Journal articles on the topic 'Procedura a due passi'

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Pergolizzi, Antonio, and Emanuela Somalvico. "Le bonifiche delle discariche in procedura di infrazione UE. Criticità, infiltrazioni criminali e proposte di policy." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 2 (February 2022): 68–82. http://dx.doi.org/10.3280/pri2020-002005.

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Abstract:
L'articolo passa in rassegna la lunga e complessa evoluzione, politica e normativa, delle procedure di bonifiche dei siti contaminati, individuando criticità, contraddizioni, opacità, lentezze e manifestazioni di illegalità. A livello generale, almeno due sono emerse come le principali criticità di sistema, che hanno fatto da freno alle attività concrete di bonifica: 1) criteri non idonei di scelta per l'identificazione del sito da bonificare; 2) errata ripartizione delle responsabilità tra gli enti territoriali, che spesso non hanno adeguati mezzi e risorse, soprattutto in termini di personale qualificato per rispondere a procedure così complesse. Anche da questa prospettiva, l'inquinamento diffuso provato anche dalla presenza dei siti da bonificare rappresentano il punto finale di un processo di sviluppo industriale e consumistico privo di regole e di limiti. Deregulation che è valsa per almeno un quarantennio, un ampio arco temporale in cui il territorio nazionale ha visto l'esplosione dei siti inquinati (di interesse nazionale, regionale o comunale), dove per almeno 200 casi l'Unione Europea ha addirittura aperto due distinte procedure d'infrazione. Procedure che sono costate all'Italia oltre 40 milioni, più una penalità semestrale iniziale di 42.800.000 euro. Per far fronte a questo salasso il 24 marzo 2017 il Governo dell'epoca ha costituto il Commissario Straordinario di Governo per svolgere la missione di bonifica e messa in sicurezza degli 81 siti di discarica abusivi sotto procedura di infrazione a seguito della Sentenza di condanna sanzionatoria della Corte di giustizia dell'Unione Europea del 2 dicembre 2014.
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2

Rigante, M., G. La Rocca, L. Lauretti, G. Q. D’Alessandris, A. Mangiola, C. Anile, A. Olivi, and G. Paludetti. "Preliminary experience with 4K ultra-high definition endoscope: analysis of pros and cons in skull base surgery." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 3 (June 2017): 237–41. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1684.

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Abstract:
Negli ultimi venti anni la chirurgia endoscopica del basicranio ha osservato continui sviluppi tecnici e tecnologici. L’endoscopia 3D e l’ alta definizione (HD) 4K hanno fornito grandi vantaggi in termini di visualizzazione e di risoluzione spaziale. L’ ultra HD 4K, recentemente introdotta nella pratica clinica, determinerà i prossimi passi soprattutto nella chirurgica endoscopica del basicranio. I pazienti sono stati operati attraverso un approccio transnasale transfenoidale endoscopico, utilizzando un endoscopio Olympus NBI 4K UHD con ottica 4 mm 0 ° Ultra Telescope, lampada allo xeno 300 W (CLV-S400) predisposto per la tecnologia narrow band imaging (NBI) collegato con una videocamera ad un alta qualità unità di controllo (OTV-S400 - VISERA 4K UHD) (Olympus, Tokyo, Giappone). Due schermi, un 31 “Monitor - (LMD-X310S) e quello principale ultra-HD 55” a pollici ottimizzati per la riproduzione immagini UHD (LMD-X550S). In casi selezionati abbiamo usato un sistema di navigazione (Stealthstation S7, Medtronic, Minneapolis, MN, Stati Uniti). Abbiamo valutato 22 adenomi ipofisari (86,3% macroadenomi; 13,7% microadenomi). Il 50% non erano secernenti (NS), 22,8% GH, 18,2% ACTH, 9% PRLsecernenti. 3/22 erano recidive. Nel 91% dei casi abbiamo raggiunto la rimozione totale, mentre nel 9% la resezione subtotale. Un followup medio di 187 giorni, durata media del ricovero era 3,09 ± 0,61 giorni. Tempo chirurgico 128,18 ± 30,74 minuti. Abbiamo avuto solo 1 caso di fistola intraoperatoria a basso flusso senza ulteriori complicazioni nel follow up. Il 100% dei casi non ha richiesto emotrasfusione. La visualizzazione e l’alta risoluzione del campo operatorio hanno fornito una vista dettagliata di tutte le strutture anatomiche e patologie e permesso il miglioramento della sicurezza e l’efficacia della procedura chirurgica. Il tempo operatorio è stato simile a quello dell’endoscopio HD standard 2D e 3D, come la fatica fisica era paragonabile ad altri in termini di ergonomicità e peso.
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3

Panzeri, Martina, Gaia Santarpia, Chiara Fusar Poli, Sara Molgora, Emanuela Saita, and Federica Facchin. "L'impatto psicologico a breve termine del Covid-19: una revisione sistematica della letteratura." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 4 (February 2022): 1–35. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa13103.

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Abstract:
Il Covid-19 è comparso a Wuhan, in Cina, nel dicembre del 2019. La malattia causa difficoltà respiratorie e numerose altre complicazioni quali stanchezza, febbre, dolori muscolari e, in alcuni casi, diarrea e vomito, e può essere fatale.La correlazione tra malattie infettive e disagio psicologico è già emersa durante altre epidemie, come quella di SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome) e di Ebola. Questa revisione sistematica della letteratura è volta ad indagare le ripercussioni psicologiche a breve termine che il Covid-19 può avere sulla popolazione generale. Mediante una procedura di analisi tematica sono stati individuati dei temi ricorrenti negli articoli selezionati. I risultati più significativi riguardano l'impatto dei social media e le ripercussioni a livello di ansia e depressione.In particolare, le notizie false trasmesse dai media alimentano ulteriormente l'ansia provata dalla maggior parte della popolazione e fattori quali l'essere giovani o anziani, l'essere studenti, poco istruiti, divorziati o vedovi contribuiscono ulteriormente a peggiorare la sintomatologia. Seguire, invece, le linee-guida proposte dal Governo e avere informazioni chiare e comprensibili si sono rivelati due fattori di protezione contro l'insorgenza di sintomi ansiosi. Dalla ricerca è emerso un bisogno di monitoraggio per le popolazioni più a rischio e la necessità di studiare questi fenomeni sul lungo periodo, replicando gli studi in Paesi occidentali.
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4

de Girolamo, Giovanni, and Elisabetta Marchiori. "Trauma and victims: epidemiology of post-traumatic stress disorder." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 4, no. 2 (August 1995): 110–44. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003821.

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Abstract:
RiassuntoScopo- Presentare una esaustivareviewdegli studi riguardanti l'epidemiologia del DPTS condotti nella popolazione generale, tra i soggetti a rischio, e, infine, tra gruppi clinicamente selezionati.Disegno- AttraversoExcepta Medica PsychiatryCD-ROM 1980-1993 (ottobre), utilizzando come parola chiave «Post-Traumatic Stress Disorder», sono stati identificati 1.057 articoli pubblicati nel periodo considerate Sono stati anche consultati altridata basedella letteratura medica (MEDLINE CD-ROM 1988-1993); è stata quindi operata una ricerca manuale su tutti i numeri delJournal of Traumatic Stress. Risultati- In totale, 135 lavori che hanno soddisfatto i criteri di inclusione prescelti sono stati inclusi nella review. I due terzi (n = 86, 64%) di queste ricerche sono state condotte negli USA. Solo 8 (6%) sono le indagini effettivamente realizzate nei paesi del Terzo Mondo. L'ampiezza del campione varia da un minimo di 11 soggetti, numero riscontrato in due studi, sino ad un massimo di 22.436, per un campione medio di 500 e mediano di 108. Per quanto attiene ai metodi di valutazione, in un terzo degli studi (n = 45, 33%), i ricercatori hanno impiegato un questionario (auto- o etero- somministrato). In un altro terzo delle ricerche elencate (n = 44, 33%) e stata somministrata un'intervista strutturata (la DIS, la SCID, o la SADS), mentre nei rimanenti studi la valutazione diagnostica si è basata o su una procedura clinica non strutturata, o sulla somministrazione di altri strumenti specifici dai quali è possibile inferire una diagnosi di DPTS (M-PTSD, IES, SCL-90-R,o pochi altri). In 77 studi (57%) i ricercatori hanno basato la loro valutazione sui criteri diagnostici propri del DSM-III, mentre in altri 55 (41%) su quelli del DSM-III-R. La prevalenza del DPTS e analizzata quindi separatamente per le diverse popolazioni studiate.Conclusioni- Nell'arco di soli 13 anni, a partire cioe dalla definizione di criteri diagnostici operazionali ben definiti per il DPTS, sono stati condotti numerosi studi volti ad indagare la prevalenza, i fattori di rischio, la storia naturale, il decorso e l' esito di questo disturbo tra campioni diversi di popolazioni a rischio; inoltre, anche il livello qualitativo di queste ricerche, per quanto attiene alia sofisticazione metodologica, si è accresciuto sensibilmente in un tempo tutto sommato breve. Molte aree, pero', restano tuttora inesplorate, ed inoltre appare imperativo avviare ricerche estensive tra le popolazioni dei paesi in via di sviluppo, maggiormente esposte a disastri naturali o provocati dall'uomo.
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Taormina, Daniela Patrizia. "Due passi sull’origine della materia in Giamblico. Note a margine." Elenchos 35, no. 2 (June 1, 2014): 349–64. http://dx.doi.org/10.1515/elen-2014-350208.

