Journal articles on the topic 'Presa di decisione'

To see the other types of publications on this topic, follow the link: Presa di decisione.

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 48 journal articles for your research on the topic 'Presa di decisione.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse journal articles on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

Żelazny, Jan W. "Apelacja Teodoreta do papieża Leona." Vox Patrum 46 (July 15, 2004): 335–46. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6823.

Full text
Abstract:
La lettera di Teodoreto rivolta al Papa Leone, chiamato il Grande, e un apedado. Il vescovo di Ciro, quando fu condannato durante il sinodo nel Efesio nell’Anno 449, fu costretto a trovare un apoggio ecclesiale e teologico. Per questo Teodoreto di Ciro nella sua corrispondenza di quell periodo parla spesso di approvazione della decisione dogmatica e ecclesiastica da parte di Leone presa nei confronti del monofisitismo ed esplicata nel Tomos ad Flavianum. Argomentazione esibita, il modo nel quale Teodoreto prese quella decisione, danno la possibilita di capire chi era - per lui - il vescovo di Roma, quale era il suo posto specifico e privilegiato nella Chiesa, e anche quale era la missione del Succesore di Pietro secondo l'insegnamento del Signore.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Petrolino, Enzo. "CONCILIO VATICANO II E IL DIACONATO." PARALELLUS Revista de Estudos de Religião - UNICAP 13, no. 33 (December 30, 2022): 321–39. http://dx.doi.org/10.25247/paralellus.2022.v13n33.p321-339.

Full text
Abstract:
Con il Concilio Vaticano II, dopo la decisione non attuata del suo ripristino presa dal Concilio di Trento, il diaconato viene restaurato nella Chiesa latina come grado permanente della gerarchia. Per giungere a questa determinazione, è stato di rilevanza fondamentale il fatto che l’assemblea conciliare, nell’ottobre del 1963, abbia dato una risposta affermativa ad una delle cinque domande orientative al rinnovamento della vita ecclesiale, che trattava esplicitamente di questo ministero.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Guerra, Giovanni, and Claudio Bartolozzi. "Comunicare, valutare il rischio, prendere decisioni: per la costruzione del setting della consulenza genetica." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (December 2012): 29–48. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-003003.

Full text
Abstract:
Fra i temi piu tipici della letteratura psicologica relativa alla consulenza genetica, si trovano la comunicazione, la presa di decisione, la valutazione del rischio. Se tali contributi non sono privi di interesse, si puo tuttavia sottolineare l'assenza dell'analisi del contesto della consulenza stessa. Senza una definizione del contesto, i temi psicologici rischiano di essere astratti se non privi di senso. Gli autori presentano un'ipotesi di costruzione del setting consulenziale che, attraverso l'esplicitazione della domanda, apra all'universo delle emozioni inevitabilmente presenti nelle decisioni. In particolare, si insiste sulla possibilita di un lavoro preventivo delle emozioni negative: rimpianto e rimorso che piu frequentemente accompagnano le decisioni. Viene sostenuta la presenza di un consulente psicologico all'interno del setting esaminandone le funzioni. In questa prospettiva, la consulenza genetica assume, rispetto al necessario e corretto passaggio di informazioni, un valore molto piu ampio, inserendosi nel continuo processo adattativo biologico e psicologico della vita.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Girelli, Raffaella, Francesca Natascia Vasta, and Ivan Ambrosiano. "Prime considerazioni sul passaggio dal cerchio gruppale allo schermo condiviso: note sparse al tempo del lockdown." GRUPPI, no. 1 (October 2020): 89–105. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2020oa10485.

Full text
Abstract:
L'emergenza sanitaria, che ha comportato la progressiva riduzione delle possibilità di incontro e aggregazione fino al lockdown, ha costretto gli psicoterapeuti di gruppo al passaggio dal gruppo in presenza al setting online. Il nostro gruppo di ricerca, CSR COIRAG, si è chiesto come ciò sia avvenuto proponendo un'indagine, attraverso una scheda di rilevazione appositamente predisposta, per esplorare alcune aree della fase di passaggio fino alla prima seduta. Sono state esplorate alcune variabili come la comunicazione e la presa di decisione, l'allestimento della piattaforma digitale, eventuali modifiche del setting e nello stile di conduzione della prima seduta. Vengono discussi i primi risultati alla luce dei limiti metodologici di una indagine così tempestiva.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

CERBU, THOMAS, and MICHEL-PIERRE LERNER. "LA DISGRCE DE GALILE DANS LES APES URBANAE: SUR LA FABRIQUE DU TEXTE DE LEONE ALLACCI." Nuncius 15, no. 2 (2000): 589–610. http://dx.doi.org/10.1163/182539100x00056.

Full text
Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title Il manoscritto delle APES Urbanae di Allacci mostra come il riserbo del suo articolo su Galileo possa essere direttamente attribuito alla decisione presa da Urbano VIII nel giugno 1633 di mettere al bando il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo e di imporre l'abiura a Galileo. L'articolo ebbe due prime versioni. La prima citava un generoso encomio tributato a Galileo da Maffeo Barberini, ancora cardinale, mentre la seconda presentava una citazione completa del Dialogo, elementi che vennero entrambi successivamente rimossi. Nonostante questa censura, l'articolo contiene informazioni che Allacci pu aver ottenuto solo da fonti vicine a Galileo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Brady, Gordon L. "Global Warming: Cognitive Dissonance, Incipient Regimes, and Rent-Seeking *." Journal of Public Finance and Public Choice 11, no. 1 (April 1, 1993): 41–52. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539608.

Full text
Abstract:
Abstract Questo scritto applica il concetto psicologico di dissonanza cognitiva per esaminare il fondamentale problema ambientale del cambiamento climatico globale. Gli studi di psicologia definiscono la dissonanza cognitiva come la frustrazione che fa seguito ad una decisione presa in assenza di informazioni rilevanti, ma che vengono acquisite successivamente.Un «regime incipiente» nasce come frutto di particolari gruppi d’interesse che comprendono la burocrazia pubblica e gruppi d’interesse pubblici e privati, i quali approfittano della dissonanza cognitiva per far rendere accettabile la creazione di strutture la cui utilità per la collettività non è dimostrata.Questa tesi è sostenuta attraverso un’analisi di asserzioni molto diffuse circa gli effetti dei cambiamenti climatici, il cui fondamento appare più emotivo che scientifico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Di Pietro, M. L., M. Casini, A. Fiori, R. Minacori, L. Romano, and A. Bompiani. "Norlevo e obiezione di coscienza." Medicina e Morale 52, no. 3 (June 30, 2003): 411–55. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.666.

Full text
Abstract:
L’autorizzazione della commercializzazione, in Italia, del Norlevo - prodotto a base di levonorgestrel - come contraccettivo d’emergenza (Decreto AIC/UAC n. 510/2000 del 26.09.2000) ha sollevato un intenso dibattito sul comportamento del medico che non vuole prescrivere per ragioni deontologiche ed etiche, sostanze che possano ostacolare il proseguimento dello sviluppo del concepito. Ci si chiede, inoltre, se questa decisione possa rientrare nella fattispecie prevista dall’art. 9 della Legge 194/78 in materia di obiezione di coscienza. Per dare una risposta a questo interrogativo, è stato necessario studiare, innanzitutto, il meccanismo di azione del levonorgestrel: solo qualora si fosse riscontrata la possibilità di un effetto abortivo, sarebbe stato possibile appellarsi alla suddetta legge. Poiché si è giunti alla conclusione che, accanto all’unico effetto contraccettivo (inibizione/ritardo dell’ovulazione) dimostrato, sono presenti anche e soprattutto effetti in fase post-fertilizzazione, è stata presa in esame la riflessione giuridica in materia. Alla luce dell’ordinamento italiano e delle decisioni della Corte Costituzionale, il rifiuto di prescrivere/somministrare il Norlevo rientra nelle previsioni dell’art. 9 della Legge 194/78, ma anche qualora questo non venisse riconosciuto, si rende sempre configurabile - a fronte del bene “vita umana” - anche una sorta di “clausola di coscienza” in base alla quale il medico ha diritto ad agire secondo i propri convincimenti interiori.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Rezzonico, Raffaele, Ivano De Simone, Wauder Garramboneº, Viola Ghidelli, Monica Luraschi, Annalisa Radice, and Germana Mosconi. "Riflettere nella tempesta: la relazione tra arte, benessere e innovazione in un'esperienza di teatro sociale nell'ambito della salute mentale." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (February 2022): 89–103. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-002007.

Full text
Abstract:
L'articolo presenta una ricerca che esplora il nesso tra arte, benessere e innovazione a partire da un'esperienza di teatro sociale nell'ambito della salute mentale, prendendo a riferimento il progetto Apprendisti Teatrali/INGIOCO, sviluppatosi dalla collaborazione tra il Centro Diurno di Riabilitazione Psichiatrica/Centro Psicosociale di Garbagnate Milanese - ASST Rhodense e l'Associazione culturale Mirmica. La ricerca mira a far emergere e articolare i fattori che nella storia decennale del progetto, e in particolare modo nella fase pandemica, hanno favorito oppure ostacolato la realizzazione di una agentività distribuita e di dinamiche co-evolutive che hanno a loro volta supportato processi di innovazione e adattamento personale, istituzionale e comunitario. Le possibilità di cambiamento e resilienza offerte dall'arte performativa in ambito psicosociale sembrano potersi attuare con più forza entro un progetto condiviso che si orienti al benessere territoriale e sappia mantenere viva la capacità di riformulare, a tutti i livelli, le prassi riguardanti i flussi di conoscenza, la presa di decisione e l'attribuzione di significati.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Magnavita, Nicola, Angelo Sacco, and Giuseppe De Lorenzo. "Bioetica clinica - Problemi etici nella diagnostica occupazionale." Medicina e Morale 45, no. 3 (June 30, 1996): 515–24. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.909.

Full text
Abstract:
La diagnosi eziologica di malattia professionale riveste particolare importanza, in quanto non solo consente l’adozione di idonee misure preventive, terapeutiche ed assicurative a favore del paziente, ma anche di interventi migliorativi dell’ambiente di lavoro, il cui beneficio può essere goduto dall’insieme della comunità lavorativa. Per una corretta impostazione del rapporto costi/benefici, occorre che gli accertamenti diagnostici siano accuratamente pianificati. Nelle fasi di screening si deve avere cura di assicurare ai lavoratori le stesse condizioni di informazione e segretezza che si rispettano nella diagnostica generale. Nella più complessa diagnostica eziologica delle malattie professionali, la decisione circa il tipo e l’approfondimento degli esami deve essere presa caso per caso, tenendo conto, secondo un’ottica personalistica, delle condizioni del singolo paziente e del vantaggio che egli può ricavare dall’esame. Considerazioni etiche, legate al rispetto del paziente, indurranno a condotte diagnostiche differenziate in casi apparentemente simili. Allo scopo di esemplificare tale possibilità, vengono esposti due casi clinici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Di Pietro, Maria Luisa, and Marina Cicerone. "La circoncisione maschile su neonati." Medicina e Morale 49, no. 6 (December 31, 2000): 1067–95. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.773.

