Journal articles on the topic 'Probabilità di rischio'

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Di Paola, Ludovica, Annalaura Nocentini, Patricia Monica Bettini, and Roberto Leonetti. "Nurse Home Visitation Program per la riduzione del rischio di maltrattamento infantile: una prima valutazione dell'intervento dell'Unità Funzionale Complessa Salute Mentale Infanzia e Adolescenza e Centri Consulenza Giovani dell'Azienda Usl Toscana Centro-Firenze." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (January 2021): 89–112. http://dx.doi.org/10.3280/mal2020-003008.

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Abstract:
Interventi di home visiting nei contesti familiari a rischio di maltrattamento sui minori sono fondamentali per ridurre i fattori di rischio e promuovere quelli di protezione. Lo studio propone una prima valutazione del programma di intervento fiorentino "Home Visiting: Percorsi di Sostegno alla Genitorialità" condotto dagli operatori dell'Azienda Usl Toscana Centro di Firenze. Hanno partecipato allo studio 20 madri. È stata condotta un'analisi retrospettiva delle cartelle cliniche e delle schede del progetto. I risultati mostrano che il 70 % delle madri non è stato segnalato per rischio di maltrattamento sui minori in seguito all'intervento e che la presa in carico tardiva costituisce un indice di rischio che aumenta la probabilità di segnalazioni per il rischio di maltrattamento. Lo studio indica la necessità che futuri interventi di home visiting tengano di conto del momento di presa in carico come fattore capace di garantire la riuscita dell'intervento e la sua efficacia.
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Tortoriello, Pamela, Giuseppina Moccia, Antonio Nigro, Alfonso Della Corte, Giuseppe Ferrucci, Rosetta Frammartino, Grazia Cioffi, et al. ""Safety Walk Round”: Giri per la sicurezza." La Sanita pubblica. Ricerca sul campo. 1, no. 1 (2020): 17–24. http://dx.doi.org/10.48268/sanita/2020/0001.1.

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Abstract:
L’obiettivo primario delle iniziative di risk management in area sanitaria è la prevenzione del cosiddetto “rischio clinico”, ossia la probabilità che un paziente subisca un qualunque «danno o disagio imputabile, anche se in modo involontario, alle cure mediche». Oggigiorno la rilevanza di questo argomento è sentitissima più che in qualunque altra epoca storica anche, e soprattutto, a causa dell’esponenziale incremento del contenzioso legale derivante da eventi avversi presumibilmente riconducibili a “malasanità”.
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Pasqualin, A. "Epidemiologia e storia naturale delle MAV cerebrali." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 1 (February 2002): 29–40. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500104.

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Abstract:
Le malformazioni artero-venose (MAV o angiomi) cerebrali rappresentano una patologia rara: 1.5–2 casi/100.000 / anno. Non vi sono dati certi sulla ereditarietà, sono stati descritti casi di incidenza familiare. Alla diagnosi di angioma cerebrale si giunge precocemente nella vita, dato che la maggioranza dei pazienti con MAV ha età compresa tra 20 e 40 anni. La presentazione clinica più frequente è costituita dall'emorragia intracranica, più spesso intraparenchimale o intraventricolare, e raramente subaracnoidea. Sintomi meno frequenti sono costituiti dall'epilessia, dalla cefalea, da un deficit neurologico progressivo. Tra gli altri sistemi di esordio, lo scompenso cardiaco è una manifestazione comune per angiomi di grosse dimensioni in etè infantile. La presenza di uno o più aneurismi associati ad una MAV intracranica non è infrequente. È stata proposta una classificazione in 4 tipi degli aneurismi associati a MAV: 1) aneurisma displasico (in sede non dipendente dalla MAV); 2) aneurisma prossimale (sul circolo di Willis, prossimale alla MAV); 3) aneurisma peduncolare (su un peduncolo vasale afferente alla MAV); 4) aneurisma intranidale. La scomparsa completa dell'angioma è un evento raro, con un totale di 65 casi documentati nella letteratura di lingua inglese al momento attuale. La teoria meglio documentata (attraverso studi seriati con risonanza) è la progressiva trombosi dell'unico scarico venoso. Ai fini del trattamento, l'aspetto più importante da valutare in un paziente con angioma cerebrale dovrebbe essere la probabilità di sanguinamento dell'angioma stesso; in altre parole, se fosse possibile stabilire un basso rischio di emorragia per un dato angioma, non sarebbe giustificato sottoporre il paziente ad un trattamento che comporti rischi più elevati. I due fattori anatomici più significativi per presentazione emorragica sono lo scarico venoso profondo e la stenosi venosa. Il rischio annuo di emorragia rimane un dato fondamentale per una decisione terapeutica. I dati più attendibili derivano da studi - prospettici o retrospettivi - condotti su larghe serie cliniche e con follow-up prolungato nel tempo. Da questi studi si ricava un rischio annuo di emorragia variabile: a) dal 1.7 al 4% per angiomi intatti al momento della diagnosi, e b) dal 2 al 3.9% per angiomi con pregressa emorragia. In un recente lavoro presentato dal nostro gruppo nel 1995 il rischio annuo di prima emorragia si attesta intorno al 2.8%, il rischio di seconda emorragia intorno al 3.5%, il rischio di terza emorragia intorno al 7.7%, ed il rischio annuo di morte rispettivamente intorno all '1.2%, 1.6% e 3%; si è notata una tendenza ad un maggior rischio di emorragia nelle MAV di volume superiore ai 20 cm3 e nelle MAV con drenaggio venoso estensivo. L'istituzione di uno studio cooperativo internazionale - con una componente retrospettiva e prospettica valutata con criteri omogenei nei differenti centri - porterebbe sicuramente ad una migliore definizione del rischio di emorragia e ad una più adeguata scelta terapeutica nei pazienti con angiomi cerebrali.
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Quaranta, Roberto, Francesco Trentini, and Claudia Villosio. "Gli effetti del COVID-19 sulla popolazione in età da lavoro straniera in Italia." MONDI MIGRANTI, no. 1 (March 2021): 61–83. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-001004.

