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Bianchi, Giovanna. "Tecniche costruttive e forme di potere nella Toscana sud-occidentale (secc. VIII-XIV)." Arqueología de la Arquitectura, no. 4 (December 30, 2005): 47. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2005.75.

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Abstract:
Nell’articolo si tratta l’analisi delle tecniche murarie desunta da dati provenienti da ampi progetti di indagine archeologica svolti in ambito rurale nella Toscana occidentale dalla metà degli anni Novanta dello scorso secolo ad oggi. Nel testo si esaminano i cambiamenti dei modi di edificare a partire dall’edilizia in legno dei primi abitati di altura di VII-VIII secolo, sino agli insediamenti più strutturati di seconda metà VIII e IX secolo, caratterizzati da un primo uso della pietra e dalla presenza di maestranze specializzate. In seguito si analizza la più complessa organizzazione del ca
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Sondel, Janusz. "PRAWO RZYMSKIE JAKO PODSTAWA PROJEKTÓW KODYFIKACYJNYCH W DAWNEJ POLSCE." Zeszyty Prawnicze 1 (January 27, 2017): 47. http://dx.doi.org/10.21697/zp.2001.1.03.

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Abstract:
Ił DIRITTO ROMANO QUALE BASE NEI PROGETTI DI CODIFICAZIONE NELL’ANTICA POLONIATra i diversi settori, ove si puó constatare l’influsso del diritto Romano sul diritto dell’antica Polonia, e necessario ricordare inanzi tutto l’utilizzo di questo diritto quale materia prima nei tentativi di codificazione del diritto polacco. Questi tentativi non diedero tuttavia grandi risultati, il che fece si che praticamente 1’unica codificazione compredente il complesso del diritto in Polonia, prima della sua spartizione, fossero costituiti dagli Statuti di Casimiro il Grande, risalenti alla metà del XIV secol
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Alessio, Gian Carlo. "L'ars dictaminis nel Quattrocento italiano: eclissi o persistenza?" Rhetorica 19, no. 2 (2001): 155–73. http://dx.doi.org/10.1525/rh.2001.19.2.155.

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Abstract:
Con particolare riferimento alle norme tramandate dai manuali composti tra la seconda meta dell'XI secolo e la fine del Quattrocento vengono individuate ed esaminate nel loro manifestarsi in testi rappresentativi del genere le linee di sviluppo dell'ars dictaminis. Questo consente di accertare che nel XV secolo l'ars dictaminis mantiene ancora un ruolo primario non solo come normativa per la scrittura dell'epistola ma anche come corpus di regole riferibili alla composizione di qualsiasi testo, scritto ed orale; in questo periodo la normativa contenuta nei trattati si compone di una mescolanza
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Meloni, Maria Giuseppina. "Ordini religiosi e politica regia Nella Sardegna catalano-aragonese della prima metà del XIV secolo." Anuario de Estudios Medievales 24, no. 1 (2020): 831. http://dx.doi.org/10.3989/aem.1994.v24.1002.

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Abstract:
Le roi catalan Jacques II et son fils, l’Infant Alphonse, en entrepre­nant la conquête de la Sardaigne pisane, croyèrent de fondamentale impor­tance obtenir l'appui du clergé local. La documentation retrouvée dans les Archives de la Couronne d'Aragon met en évidence le considérable rôle attribué par les souverains catalano-aragonais aux Ordres Mendiants, sur­tout Franciscains et Dominicains, comme véhicule pour la catalanization de l’île, et les efforts faits pour s'en assurer la fidélité. La documentation démontre, en outre, comme l'occupation catalano-aragonaise marque le déclin définitif de
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d'Arcangelo, Potito. "La signoria composita. Poteri signorili a Montevergine dalle origini all'età sveva (seconda metà del XII secolo - prima metà del XIII secolo)." SOCIETÀ E STORIA, no. 140 (May 2013): 227–63. http://dx.doi.org/10.3280/ss2013-140001.

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Mihaljcic, Rade. "Mljet kao bastina kotorske vlastele." Zbornik radova Vizantoloskog instituta, no. 41 (2004): 387–97. http://dx.doi.org/10.2298/zrvi0441387m.

