Academic literature on the topic 'Processi di integrazione cross-border'

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Journal articles on the topic "Processi di integrazione cross-border"

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Gilardoni, Guia. "I processi di integrazione delle nuove generazioni letti attraverso il capitale sociale." SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI, no. 1 (June 2012): 81–103. http://dx.doi.org/10.3280/sp2012-001005.

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Abstract:
The article presents considerations regarding the usefulness of social capital in studying integration paths, and it examines research data on the integration of the new generations in Italy, analysing a sample of 17,225 preadolescents (aged 11 to 14), of whom 13,301 were Italians, 2,921 foreigners and 1,003 children of mixed parentage. Data has been collected by a questionnaire translated and adapted from the one used by Portes and Rumbaut in the Children of Immigrants Longitudinal Study (CILS) of 1992 in the United States. They are used to present the Italian situation in light of segmented assimilation theory. One first result is the underachievement of Latinos. Given this finding, an effort is made to consider various factors which contribute to shaping the socio-existential circumstances of this specific group. The second main result is that children of mixed couples were those most disposed to form intercultural relations. When distinguishing between those with an Italian father and a foreign mother and those, vice versa, with an Italian mother and a foreign father, forcefully evident is the central role played by the mother in the transmission of cultural elements and in the construction of a sense of belonging and identity. Third, focusing on social capital at family level and within the peer group, it has been revealed a greater cross-cultural propensity among the new generations than among previous ones: Italian preadolescents growing up in a multi-ethnic society are more open to, and willing to accept, the challenge of cultural diversity than are their parents. More in general, the new generations contribute to creating a more inclusive social space in which membership of social circles becomes more transversal with respect to cultural and ethnic origins.
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2

Raffini, Luca. "Quando la Generazione Erasmus incontra la Generazione Precaria. La mobilità transnazionale dei giovani italiani e spagnoli." OBETS. Revista de Ciencias Sociales 9, no. 1 (June 15, 2014): 139. http://dx.doi.org/10.14198/obets2014.9.1.05.

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Abstract:
Uno dei più importanti risultati del processo di integrazione europea è la costruzione di uno spazio transnazionale in cui i cittadini europei possono muoversi liberamente. La mobilità favorisce dinamiche di europeizzazione dal basso –o di europeizzazione orizzontale–, e lo sviluppo di pratiche cross-nazionali e amplia le risorse individuali e relazionali a disposizione dei giovani per progettare i propri percorsi professionali e di vita. La Generazione Erasmus definisce giovani socializzati a un humus culturale transnazionale e fortemente identificati con l’Europa. Nell’attuale contesto di crisi economica, a sperimentare la mobilità sono sempre più i giovani altamente qualificati dei paesi dell’Europa del sud, quale strategia individuale cui ricorrere per trovare risposta ai problemi connessi alla precarietà, alla disoccupazione, alla sotto-qualificazione degli impieghi. Il risultato è che la mobilità può assumere il volto di un obbligo, più che di una scelta e, più che dinamiche di europeizzazione orizzontale, può favorire una “fuga dei cervelli” dai paesi del sud ai paesi del centro e del nord Europa. L’articolo, focalizzandosi sui giovani italiani e spagnoli, si chiede cosa succede quando la Generazione Erasmus incontra la Generazione Precaria, analizzando cause ed effetti della mobilità, sul piano micro e macro sociale e sul piano politico.
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3

Guacci, Carmencita. "Le impugnazioni incidentali nel processo amministrativo italiano." Revista de Derecho de la UNED (RDUNED), no. 12 (January 1, 2013). http://dx.doi.org/10.5944/rduned.12.2013.11698.

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Abstract:
L’istituto dell’impugnazione incidentale costituisce applicazione del principio di concentrazione delle impugnazioni. L’art. 96 c.p.a. disciplina le impugnazioni incidentali, ammettendole per l’appello, per la revocazione, per l’opposizione di terzo e, con qualche particolarità, per il ricorso per cassazione. L’impugnazione va proposta in forma incidentale, a pena di decadenza, dai destinatari della notifica della sentenza e dell’atto di integrazione del contraddittorio. Il rapporto di condizionalità-dipendenza, fra impugnazione principale e impugnazione incidentale, sussiste sia nel caso di impugnazione incidentale propria, sia nel caso di impugnazione incidentale tardiva. L’esigenza di applicare in maniera rigorosa il principio di concentrazione delle impugnazioni ha indotto il legislatore a sancire l’ammissibilità dell’impugnazione incidentale anche avverso capi autonomi della sentenza.The article number 96 of the code of civil procedure governs the incidental objections, accepting them to the judicial review, the new trial, the examination pro interesse suo, and, in certain events, the petition to the Highest Court. The appeal has to be proposed by the service of the process adjudication and cross-examination receivers under the vest of an incidental form, otherwise it will run the risk of lapse. The relationship of conditioning-dependence between the main and the incidental appeals can be considered either in the case of a proper than of an untimely incidental appeal. The need to strictly apply the principle of the appeals concentration has oriented the legislator to decree the receivability of the incidental appeal also in case of autonomous judgement charges.
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Dissertations / Theses on the topic "Processi di integrazione cross-border"

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CHIARAMONTE, Laura. "Le concentrazioni bancarie in Europa e i processi di integrazione cross-border. Il caso Unicredit-HVB." Doctoral thesis, Università degli Studi di Verona, 2007. http://hdl.handle.net/11562/337850.

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Abstract:
Negli ultimi quindici anni i sistemi bancari dei principali Paesi europei, sulla scia dell’esperienza statunitense, sono stati interessati da incessanti processi di mergers and acquisitions (M&A) che ne hanno modificato in profondità gli elementi morfologici, gli assetti istituzionali e le configurazioni organizzative. L’ampio ricorso delle imprese bancarie ad operazioni di fusione e/o acquisizione si è diffuso in Europa in concomitanza con l’affermarsi di un mercato bancario sempre più competitivo il quale ha trovato a sua volta fondamento in fattori causali che hanno costituito per lo più un comune denominatore dell’evoluzione dell’industria bancaria anche a livello internazionale. Ci si riferisce, in particolare, all’interazione dei cosiddetti fattori ambientali esogeni, quali la deregolamentazione, l’innovazione tecnologica, la globalizzazione dei mercati e l’introduzione dell’euro, che tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta ha affievolito le barriere all’entrata nelle industrie bancarie dei principali Paesi europei, ponendo le condizioni per l’ingresso di banche estere e di imprese provenienti dagli altri comparti dell’intermediazione finanziaria. La progressiva intensificazione delle pressioni competitive, sia geografiche che settoriali, ed i conseguenti pericoli di erosione nelle quote di mercato possedute hanno imposto, perciò, alle banche un intenso processo di ristrutturazione finalizzato al recupero di efficienza e di redditività. In considerazione di tali premesse, l’obiettivo del presente lavoro consiste nel tentare di descrivere l’evoluzione registrata, fino ad ora, dal processo di concentrazione bancario italiano e dei principali Paesi europei, sia a livello domestico che internazionale, al fine di individuare dapprima i fattori causali dell’innalzamento del livello di contendibilità dei mercati e le principali determinanti che nel corso degli anni hanno spinto le nostre banche e quelle europee a ricorrere a strategie di crescita esterna, e successivamente, gli effetti macro e microeconomici più significativi che sono stati prodotti dalle aggregazioni stesse. A tal proposito si è deciso di strutturare il lavoro in quattro capitoli. Nel primo capitolo, dopo aver analizzato i fattori ambientali esogeni o di contesto ritenuti “responsabili” del cambiamento dello scenario competitivo, riconducibili prevalentemente alla deregulation, alla diffusione del progresso tecnologico, alla graduale realizzazione della globalizzazione dei mercati e alla creazione dell’Unione Monetaria Europea, si è cercato di individuare le possibili determinanti, economiche ed extraeconomiche, che secondo la letteratura tenderebbero a spiegare il crescente ricorso ad operazioni di fusione e/o acquisizione da parte delle imprese bancarie. Nell’ultima parte del capitolo si è passati a prendere in considerazione i molteplici effetti che possono essere prodotti da una generica operazione di concentrazione bancaria. In particolare, si è stabilito di analizzarli sia a livello macro, ovvero andando ad evidenziare come si è modificata, negli ultimi decenni, la struttura dei sistemi creditizi europei interessati da tali processi di consolidamento bancari sia a livello micro, soffermandosi cioè sulle conseguenze che, secondo differenti indagini empiriche di numerosi studiosi di banche, tenderebbero a generarsi sui singoli soggetti interessati attivamente (le banche protagoniste dell’operazione) e passivamente (le imprese che richiedono prestiti e i singoli consumatori di servizi bancari) dalle aggregazioni stesse.
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DARI, LAYLA. "Orchestre Multietniche e confronto interculturale nell'Europa Meridionale: possibili processi di integrazione, ibridazione musicale e cittadinanza in Italia e in Portogallo." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1128010.

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Abstract:
In questo elaborato si propone un censimento e un'analisi del recente scenario delle orchestre multietniche in alcuni paesi dell'Europa meridionale. In particolare la rilevazione ha privilegiato gli esiti concernenti l'Italia e il Portogallo, considerando queste due aree come utile riferimento comparativo. La narrazione deriva da una ricognizione panoramica dei fenomeni migratori transnazionali contemporanei e dall'analisi delle pratiche sociali a favore dell'accoglienza e dell'integrazione delle comunità straniere nei nuovi territori di approdo. Questi determinati contesti socio-culturali hanno promosso e agevolato la costruzione di orchestre, cori e bande multietniche, considerate come una sorta di "operazione" per facilitare i delicati processi di integrazione delle comunità migranti nel tessuto locale e per valorizzare le diversità cultuali che caratterizzano le città contemporanee. Si seguono dunque gli esiti e gli sviluppi in itinere delle orchestre multietniche attive in Italia e in Portogallo, e di alcune esperienze recentemente concluse, ponendo particolare attenzione al pensare e al fare dei musicisti, alle pratiche performative in atto e alle trasformazioni musicali occorse nei nuovi contesti di migrazione. Si vuol dimostrare, infine, come questo tipo di accostamento possa aprire la strada ad un incontro tra culture differenti, che assume i connotati di un confronto e di uno scambio tra diverse dimensioni che mirano al riconoscimento e alla ricostruzione della propria identità musicale: un incontro che sul territorio porta con sé nuove e complesse sfide di inclusione, cittadinanza e lo sviluppo di una convivenza pacifica. This work offers a census and an analysis of the recent scene of multi-ethnic orchestras in some countries of southern Europe. The collection of data focused in particular on the outcomes concerning Italy and Portugal, taking these two areas as a useful comparative reference point. The narrative stems from a panoramic exploration of contemporary transnational migration events and from the analysis of social practices favouring reception and integration of foreign communities in the regions which are their landing place. These given socio-cultural contexts fostered and facilitated the construction of orchestras, choirs and multi-ethnic bands, envisioned as a sort of "operation" to ease the delicate processes of integration of migrant communities in the local social fabric and to acknowledge the value of cultural differences that are typical of contemporary cities. Thus, the results and the underway development of multi-ethnic orchestras active in Italy and in Portugal, and of some recently concluded experiences, were monitored, paying attention in particular to musicians' thinking and doing, to ongoing performative practices and to musical transformations which occurred in the new contexts of migration. Eventually, the aim is to show how this kind of convergence can pave the way for a meeting between different cultures, taking the form of reciprocal comparison and exchange between different dimensions that aim at the recognition and reconstruction of their musical identity: a meeting that brings with it in each area new and complex challenges of inclusion, citizenship and peaceful coexistence and development.
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