Full text
Abstract:
Il termine “circoncisione” indica l’asportazione totale o parziale del prepuzio nel maschio, una pratica presente fin dall’antichità ed eseguita ancora oggi in diverse aree geografiche per motivazioni religiose e culturali. Dopo un breve excursus storico, le Autrici analizzano le ragioni della circoncisione maschile neonatale (preventiva, terapeutica e rituale) e le eventuali complicanze (fisiche e psicologiche) ad essa correlate, al fine di avere dati obiettivi per valutarne l’utilità e l’efficacia sul piano clinico. Si tratta di una valutazione non facile, tanto che la proposta che generalmente viene avanzata è di lasciare ai genitori la scelta se circoncidere o meno il figlio. Sono i genitori in grado di prendere la giusta decisione? Sono in grado di esprimere un consenso informato? E l’aver ottenuto il consenso da parte dei genitori risponde alla difesa del miglior interesse del figlio? Quale sarebbe stata l’adesione del figlio alla proposta di circoncisione se questi fosse stato in grado di intendere e di volere? Un altro aspetto preso in considerazione è, poi, quello della richiesta di circoncisione rituale: deve farsi carico il Servizio Sanitario Nazionale anche di questo intervento? La questione, già presa in esame dal Comitato Nazionale per la Bioetica italiano, viene analizzata nell’ottica non tanto del riconoscimento o meno di forme di esercizio di culto, quanto della validità o meno a scopi profilattici della circoncisione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Monacciani, Fabiana. "Dall'analisi dell'incertezza alla valutazione del rischio di investimento." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 46 (April 2011): 69–84. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046006.

Full text
Abstract:
Valutare correttamente l'incertezza associata alle variabili "critiche" da cui dipende l'esito finale di un investimento pubblico č un problema cruciale in tutti quei casi in cui l'operatore pubblico non sia in grado di controllare, attraverso i consueti strumenti di governo dell'economia, le dinamiche di dette variabili, dinamiche che, invece, dipendono fortemente da comportamenti e scelte di altri operatori. Tale circostanza si presenta comunemente nel caso di valutazione degli investimenti "di sviluppo", per i quali si ha un livello di incertezza molto elevato e con impatti determinanti sull'esito della valutazione, ma una scarsa disponibilitŕ di informazioni relative al comportamento delle variabili aleatorie da cui dipende l'esito finale dell'investimento. In una situazione di questo tipo, il ricorso diretto al metodo di Monte Carlo a supporto dell'analisi di rischio potrebbe portare, a nostro avviso, a conclusioni errate. Piuttosto che rinunciare completamente a tale valutazione, a nostro avviso č necessario svolgere una preventiva analisi dell'incertezza, grazie alla quale sia possibile generare tutte le informazioni necessarie alla successiva analisi del rischio. A tal scopo, il lavoro presenta un possibile percorso valutativo da utilizzare con particolare riferimento per gli investimenti pubblici di sviluppo che, attraverso una serie di passaggi, consenta dapprima di comprendere i margini di incertezza entro cui deve essere presa la decisione di investimento e, successivamente, permetta di pervenire ad una stima del grado di rischio associato, nel suo complesso, alla realizzazione dell'opera, generando inoltre indicazioni utili per definire ulteriori interventi di mitigazione del rischio stesso. Il percorso valutativo si articola in quattro passi disposti a cascata, basati sul ricorso a tecniche differenziate ed articolate in modo tale che, a ciascun passo, si generino nuove informazioni utili per lo svolgimento di quello successivo. Un percorso cosě delineato, consente di ampliare le informazioni generate dal processo valutativo e garantire maggiore trasparenza nel processo decisionale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

Piazza, Antonella. "Community mental health service's monitoring by the local informative system. The results of first year implementation." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 1 (April 1996): 46–58. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003936.

Full text
Abstract:
RIASSUNTOScopo - Sono presentati i dati di monitoraggio di un servizio psichiatrico territoriale, con l'intenzione di documentare le dimensioni e il profilo demografico e clinico dell'utenza, descrivere per le prime visite le modalita di accesso e di contatto, delineare la distribuzione degli interventi in relazione alle diagnosi, i patterns di utilizzazione del servizio e infine le variabili associate al ricorso continuativo e intenso alle cure, verificando l'ipotesi che i pazienti piu seguiti siano socialmente e clinicamente i più svantaggiati. Disegno - Studio osservazionale con i dati forniti dal primo anno di attivita del sistema informativo locale. Setting - Servizio di Salute Mentale dell'ex USL 25 Emilia Romagna, attualmente Distretto San Giorgio di Piano dell'Azienda-USL Bologna Nord. Principali misure utilizzate - È stato calcolato il rischio relativo di diventare un utente lungoassistito e alto utilizzatore per alcune variabili anagrafiche e clini-co-anamnestiche, rispetto alia categoria di riferimento; la possibility di fattori di confondimento o di interazioni tra variabili e stata controllata con l'analisi stratificata. Risultati - Sono presentati i tassi grezzi di prevalenza-un giorno (635.4/100.000 resident! adulti) e di prevalenza nell'anno (1314.1/100.000) per il 1993. Tra i pazienti in contatto al census-day prevalgono le psicosi schizofreniche e simili, tra le prime visite dell'anno invece le psicosi organiche e i disturbi nevrotici. Al termine della prima visita non viene preso in carico il 50% dei pazienti; la decisione sembra basata sulla diagnosi, a prescindere dai precedenti psichiatrici o da caratteristiche socio-demografiche. Il 20% di utenza con psicosi schizofreniche e simili assorbe il 49% degli interventi e usufruisce di un ventaglio di prestazioni più ampio e articolato delle altre categorie diagnostiche. Il ricorso ai ricoveri è scarso anche per le diagnosi più gravi, con un rapporto complessivo tra pazienti non ospedalizzati e ospedalizzati di 12.5 a 1. I fattori di rischio associati con l'esito di lungoassistiti e alti utilizzatori sono l'età inferiore a 55 anni, la condizione di celibe, il vivere soli o non in famiglia, la diagnosi di psicosi funzionale, la lungoassistenza nel 1992 e la lunga durata di presa in carico. Conclusioni - Coerentemente con i propri obiettivi programmatici il servizio destina le risorse soprattutto ai pazienti clinicamente piu gravi e mostra una forte proiezione territoriale; inoltre sembra accumulare una quota di lungoassistiti proporzionalmente maggiore di altri servizi italiani. L'ipotesi che i pazienti lungoassistiti e alti utilizzatori differiscano per maggiore gravita clinica e anamnestica e confermata, mentre tra le variabili demografiche non emergono differenze statisticamente significative a seconda del sesso, della scolarita e della condizione lavorativa.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

Binetti, Paola. "Etica della relazione terapeutica in psichiatria." Medicina e Morale 49, no. 1 (February 28, 2000): 85–102. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.751.

Full text
Abstract:
L’etica pone alla psichiatria una serie di interrogativi molto precisi, che possono essere sintetizzati in una triade così strutturata definizione del quadro antropologico di riferimento: identificazione dei criteri di qualità della relazione terapeutica; consapevolezza che il contesto in cui il paziente inserito è contestualmente fattore di sofferenza e risorsa irrinunciabile. Le tre domande rispondono ad un’ottica multifocale che assume di volta in volta come punto di vista privilegiato Chi è il paziente; il Chi siamo del rapporto medico paziente; il Chi sono del contesto socio-familiare. Dalla conoscenza e dal rispetto reciproco scaturiscono modelli decisionali eticamente accettabili perché centrati su di una comune tensione verso il bene reciproco. Il rischio della manipolazione nella relazione terapeutica in psichiatria è però costantemente in agguato e scaturisce dalla sostanziale diffidenza nelle capacità dell’altro, sia sul piano della comprensione degli eventi che su quello della loro corretta gestione. Verità ed errore in psichiatria vanno analizzati nella concretezza delle situazioni individuali e vanno collocati nell’ottica della gradualità e della progressività con cui l’uomo si accosta alla conoscenza, sempre attraverso tentativi ed errori. Un aspetto etico irrinunciabile nella relazione in psichiatria è quello che permette al soggetto malato di potersi esprimere con piena autenticità, evitando sostituzioni indebite si da parte dei familiari che del personale sanitario. L’autenticità come espressione singolare della propria identità, accettata da sé stesso e sa chi prede incarico la sua sofferenza è un fattore terapeutico dei più importanti ed efficaci. Una decisione per essere eticamente valida deve essere presa in piena libertà e nel pieno rispetto della coscienza soggettiva, per questo è essenziale l’aiuto offerto al paziente perché esprima le sue scelte e gradatamente ne comprenda la rilevanza attraverso le conseguenze operative. La libertà nella relazione con il paziente psichiatrico va sempre intesa come una conquista continua, che lo psichiatra presidia senza manipolazioni falsificazionistiche. Il problema del rapporto tra eticità come responsabilità personale ed oggettività come referente normativo universale si chiarisce solo se ci si pone nell’ottica dei diritti umani: diritto a conoscere la verità, diritto a formulare scelte coerenti, diritto a ricevere l’aiuto necessario a riscattare la propria libertà da condizionamenti di vario tipo e genere. Ossia assumendo il principio della autonomia personale come fondamento della relazione di aiuto psico-terapeutico, anche quando l’autonomia presente come diritto va sostenuta fino al punto di acquisizione come altro nome quello della responsabilità verso sé stesso e verso gli altri.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

Berg, Sven, and Hannu Nurmi. "Making Choices in the Old-Fashioned Way*." Journal of Public Finance and Public Choice 6, no. 2 (October 1, 1988): 95–113. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15760639917559.

Full text
Abstract:
Abstract Sebbene la teoria delle scelte sociali sia stata studiata a partire dal Settecento (con le opere di Borda e di Condorcet), il ricorso alle decisioni collettive mediante votazioni ha, ovviamente, una tradizione molto più antica, lungo la quale diversi metodi di votazione sono stati adottati, sulla base di valutazioni puramente intuitive.Questo scritto si sofferma su due procedure tipicamente nordiche di scelta collettiva, che non erano ancora state sottoposte ad attento esame. Esse consistono in decisioni prese da organi con più membri, e hanno come oggetto raccomandazioni ad un organo di livello superiore che dovrà prendere la decisione finale circa una carica da ricoprire.Tali organi sono i consigli episcopali della chiesa luterana finlandese e l’organo che decide l’elezione del cancelliere dell’Università di Helsinki.L’esame di queste procedure dimostra che anche i metodi più antichi non sfuggono al principio che non esistono procedure di scelta perfette.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

Corsano, Barbara, Dario Sacchini, and Antonio Gioacchino Spagnolo. "Il Documento Condiviso di Orientamento Etico Assistenziale nella Consulenza di Etica Clinica." Medicina e Morale 70, no. 3 (November 8, 2021): 275–89. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2021.941.