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Abstract:
(italijanski) L'isola di Mljet, ehe si trovava all'interno dello stato dei Nemanji?, apparteneva, comunque, al Comune di Dubrovnik durante la seconda meta del XIV secolo. Prima l'isola era considerata corne patrimonio d?lia nobilt? di Kotor. Lo zar Uros il 10 aprile 1357 aveva concesso Mljet alla nobilt? di Kotor ossia a Basilio Barincelo Bivolicic e Trifone Michovic Bucic. Due settimane dopo in base ad una richiesta degli ambasciatori di Dubrovnik, lo zar Uros eman? un altro editto per Mljet. L'editto dello zar Uros alla nobilt? di Kotor ? stato tradotto all'inizio del XVII secolo nella lingu
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Condorelli, Orazio. "Prima del 1054: centri e periferie, universitalitá e particolaritá nel diritto della chiesa al tempo di San Simeone di Siracusa Treviri (1035)." Revista Española de Derecho Canónico 77, no. 188 (2020): 105–51. http://dx.doi.org/10.36576/summa.130955.

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Abstract:
San Simeone fu un monaco bizantino di origine siciliana che concluse la propria vita a Treviri, dove la sua memoria è venerata dall’anno della sua morte (1035). La storia della sua vita mostra l’intensità dei processi di comunicazione tra la Chiesa latina e la Chiesa bizantina agli inizi del secolo XI, ed è presa come il punto di inizio di uno studio sulla configurazione del sistema giuridico della Chiesa latina tra la fine del primo Millennio e i primi decenni del secondo. La ricerca concentra quindi l’attenzione sull’esperienza istituzionale della «Chiesa imperiale», articolata intorno ai du
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Pedrocchi, Anna Maria. "IL CAPOLAVORO DI UN ARGENTIERE ROMANO:I QUARANTA MARTIRI DEL BRASILE." ARTis ON, no. 9 (December 26, 2019): 171–78. http://dx.doi.org/10.37935/aion.v0i9.248.

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Abstract:
In questo testo presenterò e discuterò un pezzo mai studiato prima: una metà del diciassettesimo secolo medaglione romano raffi gurante “I 40 martiri del Brasile”, realizzato in bassorilievo d’argento, quello appartiene alla SS. Nome della chiesa di Gesù a Roma.
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Russo, Saverio. "I Rinuccini nel Regno di Napoli. Prime linee di ricerca." SOCIETÀ E STORIA, no. 176 (August 2022): 240–79. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-0176003.

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Abstract:
Il saggio si occupa di un'importante famiglia del patriziato fiorentino, estinta a fine Ottocento, i Rinuccini. Di essa si ricostruiscono le attività economiche nel Regno di Napoli e la gestione del piccolo feudo appenninico di Baselice, ora in provincia di Benevento, dalla prima metà del Seicento fino all'eversione della feudalità e alla dismissione del patrimonio immobiliare da parte di Pier Francesco Rinuccini. Attraverso una prima analisi della ricca documentazione presente nel fondo della famiglia, conservato nell'archivio Corsini, si ricostruisce, in particolare, l'attività imprenditoria
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Segagni Malacart, Anna. "Incidenze Transalpine nell'architettura Padana della prima metà del secolo XI." Hortus Artium Medievalium 3 (January 1997): 141–47. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.2.305106.

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Silva, Gisele Batista da. "Il ruolo delle riviste letterarie italiane nella prima metà dell’Ottocento." Revista Italiano UERJ 11, no. 1 (2021): 22. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2020.57414.

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Abstract:
In questo saggio analizziamo la creazione, lo sviluppo e il ruolo di alcune riviste letterarie italiane sorte nella prima metà del XIX secolo, tra le quali si distaccano Biblioteca Italiana, Il Conciliatore e Antologia. Nel nostro studio mettiamo in evidenza le relazioni politiche e culturali tra i loro fondatori e i vari interlocutori e consideriamo altresì la partecipazione e il contributo di queste riviste alla diffusione della questione romantica o alla critica della stessa – questione particolarmente dibattuta nella Italia di quegli anni. Esaminiamo inoltre l’influenza esercitata da quest
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Łapiński, Józef. "Stanowisko prawne Zakonu Klarysek w Polsce do Soboru Trydenckiego." Prawo Kanoniczne 32, no. 1-2 (1989): 173–222. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1989.32.1-2.10.

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Abstract:
Le clarisse in Polonia sono arrivate nella prima metà del tredicesimo secolo. Esse sono l’ordine contemplativo ed all‘inizio della loro vita in Polonia hanno avuto tre suore polacche beate: Salomea a Cracovia, Kinga fondatrice del monastero a Stary Sącz e Jolanta fondatrice del monastero a Gniezno, Fino al Concilio di Trente le clarisse erano sotto la giurisdizione dei provinciali francescani. Dopo il Trento i monasteri di Cracovia e di Stary Sącz sono stati riformati da Radziwiłł cardinale di Cracovia e perciò nella seconda metà del sedicesimo secolo e sopra elancati monasteri sono stati pass
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Brazzoduro, Andrea. ""Se un giorno tornasse quell'ora".La nuova sinistra tra eredità antifascista e terzomondismo." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 296 (August 2021): 255–75. http://dx.doi.org/10.3280/ic296-oa3.

