Journal articles on the topic 'Procedure in materia di immigrazione'

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1

Chiaromonte, William. "Welfare locale e immigrazione. Il contenzioso sulla legislazione regionale in materia di integrazione degli stranieri." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 132 (November 2011): 657–96. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-132005.

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Abstract:
Il saggio, dopo una ricostruzione in chiave storico-evolutiva della disciplina nazionale in materia di immigrazione, illustra le tre stagioni della legislazione regionale che si sono succedute, a partire dagli anni '90 dello scorso secolo, a disciplinare l'integrazione degli stranieri. Viene, quindi, preso in esame il contenzioso insorto fra Stato e Regioni dopo la riforma costituzionale del 2001 ed avente ad oggetto principalmente il riparto di competenze in materia di immigrazione, la progressiva estensione del campo di applicazione soggettivo delle legislazioni regionali - fino a riconoscere alcuni diritti sociali fondamentali anche agli stranieri irregolari ed ai «neocomunitari» - ed il ruolo ritagliatosi dalle Regioni in alcuni ambiti di presunta competenza nazionale. L'Autore conclude constatando da un lato un significativo rafforzamento, sospinto dalla giurisprudenzadella Corte costituzionale, delle competenze regionali in materia di inclusione sociale degli stranieri, persino irregolari, nonostante il tentativo governativo di limitarne il raggio di azione, e paventando dall'altro, quale conseguenza di tale consolidamento di attribuzioni, il rischio concreto di una notevole differenziazione della qualitŕ dell'integrazione a livello territoriale (regionale ma anche infra-regionale), anche a causa della latitanza dello Stato quale soggetto riequilibratore.
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2

Acocella, Ivana. "Un viaggio tra le fonti ufficiali in materia di immigrazione." Quaderni di Sociologia, no. 67 (July 1, 2015): 107–32. http://dx.doi.org/10.4000/qds.348.

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3

Favilli, Chiara. "Il Trattato di Lisbona e la politica dell'Unione europea in materia di visti, asilo e immigrazione." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 2 (July 2010): 13–35. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-002002.

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4

Vitiello, Daniela. "L'azione esterna dell'Unione europea in materia di immigrazione e asilo: linee di tendenza e proposte per il futuro." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 3 (February 2017): 9–38. http://dx.doi.org/10.3280/diri2016-003002.

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5

Zetter, Roger. "La securitizzazione e le politiche europee in materia di asilo e rifugiati." MONDI MIGRANTI, no. 3 (March 2010): 7–25. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003001.

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Abstract:
Anche se il numero di rifugiati e richiedenti asilo che fanno ingresso in Europa č diminuito rispetto al picco raggiunto all'inizio di questo decennio, il volume delle domande č ancora significativo e la questione č ancora di alta rilevanza sia a livello dei singoli Stati membri che della Commissione e dell'Unione Europea. Il processo di armonizzazione delle politiche di asilo e immigrazione e lo sviluppo della Diret-tiva sulle Qualifiche riflette il continuo impegno a "gestire" le migrazioni o almeno questo settore dell'immigrazione verso l'Europa. Questo articolo esplora i modi contraddittori attraverso cui la sicurezza umana dei rifugiati e dei richiedenti asilo in Europa si č intrecciata con politiche di piů ampio respiro in competizione tra loro. Si sostiene che i bisogni di sicurezza di questa particolare categoria di persone sono stati inseriti nella piů ampia cornice della gestione interna ed esterna delle migrazioni per salvaguardare il primato del mercato unico europeo. Allo stesso modo, le minacce esterne alla sicurezza europea poste da migranti e rifugiati/richiedenti asilo in particolare - una minaccia che risulta essere soprattutto percepita e simbolica, piuttosto che reale - sono state snaturate per sostenere una retorica politica e un'agenda nazionale e sovranazionale che subordina i bisogni di sicurezza dei rifugiati in nome del piů alto imperativo della "securitizzazione". Fondate sulla paura crescente nei confronti dell' "altro", entrambe queste traiettorie - sicurezza umana e securitizzazione - sono andate a detrimento delle persone che hanno piů bisogno di protezione. L'articolo analizza queste tendenze, le dinamiche contraddittorie tra interessi nazionali e sovranazionali, e le conseguenze per le per-sone messe a rischio a causa di queste politiche e di questi processi.
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Benvenuti, Marco. "Dieci anni di giurisprudenza costituzionale in materia di immigrazione e di diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione Europea." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 3 (January 2015): 80–105. http://dx.doi.org/10.3280/qg2014-003006.

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7

Masera, Luca. "La nuova disciplina penale in tema di contrasto allo sfruttamento del lavoro degli stranieri irregolari: l'inizio di una diversa politica criminale in materia di immigrazione?" DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 3 (February 2013): 15–27. http://dx.doi.org/10.3280/diri2012-003002.

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8

Milani, Giammaria. "La legislazione in materia di immigrazione e cittadinanza in Israele e gli effetti sulla popolazione araba e su quella ebraica." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 3 (January 2014): 57–75. http://dx.doi.org/10.3280/diri2013-003004.

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9

Carlo, Alfredo Clerici, de' Micheli Angelo, Veneroni Laura, Cavallotti Gaia, and Albasi Cesare. "Fondamenti empirici delle procedure di prevenzione del rischio di abuso di armi da fuoco legali." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (January 2012): 209–33. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-002003.

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Abstract:
Suicidi e omicidi commessi con armi da fuoco legalmente detenute sono spesso attribuiti genericamente all'effetto di disturbi psichici. I fattori psichici legati all'abuso di armi sono ancora scarsamente indagati dalla letteratura scientifica e non vi č consenso circa i metodi diagnostici da impiegare per le valutazioni dell'idoneitŕ psichica a licenze in materia di armi. Nell'articolo sono illustrate le principali prospettive cliniche e diagnostiche relative alla prevenzione del rischio di abuso di armi ed č presentato il modello denominato WAR ("Weapons Risk Assessment"), attualmente corso di sviluppo.
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Schiavone, Gianfranco. "Il diritto d'asilo in Italia dopo il recepimento nell'ordinamento delle normative comunitarie. Uno sguardo d'insieme tra il de iure e il de facto." MONDI MIGRANTI, no. 3 (March 2010): 57–78. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003004.

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Abstract:
L'articolo si concentra nell'analisi del diritto d'asilo in Italia dopo il recepimento nell'ordinamento di importanti direttive europee in materia, e in particolare della Direttiva recante norme minime sull'attribuzione della qualifica di rifugiato e di protezione sussidiaria, della Direttiva recante norme minime sulle procedure applicate ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato e della Direttiva recante norme minime per l'accoglienza dei richiedenti asilo. Si presentano e analizzano gli aspetti piů significativi, o perché hanno introdotto i maggiori cambiamenti o perché, diversamente, troppo poco hanno inciso sugli "antichi mali" della situazione italiana in materia di asilo. L'articolo si sofferma in particolare sulla definizione di persecuzione, sulle diverse forme di protezione internazionale, sul principio di non respingimento, sulle diverse tipologie di accoglienza e infine sulla composizione delle Commissioni responsabili dell'esame delle domande di asilo.
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Altiero, Salvatore. "Sulla recente normativa cinese in materia di sicurezza alimentare." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (December 2010): 235–79. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001015.

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Abstract:
Il 1° giugno 2009, è entrato in vigore il nuovo testo di legge cinese in materia di sicurezza alimentare: è lecito domandarsi se tale normativa debba essere vista come un passo avanti verso la soluzione delle note problematiche legate alla scarsa attenzione tributata da questo Paese - almeno fino ad oggi - all'elaborazione di norme in grado di garantire prodotti alimentari sicuri secondo canoni condivisibili in sede comunitaria e Wto; tale questione investe insieme la sicurezza dei consumatori e il libero commercio. Da un lato, l'approccio del legislatore cinese può essere accostato, per alcuni limitati aspetti, a quello adottato dal regolamento 178/2002 e dall'accordo Sps in quanto, ad esempio, il testo fissa la normativa generale in materia di sicurezza alimentare applicabile a tutti i prodotti del settore. Nel precedente quadro normativo, invece, non solo mancava una netta distinzione trae, ma la disciplina della materia era affidata a norme disconnesse e poteva variare per ciascun tipo di alimento in virtù del fatto che, per ognuno di essi, una legge dettava l'apposita disciplina in materia di produzione e commercio stabilendo a quali procedure e parametri ci si dovesse attenere per assicurarne la sicurezza (ad esempio la legge sulla "agricultural product quality safety"). Ancora, il testo di legge cinese stabilisce ciò che gli standard di sicurezza alimentare dovranno includere e prevede la costituzione di organi centrali incaricati della gestione e del monitoraggio delle situazioni di rischio. D'altro canto, il legislatore cinese ha delegato a futuri e imprecisati atti normativi la definizione della normativa di dettaglio necessaria a rendere realmente efficaci gli standard e ad assicurare il funzionamento delle autorità incaricate delle fasi di monitoraggio e gestione del rischio. Senza una pronta attuazione, quindi, il testo di legge cinese sulla sicurezza alimentare rischia di essere solo una risposta inconcludente e senza incisività alle istanze che la comunità internazionale e, per ciò che più ci interessa, l'Europa rivolgono alla Cina in materia di sicurezza dei consumatori e per la maggiore apertura dei propri mercati ai prodotti cinesi.
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Pizzanelli, Giovanna. "La saga delle proroghe delle concessioni demaniali marittime: verso un lieto epilogo?" ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (December 2022): 397–440. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-003003.

