Journal articles on the topic 'Processo di governance'

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Cirillo, Antonella. "L'amministrazione relazionale. Modelli comunicativi di Public Governance." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (November 2011): 59–78. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004005.

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Abstract:
Il percorso di modernizzazione della Pubblica amministrazione italiana č analizzato alla luce della piů ampia transizione politico-istituzionale in corso nelle democrazie contemporanee dallo schema autoritativo diallo schema reticolare di. I mutamenti legislativi, organizzativi e culturali con cui a partire dagli anni '90 il sistema pubblico del nostro paese tenta di adeguarsi agli standard qualitativi e competitivi richiesti dalle imperanti logiche del mercato globale ruotano attorno ai principi fondativi della. In particolare, nell'articolo si intende porre in evidenza come l'attivazione e il presidio da parte delle amministrazioni pubbliche di flussi comunicativi interni ed esterni coordinati e continuativi costituisca, in termini e di strumento e di processo, il presupposto funzionale e strategico ineludibile per la realizzazione di pratiche di democrazia deliberativa e partecipativa.
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Orazi, Francesco. "I sistemi locali di sviluppo del Medio-Adriatico: i risultati di una ricerca." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 116 (April 2010): 204–19. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-116017.

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Abstract:
L'articolo, riprendendo i dati di una ricerca svolta su 5 distretti industriali nelle Regioni Marche e Abruzzo (area Medio-Adriatica), cerca di descrivere le profonde trasformazioni economiche e socio culturali che hanno investito negli ultimi anni queste comunitŕ e queste forme organizzate e diffuse della produzione. Sul piano della struttura industriale si notano due eventi cruciali: l'emergere di poche medio-grandi imprese leader distrettuali che ne guidano di fatto gli esiti, fino a mutare l'articolazione del distretto di specializzazione in post-distretto "ri-verticalizzato"; il processo di delocalizzazione produttiva delle filiere di Pmi in paesi di nuovo approdo industriale, con il conseguente processo di erosione dei legami sociali tra struttura produttiva endogena e comunitŕ locali (a es. disoccupazione industriale). Infine, il lavoro sostiene l'esigenza di un nuovo e moderno apporto istituzionale allo sviluppo, sia con il reale potenziamento delle strategie di governance che con un forte processo innovativo innescato dalle risorse locali, cognitive, umane e tecniche per traghettare le economie distrettuali verso sentieri innovativi della competitivitŕ globale.
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Acconcia, Giuseppe. "Reddito di cittadinanza: le esperienze dei "burocrati di strada" durante la pandemia di covid-19 in veneto." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 2 (November 2022): 13–22. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-002002.

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Abstract:
A partire dagli studi sull'implementazione del Reddito Minimo in Italia, l'articolo osserva il ruolo dei "burocrati di strada" a livello locale nell'aumentare le capacità di implementazione delle politiche del Reddito di Cittadinanza (Rdc) nel contesto della governance multilivello. L'obiettivo è verificare quanto i Servizi di Supporto all'Impiego abbiano innescato maggiori capacità amministrative e processi di innovazione sociale nell'implementazione del Rdc. L'ipotesi di ricerca è stata testata da un'indagine sul campo che ha incluso 44 interviste semi- strutturate a stakeholder regionali, "burocrati di strada" e professionisti dell'assistenza sociale nel Veneto Nord-orientale, impegnati nell'implementazione del Rdc in un contesto di emer- genza e a fronte di persistenti esigenze di maggiore integrazione con altri attori locali. Si rileva che la pandemia di Covid-19 ha fornito ai "burocrati di strada" l'opportunità di sperimentare nuovi mezzi e strumenti tecnologici nella fase iniziale del processo di implementazione delle politiche di Rdc, facendo emergere una potenziale maggiore capacità di coordinamento, inte- grazione e flessibilità del lavoro, solo in parte già presente nel quadro delle politiche del lavo- ro preesistenti (ad es., il Reddito di Inclusione - Rei).
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Pirone, Maurilio. "La governance urbana del lavoro di piattaforma. Una ricognizione europea." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 163 (August 2022): 191–206. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-163010.

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Abstract:
Accanto ad un processo generale di digitalizzazione del lavoro è emerso un modello di impresa - quello delle piattaforme - che ha portato alla ribalta una tipologia nuova di attore economico. Queste aziende - il cui sviluppo va collocato all'interno di una tendenza più complessiva verso la de-strutturazione dei rapporti di lavoro di tipo subordinato, l'erosione del salario e una razionalità logistica - contribuiscono in maniera determinante oggi alla ridefinizione di quello che concepiamo come lavoro. Questi cambiamenti, ovviamente, non sono analizzabili meramente nei termini di un incremento tecnologico ma tagliano trasversalmente una serie di relazioni - tanto economiche quanto sociali e politiche. Detto altrimenti, l'espansione del capitalismo delle piattaforme non è stata esente, anzi è strutturalmente accompagnata da uno spettro largo di resistenze e conflitti. Lo sviluppo repentino tanto delle piattaforme quanto dei conflitti ha stimolato sempre di più un dibattito pubblico che si è spostato dalla discussione generale sul futuro del lavoro e delle nostre società alla necessità presente di governare questo sviluppo, in primis per quanto riguarda le condizioni del lavoro digitale e digitalizzato. In questo articolo si propone una mappatura a livello europeo delle differenti pratiche di governance urbana del lavoro di piattaforma analizzando limiti e possibilità.
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Scoppetta, Cecilia. "Centralità multidimensionali e più ampi processi di rescaling." Ciudades, no. 16 (November 29, 2017): 93. http://dx.doi.org/10.24197/ciudades.16.2013.93-109.

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Abstract:
I cambiamenti strutturali delle economie/società occidentali, dovute al fenomeno della globalizzazione, ed il processo, ancora in corso, della costruzione europea hanno comportato significative trasformazioni territoriali, ma anche nuove interpretazioni degli spazi urbani e regionali, connesse ai concetti di “networking”, “governance” e “rescaling”, che sembrano sottolineare la necessità di ripensare alcune categorie interpretative tradizionali, come “centralità” e “policentrismo”. La finalità di questo articolo è di evidenziare le implicazioni in termini analitici e progettuali alla scala urbana e territoriale.
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del Gobbo, Giovanna. "Cultura della Qualità e Faculty Development: Sinergie da Sviluppare." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 1 (June 2021): 5–24. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12063.

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Abstract:
L'assicurazione della qualità e la gestione della qualità, elementi chiave per l'attuazione e gli sviluppi del Processo di Bologna, sono sempre di più considerate sfide centrali nella governance dell'alta formazione. L'importanza di promuovere una cultura della qualità ha acquisito, parallelamente e sinergicamente, un'attenzione crescente negli ultimi due decenni. Una cultura della qualità può essere sostenuta favorendo processi di sense making e comprensione del sistema complessivo della didattica, favorendo l'accesso critico e l'interpretazione degli artefatti, delle norme, delle procedure con cui la specifica comunità sociale e culturale realizza le proprie pratiche e risolve i problemi, dei dispositivi relativi alla valutazione e assicurazione della qualità. Nel presente articolo si offrono alcuni elementi di riflessione e problematizzazione a partire dall'esperienza di formazione per docenti e neoassunti realizzata presso l'Università di Firenze.
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Pastore, Gerardo. "Elementi per una Governance del lifelong learning: il modello dei Circoli di studio." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (November 2011): 121–36. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004008.

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Abstract:
Da oltre un decennio studiosi, politici ed esperti discutono di democrazia partecipativa e si impegnano nella teorizzazione di modelli diin grado di aumentare le possibilitŕ decisionali dei cittadini. Da qui la diffusione delle cosiddette "best practices" politiche, amministrative, sociali volte a superare quel deficit democratico che sembra caratterizzare le societŕ contemporanee e a contrastare i dilaganti atteggiamenti antipolitici, oltre che antisociali. Nell'articolo si individua una comunione di intenti fra pratiche partecipative, cittadinanza attiva e il piů ampio processo di costruzione della societŕ della conoscenza. A partire dalla considerazione del ruolo strategico delsi propone un approfondimento monografico sui circoli di studio, in quanto pratica formativa chiamata a giocare funzioni chiave nella costruzione della cittadinanza attiva e nella realizzazione di spazi per la promozione della partecipazione e della cultura democratica.
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Nato, Alessandro, and Marta Simoncini. "Innovazioni e criticità nel rilancio del processo di integrazione attraverso l'economia e la moneta." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 2 (July 2022): 11–30. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-002002.