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Abstract:
Questo articolo propone un'inedita genealogia della nuova sinistra in Europa occidentale tra la metà degli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta. Discostandosi dalle interpretazio-ni correnti, riafferma l'importanza storica della Guerra d'indipendenza algerina (1954-62), e più in generale del terzomondismo, nella genealogia delle nuove culture politiche che si svi-lupparono nei global 1960s. Una generazione di militanti si riappropriò della memoria della Resistenza declinandola in un registro non semplicemente difensivo ma attivante, sovrappo-nendo il mito della "Resistenza tradita" all
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Pezzini, Elena. "Questioni sulle produzioni ceramiche palermitane tra fine XII e XIV secolo: un confronto tra fonti scritte e dato ceramico." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 1 (May 2021): 28–37. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-001003.

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Abstract:
Si affrontano alcune questioni relative alle produzioni ceramiche bassomedievali di Palermo provando a mettere a confronto fonti documentarie, fonti archeologiche e dato ceramologico per fasce cronologiche. I dati analizzati coprono un arco cronologico (fine XII-prima metà XIV secolo) che vede la trasformazione della Palermo plurilingue con una corposa popolazione islamica e arabofona in una città cristiana e prevalentemente latina, queste trasformazioni si riflettono anche sulle produzioni ceramiche. Parole chiave: Palermo, produzione ceramica, normanni, svevi, bassomedioevo
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Russo, Eugenio. "La scultura della seconda metà del IV secolo d.C." Acta ad archaeologiam et artium historiam pertinentia 30 (February 20, 2019): 249–308. http://dx.doi.org/10.5617/acta.6874.

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Abstract:
Si parte dalla scultura di Costantinopoli, che assume una propria identità non con Teodosio I come si pensa comunemente, ma con il nipote Teodosio II: la scultura di carattere mitologico, grazie alla statuetta di Cristo del Museo Nazionale Romano e alla statua di Valentiniano II, da Afrodisia, può essere attribuita, unitamente alla produzione “cristiana”, a maestranze afrodisiensi attive nella capitale. Maestranze di Afrodisia che contemporaneamente hanno lavorato a Roma: non solo per soggetti pagani, ma pure per a statuetta diCristo e per sarcofagi cristiani (come quello di Giunio Basso), tra
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Bartolozzi, Giuseppe. "Origene e il dibattito sulla divinità del Logos nella prima metà del secolo III." Augustinianum 50, no. 1 (2010): 61–82. http://dx.doi.org/10.5840/agstm20105013.

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Maestri, Diego. "Comacchio e i suoi ponti." Boletín de Arte, no. 34 (November 18, 2017): 161–78. http://dx.doi.org/10.24310/bolarte.2013.v0i34.3544.

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Abstract:
La città di Comacchio, a trenta chilometri a nord di Ravenna, essendo sorta all’interno di una vasta zona di Valli da Pesca, è rimasta isolata dalla terraferma fino alla metà del secolo XIX. Alla devoluzione del Ducato di Ferrara alla Santa Sede (1598), la Città di Comacchio, le sue saline e le sue Valli da Pesca sono state sfruttate dalla Reverenda Camera Apostolica per circa due secoli. Nella prima metà del secolo XVII, per volontà di alcuni illuminati cardinali Legati di Ferrara, la città di Comacchio ha visto la realizzazione di importanti interventi urbani e territoriali, tra cui la costr
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Rigo, Antonio. "Autografi, manoscritti e nuove opere di Giuseppe Kalothetos (metà del XIV secolo)." Revue d'Histoire des Textes 12 (January 2017): 107–39. http://dx.doi.org/10.1484/j.rht.5.112809.

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Cerino, Badone Giovanni. "La cultura della guerra. Sapere teorico e sapere empirico nel mondo militare del XVII secolo." SOCIETÀ E STORIA, no. 136 (July 2012): 277–98. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-136002.

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Abstract:
Se percorriamo gli scaffali di una ideale biblioteca militare europea della prima metÀ del XVII secolo possiamo trovare numerosi testi legati al periodo classico. I trattati militari, sia quelli di "arte militare" che quelli dedicati alle armi, furono in realtÀ piů strumenti di propaganda che effettivi manuali di addestramento e preparazione per la guerra. Essi compongono una vastissima biblioteca ma in realtÀ sappiamo veramente poco di quanto gli ufficiali leggessero questi testi. I libri di tattica e storia militare potevano essere sia voluminosi messaggi cartacei, destinati a celebrare un e
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Balossino, Simone. "Un territorio conteso : l’espansione del comune di Avignone nelle aree extracittadine (prima metà del secolo xiii)." Mélanges de l'École française de Rome. Moyen Âge, no. 123-2 (December 15, 2011): 397–416. http://dx.doi.org/10.4000/mefrm.629.

