Academic literature on the topic 'Processo di identificazione'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Processo di identificazione.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Processo di identificazione"

1

Della Volpe, A., A. De Lucia, V. Pastore, L. Bracci Laudiero, I. Buonissimo, and G. Ricci. "Il follow up del bambino con ipoacusia permanente." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 1 (February 2016): 60–63. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1078.

Full text
Abstract:
I programmi di identificazione precoce delle ipoacusie infantili permette di intraprendere rapidamente l’iter riabilitativo e protesico appropriato; nonostante ciò appare ancora elevato il numero di pazienti che non aderiscono al programma terapeutico. L’obiettivo di questo articolo è presentare i risultati di un’analisi strategica che prende in considerazione i punti di forza, i punti di debolezza, le opportunità e i rischi del processo di follow up audiologico/protesico/linguistico di bambini affetti da ipoacusia bilaterale permanente. Il follow up in questione, coinvolgendo bambini piccoli, implica il coinvolgimento di professionisti specializzati e inseriti in un team multidisciplinare e una gestione plurisettoriale complessa e prolungata. Nell’ambito del progetto finanziato dal Ministero della Salute Italiano CCM 2013 denominato “Programma regionale di identificazione, intervento e presa in carico precoci per la prevenzione dei disturbi comunicativi nei bambini con deficit uditivo” lo scopo di quest’analisi è stata quella di offrire delle raccomandazioni per armonizzare i criteri di valutazione dei risultati terapeutici e trarre spunto da questi per successivamente fornire delle linee guida riguardanti le metodiche più adeguate nella valutazione del bambino con ipoacusia permanente.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Possemato, Tiziana. "Entity modeling." JLIS.it 13, no. 3 (September 15, 2022): 12–28. http://dx.doi.org/10.36253/jlis.it-481.

Full text
Abstract:
In questo lavoro tratteremo il tema delle entità intese come oggetti del mondo reale (real-world object) e di come questo concetto sia utilizzato nell’ambito dell’entity modeling, quel processo di identificazione e modellamento delle entità che tanta parte occupa nei progetti di conversione dei cataloghi in linked open data. L’aiuto alla comprensione di cosa questo concetto esprima nell’ambito dell’universo bibliografico ci viene dalla programmazione orientata agli oggetti, che introduce il concetto di modellamento e gestione di un “oggetto” definendone uno stato e un comportamento. Ma per modellare un oggetto è necessario identificarlo e questo processo deve avvenire, spesso, trattando quantità imponenti di dati, non necessariamente omogeneamente strutturati: l’Entity Resolution è questo insieme di processi macchina che cerca di risolvere le ambiguità date dalla disomogeneità delle descrizioni riferibili alla medesima entità. L’adozione di queste pratiche, in ambito bibliografico, muove ancora l’orizzonte dell’azione catalografica, che già si era esteso verso la più generale metadatazione, verso quel web di dati che impone un nuovo modo di intendere gli oggetti e di trattarli: l’entity modeling si annuncia come il terzo passaggio generazionale nella gestione del dato bibliografico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Rahola, Federico. "La macchina di cattura. I campi come dispositivo di controllo della mobilitŕ migrante." MONDI MIGRANTI, no. 2 (October 2009): 69–81. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-002005.

Full text
Abstract:
Il ricorso massiccio a campi (di detenzione, identificazione, accoglienza, ecc.) sembra essere la principale risposta istituzionale per governare il movimento di soggetti a vario titolo !fuori posto". L'articolo prende le mosse dalla proliferazione di centri di confinamento che investe la superficie striata del presente: esplora la continuitŕ tra manifestazioni all'apparenza opposte di campo, ne rilegge la diffusione globale in base al piů generale processo di deterritorializzazione dei confini del presente, e ne suggerisce una specifica produttivitŕ, come dispositivi che incombono su soggetti displaced ratificandone una costante internabilitŕ e deportabilitŕ. I campi, in questa prospettiva., emergono come snodi di un apparato di cattura che piů che definire un'esclusione radicale produce forme di inclusione differenziali all'interno di una superficie problematicamente unificata.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Vitali, Dario. "Ministero e ministeri nella Chiesa." Estudios Eclesiásticos. Revista de investigación e información teológica y canónica 97, no. 381-382 (September 21, 2022): 591–624. http://dx.doi.org/10.14422/ee.v97.i381-382.y2022.010.

Full text
Abstract:
Il presente articolo esamina l’annosa questione del ministero e dei ministeri nella Chiesa. Il principio ermeneutico che sta al fondamento del contributo è la corrispondenza tra modello di Chiesa e modello di ministero: laddove non si corrispondano, entrambi entrato in stato di sofferenza. L’approccio al tema è di tipo storico, per mostrare come il ministero abbia conosciuto un processo di clericalizzazione che ha determinato una identificazione dei due modelli nella struttura piramidale/clericale della Chiesa. Si comprende alla luce di tale processo la fatica a distaccarsi da quel modello, come dimostra la vicenda dei ministeri istituiti, a cinquant’anni dalla pubblicazione di Ministeria quaedam. La proposta di soluzione va nella direzione di un recupero della relazione tra sacerdozio comune e sacerdozio ministeriale (cf. LG 10): i ministeri battesimali si radicherebbero nel sacerdozio comune come forma peculiare di partecipazione al sacerdozio di Cristo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Giacchetti Ludovisi, Stefano. "La decostruzione della soggettivitÀ in Adorno e Nietzsche." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 39 (January 2011): 118–24. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-039009.