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Abstract:
La disciplina delle concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo e le procedure relative al loro affidamento rappresentano un tema la cui trattazione, con riferimento al nostro ordinamento, si presenta particolarmente complessa, dal mo- mento che investe aspetti di difficile compatibilità con il diritto europeo e che si caratterizza per una cospicua produzione di interventi normativi e giurisprudenziali che rende impegnativa la ricostruzione di un quadro unitario. Il lavoro analizza alcuni interventi normativi, amministrativi e giurisprudenziali che il nostro ordina- mento ha di recente visto succedersi in materia e avanza alcune riflessioni sugli indirizzi futuri.
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Manni, C., R. Proietti, and F. Della Corte. "La morte cerebrale: aspetti diagnostici." Medicina e Morale 42, no. 5 (October 31, 1993): 903–17. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1040.

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Abstract:
Gli Autori, ritenendo che una cattiva divulgazione scientifica nuoccia al dibattito pubblico sulla c.d. "morte cerebrale", si addentrano nel concetto biologico di morte notando come le discussioni e le confusioni in merito riguardano fondamentalmente due punti: 1. l'identificazione della morte cerebrale con la morte della persona; 2. i criteri che devono essere accettati per una diagnosi corretta di morte cerebrale. Lo studio si propone successivamente di chiarire i possibili equivoci terminologici e concettuali nella difficile materia. Vengono, inoltre, presi in esame i meccanismi, i correlati anatomici e quelli clinici della morte cerebrale, illustrandone, infine, anche le procedure di accertamento (da quelle classiche a quelle più avanzate) sia nell'adulto che in età pediatrica.
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Chiapponi, Giovanni. "Can harmonized time limits in European civil procedure enhance the effectiveness of the enforcement of EU Law? = Possono termini processuali armonizzati in materia civile incre-mentare l’ effettività nell’esecuzione del diritto dell’Unione Europea?" CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 12, no. 1 (March 5, 2020): 543. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2020.5202.

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Abstract:
Abstract: The article focuses on the judgment Al Bosco, rendered by the ECJ on 4th October 2018. Al Bosco gives a new insight as to how the ECJ interprets the following questions: firstly, it clarifies the relationship between the doctrine of extended effects and that of equivalent effects; secondly, it underlines the importance of the principle of legal certainty; finally, it addresses issues concerning the time limit for the enforcement of a provisional measure issued in a Member State other than the Member State in which enforcement is sought. Against such a background, I will examine the pos-sibility of introducing a uniform and autonomous concept of harmonized time limits within the EU.Keywords: Time limits, provisional measures, recognition and enforcement of judgments in civil and com-mercial matters, civil judicial cooperation, harmonisation.Riassunto: lo scritto è di commento alla sentenza “Al Bosco”, pronunciata dalla CGUE il 4 ottobre 2018. L’arresto in parola si segnala per il quid novi introdotto dalla Corte di Lussemburgo sull’interpretazione di talune questioni: inizialmente, chiarifica il rapporto tra il principio di estensione dell’efficacia e quello di equivalenza degli effetti; sottolinea, quindi, la centralità del principio di legalità giuridica. Affronta, da ultimo, talune problematiche relative all’applicazione del termine per l’esecuzione di una misura cautelare (un sequestro conservativo) in un contesto transfrontaliero. La sentenza mi fornisce lo spunto per svolgere alcune brevi considerazioni circa l’opportunità di valutare l’introduzione di un concetto autonomo ed uniforme di termini processuali armonizzati all’interno dell’Unione Europea. Parole chiave: termini processuali, misure cautelari, riconoscimento ed esecuzione di decisioni in materia civile e commerciale, cooperazione giudiziale in materia civile, armonizzazione.
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Spagnolo, A. G., D. Sacchini, G. Torlone, and A. A. Bignamini. "Il laboratorio del Comitato Etico - 1. Istituzione e procedure operative standard." Medicina e Morale 48, no. 2 (April 30, 1999): 221–63. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.804.

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Abstract:
L’articolo, il primo di una serie di contributi 2ad hoc2 che verranno pubblicati su “medicina e Morale”, intende esaminare in concreto i problemi pratici inerenti l’attivazione e il funzionamento dei Comitati Etici (CE) alla luce dell’emanazione delle specifiche linnee-guida dell’Uniione Europea (International Conference on Harmonisation – Good Clinical Practice, ICH-GCP) e dei Decreti del Ministero della Sanità che le hanno recepite e regolamentate in Italia. Gli autori, dopo aver preso in considerazione il ruolo dei CE nell’iter della sperimentazione clinica di nuovi prodotti farmaceutici e dei dispositivi medici, si soffermano sul tema dell’istituzione e della legittimità dei CE secondo la normativa vigente. Vengono inoltre fornite indicazioni dettagliate sui primi “obblighi” che i CE si ttrovano ad assolvere e cioè la preparazione “ex novo”/revisione dello statuto istitutivo e del regolamento interno con le relative procedure operative standard (Standard Operative Procedures o SOP). Tali indicazioni si basano non solo sui citati decreti, ma anche sulle diverse linee-guida internazionali in materia. Riguardo allo statuto vengono evidenziati gli elementi considerati irrinunciabili nella sua stesura: 1. i principi di riferimento; 2. le funzioni del Comitato; 3. la composizione. In merito alle SOP, i punti indispensabili ai fini della loro elaborazione riguardano le procedure inerenti: 1. riunioni, cariche e avvicendamento dei membri del CE; 2. presentazione della richiesta di approvazione al CE; 3. l’esame della documentazione presentata; 4. la decisione del parere; 5. la comunicazione del parere; la emissione del giudizio di notorietà; 6. il monitoraggio della sperimentazione; 7. l’archiviazione e l’accesso alla documentazione; 8. la revisione delle procedure e gli eventuali allegati. In appendice all’articolo vengono infine proposti due facsimile di statuto del CE e di SOP, che possono essere utilizzati come base per redigere e adattare alle realtà locali tali documenti da parte dei singoli CE.
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Gallucci, Carmen, Rosalia Santulli, and Michela De Rosa. "I sistemi di alert per le imprese del settore moda: un'analisi preliminare nel nuovo contesto normativo." ESPERIENZE D'IMPRESA, no. 1 (November 2020): 41–64. http://dx.doi.org/10.3280/ei2018-001003.

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Abstract:
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Nuovo Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza ha introdotto rilevanti novità in materia di procedure di allerta e di composizione assistita della crisi che, dall'entrata in vigore, avranno effetti immediati sul tessuto imprenditoriale italiano. Obiettivo del presente lavoro è quello di testare le possibili ripercussioni che l'introduzione di indicatori di allerta avrà nel settore moda, simbolo del made in Italy. A tal fine, su un campione di 281 imprese italiane, nell'orizzonte temporale 2009-2017, sono state condotte una Cluster k-means analysis, sull'intero campione e su sotto campioni ripartiti per età, dimensione e attività merceologica, e l'analisi dei percentili. I principali risultati, rilevando differenze significative tra i sotto campioni e mostrando l'andamento della distribuzione campionaria sulla base di ipotetici cut-off, evidenziano una oggettiva difficoltà nell'individuazione di valori soglia validi tout court. La discussione conclusiva, inoltre, sottolinea l'importanza di adottare un approccio forward looking, al fine di esprimere un giudizio in merito alle effettive capacità prospettiche delle imprese, e la necessità di ripensare le strutture di governance e i sistemi di pianificazione e monitoraggio.
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Duque Quintero, Monica, Ricardo Rosero Noguera, and Marta Olivera Ángel. "Digestión de materia seca, proteína cruda y aminoácidos de la dieta de vacas lecheras." Agronomía Mesoamericana 28, no. 2 (April 30, 2017): 341. http://dx.doi.org/10.15517/ma.v28i2.25643.

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Abstract:
The aim of this study was to determine the digestion of dry matter (MS), crude protein (PC) and amino acids (AA) in dairy cows. Two cannulated cows were used for the determination of passage rate (Kp), in situ ruminal degradability (DR) and intestinal digestibility (DI) by abomasal catheter. The data to calculate Kp was analyzed with NLIN procedure by SAS, and descriptive statistics for DR and DI of MS, PC and AA from Kikuyu grass (Pennisetum clandestinum), a commercial supplement and two sources of rumen-protected AA. The study showed a Kp and a ruminal retention time of 0.036 h-1 and 27.4 h. The highest values from DR of MS and CP were from Kikuyu grass (69.0 and 61.8%) and concentrate (84.7 and 77.2%), followed by MetP (60.2 and 66.7%) and LysP (6.72 and 11.4%). The highest percentages of rumen indegradable amino acids (AADR) were from Kikuyu and concentrate, varying between 58.7 and 68% in forage, and 76.1 and 82.9% in the concentrate. The DR was 11.5 and 65.8% in LysP and MetP, respectively. The DI of AA (%AADR) varied between 42.3 and 77.4% for Kikuyu and 42.2 and 59.3% for concentrate. The values for the protected amino acids were 42.1 for LysP and 58.6 for MetP.
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Casini, Carlo. "Riflessioni sulla “legge imperfetta”: il caso della procreazione artificiale in Italia." Medicina e Morale 52, no. 2 (April 30, 2003): 227–62. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.669.