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Sárközy, Péter. "Fortuna e traduzione delle opere letterarie italiane in Ungheria." Italianistica Debreceniensis 25 (March 29, 2020): 20–35. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2019/5552.

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Abstract:
La critica letteraria, sia in Ungheria che in Italia, ha prestato grande attenzione alla fortuna e all'irradiazione della letteratura italiana in Ungheria, basti pensare ai tredici volumi, frutto della collaborazione scientifica della Fondazione Giorgi Cini di Venezia e dell'Accademia ungherese delle scienze. L'articolo mira a offrire un'ampia panoramica del successo della letteratura italiana in Ungheria, soprattutto attraverso le traduzioni. L'articolo esamina i vari periodi storici e i movimenti letterari che hanno caratterizzato i contatti letterari tra i due paesi. Fino alla seconda metà
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Bertini, Ferruccio. "Il corpo della volpe e del lupo nelle miniature del codice Leidense di Ademaro di Chabannes." Reinardus / Yearbook of the International Reynard Society 25 (December 31, 2013): 28–35. http://dx.doi.org/10.1075/rein.25.03ber.

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Abstract:
Il monaco Ademaro di Chabannes, vissuto, tra la fine del X e la prima metà dell’XI secolo tra il monastero di Saint-Cybard ad Angoulême e quello di Saint-Martial a Limoges, è autore delle 67 favole esopiche di origine prevalentemente fedriana contenute nei ff. 195-203v del ms. Leiden, Bibliotheek der Rijksuniversiteit, Voss. Lat. 8° 15 (sec. XI). Di mano dello stesso Ademaro sono anche le illustrazioni che su questo codice accompagnano il testo dei singoli apologhi, intersecandosi disordinatamente a esso. L’A. si concentra in particolare sulle raffigurazioni delle favole 28 e 40, che hanno ent
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Carocci, Sandro. "Le comunalie di Orvieto fra la fine del XII e la metà del XIV secolo." Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes 99, no. 2 (1987): 701–28. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.1987.2930.

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Berg, Sven. "The House of Nobility Revisited: Benchmen Elections and Subgroup Voting Power*." Journal of Public Finance and Public Choice 9, no. 2 (1991): 95–106. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345289.

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Abstract:
Abstract Viene esaminato, dal punto di vista probabilistico, il potere di voto, nell’ambito del sistema parlamentare svedese del secolo scorso.Nella prima metà del secolo decimonono, la Camera della Nobiltà, nella quale era applicato il metodo di votazione doppiamente indiretto, fornisce esempi interessanti di situazioni in cui un gruppo di persone determinato e coesivo esercita una sproporzionata influenza sul risultato delle elezioni in un’assemblea. I casi esaminati sono due: quello degli «Indipendenti», che nel 1823 formarono un gruppo del tipo «caucus»; e il caso in cui nel 1840 l’opposiz
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Toroš, Anna. "Le figure femminili nella poesia slovena e italiana su Trieste della prima metà del XX secolo." Quaderni d'italianistica 35, no. 1 (2015): 135–48. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v35i1.22356.

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Abstract:
Argomento del presente contributo è quel segmento della poesia slovena e italiana su Trieste della prima metà del XX secolo in cui hanno trovato espressione le figure femminili. A seconda del modo in cui queste figure sono rappresentate, la maggior parte può essere inserita in uno dei due gruppi: quello realistico oppure quello simbolico. Nel primo gruppo, cioè quello di rappresentazione realistica, troviamo delle descrizioni di donne triestine che sono legate alla Trieste asburgica oppure alla Trieste interbellica, ma che in entrambi i casi appartengono alle classi sociali più povere. Spesso
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Lorenzi, F. "Breve Storia del Metodo Gemellare 2 - Le Attuali Formulazioni del Metodo." Acta geneticae medicae et gemellologiae: twin research 47, no. 1 (1998): 57–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0001566000000386.

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Abstract:
Il termine LISREL e l'acronimo di LInear Structural RELationship ed è nato inizialmente come nome di un software messo a punto dallo svedese Karl Joreskog e dai suoi collaboratori nei primi anni '70 per stimare, col metodo della massima verosimiglianza, i coefficienti strutturali dei modelli basati su sistemi di equazioni strutturali.Tali modelli, nella elaborazione tramite il LISREL, rappresentano la sistemazione logica, prima ancora che statistica o computeristica, di tecniche di analisi multivariata le cui prime proposte risalgono all'ininzio del secolo; riconducendo ad un unico modello che
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Mauri, Antonella. "Il re soldato. L’immagine di Vittorio Emanuele III nella prima metà del XX° secolo a." Italies, no. 19 (October 1, 2015): 159–80. http://dx.doi.org/10.4000/italies.5204.

