Academic literature on the topic 'Prodotti italiani'

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Journal articles on the topic "Prodotti italiani"

1

Di Salvo, Margherita. "L’italianità nella Little Italy di Toronto: heritage, legacy e affection." Italian Canadiana 36, no. 1 (October 3, 2022): 123–50. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v36i1.39388.

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Abstract:
Il presente contributo si propone di descrivere la percezione dell’italianità di alcuni imprenditori italiani e italo-canadesi che operano nell’ambito del Made in Italy nell’area della città di Toronto (Ontario) denominata Little Italy. La categoria del Made in Italy, dal punto di vista legislativo, identifica tutti i prodotti realizzati in Italia e con materia prima italiana e viene opposta a quella di Italian sounding che, al contrario, è associata a prodotti che ricordano l’Italia e che talvolta fingono solamente un legame con il Bel Paese. L’analisi è stata condotta a partire da un corpus di interviste a imprenditori italiani e italo-canadesi che hanno le loro attività nel quartiere che sorge lungo College Street, a Toronto. Lo studio si colloca nell’ambito della sociolinguistica interpretativa e mira a ricostruire la percezione dell’italianità di imprenditori che hanno alcune attività italiane gestite da famiglie italiane e tra le prime aperte lungo College Street. L’analisi ha consentito di cogliere le trasformazioni che il concetto di italianità ha avuto nel corso degli ultimi cinquant’anni e, con esso, come l’italianità nella Little Italy studiata sia passata da heritage a legacy e ad affection.
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2

Nosi, Costanza, and Carlo Alberto Pratesi. "La domanda di auto elettriche tra entusiasmi tecnologici e resistenze psicologiche: una ipotesi di segmentazione." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 2 (September 2012): 31–44. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-002005.

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Abstract:
Gli Autori propongono una segmentazione della domanda italiana di auto elettriche basata sull'attrattivitÀ che alcune caratteristiche specifiche del prodotto esercitano sugli individui. Con la cluster analysis sono stati classificati 8.423 intervistati in quattro segmenti di mercato. I risultati dello studio offrono informazioni utili sia per gli operatori del settore, per il miglioramento delle loro strategie di marketing, sia per i policy maker per l'elaborazione di programmi tesi a favorire comportamenti collettivi piů responsabili. Forniscono altresě un contributo alla scarsa letteratura manageriale sul mercato dei veicoli elettrici puri e alla limitata conoscenza degli atteggiamenti degli italiani circa i prodotti ecologici.
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3

Ronchini, Beatrice. "Le asimmetrie regolamentari nell'industria dei fondi comuni aperti." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 423–44. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003003.

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Abstract:
L'obiettivo di livellare il terreno competitivo tra gli operatori europei del risparmio gestito non sembra ancora pienamente raggiunto. Nei diversi paesi permangono infatti alcune residue divergenze - nelle modalitŕ di recepimento e di interpretazione delle normative comunitarie, nelle prassi di vigilanza, nei regimi sanzionatori, nella regolamentazione settoriale - tali da penalizzare potenzialmente gli operatori e i prodotti sottoposti alla disciplina piů stringente. Il presente contributo si focalizza sul comparto dei fondi comuni aperti italiani e intende arricchire la letteratura sul tema passando in rassegna in ottica comparata le principali norme e prassi di vigilanza "competition sensitive" suscettibili di limitare l'attrattivitŕ di tali prodotti rispetto a quelli esteri commercializzati in Italia o rispetto a prodotti finanziari alternativi. Come noto, le asimmetrie regolamentari sono considerate una delle cause del declino attraversato nel passato recente dall'industria italiana dei fondi comuni d'investimento mobiliare. L'individuazione dei residui spazi di discriminazione competitiva di matrice normativa rappresenta la necessaria premessa per prefigurare un possibile percorso di ottimizzazione della regolamentazione.
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4

Vellar, Agnese. ""Addicted to Passion". Performance spettatoriali nei pubblici connessi italiani." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 40 (June 2010): 167–80. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040013.

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Abstract:
"Addicted to passion". Performance spettatoriali nei pubblici connessi italiani di Agnese Vellar Nell'ultimo decennio Internet si č evoluto in una piattaforma multimediale e il Web ha raggiunto la massa critica. Da queste trasformazioni emergono nuove pratiche di consumo, di autorappresentazione e di interazione sociale, con protagoniste le giovani generazioni. All'interno dei "pubblici connessi" i fan di prodotti mediali condividono informazioni relative al proprio culto e costruiscono insieme "audience di pratica", recentemente evolutesi in un "collettivismo di rete". L'autrice propone di interpretare le culture di fan come starring systems: reti di performance spettatoriali multimediali e multisituate. Nello starring system i fan collaborano e competono per acquisire capitale sociale e culturale e dunque raggiungere visibilitŕ. Da tali attivitŕ emerge un flusso di produzioni creative che rifiniscono la relazione tra autori e spettatori. In questo articolo si descrive un'indagine sul fandom telefilmico italiano attraverso il caso di studio di "Italian Subs Addicted", una comunitŕ di fansubbing. Intepretando il fandom come uno starring system, l'autrice descrive l'emergere di un collettivismo di rete ironico e competente. I fan si autodefiniscono ironicamente "addicted", in quanto, essendo cresciuti guardando serie televisive, hanno acquisito la "dipendenza" ma anche la "passione" e il capitale subculturale che consente loro una decodifica critica e una produzione creativa.
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5

Cassani, Gabriele. "Il risparmio nei farmers' market italiani: un approfondimento sui prodotti ortofrutticoli." RIVISTA DI ECONOMIA AGRARIA, no. 2 (October 2012): 37–60. http://dx.doi.org/10.3280/rea2012-002002.

