Journal articles on the topic 'Processi migratori'

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Galeotti, Glenda, Francesco De Maria, and Giovanna del Gobbo. "La ricerca educativa di fronte alla sfida delle migrazioni: potenziale di conoscenza e progetti di vita dei giovani della Costa d'Avorio." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 280–305. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9472.

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Abstract:
Fra le problematiche della contemporaneità, strutturali o emergenti, la mobilità umana ed il rapporto tra fenomeni migratori e processi di sviluppo rappresentano sicuramente ambiti sfidanti di riflessione e di ricerca educativa. Il contributo si inserisce all'interno del più recente dibattito della pedagogia della migrazione e dei migration studies sui concetti di cause, determinanti e drivers della migrazione. Gli autori adottano una prospettiva olistica e sistemica per interpretare in chiave pedagogica il fenomeno migratorio ed esplorare come la combinazione tra variabili individuali e fattori contestuali conduca il soggetto a sviluppare un'aspirazione migratoria ed a cercare altrove la possibilità di autorealizzazione personale e professionale. Sono presentati i risultati di una ricerca esplorativa realizzata in Costa d'Avorio che ha assunto come focus di analisi il potenziale di conoscenza alla base dei progetti migratori dei giovani. Lo studio evidenzia le potenzialità di un approccio integrato soggetto/contesto, capace di considerare anche aspirazioni, capacità e aspettative, per definire azioni educative volte a sostenere progetti di vita consapevoli, sia nei contesti di origine, sia in quelli di destinazione.
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Scavarda, Alice, Raffaella Ferrero Camoletto, and Vulca Fidolini. "Stranieri a tavola? Ridefinire i confini identitari attraverso le narrazioni alimentari." MONDI MIGRANTI, no. 2 (August 2021): 135–48. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-002008.

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Abstract:
Attraverso l'analisi di tre casi di studio che utilizzano tre approcci qualitativi diversi (l'intervista, la photovoice, l'etnografia virtuale), il presente articolo mostra come l'alimentazione nell'esperienza migratoria possa fungere da spazio, sociale e vir-tuale, reale e immaginario, per rivendicare confini simbolici che possono essere costruiti in modo nostalgico o riaffermati in quanto tratto distintivo che differenzia chi migra dall'autoctono. Allo stesso tempo, il cibo può operare come terreno di incontro e di ibridazione di tradizioni diverse, disvelando versanti talvolta insoliti o nascosti dei processi migratori.
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Celi, Giuseppe. "Mezzogiorno, flussi migratori e divario produttivo." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 2 (July 2012): 75–92. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-002003.

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Abstract:
Mezzogiorno, flussi migratori e divario produttivo Recentemente i flussi migratori interni dal Mezzogiorno al Centro Nord hanno ripreso a crescere. L'idea interpretativa che viene proposta in questo articolo č che la ripresa della mobilitŕ interna puň essere associata ad una doppia dinamica: la sostanziale convergenza verso l'alto tra Centro Nord e Mezzogiorno nei livelli di istruzione e la progressiva divergenza tra le due aree nelle rispettive strutture produttive. Come dimostra il contenuto fattoriale dei flussi di commercio estero, tale divergenza č stata favorita dai recenti processi di internazionalizzazione che hanno avuto un impatto asimmetrico sulle regioni italiane
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Durand, Jorge. "Le asimmetrie del potere. Politiche migratorie fra Messico e Stati Uniti." MONDI MIGRANTI, no. 2 (October 2009): 47–67. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-002004.

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Abstract:
Nel corso degli ultimi 100 anni l'azione politica del Messico ha attraversato cinque fasi: i primi decenni del ventesimo secolo con l'attuazione di interventi finalizzati a dissuadere i potenziali migranti dal lasciare il Messico; una politica di negoziazione durante e dopo la seconda guerra mondiale; un approccio orientato al "laissez faire" negli anni '70 ed '80, una politica della "limitazione dei danni" negli anni '90; infine le proposte ed i discorsi centrati sulla "responsabilitŕ condivisa". Questo contributo esamina ogni fase e come queste abbiano dato forma alle contemporanee modalitŕ di relazione tra gli Usa ed il Messico in relazione ai processi migratori e alla direzione delle politiche migratorie del Messico.
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Bergamaschi, Maurizio, and Valeria Piro. "Processi di territorializzazione e flussi migratori. Pensare le migrazioni in prospettiva territoriale." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 117 (January 2019): 7–18. http://dx.doi.org/10.3280/sur2018-117001.

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Gallina, Vittoria. "Bisogni formativi e politiche di welfare." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 139–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120007.

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Abstract:
Il lifelong learning č la risposta che le politiche educative hanno saputo costruire alla fine del secolo scorso di fronte ai processi di mondializzazione del lavoro ed ai fenomeni migratori. La durezza e la complessitŕ dei processi sociali indotti dal cambiamento produttivo nel mondo globale chiedono uno sforzo di conoscenza ed un impegno di risorse inedito, per contrastare processi di disgregazione sociale e per sostenere gli individui che "rischiano" nel mondo del lavoro flessibile. Le prospettive educative sono chiamate a inventare percorsi che aiutino gli individui a vedere lontano e a progettarsi al di lŕ della occupazioneche il mercato del lavoro presenta oggi come unica, quasi, opportunitŕ di inserimento sociale. Sistemi formativi/ istruttivi efficaci dovranno progressivamente abbandonare la illusoria valenza dei percorsi interdisciplinari, valorizzando invece la trasversalitŕ di saperi e competenze e esplicitando le finalitŕ di ogni fase del processo di apprendimento, al fine di attribuire a questo senso e valore per il soggetto che apprende.
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Policicchio, Nicola. "Gruppi e migrazioni." GRUPPI, no. 1 (October 2020): 134–51. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2020oa10489.

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Abstract:
L'incontro con lo straniero reca con sé la conoscenza di aspetti nuovi, ma anche sentimenti di inquietudine. L'esperienza migratoria porta ad accogliere al proprio interno contraddizioni, conflitti e ambivalenze, a volte sofferenza e traumi. Questi sono processi individuali e collettivi che agiscono sia sul piano consapevole che inconscio.Quando l'incontro avviene durante un periodo di crisi del contesto, le variabili esterne avranno un'influenza maggiore sulla qualità delle relazioni nel mondo esterno e sull'integrità dell'identità dei soggetti. Queste interazioni possono causare conflitti forti e pericolosi. Attraverso il riferimento ad alcuni concetti di base provenienti dalla teoria della psicodinamica dei gruppi, l'autore prova a indicare alcuni sentieri di pensiero utili ad attraversare questi territori dell 'esistenza. Alcune considerazioni sono orientate a esplorare l'esperienza delle accoglienze per richiedenti asilo e rifugiati. L'autore suggerisce infine come un modo di pensare orientato ai gruppi possa essere efficace nell'affrontare le sfide della crisi contemporanea e interagire positivamente con i cambiamenti derivanti dall'influenza dei flussi migratori.
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Gaibazzi, Paolo. "Qui, nell'Altrove: giovani, migrazione e immaginazione geo-sociale nel Gambia rurale." MONDI MIGRANTI, no. 3 (March 2011): 117–29. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-003008.

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Abstract:
La valle del Gambia conosce da diverse generazioni l'emigrazione su scala internazionale. In diverse zone del Paese, come i villaggi Soninke analizzati in questo articolo, la migrazione ha assunto un peso sociale ed economico notevole. I giovani, soprattutto se uomini, crescono in un ambiente migratorio e spesso coltivano il sogno di raggiungere parenti ed amici all'estero in un futuro quanto piů prossimo. Tuttavia, prestare attenzione ai desideri di migrazione dei giovani gambiani significa anche prendere in considerazione altri e piů ampi processi di immaginazione di luoghi e mondi culturali lontani. Beni materiali e immateriali provenienti dall'estero attraversano il Gambia e contribuiscono alla costruzione di una realtŕ sociale in cui l'Altrove diventa una dimensione del Qui. Pensare e pensarsi altrove assume cosě diversi significati nella vita quotidiana dei giovani gambiani, plasmando non solo i loro progetti migratori, ma pratiche culturali e narrazioni personali attraverso le quali essi cercano di dar forma e senso alla propria esistenza a ‘casa'. Questo articolo mette pertanto in evidenza i molteplici aspetti ‘locali' dell'immaginazione geo-sociale nella vita dei giovani uomini.
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Colombo, Maddalena, Ciro Tarantino, and Paolo Boccagni. "Introduzione. Disabilità e migrazione. Gli studi in Italia." MONDI MIGRANTI, no. 3 (November 2022): 9–25. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003001.