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Musiani, Elena. "Marco Minghetti: una prospettiva europea per i notabili bolognesi nella prima metà del XIX secolo." IL RISORGIMENTO, no. 2 (February 2020): 31–56. http://dx.doi.org/10.3280/riso2019-002002.

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D’Alessandri, Antonio. "Viaggiatori romeni in Italia durante il Risorgimento." IL RISORGIMENTO, no. 1 (May 2021): 96–116. http://dx.doi.org/10.3280/riso2021-001005.

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Abstract:
Il saggio affronta l'immagine dell'Italia durante la prima metà del XIX secolo negli scritti di viaggio di alcuni fra i più importanti autori romeni che, a vario titolo, visitarono la penisola. L'obiettivo è di mettere a fuoco in che modo la cultura italiana sia stata recepita e, soprattutto, come abbia influenzato l'elaborazione dell'identità nazionale romena contemporanea nella sua fase di formazione. L'analisi tiene in considerazione i maggiori eventi della storia romena dell'epoca, per collocare quelle opere nel loro contesto originario. Per i romeni del XIX secolo, l'Italia, con la sua st
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Swiggers, Pierre. "Su alcuni principi della grammaticografia latino-volgare: i frammenti grammaticali latino-friulani." Linguistica 31, no. 1 (1991): 325–29. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.325-329.

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Abstract:
Questo saggio è offerto al nostro amico Pavao Tekavčić come omaggio all'opera sua, d'importanza fondamentale nei campi della grammatica italiana e della linguistica reto-romanza e balcano-romariza. Come argomento ho scelto i frammenti grammaticali della seconda metà del secolo XIV provenienti da Friuli. Quei frammenti, che lo Schiaffini aveva pubblicati nel 1921-1922, si inseriscono in un quadro d'istruzione grammaticale elementare per il quale abbiamo testimonianze non solo nel nord d'Italia, ma anche nel dominio d'oil.
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Themelly, Alessandra. "Immagini di Maria nella pittura e nei mosaici romani dalla crisi monotelita agli inizi della seconda iconoclastia (640-819)." Acta ad archaeologiam et artium historiam pertinentia 21 (September 21, 2017): 107–38. http://dx.doi.org/10.5617/acta.5533.

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Abstract:
L’articolo analizza le immagini della Vergine, pittoriche e musive, presenti a Roma dalla metà del VII secolo ai primi decenni del IX. Il taglio prescelto cerca di usare in parallelo le diverse chiavi interpretative proposte dalla storiografia: l’analisi storica, le ricerche iconografico-iconologiche, le letture stilistico-formali. Nelle rappresentazioni di Maria si riflettono le dinamiche religiose dello sviluppo dottrinale e della pratica devozionale, legate prima alla eresia monotelita poi alla crisi iconoclasta; in seguito in esse convergono nuovi significati politici connessi alla nascent
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Sordyl, Krzysztof. "Powstanie i rozwój Kościoła nowacjańskiego." Vox Patrum 55 (July 15, 2010): 553–67. http://dx.doi.org/10.31743/vp.4356.

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Abstract:
Nel periodo iniziale dello sviluppo dello scisma romano di Novaziano niente lasciava prevedere che potesse minacciare l’intera Chiesa. In quel periodo Novaziano aveva mandato in Africa, Alessandria e Antiochia i suoi emissari. Grazie alla loro attività la comunità dei novaziani cresceva in potenza, e sviluppando in modo progressivo la propria dottrina è diventato un rivale significativo della Chiesa cattolica. La Chiesa di Novaziano si è diffusa in Gallia, nei terreni dell’Italia settentrionale (Milano), a Roma, in Africa, Egitto e Siria. In Oriente si è lottato a lungo contro le sue regole e
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Laurenzi, Elena. "Dal passato al futuro. La trasmissione del progetto politico attraverso una genealogia femminile nella prima metà del secolo XX." HISTORIA MAGISTRA, no. 24 (November 2017): 100–116. http://dx.doi.org/10.3280/hm2017-024009.

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Licordari, Mariangela. "Le sale cinematografiche nello scenario moderno dell’architettura portoghese della prima metà del XX secolo : alcuni esempi a confronto." Revista de História da Sociedade e da Cultura 18 (December 22, 2018): 207–26. http://dx.doi.org/10.14195/1645-2259_18_10.