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Abstract:
In the past decades, agricultural producers and consumers have been dealing with low farmgate prices and expansive grocery shopping respectively, giving rise to new food chain models. To this extent, the Mercati di Campagna Amica (MCAs) farmers' markets have generated a widespread expectation of saving among costumers, representing one of the most popular Italian experiences in this regard. With the purpose to shed light on the dynamics underlying this phenomenon, the article pretends to verify the degree of actual saving for consumers living in the western outskirts of Rome by comparing the prices recorded in 5 outlets located in the same area with those of a MCA. The analysis on the prices of 34 fruit and vegetables items suggests an average saving of 20% with respect to the mainstream outlets. Besides, MCA prices seemed to be less volatile during the 16-week time span, making the farmers' market an even more attractive channel for producers. In accordance with the literature on the topic, this paper confirms that the purchase drivers at the farmers' market deal with ethics and quality, despite the partially met expectations of saving. Finally, the criterion for setting a price cap generates an adverse selection among the products as well as different saving rates among customers.
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6

Campanale, Laura. "ITALIANITÀ ALIMENTARE NELLA LINGUA E CULTURA TEDESCA: IL CONTRIBUTO DELLA GELATERIA ITALIANA IN GERMANIA." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 26, 2022): 309–37. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18182.

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Abstract:
È innegabile il successo del Made in Italy alimentare in paesi come la Germania, uno tra i nostri maggiori importatori, in cui da anni si sono diffusi ovunque tipici locali italiani. Per i tedeschi la nostra cultura culinaria, simbolo di genuinità e convivialità, è talmente apprezzata da avere influenzato le loro abitudini alimentari. Diversi nostri prodotti come la pizza, la pasta, l’espresso fanno ormai parte del patrimonio alimentare e linguistico tedesco, senza dimenticare il gelato, di cui pochi ne conoscono storia e origini. Per tale motivo, tratteremo del successo e della diffusione delle gelaterie italiane in Germania, presentando, infine, una serie di italianismi relativi al mondo della gelateria, a dimostrazione della capacità innovativa ed espansiva della lingua italiana nel tedesco. Italian food in German language and culture: the contribution of Italian gelato in Germany The success of Made in Italy food in countries such as Germany, one of our major importers, is undeniable. For years, typical Italian restaurants have been spreading everywhere. For Germans, our culinary culture, a symbol of authenticity and conviviality, is so appreciated that it has influenced their eating habits. Many of our products such as pizza, pasta, espresso are now part of the German food and linguistic heritage, without forgetting ice cream, of which few know its history and origins. For this reason, we will deal with the success and diffusion of Italian ice cream parlors in Germany, presenting a series of Italianisms related to the world of gelato, demonstrating the innovative and expansive capacity of the Italian language in German.
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7

Giannotti, Claudio, and Gianluca Mattarocci. "La scelta della misura di rischio nella classificazione dei fondi immobiliari italiani." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 549–69. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003008.

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Abstract:
Il mercato immobiliare europeo č cresciuto significativamente negli ultimi anni e la realtŕ italiana ha dimostrato una crescita dei prodotti disponibili sia per la clientela retail che istituzionale. La grande diffusione presso il pubblico ha evidenziato l'opportunitŕ di definire delle semplici misure di rendimento/rischio di facile comprensione anche per gli investitori con scarse competenze finanziarie. La soluzione solitamente adottata nell'industria del risparmio gestito č rappresentata dalle misure. La letteratura in materia ha evidenziato la capacitŕ di tali strumenti di selezionare le migliori opportunitŕ di investimento nell'ipotesi semplificatrice di distribuzione normale dei rendimenti. Considerando il mercato italiano, l'articolo esamina la performance dei fondi immobiliari italiani nel periodo 2001-2009 e sottopone a verifica l'ipotesi di normalitŕ dei rendimenti conseguiti. Evidenziati i limiti di tale ipotesi semplificatrice, il contributo confronta i ranking basati sull'indice di Sharpe con quelli ottenuti utilizzando misure Rap che adottano approcci di misurazione del rischio differenti. I risultati ottenuti evidenziano che i diversi ranking portano a risultati non strettamente comparabili e quelli piů stabili nel tempo sono quelli costruiti utilizzando misure di rischio che non assumono l'ipotesi semplificatrice della normalitŕ dei rendimenti. L'esigenza di utilizzare tali misure corrette č piů chiara quando i fondi immobiliari fanno maggiore ricorso al debito e/o sono scarsamente negoziati nel mercato.
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8

Ventura, Iolanda. "Sulla trasmissione vernacolare dello «Schriftencorpus» attribuito allo Ps.-Mesue: per una ricognizione delle traduzioni tra XIII e XVI secolo." Carte Romanze. Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento 9, no. 2 (December 30, 2021): 183–265. http://dx.doi.org/10.54103/2282-7447/15674.

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Abstract:
Il saggio esamina la diffusione del corpus di scritti attribuiti allo Ps.-Mesue (Canones universales, De consolatione simplicium medicinarum, Antidotarium sive Grabadin, Practica sive Grabadin) nelle principali aree linguistiche europee, ed è diviso in due parti. Esso presenta, nella prima parte, una panoramica delle traduzioni (ebraico, tedesco, inglese, francese, spagnolo) medioevali e rinascimentali sinora reperite ed analizza le modalità di ricezione non latina dello Schriftencorpus. In una seconda parte, vengono invece analizzate i quattro volgarizzamenti italiani prodotti tra il XIV ed il XV secolo in area toscana e veneta.
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9

Fait, Monica. "Brand-land equity nei territori del vino." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 3 (September 2010): 119–40. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-003009.

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Abstract:
I presupposti teorici alla base del lavoro sono rappresentati dagli studi sulla brand equity i quali sono stati qui adattati al settore vinicolo al fine di approfondire il valore che viene assegnato dai consumatori ai concetti di tipicitÀ ed origine dei prodotti. La verifica empirica cerca quindi di individuare le componenti essenziali dell'immagine del territorio d'origine per la definizione delle preferenze dei consumatori graduando gli elementi della brand-land equity delle imprese e dei loro territori d'origine. La ricerca, adottando il modello di Keller, basato sulle due dimensioni della brand awareness e della brand image, mira quindi a verificare: il livello di notorietÀ e l'immagine di alcuni territori vinicoli italiani.
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10

Scarantino, Anna. "Da scuola del popolo a scuola fascista della nazione? Un bilancio dell'istruzione elementare in Italia a dieci anni dalla riforma Gentile." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (September 2020): 117–80. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-001005.