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Abstract:
Nel corso della pandemia le istituzioni europee si sono impegnate a promuovere la coesione economico-sociale e scongiurare la crisi delle economie europee attraverso l'adozione di misure atte a favorire la ripresa economica. Questo contributo si propone di analizzare tre diversi aspetti dell'intervento dell'UE nell'economia. In primo luogo, viene esaminato il modello di governance previsto nel contesto del cd. Next Generation EU package. Vengono, quindi, analizzati i meccanismi di condizionalità che subordinano l'accesso ai finanziamenti al rispetto di diversi obiettivi di policy europei. Infine, si esami-na il ruolo della BCE nella promozione della coesione.
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Michieli, Andrea. "Il "dialogo sociale" nella costruzione asimmetrica dell'Unione Europea, tra battute d'arresto e rilanci." ECONOMIA PUBBLICA, no. 2 (August 2020): 89–104. http://dx.doi.org/10.3280/ep2020-002004.

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Abstract:
Nel processo di integrazione europea l'avanzamento del "dialogo sociale" e la tutela dei diritti sociali sono sempre andati di pari passo. L'armonizzazione "nel progresso" sostenuta dalle parti sociali europee si è però arrestata con la gestione della crisi del 2008 e con le scelte comunitarie di governance economica. Il con-tributo, dopo aver ripercorso la genesi della concertazione sociale europea e il suo attuale stato di paralisi, mette in rilevo la necessità di un nuovo corso del "dialo-go sociale" che, con l'approvazione de Pilastro europeo dei diritti sociali, possa ridefinire l'equilibrio tra libertà e diritti nel mercato unico europeo
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Domenichelli, Luisa. "Il Trattato di Lisbona: un decisivo passo in avanti per le autonomie territoriali." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (December 2010): 165–80. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001008.

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Abstract:
L'articolo sottolinea le novitŕ piů importanti introdotte dal Trattato di Lisbona a difesa del ruolo delle autonomie territoriali a livello europeo. Riprendendo il corpus di disposizioni giŕ proposte dalla Convenzione europea, il Trattato presenta un articolato disegno volto al coinvolgimento delle regioni e degli enti locali nel sistema europeo di governance multilivello. Questo disegno č riconducibile a tre nuclei principali: il riconoscimento delle autonomie territoriali come attori dell'ordinamento giuridico, l'attribuzione, all'interno del nuovo meccanismo di controllo del principio di sussidiarietŕ, di strumenti di partecipazione al processo decisionale comunitario e di tutela delle sfere di competenze e, infine, la garanzia di tali strumenti attraverso il riconoscimento del diritto di ricorso del Comitato delle Regioni alla Corte di giustizia.
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Boldreghini, Fulvio, and Giuseppe Sancetta. "Early warning system e governance del rischio di credito: l'emersione anticipata della crisi d'impresa dal punto di vista dei creditori finanziari." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 2 (January 2022): 147–75. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2021oa12637.

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Abstract:
La capacità di stimare la probabilità di default è da sempre uno degli obiettivi principali delle istituzioni finanziarie e, nell'imminente futuro, sarà sicuramente la chiave per far fronte all'aumento delle esposizioni deteriorate dovuto agli impatti dell'emergenza pandemica da Covid-19. Il presente lavoro si propone di indagare le pratiche di governance e gli strumenti di gestione del rischio di credito adottati per rilevare tempestivamente segnali di squilibrio economico e finanziario delle società. Di conseguenza, è stata prima condotta una revisione approfondita dei modelli di previsione dell'insolvenza per illustrare limiti e punti di forza ampiamente discussi in letteratura. In secondo luogo, si è fatto ricorso all'analisi di un case study per descrivere sia la metodologia dell'Early Warning System (EWS), sia le pratiche di governance interna adottate per monitorare e gestire tempestivamente i segnali di deterioramento del merito creditizio. I risultati evidenziano la necessità di combinare modelli quantitativi con un approccio di tipo judgmental per costruire un processo di monitoraggio in grado di intercettare anomalie ed evitare errate classificazioni. L'analisi del case study mostra inoltre come il coinvolgimento anticipato degli esperti di ristrutturazione del debito sia un elemento chiave nella definizione delle azioni volte a prevenire eventi di default. 
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De Gregorio, Orlando, and Elena Giacomelli. "Dentro, fuori e contro le involuzioni delle politiche sull'immigrazione: riflessioni dalle esperienze di microaccoglienza diffusa di richiedenti asilo in Valsugana e Valle di Susa." MONDI MIGRANTI, no. 2 (July 2022): 165–87. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-002008.

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Abstract:
Quest'articolo verte sulle esperienze di accoglienza diffusa di richiedenti asilo rea-lizzate nei comuni montani della Valsugana in Trentino e in alta Valle di Susa in Piemonte. Si tratta di progetti nati in seno all'accoglienza straordinaria, ma che hanno assunto le forme dell'accoglienza diffusa e integrata, come altri progetti realizzati in diversi altri territori del paese. Cosa sono state queste esperienze? Usiamo il passato perché nel momento in cui scriviamo, queste esperienze sono state smantellate o in via di smantellamento per gli effetti delle politiche salvinia-ne. Cosa ha significato, in termini di governance e processo d'implementazione, fare accoglienza diffusa in piccoli comuni montani di persone che sono o erano nell'attesa di ottenere lo status di rifugiato (o altra forma di protezione)? Come si sono collocate e si possono collocare queste esperienze rispetto alle politiche na-zionali sull'immigrazione da tempo caratterizzate dal paradigma dell'emergenza, dalla frammentarietà, e dall'incoerenza? Attraverso due progetti di ricerca qualita-tiva, l'articolo guarda all'interno di questi processi di implementazione, concen-trandosi su come le dimensioni spaziali e temporali siano state lentamente "riem-pite" dal lavoro costante di comunità locali, migranti e operatori sociali, in un mo-do che sfuma le distinzioni politiche e sociologiche di accoglienza e integrazione. Lo scopo principale è quindi quello di riflettere sull'interconnessione tra il meso (il livello locale), il micro (l'interazione quotidiana tra richiedenti asilo-operatori sociali-comunità locali) e il macro (le politiche nazionali).
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Arena, Claudia. "Professione amministratori: interlocking directorship e qualità degli utili nelle imprese italiane quotate." FINANCIAL REPORTING, no. 2 (September 2012): 81–109. http://dx.doi.org/10.3280/fr2012-002004.

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Abstract:
Al fine di aiutare a comprendere il ruolo rivestito dagli interlocking directorship nel contesto istituzionale italiano, il presente contributo ne analizza empiricamente l'influenza sulla qualità degli utili di bilancio. Adottando un campione di imprese italiane quotate tra il 2000 e il 2004, si rinviene che l'incidenza degli interlock nei CdA è negativamente correlata alla sostenibilità e alla value relevance dei valori di reddito. Tali risultati suggeriscono che la presenza di amministratori con incarichi multipli riduce il monitoraggio del CdA sul processo di redazione del bilancio, conducendo a valori contabili che non riflettono al meglio le performance economicofinanziarie dell'impresa. Questo studio contribuisce alla letteratura che annovera le caratteristiche di governance tra le determinanti del livello di trasparenza aziendale, al contempo fornendo evidenze utili per l'emanazione di future prescrizioni regolamentari.
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Formisano, Vincenzo, Giuseppe Russo, and Rosa Lombardi. "Il Public Value Creation e il ruolo delle Universitŕ." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (November 2012): 255–72. http://dx.doi.org/10.3280/ed2012-002005.