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Abstract:
Vero e proprio fenomeno culturale del XX secolo, in ambito architettonico il cinema rappresenta da sempre il simbolo della modernità e del progresso tecnologico. Nella storia dell’architettura moderna, la progettazione delle sale cinematografiche va di pari passo con la sperimentazione di nuove forme architettoniche rese possibili dall’impiego di moderni materiali da costruzione (quali in primis il cemento armato), divenendo un importante banco di prova tanto per la verifica tecnologica degli stessi quanto per l’immaginazione spaziale di nuovi ambienti, così divergenti da quelli propriamente c
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Brown, Rosalind. "Monastic Decline in Sardinia: S. Leonardo di Bosue (Sassari) 1300–1401." Papers of the British School at Rome 53 (November 1985): 329–41. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011570.

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Abstract:
DECLINO MONASTICO IN SARDEGNA: S. LEORNARDO DI BOSUE (SASSARI) 1300–1401S. Leonardo, di proprietà del convento pisano di Ognissanti, si trovava in una delle zone di maggior declino economico della Sardegna del XIV secolo. Prima della conquista aragonese, Ognissanti si affidava alla protezione dell'Arcivescovo di Torres e della influente famiglia Palas. Durante i decenni successivi, l'abbandono e l'invasione da parte dei potenti Aragonesi ridussero decisamente il valore del possedimento; questo declino può essere paragonato ai problemi che anche altrienti religiosi incontrarono nell'isola. Dopo
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D’Amia, Giovanna. "La Commissione d'Ornato a Milano, tra ortodossia classicista e cultura prospettica." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 156–55. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093023.

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Abstract:
L'articolo prende in esame un aspetto poco indagato dell'attività della Commissione d'Ornato di Milano nella prima metà dell'Ottocento, interrogandosi sugli effetti della presenza di esponenti della cultura prospettica, come Paolo Landriani e Francesco Durelli, in un organo destinato a sovrintendere l'edilizia cittadina. Attraverso una serie di indizi tratti dalle fonti d'archivio emerge infatti la loro disponibilità ad allargare i riferimenti espressivi dalle norme vitruviane alle più libere proporzioni del linguaggio bramantesco e la loro sensibilità per la dimensione complessa dello spazio
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Potter, T. W., and Filippo Delpino. "Cronache veientane. Storia delle ricerche archeologiche a Veio I. Dal xiv alla metà del xix secolo." American Journal of Archaeology 91, no. 1 (1987): 153. http://dx.doi.org/10.2307/505478.

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Capra, Carlo. "Donati e il patriziato milanese tra sette e ottocento." SOCIETÀ E STORIA, no. 129 (December 2010): 597–604. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-129009.

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Abstract:
L'ultimo capitolo de L'idea di nobiltÀ in Italia, secoli XIV-XVIII (1988) di Claudio Donati propone una penetrante indagine della nobiltÀ lombarda e milanese del diciottesimo e diciannovesimo secolo e dei dibattiti intorno ad essa. Questo capitolo e i successivi contributi di Donati sull'argomento sono esaminati da Capra sulla base di una conoscenza di prima mano delle fonti e dei problemi relativi.
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Caputo, Vincenzo. "Un transfert cinquecentesco: Scipione l'Africano." Quaderni d'italianistica 28, no. 2 (2007): 89–102. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v28i2.8522.

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Abstract:
L'intervento si pone l'obiettivo di analizzare la fortuna di Scipione l'Africano nel corso della seconda metà del XVI secolo. Sulla scia delle dispute quattrocentesche e dell'opera latina del Petrarca, il mito di Scipione si impone nel secondo Cinquecento attraverso la mediazione dei machiavelliani Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, dove si fornisce la narrazione delle gesta esemplari dell'illustre capitano antico. Grazie a queste premesse l'Africano diviene un preciso punto di riferimento per molte biografìe di uomini d'arme e di stato. E possibile, in questo senso, soffermarsi in ma
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Imbruglia, Girolamo. "Osservazioni conclusive." SOCIETÀ E STORIA, no. 134 (February 2012): 735–40. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-134005.

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Abstract:
L'elemento che accomuna i saggi di Morales, Melai e Bianchini, presentati nel seminario La Compańía de Jesús y la cultura del siglo XVIII (Instituto Internacional Xavier María de Munibe di Azkoitia, 26-27 giugno 2009), č costituito dall'analisi dell'azione della Compagnia di Gesů nella seconda metÀ del XVIII secolo, prima e dopo la sua soppressione. Tale azione č colta in tre momenti significativi: la pratica missionaria nelle riduzioni del Paraguay descritta da una testimonianza coeva, le strategie educative accampate in Francia dagli ex-gesuiti e infine la difesa e l'apologia dell'attivitÀ e
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Perkins, P., and S. Schafer. "The excavation of the Villa Pigneto Sacchetti." Papers of the British School at Rome 68 (November 2000): 269–320. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003950.