Full text
Abstract:
L'articolo presenta un'analisi comparativa tra le posizioni di Adorno e Nietzsche riguardo al ruolo della soggettivitÀ. Se da un lato č possibile rilevare l'affinitÀ di percorso dei due autori nel criticare la soggettivitÀ ‘costitutiva' quale risultato di un processo storico di identificazione operato dalla razionalitÀ, allo stesso tempo si evidenziano le differenze delle due prospettive in merito alle conclusioni raggiunte da tale critica. Il processo di dissoluzione della soggettivitÀ sostenuto da Nietzsche č in parte respinto da Adorno sulla base del rifiuto di identificare un principio formato sulle passioni. La critica sociale di Adorno lo porta a rifiutare l'affermazione di un principio di piacere ormai ridotto alla sua versione reificata. La critica della soggettivitÀ borghese conduce Adorno all'affermazione di quello che puň essere definito un ‘oltre-borghese': una forma di soggettivitÀ non costitutiva che rispetti il non-identico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Friedman, Robi. "Incontrare il nemico: processo gruppale di maturazione e contenimento o compito impossibile?" GRUPPI, no. 2 (October 2010): 91–100. http://dx.doi.org/10.3280/gru2009-002010.

Full text
Abstract:
L'autore esplora e analizza il proprio funzionamento mentale e le proprie modalitŕ relazionali per spiegare al lettore il percorso interiore necessario per superare le situazioni di impasse che mantengono persone e gruppi antagonisti su posizioni antitetiche e inconciliabili. Egli considera la guerra una "situazione patologica" che favorisce il proliferare dei "disturbi della relazione" e suggerisce il ruolo fondamentale che puň essere giocato in modo specifico dagli psicoanalisti e gruppoanalisti e dalle donne nella costruzione di un percorso che, partendo da un conflitto apparentemente insuperabile, arrivi alla capacitŕ di dialogo. Il disturbo relazionale connesso con l'avvio e il mantenimento di situazioni conflittuali č «l'eccesso di identificazione» con la famiglia, la comunitŕ o il gruppo di appartenenza, la nazione. La sola possibilitŕ di superamento del conflitto consiste nel porre fine all'evitamento del senso di colpa, ovvero nell'accettazione delle proprie colpe.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Righini, A., O. De Divitiis, A. Prinster, D. Spagnoli, I. Apollonio, L. Bello, G. Tomei, R. Villani, F. Fazio, and M. Leonardi. "Risonanza magnetica funzionale: Localizzazione dell'area motoria primaria in pazienti portatori di lesioni espansive cerebrali Risultati preliminari." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 3 (June 1995): 371–81. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800304.

Full text
Abstract:
La Risonanza Magnetica Funzionale (RMF) ha dimostrato di poter localizzare la sede di aree corticali funzionali in numerosi protocolli su volontari sani. La identificazione prechirurgica di aree corticali eloquenti è molto importante al fine della realizzazione di un intervento il meno lesivo possibile per la funzione. Il sowertimento più o meno grossolano della regione anatomica da parte di un processo espansivo rende spesso difficile la identificazione di determinati reperi anatomici. Ci siamo proposti di studiare con RMF, su tomografo convenzionale, pazienti affetti da neoplasie intra ed extrassiali che interessavano il lobo frontale posteriore o quello parietale. Sono stati studiati quindici pazienti, tutti destrimani, di età compresa tra i 15 ed i 64 anni. Sono state ottenute mappe di attivazione, che hanno evidenziato aree di significativo aumento del segnale in regione parieto-frontale posteriore. La morfologia delle aree di significativo aumento di segnale era il più delle volte di tipo serpiginoso. Quando l'effetto massa era netto, l'area attivata nell'emisfero patologico appariva dislocata rispetto a quella nell'emisfero controlaterale. Sino ad ora sono stati ripetuti gli esami di RMF dopo l'intervento chirurgico in tre pazienti che non presentavano deficit motori significativi all'arto superiore. Neoplasms compressing or infiltrating cerebral cortex often alter the normal anatomy in such a way that the neurosurgeon can not easily localize and spare functional areas. Moreover, the results of mass effect on brain functional anatomy have not been extensively investigated in vivo yet.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Paffarini, Jacopo. "Costituzione e linguaggio normativo." Revista Brasileira de Direitos Fundamentais & Justiça 9, no. 31 (June 30, 2015): 32–55. http://dx.doi.org/10.30899/dfj.v9i31.175.

