Academic literature on the topic 'Produzione scritta'

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Journal articles on the topic "Produzione scritta"

1

Firta, Aurora, Anamaria Gebaila, and Corina Anton. "Attori della mediazione culturale tra l'Italia e la Romania comunista: il caso Alexandru Balaci." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (May 2021): 103–22. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002006.

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Abstract:
Le relazioni culturali italo-romene dei decenni compresi tra il 1950 e il 1989 trovarono nell'accademico Alexandru Balaci (1916-2002), docente di letteratura italiana presso l'Università di Bucarest, membro dell'Accademia Romena, autore di un'ampia produzione scritta mirata a diffondere la letteratura e la lingua italiana (premesse, studi monografici, antologie, traduzioni, dizionari), uno dei promotori più assidui e più visibili. Pertanto, la presente ricerca ha lo scopo di interpretare la produzione scritta di Balaci e la sua attività diplomatica a Roma attraverso la lente dei suoi legami privilegiati con l'Italia, grazie ai quali riuscì a conservare il prestigio degli studi di italianistica sotto il regime comunista romeno, ma anche a compiere un'importante opera di divulgazione sia della cultura italiana in Romania, sia di quella romena in Italia. Si delinea così il ritratto di un mediatore che seppe trovare un equilibrio tra l'entusiasmo dell'uomo di cultura e gli inerenti compromessi che l'appartenenza al PCR presupponeva.
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Zappino, Federico. "via per il "gaio comunismo" passa per la sovversione del modo di produzione eterosessuale." Balthazar, no. 4 (September 13, 2022): 151–72. http://dx.doi.org/10.54103/balthazar/18514.

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Abstract:
Nella prefazione all’edizione francese - scritta durante i mesi del lockdown - del suo libro Comunismo queer (pubblicato dalla casa editrice Syllepse nel 2022), Federico Zappino ripercorre la posizione che attraversa l’intero saggio in cui l’eterosessualità è concepita, pensata e analizzata come un “modo di produzione”: una prospettiva radicalmente materialista, anti-essenzialista e anti-identitaria. Il ricorso a questo concetto preso dal lessico marxiano è funzionale non soltanto all’inquadramento dell’oppressione, della violenza e dell’ineguaglianza sessuale e di genere in termini materialistici, ma anche a pensare la loro definitiva sovversione.
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Juri, Franco. "Il postmoderno nella narrativa Italiana degli anni ottanta : (Quali linguaggi?)." Acta Neophilologica 24 (December 15, 1991): 107–13. http://dx.doi.org/10.4312/an.24.0.107-113.

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Abstract:
È lecito parlare di una narrativa italiana postmoderna? E se lo è, quali sono gli aspetti che la identitficano e le danno diritto di stanzialità nell'arte scritta degli anni '80? La questione non è di facile penetrazione, visto che - a differenza dei generi e dei modi. riconducibili a cornici di facile sistemazione stilistico-temporale - il ˝postmoderno˝ in letteratura rimane soprattutto un'ipotesi in gestazione, destinata farse a restare solo fluida ed estemporanea sperimentazione; una risposta ludica alla crisi che fa da sfondo alla produzione letteraria, e più in genere culturale, deli anni '80, nonché al disfacimento di molti valori morali, etici ed estetici ereditati dalla decade dei '70.
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Juri, Franco. "Il postmoderno nella narrativa Italiana degli anni ottanta : (Quali linguaggi?)." Acta Neophilologica 24 (December 15, 1991): 107–13. http://dx.doi.org/10.4312/an.24.1.107-113.

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Abstract:
È lecito parlare di una narrativa italiana postmoderna? E se lo è, quali sono gli aspetti che la identitficano e le danno diritto di stanzialità nell'arte scritta degli anni '80? La questione non è di facile penetrazione, visto che - a differenza dei generi e dei modi. riconducibili a cornici di facile sistemazione stilistico-temporale - il ˝postmoderno˝ in letteratura rimane soprattutto un'ipotesi in gestazione, destinata farse a restare solo fluida ed estemporanea sperimentazione; una risposta ludica alla crisi che fa da sfondo alla produzione letteraria, e più in genere culturale, deli anni '80, nonché al disfacimento di molti valori morali, etici ed estetici ereditati dalla decade dei '70.
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Stanič, Daša. "Analisi degli errori nella produzione scritta degli studenti di italiano come ls a livello universitario." Journal for Foreign Languages 9, no. 1 (December 28, 2017): 255–85. http://dx.doi.org/10.4312/vestnik.9.255-285.