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Abstract:
Nel gennaio 1932, a quasi dieci anni dalla riforma più importante e più discus-sa del fascismo, quella della scuola, l'ispettore scolastico Renato Moro preparò una dettagliata relazione sulla condizione della scuola elementare lontana da fina-lità propagandistiche e destinata ad uso interno del ministero dell'Educazione na-zionale. Ponendo a confronto la pubblicazione ufficiale prodotta pochi mesi dopo dal ministero con la relazione preparata da Moro, che qui viene riprodotta inte-gralmente, il saggio mette in luce il divario esistente tra gli obiettivi dichiarati dal fascismo e la realtà, tra i risultati propagandati e quelli effettivamente conseguiti. Ne emerge, tra l'altro, l'immagine di una società meridionale ancora arretrata ma non immobile, che anche nei suoi strati medio-bassi chiedeva allo Stato più istru-zione e la possibilità di accesso alle scuole medie, che la riforma aveva ostacolato in molti modi. Il regime, impegnato ad ottenere una più decisa fascistizzazione del-la scuola, sottovalutò gli effetti negativi prodotti dalla presenza invadente del par-tito e dell'Opera nazionale Balilla, e dal disordine normativo che ne accompagnò costantemente l'azione. Il succedersi continuo di provvedimenti, ripensamenti e adattamenti minò l'immagine di solidità e coerenza che il regime voleva dare di sé nel suo progetto di radicale trasformazione degli italiani.
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Dissertations / Theses on the topic "Prodotti italiani"

1

VIGOLO, Vania. "I prodotti italiani sul mercato sudafricano : un'indagine di brand association." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2008. http://hdl.handle.net/10446/46.

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Abstract:
Il lavoro presenta uno studio sull'immagine dei prodotti e dei brand italiani nel mercato sudafricano.
The research investigates the image of Italian products and brands on the South African market.
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2

Schiavon, Giulia <1989&gt. "Il design che comunica: percezione dei prodotti italiani sui mercati internazionali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5252.

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Abstract:
L’obiettivo principale è di presentare uno scenario abbastanza esaustivo del design di prodotto italiano per riuscire a comprendere gli elementi principali di questo successo. Il settore del design italiano registra molti successi sul mercato internazionale, molti sono i consumatori attratti da questo settore e anche in un periodo di crisi molti sono disposti ad acquistare ad un prezzo più elevato un prodotto di design italiano. Sulla base di questo fenomeno e di questa attrazione per il mondo della merce italiano si vuole comprendere qual è l’elemento principale di attrazione del consumatore. In un contesto come quello odierno, dettatto dal passaggio dal Modernismo al Post-modernismo, il consumatore attua sempre più spesso delle scelte impulsive e legate ad un piano simbolico e meno razionale. Un approccio socio-antropologico alla cultura materiale e agli oggetti che entrano a far parte delle relazioni sociali è necessario per comprendere il reale ruolo che rivestono oggi i prodotti all’interno del mercato e principalmente comprendere l’importanza dell’aspetto simbolico di questi. Il design si inserisce in questo ambito come un nuovo linguaggio, in grado di incidere sulla dimensione simbolica dei prodotti. Il design italiano è ricco di storia e di icone che ancora oggi godono di un notevole successo e sono simbolo di una forza. Per comprendere in che modo il design può contribuire al successo dei prodotti si riportano dei casi concreti e un’analisi della percezione dei prodotti italiani nei mercati internazionali.
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3

Inglese, Gaia <1992&gt. "Made in Italy e EPA. Tutela dei prodotti italiani in Giappone." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16704.

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Abstract:
In data 1 Febbraio 2019 è entrato in vigore il nuovo Economic Partnership Agreement, siglato da Unione Europea e Giappone. L’accordo prevede semplificazioni di regolamentazioni, scambi di persone e servizi, armonizzazione di standard di sicurezza tra Europa e Giappone, ma soprattutto l’abbattimento di gran parte del miliardo di euro di dazi doganali pagati ogni anno dalle aziende europee che esportano in Giappone. La liberalizzazione più significativa riguarda i prodotti del settore food&beverage. Infatti la tassazione di vini e prodotti alcolici, che si attestava intorno al 15%, è stata immediatamente azzerata, mentre quella di prodotti caseari che si attesta intorno al 30%, verrà portata allo 0% attraverso un calo progressivo nell’arco di 15 anni . Questo nuovo accordo riporta in superficie un problema che da tempo affligge l’economia dell’export italiano: la protezione dei prodotti Made in Italy dall’utilizzo dell’Italian Sounding da parte di aziende non italiane. In questo accordo viene infatti riconosciuta la protezione di alcuni prodotti a livello di indicazione geografica. Sono 205 i prodotti Dop e Igp a livello europeo che godranno in Giappone dello stesso livello di tutela attualmente riconosciuto nell’UE. Tuttavia, sono solo 19 le Dop/Ig alimentari italiane protette, e solo 26 quelle relative ai nostri vini e alcolici . Ad essere maggiormente afflitti da questo tipo di problematica sono soprattutto i prodotti del settore lattiero caseario. Nell’accordo, infatti, per quanto riguarda i formaggi con nome composito come il Grana Padano o il Parmigiano Reggiano, i marchi godranno di protezione esclusivamente nel loro insieme. In Giappone sarà quindi possibile commercializzare un formaggio chiamandolo Grana Cheese o Parmigiano Cheese, nonostante non abbia alcuna similarità con il Parmigiano Reggiano o il Grana Padano. Non solo, continuerà anche ad essere possibile utilizzare il termine Parmesan, registrare marchi che lo contengano, e commercializzare prodotti con quella dicitura a patto che sia indicata sulla confezione la reale origine del prodotto. Le aziende di tutta Europa potranno quindi avvalersi come strategia di marketing dell’Italian Sounding per promuovere vini e formaggi che nulla hanno a che vedere con i prodotti ai quali nomi si ispirano. Questa situazione ha sollevato diverse e discordanti opinioni tra gli esportatori italiani riguardo a questo EPA. Si procederà innanzitutto ad inquadrare il concetto di Brand Identity e come le aziende necessitino di costruire un’identità del proprio marchio in un determinato mercato. Si analizzerà l’uso da parte delle aziende italiane del valore aggiunto all’estero del Made in Italy e dell’”italianità”. Considerato l’uso dell’italianità come strategia di marketing, si è reso necessario nel tempo un certo grado di protezione delle specificità di alcuni prodotti Made in Italy, attraverso IGP e DOP. Si andrà quindi a definire il concetto di indicazione geografica, del suo ruolo nella protezione dei prodotti nazionali e si andrà ad analizzare la problematica della protezione dei prodotti italiani all’estero. Verrà analizzato il fenomeno del “Fake Made in Italy” e dell’Italian Sounding, descrivendone i suoi effetti negativi sull’esportazione dei prodotti italiani. Infine si analizzerà l’EPA in funzione della protezione dei prodotti italiani in Giappone e si tenterà di capire se l'accordo sarà funzionale alla protezione dei prodotti Made in Italy. Si procederà con delle raccolte di dati relative all’esportazione in Giappone di prodotti italiani d’eccellenza con indicazione geografica certificata, come per esempio il Grana Padano ed il Parmigiano Reggiano. Si prenderà poi in considerazione la posizione di Agriform, una cooperativa di secondo grado che si occupa di associare alcuni tra i più importanti caseifici cooperativi italiani, tramite un’intervista al suo Consigliere Delegato.
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4