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Abstract:
Questo articolo vuole essere un contributo per cercare di applicare nel modo più corretto possibile il pensiero del Santo Padre espresso nell’Enciclica Evangelium Vitae (paragrafo n. 73) alla materia della procreazione artificiale umana con specifico riferimento alla situazione italiana. L’analisi si articola su tre fronti: giuridico, politico, educativo-culturale. Per quanto riguarda l’ambito della scienza giuridica, l’Autore, - dopo aver chiarito che “vuoto legislativo” non significa “vuoto normativo” - effettua un’opera di ricognizione per vedere quali sono le norme dell’ordinamento giuridico italiano che regolano oggi la nuova materia della procreazione artificiale. Questa “fotografia” è finalizzata a capire qual è il livello di miglioramento e di peggioramento giuridico introdotto da una ipotizzabile legge confrontando in questo senso la normativa vigente con la riforma approvata dalla Camera il 18 giugno 2002. L’indagine nel campo politico muove dall’intento di valutare il comportamento del parlamentare cattolico che intende modificare con una legge una situazione ingiusta già esistente. A tal fine vengono inizialmente ripercorse le tappe delle procedure dell’iter legislativo e poi vengono considerate le condizioni politiche che possono farlo progredire e giungere a compimento. Gli aspetti educativo-culturali riguardano l’esigenza di fare chiarezza in ordine ai valori in gioco nella loro interezza. In sostanza l’appoggio ad una legge “imperfetta” migliorativa dell’esistente e comunque espressione del massimo bene possibile raggiungibile nel dato momento storico, deve accompagnarsi ad un’opera di illuminazione delle coscienze. E’ questo compito soprattutto dell’azione pastorale della Chiesa, ma anche del parlamentare cattolico la cui posizione deve “essere chiara e a tutti nota”. Per questo, conclude Casini, “l’azione educativa non deve sentirsi estranea all’impegno per ottenere una legge, che, per quanto ‘imperfetta’, si muova nella direzione dello stesso valore che presiede al messaggio educativo e culturale. In definitiva spiegare anche le ragioni della legge ‘imperfetta’ i limiti e gli obiettivi finali irrinunciabili, è, anch’esso, un aspetto di rilevante significato educativo e culturale”.
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Vegliante, Angela. "Una breve storia dell’adozione." Mnemosyne, no. 8 (October 15, 2018): 13. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i8.13933.

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Abstract:
L’adozione, e cioè la pratica che consente di creare un legame giuridico tra soggetti che generalmente non sono legati da vincoli di sangue, è stata conosciuta fin dall’antichità. Molto diffusa in epoca romana, aveva lo scopo di assicurare la succession nel patrimonio e il culto dei Lari. Quasi dimenticata nel Medio Evo, divenne di nuovo popolare nel XVII secolo e fu infine disciplinata nel Codice Napoleonico, che ne influenzò la regolamentazione in diversi Paesi europei. L’adozione ‘moderna’ e cioè l’adozione di minori, ebbe inizio dal punto di vista giuridico molto più tardi, negli Stati Uniti e in Europa fu disciplinata verso la metà del secolo XX. La legislazione in questa materia è attualmente molto vasta e dettagliata, a livello sia nazionale che internazionale. Dal momento che le adozioni, e soprattutto le adozioni internazionali sono diventate sempre più diffuse, diverse convenzioni internazionali sono state adottate per garantire la protezione dei diritti dei minori e per promuovere la cooperazione e la facilitazione delle procedure a livello nazionale e internazionale.
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Di Pietro, M. L., A. Giuli, and A. Serra. "La diagnosi preimpianto." Medicina e Morale 53, no. 3 (June 30, 2004): 469–500. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.635.

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Abstract:
La diagnosi preimpianto si è sviluppata in seguito all’introduzione delle tecniche di fecondazione artificiale (FIV e ICSI) al fine di aumentarne il successo selezionando gli embrioni più adatti per il trasferimento in utero. In particolare, la diagnosi genetica preimpianto viene anche considerata una forma alternativa di diagnosi prenatale al fine di individuare aneuploidie comuni o legate all’età della donna nelle coppie sterili, o per ridurre la trasmissione alla prole di serie malattie genetiche nelle coppie fertili. I campioni per la diagnosi genetica preimpianto si ottengono dagli oociti o dagli embrioni in fase precoce di sviluppo dopo la FIV o la ICSI. L’articolo analizza, da una parte, gli aspetti tecnici e clinici della diagnosi preimpianto, compresi i limiti e i rischi connessi con queste procedure, e, dall’altra, il dibattito bioetico in materia (la diagnosi preimpianto come alternativa all’aborto dopo diagnosi postimpianto; la selezione del sesso a fini sociali o la selezione di donatori di cellule staminali). Dallo stesso dibattito bioetico emerge la finalità eugenetica della diagnosi preimpianto, una finalità perversa poiché nessun individuo umano può essere valutato, selezionato, lasciato morire o soppresso in base alla “sua qualità”.
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Spagnolo, Spagnolo, N. Magnavita, A. R. Morgani, F. Tortoreto, and E. Sgreccia. "Responsabilità etico-deontologiche del medico del lavoro di fronte all’infezione da HIV." Medicina e Morale 46, no. 4 (August 31, 1997): 665–88. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.870.

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Abstract:
Fra i problemi etico-sociali che l’infezione da HIV ha sollevato, quello delle ripercussioni in ambito lavorativo è certamente rilevante, sia per l’aumento della sieropositività fra la popolazione lavorativa sia per il possibile verificarsi di condotte discriminanti come l’ingiustificato rifiuto di un posto di lavoro o l’allontanamento da esso. Fra le molte responsabilità coinvolte e correlate fra loro, la riflessione e lo studio degli autori si incentrano su quella del medico del lavoro che, infatti, è chiamato a valutare situazioni delicate come la reale entità del rischio di infezione connesso con lo specifico lavorativo e con la presenza di lavoratori infetti, l’influenza negativa dell’ambiente lavorativo su tali lavoratori, la loro idoneità ai compiti lavorativi specifici. La funzione valutativa del medico del lavoro, dunque, esige competenza scientifico-professionale ma implica anche una dimensione di responsabilità etico-deontologica, strettamente connessa a particolari aspetti della infezione da HIV come quello della riservatezza, della discriminazione, della imposizione di procedure non scientificamente fondate, dell’attività di prevenzione e di formazione. Dopo un’analisi della normativa italiana ed auropea a riguardo, gli autori descrivono un’indagine conoscitiva svolta fra i medici del lavoro della regione Lazio, invitati a fornire le proprie opinioni circa alcuni aspetti cruciali dell’infezione da HIV, tramite un questionario di quindici domande. Dalla calutazione e dalla discussione dei dati emersi da tale indagine scaturiscono necessarie considerazioni che in conclusione portano gli autori a delineare gli obiettivi prioritari da perseguire in materia di infezione da HIVnell’ambiente di lavoro: 1) tutela dei diritti dei soggetti colpiti dall’infezione; 2) informazione e formazione dei lavoratori; 3) salubrità dell’ambiente di lavoro.
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Howe, Martin. "Reflections on the Italian Law for the Protection of Competition and the Market." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 135–45. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345081.