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Abstract:
All’inizio del contributo vengono esposte le premesse teoriche: la storia della concezione dell’errore nei diversi metodi dell’insegnamento della lingua straniera, i tipi di errori, i criteri i base ai quali è possibile identificare un errore e le cause degli errori. Di seguito sono presentati il corpus dei compiti scritti degli studenti e l’analisi degli errori più tipici e frequenti degli studenti slovenofoni con esempi. L’autrice è del parere che per raggiungere alti livelli di competenza in una lingua straniera sono indispensabili la consapevolezza dei propri errori e la riflessione linguistica su di essi da parte dell’apprendente, guidata da un insegnante che conosca gli errori tipici dei propri studenti (nel nostro caso si tratta di studenti slovenofoni del corso di Laurea Triennale in Lingua e letteratura italiana della Facoltà di lettere e Filosofia di Lubiana). Proprio per questa ragione il contributo si propone di descrivere gli errori più frequenti e di stabilire e descrivere le loro cause. Benché non sia stato possibile risalire a tutte le cause degli errori, l’analisi individua e conferma le tre principali fonti degli errori: la L1, altre lingue straniere che gli studenti studiano o conoscono e la lingua da apprendere. Nonostante il corpus fosse composto da un numero relativamente alto di compiti scritti, si è dimostrato troppo limitato per l’analisi di alcuni errori, specialmente per l’analisi degli errori nell’uso delle forme verbali.
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6

Issa, Fawzi. "Il protagonista simbolo della classe borghese ne La coscienza di Zeno di Italo Svevo." (Faculty of Arts Journal) مجلة كلية الآداب - جامعة مصراتة, no. 09 (June 1, 2017): 57–84. http://dx.doi.org/10.36602/faj.2017.n09.11.

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Abstract:
Questo studio mira a prendere in esame la figura del protagonista dell'opera di Italo Svelo, La coscienza di Zeno, in quanto simbolo della classe borghese, oramai alla soglia del tramonto e del disfacimento. Prendremo anche in analisi il contesto storico e socio-culturale in cui venne scritta l'opera, soprattutto in un momento così importante della storia dei tempi moderni. Si tratta di un momento carico di avvenimenti storici e culturali di primo piano in ambiti italiano e europeo che hanno influenzato tutti gli aspetti della vita, inclusa la produzione letteraria. Grazie agli studi pubblicati da Sigmond Freud nasce la cosiddetta psicanalisi che rappresenta una dimensione principale dell'opera presa in esame in questo studio e sarà approfondita in questa sede. Studieremo anche il ruolo del destino nella vita del protagonista e cercheremo di chiarire fino a che punto quest'ultimo riuscirà a contrastarlo.
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Kucharska, Anna. "Complessità linguistica e testuale in alcune descrizioni scritte da apprendenti d’italiano di livello intermedio." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no. 3 (July 4, 2018): 167–79. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.16.

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Abstract:
La produzione scritta è un’attività complessa che richiede l’attivazione di competenze linguistiche, sociolinguistiche e pragmatiche. Il presente articolo mira a presentare la problematica della ricchezza linguistica nonché della complessità testuale in riferimento alle macro-operazioni descrittive proposte da Adam (1989, 2011), ai campi semantici, alla quaestio e ai mezzi stilistici. Il suo scopo consiste nella verifica dell’ipotesi della presenza della descrizione in quanto genere particolare di discorso scolastico regolato da norme specifiche.Różnorodność technik językowych i strategii tekstualnych opisów zredagowanych przez osoby uczące się języka włoskiego na poziomie średnio zaawansowanymNiniejszy artykuł ma na celu przedstawienie charakterystycznych cech tekstu opisowego redagowanego w sformalizowanym środowisku uniwersyteckim. W tym celu wypracowania studentów poddane zostały analizie według zestawienia makrooperacji zaproponowanego przez J.-M. Adam (1989, 2011). Dodatkowo zwrócono uwagę na obecność pól semantycznych, quaestio oraz figur stylistycznych. Wyniki dowodzą, że opis w procesie nauczania stanowi rodzaj tekstu należącego do dyskursu ćwiczeniowego, który jest regulowany swoistymi normami i nie ewoluuje wraz z doskonaleniem kompetencji językowych.
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Campagnolo, Augusto. "COMPETENZE DI ACCESSO ALL’UNIVERSITÀ: DALLA COMPRENSIONE DEL TESTO ALLA SCRITTURA DI SINTESI." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 28, 2022): 633–59. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18319.

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Abstract:
Per favorire un raccordo tra Scuola superiore e Università, l’articolo propone una riflessione sulle competenze linguistiche richieste agli studenti che accedono ai corsi di laurea, in particolare a quelli della Scuola di Scienze Umane. A partire dall’analisi di due testi, l’articolo illustra l’intreccio di competenze necessarie allo studente sia in fase di lettura e comprensione sia in fase di produzione del riassunto, e intende sostenere come la comprensione richieda anche una riscrittura e come il riassunto sia profondamente condizionato dai processi di analisi e comprensione del testo. L’esperienza dell’autore, maturata nei corsi di recupero delle competenze linguistiche, ha evidenziato come la pratica del riassunto sia uno strumento essenziale per migliorare le competenze di comprensione e di produzione scritta perché costringe lo studente a confrontarsi in modo analitico con i diversi livelli del testo e ad adottare le strategie linguistiche e le forme testuali più adeguate per riprodurlo. University access skills: from text comprehension to summary writing In order to encourage a connection between the High School and University, this article proposes a reflection on the required linguistic competences for students who enroll in degree courses, in particular those in the School of Human Sciences. Starting from the analysis of two texts, the article illustrates the intertwining of skills needed by the student both in the reading-and-comprehension phase and in the summary production phase, showing how comprehension also requires rewriting and how summarizing is deeply conditioned by the processes of analysis and comprehension of the text. The author’s experience, matured in remedial language skills courses, has shown how the practice of summarizing is an essential tool to improve comprehension and written production skills because it forces the student to deal with the different levels of the text analytically and adopt the most appropriate linguistic strategies and textual forms to reproduce it.
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Pittaluga, Roberta. "La pragmatica dell’articolo determinativo plurale in italiano: un caso di studio." Caplletra. Revista Internacional de Filologia, no. 73 (October 5, 2022): 257. http://dx.doi.org/10.7203/caplletra.73.24641.