GIOVANNINI, STEFANO. "Verso un indice "convergente" dell'impatto dei prodotti culturali italiani in Cina." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/122043.

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Abstract:
La tesi muove dall’ipotesi che sia possibile costruire un modello predittivo del successo di un prodotto mediale italiano sul mercato cinese, laddove per “successo” s’intenda un impatto culturale ed economico pari a quello di alcuni prodotti benchmark degli ultimi anni (il romanzo L’amica geniale, il film Perfetti sconosciuti, la serie TV My Brilliant Friend). L’impatto culturale è misurato come generazione di discorso online e quello economico con indicatori sia tradizionali, nel caso della distribuzione fisica, sia digitali nel caso di quella online. I tre casi usati come benchmark hanno avuto la funzione di fornire materiale discorsivo online da cui estrapolare variabili predittive tramite LDA topic modelling e sentiment analysis in Python 3. Nel capitolo 1 si esplora e definisce l’ambito delle Digital Humanities (DH). Il capitolo 2 si occupa di riassumere le principali nozioni teoriche inerenti alla produzione culturale. Il capitolo 3 dettaglia metodologia e sua applicazione empirica, recando una sezione di collaudo del modello, confermantene l’affidabilità. I risultati indicano che gli strumenti propri delle DH sono stati adatti, mentre le teorie novecentesche sulla produzione culturale potrebbero beneficiare di aggiornamenti. Tre insiemi di variabili predittive del successo di prodotti mediali italiani in Cina sono stati individuati.
The thesis’s hypothesis is the possibility of the creation of a model for the prediction of any Italian media product in the Chinese market, by “success” meaning a cultural-economic impact equal to that of some benchmark products of the last years (the novel L’amica geniale, the film Perfetti sconosciuti, the TV-series My Brilliant Friend). Cultural impact is measured as the generation of online discourse, while the economic impact by traditional and digital indicators, for physical and online distributions respectively. The three cases used as benchmarks served to provide online discourse material from which to extract predictive variables by Python 3-supported LDA topic modelling and sentiment analysis. In chapter 1 Digital Humanities (DH) are explored and defined as a field of study. Chapter 2 summarises the main theories about cultural production. Chapter 3 details the methodology and its empirical application, also containing a section devoted to testing, which in turn confirmed the model’s reliability. Results show that DH’s tools were a proper choice, while last century’s theories of cultural production may benefit from updates. Three sets of variables to predict Italian media products in China were identified.
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5

Scalvedi, Maria Luisa <1966&gt. "Verso il consumo sostenibile: i prodotti biologici nelle abitudini alimentari degli italiani." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7212/1/Scalvedi_Maria_Luisa_Tesi.pdf.