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Abstract:
AbstractIamblichus took a clear stand in the late-antique debate on the origin of matter: in his view, matter is generated, in the sense that it is brought about by a higher principle (primary causes) outside physical time. Two passages testify to this conception: In Tim. fr. 38 Dillon (= Procl. In Tim. I, p. 386.8-13 D.) and Ad Porph. (De myst.) p. 196.14-19 Saffrey-Segonds (= VIII3, p. 265.6-10 Parthey). The relation between the two, however, is rather problematic and scholars stand divided: some maintain that Proclus drew the conception expounded in In Tim. fr. 38 from Iamblichus’ commentary by the same title, others that he drew it from Ad Porph. The question is a far from marginal one. It is connected to the problem of the attribution of Ad Porph. and strongly bears upon the issues of Iamblichus’ work method and of his doctrine. Moreover, the very reconstruction of the text of Ad Porph. closely depends on how the analogy connecting it to In Tim. fr. 38 is understood. A reading of the two passages, first each in its own context and then in the light of one another, reveals that In Tim. fr. 38 is based on the lost commentary on the Timeaeus. Consequently, the two passages are seen to adopt a reverse perspective on the subject, so to speak: In Tim. fr. 38 elucidates Plato through Hermes, while Ad Porph. elucidates Hermes by introducing Platonic notions. Finally, with regard to Ad Porph. p. 196.14-19, a suggestion is made to retain the transmitted text.
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GOLDSTEIN, BERNARD R. "GALILEO'S ACCOUNT OF ASTRONOMICAL MIRACLES IN THE BIBLE: A CONFUSION OF SOURCES." Nuncius 5, no. 1 (1990): 3–16. http://dx.doi.org/10.1163/182539190x00651.

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Abstract:
Abstract<title> RIASSUNTO </title>Nella sua Lettera alla Granduchessa Cristina Galileo considerava due miracoli astronomici della Bibbia (il sole immobile davanti a Giosuè, e l'ombra solare che si muove a ritroso sui passi [cioè la meridiana] d'Achaz), citando alcune discussioni di questi passi nella letteratura precedente. Dopo aver esaminato le relazioni tra questi testi e altri commenti antichi della Bibbia da cui essi dipendono, l'Autore dimostra che Galileo non ha probabilmente esaminato tutti e sette i testi in prima persona, ma che la sua fonte era in realtà il commento di Magalhaens al libro di Giosuè, pubblicato nel 1612 (il più recente dei sette in cui gli altri sei sono citati); e che, oltre alla confusione già esistente nei testi citati, Galileo ha ulteriormente confuso i riferimenti testuali.
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Farneti, D., B. Fattori, and L. Bastiani. "The endoscopic evaluation of the oral phase of swallowing (Oral-FEES, O-FEES): a pilot study of the clinical use of a new procedure." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 3 (June 2017): 201–6. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1126.

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Abstract:
O-FEES (O-FEES) è una procedura endoscopica, concepita per visualizzare direttamente la fase orale della deglutizione. Nella prospettiva di un utilizzo clinico, la fattibilità, la sicurezza e l’accettabilità dell’O-FEES è stata inizialmente valutata. Successivamente, la procedura è stata confrontata con il gold standard radiologico. L’accettabilità dell’O-FEES è stata confrontata con quello della FEES per mezzo di un questionario a dieci punti, sottoposto ad un campione di 52 pazienti ambulatoriali che lamentavano di disturbi della deglutizione. Il modello Repeated measure analysis of variance (rm-ANOVA) è stato utilizzato per testare la differenza media di accettabilità delle due procedure nello stesso soggetto. Successivamente un altro campione di 8 pazienti ambulatoriali di sesso maschile, è stato sottoposto alla registrazione simultanea di O-FEES e videfluoroscopia (VFSS). L’affidabilità inter-individuale, utilizzando 10 parametri radiologici di riferimento, fra O-FEES e VFSS, è stata determinata alla cieca tra due giudici. La concordanza inter-individuale tra i due giudici, per i punteggi di O-FEES e della VFSS è stata determinata con il Single score intra-class correlation coefficient (ICC). Le differenze FEES e O-FEES tra le risposte per ogni domanda e tra tutte le domande considerate, sono risultate statisticamente significative (rm-ANOVA; F-statistica p < 0,001). La concordanza inter-individuale fra la valutazione endoscopica e radiologiche tra i due valutatori, ha mostrato una forte correlazione intra-classe (ICC) (intervallo di confidenza al 95%): 0,875 (0,373-0,979) e 0,921 (0,542-0,986) rispettivamente. Il test di Bland-Altman suggerisce che le due metodiche producono risultati analoghi. Nella pratica clinica e confrontata con la FEES, l’O-FEES è una procedura tollerata e sicura. Rispetto al gold standard radiologico, l’O-FEES offre informazioni affidabili sulla preparazione e propulsione orale del bolo.
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GIUSTI, ENRICO. "ELEMENTS FOR THE RELATIVE CHRONOLOGY OF GALILEI'S DE MOTU ANTIQUIORA." Nuncius 13, no. 2 (1998): 427–60. http://dx.doi.org/10.1163/182539198x00491.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title L'ordine di composizione dei quattro testi raccolti sotto il nome collettivo di DE MOTU ANTIQUIORA stato oggetto di discussione tra gli studiosi galileiani, che hanno proposto differenti soluzioni. Sulla base di un confronto dettagliato dei passi comuni a due o pi degli scritti in questione, si portano dei nuovi argomenti a sostegno della successione Dialogo, Trattato in 23 capitoli, Trattato in 2 capitoli, Trattato in 10 capitoli.
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Damiani, Martina. "Un "artista della penna consumato e geniale"." SPONDE 1, no. 1 (July 27, 2022): 91–102. http://dx.doi.org/10.15291/sponde.3893.

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Abstract:
Filippo Zamboni (Trieste, 1826-Vienna, 1910) si contraddistingue per i suoi studi su Dante, riportati, per esteso, in gran parte delle sue opere. Tra queste, ci siamo soffermati su due in particolare Gli Ezzelini, Dante, e gli schiavi. Pensieri storici e letterari (1864) e Il bacio nella luna: Pandemonio. Ricordi e bizzarrie (1911). Oltre all'analisi delle sue interpretazioni di alcuni passi sue interpretazioni di alcuni passi della Divina Commedia, è stata approfondita la singolare riscrittura del contrappasso dantesco destinato ai peccatori del quarto cerchio dell’Inferno. Nel Pandemonio, l’autore immagina puniti, tra gli avari, i proprietari delle miniere che non si potevano limitare a spingere pesanti massi, come nell’immaginario dantesco, ma si vedono condannati a simulare per l’eternità il lavoro massacrante dei minatori. Sono state sviluppate inoltre le considerazioni sullo scrittore daparte della critica, riportando le recensioni e i giudizi espressi nella stampa periodica con particolare riferimento agli scritti della poetessa istriana Giuseppina Martinuzzi, che più di altri si è occupata di Filippo Zamboni. A tale proposito, ci si è concentrati su un manoscritto della Martinuzzi, intitolato Alcuni stampati e manoscritti di Filippo Zamboni ed altri che di lui dicono, conservato presso in Museo popolare di Albona, che ci ha permesso di approfondire l’importanza di questo dantista triestino, oggi poco conosciuto.
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Cassullo, Gabriele. "Attualità e storia della ricerca concettuale: Joseph Sandler e l'integrazione fra clinica e ricerca." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (February 2012): 65–86. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-001003.

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Abstract:
Prendendo spunto dal dibattito sul rapporto fra clinica e ricerca, l'Autore ripercorre i primi passi dell'attuale "ricerca concettuale" a partire dal pionieristico lavoro di Joseph Sandler e dei suoi colleghi alla Hampstead Clinic di Londra. Lo scopo è quello di mostrare come lo spirito della tradizione di ricerca a cui ha dato avvio Sandler possa rivelarsi uno strumento prezioso affinché si rafforzi l'interscambio fra la "cultura della ricerca" e la "cultura della cura", impedendo cosě che si cristallizzino due comunità isolate e divise in quanto a filosofie di lavoro, metodi conoscitivi e obiettivi.
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La Notte, Alessandra, and Margherita Turvani. "I conti ambientali del territorio e delle risorse: due casi studio a supporto delle future linee guida a livello locale." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (April 2010): 141–64. http://dx.doi.org/10.3280/efe2009-003007.

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Abstract:
I conti patrimoniali (asset accounts) sono fra i principali moduli di contabilitŕ ambientale e fanno riferimento alle risorse e agli ecosistemi. Lo sviluppo dei conti patrimoniali delle risorse, grazie a diversi decenni di esperienze e applicazioni, sta giungendo alla standardizzazione delle procedure. Inoltre, l'EEA (Agenzia Europea dell'Ambiente) sta provvedendo a sviluppare i conti ambientali relativi agli ecosistemi. In entrambi i casi si pone la questione di come applicare tali complesse strutture a scale diverse, da quella globale a quella nazionale a quella locale. Al variare delle scale territoriali, variano i livelli istituzionali e con essi gli obiettivi e i fruitori dell'informazione derivabile dagli schemi di contabilitŕ ambientale. Quale sia l'approccio piů adatto per focalizzare il livello locale č tema tuttora in discussione. Inoltre una delle argomentazioni attualmente piů dibattute consiste nella definizione di una terminologia e classificazione univoca per le funzioni e servizi ecosistemici che sia attuabile anche agli schemi di contabilitŕ ambientale. Questo lavoro, prendendo come punto di riferimento la nozione di Valore Economico Totale e la struttura del bilancio forestale (IEEAF) , e presentando due casi studio in cui si sperimenta una procedura generica per valutare funzioni economiche ed ecologiche, si pone l'obiettivo di contribuire a questo dibattito. Le applicazioni differiscono per oggetto di valutazione (i boschi nel caso del Cansiglio e l'isola di S.Erasmo nel caso della Laguna di Venezia) e metodi usati (sia in termini fisici che monetari) e tuttavia individuano una procedura fattibile.
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Guarracino, Giuseppe. "Metaletteratura, autocensura e discorso satirico nella "Lucerna" di Francesco Pona." AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica 3, no. 2 (December 31, 2022): 127–49. http://dx.doi.org/10.54103/2724-3346/19519.