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Abstract:
La categoria della determinazione (o indeterminazione) è comune a tutte le lingue e in italiano è grammaticalizzata e si presenta sotto forma di articoli. Gli articoli sono da sempre considerati una delle caratteristiche della grammatica italiana che gli studenti di madrelingua russa trovano ostica. Ciò si deve in parte alla presenza di numerose eccezioni alle regole, in parte all’esistenza di una terminologia che, invece di semplificare, complica le cose. L’analisi della produzione scritta di studenti russi di italiano ha dimostrato che circa un terzo degli errori nell’uso degli articoli riguarda la contrapposizione della categoria definito vs indefinito al plurale (ho passato le/delle vacanze bellissime). Una fase di discussione con gli studenti ha portato alla luce il fatto che molto spesso non sono in grado di «sentire» la differenza, soprattutto a livello pragmatico (e quindi implicazionale) tra i due articoli. A questo proposito, una riflessione metalinguistica incentrata sull’applicazione dei concetti chiave della grammatica valenziale può essere un efficace strumento per colmare lo scarto che esiste tra conoscenze teoriche e applicazione pratica.
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Romanelli, Claudia. "Quel che resta di pulp in Stabat Mater di Tiziano Scarpa." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 3 (June 18, 2018): 763–87. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818781796.

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Abstract:
Nel 2008 Tiziano Scarpa pubblica Stabat Mater con il quale vincerà prima il Premio Mondello e poi lo Strega. La critica ha definito questo romanzo sorprendente, visto che non ha molto a che vedere con l'interesse di Scarpa per la narrativa cannibale, dando ragione a chi di recente ha notato l’affermarsi di una nuova letteratura dell’impegno in Italia. Tuttavia, un’attenta analisi del romanzo mette in luce una serie di tecniche predilette dai cannibali che rendono l’opera meno convenzionale di quanto si possa credere. Stabat Mater, diario spietato di un’adolescente abbandonata dalla madre nella Venezia del 1700, rappresenta personaggi alienati, scene di sangue e secrezione corporea, ricorre alla frammentarietà ed alla ripetizione lessicale, alla sperimentazione linguistica tesa alla produzione di un linguaggio orale e performativo, trovando ispirazione in vari generi e mezzi espressivi, quali il romanzo, il diario, la pittura, la musica e la poesia sacra. Con quest’opera Scarpa continua a voler suscitare nei lettori una reazione alla parola scritta, dimostrando di non mancare né d’immaginazione a livello espressivo, né d’essere indifferente al tema dell’ engagement, come gli è stato spesso rimproverato. Stabat Mater si misura con questioni che coinvolgono i rapporti tra arte, vita e cultura anche grazie a quel che di pulp in esso rimane.
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Dissertations / Theses on the topic "Produzione scritta"

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Becagli, Azzurra <1995&gt. "Analisi della (non-)produzione scritta dell’anafora zero nelle catene tematiche da parte degli studenti italofoni, ai fini della didattica del cinese mandarino." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18267.

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Abstract:
Il presente elaborato mostra i risultati di uno studio cross-sectional condotto sull’acquisizione delle catene tematiche del cinese mandarino (cinese L2) da parte degli italofoni. Nello specifico, indaga il modo in cui gli studenti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia gestiscono l’anafora zero nella posizione di soggetto (agente), di oggetto (paziente) e al momento di rottura della continuità del tema all’interno di una catena tematica. Un’analisi di tipo quantitativo e qualitativo è stata condotta su un campione di 60 studenti (italiano L1), rappresentativi dei tre livelli di conoscenza della lingua — elementare, intermedio e avanzato. Oltre all’impiego di altre strategie linguistiche, i dati raccolti rivelano un’eccessiva specificazione degli argomenti verbali (soggetto e oggetto), elementi entrambi indicativi di una difficoltà da parte degli italiani di produrre frasi complesse che manifestino il fenomeno della non specificazione, caratteristico invece della tipologia linguistica del cinese. Di fatto gli studenti preferiscono chiarire la presenza dei suddetti argomenti tramite l’uso dei pronomi, rendendo così evidente, da una parte, l’interferenza linguistica della loro L1 ma, dall’altra, fornendo anche le basi per un’ipotesi d’influenza dell’inglese nell’acquisizione del cinese come lingua straniera. Nella speranza di colmare la lacuna presente tra la teoria linguistica sulla non specificazione e l’insegnamento della (non-)produzione della stessa in cinese, mostrando un’applicazione dei risultati nella pedagogia della lingua in questione, questa ricerca vuole essere un contributo alla didattica del cinese come seconda lingua in Italia.
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Ravaldini, Francesca. "Il dilemma dello scrittore: estraniare o addomesticare la propria produzione?" Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14201/.