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Abstract:
Abstract La nuova legge italiana per la protezione della concorrenza e del mercato è oggetto di grande interesse nel Regno Unito, a motivo dell’intenzione del governo di modificare il sistema britannico di regolamentazione della concorrenza, soprattutto per quanto riguarda i cartelli.La nuova legge deve ancora essere presentata, ma un libro bianco è stato preparato dal governo.La necessità di cambiare la legislazione al riguardo è emersa, in parte, perché essa è piuttosto antica (la prima legge è del 1948) e per vari aspetti inefficace, ed in parte per la difficoltà di conciliarla con la regolamentazione comunitaria.L’industria britannica teme che la diversità tra sistema nazionale e sistema comunitario di tutela della concorrenza possa tradursi in procedure concorrenti e con risultati discordanti, cosa che metterebbe in svantaggio le imprese britanniche rispetto a quelle degli altri partners comunitari.È rimarchevole il fatto che la legge italiana sia non soltanto modellata sulla base della legge comunitaria, ma che essa affermi che la legge nazionale non sarà applicata quando la Comunità europea abbia giurisdizione.Nel Regno Unito, invece, si insiste sulla possibilità di compiere indagini a livello nazionale, pur accettando il primato della legislazione comunitaria, in caso di contrasto. Si ammette che pratiche o accordi vietati dalla Commissione non possono essere consentiti, ma si sostiene che possono essere vietati, a livello nazionale, accordi e pratiche ammessi a livello comunitario.Peraltro, l’apparentemente chiara distinzione contenuta nella legge italiana tra i compiti della legislazione nazionale e quelli della legislazione comunitaria rischia di venir meno tutte le volte che i due ordinamenti interpreteranno le leggi in modo diverso. Questa possibility era stata alla base dell’opposizione del Regno Unito al conferimento alla Commissione europea della giurisdizione esclusiva per le fusioni di «dimensione comunitaria».Il sistema britannico è basato sul concetto di «interesse pubblico», che è per sua natura impreciso, anche se esso viene applicato in modo pragmatico e flessibile, cosa da non sottovalutare se si tiene conto del fatto che in questo campo le opinioni convenzionalmente accolte possono cambiare.Vi sono tuttavia numerosi vantaggi in un sistema che, come quello italiano, è basato su proibizioni, e di essi tiene conto il libro bianco governativo: dà messaggi più chiari alle industrie su cosa sia consentito, conferisce poteri investigativi più precisi all’Autorità della concorrenza e può anche stabilire sanzioni per comportamenti illegali, con possibili effetti deterrenti.L’Autorità italiana dovrebbe dare assoluta priorità alla eliminazione degli accordi decisamente anti-concorrenziali, come quelli diretti alla fissazione dei prezzi, alle domande ed offerte concordate, ed alla suddivisione del mercato. Si tratta di accordi che hanno raramente una giustificazione di carattere efficientistico o di altra natura.I cartelli su cui è necessario concentrarsi sono quelli di carattere orizzontale, mentre i cartelli verticali non sembrano rilevanti, almeno di regola. Pertanto, l’avere inserito anche i cartelli verticali nella legislazione italiana (conformemente a quella europea) complica molto il lavoro dell’Autorità (a motivo dell’intenso lavoro burocratico che ne conseguira) senza effettivamente contribuire alla tutela della concorrenza, che potrebbe in questo caso avvenire attraverso il ricorso alla categoria dell’abuso di posizione dominante.Per quanto riguarda le concentrazioni, sebbene quelle orizzontali siano il modo più semplice mediante cui si può giungere all’abuso di posizione dominante, bisogna riconoscere che esse costituiscono una parte molto controversa della politica della concorrenza. Vi è il problema di stabilire le dimensioni della concentrazione da sottoporre a controllo, nonché quello della prevalenza di altre considerazioni, attinenti, per esempio, alla promozione dello sviluppo regionale, rispetto ai principii della concorrenza.A proposito delle concentrazioni, bisogna distinguere il caso in cui le attività in questione siano esposte alla concorrenza internazionale da quello in cui non lo siano. In quest’ultimo caso, gli effetti delle concentrazioni devono essere esaminati con attenzione maggiore, per verificare se possano aver luogo benefici sotto il profilo di una maggiore efficienza o sotto altri aspetti. Si tratta, comunque, di valutazioni molto complesse, che non possono risolversi con una semplice formula circa il tasso di concentrazione.La repressione dell’abuso di posizione dominante è indubbiamente una parte essenziale della legislazione per la tutela della concorrenza. Tale è quindi anche nel Regno Unito, dove peraltro l’inesistenza di proibizioni rende difficile ottenere effetti deterrenti. Peraltro, un limite all’accoglimento del sistema previsto dall’art. 86 del Trattato CEE (così come del corrispondente articolo 3 della legge italiana) è costituito dalla difficoltà di definire l’«impresa dominante” e, ancor più, l’«abuso», con la conseguenza che si rischia di rendere ancora più difficile la vita delle imprese, che si troverebbero di fronte al divieto di compiere atti «illegali” che non sono precisamente definiti.Sebbene siano state numerose nel Regno Unito le indagini in materia di abuso di posizione dominante, nella maggior parte dei casi esse hanno condotto alla conclusione della loro infondatezza. È probabile che l’Autorità italiana abbia esperienze analoghe.Per quanto possano essere diverse, da Paese a Paese, le leggi sulla concorrenza e gli stessi ordinamenti, nonché i sistemi economici e sociali, è sorprendente la somiglianza tra i problemi che le autorità responsabili della tutela della concorrenza si trovano di fronte.
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Pensabene Lionti, Tommaso. "Aspectos relevantes del intento de reforma constitucional en Italia en la cuestión de procedimiento legislativo y fuentes primarias = Aspetti rilevanti della tentata riforma constituzionale in Italia in tema di procedimiento legislativo en fonti primarie = Relevant aspects of the constitutional reform attemp in Italy in the matter of legislative procedure and primary sources." Revista Jurídica de la Universidad de León, no. 4 (December 20, 2017): 67. http://dx.doi.org/10.18002/rjule.v0i4.5287.

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Abstract:
<p>El 4 de diciembre de 2016 los italianos fueron llamados a participar, a través de la votación, en el <em>referéndum</em> concerniente una ley constitucional que (en caso de resultado positivo), habría modificado de manera radical el ordenamiento constitucional italiano. Entre las múltiples modificaciones que la reforma quería introducir, se enfocan lo significativos cambios que la misma habría producido en materia de procedimiento legislativo. En efecto, al final de la reforma, el sistema parlamentario italiano habría cambiado, transitando desde el llamado “bicameralismo paritario” hasta un sistema monocameral “asimétrico o diferenciado”. En consecuencia, habría cambiado el procedimiento legislativo, estructurándose en múltiples procedimientos, o variantes procedimentales, de los cuales se describe la disciplina, haciendo hincapié sobre algunos relevantes aspectos problemáticos. Se subraya, también, que la reforma, a través de la modificación del procedimiento legislativo, junto con la nueva disciplina constitucional de los decretos-leyes y de la nueva repartición de las competencias normativas entre el Estado y las Regiones, habría producido cambios importantes sobre las mismas características de las leyes y de los actos con fuerza de ley. En conclusión, se plantean las posibles razones, políticas y jurídicas, que han llevado al resultado negativo del <em>referendum</em> constitucional.</p><p>On December 4, 2016, Italians were called upon a <em>referendum</em> to approve a constitutional law that would (if successful) radically change the Italian constitutional system. Among the many changes that the reform intended to pursue, we are focusing on the significant changes it would bring in the legislative procedure. As a result of the reform, in fact, the Italian parliamentary system would be changed, passing from "bicameralism equal" to a "asymmetric or differentiated" monocameral system. Consequently, the legislative process would have changed, articulating into multiple procedures or procedural variants, of which the discipline is described, focusing on some relevant problematic profiles. It should also be noted that the reform, with the modification of the legislative procedure, together with the new constitutional discipline of the decree-law and the new division of normative competences between the State and the Regions, would have produced important changes in the features of laws and acts with force of law. Finally, we are questioning about the possible reasons, policies and legal issues, that have led to the negative outcome of the constitutional <em>referendum</em><em>.</em></p>
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Martono, Budi, and Rudi T. Setiyono. "Skrining Fitokimia Enam Genotipe Teh." Jurnal Tanaman Industri dan Penyegar 1, no. 2 (July 1, 2014): 63. http://dx.doi.org/10.21082/jtidp.v1n2.2014.p63-68.