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Abstract:
L’intervento esamina la relazione tra metaletteratura e discorso satirico all’interno della Lucerna di Francesco Pona. Alla luce degli studi di Giorgio Fulco sulla componente prudenziale attiva nell’opera, il saggio riflette sulle ambiguità volutamente ricercate da Pona, con lo scopo di verificare quanto esse siano spie di un discorso allusivo o semplici momenti ludici. In particolare, oggetto di questo lavoro è un’analisi di tre passi programmatici e dallo spiccato valore autocensorio, volta a indagare il loro farsi nella storia redazionale della Lucerna e l’influenza esercitata da due dei principali modelli dell’opera, l’Argenis di John Barclay e la Filena di Nicolò Franco.
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Röhl, Frank. "On Automorphisms of Complete Algebras And The Isomorphism Problem for Modular Group Rings." Canadian Journal of Mathematics 42, no. 3 (June 1, 1990): 383–94. http://dx.doi.org/10.4153/cjm-1990-021-9.

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Abstract:
In [5], Roggenkamp and Scott gave an affirmative answer to the isomorphism problem for integral group rings of finite p-groups G and H, i.e. to the question whether ZG ⥲ ZH implies G ⥲ H (in this case, G is said to be characterized by its integral group ring). Progress on the analogous question with Z replaced by the field Fp of p elements has been very little during the last couple of years; and the most far reaching result in this area in a certain sense - due to Passi and Sehgal, see [8] - may be compared to the integral case, where the group G is of nilpotency class 2.
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Araújo, Patrícia Ferronato, Ana Carolina Portes Pasmadjian, and Antonio Setsuo Sakamoto Junior. "Monobloco – cimentação de pino e preenchimento em único passo em dente tratado endodonticamente." Prosthesis and Esthetics in Science 10, no. 37 (2020): 10–19. http://dx.doi.org/10.24077/2020;1037-cs1019.

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Abstract:
The literature reports several materials for the restoration of endodontically treated teeth, with coronal destruction that requires an intra-root fiber post to stabilize the prosthetic part. The intra-radicular post of composite resin reinforced with fiberglass can be used as retainers in rehabilitating endodontically treated teeth due to their adhesiveness, pleasing aesthetics, and elasticity module close to the dentin less wear on the remaining structure. This clinical case reports the step-by-step application of dual resin cement (Rebilda DC Dentine - Voco) used as the cementation material of the post and material for the filling core in a single step, in an upper right lateral incisor. Moreover, it describes the advantages and indications of the post-and-core technique, also called “monobloc” which can be used in both anterior and posterior teeth. This protocol minimizes the adhesive interfaces, the chair time, and the steps of the clinical procedure.
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Fiscella, Patrizia. "Il respiro del passo: il cammino come metafora biografica." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 18 (September 2012): 99–113. http://dx.doi.org/10.3280/eds2012-018011.

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Abstract:
La "metafora del cammino" qui utilizzata, fa riferimento ad un cammino adulto consapevole e dotato di senso che, in quanto tale, affronti nel suo procedere quelle tematiche che non possono essere disgiunte da un discorso formativo adulto: riflessivitŕ, esperienza, autoapprendimento, consapevolezza, responsabilitŕ, libertŕ di scelta. Ma il cammino esprime la sua forza metaforica anche attraverso la presenza dell'elemento fisico, il coinvolgimento dell'elemento corporeo che č immagine di un apprendere attraverso l'esperienza. Le metodologie formative esperienziali consentono agli adulti un apprendimento che, a partire dalla propria specificitŕ e soggettualitŕ, passando attraverso l'azione, le emozioni e la dimensione relazionale, generi un reale sviluppo delle capacitŕ cognitive. Dare voce a cammini di donne č per l'autore sia opportunitŕ per rammentare una lacuna storica in tutte le scienze sociali, cui č mancata una delle due voci, sia occasione per evidenziare che la formazione degli adulti deve prendere le distanze dalla generalizzazione. L'attenzione al genere č un punto di partenza, occasione per arrivare a sviluppare una prospettiva piů ampia che focalizzi la centralitŕ del soggetto, pur con la sua peculiaritŕ di genere, che in ambito formativo equivale a scegliere metodologie che mettano effettivamente il soggetto al centro, come, appunto, i metodi narrativi e autobiografici: dare voce alla biografia, e tramite essa al soggetto che la narra, ri-costruire la propria identitŕ ed empowerment, fino alla ricerca di senso e alla ricostruzione di senso. Legittimare il duale, dunque, per arrivare al singolare; legittimare la differenza per evidenziare l'individualitŕ.
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Scarfia, R. V., F. Paglialonga, G. Ardissino, A. Biasuzzi, G. Bagnaschi, A. Ballarino, V. Frezzani, et al. "Tandem plasmaferesi-emodialisi in bambini e giovani adulti." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 23, no. 1 (January 24, 2018): 17–19. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2011.1454.

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Abstract:
In pazienti che necessitino sia di plasmaferesi (PLF) che di emodialisi (ED), l'applicazione simultanea delle due metodiche, nota come tandem PLF-ED (TPE) può costituire una soluzione vantaggiosa. Tuttavia esiste scarsa esperienza circa il suo utilizzo, in particolare in età pediatrica. Abbiamo esaminato in modo retrospettivo le sedute di TPE eseguite negli ultimi 5 anni nel nostro Centro. I trattamenti di TPE sono stati 67 in 7 pazienti, di età mediana 16.2 anni (5–34) e peso mediano di 37 kg (17.0– 59.0). Le indicazioni per TPH erano: sindrome emolitica uremica atipica da deficit di fattore H, fattore I o da mutazioni non definite, nella maggior parte delle sedute (64/67 sedute), vasculite, glomerulosclerosi focale (prima del trapianto) e iperimmunizzazione in pazienti in lista per trapianto di rene. In 66/67 trattamenti la procedura è stata completata con successo, raggiungendo i volumi di sostituzione e ultrafiltrazione desiderati. La durata della PLF è stata inferiore a quella di ED, e non ha quindi comportato un prolungamento della seduta dialitica. Un unico trattamento è stato interrotto a causa di un episodio ipotensivo, in una paziente nota per ipotensioni ricorrenti. In conclusione la TPE è una procedura sicura e ben tollerata, anche in bambini e adolescenti stabili dal punto di vista emodinamico.
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N. Vujović, Marija, and Luigi E. Beneduci. "LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLʼITALIANO NEO-STANDARD IN DUE ROMANZI ITALIANI CONTEMPORANEI (ASPETTO MORFOLOGICO)." Филолог – часопис за језик књижевност и културу 12, no. 24 (December 30, 2021): 239–67. http://dx.doi.org/10.21618/fil2124239v.

Full text
Abstract:
Se l’italiano standard è la varietà linguistica codifcata nei libri di grammatica, per neo-standard si intendono le abitudini comunicative, parlate e scritte, di una fascia di parlanti acculturati, in una varietà linguistica più informale. Utilizzando le tassonomie di Sabatini e Berruto, gli autori dello studio hanno rintracciato la presenza del neo-standard in un corpus formato da due romanzi italiani contemporanei, Io e te di Niccolò Ammaniti ed Esco a fare due passi di Fabio Volo. Considerando l’alto numero di occorrenze, ci si è limitati all’aspetto morfologico del sistema pronominale e verbale, con valore esemplifcativo. Le opere analizzate sono diversamente signifcative di due autori agli antipodi: il romanzo di un acclamato scrittore e il romanzo di esordio di un DJ e conduttore televisivo. Il risultato dello studio è che, a parte poche differenze, i tratti neo-standard caratterizzano entrambe le operazioni di scrittura, con l’intento di raggiungere l’immediatezza comunicativa della lingua parlata. Se ne conclude che i narratori hanno colto, rappresentato e riprodotto l’urgenza e la penetrazione delle nuove forme della lingua italiana, che potrebbero diventare un nuovo futuro standard normativo.
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Napoli, Maria. "Tra (s)cortesia e salvataggio della faccia: l’evidenzialità in Aristofane." Veleia, ´39 (February 21, 2022): 143–56. http://dx.doi.org/10.1387/veleia.22343.

Full text
Abstract:
Questo articolo ha come obiettivo quello di porre in correlazione la teoria della (s)cortesia con l’analisi della categoria linguistica dell’evidenzialità, secondo una prospettiva che non è mai stata adottata negli studi sul greco antico, quantomeno a nostra conoscenza. Attraverso l’analisi di passi tratti da due commedie di Aristofane, Le Nuvole e Lisistrata, cercheremo di dimostrare come la necessità di evitare un attacco alla propria faccia positiva, per tutelare i propri interessi pragmatici e scongiurare situazioni di conflittualità, possa essere un fattore chiave nella scelta di forme di evidenzialità di tipo indiretto o diretto. In quest’ottica, l’evidenzialità può essere interpretata come strategia preventiva di salvataggio della faccia nel contesto del dialogo realizzato sulla scena teatrale.
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Botter, Barbara. "Emozione e realtà nell’immagine di Platone." Classica - Revista Brasileira de Estudos Clássicos 28, no. 2 (October 11, 2016): 15. http://dx.doi.org/10.24277/classica.v28i2.297.