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Abstract:
Scegliere di consumare in modo sostenibile significa passare ad un nuovo modello di consumo. Tale modello richiede una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte dei consumatori, unite all'adozione di nuovi stili di vita e di scelte d’acquisto, che permettano il raggiungimento di elevati livelli di benessere nel rispetto dell'ambiente. Un notevole sforzo è stato compiuto recentemente dai policy maker per incoraggiare il consumo sostenibile quali implementazioni dello sviluppo sostenibile. Ancora lunga, tuttavia, è la strada da percorrere per raggiungere pienamente questo obiettivo. Tra i prodotti sostenibili, il biologico si è rivelato di gran lunga il più rappresentativo: le statistiche di questo mercato mostrano, infatti, tendenze positive, sebbene il consumo risulti ancora eterogeneo e contenuto rispetto al consumo di alimenti convenzionali. Ciò mostra che il comportamento dei consumatori non è ancora abbastanza reattivo alle suddette politiche. Il presente studio si propone di contribuire alla ricerca sul consumo sostenibile approfondendo i fattori che incoraggiano o impediscono il consumo di prodotti alimentari biologici in Italia. Adottando un nuovo approccio si cerca di capire come i diversi segmenti di diete alimentari affrontino gli alimenti biologici in termini di consumi e di atteggiamenti. Un'analisi multivariata a più fasi è stata condotta su un campione di 3.004 consumatori. Un’analisi delle componenti principali non lineare è stata applicata alle variabili ordinali che misurano il consumo di ventuno categorie di alimenti. Successivamente è stata applicata la cluster analysis che ha dato luogo a quattro segmenti di abitudini alimentari. I prodotti biologici sono diventati parte delle abitudini alimentari in Italia in quasi un terzo della popolazione. Il consumo sembra essersi affermato soprattutto nel segmento con abitudini alimentari sane. Una scarsa attenzione ad una dieta sana, gli stili di vita, il reddito, l'accessibilità, la mancanza di consapevolezza condizionano le abitudini alimentari a scapito di un consumo più sostenibile.
Choosing a sustainable consumption means shifting to a new consumer pattern. It requires greater awareness and responsibility from the consumer side, with the adoption of new lifestyles and purchasing choices enabling to achieve high levels of well-being and satisfaction while respecting the environment. A great effort has been made in last three decades by policy makers worldwide to encouraging sustainable production and consumption putting in practice the sustainable development principles. Still a long way is needed to achieve this objective. Organic food is one of the most representative sustainable product. World and European organic food market statistics highlight positive trends, although consumption results heterogeneous and low compared to conventional food consumption. This implies that consumer behavior is still not sufficiently responsive to policies on sustainable consumption. The present study aims to contribute to extant research on sustainable consumption investigating the factors that encourage or prevent consumption of organic food products. Adopting a new approach it tries to understand how different food diet segments face organic food in term of consumption and attitudes. A multi-step multivariate analysis was carried out on an Italian consumer survey on 3,004 respondents. A nonlinear principal component analysis was applied to variables measuring consumption frequencies for 16 food categories and 5 beverage categories measured on an ordinal scale. In a second step a two stages cluster analysis application provided four food habit segments. Organic products have become part of the eating habits in Italy in almost a third of the population. The consumption seems to be developed mostly in a segment also pursuing healthy eating habits. Low level of attention to a healthy diet, lifestyles, income level, accessibility, a lack of awareness of sustainability condition food habits to the detriment of more sustainable consumption.
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Scalvedi, Maria Luisa <1966&gt. "Verso il consumo sostenibile: i prodotti biologici nelle abitudini alimentari degli italiani." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7212/.

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Abstract:
Scegliere di consumare in modo sostenibile significa passare ad un nuovo modello di consumo. Tale modello richiede una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte dei consumatori, unite all'adozione di nuovi stili di vita e di scelte d’acquisto, che permettano il raggiungimento di elevati livelli di benessere nel rispetto dell'ambiente. Un notevole sforzo è stato compiuto recentemente dai policy maker per incoraggiare il consumo sostenibile quali implementazioni dello sviluppo sostenibile. Ancora lunga, tuttavia, è la strada da percorrere per raggiungere pienamente questo obiettivo. Tra i prodotti sostenibili, il biologico si è rivelato di gran lunga il più rappresentativo: le statistiche di questo mercato mostrano, infatti, tendenze positive, sebbene il consumo risulti ancora eterogeneo e contenuto rispetto al consumo di alimenti convenzionali. Ciò mostra che il comportamento dei consumatori non è ancora abbastanza reattivo alle suddette politiche. Il presente studio si propone di contribuire alla ricerca sul consumo sostenibile approfondendo i fattori che incoraggiano o impediscono il consumo di prodotti alimentari biologici in Italia. Adottando un nuovo approccio si cerca di capire come i diversi segmenti di diete alimentari affrontino gli alimenti biologici in termini di consumi e di atteggiamenti. Un'analisi multivariata a più fasi è stata condotta su un campione di 3.004 consumatori. Un’analisi delle componenti principali non lineare è stata applicata alle variabili ordinali che misurano il consumo di ventuno categorie di alimenti. Successivamente è stata applicata la cluster analysis che ha dato luogo a quattro segmenti di abitudini alimentari. I prodotti biologici sono diventati parte delle abitudini alimentari in Italia in quasi un terzo della popolazione. Il consumo sembra essersi affermato soprattutto nel segmento con abitudini alimentari sane. Una scarsa attenzione ad una dieta sana, gli stili di vita, il reddito, l'accessibilità, la mancanza di consapevolezza condizionano le abitudini alimentari a scapito di un consumo più sostenibile.
Choosing a sustainable consumption means shifting to a new consumer pattern. It requires greater awareness and responsibility from the consumer side, with the adoption of new lifestyles and purchasing choices enabling to achieve high levels of well-being and satisfaction while respecting the environment. A great effort has been made in last three decades by policy makers worldwide to encouraging sustainable production and consumption putting in practice the sustainable development principles. Still a long way is needed to achieve this objective. Organic food is one of the most representative sustainable product. World and European organic food market statistics highlight positive trends, although consumption results heterogeneous and low compared to conventional food consumption. This implies that consumer behavior is still not sufficiently responsive to policies on sustainable consumption. The present study aims to contribute to extant research on sustainable consumption investigating the factors that encourage or prevent consumption of organic food products. Adopting a new approach it tries to understand how different food diet segments face organic food in term of consumption and attitudes. A multi-step multivariate analysis was carried out on an Italian consumer survey on 3,004 respondents. A nonlinear principal component analysis was applied to variables measuring consumption frequencies for 16 food categories and 5 beverage categories measured on an ordinal scale. In a second step a two stages cluster analysis application provided four food habit segments. Organic products have become part of the eating habits in Italy in almost a third of the population. The consumption seems to be developed mostly in a segment also pursuing healthy eating habits. Low level of attention to a healthy diet, lifestyles, income level, accessibility, a lack of awareness of sustainability condition food habits to the detriment of more sustainable consumption.
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7

Paolin, Roberta <1987&gt. "La distribuzione dei prodotti alimentari italiani in Cina. Il caso Vicenzi Group." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3372.

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8

Zanonato, Martina <1988&gt. "Il Country-of-origin effect e l'export di prodotti culturali italiani in Argentina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5245.