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Abstract:
Nei processi migratori le persone con disabilità sono pressoché invisibili per quanto esposte a rischi crescenti di discriminazione negativa; riconoscere tale discriminazione multipla non e` semplice perché spesso e` implicita, nascosta dentro le prassi istituzionali e giuridiche, e non percepita come tale dalla stessa persona che ne è vittima. La conoscenza di questo fenomeno è parziale a tutti i livelli: la letteratura internazionale è limitata e specialistica (prevale l'ambito medico); gli studi sul campo - anche in Italia - sono rari. L'articolo, che introduce il dossier Disabilità e migrazione. Gli studi in Italia nel quale si traccia una prima mappa di come e dove gli svantaggi si vanno a cumulare nello spazio sociale, vuole delineare l'orizzonte di un campo di studi interdisciplinari che merita di essere approfondito sia per migliorare la conoscenza dei processi intersezionali di "disabilitazione" sia per rendere più efficace l'intervento nei contesti di care.
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de Bernart, Maura, Roberto Rizza, and Paolo Zurla. "Il commercio ambulante degli immigrati in spiaggia a Rimini: una ricerca su "economie etniche" e processi migratori." MONDI MIGRANTI, no. 1 (July 2011): 85–107. http://dx.doi.org/10.3280/mm2011-001005.

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Molli, Samuele Davide, and Maurizio Ambrosini. "Immigrazione, Religione e Integrazione. Il caso delle comunità sikh e filippine in Lo." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (October 2021): 99–121. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-special-2021oa12470.

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Abstract:
La trasformazione multireligiosa dell'Italia è uno dei più rilevanti fenomeni sociali seguiti ai flussi migratori, nonché una delle questioni più controverse. L'articolo entra nel merito del nuovo pluralismo e discute il rapporto tra le comunità religiose ristabilite dagli immigrati e i processi di integrazione che ne derivano. Dopo una rassegna della letteratura internazionale sul tema, il contributo prende in esame due casi studio rappresentativi dei tipi di pluralismo religioso: il caso dei sikh in provincia di Bergamo e dei cattolici filippini nella città di Milano; in chiave comparativa, si confronta il ruolo della religione per due significative esperienze di radicamento territoriale e di partecipazione economica degli immigrati in Lombardia. Nello specifico, in primo luogo, vengono ricostruiti i processi alla base dello sviluppo di una nuova geografia religiosa; si analizzano le differenti risorse che la partecipazione ai luoghi di culto fornisce ai fedeli sikh e filippini per fronteggiare le difficoltà derivanti dall'inserimento in nuovo contesto. Vengono poi esaminate le forme di accettazione nei confronti di tali tipi di pluralismo, e infine viene indagato lo spirito civico sviluppato invece verso la più ampia realtà sociale. L'articolo conclude mostrando come le comunità religiose, nonostante le difficoltà rilevate rispetto al loro riconoscimento, siano una risorsa per i processi di integrazione degli immigrati, con importanti ricadute per la società ricevente.
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Costantini, Eleonora, and Luca Bonacini. "Organizzare i servizi nei processi di welfare territoriale. L'esperienza dell'Emilia-Romagna nell'offerta di servizi ai cittadini migranti." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (December 2021): 195–220. http://dx.doi.org/10.3280/so2021-002008.

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Abstract:
La scommessa di questo lavoro è di indagare come il sistema locale dei servizi sociali abbia reagito all'impatto dei flussi migratori, in un contesto regionale come l'Emilia-Romagna, descrivendo le principali dimensioni intorno alle quali si sono articolati i processi organizzativi nei nove comuni capoluogo. Come cioè sia avve-nuta l'integrazione tra i servizi specialistici rivolti a cittadini stranieri e il sistema dei servizi sociali generalisti. A seguito della riorganizzazione del welfare nazionale, infatti, i modi in cui i servizi si organizzano a livello territoriale è l'esito di due pro-cessi convergenti: l'integrazione tra le politiche rilevanti per il benessere dei cittadi-ni e il coordinamento dalla pluralità di attori - istituzionali e non - coinvolti o coin-volgibili nella governance di queste politiche. L'indagine copre il periodo della pro-grammazione sociale che va dal 2007 al 2017 e utilizza una base dati composta da interviste semi-strutturate a funzionari comunali e regionali (11) oltre che dai documenti amministrativi di natura progettuale e finanziaria, prodotti nell'ambito dei Paini di Zona. L'elaborazione è stata condotta utilizzando una Cluster Analy-sis sulla base di variabili ottenute attraverso la tecnica della Principal Component Analysis.
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Ricucci, Roberta. "Fra ansia di assimilazione e timori di comportamenti antisociali. Riflessioni intorno alle seconde generazioni." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (January 2022): 65–73. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-002006.

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Abstract:
L'articolo vuole offrire alcuni elementi di analisi sui processi di inclusione e integrazione di ragazze e ragazzi figli di famiglie immigrate sul territorio nazionale negli ultimi decenni. I flussi migratori sono divenuti nel tempo un fattore strutturale (e strutturante) della società italiana. In questi anni molti giovani di origine straniera si stanno confrontando con la delicata fase della transizione all'età adulta. Le loro dinamiche identitarie sono complesse e ricche di sfaccettature: lo studio di alcuni fenomeni sociali può contribuire a capirle. Particolare attenzione va posta a situazioni di marginalizzazione, microcriminalità giovanile e conflitto di matrice etnica. Allo stesso tempo il contributo sottolinea l'esistenza di percorsi di integrazione ed emancipazione per la gran parte dei giovani figli dell'immigrazione, soprattutto attraverso l'associazionismo e la costruzione di una presenza attiva in ambito sportivo e culturale. Il contributo propone quindi alcune riflessioni sull'identità e sulla convivenza al fine di cogliere i bisogni dei territori e sviluppare risposte in grado di contrastare il disagio e l'emarginazione delle seconde generazioni.
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Nadler, Robert. "Multilocalitŕ: un concetto emergente fra mobilitŕ e migrazione." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 119–33. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094009.

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Abstract:
Da tempo il tema della mobilitŕ sociale e spaziale interessa discipline come la sociologia, la geografia e l'economia. I processi migratori, dall'altro, sono diventati un oggetto specifico della ricerca scientifica. Tuttavia entrambi si sono sviluppati all'interno delle societŕ industriali moderne e appare lecito dubitare del fatto che essi possano ancora rappresentare in modo adeguato la condizione di individui e di gruppi sociali post-moderni che devono organizzare la propria vita in contesti socio-spaziali altamente flessibili. L'Ufficio Federale per l'Edilizia e la Progettazione Regionale tedesco () ha recentemente dedicato un numero speciale della rivista "Informazioni sullo Sviluppo Spaziale" () al tema della multilocalitŕ. Il termine sta assumendo sempre piů importanza nel dibattito internazionale al fine di descrivere alcuni tratti specifici della vita quotidiana postmoderna. In questo saggio l'autore ripercorre i passaggi salienti del dibattito sul tema in corso nell'ambiente scientifico di lingua tedesca. In un primo momento, descrivendo il significato attribuito al concetto di multilocalitŕ e agli elementi che lo differenziano da quelli di mobilitŕ e di migrazione. In seguito, mostrandone i campi di applicazione di maggiore interesse per la ricerca scientifica.
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Ravecca, Andrea. "Partecipazione religiosa, seconde generazioni e successo scolastico: quali connessioni?" MONDI MIGRANTI, no. 2 (January 2011): 61–86. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-002003.

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Abstract:
Č comunemente riconosciuto che il successo scolastico degli alunni d'origine straniera rappresenti un valido indicatore della buona riuscita dei processi d'inclusione. I fattori che influenzano le dinamiche sottostanti al successo scolastico sono in gran parte riconducibili agli aspetti socio economici famigliari, i quali perň da soli non sono sufficienti a spiegarne gli esiti, sia perché all'interno dei fenomeni migratori questi assumono forme inedite ed accentuate, sia perché entrano gioco altri fattori che, se pur comuni a tutti gli studenti, risultano anch'essi piů intensificati nel loro agire nelle popolazioni migranti. Questi aspetti sono molteplici e fanno in gran parte riferimento alla capacitŕ di produrre ed utilizzare il capitale sociale, sia nelle sue forme generali, sia specifiche (capitale sociale etnico), inteso come risorsa in grado di accompagnare i giovani nel loro cammino educativo. Religione, religiositŕ e partecipazione religiosa sono tra i piů potenti mezzi attraverso i quali i migranti possono generare capitale sociale: lo scopo del presente contributo č quello di presentare una rassegna ragionata della letteratura per identificare quando ed in quali circostanze gli aspetti religiosi si presentino come fonti di supporto per il successo (scolastico) dei migranti, o quando al contrario lo inibiscono.
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Avallone, Gennaro. "Le relazioni territoriali nella evoluzione della sociologia urbana e rurale italiana." STORIA URBANA, no. 135 (February 2013): 119–33. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-135006.

