi e comprensione del testo. L’esperienza dell’autore, maturata nei corsi di recupero delle competenze linguistiche, ha evidenziato come la pratica del riassunto sia uno strumento essenziale per migliorare le competenze di comprensione e di produzione scritta perché costringe lo studente a confrontarsi in modo analitico con i diversi livelli del testo e ad adottare le strategie linguistiche e le forme testuali più adeguate per riprodurlo. University access skills: from text comprehension to summary writing In order to encourage a connection between the High School and University, this article proposes a reflection on the required linguistic competences for students who enroll in degree courses, in particular those in the School of Human Sciences. Starting from the analysis of two texts, the article illustrates the intertwining of skills needed by the student both in the reading-and-comprehension phase and in the summary production phase, showing how comprehension also requires rewriting and how summarizing is deeply conditioned by the processes of analysis and comprehension of the text. The author’s experience, matured in remedial language skills courses, has shown how the practice of summarizing is an essential tool to improve comprehension and written production skills because it forces the student to deal with the different levels of the text analytically and adopt the most appropriate linguistic strategies and textual forms to reproduce it.
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Pittaluga, Roberta. "La pragmatica dell’articolo determinativo plurale in italiano: un caso di studio." Caplletra. Revista Internacional de Filologia, no. 73 (October 5, 2022): 257. http://dx.doi.org/10.7203/caplletra.73.24641.

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Abstract:
La categoria della determinazione (o indeterminazione) è comune a tutte le lingue e in italiano è grammaticalizzata e si presenta sotto forma di articoli. Gli articoli sono da sempre considerati una delle caratteristiche della grammatica italiana che gli studenti di madrelingua russa trovano ostica. Ciò si deve in parte alla presenza di numerose eccezioni alle regole, in parte all’esistenza di una terminologia che, invece di semplificare, complica le cose. L’analisi della produzione scritta di studenti russi di italiano ha dimostrato che circa un terzo degli errori nell’uso degli articoli riguarda la contrapposizione della categoria definito vs indefinito al plurale (ho passato le/delle vacanze bellissime). Una fase di discussione con gli studenti ha portato alla luce il fatto che molto spesso non sono in grado di «sentire» la differenza, soprattutto a livello pragmatico (e quindi implicazionale) tra i due articoli. A questo proposito, una riflessione metalinguistica incentrata sull’applicazione dei concetti chiave della grammatica valenziale può essere un efficace strumento per colmare lo scarto che esiste tra conoscenze teoriche e applicazione pratica.
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Romanelli, Claudia. "Quel che resta di pulp in Stabat Mater di Tiziano Scarpa." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 3 (June 18, 2018): 763–87. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818781796.

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Abstract:
Nel 2008 Tiziano Scarpa pubblica Stabat Mater con il quale vincerà prima il Premio Mondello e poi lo Strega. La critica ha definito questo romanzo sorprendente, visto che non ha molto a che vedere con l'interesse di Scarpa per la narrativa cannibale, dando ragione a chi di recente ha notato l’affermarsi di una nuova letteratura dell’impegno in Italia. Tuttavia, un’attenta analisi del romanzo mette in luce una serie di tecniche predilette dai cannibali che rendono l’opera meno convenzionale di quanto si possa credere. Stabat Mater, diario spietato di un’adolescente abbandonata dalla madre nella Venezia del 1700, rappresenta personaggi alienati, scene di sangue e secrezione corporea, ricorre alla frammentarietà ed alla ripetizione lessicale, alla sperimentazione linguistica tesa alla produzione di un linguaggio orale e performativo, trovando ispirazione in vari generi e mezzi espressivi, quali il romanzo, il diario, la pittura, la musica e la poesia sacra. Con quest’opera Scarpa continua a voler suscitare nei lettori una reazione alla parola scritta, dimostrando di non mancare né d’immaginazione a livello espressivo, né d’essere indifferente al tema dell’ engagement, come gli è stato spesso rimproverato. Stabat Mater si misura con questioni che coinvolgono i rapporti tra arte, vita e cultura anche grazie a quel che di pulp in esso rimane.
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Pezzini, Elena. "Questioni sulle produzioni ceramiche palermitane tra fine XII e XIV secolo: un confronto tra fonti scritte e dato ceramico." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 1 (May 2021): 28–37. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-001003.

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Abstract:
Si affrontano alcune questioni relative alle produzioni ceramiche bassomedievali di Palermo provando a mettere a confronto fonti documentarie, fonti archeologiche e dato ceramologico per fasce cronologiche. I dati analizzati coprono un arco cronologico (fine XII-prima metà XIV secolo) che vede la trasformazione della Palermo plurilingue con una corposa popolazione islamica e arabofona in una città cristiana e prevalentemente latina, queste trasformazioni si riflettono anche sulle produzioni ceramiche. Parole chiave: Palermo, produzione ceramica, normanni, svevi, bassomedioevo
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Palandrani, Tiziana. "Il sogno di Chopin nell’autobiografia di George Sand." Eikon / Imago 11 (March 1, 2022): 299–310. http://dx.doi.org/10.5209/eiko.77627.

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Abstract:
Nel presente lavoro viene analizzato il sogno di Chopin raccontato da George Sand nell'ultimo volume di Histoire de ma vie, dal punto di vista della produzione letteraria dello scrittore, e includendo il contesto artistico-letterario del tempo in cui furono modificato i loro ricordi. Nell'analisi generale della sua opera di lei suscita una ricorrenza di motivi topici; Tra tutti, il Tema della morte per acqua compare dalle sue prime alle ultime produzioni, compresa la narrazione su Chopin, e segnando coincidenze estetiche con alcuni dipinti dell'epoca (in particolare con l'Ofelia di Millais, nel corpo immerso nell'acqua e nel condizione di pre-morte). Tenendo conto dell'intenso impatto che avranno gli scritti di George Sand sulla ricezione dell'immagine del compositore, questo articolo esamina alcuni aspetti che accompagneranno la rappresentazione pittorica e letteraria di Fryderyk Chopin e ipotizza che sul racconto del sogno chopiniano pesino più accorgimenti poetici che una totale aderenza alla realtà dei fatti.
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Nuzzo, Elena, and Giuseppe Bove. "Assessing functional adequacy across tasks: A comparison of learners’ and native speakers’ written texts." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 7, no. 2 (October 30, 2020): 9–27. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.12.175.

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Abstract:
EN This study aims to explore further the applicability of the six-point rating scale elaborated by Kuiken and Vedder (2017) to assess functional adequacy. According to the authors, functional adequacy (FA) is a multidimensional construct combining successful task completion and the effective transmission of a message from a speaker or writer to a hearer or reader. Kuiken and Vedder’s scale has been mainly applied to written L2 output in previous research, whereas in this study it is tested on both L1 and L2 written texts, elicited by means of different tasks. The texts, produced by 20 non-native and 20 native speakers of Italian, were rated by seven non-expert raters, trained to use the scale. The results showed low levels of absolute inter-rater agreement and consistency, especially for L1 texts. On the other hand, our findings are more encouraging with regard to the reliability of the scale and its applicability across tasks. The results also revealed a strong correlation between FA scores and those obtained in a C-test used as an independent measure of general L2 proficiency. Key words: FUNCTIONAL ADEQUACY, L1 ITALIAN, L2 ITALIAN, ASSESSMENT, WRITING TASK ES El presente estudio tiene como objetivo profundizar en la aplicabilidad de la escala de calificación de seis puntos elaborada por Kuiken y Vedder (2017) para evaluar la adecuación funcional. Según los autores, la adecuación funcional (AF) es un constructo multidimensional que combina la finalización satisfactoria de una tarea y la transmisión efectiva de un mensaje de un hablante o escritor a un oyente o lector. En investigaciones anteriores, la escala de Kuiken y Vedder se ha aplicado principalmente a la producción escrita de L2, mientras que en este estudio se prueba en textos escritos tanto de L1 como de L2, obtenidos mediante diferentes tareas. Los textos, producidos por 20 hablantes no nativos y 20 hablantes nativos de italiano, fueron calificados por siete evaluadores no expertos que habían sido capacitados para emplear la escala. Los resultados muestran bajos niveles de concordancia y consistencia absolutas entre los evaluadores, especialmente en los textos de L1. Por otro lado, los hallazgos son más alentadores con respecto a la fiabilidad de la escala y su aplicabilidad en las tareas. Además, los resultados revelan una fuerte correlación entre las puntuaciones de AF y las obtenidas en una prueba C utilizada como medida independiente de la competencia general de L2. Palabras clave: ADECUACIÓN FUNCIONAL, ITALIANO L1, ITALIANO L2, EVALUACIÓN, TAREAS DE ESCRITURA IT Questo studio ha l’obiettivo di approfondire l'applicabilità della scala di valutazione a sei punti elaborata da Kuiken e Vedder (2017) per valutare l’adeguatezza funzionale. Secondo gli autori, l'adeguatezza funzionale (FA) è un costrutto multidimensionale che combina lo svolgimento positivo del compito e la trasmissione efficace di un messaggio da un parlante o scrittore a un ascoltatore o lettore. La scala di Kuiken e Vedder, che finora era stata applicata principalmente alla produzione scritta in L2, in questo studio è stata testata su elaborati scritti sia in L1 sia in L2 ottenuti a partire da consegne diverse. I testi, prodotti da 20 parlanti non nativi e 20 madrelingua italiani, sono stati valutati da sette valutatori non esperti, addestrati all'uso della scala. I risultati mostrano bassi livelli di accordo e coerenza assoluti tra i valutatori, soprattutto per i testi in L1. I risultati sono, invece, più incoraggianti per quanto riguarda l'affidabilità della scala e la sua applicabilità a varie attività. Inoltre, i risultati rivelano una forte correlazione tra i punteggi FA e quelli ottenuti da un C-test utilizzato come misura indipendente della competenza generale in L2. Parole chiave: ADEGUATEZZA FUNZIONALE, ITALIANO L1, ITALIANO L2, VALUTAZIONE, COMPITI DI SCRITTURA
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Bombara, Daniela. "Al margine dei margini: ribellione, esperienza del dolore e denuncia sociale in Letteria Montoro, donna siciliana e scrittrice del Romanticismo." Revista Internacional de Culturas y Literaturas, no. 20 (2017): 171–87. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2017.i20.13.