Full text
Abstract:
L’articolo presenta il Documento Condiviso di Orientamento Etico Assistenziale, quale strumento di supporto decisionale – utilizzato dal Servizio di Consulenza di Etica Clinica (SCEC) della Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS (FPG) di Roma – in grado di rispondere alle esigenze della relazione clinica medico-paziente/famiglia da un lato e all’appropriato rispetto dell’autonomia dei soggetti coinvolti dall’altro. Dopo aver richiamato i concetti ispiratori di advance care planning e shared decision-making, l’articolo prende in esame le caratteristiche peculiari del Documento Condiviso, in particolare l’analisi del contesto, la metodologia relazionale, la personalizzazione del caso, la valutazione interdisciplinare, l’impatto sul paziente e la famiglia, il tempo di elaborazione, i benefici ad esso connessi. In ultimo, l’articolo si sofferma a presentare la casistica relativa all’elaborazione di questa forma peculiare di consulenza di Etica clinica da parte del SCEC-FPG. A tal fine, attraverso un’indagine retrospettiva, sono stati presi in esame i Documenti Condivisi elaborati dall’inizio dell’attività del Servizio, dal 1992 ad oggi, mettendoli in relazione con il numero delle consulenze complessive richieste ed effettuate, oltre che individuando le aree cliniche per le quali sono stati elaborati.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

Spagnolo, Antonio G., and Maria Luisa Di Pietro. "Quale decisione per l'embrione in una gravidanza tubarica?" Medicina e Morale 44, no. 2 (April 30, 1995): 285–310. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1995.987.

Full text
Abstract:
L'aumento delle gravidanze ectopiche si verifica maggiormente nelle donne con infezioni pelviche, endometriosi e danni tubarici dovuti ad interventi sia di sterilizzazione che di ripristino della pervietà. Vi è inoltre un aumento della incidenza nelle donne infertili, molte delle quali vengono sottoposte a indagini diagnostiche e successivi interventi di procreazione assistita. Inoltre, gioca un ruolo importante l'uso di recenti "contraccettivi" che in realtà sono abortivi. L'articolo considera i valori etici che sono implicati nelle decisioni che possono essere prese nel trattamento di questa condizione patologica: a) aspettare per una risoluzione spontanea o intervenire con una salpingotomia nel caso di pericolo per la donna; b) somministrare sostanze come prostaglandine o metotrexate col fine di interrompere la vita embrionale; c) "rimuovere" l'embrione ectopica attraverso un intervento di salpingotomia. Tutte e tre queste decisioni comportano la distruzione dell'embrione senza alcuna prospettiva di continuazione della gravidanza e dunque sono eticamente discutibili. d) Recentemente è stato descritto un riuscito intervento di conversione di una gravidanza tubarica in gravidanza uterina, e questo offre l'occasione per ripensare a ciò che è meglio fare di fronte ad un embrione condannato a morte certa. Secondo gli autori, questa nuova tecnica sembra offrire una realistica prospettiva terapeutica e perciò deve essere approfondita sul piano della ricerca, date anche le disponibilità attuali di fare precocemente una diagnosi di gravidanza ectopica. Inoltre è necessario fare un'opera educativa circa la necessità per la donna di sottoporsi a tali accertamenti diagnostici come pure di partecipare alla messa a punto di tale tecnica e di prevenire i fattori di rischio responsabili della patologia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
17

Antonietta Guida, Maria. "La specializzazione del giudice della famiglia tra diritto e psicologia." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2021): 42–50. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001005.

Full text
Abstract:
L'autrice esamina la relazione tra sapere giuridico e sapere psicologico, e tra i rispettivi linguaggi, nell'esercizio della giurisdizione in materia familiare. Sottolinea la rilevanza di una specializzazione del giudice che lo renda consapevole delle dinamiche affettive nel processo e capace di decisioni che sollecitino nei destinatari l'elaborazione dei propri vissuti, presupposto per una possibile attenuazione dei conflitti anche nell'interesse preminente dei figli minorenni. Sulla base della pluriennale esperienza di giudice tutelare nei procedimenti di vigilanza previsti dall'art. 337 c.c., evidenzia come la collaborazione sinergica tra interventi giudiziari e interventi di cura, possa favorire una presa di coscienza da parte dei destinatari dei propri bisogni di vita e una assunzione di responsabilità necessaria per una possibile soluzione esistenziale dei problemi sottostanti alla domanda di giustizia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
18

Pasetti, Carlo, and Giovanna Zanini. "La presa in carico del paziente con sclerosi laterale amiotrofica: questioni etiche nelle varie fasi della malattia." Medicina e Morale 53, no. 5 (October 31, 2004): 939–67. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.626.

Full text
Abstract:
Molti sono stati i cambiamenti che si sono verificati in questi ultimi anni nella prassi clinica e nella presa in carico del paziente con sclerosi laterale amiotrofica, nonostante la perdurante assenza di terapie farmacologiche efficaci. Tali cambiamenti possono essere così riassunti: a) sul piano clinico: l’istituzione di unità interdisciplinari di trattamento alla SLA; la possibilità di impiego di nuove procedure terapeutiche in grado non di modificare la prognosi della malattia ma di prolungarne la sopravvivenza; una sempre maggiore attenzione per la riabilitazione e le malattie croniche progressive; b) sul piano etico: il progressivo affermarsi del principio di autonomia; l’evoluzione di nuovi modelli di relazione medico-paziente. Questi fattori hanno comportato per gli operatori coinvolti nella presa in carico la irrinunciabile necessità di confrontarsi con nuove questioni etiche, solo pochi anni or sono ritenute del tutto impensabili: 1. la comunicazione della diagnosi e della prognosi; 2. i processi decisionali nelle fasi più avanzate della malattia; 3. l’accompagnamento alla morte e al morente. Vengono discusse in dettaglio le singoli questioni etiche, arrivando alle seguenti considerazioni conclusive: 1. in tutti i punti nodali della presa in carico del paziente con SLA una corretta informazione e una buona capacità di comunicazione dei terapeuti sono considerati elementi chiave per una gestione clinica che eviti nel paziente rischi di comportamenti autolesivi o di fughe nella medicina alternativa e nel medico rischi di disimpegno terapeutico, angoscia decisionale, burn out; 2. è indispensabile fare evolvere nuovi modelli di relazione medico-paziente, diversi da quelli di tipo paternalistico ma anche da quelli di tipo contrattualistico o utilitaristico, ritenuti più adeguati in questo contesto, come il modello dell’alleanza terapeutica; 3. il rispetto del principio di autonomia e degli strumenti che ne derivano (consenso informato e direttive anticipate in particolare) vengono ritenuti certo un punto forte, ma non l’unico télos etico dell’azione, che deve comunque sempre tendere ad ispirarsi anche, e soprattutto, al principio di beneficenza; 4. un accompagnamento farmaco-protetto alla morte e al morente, calato in un’attenta presenza e in un elevato livello relazionale, secondo un’etica delle virtù che valorizzi le buone intenzioni, può configurarsi come una terza via tra i due opposti errori etici costituiti dall’eutanasia e dall’accanimento terapeutico, terza via che consente di superare annose diatribe tra differenti orientamenti e appare più in linea con paradigmi universalmente accettati e accettabili.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
19

Spagnuolo Lobb, Margherita. "La psicoterapia della Gestalt con i gruppi. Dall'esperimento di Perls in California alla scelta politica del New York Institute, fino alle moderne applicazioni." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (September 2012): 37–49. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-001005.

Full text
Abstract:
Nonostante il lavoro di Perls con i gruppi abbia rappresentato un cambiamento importante nelle metodiche psicoterapiche di allora, i suoi successori hanno sviluppato un pensiero teorico su questa innovazione solo negli anni '90, quando il New York Institute for Gestalt Therapy, dopo la morte di Laura Perls e di Isadore From, prese con forza una decisione politica in questo senso. Questo articolo racconta un excursus delle teorie e dei metodi clinici sui gruppi pubblicate nella comunitŕ gestaltica dal Perls californiano fino ad ora,e puň rappresentare uno strumento didattico e conoscitivo per quanti si interessano al nostro approccio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
20

Guarriello, Fausta. "I diritti di contrattazione collettiva in un'economia globalizzata." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 135 (September 2012): 341–59. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-135001.

Full text
Abstract:
Il saggio esamina la tensione esistente tra il riconoscimento del diritto di contrattazione collettiva come diritto sociale fondamentale nelle fonti internazionali ed europee e gli effetti di destrutturazione dei sistemi contrattuali, ancora prevalentemente ancorati a livello nazionale, indotti dalla globalizzazione. L'assenza di effettive misure di sostegno alla contrattazione collettiva su scala sovranazionale, dove le decisioni economiche vengono prese, l'interpretazione restrittiva della Corte di giustizia, lesiva del principio di autonomia collettiva e di libertŕ sindacale, la subordinazione alle libertŕ economiche sottesa alla visione funzionalista delle istituzioni europee, rischiano di indebolire e snaturare il diritto di contrattazione collettiva anche all'interno dei sistemi nazionali, dove esso si č storicamente sviluppato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
21

Di Majo, Antonio. "L'indirizzo sociologico della Scienza delle finanze italiana: riflessioni dei posteri." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 1 (March 2010): 95–108. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-001005.

Full text
Abstract:
Un recente volume di McLure ha rivisitato il pensiero degli economisti italiani dei primi decenni del Novecento che costituirono quello che in Italia č definito l'indirizzo sociologico della Scienza delle finanze e che facevano riferimento alla metodologia sviluppata da Pareto. Tale indirizzo criticava l'approccio basato sull'individualismo metodologico e tentava di trovare spiegazioni delle scelte di finanza pubblica che tenessero conto della peculiaritŕ delle decisioni prese da gruppi. Il tentativo dell'indirizzo sociologico purtroppo si esaurě negli anni Trenta, ma si puň sostenere che contribuě a porre le fondamenta delle ulteriori ricerche economiche sulla finanza pubblica, avviate nei decenni piů recenti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
22

Di Pietro, Maria Luisa. "Aspetti clinici, bioetici e medico-legali della gestione delle ambiguità genitali." Medicina e Morale 49, no. 1 (February 28, 2000): 51–83. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.750.

Full text
Abstract:
L’ambiguità dei genitali esterni può rendere difficile l’assegnazione di sesso alla nascita e porre l’equipe medica numerosi interrogativi circa la gestione del caso. Anche oggi che la diagnosi di sesso viene fatta in epoca prenatale per via ecografica, le decisioni sulla condotta da tenere vengono prese dopo la nascita. In questo articolo, vengono analizzati gli aspetti clinici, bioetici e medico-legali dell’assegnazione di sesso. Dopo un richiamo sui fattori biologici e culturali responsabili della differenziazione sessuale, vengono illustrati alcuni casi clinici di intersessualità. Nella seconda parte dell’articolo, l’Autrice passa in rassegna i criteri finora utilizzati nella gestione delle ambiguità genitali (criterio somatico; criterio della praticabilità medico-chirurgica; criterio della prevalenza), proponendo il criterio diagnostico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
23

Marino, Vittoria, and Giada Mainolfi. "Valutazione e analisi del processo di country branding. La percezione del capitale reputazionale dell'Italia nel mercato cinese." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 4 (November 2010): 65–83. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004005.