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Abstract:
In questo lavoro si propone un'analisi delle caratteristiche occupazionali della po-polazione straniera in Italia rispetto ai cittadini nazionali, confrontando i mesi di epidemia COVID-19 con i precedenti. L'analisi si avvale dei microdati della Forze di Lavoro ISTAT fino al secondo trimestre 2020. La banca dati è arricchita dalla Indagine Campionaria sulle Professioni INAPP che permette di includere nell'analisi le caratteristiche professionali, tra cui la prossimità con i colleghi, il con-tatto con il pubblico, l'importanza di mansioni di cura e l'esposizione a malattie con le quali è costruito un indicatore sintetico di rischio di contagio da SARS-Cov-2 sul posto di lavoro. Con un modello di probabilità lineare si stimano gli effetti del COVID-19 sulla perdita dell'occupazione e sulla sospensione dell'attività lavorati-va. I risultati mostrano per gli stranieri una maggiore incidenza della perdita di oc-cupazione e una minore sospensione dell'attività nei mesi della pandemia, con ef-fetti maggiori per le donne.
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Montemagno, C., S. Castorina, S. Cavina, T. De Tommaso, F. Lanzoni, C. Tridici, and M. P. Fiorito. "Adolescente e straniero in un “mondo” di adulti." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 3 (January 26, 2018): 28–30. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1155.

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Abstract:
L'iperossaluria primaria di tipo 1 è causata da mutazioni nel gene codificante per l'enzima L-alanina-gliossilato amino transferasi (AGT), che è espresso nel fegato. La trasmissione avviene con modalità autosomica recessiva: i genitori sono portatori sani della mutazione (e spesso non sanno di averla, soprattutto se non ci sono familiari affetti), mentre ciascun figlio della coppia ha il 25% di probabilità di essere malato. Esiste anche un secondo tipo della malattia (iperossaluria primaria di tipo 2), causato dalla carenza di un altro enzima, la D-glicerato deidrogenasi, e un terzo tipo (iperossaluria di tipo 3), identificato piú di recente e causato dal difetto del gene DHDPSL. Sulla base dell'osservazione clinica ed eventualmente della storia familiare, la diagnosi di iperossaluria primaria può essere formulata grazie a test di laboratorio (misurazione dell'ossalato di calcio nelle urine e nel sangue) e analisi genetica, con ricerca delle mutazioni nel gene coinvolto. La diagnosi e il trattamento precoci sono in grado di ridurre il rischio di evoluzione verso l'IRC e verso complicanze gravi come l'ossalosi sistemica. L'articolo riguarda un caso clinico che ha coinvolto il gruppo infermieristico che ha modificato l'approccio e la presa in carico di un adolescente in un “mondo” di adulti. (sian) (nursing)
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Spaziante, Ermenegildo. "L’aborto provocato: dimensioni planetarie del fenomeno." Medicina e Morale 45, no. 6 (December 31, 1996): 1083–134. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.893.