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Abstract:
Nell'attuale scenario economico-competitivo, lo studio delle reti d'impresa (Bastia, 1989; D'Alessio, 2008; Cafaggi, 2004; Lipparini, 2002; Lorenzoni, 1992) consente di enfatizzare il ruolo svolto dalla cooperazione tra piů organizzazioni sia pubbliche, sia private. In questa direzione, con l'avvento dell'economia della conoscenza, le imprese creano valore collettivo per effetto dell'azione di gruppo e degli interessi coinvolti nel sistema organizzativo a rete. Le opportunitŕ che si presentano alle aziende coinvolte nella rete sono molteplici: l'investimento relazionale favorisce l'interdipendenza tra i differenti sistemi aziendali e ne rafforza la loro complementarietŕ; ogni processo cooperativo influenza ciascuna impresa della rete. Nelle aziende pubbliche, tale fenomeno č noto come New Public Governance (Bovaird, 2002; Lynn et al., 2007): all'interno di una rete locale si trovano aziende pubbliche e private la cui azione č protesa alla realizzazione del bene comune (Zamagni,2008). In questo senso, il passaggio dal New Public Management al New Public Governance ha permesso di valorizzare il concetto di network indagandolo quale rete di soggetti o entitŕ interagenti tra loro, in grado di guidare le loro relazioni verso il raggiungimento di un obiettivo comune: il public value creation (Moore, 2005). In questa direzione, il presente contributo si propone di analizzare il concetto di rete, con particolare riferimento alle possibili configurazioni che possono assumere i network pubblici locali. Nel caso di specie, lo studio si concentra sui network all'interno dei quali esiste la presenza dell'istituzione universitaria quale catalizzatrice del sapere e fonte della creazione di valore pubblico locale. Mediante l'esperienza dell'Universitŕ di Cassino, lo studio si propone di definire il ruolo dell'universitŕ rispetto al contesto territoriale di riferimento e quale impatto economico-sociale genera la sua azione. La domanda di ricerca č la seguente: Che cosa sono i network? Nell'ottica della New Public Governance, qual č il ruolo svolto dalle universitŕ nel sistema di rete? Č possibile individuare, in tal caso, un modello di rete?
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Mingo, Roberta. "Ridisegno delle circoscrizioni istituzionali e governance territoriale: la riforma politico-amministrativa estone fra ridefinizione dell' identità nazionale e ingresso nell'Unione Europea." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 3 (September 2022): 50–77. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2022oa14590.

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Abstract:
Il presente articolo intende ricostruire l'origine e l'evoluzione della riforma della maglia politico-amministrativa avvenuta in Estonia nel 2017, con la quale è stato ridefinito l'assetto istituzionale del paese, anche a seguito del ruolo svolto dall'Unione Europea nell'influenzare i cambiamenti dell'impalcatura del mosaico territoriale estone. Si farà riferimento all'approccio dinamico degli studi sull'istituzionalizzazione territoriale di Anssi Paasi, correlandolo alle diverse fasi storiche che hanno condotto il paese a riaffermare la propria identità nazionale successivamente al lungo periodo di occupazione sovietica (1940-1989). La riforma analizzata in questo caso-studio conferma la portata degli interventi sulla maglia amministrativa frutto sia di un processo radicato nel passaggio di poteri sia dell'ingresso dell'Estonia nell'Unione Europea, che da tempo sollecita politiche di rescaling tra gli Stati membri.
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Costantini, Eleonora. "Come si governa il cambiamento? Un'analisi dei dispositivi di attuazione delle politiche regionali: il caso della formazione professionale in emilia-romagna." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 2 (November 2022): 89–119. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-002008.

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Abstract:
Questo contributo si pone l'obiettivo di analizzare i modi in cui le Regioni gestiscono il cambiamento, attraverso quali modelli di governance e con quali esiti trasformativi. Per farlo, si è scelto di utilizzare gli atti amministrativi con cui gli enti dispongono la messa in opera delle proprie politiche. Il contesto di analisi è quello della Regione Emilia-Romagna in cui, nel 2015, ha preso avvio un processo di ripensamento «sistemico» (Bianchi, 2018) delle politiche di formazione professionale, culminato - nel 2018 - con l'individuazione dell'Infrastruttura formativa ER-Educazione e Ricerca come uno dei driver principali dello sviluppo locale. L'approccio teorico e la metodologia adottati sono approfonditi nel secondo e terzo paragrafo. Il quarto propone una ricostruzione storica delle politiche regionali in tema di formazione professionale in Emilia-Romagna, come contesto entro cui le trasformazioni analizzate hanno preso corpo. Nel quinto paragrafo vengono restituiti i principali risultati dell'analisi condotta sugli atti amministrativi che trovano sistematizzazione nelle conclusioni.
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Facchini, Carla, and Magali Fia. "Direttrici e i Direttori di Dipartimento in un'università in transizione." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (December 2021): 168–94. http://dx.doi.org/10.3280/so2021-002007.

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Abstract:
L'università pubblica italiana è stata coinvolta nel 2010, con la legge n. 240, in un processo di riforma ispirato al New Public Management che, tra i suoi aspetti rilevanti, ha visto un mutamento della governance, ovvero degli assetti decisionali di Ateneo e di Dipartimento. Obiettivo del presente lavoro è quello di rilevare le percezioni dei Direttori di dipartimento sugli assetti decisionali nei Dipartimenti nel post-riforma e le valutazioni che dei Direttori sul proprio ruolo, prestando inoltre attenzione alla presenza di eventuali differenze di genere. Come suggerito dalla letteratura, le percezioni dei soggetti coinvolti sono meglio in grado di dare conto, rispetto alle regole formali scritte, delle relazioni di potere che caratterizzano gli as-setti di governance. In particolare, oltre alle percezioni complessive sui mutati as-setti decisionali, ci interessa verificare se vi siano anche differenze di genere per quanto riguarda la percezione della governance nei Dipartimenti e la percezione del proprio ruolo a seconda che a dirigere i il Dipartimento sia un uomo o una don-na. A tal fine si utilizzeranno i dati di una ricerca nazionale effettuata nel 2015 in-viando un questionario a tutti i Direttori di dipartimento delle università italiane. In generale gli assetti decisionali nel post-riforma non sembrano implementare, alme-no per i Dipartimenti, un modello puro di New Public Management, dato che la verticalizzazione appare contenuta e che consistenti sono i bilanciamenti al potere del Direttore negli assetti decisionali. Per quanto riguarda le differenze di genere, esse risultano contenute per quanto riguarda le percezioni di Direttori e Direttrici sull'influenza delle diverse figure accademiche nella governance. Questo apre ad un'interpretazione più in linea con l'esistenza di una pluralità di modelli di gover-nance sia tra gli uomini che tra le donne rispetto ad un'idea di stili di governo ‘ma-schili' e ‘femminili'. Infine, contrariamente a quanto rilevato per i modelli di go-vernance, vi sono differenze di genere abbastanza significative nelle valutazioni dei Direttori e delle Direttrici sul proprio ruolo e sulla rappresentanza del Diparti-mento negli organi di Ateneo. Rispetto ai loro colleghi, infatti, le donne tendono ad essere più autocritiche su entrambi gli aspetti. Questa risultanza appare in linea con il c.d. self-assessment bias, ovvero alla minor propensione femminile a riconoscere - e quindi valorizzare- il proprio ruolo -e conseguentemente, le proprie capacità e competenze. Questo potrebbe ripercuotersi negativamente sul proprio contesto la-vorativo e, in particolare, sulla capacità non solo di contrattare migliori condizioni retributive, ma anche di accedere alle posizioni apicali, accentuando, così, lo spe-cifico svantaggio femminile determinato in primo luogo dalla necessità di concilia-re ruoli professionali e ruoli familiari, ma anche, in non pochi casi, dallo stesso as-setto decisionale in cui si trovano ad operare.
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Orlandini, Giovanni. "La tutela contro il licenziamento ingiustificato nell'ordinamento dell'unione europea." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 136 (December 2012): 619–60. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-136004.

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Abstract:
Il tema della tutela contro il licenziamento illegittimo nell'ordinamento dell'UE č affrontato dall'autore proponendo una lettura dinamica dell'art. 30 della Carta di Nizza che tiene conto di quanto emerge dalle altre fonti sovranazionali sul tema, in particolare dalla Carta Sociale Europea riveduta nel 1996 e dalla giurisprudenza del Comitato europeo dei diritti sociali che ne monitora l'applicazione. Ciň permette di contraddire la consolidata interpretazione riduttiva della norma della Carta in base alla quale essa si limiterebbe a porre un generale principio di giustificazione del licenziamento senza porre sostanziali limiti alla discrezionalitŕ statale nell'identificare il tipo di giustificazione e di sanzioni applicabili. Nell'ultima parte del saggio, si rende conto del modo con cui il tema del licenziamento viene affrontato nell'ambito della nuova governance economica europea e, con riferimen- to all'ordinamento italiano, dell'influenza che questa ha avuto nel processo di riforma sfociato nella l. n. 92/2012. Ciň anche al fine di valutare se ed in che misura la Carta di Nizza abbia giocato un ruolo nel guidare l'azione delle istituzioni europee e del legislatore nazionale.
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Mancini, Elena. "Diritto alla salute, equità e governance delle malattie neglette e della povertà / Right to health, equity and governance of neglected diseases and poverty." Medicina e Morale 65, no. 4 (October 6, 2016): 477–93. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.444.