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Abstract:
LO SCAVO DELLA VILLA PIGNETO SACCHETTII resti della Villa Pigneto Sacchetti, progettata da Pietro da Cortona, sono stati localizzati e parzialmente scavati nel 1992. Lo scavo ha rivelato che il Casino è sopravvissuto appena sopra il livello di fondazione e che anche le parti più interne del ninfeo e della grotta sono sopravvissute. I risultati dello scavo consentono una rivalutazione della correttezza delle piante del XVIIII secolo. Due fasi di sviluppo sono state riconosciute — inizialmente una piccola fontana, e successivamente una villa di più grandi dimensioni con un ninfeo e una grotta. L
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La Delfa, Angela Maria. "Il significato della visione del Natale di santa Brigida di Svezia nel contesto della cultura tardo medievale." De Medio Aevo 10, no. 2 (2021): 319–38. http://dx.doi.org/10.5209/dmae.76262.

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Abstract:
L’ampia e interessante letteratura sull’argomento ha coperto gran parte degli aspetti legati alla genesi della visione brigidina. Questo articolo si prefigge di indagare nel dettaglio alcune questioni che finora non sono state approfondite dalla critica. Ci si riferisce in particolare alle fattezze fisiche della Vergine Maria e alla rappresentazione del Bambino Gesù nudo e sospeso per aria o raffigurato già disteso in terra. Si tratta di dettagli di rilievo, anche in relazione al tema del corpo della Vergine e del Cristo che riveste grande importanza nella spiritualità tardomedievale. Si anali
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Perkins, Philip, and Ida Attolini. "An Etruscan farm at Podere Tartuchino." Papers of the British School at Rome 60 (November 1992): 71–134. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009806.

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Abstract:
UNA FATTORIA ETRUSCA NEL PODERE TARTUCHINOGli scavi della fattoria etrusca rinvenuta nel podere Tartuchino (GR) sono stati compiuti in due successive campagne, eseguite nel 1985 e nel 1986. Lo scopo di questo articolo è quello di fornire una descrizione dei resti strutturali, completata da una ricostruzione della sequenza cronologica entro la quale questi sono stati edificati, un catalogo dei rinvenimenti e, infine, di dare una interpretazione dei dati ottenuti da un punto di vista economico e sociale. Il sito fu frequentato inizialmente durante l'Età del Bronzo, ma nessuna delle strutture sca
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Fentress, Elizabeth, Teresa Clay, Michelle Hobart, and Matilda Webb. "Late Roman and medieval Cosa I: the arx and the structure near the Eastern Height." Papers of the British School at Rome 59 (November 1991): 197–230. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009715.

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Abstract:
COSA TARDO ROMANO E MEDIEVALE I: L'ARCE E LA STRUTTURA NELLA PARTE NORD-ORIENTALE DELLA CITTAL'obiettivo degli scavi è di ricontrollare e datare l'insediamento post-romano a Cosa alla luce dei recenti studi sulla ceramica tardo-romana e medievale. Due aree sono state esplorate sull'Arce: la prima a nord della porta principale e la seconda a ovest del tempio D. Infine, una torre posta al di sopra delle mura romane nella parte nord-orientale dell città è stata parzialmente messa in luce.Sull'Arce si può ricostruire un'occupazione di epoca Bizantina: l'insieme comprendeva quartieri di abitazione
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Carocci, Sandro, and Nicoletta Giannini. "Portici, palazzi, torri e fortezze. Edilizia e famiglie aristocratiche a Roma (XII-XIV secolo)." Studia Historica. Historia Medieval 39, no. 1 (2021): 7–44. http://dx.doi.org/10.14201/shhme2021391744.

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Abstract:
Basato sull’esame sistematico delle fonti scritte e sul censimento e l’analisi archeologico-architettonica di tutta l’edilizia civile medievale, l’articolo illustra i patrimoni immobiliari e le forme di residenza sia dei vertici della aristocrazia romana, i cosiddetti baroni, sia del resto della nobiltà cittadina. L’esame di portici, domus magne, palatia, torri e fortezze mostra bene come dall’XI e, soprattutto, dal XII secolo si sia affermato con una forza prima sconosciuta un legame strutturale fra ricchezza e investimenti in costruzioni durature. Pietra, laterizi e malta si sono imposti com
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Guidi, Andrea. "Armi proprie” e machiavellismo militare: con alcune note sul concetto di “autore” nella trattatistica del Cinquecento." Las Torres de Lucca. International Journal of Political Philosophy 11, no. 2 (2022): 285–95. http://dx.doi.org/10.5209/ltdl.80659.