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Abstract:
La concentrazione del dibattito sulla liceità etica dell’aborto terapeutico espone al rischio di trascurare la realtà molto più consistente e diffusa dell’abortività provocata volontariamente e legalmente non per ragioni mediche, ma per libera opzione personale (aborto volontario), o per il controllo demografico delle nascite (aborto sociale). L’autore con questo studio si propone di fornire una visione globale del fenomeno abortivo su basi essenzialmente statistiche che consenta una migliore conoscenza delle dimensioni epidemiologiche e dell’estensione planetaria dell’abortività provocata così da evidenziarne il rapporto sia con l’evoluzione demografica sia con le prospettive di contenimento e prevenzione. La pratica abortiva è di fatto una acquisizione del costume corrente in ampi strati della popolazione in molti Paesi, mentre è sovente coperta in altri Paesi da un silenzio ingiustificato, ma significativo. Con ogni probabilità - ritiene l’autore - l’evoluzione culturale porterà ad evidenziare sempre più il carattere rozzo e disumano dell’aborto, come si è verificato per altri problemi sociali. La conoscenza oggettiva del problema medico e sociale dell’aborto indotto è auspicabile che solleciti normative e programmi tesi al suo massimo contenimento ed alla sua eliminazione; ma si tratterà di un’evoluzione lenta, progressiva e determinata ancor prima che dalle norme di legge emanate, dalla maturazione della coscienza civile, morale e sanitaria delle popolazioni.
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Torrieri, Francesca, Federica Cadamuro Morgante, and Alessandra Oppio. "The social discount rate in cost-benefit analysis for flood risk management: reasoning on the intertemporal preferences." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 103–22. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212908.

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Abstract:
About the Flood Risk Management Plans (PGRA) the European Community (DIR. 2007/60; Regulation No. 1303/2013) introduces the need to provide an assessment of the prevention and mitigation measures for the hydraulic risk through a Cost-Benefit Analysis (CBA), (Cohesion Fund, 2014-2020). Indeed, the CBA helps identifying a priority ranking of structural and non-structural interventions to be implemented so to reduce the probability of flooding and the negative consequences for human health, the environment, cultural heritage and economic activities. In Cost-Benefit Analysis (CBA) application, the Social Discount Rate (SDR) covers a fundamental role in revealing the intergenerational concern and the willingness to pay for environmental protection and debt inheritance of a society into a specific territorial-time dimension. In particular, scientific research on the hydraulic risk area like the national and international guidelines demonstrates no agreement about the methodologies for estimating the SSS and the (SSS) value adopted in different territorial contexts. For this reason, this paper aims at investigating literature debates about SDR effectiveness on a value-based assessment and how it is applied in CBA analysis dealing with intergenerational environmental costs redistribution and human heath protections. The theoretical explanation is supported by applying CBA analysis to the real case study of Olbia city, where relevant flood events occurred in the last fifty years and, in particular, the last one in 2013, causing significant losses in economic welfare and human lives. First results from the empirical application show how the choice of the SSS and the time-frame of the interventions have a strong impact on the effectiveness of the strategic decisions from a social point of view. In particular, these two factors' influence is more evident in long-term scenarios due to intertemporal prices' cumulative and multiplicative effects, which reduce future values such as environmental and social benefits if discounted to date. Nell’ambito dei Piani di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA), la Comunità Europea (Dir. 2007/60; Regulation No. 1303/2013) ha introdotto la necessità della valutazione delle misure di prevenzione del rischio alluvioni sulla base di una Analisi Benefici-Costi (ACB), al fine di individuare una graduatoria di priorità degli interventi strutturali e non strutturali da attuarsi per ridurre la probabilità di inondazione e le conseguenze negative per la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche. Rispetto all’applicazione dell’ACB, la stima del Saggio Sociale di Sconto (SSS) rappresenta uno degli aspetti più critici per esprimere il valore delle preferenze intertemporali, la disponibilità a pagare per la tutela dell’ambiente e la qualità della vita, nonché il peso attribuito all'eredità del debito futuro intergenerazionale in una specifica dimensione spazio-temporale. In particolare, le applicazioni al settore del rischio idraulico così come le linee guida nazionali e internazionali mostrano come non vi sia ancora una convergenza di opinioni sulle metodologie da applicare per la stima del SSS e sul valore da adottare in differenti contesti territoriali. A partire da un’analisi della letteratura sul ruolo del SSS nelle ACB applicate al settore della prevenzione del rischio idraulico, il presente articolo propone un quadro ampio di casi di studio in differenti contesti geografici, che sottopone a una riflessione critica in merito agli aspetti teorici e operativi. Le riflessioni teoriche sono poi sperimentate attraverso un’applicazione dell’ACB alla città di Olbia, dove si sono verificate grandi alluvioni negli ultimi cinquant'anni, l'ultima delle quali nel 2013, che hanno causato perdite significative in termini di benessere economico e vite umane. I primi risultati ottenuti mostrano come la scelta del SSS, così come la temporalizzazione degli interventi, sia determinante per l’efficacia delle scelte dal punto di vista sociale, soprattutto in scenari di lungo periodo, a causa dell’effetto cumulato e moltiplicativo dei prezzi intertemporali che porta a ridurre i valori futuri, quali per esempio i benefici ambientali e sociali, se scontati all’attualità.
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De Corso, E., G. Bastanza, V. Di Donfrancesco, M. L. Guidi, G. Morelli Sbarra, G. Passali, A. Poscia, C. de Waure, G. Paludetti, and J. Galli. "Riduzione volumetrica dei turbinati inferiori con radiofrequenze: risultati clinici a lungo termine." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 3 (May 2016): 199–205. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-964.