Full text
Abstract:
Il lavoro esplora la relazione tra gli stereotipi legati al paese di origine e le valutazioni dei consumatori relative ai sistemi di offerta estera. La costante evoluzione del- l'impatto del country-of-origin (Coo) richiede un'analisi approfondita che valorizzi la sua natura di indicatore multidimensionale. La ricerca propone un'originale concettualizzazione riferibile alla prospettiva della country reputation al fine di ricostruire e comprendere le dinamiche effettive del fenomeno del Coo. La reputazione rappresenta un criterio interpretativo alla base delle influenze esercitate dal paese di origine sulle decisioni finali prese dai consumatori esteri. Un'indagine sul campo finalizzata alla verifica delle relazioni tra l'Italia, paese di origine, e la Cina, mercato obiettivo, ha testato il modello proposto. Nello studio sono state, inoltre, esaminate le strategie per la creazione di un country brand per il made in Italy.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
24

van Meerhaeghe, Marcel A. G. "The Regional Policy of the European Communities and the Subsidiarity Principle*." Journal of Public Finance and Public Choice 15, no. 2 (October 1, 1997): 147–63. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907782897.

Full text
Abstract:
Abstract Il principio di «sussidiarietà» è stato utilizzato nell’ambito europeo per indicare che le decisioni non devono essere prese al livello più alto (Comunità), quando è possibile prenderle a livelli minori (Stati membri).Dopo essersi soffermato sul principio di sussidiarietà, evidenziandone il carattere dinamico, questo scritto approfondisce la politica regionale della Comunità Europea, dapprima delineando le principali norme del Trattato di Roma che riguardano la politica regionale e poi considerando la corrispondente politica.Vengono particolarmente approfonditi i problemi delle regioni prioritarie e i principali strumenti della politica in loro sostegno, i cosiddetti «fondi strutturali», giungendo alia conclusione che sino ad oggi tali strumenti non hanno dato luogo a risultati conformi alle aspettative.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
25

Viafora, Corrado. "La dimensione etica all’interno delle istituzioni sanitarie: i comitati di etica clinica." Medicina e Morale 53, no. 5 (October 31, 2004): 903–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.625.

Full text
Abstract:
Il saggio propone una ricognizione del processo di istituzionalizzazione dei Comitati etici per la pratica clinica prendendo in considerazione la prospettiva nord-americana, segnata dall’evoluzione dal paradigma orientato alla difesa dei diritti al paradigma orientato all’etica dell’organizzazione; la prospettiva europea, orientata verso una duplice direzione: Comitati come forum per il dibattito sulle questioni etiche all’interno dell’ospedale o Comitati etici come strutture direttamente di supporto al processo decisionale; la prospettiva italiana, marcata ancora da una situazione di incertezza e fragilità. Partendo dalla convinzione che l’istituzione di Comitati etici per la pratica clinica comporta importanti potenzialità per ravvivare la dimensione etica all’interno delle istituzioni sanitarie, il saggio individua e discute tre modelli attraverso cui potrebbero prendere corpo queste potenzialità. Un primo modello di Comitato si sviluppa in una prospettiva professionale, con la prevalenza delle seguenti funzioni: a. fornire un aiuto alle decisioni per gli operatori sanitari alle prese con problemi etici sempre più complessi; b. istituire uno spazio dedicato all’integrazione delle diverse istanze etico-professionali. Un secondo modello di Comitato etico si sviluppa in prospettiva organizzativa, ed ha le seguenti funzioni: a. fornire all’Amministrazione una consulenza che dia credibilità pubblica a indirizzi e direttive istituzionali che abbiano implicanze etiche; b. sensibilizzare alla dimensione etica, con la speranza di coinvolgere maggiormente la responsabilità diretta di ogni operatore sanitario. Un terzo modello di Comitato etico si sviluppa in prospettiva pubblica, con le funzioni di: a. contribuire a dare pubblicità e profondità al dibattito relativo alle questioni bioetiche e istituire procedure e occasioni di una reale comunicazione tra la società in generale e i gruppi di professionisti coinvolti nella produzione e nell’utilizzazione del nuovo sapere biomedico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
26

Bjorn, Salomonsson. "La musica del contenimento. Come e quando rivolgersi ai membri della diade madre-lattante in trattamento psicoanalitico." INTERAZIONI, no. 2 (December 2011): 29–47. http://dx.doi.org/10.3280/int2011-002004.

Full text
Abstract:
L'Autore affronta il problema degli interventi dello psicoanalista nel lavoro madrelattante, individuando nel bambino un destinatario importante, ma spesso trascurato. A tal fine, propone un esempio clinico in cui una telefonata nel corso della seduta precedente aveva suscitato uno stato di irrequietezza nella bambina di tre mesi e angoscia nella madre. L'Autore descrive come il livello non verbale dei suoi interventi abbia raggiunto la bambina offrendole contenimento, in maniera analoga al modo di funzionare della musicalitŕ comunicativa che caratterizza il rapporto fra madre e lattante. Viene in tal modo evidenziato un collegamento fra il concetto psicoanalitico bioniano di contenimento e la teoria di Trevarthen della musicalitŕ comunicativa. L'Autore mette, poi, in luce il bisogno di contenimento della madre e discute l'importanza di cogliere i momenti in cui č essenziale focalizzarsi sull'uno o sull'altro partecipante alla terapia. Si tratta di una scelta guidata sia da decisioni esplicite, sia da fattori inconsci, compreso il controtransfert dell'analista; anche se il nostro desiderio di cogliere il controtransfert č spesso ostacolato dalla riluttanza che abbiamo a ricordare la nostra impotenza infantile. Quando i messaggi consci e inconsci della madre sono divergenti, il bambino non puň ricevere cure adeguate: č ciň che accade quando la madre descritta cerca di calmare sua figlia mentre č presa dalla rabbia per l'analista in una misura di cui non č consapevole.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
27

Mancini, Francesco, and Guyonne Rogier. "Le linee guida per il trattamento psicologico del disturbo da attacchi di panico e del disturbo d'ansia generalizzata: una panoramica." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 48 (July 2021): 95–116. http://dx.doi.org/10.3280/qpc48-2021oa12143.

Full text
Abstract:
Il disturbo d'ansia generalizzata e il disturbo da sttacchi dipanico sono due condizioni psicopatologiche che comportano spesso una notevole sofferenza soggettiva per chi ne è affetto nonché una significativa compromissione del funzionamento. La necessità di prendere in carico questi disturbi ha portato numerosi professionisti della salute mentale a sviluppare e/o perfezionare interventi efficaci. Di pari passo, la comunità scientifica si è impegnata nel testare empiricamente l'efficacia assoluta e relativa della maggior parte di questi interventi.Tuttavia, il clinico interessato all'argomento si trova facilmente disorientato in ragione della vastità e della complessità della letteratura specializzata sull'argomento. Ciò potrebbe essere considerato uno dei motivi che ha guidato lo sforzo di alcuni enti volto a sviluppare linee guida relative alla presa in carico dei pazienti affetti da questi due disturbi. Sebbene lo scopo di questi documenti non sia quello di sancire dogmaticamente uno standard della pratica clinica, costituiscono un materiale prezioso in grado di aiutare il clinico e il paziente a prendere decisioni informate. In questo contributo, viene fornito un riassunto delle linee guida sviluppate dal National Institute for Health and Clinical Excellence e dall'American Psychiatric Association. In seguito, vengono riassunti alcuni lavori ritenuti particolarmente rilevanti – rassegne sistematiche e meta-analisi – in modo da familiarizzare il lettore con laletteratura specializzata sull'argomento.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
28

Giannini, Alberto. "Il dilemma dell’ultimo letto: allocazione di risorse limitate in rianimazione." Medicina e Morale 47, no. 2 (April 30, 1998): 247–73. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.845.

Full text
Abstract:
La rianimazione moderna è una disciplina dalle prestazioni estremamente dispendiose ma poco “produttiva” in termini meramente economici: essa infatti offre benefici ad alto costo a pochi “utenti”. In un contesto generale di riduzione delle risorse destinabili alla sanità diviene cruciale, in un settore così particolare come quello dell’area critica, la riflessione etica in merito ai criteri per la microallocazione di risorse limitate. In questo articolo, dopo aver affrontato natura e finalità dell’attività rianimatoria, vengono inizialmente prese in considerazione le possibili cause di una riduzione della disponibilità di posti letto in rianimazione, le modalità con cui abitualmente i medici affrontano le condizioni di ridotta disponibilità di risorse, e le linee guida per affrontare situazioni di triage. Il processo decisionale nell’impiego delle risorse sanitarie deve partire da un rigoroso “criterio clinico” (necessità e idoneità alle cure rianimatorie, urgenza, ecc.), unitamene al criterio della proporzionalità dei mezzi terapeutici. Di fronte a situazioni di pari necessità possono essere seguiti il cosiddetto criterio di temporalità (offrire cure a chi è giunto per primo all’osservazione del medico) o il criterio prognostico (utilizzare le risorse disponibili per chi ha maggiori chance di trarne beneficio). I sistemi a punteggio impiegati in campo rianimatorio per predire l’outcome non sono attualmente utilizzabili nel processo decisionale per il singolo paziente e nelle procedure di triage. Ribadendo che l’azione del medico, in tutti i suoi ambiti, deve essere eticamente pensata, si sottolinea come esista un dovere morale ad amministrare in modo corretto le risorse sanitarie, a limitare gli sprechi e a prevenire le situazioni di triage.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
29

Manganelli, Benedetto, Francesco Paolo Del Giudice, and Debora Anelli. "Interpretation and measurement of the spread between asking and selling prices in the Italian residential market [Interpretazione e misura dello spread tra prezzi richiesti e prezzi di vendita nel mercato residenziale italiano]." Valori e Valutazioni 31 (February 2023): 5–13. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223102.