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Abstract:
Questo lavoro esamina la produzione della messinese Letteria Montoro (1825-1893), poetessa e autrice di Maria Landini, romanzo popolare con protagonista una donna ribelle, che combatte per affermare la propria libertà nello squallido scenario di una società degradata. Volontà di impegno politico, critica sociale e ‘cattiveria rappresentativa’ configurano la produzione di Montoro, apparentemente marginale e del tutto ignorata dalla critica, come perfettamente inserita nel contesto ideologico del Romanticismo italiano.
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Giuliano, Corinna Gerbaz. "La produzione letteraria di Marisa Madieri." Quaderni d'italianistica 32, no. 1 (December 6, 2011): 65–81. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v32i1.15935.

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Abstract:
Marisa Madieri inaugura con Verde acqua il filone della letteratura dell’esodo al femminile. La memoria costituisce il perno della narrazione e il tema dell’esilio rappresenta una costante nella scrittura madieriana. Il linguaggio, caratterizzato da un registro espressivo intenso e puro, e dall’essenzialità dell’espressione, solo all’apparenza si presenta semplice e accessibile, ma scava in profondità, in una dialettica in cui passato e presente si rifrangono e risolvono in una pacata, luminosa conciliazione.
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Toscano, Anna. "Scrittura e pittura come solchi." Balthazar, no. 4 (September 13, 2022): 146–50. http://dx.doi.org/10.54103/balthazar/18513.

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Abstract:
La produzione artistica di Etel Adnan nel suo insieme, scrittura e pittura, è un santuario della memoria legato a paesi, lingua, culture, società diversissime. Le vite vissute da Adnan, donna e artista attivista e femminista, ruotano intorno all’esperienza di differenti luoghi e idiomi e creano un’arte legata a un corpo a corpo con la vita.
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VIGNIERI, VINCENZO. "Co-produzione di valore nei servizi museali e performance multidimensionali: un approccio dinamico a supporto del management culturale." Sinergie Italian Journal of Management 38, no. 3 (January 15, 2021): 215–37. http://dx.doi.org/10.7433/s113.2020.12.

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Abstract:
Contesto della ricerca: nei piccoli centri urbani la co-produzione di servizi museali può essere una leva per la generazione di valore pubblico. Obiettivi del paper: lo scritto mira ad illustrare come un approccio multidimensionale di performance governance sia in grado di offrire una prospettiva sistemica per l’identificazione degli outcome gestionali, organizzativi e di comunità nonché di evidenziare leve per il miglioramento dei processi di generazione di valore nei musei e a beneficio della comunità. Metodologia: dapprima si è proceduto alla revisione della letteratura sul tema della co-produzione di servizi pubblici. Per analizzare le performance di tali contesti collaborativi si è costruito un framework multidimensionale, poi applicato ad un caso di studio. Infine, si è proceduto al riscontro delle proposizioni avanzate. Risultati: l’articolo evidenza in che modo la co-produzione sia in grado di apportare risorse aggiuntive rispetto a quelle in possesso all’organizzazione istituzionalmente responsabile del servizio. Inoltre, dall’applicazione del modello al caso emergono misure di performance gestionali, organizzative e di comunità. Limiti della ricerca: le limitazioni attengono alla reperibilità di informazioni quantitative per valutare gli effetti della iniziativa. Implicazioni pratiche: l’identificazione di performance driver fa emergere gli effetti della disponibilità di risorse sui diversi livelli di performance, evidenziando le connessioni causali che rivelano il contributo della co-produzione agli outcome. Originalità del paper: l’articolo sviluppa il framework analitico Dynamic Multidimensional Performance Governance ed evidenzia il contributo che la co-produzione offre ai processi di generazione di valore nei piccoli centri.
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Stefanuto, Clelia. "Ludovico Domenichi nella Querelle des Femmes." Revista Internacional de Pensamiento Político 16 (January 28, 2022): 301–14. http://dx.doi.org/10.46661/revintpensampolit.6216.

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Abstract:
L’obbiettivo di questo articolo è quello di illustrare il contributo che il polígrafo Ludovico Domenichi diede all’interno del dibattito sulla Querelle des femmes nell’Italia del 1500. La produzione Domenichiana in questo studio è divisa in tre gruppi differenti: il primo comprende le opere scritte da Domenichi in veste autoriale, soffermandosi sul primo testo che affronta l’argomento, ovvero la Nobiltà delle donne (1549). Il secondo gruppo analizza le opere scritte da donne ma promosse e curate dal poligrafo, dove nello specifico si analizzeranno le Rime della signora Laura Terracina (1548). Il terzo parágrafo infine, illustra alcune dediche di opere scritte da Domenichi e rivolte a nobildonne dell’epoca, ponendo l’attenzione su quelle presenti nelle Rime del 1544.
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Zabłocka, Maria. "Romanistyka polska od 1980 roku." Prawo Kanoniczne 37, no. 1-2 (June 15, 1994): 189–222. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1994.37.1-2.07.

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Abstract:
La lettura dei materiali bibliografici sulla romanistica polacca porta ad osservare che, negli ultimi anni, questo campo d’indagine ha beneficiato di un rigoglioso sviluppo. II numero degli scritti dedicati al diritto e al pensiero antichi nonché al loro influenza su epoche posterioriè cosi considerevole che sembra uguagliare la produzione romanistica degli ultimi 35 anni. Nel presente articolo mi limitero pertanto a darne una presentazione estremamente succinta, rinunciando al discorso più articolato. In questo inventaio si è tenuto conto degli scritti di romanistici (ma soltanto concernenti il diritto e il pensiero antichi), delle recensioni di testi polacchi e stranieri nonchè di quelle opere di autori - in primo luogo storici - legati a campi d’indagine diversi, ma affini che risultassero importanti per gli studiosi di diritto romano.
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Viparelli, Irene. "La Teoria de A. Negri. Tra "Pensare Nella" e "Pensare Sulla" Congiuntura." Perspectivas - Journal of Political Science, no. 6 (December 1, 2011): 157–79. http://dx.doi.org/10.21814/perspectivas.32.