Full text
Abstract:
Il problema dell’interpretazione del linguaggio normativo costituisce una fonte di riflessione non solo per il giurista che rivolge la sua attenzione al proprio ordinamento, ma anche per il comparatista che si accinge a studiare il diritto straniero. Secondo un orientamento oramai consolidato all’interno della scienza comparatistica, per la corretta identificazione del «termine del confronto» non basta la conoscenza del «diritto scritto», ma è necessario apprendere le regole ermeneutiche praticate nell’«altro» contesto normativo. In tal senso, si è detto che il giudizio comparativo può definirsi rigoroso soltanto quando il giurista evita di trasferire «gli atteggiamenti mentali del suo diritto» nei termini della comparazione. Nel presente contributo si intende mettere in luce le regole comuni ed i limiti della logica giuridica, evidenziando come, attraverso la comparazione, la dottrina abbia preso coscienza dei fattori extragiuridici che intervengono inevitabilmente nel processo di creazione/interpretazione del diritto.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Biorcio, Roberto, and Paolo Natale. "LA MOBILITÀ ELETTORALE DEGLI ANNI OTTANTA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 3 (December 1989): 385–430. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008649.

Full text
Abstract:
IntroduzioneLo studio della mobilità elettorale si ricollega per diversi aspetti al dibattito sulle tendenze generali del mercato elettorale in Italia e alla problematica legata ai tipi di voto. Lo studio delle forme che può assumere la mobilità elettorale costituisce però, a nostro avviso, un tema dotato comunque di una sua autonoma specificità. Le forme che assume il passaggio da una scelta di voto ad un'altra dipendono sia dalle modifiche di posizionamento dei partiti nell'ambito della competizione elettorale, sia dalle modalità secondo cui i cittadini-elettori si rapportano ad essi e, più in generale, vivono il proprio rapporto con la sfera politica e le istituzioni.Si possono individuare nella scelta dell'elettore diverse componenti analitiche (cfr. Parisi e Pasquino 1977; Pizzorno 1983 e 1986, Mannheimer e Sani 1987), riconducibili, a nostro avviso, ad alcune peculiari logiche motivazionali. Si può cogliere anzitutto unalogica dell'identificazione,secondo cui l'elettore esprime adesione e solidarietà rispetto a qualche tipo di identità collettiva che ritiene rappresentata in una delle proposte di voto in competizione. Le identità collettive che costituiscono il referente necessario per questo tipo di logica motivazionale possono essere già presenti nella società — e semplicemente trascritte o trascrivibili in una delle possibili opzioni di voto — oppure essere costituite dal «discorso identificante» dei politici (Pizzorno 1983). Oppure ancora essere una combinazione di entrambe queste possibilità. Si può poi riconoscere nell'elettore l'esistenza di unalogica dell'utilità(o della razionalità strumentale rispetto allo scopo), quando il voto appare finalizzato a favorire (oppure ad ostacolare) tendenze politiche e/o provvedimenti specifici, in base ad un proprio calcolo degli interessi. Insieme a queste due, si può considerare una terza componente analitica nel comportamento elettorale — definibile comelogica della protesta— che esprime motivazioni prevalentemente «in negativo» rispetto al voto o rispetto al tradizionale sistema dei partiti; questa logica emerge quando i partiti esistenti non riescono a suscitare sufficiente identificazione nell'elettore, né a rappresentarne le domande sociali. La logica della protesta si può esprimere non solo con l'astensionismo (attivo o passivo), ma anche con il voto per alcuni dei «nuovi partiti» formatisi negli anni settanta e ottanta come espressione di diverse forme di protesta politica o sociale.È evidente che queste diverse logiche motivazionali possono coesistere nello stesso atto di scelta, con un peso che può variare in base alle caratteristiche dell'elettore, alla congiuntura politico-sociale e al tipo di elezione. Quello che interessa al nostro studio è la relazione fra queste logiche di voto ed i processi di mobilità elettorale: come il peso specifico delle diverse logiche motivazionali può fare variare siale probabilitàdi mutamento delle precedenti scelte di voto, siale formeed ilsensoche questo mutamento può assumere.La logica della identificazione — declinata nelle forme più diverse — costituisce ovviamente la base della fedeltà elettorale di partito o, almeno, di «area politica». Per gli elettori che nel voto esprimono soprattutto una esigenza di identificazione, la