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Abstract:
La letteratura sul Country-of-origin effect si è concentrata sullo studio di prodotti tangibili, tralasciando quasi completamente i prodotti culturali. Questi si caratterizzano per la loro complessità, si tratta infatti di beni intangibili, assimilabili ai servizi, beni ad alto coinvolgimento, carichi di componente emozionale ed esperienziale. Per loro stessa natura i prodotti culturali sono ancorati alle origini, agli usi e all’identità della società in cui nascono al punto di diventare portatori della cultura di un paese, intesa nel suo significato più ampio. Questo lavoro si propone quindi di studiare l’impatto del COO effect sui consumatori di prodotti culturali, nello specifico il Cinema e il Teatro italiani. In Argentina, dove si è svolta la nostra ricerca, sei abitanti su undici discendono, anche parzialmente, da italiani. Partendo da questa considerazione questo lavoro si propone di verificare l’esistenza di differenze nella percezione di Country Image (CI) e Product Image (PI) da parte di consumatori argentini di origine italiana e consumatori argentini di diverse origini, allo scopo di studiare l’impatto che il background culturale di un consumatore può avere sulle sue percezioni, valutazioni e sull’intenzione di acquisto di un prodotto culturale. Lo studio quantitativo si basa sui dati raccolti intervistando più di duecento giovani di Buenos Aires tra Ottobre e Dicembre 2013. I risultati dei test statistici ci hanno portato a smentire l’ipotesi che le percezioni degli argentini di origine italiana e i consumatori aventi altre origini mostrassero differenze significative. I dati mostrano però che CI e PI espresse dai consumatori intervistati sono tendenzialmente molto positive e a loro volta influenzano positivamente l’intenzione di acquisto di cinema e teatro italiani. La tesi viene completata da un’analisi dell’attrattivo del mercato argentino del cinema e del teatro e da interviste ad esperti ed operatori del settore italiani ed argentini.
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9

Bertaggia, Alberto <1993&gt. "Il legame con il territorio e le certificazioni di qualità per il lancio dei prodotti italiani all'estero." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10591.

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Abstract:
Il progetto grazie al quale questa tesi è stata resa possibile è frutto di una ricca esperienza di scambio tra culture differenti, nazionali e internazionali. Chiamato a sviluppare uno studio di fattibilità e un piano di marketing per l’apertura di nuovi mercati nell’area Centro Orientale Europea, il team di ricerca ha operato per circa quattro mesi al fine di valutare la competitività dell’esportazione dei prodotti di una PMI siciliana nella Repubblica Slovacca. L’intensa attività di ricerca, necessaria per svolgere un progetto di tale portata, che è stata ancor più ambiziosa se si considerano i tempi compressi di operatività, ha visto la collaborazione e il sostegno della Camera di Commercio Italo – Slovacca che ha contribuito in maniera significativa a fornire spunti per sviluppare al meglio le fasi d’analisi, in particolare quella relativa allo studio del consumatore. Il cuore del progetto si è orientato all’identificazione delle modalità con le quali poter permettere a specifiche tipologie di prodotti alimentari, quelli tipici e biologici, di permeare nei mercati dell’area dell’est Europa; non a caso, il vero e proprio mantra che ha guidato ogni soggetto che ha preso parte a questo progetto è stato quello di cogliere se (e se sì in quale misura) il Made in Italy e le certificazioni di qualità possano inficiare sulle decisioni d’acquisto di prodotti agroalimentari compiute dai consumatori stranieri. Il modello, gli studi e le decisioni che sono state definite nel piano strategico aziendale e consegnate all’azienda committente sono tuttavia passibili, con le dovute variazioni, di trovare applicazione per altre PMI sicule o italiane nelle medesime o limitrofi aree di destinazione. Se si dovesse riassumere in poche parole questo percorso operativo si potrebbe descriverlo come un viaggio breve ma intenso, intendendo con questa affermazione tanto la location estera delle attività di marketing, quanto il percorso che, passo dopo passo, ha portato a pianificare gli obiettivi e programmare le tattiche aziendali al fine di poter esportare con successo in un mercato non di certo nuovo ma ancora poco conosciuto: quello della Slovacchia.
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10

Bettiol, Giulia <1986&gt. "Distribuzione al dettaglio e immagine di marca nel mercato cinese. I prodotti italiani di abbigliamento alto di gamma." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2021.

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Abstract:
Mai come in questo periodo il tema della moda Made in Italy e gli studi sulla Cina sono stati al centro di così tante ricerche e discussioni. Con questo lavoro si è cercato di affrontare i due argomenti e tentare di comprendere il ruolo e l’importanza del sistema distributivo al dettaglio nell’influenzare l’universo valoriale e l’immagine di un brand. Il punto vendita non può più essere percepito come un mero contenitore di prodotti ma si trasforma in un luogo dotato di senso in cui l'universo valoriale della marca è rappresentato al meglio. L'obiettivo non è di vendere un capo ma di coinvolgere il cliente e proporre nuove esperienze stimolando i cinque sensi. In quest'ottica, l'analisi si è voluta concentrare su uno dei principali Paesi Emergenti in cui si sta assistendo a una proliferazione di marchi occidentali che espongono proprio in questo contesto le loro migliori boutique traformandole in nuove leve per rafforzare la propria brand image.
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Books on the topic "Prodotti italiani"

1

Istituto per lo sviluppo economico dell'Appennino centro-settentrionale., ed. I prodotti alimentari tipici dell'Appennino. Bologna: Avenue media, 1996.

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2

Fintesa, Istituto, and Italy. Dipartimento per l'informazione e l'editoria., eds. Immagine dell'Italia: Immagine del prodotto italiano. [Roma]: Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, 1988.

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3

Boaga, Giorgio. Dizionario dei materiali e dei prodotti. Torino: UTET, 1998.

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4

Moretti, Anna, and Francesco Zirpoli. Osservatorio sulla componentistica automotive italiana 2021. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-564-3.