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Abstract:
L’articolo esamina la salute quale diritto umano fondamentale nelle principali Carte internazionali. Sarà in particolare ricostruito il percorso storico-concettuale che ha portato al riconoscimento della natura complessa e inclusiva del diritto alla salute. Il fallimento delle politiche sanitarie mirate a sconfiggere singole malattie - come avvenuto nel caso della malaria - ha imposto una maggiore attenzione verso i determinanti sociali della salute, dando origine ad un processo che ha portato a concepire la salute quale problema di equità internazionale la cui soluzione richiede la realizzazione di condizioni sociali, economiche e ambientali e la promozione di libertà umane fondamentali. Il diritto a godere del più alto livello di salute ricomprende oltre al diritto all’accesso a cure mediche e a farmaci di qualità, anche la disponibilità di misure igieniche, di corrette informazioni sanitarie e la protezione di libertà fondamentali quali la libertà dall’esclusione sociale e il possesso di titoli per l’accesso concreto alle cure essenziali primarie. Viene proposta una interpretazione dei diversi modelli di giustizia sanitaria elaborati per l’individuazione delle priorità nella utilizzazione delle risorse sanitarie, nella pianificazione degli interventi anche a livello internazionale e per la valutazione dei risultati da questi conseguiti in termini di equità e di protezione dei diritti umani. Sono esaminati gli indicatori e i parametri utilizzati per monitorare la progressiva realizzazione del diritto alla salute e l’efficacia degli interventi internazionali nel promuovere l’accesso universale alle cure con particolare attenzione alle strategie di contrasto delle malattie neglette e della povertà. In particolare viene illustrato il modello delle libertà sostanziali quali “capacitazioni” teorizzato da Amartya Sen e sviluppato da Martha Nussbaum nelle sue possibili applicazioni nell’ambito dell’accesso universale alle cure e delle possibili linee di azione della solidarietà internazionale.----------The aim of this article is to study health as a fundamental right in the main International Charters. We want to underline the historical and conceptual way that led to the recognition of the complex and inclusive nature of right to health. The failure of some sanitary policies supposed to defeat some illnesses – as it happened for malaria fever – obliged to give a better attention towards the social and economic determinants of health and consider the process that led to a new meaning of health: health as a problem of international equity. To realize this goal, is necessary, first of all, to understand social, economic and environmental conditions and to promote fundamental human freedoms. The right to enjoy a good level of health means not only to have the right to access to medical treatments or to high qualities medicines, but also to have a high level of sanitary measures and a correct sanitary information and to enjoy the right of freedom in order to avoid social exclusion and to obtain the access to primaries health treatment. In this article there is a proposal to help a better interpretation of the different models of justice in health care which are supposed to define equity in allocating main resources that are necessary to the international planning of the interventions. The results reached by international health policies are evaluated with regard to equity and protection of human rights. This proposal analyses the indicators and the parameters used to realize and control the progressive realization of the right to health and the impact of the international interventions used in order to promote a universal access to treatments; in particular it examines the strategies used against the neglected tropical diseases. In details it explains the model of substantial freedoms as capabilities, as it has been theorized by Amartya Sen and developed by Martha Nussbaum, used in their possible applications with regards to universal access to treatments and also to feasible international solidarity actions.
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Verde, Serena. "Lomé: attori e processi di una transizione democratica." STORIA URBANA, no. 126 (September 2010): 67–93. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126004.

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Abstract:
Nel quadro del recente dibattito che ha animato gli studi sull'evoluzione degli spazi urbani in Africa nel XXI secolo, questo studio intende analizzare le specificitŕ proprie alle dinamiche socio-spaziali della cittŕ di Lomé. In particolare ci si concentrerŕ sulle inedite relazioni tra Stato, cittadinanza e territorio createsi all'indomani della turbolenta transizione democratica dei primi anni Novanta. La Conferenza Nazionale del 1991 ha visto da una parte l'affermazione di una societŕ civile determinata ad occupare spazi e funzioni sempre piů importanti all'interno delle dinamiche cittadine. Allo stesso tempo, i disordini politici e le violenze che ne seguirono hanno scosso profondamente la cittŕ di Lomé. Il processo di frammentazione socio-spaziale prodottosi in questo ultimo periodo ha portato alla ribalta nuovi attori sociali, che hanno saputo instaurare un peculiare rapporto col territorio della capitale togolese, assumendo un ruolo importante nella governance territoriale. Frutto di una ricerca sul campo effettuata tra il 2007 e il 2008, questo contributo intende mostrare come i mutamenti politici degli anni Novanta abbiano permesso, seppur parzialmente, di delegare il governo della cittŕ ad attori sociali prima emarginati, quali i giovani, le donne e le associazioni. Si vuole porre inoltre in evidenza come la rappresentazione stessa della cittŕ sia cambiata, grazie al lavoro di una stampa vivace e sempre piů indipendente.
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Vezzani, Bruno. "La responsabilità in politica." GRUPPI, no. 1 (July 2022): 15–50. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2021oa14019.

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Abstract:
In premessa si prende in esame, con l'aiuto della lingua latina, lo spazio semantico dei termini responsabilità e potere. Si analizzano successivamente le forme di potere alla luce del Katechon; di questo principio si illustra la doppia funzione: potere che frena e contemporaneamente promuove. Un breve percorso storico dal medio evo all'età moderna introduce il problema della connessione fra l'assolutismo del potere e l'avvento del macchinismo con il divorzio fra etica e politica. L'indebolimento katetonico degli stati nazionali sfocia nel nichilismo e nel narcinismo mettendo in crisi il concetto di responsabilità individuale nella prospettiva politica. Viene considerato il processo di globalizzazione per i suoi esiti nei campi correlati della governance e dell'identità comunitaria. Seguono appunti sul concetto di prossimità nel contesto della problematica multiculturale. La conclusione si avvale dei contributi della letteratura sui problemi del rapporto fra tecnica e politica con considerazioni finali sulle prospettive della restaurazione e del mantenimento della responsabilità.
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Bottero, Marta, Caterina Caprioli, Giulia Datola, Alessandra Oppio, and Francesca Torrieri. "Regeneration of Rogoredo railway: a combined approach using multi-criteria and financial analysis [Un approccio integrato per la rigenerazione dello scalo ferroviario di Rogoredo]." Valori e Valutazioni 31 (February 2023): 89–102. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223107.

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Abstract:
Abandoned areas such as neglected railways and urban voids represent a suitable opportunity for the regeneration and requalification of cities, according to the paradigms of sustainability and resilience. Urban transformation and urban regeneration processes are characterized by a high level of complexity, a dynamic behavior over time and interactions between the various actors involved in the process. Within this context, the present paper proposes the application of a combined evaluation framework, based on the integration of Multi-Criteria Decision Analysis (MCDA) with a Financial Analysis (FA) to assess different strategic scenarios for the regeneration of the Rogoredo railways area (Milan, Italy). The purpose of this framework is to take into account the complexity of the decision- making process, considering both the qualitative (social and environmental) and quantitative (economic- financial) aspects. In detail, the railway yards in the Rogoredo area in Milan (Italy) represent an emblematic case. The city of Milan, within the Territory Governance Plan (PGT), has already proposed interventions in this site aimed at reconnecting the infrastructural node and making it an attractive and inclusive pole. The present paper demonstrates the usefulness of evaluation procedures in supporting the entire decision-making process and defining the most suitable scenario considering the initial objective and the stakeholders’ interests. The innovative value provided by this application is represented precisely by the possibility of considering both the developer point of view through FA and the broader public perspective through the support of MCDA. This approach allowed to build and evaluate transformation scenarios capable of both attracting potential investors and promoting sustainable mobility models, social inclusion, eco-sustainable development, improvement of environmental quality through the design of new public areas, green spaces, and services for citizens. I vuoti urbani, quali ex aree industriali ed ex scali ferro- viari, rappresentano oggi un’importante occasione di riconversione delle città, nell’ottica di uno sviluppo in chiave sostenibile, resiliente e circolare. Tuttavia, gli interventi di trasformazione e rigenerazione urbana sono caratterizzati da un elevato grado di complessità e dinamicità, così come da un’elevata interazione tra le diverse componenti urbane, quali gli aspetti economici, ambientali, sociali e tra i diversi attori coinvolti nel processo. In questo contesto, l’approccio metodologico proposto nel presente contributo combina le Analisi- Multicriteri (AMC) con l’analisi Analisi Finanziaria (AF). Questo modello permette di analizzare e supportare il processo decisionale nella sua complessità, considerando sia gli aspetti qualitativi (sociali e ambientali) sia quelli quantitativi (economico- finanziari). Il caso degli scali ferroviari dell’area di Rogoredo a Milano (Italia) rap- presenta un caso emblematico. La stessa città di Milano, già all’interno del Piano di Governo del Territorio (PGT), propone interventi volti alla riconnessione di questo nodo infrastrutturale per renderlo un polo attrattivo e inclusivo. L’obiettivo di questo contributo è quello di applicare le AMC con l’AF per la valutazione di scenari alternativi, volti alla riqualificazione dell’ex scalo ferroviario di Rogoredo. La valutazione diventa, quindi, parte integrante dell’intero processo decisionale, supportandone tutte le fasi, da quella iniziale fino alla definizione dello scenario più idoneo agli obiettivi prefissati e agli interessi degli stakeholder coinvolti. Il valore aggiunto fornito dalla presente applicazione è rappresentato proprio dalla possibilità di considerare sia il punto di vista degli investitori, attraverso l’AF, sia la più ampia prospettiva pubblica, attraverso il supporto delle AMC. In questo modo è stato possibile costruire e valutare scenari di trasformazione in grado di attrarre possibili investitori e al tempo stesso capaci di promuovere modelli di mobilita sostenibile, forme di inclusione sociale, sviluppo eco-sostenibile, miglioramento della qualità ambientale, attraverso la progettazione di nuove aree pubbliche, spazi verdi e servizi per i cittadini. In questo processo, la valutazione assume un ruolo essenziale in quanto consente di mettere in luce i diversi obiettivi perseguiti dall’intervento di rigenerazione e le loro eventuali conflittualità. Inoltre, la loro identificazione può supportare la definizione di scenari alternativi di sviluppo, rendendo partecipati sia il processo progettuale sia quello decisionale.
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Rubans’ka, Yuliya, and Gianfranco Franz. "Geografia del potere e grandi progetti urbani in una cittŕ dell'ucraina." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 104 (October 2012): 123–39. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-104008.