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Abstract:
<p>Skrining fitokimia dimaksudkan untuk melakukan evaluasi pendahuluan tentang kandungan kimia pada teh (Camellia sinensis). Selain itu, teh mengandung katekin yang dapat digunakan sebagai petunjuk kualitas dari daun teh. Penelitian bertujuan mengetahui kandungan senyawa aktif dan kadar katekin pada teh. Penelitian dilaksanakan mulai bulan April sampai dengan Juni 2012 di laboratorium Pengujian Balai Penelitian Tanaman Rempah dan Obat, Bogor. Skrining fitokimia pucuk peko dengan dua daun (p+2) dilakukan berdasarkan prosedur dari Materia Medika Indonesia (MMI), sedangkan analisis katekin dengan menggunakan metode SNI gambir. Penelitian disusun berdasarkan rancangan acak lengkap (RAL), enam perlakuan dengan empat ulangan. Perlakuan yang digunakan adalah enam genotipe teh (Tbs 1, Tbs 2, Hibrid, Cin 143, Rb 3, dan Kiara 8). Hasil penelitian menunjukkan keenam genotipe yang diuji mengandung senyawa alkaloid, saponin, tanin, fenolik, flavanoid, steroid, dan glikosida. Genotipe Tbs 1, Hibrid, dan Kiara 8 positif mengandung senyawa triterpenoid, sedangkan Tbs 2, Rb 3, dan Cin 143 negatif. Genotipe Tbs 1 dan Tbs 2 memiliki kandungan katekin paling tinggi (kecuali bagian ruas+tangkai daun) dibandingkan dengan empat genotipe lainnya. Pucuk peko, daun pertama, dan daun kedua pada genotipe Tbs 1 memiliki kadar katekin masing-masing 17,92%, 11,73%, dan 14,67%, sedangkan pada genotipe Tbs 2 masing-masing 18,22%, 13,48%, dan 15,81%. Kadar katekin terendah dihasilkan oleh bagian ruas+tangkai daun pada genotipe Rb 3 (1,78%). Pucuk peko menghasilkan kandungan katekin bervariasi antara 8,36%-18,22%, lebih tinggi dibandingkan dengan daun pertama, daun kedua, dan bagian ruas + tangkai daun.</p><p>Kata kunci: Camellia sinensis, fitokimia, genotipe, katekin, pucuk peko</p><p>Phytochemical screening was intended for a preliminary evaluation of the chemical constituents of the tea (Camellia sinensis). In addition, tea also contains catechin that can be used as an indication of the quality of tea leaves. The objectives of this study were to determine the content of the active compounds and catechin in tea. The research was conducted from April to June 2012 in the Laboratory of the Research Institute for Spices and Medicinal Crops, Bogor. The phytochemical screening was performed based on the procedure of Materia Medika Indonesia (MMI), while the catechin analysis used the method of SNI gambir. The study was carried out in completely randomized design with six treatments and four replications. The treatments used are six tea genotypes namely Tbs 1, Tbs 2, Hibrid, Cin 143, Rb 3, and Kiara 8. The results showed that the six tea genotypes tested contained the compounds of alkaloid, saponin, tannin, phenolic, flavanoid, steroid, and glycoside. Positively triterpenoid compounds present in the genotype of Tbs1, Hybrids, and Kiara 8, and negative in Tbs 2, Rb 3, and Cin 143. The genotypes of Tbs 1 and Tbs 2 produced the highest catechin content compared to the other genotypes. Catechin content was lowest in the part of internodes+leaf stalk of Rb 3 (1.78%). Pecco shoots produce catechin content of about 8.36%-18.22%, higher than the first leaf, second leaf, and the parts of internodes+leaf stalk.</p>
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"Osservatorio italiano; Leggi, regolamenti e decreti statali /Circolari; Cittadini extracomunitari; Asilo; Lavoro e previdenza sociale; Minori; Ricongiungimento familiare; Soggiorno; Varie." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 2 (June 2009): 291–318. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-002022.

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Abstract:
Osservatorio italiano Leggi, regolamenti e decreti statali1. Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 20.3.2009 - Programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali per l'anno 20092. Ordinanza Presidente del Consiglio dei Ministri 1.4.2009 n. 3751 - Ulteriori disposizioni urgenti di protezione civile - stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunitŕ nomadi nel territorio delle Regioni Campania, Lazio e LombardiaCircolariCittadini extracomunitariAsilo1. Ministero interno 9.2.2009 n. 755 - permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo allo straniero giŕ titolare di carta di soggiorno2. Ministero interno 13.3.2009 n. 1497 - certificazione del riconoscimento dello status di rifugiato Lavoro e previdenza sociale3. Ministero interno 9.4.2009 - decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2009 - programmazione flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali per l'anno 20094. Ministero interno 19.3.2009 - d.p.c.m. 3.12.2008. Programmazione flussi di ingresso per lavoratori extracomunitari non stagionali per l'anno 2008. Trasmissione del manuale operativo per la chiusura delle procedure del decreto flussi 2007 e l'avvio di quelle del 20085. Ministero lavoro, salute e politiche sociali 19.3.2009 n. 6 - d.p.c.m. 3.12.2008 - programmazione dei flussi d'ingresso dei lavoratori extracomunitari non stagionali per l'anno 20086. Ministero lavoro, salute e politiche sociali 9.4.2009 n. 11 - d.p.c.m. 20.3.2009 - programmazione dei flussi d'ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali per l'anno 2009" Minori7. Ministero interno 13.2.2009 - minori extracomunitari non accompagnatiRicongiungimento familiare8. Ministero interno 17.2.2009 - nulla osta al ricongiungimento familiare a favore di stranieri segnalati nel SIS9. Ministero interno 17.2.2009 - nuove disposizioni in materia di ricongiungimento familiare - art. 29 TU immigrazione, come mod. dal d.lgs. n. 160 del 3.10.2008. Assicurazione sanitaria10 Ministero lavoro, salute e politiche sociali 24.2.2009 n. 4537 - nuove disposizioni in materia di ricongiungimento familiare - art. 29 T.U. immigrazione, come mod. dal d.lgs. n. l60 del 3.10.2008. Assicurazione sanitaria per ricongiungimento genitore ultrasessantacinquenne11. Ministero interno 3.3.2009 - procedimenti di nulla osta al ricongiungimento familiare. Protocolli d'intesa con i Comuni. Modifica della procedura12. Ministero lavoro, salute e politiche sociali 4.5.2009 - nuove disposizioni in materia di ricongiungimento familiare - art. 29 del T.U. immigr. mod. dal d.lgs. n. 160 del 3.10.2008Soggiorno13. Ministero interno - 2.3.2009 n. 1164 - rientro in Italia degli studenti stranieri che hanno lasciato il territorio nazionale nelle more del primo rilascio del permesso di soggiorno14. Ministero interno 30.1.2009 - uscita dal territorio nazionale degli stranieri che hanno richiesto il rinnovo del titolo di soggiorno ovvero il primo rilascio per lavoro subordinato, per lavoro autonomo o ricongiungimento familiare15. Ministero interno 11.3.2009 - uscita dal territorio nazionale degli stranieri che hanno richiesto il rinnovo del titolo di soggiorno ovvero il primo rilascio per lavoro subordinato, per lavoro autonomo o ricongiungimento familiare. Modalitŕ di attraversamento delle frontiere esterne italiane16. Ministero interno 11.3.2009 n. 1280 - istanza di conversione del permesso di soggiorno per studio in permesso di soggiorno per lavoro. Art. 14, co. 5 del d.p.r. n. 394/9917. Ministero interno 13.3.2009 n. 481 - nuova procedura di rilascio di carta di identitŕ per i membri delle missioni straniere in Italia18. Ministero lavoro, salute e politiche sociali 16.4.2009 - assistenza sanitaria in Italia ai titolari di permesso di soggiorno che svolgono regolare attivitŕ lavorativaVarie19. Ministero interno 2.4.2009 n. 5 - Consigli territoriali per l'immigrazione
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"Osservatorio Italiano: Leggi, regolamenti e decreti statali." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 3 (September 2009): 251–77. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-003019.

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Abstract:
Osservatorio italiano Leggi, regolamenti e decreti statali1. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28.5.2009 - Proroga dello stato di emergenza per la prosecuzione delle iniziative inerenti agli insediamenti di comunitŕ nomadi nel territorio delle Regioni Campania, Lazio e Lombardia ed estensione della predetta situazione di emergenza anche al territorio delle Regioni Piemonte e Veneto2. Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 1.6.2009 n. 3776 - Disposizioni urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunitŕ nomadi nel territorio della Regione Piemonte3. Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 1.6.2009 n. 3777 - Disposizioni urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunitŕ nomadi nel territorio della Regione VenetoCircolariCittadini comunitari Cittadinanza1. Ministero interno 15.6.2009 - Riconoscimento della cittadinanza italiana a coloro i quali ne erano stati privati per effetto delle leggi razzialiMinori2. Ministero interno 9.6.2009 - Linee attuative della Direttiva sulla gestione della presenza dei minori romeni non accompagnati o in difficoltŕ presenti sul territorio italianoCittadini extracomunitariAssistenza sanitaria3. Ministero lavoro, salute e politiche sociali 16.4.2009 n. 8489 - Assistenza sanitaria in Italia ai titolari di permesso di soggiorno che svolgono regolare attivitŕ lavorativaDocumenti di viaggio4. Ministero interno 19.3.2009 - Attendibilitŕ e valore delle correzioni e degli aggiornamenti apportati sui passaporti ordinari albanesi e cinesi. Risposta a quesitiIngresso5. Ministero interno 25.6.2009 - Istanze di nulla osta per ricerca scientifica ai sensi dell'art. 27 ter d.lgs. n. 286/98Ricongiungimento familiare6. Ministero interno 8.5.2009 - Nuove disposizioni in materia di ricongiungimento familiare ai sensi dell'art. 29 del testo unico immigrazione, come modificato dal d.lgs. n. 160 del 3.10.2008. Rinnovo del permesso di soggiorno di genitori ultrasessantacinquenni. Assicurazione sanitaria7. Ministero interno 19.5.2009 n. 2497 - Istanze di nulla osta di ricongiungimento familiare ai sensi dell'art. 29 del testo unico immigrazione presentate su modello cartaceoSoggiorno8. Ministero interno 8.5.2009 - Permesso di soggiorno per motivi di attesa occupazione. DurataDocumenti1. ASGI ed altre Associazioni - Esposto alla Commissione europea ed altri contro i respingimenti in Libia del maggio 2009
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Almeida, Hellen Karine Santos, Matheus Monteiro Ybanez Paiva, Claudio Alberto Gellis de Mattos Dias, Amanda Alves Fecury, Carla Viana Dendasck, and Antônio de Pádua Arlindo Dantas. "Analisi tecnologica del materiale di Areal Morro Branco, Porto Grande, Amapá, per frazionamento." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, March 26, 2020, 05–13. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/ambiente/analisi-tecnologica.

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Abstract:
La sabbia naturale viene estratta con metodi minerari, anche per la produzione di sabbie artificiali. La sabbia è ampiamente utilizzata in diverse aree. Come aggregati di costruzione; industrie di trasformazione dei materiali; trattamento delle acque e delle acque reflue. L’Areal della società Morro Branco, dove sono stati raccolti i campioni di sabbia, si trova intorno alla sede del comune di Porto Grande. Il comune di Porto Grande ad Amapá si trova al centro dello stato a 108 chilometri dalla capitale Macapá. L’obiettivo di questa ricerca era quello di effettuare l’analisi tecnologica del materiale di Areal Morro Branco, Porto Grande, Amapá, per frazionamento. La sabbia è stata rimossa da una zona sabbiosa nel comune di Porto Grande – AP con l’uso di utensili a mano per la raccolta. Sono stati raccolti 03 (tre) campioni provenienti da punti diversi con composizione diversa, a causa dell’esistenza di materia organica nella sua composizione. Il silicato di sodio con una concentrazione del 10% e il bromoforme sono stati utilizzati per la degradazione della materia organica del campione. Queste procedure sono state determinate nel campione secco in forno per 24 ore a circa 110° C e la percentuale di umidità (%U), questo, è stata determinata anche nel campione originale. E’ stato verificato attraverso i test e le procedure eseguite che l’umidità della sabbia dell’Areal Morro Branco è influenzata dalla materia organica derivante dalle aree forestali e dalle risorse idriche dei dintorni dell’Areal. La granulometria dei punti da cui la sabbia è stata raccolta nella sabbia ha caratteristiche di grano angolato e sottoangolo. Con l’aiuto della densità bromoforme, è stato possibile rendersi conto che la sabbia da cui è stato raccolto il campione presenta aggregati di quarzo, feldspato con una densità inferiore a 2,89 g/cm3. È stato suggerito che la sabbia possa anche avere derivati minerali della sabbia con densità maggiore di 2,89 g/cm3, che sono olivina e pirosseno.
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Millitarì, Roberto, Tatiana Bolgeo, Roberta Di Matteo, Menada Gardalini, Maurizio Scialla, Tiziana Nuovo, Valeria Bonato, Mara Lucia De Angelis, and Antonio Maconi. "L’infermiere esperto in procurement: ruolo nell’Azienda Ospedaliera di Alessandria." Working Paper of Public Health 10, no. 1 (November 30, 2022). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2022.9549.

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Abstract:
Background: Tra le numerose figure professionali che partecipano al complesso e articolato processo di prelievo e trapianto di organi e tessuti, è sempre più presente la figura infermieristica. Ogni anno la Regione Piemonte trasmette alle singole aziende ospedaliere gli obiettivi in merito a donazioni e trapianti. L’obiettivo è quello di creare una procedura operativa aziendale per la corretta gestione del processo di donazione di cornee. Metodi. A novembre 2020 l'Azienda Ospedaliera ha nominato l'Infermiere Esperto in Procurement; Tra le sue funzioni e attività spiccano la sensibilizzazione e la formazione del personale dei reparti di degenza in materia di donazione di cornee. Risultati: La formazione è stata avviata nei vari reparti tramite degli incontri di gruppo; inoltre, è stato divulgato un Documento a Validità Aziendale (DVA 109/21) con l'intento di scandire le modalità del processo uniformando e semplificando le procedure. Conclusioni: La figura infermieristica diventa sempre più presente nel processo di donazione e trapianti. L'Infermiere Esperto in Procurement, grazie all'esperienza e alle competenze acquisite, gestisce collaborando con il gruppo di coordinamento l'intero processo di procurement di organi e tessuti.
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"Osservatorio italiano: Leggi, regolamenti e decreti statali." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 1 (April 2010): 313–58. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-001020.

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Abstract:
Leggi, regolamenti e decreti statali1. Decreto del Presidente della Repubblica 30.7.2009 n. 189Regolamento concernente il riconoscimento dei titoli di studio accademici, a norma dell'art. 5 della legge 11.7.2002 n. 1482. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19.11.2009Proroga dello stato di emergenza per proseguire le attivitŕ di contrasto e di gestione dell'afflusso di extracomunitari (09A14317)3. Decreto Ministro dell'interno 28.11.2009Regole tecniche e di sicurezza relative al permesso ed alla carta di soggiorno4. Decreto Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali 2.11.2009Modalitŕ di corresponsione delle somme e degli interessi dovuti per colf e badanti a titolo di contributi previdenziali ed assistenziali relativi a periodi lavorativi antecedenti il trimestre sanato con il pagamento del contributo forfetarioCircolariCittadini comunitariLavoro1. Ministero interno 20.1.2010 n. 2Regime transitorio in materia di accesso al mercato del lavoro dei cittadini della Romania e della BulgariaSoggiorno2. Ministero interno 21.7.2009 n. 18Direttiva n. 2004/38 CE, sul diritto dei cittadini dell'Unione europea e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri. Pubblicazione delle Linee guida della Commissione europea. Chiarimenti sulla copertura sanitaria richiesta ai fini del soggiorno del cittadino dell'Unione e sulla nozione di "risorse economiche sufficienti al soggiorno"3. Ministero interno 28.8.2009 n. 400-aD.lgs. 6.2.2007, n. 30, come modificato dal d.lgs. 28.2.2008, n. 32, recante "Attuazione della Direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri"Comunicazione della Commissione delle Comunitŕ europee al Parlamento europeo e al Consiglio in data 2.7.20094. Agenzia entrate 17.9.2009 n. 250/EIstanza di interpello -imposta di bollorilascio della carta di soggiorno a favore dei familiari dei cittadini dell'Unione non aventi la cittadinanza in uno Stato membrorichiesta parereCittadini extracomunitariAsilo5. Ministero interno 6.8.2009 n. 4902 - Circolare prot. n. 16560 del 3.3.2009 del Ministero dell'economia e delle finanzeDipartimento del TesoroDirezione VI. Aggiornamento dei prezzi di cessione dei "Documenti di viaggio per rifugiati" (copertina grigia) e Titoli di viaggio per stranieri" (copertina verde)6. Ministero interno 24.8.2009 n. 5234 - Permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo allo straniero cui č riconosciuto lo status di rifugiato7. Istituto nazionale previdenza sociale (INPS) 22.1.2010 n. 9 - Titolari dello status di rifugiati politici e di protezione sussidiaria. Assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minori concesso dai ComuniAssistenza sanitaria8. Agenzia entrate 26.8.2009 n. 238/E - Consulenza giuridica (IVA. art. 10, n. 27 ter) del d.p.r. 26.10.1972, n. 633prestazioni socio-sanitarie e assistenziali rese a persone migranti, senza fissa dimora, richiedenti asilo9. Ministero interno 27.11.2009 n. 780/A7 - Assistenza sanitaria per gli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale, divieto di segnalazione degli stranieri non in regola con le norme sul soggiorno. SussistenzaCittadinanza10. Ministero interno 7.10.2009 - Legge 15.7.2009 n. 94 recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica"Modifiche in materia di cittadinanzaChiarimenti11. Ministero interno 2.11.2009 -Legge 15.7.2009 n. 94 recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica"Modifiche in materia di cittadinanza.Ulteriori chiarimentiDetenuti stranieri12. Ministero giustizia 9.11.2009 - Legge 15.7.2009 n. 94 "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica" Ingresso13. Ministero interno 20.7.2009 - Istanze di nulla osta per ricerca scientifica ai sensi dell'art. 27 ter d.lgs. n. 286/98 Famiglia14. Ministero interno 24.9.2009 n. 5987 - Art. 29, co. 6, del d.lgs. 286/98 e successive modificazioni. Conversione del permesso di soggiorno per assistenza minori in motivi familiari. Risposta quesito15. Ministero interno 18.11.2009 n. 7170 - Legge 15.7.2009, n. 94 recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica" Lavoro16. Ministero interno 12.10.2009 n. 5920 - Istanza di conversione del permesso di soggiorno per studio in permesso di soggiorno per lavoro. Art. 14 co. 5 del d.p.r. n. 394/99 (regolamento al testo unico per l'immigrazione)Minori17. Ministero istruzione, universitŕ e ricerca 8.10.2010 n. 2 -Indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione di alunni con cittadinanza non italianaRegolarizzazione dei lavoratori addetti ai servizi domestici e di assistenza alle famiglie18. Ministero interno 2.10.2009 n. 6241 - Legge 3.8.2009 n. 102. Conversione in legge, con modificazioni del D.L. 1.7.2009, n. 78 art. 1 ter - Emersione del lavoro irregolare e di sostegno alle famiglie. Ricevuta attestante l'avvenuta presentazione della domanda di emersione19. Ministero interno 7.12.2009 n. 7950 - Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell'attivitŕ di assistenza e di sostegno alle famiglie ex l. 102/09. Interruzione del rapporto di lavoro20. Istituto nazionale previdenza sociale (INPS) 9.12.2009 n. 28660 - Lavoratori domestici. Denunce a seguito di emersione ai sensi dell'art. 1 ter della legge 3.8.2009, n. 102.Chiarimenti21. Ministero interno 23.12.2009 n. 8456 - Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell'attivitŕ di assistenza e di sostegno alle famiglie ex l. 102/09. Circolare INPS del 9.12.200922. Ministero interno 28.12.2009 n. 8392 - Legge 3.8.2009 n.102. Procedure di emersione dal lavoro irregolare prestato da cittadini stranieri nell'attivitŕ di assistenza e di sostegno alle famiglie. Interruzione del rapporto di lavoro 23. Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) 29.12.2009 n. 30264 - Lavoratori domestici - Contributi dovuti nelle more della definizione del procedimento di emersione ai sensi dell'art. 1 ter della legge 3.8.2009, n. 102. Iscrizione rapporti di lavoro dopo la sottoscrizione del contratto di soggiorno presso gli Sportelli unici per l'immigrazione - istruzioni operative.Chiarimenti24. Ministero interno 18.2.2010 - Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell'attivitŕ di assistenza e sostegno alle famiglie ex l. 102/09. Presentazione della documentazione relativa all'alloggio - mancata presentazione delle parti - dati relativi alla domanda25. Ministero interno 19.2.2010 - Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell'attivitŕ di assistenza e di sostegno alle famiglie ex l. 102/09. Presentazione della documentazione relativa all'alloggio - mancata presentazione delle parti - dati relativi alla domandaSoggiorno26. Ministero interno 27.5.2009 n. 3111 - Permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo - revoca - risposta quesito
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Aliberti, Silvana Mirella, Giuseppe Ferrucci, Antonio Nigro, Alfonso Della Corte, Rosetta Frammartino, Emanuela Santoro, Assunta Turco, et al. "Uso di sostanze psicoattive e performance compromessa sul lavoro." La Sanita pubblica. Ricerca sul campo., 2020, 125–34. http://dx.doi.org/10.48268/sanita/2020/0001.12.