probabilità di mutamenti è ridotta, e l'abbandono delle precedenti scelte assume un carattere «traumatico», che si può leggere come segno di un generale processo di ri-orientamento politico-esistenziale. Il passaggio diretto ed immediato da una identificazione ad un'altra è un evento che si verifica raramente. Gli elettori che scelgono di non votare più per un partito in cui si erano identificati sperimentano una fase di relativa incertezza, nella quale possono acquistare maggior peso, almeno transitoriamente, le logiche della protesta o quelle del calcolo delle utilità.La logica della utilità si esprime in un «calcolo dei vantaggi» che si può riferire tanto a interessi individuali e particolaristici (voto clientelare), quanto a quelli di gruppo o di categoria, fino ad assumere come riferimento interessi più generali (voto di opinione). Il calcolo dei vantaggi di ogni scelta di voto è funzione delle caratteristiche specifiche e congiunturali delle diverse scadenze elettorali. Ci si può aspettare che quanto più pesa, nella scelta del singolo elettore, la logica della utilità, tanto più sono probabili, almeno in linea di principio, i cambiamenti delle opzioni di voto.Anche la logica della protesta, se non è accompagnata da forte identificazione in un partito vissuto come rappresentante significativo della protesta sociale, fornisce un notevole contributo alla instabilità elettorale: in questo caso è l'atto stesso di abbandono delle precedenti scelte partitiche che diviene il veicolo più importante per l'espressione del risentimento dell'elettore.Si è rivolta l'attenzione a diversi tipi di mutamento nel comportamento elettorale, analizzando in particolare:1)i cambiamenti di voto all'interno del gruppo dei 7-8 partiti tradizionalmente presenti — nel dopoguerra — nelle competizioni elettorali: la mobilità in questo caso può essere interpretata come l'esito di un giudizio razionale sugli effetti dell'opzione elettorale sul quadro politico, o su una serie di politiche specifiche;2)i cambiamenti di voto da uno dei partiti tradizionali alla esplorazione di nuove possibilità di espressione elettorale — nella scelta di votare, ad esempio, per uno dei partiti emersi negli anni settanta ed ottanta, o per qualcuna delle liste che si caratterizzano su specificheissues(pensioni, ecologia, identità regionali, ecc.);3)il cambiamento dal voto al non voto, che può essere letto come diminuzione del livello di identificazione (visto dal lato dell'elettore) o nella capacità di mobilitazione (visto dal lato del partito) di una determinata opzione partitica;4)il ritorno dal non voto (non partecipazione alla votazione o non espressione di voto valido) al voto per una delle liste presenti nella competizione elettorale, che può dipendere dalla accresciuta capacità di suscitare mobilitazione ed identificazione da parte di una delle forze politiche presenti, oppure dalla particolare rilevanza soggettivamente attribuita ad una specifica tornata elettorale.Lo studio empirico delle forme di mobilità elettorale presenta — come è noto — particolari difficoltà, sia perché ciascuna di esse coinvolge quote limitate del corpo elettorale sia, più in generale, per l'ovvio motivo che non sono disponibili registrazioni — a livello individuale — delle scelte di voto e delle loro variazioni fra una elezione e l'altra. A causa di tali difficoltà e per ovviare ai problemi specifici di ciascuna delle tecniche di analisi, nel nostro studio sulla mobilità elettorale 1983-87 abbiamo fatto riferimento a risultati di ricerche realizzate con diversi metodi: analisi di dati raccolti tramitesurvey,analisi di dati elettorali aggregati a vari livelli, stime dei flussi elettorali in alcune città e stime di flussi a livello nazionale basate sui dati rilevati in un insieme di sezioni-campione. E nostra opinione che sia legittimo e necessario utilizzare nella ricerca i diversi metodi a disposizione, con la consapevolezza dei vantaggi e dei problemi metodologici che ciascuno di essi pone: soltanto l'attenta comparazione dei risultati ottenuti da diverse fonti può convalidare o, nel caso, porre seri interrogativi sulle ipotesi sostantive via via formulate. In questa sede il nostro interesse è rivolto ai risultati ottenuti con le diverse metodologie, più che alla discussione delle metodologie stesse, per la quale rimandiamo ad altre sedi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Buoniconto, Alfonsina. "SCOMPORRE E RICOMPORRE: INSEGNARE LA COESIONE PER INSEGNARE LA COMPRENSIONE." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 26, 2022): 448–70. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18297.