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Abstract:
L'evoluzione delle politiche di sviluppo urbano nel contesto europeo degli ultimi decenni č stata caratterizzata da modifiche strutturali nelle relazioni di potere: dal governo della cittŕ, incentrato sulla pianificazione urbanistica e il piano regolatore si č passati a forme piů o meno articolate e solo in parte pluraliste di governance urbana, grazie alle quali importanti gruppi immobiliari, immobiliaristi improvvisati e free-riders, importanti gruppi industriali alleati con le grandi centrali del credito e della finanza, hanno trovato maggiori consensi politico-culturali e minori difficoltŕ procedurali nel dirigere, imporre e realizzare grandi progetti di trasformazione urbana. La progressiva crescita del mercato immobiliare, sostenuto e drogato dal mercato finanziario, ha facilitato la proposizione e la realizzazione di GPU, almeno fino al 2007/2008, anno del crack finanziario occidentale, dal quale sono rimasti parzialmente immuni Paesi emergenti le cui economie non erano state ancora tanto profondamente modificate dal sistema finanziario di Stati Uniti ed Europa occidentale. Con differenze di scala e di magnitudo una folta schiera di cittŕ europee e nordamericane si sono impegnate nella realizzazione di GPU, seguite in questo processo dalle principali cittŕ di Paesi emergenti o di potenze in via di consolidamento (Pechino, Shangai, San Paolo, Cittŕ del Messico ecc.). Anche cittŕ piccole e medie si sono impegnate nella sfida di innovare e trasformare i propri tessuti, la propria economia e il proprio rango urbano, investendo in progetti affidati molto spesso alle cosiddette "archistar" internazionali o a societŕ di progettazione parti- colarmente avanzate sui temi della costruzione ecologica e del risparmio energetico. Il presente saggio propone un caso studio particolarmente interessante, caratterizzato da dinamiche precipue e non riscontrabili in molti altri contesti: le recenti trasformazioni urbane nella cittŕ di Dnipropetrovsk (Nipropetrovsk), capoluogo dell'omonima regione, una delle cittŕ principali dell'Ucraina dal punto di vista economico, politico e culturale.
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Magnani, Carlo. "Coltivare le diversità La ricostruzione tra territorialità, immaginari e governance." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 130 (April 2021): 14–18. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-130-s1002.

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Abstract:
Ricostruire a seguito di emergenze di diversa origine richiede oggi una comprensione dei fenomeni a scala globale e locale. Da un lato i riferimenti di scenario a modelli economici e azione universali e dall'altro la comprensione delle opportunità di ogni luogo e della comunità insediata costituiscono due poli entro cui i processi di ricostruzione gravitano. È centrale l'esigenza di iscrivere dentro processi che necessitano di un grado minimo di uniformità le diversità che emergono dal rapporto con il contesto geografico, le sue sedimentazioni storiche e la costruzione di traiettorie di sviluppo specifiche.
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Salvini, Andrea. "Dentro le reti. Forme e processi della Network Governance." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (November 2011): 39–57. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004004.

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Abstract:
La complessitŕ dei fenomeni sociali e dei meccanismi di governo delleha prodotto l'allargamento della partecipazione alla sfera pubblica fino a comprendere un vasto orizzonte di soggetti interessati ad intervenire, a vario titolo, nella produzione di servizi e di beni comuni (istituzioni pubbliche, terzo settore, imprese). Le forme e i modi di questa partecipazione hanno previsto la costituzione di nuove entitŕ organizzative normalmente descritte mediante il concetto di rete; di conseguenza, stante la centralitŕ della dimensione reticolare che assumono i processi di governo all'interno della sfera pubblica "allargata", i concetti die ditendono a coincidere. In questo saggio si discutono le forme e i processi che caratterizzano il "governo mediante le reti", attingendo ad una duplice fonte teorica, lae l'interazionismo simbolico.
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Calza Bini, Paolo, and Caterina Cortese. "Sistemi di regolazione locale in una prospettiva di governance: proposte per l'analisi." ARGOMENTI, no. 33 (December 2011): 51–73. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-033003.

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Abstract:
Il saggio propone una rivisitazione del concetto di governance al fine di analizzare la sua validitŕ come modello per l'analisi dei sistemi locali di sviluppo. La riflessione inizia evidenziando le continuitŕ che esso dimostra di avere con sistemi pregressi di regolazione locale (modello distrettuale) nei quali i fattori socio-relazionali rappresentavano l'anello forte dello sviluppo e si conclude proponendo di utilizzare il modello di governance per osservare gli impatti socio-economici dei piů recenti programmi integrati territoriali. Tra limiti e opportunitŕ, gli autori convergeranno nell'osservare come l'utilizzo di una prospettiva propria della sociologia economica nello studio della governance locale possa rappresentare un'occasione per continuare a dare un'attenzione specifica alla dimensione meso (istituzioni) e micro (attori) dei processi che entrano nelle dinamiche dello sviluppo locale studiandone il sistema di relazioni e le pratiche di coordinamento.
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Mannarini, Terri. "Promuovere convivenza. Interazioni dialogiche e processi di conoscenza nelle esperienze di governo partecipato." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (March 2012): 11–18. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002002.

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Abstract:
Il saggio intende mettere in evidenza come le pratiche decisionali partecipate ispirate alla filosofia della governance costituiscano sfere pubbliche parziali in cui gli attori della comunità possono tematizzare e affrontare problemi collettivi, attuando processi di risignificazione e negoziando principi e norme. L'autrice suggerisce che la relazione con l'altro e i processi di costruzione collettiva della conoscenza - assunte quali dimensioni fondamentali della convivenza - possono essere letti attraverso la lente del modello dialogico della conoscenza sociale di Marková (2003), che enfatizza la natura tensiva della relazione e la sua proprietà di generare conoscenza condivisa.
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Borghini, Andrea. "Dal Governo alla Governance. Scenari, Orizzonti, Confini." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (November 2011): 19–37. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004003.

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Abstract:
L'autore sviluppa una versione critica del concetto di Governance: in particolare, focalizza l'attenzione sul nesso concettuale tra Stato e Governance da cui trarre indicazioni sui limiti del meccanismo della. La dialettica Stato-č applicata a due scenari specifici: lo scenario internazionale e lo scenario della teoria del potere. Nel primo, l'autore utilizza lo Stato-nazione come chiave concettuale privilegiata per comprendere i fallimenti dellaglobale; nel secondo, introducendo una versione bourdesiana di Stato, come detentore del potere simbolico, intende, da un lato, far emergere una prospettiva inedita del concetto di Stato, all'altro, fare della categoria di potere simbolico uno strumento in grado di svelare i rischi autoritari sottesi ai processi di. L'autore conclude con una breve analisi dei rapporti tra lae il concetto foucaultiano di, una prospettiva teorica utile nella misura in cui consente di chiarire la riorganizzazione e ricollocazione del potere nelle societŕ complesse.
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Cristiana Porcarelli and Marco Marucci. "Il ruolo del Terzo settore nei processi di governance dei Patti educativi di comunità." IUL Research 3, no. 5 (June 20, 2022): 268–77. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.284.