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Abstract:
Il presente articolo si propone di reflettere sull' evoluzione della teoria di Negri, dagli scritti "marxiani" degli anni Sessanta e Settanta, fino all´último testo, scrito in collaborazione con M. Hardt, Commonwealth. La nostra ipotese à che sia possibilecogliere la logica di sviluppo della teoria di Negri soltanto ipotizzando la sua apparteneza alla tradizione del pensiero rivoluzionario; una tradizione che si caratterizza per líntimo legame tra sviluppo teorico e movimento ciclico del capitalismo. Utilizzando il lessico althusseriano, abbiamo definito tale dinamica di svilluppo del pensiero rivoluzionario come alternarsi "pensare nella" e del "pensare sulla" congiuntura. La prima parte dell´articolo è consacrata all´analisi dei testi del cosiddetto "perioso operaista": tali testi, sia per la loro subordinazione alla specifica congiuntura italiano degli anni sessanta e alla crisi internazionale degli anni settanta, sia per la loro ricerca di una strategia politica adeguata alla lotta di classe in questo specifico contesto, non possono che essere considerati come espressione emblematica di un "pensare nella" conguintura. Nella seconda parte ci siamo occupati della produzione teorica di Negri, dagli scritti degli anni Ottanta fino a Multitude, mostrando come l'obiettivo fondamentale sia quello di portare "alla forma del concetto" una serie di intuizioni teoriche sviluppate nel corso della "riflessione congiunturale". Infine, nell'ultima parte, abbiamo formulato l'ipotesi che, con Commonwealth, si compia un nuovo "dislocamento teorico": la crisi finanziaria del 2008 impone a Negri di abbandonare nuovamente l'"astratto" terreno della riflessionare teorica, per immergersi nella "concretezza" della riflessione congiunturale, al fine di definire una strategia rivoluzionaria adeguata alle forze produttive contemporanee, alla Moltitudine biopolitica.
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Salimbeni, Alice. "La favola urbana. Reimmaginare lo spazio attraverso la realizzazione collettiva di film finzionali e parodici." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 3 (September 2022): 78–102. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2022oa14591.

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Abstract:
Durante la mia ricerca di dottorato, ho organizzato un workshop a Bruxelles per esplorare il rapporto fra le donne bianche cisgenere e lo spazio urbano. A partire dalle esperienze urbane personali delle partecipanti abbiamo scritto tre storie di invenzione e le abbiamo trasformate in tre film collettivi, finzionali e parodici che esplorano ciascuno una diversa discriminazione urbana di genere. In queste storie, che ho chiamato "favole urbane", realtà e immaginazione si intrecciano creando nuovi scenari, e comunicando una morale politica sullo spazio e sul ruolo attivo che svolge nella produzione delle discriminazioni.
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Creaco, Salvo. "Some Notes on Coproduction*." Journal of Public Finance and Public Choice 6, no. 1 (April 1, 1988): 33–45. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344479.

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Abstract:
Abstract L’analisi delle funzioni pubbliche dal punto di vista dell’appropriata allocazione giurisdizionale è stata svolta sinora soprattutto dal punto di vista economico e politico.Questo scritto considera la partecipazione politica da un particolare punto di vista economico, poichè include nella categoria della partecipazione le diverse strategic usate dall’individuo nell’esecuzione di programmi pubblici. La principale ipotesi è che I’individuo influi sui contenuti di molti beni e servizi pubblici attraverso la sua diretta partecipazione.L’applicazione del modello di comportamento della Public Choice dimostra che la co-produzione raggiunge risultati positivi con riferimento alle attività pubbliche locali.
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Brancati, Francesco. "Tassoni e la letteratura burlesca del Cinquecento." AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica 3, no. 2 (December 31, 2022): 107–25. http://dx.doi.org/10.54103/2724-3346/19518.

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Abstract:
Il contributo affronta la complessa questione del rapporto tra Alessandro Tassoni, fondatore del genere eroicomico, e la tradizione burlesca della prima metà del Cinquecento, soffermandosi in particolare sulla possibile influenza che Francesco Berni, capostipite della poesia burlesca, può avere avuto sulla produzione tassoniana. L’analisi degli scritti autoesegetici di Tassoni (dichiarazioni e prefazioni) consente di distinguere i pronunciamenti di poetica dalle effettive realizzazioni testuali, soprattutto per quanto concerne la poesia satirica e burlesca di Tassoni, un genere dove la lezione dei maestri cinquecenteschi (Berni in primis) appare consi-derevole.
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Maras, Daniele Federico, Javier Velaza Frías, and David Nonnis. "Influssi esterni: ‘ellenizzazione’, ‘romanizzazione’, ‘mediterraneizzazione’ (VI-III sec. a.C.)." Palaeohispanica. Revista sobre lenguas y culturas de la Hispania Antigua, no. 20 (May 1, 2020): 129–65. http://dx.doi.org/10.36707/palaeohispanica.v0i20.384.

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Abstract:
Nel Mediterraneo occidentale, l’introduzione della scrittura è uno importante momento del processo storico di acculturazione che ha un impatto notevole sulla precedente tradizione letteraria orale. Nella penisola iberica, la documentazione eterogenea, unita alle difficoltà di interpretazione, impedisce di approfondire la ricerca: si presenta pertanto l’interrelazione dei diversi sistemi scrittori tra VI e III sec. a. C., in riferimento alle controparti fenice e greche. L’epigrafia della produzione latina ed etrusco-italica fornisce un banco di prova, che dimostra un rapporto costante degli artigiani con la scrittura. In Etruria, il passaggio del formulario standard di dono dall’ambito cerimoniale aristocratico a quello votivo si inserisce nel contesto della frequentazione di visitatori stranieri.
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Sapienza, Annamaria. "Oltre il testo. La sperimentazione teatrale napoletana negli anni Sessanta e Settanta." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (April 22, 2018): 631–47. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818757476.

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Abstract:
Negli anni ’60 e ’70 un aspetto particolarmente incisivo del teatro a Napoli è costituito dalle esperienze di ricerca condotte da alcune formazioni che, con diverse modalità, lanciano un chiaro segnale di rinnovamento. In nome di un più libero legame con la tradizione e rifiutando come unico il modello eduardiano, i gruppi sperimentali di questi anni generano un’autentica spinta vitale che, per la presenza di un patrimonio artistico stratificatosi nei secoli, assume particolari connotazioni all’interno del generale clima di rinnovamento del teatro italiano. Il rapporto acentrico con il testo drammatico costituisce una delle caratteristiche principali di questo processo nel quale, attraverso l’integrazione di espressioni proprie delle varie arti, la scrittura scenica è spostata sulla sfera del visivo. Il sTeatro, Napoli, Recitazione, Avanguardia, Sperimentazioneaggio intende tracciare la parabola dellã avanguardia teatrale napoletana nei due decenni che precedono la nascita della nuova drammaturgia (Moscato, Ruccello, Santanelli), ovvero, identificare i protagonisti di una generazione di artisti che si nega alla visione folklorica della cultura partenopea volgendo l’attenzione ai testi teorici (ad esempio le prime traduzioni degli scritti di Brecht e Artaud), alla drammaturgia straniera (Genet, De Ghelderode, Lorca, Ionesco, Beckett) e ai padri del Nuovo Teatro (Living Theatre, Grotowski), preparando l’humus germinale di una più serena relazione con il passato che consente la produzione testuale degli anni a venire.
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Siniscalchi, Valeria. "I processi di tipicizzazione tra singolaritŕ e ripetizione." CULTURE DELLA SOSTENIBILITA ', no. 6 (June 2010): 51–64. http://dx.doi.org/10.3280/cds2009-006004.

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Abstract:
I processi di tipicizzazione tra singolaritŕ e ripetizione Valeria Siniscalchi In questo scritto l'autore rilegge i fenomeni di tipicizzazione di prodotti, pratiche e luoghi attraverso alcuni elementi costitutivi: la singolaritŕ, l'autenticitŕ e la ripetizione nel tempo. Un'attenzione particolare č rivolta alle produzioni alimentari. I prodotti tipici sono oggetto e risultato di conflitti, di negoziazioni, di rapporti di forza e di giochi di potere, spesso occultati o invisibili nei lavori sulla tipicitŕ. L'autore mostra come essi siano, invece, centrali per l'analisi di simili processi.
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Boccon, Elena, Domenico Massano, Alessandro Milanesio, Antonio Murtas, and Matteo Viberti. "Un processo di produzione vinicola come rottura della prassi normalizzante." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (September 2021): 149–67. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-001013.

