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Journal articles on the topic 'Processi inconsci'

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1

Anfilocchi, Silvia. "Potrŕ la politica tenere conto dell'interpretazione psicoanalitica della guerra?" GRUPPI, no. 2 (October 2010): 109–17. http://dx.doi.org/10.3280/gru2009-002012.

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Abstract:
La psicoanalisi ha cercato di spiegare la guerra indagando le ragioni profonde che danno origine ai conflitti (processi primari), occultate sotto le ragioni dichiarate e manifeste: motivazioni politiche, economiche, sociali (processi secondari). Solo un'analisi complessa, che riesca a tener conto sia dei fattori interni, inconsci e narcisistici, alla base della distruttivitŕ umana, sia dei fattori esterni, puň favorire una comprensione esaustiva della natura dei conflitti e della distruttivitŕ umana e ispirare una politica per la convivenza pacifica (Freud, Fornari, Green, Volkan). "Se la psicoanalisi non puň pensare onnipotentemente di sconfiggere la distruttivitŕ umana, puň perň almeno "aiutarci a capire che quella inconscia č la piů pericolosa", puň aiutarci ad "abbassare il tasso d'angoscia, rompendo il rinforzo reciproco che si stabilisce tra odio e paura": se non puň rendere gli uomini piů buoni, puň perň almeno cercare di renderli meno "stupidi"" (Mariotti, 2007; Argentieri, 2003).
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2

De Vidovich, Armando. "Le parole dell'Altro: musica e inconscio." COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no. 20 (December 2010): 127–44. http://dx.doi.org/10.3280/cost2010-020009.

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Abstract:
L'articolo esamina gli aspetti che rendono simili il processo di ascolto e interpretazione nel setting psicoanalitico, e quello di ascolto e comprensione di musiche di non facile fruizione, segnatamente quelle dello Schönberg preseriale. Se in entrambi i processi una dinamica di vissuti inconsci produce sequenze apparentemente prive di senso - di suoni o, come nel sogno, di immagini ed eventi - per recuperare nei loro discorsi un significato occluso si puň attivare un "ascolto intenzionale", di cui l'articolo delinea le principali caratteristiche.
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3

Stella, Amedeo. "Regressione e costruzione del trauma nel processo analitico." PSICOANALISI, no. 1 (September 2010): 83–108. http://dx.doi.org/10.3280/psi2010-001005.

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Abstract:
Il lavoro vuole essere un tentativo di riconcettualizzare le nozioni di regressione e trauma alla luce del concetto di costruzione del trauma. Attraverso l'esame di un caso clinico si cerca di mostrare il processo di incontro tra gli inconsci del paziente e dell'analista e la costituzione del campo intersoggettivo. L'analisi del controtransfert e dei processi inerenti al campo intersoggettivo, unitamente all'atteggiamento facilitante dell'analista, contribuiscono a promuovere la regressione intesa come canale privilegiato per raggiungere il livello prementale e avvicinare lo stato in cui si č prodotta la situazione di shock che costituisce il precursore del trauma. L'autore ipotizza che quest'ultimo, inteso come l'espressione di un processo secondario, appartenga al genere delle Nachträglichkeit e sia il risultato di una costruzione psicoanalitica analoga ai processi transizionali e fondata sulla funzione dell'area intermedia.
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4

Weber, Carla. "Ambiguitŕ della differenza." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 18 (September 2012): 28–44. http://dx.doi.org/10.3280/eds2012-018005.

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Abstract:
Il contributo, avvalendosi di un approccio clinico, considera l'identitŕ di genere in relazione ai processi di individuazione psichica e sessuale. Mette in evidenza come tali processi siano simultaneamente interni ed esterni, cioč non riconducibili solo alla base endogena del dato biologico, ma co-generati nelle relazioni primarie fin dal concepimento, e co-evolutivamente appresi nell'esperienza. Accanto al costrutto culturale di genere e alla differenza genitale del sesso, viene proposta la rilevanza dei codici affettivi inconsci, nella loro funzione di significanti dell'esperienza di sé e dell'altro che si esprime nella risonanza della relazione. Viene posta l'attenzione, inoltre, alla dimensione creativa della differenza in un margine d'individuazione possibile che rinvia ad un femminile e maschile, che si perturbano e si ibridano conflittualmente.
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5

Albanese, Martina. "La sfida neuro-docimologica: criticità e strumenti po." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2021): 33–46. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12431.

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Abstract:
La Docimologia ha affrontato diverse sfide che hanno comportato rivoluzioni e riassestamenti. Dopo aver brevemente tratteggiato il percorso compiuto dalla scienza della valutazione dei processi di apprendimento/insegnamento verso quella che viene definita valutazione formativa, si focalizzano alcuni aspetti critici posti in essere dalla ricerca neuro-educativa e che si pongono, dunque, come nuove sfide per la Docimologia: (1) le distorsioni valutative generate dalla diffusione dei neuro-miti; (2) la pericolosità dei bias inconsci dell'insegnante che agiscono sui processi di valutazione. Laddove questi processi vengono resi consapevoli è possibile volgersi ad un'idea valutativa improntata all'equità e all'ideale pedagogico della democrazia e della valorizzazione autentica del singolo. Ciò è reso possibile soprattutto grazie all'ausilio di strumenti, tecniche o metodi in grado di orientare l'azione docimologica degli educatori. Per tal motivo ne vengono analizzati alcuni come l'osservazione sistematica, la riflessione parlata, la rubrica di valutazione delle competenze, i compiti di realtà.
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6

Giannakoulas, Andreas. "Il bambino come "terapia" della difesa maniacale post-traumatica genitoriale." INTERAZIONI, no. 1 (April 2022): 13–25. http://dx.doi.org/10.3280/int2022-001003.

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Abstract:
Con questo mio contributo vorrei portare una critica articolata alla scarsa attenzione rivolta ai diversi processi della funzione cosiddetta di genitorialità e, allo stesso tempo, considerare questi processi come aspetti collusivi inconsci che spesso sono fondamentali, non solo per la fenomenologia del rapporto tra i partner, ma anche per un preciso rapporto tra la sintomatologia dei figli e gli aspetti della patologia collusiva organizzata dalla coppia. Questa affermazione implica tutto il complesso campo della selezione del compagno o della scelta oggettuale coniu-gale. Questa reciprocità collusiva emerge in una varietà di forme. Ad esempio motivazioni reciproche di individui deprivati, traumatizzati, shoccati, o profondamente depressi a scegliere partner analoghi per perpetuare il proprio stato d'animo senza investire o essere investiti affettivamente dall'altro: "Come posso parlare del mio dolore conoscendo l'immensità del tuo!". È stata sottolineata da Winnicott, a questo proposito, la "Falsa Restituzione" dei figli nei confron-ti dei genitori. Questa falsa restituzione e riparazione si esprime attraverso l'identificazione del bambino con la parte dei genitori che non ha subito la dissociazione della difesa maniacale, cioè con la loro parte più profonda, traumatizzata e terrifica, il luogo dove ogni loro difesa maniacale fallisce, il punto dolente, mai elaborato, l'interruzione traumatica dei loro rispettivi Sé, che ha acquisito il senso di un punto di non ritorno. C'è come un tentativo onnipotente da parte del bambino di ristabilire la continuità.
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7

Gabriel, Sapisochin. "L'ascolto della regressione nel processo analitico." PSICOANALISI, no. 2 (January 2012): 29–73. http://dx.doi.org/10.3280/psi2011-002002.

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Abstract:
Partendo dalla supposizione secondo la quale la nozione di regressione libidica appartiene a un modello di psichismo statico, chiuso al legame con l'altro e organizzato in maniera invariante, l'Autore considera che la comparsa dell'arcaico nella seduta psicoanalitica implichi un modello di psichismo inteso come un'Organizzazione Funzionale con differenti livelli di funzionamento e di rappresentazione simbolica. Propone l'idea di uno psichismo arcaico, concepito come inconscio non rimosso, risultato delle attribuzioni proiettive trau- matiche dell'inconscio genitoriale, che cerca espressione e rappresentazione attraverso l'agire nei diversi contesti nei quali si elabora la realtŕ psichica. L'Autore ritiene che l'idea di uno psichismo che si esprime e rappresenta attraverso la ripetizione messa in atto č la conseguenza logica di un modello di soggetto psichico aperto alla generazione di senso nel rapporto con l'altro dello spazio intersoggettivo, che ha cessato di essere un oggetto contingente. Pensa che la nozione freudiana di agieren implichi un cambiamento nella teoria dell'ascolto psicoanalitico, dato che il transfert cessa di essere soltanto lo spostamento delle rappresentazioni intrapsichiche per costituirsi come un fenomeno inter-soggettivo indissolubilmente legato al controtransfert. Č per questo che egli ritiene che il transfert, ormai legato alla posizione controtransferale inconscia, superi il modello della prima teoria delle pulsioni e della prima topica freudiana. Riflette sull'uso strumentale della regressione nel processo analitico, sostenendo che essa, accogliendo la rappresentazione scenica di una particolare configurazione arcaica intrasoggettiva dell'analizzando, iscrittasi come gesto psichico non pensato verbalmente, crei le condizioni per una nuova forma di rappresentazione, conciliabile con il pensiero verbale dell'Io, distante dalla ripetizione messa in atto e suscettibile di risignificazione infinita.
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8

Schafer, Roy. "Principio di realtŕ, nodi tragici e processo analitico." PSICOANALISI, no. 1 (September 2010): 51–68. http://dx.doi.org/10.3280/psi2010-001003.

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Abstract:
Il disagio della civiltŕ occupa un posto speciale nello sviluppo della teoria e della tecnica psicoanalitica freudiana. In particolare alcune sue implicazioni permettono una compren- sione piů ampia del principio di realtŕ. Il concetto dei nodi tragici viene definito ed usato per evidenziare la capacitŕ di Freud di includere gli aspetti tragici della vita in questo principio. Un'ampia sezione č dedicata ad illustrare la diffusione dei nodi tragici in svariati aspetti della vita umana: vittimizzazione, intimitŕ e tutela della privacy. Da ultimo, vengono illustrate le implicazioni per la valutazione clinica dell'elaborazione dei conflitti inconsci.
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9

Stella, Amedeo. "Il contributo della pulsione di morte alla trasmissione transgenerazionale della vita psichica inconscia." PSICOANALISI, no. 1 (September 2012): 81–112. http://dx.doi.org/10.3280/psi2012-001006.

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Abstract:
Il presente lavoro propone un percorso di rivisitazione della nozione clinica di pulsione di morte, all'interno di una cornice costituita dalla teoria di Balint sul "difetto fondamentale", gli ultimi studi di Ferenczi sui contesti relazionali dei processi d'identificazione in rapporto al trauma, le riflessioni di Green sul "lavoro del negativo". Osservando il modo in cui queste tre prospettive s'incontrano nell'osservazione clinica, č possibile affermare che il vettore inconscio della trasmissione transgenerazionale del trauma č rappresentato dalla situazione in cui l'area del difetto fondamentale costituisce un elemento fondamentale del campo intersoggettivo inconscio. Il lavoro collusivo inconscio compiuto dall'area del difetto fondamentale e dalle identificazioni negative genera processi di defusione pulsionale, di scissione e d'idealizzazione che finiscono per liberare, anche a dispetto delle intenzioni coscienti, quote significative di pulsione di morte, odio e invidia, che costituiscono nuclei insidiosi di distruttivitŕ. L'efficacia di queste ipotesi č supportata attraverso l'esame di due casi clinici.
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Iannotta, Anna, and Fabrizio Seripa. "Ancora sul processo inconscio e sull'arte della manutenzione dell'analista. Commento all'articolo: Psicoanalisi di/in gruppo, processo inconscio e l'arte della manutenzione... dell'analista." GRUPPI, no. 1 (November 2017): 115–20. http://dx.doi.org/10.3280/gru2017-001009.

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Löwe, Angelica. ""Il cuore sogna dolci favole". Processi di comunicazione inconscia nella coppia analitica illustrati da un caso clinico." STUDI JUNGHIANI, no. 53 (July 2021): 50–74. http://dx.doi.org/10.3280/jun1-2021oa12321.

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Abstract:
In una vignetta clinica, l'analista si muove lungo i nodi dei processi di trasformazione terapeutica. Particolare attenzione viene da lei prestata al suo controtransfert, specialmente alle immagini che emergono, alla sua esperienza corporea e ai sogni in relazione agli stati psicologici della sua controparte che sono solo debolmente rappresentati. L'intenzione dell'autrice è di descrivere in quali configurazioni la comunicazione inconscia si mostra nella coppia analitica, in che modo ci si può riflettere e quale influenza ha sul processo analitico.
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Berlincioni, Vanna, Cinzia Carnevali, Maria Cristina Calzolari, Ambra Cusin, Roberto Fiorentino, Sandra Maestro, Patrizia Masoni, Tullio Medici, Gabriella Vandi, and Mino Zanchi. "Psicoanalisi in/di gruppo, processo inconscio e l'arte della manutenzione... dell'analista." GRUPPI, no. 1 (May 2017): 141–51. http://dx.doi.org/10.3280/gru2016-001011.

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Castanho de Carvalho, Luis Gustavo Grandinetti, and Marcelo Elias Naschenweng. "A redação dos artigos 383 e 384 do código de processo penal - e dos artigos 407 e 408 do anteprojeto de reforma do código de processo penal - superou o problema da inconstitucionalidade?" Revista da ESMESC 17, no. 23 (November 27, 2010): 123. http://dx.doi.org/10.14295/revistadaesmesc.v17i23.17.

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Abstract:
<p style="text-align: justify;">Opresente escrito busca examinar se a nova redação conferida aos artigos 383 e 384 do Código de Processo Penal – e reproduzida nos Artigos 407 e 408 do Anteprojeto de Reforma do Código de Processo Penal - superou as inconsti-tucionalidades que a doutrina, ainda que minoritária, vinha apontando. Nesse desiderato, repassa sumariamente os dois institutos envolvidos. Desde os princípios constitucionais que, compaginados, conformam o sistema acusatório e conduzem a divisão de funções, os mesmos institutos são revisitados, com o conseguinte ajustamento reclamado pelo norte Constitucional.</p>
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Magatti, Paolo. "Oltre la spirale. Tracce di riflessione e piste di ricerca sul processo di apprendimento." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 13 (February 2010): 27–46. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-013003.

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Abstract:
L'articolo si propone di fornire alcune linee di pensiero che possano cogliere una specificitŕ della psicosocioanalisi nell'interpretare i processi di apprendimento. L'apprendere dall'esperienza č un processo ricorsivo che si costruisce attraverso un procedere- ritornando. Tale doppio movimento č rappresentabile in prima battuta dalla figura "dialettica" della spirale; tale figura tuttavia risulta riduttiva se si vuole cogliere il carattere "molteplice" e complesso delle diverse storie di apprendimento. Porre l'attenzione sul movimento del ritornare implica il confrontarsi con il paradigma della riflessivitŕ, a partire dai recenti sviluppi delle ricerche sulla riflessivitŕ, l'articolo cerca di mettere in luce quali siano le caratteristiche di una riflessivitŕ psicosocioanalitica, che tenga conto anche delle dimensioni inconscie e "carsiche" del processo di apprendimento. Le nozioni di campo analitico e di pensiero onirico della veglia offrono piste di ricerca per pensare all'apprendimento come a un lavoro continuo di trasformazione tra emozioni, pensieri ed azioni.
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Kernberg, Otto F. "Una nota sull'articolo di Mark Solms." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (August 2022): 429–30. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-003003.

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Abstract:
Viene brevemente commentato l'articolo di Mark Solms (2021a) "Una revisione della teoria delle pulsioni" (Psicoterapia e Scienze Umane, 2022, 56, 3: 363-422), di cui viene condivisa la princi-pale tesi: le forze motivazionali di base dell'essere umano sono costituite da sistemi affettivi attivati dai princìpi omeostatici che regolano i processi biologici deputati alla sopravvivenza e alla riproduzione. Viene però argomentato che la teoria psicoanalitica delle relazioni oggettuali concepisce le pulsioni come due sistemi motivazionali affettivi sovra-ordinati affiliativi e contro-affiliativi (che Freud chiamò libido e aggressività) che descrivono il conflitto intrapsichico inconscio e sono rilevanti per la clinica.
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Carnevale, Fabio, and Sandro Montanari. "L'uomo che non c'era." IPNOSI, no. 2 (January 2022): 26–40. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2021-002002.

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Abstract:
Questo lavoro rappresenta un primo contributo volto all'individuazione di comunicazioni ipnotiche nell'ambito di approcci terapeutici di diverso orientamento. In particolare, è un tentativo di addentrarsi nell'analisi di un caso clinico condotto secondo un modello sistemico-relazionale, allo scopo di evidenziare gli aspetti ipnotici che, in modo spontaneo e non consapevole da parte del terapeuta, hanno attraversato il processo terapeutico. Ciò al fine di valutare se, in un'ottica di inte-grazione, tecniche e comunicazioni ipnotiche possano essere proficuamente adot-tate da terapeuti di impostazione diversa da quella ericksoniana, se non già in par-te implementate, anche se in maniera inconscia.
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Trapanese, Gemma. "Luoghi, forme e tempi dell'inconscio nella clinica psicoanalitica di famiglia." INTERAZIONI, no. 2 (November 2021): 33–50. http://dx.doi.org/10.3280/int2021-002003.

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Abstract:
L'interesse che la psicoanalisi da tempo ha sviluppato per il genealogico, per il pro¬blema della trasmissione e dell'eredità psichica, ha consentito di mettere a fuoco quelle deli¬cate vicen-de familiari che accompagnano il processo di soggettivazione individuale e che vedono nell'evoluzione dei percorsi identificatori un preciso snodo. L'autrice intende met¬tere a fuoco, con l'aiuto di una vicenda clinica, l'ascolto psicoanalitico orientato al ricono¬scimento della real-tà psichica familiare che consente alla famiglia intera, a partire dai geni¬tori, di assumere la re-sponsabilità delle correnti emotive e delle rappresentazioni inconsce che circolano nel suo in-terno. In modo particolare nei casi di adozione.
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Bellotti, Franco. "Il corpo nelle parole." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2012): 111–19. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-001007.

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Abstract:
L'autore propone, attraverso la descrizione del caso, un particolare atteggiamento analitico rivolto a far emergere un flusso della coscienza in cui si annullano le classiche dicotomie di interno ed esterno, conscio e inconscio, memoria semantica e memoria procedurale. Una conoscenza sensibile, fondata sulla sensazione e l'immaginazione, che permetta nell'incontro analitico l'apertura ad un nuovo ordine di senso per mezzo del valore sensibile del linguaggio e della possibilitŕ figurale delle immagini. In altre parole, viene proposto un percorso analitico che vada al di lŕ di percorsi evolutivamente predefiniti, ma particolarmente attento invece ad un processo individuativo che valorizzi le attitudini e la singolaritŕ del paziente.
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Germanò, Roberto. "Camminare per significare. Riflessioni progettuali sugli incontri nello spazio." Ri-Vista. Research for landscape architecture 20, no. 1 (July 1, 2022): 144–51. http://dx.doi.org/10.36253/rv-12527.

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Abstract:
Walking is a crucial aspect. It is a cognitive act acquired exclusively through direct experience. The movement of the subject across space deeply affects the project. What role can the act of walking play in the construction of a meaning? This question seeks answers in a central case study: the Filopappo’s route, designed by Pikionis, with a close reading of the path made up of encounters and pauses. Starting from observations on spatial sequences, the essay focuses on each step of the design process in which architectural elements shape the time of the experience and provide purpose: suggesting possibilities, inviting to rest or contemplate. Offering not only a formal structure but also a spatial punctuation provided by breaking points. Overcoming the simple geometric aspect, we analyze the perceptive aspects of the environment that predispose the subject and tune it with the atmosphere of the space.
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Lugones, Mercedes. "Genitore ostaggio. Colpa e preoccupazione responsabile." INTERAZIONI, no. 1 (July 2012): 30–41. http://dx.doi.org/10.3280/int2012-001003.

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Abstract:
Attraverso la figura del "genitore ostaggio", l'Autore intende cogliere e lavorare da un punto di vista psicoanalitico su un fenomeno presente nella societŕ occidentale; tale fenomeno č legato allo stato d'impotenza dei genitori e, piů in generale, del mondo degli adulti nei confronti delle nuove generazioni. L'espressione "genitore ostaggio" segnala sia uno stato interno dei genitori, sia una fantasia inconscia condivisa sulla qualitŕ e le dinamiche del legame genitori-figli. La metafora "genitore ostaggio" pone l'accento sul fatto, rilevato nella clinica, che il genitore che si spropria dalle sue funzioni nei confronti dei figli č soprattutto ostaggio dei sensi di colpa che incrementano il sadismo del Super-Io. Una delle questioni centrali che affronta l'Autore, riguarda il lavoro psicoanalitico con i genitori, inteso come un'apertura verso possibilitŕ riparative e verso il processo di appropriazione soggettiva.
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Weber, Carla. "Fatti d'arte." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 16 (September 2011): 26–60. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-016003.

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Abstract:
Gli incontri con Tullio Pericoli e con Michelangelo Pistoletto, rilevanti artisti del nostro tempo, vengono proposti per approfondire i processi generativi e creativi nella loro esperienza artistica e permetterci di seguire in prima persona il manifestarsi di quella competenza che qualifica il nostro essere umani. Le due testimonianze permettono di avvicinarsi al vivo di una ricerca tensiva volta a trasformare il dato originario dell'esistenza in un dato originale, reso manifesto nell'opera che li rende artisticamente unici e allo stesso tempo parte attiva della realtŕ sociale in cui essi stessi si esprimono. Accedere alla propria bellezza, comporta il sostenere l'angoscia che l'espressione di sé nell'opera, nel segno, nella parola e nell'azione richiede. La via č quella dell'apprendere a sopportare il necessario patire di ogni travaglio, a sostare nel vuoto abbastanza da accogliere il nuovo. La sfida sembra essere soprattutto quella dell'accrescere la capacitŕ di conoscere e trasformare creativamente l'ineludibile conflittualitŕ interna ed esterna propria del processo di riconoscimento della propria creativitŕ, che per compiersi ha bisogno di realizzarsi nella forma attiva, riflessiva e passiva.
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Oddo, Letizia. ""Quale mondo scelgo per me?" La scissione psichica come metafora politica." STUDI JUNGHIANI, no. 52 (November 2020): 69–77. http://dx.doi.org/10.3280/jun52-2020oa9378.

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Abstract:
L'articolo prende spunto da un sogno, nel quale gli abitanti si trovano in un mondo improvvisamente spaccato in due, isolati gli uni dagli altri, per effetto di un cataclisma naturale. Come l'autrice cerca di evidenziare, la crescente tendenza della societ&agrave; occidentale contemporanea verso i processi dissociativi appare collegata alla dinamica di opposizione psichica fra naturale e artificiale, individuo e cosmo, soggetto e comunit&agrave;.Il taglio, la scissione tra mondi, spazio interno e esterno, sono espressione di un paradigma economico volto al controllo, all'utile, al vantaggio competitivo, che nega il nesso di corrispondenza fra la sfera naturale e spirituale, politica e sociale. La coscienza individuale e collettiva, chiusa nella propria autoreferenzialit&agrave;, sempre pi&ugrave; incapace di integrare i contenuti dell'alterit&agrave; e molteplicit&agrave;, &egrave; soggetta a processi di scissione psichica, all'attivazione di emozioni, fantasie inconsce: ossessioni identitarie, fanatismi persecutori, infezioni psichiche. Si tratta, invece, di interrogarsi sulle possibilit&agrave; di azione e collaborazione sociale e politica, di creativit&agrave; psichica, l&agrave; dove l'umano, il vivente, l'organico e l'inorganico si imprimono, si fanno natura e storia in una dinamica trasformativa, tra contraddizioni e generazioni.
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Oddo, Letizia. ""Quale mondo scelgo per me?" La scissione psichica come metafora politica." STUDI JUNGHIANI, no. 52 (November 2020): 69–77. http://dx.doi.org/10.3280/jun2-2020oa9378.

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Abstract:
L'articolo prende spunto da un sogno, nel quale gli abitanti si trovano in un mondo improvvisamente spaccato in due, isolati gli uni dagli altri, per effetto di un cataclisma naturale. Come l'autrice cerca di evidenziare, la crescente tendenza della societ&agrave; occidentale contemporanea verso i processi dissociativi appare collegata alla dinamica di opposizione psichica fra naturale e artificiale, individuo e cosmo, soggetto e comunit&agrave;.Il taglio, la scissione tra mondi, spazio interno e esterno, sono espressione di un paradigma economico volto al controllo, all'utile, al vantaggio competitivo, che nega il nesso di corrispondenza fra la sfera naturale e spirituale, politica e sociale. La coscienza individuale e collettiva, chiusa nella propria autoreferenzialit&agrave;, sempre pi&ugrave; incapace di integrare i contenuti dell'alterit&agrave; e molteplicit&agrave;, &egrave; soggetta a processi di scissione psichica, all'attivazione di emozioni, fantasie inconsce: ossessioni identitarie, fanatismi persecutori, infezioni psichiche. Si tratta, invece, di interrogarsi sulle possibilit&agrave; di azione e collaborazione sociale e politica, di creativit&agrave; psichica, l&agrave; dove l'umano, il vivente, l'organico e l'inorganico si imprimono, si fanno natura e storia in una dinamica trasformativa, tra contraddizioni e generazioni.
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Daniela, Galardi. "Occuparsi dell'altro: compito interrotto da perseguire?" RICERCA PSICOANALITICA, no. 1 (December 2011): 71–85. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2012-001005.

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Abstract:
L'Autrice, psicanalista esperta di psicologia delle emergenze, vuole approfondire le motivazioni sottese al prendersi cura delle vittime in situazioni di eventi disastrosi. La coazione a ripetere che si evolve in "coazione alla cura" diventa la possibilitŕ per il terapeuta di "occuparsi di sé" attraverso la relazione di aiuto. A partire da questa ipotesi, l'autrice si interroga sul rischio di instaurare una collusione che potrebbe ri-traumatizzare il paziente e bloccarne lo sviluppo. La maggior consapevolezza dell'analista delle proprie funzionalitŕ inconsce puň permettergli di costruire con la vittima/paziente un processo interpersonale, caratterizzato dalla condivisione, ma anche dalla distanza necessaria per riflettere su quanto sta accadendo. Diventa cosě possibile "dare parola": nuova narrazione che nel suo essere condivisa diventa esplicita e riconoscibile. Tale opportunitŕ č un'alternativa alla ripetizione dei conflitti intrapsichici del passato, che riapre la processualitŕ del divenire evolutivo e il perseguimento del desiderio nella sua dimensione reale-progettuale.
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Moorman, Gloria. "Publishers at the Intersection of Cultures. The significance of Italo-Dutch contacts in the creation process of Joan Blaeu’s Theatrum Italiae(1663)." Incontri. Rivista europea di studi italiani 30, no. 2 (December 18, 2015): 70. http://dx.doi.org/10.18352/incontri.10132.

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Macchia, Angelo. "Esiste una cosa chiamata "corpo"?" PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 1 (June 2022): 47–63. http://dx.doi.org/10.3280/psp2022-001004.

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Abstract:
Integrare l'essere un corpo e l'avere un corpo è una impresa complessa che richiede di essere almeno in due. E se la presenza dell'altro - di M(other) - non è stata sufficiente, ciò che a noi appare come una scissione tra psiche e soma è in realtà l'effetto di una loro mancata integrazione nelle fasi precoci dello sviluppo. L'ipotesi di fondo del presente lavoro è che la dimensione somatica sia una delle forme di espressione dell'inconscio non rimosso e che la mancata integrazione tra psiche e soma possa essere il frutto di un deficit di holding e/o di contenimento che l'analisi e l'analista sono chiamati a sanare. Il corpo "sa" qualcosa di noi e in questo qualcosa la psiche non ha ancora ancora avuto accesso: il dispositivo analitico è uno strumento che tende alla pensabilità di questo sapere inconscio inscritto nel soma. Questo processo coinvolge profondamente l'analista e sollecita maggiormente la dimensione ontologica del suo operare piuttosto che la dimensione epistemologica dell'analisi.
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Cogliani, Maurizio. "Musica e bellezza. Sinestesia etico-estetica e origine del pensiero creativo." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 16 (September 2011): 105–23. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-016008.

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Abstract:
La nota affermazione del principe Miskin nell'Idiota di Dostoevskij («La bellezza salverŕ il mondo»), offre una singolare chiave di lettura che, sulla base di un'interpretazione letterale del testo russo, conduce a invertire i termini della frase: "Il mondo salverŕ la bellezza". Affinché ciň sia possibile, č necessario che il mondo recuperi l'essenza del bello che consiste nella sua gratuitŕ; nell'essere, cioč, irriducibile a ogni definizione, e che pertanto trova un imprescindibile punto di riferimento nellaplotiniana, tradotta col termine "grazia". La grazia, per la sua neutralitŕ, rappresenta lo spazio aperto in cui far interagire la bellezza e il mondo: ciň che rende possibile un'esperienza che č insieme estetica ed etica. Il carattere immediato della grazia puň essere poi riferito sul piano psicoanalitico all'in quanto cognizione intuitiva propria del procedimento inconscio che attiva successivamente il processo consapevole su un piano culturale, linguistico, storico. Recuperando, quindi, nella gratuitŕ della bellezza anche la componente psicoanalitica che dall'inconscio arriva alla consapevolezza di sé, si amplia il significato stesso di bellezza e dell'esperienza estetica, la quale si contrassegna come conoscenza estesico-estetica che consiste primariamente nell'esercizio di una sensibilitŕ in grado di percepire ed elaborare sensazioni tramite l'. All'incrocio tra etica ed estetica si pone l'esperienza musicale. Nella sua sostanziale intraducibilitŕ, la musica č veicolo o "contenitore di risonanza" per le emozioni: il simbolo musicale appare oggettivamente come significante vuoto che mentre vanifica l'orizzonte dei concetti definiti, evoca quello indefinito dell'immaginazione e degli affetti. L'ascolto musicale, dunque, attiva una percezione interiore, una sorta di "insight estetico" (Di Benedetto, 2000) a livello inconscio, di per sé intraducibile in quanto proprio delle forme del pensiero simmetrico (Matte Blanco, 1981), suscettibile, poi, di essere dispiegato attraverso le relazioni asimmetriche proprie del pensiero logico. Č in questa chiave che puň essere interpretato il concetto di "tensione rinviante" (Morelli, 2010): qualitŕ evolutiva tipicamente umana che ci rende capaci di creare quello che ancora non c'č e di innovare l'esistente. Le esperienze estetiche che emergono dalle categorie a cui questa tensione rinvia hanno nella discontinuitŕ e nella creazione dell'inedito un fattore comune che in musica si ritrova a livello sia compositivo che improvvisativo. In conclusione, la musica, evocando e inducendo emozioni, rimanda a una dimensione di senso il cui nucleo č costituito dalla confluenza di sentire e pensare e che, nell'infinita combinazione di simmetrico e asimmetrico, rivela il vero volto della creativitŕ, in un processo che coinvolge anche la conoscenza e l'apprendimento.
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Sbiglio, Maria Gabriela, Lara Giambalvo, Alessandra Verri, Barbara Bianchini, and Velia Bianchi Ranci. "Gli effetti del presente." GRUPPI, no. 2 (October 2021): 178–93. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa2-2020oa12590.

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Abstract:
Il presente scritto &egrave; frutto del lavoro di un gruppo di colleghe che si sono riunite, su iniziativa di una di loro, Maria Gabriela Sbiglio, per riflettere sugli effetti della pandemia nella clinica contemporanea. La cornice di questa riflessione &egrave; stata costituita dal pensiero di Janine Puget, attraverso la lettura e l'ascolto condiviso di materiale proveniente dagli ultimi interventi in diversi convegni internazionali e seminari cui Puget ha partecipato nel periodo post pandemia. Gli autori sottolineano la situazione dell'incontro con l'alterit&agrave; che crea una nuova storia, dei nuovi significati e un nuovo inconscio. Nella temporalit&agrave; del presente e dall'incontro con le differenze si attivano delle "tensioni" e dei 2confini". Le differenze coesistono come "mondi paralleli", ognuna con il proprio significato, e possono produrre aperture e trasformazioni, a partire da quello che &egrave; possibile "fare insieme". Il processo del gruppo si &egrave; poi intrecciato a una rielaborazione svolta dai singoli partecipanti su alcuni dei concetti principali del pensiero di Puget, integrando anche il materiale dell'intervista da lei rilasciata alla rivista Gruppi del 2019 e qui pubblicata.
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Civitarese, Giuseppe. "Cosa vuol dire "giocare" in analisi?" PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 1 (June 2021): 33–55. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-001003.

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Abstract:
"Giocare" in analisi ha a che fare con a) l'ascoltare il discorso dell'inconscio come se virtualmente qualsiasi cosa riflettesse il sogno della coppia o del campo analitico, b) l'interpretare il processo dell'analisi non come un rettificare le distorsioni di transfert ma come un promuovere trasformazioni, c) l'adoperare uno stile semplice, diretto e spontaneo di conversazione con il paziente. Nel nuovo paradigma della psicoanalisi, che si può definire non più epistemico ma ontologico, cioè diretto non tanto a svelare contenuti rimossi ma a promuovere nuove funzioni, la psicoanalisi dei bambini, in cui il gioco ha un posto così rilevante, fa da modello alla psicoanalisi degli adulti. I concetti di attività, vitalità, intensità, curiosità, piacere, esplorazione, spontaneità, apertura, ecc. diventano elementi che idealmente dovrebbero essere presenti in qualsiasi analisi. Nel gioco tutto è finzione e si gioca in due. Giocare serve a far crescere la mente passando per momenti di sintonizza zione emotiva (at-one-ment). Da qui la necessità per l'analista di disporre di concetti aggiornati per intuire cosa succede sul piano inconscio e condiviso della relazione.
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Lanza, Anna Maria, Virginia Giannotti, Grazia Ciardulli, and Teresa Iole Carratelli. "Rimembrare, rammentare e ricordare in psicoanalisi. Il "prendere forma del ricordo" nei bambini con disturbi psicosomatici nel pensiero di Adriano Giannotti." PSICOANALISI, no. 2 (January 2011): 53–67. http://dx.doi.org/10.3280/psi2010-002006.

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Abstract:
Le Autrici riflettono sul ruolo che hanno i vari tipi di memoria, implicita, sensoriale, esplicita ed episodica nella formazione dell'Inconscio e nello sviluppo della mente infantile. In particolare evidenziano i principali contributi scientifici di Adriano Giannotti sugli stadi iniziali dello sviluppo infantile normale e patologico e sul ruolo che hanno la madre e la relazione della coppia genitoriale in senso lato come processo trasformativo anche delle memorie corporee indicibili nelle memorie verbali. Le Autrici condividono con Adriano Giannotti l'idea che una visione piů complessa della memoria e dell'inconscio richieda un approccio integrato tra il punto di vista delle neuroscienze e quello psicoanalitico. Il trattamento psicoanalitico del bambino, dell'adolescente e dell'adulto ha permesso ad Adriano Giannotti, come alle Autrici, di studiare il come prendono forma i ricordi nei piccoli pazienti con disturbi psicosomatici, il gioco dialettico tra percezione, rappresentazione e memoria, tra comunicazione inconscia e comunicazione dell'inconscio rimosso e di come la cornice analitica facilita l'acquisizione di uno spazio mentale, dove la creazione di un linguaggio comune č tesa a una co-costruzione del ricordo.
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Lupoi, Sergio, and Adele Maria Rosaria Francavilla. "Quando i bambini fanno da scudo ai grandi. Imparare dall'esperienza: un percorso di co-crescita." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 36 (December 2012): 25–40. http://dx.doi.org/10.3280/pr2012-036002.

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Abstract:
In questo articolo gli autori, due terapeute e il loro supervisore, presentano un caso clinico di una famiglia monogenitoriale, madre e due bambini, seguito durante il periodo della formazione. Agli incontri di terapia partecipano anche i nonni materni, in quanto sono molto presenti nella gestione quotidiana dei bambini. In questo sistema sono i bambini a farsi carico dell'emotivitŕ di tutta la famiglia, svolgendo il ruolo di "barriera emotiva" con la funzione protettiva di impedire l'emergere di sentimenti dolorosi come rabbia, tristezza, paura, legati alla morte del papŕ. Il seguente lavoro si caratterizza per la riflessione sul processo terapeutico prendendo in considerazione i diversi livelli che si intersecano, con particolare attenzione agli isomorfismi, alla loro utilizzazione in senso evolutivo, al cambiamento della famiglia e delle terapeute e al coinvolgimento del supervisore.
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Zanon, Vittorio. "Ubuntu, io sono perché noi siamo. Empowerment di gruppo per giovani nigeriane vittime di tratta." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (January 2021): 98–112. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002008.

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Abstract:
Dal 2016 in Veneto ed in particolare a Verona si è registrato un enorme aumento di nigeria-ne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Come servizio sociale del Comune di Verona, all'interno delle azioni del Progetto NAVe Network Antitratta per il Veneto è emersa l'esigenza di essere più efficaci negli interventi dei vari attori coinvolti nel progetto di aiuto alle ragazze per molte difficoltà nella creazione di relazioni interpersonali di fiducia, con conseguenti esiti fallimentari dei percorsi di assistenza, dovuti sia a limiti dei dispositivi di intervento sia alle sempre più complesse problematiche rilevate (scarsa motivazione, com-portamenti adolescenziali, esiti da traumi, aborti, atti autolesivi, tentati suicidi, ricoveri ospe-dalieri, allontanamenti, comportamenti a rischio e devianti, uso inconsapevole dei social net-work, ecc.). C'era l'esigenza di mettersi in discussione e modificare approcci e modalità di intervento, al fine di essere più efficaci nei percorsi di inclusione individuali, cambiare pro-spettiva e rimettere al centro le vere protagoniste dei percorsi di inclusione. Si è quindi scelto di fare un lavoro di gruppo tra minorenni e neomaggiorenni in carico al servizio sociale. Puntando su accettazione incondizionata e autodeterminazione delle perso-ne, si è avviato un percorso di empowerment di gruppo per accompagnare le giovani nige-riane vittime di tratta seguite in un percorso pedagogico antioppressivo di liberazione. Le attività sono condotte e facilitate da tre assistenti sociali, una mediatrice linguistico cultu-rale nigeriana e da una ragazza nigeriana con funzione di peer educator. Da settembre 2018 si sono organizzati incontri di 4-5 ore ogni sei settimane. Come scelta di conduzione delle attività si è scelto di non dare eccessiva strutturazione agli incontri e di utilizzare delle tecniche di animazione per facilitare un clima informale che age-volasse le relazioni e la libera espressione. L'obiettivo principale non è quello di trasmettere contenuti, ma di stimolare un processo di maturazione e consapevolezza del sé. Il messaggio esplicitato da subito era molto chiaro: «come sistema pubblico di assistenza siamo molto in difficoltà: abbiamo bisogno che siate voi stesse a farci capire come aiutarvi meglio». Le ra-gazze hanno così compreso il ruolo di partecipazione attiva richiesto; contemporaneamente la sfida per il servizio sociale ed i sistemi di accoglienza è stata quella di mettersi maggior-mente in gioco, per ridare fiducia alle ragazze e riconoscere loro competenze e capacità nell'autodeterminarsi. Da loro è inizialmente emersa una propensione a concentrarsi su temi legati al presente ed al futuro (la vita in comunità, la stabilizzazione nel territorio italiano, il lavoro, ecc.) ed una tendenza ad evitare tematiche più dolorose (il passato, il viaggio e l'esperienza di tratta, il rapporto con la Nigeria, ma anche in qualche modo il riconoscimento/consapevolezza di uno status di vittima che necessita di protezione). Si sono coinvolti negli incontri vari soggetti esterni soggetti della rete dei servizi, anche di tipo istituzionali (Questura, servizi specialistici sociosanitari, ecc.), affrontando alcune tematiche scelte dalle ragazze (le regole delle comunità, i documenti, la salute, le emozioni, le relazioni interpersonali, ecc.). Dopo un anno e mezzo, si individuano alcuni iniziali indicatori di esito: continuità della pre-senza e partecipazione attiva agli incontri, clima del gruppo, interazioni tra le ragazze all'interno e fuori dal gruppo, creazione di vicinanza e fiducia verso le istituzioni, tenuta dei percorsi di inclusione, maggiore attenzione, consapevolezza e disponibilità a mettersi mag-giormente in gioco, oltre ad un allargamento e coinvolgimento attivo da parte di servizi so-ciosanitari pubblici.
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Silvano, Tagliagambe. "Il sacrificio e la relazione tra Sé/Io." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 17 (December 2011): 17–39. http://dx.doi.org/10.3280/eds2012-017003.

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Abstract:
L'Asse Io-Sé č struttura fondamentale dell'articolazione interna del mondo interiore. Lungo l'insegnamento di Jung l'autore pone la relazione Io-Sé come quella tra oggetto e soggetto sostenendo che come l'inconscio "il Sé č l'esistente a priori dal quale promana l'Io". Per approfondire l'individualitŕ nel senso piů alto, che si manifesta nel Sé e che corrisponde a condizioni psichiche aprioristiche non empiricamente acquisite, in relazione al complesso delle sue potenzialitŕ, l'autore introduce la questione del sacrificio, testimoniata nella tradizione della cultura vedica. Il sacrificio secondo tale cultura č un rito durante il quale avviene la distruzione di qualcosa in rapporto a una controparte invisibile. Il significato profondo del sacrificio č la convinzione non dimostrabile - ma presupposta in ogni suo atto - che il visibile agisca sull'invisibile e, ricorsivamente, che l'invisibile agisca sul visibile. Il sacrificio č un viaggio da un luogo visibile a un luogo invisibile, con ritorno. L'autore rilegge il significato del sacrificio alla luce dell'"Asse Io-Sé", per portare la sua riflessione a una esplorazione del "mondo intermedio", sostenendo che la funzione del confine tra coscienza e inconscio deve dunque essere quella di "unire distanziando" e di "distanziare unificando", territorio questo che realizza il dialogo intrapsichico, assicurando il pieno sviluppo della personalitŕ. Una rappresentazione del "mondo intermedio" č quella del "terzo stato" che si genera tra il sonno e la veglia, realtŕ onirica che consente di entrare in contatto con l'invisibile, transitando tra territori diversi dei processi mentali. Lungo questa traccia se il tempo dell'Io č Kp&ograve;vo&sigma; il Sé e la realtŕ onirica si orientano verso il tempo come K&alpha;p&ograve;&sigma; nella realtŕ onirica quella che era soltanto una possibilitŕ tra le tante viene trasformata nell'unica possibilitŕ, in quanto considerata una tappa intermedia del processo, che deve necessariamente portare all'esito finale, la conclusione del sogno, il suo epilogo narrativo.
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Triola, Filippo. "Il riavvicinamento dell'Italia alla Germania tra il 1945 e il 1949." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (March 2013): 31–80. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-003002.

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Abstract:
L'autore ricostruisce ed esamina la storia dei rapporti italo-tedeschi negli anni immediatamente precedenti la riapertura ufficiale delle relazioni diplomatiche tra Italia e Repubblica federale tedesca. Un riavvicinamento economico e politico progressivo, ma che suscitň forti contrasti tra i principali attori della diplomazia italiana. Il saggio si basa su una documentazione conservata presso l'Archivio Storico del Ministero degli Esteri e l'Archivio Centrale dello Stato. L'autore sostiene che le relazioni economiche italo-tedesche assunsero un ruolo centrale nel processo di elaborazione della politica estera italiana sulla questione tedesca nel corso di questi anni. Prima dell'istituzione della Repubblica federale tedesca, l'Italia divenne un partner economico fondamentale per la Germania occidentale. Tra il 1945 e il 1949 l'Italia fu il primo paese europeo favorevole alla rinascita di un nuovo Stato tedesco non sottoposto alla diretta influenza dell'Unione Sovietica. Il presidente del Consiglio De Gasperi e il ministro degli Esteri Sforza per sostenere la nuova Germania attuarono una precisa azione diplomatica di riavvicinamento politico, promuovendo diversi scambi di visite e di incontri con i rappresentanti tedeschi.
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Brenman Pick, Irma. "I volti del trauma: tra il personale e il sociale. Il "piacere" di trasmettere il maltrattamento." PSICOANALISI, no. 2 (December 2021): 87–100. http://dx.doi.org/10.3280/psi2021-002006.

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Abstract:
La psicoanalisi, fin dalle sue origini, si è sempre occupata del trauma e letteratura psicoana-litica sul tema è molto vasta. Viene sottolineata l'importanza dell'esperienza simbolica - a livello sia personale che sociale - dell'essere "messi" fuori, impotentemente dipendenti e 2abbandonati", elaborata a partire dal lavoro di Otto Rank sul trauma della nascita. L'analisi di questi vissuti mette in rilievo come il personale e il sociale siano strettamente collegati e intrecciati: così come l'ostracismo sociale può avere profondi effetti personali, allo stesso modo le esperienze di essere esclusi, quando sono proiettate, possono determinare un profondo effetto sociale. La "trasmissione del maltrattamento", nella sua dimensione inconscia, può essere pensata facendo uso del concetto di identificazione proiettiva. Inevitabilmente, que-sto processo comporta una serie di problemi controtransferali per l'analista. Attraversol'analisi di due casi clinici, seguiti in supervisione, viene sottolineato l'aspetto centrale legato alla proie-zione della colpa. Chi commette un abuso può proiettare parte dei propri sentimenti di colpa nella vittima. Nei due casi riportati, possiamo vedere come l'aver vissuto l'esperienza di essere stati "privati dell'amore", trasforma uno dei i due pazienti in un "padre privo di amore" e l'altro in "paziente privo di amore". Sembra che entrambi abbiano perso la loro capacità sperimentare l'amore e la perdita, e i loro analisti si sentono a loro volta "privi di amore": combattono per affrontare i loro stessi sentimenti di rabbia e di impotenza, cercando di riconnettersi con la pro-pria capacità di provare "amore" e compassione per il paziente. .
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Fassino, Secondo. "Aspetti specifici del supporto psicologico nella relazione medico-paziente terminale." Medicina e Morale 46, no. 5 (October 31, 1997): 923–37. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.868.

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Abstract:
Le comunicazioni medico – paziente, anche non verbali, attivano trasformazioni emotive e poi biologiche, che agiscono sui sistemi di reazione dell’organismo specie nelle fasi terminali della malattia. La reazione psicologica del malato è il risultato di difese regressive e anche progressive fruibili per processi più avanzati di adattamento e di “senso”. Le reazioni psicologiche del medico sono condizionate da difese dall’angoscia e motivazioni inconsce alla professione, tra sentimenti di impotenza e di onnipotenza. La condanna alla sconfitta induce una riformulazione costante del progetto di cura: la morte come oggetto di cura, non solo fine della cura. È richiesto un supporto psicologico specifico al paziente terminale. La strategia è quella dell’accompagnamento del paziente attraverso le fasi della malattia verso la morte, piuttosto che dell’esplorazione dei vissuti profondi di colpa, indegnità, aggressività. Questi aspetti vengono proposti soltanto se il paziente segnala di volerli e poterli affrontare; in genere, occorre favorire un impiego ottimale dei meccanismi di negazione, di scissione e dei bisogni di trascendenza. L’accompagnamento è una “presenza significativa” che considera il transfert di conoscenza, il contratto di non abbandono, i bisogni di significato e di trascendenza, le dinamiche della separazione, la compromissione di identità, ecc. Tali interventi sono attuabili oltre che da psichiatri o psicologi clinici, anche da medici oncologi e infettivologi, purché formati alla “relazione terapeutica”. Il training deve considerare non solo gli aspetti cognitivi, ma soprattutto quelli emotivi e personali, anche in considerazione dei rischi elevati di burn out che ripetuti interventi di questo tipo comportano. Le competenze sui bisogni psicologici del morente sono parte dei metodi della buona pratica clinica: tra i suoi obiettivi c’è anche la qualità della morte.
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Gallina, Annita. "Note a margine di uno scritto. William Ronald Dodds Fairbairn: "La rimozione e il ritorno degli oggetti cattivi (con particolare riferimento alle ‘nevrosi di guerra')"." PSICOANALISI, no. 2 (December 2021): 37–53. http://dx.doi.org/10.3280/psi2021-002003.

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Abstract:
L'autrice commenta, in chiave storico-critica, il lavoro di William Ronald Dodds Fairbairn, scritto dopo l'esperienza avuta con pazienti affetti da disturbi psichici, conseguenti ai traumi subiti nel corso del secondo conflitto mondiale. Attraverso l'analisi del lavoro condotto da Fairbairn, con pazienti traumatizzati, viene mostrato come lo stesso giunse a formulare impor-tanti osservazioni intorno alla patologia schizoide e alla psicologia delle relazioni oggettuali. Quest'ultima innovativa concezione condusse alla stesura di un modello del funzionamento mentale organizzato intorno a strutture dinamiche operanti all'interno dell'Io/Sé. Attraverso l'attuarsi di processi di incorporazione, scissione e rimozione dell'oggetto materno, secondo la concezione di Fairbairn, si andava costituendo un Io frammentato impegnato in un proliferare di relazioni interne con oggetti compensatori. Metafora clinica che, a tutt'oggi, ben si presta a fornire un'interpretazione della patologia schizoide e che condusse alla creazione di un modello strutturale delle relazioni a fianco del preesistente modello pulsionale. La considerazione che la psicopatologia fosse un riflesso delle interferenze e difficoltà delle relazioni con gli altri e non la risultante di un conflitto inconscio tra impulsi tesi alla ricerca di piacere, apriva inoltre a nuove reinterpretazioni. Allo stesso modo la concezione di un Io, fornito di energia propria che persegue l'oggetto e non il piacere, conduceva a un modello di sviluppo che considerasse le vicissitudini della relazione materno infantile; sino a giungere alla concezione di Fairbairn, se-condo la quale, le esperienze traumatiche, avvenute durante l'infanzia, inducendo privazione esiterebbero in una condizione dove il non riuscire a sentirsi amati come persone condurreb-be a un sovrainvestimento in un mondo interno a discapito di relazioni di dipendenza, senza le quali non è possibile alcuno sviluppo
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Minetti, Maria Grazia. "Abitare il tempo tra continuità e cambiamento." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2021): 52–69. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-002004.

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Abstract:
L'autrice si interroga sulla tendenza di alcuni pazienti a fermare il tempo in attesa che il passato cambi, e a vivere ogni cambiamento come una catastrofe, per lo scatenamento di angosce di frammentazione e di perdita della propria continuità di esistenza. Questa continuità è illusoriamente mantenuta fermando il passato in attesa che cambi. La difficoltà ad abitare la propria vita e proiettarsi nel futuro è collegata a una impasse nel processo di soggettivazione che nasce dal conflitto tra l'essere conforme ai desideri inconsci dei genitori e al desiderio di esprimere un proprio progetto, seguendo i propri ideali dell'Io. Il conflitto viene negato e non affrontato per la paura del proprio odio e la fantasia conseguente di far morire i genitori. Si tratta del conflitto identificatorio di cui parla Piera Aulagnier, fra l'essere identificato e potersi identificare, che se non risolto dalla mediazione dell'Io, fra continuità e cambiamento, inchioda il soggetto a una identificazione alienante. Continuità coi valori e gli ideali del gruppo familiare e possibilità di uscire dal verdetto genitoriale e proiettare i propri ideali fuori dalla famiglia. Abitare quindi una genealogia, far parte di una catena generazionale, che in questi casi è bloccata, come se si dovesse restare figli per sempre, cloni dei propri genitori. L'analisi dovrà attivare una disidentificazione rispetto all'identificazione alienante che vive il soggetto, attraverso la funzione di rispecchiamento e di holding, coadiuvata dal setting, con la regolarità delle sedute, e con la sua funzione di terzo, che immette uno spazio fra simmetria e asimmetria, continuità e discontinuità. In particolare, l'analista dovrà tollerare momenti di impantanamento e, in alcuni casi, delle vere reazioni terapeutiche negative, soprattutto per la difficoltà a elaborare il lutto per ciò che non c'è stato e avrebbe potuto accadere ma non può avvenire. In queste situazioni, a volte, sembra presente un dissidio insanabile più che un conflitto, del tipo mors tua vita mea, che blocca l'attività di pensiero e ogni lavoro psichico. L'analista dovrà lavorare molto sul proprio controtransfert, reinterrogando il suo desiderio rispetto al paziente e alla propria identità di analista. Navigando tra i diversi registri dell'analisi, potrà incontrare il blocco del proprio pensiero, il sentimento di impotenza a cui potrebbe reagire con intolleranza verso il paziente e con un eccesso di furor curandi. Si tratta in fondo di riuscire a mantenere integra la propria capacità analizzante, quel restare vivo di winnicottiana memoria.
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Amplatz, Alma, Tecla Cappellucci, Valentina Cosmi, Alessandra Dore, Elena Guidi, Andrea Luca, Nadia Maria Peron, Walter Roberto, Sabina Salvaneschi, and Cristiano Scandurra. "Del corpo, del limite: riflessioni sull'omogenitorialità." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 1 (June 2022): 175–88. http://dx.doi.org/10.3280/psp2022-001013.

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Abstract:
L'articolo descrive i temi che sono stati approfonditi da un gruppo di studio della SIPP su: "Sfumature in dialogo: identità di genere, tematiche LGBTQ+ e nuove configurazioni familiari" in un iniziale periodo di incontri. Gli argomenti non sono stati affrontati da una prospettiva clinica, ma la porta d'accesso è stata quella della ricerca psicoanalitica, con un'apertura alle molteplici sfumature dell'essere umano, e con la consapevolezza dell'importanza della disponibilità all'ascolto e della capacità di sospensione del giudizio, l'epoché nel senso husserliano. Il primo argomento di studio è stato: l'omogenitorialità. L'articolo descrive quanto tale tema non possa prescindere da una nuova considerazione del legame mente-corpo: il corpo è considerato nei diversi passaggi legati alla Procreazione Medicalmente Assistita o alla Gestazione per Altri, ma anche quando sono coinvolti, in modo reale o simbolico, i corpi di donatori, donatrici e gestanti. Con le nuove frontiere pro-creative si assiste alla diffrazione del processo di concepimento (scissione mente-corpo) e la filiazione che ne deriva si costituisce come una rappresentazione «bio-medica del legame tra parti del corpo e prodotti del corpo». Ma ci troviamo anche a fare i conti con le menti e con il pensiero di queste coppie che si scontrano con la legittimità che la società può offrire ai loro desideri, alle loro scelte di vita, che possono in alcuni casi entrare in conflitto anche con il mondo interno di ciascuno. Passando per una disamina storico-filosofica del concetto mente-corpo nonché di limite, si è giunti ad alcuni interrogativi attuali: le tecnologie di fecondazione assistita rappresentano un ulteriore passo per una scissione mente-corpo o una delle tante espressioni di un sano progresso umano? Dove va a finire nella visione classica dell'Edipo il corpo sessuato? Quanto i termini, materna e paterna, appaiono ancora oggi adeguati?
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Sharples, M., and B. du Boulay. "Cuore e testa: Il «tutore radiologico» e oltre." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 4 (November 1992): 465–71. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500410.

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Abstract:
Il presente lavoro tratta dell'insegnamento dell'interpretazione delle immagini mediche basato sul computer. Esso indica i vantaggi dell'assistenza del computer come metodo per fornire una consulenza sistematica accessibile per l'interpretazione delle immagini mediche, nonchè i problemi dati dalla sostituzione o dall'integrazione della figura dell'insegnante. Esso descrive il prototipo di un sistema di insegnamento relativo alle radiografie al torace ed illustra un progetto attualmente in corso per estendere il sistema alle immagini neurologiche della risonanza magnetica. Insegnare ad interpretare le immagini mediche è molto simile all'insegnamento in altre discipline, come la meteorologia, la botanica e la geologia, nelle quali le informazioni si presentano principalmente come immagini visive. Testi di psicologia dell'insegnamento forniscono chiare indicazioni su come insegnare le immagini visive e molte possono essere applicate all'insegnamento riferito alle immagini mediche. Ma le immagini mediche presentano problemi particolari: la qualità dell'immagine è fortemente influenzata da fattori tecnici come il tempo di esposizione; l'immagine è un'astrazione degradata della struttura fisica; le strutture tridimensionali sono ridotte a modulazioni dell'intensità dell'immagine; caratteristiche anatomiche cruciali possono essere nascoste da altre caratteristiche; e le caratteristiche possono assumere un'ampia gamma di valori in pazienti normali e in quelli con anomalie. Nonostante queste difficoltà non esiste un metodo affermato per insegnare ad esaminare le immagini mediche. Generalmente gli studenti imparano sui libri di testo e la loro esperienza di studio di casi è limitata a brevi incontri con un insegnante e un set di immagini scelte ad hoc. I sistemi di insegnamento basato sul computer offrono una soluzione al problema di fornire una consulenza sistematica accessibile. Essi sono stati sviluppati per altri settori della formazione professionale, come l'elettronica, la diagnosi di malattie infettive ed il controllo di processi industriali. Sono in grado di utilizzare varie strategie di insegnamento e di apprendimento, compresi lo sfogliare rapidamente il testo, l'esplorazione guidata, l'assistenza nello studio di casi e l'insegnamento diretto. Un computer può immagazzinare migliaia di immagini interrelate e collegate ad informazioni relative alle loro caratteristiche e alle patologie ad esse associate. Questo database può essere consultato per tenere una «lezione» costituita da una sequenza studiata di immagini esemplificatrici o per correggere le concezioni errate di uno studente mostrandogli immagini comparate.
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Picon Alt, Júlio, Mauren Buzzatti, Ana Monteiro Costa, and Saritha Denardi Vattathara. "Expansão da mineração carbonífera no Rio Grande do Sul e a crise de valor do capitalismo contemporâneo: Uma análise socioeconômica do EIA/RIMA da Usina Termelétrica Nova Seival nos assentamentos da reforma agrária em Candiota e Hulha Negra." AMBIENTES: Revista de Geografia e Ecologia Política 3, no. 2 (December 21, 2021): 251–96. http://dx.doi.org/10.48075/amb.v3i2.28237.

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Abstract:
Neste trabalho, compreendemos a expansão da fronteira extrativista minerária no Rio Grande do Sul à luz do movimento atual do capital, vinculando a crise de sobreacumulação do capitalismo à decorrente intensificação da acumulação por despossessão, tendo o land grabbing como um dos seus principais ajus­tes tempo-espaço. Nosso objetivo consistiu em apontar as contradições e ameaças sobre os territórios dos agricultores assentados em Hulha Negra e Candiota-RS, considerando os sujeitos diretamente atingi­dos pelo empreendimento, bem como o impacto sobre o processo de reterritorialização como um todo na região, levando em consideração a dinâmica de mobilização e desmobilização de mão-de-obra e os impactos nas estruturas públicas dos municípios. Por meio de revisão teórica marxista e demais fontes secundárias, analisamos criticamente o EIA/RIMA (2020) apresentado pela empresa proponente. Para subsidiar a pesquisa, também foram realizadas entrevistas por ligações e reuniões virtuais com morado­res e representantes das organizações locais, levando em conta i) a Geração de expectativas e incertezas na população; ii) Mobilização e desmobilização de mão-de-obra; iii) Pressão e interferências sobre infra­estruturas e serviços públicos; iv) Dinamismo na economia; v) Aumento/diminuição de arrecadação mu­nicipal, entre outros. Considerando os impactos sobre os assentamentos, a geração de energia por meio de matéria-prima já rejeitada e os danos ambientais já encontrados na região causados pela mineração do carvão pretérita, identificamos que esse empreendimento não se vincula ao desenvolvimento susten­tável local, mas ao land grabbing tão importante à acumulação por despossessão. Palavras-chave: extrativismo; crise de valor do capital; acumulação por despossessão; Assentamentos rurais; Land grabbing. Abstract In this paper, we understand the expansion of the mining extractive industry’s frontier in Rio Grande do Sul (the southernmost state in Brazil) in light of the current movement of the capital, linking the overaccumulation crisis in capitalism to the resulting intensification of accumulation by dispossession, where land grabbing plays a major role in its time-space adjustments. Our goal is to point out the contradictions and threats on the territories of the peasants settled in two municipalities (Hulha Negra and Candiota), considering the subjects directly affected by the undertaking, as well as the impact on the re-territorialization process as a whole in the region, taking into consideration the dynamics of mobilizing and demobilizing labor force and the impacts in the public structures of the municipalities. Through a Marxist Theoretical review and secondary sources, we critically analyze the EIA/RIMA (2020) presented by the proposing company. To support the research, interviews were also conducted through calls and virtual meetings with residents and representatives of local organizations, taking into account i) the generation of expectations and uncertainties in the population; ii) Mobilization and demobilization of labor; iii) Pressure and interference on infrastructure and public services; iv) Dynamism in the economy; v) Increase/decrease in municipal collection; between others. Considering the impacts on the settlements, the generation of energy through raw material that has already been rejected and the environmental damage already found in the region caused by past coal mining, we identified that this undertaking is not linked to local sustainable development, but to land grabbing that is so important to the accumulation by dispossession. Keywords: extractivism; capital value crisis; accumulation by dispossession; rural settlements; land grabbing. L'espansione delle miniere di carbone minerale nel Rio Grande do Sul e la crisi del capitalismo contemporaneo: Un’analisi socioeconomica dello EIA/RIMA della centrale termoelettrica Nova Seival negli insediamenti di riforma agraria in Candiota e Hulha Negra Astratto In questo articolo analisiamo l'espansione della frontiera estrattiva mineraria nel Rio Grande do Sul alla luce dell’attuale movimento di capitale, congiungendo la crisi di sovraaccumulazione del capitalismo alla conseguente intensificazione dell'accumulazione per espropriazione, avendo il fenomeno land grabbing come uno dei suoi principali aggiustamenti spazio-temporali. Il nostro obiettivo era di evidenziare le contraddizioni e le minacce sui territori degli agricoltori insediati nei lotti in Hulha Negra e Candiota-RS, considerando i soggetti direttamente impattati dall'impresa, nonché l'impatto sull’intero processo di ri-territorializzazione nella regione, portando a considerare le dinamiche di coinvolgimento e smobilitazione del lavoro e gli impatti sulle strutture pubbliche nei comuni. Con una rassegna teorica marxista e altri dati di campo, analizziamo criticamente lo EIA/RIMA (2020) presentata dall’impresa proponente. A supporto della ricerca sono state realizzate interviste tramite call e incontri virtuali con residenti e rappresentanti delle organizzazioni locali, tenendo conto i) della generazione di aspettative e incertezze nella popolazione; ii) Surgimento e smobilitazione del lavoro; iii) pressioni e interferenze su infrastrutture e servizi pubblici; iv) Dinamicità nell'economia; v) Aumento/diminuzione della riccetta comunale; tra altri. Considerando gli impatti nei lotti di riforma agraria, la generazione di energia attraverso materie prime già scartate e i danni ambientali già riscontrati nella regione causati dalle attività estrattive del carbone fossile passate, abbiamo identificato che questo progetto non è coerente allo sviluppo sostenibile locale, ma al land grabbing che è il fenoeno importante per l’accumulazione per espropriazione. Parole-chiave: estrattivismo; crisi del valore del capitale; accumulazione per espropriazione; lotti agricoli; land grabbing.
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AGUIRRE, Kathleen Kate Dominguez, and Cassiane De Freitas PAIXÃO. "Contação de Histórias e Educação Etnicorracial: um Convite a Mulheres Negras." INTERRITÓRIOS 6, no. 12 (December 7, 2020): 168. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.248995.

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Abstract:
RESUMONeste trabalho temos por objetivo analisar representações excludentes reproduzidas nos espaços escolares, a partir das categorias raça, pobreza, perspectivas de mundo e futuro, relacionando narrativas autobiográficas de três mulheres negras aos dados coletados em agosto de 2016, durante encontros de contação de histórias de temática afro-brasileira com crianças da Escola Alcides Barcelos, no Bairro Getúlio Vargas, retrato da exclusão social e racial da cidade do Rio Grande/RS. Baseamo-nos em debates teóricos sobre exclusão, processos de representação social e educação etnicorracial, para então realizar a investigação no espaço escolar. Concluímos que não é suficiente acreditar numa transformação social através da Escola, visto que ela serve a ordem dominante e reproduz representações sociais e raciais excludentes com vistas à sua manutenção. Contudo, acreditamos que é possível que os agentes sociais produzam uma reeducação das relações etnicorraciais através de experiências no cotidiano escolar e do ensino de História.Mulheres negras. Educação Enticorracial. Escola.ABSTRACTIn this paper we aim to identify exclusionary representations reproduced in the school space, from the subjects of race, poverty, perspectives of the world and future, relating autobiographical narratives of three black women to data collected in august 2016, during african-brazilian storytelling meetings with children at the Alcides Barcelos School in the Getúlio Vargas Neighborhood, portrait of the social and racial exclusion of the city of Rio Grande/RS. We are based on the theory discussion about exclusion, processes of social representation and ethno-racial education, in order to carry out practical research in the school space. We conclude that it is not enough to believe in a social transformation through the school, since it serves the dominant order and reproduces social and racial representations with a view to its maintenance. However, we believe that it is possible for social agents to produce a re-education of ethno-racial relations through experiences of daily school life and teaching History.Black Women. Ethnico-racial Education. School.RESUMENEn este trabajo pretendemos analizar las representaciones excluyentes reproducidas en los espacios escolares, desde las categorías raza, pobreza, perspectivas del mundo y el futuro, relacionando las narrativas autobiográficas de tres mujeres negras con los datos recogidos en agosto de 2016, durante los encuentros de narración de historias con temática afrobrasileña con niños de la escuela Alcides Barcelos, en el barrio Getúlio Vargas, un retrato de la exclusión social y racial en la ciudad de Rio Grande / RS. Nos basamos en debates teóricos sobre exclusión, procesos de representación social y educación etno-racial, para luego realizar la investigación en el espacio escolar. Concluimos que no basta creer en una transformación social a través de la Escuela, ya que ésta sirve al orden dominante y reproduce representaciones sociales y raciales excluyentes produciendo su mantenimiento. Sin embargo, creemos que es posible que los agentes sociales produzcan una reeducación de las relaciones étnico-raciales a través de experiencias en la rutina escolar y en la enseñanza de Historia.Mujeres Negras. Educación Enticorracial. Escuela.SOMMARIOIn questo lavoro si intende analizzare le rappresentazioni esclusive riprodotte negli spazi scolastici, dalle categorie di razza, povertà, prospettive del mondo e futuro, mettendo in relazione le narrazioni autobiografiche di tre donne nere con i dati raccolti nell'agosto 2016, durante gli incontri Narrazione a tema afro-brasiliano con i bambini della scuola Alcides Barcelos, nel quartiere di Getúlio Vargas, un ritratto dell'esclusione sociale e razziale nella città di Rio Grande / RS. Ci siamo basati su dibattiti teorici sull'esclusione, sui processi di rappresentanza sociale e sull'educazione etnico-razziale, per poi svolgere la ricerca nello spazio scolastico. Concludiamo che non basta credere in una trasformazione sociale attraverso la Scuola, poiché essa serve l'ordine dominante e riproduce rappresentazioni sociali e razziali esclusive, producendone il mantenimento. Tuttavia, crediamo che sia possibile che gli agenti sociali producano una rieducazione delle relazioni etnico-razziali attraverso esperienze nella routine scolastica e nell'insegnamento della Storia.Donne nere. Educazione etnico-razziale. Scuola.
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Pergola, Rocco Filipponeri, and Costanza Rosati. "La scuola come luogo per una ‘clinica del sociale’ (PolisAnalisi)." Ricerca Psicoanalitica 33, no. 1 (April 28, 2022). http://dx.doi.org/10.4081/rp.2022.606.

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Abstract:
La scuola è rimasto l’unico incubatore di capitale semiotico - risorse di significato - e rigeneratore di capitale sociale. Perciò compito dell’insegnante-educatore è primariamente ‘insegnare a vivere’, ossia permettere a ciascuno di sviluppare la conoscenza di sé stesso e il legame con gli altri - gli altri dentro di sé e gli altri fuori di sé; preparare ad affrontare le molteplici incertezze e difficoltà dell’esistenza, facendo fronte al senso d’impotenza radicale e d’indefinibilità del sé che vive il ‘bambino sovrano’ ora cresciuto. Centrale sarà una rieducazione ai limiti, alla mentalizzazione, alla cura dello spazio di convivenza comune. A tal fine anche il processo di apprendimento-insegnamento va interpretato come qualcosa riguardante anzitutto le dinamiche emotivo-affettive, in gran parte inconsce, che configurano la rete gruppale di relazioni tra tutti gli attori del teatro scolastico: transfert, controtransfert, collusioni, il gruppoclasse come mente unica, l’istituzione, la specifica cultura di ogni scuola. Il docente potrà ritrovare nella propria stessa mente il suo principale strumento di lavoro, a patto che abbia spazi e tempi per coscientizzare e metabolizzare quanto si agita in sé stesso a livello inconscio attraverso opportune metodologie gruppali - Balint e Psicodramma. L’allievo, dal canto suo, andrà aiutato a transitare da una cultura dell’adempimento al sentirsi ‘cliente’ che vive la scuola come tempo per coltivare sé stesso e implementare Beni Relazionali, quali reciprocità, cooperazione e fiducia. Si tratta di operare un vero e proprio atto di ‘clinica del sociale’.
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Sorli, Massimo. "LA MECCANICA DELLE MACCHINE NELL’INNOVAZIONE DEI PRODOTTI E DEI PROCESSI." Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Incontri di Studio, October 5, 2018. http://dx.doi.org/10.4081/incontri.2018.390.

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Abstract:
The present report highlights the current and future role of techniques and methodologies of the Mechanics of Machines, both in the design of devices and systems, and in the university training courses. The underlying theme of the presentation lays in the interpretation of the physical phenomenon which oversees the operation of the machines. This is the foundation allowing to define an input-output interaction between the physical quantities operating on the machine. The cause-effect relation offers the possibility to determine a set of analytical relations for the prediction of the operation of the machine and to simulate theoretical and / or numerical trends in time or frequency domain of the significant mechanical quantities. It is evident the magnitude of the physical phenomena that arise in the operation of a machine, resulting in a broad variety of related Mechanics of Machines topics: from the contact between bodies analysis to tribological aspects, from body geometry to kinematics, from the rigid to deformable body dynamics, from the interaction between mechanical bodies to manmachine interaction, from the kinematic and dynamic behavior of a mechanical system to its interface with the actuators, sensing and control, just to name some of them. It should also be considered that the interpretation of the physical phenomenon of organs of machines has to be supported by significant experimental campaigns, specifically reproduced in laboratory, or related to data from real applications in the different application domains. The evolution of Mechanics of Machines proved in the years to be able to respond to these two interacting and converging questions: on the one hand the need to identify analytical relations, possibly not based on sole mappings of data, but rather on representative analytical relations of physical quantities, and on the other hand, the need, even at the university level, to conduct appropriate laboratory test campaigns related to the real field operation of the machine. With reference to the first objective, the need to determine algorithms, typically non-linear, and the consequent simulations setups, has resulted in the passage of the Machine Mechanics from a theoretical subject, to a subject with strong computational valences creating tools for the prediction of the behavior of devices and systems, in relation to their diagnosis and health state. The second objective has required the achievement of competence also in the field of the test rigs, of sensing and measuring / data acquisition systems. The paper deals with the identification and the presentation of the different areas related to Machine Mechanics, exposing in a matrix the enabling technologies on the one hand and the application domains to which they apply in the other hand. The enabling technologies traditionally belong to the topics of kinematics, statics, dynamics (linear and nonlinear), to the interactions with the environment (force fields, interactions with fluids) and between surfaces (lubrication), control, automation and system identification, as well as to the study and identification of vibratory phenomena, vibro-acoustic and tribological ones, mechatronics, fluid-structure interactions, monitoring, diagnostics and prognostics of mechanical systems, fluid automation and robotics, fluidics and microfluidics, to the implementation of pneumatic, hydraulic, electric and non-conventional technologies, to environmentally friendly and renewable energy systems. The application domains relate to the mechanical systems, such as driving and operating machinery, mechanical devices, mechanisms, transmissions and drives, automatic and robotic, vehicles on road, rail, fixed wing and rotorcrafts, transportation and lifting systems, systems for the production of energy, the biomechanical systems. A summary of the ongoing activities in the different research groups of the Italian Universities is then presented, from which you can also highlight the methodology of the studies addressed, strongly aimed at a unifying approach through the use of fundamental methods of theoretical applied and experimental mechanics, with attention to environmental and energy sustainability, and significantly connected on one side with the state of international research, and on the other with the industrial and manufacturing reality of the country. At the end of the paper sectors of Machine Mechanics that in the opinion of the writer need to be investigated further are discussed. Some technological challenges, such as prognostic models applied to servo systems in primary flight controls for aircraft applications, are outlined. The state of the art in that domain highlights the contribution to the innovation of processes and products, challenge that need to go back to the inputoutput interactions at the base-mechanics layer. Without those aspects it is impossible to be able to predict the evolution of degradation in the actuation systems, and to determine the remaining life of a mechanical device.
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Borgonovi, Fausto. "PROCEDIMENTI DI MISURAZIONE, PREDICIBILITA' E DETERMINISMO NELLE LEGGI DELLA FISICA." Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Incontri di Studio, November 18, 2013, 103–11. http://dx.doi.org/10.4081/incontri.2008.52.

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Abstract:
Riassunto. – I dati finanziari e la realtà fisica vengono descritti mediante modelli matematici. Mentre ciò sembra del tutto ovvio per i fenomeni naturali (alla luce dei molti e importanti progressi compiuti nella fisica dell’ultimo secolo), la questione della modellizzazione matematica dei dati economico-finanziari è ancora oggetto di dibattito. In particolare, il problema della prevedibilità di alcuni eventi viene qui discussa e si stabilisce la sua relazione con un processo presunto di misurazione oggettiva.***Abstract. – Financial data and physical reality are described in terms of mathematical models. While this seems quite obvious for the natural phenomena (in the light of the many and important progress done in the last century physics), the question of the mathematical modelization of the former is still under debate. In particular, the problem of the predictability of some event is discussed and its relationship with a presumed objective measurement process established.
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Lodde, Valentina, Silvia C. Modina, and Alberto M. Luciano. "On the chromatin of the immature oocyte: from morphology to function and regulatory mechanisms mediated by follicular cells." Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Incontri di Studio, July 8, 2015. http://dx.doi.org/10.4081/incontri.2015.151.

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Abstract:
In her comment entitled ‘Nuclear histochemistry: its history in fifty volumes’ (Eur J Histochem 2006; 50:79-81) Maria Gabriella Manfredi Romanini referred to “nuclear histochemistry” as a “real molecular biology in situ, applied to research on dynamic processes in the nucleus, which makes the microscopic and histochemical approach absolutely irreplaceable for the progress of our understanding of cell biology”. These words perfectly exemplify the research path that is elucidating the process of remodeling of chromatin configuration within the nucleus of the mammalian oocyte. This process, which occurs towards the end of the oocyte differentiation phase before meiotic resumption, has received much attention in the last decade since it has a tremendous impact on the capability of the oocyte to generate an embryo after fertilization. The study of the oocyte chromatin by means of classical morphological and histochemical approaches has given a fundamental contribution to our understanding of oocyte biology and has paved the way to functional and mechanistic studies. Several research groups worldwide, including ours, are indeed dedicating a large amount of studies to find the relationship between morphological and functional aspects of the oocyte chromatin remodeling process, to reveal the molecular mechanisms involved, as well as to clarify the contribution of the follicular compartment. Here, we summarize some studies intended to give insight into the mechanism( s) regulating this complex process, including recent findings indicating that ovarian granulosa cells and their coupling with the oocyte through gap junctions are implicated in such a process.
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Millitarì, Roberto, Tatiana Bolgeo, Roberta Di Matteo, Menada Gardalini, Maurizio Scialla, Tiziana Nuovo, Valeria Bonato, Mara Lucia De Angelis, and Antonio Maconi. "L’infermiere esperto in procurement: ruolo nell’Azienda Ospedaliera di Alessandria." Working Paper of Public Health 10, no. 1 (November 30, 2022). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2022.9549.

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Abstract:
Background: Tra le numerose figure professionali che partecipano al complesso e articolato processo di prelievo e trapianto di organi e tessuti, è sempre più presente la figura infermieristica. Ogni anno la Regione Piemonte trasmette alle singole aziende ospedaliere gli obiettivi in merito a donazioni e trapianti. L’obiettivo è quello di creare una procedura operativa aziendale per la corretta gestione del processo di donazione di cornee. Metodi. A novembre 2020 l'Azienda Ospedaliera ha nominato l'Infermiere Esperto in Procurement; Tra le sue funzioni e attività spiccano la sensibilizzazione e la formazione del personale dei reparti di degenza in materia di donazione di cornee. Risultati: La formazione è stata avviata nei vari reparti tramite degli incontri di gruppo; inoltre, è stato divulgato un Documento a Validità Aziendale (DVA 109/21) con l'intento di scandire le modalità del processo uniformando e semplificando le procedure. Conclusioni: La figura infermieristica diventa sempre più presente nel processo di donazione e trapianti. L'Infermiere Esperto in Procurement, grazie all'esperienza e alle competenze acquisite, gestisce collaborando con il gruppo di coordinamento l'intero processo di procurement di organi e tessuti.
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Negri-Cesi, Paola. "LA DIFFERENZIAZIONE SESSUALE DEL CERVELLO NON È SOLO UNA QUESTIONE DI ORMONI." Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Incontri di Studio, March 4, 2020. http://dx.doi.org/10.4081/incontri.2019.605.

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Abstract:
One of the key events occurring during fetal brain development is the induction of permanent morpho-functional sexual differences in many brain areas. This “imprinting” mechanism, operating on a plastic brain within a narrow sensitive window, leads to gender-specific responses to the same stimulus both in neurochemistry/neuroendocrinology, and in some behavioral responses. The origin of CNS dimorphism is a topic that has fascinated neuroscientists for more than 60 years. The conventional view of brain sexual differentiation proposes that the masculine or feminine brain organization depends on the presence or absence of early gonadal steroid exposure: prenatal testosterone (T) surge in males induces both the masculinization and the defeminization of some brain nuclei, while in the absence of fetal gonadal hormones, as in females, the brain appears to feminize spontaneously. Some effects of T depend on its conversion to estradiol or DHT, two active metabolites formed by the enzymes aromatase and 5alpha-reductase type 2, respectively. Many studies carried out on rodents in our and in other laboratories clarified that estradiol and DHT are implicated in both masculinization and defeminization; on the contrary, T as such and DHT seem to be the main brain organizers in men. However, the most recent research, briefly discussed in this paper, has now clarified that the hormonal environment alone is not sufficient to trigger the whole process and that a precise coordination and interaction among hormonal signals, neuronal genome and the epigenome are pivotal to the genesis of brain gender-specific differentiation. Given the complexity of the whole process, it is not surprising that any external perturbation that alter brain sex differentiation may have heavy consequences on several parameters. Some possible variations related to prenatal exposure to environmental pollutants that interfere with the hormonal activity and/or the epigenome will be briefly analyzed in the final part of the paper.
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Fontanesi, Marcello. "PAOLO MANTEGAZZA E LA NASCITA DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO – BICOCCA." Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Incontri di Studio, July 18, 2018. http://dx.doi.org/10.4081/incontri.2018.367.

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Abstract:
In the late 80’s, the number of students enrolled at the University of Milano was close to 90.000. Teaching rooms, labs, studying areas, libraries, canteens, were definitively insufficient for the appropriate development of the activities. In addition, were emerging new multidisciplinary training and research areas that aspired to develop and needed new spaces. To fulfil the need, a new university born in the context of the decongestioning program for Mega-Athenaei and the development plans of the Ministry, seemed to be the best answer. The dean Paolo Mantegazza gave an essential contribution to the start of the new university of Milano-Bicocca by providing the approval of both the academic and institutional bodies and by following along its constitution process.
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Scazzieri, Roberto. "L’ILLUMINISMO DELLE RIFORME CIVILI: DIVISIONE DEL LAVORO, COMMERCIO, PRODUZIONE DELLA RICCHEZZA." Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Incontri di Studio, December 13, 2011, 13–38. http://dx.doi.org/10.4081/incontri.2011.103.

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Abstract:
The Enlightenment of Civil Reforms: Commerce, Division of Labour, and the Production of Wealth. The formation of political economy is closely associated with the intellectual traditions of the enlightenment. However, the economists’ enlightenment is a complex process characterized by a plurality of roots and expressions. It encompasses analyses and policy proposals remarkably distant from each other and yet pointing to a common matrix of concepts and beliefs. To take one example, the enlightenment of the Physiocrats, who take the standpoint of ‘external advisors’ to the Sovereign, is different from the enlightenment of those ‘cultivated traders’ who emphasize the relative autonomy of division of labour and markets relative to the state; as it is different from the standpoint of economists who focus on the middle ground between markets and governmental structures and explore their interdependence both at the level of analysis and at that of administrative and political action. The contributions of the Lombard Enlightenment are characterized by the ability to visualize both the ‘horizontal’ standpoint of division of labour and exchange, and the ‘vertical’ perspective of administrative structures. In this way, the Lombard economic enlightenment brings into focus a scheme of economic analysis and economic governance that is distinct from the radical Enlightenment of Condorcet, Morellet and Paine, as it is distinct from the ‘topdown’ laisser faire of Quesnay and Physiocracy in France, and from Genovesi’s, Galiani’s and Tanucci’s more active and context-dependent approach to economic policy in Naples. Many economists of the Lombard Enlightenment, such as Cesare Beccaria and Pietro Verri, were part of the Milanese social elite but were also active in the administrative structures of government. This makes their intellectual and policy activity of special interest. The principal objective of this paper is to discuss the contribution of the Lombard Enlightenment to the definition of a body of economic knowledge in which it is possible to see a clear overlap. between the point of view of commercial society and that of governmental structures (an overlap. that is characteristic of the intellectual make up. of civil enlightenment). This overlap. is of distinctive importance for investigating the relationship. between division of labour and markets, legal arrangements, and governance of the economy. Division of labour and markets are central to economists considering the initiatives of individuals and groups independently of political decisions and of their administrative consequences. This explains the central position of trade and division of labour in the writings of Beccaria and Verri. However, the perspective of the civil enlightenment suggests including division of labour within a complex organizational hierarchy of productive activities (Beccaria). The same point of view also calls attention to the need of investigating commerce and markets by focusing on institutional and administrative conditions rather than on choice criteria derived from abstract rationality principles (Verri). The Lombard enlightenment economists emphasize the central position of governmental actions as external interventions with respect to division of labour and markets, and for this reason capable of triggering the activation of possibilities existing within a given social context. Law, administration and monetary policy bring about an analytical and policy framework focusing on the process of wealth formation and considering this process as embedded in the institutional and administrative arrangements of society. In this way, the economists of the Lombard Enlightenment emphasize the mutual relationship. between administrative governance, economic improvement, and social structures, and take this relationship. to be at the core of the enlightenment of civil reforms.
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