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Abstract:
Nel 2021 il mondo ha dovuto fare i conti per il secondo anno di fila con la crisi sanitaria ed economica determinata dalla diffusione del virus COVID-19. Per l’industria dell’auto la crisi ha prodotto una serie di effetti sia sull’offerta sia sulla domanda, tra cui la crisi dei semiconduttori, l’incertezza economica legata alla crisi sanitaria, e la decisa accelerazione, a trazione EU, della transizione verso la mobilità elettrica. Per la filiera automotive italiana, ulteriori incognite sono legate alla formazione di Stellantis e il conseguente spostamento del baricentro decisionale fuori dall’Italia. Il quadro che emerge dal rapporto 2021 dell’Osservatorio è quello di una filiera i cui risultati in termini di fatturato, produzione ed export continuano ad essere in contrazione, e che necessita con urgenza dell’avvio di un programma di investimenti pubblici per sostenere l’attrattività di investimenti privati in Italia, e del rilancio dei poli italiani di eccellenza attraverso nuovi investimenti in ricerca e sviluppo, struttura manageriale, risorse finanziarie e una rinnovata capacità di ‘fare rete’.
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5

Il prodotto definitivamente superiore: Riflessioni sul cartellonismo. Corato (BA): SECOP edizioni, 2014.

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6

Turinetto, Marco. Dizionario del design: Il progetto, il prodotto, le parole. Milano: Lupetti & Co., 1993.

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7

Silvana, Annicchiarico, ed. Fuori serie: Pezzi unici, prototipi e prodotti su commissione nell'archeologia del design italiano. Milano: Charta, 2003.

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8

Zirpoli, Francesco, and Anna Moretti. Osservatorio sulla componentistica automotive italiana 2018. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-269-7.

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Abstract:
La collana rappresenta un importante strumento d’indagine del settore autoveicolare. È realizzato, in collaborazione, da ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), Camera di commercio di Torino, e il CAMI (Center for Automotive and Mobility Innovation dell’Università Ca’ Foscari Venezia). Raccoglie i rapporti annuali dell’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana, che offre un quadro complessivo sull’intera filiera autoveicolare. In particolare, sono indagati aspetti sia di carattere strutturale (classificazione per sistemi di prodotto, standard qualitativi, eventuale decentramento produttivo, livello di subfornitura, internazionalizzazione, innovazione, relazioni interorganizzative, ecc.) sia congiunturale (andamento della produzione, andamento delle esportazioni, previsioni, ecc.) relativi al settore.
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9

Moretti, Anna, and Francesco Zirpoli. Osservatorio sulla componentistica automotive italiana 2019. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-342-7.

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Abstract:
La collana rappresenta un importante strumento d’indagine del settore autoveicolare. È realizzato, in collaborazione, da ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), Camera di commercio di Torino, e il CAMI (Center for Automotive and Mobility Innovation dell’Università Ca’ Foscari Venezia). Raccoglie i rapporti annuali dell’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana, che offre un quadro complessivo sull’intera filiera autoveicolare. In particolare, sono indagati aspetti sia di carattere strutturale (classificazione per sistemi di prodotto, standard qualitativi, eventuale decentramento produttivo, livello di subfornitura, internazionalizzazione, innovazione, relazioni interorganizzative, ecc.) sia congiunturale (andamento della produzione, andamento delle esportazioni, previsioni, ecc.) relativi al settore.
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10

Mendini, Alessandro. In principio era il prodotto. [Rome]: Peliti associati, 1995.

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Book chapters on the topic "Prodotti italiani"

1

Ferretti, Niccolò, and Alessandro Zito. "Introduzione al design in Italia: uno sguardo d’insieme." In Italienisches, europäisches und internationales Immaterialgüterrecht, 77–88. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-62179-0_3.

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Abstract:
ZusammenfassungCos’è il design? Per dare una risposta a questa domanda viene in aiuto una definizione di un celebre architetto contemporaneo: „nel linguaggio corrente design indica sia il mestiere di chi trasferisce valore estetico e originalità a un artefatto fisico o virtuale sia quell’artefatto medesimo. Si dice infatti comunemente che un certo oggetto è di design. Entrambi, prodotto e mestiere, sono caratterizzati da ricerca espressiva, innovazione tecnologica, eterodossia formale, contemporaneità“. La tutela dei disegni e modelli è un bene fondamentale per le imprese di qualsiasi dimensione.
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2

Currie, Elizabeth. "Action men: martial fashions in Florence, 1530-1630." In La moda come motore economico: innovazione di processo e prodotto, nuove strategie commerciali, comportamento dei consumatori / Fashion as an economic engine: process and product innovation, commercial strategies, consumer behavior, 367–87. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-565-3.20.

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Abstract:
This chapter analyses the influence of contemporary ideals of valour, physical strength, and martial skill on male court fashions. It outlines the various channels that enabled the propagation of martial styles and begins by examining the close relationship between inner valour and outward display, highlighting the meanings ascribed to the words “bravo” and “bravura” in sixteenth-and seventeenth-century Italian texts and imagery. Florentine courtiers were surrounded by idealised representations and performances of warfare, including mock battles with lavish costumes that were a key feature of Medici propaganda. Soldiers and mercenaries were themselves frequently characterised as fashion setters, associated with gaudy colours, flamboyance, and ornate decorations considered inappropriate male attire in many civic contexts. The chapter proceeds to focus on three key aspects of male dress connected with military might and physical strength: leather upper garments, frogged fastenings on cloaks and gowns, and adherent, short trunk hose. Consumer demand for these styles and their cultural meanings are traced through contemporary literature, visual sources, and archival records.
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Hryszko, Rafał. "Le radici medievali della confetteria italiana." In Sperimentare ed esprimere l’italianità. Aspetti letterari e culturali. Doświadczanie i wyrażanie włoskości. Aspekty literackie i kulturowe. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-478-0.07.