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Abstract:
Il lavoro descrive come dal 2015 ad oggi siano state accolte circa quindici persone con fragi-lità all'interno della progettualità 8Pari. I beneficiari sono persone che hanno avuto poca possibilità di sperimentare le proprie capacità e competenze lavorative, in parte a causa delle difficoltà e fragilità presenti (non per tutte legate alla disabilità) ma anche e soprattutto a causa della mancanza di contesti idonei ad accoglierli. In questo lavoro si presenta una ri-flessione sulle dinamiche di inclusione generate dall'azione produttiva nel contesto agricolo, in una prospettiva aperta ed in divenire. Le persone che ogni giorno creano il vino 8Pari so-no state coinvolte direttamente nel processo di raccolta delle informazioni propedeutiche alla scrittura e riflessione critica. In particolare, nel lavoro si illustrano tre dimensioni: storica, riepilogativa di 8Pari nei suoi sviluppi identitari fino ad oggi e come esso si sia intersecato al contesto sociale e lavorativo circostante; fenomenologica, esplorativa dei vissuti emotivi e delle dinamiche relazionali vissute dai lavoratori rispetto alla pratica quotidiana e rispetto al contesto esterno. E "prospettica", ipotizzando come la pratica di 8Pari possa essere miglio-rata e integrata tentando di superare i tradizionali modelli di inclusione, per portare al cen-tro del dibattito una riflessione critica e un'azione trasformativa sulla dicotomia normali-tà/disabilità.
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Ryan, Christopher K. "Contributions of Harry Gunnison Brown (1880–1975)." Journal of Public Finance and Public Choice 12, no. 1 (April 1, 1994): 31–40. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539815.

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Abstract:
Abstract Sebbene le opere di Harry Gunnison Brown, prese singolarmente, non siano state trascurate in modo particolare, l’insieme della sua produzione scientifica non è ancora stato oggetto di attento esame.Dopo aver collaborate con Irving Fisher al suo volume sul potere d’acquisto della moneta, Brown pubblicò nel 1914 un libro sul commercio internazionale, nel quale sostenne con vigore il libero scambio. È del 1916 un’importante opera sui criteri per stabilire le tariffe nei trasporti, da lui ricavati basandosi sui loro effetti sul benessere generale.La sua opera più nota è il volume The Economics of Taxation, del 1924, ormai considerate un classico sull’argomento.Un breve scritto del 1939, dedicato all’incidenza di un’imposta generale sulle vendite, ha avuto molto successo a motivo deU’originalità della sua tesi, secondo cui quest’imposta non darebbe luogo ad una diminuzione della produzione e quindi non farebbe aumentare i prezzi.A proposito della Grande Depressione, egli ritenne che una delle sue cause fosse stata l’inadeguatezza delle politiche della Riserva Federale. Il suo atteggiamento nei riguardi del pensiero keynesiano fu parimenti critico.Nel dopoguerra Brown si preoccupò dello sviluppo del debito pubblico, ritenendo che l’eccessivo indebitamento avrebbe reso necessarie maggiori imposte, disincentivando così l’economia.Uno dei temi preferiti da Brown fu quello dell’imposta unica sulla terra, argomento a cui dedicò una lunga serie di studi, che tuttavia non si può dire abbiano contribuito a rafforzare la sua immagine di studioso.
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Holcombe, Randall G. "The Origin of the Legislature *." Journal of Public Finance and Public Choice 11, no. 1 (April 1, 1993): 3–18. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539572.

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Abstract:
Abstract I due modi di produzione della legge sono la legislazione e l’evoluzione basata sull’interpretazione innovativa della legislazione preesistente.Il presente scritto confronta questi due modi, prendendo come esempio la legislazione dell’antica Roma, nella quale vigeva in origine il sistema evolutivo, che dovette tuttavia cedere il passo all’attività legislative man mano che l’espansione imperiale romana rendeya urgente l’introduzione di nuove normative. A fronte del vantaggio della rapidità nella elaborazione normativa, e quindi della maggior flessibilità del sistema giuridico, il «costo» della legislazione era costituito dalla rinuncia alia stabilità del sistema giuridico, con possibili influenze di carattere politico e serie conseguenze inintenzionali dei provvedimenti legislativi.Proprio per evitare tale costo si è sviluppato il moderno costituzionalismo, che si può quindi considerare una conseguenza del concetto di legislazione che ha avuto origine nel senato romano.
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Giannotta, Gaetano. "Il rococò a Valencia e la sua applicazione nell’adorno architettonico." SCRIPTA. Revista Internacional de Literatura i Cultura Medieval i Moderna 14 (December 26, 2019): 108. http://dx.doi.org/10.7203/scripta.0.16360.

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Abstract:
Riassunto: Il Rococò si manifestò nella città di Valencia durante il trentennio centrale del Settecento e si espresse in tutte le forme dell’arte. Raggiunse l’apice della sua ricchezza nella decorazione degli interni, primi tra tutti quelli del palazzo de Dos Aguas e della vicina chiesa di San Andrés. Il suo successo cessò con l’avvento dell’Accademismo, che con l’istituzione della Reale Accademia di Belle Arti di San Carlos nel 1768, pretese il controllo delle arti sotto il segno del neoclassicismo. Si è sempre relegato il Rococò nelle ultime pagine dell’evoluzione del Barocco valenzano e manca uno studio indipendente del Rococò valenciano, delle sue fonti stilistiche, dei modelli che impiega, delle sue relazioni con gli stili precedenti, delle cause che determinano il suo trentennale successo. Questo articolo pretende iniziare a far luce su questi aspetti, confidando che approfondimenti futuri possano valorizzare le produzioni di uno dei periodi più ricchi della storia dell’arte valenciana. Parole chiave: rococò, Valencia, XVIII secolo, accademismo. Abstract: Rococo emerged in the city of Valencia in the central three decades of 18th century and it has been expressing itself in all forms of art. It reached the peak of its richness in interior decoration, first of all those of the palace de Dos Aguas and the nearby church of San Andrés. Its success ended because of arrival of Academism, with the establishment in 1768 of the Royal Academy of Fine Arts of San Carlos, which claims to control the arts under the sign of neoclassicism. The Rococo has been always relegated to the last pages of the evolution of the Valencian Baroque. Nowadays, an independent study of the Valencian Rococo and its stylistic sources, of the models it employs, of its relations with previous styles, of the reasons of its thirty-year success, is still missing. This article pretends to shed light on these aspects, trusting that further studies can enhance the products of one of the richest periods in the history of Valencian art.Keywords: rococo, Valencia, XVIII century, academicism.
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Distefano, Giovanni Vito. "La scrittura dopo la fine. Per un’antropologia del romanzo di formazione postapocalittico." ENTHYMEMA, no. 31 (February 1, 2023): 240–61. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/18428.

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Abstract:
In La terra dei figli (2016) Gipi propone implicitamente, tra le righe di un racconto post-apocalittico, una riflessione critica sulla scrittura, sugli usi e sui rischi di questa risorsa comunicativa e sulla sua rilevanza quale architrave culturale fondamentale della nostra civiltà. Il contributo indaga questo tema attivando il potenziale ermeneutico di un classico come lo studio di Ernesto De Martino sulle apocalissi culturali e con l’accortezza metodologica di collocare l’opera di Gipi entro la vivace produzione attuale di narrazioni post-apocalittiche – e fra queste, in particolare, di quelle che hanno come protagonisti giovanissimi adulti o adolescenti. Di quest’ultime, complessivamente associate entro il genere ibrido del romanzo post-apocalittico di formazione, si propone un’interpretazione in termini di forma simbolica della post-modernità, secondo il modello teorico-metodologico di Franco Moretti. Emerge in conclusione un atteggiamento di rassicurante riproposizione dei valori culturali della civiltà contemporanea, pur nel contesto dell’immaginario apocalittico, ricco in potenza di valenze critiche e polemiche.
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Congleton, Roger D. "Constitutional Federalism and Decentralization: A Second Best Solution." Journal of Public Finance and Public Choice 12, no. 1 (April 1, 1994): 15–29. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539806.

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Abstract:
Abstract In questo scritto si analizza in quale misura dovrebbe essere decentrata l’autorità di un governo costituzionale in modo da ridurre i problemi dell’informazione pubblica.In assenza di problemi di rappresentanza politica, un sistema di governo accentrato potrebbe operare meglio di governi decentrati e tra loro in concorrenza. Poiché, tuttavia, vi è ampia evidenza che i governi accentrati operano in modo imperfetto, sembra ragionevole assumere che il federalismo consenta di affrontare una serie di importanti problemi informativi e di incentivazione.L’analisi svolta dimostra che, in generale, nella misura in cui i governi locali competono attivamente per aumentare il numero dei residenti e la base fiscale, il federalismo incoraggia l’innovazione e la produzione efficiente di servizi pubblici locali.Inoltre, la maggior capacità degli enti locali di resistere alla «cattura» da parte di gruppi d’interesse rispetto al governo centrale, riduce la possibilità di sfruttare i cittadini.
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Colombatto, Enrico, and Jonathan Macey. "A Public Choice View of Transition in Eastern Europe." Journal of Public Finance and Public Choice 12, no. 2 (October 1, 1994): 113–32. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539914.