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Abstract:
Nel corso di queste pagine, procederò nel proporre un metodo di analisi di poesie scritte in inglese come seconda lingua straniera che si avvicina al metodo traduttivo. In particolare, proporrò di analizzare una poesia in inglese, scritta da un autore italofono, seguendo le tecniche traduttive di addomesticamento ed estraniamento. Con questo obiettivo, analizzerò nel primo capitolo i tipi di voce che un testo possiede, dimostrando come essi dipendano dal lettore tanto quando dall’autore. L’audience diventa così parte integrante del testo stesso, e di preoccupazione cruciale per ogni scrittore, compresi quelli che scrivono in una lingua che non è loro di nascita, aiutando l’autore a dare forma alla sua produzione. Nel secondo capitolo, proseguirò poi nell’avvicinare la traduzione alla scrittura creativa, analizzando perché si può definire un processo creativo e giustificando così l’applicazione di tecniche traduttive a testi di scrittura creativa in seconda lingua straniera che avverrà nel capitolo finale della mia tesi. L’analisi di un testo basata su estraniamento ed addomesticamento mostrerà come sia importante concentrarsi sul lettore durante la stesura del testo, ma soprattutto come le scelte, consapevoli od inconsapevoli, che ne conseguono emergano nello stesso testo.
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Marino, Andrea. "La rappresentazione delle mafie nella scrittura di Ugo Pirro." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Ugo Pirro è stato uno dei più importanti sceneggiatori del cinema italiano e anche romanziere, autore prolifico sensibile nel cogliere i cambiamenti della società e fautore di un cinema sempre attento a indagare la realtà circostante. In questa ricerca si analizza la sua particolare tecnica di scrittura, partendo dai suoi stessi romanzi che sono un punto di vista originale sulla storia del cinema italiano, e dai suoi quattro film realizzati con Elio Petri. Si analizza in seguito il suo romanzo sulla mafia "Il luogo dei delitti", interessante per come sfida e ribalta completamente le convenzioni della letteratura poliziesca, rappresentando con efficacia il contesto mafioso. Si osserva infine il processo di scrittura del film "I guappi" di Pasquale Squitieri, a cui Pirro ha dato un contributo determinante, confrontando i documenti originali del film conservati nel suo archivio.
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Francavilla, Vincenzo Federico. "Il sentire-pensare-immaginare. Gianni Celati: immagine, pensiero, scrittura." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24511/.

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Abstract:
La tesi ricostruisce il discorso teorico e pratico di Gianni Celati sul visuale a partire dal concetto di "sentire-pensare-immaginare", espressione rintracciata fra i testi inediti conservati presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Seguendo la riflessione teorica di Celati nel corso degli anni, così come la sua applicazione letteraria e visiva, si delinea quindi una vera e propria teoria estetica e poietica fondata sull'immagine.
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Ciaramella, Andrè. "La scrittura comica nelle sitcom attraverso la rottura delle aspettative." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25260/.

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Abstract:
L’uomo, nel suo consueto vivere, ha la tendenza a creare schemi al fine di potersi orientare nel mondo che lo circonda. La rottura di tali schemi è talvolta complessa da affrontare e spesso si tende ad evitare di farlo, in quanto quest’ultimi sono ciò in cui riteniamo giusto credere per sopravvivere. Ma quando parliamo della comicità (o più in generale di costruzioni che per definizione risultano fittizie) la rottura degli schemi ha tutto un altro valore. Nei film, nelle serie televisive e, a grandi linee, anche nel gioco, la rottura di ciò che consideriamo “confortante” innesca situazioni sperimentali, che attraverso taluni premesse possono trasformarsi in comiche. Quale genere televisivo, se non la sitcom, può essere preso in analisi per dimostrare quanto tutto ciò possa risultare veritiero? Scrivere una situation comedy potrebbe risultare il compito ideale per la sperimentazione della rottura delle aspettative, ovvero il nostro modo di percepire il mondo.
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Balestri, Roberto. "Intelligenza artificiale e industrie culturali storia, tecnologie e potenzialità dell’ia nella produzione cinematografica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25176/.

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Abstract:
Negli ultimi anni stiamo assistendo, in svariati campi, a un sempre più vasto utilizzo di tecnologie che utilizzano quella che viene comunemente chiamata “intelligenza artificiale”. Anche il settore audiovisivo, da sempre recettore di novità e incline a evolversi continuamente, sta già vivendo quei processi che lo porteranno a essere rivoluzionato da questo tipo di tecnologie. In un periodo di frenetico progresso scientifico è difficile riuscire a fissare nel tempo e su carta lo stato attuale dello sviluppo tecnologico, dato che ciò che oggi viene considerato come novità domani potrebbe già essere stato superato. È necessario, quindi, uno strumento che riesca a catalogare, se non tutte, almeno le più importanti rivoluzionarie tecnologie d’intelligenza artificiale che hanno investito il mondo della produzione artistica e delle industrie culturali. Uno studio approfondito è dedicato, in particolare, all’industria cinematografica. Dopo una breve introduzione di carattere storico, vengono descritti i principali tipi di rete neurale artificiale e la loro evoluzione. Sono poi delineate e descritte le principali tecnologie d’IA applicate all’elaborazione, comprensione e generazione automatica o assistita d’immagine e testo. Ancora più nel dettaglio sono osservate alcune soluzioni tecnologiche che interessano le varie fasi del processo di produzione cinematografica, come la fase di scrittura e analisi della sceneggiatura, quella di editing e montaggio video, così come quelle riguardanti l’implementazione di effetti visivi e la composizione musicale. Il testo risulta essere, da un lato, una fotografia sul passato che ha interessato lo sviluppo delle tecnologie d’IA, dall’altro uno strumento che illustra il presente così da aiutarci, se non a predire, almeno a non trovarci completamente impreparati di fronte agli sviluppi futuri che interesseranno sia la produzione audiovisiva che, in senso più ampio, la nostra vita di tutti i giorni.
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COTTA, RAMOSINO LUISA. "L'indigenizzazione del formato narrativo americano nella serialità italiana poliziesca. Il caso di distretto di polizia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/124.