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Abstract:
Lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare i risultati a lungo termine della procedura di riduzione volumetrica dei turbinati inferiori mediante radiofrequenze (RVTR). Abbiamo eseguito una valutazione prospettica longitudinale a lungo termine di 305 pazienti affetti da rinite (114 allergici e 191 non allergici) refrattari alla terapia medica e sottoposti a intervento di RVTR (gennaio 2004 - dicembre 2010). I pazienti sono stati seguiti per un Follow-up medio di 39,70±19,41 mesi (minimo-24, massimo-60 mesi) e sono stati valutati mediante la somministrazione del questionario NOSE-scale prima e dopo l’intervento a distanza di un mese e successivamente ogni anno per 5 anni. I pazienti sono stati considerati affetti da recidiva durante il periodo di follow-up in caso di ricomparsa dei sintomi con un aumento del punteggio totale del NOSE scale di almeno il 75% e necessità di riassumere trattamenti medici. La ricorrenza è stata valutata mediante analisi di sopravvivenza con il metodo di Kaplan-Meyer. Complessivamente abbiamo documentato una buona soddisfazione dei pazienti per quanto riguarda la procedura, con un elevato controllo del dolore e poche complicanze. Nel post-operatorio abbiamo avuto un significativo miglioramento di ostruzione nasale e respirazione orale vicariante (p < 0,05). Dopo 36 mesi abbiamo osservato un peggioramento dei sintomi, in particolare, dopo 36 mesi con un progressivo crescente tasso di recidive significativamente più elevato nei pazienti allergici rispetto a quelli non-allergici (p < 0,05). Abbiamo anche osservato una leggera diminuizione della soddisfazione generale dei pazienti. Il nostro studio conferma la buona tollerabilità da parte dei pazienti della procedura di decongestione dei turbinati inferiori con radiofrequenze con un basso rischio di complicanze. I nostri dati confermano inoltre una buona efficacia a lungo termine nella maggior parte dei pazienti per almeno 36 mesi dopo l’intervento con una probabilità di rimanere liberi da recidiva in questo periodo sempre superiore a 0,8. Nei mesi successivi si assiste a una progressiva riduzione del beneficio clinico in particolare nei pazienti allergici, con una differenza statisticamente significativa rispetto ai pazienti non allergici (p < 0,05).
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Zaccaria, Daniele. "La disoccupazione dei lavoratori ultracinquantenni in Europa: fattori di rischio e probabilitŕ di uscita." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 126 (May 2012): 39–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-126003.

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Abstract:
In Europa la disoccupazione tra i lavoratori anziani č un fenomeno ancora marginale che colpisce in particolare i meno istruiti e i lavoratori con scarse competenze inseriti nei settori produttivi tradizionali. Sperimentare la disoccupazione in etŕ avanzata perň aumenta il rischio di rientrare nel mercato del lavoro con forme contrattuali atipiche e precarie.
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Miceli, Renato, Igor Sotgiu, and Giorgia Molinengo. "Preoccupazione, probabilitŕ di accadimento e comportamenti preventivi rispetto al rischio alluvionale in una zona di montagna." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (December 2011): 125–40. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-001007.

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Abstract:
Tramite un questionario strutturato e stata rilevata la preparazione ai disastri, la preoccupazione e la probabilitŕ di accadimento per un evento alluvionale, intervistando un campione di 407 persone residenti in 9 comuni della Valle del Lys (Valle d'Aosta). Le analisi descrittive mostrano una relazione diretta fra la valutazione della probabilitŕ di accadimento e la preoccupazione; fra quest'ultima e l'adozione di comportamenti preventivi e ulteriori relazioni con alcune caratteristiche socio-demografiche ed esperienziali degli intervistati. Le analisi multivariate, inoltre, evidenziano come la preparazione ai disastri sia positivamente associata alla preoccupazione, ma non alla valutazione della probabilitŕ di accadimento.
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Chiassai, Silvia, Claudia Francalanci, Fabio Ferretti, and Rosalba Mattei. "Presenza di una possibile correlazione tra la scelta del corso di laurea e un pre-esistente o probabile rischio di DCA." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 27 (March 2009): 63–77. http://dx.doi.org/10.3280/pr2008-027004.