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Abstract:
Abstract La recente esperienza nei paesi dell’Est europeo dimostra che i tre pilastri della transizione (privatizzazione, liberalizzazione dei prezzi e convertibilità valutaria) sono estremamente fragili, a meno che non siano realizzati all’interno di una opportuna struttura istituzionale.Questo scritto tenta di studiare il problema dal punto di vista dell’analisi delle scelte pubbliche, applicando i principi della teoria economica alla produzione delle leggi.Vengono esaminate in dettaglio ipotesi concorrenti di riforme costituzionali, ed è messo in evidenza il ruolo cruciale della nomenclatura.La conclusione è che il futuro dipende dal modo in cui avverranno i cambiamenti costituzionali e in particolare dagli effetti che essi avranno sul comportamento dei burocrati e dei politici. In generale, mentre questi mutamenti indeboliscono i politici, essi non riducono il potere dei burocrati che in tal modo diventano più potenti e, quindi, tendono ad impedire un rapido miglioramento del sistema economico.
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Durante, Laura Mariateresa. "Un breve recorrido por la poesía de Ramón Gaya." Monteagudo, no. 26 (March 12, 2021): 123–35. http://dx.doi.org/10.6018/monteagudo.472741.

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Abstract:
Además de la pintura y de la escritura ensayística, Ramón Gaya se dedicó a la poesía y, aunque sea una faceta poco conocida, lo hizo muy tempranamente. Esta contribución pretende ofrecer una visión panorámica de la producción poética del autor, desde las primeras obras en poesía hasta los poemas de la madurez. Asimismo, se propone añadir algunas reflexiones sobre este aspecto inédito del pintor de Murcia. Oltre alla pittura e alla scrittura saggistica Ramón Gaya si è dedicato alla poesia e, nonostante, non sia noto, questa attività giunse anticipatamente. Il contributo desidera offrire una panoramica sulla produzione poetica dell’autore dalle prime opere in poesia fino ai poemi della maurità. Si propone, inoltre, di aggiungere alcune riflessioni su questo aspetto inedito del pittore di Murcia.
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Bufalino, Giambattista. "Anthropos e Techne: la "battaglia dell'intelligenza" e la prospettiva del pharmakon nella pedagogia di Bernard Stiegler." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 426–41. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9490.

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Abstract:
Il presente contributo intende avviare un'indagine critica ed ermeneutica del pensiero di Bernard Stiegler, direttore dell'Institut de recherche et d'innovation du centre Pompidou e fondatore dell'associazione Ars Industrialis, uno tra i pensatori e filosofi francesi contemporanei più sensibili ai disagi della civiltà "iperindustriale" e ai fenomeni di omogeneizzazione culturale prodotti dalla globalizzazione e dalla economia digitale. Le considerazioni qui avanzate saranno mirate ad intercettare, nell'estesa produzione reticolare dell'autore, alcuni principali nodi problematici e categorie sensibili che, da un punto di vista del tutto originale, propongono condizioni di comprensione della contemporaneità e intendono tracciare un'elaborazione complessiva delle sue idee pedagogiche; una pedagogia che, nei suoi scritti, rimane sempre dietro l'angolo, all'ombra, e non giunge a definirsi più di tanto. Pertanto, l'approdo di tale indagine sarà quello di proporre un'alternativa formativa: fare leva, attraverso una "battaglia dell'intelligenza", sul potenziale sociale e cognitivo delle tecnologie digitali per rieducare l'uomo moderno, reincantare il mondo e impegnarsi nella costruzione attenzionale delle nuove generazioni.
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Malicka, Paulina. ""A ccanciu ri Maria" e "l’Antologia" di Nino De Vita. Il caso di una scrittura “latitante” allo scoperto." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no. 3 (July 5, 2018): 256–65. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.24.

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Abstract:
Lo scopo dell’articolo è di segnalare l’importanza dell’ultima produzione in versi del poeta siciliano Nino De Vita considerato una delle voci liriche e narrative più originali nell’ambito della poesia dialettale e della letteratura in lingua italiana. La riflessione verrà articolata attorno al poemetto devitiano A ccanciu ri Maria pubblicato nel 2015 che coincide con la pubblicazione dell’Antologia bilingue del poeta percepita nei termini di un vero e proprio evento editoriale. Un evento che copre oltre trent’anni dell’attività poetica e narrativa segnata da un continuo intrecciarsi dell’esperienza di vita e di scrittura “in latitanza”."A ccanciu ri Maria" i "Antologia" Nina De Vity. Przypadek ujawnionego pisania „w ukryciu”Celem artykułu jest zwrócenie uwagi na ostatnie dokonania sycylijskiego poety Nina De Vity, uważanego za jeden z najbardziej oryginalnych głosów poetyckich – zarówno w pisarstwie dialektalnym, jak i w literaturze włoskiej. Refleksja dotyczy jego ostatniego opowiadania, pisanego wierszem A ccanciu ri Maria (W zamian za Marię), które ukazało się w 2015 roku. Publikacja ta zbiega się w czasie z innym ważnym wydarzeniem edytorskim, a mianowicie z ukazaniem się dwujęzycznej antologii obejmującej 30 lat twórczości poetyckiej i narracyjnej De Vity, naznaczonej nieustannym przenikaniem się doświadczeń życia i pisania „w ukryciu”.
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Bersier, Ladavac Nicoletta. "Diritto e pace in Hans Kelsen." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (July 2012): 79–96. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-001004.

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Abstract:
Hans Kelsen ha dedicato una parte importante della sua produzione giuridica al diritto internazionale. La sua riflessione internazionalistica iniziň negli Anni Venti e si protrasse fino alla fine della sua vita. Le tematiche affrontate da Kelsen a partire dagli Anni Trenta, soprattutto durante il suo insegnamento a Ginevra, sono dedicate alla pace in rapporto al diritto e alla politica nel contesto delle istituzioni internazionali. A Ginevra elaborň vaste critiche rivolte soprattutto alla Societŕ delle Nazioni e un proprio progetto per assicurare la pace che raccolse in diversi scritti poco conosciuti. Particolarmente interessante appare il progetto per la pace che Kelsen mise a confronto con la scienza giuridica e collocň nel contesto politico. In tale documento il giurista viennese si sofferma per la parte teorica sulla giustizia internazionale e per la parte pratica traccia le linee per un Tribunale Internazionale, teorizzando al contempo il postulato della obbligatorietŕ della giustizia internazionale. Inoltre nella sua elaborazione del diritto internazionale, Kelsen dedica molto spazio alla civitas maxima, tema che rappresenta indubbiamente il nocciolo ideale della sua riflessione internazionalistica e rivela la sua concezione globale e federale tra utopia e Realpolitik
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Falyushina, Luizetta. "“Un ospite vile”: l’epidemia di colera in Russia nell’epistolario di A. P. Čechov." Altre Modernità, no. 28 (November 30, 2022): 249–58. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/19189.

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Abstract:
Nella vasta produzione letteraria di A. P. Čechov sono presenti testimonianze scritte durante il periodo della quinta ondata della pandemia di colera. Originatasi in India e in Asia Centrale nel 1883, arrivò in Russia negli anni 1892-1893, dove causò la morte di circa 400 000 persone. Čechov, in quanto medico di professione, nel 1892 si dedicò all’attività di dottore, fornendo cure ai contadini dei numerosi villaggi situati intorno alla sua tenuta di Melichovo, rifiutando qualsiasi compenso. Questa esperienza si riflette sia nei documenti relativi alla sua attività professionale, sia nella sua eredità epistolare, che viene considerata dagli studiosi parte integrante della sua prosa letteraria in quanto ne presenta le stesse caratteristiche stilistiche e narrative. Questo articolo analizza la rappresentazione di quei tragici eventi da una doppia prospettiva: da un lato dal punto di vista di Čechov-medico e dall’altro dal punto di vista di Čechov-scrittore. Si pone attenzione ai seguenti aspetti: 1) la descrizione del colera come un essere animato, tratto tipico del meccanismo di mitologizzazione della malattia nell’immaginario collettivo; 2) la rappresentazione degli umori apocalittici presenti nel popolo, che conferiscono all'epidemia lo status di punizione celeste; 3) la considerazione dei focolai dell’epidemia come ʻspazi mortiʼ.
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Buono, Alessandro. "Dalla sorveglianza alla vigilanza: a proposito di "culture della vigilanza" di Arndt Brendecke e Paola Molino. Introduzione." SOCIETÀ E STORIA, no. 177 (September 2022): 505–25. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-177004.