Full text
Abstract:
The lack of transparency in the property market and the resulting difficulty in finding comparables to use in property valuations, very often forces evaluators to substitute the asking prices with the selling prices in the market approach. This alternative is now also accepted by case law but has the limitation of having to quantify, albeit very roughly, the correction to be made in relation to the probable spread between the asking prices, taken as a reference, and future selling prices. The importance of the asking prices to understand the market, is acknowledged in international literature which has mainly focused (starting from the analysis of the prices themselves and the time spent on the market), on the search for the best sales strategies, or on the measurement of the illiquidity of the property market. This study, in an innovative way, also on the basis of the relationships already proven, instead, attempts to interpret and measure the difference between asking and selling prices, in order to build a reference for the adjustments made to the former in estimation practice. The target is pursued through the construction of a multivariate analysis model on a sample taken over a 12- year interval in the city of Potenza, Italy. The analysis allowed to measure and interpret the marginal contribution that macro and microeconomic variables provide to the explanation of the spread under investigation. La mancanza di trasparenza nel mercato immobiliare e la conseguente difficoltà di rilevare utili comparabili da utilizzare nelle stime immobiliari costringe i periti, molto spesso, a sostituire nel procedimento diretto i prezzi di vendita con i prezzi richiesti. Si tratta di una alternativa ormai riconosciuta anche dalla giurisprudenza, ma che ha in sé il limite di dover quantificare seppur in modo molto approssimativo la correzione da apportare in relazione al probabile spread tra i prezzi richiesti, presi a riferimento, e i futuri prezzi di vendita. L’importanza dei prezzi richiesti per l’interpretazione del mercato è riconosciuta nella letteratura internazionale la quale si è prevalentemente concentrata, partendo dal- l’analisi di questi e del tempo sul mercato, sulla ricerca delle migliori strategie di vendita, o sulla misura della il- liquidità del mercato immobiliare. Questo lavoro, in modo originale, anche sulla base delle relazioni già di- mostrate, prova invece a interpretare e misurare la differenza tra prezzi richiesti e prezzi di vendita, al fine di costruire un riferimento per la correzione da apportare ai primi nella pratica estimativa. L’obiettivo è perseguito mediante la costruzione un modello di analisi multivariata su un campione rilevato su un intervallo di 12 anni nella città di Potenza. L’analisi ha consentito di misurare ed interpretare il contributo marginale che variabili macro e microeconomiche forniscono alla spiegazione dello spread indagato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
30

Annese, Mariella, Antonio Labalestra, and Marco Pietrosante. "Landscape transformation and territorial marketing. The Noi Techpark restoration project in Bolzano: a remarkable case of territorial branding." Valori e Valutazioni 30 (August 2022): 135–48. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223009.

Full text
Abstract:
The Noi Techpark project in Bolzano has substantially transformed a portion of the Bolzano surroundings, localizing university and management functions in an area characterized by the presence of a dismissed industrial settlement built between the two World Wars by the Montecatini group. The project was pursued through the creation of a technology park, renovating the structures of the old factory which was in a state of abandon and then acquired by the Autonomous Province of Bolzano. This allowed the establishment of a pole of new public- private structures for technology transfer. The present paper intends to retrace the history of this intervention, describing its main characteristics in terms of urban form, functions and presence of public spaces in relation to the achievement of the objective of re- evaluating an entire urban area. including the relevant residential zone. But at the same time the ambition of the essay lies in the attempt to represent how, in the assessment of the complexity of local policies of territorial development, a significant role is played by the ability to contribute to economic growth in terms of birth of new businesses, improvement of competitiveness of existing ones, enhancement of financial resources, human and material present in the area and, finally, the ability to attract new productive factors in the area. In this sense, the Noi Techpark project is emblematic. Il Progetto Noi Techpark a Bolzano ha trasformato in maniera sostanziale una porzione consistente della periferia di Bolzano, localizzando funzioni universitarie e direzionali in un’area caratterizzata dalla presenza di un insediamento industriale dismesso realizzato, negli anni tra le due guerre mondiali, dal gruppo Montecatini. L’intervento è stato perseguito mediante la realizzazione di un parco tecnologico che, attraverso il risanamento delle strutture del vecchio opificio – acquisito al patrimonio della Provincia autonoma di Bolzano dopo il suo abbandono – ha permesso l’istituzione di un polo di nuove strutture pubblico-private destinate al trasferimento tecnologico. Il presente contributo intende ripercorrere la storia di questo intervento, soffermandosi nel descriverne le principali caratteristiche in termini di forma urbana, funzioni e presenza di spazi pubblici in relazione al raggiungimento dell’obiettivo di rivalutare un’intera area urbana. Ivi compreso quella occupata dal tessuto residenziale di pertinenza. Ma allo stesso tempo l’ambizione del saggio risiede nel tentativo di rappresentare come, nella valutazione della complessità delle politi- che di sviluppo locale di un territorio, un ruolo rilevante sia ricoperto dalla capacità di contribuire alla crescita economica nei termini di nascita di nuove imprese, di miglioramento della competitività di quelle esistenti, di valorizzazione delle risorse finanziarie, umane e materiali presenti in loco e, infine, dalla capacità di attrarre nuovi fattori produttivi sul territorio. Proprio in questo senso Il progetto del parco tecnologico Noi Techpark sembra emblematico. Nell’aver perseguito, oltre al risanamento di un’area industriale di smessa, l’obiettivo della creazione e della diffusione dell’innovazione per mezzo di un brand territoriale. In questo modo, al vantaggio di arginare la perdita di valore del contesto edilizio dell’intera area, si aggiunge il risultato prestigioso di aver messo in contatto i laboratori di ricerca, da un lato, e il tessuto imprenditoriale, dell’altro. L’intera operazione restituisce, dunque, un contesto entro cui è stato possibile sviluppare la capacità di trasferire know-how, di diffondere informazioni tecnologiche sul territorio, di creare un network di relazioni che stanno alla base della diffusione e della creazione della conoscenza e dello sviluppo di un ambito territoriale. Tutti elementi, non immediatamente quantificabili in termini economici nel breve periodo, ma che ci sembra debbano essere presi in considerazione nelle valutazioni complessive del vantaggio dell’opportunità di portare a termine questo tipo di iniziative.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
31

Belleri, Giuseppe. "La presa in carico della cronicità in Lombardia tra contabilità mentale, architettura della scelta e decisioni di policy." MECOSAN, no. 111 (April 2020): 35–56. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2019-111003.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
32

Giacomini, P. G., S. Rubino, S. Mocella, M. Pascali, and S. Di Girolamo. "Approach to the correction of drooping tip: common problems and solutions." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 4 (August 2017): 295–302. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-911.

Full text
Abstract:
La punta cadente è una fastidiosa deformità estetica e funzionale del naso. L’aspetto della punta è influenzato da aspetti sia statici che dinamici. Per questo motivo, appare logico tenere in considerazione questi fattori nel pianificare la correzione chirurgica di questa deformità. Molti studi hanno affrontato questo argomento, ma il trattamento resta controverso. Per rendere efficace la chirurgia della punta appare indispensabile identificare le caratteristiche anatomiche fondamentali della punta stessa. Diversi angoli e misure possono essere calcolati per definire la posizione della punta tra cui: l’angolo nasolabiale, l’asse della narice, l’angolo di rotazione della punta in rapporto al piano di Francoforte, l’angolo columellare-facciale. L’obiettivo di questo studio è focalizzare l’attenzione sulla nostra esperienza personale sulle alterazioni anatomiche del naso che meritano una correzione e sulle procedure chirurgiche necessarie per ottenere risultati soddisfacenti nel trattamento della punta cadente. Nel presente studio sono stati presi in considerazione la proiezione e la rotazione della punta pre e post-operatorie. La correzione della punta cadente è stata ottenuta mediante settorinoplastica aperta o chiusa a seconda dei casi. La tecnica prevalentemente usata per riposizionare la punta è risultata essere il raddrizzamento del setto (41/41 casi) e la tecnica Tongue-in-groove (36/41 casi) (87,6%). Lo strut columellare è stato impiegato in 8/41 pazienti (19,51%). Resezioni cefaliche delle cartilagini alari sono state applicate in 29/41 pazienti (70,73%). Suture per ri-orientare le cartilagini alari sono state impiegate in 18/41 casi (43,9%). Il Lateral crural overlay è stato necessario in 2/41 casi (4,8%). Il presente articolo rivaluta le principali varianti anatomiche del naso che meritano correzione e le tecniche chirurgiche utilizzabili per semplificare il processo decisionale preoperatorio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
33

Montanari Vergallo, Gianluca, and Natale Mario Di Luca. "La spinta verso una legislazione europea comune sul diritto di conoscere le proprie origini genetiche / The push towards common European legislation with respect to the right to know one’s genetic origins." Medicina e Morale 66, no. 6 (January 25, 2018): 747–61. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.518.

Full text
Abstract:
A venti anni dalla sua approvazione, la Convenzione di Oviedo necessita di un aggiornamento. Infatti, non affronta la questione del diritto dei bambini nati da fecondazione eterologa di conoscere l’identità dei donatori di gameti. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha recentemente stabilito che: a) il diritto di conoscere le proprie origini biologiche è tutelato dall’art. 8 della Convenzione dei diritti dell’uomo; b) tale diritto deve essere bilanciato con quello della madre biologica di rimanere anonima (c.d. parto anonimo). Al fine di trovare tale bilanciamento, una possibile soluzione consiste nel richiedere ai giudici di convocare la madre per chiederle se intende revocare l’anonimato. Se la madre ribadisce la propria originaria intenzione di rimanere sconosciuta, il Tribunale non può consentire al figlio di conoscere la sua identità. Gli autori analizzano anche altre due questioni non prese in considerazione dalla Corte europea: a) l’equilibrio tra il diritto di conoscere le proprie origini e quello dei donator di gamete all’anonimato; b) se tale diritto dei bambini nati da fecondazione eterologa vincoli i genitori legali a rivelargli le modalità del concepimento. Tali problemi e l’importanza degli interessi in gioco inducono gli autori a sostenere che la scelta di usare il citato art. 8 come criterio di giudizio non è affatto ottimale. Appare preferibile affrontare queste questioni attraverso un aggiornamento della Convenzione di Oviedo o comunque con modalità tali da arrivare ad una regolamentazione che sia uniforme all’interno dell’Unione europea. ---------- Twenty years since it was opened for signature, the Oviedo Convention needs updating. It does not deal with the issue of the donor-conceived children’s right to know the identity of the gamete donors. The European Court of Human Rights has recently stated that: a) the right to know one’s biological background is protected by article 8 of the Convention on Human Rights; b) such a right must be balanced with the biological mother’s right to anonymity (anonymous birth). In order to find such balancing, a possible solution might be to require judges to summon mothers to ask them whether they would like to reverse their decision to be anonymous. If the mother reaffirms her intention to remain unknown, the court may not allow the child to learn of her identity and contact her. The authors also analyze two other issues not taken into account by the European Court: a) the balancing between the right to know one’s origins and the gamete donors’ right to anonymity; b) whether the donor-conceived children’s right to know would make it mandatory for legal parents to disclose conception procedures. These problems and the importance of the interests at stake induce the authors to argue that the choice to keep using the above mentioned article 8 as yardstick is far from ideal. It appears to be far preferable to deal with these issues while updating the Oviedo Convention or in such a way as to incentivize the enactment of legislation that would be uniform throughout the European Union.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
34

Fantappiè, Carlo. "Jürgen Jamin, La cooperazione dei cardinali alle decisioni pontificie ratione fidei. Il pensiero di Enrico da Susa (Ostiense), Venezia: Marcianum Press 2015, 269 S." Archiv für katholisches Kirchenrecht 184, no. 2 (June 24, 2015): 624–30. http://dx.doi.org/10.30965/2589045x-18402028.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
35