Full text
Abstract:
Questo contributo si propone di indagare l’impatto che il corretto o mancato riconoscimento delle funzioni dei meccanismi di coesione testuale ha sul processo di comprensione dei testi funzionali scritti. I risultati restituiti dall’analisi quantitativa e qualitativa dei dati relativi alle prestazioni di studenti e studentesse del biennio della scuola secondaria di secondo grado nelle prove di lettura e comprensione sembrano confermare l’esistenza di una correlazione tra il corretto esito dei questionari di comprensione e la corretta identificazione dei meccanismi di coesione sollecitata negli stessi questionari. Decomposing and recomposing: teaching cohesion to teach understanding This paper aims to investigate the impact that the correct or lack of recognition of the functions of textual cohesion mechanisms has on the process of comprehension of functional written texts. The results obtained through quantitative and qualitative data analysis on the performance of high school students (first and second year) in reading comprehension tests seem to confirm the existence of a correlation between the correct completion of comprehension questionnaires and the correct identification of cohesion mechanisms in the very same questionnaires.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Processo di identificazione"

1

Valguarnera, Enrico. "Estrazione del Pattern Noise da video per un processo di identificazione di una fotocamera sorgente." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17817/.

Full text
Abstract:
Oggigiorno, devices digitali quali telefoni cellulari, smartphone, tablet e palmari sono diventati di uso comune e ancor di più costituiscono oggetti di utilizzo personale, rivelandosi ormai indispensabili. Tali devices posseggono un elevato numero di sensori, come la fotocamera, tramite i quali riusciamo ad ottenere numerose e rilevanti informazioni. Ogni giorno viene prodotta una quantità spropositata di dati digitali e proprio per questo motivo l’abuso dell’utilizzo di tali dati potrebbe comportare danni irreparabili. Registrazioni illegali di proiezioni di film nei cinema hanno causato ingenti danni. Inoltre è possibile manipolare i contenuti digitali tramite tools che permettono di modificarne i metadati come ad esempio quelli presenti nell’header di un file video, quali brand e modello del dispositivo samrtphone, data, ora, etc. Modificando tali informazioni è facile compromettere contenuti digitali che potrebbero essere oggetto di prova di un processo giuridico. Dunque acquista maggiore importanza il ruolo dell’informatica forense alla quale spetta il compito di assicurare l’integrità dell’analisi di contenuti digitali. Si può quindi pensare di ottenere a partire da un’immagine o da un video, effettuando studi mirati, l’unicità di tale dato e sapere da quale sorgente è stato catturato. Quest’area di ricerca è conosciuta come source camera identification. L’elaborato si prefigge di analizzare un dataset di video, messo a disposizione dal dipartimento di Informatica dell’Università di Bologna, al fine di effettuare un procedimento di estrazione del rumore caratteristico tramite una tecnica di eliminazione del rumore, in modo da costruire un insieme di firme identificative.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

De, Luca Adele. "Identificazione di nuove materie prime per la produzione di polvere da sparo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

Find full text
Abstract:
Il presente lavoro è il risultato di un periodo di tirocinio svolto presso la Baschieri & Pellagri S.p.A., azienda specializzata nella produzione di polveri da sparo e cartucce impiegate in ambito venatorio e sportivo. L’elaborato ha come scopo l’identificazione di nuove possibili materie esplosive da utilizzare nel processo produttivo delle polveri, in sostituzione del materiale di riferimento attualmente in uso, il nitrograno. La trattazione ha per oggetto la valutazione di 3 materiali sostitutivi. Ogni sostanza proposta è stata utilizzata per eseguire delle prove sperimentali direttamente sugli impianti di processo. La polvere ottenuta al termine di ogni prova è stata sottoposta ad analisi chimiche e test di balistica, allo scopo di valutare le prestazioni del prodotto e confermare o meno la validità dei materiali esplosivi considerati. L’elaborato si compone di 8 capitoli in cui, dopo una breve introduzione (capitolo 1), si illustrano le prove sperimentali condotte ed i risultati ottenuti dalle analisi chimiche e dai test di balistica interna. Nel capitolo 2, dopo aver presentato brevemente l’azienda, viene descritta la struttura standard di una cartuccia. Il capitolo 3 è dedicato alla polvere senza fumo e all'approfondimento di aspetti teorici legati alla natura chimica ed alle funzioni dei suoi costituenti. Il capitolo 4 illustra le varie fasi del ciclo produttivo della polvere. Nel capitolo 5 si illustrano le modalità di esecuzione delle prove sperimentali, delle analisi chimiche di laboratorio e dei test di balistica interna, nonché le interpretazioni delle prove condotte e dei i risultati ottenuti. Nel capitolo 6 viene presenta una stima preliminare degli effetti economici legati alla sostituzione del nitrograno. Nel capitolo 7 vengono proposte 2 possibili tecniche sperimentali per caratterizzare meccanicamente l’impasto ottenuto al termine dello stadio di miscelazione; seguono le conclusioni finali e i possibili argomenti di indagine futuri (capitolo 8).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

De, Franceschi Filippo. "Identificazione e caratterizzazione di geni coinvolti nel processo di abscissione in frutti di melo (Malus domestica L. Borkh)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425030.