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Abstract:
Questo contributo intende analizzare alcune dinamiche legate allo sviluppo dei Patti educativi di comunità introdotti con il Piano Scuola 2020-2021, come strumenti operativi attraverso cui scuole, enti locali, istituzioni pubbliche e private, Terzo settore e anche cittadini possano cooperare insieme. Attraverso una revisione della letteratura in materia e un’analisi sui recenti dispositivi normativi, a partire dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si restituisce un quadro prospettico favorevole alla diffusione di queste pratiche nel territorio. La governance dei Patti educativi va pertanto presidiata come ulteriore opportunità strategica per l’attuazione dei progetti previsti nel PNRR e un efficace utilizzo delle risorse.
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Boccanegra, Luigi, and Angelo Pichierri. "Le ristrutturazioni delle imprese nei mercati globali: strategie di anticipazione e processi di governance." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (December 2009): 75–99. http://dx.doi.org/10.3280/so2009-002005.

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Abstract:
- Pichierri Since the late 1990s, restructuring anticipation is becoming a crucial issue, in consequence of the changing nature of restructuring and after a turning point in the process of European deindustrialisation. The current "non-standard" firms are becoming more and more interested by vertical disintegration or, better, by horizontal processes of "learning by monitoring". Strategic processes of restructuring are then requiring strategic forms of anticipation, like more social dialogue, early shared diagnosis and more "collective decisions", when the pressures of global markets are producing a multiplication of delocalisation and international fragmentation of activities, in production and services, with more "local games inside global players". This article is based on the results of an international research network on the processes of anticipating and accompanying the enterprises' restructuring practices in 26 firms and 8 countries in the European Union. It is also based on the many discussions, among researchers, practitioners, and consultants, on transversal issues in six international workshops. Furthermore, there is a deep analysis about three important Italian cases of restructuring (Fiat, STMicroelectronics, and Sabaf-Lumezzane industrial district) which were among the benchmarking case studies for the Project and the European Commission promoting and financing the research (see the website: www.fse-agire.com).
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Maria Sole Piccioli and Corinne Reier. "La partecipazione di studenti e studentesse: una sfida nell’ambito della governance scolastica." IUL Research 3, no. 5 (June 19, 2022): 181–97. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.299.

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Abstract:
A livello normativo, non mancano riferimenti e indicazioni sulla rilevanza del coinvolgimento attivo di studenti e studentesse ai processi e alle decisioni che li riguardano. Nonostante ciò, il legame trasformativo che si crea tra partecipazione attiva e contrasto delle diseguaglianze educative è poco oggetto di approfondimento. L'articolo contribuisce al tema con riflessioni, evidenze e con un approccio sistemico. Si approfondiscono i principali riferimenti normativi nazionali e internazionali e alcuni modelli pedagogici di partecipazione dei ragazzi e delle ragazze a scuola. Nella seconda parte, si propongono alcune evidenze e interventi metodologici in programmi di contrasto alle diseguaglianze educative e iniziative di potenziamento di leadership giovanile nell’ambito della governance scolastica.
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VIGNIERI, VINCENZO. "Co-produzione di valore nei servizi museali e performance multidimensionali: un approccio dinamico a supporto del management culturale." Sinergie Italian Journal of Management 38, no. 3 (January 15, 2021): 215–37. http://dx.doi.org/10.7433/s113.2020.12.

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Abstract:
Contesto della ricerca: nei piccoli centri urbani la co-produzione di servizi museali può essere una leva per la generazione di valore pubblico. Obiettivi del paper: lo scritto mira ad illustrare come un approccio multidimensionale di performance governance sia in grado di offrire una prospettiva sistemica per l’identificazione degli outcome gestionali, organizzativi e di comunità nonché di evidenziare leve per il miglioramento dei processi di generazione di valore nei musei e a beneficio della comunità. Metodologia: dapprima si è proceduto alla revisione della letteratura sul tema della co-produzione di servizi pubblici. Per analizzare le performance di tali contesti collaborativi si è costruito un framework multidimensionale, poi applicato ad un caso di studio. Infine, si è proceduto al riscontro delle proposizioni avanzate. Risultati: l’articolo evidenza in che modo la co-produzione sia in grado di apportare risorse aggiuntive rispetto a quelle in possesso all’organizzazione istituzionalmente responsabile del servizio. Inoltre, dall’applicazione del modello al caso emergono misure di performance gestionali, organizzative e di comunità. Limiti della ricerca: le limitazioni attengono alla reperibilità di informazioni quantitative per valutare gli effetti della iniziativa. Implicazioni pratiche: l’identificazione di performance driver fa emergere gli effetti della disponibilità di risorse sui diversi livelli di performance, evidenziando le connessioni causali che rivelano il contributo della co-produzione agli outcome. Originalità del paper: l’articolo sviluppa il framework analitico Dynamic Multidimensional Performance Governance ed evidenzia il contributo che la co-produzione offre ai processi di generazione di valore nei piccoli centri.
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Marotta, Giuseppe, and Concetta Nazzaro. "Value portfolio in the multifunctional farm: new theoretical-methodological approaches." RIVISTA DI ECONOMIA AGRARIA, no. 2 (October 2012): 7–36. http://dx.doi.org/10.3280/rea2012-002001.

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Abstract:
La creazione di valore e stata oggetto di significativa attenzione nel dibattito economico- agrario, nazionale e internazionale, degli ultimi anni, portando allo sviluppo di nuovi approcci teorici che hanno permesso di reinterpretare i processi di riposizionamento funzionale dell'impresa agricola (multifunzionale). In quest'ottica, percio, la multifunzionalita permette all'azienda di rispondere alle nuove istanze sociali, consapevoli e responsabili, produrre benessere collettivo, integrare il reddito, individuare percorsi di creazione di valore socialmente responsabile. In questo senso, si rinnova la tradizionale visione della multifunzionalita, la quale da strumento di giustificazione dell'intervento pubblico in agricoltura assume valore di vero e proprio fattore strategico di vantaggio competitivo. Il paper propone un modello teorico che consente di analizzare come i processi di boundary shift portino alla creazione di un "portafoglio di valori" (PV) (Marotta, Nazzaro, 2010; 2011a, 2011b), e a nuovi modelli di impresa agricola multifunzionale e multi-valore. Sul piano metodologico, l'utilizzo della Value Portfolio and Multifunctional Governance Analysis (VPMGA) (Marotta, Nazzaro, 2010; 2011a, 2011b), ha permesso di validare empiricamente il modello del PV, in specifiche filiere agroalimentari e sistemi rurali della Campania, secondo un approccio che, integrando e completando la value chain analysis e la governance value analysis, si pone come innovativo e meglio rappresentativo delle specificita dell'impresa agricola multifunzionale. I risultati hanno permesso di verificare come il boundary shift e, quindi, il PV, consentono di diversificare il rischio, in situazioni di crisi, rappresentando una strategia competitiva per le imprese multifunzionali rispetto alle imprese che conservano il solo core business tradizionale.
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Vecchi, Giancarlo. "Spending review: governance senza capacitŕ di governo. Dell'assenza di tecnostrutture pubbliche in grado di presidiare i processi di riforma amministrativa." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 53 (October 2013): 83–98. http://dx.doi.org/10.3280/riv2012-053007.

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Abstract:
The paper presents a reflection on the policy of cost-cutting and spending review in the Italian public sectors. The thesis is twofold. First of all, the paradigm used by the spending reviews' policies is based on the macro-economic theory that doesn't take into account the complexity of the implementation processes. Secondly, the weakness of the administrative technical bureaucracies in coordinating modernisation processes produces an incoherent diffusion of innovations. The paper discusses, as empirical examples, two relevant national programmes in the field of the judicial sector; these programmes are mobilising an interesting governance network at the territorial (local) level and a vast number of projects in specific territorial areas. The implementation of these interventions shows, however, that many judicial offices of the Nation lack the necessary resources and capabilities to sustain modernisation projects and, at the same time, the difficulty of central bureaucracies to oversee and safeguard a coherent fulfilment of the diffusion objectives, due to the fragility of technical bodies.
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Fasano, Alessandra. "Un'analisi delle normative regionali per il coordinamento dei tempi della cittŕ." ARGOMENTI, no. 28 (June 2010): 61–82. http://dx.doi.org/10.3280/arg2010-028004.