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Abstract:
- In the last years, in the occidental world, was developed an increase of the incidence in behavioural eating disorders, mostly by young people with a middle-high social status. There are many studies based on the nutritional habitudes of the adolescent, but we know less things about an eventually correlation between the eating disorder and the decision to follow an particular university course. Our purpose is to extend the pilot study made in the academic year 2005/2006 based on the questionnaire EDI-2 completed by the students that follows the University for Nutrition (I-II-III year of study), Obstetrician, Dental Hygienists, Sanitary Assistant, to valuate if the selection of the courses could be influenced by an pre-existent attitude more or less pathologic towards the food. The study was represented during the academic year 2006/2007, with the new students from the same courses. The considerable extension of the sample has permitted to obtain significant statistical results. The study is based on the test EDI-2 completed by the students between 16 and 49 years: 224 students, 187 females and 37 males (middle age 22,08 ds 4,72) The test EDI-2 (Eating disorder inventory-2) is the first and probably the most utilized method for individualizing the nutritional disorders, which can be utilized up the age of 11. The test are composed of 91 items, the first 64 represent the 8 primary scores while the last 27 represent the 3 additionals scores. The analysis of the dates shows that the nutritionists presents significant high scores in many scales. They have in particular important problems in the scale of bulimia compared with the other students. Comparing the scores M vs F, shows that sex can be an element which can influence the probability to be on risk or to present a behavioural eating disorder. Particular, the females shows high scores compared to the males on the scale Drive for thinnes (F=6,12; M=1,11). In the entire sample of study, the percents of female on risk is higher compared to the males, with higher values mostly in the scale Drive for thinnes (P&lt;0.000; FM=5,7 vs MM=2,5), and in Body Dissatisfaction (P&lt;0.000; FM=9,8 vs MM=5,1). Based on the results, it can be supposed that the choice of the course in nutrition is, for many students, conditioned by the pre-existent problematic rapport with the food. In particular it seems a higher probability among students following an Academic Nutrition course to have some bulimic problems, with a higher risk in the female group. Key words: behavioural eating disorders, mental anorexia, mental bulimia, binge eating disorders, university course, Eating Disorder Inventory-2.
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Boldreghini, Fulvio, and Giuseppe Sancetta. "Early warning system e governance del rischio di credito: l'emersione anticipata della crisi d'impresa dal punto di vista dei creditori finanziari." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 2 (January 2022): 147–75. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2021oa12637.

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Abstract:
La capacit&agrave; di stimare la probabilit&agrave; di default &egrave; da sempre uno degli obiettivi principali delle istituzioni finanziarie e, nell'imminente futuro, sar&agrave; sicuramente la chiave per far fronte all'aumento delle esposizioni deteriorate dovuto agli impatti dell'emergenza pandemica da Covid-19. Il presente lavoro si propone di indagare le pratiche di governance e gli strumenti di gestione del rischio di credito adottati per rilevare tempestivamente segnali di squilibrio economico e finanziario delle societ&agrave;. Di conseguenza, &egrave; stata prima condotta una revisione approfondita dei modelli di previsione dell'insolvenza per illustrare limiti e punti di forza ampiamente discussi in letteratura. In secondo luogo, si &egrave; fatto ricorso all'analisi di un case study per descrivere sia la metodologia dell'Early Warning System (EWS), sia le pratiche di governance interna adottate per monitorare e gestire tempestivamente i segnali di deterioramento del merito creditizio. I risultati evidenziano la necessit&agrave; di combinare modelli quantitativi con un approccio di tipo judgmental per costruire un processo di monitoraggio in grado di intercettare anomalie ed evitare errate classificazioni. L'analisi del case study mostra inoltre come il coinvolgimento anticipato degli esperti di ristrutturazione del debito sia un elemento chiave nella definizione delle azioni volte a prevenire eventi di default.&nbsp;
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Wittchen, Hans-Ulrich. "Implications of comorbidity: lessons from epidemiological studies." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 2 (August 1996): 114–25. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00004061.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo- Lo studio affronta problemi concettuali, metodologici e clinici della comorbidità, alia luce dei piu recenti studi epidemiologici. Inoltre viene valutata la causa potenziale e il ruolo patogenetico dei disturbi temporaneamente primari per la comparsa dei disturbi secondari.Risultati- I risultati disponibili fino ad oggi suggeriscono che la comorbidità (a) non è un artefatto delle strategic di valutazione, del campionamento o del disegno, (b) è specifica nei differenti disturbi, (c) e particolarmente frequente nei disturbi affettivi e d'ansia, (d) influisce sistematicamente sull'andamento delle condizioni di comorbidita è (f) potrebbe essere correlata con modelli di evoluzione dei sintomi.Conclusioni- È inoltre evidente che forme specifiche di disturbi di ansia primaria comportano il rischio di sviluppare disturbi depressivi. secondari, aumentano la probability di non remissione cosi come il numero di successivi episodi depressivi.
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Gelder, Michael G. "Which treatments are effective: an epidemiological perspective." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 2 (August 1996): 108–13. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x0000405x.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo - Descrivere alcuni problemi che possono emergere quando i risultati degli studi clinici controllati sono utilizzati acriticamente nella pratica clinica quotidiana e mostrare come una prospettiva epidemiologica faciliti l'identificazione di questi problemi. Metodo - Una rassegna degli studi clinici controllati per illustrare i problemi di: a) nascosta distorsione nella selezione dei casi, nei singoli trial; b) distorsione nella selezione degli studi inclusi nelle rassegne e nelle meta analisi. Risultati - È nota l'esistenza di molti tipi di distorsione nella selezione. In particolare, gli studi clinici con risultati negativi, a paritá di qualita scientifica, hanno minori probability di essere pubblicati su riviste a larga diffusione rispetto agli studi con risultati positivi. Conclusioni - Ci sono dei rischi nell'applicare, in modo acritico, i risultati dei trial alia pratica clinica. Tali rischi sono evitabili adottando una prospettiva epidemiologica e cercando trial clinici che siano rappresentativi dell'intera popolazione dei trial stessi. Il Cochrane Collaboration è stato fondato per minimizzare le deviazioni nelle rassegne e nelle meta analisi. Il primo Cochrane Centre on Schizophrenia è stato istituito ad Oxford ed altri sono previsti.
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Merzagora, Isabella, and Alessandra Rancati. "Neonaticidio e infanticidio materno." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (December 2012): 107–24. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2012-003007.