Full text
Abstract:
Many fruit species bear an abundance of flowers producing a surplus of fruits that the tree is unable to support. In anticipation of this, the major fruit species developed an immature fruit (fruitlet) physiological drop as a self-regulatory mechanism. This process is, at least in part, a consequence of the competition among fruits and between fruits and shoots for carbon assimilates. The self-regulatory mechanism responsible for the immature apple fruit shedding may be magnified by chemicals such as naphthaleneacetic acid (NAA) and its amide (NAD), and benzylaminopurine (BA) sprayed within 5-6 weeks after full bloom. The thinning action of bioregulators is quite variable and depends on environmental conditions and genotypes. In apple, there are varieties easy to thin and others difficult even though different chemicals or combinations of them are used. Understanding the molecular mechanisms and processes involved in abscission might help in finding new approaches and new chemical thinners to control abscission in fruit, or new self-thinning varieties. The described research was aimed to elucidate the molecular events underlying the in planta fruitlet abscission, taking into account the characteristics of this system and the practical importance of thinning in apple. Fruit drop is due to the activation of specific abscission zones (AZs). It is accepted that abscission is a highly regulated developmental process that is both influenced and activated in response to internal cues and/or environmental conditions. Nevertheless, the identity of the signals responsible for the activation of the AZ is as yet unknown. Among phytohormones, ethylene enhances abscission in several species and systems as well as in apple, while auxins produced by seeds are thought to desensitize AZs to ethylene and prevent abscission. In apple trees, the fruitlet physiological drop is due to the activation of the AZ located at the junction of the peduncle into the twig. In this region four lateral (LF) and one central (CF) fruitlets and the shoot are inserted. The CF comes from the pollinated king flower (KF) that, since it blooms earlier within the cluster, originates a fruitlet larger than the lateral ones. During the physiological drop, the shoot at cluster side, is thought to be a sink in competition with fruitlets for assimilate supply. Considering that seeds and/or fruits are involved in determining the shedding signal while the morphogenetic response occurs always at the AZ level, it is crucial to analyse the whole fruitlet system involved in abscission that should include concurrently seed, cortex, peduncle, and AZ. It is generally believed that the interaction between ethylene and auxin plays a major regulatory role in abscission. Starting from this, a mass gene approach was used in this work to identify genes regulating or involved in abscission. The cDNA-AFLP technique was adopted for transcriptional profiling of differentially expressed genes during apple fruitlet abscission. This allowed the isolation of 278 differential clones by comparing expression profiles of abscising (AF) versus non-abscising (NAF) fruitlet populations. AFs were obtained from lateral fruitlets of trees sprayed with benzylaminopurine (BA) at 200 ppm, 17 days after petal fall (APF) when the fruit cross diameter was about 10-12 mm. NAF originated from central flowers grown in clusters where all the lateral flowers had been removed at bloom. All ESTs (expressed sequence tags) obtained have been annotated with the Gene Ontology vocabulary and grouped according to cellular components, biological processes and molecular functions. Considering the cellular components, the most affected genes in the cortex were related to mitochondrion, plastid and membranes. Concerning the molecular functions, the mostly affected ones were the binding and the transferase activities in the cortex, the hydrolase and transport activities in the seed, and the binding activity in the peduncle. Considering the biological process, in the cortex the most abundant genes were those controlling transport, protein and carbohydrate metabolism. As a general remark, taking into account all the three ontology criteria, it appeared that a prominent up-regulation occurred in the seed. This might be consistent with the determinant role attributed to the seed in the regulation of fruit abscission. The expression and functional analyses of the most interesting clones were carried out by semiquantitative RT-PCR on agarose gel on cDNA obtained from seeds, cortex, peduncles and AZs of AFs and NAFs. Expression analyses confirmed the efficacy of the cDNA-AFLP approach to find a large amount of differentially expressed ESTs and the involvement of the studied genes in regulating the abscission and senescence processes. In particular the differential expression of sugar-metabolism and signalling related genes confirmed the importance of carbohydrates, together with hormones, in controlling the induction of AZs. Since functional studies through silencing or overexpression approaches cannot be easily performed on trees, additional experiments were carried out in Arabidopsis thaliana to investigate the participation of these and other genes in abscission. To this end, Arabidopsis genes putatively homologous to those differentially expressed in relation to fruitlet abscission in apple were identified. A dual approach was chosen to study their function in abscission. In a first attempt, insertional (T-DNA) homozygous mutants were obtained and scored for the presence of abscission-related phenotypes. Probably due to gene redundancy, no phenotypes were detected. Therefore, expression analyses were carried out on the same genes with real time RT-PCR on abscission zones of known Arabidopsis mutants with delayed (dab4-1, dab5-1) or no petal abscission (ida). The results showed a different pattern of expression in comparison to that found in wild type and confirmed an involvement of these genes in abscission. Current work is devoted to further characterise the putative role played by these genes in regulating the abscission of flower organs in Arabidopsis. In addition, a "systematic" approach for the analysis of the whole apple fruitlet abscission transcriptome is needed. To this end an apple microarray is being developed from the large number of already available ESTs, to be used for screening of new chemical thinners and for marker assisted selection of self thinning genotypes.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Simion, Matteo <1997&gt. "ESISTE L’ARTE PSICOTICA? Il processo di identificazione teorica di un genere artistico: l’analisi della nozione culturale di follia quando relazionata all’attività creativa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20274.