Viana, Antonio. "Geraldina BONI, Sopra una rinuncia. La decisione di papa Benedetto XVI e il diritto, Bononia University Press, Bologna 2015, 196 pp., ISBN 978-88-6923-069-1." Ius Canonicum 56, no. 112 (January 10, 2019): 826–28. http://dx.doi.org/10.15581/016.56.8033.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
36

Álvarez de las Asturias, Nicolás. "Jürgen JAMIN, La cooperazione dei Cardinali alla decisioni pontificie «ratione fidei». Il pensiero di Enrico da Susa (Ostiense), Marcianum Press, Venezia 2015, 269 pp., ISBN 978-88-6512-403-1." Ius Canonicum 55, no. 110 (December 22, 2015): 929–34. http://dx.doi.org/10.15581/016.55.3590.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
37

Criscitiello, Annarita. "Jean Blondel e Ferdinand MÜller-Rommel (a cura di), Governing Together. The Extent and Limits of Joint Decision-Making in Western European Cabinets, New York, St. Martin's Press, 1993, pp. 338." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, no. 1 (April 1995): 166–68. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023431.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
38

Vassallo, Salvatore. "Wolfang G. Müller e Kaare Str⊘m (a cura di), Policy, Office. or Votes? How Political Parties in Western Europe Make Hard Decisions, Cambridge, Cambridge University Press, 1999, pp. 319, Isbn 0–521–63135–1." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 31, no. 2 (August 2001): 357–60. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200030756.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
39

Carroll, Gunnar. "Clearing the smoke: evaluating the United States policy toward white phosphorus munitions in urban contexts." Military Law and the Law of War Review 59, no. 1 (June 2, 2021): 3–22. http://dx.doi.org/10.4337/mllwr.2021.01.01.

Full text
Abstract:
As the world becomes more urbanized and wars are fought in more condensed areas it is important to continue to evaluate the propriety of certain methods of warfare in these new and varied contexts. This article offers that when debates arise over the propriety of using certain weapons systems, an outright or systematic ban of that weapon system should rarely be the outcome. Rather, it is far more appropriate to provide armies with as many tools as possible to bring an armed conflict to a quick and decisive end and to hold those commanders and warfighters accountable to using those tools in accordance with international law, treaties, and norms. To do otherwise would unnecessarily handcuff and endanger those that are doing the fighting. This article presents this argument through the lens of the United States’ policy toward using white phosphorus munitions in urban contexts. The United States, among other militaries, has continued to employ white phosphorus munitions in the face of increased international scrutiny. This article evaluates that policy and concludes that it is both legal and appropriate provided that targeting decisions are made in accordance with traditional law of armed conflict principles and with an eye toward humanitarian imperatives. This conclusion is supported by a survey of relevant international treaties, various states’ practice, and is illustrated by hypothetical anecdotes provided by the author. Dans un monde de plus en plus urbanisé, où des guerres se déroulent dans des régions plus densément peuplées, il est important de continuer à évaluer l’opportunité de certaines méthodes de guerre dans ces contextes nouveaux et variés. Cet article avance que, lorsque l’opportunité d’utiliser certains systèmes d’arme fait débat, cela ne devrait que rarement résulter dans une interdiction totale ou systématique du système d’arme en question. Au contraire, il est bien plus opportun de munir les armées d’autant d’instruments que possible pour mettre un terme aux conflits armés de manière rapide et décisive, et de tenir les commandants et les combattants responsables de l’utilisation de ces instruments, conformément au droit international, aux traités et aux normes. Agir autrement représenterait une entrave et une mise en danger inutiles des combattants sur le terrain. Cet article présente cette argumentation au travers de la politique des États-Unis en matière d’utilisation de munitions au phosphore blanc en milieu urbain. L’armée des États-Unis, parmi d’autres, a continué à utiliser des munitions au phosphore blanc malgré une surveillance internationale accrue. L’article évalue cette politique et conclut qu’elle est à la fois légale et appropriée, à condition que les décisions en matière de ciblage soient prises conformément aux principes consacrés du droit des conflits armés et en gardant à l’esprit les impératifs humanitaires. Cette conclusion est étayée par une étude des traités internationaux pertinents et des pratiques de différents États, et est illustrée par des anecdotes hypothétiques fournies par l’auteur. Aangezien de wereld steeds meer verstedelijkt en oorlogen in compactere gebieden worden uitgevochten, is het belangrijk om te blijven evalueren of bepaalde methoden van oorlogvoering gepast zijn in deze nieuwe en diverse contexten. Dit artikel stelt dat, wanneer er discussie is over de gepastheid van het gebruik van bepaalde wapensystemen, dit zelden zou moeten leiden tot een regelrecht of systematisch verbod van dat wapen­systeem. Integendeel, het is veel beter om legers van zoveel mogelijk middelen te voorzien om een gewapend conflict snel en beslissend te beëindigen en om commandanten en oorlogvoerende partijen verantwoordelijk te houden voor het gebruik van deze middelen overeenkomstig het internationaal recht en de internationale verdragen en normen. Anders zou dat degenen die de strijd voeren, onnodig beknotten en in gevaar brengen. Dit artikel bekijkt dit argument door de lens van het beleid van de Verenigde Staten betreffende het gebruik van witte fosformunitie in stedelijke omgevingen. De Verenigde Staten zijn, net zoals andere legers, doorgegaan met het gebruik van witte fosformunitie ondanks to­egenomen internationaal toezicht. In dit artikel wordt dat beleid geëvalueerd en wordt geconcludeerd dat het zowel wettig als gepast is op voorwaarde dat de beslissingen over de doelbestrijding worden genomen in overeenstemming met de traditionele beginselen van het recht van de gewapende conflicten en met het oog op humanitaire vereisten. Deze conclusie wordt ondersteund door een overzicht van de relevante internationale verdragen en de praktijk van diverse staten, en wordt geïllustreerd aan de hand van hypothetische anekdotes van de auteur. A medida que el mundo se vuelve más urbanizado y las guerras se libran en áreas más concentradas, es importante continuar evaluando la idoneidad de ciertos métodos de guerra en estos nuevos y variados contextos. Este artículo sugiere que cuando surgen debates sobre la conveniencia de usar ciertos sistemas de armas, el resultado raramente debería ser una prohibición total o sistemática de ese sistema de armas. Más bien, es mucho más apropiado proporcionar a los ejércitos tantas herramientas como sea posible para llevar un conflicto armado a un final rápido y decisivo y hacer que esos comandantes y combatientes sean responsables del uso de esas herramientas de conformidad con el derecho, los tratados y las normas internacionales. Hacer lo contrario limitaría innecesariamente y pondría en peligro a quienes están combatiendo. Este artículo presenta este argumento a través de la lente de la política de los Estados Unidos hacia el uso de municiones de fósforo blanco en contextos urbanos. Estados Unidos, entre otros ejércitos, ha seguido empleando municiones de fósforo blanco ante el creciente escrutinio internacional. Este artículo evalúa esa política y concluye que es legal y apropiada siempre que las decisiones de selección de objetivos se tomen de acuerdo con los principios del Derecho tradicional de los conflictos armados y teniendo en cuenta los imperativos humanitarios. Esta conclusión está respaldada por un estudio de los tratados internacionales relevantes, la práctica de varios Estados y está ilustrada por anécdotas hipotéticas proporcionadas por el autor. Man mano che il mondo diventa più urbanizzato e le guerre si combattono in aree più concentrate, è importante continuare a valutare la correttezza di alcuni metodi di guerra in questi nuovi e cambiati contesti. Questo articolo afferma che quando sorgono dibattiti sull’opportunità di usare determinati armamenti, raramente il risultato dovrebbe essere un divieto totale o sistematico di quel sistema d’arma. Piuttosto, è molto più appropriato fornire agli eserciti quanti più strumenti possibili per porre fine in modo rapido e decisivo a un conflitto armato e ritenere quei comandanti e combattenti responsabili dell'uso di quegli strumenti in conformità con il diritto internazionale, i trattati e le norme. Fare altrimenti significherebbe immobilizzare inutilmente e mettere in pericolo coloro che stanno combattendo. Questo articolo presenta l’argomento attraverso l’ottica della politica degli Stati Uniti nei confronti dell'uso delle munizioni al fosforo bianco in contesti urbani. Gli Stati Uniti, tra gli altri eserciti, hanno continuato a impiegare munizioni al fosforo bianco a fronte di un maggior controllo internazionale. Questo articolo valuta tale politica e conclude che è sia legale che appropriata, a condizione che le decisioni a tal fine siano prese in conformità con i principi tradizionali del diritto dei conflitti armati e con attenzione agli imperativi umanitari. Questa conclusione è sostenuta da una revisione dei trattati internazionali pertinenti, dalla pratica di vari Stati, ed è corredata da ipotetici aneddoti forniti dall'autore. Da die Welt immer stärker urbanisiert wird und Kriege in immer stärker verdichteten Zonen geführt werden, ist es wichtig, die Geeignetheit bestimmter Methoden der Kriegsführung in diesen neuen und unterschiedlichen Kontexten weiterhin zu bewerten. Dieser Artikel behauptet, dass sich, wenn sich eine Debatte über die Geeignetheit der Verwendung bestimmter Waffensysteme anspinnt, daraus selten ein absolutes oder systematisches Verbot des betreffenden Waffensystems ergeben soll. Vielmehr ist es angebracht, Armeen mit möglichst vielen Mitteln auszustatten, damit ein bewaffneter Konflikt zu einem raschen und entscheidenden Ausgang gebracht wird, sowie Befehlshaber und Kombattanten hinsichtlich der Verwendung dieser Mittel in Übereinstimmung mit dem Völkerrecht, Verträgen und Normen zur Rechenschaft zu ziehen. Eine andere Vorgehensweise würde denjenigen, die kämpfen, unnötig Zügel anlegen und sie gefährden. Dieser Artikel betrachtet dieses Argument durch die Linse der Politik der Vereinigten Staaten in Bezug auf die Verwendung weißer Phosphormunition in einer städtischen Umgebung. Die Streitkräfte der Vereinigten Staaten haben, wie auch andere Streitkräfte, angesichts zunehmender internationaler Kritik, weiterhin weiße Phosphormunition verwendet. Der Artikel be­wertet diese Politik und schlussfolgert, dass diese sowohl rechtmäßig als geeignet ist, vorausgesetzt, dass die Zielentscheidungen in Übereinstimmung mit den herkömmlichen Grundsätzen des Rechts der bewaffneten Konflikte und unter Berücksichtigung humanitärer Gebote getroffen werden. Diese Schlussfolgerung wird mit einem Überblick über relevante internationale Abkommen und die Praxis verschiedener Staaten untermauert und wird mit hypothetischen Anekdoten vom Autor illustriert.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
40

Casini, Marina. "Tre Tribunali italiani, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e il diritto del concepito all’unitarietà delle figure genitoriali. In attesa della decisione della Corte Costituzionale sul divieto di fecondazione eterologa." Medicina e Morale 60, no. 1 (February 28, 2011). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2011.175.