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Abstract:
In Platone, l’immagine è rappresentazione pervasa di emozione. Non esiste immagine, neppure una semplice copia, che non contenga un’emozione e non esiste una pittura, neppure la più astratta, che non rappresenti un’idea. Il fine del presente articolo è di proporre una lettura e interpretazione del concetto di immagine in Platone, che mantenga vivi i due aspetti costitutivi dell’immagine, la carica emotiva e il riferimento al contenuto reale di cui l’immagine è rappresentazione. Il testo è diviso in tre sezioni: nella prima e nella seconda sezione indago lo statuto ontologico dell’immagine e la sua relazione con l’archetipo; nella terza parte propongo una interpretazione della funzione dell’immagine in Platone e in alcuni passi della letteratura greca antica.
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Spina, Monica, Adalgisa Casu, Antonia Peppina Congias, Sabrina Sotgiu, Giuliana Atzeni, Maria Chiara Cadoni, Marinella Cotza, and Maria Cristina Mereu. "La buttonhole technique e l'autopuntura. Esperienza del Centro Dialisi di San Gavino Mon.le." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 2 (June 25, 2014): 130–33. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.879.

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Abstract:
Introduzione. L'incannulamento di un accesso vascolare per emodialisi rappresenta una procedura poco discussa in ambito scientifico. L'U.O. di Nefrologia e Dialisi dell'Ospedale di San Gavino negli ultimi anni ha volutamente messo in atto una procedura di salvaguardia degli accessi vascolari, istruendo e formando tutto il personale che ci lavora e i pazienti che vi dializzano periodicamente. Per raggiungere l'obiettivo di salvaguardia della sopravvivenza degli accessi vascolari, nel 2009, è stata data particolare attenzione alla tecnica di venipuntura detta “buttonhole technique”, che Twardowsky suggeriva per quelle fistole artero-venose (FAV) difficili da pungere. Esperienza dell'U.O. di Nefrologia e Dialisi di San Gavino. Dalla nostra esperienza è risultato che 35 pazienti su 40 pensano che la metodica sia soddisfacente, così come 11 infermieri su 16 che la applicano. La riduzione del dolore all'ago infissione e del tempo di emostasi dopo la rimozione degli aghi fistola è riportata su 34 pazienti. Gli episodi infettivi da stafilococco epidermidis sono stati riportati in 6 pazienti (3 casi di sepsi e 3 casi di infezione localizzata al sito costante). Non sono stati riportati casi di dilatazione aneurismatica o stenosi e trombosi della fistola artero-venosa, nel gruppo di pazienti in metodica buttonhole. Sono stati formati per la metodica buttonhole 6 pazienti, i quali, attualmente, si autopungono e gestiscono autonomamente la propria seduta emodialitica. Conclusioni. Noi pensiamo che la metodica buttonhole abbia prolungato la sopravvivenza della fistola artero-venosa durante questi 4 anni di esperienza personale; abbiamo osservato che la procedura buttonhole deve essere approvata, accettata e strettamente seguita dall'intero staff del Centro Dialisi. Questa metodica ha permesso ai pazienti una gestione autonoma dell'autopuntura e del trattamento emodialitico. Nessuna complicanza infettiva è stata riportata in quest'ultimo gruppo. Questo risultato potrebbe essere correlato alla gestione della metodica da parte di un singolo operatore o, al massimo, di due operatori. Per tale motivo, crediamo che la metodica buttonhole sia particolarmente adatta ai pazienti che seguono un programma di dialisi domiciliare.
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Watung, Grace. "KEJADIAN DIARE PADA BAYI 1-12 BULAN DITENTUKAN DARI PERILAKU HIDUP BERSIH DAN SEHAT (PHBS) IBU." Jurnal Sains dan Kesehatan 1, no. 2 (November 18, 2022): 7–11. http://dx.doi.org/10.57151/jsika.v1i2.44.

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Abstract:
Diarrhea is still one of the main causes of illness and death in almost all geographic areas in the world that can affect all age groups, but the highest morbidity and mortality occurs at the age of infants and toddlers. The death figures released by UNICEF last August 2018 show that globally around 2,000 children under the age of five die every day from diarrheal diseases. Of these, most or about 1,800 children per day die from diarrheal diseases due to lack of clean water, sanitation and basic hygiene. This study aims to determine the relationship between Clean and Healthy Behavior and the incidence of diarrhea in infants 1-12 months at the West Passi Health Center. This type of research is quantitative. The research design is descriptive analytic using cross sectional, where the type of research that emphasizes the time of measurement of data is the independent variable of clean and healthy living behavior and the dependent variable is the incidence of diarrhea. Research Results: Based on the results of statistical tests, p value = 0.009, so it can be concluded that there is a relationship between Clean and Healthy Life Behavior and the incidence of diarrhea in infants 1-12 months old at the West Passi Health Center. The dominant mother's PHBS is good and generally does not have diarrhea. Conclusion and Suggestion: For Puskesmas institutions, especially the organizers of the MCH program, to further improve health services for mothers and children to reduce the incidence of infant and child diarrhea.
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Buti, E., and A. Mannarino. "Rivascolarizzazione renale in un caso di stenosi aterosclerotica dell'arteria renale: due buoni motivi per la procedura." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 23, no. 4 (January 24, 2018): 7–11. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2011.1491.

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Abstract:
La rivascolarizzazione in caso di stenosi aterosclerotica dell'arteria renale è considerata da molti autori un'opzione terapeutica in grado di dare i suoi benefici in termini di recupero della funzione renale solo se eseguita in pazienti altamente selezionati. Riportiamo il caso di una paziente sottoposta ad angioplastica+stenting dell'arteria renale destra andata a buon fine, in cui, avendo dimostrato solo ecograficamente l'esistenza di una stenosi emodinamica bilaterale delle arterie renali in rene prevalente destro, esistevano sostanzialmente due indicazioni all'esecuzione della procedura: la presenza di ipertensione arteriosa refrattaria a terapia farmacologica (nonostante l'uso di quattro farmaci compreso un diuretico) e un declino della funzione renale più rapido di quello atteso per grado di nefropatia cronica in assenza di proteinuria significativa (11,7 ml/min/anno vs 3 ml/min/anno), facendo supporre quest'ultimo reperto l'esistenza di una condizione funzionale reversibile di ipoperfusione/ischemia che andasse ad aggravare un danno renale cronico ormai consolidato e che potesse essere sottoposto quindi a correzione mediante la rivascolarizzazione.
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Buti, E., and A. Mannarino. "Rivascolarizzazione renale in un caso di stenosi aterosclerotica dell'arteria renale: due buoni motivi per la procedura." Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 23, no. 4 (October 2011): 7–11. http://dx.doi.org/10.1177/039493621102300402.

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Caponi, Remo. "Procedimento sommario di cognizione e canone di proporzionalitŕ (A margine dell'articolo 702 bis codice procedura civile)." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2010): 61–70. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-002006.

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Abstract:
Il tema delle interferenze tra sistema disciplinare e valutazioni di professionalitŕ dei magistrati mette a confronto due aspetti fondamentali del sistema ordinamentale, che hanno suběto di recente profonde modifiche ad opera rispettivamente del decreto legislativo 23 febbraio 2006 n. 109 e del decreto legislativo 5 aprile 2006 n. 160. Ciň richiede di esaminare i due sistemi in una visione prospettica che si rivolga all'indietro, guardando da dove siamo partiti ovvero dall'assetto degli stessi prima della riforma sia dal punto di vista normativo che dell'interpretazione delle norme.
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Scarabeo, F., G. La Tessa, F. Briganti, S. Cirillo, D. Noviello, and R. Spaziante. "L'approccio anteriore venoso nel trattamento delle fistole carotido-cavernose durali." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (November 1996): 159–62. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s221.

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Abstract:
Gli autori riferiscono sulla propria esperienza di embolizzazione delle fistole carotido-cavernose attraverso l'approccio venoso anteriore: tale procedura prevede l'esposizione chirurgica della vena oftalmica superiore, la sua cateterizzazione ed il posizionamento di un microcatetere il cui estremo viene collocato nel seno cavernoso. All'interno del seno cavernoso vengono rilasciate le spirali «embolizzanti» fino alla scomparsa angiografica della fistola. Con questo approccio sono state trattate 5 fistole durali ottenendo la completa risoluzione del quadro. La via venosa anteriore è stata inoltre impiegata per il trattamento di due fistole carotido-cavernose dirette: in un caso il cateterismo della carotide interna era impossibile per la tortuosità del vaso, nell'altro per la ostruzione trombotica.
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Cravero, Mattia. "Chi dice ragna dice danno. Ecfrasi e ipostasi di Aracne nell’opera di Primo Levi." Quaderns d’Italià 26 (December 3, 2021): 187–98. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.497.