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Abstract:
Nell'ambito di studio delle misure di conciliazione e dei processi di governance verticale, l'autrice descrive una panoramica della legislazione italiana dalle pari opportunitŕ alle politiche temporali. In particolare, focalizza l'attenzione sul ruolo delle Amministrazioni Pubbliche regionali nella gestione delle politiche degli orari della cittŕ, ai sensi della L. 142/90 e/o della L. 53/2000. Attraverso un'analisi congiunta del grado di formulazione delle policies e del grado di previsione dell'implementazione della normativa regionale, presenta una tipologia del rendimento istituzionale delle Regioni italiane in materia di coordinamento dei tempi cittadini.
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Savini, Federico. "Il valore aggiunto della pianificazione sovra-locale: interventi strategici e governo centrale in Olanda." TERRITORIO, no. 59 (November 2011): 118–27. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059016.

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Abstract:
La progressiva decentralizzazione dei sistemi di pianificazione territoriale e la forte riduzione di capacitŕ di spesa dello Stato centrale sollevano questioni importanti sul ruolo dell'attore sovra-locale nelle pratiche di trasformazione urbana. Questo articolo dimostra che un possibile valore aggiunto della pianificazione sovra-locale si realizza nell'utilizzo di strumenti di governance, che agiscono sull'organizzazione e attivazione di processi decisionali complessi. A fronte dei suoi recenti sviluppi istituzionali, l'Olanda č trattato come caso studio per comprendere la mutazione del ruolo del Ministero della Pianificazione, delle Politiche abitative e dell'ambiente nella promozione e realizzazione di interventi strategici sul territorio.
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Bruni, Elsa Maria. "L'educazione nel tempo della post-verità. Pedagogia e mass-media." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 177–91. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9409.

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Abstract:
Il contributo intende ragionare in chiave pedagogica sulla configurazione che l'educazione e la scuola assumono o dovrebbero assumere in relazione ai cambiamenti in atto sul piano culturale e mediatico. In un tempo, che vive di post-verità, in cui l'intreccio finzione-realtà domina i modi di comunicare, di informare e di argomentare, una semiotica dell'educazione diventa funzionale a ridefinire i contorni della paideia intesa come processo continuo di prendere forma e di trasformarsi qualitativamente dell'individuo, invocata come farmaco per fronteggiare i diversi disorientamenti influenti sulla vita dei singoli e sulle sorti di intere comunità. In particolare, la vaghezza della e nella comunicazione, cui si intreccia il rischio dell'inattendibilità e del relativismo sempre più individualista a livello narrativo, reclama più che mai responsabilità, pensiero critico e capacità interpretative solide. Ad essere chiamata in causa ancora una volta è l'educazione e con essa il ruolo delle agenzie educative, della scuola in particolar modo, in virtù del ruolo, a cui sono tradizionalmente chiamate, di pensare e di governare i processi di formazione. In questo articolo ci si muove nella convinzione di ricentrare il tema formativo sulla dimensione culturale e intellettuale, sui fini di una pedagogia e di un'educazione che, lungi dal poter essere ridotta a atto tecnico e appannaggio di didatticismi alla moda, deve saper recuperare una narrazione incentrata sulla promozione di strumenti intellettuali, abiti mentali, atti a preparare i giovani a vivere il proprio tempo, a saper discernere, scegliere e agire in vista della piena realizzazione umana.
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Ottolenghi, Emanuele. "SOPRAVVIVERE SENZA GOVERNARE: L'ELEZIONE DIRETTA DEL PRIMO MINISTRO IN ISRAELE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 32, no. 2 (August 2002): 239–67. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200030148.

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Abstract:
IntroduzioneA seguito di un prolungato periodo di paralisi politica e frammentazione partitica durante gli anni ottanta, nel marzo 1992 il parlamento israeliano – la Knesset – adottò un nuovo e originale sistema consistente nell'elezione diretta del Premier –in contemporanea con l'elezione del parlamento – e nel mantenimento del legame fiduciario tra legislatore e governo. Scopo principale della riforma era di rafforzare l'esecutivo e garantire una maggior efficacia e coerenza nel processo di formulazione ed esecuzione della politica del governo. Il nuovo sistema è entrato in vigore per le elezioni del maggio 1996 e dopo appena cinque anni è stato abolito nel marzo del 2001.
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Rahola, Federico. "La macchina di cattura. I campi come dispositivo di controllo della mobilitŕ migrante." MONDI MIGRANTI, no. 2 (October 2009): 69–81. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-002005.

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Abstract:
Il ricorso massiccio a campi (di detenzione, identificazione, accoglienza, ecc.) sembra essere la principale risposta istituzionale per governare il movimento di soggetti a vario titolo !fuori posto". L'articolo prende le mosse dalla proliferazione di centri di confinamento che investe la superficie striata del presente: esplora la continuitŕ tra manifestazioni all'apparenza opposte di campo, ne rilegge la diffusione globale in base al piů generale processo di deterritorializzazione dei confini del presente, e ne suggerisce una specifica produttivitŕ, come dispositivi che incombono su soggetti displaced ratificandone una costante internabilitŕ e deportabilitŕ. I campi, in questa prospettiva., emergono come snodi di un apparato di cattura che piů che definire un'esclusione radicale produce forme di inclusione differenziali all'interno di una superficie problematicamente unificata.
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Toscano, Mario Aldo. "Introduzione. Il potere, il tempo, le forme." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (November 2011): 11–18. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004002.

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Abstract:
Il tema del potere č forse il tema piů drammatico che la societŕ deve affrontare. Ed č inevitabile perché la societŕ impone un processo organizzativo ed istituzionale che chiama in causa l'idea del governo a cui non tutti possono partecipare, con la conseguente differenza tra "governanti" e "governati". Questi ultimi possono tuttavia in vari modi esprimere il loro consenso e dissenso in un processo che dalla tradizione viene considerato democratico. Con la crescita e il potenziamento dell'identitŕ individuale nella storia, nuove esigenze intervengono nel processo democratico e il governo stesso assume una dimensione generale se non generica; con una serie di dilemmi che devono essere affrontati e che mostrano di essere fondamentali per il seguito del "discorso" democratico.
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Cotza, Alberto. "Pace di Corso e gli altri mercanti. Pirateria, società e istituzioni a Pisa nella seconda metà del XII secolo." SOCIETÀ E STORIA, no. 176 (August 2022): 215–39. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-0176002.

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Abstract:
Nel corso della seconda metà del XII secolo il comune di Pisa definì la pirateria come un insieme di comportamenti illeciti, che potevano essere puniti dai tribunali cittadini. Il saggio analizza le implicazioni sociali e politiche di questa definizione, a partire dalla corretta contestualizzazione di un ben documentato assalto pisano al porto di Tunisi dell'estate del 1200. L'autore propone di considerare la definizione formale della pirateria come un fenomeno sociale. Questa definizione è al cuore del processo che portò il comune a diventare un'istituzione politica in grado di governare l'accresciuta complessità sociale della città.
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Cervia, Silvia. "Governare la salute. Una riflessione sul modello di network toscano." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (November 2011): 101–20. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004007.

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Abstract:
Le trasformazioni dell'epoca post-moderna hanno inciso tanto profondamente sui sistemi sanitari da metterne in discussione il meccanismo stesso di legittimazione. Guardare alla salute come al risultato di un complesso sistema di variabili biologiche, fisiologiche, economiche, culturali e sociali implica infatti un ripensamento del tradizionale assetto di, fondato sulle gerarchie burocratiche e sui saperi esperti. Emergono cosě nuove forme di regolazionein grado di agire sulle diverse variabili intervenienti attraverso percorsi e processi di cooperazione tra i diversi attori pubblici e privati (). A partire dai diversi assetti di potere che un sistema a rete puň descrivere, l'articolo esplora i cambiamenti intervenuti sull'assetto dei poteri regolativi in ambito sanitario per individuare i principi ispiratori del modello didefinito dalla Regione Toscana attraverso le "Societŕ della Salute".
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Costumato, Lorenzo, Fabiana Scalabrini, and Andrea Bonomi Savignon. "Ideal-tipi di performance management nella pianificazione delle Aziende Sanitarie. Una prima rilevazione empirica a livello nazionale." MECOSAN, no. 117 (April 2021): 7–26. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-117002.