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Abstract:
La tesi ripercorre le linee di sviluppo del genere poliziesco nella televisione italiana e americana per coglierne i tratti fondamentali e le tendenze in termini di formati, strategie narrative ed evoluzione dei contenuti. In seguito si analizza nel dettaglio il caso della serie Distretto di Polizia, dall'ideazione fino alla sua evoluzione nei sei anni della messa in onda, con particolare attenzione al confronto con i precedenti modelli di racconto italiani e stranieri. La tesi si concentra poi sui diversi modelli di organizzazione del lavoro creativo legati ad alcuni dei maggiori titoli seriali italiani, individuando pregi e limiti di ogni struttura in rapporto alle esigenze produttive e alle particolarità di formato e mantenendo per quanto possibile valido il confronto con analoghi team autoriali americani.
The first part of the research goes over the lines of development of the detective story's genre in Italian and American TV, grasping its fundamental traits and tendencies in terms of formats, narrative strategies and contents' evolution. The following chapters focus on a case study. TV show Distretto di Polizia is an excellent example of this crime story series; this TV series is examined from the moment of the creation trough the six years of its broadcasting, focusing especially on the confrontation with the previous Italian and foreign story models. The last part of the research presents the different models of internal organisation of the creative work teams responsible for the most important titles among Italian TV shows. The aim of the research is to grasp the advantages and the limits of each model in relation to the different production requirements and the special characters of the various formats, trying to confront, as often as possible, the Italian management models with similar American models.
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COTTA, RAMOSINO LUISA. "L'indigenizzazione del formato narrativo americano nella serialità italiana poliziesca. Il caso di distretto di polizia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/124.

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Abstract:
La tesi ripercorre le linee di sviluppo del genere poliziesco nella televisione italiana e americana per coglierne i tratti fondamentali e le tendenze in termini di formati, strategie narrative ed evoluzione dei contenuti. In seguito si analizza nel dettaglio il caso della serie Distretto di Polizia, dall'ideazione fino alla sua evoluzione nei sei anni della messa in onda, con particolare attenzione al confronto con i precedenti modelli di racconto italiani e stranieri. La tesi si concentra poi sui diversi modelli di organizzazione del lavoro creativo legati ad alcuni dei maggiori titoli seriali italiani, individuando pregi e limiti di ogni struttura in rapporto alle esigenze produttive e alle particolarità di formato e mantenendo per quanto possibile valido il confronto con analoghi team autoriali americani.
The first part of the research goes over the lines of development of the detective story's genre in Italian and American TV, grasping its fundamental traits and tendencies in terms of formats, narrative strategies and contents' evolution. The following chapters focus on a case study. TV show Distretto di Polizia is an excellent example of this crime story series; this TV series is examined from the moment of the creation trough the six years of its broadcasting, focusing especially on the confrontation with the previous Italian and foreign story models. The last part of the research presents the different models of internal organisation of the creative work teams responsible for the most important titles among Italian TV shows. The aim of the research is to grasp the advantages and the limits of each model in relation to the different production requirements and the special characters of the various formats, trying to confront, as often as possible, the Italian management models with similar American models.
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Manco, Antonio. "Produzione scritta e predicazione orale: forme della comunicazione per la riforma ecclesiastica del secolo XI." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/2158/1191289.