Full text
Abstract:
L’articolo esamina criticamente il contenuto di tre recenti ordinanze giudiziarie (Tribunali di Firenze, Catania, Milano) che chiedono alla Corte Costituzionale di annullare il divieto di fecondazione artificiale eterologa sancito dalla legge italiana sulla “procreazione medicalmente assistita” (L. 40 del 2004). Viene presa in esame, sebbene marginalmente, anche la discutibile decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo sul caso S.H. vs. Austria del 1 aprile 2010 che ha influito nelle decisioni dei giudici italiani. Dopo gli interventi volti a introdurre la diagnosi genetica preimpianto, è adesso la volta degli interventi miranti a introdurre la scissione concordata e pianificata della genitorialità. I diritti del concepito si trovano così di fronte a una nuova difficile prova. ---------- The article critically examines the content of three legal decisions (Courts of Florence, Catania and Milan) which ask the Constitutional Court to invalidate the prohibition of heterologous artificial fertilization in the Italian law on medically assisted procreation (Law n. 40 from 2004). The controversial ruling of the European Court of Human Rights in the case of S.H. vs. Austria decided April 1, 2010 is also examined in passing as it influenced the decisions of the Italian judges. After interventions with the intention of introducing pre-implantation genetic diagnosis, now the attempt is to introduce a planned and agreed upon dissociation of parenthood. The rights of the conceived child are thus facing a new, difficult trial.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
41

Martena, Paolo, and Simone De Riccardis. "TEACHING REMOTELY AND THE PROTECTION OF PUPILS: PRIVACY POLICY AND EFFECTIVENESS OF EDUCATION / DIDATTICA A DISTANZA E TUTELA DEGLI ALUNNI: RISPETTO DELLA PRIVACY ED EFFICACIA EDUCATIVA." European Journal of Social Sciences Studies 6, no. 1 (January 7, 2021). http://dx.doi.org/10.46827/ejsss.v6i1.979.

Full text
Abstract:
In questo lavoro è stata descritta la risposta scolastica italiana alla situazione pandemica, sia da un punto di vista legislativo che pedagogico e didattico. In particolare, è stata analizzata la tutela della privacy degli alunni, delle famiglie e degli insegnanti e gli strumenti legislativi messi in atto. È stata, altresì presa in considerazione la situazione della Regione Puglia, Italia, dove numerose decisioni sono state prese in pochi mesi, a seguito della seconda ondata. Alcune di queste sono risultate in contrasto con il Ministero dell’Istruzione nazionale. Per avere una visione di insieme più completa, gli autori hanno anche posto l’attenzione sulla risonanza interiore che queste norme hanno avuto su due classi di Scuola secondaria di primo grado, usando la metodologia didattica del One Minute Paper. La scuola di riferimento è stata l’I.C. di Calimera, Caprarica e Martignano (Lecce, Puglia, Italia) I risultati del lavoro sono stati il punto di partenza per una discussione psicopedagogica. This article analyses the response by schools to the current pandemic COVID-19, both from a legal point of view as well as pedagogical and educational. Particular attention has been paid to the issue of safeguarding the privacy of students, as well as that of their families and teachers, and the legislative instruments implemented. Also taken into consideration is the Apulia region, Italy where numerous decisions were taken in just a few months, following the second wave. Some of these are in direct contrast with the Italian Ministry of Education. In order to have a more complete, overall view, the authors, using information obtained with the educational tool One Minute Paper, also analysed the inner resonance these rules had on two middle-school classes. The classes in question are part of the I.C Calimera, Caprarica and Martignano (Lecce, Puglia, Italy). The results were used as a starting point for a discussion on psychopedagogy. <p> </p><p><strong> Article visualizations:</strong></p><p><img src="/-counters-/edu_01/0727/a.php" alt="Hit counter" /></p>
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
42

Licastro, Angelo. "Crocifisso “per scelta”. Dall’obbligatorietà alla facoltatività dell’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche (in margine a Cass. civ., sez. un., ord. 9 settembre 2021, n. 24414)." Stato, Chiese e pluralismo confessionale, December 6, 2021. http://dx.doi.org/10.54103/1971-8543/16842.

Full text
Abstract:
SOMMARIO: 1. La giusta presa di distanza da paradigmi di approccio dello Stato verso l’esperienza religiosa estranei al nostro modello costituzionale di diritto ecclesiastico - 2. L’esclusione del carattere discriminatorio del provvedimento adottato dal dirigente scolastico - 3. Il principio di laicità e l’interpretazione conforme a Costituzione dell’art. 118 del r.d. 30 aprile 1924, n. 965 - 4. L’ipotesi di una “incompletezza” della norma regolamentare in rapporto alle diverse esperienze e convinzioni di fede ridefinite in una dimensione prettamente storico-culturale - 5. I residui profili di peculiare rilevanza del crocifisso rispetto agli altri simboli religiosi - 6. Le competenze degli organi di autonomia scolastica in tema di esposizione dei simboli religiosi e la composizione dei conflitti affidata agli “accomodamenti ragionevoli” - 7. Brevi notazioni conclusive. Crucifix “by Choice”. From Compulsory to Optional Display of Crucifixes in Italian Classrooms (Some Remarks on the Decision September 9th, 2021, no. 24414 of the United Sections of the Italian Supreme Court of Cassation) ABSTRACT: This article analyzes the decision September 9th, 2021, no. 24414, of the United Sections of the Italian Supreme Court of Cassation, concerning the display of the crucifix in the classrooms. The Court has ruled that the presence of the crucifix on the wall does not discriminate against anyone. However, not the government authorities, but the students during an Assembly and the Class council must decide if display the crucifix and if eventually place other religious symbols next to it, seeking “reasonable accommodation” between the different positions of people in the school community.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
43

Rumi, Tiziana. "CONFLITTO FAMILIARE SULLE VACCINAZIONI ANTI COVID AI MINORI." Revista Direitos Fundamentais & Democracia 26, no. 3 (December 22, 2021). http://dx.doi.org/10.25192/issn.1982-0496.rdfd.v26i32339.

Full text
Abstract:
Le decisioni che attengono alla salute dei minori, inclusa quella relativa alle vaccinazioni, sono prese congiuntamente dai genitori o, in mancanza, dal tutore. L’articolo analizza le ipotesi in cui sulla scelta di somministrare il vaccino ai minori e, in particolare, il vaccino anticovid, manchi l’accordo tra i genitori o tra essi ed il minore. La questione, analizzata dalla giurisprudenza, è stata risolta con la sospensione temporanea della responsabilità genitoriale del genitore contrario alla vaccinazione per consentire all’altro di dare il consenso al trattamento terapeutico sul proprio figlio. Procedendo dal caso deciso dal Tribunale di Monza il 22 luglio 2021 è stato possibile effettuare delle considerazioni più generali sul ruolo della vaccinazione anticovid come atto di solidarietà sociale, sulla valorizzazione del consenso del minore che accetta di vaccinanrsi, e sull’attuazione del principio di precauzione, richiamato dalla giurisprudenza amministrativa italiana per suffragare che la vaccinazione sia suggerita proprio dalla probabilità di contrarre malattie molto contagiose.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
44

Turriziani, Adriana, Carlo Barone, and Alessandra Cassano. "Formazione in Cure Palliative: un passo decisivo verso la qualità del fine vita." Medicina e Morale 62, no. 1 (February 28, 2013). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2013.113.

Full text
Abstract:
Le Cure Palliative sono una risposta alla crescente necessità di assistenza per i malati affetti da patologie inguaribili, la cui presa in carico è spesso gravata dall’inadeguatezza della rete sociale e familiare, dalla scarsità delle risorse a loro destinate e dalla carenza formativa degli operatori sanitari. Sebbene il percorso istituzionale di questa nuova disciplina sia a buon punto, la conoscenza dei suoi principi fondanti è ancora molto limitata sia da parte dei cittadini sia, ancora più sorprendentemente, da parte degli stessi operatori, che ancora vedono nelle Cure Palliative una medicina della consolazione e della frustrazione. Al contrario, questa disciplina trova il proprio centro nella dignità dell’uomo fino alla fine della vita, proponendosi di rispondere in maniera globale a tutti i suoi bisogni e a quelli del nucleo familiare. Se il centro di tale risposta assistenziale è l’uomo, allora è necessario rendere lo stesso paziente in grado di identificare le proprie necessità ed entrare così nel processo decisionale sulla propria cura. Per giungere a questo tipo di relazione di cura, sinergica e consapevole, e ad una reale condivisione delle responsabilità si deve necessariamente passare attraverso una progressiva presa di coscienza della condizione di malato. Tale percorso deve essere guidato in primis da un medico formato in tal senso. Chi si avvicina al fine vita ha infatti bisogno di cure di alta qualità, che rispondano a tutte le sfere della persona coinvolte nella malattia, di continuità nell’assistenza e di relazioni terapeutiche stabili e mature. Parimenti, anche l’operatore che vive l’assistenza al fine vita deve avere gli strumenti adeguati per non danneggiarsi e lasciarsi sopraffare dall’intensità di queste relazioni. Da questo contesto nasce la necessità di un Master di studi che sviluppi competenze specialistiche e colmi il vuoto formativo in modo uniforme come primo passo verso un profondo e necessario cambiamento culturale. ---------- Palliative Care is an answer to the growing need of care for patients suffering from incurable diseases, whose management is often burdened by the inadequacy of the social and family networks, by limited resources and poor training of health workers. Although the institutional pathway of this new discipline is on its way, the knowledge of its founding principles is still very limited both among citizens and, even more surprisingly, among the same operators, who still see Palliative Care as a “consolation and frustration medicine”. On the other hand, this discipline focuses on the dignity of men till the end of life, trying to give a global answer to all their needs and those of their families. If the center of the health care response is the human being, then it should be the same patient to be able to identify his needs and thus to enter into the decision-making process. In order to achieve this level of care relationship, synergistic and aware, and a real sharing of responsibilities, patients must go through a gradual understading of their own disease condition. A trained physician should guide patients through this foundamental journey. In fact, people approaching the end of life do indeed need high quality care, which should meet all their inner spheres, but also continuity of care and stable and mature therapeutic relationships. Similarly, every health worker who lives patients’ end of life should have proper tools not to be damaged and not to be overwhelmed by the intensity of these relationships. In this context, a Master in Palliative Care is meant to develop specialized skills and fill the educational gap and it should be the first step towards a deep and claimed cultural change in our country.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
45

Melica, Luigi. "Valori dell’Olimpismo e pregnanza giuridica nella geopolitica dello sport." Diritto dello sport 03, no. 02 (February 8, 2023). http://dx.doi.org/10.30682/disp0302b.