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Abstract:
I quattro ideal-tipi di performance management (Bouckaert e Halligan, 2008) rappresentano altrettante fasi di un'evoluzione da un approccio non organico e prevalentemente focalizzato sulla rilevazione degli input (performance administration), a uno in cui il ciclo di gestione della performance e completamente integrato nei processi gestionali dell'organizzazione e interagisce con l'ambiente esterno (performance governance). Questi modelli hanno esercitato una decisa influenza sulla letteratura successiva in materia di performance management in ambito pubblico, ma sono stati solo sporadicamente indagati a livello empirico nel contesto sanitario (Halligan et al., 2012; Tenbensel e Burau, 2017). Il presente articolo fornisce un'analisi empirica dei piani della performance 2020-2022 pubblicati dalle ASL italiane, fornendo una risposta alla seguente domanda di ricerca: dopo oltre un decennio dall'adozione del D.Lgs. n. 150 del 2009, verso quale ideal-tipo di performance management sono orientate le Aziende Sanitarie Locali in Italia? Per rispondere a questa domanda, e stato definito un modello di valutazione qualitativa che consente di posizionare ogni ASL sul continuum descritto da Bouckaert e Halligan rispetto a sei ambiti di interesse specifici, frutto dell'incrocio tra quanto definito in letteratura e la normativa vigente sulla gestione del ciclo della performance, al fine di verificare se esiste una traiettoria di avanzamento delle ASL verso il modello performance governance.
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Tricarico, Michele. "Innovazione nella PA: strumenti e processi di governance a supporto della trasformazione digitale." PROJECT MANAGER (IL), no. 43 (July 2020): 30–35. http://dx.doi.org/10.3280/pm2020-043008.

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Pietta, Antonella, Marco Bagliani, and Edoardo Crescini. "L'Italia si adatta? La definizione delle politiche di adattamento al cambiamento climatico alla scala regionale." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 2 (May 2022): 71–91. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2022oa13801.

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Abstract:
Nelle politiche di adattamento la scala locale è centrale per delineare le vulnerabilità dei diversi territori e progettare azioni realmente efficaci. Il contributo presenta un'analisi critica delle politiche di adattamento individuate alla scala regionale in Italia focalizzando l'attenzione su alcune chiavi di lettura: l'impostazione generale delle politiche stesse, la governance messa in atto per l'implementazione, l'integrazione tra le politiche dal punto di vista orizzontale e verticale, la presenza e tipologia dei processi partecipativi, la considerazione delle caratteristiche dei singoli territori all'interno della progettazione delle politiche. Dalle ricerche qui illustrate emerge una situazione di luci ed ombre: su 21 amministrazioni, solo 4 hanno completato l'iter, mentre almeno 5 non hanno ancora iniziato a mobilitarsi in questa direzione.
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Morresi, Ferdinando. "Integrazione. Evoluzione del diritto? Integration. Development of Law? Integração. Evolução do Direito?" Revista Confluências Culturais 7, no. 2 (October 11, 2018): 9. http://dx.doi.org/10.21726/rccult.v7i2.610.

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Abstract:
In questo articolo cerco di descrivere alcuni elementi emergenti nelle politiche migratorie, rispetto alla cittadinanza, assumendo che il fenomeno sia rilevante per discutere il cambiamento di significato dello Stato di diritto coinvolto nel processo. Secondo alcune premesse hegeliane e schmittiane, l’analisi delinea che alcuni simboli adottati per governare le politiche di immigrazione e cittadinanza tendono a non fare alcuna differenza tra i due poli. Questo tipo di indifferenza simbolica viene valutato come un tradimento del principio di parità di trattamento e, allo stesso tempo, si stima che alcuni nuovi miti siano necessari per rinfrescare l’ordine legale e conferire ad esso un significato più profondo in termini di giustizia reale.
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Pacelli, Roberta. "Riterritorializzare l'informale. soggetti, intenzioni, pratiche." CRIOS, no. 23 (October 2022): 18–27. http://dx.doi.org/10.3280/crios2022-023003.

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Abstract:
Nell'ultimo decennio, l'informale è diventata una categoria ombrello, un caleidoscopio di pratiche diversissime d'uso ed appropriazione non autorizzati del territorio. Per tentare una fenomenologia delle pratiche informali sono possibili ed ugualmente necessari due approcci: il primo, qui definito istituzionale, è focalizzato sull'analisi dei processi di governance per comprendere le dinamiche strutturali che generano l'informale; il secondo, qui definito territoriale, è focalizzato sui soggetti e sulla loro agency per orientare la valutazione delle pratiche. Di seguito, si propone un esercizio di schematizzazione della fenomenologia delle pratiche informali mediante una lettura territoriale. Facendo riferimento al Sud Italia e particolarmente alla città di Napoli, si sono individuate "tre città informali" ciascuna materialmente prodotta e significata da altrettante categorie di soggetti individuali o collettivi, pubblici o no.
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Ferrari, Mauro. "Interazioni inevitabili. Operatori sociali pubblici e privati nel welfare locale." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2013): 103–22. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-004006.

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Abstract:
L'articolo prende lo spunto da ricerche qualitative ed etnografiche e da interventi di consulenza e formazione svolte in diversi distretti sovra comunali di due Regioni italiane (Emilia Romagna e Lombardia). Obiettivo dell'intervento č di analizzare come, a partire dalla cornice generale definita dalla L. 328/00, si stiano realizzando in Italia diverse e multiformi esperienze di frequentazione e di definizione dei ruoli fra soggetti istituzionali e soggetti di terzo settore, e di come questa assidua frequentazione implichi lo svilupparsi di interazioni inevitabili fra operatori che appartengono ad agenzie differenti: pubbliche, del privato sociale, ed in misura minore del privato profit. Si tratta di un tema che coinvolge le competenze ad agire degli operatori (di entrambi i "tipi" di operatori); che puň inficiare, o quantomeno indebolire, i processi di governance e che invece, se adeguatamente riconosciuto, puň invece sviluppare una consapevolezza capace di generare forme di riconoscimento reciproco ormai indispensabili.
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Spadaro, Chiara, and Giacomo Pettenati. "Le politiche urbane del cibo come possibile arena per la governance climatica urbana." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 2 (May 2022): 92–109. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2022oa13803.

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Abstract:
Nel dibattito sulla sostenibilità urbana hanno assunto un ruolo crescente, da circa vent'anni a questa parte, le cosiddette politiche urbane del cibo (PUC), che mirano a ridurre gli impatti ambientali e aumentare la giustizia socio-spaziale dei sistemi alimentari, agendo alla scala urbana. Tali politiche costituiscono secondo alcuni un ambito di grande potenzialità per la governance climatica urbana, grazie alla possibilità di agire sul consumo alimentare delle popolazioni urbane, che costituisce uno dei principali fattori di impatto ambientale su scala globale. Non mancano tuttavia le riflessioni critiche, relative alla realecapacità di azioni e politiche localizzate di modificare strutturalmente sistemi del cibo complessi. Questo contributo si interroga sul possibile ruolo delle PUC nel quadro della governance climatica urbana, a partire dall'analisi delle realtà presenti all'interno della Rete Italiana Politiche Locali del Cibo e con un approfondimento sui casi di Roma e Milano.
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Moscatelli, Matteo. "Nuovi orizzonti del welfare di fronte alle vulnerabilità emergenti." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (January 2023): 139–51. http://dx.doi.org/10.3280/we2022-002011.

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Abstract:
Nelle società contemporanee caratterizzate da diversi processi di decomposizione sociale e disaffezione partecipativa, il progetto di rigenerare comunità "inclusi-ve, innovative e riflessive" ha dovuto confrontarsi con nuove forme di disuguaglianza sociale e povertà, alcune acuite durante la crisi Covid-19. Al welfare è pertanto chiesto di ripensarsi per rispondere a questa diffusa vulnerabilità da un'ottica preventiva e ri-generativa con interventi asimmetrici per fare fronte alle problematicità emergenti. L'articolo ripercorre alcune di queste recenti trasformazioni e propone tre direttrici di cambiamento sulla base di alcune ricerche em-piriche condotte in Italia su progetti di riforma delle politiche sociali. Le ricerche considerate mostrano che i beni relazionali sono alla base di un welfare sosteni-bile, che l'approccio di intervento più efficace è di tipo multidisciplina-re/multifocale e che nuove governance integrate, reticolari e circolari sono in grado di dare senso all'azione, attraverso innovative logiche di co-progettazione e co-produzione che considerano le eterogeneità territoriali.
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