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Abstract:
L’articolo analizza le citazioni ecfrastiche della Divina Commedia nell’opera di Primo Levi e dimostra la loro preponderanza nella produzione del chimico-scrittore. Due incisioni di Gustave Doré, in particolare, si ancorarono alla mente del giovane Levi quando, da piccolo, sfogliò e risfogliò l’opera dell’artista francese, fissandosi come un’icona inossidabile che raffigurava i versi di Dante. Ritornarono alla sua attenzione in età matura, sottoforma di simboliche reminiscenze, durante la sua attività di scrittore, favorendo la sua creatività letteraria e dimostrando un ascendente artistico che l’autore stesso negava di avere. L’intento del presente saggio è dunque dipanare il fil rouge della visualità nell’opera di Levi: tramite la comparazione dei passi e delle raffigurazioni della Commedia, ricostruendo la cronologia che intercorre tra questi rapporti, l’obiettivo è ricostruire l’influenza dell’arte nella vita e nella produzione letteraria del chimico-scrittore.
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Argentero, Piergiorgio. "Una proposta di approccio obiettivo alla valutazione del rischio stress: il metodo Objective Stress Factors Analysis (OSFA)." RISORSA UOMO, no. 2 (February 2012): 185–200. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-002004.

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Abstract:
Lo scopo del presente lavoro č quello di illustrare una procedura originale di valutazione del rischio stress basata sull'esame obiettivo delle condizioni di lavoro riconosciute come potenzialmente dannose per la salute psicofisica dei lavoratori. Si compone di due fasi principali; la prima (Fase A) di analisi di alcuni indicatori statistici aziendali e la seconda (Fase B) di approfondimento delle condizioni di rischio proprie delle di- verse unitŕ organizzative. Lo strumento č stato finora impiegato in numerose aziende di varie dimensioni e settori produttivi. Dai risultati ottenuti č stato possibile verificare l'adeguatezza del metodo in riferimento alla completezza degli aspetti esaminati e alla sua capacitŕ di discriminare i fattori di rischio stress propri delle diverse realtŕ lavorative.
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Hartl, Manfred. "A Universal Coefficient Decomposition for Subgroups Induced by Submodules of Group Algebras." Canadian Mathematical Bulletin 40, no. 1 (March 1, 1997): 47–53. http://dx.doi.org/10.4153/cmb-1997-005-0.

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Abstract:
AbstractDimension subgroups and Lie dimension subgroups are known to satisfy a ‘universal coefficient decomposition’, i.e. their value with respect to an arbitrary coefficient ring can be described in terms of their values with respect to the ‘universal’ coefficient rings given by the cyclic groups of infinite and prime power order. Here this fact is generalized to much more general types of induced subgroups, notably covering Fox subgroups and relative dimension subgroups with respect to group algebra filtrations induced by arbitrary N-series, as well as certain common generalisations of these which occur in the study of the former. This result relies on an extension of the principal universal coefficient decomposition theorem on polynomial ideals (due to Passi, Parmenter and Seghal), to all additive subgroups of group rings. This is possible by using homological instead of ring theoretical methods.
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Skubic, Mitja. "Svend Bach og Jǿrgen Schmitt Jensen, Stnrre italiensk grammatik, /Munksgaards grammatiker/, Munksgaard 1990; pp. VIII + 760." Linguistica 30, no. 1 (December 1, 1990): 242–44. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.30.1.242-244.

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Abstract:
Una grammatica dell'italiano contemporaneo in lingua danese non può essere oggetto di una recensione da parte di chi il danese non lo conosce e perciò non ha potuto seguire il pensiero dei due autori. Si tratta, dunque, di una semplice segnala­ zione e di alcune osservazioni, fatte esclusivamente sulla base dei passi citati in ita­ liano. Più di una volta, poi, ho dovuto fare ricorso alia gentilezza del collega Janez Orešnik, scandinavista. Se devo difendere il mio coraggio d'aver intrapreso pure un tale lavoro, è perche uno degli autori, Jǿrgen Schmitt Jensen aveva già dato allo studio dell'italiano un valido contributo con Subjonctif et hypotaxe en italien con una penetrante analisi, tutta sua, dell'impiego di questo modo romanzo. Poi, per alcuni problemi sintattici è sempre interessante vedere come tratta un problema un romanista la cui lingua è estranea all'area romanza.
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Luchetta, Sara, and Giada Peterle. "Geografie letterarie della natura: appunti per un'esplorazione more than human." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 2 (June 2021): 69–84. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2021oa12033.

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Abstract:
Come concetto connotato culturalmente e come oggetto di ricerca, la natura ha&nbsp;luoghi, ma ha anche linguaggi. Uno di questi, la narrazione letteraria, &egrave; al centro della&nbsp;riflessione qui proposta. Adottando la prospettiva delle more than human geographies, il&nbsp;contributo esplora due spazi (letterari), quello urbano e quello montano, in cui la natura&nbsp;prende forma come soggetto attivo e creativo. Con l'analisi della natura nell'avanzare&nbsp;dell'urbanizzazione diffusa del Nordest, raccontata da Effetto domino di Romolo Bugaro(2015), e nell'Italia interna dell'Appennino tosco-emiliano de I passi nel bosco di Sandro&nbsp;Campani (2020), il testo letterario viene letto come un ecosistema di voci e soggetti, capace&nbsp;di suggerire sguardi altri sul rapporto fra la natura e l'umano, dentro e fuori la pagina.
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Estrada, Bernardo. "La fiducia nella Provvidenza. Commentario di san Bonaventura a Lc 12,13-34." Teologia w Polsce 9, no. 1 (March 27, 2020): 5–16. http://dx.doi.org/10.31743/twp.2015.9.1.01.

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Abstract:
Nel lavoro esegetico attorno a Lc 12 il Dottore Serafi co fa un’analisi dettagliata del contenuto e determina le due parti fondamentali di 12,1-34. La sua esegesi dei singoli passi è in concordanza con il senso del testo, e le sue osservazioni ermeneutiche, dal punto di vista teologico, filosofico e pratico, sono apprezzabili. Seguendo un metodo collaudato già dai tempi di Agostino, che poi si affermò nella scuola dei Vittorini, è frequente vedere nella sua interpretazione delle citazioni incrociate, in modo da rinforzare il ragionamento mediante testi biblici con un contenuto analogo. Quando si prende fra le mani un testo di un grande teologo come Bonaventura, non si può non ammirare la sua acutezza, il ragionamento logicamente svolto, le conclusioni e i consigli che ne ricava. Il contatto con la sua interpretazione è sempre illuminante.
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Nykiel, Krzysztof. "Przyczyny i procedury wydalania duchownych według norm i praktyki Kongregacji Nauki Wiary." Prawo Kanoniczne 54, no. 3-4 (December 10, 2011): 31–52. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2011.54.3-4.01.

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Abstract:
La conferenza intende illustrare le cause e la procedura per le quali un chierico possa essere colpito con la pena di dimissione dallo stato clericale. Le cause sono la commissione da parte dello stesso di delitti gravi, descritti nel motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela di Giovanni Paolo II del 30 aprile 2001, in cui sono state, a distanza di nove anni, apportate delle modifiche sia per quanto riguarda le norme sostanziali, che procedurali. Tali modifiche vengono descritte nella prima parte della Conferenza. Queste nuove Norme sui “Delitti Riservati”, approvate da Papa Benedetto XVI il 21 maggio 2010, sono state pubblicate il 15 luglio 2010. Il testo in parola, che tratta dei delitti riservati alla competenza esclusiva della Congregazione per la Dottrina della Fede, contiene le Norme Sostanziali (artt. 1-7) e quelle Processuali (artt. 8-31) ed è stato il punto di riferimento per presentare le cause e la procedura che il predetto Dicastero osserva nel giudicare i casi di delicta reservata. A queste Norme si aggiunge anche una lunga prassi del Dicastero nel trattare simili casi. Per la commissione di questi gravi delitti (ad esempio: contro la fede, i Sacramenti dell’Eucaristia e della Penitenza, nonché contro la morale, specialmente l’abuso sessuale di minori), i chierici colpevoli, secondo la gravità del crimine da loro commesso, possono essere puniti anche con il massimo della pena, ovvero con la dimissione dallo stato clericale o la deposizione. Nella seconda parte della Conferenza viene esposta la procedura seguita dalla Congregazione nei casi di delicta reservata e le relative possibili soluzioni, esaminando i singoli casi. Il chierico accusato di aver commesso un grave delitto come, ad esempio, l’abusosessuale di minore, può, una volta accertatane la colpevolezza e ricorrendo gli estremidi cui all’art. 21 delle Normae, essere dimesso dallo stato clericale sia tramite la viagiudiziale sia anche percorrendo le vie alternative del processo amministrativo o dellapresentazione diretta delcaso al Romano Pontefice. In quest’ultima ipotesi il casoviene presentato al Santo Padre con il previo voto favorevole della Congregazione,motivando la richiesta dell’inflizione della succitata pena con la dicitura “pro bono Ecclesiae“ oppure, per i casi particolarmente gravi, “in poenam”. In via graziosa è contemplata anche la dispensa dagli obblighi che derivano dall’Ordine Sacro, inclusoil celibato, a seguito di supplice istanza dell’oratore-reo. La Conferenza si conclude con il richiamo ai due canoni 292-293 CIC che determinano la situazione canonica dei chierici che hanno perso lo stato clericale.
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Skubic, Mitja. "Il dativo etico nel friulano sonziaco." Linguistica 45, no. 1 (December 31, 2005): 283–88. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.45.1.283-288.

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Abstract:
Nei suoi ricordi giovanili, scritti nel secondo dopoguerra e pubblicati nella ri­ vista friulana Sot la Nape negli anni settanta e ottanta del secolo scorso, riuniti poi nel libro Di cà e di là da la Grapa. Di cà e di là dal Pomeri. Blecs gurizans Luciano Spangher, goriziano, benemerito cultore della cultura e tradizioni della sua città, offre una abbondante quantità di esempi in cui si trova un uso particolare del pronome perso­ nale atono, al dativo, sensibilmente indebolito al livello semantico, quel fenomeno, dunque, che le grammatiche del latino sogliono classificare come dativus ethicus. Pensiamo ai passi come il seguente in cui Spangher descrive il ghetto goriziano e la pace che vi regnava tra gli appartenenti alle varie religioni della città: In ta ciasis stavin cristians, obreos e ancia protestanz e due' ti vivevin di amor e di acordo, p. 47. II pronome personale, evidentemente, non ha un pieno valore semantico.
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Moglia, Maddalena. "I milites dimenticati. Salimbene, la quarta crociata e la memoria cittadina a Parma." SOCIETÀ E STORIA, no. 173 (November 2021): 433–56. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-173001.

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Abstract:
Il contributo intende analizzare l'immaginario della cavalleria cittadina di Parma nella seconda metà del XIII secolo, muovendo da alcuni passi della cronaca di Salimbene de Adam. Si vedrà come la partecipazione dei milites alla quarta crociata venne utilizzata da Salimbene non solo come elemento nobilitante (in linea con la tradizione aristocratica italiana ed europea), ma anche con lo scopo di rivendicare il ruolo della militia all'interno della città. L'analisi sarà condotta su un doppio binario: quello culturale, attraverso le parole di due cronisti (Salimbene de Adam e l'Anonimo parmense) e quello politico-istituzionale, seguendo l'evolvere della configurazione politica del secondo duecento parmigiano. Il quadro che ne emerge offre spunti per una riconsiderazione della militia nella società urbana duecentesca: partendo da modelli culturali differenti, Salimbene e l'Anonimo permettono di mettere in luce alcuni sviluppi della memoria civica, e di osservare come l'autorappresentazione di una parte delle famiglie di milites convisse con il mutato clima culturale e politico che si affermò a Parma in seguito all'affermazione del popolo.
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Ferraro, Anna Maria. "Esercizio di clinica n. 1: passo a passo lungo le tappe fondamentali." GRUPPI, no. 2 (April 2011): 33–45. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-002003.

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Abstract:
In questo scritto l'autore racconta della sua prima paziente e dei "primi passi" che, in assoluto, muove all'interno di una relazione clinica. Vacillando. Non a caso ha scelto d'intitolare il lavoro: Passo a passo lungo le tappe fondamentali. Come se ogni passo - ogni riflessione, ogni momento - avesse bisogno del suo particolare assestamento. Cosě, a partire dal primo colloquio e dall'analisi della domanda, l'autore riferirŕ alcuni frammenti delle conversazioni con gli altri curanti (il neurologo e lo psichiatra); si soffermerŕ a riflettere sul linguaggio diagnostico; proverŕ ad accennare alcune considerazioni sulle dinamiche cotransferali con la signora Noto e, infine, parlerŕ di un incontro di supervisione tenutosi a scuola durante il quale fu discusso questo caso. Il racconto di questa esperienza (che per motivi di spazio sacrifica l'approfondimento dei pur importanti aspetti istituzionali) sarŕ corredato da riflessioni, inserite in nota o nel corpo del testo, relative alle acquisizioni dell'autore durante i primi due anni di frequenza della Scuola di specializzazione LdG di Palermo.
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Lomi, Jacopo, Alessio Montereggi, Alessio Mattesini, Giorgio Baldereschi, Marco Ciardetti, Marco De Carlo, Massimo Fineschi, et al. "Denervazione renale nell’ipertensione arteriosa resistente. Esperienza 2012-2019 in Toscana." Cardiologia Ambulatoriale 29, no. 1 (May 30, 2021): 16–22. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-1-3.

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Abstract:
Introduzione. L’ipertensione arteriosa resistente è correlata ad un alto rischio di eventi cardiovascolari maggiori (MACE), e non tutti i pazienti sono in grado di tollerare le terapie, o di ottenere una risposta adeguata a causa di una risposta incompleta ai farmaci o di una ridotta aderenza alla terapia. La denervazione renale transcatetere è un trattamento non farmacologico che potrebbe migliorare il controllo dell’ipertensione resistente. Ad oggi la sua applicazione clinica è limitata dai risultati contrastanti degli studi eseguiti per verificarne l’efficacia. Scopo. Questo studio si pone l’obiettivo di analizzare l’efficacia a lungo termine della denervazione renale transcatetere nel trattamento dell’ipertensione arteriosa (IA) resistente. Si sono ricercati inoltre criteri preoperatori predittivi di efficacia della procedura, confrontando vari sottogruppi di pazienti, e considerando le diverse tecniche esecutive (cateteri unipolari, cateteri multipolari o a palloncino). Metodi e risultati. In questo studio multicentrico sono stati coinvolti 38 pazienti con un’età media di 61,2 anni trattati con denervazione renale transcatetere tra luglio 2012 e dicembre 2018 in cinque centri toscani: Azienda Ospedaliero- Universitaria Careggi (Firenze), Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese, Fondazione Toscana Gabriele Monasterio per la Ricerca Medica e di Sanità Pubblica – CNR Regione Toscana (Pisa) ed Ospedale di Lucca. Sono stati registrati i dettagli tecnici delle procedure di denervazione e le immagini acquisite tramite procedure diagnostiche in preparazione agli interventi e durante il loro svolgimento. L’efficacia della procedura è stata valutata con un follow-up clinico medio di 5,1 anni e con un follow-up strumentale con 24h ABPM di un anno. Inoltre, durante il follow-up, prolungato fino a settembre 2019, sono state eseguite misurazioni della funzionalità renale e sono state registrate le modifiche della terapia farmacologica fino a 7 anni dall’intervento mediante consultazione delle cartelle cliniche ed interviste ai pazienti. In seguito alla denervazione renale, sono state rilevate diminuzioni statisticamente significative dei valori di PA sistolica (– 10,7 ± 6,0 mmHg) e diastolica (5,3 ± 3,9 mmHg) al 24h ABPM. Inoltre, è stata osservata una diminuzione significativa della terapia farmacologica antiipertensiva (-1,2 farmaci). Non si sono verificate complicanze correlate alla procedura, ad eccezione di due lievi ematomi nel sito di accesso femorale. Non sono state rilevate differenze significative di efficacia analizzando i pazienti in base alla tipologia di catetere utilizzato per l’intervento, all’età, al sesso ed alla presenza di diabete mellito. Conclusioni. I risultati di questo studio confermano l’efficacia e la sicurezza a lungo termine della denervazione renale transcatetere nel trattamento dell’IA resistente. Non sono state individuati parametri clinici o procedurali per identificare pazienti più o meno responsivi alla terapia.
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Sindua, Nixon J., and Jolanda E. Kaihatu. "Social Impact of Limestone Processing on the Community of Lobong Village, West Passi District, Bolaang Mongondow Regency, North Sulawesi." SHS Web of Conferences 149 (2022): 03041. http://dx.doi.org/10.1051/shsconf/202214903041.

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Abstract:
This study aims to determine how the social impact of limestone processing in the community in Lobong village. In this study, a descriptive qualitative method is used, namely research that aims to describe things that are currently applicable to find facts with the right interpretation. The results show that the social impact felt by the community is from an economic perspective. In terms of income, limestone processing in Lobong village is very profitable not only for limestone entrepreneurs but also for limestone processing requires workers both when preparing the stone in the furnace, burning, watering and curing all of which are paid for by the entrepreneur. Community welfare that is felt by the community is an increase in the economy and great job opportunities. The environmental impacts that occur in Lobong Village include air, soil, and environmental impacts. This is due to the burning process, watering and packaging process.This impact can cause damage to the ecosystem in Lobong village.
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Puglisi, Melania. "Eros e linguaggio in Se una notte d'inverno un viaggiatore." Cuadernos de Filología Italiana 28 (July 15, 2021): 379–403. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.72734.

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Abstract:
Quanto e in che modo l’eros informa la scrittura calviniana? L'articolo propone un approfondimento nuovo e originale sul tema, toccato finora in modo complessivo solo in Gabriele 1994, e lo fa in modo interdisciplinare, secondo due prospettive: quella letteraria e quella linguistica. L’analisi si concentra su Se una notte d’inverno un viaggiatore, in particolare sulla scena erotica del romanzo, caratterizzata dalla descrizione del sesso come lettura del corpo. L’articolo mostra come, sia sul piano letterario sia su quello linguistico, il romanzo sia pervaso dall’erotismo in modo più profondo di quanto si creda. Ciò si rileva, per fare qualche esempio, in diversi passi che comunicano tra loro a distanza, in domande a cui si dà risposta dopo qualche pagina, nelle ripetizioni di parole chiave. La struttura stessa dei capitoli, così come la successione degli eventi, segue uno schema che sembra trovare una ragion d’essere nella tematica erotica. L’autore veicola il proprio pensiero sull’erotismo anche attraverso le peculiari strategie linguistiche che adotta e che sembrano essere la conseguenza naturale della sua teoria sulla difficile rappresentabilità dell’eros in letteratura.
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Pitotto, Elisabetta. "Potere imperiale romano e strumenti eulogistici greci." Ars & Humanitas 16, no. 1 (December 22, 2022): 29–45. http://dx.doi.org/10.4312/ars.16.1.29-45.