Full text
Abstract:
Il conflitto russo-ucraino ha impattato anche sul mondo dello sport, costringendo i vertici della governance sportiva mondiale ad assumere decisioni forti, nonostante il principio di neutralità politica sancita dalla Carta olimpica. Tuttavia, le stesse istituzioni sportive continuano a tollerare visioni dello sport fortemente in controtendenza rispetto alla visione olimpica, come quella promossa dalla Federazione russa, decisamente orientata verso la componente marziale dello sport. Il contributo indaga sulla pregnanza giuridica che può (o dovrebbe) accordarsi ai valori dell’Olimpismo espressi nella Carta olimpica, in modo da superare l’empasse per cui questi valori sono evidentemente proclamati, ma la loro applicazione da parte delle istituzioni sportive resta incerta, in virtù del peso che le prese di posizione potrebbero comportare sugli equilibri geopolitici su cui lo sport impatta.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
46

Persano, Fabio. "Evoluzione della giurisprudenza costituzionale statunitense in materia d’aborto (II)." Medicina e Morale 60, no. 5 (October 30, 2011). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2011.157.

Full text
Abstract:
Negli Stati Uniti il dibattito sull’aborto è sempre un tema molto caldo. Questo saggio, diviso in due parti (la prima parte è stata pubblicata sul precedente numero della rivista) prova a ripercorrere l’evoluzione della giurisprudenza costituzionale statunitense in materia d’aborto, evidenziando i cambiamenti che ciascuna decisione ha apportato al quadro giuridico precedente. In questa seconda parte, la dissertazione sui singoli casi giurisprudenziali decisi dalla Suprema Corte prosegue con il caso Planned Parenthood v. Casey. Esso è stato una vera occasione mancata nella storia dell’aborto negli Stati Uniti, perchè venne sfiorata la overrule di Roe v. Wade. Ciononostante, venne sostanzialmente confermato l’impianto delle decisioni precedenti, in considerazione del fatto che una decisione contraria all’aborto avrebbe spiazzato un popolo che per decenni aveva organizzato la propria vita in funzione anche della possibilità di abortire. Con questa decisione si distinse la gravidanza in due periodi: quello della pre-viabilità, in cui la donna era completamente libera di abortire in accordo col medico; quello della post-viabilità, in cui gli Stati avrebbero potuto legiferare, pur dovendo consentire l’aborto nel caso di pericolo per la vita o la salute della madre. Inoltre il diritto d’aborto venne radicato nella libertà riconosciuta nel XIV Emendamento della Costituzione. Nel successivo caso Stenberg v. Carhart fu oggetto di giudizio l’aborto a nascita parziale: una legge del Nebraska aveva bandito questa pratica, ma la legge fu annullata dalla Corte Suprema, nonostante il duro dissenso di ben quattro giudici, fra cui Anthony Kennedy. Successivamente a questa decisione, il Congresso prese l’iniziativa di emanare il Partial Birth Abortion Ban Act. Questa legge fu impugnata in via d’azione davanti alla Corte Suprema e ne scaturì la sentenza Gonzalez v. Carhart. In questa decisione la Corte fece un passo indietro rispetto a Stenberg, affermò la legittimità del bando, sostenne che l’aborto a nascita parziale non è mai necessario per tutelare la vita della donna e che Stenberg era fondato su convinzioni erronee sul punto. Il saggio si conclude con delle interessanti considerazioni in merito ai possibili sviluppi futuri circa il tema dell’aborto negli Stati Uniti, auspica la “liberalizzazione del diritto alla vita” ed avanza una originale proposta, valida per tutti i Paesi in cui l’aborto è legalizzato. ---------- Abortion debate is always a hot subject in the United States. This essay, divided into two parts (the first part has been published on the previous issue of this review) tries to go along the development of U.S. constitutional caselaw about abortion, pointing out the change that each judgement caused to the previous law framework. In this second part, the dissertation about U.S. Supreme Court single case-law goes on by Planned Parenthood v. Casey. It was a real missed occasion in the abortion affair in the United States, because it was on the verge of overruling Roe v. Wade. However, the framework of the previous cases was substantially confirmed, considering that a decision against abortion would place out people who for a long time organized their own life in connection to the right of abortion. By this judgement, pregnancy was divided into two periods: pre-viability, when woman was completely free to have an abortion in agreement with her doctor; post-viability, when States could restrict abortion, except for woman life or health risks. Moreover, abortion right was founded on liberty, acknowledged by XIV Amendement. In the following case Gonzalez v. Carhart, partial-birth abortion was judged: a statute of Nebraska banned this activity, but it was stroked down by Supreme Court, despite of the dissenting opinion of four judges (Anthony Kennedy was one of them). After this judgement, the Congress wanted to issue Partial Birth Abortion Ban Act. This statute was pre-enforcement challenged to the Supreme Court, and Gonzalez v. Carhart was poured. In this judgment, the Court drew back Stenberg, it stated the ban was legitimate, partial-birth abortion never is necessary to safeguard woman health, and Stenberg was founded on wrong beliefs on this matter. This essay concludes with interesting considerations about possible developments about abortion affair in the United States, wishes “liberty of right to life” and proposes a solution for all the countries where abortion is legal.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
47

Neto, Alexandre Moura Lima, Alessandra Anchieta Moreira Lima de Aguair, and Haroldo Corrêa Cavalcanti Neto. "Servizio prioritario dello status della persona con disabilità e principio di priorità della registrazione di beni immobili." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, September 15, 2021, 45–63. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/legge/servizio-prioritario.

Full text
Abstract:
Il presente studio si propone di analizzare l’apparente conflitto tra la cura prioritaria dello status della persona con disabilità e il principio di priorità della registrazione degli immobili, cioè se questa garanzia legale, dà priorità alla persona con disabilità quando nota i diritti nei Notai. Per quanto riguarda la metodologia utilizzata, è interessante notare che, per quanto riguarda gli scopi di questo studio, questo studio è classificato come descrittivo ed esplicativo e, per quanto riguarda i mezzi, è classificato come bibliografico, utilizzando materiali come libri, articoli, riviste e relazioni sull’argomento. La ricerca si caratterizza anche come approccio qualitativo. Aveva lo scopo di dimostrare che la persona con disabilità ha il diritto garantito dalla legge 13.143/2015 di essere servita in modo rapido, efficace e individuale, anche nel registro dei registri immobiliari, ma non gode di privilegi in considerazione della priorità di registrazione in considerazione del principio di priorità di registrazione. Dalle decisioni prese dai tribunali registrati di San Paolo, di conseguenza, si constata che la disposizione specifica della legge n. 6.015/1973 prevale in relazione al diritto di assistenza prioritaria di alcuni pubblici, la legge 13.143/2015, poiché è un diritto materiale di priorità, e resta inteso che la concessione di cure prioritarie al di fuori dei requisiti dell’articolo 186 della legge n. 6.015/1973, è intesa come concessione di cure prioritarie al di fuori dei requisiti dell’articolo 186 della legge n. 6.015/1973, rappresenterebbe un innegabile affronto ai dettami giuridici, che comprometterebbe il servizio del diritto all’uguaglianza, premessa anche dello Statuto delle persone con disabilità.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
48

Cristofari, Fabiana. "Autodeterminazione nelle scelte procreative: identità di genere e famiglia." Medicina e Morale 56, no. 3 (June 30, 2007). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2007.319.

Full text
Abstract:
Alcune pronunce giurisprudenziali mostrano un’evoluzione nella presa di coscienza da parte dei giudici della procreazione come oggetto di un autonomo diritto di personalità. Il fatto che all’interno del “diritto a procreare”, come diritto fondamentale del singolo, vada ricompreso anche il diritto negativo di “non procreare”, pone il problema del bilanciamento d’interessi nel caso in cui, ad avvenuto concepimento, la volontà di procreare di un coniuge si opponga a quella di non procreare dell’altro. L’autrice, a partire da un’analisi e un confronto della giurisprudenza anglo- americana ed europea, mette in luce come la rapida evoluzione della scienza medica e la diffusione dell’applicazione delle nuove tecnologie riproduttive (con la circostanza per cui il materiale genetico dell’ovocita può essere fuso in ambiente extra-uterino dando vita ad un embrione) hanno aperto nuove ed inattese prospettive di riflessione, rispetto a quelle poste dalla problematica dell’aborto, con riferimento alla simmetria dei diritti riproduttivi da attribuire ai generanti. Il contributo invita a riflettere sul rilievo della gestazione nella specificazione diversa dei sessi e dei diritti ad essi riconosciuti. Secondo alcuni, assegnare un’indiscriminata uguaglianza di diritti nell’ambito delle “reproductive decision-making” - in ordine alla volontà di procreare o non procreare - equivale a non tenere in sufficiente considerazione la specifica caratterizzazione sessuale-riproduttiva che inevitabilmente pone un uomo ed una donna in maniera differente in relazione alla vita nascente. Ma, la radicalizzazione della differenza corporea e la polarizzazione dei ruoli che ne deriva rischia che sorgano quei rapporti di potere che rendono inessenziali gli altri soggetti ridotti a possesso. La proposta alternativa per la realizzazione di una situazione di equità, è quella dell’“astrazione dalla corporeità” e quindi dell’omologazione. Ma, se quest’ultima in apparenza annulla le differenze, ripropone poi, l’asimmetria dei diritti sul piano delle volontà. L’Autrice, superando il modello della radicalizzazione della differenza corporea e il modello dell’omologazione, propone quello della “democrazia” come fatto intersoggettivo e relazionale e, quindi, collegato ad un riconoscimento reciproco, sostenendo che l’autodeterminazione del singolo, nelle scelte riproduttive, una volta avvenuto il concepimento/fecondazione, non sia conciliabile con tale principio. ---------- Some jurisprudential pronunciations demonstrate that judges are becoming always more conscious of procreation as object of an autonomous right of privacy. The fact that inside of the procreating right, as a fundamental human right, must also be considered the negative one of no-procreating, puts the problem of the balance of interests in the case that, after the conception, the procreating will of one consort opposes to the no-procreating will of the other one. The author, beginning from an analysis and a comparison of Angloamerican and European jurisprudential cases, points out that the rapid evolution of medical science and the diffusion of the new reproductive technologies (together with the fact that genetic material of the oocyte can be fused out of uterus giving life to an embryo) has opened new and unexpected considerations compared with those offered by abortion problems, about the same reproductive rights of the progenitors. This contribution invites to consider the importance to tribute to the gestation for the different specification of the sexes and of their rights. Someone thinks that to tribute an indiscriminated equality of rights within the “reproductive decision-making”- in order to the procreating or noprocreating will - means not to consider enough the specific sexualreproductive characterization which inevitably puts a man and a woman in a different position in front of the unborn child. But the radicalization of the difference and the deriving polarization of the roles brings the rising of risks of power relations that make unessential the other subjects reduced to be simple property. The alternative proposal for the realization of an equity situation is the abstraction of the bodility, and then of the homologation. But, if this one, in seeming, nullifies the differences, it presents again, the asymmetry of the reproductive rights in the field of the wills. The author, between the homologation model and the bodility-difference model suggests the “democracy” one as a relational fact between the subjects and, therefore, connected to a mutual acknowledgement. She thinks that individual self-determination in the “reproductive decision-making”, after fecondation/conception, is not reconcilable with this principle.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography