Academic literature on the topic 'Probabilità di rischio'

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Journal articles on the topic "Probabilità di rischio"

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Di Paola, Ludovica, Annalaura Nocentini, Patricia Monica Bettini, and Roberto Leonetti. "Nurse Home Visitation Program per la riduzione del rischio di maltrattamento infantile: una prima valutazione dell'intervento dell'Unità Funzionale Complessa Salute Mentale Infanzia e Adolescenza e Centri Consulenza Giovani dell'Azienda Usl Toscana Centro-Firenze." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (January 2021): 89–112. http://dx.doi.org/10.3280/mal2020-003008.

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Abstract:
Interventi di home visiting nei contesti familiari a rischio di maltrattamento sui minori sono fondamentali per ridurre i fattori di rischio e promuovere quelli di protezione. Lo studio propone una prima valutazione del programma di intervento fiorentino "Home Visiting: Percorsi di Sostegno alla Genitorialità" condotto dagli operatori dell'Azienda Usl Toscana Centro di Firenze. Hanno partecipato allo studio 20 madri. È stata condotta un'analisi retrospettiva delle cartelle cliniche e delle schede del progetto. I risultati mostrano che il 70 % delle madri non è stato segnalato per rischio di maltrattamento sui minori in seguito all'intervento e che la presa in carico tardiva costituisce un indice di rischio che aumenta la probabilità di segnalazioni per il rischio di maltrattamento. Lo studio indica la necessità che futuri interventi di home visiting tengano di conto del momento di presa in carico come fattore capace di garantire la riuscita dell'intervento e la sua efficacia.
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Tortoriello, Pamela, Giuseppina Moccia, Antonio Nigro, Alfonso Della Corte, Giuseppe Ferrucci, Rosetta Frammartino, Grazia Cioffi, et al. ""Safety Walk Round”: Giri per la sicurezza." La Sanita pubblica. Ricerca sul campo. 1, no. 1 (2020): 17–24. http://dx.doi.org/10.48268/sanita/2020/0001.1.

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Abstract:
L’obiettivo primario delle iniziative di risk management in area sanitaria è la prevenzione del cosiddetto “rischio clinico”, ossia la probabilità che un paziente subisca un qualunque «danno o disagio imputabile, anche se in modo involontario, alle cure mediche». Oggigiorno la rilevanza di questo argomento è sentitissima più che in qualunque altra epoca storica anche, e soprattutto, a causa dell’esponenziale incremento del contenzioso legale derivante da eventi avversi presumibilmente riconducibili a “malasanità”.
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Pasqualin, A. "Epidemiologia e storia naturale delle MAV cerebrali." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 1 (February 2002): 29–40. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500104.

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Abstract:
Le malformazioni artero-venose (MAV o angiomi) cerebrali rappresentano una patologia rara: 1.5–2 casi/100.000 / anno. Non vi sono dati certi sulla ereditarietà, sono stati descritti casi di incidenza familiare. Alla diagnosi di angioma cerebrale si giunge precocemente nella vita, dato che la maggioranza dei pazienti con MAV ha età compresa tra 20 e 40 anni. La presentazione clinica più frequente è costituita dall'emorragia intracranica, più spesso intraparenchimale o intraventricolare, e raramente subaracnoidea. Sintomi meno frequenti sono costituiti dall'epilessia, dalla cefalea, da un deficit neurologico progressivo. Tra gli altri sistemi di esordio, lo scompenso cardiaco è una manifestazione comune per angiomi di grosse dimensioni in etè infantile. La presenza di uno o più aneurismi associati ad una MAV intracranica non è infrequente. È stata proposta una classificazione in 4 tipi degli aneurismi associati a MAV: 1) aneurisma displasico (in sede non dipendente dalla MAV); 2) aneurisma prossimale (sul circolo di Willis, prossimale alla MAV); 3) aneurisma peduncolare (su un peduncolo vasale afferente alla MAV); 4) aneurisma intranidale. La scomparsa completa dell'angioma è un evento raro, con un totale di 65 casi documentati nella letteratura di lingua inglese al momento attuale. La teoria meglio documentata (attraverso studi seriati con risonanza) è la progressiva trombosi dell'unico scarico venoso. Ai fini del trattamento, l'aspetto più importante da valutare in un paziente con angioma cerebrale dovrebbe essere la probabilità di sanguinamento dell'angioma stesso; in altre parole, se fosse possibile stabilire un basso rischio di emorragia per un dato angioma, non sarebbe giustificato sottoporre il paziente ad un trattamento che comporti rischi più elevati. I due fattori anatomici più significativi per presentazione emorragica sono lo scarico venoso profondo e la stenosi venosa. Il rischio annuo di emorragia rimane un dato fondamentale per una decisione terapeutica. I dati più attendibili derivano da studi - prospettici o retrospettivi - condotti su larghe serie cliniche e con follow-up prolungato nel tempo. Da questi studi si ricava un rischio annuo di emorragia variabile: a) dal 1.7 al 4% per angiomi intatti al momento della diagnosi, e b) dal 2 al 3.9% per angiomi con pregressa emorragia. In un recente lavoro presentato dal nostro gruppo nel 1995 il rischio annuo di prima emorragia si attesta intorno al 2.8%, il rischio di seconda emorragia intorno al 3.5%, il rischio di terza emorragia intorno al 7.7%, ed il rischio annuo di morte rispettivamente intorno all '1.2%, 1.6% e 3%; si è notata una tendenza ad un maggior rischio di emorragia nelle MAV di volume superiore ai 20 cm3 e nelle MAV con drenaggio venoso estensivo. L'istituzione di uno studio cooperativo internazionale - con una componente retrospettiva e prospettica valutata con criteri omogenei nei differenti centri - porterebbe sicuramente ad una migliore definizione del rischio di emorragia e ad una più adeguata scelta terapeutica nei pazienti con angiomi cerebrali.
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Quaranta, Roberto, Francesco Trentini, and Claudia Villosio. "Gli effetti del COVID-19 sulla popolazione in età da lavoro straniera in Italia." MONDI MIGRANTI, no. 1 (March 2021): 61–83. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-001004.

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Abstract:
In questo lavoro si propone un'analisi delle caratteristiche occupazionali della po-polazione straniera in Italia rispetto ai cittadini nazionali, confrontando i mesi di epidemia COVID-19 con i precedenti. L'analisi si avvale dei microdati della Forze di Lavoro ISTAT fino al secondo trimestre 2020. La banca dati è arricchita dalla Indagine Campionaria sulle Professioni INAPP che permette di includere nell'analisi le caratteristiche professionali, tra cui la prossimità con i colleghi, il con-tatto con il pubblico, l'importanza di mansioni di cura e l'esposizione a malattie con le quali è costruito un indicatore sintetico di rischio di contagio da SARS-Cov-2 sul posto di lavoro. Con un modello di probabilità lineare si stimano gli effetti del COVID-19 sulla perdita dell'occupazione e sulla sospensione dell'attività lavorati-va. I risultati mostrano per gli stranieri una maggiore incidenza della perdita di oc-cupazione e una minore sospensione dell'attività nei mesi della pandemia, con ef-fetti maggiori per le donne.
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Montemagno, C., S. Castorina, S. Cavina, T. De Tommaso, F. Lanzoni, C. Tridici, and M. P. Fiorito. "Adolescente e straniero in un “mondo” di adulti." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 3 (January 26, 2018): 28–30. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1155.

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Abstract:
L'iperossaluria primaria di tipo 1 è causata da mutazioni nel gene codificante per l'enzima L-alanina-gliossilato amino transferasi (AGT), che è espresso nel fegato. La trasmissione avviene con modalità autosomica recessiva: i genitori sono portatori sani della mutazione (e spesso non sanno di averla, soprattutto se non ci sono familiari affetti), mentre ciascun figlio della coppia ha il 25% di probabilità di essere malato. Esiste anche un secondo tipo della malattia (iperossaluria primaria di tipo 2), causato dalla carenza di un altro enzima, la D-glicerato deidrogenasi, e un terzo tipo (iperossaluria di tipo 3), identificato piú di recente e causato dal difetto del gene DHDPSL. Sulla base dell'osservazione clinica ed eventualmente della storia familiare, la diagnosi di iperossaluria primaria può essere formulata grazie a test di laboratorio (misurazione dell'ossalato di calcio nelle urine e nel sangue) e analisi genetica, con ricerca delle mutazioni nel gene coinvolto. La diagnosi e il trattamento precoci sono in grado di ridurre il rischio di evoluzione verso l'IRC e verso complicanze gravi come l'ossalosi sistemica. L'articolo riguarda un caso clinico che ha coinvolto il gruppo infermieristico che ha modificato l'approccio e la presa in carico di un adolescente in un “mondo” di adulti. (sian) (nursing)
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Spaziante, Ermenegildo. "L’aborto provocato: dimensioni planetarie del fenomeno." Medicina e Morale 45, no. 6 (December 31, 1996): 1083–134. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.893.

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Abstract:
La concentrazione del dibattito sulla liceità etica dell’aborto terapeutico espone al rischio di trascurare la realtà molto più consistente e diffusa dell’abortività provocata volontariamente e legalmente non per ragioni mediche, ma per libera opzione personale (aborto volontario), o per il controllo demografico delle nascite (aborto sociale). L’autore con questo studio si propone di fornire una visione globale del fenomeno abortivo su basi essenzialmente statistiche che consenta una migliore conoscenza delle dimensioni epidemiologiche e dell’estensione planetaria dell’abortività provocata così da evidenziarne il rapporto sia con l’evoluzione demografica sia con le prospettive di contenimento e prevenzione. La pratica abortiva è di fatto una acquisizione del costume corrente in ampi strati della popolazione in molti Paesi, mentre è sovente coperta in altri Paesi da un silenzio ingiustificato, ma significativo. Con ogni probabilità - ritiene l’autore - l’evoluzione culturale porterà ad evidenziare sempre più il carattere rozzo e disumano dell’aborto, come si è verificato per altri problemi sociali. La conoscenza oggettiva del problema medico e sociale dell’aborto indotto è auspicabile che solleciti normative e programmi tesi al suo massimo contenimento ed alla sua eliminazione; ma si tratterà di un’evoluzione lenta, progressiva e determinata ancor prima che dalle norme di legge emanate, dalla maturazione della coscienza civile, morale e sanitaria delle popolazioni.
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Torrieri, Francesca, Federica Cadamuro Morgante, and Alessandra Oppio. "The social discount rate in cost-benefit analysis for flood risk management: reasoning on the intertemporal preferences." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 103–22. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212908.

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Abstract:
About the Flood Risk Management Plans (PGRA) the European Community (DIR. 2007/60; Regulation No. 1303/2013) introduces the need to provide an assessment of the prevention and mitigation measures for the hydraulic risk through a Cost-Benefit Analysis (CBA), (Cohesion Fund, 2014-2020). Indeed, the CBA helps identifying a priority ranking of structural and non-structural interventions to be implemented so to reduce the probability of flooding and the negative consequences for human health, the environment, cultural heritage and economic activities. In Cost-Benefit Analysis (CBA) application, the Social Discount Rate (SDR) covers a fundamental role in revealing the intergenerational concern and the willingness to pay for environmental protection and debt inheritance of a society into a specific territorial-time dimension. In particular, scientific research on the hydraulic risk area like the national and international guidelines demonstrates no agreement about the methodologies for estimating the SSS and the (SSS) value adopted in different territorial contexts. For this reason, this paper aims at investigating literature debates about SDR effectiveness on a value-based assessment and how it is applied in CBA analysis dealing with intergenerational environmental costs redistribution and human heath protections. The theoretical explanation is supported by applying CBA analysis to the real case study of Olbia city, where relevant flood events occurred in the last fifty years and, in particular, the last one in 2013, causing significant losses in economic welfare and human lives. First results from the empirical application show how the choice of the SSS and the time-frame of the interventions have a strong impact on the effectiveness of the strategic decisions from a social point of view. In particular, these two factors' influence is more evident in long-term scenarios due to intertemporal prices' cumulative and multiplicative effects, which reduce future values such as environmental and social benefits if discounted to date. Nell’ambito dei Piani di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA), la Comunità Europea (Dir. 2007/60; Regulation No. 1303/2013) ha introdotto la necessità della valutazione delle misure di prevenzione del rischio alluvioni sulla base di una Analisi Benefici-Costi (ACB), al fine di individuare una graduatoria di priorità degli interventi strutturali e non strutturali da attuarsi per ridurre la probabilità di inondazione e le conseguenze negative per la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche. Rispetto all’applicazione dell’ACB, la stima del Saggio Sociale di Sconto (SSS) rappresenta uno degli aspetti più critici per esprimere il valore delle preferenze intertemporali, la disponibilità a pagare per la tutela dell’ambiente e la qualità della vita, nonché il peso attribuito all'eredità del debito futuro intergenerazionale in una specifica dimensione spazio-temporale. In particolare, le applicazioni al settore del rischio idraulico così come le linee guida nazionali e internazionali mostrano come non vi sia ancora una convergenza di opinioni sulle metodologie da applicare per la stima del SSS e sul valore da adottare in differenti contesti territoriali. A partire da un’analisi della letteratura sul ruolo del SSS nelle ACB applicate al settore della prevenzione del rischio idraulico, il presente articolo propone un quadro ampio di casi di studio in differenti contesti geografici, che sottopone a una riflessione critica in merito agli aspetti teorici e operativi. Le riflessioni teoriche sono poi sperimentate attraverso un’applicazione dell’ACB alla città di Olbia, dove si sono verificate grandi alluvioni negli ultimi cinquant'anni, l'ultima delle quali nel 2013, che hanno causato perdite significative in termini di benessere economico e vite umane. I primi risultati ottenuti mostrano come la scelta del SSS, così come la temporalizzazione degli interventi, sia determinante per l’efficacia delle scelte dal punto di vista sociale, soprattutto in scenari di lungo periodo, a causa dell’effetto cumulato e moltiplicativo dei prezzi intertemporali che porta a ridurre i valori futuri, quali per esempio i benefici ambientali e sociali, se scontati all’attualità.
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De Corso, E., G. Bastanza, V. Di Donfrancesco, M. L. Guidi, G. Morelli Sbarra, G. Passali, A. Poscia, C. de Waure, G. Paludetti, and J. Galli. "Riduzione volumetrica dei turbinati inferiori con radiofrequenze: risultati clinici a lungo termine." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 3 (May 2016): 199–205. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-964.

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Abstract:
Lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare i risultati a lungo termine della procedura di riduzione volumetrica dei turbinati inferiori mediante radiofrequenze (RVTR). Abbiamo eseguito una valutazione prospettica longitudinale a lungo termine di 305 pazienti affetti da rinite (114 allergici e 191 non allergici) refrattari alla terapia medica e sottoposti a intervento di RVTR (gennaio 2004 - dicembre 2010). I pazienti sono stati seguiti per un Follow-up medio di 39,70±19,41 mesi (minimo-24, massimo-60 mesi) e sono stati valutati mediante la somministrazione del questionario NOSE-scale prima e dopo l’intervento a distanza di un mese e successivamente ogni anno per 5 anni. I pazienti sono stati considerati affetti da recidiva durante il periodo di follow-up in caso di ricomparsa dei sintomi con un aumento del punteggio totale del NOSE scale di almeno il 75% e necessità di riassumere trattamenti medici. La ricorrenza è stata valutata mediante analisi di sopravvivenza con il metodo di Kaplan-Meyer. Complessivamente abbiamo documentato una buona soddisfazione dei pazienti per quanto riguarda la procedura, con un elevato controllo del dolore e poche complicanze. Nel post-operatorio abbiamo avuto un significativo miglioramento di ostruzione nasale e respirazione orale vicariante (p < 0,05). Dopo 36 mesi abbiamo osservato un peggioramento dei sintomi, in particolare, dopo 36 mesi con un progressivo crescente tasso di recidive significativamente più elevato nei pazienti allergici rispetto a quelli non-allergici (p < 0,05). Abbiamo anche osservato una leggera diminuizione della soddisfazione generale dei pazienti. Il nostro studio conferma la buona tollerabilità da parte dei pazienti della procedura di decongestione dei turbinati inferiori con radiofrequenze con un basso rischio di complicanze. I nostri dati confermano inoltre una buona efficacia a lungo termine nella maggior parte dei pazienti per almeno 36 mesi dopo l’intervento con una probabilità di rimanere liberi da recidiva in questo periodo sempre superiore a 0,8. Nei mesi successivi si assiste a una progressiva riduzione del beneficio clinico in particolare nei pazienti allergici, con una differenza statisticamente significativa rispetto ai pazienti non allergici (p < 0,05).
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Zaccaria, Daniele. "La disoccupazione dei lavoratori ultracinquantenni in Europa: fattori di rischio e probabilitŕ di uscita." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 126 (May 2012): 39–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-126003.

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Abstract:
In Europa la disoccupazione tra i lavoratori anziani č un fenomeno ancora marginale che colpisce in particolare i meno istruiti e i lavoratori con scarse competenze inseriti nei settori produttivi tradizionali. Sperimentare la disoccupazione in etŕ avanzata perň aumenta il rischio di rientrare nel mercato del lavoro con forme contrattuali atipiche e precarie.
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Miceli, Renato, Igor Sotgiu, and Giorgia Molinengo. "Preoccupazione, probabilitŕ di accadimento e comportamenti preventivi rispetto al rischio alluvionale in una zona di montagna." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (December 2011): 125–40. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-001007.

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Abstract:
Tramite un questionario strutturato e stata rilevata la preparazione ai disastri, la preoccupazione e la probabilitŕ di accadimento per un evento alluvionale, intervistando un campione di 407 persone residenti in 9 comuni della Valle del Lys (Valle d'Aosta). Le analisi descrittive mostrano una relazione diretta fra la valutazione della probabilitŕ di accadimento e la preoccupazione; fra quest'ultima e l'adozione di comportamenti preventivi e ulteriori relazioni con alcune caratteristiche socio-demografiche ed esperienziali degli intervistati. Le analisi multivariate, inoltre, evidenziano come la preparazione ai disastri sia positivamente associata alla preoccupazione, ma non alla valutazione della probabilitŕ di accadimento.
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Dissertations / Theses on the topic "Probabilità di rischio"

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Mancini, Martina. "Analisi e gestione del rischio di credito tramite modelli strutturali e credit default swap." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14660/.

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Abstract:
In questo elaborato è stato realizzato uno studio delle dinamiche del rischio di credito in una rete economica. Il rischio di credito rappresenta uno dei rischi di più difficile definizione e quantificazione; tuttavia negli ultimi decenni tali argomenti sono stati affrontati in letteratura e sono stati proposti diversi modelli per la stima del rischio di insolvenza. Questo lavoro di tesi focalizza l'attenzione sull'approccio strutturale. In particolare vengono analizzati due studi: un modello di first passage time con frontiera di default costante e un modello con frontiera di default definita da una funzione deterministica del tempo. L'analisi del rischio di credito viene effettuata in vista di una gestione dello stesso attraverso derivati creditizi, come i credit default swaps. Dall'applicazione dei modelli per la valutazione di questi derivati si possono effettuare stime e osservazioni con lo scopo di prevedere e controllare il rischio di insolvenza.
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Colantonio, Samuele. "Valutazione della fragilità dei serbatoi di stoccaggio soggetti a venti estremi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24617/.

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Abstract:
L'obiettivo di questo lavoro è presentare un approccio per la valutazione del rischio NaTech dovuto a venti estremi, e nello sviluppo di funzioni di vulnerabilità che possono essere utilizzate nell'analisi delle prestazioni e nella progettazione di serbatoi di stoccaggio. Per raggiungere tale scopo, la metodologia proposta è strutturata in tre fasi principali: (i) caratterizzazione del serbatoio, (ii) caratterizzazione del pericolo e definizione di possibili scenari accidentali e (iii) definizione di equazioni di stato limite e stima della probabilità di danno. Questo studio si concentra sull'analisi di serbatoi verticali, cilindrici e non pressurizzati per lo stoccaggio di liquidi. Al fine di valutare eventuali danni, viene presentato un modello idealizzato della struttura, basato sulle sue caratteristiche principali. Questa caratterizzazione si basa sugli standard americani API-650 e API-620, utilizzati in tutto il mondo per la progettazione e la verifica dei serbatoi di stoccaggio nell'industria petrolchimica. Ai fini del confronto, le funzioni di rischio sono state applicate a tre casi studio italiani particolarmente proni agli effetti di venti estremi: la Regione Emilia-Romagna, la Regione Puglia e la Regione Veneto.
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PETROLATI, ALESSANDRA. "La sede non influenza la probabilità di ablazione completa precoce, di recidiva locale e di sopravvivenza in 164 pazienti con 182 piccoli epatocarcinomi (< 4 cm) trattati con terapia laser per cutanea: analisi retrospettiva." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1132.

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Abstract:
L’ablazione laser percutanea (PLA) è stata proposta come trattamento efficace nell’ottenere un’ablazione completa di piccoli epatocarcinoma (<4cm). Tuttavia, non ci sono dati riguardo l’efficacia della PLA nel trattamento di lesioni cosiddette ad “alto rischio”. Obiettivo. Valutare se le cosiddette lesioni a rischio (vicine a strutture vitali) hanno un impatto sulla probabilità di ablazione completa, di recidiva locale e di sopravvivenza complessiva in pazienti con piccolo HCC trattato con PLA ecoguidata Materiali e Metodi. 182 piccoli HCC in 164 pazienti cirrotici sono stati trattati con PLA sotto guida ecografica tra il 1996 ed il 2008. Centosei pazienti (52M/54F; età media 69 anni) avevano 116 HCC (diametro medio 2.7 cm ; range 0.8- 4.0 cm ), sia con crescita esofitica o situati a meno di 1cm dalla capsula epatica o da strutture vitali (Gruppo ad alto rischio). Cinquantotto pazienti (38M/20F, età 68anni) avevano 66 HCC (diametro medio 2.4 cm ; range 0.8- 4.8 cm ) situati in sedi non ad alto rischio (gruppo a basso rischio). Curve di sopravvivenza sono state calcolate mediante lo stimatore di Kaplan-Meier e confrontate mediante il Log-Rank test. L’analisi multivariata è stata condotta mediante il modello di Cox. Risultati. L’ablazione completa iniziale non ha mlostrato differnze significative nei due gruppi ( 96.5 % vs 92.4%) (p= .497). La mediana di follow-up complessivoè stata di 81 mesi. Per I pazienti che hanno ottenuto un’ablazione completa, il tempo mediano di recidiva locale stimato è stato di 84 mesi nel gruppo ad alto rischio e di 134 in quello a basso rischio. La sede non ha mostrato un effetto significativo sulla probabilità di recidiva locale (p= .53) sia all’aalisi univariata che multivariata. L’analisi secondo il modello di Cox ha mostrato che il diametro massimo della lesione è l’unico fattore predittivo di recidiva locale (p= .01). la sopravvivenza complessiva non differisce in maniera significativa tra i due gruppi (p= .374) e la sopravvivenza a 1, 3- e 5-anni è stata dello 0.90 (s.e.=0.029), 0.54 (s.e.=0.053) e 0.33 (s.e.=0.054) nel gruppo ad alto rischio e dello 0.95 (s.e.=0.030), 0.66 (s.e.=0.070) e 0.33 (s.e.=0.074) nel gruppo a basso rischio. All’analisi multivariata la sede non ha mostrato un impatto sulla sopravvivenza statisticamente significativo. Conclusioni. La sede ad alto rischio di piccolo epatocarcinomi trattati con PLA sotto guida ecografica non influenza in maniera significativa la sopravvivenza ed il tempo di recidiva locale di questi pazienti.
Background. Percutaneous laser ablation (PLA) has been proposed as an active treatment in patients with hepatocellular carcinoma with a significant activity in inducing complete ablation in HCC <4cm,. However, to date no data reported using PLA in treating lesions at high-risk located. Aim. To evaluate if the so-called high-risk location (e.g. close to vital structures) affects initial complete ablation rate, local recurrence rate and overall survival in cirrhotic patients with small hepatocellular carcinoma (HCC) treated with US-guided percutaneous laser ablation (LA) Materials and Methods. 182 small HCC nodules in 164 cirrhotic patients were treated by US-guided PLA (USg-PLA) between 1996 and 2008. One hundred six patients (52M/54F; mean age 69 yrs) had 116 HCC nodules (mean diameter 2.7 cm ; range 0.8- 4.0 cm ), either with exophytic growth or located <1cm from the liver edge or vital structures (high-risk group). Fifty eight patients (38M/20F, age 68yrs) had 66 HCC tumors (mean diameter 2.4 cm ; range 0.8- 4.8 cm ) located in not high-risk sites (low-risk group). Survival curves obtained via the Kaplan-Meier method were compared using the Log-Rank test. Multivariate analysis was based on Cox model. Results. The initial complete ablation did not significantly differ between the two groups ( 96.5 % vs 92.4%) (p= .497). The overall median follow-up was 81 months. For patients who achieved a complete response, the estimated local recurrence median time was 84 months in the low-risk group and 132 months in the high-risk group. Location did not significantly affect local recurrence free survival (p= .53) at both univariate and multivariate analysys after adjusting for diameter and tumour histology. Results by Cox model suggest the maximum diameter as the only significant predictor of local recurrence (p= .01). The overall survival did not differ significantly between the two groups (p= .374) and the 1-, 3- and 5-yr survival probability was 0.90 (s.e.=0.029), 0.54 (s.e.=0.053) and 0.33 (s.e.=0.054) in the high-risk group and 0.95 (s.e.=0.030), 0.66 (s.e.=0.070) and 0.33 (s.e.=0.074) in the low-risk one. At multivariate analysis location turned out not to be a significant predictor of overall survival. Conclusion. High-risk location of small HCC nodules treated with USg-PLA seems not to affect complete tumor ablation rate, local tumour recurrence rate and patients’ survival.
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Valentini, Gaia. "Analisi del processo di sviluppo nuovo prodotto in un azienda metalmeccanica: il caso Irsap." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
L’elaborato ha come oggetto lo studio del processo di sviluppo nuovo prodotto e la sua applicazione pratica nel contesto di un’azienda metalmeccanica, come quella di IRSAP S.p.a.. In particolare, attraverso questo studio si vuole dare una visione pratica della procedura di sviluppo nuovo prodotto propria di IRSAP tramite una sua applicazione nell’ambito di sviluppo di un nuovo radiatore. In seguito si amplierà e approfondirà questa procedura tramite un’analisi e gestione dei rischi di progetto creata con le tecniche di Project Management. Tramite questo strumento si vuole dare una visione più strutturata e dettagliata del metodo di gestione dei progetti: identificando, analizzando e gestendo i rischi associati a essi è, infatti, possibile anticipare gli eventi sfavorevoli che possono influire sugli obiettivi di progetto.
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FODERI, CRISTIANO. "Analisi dell’applicazione dell’algoritmo di massima entropia allo studio della distribuzione potenziale del rischio di incendi boschivi." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1036398.

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Abstract:
Analisi comparativa delle prestazioni dell'algoritmo di massima entropia applicato a tre casi di studio, a differenti scale geografiche, nello studio della distribuzione del rischio di incendio boschivo. Lo studio è stato sviluppato al fine di mettere in luce i punti di forza e le debolezze dell'applicazione della metodologia in relazione alla dimensione campionaria, alla risoluzione spaziale dei predittori ambientali, ai sistemi di selezione delle variabili e alla determinazione dei fattori predisponenti il rischio di incendio.
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