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Abstract:
La circolazione dell’Arte della guerra di Machiavelli ha dato un fondamentale contributo allo sviluppo della cultura militare europea in volgare del Cinquecento. Questo saggio analizza alcuni specifici aspetti della ricezione di quest’opera nella produzione scrittoria militare del tempo e in particolare si concentra su quegli elementi di pensiero legati al tema delle “armi proprie” fortemente propagandato dal libro machiavelliano. A questo proposito, si è qui deliberatamente scelto di offrire l’esempio di due opere diverse per natura ideologica e altezza cronologica: l’una risalente alla prima
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Ventura, Iolanda. "Sulla trasmissione vernacolare dello «Schriftencorpus» attribuito allo Ps.-Mesue: per una ricognizione delle traduzioni tra XIII e XVI secolo." Carte Romanze. Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento 9, no. 2 (2021): 183–265. http://dx.doi.org/10.54103/2282-7447/15674.

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Abstract:
Il saggio esamina la diffusione del corpus di scritti attribuiti allo Ps.-Mesue (Canones universales, De consolatione simplicium medicinarum, Antidotarium sive Grabadin, Practica sive Grabadin) nelle principali aree linguistiche europee, ed è diviso in due parti. Esso presenta, nella prima parte, una panoramica delle traduzioni (ebraico, tedesco, inglese, francese, spagnolo) medioevali e rinascimentali sinora reperite ed analizza le modalità di ricezione non latina dello Schriftencorpus. In una seconda parte, vengono invece analizzate i quattro volgarizzamenti italiani prodotti tra il XIV ed i
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Ribeiro Oliviera. "Relazioni transatlantiche tra circoli repubblicani radicali durante l'era delle rivoluzioni: la centralità delle donne." International Journal of Science and Society 4, no. 2 (2022): 174–88. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i2.460.

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Abstract:
I movimenti migratori tra le due sponde dell'Atlantico sono stati di grande rilevanza, sia per la loro quantità che per la loro eterogeneità, dal momento in cui questi territori sono entrati in contatto. Il flusso costante di persone, nonché di beni e idee in questo ambiente oceanico, fece sì che nella seconda metà del 18° secolo i circoli repubblicani inglese e americano rafforzassero i loro legami, con alcune donne come attiviste di rilievo. La scrittrice inglese Catharine Macaulay (1731-1791), oltre a scrivere degli eventi cruciali del momento, ha attraversato l'oceano con il desiderio di s
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Arthur, Paul, Umberto Albarella, Brunella Bruno, and Sarah King. "‘Masseria Quattro Macine’ — a deserted medieval village and its territory in southern Apulia: an interim report on field survey, excavation and document analysis." Papers of the British School at Rome 64 (November 1996): 181–237. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010382.

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Abstract:
‘MASSERIA QUATTRO MACINE’ — UN VILLAGGIO MEDIEVALE ABBANDONATO ED IL SUO TERRITORIO NELIA PUGLIA MERIDIONALE: UNA RELAZIONE PRELIMINARE SULLA RICOGNIZIONE, LO SCAVO E L'ANALISI DOCUMENTARIAQuesta relazione presenta i risultati dei primi quattro anni di un progetto archeologico che esamina l'entroterra di Otranto, in Puglia meridionale. La ricognizione suggerisce che l'area vide un incremento dell'insediamento sia nel periodo tardo Romano/alto Bizantino che nel tardo Medio Evo. Gli scavi riguardano due siti principali.Il primo sito è quello della chiesa monumentale di Le Centoporte, Giurdignano
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Todorović, Suzana. "I TEMPI VERBALI DEL MODO INDICATIVO NEL DIALETTO ISTROVENETO DEL LITORALE SLOVENO." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 281–300. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.16.

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Abstract:
Nel presente contributo ci proponiamo di presentare l’impiego dei tempi verbali istroveneti del modo indicativo. Il lessico istroveneto (attinente all’area istriana nordoccidentale) è riportato in otto dizionari dialettali, ovvero Dizionario storico fraseologico etimologico del dialetto di Capodistria (Giulio Manzini e Luciano Rocchi, 1995), Dizionario del dialetto capodistriano (Dino Parovel, 2006), Voci della parlata isolana nella prima metà di questo secolo (Antonio Vascotto, 1987), Vocabolarietto del dialetto isolano (Antonio Delise, 2006), Dizionario del dialetto isolano: raccolta di paro
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