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Abstract:
Il saggio introduce un dossier scritto assieme a Teresa Bernardi, Umberto Signori e Stefano Poggi, che si propone di mettere alla prova la proposta storiografica di Arndt Brendecke e Paola Molino sulle "Culture della Vigilanza". Attraverso l'analisi di tre casi studio (il controllo dei matrimoni nella città di Venezia tra cinque e seicento, l'analisi della produzione delle informazioni dei consoli veneziani a Smirne tra sei e settecento, la riorganizzazione del controllo del territorio nella città di Vicenza in età napoleonica) gli autori del dossier indagano, ognuno nel proprio contesto, l'utilità di passare dal paradigma della sorveglianza all'analisi delle concrete pratiche e culture della vigilanza. Questo saggio introduttivo cerca di tracciare un percorso comune tra i tre interventi, mettendo in luce alcune questioni metodologiche e nodi tematici, e dialogando più in generale con i recenti studi dedicati alla delazione e alla comunicazione tra governanti e governati. In particolare, si sostiene la tesi che per meglio comprendere quale sia la specifica "cultura della vigilanza" di antico regime, sia necessario metterla in connessione con la sua peculiare "cultura del possesso", ovvero l'idea che il potere e la giurisdizione, come qualunque altro diritto, siano definiti nei termini della possessio e dell'effettivo esercizio, piuttosto che in quelli del dominium.
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Cappellucci, Tecla. "La sublimazione, conquista del percorso terapeutico." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2022): 163–74. http://dx.doi.org/10.3280/psp2022-002011.

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Abstract:
L'articolo illustra come la capacità sublimatoria sia stata una con-quista avvicinata dalla paziente nel corso del lavoro terapeutico. La spina dorsale che attraversa lo scritto mette in relazione il processo di soggettivazione e integrazione verso cui la paziente si è avviata con l'investimento libidico riattivato, dalla funzione "legante" e vitalizzante; e ancora mette in relazione la raggiunta capacità di rappresentare e di simbolizzare della paziente con l'accesso ai movimenti sublimatori. Contestualmente all'investimento libidico riavviato nel corso del processo terapeutico e di una maggiore possibilità sublimatoria, anche la creatività artistica trova nella paziente più piena realizzazione. Il processo di significazione insito nella sublimazione le permetterà infat-ti di rintracciare, di connessione in connessione, il "senso" nella propria produzione artistica. Fotografie finalmente libidicamente investite che hanno dunque acquistato forza evocativa, diventando significative, vive e emozionanti. L'articolo cerca, inoltre, di affrontare l'interrogativo rispetto a come il concetto di sublimazione nelle attuali patologie si possa dire ancora contemporaneo e utile. Il raffronto è tra la Kultur dell'epoca di Freud, che riconosceva nei processi sublimatori ciò che permetteva all'individuo di vivere nella civiltà, e gli scenari odierni in cui la tendenza è alla scarica pulsionale, in cui l'impulso non è né rimosso, né trasformato ma piuttosto volto al godimento.
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La Russa, Francesca, and Elena Nuzzo. "Peer corrective feedback as an opportunity for metalinguistic reflection in tandem telecollaboration." Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, no. 2 (November 30, 2021): 87–104. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.241.

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Abstract:
EN This paper focuses on peer written corrective feedback (PWCF), a pedagogic device whose potential appears still underexploited in second language teaching in Italian schools and universities. Specifically, we aim to contribute to the body of research on the benefits of PWCF as a learning activity for the development of metalinguistic reflection in peer-to-peer native/non-native online communication. Using a sample of tandem interactions between US learners of Italian and Italian learners of English, we conducted a qualitative analysis of the explanations of linguistic phenomena provided by native speakers when commenting on errors after giving corrective feedback on their non-native partners’ pieces of L2 writing. The data analysis confirmed that the feedback-discussing tasks pushed native/non-native peers to actively reflect on both source and target language, engaging in metalinguistic discussions and utilizing cross-linguistic knowledge. Key words: WRITTEN CORRECTIVE FEEDBACK, NATIVE/NONNATIVE PEER INTERACTION, METALINGUISTIC REFLECTION, CROSS-LINGUISTIC AWARENESS, ONLINE TANDEM ES El feedback correctivo escrito entre pares es una técnica de enseñanza cuyo potencial parece aún poco explotado en la enseñanza de lenguas extranjeras en las escuelas y universidades italianas. Este artículo se centra en los beneficios del feedback entre pares para el desarrollo de la reflexión metalingüística. En concreto, se analiza una pequeña muestra de interacciones entre estudiantes estadounidenses de italiano y estudiantes italianos e italianas de inglés que participan en un intercambio a distancia en tándem. Se realiza un análisis cualitativo de las explicaciones de los fenómenos lingüísticos que da el alumnado nativo cuando comenta los errores después de proporcionar feedback correctivo sobre las producciones escritas del alumnado no nativo. El análisis de los datos ha confirmado que las actividades de discusión sobre el feedback han llevado a los participantes a reflexionar activamente tanto sobre la lengua meta como sobre la lengua materna, ayudando a entrenar su conciencia metalingüística. Palabras clave: FEEDBACK CORRECTIVO ESCRITO, INTERACCIÓN ENTRE PARES NATIVOS/NO NATIVOS, REFLEXIÓN METALINGÜÍSTICA, CONCIENCIA INTERLINGÜÍSTICA, TÁNDEM EN LÍNEA IT Il feedback correttivo scritto tra pari è una tecnica didattica il cui potenziale sembra ancora poco sfruttato nell'insegnamento delle lingue straniere nelle scuole e nelle università italiane. Questo contributo si focalizza sui benefici del feedback tra pari per lo sviluppo della riflessione metalinguistica. In particolare, viene analizzato un piccolo campione di interazioni tra studenti statunitensi di italiano e studenti italiani di inglese impegnati in uno scambio di tandem a distanza. Viene condotta un'analisi qualitativa delle spiegazioni dei fenomeni linguistici date dai parlanti nativi quando commentano gli errori dopo aver fornito feedback correttivo sulle produzioni scritte dei loro partner non nativi. L'analisi dei dati ha confermato che le attività di discussione del feedback hanno spinto i partecipanti a riflettere attivamente sia sulla lingua obiettivo sia su quella nativa, esercitando la propria consapevolezza metalinguistica. Parole chiave: FEEDBACK CORRETTIVO SCRITTO, INTERAZIONE TRA PARI NATIVI/NON NATIVI, RIFLESSIONE METALINGUISTICA, CONSAPEVOLEZZA CROSS-LINGUISTICA, TANDEM ONLINE
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Garosi, Linda. "I Taccuini di Pirandello, ovvero l’immaginario fantastico nella stanza segreta dello scrittore." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 3 (June 20, 2018): 745–62. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818781865.

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Abstract:
Il saggio propone una lettura dei taccuini pirandelliani editi ( Taccuino di Coazze, Taccuino di Harvard e Taccuino segreto) in quanto testi autonomi. Nella prima parte si tracciano le coordinate concettuali su cui poggia la definizione dello statuto finzionale ibrido del corpus oggetto di studio. Sebbene si tratti di una scrittura periferica rispetto all’opera pirandelliana, i taccuini racchiudono tuttavia i fondamentali segmenti del percorso di ricerca compiuto dallo scrittore. Proiettano l’immaginario fantastico dell’artista ed è possibile quindi inquadrarli nel territorio irregolare delle scritture dell’io. Da questa angolatura, rappresentano la soglia della stanza più “segreta” e intima di Pirandello. Su tali presupposti, nella seconda parte, si prendono in esame i testi sul tema fondamentale del personaggio. Seguendo questo filo rosso, vengono messi in evidenza la genesi e i tratti distintivi delle figure che abitano la produzione artistica pirandelliana. Nel contempo viene riscontrata, inscritta nella finzione, la presenza dello scrittore. Tale gioco di specchi culmina, e si fa scoperto, nel Taccuino segreto. Il materiale raccolto in questo testo è attraversato, infatti, da una metaletterarietà che getta luce, retrospettivamente, anche sugli altri testi meno espliciti in tale senso.
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Campagnolo, Augusto, and Paola Iannacci. "IL RIASSUNTO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 28, 2022): 698–719. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18323.

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Abstract:
L’articolo è nato dalla rielaborazione di un percorso sperimentato in alcune classi di scuola secondaria di primo grado. La sperimentazione era finalizzata alla produzione del riassunto, con particolare attenzione alle diverse fasi che ne permettono la realizzazione.In fase preliminare è stato dedicato uno spazio significativo alla comprensione, presupposto fondamentale per il passaggio alla scrittura del riassunto. Il modello di Angela Ferrari e del gruppo di Basilea ha costituito il riferimento e la guida teorica principali, sia nella fase di comprensione sia in quella di scrittura; gli autori hanno riservato pertanto una particolare attenzione alla ricostruzione dell’architettura semantica del testo, alla segmentazione in unità comunicative (Movimenti testuali) e alla rielaborazione linguistica, favorendo l’individuazione di domande che mettessero in evidenza le idee centrali del testo e le connessioni per la costruzione di un riassunto coerente e coeso. Summary writing in the secondary school This article is the result of the reworking of a course held in some secondary school classes. The experimentation was aimed at the drafting of the summary, with particular attention to the different phases in its realization. During the preliminary phase, significant time was devoted to comprehension, a fundamental prerequisite for the transition to the writing of the summary. The model by Angela Ferrari and the Basel group was the main reference and theoretical guide, both during the comprehension and the writing phases; therefore, the authors paid particular attention to the reconstruction of the semantic architecture of the text, the segmentation in communicative units (Textual Movements) and linguistic re-elaboration, encouraging the identification of questions that could highlight the central ideas in the text and the connections for the construction of a coherent and cohesive summary.
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Guidi, Andrea. "Armi proprie” e machiavellismo militare: con alcune note sul concetto di “autore” nella trattatistica del Cinquecento." Las Torres de Lucca. International Journal of Political Philosophy 11, no. 2 (June 13, 2022): 285–95. http://dx.doi.org/10.5209/ltdl.80659.

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Abstract:
La circolazione dell’Arte della guerra di Machiavelli ha dato un fondamentale contributo allo sviluppo della cultura militare europea in volgare del Cinquecento. Questo saggio analizza alcuni specifici aspetti della ricezione di quest’opera nella produzione scrittoria militare del tempo e in particolare si concentra su quegli elementi di pensiero legati al tema delle “armi proprie” fortemente propagandato dal libro machiavelliano. A questo proposito, si è qui deliberatamente scelto di offrire l’esempio di due opere diverse per natura ideologica e altezza cronologica: l’una risalente alla prima metà del Cinquecento, l’altra originatasi nell’ambito delle guerre di religione e della diaspora dei protestanti francesi in area elvetica. Si tratta, in effetti, di due libri che permettono di comprendere sfumature poco note del processo di riuso di certi concetti machiavelliani che all’epoca potevano essere considerati politicamente controversi. Al tempo stesso, le due opere sono capaci di far risaltare le difficoltà che emergono ogni volta che si prova ad applicare il moderno concetto di autore a testi nati in un contesto caratterizzato da un continuo riutilizzo e dalla rielaborazione di temi ed elementi ascrivibili a una lunga e articolata tradizione di scrittura militare che si sviluppò lungo il corso del secolo, la quale, tuttavia, aveva trovato un momento di passaggio cruciale nel contributo di Machiavelli
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Ciesielska, Joanna. "Il transfer negativo nelle produzioni scritte in italiano da studenti di romanistica / The influence of the negative transfer on the written performance of Polish students of Roman philology." Italica Wratislaviensia 1, no. 2 (April 26, 2011): 31. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2011.02.02.

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Coleman, Lucinda. "Performing Water: Site-specific dance-making as liquid art." Choreographic Practices 11, no. 1 (July 1, 2020): 101–22. http://dx.doi.org/10.1386/chor_00014_1.

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Abstract:
The Remnant Dance Project, Culaccini, developed site-specific dance movement in response to the waters of the Taleggio Valley, Italy, during the Nature, Art and Habitat Residency (NAHR) (2018). The intention was to respond to the Enna River system through documenting dance movement made in the region via film, photography and reflective writing. The practice-led research process was shared on the daily blog, ‘The drop of the day’. At the close of the NAHR, a short dance film, Performing Water, was made to further interrogate the nature of site-specific dance-making in water and the notion of what constitutes ‘site-dance’ in this context. In our journey of water-dance discovery, unique marks have remained on each other, the site and on things we have made, like the traces of a water vessel: culaccini. The dance made for the project was immersive and focused, constructed to invite interpretation through the use of symbolism and imagery. Progetto Culaccini sviluppa un movimento di danza site-specific in risposta alle acque dei torrenti della Val Taleggio, Italia (2018). L’intenzione è quella di rispondere al sistema del torrente Enna documentando il movimento di danza fatto sul luogo attraverso film, fotografia e scrittura riflessiva. Questo processo di ricerca guidato dalla pratica venne condiviso quotidianamente sul blog: La goccia del giorno. Al termine della residenza Natura, Arte e Habitat, la produzione di un cortometraggio di danza ha permesso l’analisi e approfondimento della danza site-specific in acqua e la nozione di ciò che costituisce la ‘danza’ in questo contesto. Nel nostro viaggio di scoperta della danza nell’acqua, segni unici rimangono impressi uno sull’altro, il luogo e le cose che abbiamo fatto, come le tracce di un vessello d’acqua: i culaccini. La danza fatta in questo contesto è stata immersiva e focalizzata; costruita per invitare l’interpretazione attraverso l’uso di simbolismo e immagini.
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Valentini, Jordi. "giovane poesia nella Svizzera italiana." Polisemie 2 (November 10, 2021): 159–75. http://dx.doi.org/10.31273/polisemie.v2.844.

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Abstract:
The article provides a broad overview of the poetry produced in Italian-speaking Switzerland over the past twenty years. The first part presents three channels of poetry dissemination (journals, editorial projects, and literary festivals) both within and outside the Swiss-Italian territory. The second part reflects on some critical readings of Swiss-Italian poetry and addresses the reasons why some forms of poetic writing have appeared later or to a lesser degree within the Swiss territory than they have in Italy, despite the two countries’ proximity. From this analysis, it is argued that the lack of strong counter styles in Swiss-Italian poetry has hindered the development of more mature and diverse forms of poetic expression. In the conclusion, it is argued that the non-use of digital resources for poetry production and dissemination in Italian-speaking Switzerland, as well as an often short-sighted cultural policy, are other important points to address in order to promote dialogue within and beyond the Swiss-Italian border. L’articolo fornisce una panoramica ampia della poesia prodotta nella Svizzera italiana negli ultimi vent’anni. La prima parte indaga tre principali canali di diffusione (riviste, case editrici, festival letterari) dentro e fuori il territorio della Svizzera italiana. La seconda parte riflette su alcune letture critiche della poesia nella Svizzera italiana e cerca di stabilire le ragioni per cui alcuni tipi di scrittura poetica siano giunti tardi o poco sul territorio svizzero rispetto all’Italia, nonostante la vicinanza tra i due paesi. Da questa analisi, si argomenta che la mancanza di controtendenze forti nella poesia nella Svizzera italiana abbia impedito lo svilupparsi di forme di espressione poetica più mature e diverse. In conclusione, si ritiene che il mancato uso di strumenti digitali per la produzione e la disseminazione della poesia nella Svizzera italiana, oltre che una politica culturale spesso poco lungimirante, siano temi importanti da affrontare per promuovere dialogo dentro e oltre il confine della Svizzera italiana. English title Young Poetry in Italian-speaking Switzerland. Publishing Strategies and Critical Readings
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Ragni, Eugenio. "Bernari o della non-omologazione." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (March 29, 2018): 332–46. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818763791.

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Abstract:
Per l’opera di Carlo Bernari sono state coniate alcune definizioni che con felici metafore rappresentano l’attività dell’autore di Tre operai. Tra quelle che meglio convengono al suo primo romanzo, “incunabolo del neorealismo” è la più usata; meno comune, ma decisamente più inerente alla realtà dei fatti, è quella che fa riferimento alla costante, mai placata attività correttoria esercitata dall’autore fin dalle sue prime prove narrative. Per Tre operai in particolare, seguirne la genesi vuol dire entrare nella cosiddetta “officina dell’autore”, misurarne la lucidità nel togliere, nel modificare, nell’aggiungere, puntando alla massima chiarezza di una diagnosi storica e alla stretta osmosi fra verità documentale e “finzione” letteraria. Il saggio intende evidenziare le due componenti della scrittura di Bernari: l’elaborazione della realtà come rappresentazione del mondo e lo sperimentalismo stilistico ante litteram che ha portato lo scrittore non solo ad anticipare le tendenze stilistiche del secondo Novecento, a partire ovviamente dal neorealismo fino a toccare sperimentazioni neoavanguardiste, ma soprattutto, analizzando il presente, a presentire e diagnosticare crisi socio-ideologiche ancora aurorali. Nel primo caso, per valutare i meccanismi e la praxis dello scrittore, viene sviluppata l’analisi del passaggio e della trasformazione del proto-romanzo Gli stracci (1928–1930) nella versione finale di Tre operai pubblicata nel 1934, che anticipa di un decennio forme e contenuti neorealisti promossi da istanze ed esperienze del giovane scrittore nell’ambito di certe letture impegnate, in quello delle arti visive, il cinema in particolare, o a contatto, diretto o mediato, con i grandi movimenti culturali del primo Novecento. Ma se il romanzo d’esordio getta le basi di un genere che maturerà dieci anni dopo—il neorealismo—si vuole qui dimostrare il permanere nella copiosa e apparentemente versicolore produzione del sessantennio successivo di una coerenza di metodo, sottesa e perciò non sempre còlta dalla critica, e di una costante sollecitazione a percorrere nuove strade formali e ad affrontare problematiche diverse, sempre rispettando con rigore i diversi aspetti delle realtà in atto.
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Barbiellini Amidei, Beatrice. "«In pubblico»: tra oralità e scrittura. La «vexata quaestio»: sulla tradizione dell'ottava rima dei cantari "popolari" e del Boccaccio." Carte Romanze. Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento 10, no. 2 (December 23, 2022): 231–52. http://dx.doi.org/10.54103/2282-7447/18739.