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Abstract:
La genesi dell’industria dolciaria è associata alla medicina, e in particolare alla farmaceutica, che ne è stata individuata. I prodotti a base di miele o di zucchero erano considerati al pari di medicine. Nel tardo medioevo i medicinali dolci cominciassero ad essere trattati come confetti. Quindi una parte importante della farmacia era basata sull’artificium zuchari, ovvero sulle regole per la preparazione di confetti, frutta candita, conserve e marzapane. Nel XV secolo i dolci costituivano una prova della posizione sociale e dell’importanza degli organizzatori e diventavano uno strumento di propaganda. Dopo la lunga lotta per il trono napoletano (1421–1442), il sovrano della Corona d’Aragona, Alfonso il Magnanimo (1416–1442–1458), portò in Italia elementi della cultura conviviale della di lui terra natale, compreso l’abitudine di un elegante e solenne rinfresco, chiamato colazione. Nella seconda metà del 400, la consumazione dei dolci era stata arricchita da elementi tipici italiani: dallo zucchero si potevano realizzare diverse cose di zuccaro, cioè figure, oggetti o composizioni.
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4

Gardumi, Luca. "PRODOTTI LATERIZI." In Ricerche Archeologiche a Sant’Andrea di Loppio (Trento, Italia), 659–62. Archaeopress Publishing Ltd, 2016. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvxrpzw8.31.

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Kobylska, Dominika. "Globalizacja okiem Alda Novego — o włoskości w postmodernistycznym świecie." In Sperimentare ed esprimere l’italianità. Aspetti letterari e culturali. Doświadczanie i wyrażanie włoskości. Aspekty literackie i kulturowe. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-478-0.05.

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Abstract:
Aldo Nove ha debuttato nel campo della narrativa italiana nel 1996 con la raccolta dei racconti Woobinda e con Il mondo dell’amore nell’antologia di Daniele Brolli intitolata Gioventu Cannibale. Grazie a questi testi č diventato conosciuto sulla penisola appenninica, insieme ad altri scrittori di quel periodo, che la critica annoverava tra i rappresentanti del nuovo genere letterario “pulp”. In questo lavoro sarŕ effettuata l’analisi delle due opere dello scrittore – Anteprima mondiale del 2016 e Amore mio infinito del 2000 relativa alla sua maniera con cui denunciava il processo della globalizzazione attraverso i nomi dei prodotti presenti nella sua narrativa. Con quel suo originale approccio, l’autore italiano riesce a dimostrare dei cambiamenti nel campo di comunicazione di massa in Italia ed enfatizzare la presenza dell’italianitŕ nel mondo sempre piů dominato dai media.
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6

Gardumi, Luca, and Barbara Maurina. "Prodotti laterizi." In Ricerche Archeologiche a Sant’Andrea di Loppio (Trento, Italia): L'Area della Chiesa, 244–57. Archaeopress Publishing Ltd, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv15vwjmh.12.

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7

Stocchetti, Andrea. "3 • Tratti evolutivi di una transizione necessaria." In Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano 2022. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2023. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-703-6/003.

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Abstract:
In questo capitolo si cerca di dare una lettura sistemica alla transizione verso la trazione elettrica, cioè una lettura che metta in luce come l’aspetto tecnologico e quello strategico contribuiscano insieme a rimodellare il settore automotive in modo ben più radicale di quanto non avverrebbe se l’innovazione avesse impatti esclusivamente sulla tecnologia di prodotto. L’ipotesi di partenza è che sebbene il cambiamento di paradigma che il settore automobilistico sta vivendo non sia solo un effetto dell’innovazione nei propulsori, ciononostante quest’ultima rappresenta l’elemento catalizzatore di una opportunità strategica, e cioè il poter ripensare radicalmente sia il concetto di veicolo sia il modello di business complessivo, ben oltre la semplice elettrificazione del gruppo propulsore. In questa chiave di lettura il passaggio dell’elettrico da soluzione di nicchia a tecnologia di massa è una esperienza dalla quale, a parere di chi scrive, si possono trarre nuovi insegnamenti in merito ai processi di diffusione delle innovazioni.
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Tavosanis, Mirko. "Corpus ICoN: una raccolta di elaborati di italiano L2 prodotti in ambito universitario." In Proceedings of the First Italian Conference on Computational Linguistics CLiC-it 2014 and of the Fourth International Workshop EVALITA 2014 9-11 December 2014, Pisa. pisa university press, 2014. http://dx.doi.org/10.12871/clicit2014171.

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Conference papers on the topic "Prodotti italiani"

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Pugliano, Antonio. "Il restauro per la valorizzazione di architetture e siti da conservare: studi per la fruizione del paesaggio culturale italiano: il caso di Ostia." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8003.

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Abstract:
La memoria riguarda un’iniziativa sviluppata nell’Università Roma Tre, con il MiBACSoprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Roma e con l’Ordine degli Architetti di Roma. L’iniziativa, sostenuta dal valente Soprintendente Anna Maria Moretti e dall’eccellente direttore della Sede di Ostia, Angelo Pellegrino, mira alla costituzione di un sistema di azioni integrate di ricerca e formazione per la documentazione, la conservazione e la gestione del contesto ambientale, naturale e antropico, del territorio sud-occidentale di Roma, sino alla costa. Ivi si indagano le peculiarità dei siti individuando e caratterizzando possibili attrattori materiali e immateriali, da utilizzare come gli elementi eloquenti di una ricomposizione storica e antropologica del territorio utile al turismo di qualità, chiamato a giocare il ruolo di motore di crescita per l’economia locale. Il suddetto sistema si fonda su attività conoscitive e progettuali svolte da archeologi e architetti, assieme, nel contesto didattico del Laboratorio di Restauro 2M della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre. Il prodotto degli ultimi anni, tanto della didattica svolta soprattutto sul campo, quanto della ricerca applicata, è un modello di piattaforma digitale attraverso la quale sono state ordinate le informazioni necessarie alla pianificazione delle iniziative di tutela e alla gestione della manutenzione, del restauro, della valorizzazione.
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