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Abstract:
Non tutte le persone possiedono le stesse competenze in materia di salute, non tutti sono in grado di organizzarsi e decidere rispetto a questioni riguardanti il proprio benessere psico-fisico, migliorarlo, trovare informazioni e comprenderle, assumersi la responsabilità della propria qualità della vita. Queste competenze non fanno parte del bagaglio esperienziale comune ma, come afferma l’OMS: «La salute è creata e vissuta dalle persone all’interno degli ambienti organizzativi della vita quotidiana: dove si studia, si lavora, si gioca e si ama» I fattori di rischio lavorativo non sono solo agenti chimici, fisici e biologici ma anche errori umani, procedure non corrette, comportamenti inadeguati. I lavoratori stessi possono risultare pericolosi per gli altri. Ciò accade quando essi presentano condizioni come: uso e abuso di alcol, farmaci o droghe; malattie neuro-psichiatriche (demenze, disturbi comportamentali, etc.), malattie infettive contagiose [5]. Il rischio per i terzi può essere maggiore in settori come la sanità, i trasporti, le forze armate e di polizia, gli impianti industriali ove si manipolino prodotti pericolosi. Ma, più in generale, in tutti gli ambienti di lavoro si possono registrare situazioni critiche per la presenza di lavoratori con gravi problemi comportamentali. La legislazione vigente nel nostro Paese ha recentemente previsto un più accurato controllo sui lavoratori che svolgono mansioni ad elevato rischio per sé e per gli altri, con l’obiettivo di disincentivare condotte pericolose. Si ritiene, tuttavia, che il principale strumento di contrasto delle dipendenze debba essere la sensibilizzazione degli interessati attraverso un’informazione chiara e completa, per ottenere luoghi di lavoro liberi dalle conseguenze negative legate al consumo di alcol e sostanze stupefacenti.
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Casini, Carlo. "II Rapporto sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 recante “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita” anche in confronto con le altre nazioni europee (aprile 2009)." Medicina e Morale 58, no. 4 (August 30, 2009). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2009.240.

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Abstract:
Il contributo propone all’attenzione il II Rapporto sull’applicazione della legge italiana in materia di “procreazione medicalmente assistita” (PMA) (Legge 40/2004), elaborato nell’aprile 2009 all’indomani della quarta relazione ministeriale del 25 marzo 2009 sullo stesso tema. La particolarità del presente Rapporto consiste nell’indagare su uno dei due obiettivi della legge 40/2004: tutelare il diritto alla vita del concepito. Infatti, mentre è alta la concentrazione sull’obiettivo di “superare la sterilità e la infertilità”, lo scopo di difendere il diritto alla vita del concepito considerato dalla stessa legge “soggetto” al pari degli altri soggetti coinvolti nelle procedure di PMA, è troppo spesso dimenticato. Il Rapporto vuole proprio rimediare a tale dimenticanza e si chiede: di quanti nuovi esseri umani è stata evitata la distruzione per effetto della legge? Poiché, come si legge nel contributo, è chiaro che le tecniche di PMA per il fatto stesso di procreare “in vitro” espongono alla morte gli embrioni anche quando vengono trasferiti nelle vie genitali della donna (ed è questa, infatti, una delle principali riserve etiche nei confronti delle tecniche di PMA), l’indagine si occupa solo di vedere come è stato tutelato il diritto alla vita degli embrioni non trasferiti, cioè non destinati alla nascita, dalla Legge 40/2004. Emerge che l’effetto più benefico della legge è quello di aver evitato nel solo triennio 2005-2006-2007 la possibile formazione soprannumeraria di embrioni e la conseguente possibile distruzione, diretta o dovuta alla crioconservazione, di oltre 120.000 embrioni. La seconda parte della ricerca è condotta confrontando anche i dati di altri Paesi europei e dimostra che il rispetto dei limiti posti a tutela del diritto alla vita hanno anche garantito meglio la salute della donna e non hanno diminuito la percentuale del “successo”. Come è noto la recente sentenza n. 151/2009 della Corte Costituzionale ha gravemente compromesso la legge proprio nel punto di maggiore sensibilità nei confronti della tutela concreta del diritto alla vita del concepito. L’auspicio è che i dati raccolti in questo II rapporto vengano comunque presi in seria considerazione. ---------- The contribution proposes the II Report of April 2009 on the application of the Italian Law on “medically assisted reproduction” (PMA) (Law 40/2004). The peculiarity of the present Report consists of investigating one of the two purposes of the Law 40/2004: to protect the right to life of newborns. In fact, if, on one hand, attention to the purpose of “overcoming sterility and infertility” the Law considers, on the other hand the purpose of defending the right to life of newborn, that is considered as “subject” just like the others subjects involved in PMA procedures from the same law, is too often forgotten. The Report intends to remedy for this forgetfulness and it asks: how many new human beings have been saved thanks to the Law? It makes clear that the most beneficent effect of the Law is that, in the period 2005-2007, it has avoided the possible production of excess embryos and the consequent possible suppression – direct or due to the cryoconservation – of over 120.000 embryos. The second part of the search is conducted also comparing data of other European Countries and it shows that the respect of the imposed limits for protecting the right to life has also guaranteed the woman’s health and it has not reduced the outcome percentage.
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Jung, Jaewoo, and Maria Luisa Di Pietro. "La clonazione umana nella legislazione della Corea del Sud." Medicina e Morale 58, no. 5 (October 30, 2009). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2009.233.

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Abstract:
All’indomani della pubblicazione su Nature della nascita della pecora Dolly, ottenuta mediante trasferimento del nucleo di una cellula somatica (Somatic Cell Nuclear Transfer, SCNT), si è sviluppato nella Corea del Sud un ampio dibattito sulla clonazione e sulla possibilità di utilizzare tale procedura per la produzione di embrioni umani e di cellule staminali (human Embryo Stem Cells, hESCs). I numerosi esperimenti già in corso preoccupavano molto la società coreana, combattuta tra le possibilità offerte dalle nuove tecnologie ad un Paese povero di risorse naturali e la necessità di stabilire un limite non superabile. Negli anni 2004 e 2005 viene pubblicata su Science la notizia della produzione di hESC con la clonazione di embrioni umani da parte di Hwang; nel 2006 scoppia uno scandalo internazionale a seguito della scoperta di frode scientifica da parte dello stesso ricercatore, che sconvolge la società coreana al punto da sollecitarla a legiferare in materia. Nonostante il divieto della clonazione umana a scopi riproduttivi, vengono però consentite sia la tecnica SCNT sia la produzione di hESC, nonché la possibilità di donazione delle cellule uovo a fini sperimentali. È evidente che il problema di fondo è, innanzitutto, etico e riguarda il rispetto della vita dell’embrione umano e della dignità della donna utilizzati come uno strumento per raggiungere fini ad essi estranei. ---------- The day after the publication on Nature of the birth of Dolly the sheep, realized by the somatic cell nuclear transfer (SCNT), a large debate around cloning and the possibility to use such procedure for the production of human embryos and human embryo stem cells (hESCs) has been developed. The large number of present experiments greatly worried the Korean society, divided among the possibilities offered by the new technologies to a Country without natural resources and the necessity to establish a limit that can not be overcome. In 2004 and 2005 the news of the production of hESC by cloning human embryos from Hwang is published on Science; in 2006 an international scandal following the discovery of scientific fraud from the same researcher arouse, that shocks the Korean society to the point that it has been urged to legislate. Despite the human cloning for reproductive purposes prohibition, both SCTN and the production of hESC, as well as the possibility of oocytes donation for experimental purposes is allowed. It is evident that the basic problem is, first of all, ethical and it deals with the respect of life of human embryo and women’s dignity used as a tool to get purposes that are unconnected with them.
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Casini, Carlo, Marina Casini, and Antonio G. Spagnolo. "La sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 18 ottobre 2011 e la nozione di embrione in senso ampio." Medicina e Morale 60, no. 5 (October 30, 2011). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2011.154.

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Abstract:
L’articolo esamina la sentenza n° C-34/10 (caso Oliver Brüstle vs Greenpeace e V) del 18 ottobre 2011, emanata dalla Corte Europea di Giustizia, evidenziandone l’importanza, i limiti e le auspicabili implicazioni. Oggetto della sentenza sono tre questioni interpretative relative all’art. 6 della Direttiva sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche. Tra queste, la principale riguarda la nozione di embrione umano. “Costituisce un embrione umano – affermano i giudici – qualunque ovulo umano fin dalla fecondazione, qualunque ovulo umano non fecondato in cui sia impiantato il nucleo di una cellula umana matura e qualunque ovulo umano non fecondato che, attraverso partenogenesi, sia indotto a dividersi e a svilupparsi”. Di conseguenza non possono essere concessi brevetti a procedure che utilizzino embrioni umani o che, comunque, ne presuppongano la preventiva distruzione. Il contesto della sentenza riguarda, appunto, la materia dei brevetti e come si legge al punto 31 della sentenza “la portata dei termini per i quali il diritto dell’Unione non fornisce alcuna definizione va operata tenendo conto del contesto in cui essi sono utilizzati e degli scopi perseguiti dalla normativa di cui fanno parte”. Nonostante il chiaro limite, la sentenza ha una sua positività che va oltre l’ambito brevettuale. I motivi della non brevettabilità consistono in un giudizio etico che non può essere ignorato anche al di fuori del campo brevettuale. La riflessione si estende anche all’ambito dei programmi di ricerca europei, dove coerenza vorrebbe che gli incentivi economici non fossero assegnati per la ricerca che implica la distruzione di embrioni umani e investe anche la comunità scientifica spingendo verso le ben più promettenti ricerche su cellule staminali adulte. Non dimentichiamo, infine, dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, l’influenza che la giurisprudenza della Corte di giustizia europea di Lussemburgo potrebbe avere sulla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, meno incline – al momento – a riconoscere un concetto di embrione in senso ampio. ---------- The article deals with the European Court of Justice’s decision on October 18th 2011 (C-34/10, Brüstle vs Greepeace e. V.) and it shows importance, limits and desirable consequences of it. Three explanatory issues regarding the article no. 6 of the directive on the legal protection of biothecnological inventions are object of this decision. The most important among them concerns with the notion of human embryo. The Court states that: “any human ovum after fertilization, any non-fertilized human ovum into which the cell has been transplanted and any non-fertilized human ovum whose division and further development have been stimulated by parthenogenesis, constitute a human embryo”. Therefore, procedures using human embryos or which implies the destruction of human embryos are not patentable. The contest of the decision concerns exactly patent field and the point no. 31 states: “It must be borne in mind, further, that the meaning and scope of terms for which European Union law provides no definition must be determined by considering, inter alia, the contest in which they occur and the purposes of the rules of which they form part”. Despite of this clear limit, the decision is positive beyond patent matter. The ethical judgment could not be ignored outside patent field, involving the European research programs too: economic incentives should not be allocated for those researches that destroy human embryos. On the other hand, research on adult human stem cells should be implemented. Finally, after the Treaty of Lisbon, we should consider the possible influence on the European Court of Human Rights.
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Casini, Carlo. "VII Programma quadro europeo di ricerca: la questione etico-giuridica delle cellule staminali." Medicina e Morale 55, no. 4 (August 30, 2006). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2006.347.

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Abstract:
Il contributo esamina la recente e complessa vicenda europea relativa al finanziamento comunitario della ricerca su cellule staminali embrionali. La particolarità della questione è che tale ricerca verrebbe svolta nei Paesi che la consentono anche con gli incentivi economici dei Paesi che la vietano (come per esempio l’Italia). Com’è noto, la questione è legata a due episodi in stretta relazione reciproca: da un lato l’avvio delle procedure per l’approvazione del VII Programma Quadro (VII PQ) di azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007- 2013); dall’altro il ritiro arbitrario da parte del Ministro per l’Università e la Ricerca, on. Fabio Mussi, dell’adesione italiana alla c.d. “dichiarazione etica” contraria all’uso di cellule staminali embrionali. Il VII PQ dell’Unione Europea, rappresenta lo strumento più importante per la realizzazione dello “spazio europeo della ricerca”, processo già avviato con il VI PQ con l’obiettivo di rafforzare la competitività scientifica dell’Europa. Articolato in quattro programmi specifici (cooperazione, idee, persone, capacità), che corrispondono ad altrettanti obiettivi fondamentali della politica europea di ricerca, il VII PQ è frutto dell’azione coordinata di tre grandi organismi: la Commissione europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio dei Ministri competenti per materia. Al fine di rendere più comprensibili – nel contesto europeo – i termini in cui si è posta la questione del finanziamento della ricerca utilizzante le cellule staminali embrionali, l’articolo si sofferma sia su alcuni profili di carattere tecnico sia sulla storia del precedente programma quadro, conclusosi con una moratoria circa la ricerca basata sull’impiego di embrioni umani e di cellule staminali embrionali. Questa volta il confronto serrato è avvenuto, in seno al Parlamento europeo, tra tre diverse posizioni: quella espressa dall’“emendamento Gargani” (divieto assoluto di distruzione di embrioni umani); quella espressa dall’“emendamento Niebler” (limitazione della ricerca alle linee di cellule staminali embrionali create prima del 31 dicembre 2003), quella espressa dalla Commissione industria (ITRE) del Parlamento europeo (finanziamento della ricerca sull’uso di cellule staminali umane anche allo stadio embrionale). Nonostante il voto del 15 giugno con cui il Parlamento europeo ha approvato la proposta più permissiva, l’Autore dimostra – numeri alla mano – che in realtà la preferenza del Parlamento europeo è per il diniego dell’incentivo economico per la distruzione di embrioni umani. Di qui una serie di considerazioni che toccano anche il paragrafo 73 dell’Enciclica Evangelium Vitae e la frettolosa e solitaria decisione del Ministro Mussi. Nonostante tutto, resta l’auspicio che l’Italia nell’Unione Europea non si lasci condizionare da un complesso d’inferiorità, ma anzi, avverta la sua funzione di motore nella costruzione di un’Europa cementata dall’idea della dignità umana e dei diritti umani. ---------- This contribute examines the recent European vicissitude of the communitarian financing on stem cells research. Such research would take place in Countries that allow it, also with the economic incentives of Countries that prohibit it (Italy, for example). The issue is tied up to two events closely connected: 1. starting procedures for the approval of the 7th Framework Program (FP7), Building the Europe of Knowledge (2007-2013); 2. the arbitrary withdrawal of the Italian adhesion to the “ethical declaration” against the use of embryo stem cells, by Italian Minister of University and Research, Fabio Mussi. FP7 represents the most important instrument in order to realize “an European space of research” which has been already started with the 6th Framework. The new Program identifies four main objectives (cooperation, ideas, people and capacities), which correspond to the four main specific programmes around which the European research effort is to be structured. In order to make the financing embryo research question more comprehensive, the paper takes into account technical questions and part of the Framework Program’s background, including moratorium on embryonic stem cells-based research. In such issue the comparison took place between three different positions: “Gargani amendment” (absolute prohibition to destroy human embryo); “Niebler amendment” (limiting research to embryo stem cells line created before December 2003); the position of the Committee of Industry, Research and Energy (ITRE) (financing research of human stem cells including the embryonic stage). In spite of the approval, coming from the European Parliament on last June, of the most permissive proposal, the Author demonstrates that in reality the preference of the European Parliament was for the refusal of the economic incentive. In spite of everything, the auspice is that Italy – inside the European Union – doesn’t let itself carry away because of an inferiority complex, but indeed, it perceives its function as mover in the construction of Europe, cemented on the idea of human dignity and human rights.
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