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Riassunto: Il saggio è un contributo alla vexata quaestio sull'origine dell'ottava rima narrativa. Si riflette su importanti spunti di Surdich e su dati noti per ipotizzare un'imitazione del metro del Cantare di Fiorio da parte del Boccaccio, che utilizza negli stessi anni nel Filocolo lo stesso tema romanzesco del Cantare e nel Filostrato l'ottava narrativa. Le operazioni inverse delle due opere giovanili rispetto al Cantare di Fiorio si aggiungono a molti altri elementi speculari nelle due opere boccacciane. Immaginare che l'autore del Cantare di Fiorio o chi per lui accogliesse il metro di nuova invenzione istantaneamente, adattandolo a esigenze espressive molto dissimili da quelle del Filostrato e calandovi una sintassi semplificata diversissima da quella delle ottave di Boccaccio, significa ritenere possibile un'operazione problematica per un genere tradizionale e conservativo come quello dei cantari. Che al contrario l'appropriazione del metro e di alcuni pochi tratti espressivi del cantare da parte del Boccaccio potesse costare all'autore una fatica modesta lo testimonia tutta o quasi la sua produzione. Come ha sottolineato Balduino nello stabilire la tradizione da cui dipende l'ottava rima cosí come la utilizzano i cantari è cogente l'esigenza di situarla in un contesto culturale "popolare", in cui la forma metrica sia legata all'esecuzione orale, a caratteristiche di generi come il serventese, a una temperie caratteristica e a un repertorio linguistico e formulare secolari. Se è imprescindibile tener conto di precise coordinate socioculturali per interpretare l'opera degli autori come lo sviluppo dei generi e delle forme, nel medioevo in particolare, categorie come popolare e colto non vanno intese in senso assoluto ma andrebbero utilizzate come valori scalari e relativi. Nonostante accostamenti possibili tra l'operato del Boccaccio e i cantari è evidente che i cantari sono da ascrivere un ambito per lo piú semicolto, mentre nelle opere in ottava rima del Certaldese intravediamo un autore che desidera appropriarsi delle tradizioni in cui si imbatte e segnare tali esperienze nobilitandole. Parole chiave: vexata quaestio, ottava rima, cantari, Boccaccio, Filostrato, Filocolo, Cantare di Fiorio e Biancifiore, popolare, colto. Abstract: The essay is a contribution to the vexata quaestio of the origin of ottava rima. Some important ideas of Surdich and known data are discussed to hypothesize Boccaccio's imitation of Cantare di Fiorio's meter. The author used in the same years in the Filocolo the topic of the Cantare and in the Filostrato the ottava rima. The inverse operations with respect to the Cantare di Fiorio are added to many other specular elements in Boccaccio's juvenile works. To imagine that the Cantare di Fiorio's author or someone else could welcome the meter of new invention instantly, adapting it to requirements very different from Filostrato's, with a simplified syntax very different from that of Boccaccio's ottave is very problematic for a conservative and traditional genre like that of cantari. On the contrary, the appropriation of the meter and few expressive features by Boccaccio might've been a modest effort, as his literary production attests. As underlined by Balduino, in establishing the tradition of ottava rima used in the cantari it's imperative to place it in a "popular" context, with a secular repertoire; the metrical form has to be connected to the performance, to genres as serventese. To interpret authors' works and the development of literary genres and forms it's essential to take into account precise socio-cultural coordinates, but we can anyway remember that in the Middle Ages in particular, categories as popular and cultured should be used as scalar and relative values. It's possible to put Boccaccio and the cantari side by side, but these last are to be ascribed most of the times to a semieducated literary field, instead Boccaccio's poems in ottava rima show an author who wishes to appropriate the traditions in which he comes across ennobling them. Keywords: vexata quaestio, ottava rima, cantari, Boccaccio, Filostrato, Filocolo, Cantare di Fiorio e Biancifiore, popular, cultured.
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Medda, Laura. "Scrivere per il teatro Il mondo sardo nei racconti drammatici di Giuseppe Dessì." Revista Italiano UERJ 12, no. 1 (September 5, 2021): 18. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.61943.

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Abstract:
ABSTRACT: Questo articolo riguarda i testi per il teatro dello scrittore sardo Giuseppe Dessì (Cagliari, 1909 – Roma, 1977). Nell'ordine, presentiamo i Racconti drammatici - Qui non c'è guerra, La Giustizia - (Feltrinelli, 1959) e il dramma storico Eleonora D'Arborea (Mondadori, 1964). Importante autore di romanzi e racconti, in questi testi, Giuseppe Dessì rappresenta la complessità del mondo sardo in linea di continuità con quanto espresso nelle sue pagine narrative e saggistiche. Il teatro permette allo scrittore di sperimentare un nuovo linguaggio capace di rappresentare, attraverso i personaggi, non solo azioni e fatti ma anche atmosfere, percezioni e poetiche ragioni caratterizzanti i significati più profondi della sua scrittura. La produzione teatrale dell'autore, ancora oggi considerata di minor rilevanza e non abbastanza studiata dalla critica, è degna invece di maggiore attenzione e approfondimenti: per questo motivo, abbiamo deciso di presentare la figura di Giuseppe Dessì attraverso tre importanti testi drammatici poco conosciuti al grande pubblico estero.Parole chiave: Giuseppe Dessì. Letteratura italiana. Teatro. Narrativa. Sardegna. RESUMO: Este artigo trata da textos para o teatro do escritor sardo Giuseppe Dessì (Cagliari, 1909 – Roma, 1977). Apresentamos os Racconti drammatici - Qui non c'è guerra, La Giustizia - (Feltrinelli, 1959) e o drama histórico Eleonora D'Arborea (Mondadori, 1964). Importante autor de romances e contos, nestes textos, Giuseppe Dessì representa a complexidade do mundo sardo em paralelo com o que expressa nas suas páginas narrativas e ensaísticas. O teatro permite ao escritor experimentar uma nova linguagem capaz de representar, através das vozes dos personagens, não apenas ações e fatos, mas também os ambientes, as percepções e as poéticas, que permeiam os significados mais profundos da sua escrita. A produção teatral do autor, ainda hoje considerada de menor relevância e não suficientemente estudada pela crítica, é digna de maior atenção e aprofundamento: por esse motivo, decidimos apresentar a figura de Giuseppe Dessì através de três importantes textos dramáticos pouco conhecidos do grande público estrangeiro.Palavras-chave: Giuseppe Dessì. Literatura italiana. Teatro. Narrativa. Sardenha. ABSTRACT: This article concerns the texts for the theater of the Sardinian writer Giuseppe Dessì (Cagliari, 1909 - Rome, 1977). In order, we present the Racconti drammatici - Qui non c'è guerra, La Giustizia - (Feltrinelli, 1959) and the historical drama Eleonora D'Arborea (Mondadori, 1964). Important author of novels and short stories, in these texts, Giuseppe Dessì represents the complexity of the Sardinian world in line with what is expressed in his narrative and non-fiction pages. The theater allows the writer to experience a new language capable of representing, through the characters, not only actions and facts but also atmospheres, perceptions and poetic reasons characterizing the deepest meanings of his writing. The theatrical production of the author, still today considered of minor importance and not sufficiently studied by the critics, is instead worthy of greater attention and insights: for this reason, we have decided to present the figure of Giuseppe Dessì through three important dramatic texts little known to the large foreign public.Keywords: Giuseppe Dessì. Italian literature. Theater. Fiction. Sardinia.
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