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Abstract:
L'Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) di Castiglione delle Stiviere ospita le donne di tutto il territorio italiano che hanno commesso un reato e che sono state assolte per infermitŕ mentale. Su ottanta donne presenti attualmente in OPG, dieci hanno commesso il reato di omicidio ai danni del proprio figlio. L'etŕ media delle infanticide, al momento del fatto, č di 35 anni. La provenienza geografica prevalente č dell'area centro-nord; la diagnosi piů rappresentata č la depressione psicotica. Le strategie terapeutiche e riabilitative, adottate in OPG, sono rivolte, in primis, alla riduzione, idealmente alla scomparsa, della pericolositŕ sociale, che si consegue con un miglioramento clinico che porti a sufficiente "consapevolezza" del reato e della malattia e ad un controllo dell'aggressivitŕ: l'esito desiderato di tali strategie č un buon reinserimento sociale. Nei casi di figlicidio appare di rilevante importanza il percorso psicoterapeutico che prevede una sorta di "elaborazione" del reato e di "rinascita interiore" per poter far fronte alle complessitŕ del futuro. In questi casi spesso sono i genitori o, comunque, i familiari a farsi carico di queste donne, mentre il marito tende ad abbandonare la donna. Le donne che commettono il reato di infanticidio, spesso in una fase di scompenso psicotico, presentano perlopiů un buon compenso psicopatologico non molto tempo dopo il reato. Il percorso di elaborazione appare in ogni caso molto difficoltoso e il rischio maggiore in degenza č quello di agiti autodiretti. Per effettuare una "dimissione sicura" dobbiamo tenere conto della paziente, delle famiglie interessate e, se presente, di una possibile altra vittima: al riguardo segnaliamo che la pericolositŕ sociale, qualora la donna abbia altri figli, appare non particolarmente persistente, specie se intesa restrittivamente, ovvero come la probabilitŕ di reiterare quel reato; infatti, nel caso della maggior parte delle infanticide il fatto di avere altri bambini non costituisce un rischio, bensě un fattore favorente per una buona ripresa sociale e per una ricostruzione interiore. Delle dieci infanticide ricoverate, tre sono prossime alle dimissioni.
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Conedera, Marco, Patrick Roth, Gabriele Corti, and Daniele Ryser. "Valutazione del rischio di incendi boschivi a livello locale: una proposta metodologica | Fire risk assessment on a local scale: a methodological approach." Schweizerische Zeitschrift fur Forstwesen 156, no. 9 (September 1, 2005): 331–37. http://dx.doi.org/10.3188/szf.2005.0331.

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Abstract:
Fire-services are often unable to obtain a rapid overview of problems connected with wildfire fighting. In the last few decades the ideology for fire fighting has shifted from fire control(basically fire suppression) to fire management (including prevention,planning, and simulating). As a result, fire management is now included in landscape planning processes. The preliminary step in fire management is fire risk analysis, which takes into account fire hazard (probability and expected severity of a fire) and the outcome (total impact on the affected environment). In this contribution we present an approach for assessing fire risk on local levels in southern Switzerland.
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Cozzolino, Armando, Giuseppina Moccia, Antonio Nigro, Alfonso Della Corte, Giuseppe Ferrucci, Rosetta Frammartino, Concetta Pironti, et al. "La gestione del rischio chimico in ambito sanitario: la sala operatoria." La Sanita pubblica. Ricerca sul campo., 2020, 135–54. http://dx.doi.org/10.48268/sanita/2020/0001.13.