Full text
Abstract:
La tesi mira a mettere in discussione il pre-concetto sociale di psicosi in relazione all’attività artistica, domandandosi tramite un approccio multi disciplinare se davvero esista una differenza fattuale tra un’arte “psicotica” ed un’arte “non psicotica”, oppure al contrario se essa sia frutto solamente delle dinamiche di contesto dovute agli ideali umani e alle modalità attuate nell’approcciarsi alle problematiche emerse, in quanto non del tutto comprese a causa del limitato punto di vista rispetto alla nozione di malattia mentale. Inoltre, data come realizzata l’ipotesi dell’esistenza di un’arte “psicotica”, e forti delle dissertazioni di innumerevoli studiosi, saggisti e scienziati, ci si chiede se sia possibile studiarne le manifestazioni di matrice creativa come fossero artisti alla stregua della banale normalità: esiste una differenza reale tra artista tout court e artista psicotico? Non ci si limita solamente all’approfondimento analitico delle caratteristiche estrinseche e contestuali che negli anni hanno portato a considerare un artista come psicotico, in quanto si cerca di esaminare anche lo scarto creativo intrinseco che porta un artista a creare oggetti d’arte frutto di una teorica deriva psichica. L’obiettivo ulteriore, quindi, oltre a capire se possa o meno esservi una giusta definizione per un genere artistico nato senza intenti specifici, è quello di approcciarsi a quest’etichetta in maniera ambivalente, da un lato considerando il punto di vista del soggetto creatore ed artista, dall’altro valutando quello culturale della società contestuale entro la quale il produttore d’arte “psicotica” è immerso ed attivo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

FAGGIANO, ENRICO. "Processi di scelta formativa e professionale in Canton Ticino: ipotesi sull'influenza genitoriale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/18978.

Full text
Abstract:
La letteratura che si è occupata di scelte e orientamenti professionali e formativi, ha messo in evidenza che le variabili che intervengono in tale ambito sono molteplici. Il livello socio-economico della famiglia è uno degli aspetti più importanti e riconosciuti. Se si presume che tale fattore possa spiegare quasi il novanta per cento delle scelte o percorsi formativi intrapresi dai/le giovani, rimane circa un dieci per cento che richiede un’altra spiegazione. Questo lavoro di ricerca ha tentato di dare una risposta a questa domanda. Punto di partenza è la famiglia d’origine del ragazzo. La famiglia non è però vista solo in modo statico, vale a dire un sistema in cui i genitori influenzano in modo unilaterale il/la giovane attraverso una trasmissione culturale inter-generazionale, ma un sistema dinamico in cui i figli partecipano a tale dinamica, accettando o rifiutando tale trasmissione. Oltre a trasmettere cultura, sapere, stile di vita e comportamenti i genitori trasmettono anche i loro desideri e le loro aspettative. Questi ultimi sono presenti anche nei confronti della scelta formativa e professionale del/la giovane. I/le giovani possono però sia identificarsi con tali desideri o aspettative, sia non identificarsi. Si potrebbe quasi dire che alla base di tutto ci sia un contratto in cui il/la giovane accetta o non accetta di farsi portavoce dei desideri paterni o materni. Questo aspetto è stato il punto di partenza per comprendere come l’identificazione dei figli con i genitori possa giocare un ruolo importante in tale processo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Valentini, Gaia. "Analisi del processo di sviluppo nuovo prodotto in un azienda metalmeccanica: il caso Irsap." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

Find full text
Abstract:
L’elaborato ha come oggetto lo studio del processo di sviluppo nuovo prodotto e la sua applicazione pratica nel contesto di un’azienda metalmeccanica, come quella di IRSAP S.p.a.. In particolare, attraverso questo studio si vuole dare una visione pratica della procedura di sviluppo nuovo prodotto propria di IRSAP tramite una sua applicazione nell’ambito di sviluppo di un nuovo radiatore. In seguito si amplierà e approfondirà questa procedura tramite un’analisi e gestione dei rischi di progetto creata con le tecniche di Project Management. Tramite questo strumento si vuole dare una visione più strutturata e dettagliata del metodo di gestione dei progetti: identificando, analizzando e gestendo i rischi associati a essi è, infatti, possibile anticipare gli eventi sfavorevoli che possono influire sugli obiettivi di progetto.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

VALENTINO, FRANCESCA ROMANA. "STRATEGIE GLOBALI E PROCESSI DI IDENTIFICAZIONE ORGANIZZATIVA: IL CASO NESTLE' PROFESSIONAL." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/868.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

VALENTINO, FRANCESCA ROMANA. "STRATEGIE GLOBALI E PROCESSI DI IDENTIFICAZIONE ORGANIZZATIVA: IL CASO NESTLE' PROFESSIONAL." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/868.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

MEZZETTI, GIULIA. "Religiosità e processi di auto-identificazione tra giovani musulmani in Italia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/74758.