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Abstract:
L'analisi sociologica si č costruita nel tempo attorno ad alcuni nuclei tematici, tra i quali quello dei cambiamenti socio-territoriali ha rappresentato un riferimento permanente, sul quale si č costruito uno specifico campo disciplinare, quello della sociologia urbana e rurale. Il testo presentato si pone l'obiettivo di evidenziare l'importanza che il tema delle relazioni territoriali ha avuto nella storia della sociologia urbana e rurale in Italia, presentando alcune emblematiche attivitŕ di ricerca. Questo approfondimento viene realizzato nella prima parte, in cui si presentano le trasformazioni intervenute nei rapporti tra cittŕ e campagna fino all'affermazione della cittŕ diffusa. A questo intento si associa un secondo obiettivo, che č quello di individuare, e attualizzare con riferimento ai mutamenti territoriali piů recenti, alcune significative ricorrenze tematiche. In particolare, nella seconda ed ultima parte del testo, l'attenzione si concentra su tre dimensioni, relative ai caratteri dei legami sociali, al nesso tra mutamenti territoriali e processi migratori e al rapporto tra urbanizzazione, ambiente e salute, rilevando la necessitŕ di approfondire, mediante la ricerca sul campo, le modalitŕ di produzione dello spazio urbano e le popolazioni che ne sono protagoniste.
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Finco, Matteo. "MIGRANTI E RICHIEDENTI ASILO: SOGGETTI DI DIRITTO O NON-PERSONE? DIRITTO ALLA SALUTE E MECCANISMI DI INCLUSIONE ED ESCLUSIONE NEL CONTESTO DEI PROCESSI MIGRATORI CONTEMPORANEI." Revista Direitos Humanos e Democracia 6, no. 12 (November 14, 2018): 2–13. http://dx.doi.org/10.21527/2317-5389.2018.12.2-13.

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Abstract:
Os chamados direitos humanos são caracterizados por uma reivindicação de universalidade: eles deveria ser desconectados dos atributos de cidadania e deveria assim ser reconhecidos a todos, em virtude da pertença de cada indivíduo à espécie humana. Ao mesmo tempo, os migrantes – especialmente os requerentes de asilo – na verdade parecem incorporar e reproduzir claramente a distinção entre pessoa física e pessoa jurídica, com consequências muitas vezes dramáticas. Objetivo deste artigo é analizar a categoria dos chamados migrantes económicos e os sinais do fenômeno da criminalização da imigração, para verificar se é possível afirmar que os migrantes são – de fato – considerados não-pessoas, que não se beneficiam dos direitos humanos. O trabalho é realizado por meio de análises bibliográficas e reflexões teóricas. As conclusões sugerem que o dispositivo da cidadania parece representar o requisito essencial para beneficiar dos direitos humanos.
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Sohrabi, Zeinab, and Ehsan Mousavi Khaneghah. "CHALLENGES OF USING LIVE PROCESS MIGRATION IN DISTRIBUTED EXASCALE SYSTEMS." Azerbaijan Journal of High Performance Computing 3, no. 2 (December 29, 2020): 151–63. http://dx.doi.org/10.32010/26166127.2020.3.2.151.163.

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Abstract:
Virtual machine-based process migrator mechanisms have the potential to be used in distributed exascale systems due to their ability to execute process execution and support environments with the heterogenous of the computational unit. The ability to reduce process suspension time and use the concept of live process migrator makes it possible to use this mechanism to transfer processes in distributed exascale systems to prevent related process activity failure. The performance function of a virtual machine-based process migrator mechanism cannot manage dynamic and interactive events and the effects of this event on the mechanism operation and the change in the basic concept of system activity from the concept of the process to the concept of global activity. This paper examines the challenges of dynamic and interactive event occurrence on virtual machine-based process migrators by analyzing VM-based migrator's performance function
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Milione, Anna. "L'intercultura in pratica: saperi, competenza e professionalità per la scuola plurale." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (September 2021): 191–213. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-001016.

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Abstract:
Le migrazioni odierne costituiscono un cambiamento strutturale della società contempora-nea, manifestano i segni delle trasformazioni degli assetti geopolitici mondiali, le dinamiche della globalizzazione e gli effetti che essa sta producendo sulla società (Sassen, 2014; Geisel-berger, 2017; Bauman, 2017; Latour, 2017). Il mondo sta cambiando profondamente e al tempo stesso cambiano gli strumenti di lettura della società: la globalizzazione e lo sviluppo delle nuove tecnologie hanno creato interconnessioni ed interdipendenze che mettono in di-scussione categorie concettuali autoreferenziali ed etnocentriche. In questa prospettiva, le migrazioni globali e la crescente mobilità verso l'Europa rendono molto rilevante l'analisi dei processi di inclusione sociale in relazione alle risposte che offrono i sistemi educativi. Non si tratta più solo di accogliere migrazioni temporanee, ma di imparare a costruire insieme, e imparare ad abitare uno spazio comune in vista di insediamenti durevoli (Latour, 2017). Questo cambiamento induce a rivedere radicalmente il canone monoculturale della scuola, a ripensare le strutture organizzative, il progetto pedagogico e le sue matrici curricolari. Il cambiamento epocale di questi ultimi decenni induce ad assumere una nuova vision in cui la scuola è chiamata a confrontarsi con le trasformazioni che attraversano la società globale e con il riemergere della condizione antropologica dell'homo migrans, in movimento da una parte all'altra del globo attraverso infrastrutture fisiche e/o telematiche, che porta a ridefinire i contenuti della cittadinanza sociale in una prospettiva planetaria. Questa visione avvalora e rende ancora più urgente il progetto dell'«Educazione interculturale» che, ancora impro-priamente associata al governo dei flussi migratori e all'inclusione scolastica degli alunni figli di immigrati, rappresenta un'occasione di rinnovamento culturale per la società nel suo insieme. In questa ottica, l'articolo intende definire i caratteri dell'educazione interculturale e, a partire dall'analisi delle pratiche di inclusione scolastica degli alunni con background mi-gratorio, mettere a fuoco le competenze e le professionalità necessarie a fronteggiare la plu-ralità dei bisogni educativi che si pongono nelle classi scolastiche italiane al fine di integrare tutte le diversità.
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Puga González, M. ª. Dolores, and Antonio Abellán García. "El primer movimiento migratorio en la biografía de los españoles." Estudios Geográficos 59, no. 233 (July 6, 2018): 689. http://dx.doi.org/10.3989/egeogr.1998.i233.587.

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Abstract:
Análisis del fenómeno migratorio desde la óptica del curso de vida de sus protagonistas: es un estudio longitudinal de la historia migratoria de las tres primeras cohortes del siglo (los nacidos en 1901-10, 1911-20 y 1921-30), y más en concreto de su primer movimiento, que para la mayoría de ellos fue el único y para casi todos el más importante y de mayores consecuencias biográficas. Se trata de situar la movilidad en el momento cronológico o histórico en que se produce, y en el momento biográfico o edad del sujeto en el cambio de municipio de residencia. [fr] Analyse du procès migratoire dès la perspective de la coiurse de vie; c'est une étude longitudinal de l'histoire migratoire des trois premières cohortes du siècle (1901-10, 1911-20, 1921-30), plus précisément de leur premier mouvement, qui fut l'unique pour la majorité et le plus important avec des grandes conséquences biographiques. Il s'agit de situer cette mobilité dans le moment historique où elle se développe et dans le moment biographique de l'individu.
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Niño Fuentes, Marta. "Salud y duelo en el proceso migratorio." Educational journal ESAMEC, no. 1 (2020): 47–55. http://dx.doi.org/10.12795/esamec.2020.i01.06.

Full text
Abstract:
El proceso migratorio conlleva una serie de factores de riesgo que derivan en la reproducción de problemas de salud y que están en íntima relación con el duelo migratorio. Desde el ámbito de la Educación Social es importante incidir en este tipo de carencias y adaptar actuaciones transversales que se correspondan con verdaderas iniciativas de Educación Emocional, dándole el reconocimiento a la profesión y dejando de lado el intrusismo laboral que en ocasiones queda relevado a figuras profesionales como son: médicos/as y psicólogos/as. Esto se convierte en un reto que debe ser trabajado por y para el bienestar emocional y social de la persona que ingresa en cualquier tipo institución. Con esta investigación se pretende evidenciar las carencias dentro del ámbito de intervención social con personas inmigrantes, así como observar el verdadero impacto que tiene el proceso migratorio en estas personas, capaz de desarrollar verdaderos problemas de salud mental. El colectivo seleccionado se corresponde con personas refugiadas dentro de la Primera Fase de Acogida de la Comisión Española de Ayuda al Refugiado (Sevilla). La muestra queda acotada en un total de 10 personas, 5 profesionales que trabajan en la institución anteriormente mencionada y 5 usuarios/as de ésta. La metodología se compone de entrevistas semiestructuradas, observaciones participantes durante el período de prácticas universitarias y del desarrollo de un análisis documental acorde con el problema de investigación. La recogida de toda la información pertinente para nuestra investigación, nos hace conscientes de que, dentro de la Primera Fase de la Comisión Española de Ayuda al Refugiado, existen carencias a la hora de trabajar con la Salud y el Duelo en el Proceso Migratorio.
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Tan, Shuqian, Hongshuang Wei, Ibrahima Camara, Haoran Jia, Kaili Cao, and Wangpeng Shi. "Symbiotic Bacteria System of Locusta migratoria Showed Antifungal Capabilities against Beauveria bassiana." International Journal of Molecular Sciences 24, no. 4 (February 5, 2023): 3138. http://dx.doi.org/10.3390/ijms24043138.

Full text
Abstract:
The stability of symbiotic flora is an important indicator of the health of an organism. Symbiotic bacteria have been proven to be closely involved in the immune process of organisms. The pathogenicity of Beauveria bassiana was studied in relation to symbiotic bacteria on the surface and inside of the migratory locust (Locusta migratoria). The results showed that the surface disinfection of test locusts contributed to the pathogenicity of B. bassiana to locusts. Most of the surface bacteria of L. migratoria caused some inhibition of B. bassiana growth, and LM5-4 (Raoultella ornithinolytica), LM5-2 (Enterobacter aerogenes), and LM5-13 (Citrobacter freundii) showed the highest inhibitory effect on the growth of B. bassiana. The inoculation of locusts with additional surface symbiotic bacteria reduced the virulence of B. bassiana to L. migratoria. Infection by different strains of B. bassiana caused similar changes in the symbiotic flora of migratory locusts. The inoculation of locusts with additional intestinal symbiotic bacteria (Enterobacter sp.) reduced the virulence of B. bassiana to L. migratoria. These findings illustrate the effect of bacterial communities on fungal infections in L. migratoria when seen from the perspective of ecology in a microenvironment. The active antifungal substances of such bacteria and their mechanisms of action need further study.
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Zang, Laura Mabel. "La inmigración suiza en el Territorio Nacional de Misiones entre 1920 y 1939. Una experiencia inmigratoria." RIEM. Revista internacional de estudios migratorios 7, no. 2 (October 23, 2017): 308. http://dx.doi.org/10.25115/riem.v7i2.1089.

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Abstract:
Introducción: El trabajo propone analizar las experiencias y mecanismos migratorios de los inmigrantes suizos asentados en Misiones entre 1920 y 1939. Método: El uso de fuentes cualitativas permitió adentrarnos en el proceso histórico de la inmigración suiza y los distintos mecanismos empleados para abordar el proyecto migratorio. Indagar en las historias particulares permitió develar las distintas estrategias que contemplaron los inmigrantes a la hora de partir, los motivos que los llevaron a tomar la decisión de emigrar, la situación de su país de origen, las políticas migratorias imperantes en cada momento y la necesidad de adaptarse a un entorno totalmente nuevo. Resultados: En Misiones, la instalación de inmigrantes suizos correspondió a un período en el que ya se habían cerrado las oportunidades de acceder a la tierra pública en las provincias argentinas de clima templado. El movimiento migratorio de este origen puede ser atribuido a dos grandes factores: por un lado, por la crítica situación económica de Europa en general y de Suiza en particular y, por el otro, la búsqueda de “mejorar fortuna” en un espacio nuevo. Discusión y/o Conclusión: El ingreso mayoritario de inmigrantes suizos al Territorio Nacional de Misiones puede ser reducido a dos momentos principales: durante la década de 1920 y en el período comprendido entre 1935 y 1939 con un registro de 800 personas hasta 1925 incrementándose la cifra a 2000 para el año 1939. La heterogeneidad de la inmigración suiza de uno y otro período no solo fue producto del contexto histórico en que arribaron, sino también a los orígenes regionales de procedencia, los mecanismos de puesta en marcha del proyecto migratorio y las diferencias socio-demográficas de los inmigrantes. Introduction: The paper proposes to analyze the experiences and migratory mechanisms of the Swiss immigrants settled in Misiones between 1920 and 1939.Method: The use of qualitative sources allowed delving into the historical process of Swiss immigration and the different mechanisms used to introduce it into the migration project. Investigating in the particular stories, allowed revealing the various strategies, which the immigrants contemplated at that time to leave, the reasons that led them to the decision to emigrate, the situation in their country of origin (motherland), the prevailing immigration policies, at all times, and the need to adapt to a completely new environment.Results: In Misiones, the installation of Swiss immigrants corresponded to a period in which had already been closed the opportunities for accessing to public lands in the Argentinian provinces of warm climate. The migratory movement from this origin can be attributed to two major factors: from one side, the critical economic situation in Europe in general and in Switzerland, in particular, and on the other side, the pursuit of "better fortune" in a new place.Discussion and/or Conclusion: The majority of Swiss immigrants to Misiones national territory can be reduced to two main points: during the 1920s decade, and in the period between 1935 and 1939, there is a record of 800 people until 1925, and increasing to the number to 2000 by the year 1939. The heterogeneity of Swiss immigration in each period was not only a product of the historical context in which they arrived, but also of the regional origins of precedence, the mechanism of startup of migratory project and socio-demographic differences of immigrants.
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Sudarsono, Hamim, Rosma Hasibuan, and Damayanti Buchori. "BIOLOGI DAN TRANSFORMASI BELALANG KEMBARA LOCUSTA MIGRATORIA MANILENSIS MEYEN (ORTHOPTERA: ACRIDIDAE) PADA BEBERAPA TINGKAT KEPADATAN POPULASI DI LABORATORIUM." Jurnal Hama dan Penyakit Tumbuhan Tropika 5, no. 1 (March 12, 2005): 24–31. http://dx.doi.org/10.23960/j.hptt.1524-31.

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Biology and Transformation of the Migratory Locust Locusta migratoria manilensis Meyen (Orthoptera: Acrididae) at Several Laboratory Population Density Levels. The migratory locust, Locusta migratoria manilensis Meyen (Orthoptera: Acrididae) is one of insect pests in Indonesia that undergoes a unique polymorphic biology. The locust develops a transformation phase which is triggered mainly by high population density. Its recent outbreaks in several regions of Indonesia cause major concern and control strategies must be developed to strengthen control efforts in the future. Its unique polymorphic phenomenon, therefore, must be investigated thoroughly for the basis of management of the outbreak. Due to its agility and its long range flying ability, the most realistic technique to study behavioral and morphological change of the locust is in controlled condition at a laboratory or a green house facility. The experiment was aimed to study effects of colony densities on the biology and transformation process of the migratory locust. More specifically, the experiment was to study effects of population density on the feeding activity, mortality rate, and the ratio of F/C and E/F of the migratory locust L. migratoria manilensis. The population densities were simulated in colonies at 2, 5, 10, 20, dan 30 couples per cage (cage size: 45x45x90 cm) reared in a green house. Results of the experiment show that, in general, higher densities of the migratory locust colonies tended to feed more rigorously than those of the less dense colonies. The locust remained in solitary phase at the density of 2-5 couples per cage whereas the transient phase occured at the density of 10-20 couples per cage. The colonies transformed to gregarious stage when their densities were 30 couples per cage or higher. Mortality percentage tended to be higher at colonies with higher density, especially for the third instar of the migratory locust.
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Souza, Bruno Augusto de, and Marcelo de Mello. "BRASÍLIA, LUZIÂNIA E AS REPERCUSSÕES TERRITORIAIS DE UMA METROPOLIZAÇÃO (IN)DESEJADA." Revista Cerrados 15, no. 02 (March 16, 2020): 129–44. http://dx.doi.org/10.22238/rc24482692v15n22017p129a144.

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O processo de transferência da capital federal do Rio de Janeiro para Brasília promoveu um expressivo fluxo migratório no território goiano. Os dados do Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (IBGE) indicam que processos migratórios centrados na capital da república ainda repercutem no crescimento populacional de municípios goianos localizados no entorno do Distrito Federal. Entre os municípios goianos afetados pela construção de Brasília, Luziânia aparece de maneira destacada, pois perdeu parte de seu território para a construção de Brasília e, posteriormente, foi fragmentado para a criação de outros cinco municípios. A proximidade com Brasília fez com que conjuntos habitacionais fossem construídos em Luziânia para arrefecer a pressão por moradia no interior do Distrito Federal. Os Conjuntos Habitacionais, por sua vez, originaram três dos cinco municípios criados por meio do parcelamento do território de Luziânia e são fundamentais para o entendimento de um processo de metropolização centrado em Brasília. Este contexto marcado por fragmentações territoriais e por expressivos movimentos migratórios promoveu a elaboração de um conceito jurídico desenvolvido para possibilitar a gestão de processos de metropolização que envolvem municípios de mais de uma Unidade Federativa. Esta figura jurídica é a Região Integrada de Desenvolvimento. Palavras-chave: Cidade; Fragmentação territorial; Metropolização. BRASILIA, LUZIANIA AND REPERCUSSIONS OF A TERRITORIAL METROPOLIZATION (UN)DESIRED Abstract The process of transferring the federal capital from Rio de Janeiro to Brasilia promoted a significant migratory flow in the territory of Goiás. Data from the Brazilian Institute of Geography and Statistics (IBGE) indicate that migratory processes centered on the capital of the republic still have repercussions on the population growth of municipalities located in the vicinity of the Federal District. Among the municipalities affected by the construction of Brasilia, Luziânia appears prominently, since it lost part of its territory for the construction of Brasília and was later fragmented to create five other municipalities. The proximity to Brasília caused housing projects to be built in Luziânia to cool down the pressure for housing in the interior of the Federal District. The Housing Sets, in turn, originated three of the five municipalities created by means of the subdivision of the territory of Luziânia and are fundamental for the understanding of a process of metropolization centered in Brasília. This context marked by territorial fragmentation and by expressive migratory movements promoted the elaboration of a legal concept developed to enable the management of processes of metropolization that involve municipalities of more than one Federative Unit. This legal figure is the Integrated Development Region. Keywords: City; Territorial fragmentation; Metropolization. BRASILIA, LUZIANIA Y REPERCUSIONES TERRITORIALES DE UN METROPOLIZACIÓN (NO)DESEADO Resumen El proceso de transferencia de la capital federal de Río de Janeiro a Brasilia promovió un expresivo flujo migratorio en el territorio goiano. Los datos del Instituto Brasileño de Geografía y Estadística (IBGE) indican que procesos migratorios centrados en la capital de la república aún repercuten en el crecimiento poblacional de municipios goianos ubicados en el entorno del Distrito Federal. Entre los municipios goianos afectados por la construcción de Brasilia, Luziânia aparece de manera destacada, pues perdió parte de su territorio para la construcción de Brasilia y posteriormente fue fragmentado para la creación de otros cinco municipios. La proximidad con Brasilia hizo que conjuntos habitacionales fueran construidos en Luziânia para enfriar la presión por vivienda en el interior del Distrito Federal. Los Conjuntos Habitacionales, a su vez, originaron tres de los cinco municipios creados por medio del parcelamiento del territorio de Luziânia y son fundamentales para el entendimiento de un proceso de metropolización centrado en Brasilia. Este contexto marcado por fragmentaciones territoriales y por expresivos movimientos migratorios promovió la elaboración de un concepto jurídico desarrollado para posibilitar la gestión de procesos de metropolización que involucran municipios de más de una Unidad Federativa. Esta figura jurídica es la Región Integrada de Desarrollo. Palabras clave: Ciudad; Fragmentación territorial; Metropolización.
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Montoya Zavala, Erika Cecilia, Martha Cecilia Herrera García, and Anna Ochoa O'Leary. "Foto-voz como Técnica de Investigación en Jóvenes Migrantes de Retorno. Trayectorias migratorias, identidad y educación." Empiria. Revista de metodología de ciencias sociales, no. 45 (January 15, 2020): 15. http://dx.doi.org/10.5944/empiria.45.2020.26303.

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El objetivo de este artículo es describir de manera general la técnica de investigación Foto-voz y valorar si ampliar los alcances de esta técnica, al tema de migración de retorno, nos ayuda a comprender el rol que juegan las trayectorias migratorias, el lenguaje, el estigma y la identidad en las aspiraciones educacionales de los jóvenes de retorno en la Universidad Autónoma de Sinaloa (UAS). Asimismo, es nuestro objetivo presentar los principales hallazgos en las tres categorías de análisis propuestas: las trayectorias migratorias, el estigma- identidad, y las aspiraciones educativas de los jóvenes retornados. Utilizamos el instrumento de la Foto-Voz, la cual es una técnica de investigación cualitativa, de muestreo intencional y de acción participante. Participaron jóvenes de retorno, jóvenes sin experiencia migratoria y profesores y profesoras de la Facultad de Estudios Internacionales y Políticas Públicas de la UAS en Culiacán, Sinaloa, en un taller de fotografía donde expresan sus experiencias migratorias, su identidad y sus aspiraciones educativas por medio de fotos y pequeñas narrativas. Se reclutaron 15 participantes, por medio de invitación directa, difusión de información del taller de fotografía y por medio de bola de nieve. Dentro de los resultados podemos destacar que ampliar el alcance de Foto-voz al tema de migración de retorno de jóvenes, tiene utilidad al proporcionar a los y las recién llegadas herramientas para expresar su identidad (todavía incomprensible para ellos) con representaciones simbólicas a través de fotografías. Sus testimonios reflejan una introspección y un esfuerzo de autoconocimiento sobre sus sentimientos y perspectivas. Con esta técnica identificamos y priorizamos situaciones de exclusión e inclusión en las trayectorias migratorias y en el proceso de inmersión en la universidad de los jóvenes retornados.The objective of this article is to describe in a general way the Photo-voice research tecnique and assess whether extending the scope of this tecnique to the issue of return migration helps us to understand the role played by migratory trajectories, language, stigma and identity in the educational aspirations of returning youth at the Autonomous University of Sinaloa (UAS). Likewise, it is our objective to present the main findings in three categories of analysis: migratory trajectories, stigma-identity, and the educational aspirations of young returnees. Methodology: Foto-Voz is a technique of qualitative research, non-representative sampling and participatory action. Participated in a photography workshop: young people of returned, young people without migratory experience and professors from the Faculty of International Studies and Public Policies of the UAS in Culiacán, Sinaloa, where they express their migratory experiences and their educational aspirations through photos and small narratives. 15 participants were recruited, through direct invitation, dissemination of information from the photography workshop and by a snowball. Findings: Extending the scope of the Fotovoz to the issue of return migration of young people, is useful in providing newcomers with tools to express their identity (still incomprehensible to them) with symbolic representations through photographs. Their testimonies reflect an introspection and an effort of self-knowledge about their feelings and perspectives. Under this methodology we identify and prioritize situations of exclusion and inclusion in migratory trajectories and in the process of immersion in the university of the young returned.
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Rodríguez Rico, Reynier. "Diferencias de género en la migración interna hacia La Habana durante la segunda mitad del siglo XX." RIEM. Revista internacional de estudios migratorios 8, no. 2 (July 11, 2019): 195. http://dx.doi.org/10.25115/riem.v8i2.2318.

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Abstract:
El presente artículo se traza como objetivo fundamental establecer las diferencias de género en el proceso de decisión y los motivos de la migración interna hacia La Habana en el periodo que media entre los años 1959 y 2000. Se parte de la utilización de métodos estadísticos descriptivos, índices y medidas tomadas del análisis demográfico que permiten comprobar, de un lado, el comportamiento de los saldos migratorios positivos que se localizan en la capital cubana y del otro, una feminización cuantitativa que se presenta como indefectible antecedente en la relación género-migración. Sin embargo, el análisis es aleccionador cuando se examina la participación e interacción de hombres y mujeres en el contexto de roles y actividades que le son asignados diferentemente a unos y otros desde un conjunto de variables sociodemográficas que permiten caracterizar este proceso migratorio. En este caso se emplean tablas de doble entrada o crosstabs, que provenientes de la Estadística Descriptiva, aportan el porcentaje diferencial que marcan los géneros en lo que respecta a la conducta migratoria. De esta forma, se logra un perfil de los migrantes, que desde su socialización y el género en una perspectiva integradora, permiten una comprensión abreviada de tres perfiles temporales notablemente diferenciados y estrechamente ligados a los acontecimientos socioeconómicos que acontecen en Cuba. The present article characterizes the decision making process and migratory reasons towards the city of Havana in the period 1959-2000, from a gender perspective; that allows analyzing the participation and interaction of men and women in this process, based on the norms and values that prevail in society and that will influence the roles and activities that are assigned differently to each other from a set of socio-demographic variables which intervene in this process. Descriptive statistical methods are used, as well as indexes and measures taken from the demographic analysis that allow to verify: first, a quantitative feminization in the migration, and secondly, the majority percentage weight that men versus women mark with respect to this set of socio-demographic characteristics. Finally, three temporal profiles are constructed that describe the behaviour by gender in the decision and the reasons for the migration.
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Barragán-Ochoa, Fernando. "El análisis de redes espaciales para el estudio de las migraciones internas: una aplicación al caso ecuatoriano." Documents d'Anàlisi Geogràfica 68, no. 2 (May 18, 2022): 335–61. http://dx.doi.org/10.5565/rev/dag.696.

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Abstract:
Los flujos migratorios articulan espacios de salida y llegada que conforman redes espaciales. A partir del análisis de redes, se explora el caso ecuatoriano para comprender la estructura y dinámica de la migración interna. La explotación del último censo permite construir una base de datos de migraciones internas analizada en el software Gephi. El cálculo de indicadores del análisis de redes evidencia el rol de los nodos en la red. Se determina que la red migratoria interna en Ecuador se caracteriza por la complejidad de sus interacciones, lo que no se opone a una jerarquización vinculada con el rol de los espacios en el sistema territorial. La escala nacional funciona como un sistema de migraciones conformado por subredes que expresan una estructura regional de la dinámica migratoria. Finalmente, la investigación evidencia la potencialidad del uso y desarrollo del paradigma red para el estudio de los complejos migratorios internos. Así también, el trabajo muestra que la complejidad y las redes son cada vez más importantes para la comprensión y la gestión de la planificación y el ordenamiento de los territorios.
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Handerson, Joseph, and Rose-Myrlie Joseph. "As Relações de Gênero, de Classe e de Raça: mulheres migrantes haitianas na França e no Brasil." Revista de Estudos e Pesquisas sobre as Américas 9, no. 2 (December 22, 2015): 33. http://dx.doi.org/10.21057/repam.v9i2.17266.

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Abstract:
Este artigo analisa as dinâmicas migratórias das mulheres haitianas na França e no Brasil. O texto articula-se a partir de três dimensões: 1) a trajetória de vida das mulheres haitianas no Haiti, na França e no Brasil; 2) as lógicas do processo de decadência de status social e profissional dessas mulheres a partir de suas experiências migratórias na França e no Brasil; 3) as relações de gênero, de classe, de raça e de nacionalidade no contexto migratório dessas mulheres. A pesquisa etnográfica, a observação participante, as entrevistas, notadamente as quatro trajetórias de vida (Laurette e Keli na França, Yolette e Anne no Brasil) analisadas substantivamente neste artigo iluminam e evidenciam como se articula as relações de gênero, de classe e de raça no espaço da migração (trans)nacional haitiana, mostrando como algumas mulheres haitianas tinham um status social e profissional da classe média no Haiti, possuíam empregadas domésticas nas próprias casas, desprezavam o serviço doméstico, e por sua vez ao chegarem na França e no Brasil, elas se tornaram empregadas domésticas, tiveram uma decadência profissional e de status social. Assim, a partir dessa experiência vivenciada no exterior, algumas dessas mulheres migrantes haitianas construíram uma visão crítica em relação ao serviço doméstico, no que tange à sua dimensão material e simbólica.***AbstractThis paper analyzes the migration dynamics of Haitian women in France and Brazil. The text is structured using three dimensions: 1) the trajectory of life of Haitian women in Haiti, France and Brazil; 2) the logic of social and professional status and the process of devolution these women experience due to migration to France and Brazil; and 3) the relations of gender, class, race, and nationality in the migratory context of these women. Utilizing ethnographic research, participant observation, interviews—notably those of four women (Laurette and Keli in France, Yolette and Anne in Brazil)—this paper examines, illuminates, and demonstrates how to articulate the relationship of gender, class, and race in the migratory experience of (trans) Haitian nationals.This paper shows how the drastic shift in class experiences of some Haitian women—many of whomwere of middle class statuses in Haiti, social positions that allow them domestic workers. These same women, upon arriving in France and Brazil, themselves became maidsand devolved both in professional and social standing. This paper centers on the knowledge gained from their migration experiences as some Haitian migrant women built a critical view of the very social structures that construct their realities.Keywords: Migration; Haitian Women; France and Brazil***ResumenEste artículo analiza las dinámicas migratorias de las mujeres haitianas en Francia y Brasil. El texto se articula a partir de tres dimensiones: 1) la trayectoria de vida de las mujeres haitianas en Haití, en Francia y en Brasil; 2) las lógicas del proceso de decadencia de estatus social y profesional de esas mujeres, a partir de sus experiencias migratorias en Francia y en Brasil; 3) las relaciones de género, de clase, de raza y de nacionalidad en el contexto migratorio de esas mujeres. La investigación etnográfica, la observación participante, las entrevistas, sobre todo las cuatro trayectorias de vida (Laurette y Keli en Francia, Yolette y Anne en Brasil) analizadas sustantivamente en este artículo iluminan y evidencian cómo se articulan las relaciones de género, de clase y de raza en el espacio de la migración (tras)nacional haitiana, mostrando cómo algunas mujeres haitianas que tenían un estatus social y profesional de la clase media en Haití, poseían empleadas domésticas en las propias casas, despreciaban el servicio doméstico, a su vez, al llegar a Francia y a Brasil, ellas mismas se tornaron empleadas domésticas, tuvieron una decadencia profesional y de estatus social. De esta forma, a partir de esa experiencia vivenciada en el exterior, algunas de esasmujeres migrantes haitianas construyeron una visión crítica en relación al servicio doméstico, en lo que refiere a su dimensión material y simbólica.Palabras-clave: Migración, Mujeres haitianas, Francia y Brasil.
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Durán-Migliardi, Carlos, and Luis Eduardo Thayer-Correa. "CIUDADANÍA PRECARIA: HACIA UNA DEFINICIÓN CONCEPTUAL PARA LA CARACTERIZACIÓN DE LOS PROCESOS MIGRATORIOS CONTEMPORÁNEOS." Revista Republicana 28 (January 25, 2020): 97–117. http://dx.doi.org/10.21017/rev.repub.2020.v28.a78.

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Lutz, Helma. "Gender in the Migratory Process." Journal of Ethnic and Migration Studies 36, no. 10 (June 29, 2010): 1647–63. http://dx.doi.org/10.1080/1369183x.2010.489373.

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Zambrano Vázquez, Diana Pamela. "El derecho internacional humanitario frente a los movimientos migratorios." Anuario Iberoamericano sobre Derecho Internacional Humanitario 3, no. 1 (December 5, 2022): 135–66. http://dx.doi.org/10.5294/aidih.2022.3.5.

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Abstract:
La ruta migratoria es un escenario fértil para la vulneración de los derechos humanos, de tal manera que, a pesar de que el migrante cuenta con un amplio acervo de instrumentos e instancias que velan por su tutela, el derecho internacional humanitario (dih), área que tiene delimitado su objeto de estudio a los conflictos armados internacionales y no internacionales, también ha mostrado interés por incidir en la migración. El objetivo del presente trabajo es determinar la manera en la que el dih puede influir en la migración, lo cual se demuestra a través de la actuación del personal del Comité Internacional de la Cruz Roja, quienes brindan apoyo en las estaciones migratorias y en otros puntos de la ruta migratoria; de igual manera se observa con la aplicación del corpus iuris del dih cuando sea más favorable para la persona. No obstante, al interior del Estado mexicano se han presentado desafíos que obstaculizan la materialización del dih; por esta razón, la difusión, la atención a las reuniones de expertos, considerar la ratificación de instrumentos internacionales humanitarios, así como la armonización entre la norma interna y la internacional, son ejes que coadyuvan en la implementación del dih al interior de los Estados.
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Desconsi, Cristiano. "Estratégias de inserção produtiva dos migrantes do sul do Brasil no Mato Grosso no período pós-1990." TRAVESSIA - revista do migrante, no. 68 (June 4, 2011): 63–74. http://dx.doi.org/10.48213/travessia.i68.499.

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Abstract:
Este trabalho trata do processo migratório do sul do Brasil para o Mato Grosso no período pós1990. Partimos do pressuposto de que este fluxo migratório apresenta uma heterogeneidade de grupos sociais com suas experiências que produzem relações que se modificam em cada período histórico. O objetivo central é analisar os caminhos e as estratégias de “entrada” no Mato Grosso desencadeadas pelos atuais pequenos proprietários rurais. A partir da análise das trajetórias, na primeira parte é construída uma contextualização que dialoga com o processo de desenvolvimento desencadeado na região; num segundo momento aprofunda a análise sobre a “chegada” desses atores sociais no Mato Grosso. Os atores sociais designados de “pequenos” se movimentam no ponto de destino buscando espaços de inserção produtiva e locais de residência. As lutas pelo acesso à terra e ao trabalho são centrais neste aspecto, exigindo dos atores uma avaliação constante de qual o “melhor lugar” para permanecer ou estabelecer nova etapa migratória.
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Oliveira, Camila Maciel, Rebeca Simoes Brito, Mercedes Balcells, Doris Sommer, Carlos Alberto Mourão-Junior, and Carlos Eduardo Siqueira. "O estresse na condição migratória em oficinas-piloto para brasileiros em Cambridge, EUA: “Programa Ulisses”." Revista Brasileira de Extensão Universitária 12, no. 2 (July 2, 2021): 245–56. http://dx.doi.org/10.36661/2358-0399.2021v12i2.11619.

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Abstract:
O avanço do movimento migratório evidencia sentimentos cada vez mais comuns como insegurança, medo, preocupação, desconforto, conhecidos como estresse relacionado à condição migratória. O objetivo deste relato de experiência foi descrever duas oficinas de um estudo piloto sobre estresse nessas condições. Assim, o Projeto Ulisses vem com a proposta de criar um ambiente que possibilite ao imigrante externar percepções e trabalhar possibilidades de redução do estresse enquanto estimula a promoção da saúde. A oficina foi pensada em duas atividades pilares: leitura/escuta de textos e trabalhos manuais, seguidas da reflexão sobre o processo. Ocorreram em outubro 2019 e janeiro 2020, para 11 participantes, por cerca de uma hora e meia, em Cambridge, Massachusetts, Estados Unidos. Observou-se que as atividades criaram um ambiente propício para os imigrantes discutirem aspectos do seu processo migratório, compartilharem experiências, estimulando à percepção individual do que poderia ser feito quanto ao autocuidado e à promoção da saúde.
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Norov, Sh Sh. "MIGRATORY PROCEDURES HUMAN RESOURCES IN GLOBALIZATION PROCESS." Теория и практика современной науки, no. 8 (2021): 3–5. http://dx.doi.org/10.46566/2412-9682_2021_74_3.

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Neves, Júlia Braga. "Um sentido para o fim: espaços migratórios e melancolia em Hanói, de Adriana Lisboa." Estudos de Literatura Brasileira Contemporânea, no. 45 (June 2015): 139–57. http://dx.doi.org/10.1590/2316-4018458.

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Abstract:
O objetivo deste artigo é analisar a maneira pela qual Adriana Lisboa representa o deslocamento migratório e o espaço urbano em Hanói (2013). A partir de discussões sobre a literatura como espaço de representação, argumenta-se que os espaços migratórios no romance de Lisboa são construídos em relação às reflexões e memórias dos protagonistas Alex e David. Nessa representação, percebe-se uma ênfase nas emoções, nos sentimentos e nos pensamentos das personagens como forma de refletir a situação do migrante numa metrópole nos Estados Unidos. Trata-se, portanto, do desdobramento das histórias de dois indivíduos para falar da história coletiva de sujeitos migrantes. No entanto, questionam-se as limitações éticas implicadas nessa representação da questão migratória, tendo em vista que a ênfase na melancolia e no isolamento como principais reações afetivas do processo migratório aparecem como empecilho para reflexões mais críticas sobre as consequências políticas e socioeconômicas da migração na sociedade contemporânea.
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Machado, Débora Teixeira. "Perspectiva migratória: o inhame no município de São Francisco do Guaporé/RO." Revista Movimentos Sociais e Dinâmicas Espaciais 8, no. 2 (November 17, 2019): 37. http://dx.doi.org/10.51359/2238-8052.2019.239607.

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Abstract:
O presente artigo é um recorte de uma pesquisa monográfica realizada no ano de 2013 sobre a produtividade do inhame em São Francisco do Guaporé/RO. Tal pesquisa teve por objetividade evidenciar a cultura do inhame no interior do estado de Rondônia, consequência de um processo migratório ocorrido em meados de 1980 com a colonização do Estado. Propõem-se ressaltar a identidade migratória e sua dinamicidade no espaço agrário rondoniense. Para construção deste trabalho usou-se recursos fotográficos e entrevistas com representantes da cultura do inhame, especificamente os migrantes que ao sair rumo ao local de destino levaram consigo além de esperanças, um elemento cultural alimentar de seu cotidiano; o inhame.
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Pérez Campuzano, Enrique. "Reestructuración urbano regional y nuevos derroteros de la migración en la Región Centro de México. El caso de la ZMCM / Regional Urban Restructuring and New Aspects of Migration in the Central Region of Mexico. The Case of the MCMZ." Estudios Demográficos y Urbanos 21, no. 2 (May 1, 2006): 331. http://dx.doi.org/10.24201/edu.v21i2.1252.

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Abstract:
La migración está íntimamente relacionada con factores regionales. No solamente la diferencia salarial entre regiones, sino toda una serie de fenómenos como la oferta de empleo, la oferta de vivienda, la búsqueda de mejores condiciones de vida, el crecimiento urbano, etc., atraen a la población. Con esta perspectiva, este trabajo propone analizar el balance migratorio de la Zona Metropolitana de la Ciudad de México (ZMCM) dentro del proceso de reestructuración por el que pasa la Región Centro del país. AbstractMigration is intimately related to regional factors. It is not only the wage differential between regions but a whole series of phenomena such as the supply of employment and housing, the search for better living conditions, urban growth, etc. that attract this population. From this perspective, this article seeks to analyze the migratory balance of the Metropolitan Zone of Mexico City (MZMC) within the restructuring process of the Central Region of the country.
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Bridge, Eli S., Gary Voelker, Christopher W. Thompson, Andrew W. Jones, and Allan J. Baker. "Effects of Size and Migratory Behavior on the Evolution of Wing Molt in Terns (Sternae): A Phylogenetic-Comparative Study." Auk 124, no. 3 (July 1, 2007): 841–56. http://dx.doi.org/10.1093/auk/124.3.841.

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Abstract:
Abstract Approximately 60% of the 45 species of terns (Sternae) have an unusual form of wing molt in which a variable number of inner primaries and outer secondaries are replaced two or three times in a single year—a process that has been called “repeated molt.” Although several hypotheses have been proposed for the maintenance of repeated molt, few data exist regarding potential selective forces that may have favored the evolution of this molt strategy, and there are no explanations for the high degree of interspecific variation in the extent of repeated molt. Preliminary investigations indicated that large terns tended to have less repeated molt than small terns and that the presence of repeated molt appeared to be associated with migratory behavior. We examined these initial findings by combining data from the literature, from examinations of museum specimens, and from a recent molecular phylogeny of the terns to perform phylogenetic-comparative tests. First, we used independent contrasts to verify that the association between large terns and less repeated molt was significant and not a result of shared ancestry. Second, we used tests for binary character association to evaluate the apparent link between repeated molt and migratory behavior. The results of these tests, along with reconstructions of ancestral states, led to a potential explanation for the origin of repeated molt, in which a tropical, sedentary ancestor gave rise to several lineages that spread to temperate areas and adopted a migratory life history. With this shift to a more seasonal regime came shortened breeding periods and perhaps more time for molt, which could have led to modifications of the ancestral molting strategy and the origin of repeated molt. Efectos del Tamaño y del Comportamiento Migratorio en la Evolución de la Muda del Ala en los Gaviotines (Sternae): Un Estudio Filogenético Comparativo
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Díaz Álvarez, Juan. "Aproximación al proceso migratorio asturiano a Indias durante la Edad Moderna / Approach to the Asturian migratory process to the Indies during the Modern Age." Ería 42, no. 3 (December 15, 2022): 295–324. http://dx.doi.org/10.17811/er.42.2022.295-324.

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Abstract:
Los procesos migratorios de España hacia América han tenido lugar desde el momento desde el Descubrimiento. Este trabajo indaga en este fenómeno referido a un territorio concreto de Castilla: Asturias, a lo largo de los siglos xvi al xviii, e incide en las casusas y circunstancias específicas que aluden a determinados grupos de individuos, su origen social, su procedencia geográfica y lugar de destino.
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Nieto Calmaestra, José Antonio, and Alberto Capote Lama. "Geografía del envejecimiento en España y Portugal / Geography of aging in Spain and Portugal." Ería 1, no. 1 (May 3, 2020): 107–22. http://dx.doi.org/10.17811/er.1.2020.107-122.

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Abstract:
La llegada a la edad adulta de las generaciones del baby boom de los sesenta-setenta ha acentuado, tanto en España como en Portugal, un proceso de envejecimiento que ya se venía acusando como consecuencia, entre otros motivos, de la caída de la fecundidad, de una diferencial movilidad migratoria o del considerable aumento de la esperanza de vida, que ha sido posible gracias a los avances médico-sanitarios y a la mejora generalizada de las condiciones socioeconómicas. Este artículo pretende analizar cómo se ha plasmado en el territorio ibérico ese proceso de envejecimiento en las últimas dos décadas. Para ello se ha establecido una tipificación a escala municipal que permite observar tanto las tendencias evolutivas acontecidas en dicho periodo de tiempo, como el establecimiento de comparaciones entre territorios.L’arrivée à l’âge adulte de la génération du baby-boom, datant des années soixante et soixante-dix, a accentué, tant en Espagne comme au Portugal, un processus de vieillissement déjà accusé. En effet, ce dernier s’ajoute à la baisse de la fécondité ; un différentiel de mobilité migratoire ; une augmentation considérable de la durée de vie, rendue possible grâce aux progrès de la médecine et de la santé ; et à l’amélioration générale des conditions socio-économiques. Cet article vise à analyser comment ce processus de vieillissement s’est déroulé sur le territoire ibérique au cours des deux dernières décennies. Enfin, elle intègre une classification établie au niveau municipal afin de pouvoir observer à la fois les tendances évolutives apparues au cours de la dite période, et d’établir des comparaisons entre les territoires.The arrival in adulthood of the baby boom generation of the sixties and seventies has accentuated, both in Spain and in Portugal, an aging process that had already been named as a consequence of various factors: a fall in a differential migratory mobility, and a considerable increase in life expectancy thanks to medical-health advances and the general improvement of socio-economic conditions. This paper intends to analyze how this process of aging has taken place in the Iberian territory, in the last two decades. For this purpose, a classificatory model has been established at the municipal level in order to observe both the evolutionary tendencies during that period of time, and the establishment of comparisons between territories.
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Kumor, Karolina, and Kamil Seruga. "Una infancia sin futuro: El personaje del menor migrante en el teatro español actual." Monteagudo, no. 27 (March 9, 2022): 239–55. http://dx.doi.org/10.6018/monteagudo.493431.