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Abstract:
La medicina tradizionale è incentrata sull’obiettivo di migliorare la salute attraverso l’identificazione e il trattamento dei disturbi di salute che hanno già prodotto sintomi o complicanze. La medicina preventiva, al contrario, mira a prevenire l’insorgenza di condizioni patologiche, nonché alla diagnosi dei disturbi prima dell’insorgenza di sintomi o complicanze, quando le probabilità di recupero sono massime. Se prestata nei tempi e nelle modalità dovuti, la prevenzione migliora le condizioni di salute generale e riduce i costi della sanità. L’obiettivo generale della prevenzione è ridurre la probabilità di un soggetto di ammalarsi, sviluppare condizioni invalidanti o morire prematuramente. La medicina preventiva può, quindi, essere considerata come la forma più ampia di interdisciplinarietà esistente in campo medico e sanitario; infatti, coinvolge ogni settore di cui la moderna scienza medica dispone, nel tentativo di impedire l’insorgere di patologie, individuandone preventivamente i fattori di rischio in determinate fasce di popolazione. In questo lavoro affrontiamo, in particolare, il tema della gestione del rischio chimico al quale viene esposto il personale delle sale operatorie. Tale indagine è finalizzata al rispetto delle leggi in merito alla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti dall’esposizione ad agenti chimici e, in particolar modo, agli anestetici volatili. Il luogo fisico maggiormente coinvolto in una struttura ospedaliera è dato dal blocco operatorio. Il primo obiettivo, quindi, è di minimizzare il rischio biologico grazie ad impianti di climatizzazione in grado di immettere aria trattata e purificata, necessari inoltre per ridurre al minimo anche il rischio chimico, diluendo ed allontanando eventuali gas e vapori, per mezzo di continui ricambi d’aria.
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Argentieri, Alessio, Giovanni Rotella, Lorenzo Grassi, and Gianluca Ferri. "Il lago ottocentesco di Villa Savoia (Roma)." Acque Sotterranee - Italian Journal of Groundwater, March 30, 2020. http://dx.doi.org/10.7343/as-2020-454.

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Abstract:
Nel settore nordorientale dell’area urbana di Roma si trova il parco di Villa Ada, intensamente frequentato dalla cittadinanza per le sue bellezze naturalistiche ed architettoniche. La sovrapposizione di interventi antropici nel corso della storia antica e recente della Città Eterna ha determinato, in un peculiare contesto geologico e geomorfologico, una complessa evoluzione del territorio; allo stato attuale l’area verde richiede attenzione sia per la protezione e conservazione dei beni ambientali e culturali, sia per il monitoraggio dei fenomeni di dissesto e la tutela della pubblica incolumità. Il principale fattore di rischio è rappresentato infatti dalla elevata probabilità di formazione di sinkholes antropogenici, connessi allo sviluppo di cavità nel sottosuolo; rispetto a ciò vari Enti pubblici e privati hanno da tempo avviato ricerche, a partire dal censimento e mappatura della rete caveale ipogea e delle voragini conclamate o incipienti che sono largamente diffuse all’interno del comprensorio [...].
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D’Ancona, Fortunato, Vincenza Gianfredi, and Francesco Vitale. "VACCINAZIONI NEL DIABETE: TUTTE A TUTTI O QUALI A CHI?" il Diabete 30, N. 4, dicembre 2018 (December 15, 2018). http://dx.doi.org/10.30682/ildia1804d.