Full text
Abstract:
La religiosità e i processi di auto-identificazione di giovani con background musulmano in Occidente soggiacciono a una doppia dinamica: da un lato, essi devono misurarsi con una narrazione negativa che dipinge l’Islam come “altro” e “diverso”; dall’altro, la loro religione subisce un processo di deculturazione (Roy 2004), ovvero lo scollegamento tra cultura e Islam in contesto di emigrazione. Sulla base di uno studio qualitativo, (60 interviste biografiche e osservazione partecipante) condotto in due città italiane (Milano e Torino), la tesi indaga come giovani con background musulmano articolino la loro appartenenza religiosa attraverso le loro pratiche quotidiane (Ammerman 2007), comparando in particolare giovani attivi nel mondo associativo religioso (impegnati in particolare come volontari o staff del ramo italiano dell’organizzazione umanitaria Islamic Relief) e giovani non interessati al coinvolgimento in organizzazioni religiose. La ricerca esamina così le pratiche religiose, nonché le risorse impiegate per la costruzione della propria identità, tra giovani musulmani “iper-visibili” (pubblicamente attivi e devoti - Jeldtoft 2013) e “non-visibili” (i cui sentimenti di appartenenza alla comunità di riferimento sono meno ovvi) sviluppando una tipologia di “riflessività religiosa” ed esplorando forme di visibilizzazione e invisibilizzazione della religiosità.
In Western countries, the religiosity and self-identification of youths with a Muslim background is shaped by a double dynamic: on one hand, they face negative discourses that cast Islam as “Different” and “Other”; on the other, their religion undergoes a process of deculturation (Roy 2004) - that is, the disconnection between culture and Islam in contexts of emigration. On the basis of a qualitative study (60 in-depth interviews and participant observation) carried out in two Italian cities (Milan and Turin), this thesis investigates how Italian descendants of Muslim migrants articulate and live their religious belonging, by analysing the “everyday lived religion” (Ammerman 2007) of youths acting as volunteers or staff members in the Italian branch of Islamic Relief (the largest Sunni international humanitarian NGOs) and of youths who are not active or involved in any religious or ethnic/national organisation. Hence, the study examines how feelings of religiosity and resources mobilized for identity-building differ between “hyper-visible” young Muslims - i.e. publicly active, vocal and devout (Jeldtoft 2013) - and “non-visible” ones - who have less of an obvious group bound. The study develops a typology of different forms of “religious reflexivity” and explores forms of visible and invisible religiosity.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

MEZZETTI, GIULIA. "Religiosità e processi di auto-identificazione tra giovani musulmani in Italia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/74758.

Full text
Abstract:
La religiosità e i processi di auto-identificazione di giovani con background musulmano in Occidente soggiacciono a una doppia dinamica: da un lato, essi devono misurarsi con una narrazione negativa che dipinge l’Islam come “altro” e “diverso”; dall’altro, la loro religione subisce un processo di deculturazione (Roy 2004), ovvero lo scollegamento tra cultura e Islam in contesto di emigrazione. Sulla base di uno studio qualitativo, (60 interviste biografiche e osservazione partecipante) condotto in due città italiane (Milano e Torino), la tesi indaga come giovani con background musulmano articolino la loro appartenenza religiosa attraverso le loro pratiche quotidiane (Ammerman 2007), comparando in particolare giovani attivi nel mondo associativo religioso (impegnati in particolare come volontari o staff del ramo italiano dell’organizzazione umanitaria Islamic Relief) e giovani non interessati al coinvolgimento in organizzazioni religiose. La ricerca esamina così le pratiche religiose, nonché le risorse impiegate per la costruzione della propria identità, tra giovani musulmani “iper-visibili” (pubblicamente attivi e devoti - Jeldtoft 2013) e “non-visibili” (i cui sentimenti di appartenenza alla comunità di riferimento sono meno ovvi) sviluppando una tipologia di “riflessività religiosa” ed esplorando forme di visibilizzazione e invisibilizzazione della religiosità.
In Western countries, the religiosity and self-identification of youths with a Muslim background is shaped by a double dynamic: on one hand, they face negative discourses that cast Islam as “Different” and “Other”; on the other, their religion undergoes a process of deculturation (Roy 2004) - that is, the disconnection between culture and Islam in contexts of emigration. On the basis of a qualitative study (60 in-depth interviews and participant observation) carried out in two Italian cities (Milan and Turin), this thesis investigates how Italian descendants of Muslim migrants articulate and live their religious belonging, by analysing the “everyday lived religion” (Ammerman 2007) of youths acting as volunteers or staff members in the Italian branch of Islamic Relief (the largest Sunni international humanitarian NGOs) and of youths who are not active or involved in any religious or ethnic/national organisation. Hence, the study examines how feelings of religiosity and resources mobilized for identity-building differ between “hyper-visible” young Muslims - i.e. publicly active, vocal and devout (Jeldtoft 2013) - and “non-visible” ones - who have less of an obvious group bound. The study develops a typology of different forms of “religious reflexivity” and explores forms of visible and invisible religiosity.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Processo di identificazione"

1

Spanò, Antonella. Esistere, coesistere, resistere: Progetti di vita e processi di identificazione dei giovani di origine straniera a Napoli. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2011.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Esistere, coesistere, resistere: Progetti di vita e processi di identificazione dei giovani di origine straniera a Napoli. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2011.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Reports on the topic "Processo di identificazione"

1

Scardellato, Massimo. Identificazione del processo $Z \to b\bar{b}$ all'esperimento CDF di Fermilab. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), July 1998. http://dx.doi.org/10.2172/1374857.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography