Academic literature on the topic 'Processi di crescita'

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Journal articles on the topic "Processi di crescita"

1

Mirabelli, Maria, and Antonella Coco. "Pianificazione territoriale e innovazione istituzionale: l'esperienza di una cittŕ del Mezzogiorno." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 122 (June 2011): 153–63. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122011.

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Abstract:
Le autrici soffermano l'attenzione sul processo di costruzione del Piano Strategico Cosenza-Rende. La metodologia che conduce alla formazione di un piano strategico si basa su un processo decisionale inclusivo al quale partecipano tutti i soggetti protagonisti della crescita del territorio. L'intento delle autrici è stato quello di verificare la qualitŕ dei processi avviati e, in particolare, l'effettivitŕ dei processi diattuati e utili ad identificare scenari praticabili e linee d'azione atti a sostenere lo sviluppo e la trasformazione del sistema urbano. Si è cercato di comprendere caratteristiche ed efficacia del processo diavviato e, soprattutto, se le strategie e le azioni che ricorronosi sono rapportate nelle intenzioni e nelle azioni concrete ai bisogni della cittŕ rappresentando un effettivo percorso di innovazione.
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2

Balduzzi, Giacomo. "Vigevano e la Lomellina oltre il "miracolo": un'espansione senza crescita." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (April 2022): 170–91. http://dx.doi.org/10.3280/sil2021-001010.

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Abstract:
L'articolo approfondisce una specifica fase dello sviluppo economico, sociale e istituzionale del territorio di Vigevano e della Lomellina, quella del secondo dopoguerra, osservando l'evoluzione del distretto da un punto di vista storico, rispetto alle premesse che l'hanno preceduta e alle conseguenze successive. Le caratteristiche di Vigevano e della Lomellina, nonostante le apparenti somiglianze, si rivelano in realtà differenti rispetto ad altri territori in altre aree del Paese. Al fine di rendere conto di tale specificità è necessario ricostruire i processi di industrializzazione di questo territorio in una logica di lungo periodo e comprendere così l'evoluzione del sistema produttivo alla luce del peculiare contesto territoriale e del suo sviluppo.
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3

Musolino, Elena. "Le Iniziative di Transizione. Per un patto di cura con i territori." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 99 (November 2012): 64–78. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-099007.

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Abstract:
Nell'articolo l'autore si concentra su un'interpretazione analitica del movimento per la Transizione, inserendolo tra le iniziative di movimento per il cibo agite secondo una dinamica locale. Dimostra poi come le Iniziative di Transizione innescano dei processi di crescita della coscienza di luogo: un esercizio comunitario in cui si concretizza un patto di cura con il territorio e l'ambiente. Le IdT sembrerebbero colmare la tradizionale distanza tra consumo e produzione in un rinnovato rapporto tra cittŕ e campagna, basato su nuove strategie di alleanza, dove leggere rapporti di co-produzione, in cui si disegnano nuovi progetti di spazi aperti.
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4

De Castro, Paolo. "Agroalimentare e sviluppo: nuovi bisogni e nuove politiche per la crescita." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 1 (April 2011): 29–33. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-001006.

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Abstract:
Il presente lavoro rileva il ruolo estremamente significativo svolto dal tessuto agricolo nell'orizzonte di una maggiore sostenibilitŕ dei processi di crescita. Per adempiere a tale compito, perň, si segnala la necessitŕ per il mondo agricolo nazionale ed europeo di intervenire sui modelli societari, sul credito, sulle politiche formative, sugli investimenti in infrastrutture e tecnologie promuovendo un maggiore orientamento verso azioni integrate che guardino ai sistemi piů che ai singoli prodotti o alle singole filiere. Solo cosě l'agricoltura potrŕ rimanere competitiva e contribuire attivamente alla preservazione delle identitŕ locali, dell'ecosistema, dei valori civici e culturali tradizionali delle comunitŕ rurali.
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5

Sanna, Carlo. "L'impatto delle vicende economiche e politiche sulla trasformazione urbana e sociale di Istanbul (1923-1984)." STORIA URBANA, no. 168 (November 2021): 115–39. http://dx.doi.org/10.3280/su2021-168005.

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Abstract:
Istanbul, con i suoi oltre 16 milioni di abitanti, è oggi la maggiore città della Turchia e una delle megalopoli più grandi del mondo. Storica capitale dell'Impero Ottomano, oggi non è solo il maggiore centro abitato della Turchia, ma anche il suo cuore pulsante culturale, sociale ed economico. Da sola, la città genera oltre il 40% del gettito fiscale e circa il 40% del PIL della Turchia, con più del 20% della produzione industriale del Paese. Eppure, appena sessant'anni fa Istanbul era una città portuale stagnante e dimenticata, tagliata fuori dalle rotte del commercio internazionale, con meno di un milione di abitanti e una crescita praticamente nulla. La situazione di Istanbul rispecchiava la condizione della Turchia del secondo dopoguerra: un Paese scarsamente industrializzato e prevalentemente rurale, con strutture economiche basate principalmente sul settore agricolo, infrastrutture scarse e arretrate, poco integrato nel mercato internazionale. In seguito la Turchia fu protagonista di una crescita vorticosa che, seppure caratterizzata da un andamento estremamente altalenante, la proiettò saldamente all'interno dei meccanismi del mercato globale negli ultimi due decenni del XX secolo. Questi processi scossero profondamente Istanbul e l'intero Paese, attraversati da enormi cambiamenti nelle dinamiche non solo economiche, ma anche politiche e sociali. La città fu protagonista di un pluridecennale processo di trasformazione che la portò da poco più di 950 mila abitanti nel 1950 a una metropoli con oltre 8 milioni di abitanti negli anni Novanta. L'articolo analizza come questi processi storici abbiano modificato la struttura economica, sociale, demografica di Istanbul, ponendo le basi per farla diventare la città che è oggi.
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6

Giullari, Barbara. "Tra conoscenza e lavoro: una introduzione." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 7–22. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120001.

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Abstract:
Lo scenario contemporaneo č caratterizzato da radicali trasformazioni sia dei processi di produzione della conoscenza, sia del lavoro che sottopongono il rapporto tra i due termini a critiche e revisioni profonde. Nonostante i diversi punti di vista, l'imperativo volto alla costruzione di una societŕ ed un'economia della conoscenza si traduce sovente in politiche che enfatizzano il ruolo strumentale dell'educazione nei confronti della crescita economica, cosě come nello stesso tempo il lavoro č sottoposto a processi di trasformazione che ne indeboliscono il rapporto con la cittadinanza. La centralitŕ della conoscenza nei processi sociali ed economici chiama in causa la qualitŕ del sistema scolastico e formativo e la qualitŕ del lavoro e della sua organizzazione: č quindi necessario sviluppare una prospettiva critica che ponga in evidenza nuovi terreni di confronto, di potenzialitŕ e di rischi nel rapporto tra sistema formativo e mondo del lavoro. In tale prospettiva č introdotta la relazione tra processi di apprendimento e traiettorie lavorative, illustrando alcune tra le principali direzioni di ricerca connesse a tali questioni.
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7

Paglialunga, Elena. "L'efficienza energetica e l'elasticitŕ di sostituzione." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (October 2012): 67–105. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-003004.

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Abstract:
L'efficienza energetica e l'elasticitŕ di sostituzione Negli ultimi decenni le relazioni tra sistema economico e ambiente naturale hanno assunto sempre maggiore importanza anche alla luce delle criticitŕ dell'attuale sistema energetico. La sostenibilitŕ della crescita economica e la necessitŕ di ridurre la concentrazione delle emissioni inquinanti sono, infatti, temi centrali nel dibattito internazionale, e presentano importanti ripercussioni sotto il profilo di politica energetica e climatica. Nel presente lavoro si č quindi svolta un'analisi empirica sull'andamento dell'efficienza energetica, in termini di elasticitŕ di sostituzione in 29 Paesi Ocse (1975-2007), con l'obiettivo di studiare il ruolo nell'energia nei processi produttivi e di presentare alcune implicazioni in termini di policy.
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8

Ciglioni, Laura. "L'Italia del miracolo economico e la stampa statunitense." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (March 2013): 81–128. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-003003.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce l'atteggiamento, le analisi e i giudizi della stampa statunitense di fronte al miracolo economico italiano tra il 1960 e il 1964. Il contributo offre due diversi piani di lettura, fra loro complementari. Da un lato, propone una ricostruzione delle dinamiche del miracolo economico (i fattori della crescita, i settori trainanti, le radici della crisi), filtrate attraverso lo sguardo degli osservatori statunitensi, con l'intento di comprendere quali luci e ombre la stagione del boom contribuě a proiettare sull'immagine complessiva dell'Italia allora diffusa oltreoceano. Dall'altro, intende contribuire a un'analisi dell'opinione pubblica americana negli anni Sessanta, facendone emergere in controluce orientamenti e percezioni, convinzioni e prioritŕ, pregiudizi e paure, anzitutto rispetto al problema della crescita economica e dei modelli di sviluppo nel contesto della Guerra Fredda, ma anche in relazione ad alcune scelte dell'amministrazione Kennedy verso l'alleato europeo e ai processi di modernizzazione in corso nella penisola. La ricerca č basata, oltre che su documentazione del Dipartimento di Stato americano, su quotidiani e periodici statunitensi selezionati in base a diffusione, autorevolezza, orientamento e pubblico di riferimento.
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9

Walsh, Froma. "Perdita e resilienza al tempo di Covid-19: creazione di significato, speranza e trascendenza." TERAPIA FAMILIARE, no. 127 (February 2022): 47–69. http://dx.doi.org/10.3280/tf2021-127004.

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Abstract:
L'articolo affronta le numerose perdite complesse e traumatiche causate dalla pandemia Covid-19. In contrasto con il lavoro su base individuale e focalizzato sui sintomi, un approccio sistemico orientato alla resilienza nelle perdite complesse contestualizza il disagio e mobilita le risorse relazionali per supportare un adattamento positivo. In una cornice di resilienza familiare alle perdite legate alla pandemia, la discussione si concentra sull'importanza dei sistemi di credenze condivise per quanto riguarda (1) i processi di creazione di significato; (2) una prospettiva positiva e piena di speranza orientata all'agire concreto; (3) i valori trascendenti e i fondamenti spirituali per l'ispirazione, la trasformazione e la crescita positiva. Vengono offerte linee guida pratiche per facilitare l'adattamento e la resilienza.
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10

Borlini, Barbara, and Francesco Memo. "L'insediamento degli immigrati nello spazio urbano. Un'analisi esplorativa sulla concentrazione degli alunni di origine straniera a Milano." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 90 (September 2010): 89–112. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-090006.

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Abstract:
Il saggio indaga le dinamiche di segregazione scolastica emergenti nel contesto urbano di Milano. A una bassa segregazione etnica a livello residenziale non corrisponde necessariamente un basso rischio di segregazione a livello scolastico, poiché le dinamiche di segregazione scolastica emergono dall'interazione di diversi processi: la crescita del numero di minori di origine straniera in etŕ scolare; l'esistenza di microconcentrazioni di immigrati in alcuni quartieri della cittŕ; le differenze nelle dinamiche demografiche tra popolazione italiana e straniera; il delinearsi di strategie attive delle famiglie italiane volte ad evitare scuole ritenute socialmente inadatte, alla ricerca di ambienti che offrono migliori opportunitŕ di riproduzione del capitale sociale famigliare.
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Dissertations / Theses on the topic "Processi di crescita"

1

Benetti, Martina <1989&gt. "I processi di delocalizzazione come motore per la crescita: l'esperienza di FIAMM in Cina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3680.

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Abstract:
Analizzando il percorso evolutivo dell’economia cinese, con riferimento al periodo dall’avvento del maoismo (1949) ad oggi, si esamina il fenomeno che spinge le imprese estere ad avviare una politica di outsourcing nel territorio cinese, con particolare attenzione all’impact sourcing, ovvero gli effetti che tale processo ha sull’ambiente in cui l’impresa estera si insedia. Infine, questo studio sarà esemplificato attraverso l’analisi di un caso aziendale del vicentino, l’impresa FIAMM.
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2

Lanzafame, Gabriele Natale. "Influenza delle condizioni vulcaniche e ipoabissali nei processi di nucleazione e crescita delle fasi cristalline." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1354.

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Abstract:
La diversità dei prodotti Etnei offre la possibilità di investigare le modalità di cristallizzazione magmatica sotto molteplici aspetti. In questo lavoro sono stati presi in considerazione gli aspetti della dinamica e della cinetica di cristallizzazione di alcuni prodotti rappresentativi dell attività Etnea, dati da un dicco intruso e cristallizzato a poche centinaia di metri dalla superficie durante il periodo di attività dei centri dell Ellittico e una colata lavica emessa durante l eruzione del 1991-1993, entrambi a composizione trachibasaltica. Le tessiture e le composizioni mineralogiche di questi corpi hanno evidenziato che per i prodotti intrusivi la cristallizzazione è guidata principalmente dalla perdita di calore, mentre in condizioni subaeree, sebbene lo squilibrio termico tra la temperatura della colata e quella dell ambiente circostante sia estremamente elevato, la dinamica di cristallizzazione è profondamente condizionata dalle condizioni di fugacità d ossigeno e di sottoraffreddamento. Le dinamiche di cristallizzazione in ambiente subaereo sono state approfondite analizzando le caratteristiche di un particolare tipo di lave Etnee, comunemente definite cicirara e caratterizzate da morfologie pahoehoe e presenza di grossi cristalli di plagioclasio con dimensioni centimetriche; queste lave mostrano contemporaneamente sia strutture morfologiche tipicamente associate a colate a bassa viscosità, sia un contenuto cristallino elevato (>50 vol.%). La soluzione di questo apparente paradosso ha permesso di formulare un nuovo modello di crescita dei fenocristalli lave in condizioni subaeree. Infine sono state investigate le caratteristiche delle stalattiti di lava, prodotte per fusione, gocciolamento e ricristallizzazione delle volte dei tunnel di scorrimento lavico. La cristallizzazione di un fuso in ambiente subaereo con nucleazione e crescita di fenocristalli millimetrici, dimostra infatti che anche in condizioni di grande squilibrio termico si possono sviluppare fasi cristalline di dimensioni notevoli in un lasso di tempo relativamente breve. E stato quindi formulato un modello di crescita nel quale la forza guida della cristallizzazione è costituita dalla perdita d acqua residua ad opera dalle alte temperature presenti all interno dei tunnel di scorrimento. Per approfondire l importanza di alcuni parametri fondamentali quali la modalità di decompressione e la perdita di volatili e la variazione del grado di sottoraffreddamento sulla tessitura delle rocce, sono stati eseguiti alcuni esperimenti di decompressione a temperatura costante su campioni di piroclasti a composizione riodacitica emessi dal vulcano Aniakchak (Arco Aleutino, Alaska, USA). I risultati degli esperimenti hanno mostrato che anche per fusi silicatici più evoluti dei basalti Etnei l effetto della decompressione si manifesta con tessiture simili, che riflettono la modalità di risalita del magma all interno della crosta.
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3

Cavazza, Stefania <1979&gt. "La maternità delle donne a Verona: un incontro trasversale tra culture diverse, un’opportunità di crescita comunitaria." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2391.

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4

Cavallero, Marco <1993&gt. "“Cool Japan”: contents tourism e crescita turistica - Un’analisi dei processi, delle politiche e delle strategie di promozione che hanno portato al consolidamento del Giappone quale “nazione turistica” nel terzo millennio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15719.

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Abstract:
A partire dai primi anni 2000, la crescita del settore turistico in Giappone è stata rapida e costante. Gli arrivi internazionali sono continuati ad aumentare e il Giappone è riuscito a raggiungere tutti gli obbiettivi che si era prefissato, avendo ancora davanti a sé ampi margini di miglioramento anche in vista delle prossime Olimpiadi di Tōkyō 2020. Questa crescita è stata assicurata dal soft power garantito dal successo delle produzioni culturali nipponiche, le quali hanno cementato nel mondo l’immagine di un “Cool Japan” distinto e riconoscibile, ormai assurto al ruolo di super-potenza della cultura pop globale. Questi processi hanno accresciuto la visibilità del paese e hanno dato vita a nuovi e importanti fenomeni turistici, raggruppati, in letteratura, sotto l’etichetta di “contents tourism”. Il governo nipponico ha saputo individuare le opportunità di crescita mettendo il turismo al centro del proprio progetto di sviluppo economico e investendo in diverse campagne di marketing per accrescere la propria visibilità e aumentare il valore del proprio brand. Questa tesi cercherà di analizzare le condizioni che hanno portato alla crescita del mercato turistico nipponico, nonché i nuovi fenomeni che sono venuti in essere negli ultimi anni grazie soprattutto alla crescente diffusione di prodotti quali anime e manga a livello mondiale. Infine, si cercherà di analizzare le strategie di marketing e nation branding messe in atto dal paese a partire dal 2003 fino ad oggi.
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MANCA, GAVINA. "Fattori di sviluppo e dinamiche identitarie nel Mediterraneo: il caso dell'arcipelago maltese." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/183.

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Abstract:
I nodi concettuali analizzati nel presente lavoro sono stati fondamentalmente due: 1) le politiche dello sviluppo in area mediterranea; 2) l'importanza che assumono in questo quadro i temi legati all'appartenenza e all'identità. In questo senso il concetto di sviluppo sostenibile è un altro punto chiave di questa parte. Al percorso teorico ha fatto seguito uno studio di caso presso l'arcipelago maltese.
This thesis is focused on two aspects: 1) the politics of development in the Mediterranean area, 2) the crucial role played by identity. The theoretical part is followed by a case study in the Malta archipelago, where we studied the development processes along with the identity dynamics through a multimethod approach.
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MANCA, GAVINA. "Fattori di sviluppo e dinamiche identitarie nel Mediterraneo: il caso dell'arcipelago maltese." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/183.

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Abstract:
I nodi concettuali analizzati nel presente lavoro sono stati fondamentalmente due: 1) le politiche dello sviluppo in area mediterranea; 2) l'importanza che assumono in questo quadro i temi legati all'appartenenza e all'identità. In questo senso il concetto di sviluppo sostenibile è un altro punto chiave di questa parte. Al percorso teorico ha fatto seguito uno studio di caso presso l'arcipelago maltese.
This thesis is focused on two aspects: 1) the politics of development in the Mediterranean area, 2) the crucial role played by identity. The theoretical part is followed by a case study in the Malta archipelago, where we studied the development processes along with the identity dynamics through a multimethod approach.
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7

Sech, Emma <1990&gt. "Capacità di innovare, orientamento alla crescita e propensione al rischio come driver del processo di internazionalizzazione nelle Piccole e Medie Imprese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6318.

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Abstract:
L'elaborato approfondisce i temi dell'innovazione e dell'internazionalizzazione nelle Piccole e Medie Imprese (PMI). Nello specifico si è indagato su come il processo di internazionalizzazione sia influenzato dalla capacità di innovare detenuta dall'imprenditore, e su come l'innovazione, incrementale o radicale, sia condizionata dall'orientamento alla crescita e dalla propensione al rischio. Nella prima parte dell'elaborato è illustrato quanto descritto in letteratura sull'argomento, mentre nella seconda parte sono esposti casi pratici di aziende catalogate come PMI aventi sede in Veneto.
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8

Varotto, Ettore <1989&gt. "Fondi chiusi dedicati ai minibond: analisi del processo di investimento, individuazione potenzili target e studio quantitativo dei minibond destinati alla crescita quotati all'ExtraMOT Pro." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5933.

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Abstract:
Questa tesi vuole approfondire il tema di quei veicoli "fondi chiusi" che per il momento rappresentano uno dei pricipali catalizzatori dei nuovi strumenti di finanziamento per le imprese non quotate; i cosiddetti minibond. In questo caso si tratta però dei soli minibond dedicati al finanziamento di progetti di sviluppo e crescita e di ammontare non superiore ai 50 Mio di euro. Dopo un analisi approfondita dei fondi chiusi (processo di investimento e costruzione di portafogli) e delle loro preferenze riguardo alle aziende target, si presenta una ricerca sul numero di potenzili aziende target che possono essere contattate con lo scopo di emettere un minibond. Infine nell'ultimo capitolo si passa ad analizzare quantitativamente le emissioni di minibond quotati sull'ExtraMOT Pro destinati a progetti di crescita e sviluppo di imprese non finanziarie per individuare sia le tendenze del mercato rispetto ai tassi di interesse sia le differenze tra i minibond sottoscritti dai fondi chiusi e gli altri.
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9

GIL, MENDOZA Maria Josefa. "La letteratura femminile come mediazione educativa e fonte di sapere pedagogico: pratiche di libertà." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11562/560552.

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Abstract:
La ricerca di carattere teorico ed empirico affronta le relazioni tra letteratura femminile, educazione e ricerca pedagogica. La prima parte è dedicata alla riflessione su come la pedagogia puó trovare nella letteratura scritta da donne stimoli e idee utili per il suo arricchimento e sviluppo. Le scrittrici le cui opere sono state oggetto di studio sono Virginia Woolf, Clarice Lispector e Carmen Martín Gaite. La seconda parte della ricerca, di tipo qualitativo, è dedicata all’analisi, alla narrazione e all' interrogazione di pratiche educative, formali e non formali, in cui viene utilizzata la mediazione di testi letterari femminili. Le domande guida all’attività di ricerca sono nate vincolate a una questione di fondo: se e come i testi delle scrittrici possono essere una mediazione educativa significativa ed efficace nei processi di formazione di adolescenti e donne adulte. L’intento è stato comprendere come vengono mediati i testi, da dove si metteno in gioco nella relazione educativa, quali contesti si creano, se e di quali cambiamenti sono generatori, che effetti hanno nei soggetti partecipanti e come circola (se lo fa) il sapere femminile in essi racchiuso. E ancora: quali domande pongono i testi in relazione all’educazione, al suo senso e alla sua realizzazione. La ricerca si è svolta attraverso un doppio movimento, tra un approccio fenomenologico, basato sull’avvicinamento alla comprensione dei fenomeni educativi a partire dalla prospettiva delle persone coinvolte e dei significati che attribuiscono a questi fenomeni, e un approccio etnografico. La possibilità di usare metodi diversi è praticata nella ricerca educativa quando essi hanno dei presupposti in comune: in questo caso per entrambi sono centrali la voce e l’esperienza dei soggetti coinvolti. Infatti è stato proprio il pensiero dell’esperienza il filo che ha attraversato l’attività di ricerca, sia nel leggere i testi delle scrittrici sia nell’avvicinamento ai contesti oggetto di studio.
The present theoretical and empirical research addresses the relationship between women's literature, education and pedagogical studies. The first part is devoted to a reflection on how pedagogy as a practical knowledge of education can find in the literature written by women stimuli and helpful ideas for its enrichment and development. The writers whose works have been the subject of this study are: Virginia Woolf, Clarice Lispector and Carmen Martín Gaite. The second part is a qualitative research that analyses describes and interrogates the educational practices, formal and informal, in which women’s literature is being used. The guiding questions of the research activity were born bound to a fundamental question: whether and how the texts of writers can be of a significant and effective educational role in the process of formation of adolescents and adult women. The aim was to understand how texts are mediated, where they are put into play in the educational relationship, what contexts are created, and if and where they are generators of changes, which effects they have on the participants and how it circulates (if it does) the female knowledge contained in them. And again: what questions to ask the texts in relation to education, its meaning and its implementation. The research was carried out through a double movement, between a phenomenological approach, based on the understanding of educational phenomena from the perspective of the people involved and the meanings they attach to these phenomena, and an ethnographic approach. The possibility to use different methods is practiced in the educational research when they have presuppositions in common: in this case the voice and the experience of those involved is of central importance for both methods. In fact it was the train of thought of this experience to cross the research activities, both in reading the texts of the women writers as well as in approaching the contexts under study.
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10

GEMMITI, Roberta. "La periurbanizzazione di Roma. I fattori economici e territoriali dell'evoluzione del sistema urbano e periurbano nel processo di crescita metropolitana (Tesi di Dottorato)." Doctoral thesis, 1995. http://hdl.handle.net/11573/386161.

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Books on the topic "Processi di crescita"

1

Besozzi, Elena. Il genere come risorsa comunicativa: Maschile e femminile nei processi di crescita. Milano, Italy: F. Angeli, 2003.

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2

Italy) Conferenza italiana di scienze regionali (21st 2000 Palermo. Crescita regionale ed urbana nel mercato globale: Modelli, politiche, processi di valutazione. Milano: F. Angeli, 2001.

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3

Torlone, Francesca, ed. Il diritto al risarcimento educativo dei detenuti. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-926-9.

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Abstract:
L’esecuzione della pena in ottica (ri)educativa è tema assai dibattuto attraverso approcci anche multidisciplinari. In questo volume esso è affrontato in chiave risarcitoria, ovvero attraverso il riconoscimento della necessità di predisporre dispositivi educativi di contrasto alle ‘azioni educative avverse’, cui può essere esposta la popolazione detenuta all’interno di contesti penitenziari, ed al fenomeno della recidiva. Oltre agli elementi del programma trattamentale (strutturato, intenzionale, normato e proceduralizzato), ogni momento di espiazione della pena – anche quelle taken for granted – ha in sé una valenza educativa e si presenta come opportunità di crescita e miglioramento per ciascun detenuto. Il volume raccoglie una serie di contributi da professionisti del sistema penale a testimonianza della varietà di esperienze, con senso educativo, che supportano i processi di cambiamento dei detenuti.
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4

editor, Lattanzio Federico, and Varanini Gian Maria editor, eds. I centri minori italiani nel tardo Medioevo: Cambiamento sociale, crescita economica, processi di ristrutturazione (secoli XIII-XVI) : atti del XV Convegno di studi organizzato dal Centro di studi sulla civiltà del tardo Medioevo, San Miniato, 22-24 settembre 2016. Firenze, Italy: Firenze University Press, 2018.

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5

Caracciolo, Francesco. Il processo di industrializzazione: Politica economica e riflessioni teoriche sulla crescita industriale in Inghilterra e nei paesi second comers. 2nd ed. [Italy]: F. Caracciolo, 1991.

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6

Pištan, Čarna. Tra democrazia e autoritarismo. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg278.

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Abstract:
Il volume propone una ricostruzione in chiave sia sincronica che diacronica dei sistemi di giustizia costituzionale nei paesi dell’Europa centro-orientale e dell’area ex-sovietica, offrendo in tal modo una analisi sistematica della giurisdizione costituzionale in ventisette paesi diversi. L’indagine ripercorre lo sviluppo del concetto di controllo di costituzionalità nell’Europa dell’Est pre-socialista, la sua evoluzione durante la parentesi socialista e, quindi, la (ri)nascita della giustizia costituzionale nel più recente contesto di transizione democratica. Sulla base di tale esame, il libro individua i molteplici fattori che hanno plasmato le Corti costituzionali di terza generazione e determina le problematiche, i limiti attuali, nonché le finalità che persegue la giurisdizione costituzionale in paesi che solo di recente sono approdati alla democrazia, ovvero in paesi in cui il processo di democratizzazione ha riscontrato gravi limiti. L’accento è posto, in particolare, sull’emergere di una concezione particolarmente ampia e aperta di giustizia costituzionale nell’intera sfera ex-socialista, che ha finito per provocare una tendenza paradossale che vede nella crescita funzionale della giurisdizione costituzionale un fenomeno del costituzionalismo contemporaneo sia di derivazione liberale, sia di derivazione illiberale
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Book chapters on the topic "Processi di crescita"

1

Perathoner, Christoph. "Il trasporto multimodale nel diritto dell’Unione Europea: un fenomeno trasportistico emergente privo di un’adeguata regolamentazione." In Bibliothek des Wirtschaftsrechts, 59–83. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-63635-0_3.

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Abstract:
ZusammenfassungA settant’anni dalla lungimirante dichiarazione dell’allora Ministro degli Esteri francese Robert Schuman (1886–1963) il 9 maggio 1950 a Parigi, è possibile constatare come il lungo e sempre fragile processo di integrazione europea, finalizzato a realizzare “un’unione sempre più stretta tra i popoli dell’Europa”, abbia permesso il raggiungimento di obiettivi che hanno fondamentalmente migliorato la convivenza e la cooperazione sul nostro continente. In tal senso, un traguardo essenziale per gli Stati membri dell’UE è rappresentato dalla creazione di un mercato interno che assicura “la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali”. Invero, l’istaurazione del mercato interno – al pari dell’integrazione europea – è un processo in continua evoluzione. La ratio istitutiva di un mercato unico sul continente europeo è quella di creare i presupposti per una crescita economica equilibrata, per ottenere la stabilità dei prezzi, per poter costruire un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che miri alla piena occupazione e al progresso sociale, e tutto questo con l’impegno di raggiungere un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente e della vita delle persone.
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Balboni, Paolo E. "3 • La glottodidattica umanistica: fondamenti." In Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/003.

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Abstract:
Come studioso sono cresciuto negli anni Settanta-Ottanta, quindi in piena temperie ‘umanistica’, che negli anni Novanta porterà al humanistic language teaching, in cui humanistic ingloba i significati di human (basato sulle caratteristiche degli esseri umani) e humane (un processo umano, rispettoso della dignità umana). Il mio contributo è stato nel rafforzare e diffondere una scuola di glottodidattica umanistica (impostata in Italia da Giovanni Freddi e Renzo Titone, i miei maestri), su cui mi ero formato a UCLA nel 1981 e NYU nel 1986: scuola portata avanti con me da Gianfranco Porcelli e Bona Cambiaghi, e poi da tutta la Scuola Veneziana (su questo gruppo, si vedano i saggi del 2010 e del 2015).
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Conference papers on the topic "Processi di crescita"

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Ottaviani, Dorotea. "Il valore della memoria nei processi di riqualificazione dei grandi complessi di edilizia residenziale pubblica." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8017.

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Abstract:
Come affrontare i processi di riqualificazione quando “il rapporto tra le aree-residenza e elementi primari” non è più alla base della configurazione per tessuti della città e la casa diventa monumentale memoria e gesto rappresentativo dello Stato? Concentrando lo sguardo sul periodo tra gli anni 60' e 70' si rende evidente un intento congiunto delle amministrazioni e degli architetti, attraverso la progettazione di complessi a scala macroscopica, spesso isolati dal contesto classico della città, di creare una visione chiara ed iconica del ruolo assistenzialista dello Stato. Questa stagione, sottolineata da scelte compositive in contrapposizione con la visione “ordinaria” della città e della sua crescita per tessuti, raggiunge la sua massima espressione nel “grande segno” che fa coincidere tipologia architettonica con morfologia urbana e racconta di un’amministrazione che vuole essere il referente diretto per la risoluzione di problematiche sociali e risponde in maniera reattiva e molto rapida alle questioni e alle esigenze poste dalle sue classi più bisognose. Il primo valore da riconoscere ai progetti di questo periodo è di essere stati rappresentativi di vocazioni collettive e di averle riassunte con un gesto progettuale dall'alto valore iconografico. La seconda caratteristica di questa stagione architettonica, continuando a restringere la valutazione ad una constatazione dei fatti scevra di componenti di giudizio, è la sua ampia vocazione ad essere terreno sperimentale sia in ambiti architettonici che urbanistici. La domanda che ci poniamo è se sia possibile ripartire da queste due valori per re-interpretare i progetti dei grandi complessi residenziali pubblici e renderli “abitabili” mantenendone le loro particolari vocazioni. How can we deal with requalification process in parts of the city which are no longer based on the “relation among residential-area and primary elements” and where the house has become the rappresentative memory of programs and ideals of the State? Concentrating on the 60' and 70' period in Italy it is clear a joined intent of the administration and the architects to create a neat and iconographic image of the protective and directive role of the State towards its citizen, through the designing of large, unitary social housing, often off the normal urban scale and isolated by the rest of the city. This season, highlighted by compositive experience in sharp contrapposition with the “ordinary” vision of the city, reach its maximal expression in “great sign design” that tends to an equivalence between architectural typology and urban morphology. The first merit that have to be acknowlegde to those project is to have been a representative of collective vocations through a high valued iconographical design. A second valor to be confered to this period is its vocation on being a laboratory for both architectural and urban experimentation. Question we are facing is, then, if it is possibile to start over on those two intrinsic values, seep through the lens of the european directives for sustainable renewal of the cities, for a reinterpretation of the large housing estates in order to give them back to their peculiar potential and to make the the center of regenerations of the city itself.
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Lutzoni, Leonardo. "Paesaggi in divenire: la territorialità attiva dei nuovi abitanti: il caso di Luogosanto in Alta Gallura." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7998.

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Abstract:
Il paesaggio urbano contemporaneo, governato dal movimento e dalla trasformazione, produce disorientamento. La velocità delle reti assorda la città, lacera e segmenta la campagna e il binomio oppositivo urbano/rurale non si presenta più in quanto tale. In diverse aree del nostro paese, però, in particolare lì, dove la rete dei flussi e delle infrastrutture, del mercato e dell'economia globale, che alterano la fisionomia locale della città e del territorio, si dirada, si nascondono dei territori meno illuminati, spazi aperti, di rallentamento, di silenzio, di sopravvivenza di campagna e agricoltura, di resistenza alla crescita lineare e senza senso dell'urbanizzazione (Lanzani, 2011, pag. 20). Sono territori densi di natura e di storia nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi, che disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente, ormai necessario, anche per la pianificazione urbanistica contemporanea: nuove forme dell'abitare, dinamiche di insediamento neo rurali, nuove economie legate alla terra, processi di riterritorializzazione, rielaborazione del rapporto tra uomo e natura, una vera e propria svolta etico-culturale. Partendo dalla consapevolezza di vivere ed agire in un delicato equilibrio “sistema-mondo” a cui ogni realtà locale è connessa, nell’articolo si analizza il fenomeno dei nuovi abitanti a Luogosanto, piccolo Comune dell’Alta Gallura, in Sardegna. Fenomeno che richiede un'impostazione metodologica basata sull'osservazione attenta, infatti, si tratta, in buona sostanza, di associare un’analisi più generale a un’indagine di dettaglio che può arrivare addirittura alla ricerca della singola esperienza di vita, necessaria a tracciare le linee per il progetto di territorio.
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Silva, Madalena Pinto da. "Guardare oltre il tempo." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7958.

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Abstract:
È nostra convinzione che gli argomenti della dissoluzione del luogo contribuiscono a ideare una città che va aggiungendo architetture atopici, architetture dove si può manifestare più facilmente la spettacolarità delle sue forme, e dove la rottura spaziale della città diventa più evidente. D'altra parte, la difesa dell’anti-storicità del processo creativo architettonico, nel confronto con la città e la sua architettura in nome del progresso e del futuro, crea le forme di rottura e di disagio e dà forza ad una nuova visione puramente funzionalista. Oggi l'architettura appare come controllata d’altre aree del sapere, manifestandosi, tuttavia, esuberante nelle sue forme, in un’autonomia illusoria, e prigioniera di presupposti che le superano e svalutano. L'architettura contemporanea deve chiamare di nuovo a sé il concetto di continuità e permanenza, della prospettiva di creare nuove memorie e di contribuire alla definizione di riferimenti collettivi che possano edificare le forme della nostra storia attuale, e le forme di una città in crescita che oggi è già difficile da identificare. Siamo preoccupati, tuttavia, in un altro ordine, l'ordine che possiamo trovare attraverso esempi che mostrano una sequenza 'genomica', una struttura che stabilisca la continuità dei fatti che hanno determinato la città e che la hanno configurato in molti modi, nel corso della sua storia. In un processo dicotomico di causa ed effetto, la città contemporanea può anche vedere la sua forma descritta con la precisazione della forma dei suoi spazi pubblici (Il suo design e la sua posizione – una grammatica operativa), ma anche con il rapporto e i legami tra loro, (un ordine – una sintassi efficiente). We are convinced that the arguments surrounding the dissolution of place tend toward the materialization of a city which continues to amass atopic architectures, architectures that facilitate the spectacularism of their forms and where the spatial rupture of the city becomes more discernible. On the other hand, the vindication of the architectural creative process as anti-historical creates forms of rupture and discomfort, and empowers a new, merely functionalist, vision. Today architecture is seen as subsidiary to other branches of knowledge, and, despite its exuberant forms, it retains an illusory autonomy, confined by assumptions that surpass and depreciate it. Contemporary architecture must reclaim the notion of perpetuity and permanence, so as to create new memories and contribute to the maintenance of collective references that solidify our current history’s forms and the forms of a growing city increasingly difficult to identify. We are interested in the order that we can find by way of examples that feature a ‘genomic’ sequence, a structure capable of establishing the continuity of facts that throughout history have determined and configured the city in so many ways. By means of a dichotomous cause and effect process, we may also describe the contemporary city’s form by clarifying the form of public spaces (their design and position – an operative grammar) and the relation and articulation between public spaces (an order – an efficient syntax).
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