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Abstract:
Il punto di partenza del presente lavoro è quello di interrogare le fonti in maniera differente e sviluppare una nuova tematica che in maniera latente viene citata e considerata in tanta parte degli studi di settore, ma che non ha mai trovato piena autonomia e coerenza all’interno della produzione storiografica. Una delle metafore preferite dagli storici è quella del “far parlare le fonti” cioè saperle leggere e interpretare, spremerle per carpirne i segreti. Prendere alla lettera questo assunto è semplicemente la ratio di questa tesi. Interrogare le fonti, focalizzando l’attenzione sulla parola viva che esse esprimono e, soprattutto, lasciarle parlare prima di interpretarne il pensiero e le intenzioni. Non si tratta di un nuovo approccio storiografico, bensì di sviluppare un’idea già presente nella storiografia medievistica ma applicata in ambiti che in maniera più naturale sono predisposti a questo tipo di approccio metodologico. Il primo capitolo di questa tesi, infatti, dal punto di vista cronologico rappresenta una sorta di excursus in piena regola. Avulso dal contesto della riforma e dallo scontro tra Papato e Impero, sposta il baricentro della trattazione non sul periodo storico preso in esame (il tardo Medioevo), ma sulla contestualizzazione dell’intuizione alla base della genesi del lavoro: la comunicazione orale attraverso l’opera dei predicatori. Il motivo per cui la storiografia del secolo XI menzioni spesso l’esistenza di predicatori itineranti e di idee diffuse in maniera capillare grazie a essi sta nel fatto che effettivamente fu un secolo di eccezionale mobilità, non solo sociale, politica ed economica, ma anche spaziale. Un secolo in cui, nonostante i limiti nelle comunicazioni e negli spostamenti, vediamo eremiti, come Romualdo di Ravenna (951-1027), muoversi incessantemente spinti dalla ricerca della solitudine, essendo, allo stesso tempo, incessanti propagatori di rinnovate istanze spirituali attraverso le nuove fondazioni sia cenobitiche sia eremitiche. Un altro esempio è rappresentato, soprattutto dopo il pontificato di Leone IX (1049-1054) “il papa itinerante”, dalla grande attività ispirata al principio di Chiesa universale della Sede romana, che proprio in questo secolo cerca di imporre attraverso non soltanto gli scambi epistolari tra i pontefici e tutti i personaggi più eminenti in seno alla Cristianità, ma anche con la presenza fisica dei legati pontifici inviati per sottolineare la presenza del papa e di Roma nelle vicende di tutto l’orbe cristiano, dalla semplice dedicazione di chiese in Germania e in Francia alla risoluzione di dispute come quelle che avevano coinvolto l’abbazia di Cluny e il vescovo maconense. Uno dei legati di più sicura fedeltà e le cui abilità risultarono indiscutibili fu Pier Damiani (1007-1072). L’eremita fondatore di Fonte Avellana e cardinale vescovo di Ostia che più di ogni altro ha avuto la lungimiranza di capire l’efficacia della comunicazione scritta, ma soprattutto l’importanza della conservazione e della divulgazione delle sue opere. Grazie alla sua incessante attività come predicatore, come legato e teologo, risulta l’autore più prolifico della sua epoca. La sua opera offre uno spaccato della società, delle lotte istituzionali, delle dispute e dei rapporti impersonali nell’ambito della riforma ecclesiastica. Per questa ragione i capitoli II, III e IV sono interamente dedicati all’Avellanita. L’impostazione di questi, pur presentando un protagonista assoluto, non vuole tendere allo studio monografico e, men che meno, biografico del personaggio. Pier Damiani rappresenta una sorta di guida che, attraverso la propria esperienza a tutto tondo e le testimonianze dirette giunte fino a noi, conduce lo studio della comunicazione su livelli eterogenei. Il capitolo II, infatti, presta maggiore attenzione allo studio della produzione scritta operata dal discepolo, Giovanni da Lodi, e sulle ragioni della trasposizione di fonti puramente orali, come i sermoni, in forma scritta, oltre che sui motivi della larga diffusione degli stessi. Mentre in quello successivo viene effettuato un ulteriore passo all’interno dell’aspetto comunicativo, stavolta non nella sua trasposizione su pergamena, ma su ciò che di oralità da quelle pergamene si può rintracciare, indagando anche le sfumature retoriche presenti a seconda che la reale predica si fosse svolta davanti a un pubblico di laici o di ecclesiastici. Il problema del pubblico e della comunicazione viene evidenziato anche nel capitolo IV dove, attraverso l’analisi della missione gallica del 1063 (opera di un discepolo e senza la supervisione del maestro) in qualità di legato apostolico, si scopre un Pier Damiani più spontaneo nell’affrontare le difficoltà e gli imprevisti. Ma allo stesso tempo risaltano i diversi approcci comunicativi operati dallo stesso in base ai suoi interlocutori e alla posizione che egli stesso percepisce di avere di fronte a pubblici differenti. Un pubblico molto particolare con cui si interfaccia il Damiani è quello della città di Milano, il populus, elemento composito e quanto mai eterogeneo, è sobillato dalle due fazioni in lotta: da una parte i fautori della Pataria, dall’altra i chierici ambrosiani, gelosi delle proprie tradizioni secolari e pronti a difenderle con l’aiuto dei ceti aristocratici anche contro la volontà di Roma e del suo sempre più consapevole primato. I predicatori patarini parlano sovente all’indirizzo del laicato per smuovere le coscienze e, quando necessario, le armi contro i propri avversari. Ma la forza delle parole non è talvolta sufficiente a ottenere gli scopi preposti. È per questo motivo che il secondo caso di studio sulle masse, che introduce il capitolo finale, vede protagonisti i cittadini di Firenze, fomentati contro il vescovo Pietro Mezzabarba (1062-1068) dai seguaci di Giovanni Gualberto (995-1073), il fondatore di Vallombrosa, e dall’appoggio dell’arcidiacono Ildebrando (futuro papa Gregorio VII dal 1073 al 1085). Il simbolismo della croce si affaccia prepotentemente sulla scena con la prova del fuoco di Settimo (1068) e si inserisce in un filone che percorre tutto il secolo XI come naturale preludio alla croce per eccellenza, quella posta sulle spalle dei crociati in partenza per la Terra Santa. Attraverso uno studio antologico di casi esemplari riferiti ai protagonisti dei capitoli precedenti viene evidenziato il nesso tra comunicazione e staurologia come motore di dinamiche diverse che vanno dalla spiritualità dell’interpretazione damianea alla più concreta insegna del vexillum concesso dal pontefice Alessandro II (1061-1063) ad alcuni grandi condottieri negli anni Sessanta del secolo. Ogni capitolo si inserisce in un sistema a incastro con quello precedente teso a favorire la continuità tematica e la lettura dell’opera nella sua complessiva coerenza. Il volume è concepito in maniera lineare attraverso sfumature sul tema principale della comunicazione orale declinato nelle sue varie sfaccettature e prendendo in considerazione i molteplici aspetti che ne influenzano le scelte di metodo: il pubblico, il contesto, l’abilità degli oratori, le finalità della produzione scrittoria pervenutaci. L’attenzione si concentra sugli anni Sessanta del secolo con alcuni slittamenti cronologici nel decennio precedente e in quello successivo. Il margine per ulteriori approfondimenti sul tema e nuove declinazioni del linguaggio orale della riforma si può sicuramente ampliare in studi futuri. La sperimentazione del presente lavoro ha dimostrato come, mutatis mutandis, alcuni approcci utilizzati dagli studiosi per la predicazione dei secoli finali del medioevo siano attuabili, purché adattati alle differenti tipologie di fonti da analizzare e ai contesti storici e sociali che il secolo XI presenta. In conclusione, si potrebbe dire che quest’indagine ha mirato a interrogare la parte più viva della riforma, e come tale più difficile da interpretare e da imbrigliare entro paradigmi prestabiliti, al fine di rileggerne in filigrana la sua profondità all’interno della mentalità del secolo XI e ai nuovi inizi che questo convulso periodo storico porterà in eredità alle generazioni successive.
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BORGHI, CARLOTTA CATERINA. "Analisi di produzioni scritte. Valutazioni e misure automatizzate di elaborati scolastici." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11573/917870.