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Abstract:
The paper investigates the dramatic figure of a minor migrant, and aims, specifically, to examine their role as a protagonist in the contemporary Spanish theater stage plays that deal with the problem of migration. The presence of the minor migrant in contemporary Spanish theater is disproportionately scarce considering their massive participation in the migratory process. Among the works published in two theater anthologies on migration that we established as the corpus for the paper (Los mares de Caronte, 2016, and Sillas en la frontera, 2018), minor migrant figures appear only in four texts: En un lugar de nadie and El viaje de Adou, by Diana de Paco; El camión al paraíso, by Antonia Bueno and Babel, by Juana Escabias. The playwrights not only manage to address some pressing topics related to migration, but also reclaim the voice of minor migrants. The paper analyzes plays both thematically and formally: we apply the concept of ontological security (Anthony Giddens) to the dramatization of migration experience and analyze dramaturgical techniques that are employed to elicit social denunciation. El presente artículo estudia la figura dramática del menor migrante y, en concreto, el papel que este desarrolla en el teatro español actual en su función de protagonista. A pesar de que los niños participan masivamente en el proceso migratorio, su presencia en las tablas es más bien escasa. De entre las obras publicadas en dos antologías teatrales sobre la migración que constituyen el corpus del presente estudio (Los mares de Caronte, 2016; Sillas en la frontera, 2018), solamente cuatro textos cuentan con la figura del niño: En un lugar de nadie y El viaje de Adou, de Diana de Paco; El camión al paraíso, de Antonia Bueno y Babel, de Juana Escabias. Las dramaturgas destacan por ubicar al personaje infantil en el centro del universo dramático consiguiendo con ello abordar, desde su perspectiva, algunos de los tópicos relacionados con la migración y recuperar la voz, tantas veces olvidada, de los menores migrantes. En nuestro estudio analizaremos la dramatización de la experiencia migratoria desde la perspectiva de la seguridad ontológicade Anthony Giddens, así como también nos centraremos en todos aquellos aspectos dramatúrgicos que se orientan a la denuncia social.
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Quinn II, Terrance J., Richard B. Deriso, and Philip R. Neal. "Migratory Catch-Age Analysis." Canadian Journal of Fisheries and Aquatic Sciences 47, no. 12 (December 1, 1990): 2315–27. http://dx.doi.org/10.1139/f90-258.

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Abstract:
We review techniques for estimating the abundance of migratory populations and develop a new technique based on catch-age data from geographic regions and our earlier technique, catch-age analysis with auxiliary information (Deriso et al. 1985, 1989). Data requirements are catch-age data over several years, some auxiliary information, and migration rates among regions. The model, containing parameters for year-class abundance, age selectivity, full-recruitment fishing mortality, and catchability, is fitted to data with a nonlinear least squares algorithm. We present a measurement error model and a process error model and favor the process error model because all model parameters can be jointly estimated. By application to data on Pacific halibut, the process error model converges readily and produces estimates with no significant bias. These estimates have relatively high precision compared to those from analyses which did not incorporate migration information. The error structure used in a model has a more significant impact on parameter estimates than migration rates. A sensitivity study of migration rates shows sensitivity of the order of the rates themselves.
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Zheng, Hongyuan, Ningbo Wang, Jiaqi Yun, Huijing Xu, Jiebing Yang, and Shutang Zhou. "Juvenile hormone promotes paracellular transport of yolk proteins via remodeling zonula adherens at tricellular junctions in the follicular epithelium." PLOS Genetics 18, no. 6 (June 27, 2022): e1010292. http://dx.doi.org/10.1371/journal.pgen.1010292.

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Abstract:
Juvenile hormone (JH) acts as a gonadotrophic hormone stimulating insect vitellogenesis and oogenesis. Paracellular transport of yolk proteins through intercellular channels (patency) in the follicular epithelium is a developmentally regulated and evolutionarily conserved process during vitellogenesis. However, the mechanisms underlying patency opening are poorly understood. Using the migratory locust Locusta migratoria as a model system, we report here that JH-regulated remodeling of zonula adherens (ZA), the belt-like adherens junction maintaining physical linking between follicle cells controlled the opening of patency. JH triggered phosphorylation of Partitioning defective protein 3 (Par3) via a signaling cascade including G protein-coupled receptor (GPCR), small GTPase Cell division cycle 42 (Cdc42) and atypical Protein kinase C (aPKC). Par3 phosphorylation resulted in its disassociation from β-Catenin, the cytoplasmic partner of ZA core component E-Cadherin. Release of Par3 from the β-Catenin/E-Cadherin complex caused ZA disassembly at tricellular contacts, consequently leading to patency enlargement. This study provides new insight into how JH stimulates insect vitellogenesis and egg production via inducing the opening of paracellular route for vitellogenin transport crossing the follicular epithelium barrier.
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Barbosa, Claudia de Faria, and Clodoaldo Silva Da Anunciação. "Gênese do racismo no processo migratório brasileiro." ODEERE 5, no. 10 (December 31, 2020): 101–28. http://dx.doi.org/10.22481/odeere.v5i10.7467.

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Abstract:
Situações históricas produzem(iram) marcas físicas e/ou emocionais significativas na vida das pessoas que vivem(ram) no Brasil, causando desequilíbrios em toda a sociedade, com problemas sérios de convivência, sobretudo no que tange ao racismo estrutural. Com base nisso, esse estudo parte da seguinte questão geradora: considerando o Brasil um país composto por migrantes de diversas raças/etnias, por que prevalece o racismo? Para tanto possui como objetivo geral analisar a gênese do racismo a partir dos processos migratórios, especificamente, discutir legislações, mitos e costumes para compreensão do processo de racismo à brasileira que coaduna com a intenção de seu combate, analisar as situações históricas de controle de “uns” sobre os “outros” inventariados nos encontros coloniais. Trata-se de uma revisão de literatura dissertativa e configura-se como uma pesquisa exploratória. Constata-se que a gênese do racismo, subjacente às legislações, mitos e costumes pretéritos, continua a se reproduzir. Portanto, é fundamental epistemologias descolonizadoras, educação no sentido da inclusão, pertença nas representações e construções de identidades para pôr fim ao racismo estrutural e à brasileira.
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Marques Garcia, Rafael. "The Migratory Process and the Volleyball Ranking: First Approaches." American Journal of Sports Science 5, no. 4 (2017): 21. http://dx.doi.org/10.11648/j.ajss.20170504.11.

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Spatafore, R., K. Schultz, T. Thompson, and L. T. Pearson. "Migratory behaviour of a phosphite process stabilizer in polyolefins." Polymer Bulletin 28, no. 4 (June 1992): 467–72. http://dx.doi.org/10.1007/bf00297341.

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Cámara Izquierdo, Noelia. "Los movimientos migratorios internos en la España actual." Estudios Geográficos LXX, no. 267 (December 30, 2009): 351–85. http://dx.doi.org/10.3989/estgeogr.0461.

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Faggiani, Fernanda, Daniele Lindern, Artur Strey, Paula Fernandes Aiquel, Daniel Fulginiti, Camila Sartori, and Carolina Saraiva de Macedo Lisboa. "O Fenômeno do Expatriado no Contexto Esportivo." Psicologia: Ciência e Profissão 36, no. 3 (September 2016): 738–47. http://dx.doi.org/10.1590/1982-3703001832016.

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Abstract:
Resumo O presente artigo teve como objetivo identificar o(s) termo(s) utilizados nos estudos para se referir ao processo de mudança de região/país para a prática esportiva. Buscou-se também compreender os impactos estudados referentes ao processo de adaptação do indivíduo a um novo contexto para a atividade esportiva. Uma revisão sistemática nas bases PsycNET, Web of Science e SciELO foi conduzida a partir dos descritores: Expatriates AND Sport, Acculturation AND Sport, Migratory Transition AND Sport e Migrants AND Sport. Após filtro baseado em critérios de inclusão e exclusão relacionados aos objetivos da revisão, foram identificados nove artigos. Observou-se que não existe um único termo para definir o processo de transição entre culturas de atletas, identificando-se termos como: transição migratória, migração, aculturação. O interesse dos estudos está em entender como ocorre o processo de adaptação de indivíduos em uma nova cultura. Foi possível entender que, embora motivados a uma projeção na carreira esportiva, os atletas enfrentam desafios como: adaptação ao novo estilo de treinamento, a distância da família e de amigos e a dificuldade em comunicar-se efetivamente com as pessoas da cultura local. Os atletas enfrentam situações de isolamento e dificuldades de estabelecer relações o que interfere na saúde mental e performance esportiva.
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EVANIO SANTOS BRANQUINHO and ANGELO JOSÉ DE OLIVEIRA JUNIOR. "ÍNDIOS URBANOS: A MIGRAÇÃO DO POVO PANKARARU PARA A CIDADE DE SÃO PAULO: ASPECTOS TERRITORIAIS E IDENTIT´ÁRIOS." Estudos Geográficos: Revista Eletrônica de Geografia 18, no. 2 (May 25, 2021): 132–51. http://dx.doi.org/10.5016/estgeo.v19i2.15588.

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Abstract:
O povo Pankararu é uma etnia indígena que tem sua origem no sertão de Pernambuco e há décadas estabeleceu uma rota migratória para a cidade de São Paulo, em especial para a favela do Real Parque, localizada no distrito do Morumbi. Devido à escassez de recursos, problemas fundiários e adversidades climáticas, uma parcela da população migra para São Paulo em busca de melhores condições de subsistência e tenta se estabelecer no local onde já existe um grupo dessa etnia. A presente pesquisa possui abordagem qualitativa e tem como objetivo compreender as relações estabelecidas no processo migratório do povo indígena Pankararu e questões territoriais, culturais, sociais e históricas decorrentes deste processo, do interior de Pernambuco para a cidade de São Paulo. Através de entrevistas semiestruturadas, realizadas com os indígenas moradores do Real Parque, pôde-se perceber o contraste social entre a favela do Real Parque e o bairro de mesmo nome e o Morumbi.
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