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Abstract:
I vaccini costituiscono uno degli interventi di sanità pubblica più efficaci, sicuri e più costo-efficaci (1). Grazie al diffondersi delle vaccinazioni è stato possibile eradicare completamente alcune malattie infettive, come il vaiolo, mentre per altre invece, come poliomielite, difterite e tetano se ne è ridotta drasticamente la diffusione. Vaccinarsi, non solo riduce la probabilità di contrarre una determinata patologia infettiva, ma diminuisce il rischio di complicanze e morte. Il valore della vaccinazione, però, non risiede solo nella protezione dell’individuo immunizzato, ma ha un alto valore etico e sociale poiché, per alcune malattie e in presenza di coperture vaccinali molto elevate, riducendo la circolazione del microrganismo, essa è in grado di indurre una protezione collettiva, detta anche herd immunity. Tale effetto è di particolare importanza per tutti coloro che, per condizioni di salute, deficit immunitari, terapie immunodepressive o età non possono effettuare la vaccinazione o nei quali la vaccinazione offre una protezione ridotta. Il valore della vaccinazione è ampiamente riconosciuto dalla comunità scientifica e l’Organizzazione Mondiale della Sanità sia nel Global Vaccine Action Plan 2011-2020 (2) sia nel relativo European Vaccine Action Plan 2015-2020 (3), enfatizza la sua importanza, riconoscendo la necessità che ogni individuo “possa godere di una vita libera dalle malattie prevenibili da vaccinazione”. In Italia il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2017-2019 (4) del Ministero della salute riconosce gli stessi principi e con maggior forza, rispetto alle edizioni precedenti, sottolinea l’importanza della vaccinazione durante tutto il corso della vita. Nel calendario vaccinale nazionale, sono state riportate, infatti, non solo le vaccinazioni da effettuare nei primi anni di vita, ma anche le vaccinazioni da effettuare durante l’adolescenza e l’età adulta, così come le vaccinazioni raccomandate per soggetti a rischio. Il calendario vaccinale individua la tempistica delle vaccinazioni, stabilita sulla base dell’epidemiologia dell’infezione, verso cui è rivolta, e dallo stato immunitario del soggetto sottoposto a vaccinazione (ad esempio stato di maturità del sistema immunitario nel bambino, livello di CD4 nel soggetto affetto da HIV). Inoltre, il PNPV, partendo dall’analisi delle priorità, tra le quali rafforzare e mettere a sistema l’attenzione per i gruppi fragili, stabilisce una serie di obiettivi da perseguire, in particolare quello di garantire l’offerta attiva e gratuita delle vaccinazioni nelle fasce d’età e nei soggetti affetti da alcune condizioni di rischio, tra cui le persone con il diabete.
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Di Pietro, Maria Luisa, and Zoya Serebrovska. "Prenatal non invasive genetic diagnosis: clinical and ethical aspects." Medicina e Morale 55, no. 6 (December 30, 2006). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2006.336.

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Abstract:
La diagnosi prenatale (DP) è considerata quasi evento centrale in gravidanza. Oltre alle ragioni cliniche, come la disponibilità di tecniche diagnostiche che indagano la conoscenza di correlazioni tra difetti genetici e disordini morfo-funzionali, ve ne sono altre, peraltro importanti, di ordine culturale le quali inducono una massiccia richiesta di ricorso alla DP. Il rischio collegato alle procedure invasive rappresenta uno dei problemi etici della DP. Perciò, di recente si è resa disponibile una possibilità di ottenimento delle medesime informazioni sul feto e, di conseguenza, diagnostica delle malattie senza entrare a contatto diretto col feto, utilizzando soltanto un campione di sangue materno. Al contrario, una importante probabilità di danneggiare o di indurre aborto grava sulle tecnologie invasive come, ad es., nel prelievo dei villi coriali e, in misura minore, nell’amniocentesi. Sulla DP non invasiva, gli Autori presentano una sintetica analisi medica ed etica, argomentando in merito alla possibilità di evitare la trasformazione di queste tecnologie diagnostiche in strumenti di selezione eugenetica, attraverso le seguenti considerazioni: 1. la DP non invasiva dovrebbe essere eseguita solamente sotto indicazione medica; 2. il ricorso alle tecniche meno invasive dovrebbe essere riservato ai casi di dubbio (falsi positivi/negativi); 3. l’informazione sui risultati di DP dovrebbe essere completa e precisa e la coppia dovrebbe essere accompagnata anche dopo la diagnosi, mentre il medico dovrebbe lavorare con la donna/coppia tentando di spiegare che la condizione clinica del bambino non deve prevaricare mai il valore della sua vita; 4. infine, la donna o la coppia dovrebbero essere tempestivamente informate e rassicurate sulle diverse modalità di cura/assistenza e di supporto per il figlio. ---------- Prenatal diagnosis (PD) is considered as almost central event of pregnancy. Besides medical aspects, like the availability of diagnostic techniques of the knowledge of correlation between genetic defects and morphofunctional disorders, there are important cultural reasons for so intensive request of PD. The risk linked to invasive procedures of PD is one of the ethical problems concerning PD. For this reason, a possibility has been recently available to obtain the same foetal information and, consequently, to diagnose some diseases without any direct contact with foetus using only a sample of maternal blood, that is non invasive PD. On the contrary, a relevant probability to loose a chid is a considerable side effect of invasive procedure, as chorionic villous sampling or amniocentesis procedures, with different levels of risk. About this issue, the Authors present a short medical and ethical analysis of non invasive PD, arguing about the possibility to avoid the transformation of these diagnostic technologies into ulterior instruments of eugenics, through the following considerations: 1. non invasive PD should be possible only under medical indications; 2. the less dangerous invasive technologies should be apply when there is a doubt about false positive or negative results; 3. the information on the results of PD should be complete and precise, and the couple should be accompanied during post-diagnostic time, while the medical doctor should work with woman or couple trying to explain that clinical condition of the foetus would never overcome the value of his/her life; 4. finally, woman or couple should be ensured in a short time of different kinds of available care and support for child.
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