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Abstract:
Esiste una forte contraddizione tra il ruolo destinato alla produzione scritta nella valutazione e la scarsa attenzione ad essa dedicata dalla ricerca, in particolare di natura quantitativa. Il presente lavoro di ricerca intende rilevare le competenze linguistiche attraverso l'analisi della produzione scritta negli studenti in ingresso nella Scuola Secondaria di II grado della città di Roma, avvalendosi di un campionamento di oltre 1500 studenti. Gli obiettivi potrebbero essere così riassunti: a) operare una descrizione degli aspetti linguistici rilevati, che consideri diverse variabili (circa 200 tra lessicali, morfologiche e sintattiche); b) verificare il legame tra le abilità linguistiche e altri fattori di sfondo (profilo socio-culturale e linguistico; aspetti territoriali; andamento scolastico) c) analizzare le correlazioni tra le caratteristiche del testo scritto e altre abilità linguistiche; e) individuare le correlazioni tra gli aspetti linguistici rilevati da diverse forme di misurazione della produzione scritta (punteggi di valutazione e misure automatizzate-computazionali); Al campione stratificato per indirizzo è stato chiesto di produrre un testo scritto che è stato misurato secondo due modalità: con dei punteggi secondo i criteri e la metodologia dell'indagine internazionale IEA-IPS e da due sistemi automatizzati (Eulogos e Istituto di Linguistica Computazionale del CNR di Pisa). Il metodo IEA IPS prevede la valutazione olistica dell'elaborato di otto tratti principali, sia strutturali sia formali. Il modello GulPease integrato in ambiente Eulogos fornisce dati sulla leggibilità, e su variabili lessicali. L’analisi computazionale dell’ILC-CNR fornisce dati su circa 200 variabili lessicali, morfologiche e sintattiche. La prova di produzione è stata la prova 9-lettera di consigli dell'indagine IEA-IPS. Al campione sono stati anche sottoposti una batteria di prove strutturate- comprensione del testo, conoscenze semantiche e competenze grammaticali- e un questionario, attraverso cui rilevare le variabili di sfondo. Le analisi delle variabili sono state descrittive, multivariate, per correlazioni di Pearson e di regressione lineare. Tante variabili hanno prodotto un numero consistente di dati, di legami e di correlazioni spesso significativi da un punto di vista statistico, di cui si riporta qualche esempio di seguito. Circa il 90% del lessico adoperato dagli studenti appartiene al Vocabolario di base (7000 parole) e la maggioranza di esso al Vocabolario Fondamentale, riducendo il lessico per lo più adoperato a circa 2000 parole e si è riscontrata difficoltà nel riconoscere l’uso di verbi diversi dal tempo presente. Di contro le strutture sintattiche adoperate nei testi non sono affatto semplici e presentano un livello di subordinazione molto complesso; le proposizioni invece sono di solito brevi. Le variabili di sfondo agiscono sulla maggioranza delle variabili linguistiche. Esistono delle parti del discorso usate prevalentemente da particolari profili socio-linguistici: ad esempio l’avverbio da alti e l’interiezione da bassi profili. Le valutazioni dei tratti strutturali, rispetto a quelle dei tratti formali, presentano correlazioni più alte e significative con la valutazione olistica e con i risultati dei test strutturali di comprensione del testo, conoscenze lessicali e competenze morfologiche. Tra tutte le variabili individuate, quelle legate alla lunghezza della produzione hanno maggior potere predittivo sull’attribuzione dei punteggi. La ricerca ha molti possibili sviluppi, tra cui: -studi sulle variabili predittrici dei tratti di valutazione e costruzione di un algoritmo, raffinando le analisi di regressione; -analisi della codifiche dei contenuti del testo scritto Prova 9 IEA_IPS, già operata su circa 1000 testi, che permette di avviare una riflessione sulla percezione della didattica della scrittura.
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Books on the topic "Produzione scritta"

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Giuseppe, De Gregorio, Galante Maria, Capriolo Giuliana, and D'Ambrosi Mario, eds. La produzione scritta tecnica e scientifica nel Medioevo: Libro e documento tra scuole e professioni : atti del Convegno internazionale di studio dell'Associazione italiana dei paleografi e diplomatisti, Fisciano, Salerno, 28-30 settembre 2009. Spoleto: Fondazione Centro italiano di studi sull'alto Medioevo, 2012.

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Roberta, Grignolo, ed. Scritti sulle tecniche di produzione e di progetto. Mendrisio: Mendrisio Academy Press, 2013.

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3

Boero, Pino. La scrittura della morte: Intellettuali, produzione letteraria, cultura dell'infanzia. Torino: A. Meynier, 1987.

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Tecnologia, progetto, manutenzione: Scritti sulla produzione edilizia in ricordo di Giovanni Ferracuti. Milano: F. Angeli, 2004.

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5

Neri, Elisabetta. De campanis fundendis: La produzione di campane nel Medioevo tra fonti scritte ed evidenze archeologiche. Milano: V&P, 2006.

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6

L'energia della comuncazione giovanile: Analisi delle produzioni orali e scritte dei giovani giurati del Giffoni film festival. Roma: Aracne, 2010.

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7

Corsini, Paolo. Produzione della norma, governo della città: Tra Montecitorio e la Loggia : interventi alla Camera e altri scritti (1996-1999). Brescia: Grafo, 1999.

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8

La parola in bilibo: La scrittura intima nel Novecento a la produzione epitolare di Carlo Emilio Gadda. Venezia: Il Cardo, 1995.

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9

Giovanni, Vitolo, Mottola Francesco, and Abbazia della Trinità della Cava (Cava de' Tirreni, Italy), eds. Scrittura e produzione documentaria nel Mezzogiorno longobardo: Atti del convegno internazionale di studio (Badia di Cava, 3-5 ottobre 1990). [Cava dei Tirreni]: Badia di Cava, 1991.

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Bongiorno, Giorgia, and Laura Toppan, eds. Nel «melograno di lingue». Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-629-3.

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Abstract:
Questo libro nasce da una constatazione e da un desiderio. Il riscontro di partenza è che la natura plurilinguistica della poesia di Andrea Zanzotto diventi quasi invisibile a forza di essere evidente agli occhi dei suoi lettori. Se l’ipersensibilità babelica del poeta del petèl non è certo assente negli studi critici, in questo volume viene affrontata per la prima volta in modo sistematico, con un’indagine sulle molteplici connessioni che intercorrono fra la scrittura poetica e le lingue. Il desiderio che ha accompagnato questa riflessione è stato quello di condurla con uno sguardo “prismatico”, incrociando multilinguismo della poesia e pratica traduttoria del poeta, e convocando, attorno alla multivocalità zanzottiana, le tante voci dei suoi traduttori. Particolarmente significativi, accanto a quelli dei migliori studiosi europei di Zanzotto, gli interventi anche di alcuni poeti (Cecchinel, Demarcq, Rueff) e l’offerta in appendice di documenti inediti. Intervento pronunciato il 26 giugno 2007 presso la Locanda da Lino di Solighetto (TV) in occasione della presentazione del libro F. Carbognin, L’«altro spazio». Scienza, paesaggio, corpo nella poesia di Andrea Zanzotto (Nuova Editrice Magenta, 2007) e del n. 230 de «l’immaginazione» (a. XXII, maggio 2007). Videoregistrato e apparso nel DVD Omaggio ad Andrea Zanzotto (produzione Viviafilm), che comprende anche gli interventi di Niva Lorenzini, Marco Antonio Bazzocchi e Silvana Tamiozzo Goldmann.
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Book chapters on the topic "Produzione scritta"

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"Alcune riflessioni sulla produzione scritta di Costantino Mesobote da codici Ambrosiani." In Griechisch-byzantinische Handschriftenforschung, 215–32. De Gruyter, 2020. http://dx.doi.org/10.1515/9783110366358-014.

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Barbagli, A., P. Lucisano, F. Dell’Orletta, S. Montemagni, and G. Venturi. "CItA: un Corpus di Produzioni Scritte di Apprendenti l’Italiano L1. Annotato con Errori." In Proceedings of the Second Italian Conference on Computational Linguistics CLiC-it 2015, 31–35. Accademia University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.4000/books.aaccademia.1298.

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