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Abstract:
Il presente articolo assume due celebri passi di Virgilio (Eneide, VI 860–886) e di Orazio (Odi, IV 2) come casi di studio per indagare la relazione fra il potere imperiale romano allo stato nascente e gli strumenti eulogistici di tradizione greca. In mancanza di modelli ellenistici specificamente riconoscibili, l’“epicedio per Marcello” sembra riproporre motivi topici della lirica celebrativa arcaica: la bellezza come simbolo esteriore di valentia; la lode come elogio non strettamente ad personam, ma da rivolgere all’intera casata del destinatario; la poesia come insostituibile strumento di gloria immortale. Lo stesso vale per l’ode ad Augusto vincitore sui Sigambri, tutta giocata sul rapporto con il modello pindarico, e condotta secondo un accorto uso della recusatio e della praeteritio che ricorda la struttura dell’“encomio a Policrate” ibiceo. Nel momento stesso in cui viene a formarsi l’impero romano, e di conseguenza si manifesta la necessità di offrirne una rappresentazione letteraria che possa diventare paradigmatica, due fra i massimi poeti augustei si volgerebbero dunque agli autori della lirica greca arcaica, noti e praticati nella Roma del tempo, di cui riprendono temi e arsenale retorico: pare emergere, insomma, una tendenza di riappropriazione retorico-letteraria, meritevole di indagini sistematiche su un campione testuale più ampio.
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São Thiago, Luiz, Luis Luciano, Aline Tscha, Artur Guimarães, Alice Silva, and Alexander Dal Forno. "Transcatheter aortic valve replacement and His bundle pacing in the presence of severe left ventricular dysfunction and left bundle branch block." Journal of Transcatheter Interventions 29 (June 25, 2021): 1–4. http://dx.doi.org/10.31160/jotci202129a20210006.

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Abstract:
Aortic stenosis is the most prevalent valve disease in developed countries and has high morbidity and mortality after the onset of symptoms. The prevalence of severe aortic stenosis in elderly patients (>75 years) is approximately 3.4%. The transcatheter aortic valve replacement has been employed for approximately 20 years and had robust outcomes published. However, it is a challenging procedure when performed on a patient in cardiogenic shock, caused by severe deterioration of left ventricular function, a condition aggravated in cases of electromechanical dyssynchrony due to left bundle branch block. There is evidence that reestablishing the electrical conduction with a pacemaker implanted directly in the conduction system, in patients with left ventricular dysfunction and dyssynchrony, can significantly improve the systolic function. In this context, the objective of the present study was to present and discuss the particularities and evidence available for treating this complex subgroup of patients.
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Mara Santi, Tiziano Toracca e. "La Procedura di Mobilità e la sua rappresentazione letteraria: Mobilità e Mobilità n. 2 in Works (2016) di Vitaliano Trevisan." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 2 (March 24, 2019): 480–510. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831961.

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Abstract:
Il saggio analizza i capitoli Mobilità e Mobilità n. 2 di Works (2016) di Vitaliano Trevisan contestualizzandoli nel rinato interesse per il lavoro che dalla metà degli anni Novanta si registra negli autori, nel mercato editoriale, nel pubblico e nei critici letterari italiani. Posto che la letteratura italiana contemporanea ricomincia a interessarsi al lavoro in concomitanza con il passaggio storico dal fordismo al post-fordismo e in parallelo alle riforme giuridiche che hanno rappresentato le tappe politiche decisive di tale passaggio, il saggio analizza i due capitoli in primo luogo alla luce della legge sulla mobilità n. 223/1991 e dei successivi interventi legislativi su di essa occorsi. In secondo luogo il saggio analizza come la mobilità viene rappresentata da Trevisan e come l’autore non giochi la facile e ormai frusta carta della rappresentazione negativa né della disoccupazione né del lavoro, ma tracci un quadro acuto e originale, nel contesto della letteratura italiana degli anni Zero, del lavoro come attività strutturalmente sociale, in cui si esprimono l’identità e la responsabilità sociale del singolo. Più ancora emerge che i due capitoli sul “non-lavoro”, inseriti a metà del percorso narrativo che illustra i tanti lavori che il personaggio protagonista attraversa prima di diventare scrittore, rappresentano una vera e propria pausa lavorativa e narrativa per tematizzare la natura stessa del romanzo. Works, emerge infatti, è un quadro frammentato di partenze e ripartenze professionali ma è soprattutto una lettura finzionale del reale, ossia una consapevole rivendicazione alla letteratura di un ruolo non descrittivo ma interpretativo e conoscitivo.
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Botter, Barbara. "Se il corpo fosse una cetra, l’armonia sarebbe la sua anima." Revista Archai, no. 30 (August 6, 2020): e03024. http://dx.doi.org/10.14195/1984-249x_30_24.

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Abstract:
L’obiettivo del testo è di indagare se sia possibile attribuire a Platone una concezione dualista della natura umana, quindi se il filosofo possa essere inscritto nella linea dei pensatori che si sono posti il cosiddetto “Mind-Body Problem”. In molteplici passi dei dialoghi platonici si rinviene l’affermazione che il corpo e l’anima costituiscono due nature differenti e, in certa misura, incompatibili. D’altro canto, la relazione fra corpo e anima è costitutiva dell’uomo e si rende manifesta nell’atto della percezione. La presente riflessione si svilupperà in tre momenti. Dapprima esporremo le ragioni per cui è giustificato affermare che esiste in Platone una differenza fra anima e corpo; quindi analizzeremo l’unione di anima e corpo come attributo essenziale della natura umana; termineremo l’indagine attraverso la ricerca della “ghiandola pineale platonica”, ossia l’elemento che permette di parlare di anima e corpo come di una relazione duale che si costituisce non come una unità indifferenziata, né come una giustapposizione di fattori estranei l’uno all’altro. La nostra proposta consiste nel mostrare che lo scambio di informazioni fra anima e corpo avviene attraverso una modifica nelle proporzioni matematico armoniche che articolano entrambe le potenze.
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Vujović, Marija N. "ANALIZA SINTAKSIČKIH ELEMENATA NEOSTANDARDNOG ITALIJANSKOG JEZIKA U DVA SAVREMENA ITALIJANSKA ROMANA: IO E TE, N. AMANITIJA I ESCO A FARE DUE PASSI, F. VOLA." ZBORNIK ZA JEZIKE I KNJIŽEVNOSTI FILOZOFSKOG FAKULTETA U NOVOM SADU 12, no. 12 (January 18, 2023): 111–31. http://dx.doi.org/10.19090/zjik.2022.12.111-131.

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Abstract:
Ako standardni italijanski predstavlja referentni model za ispravno korišćenje jezika, budući da podleže normativnoj kodifikaciji, onda neostandard predstavlja nov i neformalan varijetet italijanskog jezika, decenijama prisutan u govornom jeziku, ali cenzurisan u gramatikama. Predmet rada je analiza dva savremena italijanska romana u cilju pronalaženja osnovnih sintaksičkih karakteristika neostandarda. Izabrana su dva autora koji, premda su u trenutku objavljivanja romana pripadali mlađoj generaciji italijanskih pisaca, predstavljaju svojevrsne antipode, te njihovi tekstovi pružaju idealan okvir za istraživanje. Bez obzira na činjenicu da se radi o dva potpuno različita književna ostvarenja, analiza tekstova pokazuje učestalo prisustvo sintaksičkih elemenata neostandarda u oba dela, što govori u prilog tvrdnji da je neostandard toliko prisutan u savremenom italijanskom književnom jeziku, da se više ne može ignorisati kao nepravilni jezički varijetet koji odstupa od gramatičke norme.
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Riberi, Mario. "Giovanni de Foresta, deputato alla camera subalpina e Ministro della giustizia (1850-1859)." Italian Review of Legal History, no. 7 (December 22, 2021): 199–255. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16889.

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Abstract:
Il giurista nizzardo Giovanni de Foresta è un personaggio poco noto e pochissimo studiato, nonostante il suo notevole apporto dato alla causa dell'unità d'Italia. Sostenitore di Cavour, sedette alla Camera subalpina per due legislature, la IV e la V, e rivestì due importanti incarichi di governo: fu ministro di Grazia e Giustizia sia nel primo governo D’Azeglio sia nel secondo governo Cavour, nel periodo di entrata in vigore delle leggi Siccardi. Oggetto di questo articolo sono i progetti elaborati da De Foresta durante questi due incarichi ministeriali. Innanzitutto il progetto che si tradusse nella legge del 26 febbraio 1852 sull’introduzione di misure restrittive della libertà di stampa: il dibattito parlamentare che ne seguì portò alla frattura della destra e alla stagione del "connubio" Cavour-Rattazzi. Successivamente viene illustrata l’opera svolta da De Foresta negli anni 1855-59 per il rinnovamento della codificazione del Regno di Sardegna attraverso l’apertura di un cantiere sia per l’elaborazione del codice di procedura civile sia per la revisione dei codici penali, che nel 1860 sostituirono quelli albertini. È infine presentato il contributo dato nel 1858 da De Foresta all'alleanza con la Francia, ritenuta indispensabile da Cavour per realizzare l'unità d'Italia, quando il Guardasigilli, per venire incontro alle richieste del governo francese, fece approvare dal Parlamento subalpino la legge sulle sanzioni da infliggere ai cospiratori contro i capi di stato stranieri.
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Di Teodoro, Francesco P. "Due quæstiones vitruviane riconosciute: la base attica e il capitello composito nel terzo libro del De prospectiva pingendi di Piero della Francesca e un plagio conclamato di Luca Pacioli = Two Recognized Vitruvian Problems: The Attic Base and the Composite Capital in the Third Book of De Prospectiva Pingendi by Piero della Francesca and an Evident Plagiarism by Luca Pacioli." Espacio Tiempo y Forma. Serie VII, Historia del Arte, no. 7 (December 13, 2019): 41. http://dx.doi.org/10.5944/etfvii.7.2019.26181.

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Abstract:
Il saggio prende in considerazione due problemi vitruviano-pierfrancescani rimasti sino a oggi senza spiegazione e neppure riconosciuti come tali dai moderni esegeti del De prospectiva pingendi: la lunghezza del plinto della base attica (Libro III, propositio sexta) e la dimensione della concavità dell’abaco del capitello composito (Libro III, propositio septima).In ambedue i casi i dati numerici danno conto dell’obbligata impossibilità di Piero nell’offrire soluzioni ai passi guasti dei codici vitruviani, tutti con numerosi errori. La condizione di Piero è la stessa di Leon Battista Alberti: nessuno dei due è un filologo. Lo studio rende ragione anche delle oscillazioni dimensionali proposte da Alberti per il lato del plinto.Il saggio è occasione per «smascherare» un plagio di Luca Pacioli proprio in relazione ai due temi principali dell’intervento.AbstractThe essay takes into consideration two problems related to Vitruvius and Piero della Francesca that have remained unexplained up to now and are not even recognized as such by the modern exegetes of De prospectiva pingendi: the length of the plinth of the Attic base (Book III, propositio sexta) and the size of the concavity of the abacus of the composite capital (Book III, propositio septima). In both cases the numerical data reveal Piero’s impossibility to offer solutions to faulty passages of the Vitruvian codes, all with numerous errors. Piero’s condition is the same as Leon Battista Alberti: neither is a philologist. The study also explains the dimensional oscillations proposed by Alberti for the plinth side.The essay is an opportunity to «unmask» a plagiarism by Luca Pacioli precisely in relation to the two main themes examined here.
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Esposito, Assunta. "Santa Sede, Italia, Austria e la questione dei nuovi confini della diocesi di Bressanone (1920-1925)." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (February 2022): 5–56. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-002001.

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Abstract:
Nel primo dopoguerra alla S. Sede toccò il difficile compito di rivedere i confini della diocesi di Bressanone, sancendo in via ecclesiastica quanto politicamente era stato disposto dai trattati di pace con il passaggio all'Italia del Tirolo meridionale tedesco (Deutsches Südtirol). La diocesi, estesa sui due versanti delle Alpi, si trovava ora divisa in due dal nuovo confine statale del Brennero. Non poteva essere ignorata dalla S. Sede la richiesta italiana di procedere ad una separazione completa della parte italiana da quella austriaca della diocesi, così come non poteva rimanere inascoltato il desiderio austriaco di mantenere in essere il legame ecclesiastico di lunga data. Collegata al nuovo assetto di Bressanone si trovava pure la questione dei decanati tedeschi della diocesi di Trento, dove clero e fedeli, in contrasto da tempo per questioni nazionali con il vescovo italiano Endrici, chiedevano per i buoni uffici del vescovo Waitz di essere sottratti a quella giurisdizione e di unirsi alla diocesi tutta tedesca di Bressanone. Il saggio ricostruisce sulla base di una documentazione archivistica inedita le alterne fasi di una procedura particolarmente laboriosa rimasta finora ignota, che si concluse con la soluzione provvisoria varata nel 1925. Una soluzione destinata in realtà a rimanere in vigore fino alla metà degli anni Sessanta.
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Markus, Jean Paul. "Réforme des classements touristiques des communes françaises autour de deux labels officiels: la «commune touristique» et la «station classée»." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 1 (January 2011): 19–26. http://dx.doi.org/10.3280/dt2011-001002.

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Abstract:
Pour distinguer les communes dotées d'un riche attrait touristique, une loi de 1919 avait créé des «classements» en «stations» de six catégories. Une loi de 2006, entrée en vigueur depuis mars 2009, simplifie le systčme en le réduisant à deux catégories, accessibles à bien plus de communes qu'auparavant par une procédure simplifiée. Mais cette réforme n'a pas été accompagnée de moyens financiers supplémentaires au désespoir des élus locaux. De plus, on peut douter que le touriste moderne soit aussi sensible aux labels touristiques officiels, qu'il l'était en 1919.Per distinguere i comuni dotati di una ricca attrattività turistica, una legge del 1919 aveva classificato i centri turistici in sei categorie. Una legge del 2006, entrata in vigore a marzo 2009, semplifica il sistema riducendolo a due categorie, accessibili a molti piů comuni rispetto a prima, attraverso una procedura semplificata. La riforma, tuttavia, non č stata accompagnata da mezzi finanziari supplementari nonostante le aspettative dei rappresentanti locali. Inoltre, si puň dubitare che il turista attuale sia sensibile ai marchi turistici ufficiali allo stesso modo in cui lo era nel 1919.
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Gennari, Marialuisa, and Giancarla Tamanza. "Incontrare i figli quando i genitori si separano. Il coinvolgimento dei figli nella valutazione psicogiuridica dell'idoneitŕ genitoriale." INTERAZIONI, no. 2 (February 2013): 55–72. http://dx.doi.org/10.3280/int2012-002006.

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Abstract:
Il contributo illustra una modalitŕ clinico-familiare di realizzare le Consulenze Tecniche nei procedimenti di separazione e divorzio. Essa si fonda su una concezione relazionale della genitorialitŕ, intesa come una "funzione triangolare" che si determina nell'interrelazione tra i due genitori, il figlio ed i rispettivi sistemi relazionali di origine. In tale prospettiva il criterio valutativo preminente dell'adeguatezza genitoriale non si limita a considerare le "capacitŕ accuditive" di ciascun genitore, ma pone al centro dell'attenzione la capacitŕ e la volontŕ di ciascun genitore di promuovere l'accesso simbolico e fattivo dei figli all'intero contesto relazionale, ovvero la capacitŕ di ciascuno, di mantenere e consolidare la "unitŕ genitoriale" nei riguardi del minore stesso. Da tale presupposti teorici č stato sviluppato, all'interno di una logica di ricerca quasi-sperimentale, un protocollo operativo semistandardizzato, sia per quanto riguarda la procedura di intervento, sia per quanto riguarda le tecniche e gli strumenti. Tale specifica modalitŕ di lavoro č illustrata anche attraverso la presentazione di un caso clinico che mette in evidenza come essa sia particolarmente idonea a promuovere un costruttivo ascolto del minore all'interno dei processi giudiziali.
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Bollino, Carlo Andrea, Gianfranco Di Vaio, and Paolo Polinori. "Spillovers ed eterogeneitŕ spaziale nell'analisi dell'efficienza economica a livello comunale: un'applicazione per i comuni dell'Emilia Romagna." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 3 (October 2012): 13–37. http://dx.doi.org/10.3280/rest2012-003002.

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Abstract:
Il presente lavoro rappresenta un primo tentativo di analizzare in chiave spaziale l'efficienza conseguita a livello di governo locale in Italia, utilizzando un database di nuova costruzione, che comprende i 341 comuni della regione Emilia- Romagna. La metodologia d'analisi si basa su una procedura a due stadi. Nel primo stadio, si stimano i punteggi di efficienza attraverso il metodo non parametrico della Data Envelopment Analysis (DEA), mentre nel secondo stadio si utilizzano detti punteggi per effettuare un'analisi esplorativa dei dati spaziali (ESDA), basata sulla statistica I di Moran. I risultati mostrano che i comuni considerati sono mediamente inefficienti e che esistono fenomeni di esternalitŕ spaziali, in grado di in- fluenzare positivamente il grado d'efficienza delle amministrazioni comunali. I comuni con un elevato livello d'efficienza, infatti, sono circondati da comuni caratterizzati da un'efficienza altrettanto elevata e viceversa. Parallelamente, si riscontra una non trascurabile evidenza di eterogeneitŕ spaziale. Particolare attenzione č stata posta, sia in fase di costruzione della banca dati sia nel processo di stima, ai problemi di eterogeneitŕ dovuti alla presenza di osservazioni anomale.
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Lemański, Janusz. "Abraham - początek nowej wspólnoty (Rdz 12,1-4a)." Verbum Vitae 6 (December 14, 2004): 19–33. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1364.

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Abstract:
La posizione contestuale del racconto sulla vocazione d’Abramo (Gen 12,1-4a) indica, che doppo una rottura avvenuta in Gen 11,1-9 e dopo un racconto sulla discendenza di Sem (Gen 11,10-32), si comincia un nuovo inizio della storia di salvezza. L’analisi retorica permette di vedere nella pericope un’inclusione (hlk vv. 1.4a) ed uno sviluppo climactico in tre passi. Il primo è la vocazione di Abramo, che significa abbandonare la comunità famigliare i muoversi verso un futuro ancora non definito con una precisione (v.1: andare da...verso), alla quale Abramo risponde con il suo andare, ma dimostrando una piccola disobbedienza (Lot). Il secondo sono le promesse basate su due radici gdl (essere grande) e brk (benedire). L’ultimo prende alla fine la forma di un sostantivo, introducendo così il terzo passo, che riguarda il tema di benedizione di chi benedice Abramo e maledizione di chi disprezza il patriarca (v.3). Sia il termine gôy, che riguarda la discendenza d’Abramo, sia il contenuto della promessa in v. 3, cipermette pensare alla creazione di una uova comunità dei credenti che va ad oltreppasare i limiti di una famiglia, per la quale Abramo diventa un inizio, un esempio, ed una fonte di benedizione.
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